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Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
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nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
This is a reproduction of a library book that was digitized
by Google as part of an ongoing effort to preserve the
information in books and make it universally accessible.
https://books.google.com
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1862
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SULLA VITA
DI D. DOMENICO PIRO
ALIAS
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DI
DOMENICO PIRO
Uh Diavulu un vi In Calennariu i
E me ficeru st’ autra vituperiu !
Me vaju nzaccu dure la Vicaria
E cce fazzu venire a Zia Tiberiu :
Cacare nfinu a Dio la Breviariu !
Trasireme a la casa ccu ssù mperiu t
Fareme oje tutta ssù giudizio!
Mè chisti casi Su de Santa Ufiziu.
Va ca si 1’ au cunsata la Cucina t
Ca chissu è nu delittu Criminale.
Cchi me cunsurti Maddamma Pastina ?
Nun sarà buona nu mumuriale?
0 me van nzaccu cussid’ a l‘ orvina ?
E ucignu a dire de l’ acqua a la sale?
E ppe nsignu ca m' au fattu e distrutta
Vurria purtare stu cantaru rutto?
MUMURIALE.
Arrassusia, ca fò na cinneratal
A n’ ma se mangiaru quantu avia,
Ch‘ ad illu le vastava ppe n' annata :
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0 te cridie ca cu la luntananza
III” era scurdatu I’ odiu, e In raneure ?
Figliu te pasce ma mala speranza.
lo sacciu ca tu si un traditure
Chi m’ ai de roba, e de fame vulatu,
Me riducisti a jire navandure.
Nè serve ca me va capacitannn
Giammaiten ch' è un Santu de perdnnu,
E Mastrn Pappe a la pace esurtannu :
Discipline se fa cnmtimuamente,
Si la passa nenntinua nrazione,
Ed è de carità fnrnaee ardente :
La quatraschiola mò la schieitnlilla
Nnn sia senza prnvare minchiarella:
Fa quarehi vota la casta Amarilla,
Ma si la colla cuomu fuossi armella,
E grida sempre nendilla ncndilla
La enolli storia e fanza monachella, ,
E le sii, bene mio, 1’ erva cazznlla,
Cuomu a na Viestia ncamata la sulla.
Ne jia prisune.
Pperchl ca foze vista de ma serehia
Quannu facia ccu Venere la pice:
Ncappau a la regna cuomu Turduliee
Cchi bella Icrchial
E jnta nova de la fratteria,
’ Cee scisera de Dii granne ciurmaglia,
E lo pigliaru cuomu a la canaglia
Ncugliuncria;
Ma vrazziannu, male de lupiellu,
Neosta ca se vulia divolicare
Si nne ahbuttan de li munciu‘liarc
La pettieiellul
Con quanto arrittazznne, e quanto foja,
E ceù quanto travagli, e quanto pena
Paride se ragao Madama Lena
Vicrsu dc Troja.
Vinnc ntimata la guerra, e la rissa
Ppe solo Mioclao lo cuornivagliu,
E tutta Grecia se mise sbaraglio
Ppe chilla fissa.
E chiuca ppe la squercia intra lu_ Niierno
Se znmmullaro Piritò, e Teseo!
E echiù vole ecc jia povero Urfeu
Sebbene odierno!
Quale antico Deanferu, o Denzzu
Non si nne altripiechiao de eunnarizzu ?
E chine non cei 1’ ha nfusn la pizza
,Dintra sto puzzu ?
-106
SUNIE TTU.
Eiiiiài Citi«idiiiltill
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LU GUNGRIESSU.
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La Micdicu-Chirurgu Mamtuamu
Del qaondam Gatamu e de Nangenza
China dc riverenza, e de rispiettn,
Vattinnuse In piatta, e gminnechiumi
Te vasa Ii garrumi, oh Bonsegnurel
Te circa an favure graossu assai,
Neumtrariu de li guai un si mmc sbroglia,
La cu'msuma de doglia la cusciemzia,
E a In Nficrmu mviviemzia si la rage,
E In tributu paga a Farfariellu.
Nu ciertu peceatiellu enmfessare
Ca la prieiettu fare illu vulia,
Cuomu a Pasqua sulia dc cristiana ;
Giratina manu-mana, una-sinrrunu
Cchiù Cunfcssuori sana a sta rinne,
L' han rispuostu birhume, scellerata,
Sta casa riservata man 1’ avimu, .
E assorvere un putimm ste resie,
E specialmente a tic piezza d' anchiale.
-426
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