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Bianca Pitzorno

STORIA
DELLE MIE
STORIE

n*^r,.r, Pro,r*,..
STORIA DELLE MIE STORIE

alla mia noltfia Prlternd


EI-ENA LADO,

che rnì uoleua bene


più che tutti gli altri ftiPoti
a
proprio e sPecialruente
perché ero una femrnina

Ptatiche Editrice
O il Saggiatore, Milano 2002
Prima edizione: Nuova Pratiche Eclitrice, Parma 1995

La scheda bibliografiea. a cura dcl Sistema Bibliotecario


Brianza, è riporlata nell'uhima pagina Jcl libro
e i suoi lettori Non importa sc lo scrittorc ha novant'anni o ventuno.
Lo scrittore per ragazzi Non iml,orta st.si s[<rrza di scrivcrc in modo scmolicc
c tlircttt, r, sc si ablrarrdlrra allc piu ra[[inate e/o ,.trure
ricclchc stilisrichc: sc [a,lcll'autobiografismo psicoloci-
col sc parla di sirtrrrzioni rtr ipichc c marginali opgiure sc ai-
Irorrta temi cli riconosciuta c gcneralc àtrrralirà.'
.È ,".1-r.r" c comunque ,rr'roro .h" fn.iu uì ,uoi si-
mili, c qucllo che lo riguarda si credc riguardi direttamenre
o intlirettarnen tc anche loro.
C'è u_na grandc differen za tra chi scr.ive guardando
1.. Per sa stessi rt Per i lettori?
princìpalmente alla qualità del proprio lavoÀ e chi in-
vece lo fà con la consapcvole intenzione di piacere, di
Fare lo scrittore a tempo pieno, considerare la scrittura.la
venire incontro al grrsto tlei lcLrori, di conquistarnc di
;;;; ;iù i"rp"ttante Jella propria vita e affidare ai libri il nuovi, di arumcnriÌrc scmpre.li piu il nunrcro dclle copic
;;;li;;, del pane quotidiano' non è una cosa.facilc Ed
vendute.
i unco, ."t," iacilc quan,lo si scrivc per bambini'
Anchc sc forsc lo scrittore totalmer-rte indiffcrente al fat-
Non intendo parlàre delle difficoltà che si inconuano
to di cssere letto o rneno non esiste. Specialmente nel cam-
oer farsi riconosiere. per farsi pubblicare, per avere con . po della narrativa. "Il fatto stcsso cli iostruire una trama,,
iratti dignitosi, per uen.lere abbastanz-a copie"' problcmt sostiene PeterBrooks nel suo saggio intitolato app ur.fio Tra-
, f-,,"'ir"? nti scriitori hanno dovuto affrontare e che
han'
più nze (Ernaudi 199r) "è intimamentc legato al dèsiderio di
.. ,ir.t,,i quelli che li hanno risolti - aiutati
- da1 ca-
raccontare, a sua volta lcgato al bisogno di rrn interlocuto-
so che tla ttna Precisa strategia'
re, un ascoltatorc chc si inserisca ,r"l p.ocesso dcllo scam-
Ciò su cui inter-rdo rillettere in queste pagine è Ia.con-
bio narrativo. "
dnua situazione di dubbio, d'inceltezza sul proprio
Iavo-
degli al- Lo scrittorepcr I'infanzja comunquc, anche se non rin-r
,", .t . dip.ta. sia dall'ambiguo atteggiamento
colre ilsuccesso, non puo rnai dinrcniicare ilpropr.i.r pub-
tri, sia dalla nostra consapevolezza cll muoverct un rn area
blico, ncppurc nci momcnri piu " ispirari". N"oor." orrn-
ài.-orfin., al "ostro poici continuamentc domande a cui
.

do cerca di produrre una sc,littrru ii qualità raifinara', chc


,'ràn rrppio.o darc riipostc esaurienti e definitive'
'
La'orima .lontandà alla quale un autore per ragazzi - lo sa in anticipo - non pouà piacerè a tutti.
Pcr quanto vicino possa sentirsi al mondo dell,infan_
n.,n oro sottrarsi è la seguente: Per chi scrivo? Per me
zia, resta il fatto che lui è un adulto, che la sua espcrienza '
.'*rà o per i miei letrori) E chi sono in realtà i miei let- della vita è più vasta, che i suoi srrumenri per cornunica- ,
. tori?.
'"-'N"l re sono più ricchi e complessi. Che insomma, fra lui e
.rro di uno scrittore per adulti il problema non si i ,

suoi piccoli lettori c'è una differenza di cui non si può non
nresenta in tcrmini così tlrastici. Si suppone chc tra ìtri e
tenerc con-to. Che prima di interessare e cli piacere, deve
ia"rii"urrri a"i suoi scritti ci sia una somiglianza così for- riuscire a [:rrsi capirc.
i.-,i,ru quo.i ,o,ulc ideutità di opinioni' di interessi' di pro-
Si potrebbe clire che ì'aurore per bambini ncl mo-
btemi, Ji esperiettzc' d:r rendete ozloso questo dlstlnguo'

124 12'
mento stcsso in cui scrive opera una specie di traduzict- tici, spesso private masturbazioni di qucl
fanciullino
ne simultanea. te'iorizzatt in ciascuno di noi, ,r.r fr"li"lli..;;;i;;; in_
Si tratta di vedere se traduce spontaneamente in quel- chio e. grinzos. chc ha bcn po.n in
.o-ur_r.;; ;;;
la che è stata la sua lingua madrc, poi non più praticata creto bambjno di oggi. "
rrerché sostituita da quella clel nuovo pae se di adulto, ma . Eppure chi ha consuetrrdinc quoridiana
con i banbi
comunque mai dirncnticata. Oppure sc rradtrcc meccani ni sa.con,guanra fre-quenza-vien"
camente aiutandosi cor-r i vocabolari della sua prcpara- oa ptccoto com cfl? Uosa Iaccvj?,,. c
É".;;ilJ;;;j;,:;il"
con quanto interes_
zione pcdagogica o delle sue "buone intcnzioni" in una .": ascoltata.la risposta, soprarrul ru se
è sincera. non
Yi:n.
colllcorala
iingua ormai diventata straniera, cancellata dalla merrro- , sc e l)lena di dettagli, s( nìcttc in cvit]rrrza
ria e reimparata artificiaimente. l'aspoto "diverso" dclle ..,r" . dlgil "'
ìuu";i;;;;.'"''
. .. Per anni i bambini r
e agazziÀi.f,,. i".àrrìr.ì. n.il.
biblioteche e nelle libreric ,iii tìr""'.ii.ìffi;"d i;
2. ll fanciullino interìore
::::ll_{:ll:,.j, inlanzia. cchc ri;;
rano r.nlter lnsegnanti, i rniei courpagnl.
dì;i;;;;,;,;;,, :.
Io p.ro nnn orr_
Un altro dilemma su cui si dibatte ogni volta che si cerca vo s,crivere un libro su_qLrcl tcml,,r. ci.rc
,i ,.:.U.r", i-i
di formulare clelle teorie sulla scrittura per i più giovani è: r()ppo,divcrsc le abiru,lini. tro1lpu
di e pcr quale bambino bisogna scrivereT Il bambino di lo scenaflo dl,t quel dopoplterrd senza tclcrisi.,rre .liucrio
Ir^"^,^11,ulo
c scnz,
oggi, che vive imme rso nella realtà di oggi, con i suoi nuo- tecnologia. Non avrci risihiaro dl prop.,rr.
rl ."if.ì,"r1
vi modernissimi problcrni, oppure il bambino della me- un'altra "masturbaziorre privata..?
rnoria, il bambino che lo scrittore fu pochi o tantissimi an- Ma alle domande non potevosultrarmi.
E quanrlorac_
r ni fa? a vocc, dellc pcrliclie Jclla mia
:onlu;9. maesr;a. d.l b;;;
A uno scrittore per l'infanzia è pelmesso l'autobio' co ocu asrno, della gucrra tra lc bancate,
dcll.rrnico rreg,,_
grafismo? C'è una corrente di critici che considcra l'au- zio cli giocattoli, ,Jclla gite in campagna
a raccoclicre Iu_
iobiografÌsmo dichiarato o nascosto il primo e il più gra- mache, tlel cinema poircri J;, [lì, Si, i'.';H; ; ir: ;
vc dci peccati mortali. ne avevano mai abbastanza. ^",
"Linautenticità e il senso di stantio di gran parte del- «E dopo?» chiedevano. «E rlopo?>>
I'attuale lettura infantile a me pare che dipenda soprat- Ci misi vcnt'anni a decidermi.'M, quan.lo
finalmente
tutto dal fatto che la maggioranza degli scrittori per l'in- scrissi As«.,lra il mio ruoreevocai
con,,iiii *li l".r"i"ì_ì
fanzia pcrsiste a rivolgersi a un barnbino-lcttorc che non di rito il fa.tasma tlella ..fanciullin;;' .À;;;5;,;,;
ili::;
esiste più" scriveva Marcello Argilli nella sua relazione al mu.ovrrc nel suo tcmpo, ncl s.o mondo
à ";;;;;il "
lr,:r.",fy un viaggio all'indt.,.. iàfìà' j.Ior;:;:Al':i;
convegno "Il libro nella pancia del video", Ariccia 1985.
i," ,
"Molti scrittori per l'infanzia continuano a padare al suo ra ut.'gu ancodotl, [ornat I sollrire
suUa carne viva oli srn".i
fantasma, traendo da un loro ormai anacronistico 'io in- senrimcnri.,-la srcssa rabbia impo,."i"
, .i.rì"
f
j;lIffiJ
fantile' convenzioni iettcrarie divcntate in gran parte riguar.lo all'aiuto che un bamLino.t
f:r_irriiil
estranee agli interessi c ai modi di vita dell'infan zia di og- può aspcuarsi dagli arlrrli g..r.r"dÀ",rUi*"
Ji.;ì,.*;f,';#;"
gi. [...1 La maggior parte dei libri sono noiosi e inauten- or rappresentare queU antica tragcdia,
non mi ritrovai con

726
121
ma con una.ferita neppure mi sentivo di raccontare una storia ambientara ai
un l)ersonaggio "vecchio c r3ggrinzito" ',
scmpre giovane. viva e sanguinante'
ll llbro e Lllvlso ln no- giorni nostri, tra computer e voli spaziali. Ero andata a
tantc scavare fra sentimenti ed emozioni che mi sembravano
ve oarti, tante quantl t mesr di quell'anno scolastìco'
.,',^nti i mcsi di una gravidanza E nove mcsi ct mlsl scrl- a senza tempo. E così rispolvcrai l'antico ed eterno dubbio
l"iì". o""i o,rr,o rniuro a parlare con Marisa' chc erae con sta' che assale tutti i bambini: "Sarò dawero figlio di questi
iì rniu .o'n,rugna di scuola fin dalla prirna elementare genitori?" e ambientai il feuilleton di Polissena del ?or
cello inun passato non molto ben definito, che può esse-
;;;;; .tnàlri." queU'esperienza' Ci rispolveravamo a
re il Cinquecento come il Settecento.
i *.rai; lei iapeva àncora a memoria I'appello' e
"i.*a"
;r-;h" l;Ji'p.rizione nei banchi-di ogni bambila'.Era
in Solo dopo essermi liberata di questo tema "archetipi-
ili; d, ti.i,u.ut. piccoli denagli contc la sensazione di co" potei tornare ad affrontare i giorni della mia inlan-
ir"ddo e di viscido che tlava la stretta dl mano della mae- zra, e scrissi Diana, Cupido e il comnte ndatorc, ambierta-

.i."ii.a.t" i"11. ,...tt color oro verdastro della bam- to nella stessa città di Lossài - così avevo ibattezzato la
cittadina di provincia della mia infanzia - qualche anno
bina c cacciata'
" povcra derisanaturalmente rielaborai tutto questo ma- dopo le vicende di Ascolta il ruio cuore, e con una diyer-
N"l romar-,ro
t".irìà, ì.-i,ri"erai con altri episodi awenuti nella stessa sa protagonista. Anche questo romanzo, dove Prisca Pun-

...rolu, -u in altrc classi lnserii gli. eptsodr ln una


strut- toni e le sue due amiche tlel cuore compaiono comc per-
protagonlsta vrlsca sonaggi secondari, ricostruisce una vicenda reale di cui
tura scandita dai componimenti della
i rniei veri mi di allora' tutti per- ero stata testimone quando avevo dodici anni, e fu ac-
iju"a"i, .t," "on erano te
a quello che scri colto con 1o stesso entusiasmo dei precedente. Le iertri-
irii,.^ t"r.,'igUavdrr(l in modo plausib.ile Il- ci continuavano a scrivermi chiedendo: "E dopo?". Per
vevo davvero. Scomposi e ricompost le caraltcrlstlcne
siche c psicologichc di molte compagne
per creare l per- loro a questo punto gli anni cinquanta erano diventati
ionacsi'.l"tle tie protagoniste' Insonima' passai il tutto
al un'epoca esffemamente suggestiva. Io mi chiedevo se non
i'rrrJ3.rfì'ir'-r"n" l"rie'^tia Ma il tempo' i problcmi' il avevo sbagliato, per vent'anni, a girare alla larga dal rnio
"fanciullino interiore". Così negli anni successivi scrissi
.ii*i.tiurun" quelli Jci miei pct'sonaìi annicinquanta'
"*Ep;; il LbÀ piacque piatt ln Re Mida ha le orecchie d'asino, e poi La ooce segtetl.,che
" "to'u.-oltissimo
classifiche dei best sel- completarono quella che ormai viene considerata "la qua-
.lieciàni è rimasto sernpre nelle
il;;;ei;",;to un "classico" Che la scuola' che le abi- drilogia di Lossài".
'*i*à"ii",r".i siano oggi completamente cambiate' non Successivamente sono tornata a raccontare, in'lona-
il;i.,*b;. Àtri, sembia"aggiungere all'interesse e al di- trtis, :una storia "contemporanea", anzi, ambientata in un
rrr"t pizzico di itupore che aiuta il distacco' la futuro molto prossimo. Ma non escludo di riprendere, un
"criit*t.
i"trion. ciirica aI di là t]el coinvolgimento emotivo
,"--iun,o giorno o I'altro, il filone dei miei ricordi di bambina. Gra-
poco il libro viene letto come una mia mastur- zie alle mie Ìettrici ho imparato a non avere paura del- r'

Uurl.* pàÀ.nule, che immediatamente dop.o la sua pub- l'autobiografismo.


lii.rrion" tto ricevuto moltissime richieste di un seguito' Probabilmente ci sono, perlomeno nella nostra civiltà,
ilrnrt", ambientato in quci tempi lontani' dei nodi nei rapporti fra grandi e piccoli; probabilmente
^'i'"Ul "","*tmente,
pii.. non volevo esaudire questa richiesta' Ma ci sono emozioni, desideri profon<Ii che I'infanzia prova

1.28
al padre. «Affatto. È proprio l'età giusta» mi ha lisposto
al di là deU,c continsenzc
tem:::"1:,::':ì,i:Jl'i,ì'ff*1 quello, indicandomi chc anchc la fascctta sul retro dclla
lontana nel tempo' lrssata
d,lì:,;: copertina indicava "dagli otto anni in su".
bini riescono a sPecchlarc tr
ì;;i; pràioiJ., ."glio
Quando, all'inizio degli anni novanta, scoppiò in Ita-
cosi'ldctte "''li vibiantc at tuelità"'
Xr-'. r"ìiìirl"t.rc lia il fcnomcno lìoald Dahl, i suoi Le stre gbe,Il c(;(;,lYil-
li Wonka e La fabbrica del cioccolato venivano letti a un-
dici-dodici anni. Attualmente i suoi lettori più affeziona-
3. Si Prega di non generalizzare ti sono i bambini di quarta e quinta elementare.
IJetà poi non può cssere considerata un indicatore as-
ogni tanto l'ar-
Comc sono ibambini di oggi? si interroga soluto. Per il mercato editoriale è comodo etichettare i di-
su un ft)r'ocalco' cosa
ìi:;ìffiffii,ìr,tril" versi libri in fasce rigicle. lcgatc spesso alla classc scolasti-
b; [;l
'nI"J. ;i i .i .h ""'i""'r'icsra
i"don-o gr i
li*::::il i},l :i::i::
nuovi prodot t i con.cur rnondar"' I 1"t''ìdccitlono i.-:;;
1lI i l-"1:'di scriv..
ca frequentata dal giovanc lettorc. E comodo anchc pcr
la pigrizia degli adulti, genitori o insegnanti, che non r,o-
h.ì c.rìesso anche coloro cnc' a freddo' gliono sforzarsi a indagare sullc capacità e i gusti dei sin-
:""r"Xì,il;;ÈuÀ'ùni Òuuli'ono glì,clcmentl'T::3' goli potenziali lettori. Capita allo scrittore di sentirsi or-
ii"",irr.l"*"' possono ftrrmarc url libro dl succcsso!' dinare, come se fosse un abiLo su misurt, un romlnzo lcr
stabilite.a
Molto raramentc queste formulc 11"^cll":'
o che I'ctà il biennio, «Sa, quell'età particolare in cui vorrebbero es-
;t;'i'uii' i"t u."ono dal prcsuppost
,1^;H'ù;;i lc cliffcrcnze sere più adulti di quanto sono, c vedere una proiczione
:#;;;ffi;;ì; così livcllatore da eiiminnre futura della loro vita, magari sentimentale, non troppo
prima in
Ìrfri"iÀàr .r',; aistinguono lc pcrsone lin 'lalla avanti nel tempo. Quell'età in cui sj comincia a inieres-
sia lòstcccatodi un rccinto
che rinchiu-
i"")ì^lèi.lt.ìa sarsi ai grandi problcmi ma si è ancora troppo immaturi
dc p^gcore tutterguall esiste il per capirli...>>.
Chi {rcoucnta I plu ^:rcoli rrrvLL*i''
sa invece
plccorr §a che non
""':-"'"-- Una simile richiesta è offensiva per il lettore come per
r;,ìiÈl ;i;
bt'"' tanto,g9r,c91 inci arc'-circa ognt
*#il
-dr"
unni awcngono negli inclividui
in cresctta cambla- lo scrittore. Non ò mai troppo prcsto per affrontare se-
riamcnte un problema, se interessa veramente. Semmailo
Iri'",r't^ar..fi'; che un al'nno di prima
di1":llt:
n^
che come ca-
stesso libro potrà essere riletto in diverse epochc della vi
;;ìi; p".. in comune' comc intcrcssi olt.cp1ll1"^,9:ll'^ ta, con divcrsi livclli di comprensione. E non è mai trop-
oacità, con un alunno-dt.quarta' l,cr ",tllr po tardi per cullarsi in una fantasia, se in quel momento
iltJil;.;.iuto dugliin'"gnanti chc sipara gli allic- della vita se ne awerte il bisogno. Le mode "giovanilisti
pti,n^ mcdia da -quelli cli tcrza' ' che" bisogncrcbbc lasciarle al mondo dei consumi, all'u-r-
" "òiii*,,o,
"iiàfÉ I'età in cui ii è in grado di affrontarc
ccrti
dustria dell'abbigliamento, al baraccone fasullo delmarke-
daopertutto' La mia gencra-
libti;;';';;;^1" "*p'" c n;l'ai rarulaallc medrc Qual
ting che fa e disfa le mode pcr sbarazzarsi dei fondi di ma-
zionc, per cscmp'o' gazzino.
'tgg"uu una lamrglrola rrance-
;h; ;;;. [a ho inconttatt' in rrcno bambino piir piccolo' di
Oltre all'età bisogna tencr conto d'un altro elemento,
:" di;;;ì;;'" 'o" ' V"''"'i' llimmerso nèlla lettura del
tanto owio quanto spcssissimo trascurato. E cioè che an-
circa otto anni' cra totarÀcnie ho chicsto che i più giovani sono persone, individui, con gusti e in-
l,J;ffi;Ji'i'nu''':' "Non ò un po'presto?>'
lt 1

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