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DRIN
A
در 2:34-0 مل و
|
|
*
7 r
.
-
:
9
1
PARTE DELLE
RIME DI
D. BENEDETTO DELL'VVA .
GIOVANBATISTA ATTENDOLO,
ET CAMMILLO PELLEGRINO .
SANDRA
IN FIR EN Z E ,
Nella ſtamperia del Sermartelli,
MDI XXXIIII .
. VI
ALL'ILLVSTRISSIMO
ET ECCELLENTISSIMO
SIGNORE IL SIGNOR
LVIGI CARRAFA
$
ORSI stradaſinistra.Ini
trouai
con fugace piacer lungo
torinento ;
Ma del mio maltra miſem
10 e contento ,
Non feppiindietro ritor
nar giamai .
Hor me ne doglio, epiùnon bramo bomai
Vnhora lieta hauer fin ch'io ſia ſpento :
E creſcerà con glianni ilmio lamento , {
- Emolto piangerò , che molto errai .
A viuer ben queltempo , ch'iomal viſi
Di ritornar ,ſon le mievogliehor vaghey
Ma per nonfar ritorno idiſen vanno .
Dolermi pollo foldelfatto inganno
Ameſteſso , e del corSaldar le piaghe
Collicordi questiocchi, ond'io leſcriſi.
Troppo
BENEDETTO DELL'VVA .
Troppo il mondo èfallace, e troppo iovago ,
Ne mi vaglion con eſſo arte, neſchermi ,
Ma dimeſol, ne d'altri hò da dolermi,
Che pur per leſue vie notte , e di vago . .
1
15
CANZO E.
OME tenero
CSpiegenhiomarica,Selo nodrica
Pioggia , ò rugiada amica ;
Coſi di beipenſier fioriſce uncore ,
Se diceleſte gratia il bagna humore.
Maſenza lei,diuiene
Arido , e non haſpene
Diprodurfior , ne frutto :
Come in terreno aſciutto
Muor, non che languefior,ſe nolnodrica
Pioggia , ò rugiada amica .
Mufa prendila Lira ,
Eſacri hinni cantando ,
I deſir vaghi del mio cor afferra .
Che ſe deſio miſpira
Lo ciel ,ponerin bando -
Ogn'altra ben debb’io voglia terrena .
Horcon fronte ſerena ,
Telli algran Rè de'regi
Qualpuoi ,ferto di fiori:
E le corone , e i fregi;
Siano iſuoi proprihonori.
Di come egli primiero
Creò la terra , e'l cielo
Informe ,e rouzo ; e fè di luce adorno
L'ono ,e l'altro hemiſpero;
.
De
16 RIME DI DON
Deletenebre il velo
Egualmente ſpiegando ad ambo intorno ;
e poſcia il Solealgiorno ,
E con la paga luna ,
Le stelle erranti , e fiſje,
Diede à la notte bruna ;
E lorlegge preſcriſe.
Indi comanda a l'acque ,
ɛ yatto fuggon londe
A raunarſi ſubito in un loco .
E nelſuoletto giacque
Il Mare, è per le ſponde
Del'ampio lito franſe il fluttoroco ,
Hauresti à poco, apoco ,
Viſto forger le cime
De’monti, e per le valli
Aprir l'herbette prime
I forvermigli, egiallio
Poi d’rno įsteſſoſeme
Canta, come formale
Il garrulo augelletto, e'l mutopeſce
E queſto alzarſi teme,
8 nelſuo nido ſtaffe
E quelſpiegalepenne, e di fuor eſce :
Et inprogenie creſce
L'ono à l'altro infinita :
Che con legge d'amore
Volfe eternar lor vita ,
Ilfagacefattore .
Canta ,
BENEDETTO DELL'VVAi
Canta , come la terra
Produſſe ad unſuo cenno
Fere ſéluagge , e manſueto gregge .
Ne da principio , guerra
Gli Orſi, e le Tigri fenno
Agliinermianimai, comeſilegge.
Finche la bella legge ,
El vero fecol d'oro
Durò , che durò breuc
Spatio ; e nacquefra loro
Odio , e timor leuenon
Ecco diſpone alfine ,
Eparcheſiconſigli
Conſe medeſmo afarpiù nobil opra : 9
3 Gli
18 RIME Di Don
Gliocchi, onde morte aſſale ilnoſtro core
L'on veli, e faſci,e quanto à Dio non piaco
Veder vi toglia ; e vi conduca inpace
E lietoper la ſtradaalta d'honore ..
L'altro , la lingua onde ſi viue , e more
Freni, e non ſiacontra del per fallaces
o beato colui che ſpera , e tace ,
E folitarioattendeilſuoſignore .
L'orecchie ognor vi chiuda ilterzo ; eſia
Schermo , cheloda è biaſmo , ira, oLuſinge
Non v'habbiaſpeſſo a ritardar fra via .
Jopriego il mioſignor, ch’in voi dipinga
Santa e ſaggia ſtoltitia . Animapia
Queſt'armeà ben’oprarconuien che cinga,
Chefinobil firinga
A pocta mortalnonſi conface .
Il dirò, con tua pace ,
Febo ancor egliforſe
Venne talhor inforſe
D'hauernehonorſecondo:
Dicalo Oreto >, e Dori ,
E de le ninfe i chori ,
Semaitante armonia s'inteſe al mondo . •
Muſe Siciliane
Ditel, ditelpiangendo invoci Strane .
Tecoteco fon morti
Del'honeste donzelle
Le danze; è dolci bacioblio de'mali.
Altuo ſepolcro fmorti
Spenſer le ſuefacelle
Tuttigliamori, eviſpezzargliftrali.
Di Ciprigna furtali
Ipianti, cle querele ,
Ch'quanzar le querele ,
Ch'on'altra volta ſparſe
Sopra ilbel morto Adone :
Eben n'hebbe cagione ,
ch'ella amò DÄFNI, “ altretante n'arſe.
Muſe Siciliane
Ditel, ditel piangendoin voci strane .
Laflo
RIMEDI DAN
Lafo l'apio , l'aneto
Ben muor , ma come poltą
Il Sol, colgiouinannoſirinoua ;
A noi fatto è diuieto
Di ciò ; che s'una volta
morten'affale, è vana ogn'altra pronde
Weſugo d'herba giova
A ritornarne in vita .
Miſeranostra vita.
DAFNI, ecco un duro ſonno
Dorme là doue ilſerra
Poca poluere , e terra ;
)
i
BENEDETTO DELL'VYA. 33!
Se con chioma reciſa ,> in corta veſta
Non ſeguitastiil tuo conforte caro ,
Ben di colei , che'r Ponto reſſe àparo
Foſti à lui ne'perigli amica , epreſta :
Chi lo campo da l'orrida tempeſta
Delmar di Gallia ? chi da l'Ionio auaro ?
Chida l'ira del ciel? chi dal'amaro
Naualconflitto, onde tutt' Aſia è meſta ?
Se non tu ? mentre a poueridifpenſi
Leproprie , gemme ; & humile, e digiuna
Eſcalza porgià Dio preghiere,e incenfi.
Questa pietàveracemente imbruna ,
Al mioparer , quantiſon lumi accenfi
Del donneſco valor ſotto la luna ...
Taffo
/
BENEDETTO DELL'VVAT 37
TASSO , cui diede il ciel nobile ,eraro
Ingegno, e riccavena , e ſaper vero ,
Poi che già ſetene la via , c'Homero ,
E ſeco il Mantouan primifegnaro .
Per l'ormedi lor due , ch'innanzi andaro ,
Con matura preſtezza erto ſentiero
Correte il terzo voi ,ma come ioſpero
Lodato ben de l'uno e l'altro à paro .
La noſtra linguagià molti anni aſpetta
Il ſuopoeta , e fin ad hor non l'haue ;
Talch'è dal pregio fuo molto lontana ,
Reſta , che'lnoſtro ſtil leggiadro, e graue,
Giuntoà l'vtile altrui ,quelchediletta,
Formi l'effempio de la vita humana
نور.
Da
7
BENEDETTO DELL'VNA . 43
Da queſte fuggitive,humane role
come ſi varchiàpiù chiara ſembianza
Difiori eterni , e in queſta rimembranza
Åltrai inoſtrate in che lo cor ripoſe .
ch'd le celeſtipiaggie alme , gioioſe,
Quafi vicina in sigran lontananza ,
Poggiate ſpeſſo : e de l'empirea ſtanza
De le delitie à voifonpoche aſcofe..
E qualGiuditta Hebrea ; la ſaggia , eforte .
Scoprendo come delnemicointerà ,
Efamofa vittoria altririporte .
Anzi vccidendol voiprima , di vera .
Immortal gloria aprite à noi le porte ;
Fatta del noſtro Dio nobil guerriera
44 RIMI DI DON
Famoſo acquiſto , che nel cielfiſente ,
E ben il noſtro ; e ne l'eternaſede ,
Prezioſan'attende altra mercede ,
Che corona non è d'oro lucente . .
A Guagliarchiformòl'aurora,e'lsole
A ,
So che malſiconuiene,
pred iopari alſoggetto hauròparole :
Ma poi ch'amorcosì mi sforza, e vole ,
Nonlo ſiprenda à ſdegno
( Prego ) qualunque vdrallo alma gentile,
Ch'io oſi à tanto alzarmio baſſo Stile ;
Eſcriuer coſegrandi oltra l'ingegno :
Troppo ampia vela almio fi picciollegno
Certo non ſiconface ,
Ma chimi pronapuò quanto à luipiace.
Sopra
BENEDETTO DELL'VYA 45
Sopra i montipiùerti, e piu ſeluaggi,
Viue vn'augello altero ,
Ch'à di tutti altri impero ,
Estende oltra le nubi i ſuoiviaggi;
Queſto del ſoleincontra i.chiariraggi
Adduce i figlià proua ,
E ritien quel per fuo , che'l mira fiſo ;
Coſi de’regi il Re ,che'n cielo aſſifo
Appo'l padre ſistà , noiſcorge, eproua ;
)
Del
À NA
98 RI E DI DO
Del Signore Aſcanio Pignatelli,
Ben in voi cominciò vago à moſtrarfe
A la mia menteilſol , cheſilodate ;
Ch’entro d lo ſtil, che dique’raggiornate
Come in fu'aurora il ſuo bellumeapparſe,
Quiui io loſcorgo,e veggo indi formarſe
Degna gara di glorie alte , e pregiute ;
Ei de le lodicb'al ſuonome date , 2
Non men che voi delſuoſplendore ornarſe,
Queſti nel cor quelfacro incendio mio ,
Ou'ardo in pure fiamme, auuiua , e deſta
sol di pregiarlo , e riuerir deſio .
Felice tromba ; alhor chemanifeſta
L'altrui grandezze, da l'eterno oblio
Sicura anch'ella , egloriofa refta .
Del Signor Fabio Giordano .
s'in me lo ſtil, che'n poci eterne , e chiare
Mouete , fulle ,e quella illuſtre mente ,
Che'npoicara a Dioſplende, e fà ilpreſente
Secolſuperbo , e à migliorannipare;
Queſte, comechiedete ; eccelſe , erare
Proue delgran campion de l’occidente
Direi canoro Cigno : hor malfi fente,
Suon roco , almormorard'ondoſo mare .
Famoſo , e degno Eroe , ſcrittor più degno
Chiede, qual ilpioEneš , qual Hettor hebbe,
E de più bei color le carte tinſe..
Epocheroſeinmezod moltidumi, 1
Quantohá dè bello il terren glabbo.accolto ,
Poi ch'à lapatria il mio dirpare incolto,
E ch'alſecondovoll'ale miſpiumi,
Come volete voi , ch'io più conſumsi
Cartègemi tinga alfindifcorno ilvolto
Meglio fara , chematta io ſteſſo ilfreno
CiAlvan defio d'honore ; e tenga afcara online
L'opra , v'l'occhio d'inuidia non s'estenda :
Cheper far chiqada Oltra il Danubio ,' lReno sem
La fama altxui, la mia giatenebrofanidan
j . Darperſegno alfua:ftratch'ognor l'offenda.
1 ) Da Del Signor Orazio Marcheſe .
Vya ch'accortas Satio degl.ingannic sira
Del mondo rio , con l'almatutta acceſa
:: Diſanto amon ,idopó breue,contefa ir gibi
Humil ti rendià Dione tuoiverdi annis
Eſotto vili , ce tenebroſapannis inzercia
Rictaje chiarohanor merchizeadalta impreſa
3 Lo tuo cor armi a cui non fanno offefan
Ĉ I dubbioſigmadagnisteri:certadanna, nos Oj )
Felice tè , ch’in ſtretto albergo chiulousesold )
3
à Libertàlargagodiseperifeer vanishsx525170 )
on Più nont ingombranta tranquillamente
Ben ſeguirti poireinen pieſti pianinis V
Monti, ma fera voglia , e l'antico vſaq
Del mondo , il vago pie stornà fouentes
. D Tauola
T AV
А OL
O L A
DE'S O N E T T I.
ET CANZONI DI DON
BENEDETTO DELL'VVA .
ulisay
wy
yoga
og D VÝRime
61802
.ch
R I ME D.
TE GIO BATISTA
CATTENDOLO .
3
[
Ad emular l'angelicointeletto.
Elapenſofa , e dubbia ne l'aſpetto ,
>
\ Fanciullo
64 01 -RTM " E D - 11.00
In materia del Sig. Principe di Stigliano .
Fanciullo ignudo ; à lei , chepargoleggia - 13
Simostra Amore , e con leijinérka , ecreſce ;
Leaddita il Bello , alBelio il dejirmefce
Bello ,che’nfori , in or vuolpriacheveggią.
>
7
Gio. BATISTA ATTENDOLO. 71
In morte della Sig. Geronima diAngelo .
Nuouo modo d'Amor , Donna gentile ,
)
1
Arco de Juoi trionfi, e d'altrui ſcorno
Furon lerotte de l'Infernoporte:
Già defufa laſua quali efſangue,
Spogliaritroui; ë'ngombra ilcor ; cheforſe,
Qualper morte langui, per amorlangue :
Copioſa ; indi vita a ſenſiporſe;
S’intepidir le vene , emoje ilſangue:
E di linea infinita vn ſtámeattorſe.
In materia della beata Vergine .
Era la notte e quaſi lampa ardente ,
Che jiencia gli orbidelſuo lume al cielo :
Mio core apriua sfauillante , anhelo
Le vie ſuperneà l'egra , fof a mente .
Vidi la Donna , che calcò ilferpente,
Trafitto pria de l'angelico telo;
Éſerbò puro il bel corporeo velo
A l'orto, al mezo giorno , al fu'occidente.
Vidi ibegliocchi , si dalbelſereno,
Dal'altra parteilluminar leſtelle :
Diquaimiraua il solle facciebelle .
Era ſuo trono del gran padre ilſeno:
Di Luna inguiſa hauea ſotto il pièforte
La region del fato , e de la morte .
Frend
74 RINE DI
In materia del giudicio vniuerſale .
Frenò i caualli , eſenza Occafo ilgiorno
Febo laſciò , chelegge altraprendea ;
Ne più ſchernita dimostrò Febea ,
Horfoſca ilviſo , hor vergognoſa il corno . 0
TAVO
75
TAVOLA DELLE
DELLE
RIME DI GIO. BATISTA
A T TENDOLO .
Ginse
76 Τ Α ν ο. 1 Α.
Comel'ombra creò , come da l'ombra . 68
Allude al dominio del Vaſto , & moftra An
na Maria Marcheſananon effer fatta mino
re per morte , poi che era di venuta elemen
ti , & cielo , & Dea pergratia ; mentre in
tendendo ogni coſa , era ognicoſa , & ſeco
lo intelligibile à mente diAuicenna,da cui
anco nel nono della metafiſica è tolta lame
tafora della pittura che fà Iddionell'anima,
perfectionandola con moſtrarlel'ordine de
gli enti cofi intelligibili , come fenfibili :
Comeſen vola è l'eſca fuagentile'. 59
Deſcriue il moto delpenſiero , che giun
to alla ſua donna dalle bellezze delcorpo,&
dell'anima aſcende a quella di Dio , ma al
lettata da fenfi non giunge, & ritorna.
Con cheſembianze Amor mieifenſéillude': 62
Scriue al Signor Ottauio Maſtrillo di Nola.
Con quai dolce guerrera altrepungenti. 67
Con qual diStigevſcita horribil ombra : 66
Con qualdi Stige vſcita o nebbia ,od ombra: 57
Dalaterradel cor raggio ſuperno . 63
Soſpira penitente
ricono
, & piange le miſerie ſue
ſciute le tenebre del peccato ,& s'erge
in ſperanza di ſalute . Per lo ſegno dell'ira
.
65
Andaua la belliſsima, & caſtiſsima Signora
Vittoria di Raimo illuſtre Napoletana,mo
glie delSignore Giouan Vincenzo Guaſta
ferro diCapua , alla chieſa della Vergine
annuntiara in cocchio bianco,quafi al tem
pio della pudicitia trionfando di Amore.
Sotto
89 т . у o t .
Sotto il crin negro , oò meraviglic rare : 55
spiegate bà l'ali del Signorealcenno , 67
Stanca naturad quaſi indegneecliſſi , 04
Allude al nome,mentre dice da lei felicitar
ſi, & riſtaurarſi ilmondo,ſtanca
> gia la ina
teria primaſotto diverſe forme , & allude
alla roſa nelbiancq, inſegne ſue mentre di
ce di roſa , & digiglio . Et deduce dall'Or
ſa di Gioue caſa Vrſina .
I Į F I NE ,
>
1
8
5
COM
RIME DI
CA M ΙI LLO
L 1
PELLEGRINO .
casta , e bella
Diua vid'io, con vagafchic
ra ancella ,
Soſpeſeal collo le faretre ç
gli archi;
Al'empia cote , diferir non parchi,
Aguzzauan gliamori aſpre quadrella ;
E feaſentir del terzo ciellaſtella
Fiamme occulte ne cuor di cure ſcarchi .
Garrian gli augelli à l'aura , e d'ogn'intorno
Gian mormorando le dolci acqueviue ;
Comepotei , laſo, in quelpunto aitarmi ?
>
Vera
ĈAMILLO PELLEGRINO
P'era angiolettade'celeſtichori ,
Le cui voci foaui, e cari accenti ,
L'aere fanno addolcirfermar i venti ,
Eper l'orecchie vanpredando icori;
Scopri'lvolto leggiadro, ouegli Amori
Scherzan mai ſempre; eſtan sù l'aleintenti ,
We'vaghigiri de'beilumi ardenti ,
r gliardori.
À tendergliarchi,ad auuiuapent
Se veduta , e formata dal
2
Tanta beltà , con meraviglie noue ,
E naſcoſta , e paleſe arde , & impiaga ;
Tui bramoſi occhimieidegna del vero
obietto, in goder lui,perch'ioritroue
یه دی و و
Réfrigerionel foco , e ne lapiaga :
వర్మ RIM DU :
Donna d'alta beltà ;d'empio rigore ya1-1,5
Che ſiprende a dilettoilmio
languire ,
( Ebenfù rio deſtin ) diemmi di ſeguire.
Co'lvolerpronto , e colpiè grave ,Amore
Vien , ch'iq talhor lagiunga , e del mio ardore
şidimoſtrapietoſa ر, )e delmartire ;
Nongia , çberompa il mio caldodeſire
L'interrogbiaccio , ch'a lei cingeil core
Mafol d'on alma ria , ben nicca pesta
Nel mio corſo è d'amor duramercede ;
Ei ella via fen fugje ,e loue ,ecruda .
Dunquediraj , che vita apra , emoleita
siameso , poich'amor non piaga ,èfede , :)
Di coſteil'alma di pietadeignudi .
Spregiando
Camillo PELLEGRINO..
Spregiando libertà ;dannoſo , efero
A feruir torno, e diſteal ſignore;
Eben potreiſotto più giuſto impero
Viver tranquille , e ripoſate l’hore .
Málvoler cieco ,ازche non ſcorgeil vero ,
Con là dolc'eſca d'on ſaluto , il core
Felice e voluntario prigionero ,
Condúce inparte ; oueſiſtrugge ,e more
Dė le mie pene Amor foljialmen fatio ,
Ondio tecoviueſi omai quest'anni,
Si come anticoferuo , anchor ſecuro.
Ma tù guerrier che függenon affanni
E făi defidi tuoi ſeguaciStratio .
O'legge iniqua, ò tiranno empio e duro .
Laſcia
CAMILLO PELLEGRINO
Lafcia il ſold'Aragona ( ahi fero occafo )
Anoigielo., & horror , poi che s'aſconde
Spente le chiare fue lucigioconde,
Il mondo è in doglia , e'n tenebre rimafo .
Le ninfe del Tirreno al duro caſo
Nel lito ſiftracciar le chiome bionde :
E Sebeto dolente , in vece d'onde ,
Lagrime amare riuersò dal vaſo .
Riuolje in lutto la Sirena il canto ,
>
pants
Bebas
CAMILLO PELLEGRINO , 97
Beuui in pall'ima drio torbido amaro ,
Lungaſtagion ,ſenza maiſeteţrarmi;
Necuraid'obliopreſo , alcielo alzarmi
A quel chefatia, dolce fonte, e chiaro ;
>
€ de la realvita à lofplendore,
Le ricchezze di Creſo hauer moſtrate .
La pargolettaman , chementreadopra
La penna , empied'inuidia ogni ſcrittore , 13
Tempo è Signor, ch'à più fouranohonore "'ha
Afpiriomai,.colporlaſpadain opra .
Lafrontegià , chemirto cinſe , hor copra
Elmo ;di Marte onde nelfero ardore
Gloriofo da leiſtillefudore',
Chedepiù chiari Eroipareggil'opra.
Non perche delesfere alta dottrina
Apreſeda Chiron ,di Leteiltofco
Fuggito haurebbe ilgiouinetto Achille ;
Maperche l'armifaefatalruina
Furon di Troia , ilſuonome nel foco
andràpien difanille .
D'ogniſecolo
Gli Se
>
164 " R 15M : DIN
Se di ſegnar co’gioninettipallisonline
Orme di gloria nelſentier d'honore. 20inte
Signor.,nodrite alto deſionel coreo.id
Ch'ogni giorno maggiorjèmpre in voi falli;
Poggiando in Elicond, u'raro vallisuus
L'Attendol vostro ;زewiſia guida amore ,
| Et emularne l'armeindi il valore ash4 .
De gliaui , inferma etd da voi potrafi : : ,
$
3
Ahi, con che debol lumehumanamente
Di riguardar fin ſopra'l cielſi fida
Nonè Dio nelſuo cor loſtoltogrida ,
E l'empioeterno il mondo effer conſente.
Diben futuro , o mal , ſtimol non ſente ;
Che non teme , nefpera , o pianga , o rida ;
Chemorte i corpi; e le noſtr’alme ancida
Ardito afferma . e folgode il preſente ;
Ma vie piu faggio huoni pio , fra tema je ſpent
Viuendo , .eè certo che l'horribil tromba
A ciaſcun nelgran giornoodirconuiene.
3 Nel'orecchiela voceglirimbomba
Vieni algiuditio à ſortir premi, o pene ;
Riprenlil'alma , ò tu che dormi in comba..
Salute,
tod R 1 M :8 : Dir :
Salute, e paces lºhuom prim'hebbeinqueste
Mura'; qwil zelo ; elhumiltà delcore
D'unavergine Hebrea placò il furore
Die l'irato per noipadre celeſle
Ite lunge profani. Humana vefte
Quipreſeilverboeterno. Du ficro orrore
il'dinin locoſpira ; onde aldolore
De Juoi falli conuieni, ch'almafideste .
Sento Podorde l'ormedicoléi,
Chequinacque', equžviſſe ; e la fauella
Cherifon , qui dolce ,ancovdir parmia...
El cor mi ſatiani e palicegli occhimiei,
La divina scb'dinanza imaginibella
De la mano di Fidia.ifculti,marmi.co.
E folditemporalpianto l'affifle.
Horts , cb'in terra haidel signor ſembianza .
Donna real , di queft etd fplendore ,
Volgi al tuo feruo amail'occhiobenigno :
Comelangel non hebbiil cormaligno ; ( 72
Peccai com'huomzmipento. Abitroppo auan
La tuafommapietà ,mio lene errore .
Spatia
CAMILLO PELLEGRINO 109
Spatia pergli ampi cieli hoggilguerriero
Del ſommoRé, c'hier giacquein breue cuna
2
Vaga
CAMILLO PELLEGRINO 111
Vagadi
fiori al'anreo crin corona ,
Cui non fu d'oro ne digemme ordita ,
Comeben ſidouea , Donna gradita ,
Ch'ordir vi debba alto deſio miſprons .
Laſciate è Muſe il fonte d'Helicona ,
A coglier meco fioriArno v’inuita
Per le ſuepiagge: inquest'opra , l'aita
Chieggio da voi, ch'à pochihoggiſi dona .
Teljetedicoſtei le rare , efole
Eccellenze de l'alma, e del belvelo ,
Di rofe ,di liguſtri, e di viole :
Netemera di Capricorno il gielo
Sinobilferto , ne di Cancro il Sole
Degno dono di voi, gratie delcielo .
TAVO ..]
TAVOLA DELLE
RIME DI CAMILLO
PELLEGRINO .
AHI, cònftachédeldeb
Riſpo
ollume humanamente: 107
R. P. F. Agoſtino d'Euoli alfonct.
to, Mente , che pura à guifa di colomba .
Al ciel fen vola a guiſa ditolomba .
Amor ( nol niego ) ha gioia , cmerauiglia • 116
JE
B
Beuuï invallcima å rio torbidoamaro .
97
Riſpofta di Monfigror di Tcanoal ſonetto Paole
gentil ch'à facritudi volto
.
Camillo , onde poſs'io di carneauuolto .
AlSignor Marco Antonio Carrafa . IIS
Chiaro garzon curlunga vefta hor copre .
Ritpoftaà Don Benedetto,al ſonetto , Laſcia corbine
di riuie vienià fonte .
Ch'io vofco al poggio di virtù ſormonte .
Col rol di duebegli occhi in cui diſtinſe
Come candida aurora Orientc
103
in . 90
Com n'eg
' ro afflitto da 820
tenaci ,e lente ,
Nella morte della Sign Ger oni ma dell 106
'Vua .
ora
Com'alba rugiadofa il cicl colora .
Al Reuerédo P.Panigarola predicator nobiliſsimo 93.
Come ſe noua ſtella in ciel fi fcorge .
Con dolci inganni a riueder m'adduce . IOS
Con fallace promcile , e dolce inganno . 84
Cofi m'affiife il cor l'empia partita . 89
D
Al Signor Dario Lazzarini..
Dario , che fra bei collie piaggie apriche .
Donna s'io fuggo de voſtri occhi il folc . 84
Donna d'alta bcltà , d'empio rigore .
>
Dura condition de l'huom chcnaſce . 86
107
Bran
ΤΑ ν ο ι Α
E
GO
q
IL CARRAFA
;
O VERO DELLA
EPICA POESIA ,
4
12C
1 DIALOGO DI CAMILLO
PELLEGRINO .
N
RNO
All'Illuſtriſsimo Signor Marca
11.
Antonio Carrafa .
TO
que
91
78
ago
109
89
!
70
IN FIRENZE .
Od
Nella Stamperia del Sermartelli,
MDLXXXIIII .
1
4
ALL'ILLVSTRISSIMO
SIGNOR IL SIGNOR
MARC'ANTONIO
CARRAFA .
SCIPIONE AMMIRATO .
1
on
M fplendidezza del Marcheſe Federigo il vec
200 chio,la ſingolarità tanto verſo le perſone di
eri lettere delMarcheſe Ferdinando il viuaciſ
ti! fimo valore del Signor Hieronimo, l'ineffa
mi bil dolcezza dell'vltimo giouane Signor Fe
derigo , & le tante altre rare qualita dei già
detti, & di tanti altri honorati Caualieri,che
de in quella caſa fiorirono , che Voſtra Signo
ma ria ſicuramente ſene potrebberiputar feli
da ciſsima,la famiglia & la patria moltohono
rata ; & io in qualunque ſtato mi viua , non
partirei mai da queſta vita ſenza honeſto
contentamento ,hauendo queſto contenta
mento . Della mia piccola villa di Fieſole
il di primo di Nouembre l'Anno. 1984
-2
ti
Liij IL
126
IL CARRAFA
O VERO DELLA
EPICA POESIA .
2
0%
cirimonie , preſentaidett'opra: la quale hauendo
11
quel Signore confaccia ridentericeuuta , riuoltofi
You
all'Attendolo, ch'iuipreſente era, coſi incominciò.
CARRAF A. Che vipare SignorAttendolo
del dono , che ne fà il padre Don Benedetto
She
th
ATTENDOLO. Il dono Signormio , ſe vos
1 ily gliamo
228 DIALOCO DELLA
gliamohauer riguardo alle vigilie , e fatiche fof
ferte da quel Padre per darglifregi, & arricchirlo
delle piurare, & nuoue bellezze di poeſia , non è
dipicciol valore,accompagnatopoi da altri poemi,
fi dolci diſtile , &fipietoji diſoggetto , daquali
'
può l'autore hauer non vanaſperanza di viuerper
ſempre ſe ben non agguagliaimeritidellaEccellen
za voſtra diròalmeno, che ſia bene in lei collocato,
cheſaprà farottimo giudicio di quel che vaglia .
CAR . Io non ho ancor letto , ne il martirio delle
cinque Vergini alla Signora quola Felice Orſina ,
ne ilpenſer della morte alla Signora Zia Donna
Geronima Colonna, ma il Doroteo , mèdedicato ,
che ſcritto apenna lelligià i meſi dietro ,pare a més
chenelſuo picciol corpo nasconda vn'anima gran
de,hà egline'ſuoi pochiverſi concetti altiſſimi, ve
Stiti dicosìbelle , Onuoue fraſidel dire in rima ,
che d'altezza , e di nouita diſtile , ſi puo dir che
Bon cede al Taſſo figliuolo . ATT. Poteua lec
cellenzavostra dire al Taſſo Padre, &non alTaf .
ſo figliuolo ; poi che lo stile del Padre Don Bene
detto per la ſua dolcezza bà più ſomiglianza con
quello diBernardo, chediTorquato Taſſo. ma ella ,
bà così detto , forſe perche il figliuoloha ſuperato
il padre così nella lira, come nella tromba. CAR .
Come nella tromba ? dunque d meller Bernardo può
anco darſi il nomedi Epico poeta ? ATT . Signor
fi ,perche no ? non bàeglicantate l'arme di Ama .
digi? CAR. Si ,ma io haurei creduto , chehas
wendo egli ordito il fuo poema ſopra vna hiſtoria
deltuttovana , & riempiutolo ditante digreſſioni
lontanc
Eet CA POESIA 1 209
lontane in tutto dalla prima dttione , anzi imitato
attioni diuerfe , & dipiu perſone ; cheper ciò con
meſprezzatorde precetti diAriſtotile , nella co
Ftitution dellafauola, egli nonfoſſe degno di queſto
que nome. ATT. Il creder voſtro non ſi diſcoſta dal
re ragioneuole, & fi potrebbeſopradi ciò hauerlun
gaqueſtione , da non decider cosi facilmente.P#
co re , chi voleſſe difender lepartidel Taffo padre ,
potrebbe dire , che Ariſtotile nellibro che fa degli
inſegnamenti dipoeſia , loda , * ha per non men
و
te
tą . CAR . Volete voidire che in questo modo
par ch'egli venga a preporſi al Petrarca , và
D :3706
332 DIA LOGO DELLA
Dante ? ATT . Signor fi. Et con quanto pocą
ragione , dalle regoledel mio Mufeo potrete voi
و
1
A EPICA Pous I * 141
la loro ostinatione, & io permè altronon ſaprei
chefarci . CAR. Havendo voidetto nella ſemi
litudine che recata hauetedidue fabriche,che l'on
nadi maldiſegno inteſaper lopoema dell'Arioſto ,
fia più diletteuole alla viſta, per hauer più numero
diſtanze , per eſſer più ricca, Cadorna che l'al
tra diperfettomodello non è , inteſa per lo poema
del Taſſo ( chenonpiù figliuoloper vfarbreuitàda
quiinnanzi diremo ) par chene fegua;cheſebene
Forlando Furiofo ha l'imperfettione della fauola ,
fuorche in queſt'maquan
"egli intutte l'altreparti
zidi bellezza la Gieruſalem liberata . ATT.
Benche leſimilitudini ,e comparationi nonſempre
corriſpondano da ogniparte al ſuocomparato,pk
renella fimilitudine ch'io portai,'s'iodiſſi ilpoema
dell' Ariosto efferpiù vago,upiù ricco,che non è
ilpoemadel Taffo,ciaggiunſi la vocein apparen
34,
24 volendo intendereparer cosi ad una viſta im
perfecta .comeper effempio,l'occhio noftrogiudica
di piu grandezza la luna chequalſi voglia altra
ftella del cielo , nulla di meno l'occhio dello intellet
todegli intendenti diprofpertiua , giudica auuenit
cio perdifetto della corporalviſta ,da cui quanto
più Pobiettoſifà lontano tantopiù vien mirato
con minorangulo,come più ſi vd minorando;ma que
gligiudicando le cofe come realmente ſono , non
ſecondo l'apparenza ,fcorge l'altre stelle di mag
giorgrandezza che la lunanon è,peròla vaghez
zadell'Orlando Furiofo può con apparenza dilet
tar folamentel'occhio, che in queſto particolare
Porecchiodi chi non intende , ne fcorgela realica ;
K in
REALOG D & PL A
mala Gierufalem liberata puodilettare l'intellet
to, l'orecchio infieme de gli intendenti GAR :
Troppo2SignonAttendoloattribuite à queftova
ftroTaſſo, vorreipucyntenderla meglio , ch'io.non
sò inchecofre conſistala diuinita deữ Arioſto ,che
poi hauete purconfeſſato ch'eglihabbia :concedaſi
thegli nella coſtitution dellafauola cedaalTajo ,
Jon såledicederà cosinelle altre parti di poeſia .
ATT.Non vieja jo signore, chefopra la fanoha
non ben formata dall'Ariosto, nanbaueſſeeglipas
Iuto fabricaruiottimo coſtumezoteinitfentenza.com
ottimalocutione, come in vere felicemente ha fa
bricato,laſentenza; ma l'Eccellenza poſtra refti
ſeruità diporfinedi queſto ragionamento,chijo. not
vorreiprocacciarminome di troppo fenero , & quel
che importa più effer riputato aspetto giudice in
questo particulare ; gia che ella chiama il Taffo
mio , comeche quanto io ragiono fuffeperaffettier
ne , & non per la verità . CAR. Sòche l'affet
to non farà poi trauiar dal douere,fe bene haueſte
ad eſſergiudice di voiſteſſo ; né la verità dee difpią
ccre ad huominiragioneuoli, &profeſſoridiletter
ye; pero piacciauidirmi particolarmente in che co
fa ilTaſoſia in bontà poeticaſuperiore all'Ario
fto ; & inche coſa per auuentura l'Arioſto inciò b
auanzi il Taſſo. ATT. Più tempo di quelche
e richiederebbe ſi fatto giudicio'; poi che Pi
àveder ciò conuerrebbe , 'che ſottilmente ſieſami. CO
naſjeno tutte le parti, coſi principali , come minua
ti di poeſia ; non ſolo le formali, le materiali
della Epopea ; mapoi checosì comandate,io incofi
gran
AJEC A POE'S I X. 143
gran bofco faropicciol faſcio ; non hauendo già ad
inſegnar l'arte della facultà poetica,maragionar
nefuperficialmente a voi, diquella non ſolo profeſi
fore , ma in buona parte maeſtro «perciò , n'andrò
raccogliendo folumente quel tanto t,o che alla preſen
te materia delnoftro ragionamen miparra che a
ha neceſſario . Et faremo cio , hauendo conſbidier
amo
tione alle parti ſolamente della Epopea.Hab
veduto di ſopra lcehe coſa ſia poeta,& detto che egli
nel ſuo vniuerfa altro non è, che imitator di coſe,
ò di attioni per mezo del parlare ; hora facendoci
da capo , & . volendo diffeinmoire, che coſa importi Epå
co poeta , ci contenter pur d'ona larga diffinit
tione , dicendo , che egli ſia imitatore diattioni di
illuftre perſone ; la quale imitatione acciò che pers
fetta diuenga , intorno a quattro parti-printnceipali
ز
K iij poſitioni
144 DIALOCODILLA
poſitionidelle figure, & fecondoil grado, ſelo ,e
età delle perſonepreſe ad imitare , veſtitle , dar
glii lineamenti e colorirle lische appaiano hor pic
ne dimaeſtà;borvili, horferoci,hora robuſte,hora
dilicate, & bor mollis in fomma:coruiene al pit
foreoſſeruaretante altreparti douute ad artefino
bile, che non èmarquiglia , cheſicome nella poeſia
adiviene coſinella pitturaveggiamorari eller qui
che conſeguiſcano vero gridodi bonoré. ATT.
Ottimo dibgiudicio di vostra eecellenza. Hornodi
rà ella ,che un poeta ; il quale habbia errato nella
coſtitutione dellafauola ,che farci appunto come un
pittore hauererritto neldiſegno ; - & - che unpoeta,
al quale ilon habbia buon costume, che non var
glia molto nella ſentenza, e chenon fiferua nel
fuo poema dilocutione artificiofa; il che farà come
un pittore non hauer ben datoleombre , non bauer
bencolorito ,nonvfato artificio intorno à gli ſcorti,
dimuſcoli , gli atti, allepoſitioni, Galle vesti
delle figure , che queſto tal poeta debbia cederet
donarſiperpintoad altro poeta jcbe miglior dilui
babbia queſte parti ofleruate ? CAR. Non fi
puo negare. ATT Hordella fauola che è l'ani
ma dela poeſia , di ſopra àbaſtanza ſi è'ragionato,
& conchiuſo che l'Arioſto polontariamente , non
gia per difetto d'ingegno, l'habbia contra le rego
le di Ariſtotile teſſuta didiuerſe fila ,il mondo ,
ego voi cio confirmate , CA R. Etchivoleſſene
garlo ? ATT. Non potrebbe , poi che l'Arioſto
ifteſo il conformainpiù luoghi del fuopoema. Die
cc in on-luogo
» Ma
AECAC POESIA
Ma perche varie fila à varie tele.
Vuopomi fon , che tutte ordire intendo .
En in un'altros. C
fan
poetica . Et in queſta parte nonmen chenell a o
Id, ilpoetabà largo campo daprocacciarſi nome di
Nuouo ritrouatore ;poichecomedice Giulio Camila
lo Delminio, Cicerone nõper altra acquiſtò nome di
padredella eloquenzá,chaperhaver di proprioin
gegnoritrouato nella lingua Latina nuonitrajatiz .
Buone metafore ,nuouefraſi, La nuouimodi di die
re , G Hoņgià nuouiconcetti nell'arte oratoria , à
nuoui luoghi Topici, hauendo egli apparato ,
preſo ciò da Demoftenet daGreci Oraçori . Puede
ilpoeta com lafcelta ſola collocatione delle voci
Lii far
160 DIALOGOA DIL'L A
far che la locutioneſia pura,candida,& fpiritofa,
&può anco adornandola di traffati; &di altrefac
guredeldire, generar nel'animo di chilegge dilet
to,e marauiglia . Et in queſtaparte non è dubbio ,
che l'Arioſto nonha valutomolto , bauende ſparſe
netfuopoemamolte voltelocutioni Lombardo, più
che Toſcane; & ciò fece eglitirato da occultaforza
dell'vfo delparlardella ſuapatria. CAR : Miri
cordo di bituer letto,che la bontà virtùdella lo
ti, & ingenerar marauigliai
muouer gli affet
bauetenell'animo dicolui che legge, fenza recarti
fatietà. Etſe così d, la locutione dell'Arioſto altri
potrebbe dir cheoperi questieffetti,poiche aprena
dofiilſuo Orlandoin qualluogovivogliate , inogni
fua partehà non sò che di occulta energia , che ti
sforza dleggerlo , Et fe ciò è vero ,che importa,
che egli ciò faccia più toſtocon parlarcommune ,
che con modi didirperegrini? anzi è più loda di vn
poeta,chefanafcer lamarauiglia da locution chias
ra, & natia, cheda altra peregrina, & ofcura;poi
cheinqueſta daran maraviglia per duenturalefra
finuoue, artificio ricercato , & in quella lacola
1
locatione ſolamente delle poci >, & il numero, onde
riſultal'armonia , che rapiſce altrui quaſi con oc
culto miracolo . Del che, o nepoeti Latini , &
nel Petrarca potreiio recar molti efſempi, i quali
con la folapropietd , e candidezzadellevociben
collocate , partoriſcono ne'lor verſi marauiglie
maggiori, che con i traflati & arte ricercata non
fanno . ATT. Quanto dice l'Eccellenza voſtra ,
tutto
ECA Post 161
Tutto è vero; ma ildiletto , che naſce dalla letcio
ne deperfe dell'Arioſto,vientutto dalla bontà del
la ſentenza , & non della locutione. CAR: 10
non peggio come queſto fia , chela ſentenzaposja
eſſer buona ,ſpiegata con non buona locutione
ATT. Dilli, chedalla chiarezza , e facilitd
della ſentenza afaradall'Ariosto,naſce la bonta
fua , & febenella è ſpiegata il piu delle volte con
poci conueneuoli ; atte a veſtire quel tal con
cetto , onde non ſe le niega molte volte dimuoue
re, dilettare:pureleparti della locutione,co
me ſiè detto di ſopra , fon'otto , in ciaſcuna ſo
puòprendere errore aggiungeteche Giulio Camillo
nellaſua topica vuoleche locutioneſia quella, che
ki diſcosta dallacoſtruzione grammaticale. però
ionon voglio qui farl'Ariſtarco,bramandopiu to
fto celebrar le virtù di buomo coſi celebrato , che
Scoprir ifuoifalli nelle minutiedella lingua notati
ctiandio da fuoipartigiani . CAR . Volete voi
dire che l'Arioſto non ſia ſtato molto offeruatore
delle regole dellalingua ; & chedipoi cheMonfa
gnor Bembodiede in luce le ſueprofe, egli correffe
nelſuopoemamolti errori digrammatica. vel.com
fermo pure Ariſtotile non hà per falli principali
in poeſia , questi falli della lingua , ne quelli delle
ultre ſcienke;magli chiama falliper accidente, e
perciò degni diperdono. ATT. Più grauiſono
peramente ifalli in poeſia , che glialtricommeſſi
nella lingua, òvero nelle dottrine ; ma per dir il
pero l'Arioſto bà commeſſideglipni,degli al
tri, poi che egli bà errato nellaconſtitutione della
fauola ,
1
IL FINE .
14
14
16
Car. verfi errori . Correzzioni
6 s condizione condizioni
7 22 baſcio bacio
16 26 l'vno à l'altro l'yno , c l'altro
17. II leue non non leuc
19 terreite terrette
19 13 per chio perche
1
37 12 noftro voſtro .
38 13 ſon . Ahi fono . Ahi
61 IS Dona Dapna
71 . I nuouo modo nuouo morido
87 IS non fino non fieno
89 Is failace proineſc fallaci promeſſe
96 13 aſciutti e la runof aſciuttii lágrimok
917 vſuo li vſo si
100 27 Febro Tebro
JOZ 15 alpino alpino
104 13 ed opie çd'opre
107 7 che'n ſi riduce che'n lui riluce . is
Dialogo.
lettera i 17 potuto ella potuto elle
lettera 2 I eoſe cari cosi cari
24 le pertone la perſona
lettera 3 2 la lingolarità tanto fa tanto ſingolar carità
127 3 di corto dicerto .
128 14 meſi dietro ineſi à dietro
142 '23 cſaininafſeno eſaminailono
146 IS eſſemplicando cſemplificando
147 IO chene ſegue dce. ne ſegue , che
149 2 s'econdo fecondo
ISI 23 oſluruatiſlimo olleruantiſſimo
160 6 Zombardo lombarde
166 14 nelle nclia
REGISTRO .'
A B C D E F G H I k L M.
siv
IN FIRENZE .
DI M. IACOPO
M Α N
Μ Ν CII NII
P O L I ZI A NO
ACCADEMICO
SVEGLIATO .
IN FIR EN ZE
Appreſſo Bartolommeo Sermartelli.
MDLXXXIIII .
)
AL MOLTO
MAGNIFICQ
SIGNOR GIOVANNI
RONDINELLI
GENTIL'HVOMO FIORENTINO
AN TO hebbe
forza la famadel
le rare virtù ,e
GOOD qualità diV.S.pi
rito veramente di
uino che io cognoſcendola ſolo per
l'honoratarelazione diqueſti No
-bilißimi Gentilbuomini, & per
alcuni leggiadri ſuoi componi
-menti daloro mostratimi in que
-ftamia malfortunata relegazio
medi Volterra ,ſubito inchinato
А 2 ad
ad honorarla , e ammirarla ,
& deſideroſo dimostrarmele tale
con l'opere, preſiardired'indriz
Zarle queſtemie,benche rozze,es
malcomposte rime, partoritepiu
toſto da paßioni amoroſe, gda
fortune contrarie, che da ferma
dottrina , intero giudizio di
poeſia Elleſe non ſon degneper
ſe dicomparire in publico colſuo
celebratißimo nome in fronte,ſia
.
Di V.S.
Vero Seruitore
Iacopo Mancini.
AA 3
}
COLOCOCIE
Com
RIME DI Í ACOPO
MANCINI POLIZIANO
ACADEMICO
S v . GLIATO .
1
8
Mentr'i begl’occhi vostri, è imiei ſivanno
Dolce à ferir con giri alterni, e cari
>
Eſefoſcopenſierpotrà noiarmi
solfia'l menabrar d'baueramato tanto -
Poſcia
16
Poſcia che ſei non purfera.,e crudele Sym !!!
Ma di tua crudeltà trionfi egodi >
!
17
Diſegno, e diragion fouentearmata
Ma con gliſpirtid'alta tema colmi,
Bella donna che in ardi , e di duol colmi ;
>
7
ig
Questi del pettomio caldiſospiri
Opracrudeldella durezza voſtra ,
Queſta Aampadi voi , chin me limoſtra.
Fattaper mandegl'empi miei martiri.
Deuria voltare in piu pietoſ giri
La luce, ch'orm'imbianca , & hor m'inoſtra ,
E che ritoglie alla terrena chiostra
Chinebegl’occhi vna fol volta miri,
Mapoi ch'alventoſe ne vanno , & io B
Piangendo torno a la gran Madre antica ,
€fo dimenelfiore horribil pompa .
Yolgete il volto al miomorir piu pio ,
E fiaui noto , ò di mia morte amica ,
€ b'il mio nodo vital , voſtr’ira rompe .
1
35
S'io non temelle Amor,gli strali , e'lfoco
Acui tu mi poneſti eſegno , & eſca .
Direi per proua ,come un riſo inuefca
E come vinci tra piacere , egioco .
Consel'amaro e molto , il dolce epoco
E come tra lefiamme il gielſimeſca
Che nel tuo Regno liberta rincreſca
E che confumi i corià poco a poco.
Cbe i tuoi compagniſon doglia , & inganna
Ch'il cibo detroiſerui è la ſperanza
E cheſpesſo timorfreddo gl'ingombra,
Che ſe qualchpe iacer da tepur hanno
Ratto ſpariſce pai qualfumo ,ombra
ia diſelarimembranza .
Elafcfol :)
Ognipietade,ogniſoccorſo è tardo .
C Oſcuro
36 10
Oſcurobofco , ù le frondutebraccia ,
Di Filemone , e Bate altrui fann ombra ;
Amenon gia , che la miamente adombra
Vnpenfier fofio , il dolor l'abbraccia .
Mentre ciaſcundi timorfreddo agghiaccia
L'eterna:notte che'l tuo ſuolo ingombra ;
Io di feragentil , ch'auantiſgombra
Seguofecurointe l'amatatraccia.
Però chel'horror tuo mitirá ſempre
Apenſarcoſe , onde ladonna mia
Queſti ſoſpirialmen gradiſca & ani,
Enota doppo noi l'hiſtoria ſia
Delle bellezzefue, de miei legami
Ondarfi , Cardoin difuſate tempre..
dipanni,edi deſio
& fcorſainpoitantebellezzeaccolte
Ch'vn' Angel credereuiall'aurechiome
Setolto-noubaueſſero ilcor mio lino
Tanto
39
Tanto dolce mio ben nella memoria
Mercè d'Amor ſon voftripregi affilli,
Che perſilunga via non dipartiſſe
Da poi'lpenſiero, in cuis'allegra,egloria.
Con questo ho del miofato alta vittoria
Evarco dell'eſilio i fin prefilli ,
Delvostro lume , ee dimie ſcure Ecliſh
Sempre cerco conqueſto oráre Iſtoria .
Tolgauipur contraria forte a ſenſe
Ch'altro obietto non hanno, efolda preſſo
Nimica alta d'Amor , poſſon ſentirui .
Cb'il mio penſier ,> traſuoi dolori intenſi
Tiulontan’è da voi , piu godeeſpreſſo
Quelben , ch'eitenta , e non può mai ſcoprirui.
>
41
Chipartic'empia , ahiricordanza acerbe
Perch’innanzi mi vien ? perche la moftri?
Febo non molto a li stellinti chiostri
Dalmio giorno prefiſſo alzarſi ſerba .
Se coſipicciol tempo diſacerbt ":
Quelduol , che dir nonpuote opra d'inchioſtri ,
You m'affalite almen co perfier voſtri,
Leperdijþème mie ſeccanto inberba
Pochi giorni bram'io d'hořebeate ,
Et habbia potfinchela terra impreſſa
Due verifica di neue , afpro cordoglio. /
1
47
Se fu degnagid mai beltà terrena
Loco trouar nellaſtellata sfera ,
Chepurcon nouo aſpetto ,e luce altera
Et Arcade ; é Caliſto in giro meną .
Perche torni piu lucida, eſerena
Del di la notte , e del mattin lafera ,
Senzacangiare a voilaforma vera ,
Dee Giouein Ciel rapirci , alta miapena.
Quinci , notturno Sol, Clitia girarſi
A voi vedremo , e l'orientevostro
Laudar cantando Alcione , e Ceice.
Edal moto e dal lume al mondo noſtro
Sparger influjo ogn'hor dolce , efelice ,
>
;
48
Ecco Imago conformeall'altrui note bag ! 2.31
Nuda voce ſifeper troppo amarejena
E Narciſo in un fior vide cangiare, die manis
Mirandoſe nel onde freſcheimmate ,
In Elitropio le celeſti rote :)
Clitia , di Febo ancor ſuol imitare ;
E Canente , ch'in Aura odo ſpirare )
e
Di pianto il Tebro, e di ſoſpir percote,,
3
AL
49
cenesonanులలలలలలణం
20 De Der
32 360mezon
PROMOCASACOURCOURS POUR
AL SIGNOR
GIOVANNI
RONDINELLI .
CORO Co DED
AL
A DVOMO
?
DI VOLTERRA,
BE
V PERRO Tempio , che na
fcondi tante
De facrituoi Paſtori, offa be
narate a
Tra gloriofeceneri, e beate ,
Di Semidei , زd Anime inuit
te , Jante .
>
BUBAS
Remote to nonerononuneneronone
A MESSER
ALESSANDRO
BVONDELMONTE ,
a
57
Stellafatal , chela via piana moſtri
dritta , e per l'oſcure , e torte
? i fi , che vengan poſcia
guid
we à Morte
Innanz'altempo i miglior Anninoſtri.
Hora chifire che con tua forzagiostri ,
Ela Mancina Pianta riconforte ,
Egermogliſi verdi le rapporte ,
Che non ſipresto ſolrestin gl'inchiostri.
Tuſolo tú , che nelſuperno Regno
Siedi Monarca , etemprigl'Elementi ;
Ingioie puoitornarle noſtre pene •
Anz'ogn'hora lofai mentre conſenti
Salire il miglior noftro , oueſia degno
Goder dite, che ſeiil ſommobene.
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Filitum abbandoni, & . iorimanga
Naue ſenzaNocchier, focoſenz'eſca ;
E perche ſempre il mio dolor s'accreſca
Taci allevoci mie , řidis'iopiango.
Trali ſcoglid' Amor gelatifrango
Nela tempeſta mia parthe t'increfcat,
E Se'lpenſiero alto deſio rinfreſca,
Tula ſperanzapoi metti nel fango
Queſt'è quelfoco, d miaſmarritaFili,
Onde fouente arderper megiuraſti,
E queſti i laccifon , ch'Amore ordilli .
Pastorella gentil , tu pürgiraſti ,
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Tra mobil Sirtidifortuna infidaj.
Tra Cariddi d'horror , Scille di ſdegno
Fera mia Stella , d voi crudo mioſegno
Eſule ſconoſciuto Amor mi guida .
O miſeriainfinita ; equal m'affida
3. Tra cotanti perigli arte , o l'ingegno?
Qual mi difenderà fido ſostegno
si che di tanti mali onnont m'ancida
Nell'Eſilio infelice Amor m'alletta
Conle voſtreparole , e nel ritorno
Ei fimilmente ancorm ardee minaccia.
Benfuper me crudele e'nfaufto ilgiorno
ch'à lui diuenne l'animaſoggetta ;
Se lungi mi richiama, e preſſo ſcaccia .
L mio grauedolore ,
A QueſtoconfortofolMadonna io voglio ,
Ch'al menſappiate, chepervoi mi doglio.
Cofidarete aita
A l'alma cheda me fa dipartita,
E coſi'nparte anch'io
Finiro' l dolor mio ,
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Fillitumiabbandori, iorimango
Naueſenza Nocchier , focoſenz'eſca ;
E percheſempre il mio dolor s'accreſca
Taci alle vocimie , řidis'io piango.
Traliſcoglid'Amorgelatifrango
Ne la tempeſtamia parche t'increfcas
E Se'lpenſiero alto deſio rinfreſca,
Tula ſperanzapoimetti nel fango
Queſt'è quel foco, d mia ſmarrita Filli ;
Onde forente arderper megiuraſti ,
E queſtii lacci ſon , ch 'Amore ordilli.
Pastorella gentil , tu par giraſti ,
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Elämatabeltd,terrena lampa...
Tud'Orbe , in Orbepur daprimi giri
Scendeſti in terra , & horin terra chiuſa ,
Piu del mortal , che del divin ti cale.
Deh quindo’ltuo principio attenta miri ,
Per non eſſer vn di dal Cielo eſcluſa
Spiega veloce a miglior corſol'ali.
IL FIN E.
Con licenzia de' superiori.
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