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CU55142095
87VM;JN La Bucolica di Virgi
Columbia University
inthe City ofNew York
THE LIBRARIES
MIN ACI
SIG DEBIMV
יהוה
R
ILLVLM S
BO
TVOE
VEN
CO
LL
EG
A
HORT-14-2
LA
BUCOLICA
DI
VIRGILIO
TRADOTTA ED ILLUSTRATA
DA
QUIRICO VIVIANI
COLLA GIUNTA
E DEL CATALOGO
DE'
TRADUTTORI ITALIANI
UDINE
PEI FRATELLI MATTIUZZI
M. DCCC. XXIV.
NELLA TIPOGRAFIA PECILE
14
87 VM
JN
III
PROEMIO
80030
IV
VII
J
sidj , che mi somministrava la nostra lin
gua.
Terminata la versione ho lasciato ri
ma giusto giudizio .
XII
FLORIO E GUARNERIANO
EGLOGA I.
Verso 12 st. turbatur F. turbamur
99 18 st. prædixit F. praedicit. Nel G. manca il verso.
22 27 st. Et quæ tanta F. Sed quae tanta .
" 54 st. Hinc . F. hic
"2 64 st. labatur F. solvantur
"" 68 st. En unquam F. En nunquam
29 73 st. perduxit F. produxit
29 80 st. poteris F. poteras
ورSo st. hac nocte F. G. hanc noctem
EGLOGA II.
Verso 7 st. coges G. cogis
29 15 st. fastidia G. fastigia
:ོ ;
EGLOGA III.
Verso 27 st. stridenti F. cantando
29 27 st. disperdere F. deperdere
"" 37 st. Alcimedontis F. Alchymedontis
53 44 st. Alcimedon F. Alchymedon
29 55 st. herba F. umbra
39 55 st. consedimus G. considimus
"" 62 st. Phæbo F. Phoebi
"" 74 st. quod me F. si me
39 81 st. nobis Amaryllidis G. tristes Amaryllidis
99 84 st. quamvis est F. quamvis sit
2 100 st. Eheu . . F. G. Heu heu
100 st. in ervo . F. in agro G. in arvo
" 105 st. oculus F. oculis
XIII
3 EGLOGA IV.
Verso 3 st. sint . F. sunt
9.9 17 st. patriis G. propriis
26 st. facta F. fata
33 st. infindere F. infigere
པ
༦
EGLOGA V.
Verso 7 st. sparsit F. spargat
8 st. certet . F. certat
9
3
EGLOGA VI.
Verso 13 st. Mnasylos F. Massilus
99 16 st. delapsa F. dilapsa
99 23 st. Quo vincula F. Quid vincula
در 38 st. imbres F , ignes
99 56 st. Dictæe G. Dircaee
99 74 st. quam . F. aut quam
29 77 st. lacerasse F. laniasse
99 83 st. lauros . F. colles
EGLOGA VII.
Verso 6 st. Hic mihi F. Huc mihi
"" 12 st. viridis • F. virides
22 15 st. depulsos F. expulsos
99 22 st. meo Codro . · F. modo Codro
9.9 41 st. Sardois . F. Sardonicis
EGLOGA VIII.
Verso 26 st. quid non F, quid nos
29 34 st. promissaque F. prolixaque
29 60 st. munus morientis . • F. morientis munus
99 70 st. Ulixi . • F. Ulixis
" 107 st. est et Ilax . F. est Hilas
,, 109 st. jam parcite carmina . F. jam carmina parcite
EGLOGA IX.
Verso 6 st. hædos F. agnos
22 13 st. dicunt F. referunt
XIV
Verso 26 st. necdum . F. nondum
"9 46 st. suspicis F. respicis
29 48 st. frugibus • F. fructibus
39 62 st. in urbem . F. ad urbem
99 64 st. cantantes F. cantando
EGLOGA X.
Verso 13 st. etiam flevere . F. nec non flevere
99 19 st . upilio . F. opilio
29 19 st. bubulci : F. bibulci G. subulci
99 32 st. vestris F. G. nostris
99 32 st. periti .. F. parati
99 33 st. quiescant . . F. quiescent
39 35 st. vestrique . • F. vesterque
"" 39 st. vaccinia. F. baccinia
.د 50 st. condita . F. cognita
در 56 st. vetabunt F. movebunt
99 62 st. Amadriades rursum • G. Hamadriades ruris
دو 67 st. Nec si · F. Non si
xy
INDICE
BUCOLICA
DI
VIRGILIO
17
TITIRO
EGLOGA PRIMA
ARGOMENTO
beni.
4
m
EGLOGA PRIMA.
MELIBOEUS , TITYRUS.
MELIBOEUS.
TITYRUS.
MELIBOEUS.
EGLOGA PRIMA.
MELIBEO TITIRO.
MELIBEO.
Titiro , I
itiro , tu sotto quell' ampio faggio
Posando desti la silvestre Musa
TITYRUS.
MELIBOEUS.
Et quae tanta fuit Romam tibi causa videndi ?
TITYRUS.
MELIBOEUS.
Mirabar , quid moesta deos , Amarylli , vocares ,
TITYRUS.
MELIBOEUS .
Fortunate senex ! ergo tua rura manebunt !
9
TITYRUS.
MELIBOEUS.
L'immagine di lui.
MELIBEO.
Ma noi ramminghi
12
TITYRUS.
ANNOTAZIONI
24
31
EGLOGA SECONDA
ARGOMENTO
EGLOGA SECUNDA
***
CORYDON.
I Form osum
ormo sum pastor Corydon ardebat Alexin ;
Delicias domini; nec quid speraret habebat.
10
Thestylis et rapido fessis messoribus aestu
Allia serpillumque herbas contundit olentes.
EGLOGA
GLOGA SECONDA
CORIDONE.
myntas ?
sylvas ,
pellam ,
luptas.
4
t
44
1
51
ANNOTAZIONI
ALL
' EGLOGA SECONDA.
PALEMONE
EGLOGA TERZA
ARGOMENTO
II
1 contrasto insorto fra i due pastori Me
EGLOGA TERTI A.
MENALCAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
EGLOGA TERZA
MENALCA.
Dimm i ,, Da
immi meta
Dame ta , è questo forse il gregge I
ᎠᎥ Melibeo ?
DAMETA.
MENALCAS.
DAMOETAS.
An mihi cantando victus non redderet ille ,
MENALCAS.
MENALCAS.
De grege non ausim quicquam deponere tecum .
DAMOETAS
67
DAMETA .
Vuoi tu che tosto ne veniamo a prova ?
Ed io scommetterò questa giovenca ;
Nè la dei ricusar , perchè la mungo
Due volte al giorno , e due vitelli allatta.
Ma di' , qual pegno di depor tu pensi ? 45
MENALCA.
MENALCAS.
DAMOETAS.
PALAEMON.
DAMOETAS.
ᎠᎪᎷᎬᎢᎪ .
Da Giove incominciamo
O Muse : in tutto è Giove ,
Sue grazie in terra ei piove
Suoi questi carmi son . 1
!
70
MENALCAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
DAMOETAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
DAMOETAS.
DAMOETAS.
MENALCAS.
DAMOETAS.
8 MENALCAS.
DAMOETAS.
DAMOETAS.
gistro.
MENALCAS.
MENALCAS.
PALAEMON.
PALEMONE.
Figliuoli miei , qui 'l giudicar tal lite
Non è da noi della giovenca degno
Tu sei , Dameta , e tu , Menalca , e chiunque
78
110 Aut metuet dulces , aut experietur amaros.
1
81
ANNOTAZIONI
85
EGLOGA QUARTA
ARGOMENTO
svelato .
:
.92
EGLOGA QUARTA
POETA
I Sicelides
icelides Musae, paulo majora canamus.
EGLOGA QUARTA
IL POETA
fundum ;
Adspice , venturo laetentur ut omnia seclo.
7
98
Non me carminibus vincet nec Thracius Or
pheus ,
Nec Linus : huic mater quamvis , atque huic
pater , adsit;
ANNOTAZIONI
Vers. 2. Myri
yri
cacae. Tamarix gallica . B.
3. Sylvae sint consule dignae. I Consoli aveano
un' ispezione sulle selve , la qual provincia chiamavasi
minore per distinguerla dalle maggiori , che chiama
vansi consulares , il che viene confermato da questo
passo di2 Svetonio ; Eamdem ob causam opera opti
matibus data est , ut provinciae futuris consulibus mi
pimi negotii , idest sylvae , callesque decernerentur. '
4. Cumaei carminis. Versi della Sibilla di Cuma.
5. Magnus ab integro etc. Il periodo Platonico ,
quando finalmente tutti gli astri și trovano nel pri
mo punto delle loro rivoluzioni per ricominciarne un
secondo .
6. Virgo. Astrea, dea della giustizia , figlia di Gio
ve e di Temide . Dicesi allegoricamente che nell' età
dell'oro si trattenne in terra , e pei delitti degli uo
mini partissene , ę stabilissi in cielo , ove forma la
costellazione della Vergine.
6. Saturnia regna. Sotto il regno di Saturno fiorì
l'età dell' oro. Questa età poetica confondesi da ta
luni con l' età patriarcale .
10. Lucina. Secondo il sistema allegorico degli an
tichi , Lucina dovrebbe esser Giunone , sotto la qua
le divinità era simboleggiata l'aria , come si può ve
dere in Plutarco nella vita e poesia d'Omero . Chia
mavasi poi Lucina per essere illuminata dalla luce,
e dicevasi casta , perchè l' aria col mezzo della luce
102
1
105
EGLOGA QUINTA
ARGOMENTO
t
1
1
112
EGLOGA QUINTA
MENALCAS , MOPSUS
1
MENALCAS.
Cur no
ur nonn ,, Mops , boni quon c
e iam onvenimu
ambo , s
MENALCAS.
Montibus in nostris solus tibi certet Amyntas .
MOPSUS.
MENALCAS.
10 Incipe , Mopse, prior : si quos aut Phyllidis ignes,
EGLOGA QUINTA
MENALCA , MOPSO
MENALCA.
MOPSUS.
MENALCAS.
MOPSUS.
MOPSO.
Da crudel morbo il caro Dafni estinto
Piangean le Ninfe : o voi , corili e fiumi ,
Vedeste della madre il duol dipinto 50
MENALCAS.
gistrum ;
3145
Spargete frondi al suol , chè Dafni il vuole , 55
que Daphnis.
MOPSUS..
MENALCA .
Già Dafni candido
D ' Olimpo vede
80
La soglia insolita ;
E sotto al piede
Gli astri e le nuvole
Gode mirar.
I campi allegransi
Pei divi onori , 85
Al gregge insidie 90
Non tende il lupo
Ai cervi celeri
Nel vallon cupo
Reti ingannevoli
Tese non son. 95
120
"
NALCA.
Or Dafni placido
Ama i riposi :
Gl' intonsi esultano
Monti festosi ,
Le rupi innalzano
Di carmi suon . 100
A quando a quando
Novello nettare
Andrò versando ,
Egon di Candia
Versi farà. 130
Unirà il facile
Suono Febeo
Dameta il celebre ,
l
E Alfesibeo ,
Saltando , i Satiri 135
Imiterà.
Queste farannosi
Ostie votive
Ne' di festevoli
Sacri alle Dive , 140
' Ne' dì che a Cerere
Sacri saran.
Finchè il selvatico
Monte i cinghiali ,
I pesci mutoli 145
1 L'onde vitali ?
E il timo florido
L'api ameran ;
Finchè le stridule.
Arse cicade 150
Nutrirà il balsamo
Delle rugiade ,
Fama , onor , cantici
Dafnide avrà .
51
124
MOPSUS.
MENÁLCAS.
MOPSUS.
MOPSO.
ANNOTAZIONI
132
AMINTA.
"" Quali a te , quali per si colti versi
"" Render doni potrò degni del canto ,
"" Perchè non tanto il sibilar dell ' Austro ,
"" Nè d'onda , che si rompa al salso lido
درUdir mi giova il suono , o quel d'un fiume
"" Precipitante per sassose valli .
l'Hey
30. Daphnis thiasos inducere Baccho . Tanto l'l
ne che parecchi altri comentatori seguono qui Suida
che chiamò il tiaso un coro sacro , e Ateneo , il quale
( ripetendo ciò che disse Euripide ) afferma che per
tiaso s'intende quella moltitudine che segue Bacco .
Se così è le danze riconoscono la loro origine dal .
l'uso primitivo del vino. L'allegria cagionata da que
sto liquore ha portato naturalmente uomini , doune , fan
ciulli ad affollarsi confusamente , ed a gridare e a sal
tare. In seguito qualche uomo avveduto diede a questa
confusione di gente una forma più regolare. Da un epi
gramma d'incerto autor greco sopra il sepolcro d'Or
feo , il quale secondo Pausania nelle Beotiche trova
vasi fra l'Elicona e la città di Coronea , sembra che
Orfeo medesimo sia stato l'ordinatore di questi cori :
Orphea qui thiasos invenit primus Iaccho
Ducere , et heroo nectere verba pede.
( Epigr. antol. graec, lat. redd . a Raim. Cunichio
cap. 5. ep. 1. )
35. Pales. Dea che presiedeva ai paschi , ed è
Vesta o Cibele. La sua festa celebravasi il 19. di
Aprile.
35. Apollo. Si supponeva che Apolline protegges
se i campi , perchè egli pure menò la vita pastorale ,
quando ebbe in custodia gli armenti del re Am
meto .
133
EGLOGA SESTA
ARGOMENTO
GLOGA SEXTA
EGLOGA
POETA
I Prima
rima Syracusio dignata est ludere versu
Nostra , neque erubuit sylvas habitare , Thalia.
EGLOGA SESTA
IL POETA
O in greggia innumerevole
Va seguitando alcuna.
Ninfe Dittee , affrettatevi ,
Tutti i varchi del bosco chiudete ,
Se alcun bovin vestigio
30
Qua là impresso nel suolo vedete :
Se dietro al gregge il veggono ,
O in verde erbosa valle ,
Seco le vacche il guidano
Nelle Gortinie stalle . 95
Poscia cantò come le mele Esperie
Fermaro la fanciulla a correr agile ,
E come di muscoso amaro cortice
Vestironsi le suore Fetontiadi
IO
147
ANNOTAZIONI
Vers . 1.A
1.Syyracus
racu io versu. Lo stile di Teocrito di
Siracusa , gl'idilii del quale da Virgilio furono presi
per modello delle sue egloghe.
1. Dignata est. Secondo gli antichi interpreti ecco
l'ordine della costruzione : Prima nostra Thalia di
gnata est ludere versu Syracusio .... volendo dire che
la sua prima musa si abbassò a cantare versi pasto
rali sul dignata est poi essi comentano : adroganter
dictum , quasi potuerit majora scribere quam bucoli
con , quod ex facili compositione ( pag. 5. ).
3. Cynthius. Sembrerebbe che per Cintio dovesse
intendersi Apollo , il quale è così nominato dal mon
te Cinto dell'Isola di Delo , ma gl'interpreti antichi
spiegano Cynthius per Augusto , e forse a ragione ,
perchè Augusto era veramente il nume che ispirava
Virgilio. Perciò disse nell'egloga prima : Deus nobis
haec otia fecit.
5. Deductum carmen . L' Heyne segue l'interpre
tazione del Servio e di parecchi altri comentatori , i
quali spiegano il deductum per tenue , considerando
questo un traslato preso dalla lana , la quale si ridu
ce in filo sottile ; secondo quello d'Orazio :
Tenui deducta poemata filo.
EGLOGA SETTIMA
ARGOMENTO
EGLOGA SEPTIMA
**
MELIBOEUS .
I Forte
orte sub arguta consederat ilice. Daphnis ;
Daphnin
EGLOGA SETTIMA
MELIBEO.
Sotto
otto un elce fischiante a caso Dafni
S'era posto a seder ; e Coridone
E Tirsi aveano mescolato il gregge ;
gnum .
Posthabui tamen illorum mea seria ludo.
THYRSIS.
CORYDON.
30
Mia dolce cura e amore ,
THYRSIS.
CORYDON.
THYRSIS.
TIRSI .
CORYDON.
THYRŞIS.
CORYDON.
poma ;
55 Omnia nunc rident ; at, si formosus Alexis
1.63
THIRSYS.
CORYDON.
THYRSIS.
Thyrsin.
ANNOTAZIONI
10 X
L'INCANTESIMO
EGLOGA OTTAVA
ARGOMENTO
EGLOGA OCTAVA
PHARMACEUTRIA
DAMON , ALPHESIBOEUS
EGLOGA OTTAVA
L'INCANTESIMO
DAMONE E ALFESIBEO
32939
Ed invoco gli Dei 30
Nel dì della mia morte ;
pellae ,
180
g
Comincia ed accompagnami ,
Voragini profonde ;
O selve addio : giù dall' aerea rupe
Di questo monte io piomberò nell'onde : 120
Presso al morire io sono ,
Abbiti questo , o Nisa , estremo dono.
Non più cantar poss ' io ,
Zampogna mia , deh ! cessino
I suoni tuoi col mio. 125
Così Damon or voi ridite , o Muse ,
Ciò che rispose Alfesibeo cantando ; 1
Tutti per tutto far nati non siamo.
te Daphnin.
te Daphnin.
te Daphnin.
te Daphnin.
185
Estinguono il veleno.
O carmi , secondate il mio desio : 145
Dalla città traete ,
Ed or porto l'immagine
Tre volte intorno a questi sacri altari ;
Godon gli Dei del numero dispari .
O versi miei , compite il mio desio :
Dalla città traete , 155
te Daphnin.
te Daphnin.
cite Daphnin.
187
Come s'indura questa fosca argilla
Al foco , e come dal medesmo ardore
Questa cera si sface e si distilla ,
Tal Dafni strutto sia dal nostro amore ;
Nè di partir si cura
All'avanzarsi della notte oscura ;
Così l'amore a Dafni accenda l'alma ,
E invan speri da me conforto e calma.
O versi miei compite il mio desio : 185
Dalla città traete ,
Traete Dafni nell'albergo mio.
I cari pegni , che lasciommi il perfido ,
Ascondo , o terra , in te , sotto le soglie ,
Chè Dafni debbon rendermi 190
Queste dilette spoglie.
O versi miei compite il mio desio :
Dalla città traete
te Daphnin.
te Daphnin.
Al rio scorrevole
Porta le ceneri ,
E dietro spargile
Senza guardar.
215
Con queste Dafnide
Io voglio vincere
Che i carmi e i numini
Osa sprezzar.
O versi miei , compite il mio desio :
Dalla città traete , 220
ANNOTAZIONI
MERI
EGLOGA NON A
ARGOMENTO
EGLOGA NONA
LYCIDAS , MOERIS
LYCIDAS.
LYCIDAS.
MOERIS.
EGLOGA NONA
LICIDA E MERI
LICIDA .
Ovve
e volgi i tuoi passi , o Meri , forse I
Alla città , dove la via conduce ?
MERI.
O Licida , a tal fin noi siamo giunti :
( L'avresti detto mai ? ) che uno straniero
Entrato dentro ai nostri campicelli 5
Ardisse dirci : via di qua coloni ,
LYCIDAS.
MOERIS.
LYCIDAS.
MOERIS.
LYCIDAS.
MOERIS.
quo
ورDuceret apricis in collibus uva colorem .
,,
" Insere , Daphni , pyros : carpent tua poma
66
nepotes.
14
210
MOERIS.
ANNOTAZIONI
EGLOGA DECIMA
ARGOMENTO
EGLOGA DECIMA
#0
POETA
laborem ;
EGLOGA DECIMA
IL POETA
Apollo :
Galle , quid insanis ? inquit : tua cura Lycoris
Perque nives alium , perque horrida castra se
cuta est.:
inquit,
Montibus haec vestris : soli cantare periti
Di coccole sanguigne
Pene ti scioglierai ?
I pianti e le querele
Non cura Amor crudele.
O Licori , o Licori ,
Qui molli prati erbosi
Qui gelide fontane , 85
furoris,
Aut deus ille malis hominum mitescere discat !
pellae.
227
Mentre sedea tessendo una fiscella 140
Di gracil malvavischio : ah ' voi farete
Che Gallo gli abbia in sommo pregio ; Gallo
Per cui tanto mi cresce amor nel petto
ANNOTAZIONI
CATALOGO
I.
BTCOLI
UCOLICA
CA tradotta da Bernardo Pulci. Firenze Antonio Mi
scomino 1481. in 4to. Oltre alla Bucolica di Virgilio tra
dotta in terza rima, altre si contengono di Francesco Ar
sochi , di Girolamo Benivieni , e di Jacopo Fiorini de
Boninsegni. Bella ed assai rara edizione. N' è stata
fatta una ristampa in Firenze , 1494. in 4. senza nome
di stampatore.
2.
VIRGILIO LA BUCOLICA , tradotta da Bastian Foresti , senza data
in 4. Apostolo Zeno la giudica edizione di Firenze ver
so il 1490. Il Libro è intitolato Ambitione , diviso in IX.
capitoli , seguiti da quattro libri, i quali altro non sono
che il volgarizzamento della Bucolica.
3.
VIRGILIO BUCOLICA. Ven. Cristoforo de Pensis 1494. in 4. Tra
duzione in verso volgare del P. Evangelista Fossa Ser
vita di Cremona.
Fu ristampata in Milano per Agostino di Vicomer
cato , in 8vo. , con questo titolo : Bucolica vulgare de
Virgilio composta per el clarissimo poeta frate Evan
gelista Fossa da Cremona. In carattere semigotico.
4.
BUCOLICA EGLOGA V. tradotta da Luttareo. Ven. 1525. in 8vo.
5.
LA BUCOLICA tradotta da Vincenzo Menni. Perugia , Girolamo
Bianchino , 1544. in 12. Registrata dal Fontanini e dal
Paitoni.
LIBRI ED OPUSCOLI
IMPRESSI IN UDINE
"
1
87VM
JN
8
0
7
0
6
6
L
P
,
EXA موتPAL
1956