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Dbrayage, Embrayage, Enunciazione A.J. Greimas - J. Courts,

Le tre voci sono tratte da: Algirdas Julien Greimas - Joseph Courts, Semiotica, Dizionario ragionato della teoria del linguaggio, trad. italiana a cura di Paolo Fabbri, Milano: Bruno Mondadori !!" #edi$ione orig. Smiotique. Dictionnaire raisonn de la theorie du langage, Parigi, %achette, &'"'( ). B.: - i rimandi inscritti alla *ine di ogni articolo collegano le principali imbrica$ioni concettuali e *orniscono il contesto semantico del termine preso in esame+ - gli asterischi sono ,olti a richiamare campi concettuali pi- ,asti che . teoria o riallacciandolo a un luogo epistemologico circoscritto.

Dbrayage, n.m. Dbrayage, Desengagement, Dbrayage A. G/)/0A1234 5i pu6 tentare di de*inire il dbrayage come l7opera$ione con cui l7istan$a dell7enuncia$ione8 disgiunge e proietta *uori di s, al momento dell7atto8 di linguaggio e in ,ista della mani*esta$ione8, certi termini legati alla sua struttura di base per costituire cos9 gli elementi *ondatori dell7enunciato-discorso8. 5e si concepisce, per esempio, l7istan$a dell7enuncia$ione come un sincretismo8 di :io-;ui-ora:, il dbra<age, in ;uanto aspetto costituti,o dell7atto di linguaggio originale, consister= nell7inaugura$ione dell7enunciato articolando nello stesso tempo, per contraccolpo, ma in modo implicito, l7istan$a stessa dell7enuncia$ione. 17atto di linguaggio appare cos9 come una scissione creatrice da una parte del soggetto, del luogo e del tempo dell7enuncia$ione, e dall7altra della rappresenta$ione attan$iale, spa$iale e temporale dell7enunciato. >a un altro punto di ,ista, che *arebbe pre,alere la natura sistematica e sociale del linguaggio, si dir= egualmente che l7enuncia$ione, in ;uanto meccanismo di media$ione tra la lingua8 e il discorso8, s*rutta le categorie paradigmatiche della persona, dello spa$io e del tempo, in ,ista della costitu$ione del discorso esplicito. 2l dbrayage attanzia e consister= allora, in un primo tempo, nella disgiun$ione del soggetto dell7enuncia$ione e nella proie$ione nell7enunciato di un non-io; il dbrayage tem!ora e nella postula$ione di un non-ora distinto dal tempo dell7enuncia$ione+ il dbrayage s!azia e nell7opporre al luogo dell7enuncia$ione un non-qui.

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B. >?B0A@AG/ A33A)A2A1/ &. Per poter dare una rappresenta$ione8 del meccanismo del dbra<age, occorre innan$itutto insistere sul *atto che il soggetto dell7enuncia$ione, responsabile della produ$ione dell7enunciato, resta sempre implicito e presupposto, e non B mai mani*estato all7interno del discorso Cnessun :io:, incontrato nel discorso, pu6 essere considerato come soggetto dell7enuncia$ione propriamente detto, n identi*icato con esso: non si tratta che di un simulacro dell7enuncia$ione, cioB di un7enuncia$ione8 enunciata o riportataD. . 1a categoria della persona, che B alla base del meccanismo del dbra<age attan$iale, pu6 articolarsi, grosso modo, secondo /. Ben,eniste, in persona/nonpersona. Al primo termine corrispondono in italiano i mor*emi personali :io: e :tu: che ser,ono da denomina$ioni, in ;uesta lingua naturale, per i due attanti8 dell7enuncia$ione Cenunciante8 e enunciatarioD, dato che l7enuncia$ione B una struttura intersoggetti,a. Al termine non-persona corrispondono gli attanti dell7enunciato. E. Partendo dal soggetto dell7enuncia$ione, implicito ma produttore dell7enunciato, si possono dun;ue proiettare Cal momento dell7atto di linguaggio o dei suoi simulacri all7interno del discorsoD, installandoli nel discorso, sia degli attanti dell7enuncia$ione, sia degli attanti dell7enunciato. )el primo caso, si opera un dbrayage enunciaziona e, nel secondo un dbrayage enunciativo. A seconda del tipo di dbra<age utili$$ato, si distingueranno due *orme F' discorsi,e nonch due grandi tipi di unit=8 discorsi,e: nel primo caso, si tratter= delle *orme dell7enuncia$ione enunciata Co riportataD: B il caso dei racconti in prima persona, ma anche delle se;uen$e dialogate8+ nel secondo caso, delle *orme dell7enunciato enunciato Co oggetti,atoD: come accade nelle narra$ioni che hanno soggetti ;ualsiasi, nei discorsi detti oggetti,i ecc. .. 2l riconoscimento di ;uei simulacri che sono gli enunciati installati nel discorso permette di comprendere il *un$ionamento dei dbrayages interni Cdi secondo o di ter$o gradoD, *re;uenti nei discorsi *igurati,i di carattere letterario: a partire da una struttura di dialogo, uno degli interlocutori8 pu6 *acilmente :debraiare: s,iluppando un racconto che, a sua ,olta, a partire da un attante dell7enunciato, installer= un dialogo secondo ecc. 1a procedura di dbra<age, utili$$ata dall7enunciante come una componente della sua strategia8, permette di render conto dell7articola$ione del discorso *igurati,o in unit= discorsi,e Cdi super*icieD, come :racconto:, :dialogo: ecc. 5i noter= che ogni dbra<age interno produce un e**etto di re*eren$iali$$a$ione8: un discorso di secondo grado, installato all7interno del racconto, d= l7impressione che ;uesto racconto costituisca la :situa$ione reale: del dialogo, e, in,ersamente, un racconto, s,iluppato a partire da un dialogo inscritto nel discorso, re*eren$iali$$a ;uesto dialogo. G. Hn piccolo problema di terminologia si pone a proposito dell7enuncia$ione enunciata, installata nel discorso. )ella misura in cui sono i simulacri dell7enunciante e dell7enunciatario a essere coin,olti una ,olta installati - in ;uella partecipa$ione alla comunica$ione intersoggetti,a che B l7insieme del discorso Csi tratti di :io: o di :,oi:, dellI:autore: o del :lettore:, nominati nell7enunciatoD - li si

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chiamer= rispetti,amente narratore8 e narratario. 2n compenso, ;ualora si tratti della struttura interlocuti,a di secondo grado Cnel dialogo8D, si parler= piuttosto di interlocutore8e di interlocutario. F. Hn problema analogo si pone a proposito degli attanti dell7enunciato Co attanti della narra$ione propriamente dettiD. 1o s,iluppo della semiotica narrati,a ci ha obbligato a riconoscere l7esisten$a di due dimensioni8 autonome della narra$ione: la dimensione pragmatica8 e la dimensione cogniti,a8+ eccoci allora in,itati a distinguere due tipi di attanti-soggetti. A *ianco dei soggetti pragmatici, si incontrano nel discorso dei soggetti cogniti,i, ora produttori, ora interpreti delle signi*ica$ioni, e che appaiono sia in sincretismo con i soggetti pragmatici, sia sotto *orma di attori autonomi Ccome l7in*ormatore8, per esempioD, sia in*ine riconoscibili soltanto come posi$ioni implicite Ccome l7attante osser,atore8 il cui ruolo B stato *in ora sotto,alutatoD: il d brayage cognitivo permette cos9 di instaurare uno scarto tra la posi$ione cogniti,a dell7enunciante e ;uelle degli attanti della narra$ione e del narratore. ". 2l concetto di dbra<age B do,uto sia a Ben,eniste che a 0. JaJobson il cui shifter stato tradotto da ). 0uKet con embrayeur. 2l termine dbrayeur ci sembra pi- adatto all7approccio generati,o che ,a dall7enuncia$ione all7enunciato, tanto piche la dicotomi$$a$ione del concetto LaJobsoniano ci sembra necessaria: opponendo al dbra<age il termine embra<age8 Cche designa il ritorno all7enunciante delle *orme prima debraiateD, si introduce un po7 pi- di chiare$$a in ;uesto meccanismo elementare e molto complesso. C. >?B0A@AG/ 3/MPM0A1/ &. Parallelamente al dbra<age attan$iale, si pu6 concepire il dbrayage tem!ora e come una procedura di proie$ione, al momento dell7atto di linguaggio e *uori dall7istan$a dell7enuncia$ione, del termine non-ora, con l7e**etto di istituire da una parte, per presupposi$ione, il tempo ora dellNenuncia$ione #"&( e, dall7altra, di permettere la costru$ione di un tempo :oggetti,o: a partire dalla posi$ione che pu6 essere detta il tempo di allora. Considerando il tempo di allora come un tempo $ero, e applicando, a partire di ;ui, la categoria topologica
concomitanza / non-concomitanza ! anteriorit" / posteriorit"

B possibile costruire un modello semplice del tempo enunciati,o che, in ;uanto sistema di ri*erimento, permetter= di locali$$are i di**erenti programmi8 narrati,i del discorso. . )ella misura in cui l7istan$a dell7enuncia$ione, presa nel suo insieme, B suscettibile di essere enunciata e di costituire, come un simulacro, la struttura enuncia$ionale del discorso, il tempo di ora, preso separatamente, pu6 essere debraiato e inscritto nel discorso come tempo enuncia$ionale riportato. #l tempo di ora, cos$ enunciato, si

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articola a sua ,olta secondo la stessa categoria topologica e costituisce, all7interno del discorso, un secondo sistema di ri*erimento temporale. 17utili$$a$ione di ;uesti due sistemi di ri*erimento B uno dei *attori per la segmenta$ione del discorso in unit=-se;uen$e. E. Attra,erso una procedura in,ersa, le temporalit= enunciati,e ed enuncia$ionale debraiate potranno, poi, essere embraiate al *ine di produrre l7illusione della loro identi*ica$ione con l7istan$a dell7enuncia$ione: si tratta allora dell7embra<age8 temporale. >. >?B0A@AG/ 5PAA2A1/ &. Proprio come Ol dbra<age attan$iale o temporale, ;uello s!azia e si presenta come una procedura che ha l7e**etto di collocare *uori dall7istan$a della enuncia$ione il termine non-qui della categoria spa$iale e di *ondare cos9 nello stesso tempo lo spa$io :obbietti,o: dell7enunciato Clo spa$io di altro%e& e lo spa$io originario riconoscibile solo come una presupposi$ione topica - dell7enuncia$ione. 5e si considera lo spa$io di altro%e come uno spa$io enunciati,o, B chiaro che la proie$ione del termine qui, che simula il luogo della enuncia$ione, B altrettanto possibile, e che a partire da ;uesta posi$ione pu6 costituirsi uno spa$io di qui, d7ordine enuncia$ionale. . Hna categoria topologica, che articoli la spa$ialit=, si rende necessaria per istituire, a partire dai due punti di ri*erimento costituiti dall'altro%e e dal qui, due sistemi di ri*erimento spa$iali, che consentono di stabilire due reti di posi$ioni a cui possono ri*erirsi i di,ersi programmi narrati,i del discorso spa$iali$$ato. Hna categoria topologica di ;uesto genere pu6 essere pensata, in un primo tempo, come un7articola$ione tridimensionale dello spa$io che comporta gli assi della ori$$ontalit=, della ,erticalit= e della prospetti,it=, il cui punto d7incontro sarebbe costituito dalla posi$ione spa$iale $ero. P per6 e,idente che ;uesta categoria della dimensionalit=, da noi proposta, non B su**iciente e ne esistono altre, relati,e ai ,olumi Cdel tipo inglobante/inglobato& o alle super*ici Cdel tipo circondanti/circondato& per esempio, che entrano ugualmente in gioco. Mra che si parla molto di linguaggio spa$iale, B spiace,ole che i logici non si siano ancora occupati, per ;uanto ne sappiamo, della costru$ione di logiche spa$iali. E. 3enuto conto del *atto che l7istan$a dell7enuncia$ione pu6 essere installata nell7enunciato sotto *orma di simulacro, lo spa$io del ;ui di,enta suscettibile di essere debraiato e di inscri,ersi nel discorso come spa$io enuncia$ionale riportato: potrebbe allora articolarsi nei termini della categoria topologica scelta, dando cos$ luogo a un sistema secondo di ri*erimento per la locali$$a$ione dei programmi narrati,i.
Qedi: (mbrayage, (nunciazione, Discorso, )emporalizzazione, Spazializzazione,

*ocalizzazione spazio-temporale

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Enunciazione (nunciation, (nunciation, (nunciaci+n &. 17enuncia$ione si de*inisce in due modi di,ersi a seconda che i presupposti epistemologici siano impliciti o mani*esti: B la struttura non linguistica Cre*eren$ialeD sottesa alla comunica$ione linguistica oppure B l7istan$a linguistica, logicamente presupposta dall7esisten$a stessa dell7enunciato, che ne porta le tracce o marche8. )el primo caso si parler= di :situa$ione di comunica$ione:, di :contesto psicosociologico: della produ$ione degli enunciati che una certa situa$ione, o contesto re*eren$iale8, permette di attuali$$are. )el secondo, do,e l7enunciato B considerato il risultato dell7enuncia$ione, essa gioca il ruolo di istan$a di media$ione, che assicura la messa in enunciato-discorso delle ,irtualit= della lingua. )ella prima acce$ione il concetto di enuncia$ione si a,,icina a ;uello di atto8 di linguaggio, compreso ogni ,olta nella sua singolarit=+ nella seconda, l7enuncia$ione ,a concepita come una componente autonoma della teoria del linguaggio, come un7istan$a che promuo,e il passaggio tra la competen$a8 e la per*orman$a8 ClinguisticheD, tra le strutture8 semiotiche ,irtuali che a,r= il compito di attuali$$are e le strutture reali$$ate sotto *orma di discorso. Propendiamo per la seconda de*ini$ione: non B contraddittoria con la nostra teoria semantica ed B la sola a consentire l7integra$ione di ;uesta istan$a nel ;uadro generale. . 5i de,e a /. Ben,eniste la prima *ormula$ione del concetto di enuncia$ione come l7istan$a di :messa in discorso: della lingua saussuriana. 3ra la langue, concepita come una paradigmatica8, e la parole,, interpretata da 1. %Lelmsle, come una sintagmatica8 e ora precisata nel suo status di discorso, B stato in*atti necessario pre,edere delle strutture di media$ione e immaginare che il sistema sociale della lingua possa essere preso in carico da un7istan$a indi,iduale, sen$a disperdersi in un7in*init= di usi particolari e *uori da ogni pertinen$a scienti*ica. 17apporto inno,atore di Ben,eniste ha dato luogo a numerose esegesi di ordine meta*isico o psicanalitico, inneggianti alla riappari$ione insperata del soggetto e ,olte a respingere la conce$ione :anonima: del linguaggio considerato - e screditato - come un sistema colletti,o di costri$ioni. 0iportando le cose a propor$ioni pi- modeste, B possibile integrare la nuo,a problematica nel ;uadro pigenerale dell7eredit= saussuriana. E. 5e si interpreta l7enuncia$ione come un7istan$a di media$ione che produce il discorso, B indispensabile interrogarsi su ci6 che ,iene mediato da ;uesta istan$a, sulle strutture ,irtuali che costituiscono l7a monte dell7enuncia$ione. 2l dibattito che si B aperto non B concluso e le prese di posi$ione si di,idono tra l7a**erma$ione della natura semplicemente paradigmatica della :lingua: Cche soddis*a, a rigore, solo i *onologi di stretta osser,an$aD, la conce$ione hLelmsle,iana secondo la ;uale il linguaggio B ad un tempo sistema e processo, e ;uella

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chomsJiana, che ,ede nelle regole di *orma$ione della *rase Criducendo tal,olta la paradigmatica a un semplice al*abeto8D l7aspetto essen$iale della competen$a8 linguistica. Per ;uanto ci riguarda, tenuto conto delle #&!G( istan$e del percorso generati,o8 globale, poste a ,ari strati di pro*ondit=, riteniamo che lo spa$io delle ,irtualit= semiotiche che l7enuncia$ione B chiamata ad attuali$$are sia ;uello delle strutture8 semio-narrati,e, le ;uali, attuali$$andosi in opera$ioni, *ormano la competen$a semiotica del soggetto dell7enuncia$ione. .. >7altro canto, l7enuncia$ione B il luogo in cui si esercita la competen$a semiotica, ma B anche l7istan$a instauratrice del soggetto dell7enuncia$ione. 22 luogo chiamato ego, hic et nunc B, prima della sua articola$ione8, semioticamente ,uoto e semanticamente troppo pieno, in ;uanto deposito di senso. 1a proie$ione, *uori da ;uesta istan$a e per me$$o delle procedure di dbra<age8, degli attanti dell7enunciato e delle coordinate spa$iotemporali, costituisce il soggetto dell7enuncia$ione attra,erso tutto ci6 che esso non B. 17espulsione, con le procedure di embra<age8, delle stesse categorie, destinate a ricomprendere il luogo immaginario dell7enuncia$ione, con*erisce in,ece al soggetto lo statuto *itti$io dell7essere. 17insieme delle procedure che istituiscono il discorso come uno spa$io e un tempo, popolato di soggetti altri rispetto all7enunciatore, *orma dun;ue la competenza discorsi%a in senso stretto. 5e a ci6 si aggiunge il deposito di *igure8 del mondo e delle con*igura$ioni8 discorsi,e con cui il soggetto dell7enuncia$ione esercita il suo saper-*are *igurati,o, B allora possibile tracciare pro,,isoriamente i contenuti della competen$a discorsi,a, nel senso largo di ;uesto termine. G. 2& meccanismo dell7enuncia$ione, cos9 sommariamente de*inito, rischia di restare sen$a risalto se non se ne coglie l7aspetto essen$iale: ci6 che lo mette in moto, ci6 che rende l7enuncia$ione un atto8 tra gli altri, ossia l7inten$ionalit=. Pre*eriamo al concetto di inten$ione8, su cui alcuni scelgono di *ondare l7atto di comunica$ione come :inten$ione di comunicare: e che riduce la signi*ica$ione alla sola dimensione cosciente Ce il discorso oniricoRD, ;uello di inten$ionalit=. Suesta B interpretabile come un :orientamento del mondo:, rela$ione orientata e transiti,a8 con cui il soggetto costruisce il mondo in ;uanto oggetto, costruendo nello stesso tempo se stesso. 5i dir= dun;ue, per darle una *orma canonica, che l7enuncia$ione B un enunciato la cui *un$ione-predicato B detta :inten$ionalit=: e il cui oggetto B l7enunciato discorso. F. Hn7ultima osser,a$ione per ;uanto sta a ,alle dell7enuncia$ione: in ;uanto atto, essa ha l7e**etto di produrre la semiosi8 o, per essere piprecisi, il susseguirsi di atti semiotici detto mani*esta$ione8. 17atto di signi*icare incontra ;ui le costri$ioni della sostan$a dell7espressione, che obbligano a mettere a punto procedure di testuali$$a$ione Cunidimensionale e lineare, ma anche bidimensionale e planare ecc.D. Qa da s che l7enuncia$ione, considerata dal punto di ,ista dell7enunciatario, opera in senso opposto e procede, in primo luogo,

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all7aboli$ione di ogni linearit=. ". 5i *a spesso con*usione tra l7enuncia$ione propriamente detta, il cui modo di esisten$a B il presupposto logico dell7enunciato, e "enunciazione enunciata Co riportataD, simulacro che imita, all7interno del discorso, il *are enunciazionale- lN:io:, il :;ui: e &N:ora:, che si incontrano nel discorso enunciato, non e;ui,algono al soggetto, allo spa$io e al tempo dell7enuncia$ione. Bisogna considerare l7enuncia$ione enunciata come costituti,a di una sottoclasse di enunciati che *ormano il metalinguaggio descritti,o Cnon scienti*icoD dell7enuncia$ione.
,edi Dbrayage, (mbrayage

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Embrayage, n.m. (mbrayage, (ngagement, (mbrague &. Al contrario dal dbra<age8 che B la colloca$ione, *uori dall7istan$a dell7enuncia$ione8, dei termini categorici che ser,ono da supporto all7enunciato8, "embrayage designa l7e**etto di ritorno all7enuncia$ione, prodotto dalla sospensione8 dell7opposi$ione tra certi termini delle categorie della persona eTo dello spa$io eTo del tempo, e dalla #'' ( denega$ione dell7istan$a dell7enunciato. Mgni embra<age presuppone dun;ue un7opera$ione di dbra<age che lo precede logicamente. Suando, per esempio, il generale de Gaulle enuncia: U1a Francia B un bel paeseV, opera un dbra<age enunciati,o che installa nel discorso un soggetto distinto e distante in rapporto all7enuncia$ione. 2n cambio, se lo stesso personaggio dice: U 2l generale de Gaulle pensa che ...V, si tratta sempre, *ormalmente, di un dbra<age enunciati,o, ma che ,iene completato da un insieme di procedure che chiamiamo embra<age e che, pur restando implicite, mirano a produrre, tra l7altro, un e**etto di identi*ica$ione8 tra il soggetto dell7enunciato e il soggetto dell7enuncia$ione. . Proprio come il dbra<age, l7embra<age si di,ide in embrayage attanzia e, tem!ora e e s!azia e. Ciascuna di ;ueste procedure pu6 essere considerata separatamente, ma sono, spesso, riunite e messe in opera in modo concomitante, in sincretismo8 Ccos9, per esempio, i ricordi della pesca *ortunata, in Due amici di Maupassant, e,ocati, sotto *orma di riconoscimento, nella Parigi in guerra, mettono in opera l7embra<age spa$io-temporale sincreticoD. 17embra<age totale B impossibile da concepire, sarebbe la cancella$ione di ogni traccia del discorso, il ritorno allI:ine**abile:: proprio come non c7B segreto che nella misura in cui si pu6 supporre allusi,amente la sua esisten$a o il suo e,entuale s,elamento, l7embra<age de,e lasciare ;ualche marca discorsi,a del dbra<age che lo ha preceduto. E. P partendo dal discorso :debraiato: che possiamo immaginare delle procedure di disambigua$ione ser,endoci delle presupposi$ioni logiche dell7enunciato. Cos9, l7enunciato del tipo U%ai la,orato bene, raga$$o mioV B suscettibile di una doppia lettura: in un caso, si tratta di un dbra<age enuncia$ionale semplice Cl7enunciante si complimenta con il raga$$o la,oratoreD+ nell7altro, il dbra<age B seguito da un embra<age Cl7enunciante si ri,olge a se stesso in un :discorso interiore:D. 17esplicita$ione di ;uesta seconda lettura non B semplice. 1a doppia interpreta$ione, si dir=, non pu6 pro,enire che dall7esisten$a, in :struttura pro*onda:, di due enunciati distinti, e il secondo enunciato, che installa il soggetto :tu: al posto dellI:io: pre,edibile, pu6 essere descritto come un dbra<age implicito che proietta lI:io:, procedura che, seguita dalla sospensione dell7opposi$ione categorica :io:T:tu:, permetterebbe la produ$ione del :tu:. 3ale interpreta$ione per6, se pur

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corretta, non sembra del tutto soddis*acente: essa non rende conto dell7essen$iale, dell7e**etto illusorio prodotto, per il ;uale il :tu: enunciato occupa l7istan$a dell7enuncia$ione. >7altro lato, la sospensione Co la neutrali$$a$ioneD dell7opposi$ione categorica :io:T:tu: non pu6 essere decretata arbitrariamente: essa non potrebbe a,er luogo se non si ammette l7esisten$a di una base comune, di una rela$ione suscettibile di sussumere i due termini della categoria. Mra ;uesta base comune B costituita dal termine non-io al ;uale abbiamo gi= do,uto appellarci per rendere conto dell7opera$ione primiti,a che istituisce il dbra<age: secondo ;uest7ultima procedura, l7istan$a dell7enuncia$ione B negata, il che produce un non-io de*inibile come l7istan$a attan$iale dell7enunciato. Perci6, l7embra<age ci sembra interpretabile come la denega$ione del non-io Ctermine sorto con la prima nega$ione, che ha creato lo spa$io dell7enunciatoD, e**ettuata dal soggetto dell7enuncia$ione, e che mira al ritorno - impossibile - alla *onte dell7enuncia$ione. Pur creando l7illusione enuncia$ionale, l7embra<age non arresta l7opera$ione di dbra<age, gi= a,,iata: il non-io, espulso, pu6 allora mani*estarsi sotto *orma di #&!!( uno dei due termini che sussume: sia come un :io:, sia come un :tu: enunciati, lasciando un margine di gioco all7interno delle costri$ioni semiotiche. Suesto margine di libert= pu6 essere pi- o meno grande. 17uso *atto da M. Butor del :,oi: in 1a modi*ication, per esempio, tiene conto, nel ;uadro della categoria della persona proiettata *uori dall7enuncia$ione, di un percorso sospensi,o prolungato: l:Iio:, installato dapprima sul percorso che tende a generare il soggetto dell7enunciato, sembra tras*ormarsi in un :noi: inclusi,o Cche sussume &-io: e gli :altri:, come meD per passare soltanto in seguito a un :,oi: esclusi,o Cgli :altri: in ;uanto metonimo di :non-io:D+ B allora che la denega$ione embraiante, pur mani*estando il :,oi:, ci *a percorrere il cammino in senso in,erso *ino a ;uell-io: gi= debraiato, creatore dell7illusione enuncia$ionale. .. )on sotto,alutiamo le di**icolt= presenti nella costru$ione di un modello suscettibile di render conto delle procedure complesse implicate dall7embra<age. Altri lo *aranno certamente meglio di noi. )oi ci atteniamo a ci6 che sembra l7essen$iale: l7embra<age si presenta come un obietti,o dell7istan$a dell7enuncia$ione e insieme come il *allimento, l7impossibilit= del suo raggiungimento. 1e due :re*eren$e: con l7aiuto delle ;uali si cerca di s*uggire dall7uni,erso chiuso del linguaggio, di agganciarlo a un7esteriorit= altra la re*eren$a al soggetto Call7istan$a dell7enuncia$ioneD e la re*eren$a all7oggetto Cal mondo che circonda l7uomo, in ;uanto re*erente8D - non portano, in *in dei conti, che a produrre illusioni: l7illusione re*eren$iale e l7illusione enuncia$ionale. G. )on B *orse opportuno, nel ;uadro che ci siamo imposti, tentare di s,iluppare una tipologia di embra<age: ,err= a suo tempo sostenuta da un numero su**iciente di analisi concrete. Come nel caso del dbra<age B *in da ora conoscibi le una distin$ione tra "embrayage enunciativo Cc*r. sopra l7esempio del generale de GaulleD e "embrayage enunciaziona e Cil raga$$o

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la,oratoreD+ tra l7embra<age che mira al ritorno all7istan$a dell7enuncia$ione e l7embra<age di secondo grado - o interno - che si e**ettua dentro il discorso, do,e il soggetto in ;uestione B gi= installato Cc*r. i due amici della no,ella di Maupassant la cui :interiorit=: B costituita dall7embra<age dei loro ricordiD+ inoltre, tra "embrayage omocategorico C;uando il dbra<age e l7embra<age che lo segue operano sulla stessa categoria, ;uella della persona, dello spa$io o del tempoD e "embrayage eterocategorico C;uando le categorie di dbra<age ed embra<age sono distinte, per esempio, nel caso di Baudelaire che enuncia: U2o sono il boudoir ...VD. Contrariamente a ;uanto accade nel dbra<age Cche ha l7e**etto di re*eren$iali$$are l7istan$a a partire dalla ;uale B operatoD, l7embra<age produce una dere*e-ren$iali$$a$ione dell7enunciato su cui insiste: cos9 la descri$ione della natura si tras*orma in :stato d7animo:, l7in*an$ia di Marcel CProustD, una ,olta memori$$ata CcioB dopo a,er subito l7embra<age temporaleD, cessa di essere una se;uen$a di :e,enti: per di,enire un7organi$$a$ione *igurati,a di :ricordi: ecc. Anche se non pensiamo che le procedure di embra<age possano esaurire la problematica del simbolismo, esse permettono nondimeno di render conto, in parte, della messa in discorso dei molteplici aspetti della :,ita interiore:. F. 5olo la tipologia8 delle procedure di embra<age - di cui abbiamo appena abbo$$ato ;ualche asse - associata a ;uella inseparabile delle procedure di dbra<age, B in grado di *ondare la de*ini$ione - e la tipologia - delle unit=8 discorsi,e e di illuminare di nuo,a luce il concetto di scrittura8.
.edi Dbrayage

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