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Nuoaa edizione ampliata a cura di Saturnino Muratore


Cloe Taddei Ferretti, Edoardo Cibelli

I
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72. Dottrine )61

Capitolo dodicesimo pluralismo culturale e l'unità della fede e dell'autonomia di quella


DOTTRINE, specialità funzionale che abbiamo denominato Dottrine.

1. VaruErn

La sesta delle nostre specialità funzionari ha a


che fare co, rc Un primo passo consiste nel distinguere le fonti primarie, le
dottrine. Parleremo delle varietà d.f" Jott.ine,
dele ro.o-iurri,,,,i, tlottrine della Chiesa, le dottrine teologiche, la dottrina metodolo-
delle loro variaziot'ri, dere differeiririori delra
coscienza umarir c gica e l'applicazione della dotrina metodologica che risulta in una
della. scoperra conrinuativa^ dena ;;;;;
con i conseguenri conrcsri s1>ecialità funzionale denominata Dottrine. Comune a tutte è che
continuativi, dello sviluppo, permanenza e storicirà
,i.t-Jogir, ,r.r sono insegnate. Differiscono e si distinguono perché gli insegnanti
" Non c'ù'nrarcriare. rcgisrraro sui ca1>irori conccrnerrri
,lifferiscono quanto all'autorità con cui insegnano.
marica' o cornunicirzioni sia dril" r"rinni'Jàì 'À"gir Dottrinc, o sistr. Nelle fonti primarie bisogna distinguere tra la dottrina del mes-
crcr r.)rr9 che da qtrcilr.rrr
Bosron del 1970. rl materiare ri;b";;i"" iàir" saggio originale e, dall'altra parte, le dottrine circa questa dottrina.
trova in 647 B0DTE07Q q1q{qDTroeo. ili.,,
t"rronidi Dubrino def tgzt ,.r
pu<\ s5ssre rrov?rro 9 -ra";ld" .iÈIu# àììr.t, i,, i,,
in g1700prE070 iir ,1,;ftil;,rc.irto
Iìiferimenti al rnessaggio originale si possono trovare, per esempio,
correzion i ), 601 00DTEL7 o ( it. datriles,cri;il;;'
di Lonergan, con k,srrr, in 1 Coriruzi 15 , 3 -5 , e in Galati I, 6-9 . Dall'altra parte, gli stadi nel-
(il tlattiloscrirr() dnn()rafo..p"i ;lìLàt,il; ; ttòob"or n o l,r proclamazione e nell'applicazione di questo messaggio danno le
t,ipr[tiì.à)i"iJ. v"ai anchc B.J.F. LoNr:rrr;^N,
r z

Doctrinal l)luralisn.,, cwr- I7.'pp. tlottrine intorno alla dottrina. Quindi, c'è la rivelazione divina nella
iq',r"c,a Ni"!,o dcr rnareriale ner pres..rrrr,
calritolo fu scrirto orima per Do,,tiIoni"pir',riii,,.i"".r;Z.i;Aòij*iti)blb,,t,ti,,
.1uale Dio ci ha parlato un tempo tramite i suoi profeti e più recen-
Ic)7|), p. L Vcdi aÀche pii.r*rii, p. i;o:;,',:r;';.1N.d.D.l
lemente nel suo Figlio (Ebrei L, L-2). C'è il decreto della Chiesa nel
A
originale inulcse "ottgoing" . il te'ninc ricorre l vorta .1r-rale la decisione dei cristiani radunati coincide con la decisione
I v.lta nel cap. t. iietcttlo; neil./z rroiuzr.ttt,, .lcllo Spirito Santo (Atti 15,28). Ci sono le tradizioni apostoliche:
iolr? ;i ;;;.;,'B;:)" ,,r0,,o, J volre nel ca1,. i, .\)
i

gn iltca to; 1 volra nel cao. 4. Rt.'ligtt,rr;


) i"lti rài .rp. §, srLr. irln, i..'lii..ri,,, ,, Ireneo, Tertulliano e Origene si appellano tutti all'insegnamento
"processo"): ) volte nel ca;r. e ,Rir.eiii rrif.ii. , ";;.regnamenro.,. r.proc.crr,,,,), ,lato dagli apostoli alle chiese da loro fondate e trasmesso da una
4 volte ner cap. e. La rroria' e. gii iiiìiri't':ii*;;;;"..ù;B;;;;;;;;"; ,.[rà]"*,,,,,,,
2 vorte ner càp. ro, Diatitiicz i;if;;i;.; :;;#r.",--:;*r.rr"'ìr,riiì,ì,..
cap. 11, Fondamenti (rileriro a "processo'r, ..*1,a", ,,.,t
gcnerazione all'altrar. C'è l'ispirazione delle Scritture canoniche le
.1uali hanno fornito un criterio molto più accessibile, una volta che il
presenre cap. 12. Do r t r i n e ( riferi io a " con
"iuilippo;liio u,.,ir., ,,,,1
;"
resto *o["iu"'ì,',, ('iurone sia stato stabilito e i principi ermeneutici chiariti2.
cesso". "scoperra". "sisrema',, idlff.i;#r5:
::r.;.rsi;;;",;,*r"gi.,ii'o uotrài'"T.r1,. ",'
1

sistemarica (riferito a "conresto");e rr,


""it.
r"r cr;
"cio che è studiato", "p.o.erro',, i.;Ji;ì;l;,;I.rr"'.I"lr
_r4, Comunicaziom (rililrir,r rr
nppJ;i;;)'ilì't,,r,,,, I InrNEo, Aduersus haereses, I, 10,2; III, cc. 1-3;
a "processo' , "tradizione"). prim, diqri J.§fl. Hanvtv [(ed.),
abÈ;;ro rradorro, e da qui rratlrr.r. ( N.dd.CC.)l [Typis Academicis, Cambridge 1857 (N.d.D.)] I, 92-94, II, 2-15 ;
mo, tale rermine con "conrinuatiuàt. ir";;;;;';;à;i;H;ì;;rìr#a'r'iii,,,i,,, 'f 't,tttut,LtANo,
De praescriptione haereticorutn,2l; OnrceNe, De principiis, pre
simili che rico rrono ro".ro ur.ir" n"ilr
ping" ("in sviluooo"i. "progressive" i"p;;;;r;;".").
rì;;;;;;.;
i. ; il;ffiffi. ili
ii.i"..r,, t tz. L e 2[, ediz. (N.dd.CC.)] P. Kosrscueu IGCS 22 (N.d.D.)1, pp. 7-8.

"cumularive,, (.,currrrrrrr 2 Si confrontino i principi limpidi


rivo", che. si rifeiisce-, a un aéumuro n.rio ,Brri"'LJ;,j"rilill):', :, :ll] di CleuuNrs ol Alsssexoma (Stromata,
VIII,2-9, Stàhlin III IGCS 17, ed. Otto Stàhlin (N.d.D.)], 8l-102) con gli sforzi
u, *, u ir u ; ; ;i #;;i Àil il;il ;; i#f ;;.ff i
poiché altrinienti. se n.i.esempiàlq I.";;;ì;;1'a, i :l', :i::i::,.:,,,,,1ì], fl
pp r , Ii lmNro (Aduersus baeres es, I, ), I -2.6;
J.\1. Heruty I, 24 -26, 3 l).
o.pen-, ctngoing prosra,.1111,1,,
and cumulatiu, pror"ii, t.f. p.'ib .1"ì'ril."i','Ur,rao)
fosse rradorra co, «,, c'umulativo" poffebbero essere attribuiti eroneamente a "corso" invece che a
p rocesso aperro, i n corso, progressivo
. .u- ri, r iuor,, ;ii.g'ì...i_,,, rllt
!u rgg"rii"i pfocesso
362 Metodo in Teologia
12. Dottrine )t))
Poi, ci sono dottrine de,a chiesa.
denti sia nelle confesrioni àii"a"';;iNrouo eueste hanno i loro anrece- Llll
Testamenror sia neila zione dei principi della soluzione o della riconciliazione; e infine i
decisione dei cristiani-rrd"nutiln'ilr, principi erano applicati a ciascuna delle fonti in conflitto. Ora, quan-
28. rn generale, quesrc
non sono sernolici riaffermazioni della _ts, tlo la tecnica della quaestio venne applicata ai materiali raccolti in
Per quanto sicuro possa essere sembrato
s.rittu* i i.]tr' frìazion".
esoftare con papa stefan. trn libro di sentenze, emerse un'ulteriore necessità. Le soluzioni alle
«1...1 nihil innoueiur ni.ri quotl ,roaìruì" innumerevoli questioni dovevano essere coerenti tra di loro. C'era
est 1...1»r, (DS 110 tNI)
1401 (N.d.D)l), resta che nro,re qr.riioli bisogno di una visione sistematica globale, Fu per fornire una base
risposre soddisfacenri non erano pilrJ;;
,i ,orà p..-r""rràià. .1,,
fino a cheìi si acconrenrrr_ ,rd una visione del genere che i teologi si rivolsero ad Aristotele.
va solo di stare saldi suile prop.i.'po,
ùi""i.perché poi debba esscr.(. Quarto, il problema'metodologico venne a galla verso la fine
così è un srosso problema rlel tredicesimo secolo in una controversia clamorosa e violenta tra
.ri 9r.à19 qìrl.n. ìrpàJr'r*i"ir,u ,-,"1
paragrafo inrorno alle variazioni'deile rrgostiniani e aristotelici. Tale controversia, lungi dall'essere risolta,
,rortrin. . - qr"ri" *ìiJ airt"
renziazioni della coscienza. però ,ro semplicemente si spostò in un'opposizione permanente tra la scuola
J"u" *l.l;;g:;; rir.i'rr..r,"
una collezione di dich.iarazioni."".rrir.i tomista e quella scotista, come più tardi le conffoversie tra cattolici
e pontificie, comeIEnchi
ridion syrnboloruru der Denzinggr,-;;;r;..vare c protestanti, tra gesuiti e domenicani e tra i seguaci di capi prote-
che ciascuna di essc
è un prodotto del suo luogo e i.LrI" stanti differenti [si spostarono in opposizioni permanenti (N.d.D.)]d.
,à,"po, e che ciascuna affrorrtrr
le quesrioni del giorno p"? t.p.*à"I La soluzione richiesta per tali differenze continuative è un metodo
aìi'giorno.
lerzo, ci sono dottrine teorogiche. Étimologicamente ,,ter)r, teologico sufficientemente radicale per far fronte alle questioni basi-
gia" significa discorso in_rorno, oiJ. lari in filosofia. Che cosa facciamo quando conosciamo? Perché far
Énì." il contàsto crisriano, cssrr
denora la riflessione.sura rir;i;;;;;rìu questo è conoscere? Che cosa conosciamo quando facciamo questoT
i,, . da Gesù cristo, Ncr
periodo patristico' sli scritrori ri Per quanto necessario, questo però non basta. Ci si deve do-
soprarrutto di qucsri.
ni specifiche che erà,o correntemerrtÉ";.;;;;;no
,rir.rrr", rìa verso ra fine trt,r mandare anche che cosa si fa quando si fa teologia; e la risposta deve
periodo ap-parvero opere- c-ornprerrsive tener presente non solo f incontro cristiano con Dio, ma anche la sto-
come ir De fide orthodoxd rri
Giovanni Damascenà. Nelle ;;.[ ;rr;ài.;J ricità della testimonianza cristiana,la diversità delle culture umane,
metodica, collaborativr, .orti.rruri*.-
l; i;;i;;i;;;",,,,"
iìri.".., e ra
e3lg.intraprese nei libri di senrenze. tint"rpr"trzioneclaìsific azi<tu.
le differenziazioni della coscienzà umana.
C'è allora una dottrina metodologica. Proprio come la teologia
ti ai libri del Primo e der Nuov; i;;""to nei co,r.r)r.,
e a,e opere di scrir liflette sulla rivelazione e sulle dottrine della Chiesa, così la metodo-
tori eminenti. La teologia sistematl* hu'."..rto logia riflette sulla teologia e sulle teologie. Poiché riflette sulla teolo-
e coerenza nella massa dei materiali
di mettere orrlirrc
.r..olti-J;ld^$;**r' sia e sulle teologie, deve menzionare sia la rivelazione che le dottrine
Tradizione. Questo ebbe inizi,c i".rà J'.l,,ll,r
."À'ir sic et non cii Aberurtr, ..lella Chiesa sulle quali le teologie riflettono. Ma benché le menzioni,
nel quale 158 proposi,ioni vennero.in
Jirro.r.rte che confutatc t..rr non cerca di determinarne il contenuto. Questo compito lo lascia
argomenti trami dalla.sc.rirrura, dalla rrlle autorità della Chiesa e ai teologi. È irrter".suta a dèterminare in
Traàizrone e àrfi,,r*i.* 1,,
ogni caso, il non di Abelardo dir.nn" che modo i teologi potrebbero o dovrebbero operare. Non è inte-
fi,: ,^raiii vtàiri"ff)iì ,,,,,,
della quaestiro; il suo ,r', diu"".,. ll^il)"à)r*esl; lessata a predeterminare i risultati specifici che tutte le generazioni
seguiva l,enurrc,irr
I

Iruture dovranno ottenere.


I Vecli v'H'
Nn'r''r.11, 'r'hc Etrrhest Chrisrian confession.r,New 'Ripristinando "problema" da 81700DTE070, p. ll4; l'occorrenza di
Tools and Studies, vot. ), a ilAÉ.Ni Test;rrrr.rrr
i;;,;;;:#i,E.J. tsrilt, Lei<len 1e6l "problemi" in 60I00DTEL70 e 80000DTE070 sembra essere stata opera del
,lattilografot nei manoscritti non ci sono indicazioni che Lonergan abbia richie-
sia innovaro lcioè introclotro] se non sto il cambio al plurale. LN.d.D.l
ciò che è rranrirrrrl;rr,,
f ...f
". ift.,ifiiente 'r A suppoito del suggerimento editoriale, vedi 647 A0DTE070 (Dublin
t97t), p. r. [N.d.D.]
364 Metodo in Teologia 72. Dottrine )65

c'è una. quinta varierà cri dottrine, queÌre


presenre capitolo. vi son_o dottrine intese ner titolo ri.,l cosciente e totale, essa conduce alla perdita della fede. Ma colui che
un merodo che distinguc le speciarii,
r..r"jr.rr" ;;;r;#icarr.r,, non è convertito può non avere nessuna reale comprensione di che
i*rl"i.ii
rr. alìil rp.,,.i,, cosa sia l'essere convertito. Sociologicamente sono cattolici o prote-
rità funzionale "ii ì.J È-*h,"1' i,,
FondÀ":,i É* ;;;gìi"ì. r. fi;;;; stanti, ma in molti modi deviano dalla norma. Inoltre, essi possono
alrernarive presenra re,rrd iÉ;Jii'iurriorrte r

Diareftica,,. nrancare di un linguaggio appropriato per esprimere quello chc essi


sono realmente, per cui useranno il linguaggio del gruppo col quale
si identificano socialmente. Ne segue una inflazione o svalutazione
cli questo stesso linguaggio e così della dottrina che esso trasmette. Ii
2. Furuzroxr 'lermini che denotano ciò che l'uomo non convertito non è, saranno
Forzati a denotare ciò che egli è. Dottrine che sono imbarazzantinon lill

saranno menzionate nella buona società. Conclusioni che sono inac-


N. rcr.zo capiroro-sLrr significato abbiarno
cornu'icarivrr'..lucila.cffcrtiva, quelra.orrit,,riu, ,isrinro ra funzi.rr,. cettabili non saranno ffatte. Tale inautenticità può diffondersi. Può
.lcl sigrificut«,. poi. ,,1 q,.,r,in .r;;;i; q;.ìir.orrr.i,i,,, clivenire una tradizione. Allora le persone cresciute in una tradizione tI

;;il; "
.;lis;.;Jrlririrrì, inautentica possono divenire esseri umani autentici e cristiani auten-
sia di una graziir inrcriorc ri,,,r; n,,, r,,,,, til
;;;p;rra csrcri.r.e
crisro cìcsù' A nrorivo .r"r; ;,,;l;#l'rr,nri,,,riva chc ci vicrr,.,r,r tici solo purificando la loro tradizione.
dotrirra' roiché q.ucsra r",;;, i;,,,ì;r.'r, quesra p,r.rrr ,, Però, contro tali deviazioni c'è la funzione normativa delle dot-
on,,.,,,a saruì ura cr.rrr.irr,r trine. Infatti la specialità funzionale Dialettica dispiega sia la verità
colrìune' lr'rfine, tare dottrin-a ."r"un"
r.r"mpirà ra funzione co,rrrr raggiunta sia gli errori disseminati nel passato. La specialità funzio- lil
quella .,',ii.-,i"u, à .r,"li,-.,,i"J.ì',iu-u'p,,,1,, nale Fondamenti discrimina tra verità ed errore facendo appello alla
::Ì'It"lffilhefrcttiva, i,
' realtà fondante della conversione intellettuale, morale e religiosa. Il ltil
I

[,ssr è elFcrtiva
bi,..:H':;;;:'.r,,;1t;:,',,",.''lì:l:.:;.*'::lT;,:;,;T1i.;l,il,l risultato di tale discrirninazione è la specialità funzionale Dottrine e
così le dottrine che si basano sulla conversione vengono contrappo-
diamo, conrc vi arriviarnà. È
dottrina è un insienr" ai.riÀiÀ.ìì"'ji'*tori
a"ìr ;;i;;;;,'
r,ni,ria*i'
ix' .irl,l,,, r,, ste alle aberrazioni che risultano dalla mancanza di conversione. Di
vita, la sLra conoscenza,la;r, ,;ì;;. che informano r,, r,,,, conseguenza, mentre coloro che non sono convertiti possono non
È ccrstituriva clella comrrrir;r, ?ìvere nessuna reale apprensione di cosa è l'essere convertiti, hanno
poiché la cornunità e'siste in.q"r*.ìi
a un insieme corrunerr(.rrrr. almeno in Dottrine lÉidenza sia che qualcosa manca loro sia che
accettato di significati e di valàri
.on,livisi dzr persone che sta,r() ,r I'ranno bisogno di pregare per I'illumin azione e di cercare istruzione.
conrarro tra di loro. Infine, è cornunicatrr"
agìi apostoli, dagli rportoii rii"r".tr-"rro.r
p.i.rrJJÀr;,; iii;,i,,,,, Va notato che il carattere normativo delle dottrine ora indica-
età al g.regge cli ctri essi erirno
cìa questi in ciirst.rrr,r to appartiene alla specialità funzionale derivata dalle due precedend
lrastor.i. " rp"iià[tà, Dialettica e Fondamenti. È una normatività chè risulta da
C'è ulteriormerte l, frrrìor" norn,rtiu,
clelle clottri,e. (ìli rr, tin metodo determinato. È ,r-ru normatività distinta da quella attribu-
mini possono essere o meno convertiti
inr"il.tt.rrti;;;;,;;;i;,,,
te, religiosamenre. Se non I" ;";r;,;'lr'iìu,.,.rn, ita alle opinioni dei teologi a motivo della loro eminenza personale o
di conversi.rr,, ,, clell'alta stima in cui sono tenuti nella Chiesa o tra i suoi funzionari.
'617B0DTll07t) rl)uLrlirr.l ()7it. lnfine, naturalmente, la normatività di qualsiasi conclusione teolo-
glrilìc:rttr tJcl ter.rrrilre ..drrilrirra..' IrP 5 (r; .[J11;1 \.iu.iazi(,n(,firrllt.rr,,l .,r eica è distinta e dipende dalla normatività attribuita alla rivelazione
i. qu,ri,,J,, un,., hss,r rrn:r. cntitzr rtìetotIrI,;,1,
c sPcr.irrlirrr frilrzi()nali ,,,,, d, *S:"lji;;;.ì;:l''d,,rrri,,..; le rlortrine (ilr,Urr,, ,1 clivina, alla Scritturaispirata, o alla dottrina della Chiesa.
",1
serìc'arc errrrr .rrrellrr snr:ciaiirì in
unir bas,- rrrcr,',li,l,,sic,r't .. . I .r,,, "",r"a.i.ùi.riì,il,,'.i,,.,ii""
iriìi ì:ilil;:ri. ,ìl:; , ,,,,
;;i,il;i,'J i;rìrarc. cor)r r( )lhrc rrrt.l,,,1,,1,,
Slcitmen rc». [N..1.D.]
366 Matodo in Teologia
12. Dottrine )67

J. VanrnzoNr t:r della fede. Ne testimoniano piuttosro lavitalità,. Le dottrine che


r,,rro realmente assimilate portano l'impronta di coloro che le hanno
rrssimilate; mentre 1'assenza di tale impronta indicherebbe un'assimi-
Le ricerche antropologiche e storiche
voli dell'enorme rarietà di-.;e;.iii ci.hanno reso consape- l,rzione meramente superficiale.
di rnentalità urìane.. S"gug;h;;;;sai ,o.irti umani, cri culture e Mentre è il missionario colui che deve sopra tutto affetrare e ac-
predecessori, siamo.in gir,l"
più che molti dei nostri ct'ttàre il fatto di differenze culturali, pure la cosa ha anche un'alra
ài."-p.."a.
no avuto Iuoso ne*er[..rrion.-d"it!'aom.ir" re le variazicrni che ha,- ;rl)l)licazione. Questa emerge quando la propria cultura ha subito un
il Vangelo deve essere pr"ai*i" .r;rri*à.'iÀirrri,
j"-"rr"i;;;ili;;r:;,!r, r" , :unbiamento. Perciò la nozione contemporanea di cultura è empiri-

pure non deve essere predicato


, ,*," ,r), t;r. Una cultura è un insieme di significati e di valori che informano
, *irl ,r.ff" stesso mo.o+. S"ì d.rc rrrr modo comune di vita, e ci sono tante culture quanti sono gli in-
comunicare .on u.rsonedi ,n,rltr,
.rit"rrr,
sorse della loro.ultr., Urr;;,,;1....rr. ,it"derre far ,so delle ri-
.irorrà-a"ii,
,'icrri disdnti di questi significati e valori.
Tutt3via, questo modo di concepire la cultura è relativamente
cultura non è colnunicare .on I,rltr, |ìopri,,
nella propria' Allo stesso tempo,
.rirr.r, bensì rinra,..J.hir,ri r( ccnte. E un prodotto degli studi umani empirici. Da meno di cento
non br*, usare sempricemente ;rrrrri ha sostituito una visione più antica, classicista, la quale erafio-
crcl,
le risorse dcll,altra .rltr.r.
Éffi;; f;fiin
scoprire il modo in cui il ,"rrrgfi,o-.;;;;,r. ,ro.l;;;;;,ì;;. B;",,,r,, r itrr per più di due millenni. Secondo la visione più antica la cultura

effi cacia
può essere espresso co, ('r':r concepita non empiricamente ma normativamente. Era l'opposto
e accur atezzr r.fi,rlr.i?""f ;;;:''
,|,'lla barbarie. Era questione di acquisire e assimilare i gusti e le ca-
c'è un purìro urteriore. ù;;;É che
stata introdotta con successo
la crottrina crisdana sirr l)rrcità, gli ideali, le virtù e le idee che venivano inculcate in una buona
in ,n,dt.u iulturr, il suo sviluppo l,rrniglia e attraverso un curriculum nelle arti liberali. Essa poneva I'ac-
seguen e utilizzerà ulreriorrn sr.ni.
en r. . rir*r.
asr)e*o è illustraro abboudantc,rr";;;;;iì ;l q;"il; ; rr rl.16ìr"_,,,
r
f
f r crìto nofi su fatti ma su valori. Non poteva che rivendicare di essere

Daniélou su una cristianità gt;il;;..iorr,"sposizionc <.rer car<rirrrrrt, rrrriversale. I suoi classici erano opere d'arte immortali, la sua filosofia
sione dei n.risteri crisriani, .h",,era sua apprc, ,'r,r la filosofia perenne, le sue leggi e le sue strutture erano il depo-
stilistici dello .spti t u a t ir.
iiliii^^"i";;;,rr" dr pensiero e i senr.ri 'rt,r della saggezza e della prudenza del genere umano. I-leducazione
i i
ir Figtio e Io SpiritJcrr , lrrssicista era questione di modelli da imitare, di personaggi ideali da
persone distinte. ra ", "r:;.il;
crisrianir, sirJriir'ìi id;;;ifi;;;"i.r'"ri*,,rirt, r
('rììulare, di verità eterne e di leggi universalmente valide. Essa mirava
Quesri e a]tri srrani concetU t.àur.ono
esegesi' apocalisse'
.rp..rrior.nella fornra rli ;r l)r'odurre non il mero specialista ma l"'uomo universale"lr, il quale
visione'..c"ri;;;h".ìungo i secori
luppate Ie idiosincrasie di .ha;;tl.iii'"'rrrionari. si sono svi l)( )tcsse por mano a qualsiasi cosa e farla brillantemente.
continuadve, una volta compr.r" Tari differcrrzr, Il classicista non è pluralista. Sa che le circostanze alteruno i
,pi"grte, non minacciano l,rrrri , rrsi, ma è molto più profondamente convinto che le circostanze sono
" , 1riìlcosa di accidentale e che, al di là di esse, c'è una qualche sostan-

/rr () un nucleo o una radice che quadra con le assunzioni classiciste


{ Vedi il discorso
inaugurare di papa Giovanni^XXrI ,lr stabilità, fissità, immutabilità. Le cose hanno quindi la loro natura
[j fl i:J*:,i,l3;,T;lj.:is"ai," :I-ri;,{;
ar concirio V:rriru
7e2, ristte.2 r) ',1,t'cifica; questa natura deve essere conosciuta adeguatamente, al-
[uàài.,,,,. r,,,
rn('rìo in linea di principio, attraverso le proprietà che esse possie-
;,,;l,r;:'{À"!{riii:;ii'i"iiri)';,,r1;,',ì;,uli bJ}i:.'rìj,*lì. ,,,,,, r lt rno e le leggi cui esse obbediscono. Oltre alla natura specifica, c'è

',rllrrnto I'individuazione mediante la materia, per cui la conoscenza


it;,li::#x'ii's:r!*';e:{1;u;!f{ii:rr,::)::i;i-l;,i#,t*;li:::;,
g,,t:iì"ùà",, i.i,.i.j,lÉlr,i'#!;r,it[.r,*^ !ir,:ni:,{;
chré i e I s' fc i
t t' nn (
): È;; ;:ilr;;"ì àrl, "p,*,
c r t n r,
iJ*;,!l::::;:,1
s n ra
r, sen. ts "uonto uniuersale" nel testo inglese,
369
12. Dottrinc
)68 Metodo in Teologia

conoscerebbe se Dio non glielo


di un esemplare di una specie è la conoscenza di qualsiasi esemplare, rnortale può sviluppare ciò che non liii

domanda sta in ciò-cuiho già


Ciò che è vero della specie in generale, è altresì vero della specic rrvcsse rivelato? ]
La base per una rispo-sta a questa
d"tlu-tot c,enza' Nel presen-
umana, dell'unica fède che viene a noi attraverso Gesù Cristo, attra- 'll
verso l'unica carità data attraverso il dono dello Spirito Santo. Così, lrrtto riferim.,,ro .o-t ii ii"""iu"o"t a""o l'l
la conclusione era che la diversità di persone, culture, ordinamenti t. lavoro ho già detto non poco su. qY:'tg ffi;.,"il:ù'
àin
se
sociali può implicare solo una differenza nella forma in cui le dot- r()r'.arci sopra in u,'
-ìJo'..n"po' pitd;
pit mi devo scusare
1

trine sono espresse, ma non può implicare nessuna diversità ne]la ,liventoriPetitivo. ,
"'"t'ù;;uo;rnuiin"'"n ziazione ha luogo nel processo
): crescita'
-- di ^-^-.'
dottrina stessa della Chiesa.
Ora vedremo più avanti che le dottrine chiamate dogmi sono ll neonato vive in ;;;;d; di immedlatezza' ll bambino avaiza
t;.gnificato' Ladulto di senso
permanenti, ma la nostra conclusione non poggerà su assunzioni ,,,,, esukanza in un -.;;;;""d;ià àal
( ornune non dubita #ffi;il;"a"ì."i. ria il mondo mediato dal
classiciste. Ancora, noi non siamo relativisti, per cui riconosciamo che esso sia me-
qualcosa di sostanziale e di comune nella natura umana e attività Ma può non essere troppo consaoevole
'iurrificato.
,i[,;;Hru;;'fi:;;; o'undo -"tié m'no ufla filosofia' trova molto
umana; ma questo lo poniamo non in proposizioni eternamente va-
,lilficile oggettivare i t;ffii i; ;i"ù i;ia'ali
egli sa che le sue a{Fer-
lide, bensì nella struttura del tutto aperta dello spirito umano, nci di dire che conosce
precetti trascendentali sempre immanenti ed operativi, benché irrc" rrurzioni sono vere f*iÈ;;;" cade neli'ettotè
"
t lrurdo una buona occhiata'
spressi: sii attento, sii intelligente, sii ragionevole, sii responsabile,
Poi, non c'è unffi;mondo mediato dal significa'o:-I?1lhé ^
Infine, gli individui umani differiscono l'un l'altro non solo attravcf. nuo-
so l'individuazione mediante la materia, ma anche nella loro mctr. ,,,,,no iirno .t I'it'i"lligenzaumana si sviluppa' può fondamentale
"scoprtre
" C'è p"'ò-
r i' tecniche di .ono"Lnli' Prot"dinlento
Mi"'rifàrisco ad esso come il senso
talità, nel loro carattere, nel loro modo di vivere. Infatti, i concctti
umani e i corsi umani di azione sono prodotti ed espressioni di attl ,.lrc è praricu,o ,po.,iir,""l--."r!. e di appren-
di cornprensione, la comprensione umana si sviluppa col tempo, trrlt' (()rìrune. C'è it pro.i';-tp();;;""t di insesnamento
iidiuidui di un gruppo'
sviluppo è cumulativo e ogni sviluppo cumulativo risponde alle crrrr ,lir'enro che awiene;;;';;-.nte n-egli
ammira, cerca di imitare' forse non ci riesce' osserva o
dizioni urnane e arnbientali del suo luogo e del suo tempo. Il classi ì i,r.
"t,r,
,rscolta cli nuovo, pr;;ip;;;"ni"
n"o a che con la pratica atriva
cisnro stesso fu un esempio assai notevole e senza dubbio nobilc rli di inrèllezioni' che
tale sviluppo cumuladvo; ma la sua pretesa di essere l'unica cultrrllr .'ll,r oerfezior,.. il 'n'"t'''ul"ion"
'i'Jiuio "con
:' liìffi;.,,";".ii' ai rrir"",are
successo le.situazioni T::'::'i'i'
del genere un-ìano non può più essere sostenuta. I
in una situaztone nuova
,,,,;É;direndersi conto di ciò che è insolito
far.fronte a questo'
: , ;;;; dt tentativi, di procedere a
ricorrcnti uariano secondo il
Tuttavia, Ie situazioni che sono
qualità di senso comune quante
4. Dm'EenENZrAZroNr DELLA coscrENZA t,,.,go Ji"r'.ilp.. cÀì lisono tanre
Ciò che è comun-e al senso
',.tto le differenze iiì;;Éì; Jiìt-'p;' procedimento' In
( ()nlune non è il.";;;;?;;"1o ma
il^suo 1s13n]
Determinare il punto di partenza, il processo, il risultato firrrrh: .1.'llemoltissirnequalitàc,èunCarafieristicoproCessoauto-Cofrettlvo
àll'i'''d'gin" e all'intelle-
di qualsiasi svilup;ro dottrinale particolare richiede un'indaginc slo ,li apprendirnento' L;;t;";i""a «là origine
all'azi6ne' La parola e
rica esatta. Determinare la legittimità di qualsiasi sviluppo richic.h' zi.ne. I-lintell.rio'""i;;T;i;^u' o^i:i'e
per dar origine a un'in-
una storia valutativa; ci si deve domandare se il processo era o notl l'rrzione presto. r,taì tiitiT" i ltttiàiroti
e a un'intellezione più piena'
era sotto la guida clella conversione intellettuale, morale e religiosrr. , ,,gìi*
fut" to" questo mondo' con
f

Ma il problema più profondo è la questione più generale la 11rr,rlt.


"i,"tiore
Terzo,it .",,,oio*;;;"h;;t'h"
.o,,tt'oà,iip'iìr*ut"'Ma il dono da parte di Dio
domanda come è che sviluppi siano possibili. Come è che l'rr,rtrro I'i.rrnediato, it
l

370 Metodo in Teoktgia


72. Dottrine 37r
del suo amore dà aLla vita umana un orientarlento verso ciò che è
trascendente nell'amabilità. Settimo, c'è l'emergenza del metodo. Esso consiste nella traspo-
euesto orientamento si manifesta in in- sizione del significato sistematico da un contesto statico a un conte-
numerevoli modi e può essere disto.o o .ifirtrto lr;il;;J;"."rr,
:ito continuativo, dinamico. Originariamente i sistemi erano elabora-
Quarto, la conoscenzaufirma e il sentirnento umano sono in-
compJeti senza espressione. Lo sviluppo, ,I"rr,"àJ-ri-É.ri ti per durare. Essi miravano auna conoscenza vera e certa di ciò che
arl r' dr una lctteratura è intrinscco ar,prog'esso
aar. ('r'rr necessariamente così. Ma nei tempi moderni i sistemi esprimono
unìano. Abbiamo già rrrrn ciò che necessariamente è così, ma ciò che intrinsecamente è
richiamato I'attenzione del lettore alla ricca ma
concisa illustrazione ilrotetico ed ha bisogno di verifica. Ancora, essi esprimono non ciò
di ciò^da parte di Bruno Snell nel ,ro Ti)" O,rrorrù-ii
t'i" i,l*irar,. , lre ci si attende sia permanente, ma ciò che ci si attende sarà rivisto e
Qui,to, c'è l'emergenzadeT significato sistematico. Ir senso co-
mune conosceìl significato delle parole di cui ,i rrrigliorato a mano a lnano che si scoprono dati ulteriori e si raggiun-
,*", p...hi.
lÌ(' una comprensione rnigliore. Qualsiasi sistema, antico o tloderno,
possegga le definizioni valevoli oìzni et "o"
r..,/l ,rr,-.o-. ,pi.-*ir5r.UU"
un analista del lingtraggio, perché capisce come le p-'J.-oorrunn t' soggetto alla logica. Ma il processo da qualsiasi dato sistema a quel-
essere usate con proprietà. No, era quindi 1,, successivo è di pertinenza delmetodo.
un paradosso ir iatto chc
né socrate né i suoi interlocutori fossero .rpr.ì Ottavo, c'è lo sviluppo dell'erudizione, delle capacità proprie
,li definire
cui facevano conrinuarnente uso. iri.,ttorto,'So;;;;1; rrrror.
.ri ,lt'l linguista, dell'esegeta, dello storico. A differenza dello scienziato
significato sistematico che erabora termini tecnici,
!i*a, .f ,lclla natura, l'erudito non mira a costruire un sistema, un insieme di
,r"'firrr-r. -.rr,,.
relazioni, cosrruisce modelli eli adattafi"o ,i;;6il;;il;rà 1,r'ir-rcipi e di leggi universali. Egli mira ad arrivare a comprendere il
ài rn,, 'i('nso comune di un altro luogo e di un altro tempo. La comprensio-
visione be, ordinata ed esplicativa cri quesro iji"tt,itt.o
esperienza. Risultano due linguaggi, dùe grrlrpi
,,ùt.
" sociali, d.r. Àondiai n,'che egli raggiunge è in se stessa del medesirno stile e modo del suo
mediati dal.significato. C,è il ÀonJo nr"aaro àrt 1,r'oprio senso comune originario. Il contenuto, però, non è il conte-
;ù;rd;;i r.rrr,,
cornrre e c'c: il r,ordo ,rediaro dal sigrrificato,ir,"iruii.i."Ci'ronu rrrrto del suo proprio senso comune, ma piuttosto il contenuto del I

gruppi che possoro far uso sia del linguaggio i ',('nso comune di un qualche paese lontano o di un tempo passato.
orclinario si, diàuell,, Nono, c'è lo sviluppo della letteratura post-scientifica e di quel-
tecnico, e c'è il g.rp'o che puo far ,rà,.,lo,J.l
tirg;rgg;" oraìrrri,, lrr l)ost-erudita. Esse stanno alla scienza moderna e alla erudizione
I

o oI senso conlLllle.
sesto, c'è Ia letteratura post-sistematica. All'interno rrroderna pressappoco come la letteratura post-sistematica stava al
della cultrr- r,isterna antico. I

ra, e taili da inlluenzare la sua educazione, si sono


zioni sisternatiche nella logica, nela matematica, "rrbo.ut"
.or.". Decimo, c'è l'esplorazione dell'interiorità. Questa individua
neila scienza, neilr rr,'ll'esperienza personale i propri atti coscienti e intenzionali e le re-
filosofi a. eueste concezioiri rirr".uir.r,à É;;
;;;r;;;'criti.,r
dcl senso colrune, della lettera,rrr, idl, ,"ligì.r""p.".1à"*. l:rzioni dinamiche che li connettono l'un l'altro. Essa offre una base
r," rrrvariante per sistemi continuativi e una posizione dalla quale è pos-
classi colte accertano tale critica. tr ioro-p"rrriero
è influenzato crrrl ilrile esplorare tutte le differenziazioni della coscienz,aumana
loro patrimonio culturale. Ma essi rr"rri sono pensatori "r".*rr"
"à"di-!""rir ;ili sistenra
tici' trssi possono, all'oc.corren za, far rro
tecnico, di questa o quella tecnica logica. Ma tutto
ir r.." -.a. ,ri
pensare è semplicemente il modo del iens<,
colrune.
- ' Harvard University prcss I9)3. Harper Torchbo.k
di.Loncrgan è rip.r-rara io suli1" ti ii;,;:i;ì; i:o,us,r.crt..r960. [euesta rr.rrr
tuira da Doran c.n la su,r seguenr" nn,r.Jiràrirf.l IN..fa.òÒ.lf -' "-'"
p. 315, ma è s,sri

i Vedi sopra, p.134,


nota)7. tN.d.D.l
I

Metodo in Teologia 72. Dotlrine )7)


372

5.LX SCOPERTA CONTINUATTVA DE,LLA MENTE: PARTE 1 Eppure, anche in un'epoca confinata all'apprensiti: :iTP:l:1
a clo cne e
,'rirt.ràiu possibilità di respingere il falso e di awictnarsr
la costruzione simbolica'
vt'ro. Questa consisteva ,,.i
'"it'tt'pretare si rispondeva
Vcnivano impiegati p;;;;;;" gii stessi materiali e
Abbiamo esposto una semplice lista delle differenziazioni della riordina-
coscienza umana. Però queste dlfferenziazioni caratte rizzano anclre ,,ri" rì"*, iÀ'Àr?ar. ò1;;; p"t§ aggiunte, eliminazioni'
rcnd che davano,r.r*rÀuu titpott'-àllu -vecchia
domanda'
stadi successivi nello sviluppo culturale e, siccome ogni stadio pre" r r
a dagli scrittori
cedente non è in grado di prevedere gli stadi seguenti, la serie, in Una tale ."i.r,..i..ì,'io"", si dice, fu effettuat
le tradizioni dei popo-
quanto una totalità, può essere denominata la scoperta continuativu ,lel Primo T"rtrrrr"rrtà. Essi poterono.usare
Ma ciò che
della mente. Infine, questa serie contribuisce non poco a una com- ìf'"f.*i'rff. ,*p" ài'r*." f', p.*iUilità.di esprimersi.
la
prensione dello sviluppo delle dottrine, dal momento che le dottrinc (.s'ressero fu qualcosa;i;;.;i àiif"r"r,r.. Il Di; d'Israele eseguiva
:,,:,';;;ì;l;*.,i, rto.i, umana molto reale, Gli interrogativi intorno
hanro significato entro i contesti, ma la scoperta continuativa dellu
,rlla creazion" intorno uit;"t,i."o giorno
erano f interesse per I inizio
mente cambia i contesti, e così, se le dotffine devono conservare il "
(' r)er la fine della ,rorià. No., si faéva menzione di una battaglia pri-
loro significato entro i nuovi contesti, devono essere riformulate. di re o di un popolo
Conseguentemente, da una lista di dtfferenziazioni dobbiamo or:n ,,,i,lii,r"'à";lr'd"i,;i;"; ;;;;;,.r.,e
divina
o
o
della sessualità umana' il
volgerci a una serie di sviluppi. Considereremo (1) la reinterpretazione ,'t",,o, ,ron E'.., n".r.,r, .Llto d"11" stelle-
,.]r.""u sacralizzazione della fecondità della natura'
della apprensione simbolica, (2) la purificazione filosofica dell'antrtt' verifi.cò' l'uso di
pomorfismo biblico, (l) l'uso occasionale del significato sistematictt, Similmente d.l Nr-,à',o Testamento, si dice' si
nel tardo gir'rdaismo e
(4) la dottrina teologica sistematica, (5) la dottrina della Chiesa diperr. r:rr)oresenrariori ,i-toii.h" p."r"nti anche
furono
dente dalla dotffina teologica sistematica e, nella Parte 2 al prossinttl :;:lrff;ilr.tr-"'"tt""",ico. Ma queste rappresentazioni
finalità cristiane
,,:;;" il;;';;; ;h;È Àu"t""""-'ubordinate a i

paragrafo 1 , G) \e complessità dello sviluppo contemporaneo. alla


Per apprensione simbolica intendo qui l'apprensione dell'r-lo' ('. quando tul. s,rbor,li;;it'"" fu mancante' furono sottoposte
rrlo e del suo mondo che è espressa nel mito, nella saga, nella leggcrr- , ritìca più asPra e al ri6utos'
Come lu ,"irrt".p,"t*ion" ha luogo enro il contesto
dgll'ap-
da, nella magia, nella cosmogonia, nell'apocalisse, nella tipologia. l,u dell'inte-
,r't:nsione si-bolica, Ioti t',, tuogo 'ntÈ" entro il contesto
fonte di tale apprensione, come già spiegatoT, è il fatto che il pcrr' loro
siero prefilosofico e prescientifico, mentre può fare distinzioni, non l.::'. ffi;J.-§"r,irrr;;;;;; n-otato che gli uomini.facevano,i
i i b roi farebbero
può evolversi ed esprimere un adeguato resoconto delle distinzioni ,lci a loro immagine J;;;;;t che i leoni' cavalli'
l'inizio di
verbale, nozionale e reale; ulteriormente, non può distinguere tra l'tt' rrltrettanto se fossero"crp,.f ai ttotpitt o di dipinge.§' I"
Dio,,non.in base àl'analogia con la
so legittimo e quello illegittimo della funzione costitutiva e di qucllo ,rlr lungo sforzo p"r.oà..pire
che Clemente
,,,,,,..ir', -, in baie uù;u"uiàgiu con lo spirito' Fu così
;

effettiva del significato; il risultato è che esso costruisce il suo moncltt


I

di astenersi dalle concezioni antro-


simbolicamente. ;it"il*.*driu ordir,À ai crist"iani scrittura e'
nella
ì ;#;;il;D;;;;ir;
Tale costruzione, come la metafora, non era erronea. Invero, le - qru"do esse sono..trovate
nozioni posteriori di verità non erano ancora state sviluppate. Ltto
' il seguito, i concili greci segnano l'inizio di un movimento per
mo ebraico pensava alla verità in termini di fedeltà e, quando parlitvu 1,,,. ii.*uti.J rr"1l, dottrina della Chiesa. Perciò
.,i- à"i rù*n.rto
di fare la verità, voleva significare fare ciò che è giusto. Per l'uottttt
greco la verità era alatheia, ciò che non era inosservato, ciò che c'tu Predigt wrud
Vedi K. Fxox,Bibtische Hermeneutik. Zur-schrtftauslegungin
l
8
manifesto, ciò che era evidente, Per lungo tempo e per molti i lrrc 196t, 642, pp' 7 L 7 8'
t t t e r rich t, Kaisàr, Mùnchen
19
I
Ll' 68',' Mc 9' 10] B' o'
I

conti omerici erano senza dubbio evidenti. oCLEuENte u arrrii**


s r,*Lrìii iéò§ I: ìNllo.»* i i,"ts ii,à"'t'" v' i' t r'' z t' 4' MG 1 r 0 A' o'
^,'siii*irhlV.c'
7 Vedi sopra, p.137. sir,rir-rN II IGCS 1, (N.d.D.)], 374,L5.
)75
72. Dottrinc
374 Metodo in Teologia

tr:inacristologicadellacommunicatioidiclnryatumg'Secondoquesta
la Chiesa del quarto secolo era divisa su una questione che non ct'rr
considerazion., cul..tà":i^ i^ità.4i
p""o"^ e di natura perché è
sono
stata formulata al tempo del Nuovo Testamento. Affrontò la clrrc
##;.h.ÀL ii"a"ìip"*à"..tri"iersi se divinità eilumanità Figlio:.:"'o
stione parlando della consustanzialità del Figlio col Padre. Qucsto, nesativo' com'è chc
naturalmente, non è un volo speculativo interessato ad un'apprcrr
:;iili;;ì;;;;;;À" é, io
'u'oe il Àedesimo' Per prevenire questo
Siunore Gesù Cristo ,ì' unito
il Figiio nostro Signo-
,li,bbio il concilio p,'i; di;";t" t-ài "*ura:
sione dell'essere divino o dell'essenza divina. Molto semplicemetrtr'
significa che ciò che è vero del Padre è vero anche del Figlio, eccclt(l àiuini'a à umanità sono due nature'
che il Figlio r-ron è il Padre. Come si esprime Atanasio: eadern de l':tlut
H ffi;;;; Circa settantacin-
C'è un contesto incipientemente metafisico' che se cri-
,1uae de Patrc tlicuntur, axcepto Patris noruinc't'. O, comc si esprimc il
,.,,," ,ìà ;;p;Ui;;d.ì#' i;;;l"s'bi'antini
scoprirono
prefazio della messa della clornenica della Trinità: Quod enim dc ttnr delle nature deve essere
sto è una persona.t;;;;;;;t""
Illotu
gktria, rauclante' te, u'edintus, hoc de Filio tuo, hoc de Spiritu satt(ltt "na piccola st enbypo-
1,riva di pe-rsona.
,'te ;*t ;3*.a- di"uttion" non
s i t t t, t) i/fcrc t tI i d t] i s crct ir-t r t i s sc n I i tn u s.
ciZè sull'essere una natura
con e senza essere
rlasia e anhypostasta,
Ancora, il concilio
cli Calcedonier, nel secondo capoverso .lt,l
suo decreto(1, introdusse i ternini "persorìa" e "natura". Ma la tt,o l)crsonar2' ,^^.^c^i^^ Esso Àictinsrre ttra la
E'o"^ distingue
C'è un contesto pienamente metafisico'
I

logia posteriore ha resc'r molto misterioso cluello che, nel decreto stt's t quella reale; distingue ulte-
, I istinzione verbale, ;'I;l;;;;;"'it-
so, è dcl tutt() selìlplice e chiaro. Infatti, il primo capoverso asscristr' divide le distinzioni
r o rmente t.u ami,rri"àiì;"rì;;;'s;i.
-i"oti ; si trova nel
che è l'unico e il meclesimo Figlio nostro Signore Gesù Cristo clrc
reali minori ,.t .u,o"o'àì""i" à?f
i
tu'o utulogico che
è <<perfetto nella divinitzì e il medesimo perfetto nell'umanità, r,t'r'rr l^ to*Ip'"t'sione imperfet-
rristero clell'incarna'à'"t " i'nne ricerca Vatica-
mente Dio e il medesimo veramente uomo, [...] consustanzialc trrtr raccomandata àal concilio
trr ma fruttuosissima del mistero
il Padre nella sua divinità e il n-redesirno consustanziale con noi rrt'llrr
suir umanitzì, [...] nato clal Padre prima cli tutti i secoli nella srrrr .li
ì,.,'iiD§i016 tDB 17e6, ND 112-(N'd'D')l)' solo nella tarda Sco-
vinità e ir-r questi ultinri giorni il medesimo [...] nato dalla Vcrltirrr'
Il contesto pi""'"'"J*"--oafisico.emeise fondamen-
l,rstica pienamenre #;;il;ilà. ni, ."tt, s,-,à'intenrione
Maria nella sua urnanitzì>> rr. sforzo fino in fondo per arrivare
Quanclo al capoverso successivo il decreto parla di pers()nrr ('
i:È:"""iil:;il" ils."i;;;i.;i;;; della radizione cristiana' Le
di nature, non c'è dubbio che l'unica persona è I'unico e meck'sirrr,r
,r un'assimil azionetJ;;;;tai"1t' Anselmo di Canterburv e
,lifferenze enormi
figu"'
Figlio nostro Signore, e che le due nature sono la sua divinità t' lrr ';;H;;";t;"dt
;;oi" Ji secolo e ntezzo di fati-
'
i,mmaso a'aq,rinolf,ì;;
I
?i
"" per lavorare in vista
sua umanitzì. Pufe, questa affermazione può ricorrere in un coul('sln tt"tintut" i dati'
t lrc senza sosta per;Jt;;;;;
logico, in un contesto incipientemente metafisico e in un colrl('sl(l p"' assimilarti stabilendo
pienamente metafisico. Quando questi contesti non sono clist irrti, ,li una loro comprensione in commentu'ì'
quando alcuni di essi norl sono neppure compresi, ciò che Cak'r',1,t
D'B' EvaNs' Leontius of Btzantium' An
nia dice della persona e della natura può essere ridotto a una glirrrrh' Origenist
12
Recente e originale: (DC)
s"iàies' Washington
mistificazione. r'ttristology,o,r*u"tà"i'ò'ft'"d;;;fàiÉv'""Iì"É
C'è un contesto logico. Esso opera semplicemente sulle pr'(ìlìu I e70.
sizioni. Può essere illustrato dal resoconto, dato sopra, del sigrrilir'rrtt, r''-f"f
i d i o rn a t u m'
di consustanzialità. Può essere ancora illustrato dalla successivrr rLrl * S,.s,[la
r ,,r,,0ào-*, TÀ e
co m ry u n i ca t io 'sqf
Incarnati Wrd' a cura di R'M' D
llli m:Vt',t"::t,.?J t
j*'#:{^trir#;ri::?*s,#ii:',',1:;il*-';ù'}i'ifi sr
r0
ArANASto, Oratio III contra Arianos, 4, MG 26, )29 A i;v#»l;j t lì:i..u'' t-"n"'gà n *'
i'ffi fif?'ftÉ] ;:ft g!
(N.d.D.)]. |, l'Ji* ffi ;;;ì',à ì. c "r I :
'1 DS t01 IDB 148, ND 614 ,;,;'il, "'
diriri.". di attributi tt'it tlttt' lì('lsollc ehc e c(
c Per "decreto" qui si intende la "Definizione" conciliare ìi;ìiò ì, p. 5el». (N'cltl ( l( ")l
72. Dottrine 371 I

[g*#-s{{;;;;-r:1*:"ÉT»:,*d ,lr'lla grazia senza discutere della libertà, (2) discutere della natura
,lclla libertà senza discutere della grazia, e (l) elaborare le relazioni
tttt grazia e libertàtr.
ilt
Ho abbozzato quello che può essere considerato il lato brillan-
tt'de1lo sviluppo teologico medievale. Ora devo fare alcune riserve.
Non c'è dubbio che per i pensatori medievali era necessario volgersi
,r clualche fonte esterna per ottenere una sotto-struttura sistematica.
N«rn c'è dubbio che non potevano far di meglio che volgersi ad Ari-
r;totele, Ma oggi è molto evidente che Aristotele è stato sostituito.
Lgli rappresentò in modo splendido uno stadio precedente dello svi-
lrrlrpo umano - l'emergenza del significato sistematico. Ma egli non
,rrrticipò 1'emergenza successiva di un metodo che ha considerato una
rrrrccessione continuativa di sistemi. Non considerò l'emergenza suc-
, ,'ssiva di una Philologie che si prefisse la ricostruzione storica delle
,,struzioni del genere umano. Non formulò I'ideale successivo di
,rrra filosofia che fosse al tempo stesso critica e consapevole dell'im-
lxtt'tanza della storia, che andasse alla radice delle dispute filosofiche
,' i'he basasse una visione capace di abbracciare le differenziazioni
,lt'lla coscienzaumana e le epoche della storia umana.
Non soltanto Aristotele è stato sostituito, ma sono anche dive-
rrrrti manifesti certi difetti. Il suo ideale di scienza in termini di neces-
',itrr è stato messo da parte non solo dalla scienza empirica moderna
r,,,r anche dalla matematica moderna. Ancora, nel suo pensiero c'è un
lt lto offuscamento della differenz,a tta i nomi comuni sviluppati dal
',('rìso comune e i termini tecnici elaborati dalla scienza esplicativa.
Lrrtrambi questi difetti, ingranditi molte volte, riapparvero nella Sco-
l,rstica del quattordicesimo e quindicesimo secolo. I-ideale di scien-
,,r cccessivamente rigoroso spiega, in parte, l'emergere prima dello
',r t'tticismo e poi della decadenza.I-loscuramento della distinzione
l rir nomi comuni e termini tecnici è responsabile, in parte, del verba-
lr:inro per il quale la Scolastica è stata così aspramente rimprovetata.
Le dottrine della Chiesa e le dottrine teologiche appartengono
,r t orìteSti differenti. Le dottrine della Chiesa sono il contenuto della
lcstinronianza dell.a Chiesa a Cristo; esse esprimono I'insieme di si-

l' Su questo processo vedi iÌ mio Grace and Freedonq.Il significato della di-
.rrìri()ne di Filippo [u che i due ordini costjtuivano la definizione della grazia e
, ,,rr t'iò eliminavano la precedente visione estrinseca la quale concepiva la grazia
, ,,r,,c la liberazione deUa libertà.
379
72. Dottrine
)18 Metodo in Teologia
parte' considerava come cor-
itvevano scoperto. Larcaista, dall'altra
gnificati e valori che informano la vita cristiana individuale e collet-
;:;#;;;;i.*ri a"rrri"u .É" ,o'
si p^otesse trovare nel significato
tiva. Le dotrine teologiche sono parte di una disciplina accademica, e della tradizione patristi-
t.vidente o de[a s..itt"r"l o d"lla scritiura
che si prefigge di conoscere e comprendere latradizione cristiana c storica' varie teorie dello
c,r. Secondo, .ol .r",."'" della conoscenza
di favorirne lo sviluppo. Come i due contesti sono diretti a fini ben maggiore o minore succes-
r"trrp-p. r"i;;;"l"rb;;;té e applicate con
distinti, così sono anche disuguali in estensione. I teologi pongono questa sostiene che si possono
so. C'è, tuttavia, unuii"u op'ion"t
molte domande che non sono rnenzionate nelle dottrine della Chie-
:i;'.";;i;";;.'i J'pfà "'h"'
ai p".'ono""rli' si devono stu-
sa. Ancora, i teologi possono differire tra loro pur appartenendo alla
,liare e analizzatepro.."ittorici conòreti' mentre' per conoscere la
e determinare
medesima Chiesa. Infine, nei circoli cattolici le relazioni delle scuolc
ì,,." f.*ir-rr" ti a""" tittittt" 'llu storia valutativa di conversione
teologiche tra di loro e rispetto alle clottrine della Chiesa sono Lu'l o assenza
terreno la cui mappa è stata tracciata con cura. Quelle che si chiama-
lìT-";#',*U" àia.iri., a.U, presenza
irrtelletiuale, morale e religiosa' il nostro ab-
no note teologiche e censure ecclesiastiche non solo distinguono trrt
A questo punto, p"ò, è necessario interrompere
mente e inirodurre la nozio-
l,ozzodella scoperr,'tàÀiit"'ii"u i"ilu
questioni di fede e opinioni teologiche, nra indicano anche tutto ut'ro
spettro di posizioni intermedie'{.
rre di contesti continuativi'
Ora a partire dal Meclioevo fino al Vaticano II le dottrine della
Chiesa cattolica hanno mutuato dalla teologia una precisione, una
concisione e una sistem azione che in epoca precedente non avevan(),
In generale, il significato di queste dottrine non è sistematico ma, cli 6. CoNrssTI coNTINUATIVI
solito, è post-sistematico. Non si prrò inferire che cosa un documento
della Chiesa deve significare, a partire dalla propria conoscenza della
teologia. Al ten-rpo stesso, un'interpretazione esatta presuppone unlr conte-
È ,tutu distinzione tra contesto materiale e
già' f-attauna
conoscenza della teologia. Ma presupporrà anche una corìoscenza il contesto ma-
,'t. rJr-ui.ì."òti, ir t'"t"t a"t Nuovo Testamento è
dello stylus curiae.Infine, qr-resti presupposti sono condizioni neces- Testamento: dice quali sono
rcriale di ciascuno d.iiib;iJJN'o'o
sarie ma non sufficienti. Conoscere che cosa effettivamente significl. di dati sul Cristianesimo pri-
le altre aree, estrem;;;pt*iiegiate'
no i documenti della Chiesa richiede in ogni caso ricerca ed esegesi, raggiunto attraverso
Senza dubbio, i lettori vorrebbero trovare qui una spiegazionc
;;;t;;. buii'ult.u parte, un co.,t"tto formalele èdomÀde danno origi-
della legittimità di questo influsso della teologia sulla dottrina del"
i:i"i*r.* r à;;ì;;";'";i;i"";à'mande;
opposte danno origine ad ulterio-
rrc a risposte opposte; le risposte
la Chiesa. Ma questa è evidentemente una questione teologica, non Lenigmà va crescendo'
metodologica. Ciò che tuttavia il n-retodologo può fare è indicare i
ìid#;"rdi; ."ii r]i"'iori risposte opposte'
gradualmente ad
rino a che si fa una ..op.rtu. Le cose cominciana
contesti differenti nei quali questa questione è stata sollevata. Pri"
,rclattarsi fra loro. P";;it;;re un
periodo di intellezioni che cresce
mo, previamente alla emergenza della coscienza storica, si aveva l'al. Èà;;,"d; cominciano a produr-
ì:;;,dH";;.; Aril #" "iteriori e men^tre si
risultati d"...r..ni''Ù' p"ìt
ternativa dell'anacronismo e dell'arcaismo. I-lanacronista attribuivrt ai vista è raggiunto'
alla Scrittura e ai Padri un afferrare implicito di ciò che gli scolastici 'c le risposte ad t"§t
t)ossono fare ulterioriào'n'iat' T:jlli'"' un
":' costrulto
E stato
lignlfi.utirrumente ciò che è già stato accertato'
'{ Vedi E,J. Fotrlunru, Notes, theological.inThe Ncu Catholic Encyclopediu,
10, p. )2) lGale, Farmington Hills (MI) (N.dd.CC.)l 1Q003'z1, pp.451- Lonergan stia pensando alla
vol. descrizione data qui, sembrerebbe che
h Darla
a p' 215'
tlistinzione tru .on,.rro11-i.l}ti,rl, .'..rr.rio
4r5 (N.d.D.)l;el'indice sistematico delDSlEncbiridion Synzbolorutn (N.d.D.)"1 .ff.ttiuo tròvata.sopra
aconteito for-
fdefinitionum et declarationurn de rebus fidei et nxorut?l, Herder, Barcinone- *uitti^lt" e
Non c'è precedente
Friburgi Brisgoviae-Romae (N.d.CC.)1, lDsNzrNcrR-ScuÒNulrzun, edizionc i i;i;;. Ni'; ;;dì-ewY""';;;;à;ì;À1ìi;ton"ìio
zz' p. T2. t N'd'D'l
XXXII (1961) (N.d.D.)l sotto Ht d eHt bb, pp. 848 e 847 .
181
72. Dottrine
t80 Metodo in Teolctgia

Ignorava
contesto formale: un insieme di domande e risposte intrecciate le (.r'isto, come uomo, peccare? Sentiva Ia concupiscenza?
una co-
quali rivelano il significato di un testo. ,,;,;,ù;.;i A; g'tr'ii'uìtifit'nt"? In che misura? Aveva
Un contesto continuativo sorge quando una successione di testi :illffi; d#;;-ài Dio? Conosceva tutto ciò che era pertinente
"rulu
,,i;;;;ì.;iàr,.? Aueuu libertà di
, scelta?
.1, ^-^^: !
esprin-re la mente di una singola comunità storica. Un tale contesto ^i allargò
si ^11,
dai concili greci
continuativo rende necessaria una distinzione tra contesto previo e Ancora, it.o.,,"r,J*;1.;i;d.t*ato
presente,tutta la ScritùraelaTradi-
contesto susseguente. Perciò un'affermazione può prefiggersi di trat. rrclle scuole medievali per tener ma
collaborativo e metodico'
tare una questione e di prescindere da altre questioni ulteriori. Ma zi.ne. Era no., ,olt^t'à continuàtivo' tt"-:1"^,91:^t::i"to
risolverne una non mette a tacere le altre. Di solito contribuisce ad ,rrrche dialetti.o. Et^ Ià"iàtt tt'e abbracciavu
afferrare più chiaramente le altre ed a prcmere con maggiore urgen-
'i
rrpposte tra di loro, ;i;;t;;;; a distinguere tra opposizione nella
nela dàttrina della Chiesa' che ac-
za p{ la loro soluzione. Secondo Atanasio il concilio di Nicea fecc rl.rtrina teologica
";;t:i;i;;
uso di un terminc non scritturistico, non per creare un precedentc, i:;#iii,#,i;;,"#;"il;Jrl.-*.*'""1,,§,.^:lu;.:;f;;,"
interagentt sono rapprt"ti:1'^
ma per far fronte a un'emergenza. Ma l'emergenza durò per circa Infine, i contesti
dottrine della Chiesa l1ì,:;
[entacinque anni e, circa vent'anni dopo che si era quietata, il conci- l,.,lle dottrin","otogi.h" "^a;i ."n,.rto_d.lle
IL I t"ologi erano sotto f in-
,

lio Costantinopolitano I ritenne necessario rispondere in modo non .l,rl periodo *"ai"uià'hì;;iV;;;;;
rrrrsso delle dottrine à"ri, òt i..,
sulle quali riflettevano. Inversamen-
tecnico alla domanda se solo il Figlio o anche lo Spirito Santo fossc
non avrebbero avuto 1a loro
consustanziale al Padre. Cinquant'anni piir tardi, a EIèso, fu neces" l(', senza i teologi f. Ài'i"" a"li"Chiesa ordinei'
sario chiarire Nicea affermando che era I'unico e il rnedesimo coltri porr-ri.r",iuiit;; h il;;tncisione e il loro
1,r'ccisione
che era r-rato dal Padre ed era nato anche dalla vergine Maria. Circrt
venti anni dopo fu necessario aggiungere che I'unico e il medesinrtt
poteva essere sia eterno che temporale, sia immortale che mortalc, 2
DELLA MENTE: PARTE
poiché aveva due nature, Oltre dr-re secoli dopo fu aggiunto l'ulteriu' 7 .LNSCOPERTA CONTINUATIVA
re chiarirrento che la persona divina con due nature ha anche cluc
operazioni e due volontà.
Tale è il contesto continuativo delle dottrine della Chiesa clrc Ladecisionemedievaledifarusode|corpusaristotelicocome
della teologia con una
non esisteva prima di Nicea ma che, pclco alla volta, venne all'esi- rrra sotto-struttura tà*p*'a un'integrazione
dell'universo-mate-
stenza successivamente a Nicea. Esso non enuncia ciò che Nicea irr- lilosofia e con una'pitga'ion" particolareggiata unitaria del
dl"'nu visione
tendeva. Enuncia ciò che risultò da Nicea e ciò che di fatto divenrrc ri,rle. Tale int"g.u'iJnà-offrì il uantaggio
il contesto enffo il quale Nicea doveva essere compreso. rrrondo, ma né h Jil;'.ì"*i.[ir-i3ii p"nri.ro aristotelico_incul-
sossette a
Come si può distinguere tra stadi previ e stadi susseguenti in utt ,:;;;;;ii;;incipio tr'à tt visioni unitarie del mondo sono
contesto continuativo, così un contesto continuativo può esserc itt notevoli cambiamenti'
relazione con un altro. Di queste relazioni le più comuni sono la «lc
rivazione e I'interazione. Quindi, il contesto continuativo che cort'c ), p',1 5:'<Ora' questa scoperta-della
mente
t 647B0DTE070 (Dublin 197 1

da Nicea al concilio Costantinopolitano III deriva dalle dottrine tlci


primi tre secoli di Cristianesimo, ma differisce da queste in quatrlo iiHrÌfr :i#f rt*,1l;il#liffi
"sit6ulià:'tr11,':"t':§Jflf"f$
"a-cui
ciò è particolarmente mteres-
fa uso di un modo di pensiero e di espressione post-sistematico. Arr i:;,1;"t;; d;ù; thièt" ui it-po-p-resente' i"rti"'ndo fa vecchia concezione tn
cora, il contesto continuativo delle dottrine conciliari diede originc rr \irta - come [il fatto tiliN:iA'Ct'i] sta e i fedeli
di
rri. nella barca
pietro, è il
ilP*p.a capitano
un contesto distinto, ma dipendente, di dottrine teologiche. Qucsto
, ""ii;ì;:^tltquipaggio
ut"i'ioià Jitu Ct'itit'è ùÀa bicicletta'
s,rrroil carico>>. LN'd'D'l ' [Un'a]tra' similt pedali' i fedeli sono nel cestmo
contesto ha presupposto i concili, ha distinto tra Cristo come l)io r vcscovi sono al t'"JU"iàIi
pttiÈii"ti tono ai
e Cristo come uomo, ed ha sollevato le seguenti domande: pol('vll ;,.;;.;;di;"ni'é fuo'i' (N'Ad'CC')l
Irl

Dottrinc 38)
12.
)82 Metodo in Tcohgia

un A con la relazione R a B'


Per secoli f immagine che il cristiano si faceva di sé e c{eÌ che non c'è nessun bisogno che esista
non definendo i termini' non
mondo era, ffatta dai primi capitoli di Genesi, dall'apocalittica girr ì;i;;i'..ì.i""rr-ntii'? 'ono"i"tama mediante un processo chia-
daica e dall'astronomia tolemaica, dalle dottrine teologiche della ct'r' costruendo propoririàli1t'Jititt't'
azione e dell'immortalità di ogni anima umana. Questa immaginc ò nrato verifica'
delle scienze speciali, le
stata attaccata da parte delle nuove tradizioni scientifiche derivanti Aristotere e i suoi seguaci riconoscevano
determinati' e una scienza genera-
da Copernico, Newton, Darwin, Freud, Heisenberg. È ttuto il gran' .r"r[';;;;;;. à"gri gtt"tiai generiquanto essere' Ora le scienze natura-
de merito di Teilhard de Chardin I'aver riconosciuto il bisogno che le , la quale trattavadell'esseÀ
in
di senso' Conseguentemente'
il cristiano ha di un'imrr-ragine coerente di sé nel suo rnondo, e l'avct lie umane mirano u,pì"g"" tuttii dati
ci deve essere llnu'*fttru generale, i suoi dati dovranno essere i
contribuito non poco a soddisfare questo bisogno. se
alf interiorità' La scienza
Un tempo si riteneva che la scienza fosse una conoscenza c('f .lati di coscienza' C;i'h;i;;st iu 1u9lt'
cosa fai quando conosci?)'
ta delle COSE attraverso le loro cause. Troppo senerale è, primo, ,";il;t;;itùith" me-
) e' terzo'
Chiesa hanno presupposto che tale definizione ::;;d;, ;ol;ffi d;ì **hu fa rquesto è conoscere? scienza generale
fa-i-questo?)' Tale
sclenza moderna Però la SCICNZA moderna non e certa, bensì tafisica (che cosa .;;;lq"u"do non' come
bile. Essa si occupa di dati piuttosto che di cose. Parla di cause, ;;;;;;*d d; À"toai delle scienze speciali'e
dtl to"""uto àele scienze
rrell' aristotelismo, il ;;g;;;;"
intende correlazioni e non il fine, l'agente,lamateria,Tafotma.
""à'i1 191ciali,
tentato ln varl
venne
Un tempo si riteneva che la scienza si occupasse dell' Lo spostam""to ptJt"dente all'interiorità del dicianno-
e del necessario. Oggi nella matematica la necessità è una noziottc ,rodi da Cartesio *,r"""..ì" fr"i ,gti idealisti tedeschi
u"to'" più deciso dalla
marginale: le conclusioni seguono sì necessariamente dalle loro I)l (' vcsimo secolo. Seguì però uno spostam""to decisione' all'a-
njiu totti'"za' alla
messe, lIa le premesse di base sono postulati scelti liberamentr' conoscenza all, f'd"i;l#";i;;;i Blondel'
Newman' Nietzsche'
non vcìltlta l-ìecess atle. N e1 p rlmI decenni del [ventesimo l secokl lllr zione in Kierkegaarà:ilhclren[?uer' di questo sposta-
La.direzione
scienziati parlavano ancora delle leggi necessarie di natura e persittrr ,ci oersonarirtr . n"gii.rist'enzialisti.
ll::#:ffi;"";.ft;.t. it à,r"o livello della coscienza inten-
delle leggi ferree dell'economia. La teoria dei quanti e l'econotttirt
aell a valutazione, della deci-
keynesiana hanno posto fine a tutto ciò. tionale_ il livello d"1ilà".irb;*rì."",
preceJenti dell'esperienza' della
Lerudizione un ternpo si proponeva il raggiungimento dcll'c sione, dell'azione - ;;;ihrelli
stabilisce un nuovo
loquenza umanistica. Ma la P h i lo lo gi e dell' inizio del diciannoves i t t to :''.rd;'i;;",-+r ei"ài''o, * at ài la.dili essi'
di operazioni' dirige a una nuova
m-eta
secolo si propose quale meta di ricostruire le costruzioni interprcl rt l,rincipio . ,n nu-otiolipo li conduce a una realtzzazrone
tive fatte dal genere umano. I suoi successi iniziali furono nel cant1,,t i,ìr, i"tgl dal soffocarli,li presèr'a e
degli studi classici e della storia europea. Ma da molto tempo si i' ,rssai piùpiena' ma anche
spostata nel campo degli studi biblici, patristici, e medievali. Lc sttr' to il quarto livello supera i tre precedenri,
opere sono specializzatq collaborative, continuative, voluminosc, quesri rre preceden,i àff..i..o.o,oteìolment" àil'it t.lletto specula-
auto-evidenti e necessarie' Tale
Quello che una volta si riteneva trovarsi entro la cornpetenza cli tttt tivo che ,i pr"rrr-.u;;Ìf;;;;"t "erità
totale autonomia' e Io fece;
singolo teologo dogmatico, ora può essere intrapreso soltanto da tttt,t rntelletto rp".rluti,ffi;;;;J;'re.una di
lrr cattiva volontà difficilmente
poteva int"ri"rir" con I'apprensione
équipe molto numerosa. che
verirà auro_evid".,ti'" ìi.;r;;;[; ;
.on l" conclusioni Àécessarie
Ci fu un tempo in cui i principi necessari erano la base ricotto ciò che I'intelligenza umana
sciuta della filosofia, e tali principi erano identificati con le pro;r,,si sesuono da tali òif;iÀ iuttavia,
-non
zlom auto-evidenti che erano 1e premesse di base per le deduzi,,rrr ìir"r* ;.ì:;;i J".ri;.
;;r, -" n"i .on..,ri
;;;
tà neces-
è un'intelligibili
che può essere perti-
filosofiche Ora e vero che esistono pro,posizioni analitiche SE si . l.' sari amente p.,,i'""'5" -; *Ì" i;te, igibilità
inffinsecamenie ipotetica e quindi
sempre
finisce A attraverso il possesso di una relazione R a B, allora norr ci ,ente. Tale intellig,Uiti'a C
l,isognosa ai r' pt|t";""J;;ti;;;ài
to"i.ouo e di veiifica prima di
può essere un A senza una relazione R a B. Ma è ugualmente v('l'(r
12. I)ollrittc )85
)84 Metodo in Teologia

nella prima p':1," d"l


poter essere affermata come di fatto pertinente ai dati a disposizi«rtrr', liròr ha dichiarato che il lavoro degli storici dl spe-
Così è awenuto che la scienza moderna sta sotto la guida del metorhr, ,f1.i"""""*imo secolo era contrassegnato da una mescolanza
e il metodo che è scelto e adottato risulta non solmnto dall'espericnzrr, ì',;;;r-* nÀr.n.u .i."tt' t*pirica' e che ciò che eliminò la specu-
"
dalla comprensione, e dal giudizio, ma anche da una decisionej. l,rzione nell'ultima t"tàro fu un influsso ancor -qggi9t9^9"]
p;;d;i l
penetrò negli studi Ol9ll::."
t

Ho indicato in modo sommario una serie cli cambianren lositivismo''. Lo .toriJismf isultante
ti fondamentali che si sono verificati negli ultirni quattro l;iì;';;;i;ri f''rono i lavori di Barth e di Burt-
e mezzo. Essi modificano I'immagine che l'uotno si fa di se stcsso
sr'<'olr
rììann. Entrambi
.r-,"
"uu""'ù',n"
.i.o,,oÈbt'o l'importan.za della conversione *"1'l:
nella sua resi che, sebbene.la
1

11111

nel suo mondo, la sua scienza e la sua concezione della scienza, lrr l: ."iìilr;. il"É;;;h6;io-uppuru" l.llll
anche religio-
L

lìibbia dovesse essere l"ttu ,toriiumente, andavaletta


I

sua storia e la sua concezione della storia, la sua filosofia e la srr,r di pii
1

non era meramenle ques-tione


concezione della filosofia. Essi comportano tre clifferenzitrz.iolr sirmente; ora la lettura religiosa
artenzione alle realtà di
basilari della coscienza,e tutte e tre sono del tutto al di là dell',rriz scnrimenri n"l l"ttor"l ;ì;?l;;;;anche.far
parte, la conversione
zonte dell'antica Grecia e clell'Er-rropa medievale. ,ì,iì^'ÈfUUla-parlay2il' ìn Èu1,n-,rnn, dall'altra
è la risposta o tfrd' d"t
A questi cambiamenti gli uomini di Chiesa in generale hantr,,,11, 't',",1,';;; e morale
relisiosa "'i'tt"ini"il;lT;;i:h oggettrva-
posto resistenza pet due ragioni. La prima ragione comunemcltl(' (' Hrr^ìr[" titrosta ò un evcnto soggettivo' e la sua
";:;::"";"^;;;;i.;É. sebbene Rultmann non sia "i ll-
stata che gli uomini cli Chiesa non avevano nessuna reale apprensiott,' ;l -l'o'"'
sitivisra nel senso o.Ji"-io, poiché egli sa deluerstehen,tuttaviapfr
della natura di questi cambiamenti. La seconda ragione è stata clrr'
questi cambiamenti comunenrente erano accompagnati da una trrrrtr Iui 10 studio biblico ;id;;Jild,."
prrti, c'è la parte scie,r.rtifica. che iltl]llt

lillìll
religiosa; e c'è la. parte.religio.u' .._1,.
canza di conversione intellettuale, per cui erano ostili al Cristiancsitrro ,:'i"ài"."a.*" adtu.,"id"n u
della Bibbia per arrl-
La scienza moderna è una cosa, e le opinioni extra-scientilit lrr' ì,J;I^';ììi^;;;-J"1" ogge*ivazloni mitiche restimonianza' ,

l...irjr s-ffgeffivi ai quali essa rende


degli scienziati un'altra. Tra le opinioni extra-scientifiche degli sci,'rr
ziati fino all'accettazione della teoria dei quanti c'era un deteltrritrt
"'' s?; "rìliiiliig-rì
B;;ù ;il; i" B',ilt.ann, benché in modi difflerenti,
i; ap- I

pure
sffro meccanicista che travisava la natura ed escludeva la libert à c l,r ,,"r" iulr.."rtiru a"Uu conversione intellettuale come T?l1f : I

responsabilità umana 5. |
ì.ìì"i*,.§.lolaconversionejntellettua1epuòCorreggere]lhdel:1o
La storia moderna è una cosa e i presupposti filosofici degli sto :i;'E;ffi. §i;;;;;;i;" intellettuale può eliminare la nozionc
l..lijilr,r"ij"J.*; scientifica rappresenr;ta da Bultmann. Nondt-
rici un'altra. H.G. Gadamer ha esaminato i presupposti di Schh'ict
macher, Ranke, Droyseu, e Dilthey'6. In modo più sommario Krttt rneno la .o.,r"rrio,."i;;il;# àu .tolu
non è 2ff2512n22' neve I

('ssere esplicitata
gto'onto'"
i"';;;;f,;o S ;&;".
t'L *t'odo
I' Per un'esposizione del successore filosofico cui gli scienziati hantro ir,lt' (.sDlicito deve includlr" .ri i., sia del metodl della scienza che
rito una volta superato il «lererminislno meccanicista, vedi P.A. HuELRN, ()r,rrr
"ì,
lutn Mechanics and Oblectiurty. cir.
'l6
H.-G. Gn»auru, \X/ahrhcit undMethode, cit., pp. 162-250 ltrad.inp,l. liutl,
and Method, cit., pp. 773-264 (N.d.D.)l ltrad. it. Verità e metodo, cit. (N.dcl.( ]( | ) I

jVedi le successive rifiniture sulla questione della scienza di basc.lgt'trr'


17
K. FRÒR, Biblische Hermeneutik' cit'' p' 28'
rale in BJ.F. LoNsncaN, Questionnaire on Philosophy: Response, in (lWl l/
|bid..oo.3l-)4.
t8
-. ., rSul1dualismo
t r:-.--^ dell'esegesi
r^rr,--.
, {.?;3{,' Éibii,ih, Hrr*rneurik, cit., pp. )4-4(t.
of God and Biblical Herme-
p.357 <<Io sto esponendo la divergenza tra I'idea di scienza formulata tro,\r ,li Bultmann, vedi P.S. M;;;,'i;;ilii-i'iìa"'" Societv o[ America>> 2]
condi Analitici di Aristotele e il risultato dell'investigazione scientifica c slorlr '|,','Xi,','."'il'nb;iljd'ld'::,i;hà é;tÉffi;rhàòlòeidi
nei secoli recenti. Io ho ora da chiedere, alla luce della nuova idea di st'ir'trrrt, ( 1968), PP' 5-10'
cosa la scienza di base e totale deve essere. Essenzialmente la mia rispostrt r'
semplice: la scienza di base e totale non è semplicemente la metafisica, rrrrt lrt
comLinazione di (1 ) teoria conoscitiva, (2 ) epistèmolo gia, (3) metafi sica, lt' I l'r'r
sere proporzionato, e (4) etica esistenziale». tN.d.D.l D" existentiell" nel testo inglese'
lfl

386 Metodo in Teologia 12. Dottrine )81

8. Lo svnuppo DELLE DorrRrNE circostanze non è irrilevante nella storia valutativa che decide della
legittimità degli sviluppi.
Nel chiudere questo breve paragrafo, noto la concezione de1
,
Ho già quggerito che non c'è un solo modo e neppure un insic. prof. Geiselmann, secondo il quale il dogma dell'Immacolata Con-
me limitato di modi in cui le dottrine si sviluppano. in ultri termini, cezione e quello dell'Assunzione di nostra Signora differiscono da
l'intelligibilità propria delle dottrine in svilup-po è l'intelligibilità lur quelli definiti nei concili ecumenici. Questi ultimi risolvevano que-
manente nel processo storico. La si conosce nòn costru"rào ,nu t".r. stioni controverse. I primi ripetono ciò che era g1à insegnato e ce-
r]l a,prlor;, ma a pr.tsteriori medianteRicerca, Interpretazione, Storirr, lebrato in tutta la Chiesa cattolica. Conseguentemente sono da lui
Dialettica e Ia decisione di Fondamenti. chiamati dogmi "cultici"20. Il loro unico effetto fu che il magistero
Un gruppo di modi in cui le dottrine si sviluppano l,ho chit solenne ora proclama ciò che prima era proclamato dal magistero
mato la scoperta continuativa della mente. euando à coscienza c,, ordinario. Forse potrei suggerire che la psicologia umana, e specifi-
struisce il suo mondo simbolicamente, essa pro.ede reinterpretanrkr camente il miglioramento dei sentimenti umani, è l'area che va esplo-
materiali tradizionali. Quando essa inclina vàrso la filosofia, un serr«, rata p$ arrivare a comprendere lo sviluppo delle dottine mariane.
fane o un clemente di Alessandria escluderanno l'rnt.opo*o.fir,-,,,.,
dall'apprensione umana del divino. Lapprensione di Dio puramenl(,
spirituale che ne risulta creerà rrru t..rriàrretrafa cristologia biblicrr
e quella posteriore, e i mezzi tecnici a disposizione in .,iu culrrrlrr 9. Lr, PERvTANENZADET DoGMI
post-sistemarica possono essere impiegati pèr chiarire la fede. L rrs.
di tali mezzi tecnici apre la porta aunà teoiogia nella quale il signi(i
cato sistematico diviene fondamentale, e quàta teolo§ia a sua r,,lr,, La permanenza del significato dei dogmi fu insegnata nella co-
puo dare alle dottriue della chiesa una précisior", ur", concisiout, t. stituzione Dei Filius promulgata nel concilio Vaticano I. Esso ricome
una organizzazione che altrimenti esse non avrebbero. Infine, un trrlt. nel capoverso finale dell'ultimo capitolo del decreto (DS 3020 tDB
qoilvglqimento generale-nel sistemarico può essere colpito in raclitr: 1800, ND 116 (N.d.D.)l) e nel canone appostovi (DS l04l IDB
dalle differenziazioni della coscienza di iipo metodi.o, o ,, 1818, ND 139 (N.d.D.)l). Cosa esattamente fosse significato, suppo-
della filosofia moderna così da porre la chiera di fronie ,l"*Jir,,,
di.,r,,,,, sto, implicato in questa affermazione di significato permanente viene
o di ritornare a una cristolo-gia àntenicena o di progredir. r.rro .,,,,' ,rlla luce da uno studio della costituzione stessa.
posizione moderna fino in fondo. Al quarto e ultimo capitolo vennero apposti tre canoni. Questi
, Tuttavia, iI gruppo_suddetto, benché tenga presente non picr.o
la parte dello sviluppo dottrinale, non d.rr..Jr"i" considerato'c.rrrr
r:ivelano che l'attacco di questo capitolo era diretto contro un tazio-
nalismo che considerava i misteri come non-esistenti, si prefiggeva di
l'intera storia. Abbastanza spesso lo sviluppo è diarettico. ru u".ir;, i. climostrare i dogmi, difendeva conclusioni scientifiche opposte alle
scoperta perché un errore contrario è staio sostenuto. clottrine della Chiesa, asseriva che la Chiesa non ha nessun diritto di
Ancora, Ie dottrine non sono meramente dottrine. Esse s«rrr. emettere giudizi sulle concezioni scientifiche, e atffibuiva alla scienza
costitutive tanto del singolo cristiano quanto della comunità crislirr la competenza di rcinterpretare i dogmi della Chiesa (DS 3041.-3043
na. Esse posso,no rafforzare o appesantire la fedeltà del singolo. ì)r,s IDB 1816-1818, ND Bt-r39 (N.d.D.)l).
sono unire o disgregare. Possono conferire autorità pot.L. poss,
no essere associate con ciò che è congeniale o con ciò " che è alierro rr
una data forma di governo o a una d-ata cultura. Non è in un vrror. 20
J.Iì. Gusrr-uaNN, Dognaa,in H. FHss (ed.), Handbuch theologischer Grund-
4 prto spirito, bensì in condizioni e circostanze storiche concr(,r(. hegrffe,I, Kòsel-Verlag, Mùnchen 1962, p.2)1. l"ctsltic" nell'originale inglese.
che gli sviluppi ricorrono, per cui la conoscen za di tali condiziorri t. rN.dd.CC)l
188 Metodo in Teologia 12. Dottrine 389

La comprensione, conseguita mediante la ragione, quando


quest'ultima è illuminata dalla fede, sembrerebbe essere quella lo-
c{ata ne]la citazione di Vincenzo di Lérins. Infatti, tale comprensione
ò dei misteri, e non di qualche sostituto umano, e così, per la natura
stessa della cosa, essa deve essere ,.L...) in suo dumtaxat genere, in
codem scilicet dogmate, eodem sensu eademque sententia»k (DS 1020
IDB 1800, ND 136 (N.d.D.)l),
In contrasto con questo c'è 1a ragione che va oltre i propri limiti
per invadere e turbare l'ambito della fede (DS 1019 IDB 1799, ND
ll, (N.d.D.)l). Infatti la dottrina di fede, che Dio ha rivelato, non è
stata proposta come una specie di scoperta filosofica che deve essere
;»erfezionata dalf ingegno umano. E, un deposito divino, consegnato
rrlla sposa di Cristo, perché sia custodito fedelmente e proclamato
infallibilmente. Perciò deve essere sempre mantenuto quel signifi-
cato dei sacri dogmi che una volta è stato proclamato dalla Chiesa.
La fede è una virtù soprannarurale mediante la quare
noi c*. Non ci deve essere alcun allontanamento da quel significato sotto il
diamo sia vero ciò ch.e Dio ta rivelaro, ,ro, p.r.hé
up|r.nalr"nr,, t,, l)retesto di una qualche comprensione più profonda (DS 1020 tDB
verità intrinseca di ciò che è stato rivelato, ma a nrotivo
dell,aut.ritrr 1800, ND 1t6 (N.d.D.)l).
di Dio che rivela e né inganrure, né ingannarri-(D§:00g
19n.p_uò Nel canone corrispondente è cond arrnato chiunque dica sia
IDB 178e, ND 118 (N.d.D.)l). Meàianre t; jti"n, .1,,,
f.,t;.T;,ì, possibile che alla fine, col progredire della scienza, possa dover esse-
cattolica deve essere creduto turto ciò.h. É rirto,ì".Lil"à,
r>i,, lc dato ai dogmi proposti dalla Chiesa un significato diverso da quel-
nella scrittura o nella Tradizione e inortre è stato proporto p..
àrr.',,., kr che la Chiesa comprende ed ha compreso (DS 3043 IDB 1818,
creduro come rivelato o in una dichiar-iorr. ,olSrrri-auiutèni"r,,
,, ND 1le (N.d.D.)l),
nell'esercizio del suo_magisrero ordinario e universale (DS
i011 ll)lr Primo, dunque, viene afferm ata una permanenza del significa-
1793, ND 121 (N.d.D.)l). Tra gli oggetti principali d"du i.ià.ir,,,,,,
Io: <<[. , .7 is sensui perpetuo est retinendut 1...f nrt uruquanx ab ,o ,r-
i misteri nascosri in Dio i quafiJe n"à forr".o.iràir,i,
,""
ro essere da noi conoscitrti (DS 101, IDB Il9j, ND 1lf ià*rrt,,.
,'t'dendumt [...] iru eodem scilicet dogmate, eodemque sensu eademque

cf, DS 300, IDB 1786, ND 114 (N.d.D.)]).


fN.f.f >.1t, tcnterutia>> (DS 3020 IDB 1800, ND 1]6 (N.d.D.)l). ,r1...) rue sensus
rribuendus sit alius>>"'(DS l04l IDB 1818, ND 1]9 (N.d.D.)l).
.La ragione illuminata dalla fede, qrando indagadirigenrerrrt,rr Secondo, il significato permanente è il significato proclamato
te, piamente, sobriamente, raggiunge con l,aiuro
ai iii" ,i, qr"f , f ,,, ,lalla Chiesa (DS 1020 IDB 1800, ND 1]6 (N.d.D.)l), il significato
comprensione estremamente fruttuosa dei misterr.
e""riu .oìrìtr,.,.,, r he la Chiesa ha compreso e comprende (DS 30$ IDB 1818, ND
sione si basa sull'analogia delle cose conosciute rutr-rd-.nt.
r]e (N.d.D.)l).
connessione dei misteri tra di loro e con il fi"" ultÀ; "'r,,11,,
dÉl-,roirì,. vt,, Terzo, questo signiÉcato permanente è il significato dei dogmi
essa non diviene mai capace di afferrarli secondo
tu Àuni..r'i,, ,,,, (r)s 3020, IDB 1800, ND 136 (N.d.D.)], DS 1043 IDB 1818, ND
può_ comprendere le verità che giacciono
enrro il ,";
to' Infatd i *risteri divini per lo-ro natura superano u ;;;;;iL,,,1,i
iut k «[...] nel suo solo genere, cioè nello stesso dogma, lo stesso significato
telletto creato che, anche àati nella rivelazione e accettatiirìt,ì't'i,,
e
me(lirrrr(. lrr stessa enunciazione». [N.d.D.]
i-lr§d., 1..[...J qrel significato [...J è perpetuamente da conservare [...] e non
per così dire a,,vorti nel vero delra fede (DS l0 rr,
'mangono
IDB r7e6, ND 112 (N.d.D.)l). lrisogna mai recedere da esso [...]». [N.d.D.]
'" affinché il significato da attribuire non sia un altro t...1». [N.d.D.]
"[...]
)90 Metodo in Teologia )9r rll
12. l)otlritrc

119 (N.d.D.)l). Ma i dogmi sono verità rivelate o misteri rivelati? La


il significato di «1. ..) perpetuo retittcnd'us l"'l
numquatt receden-
è
differcnza consiste nel fatto che i misteri rivelati stanno al di là della
durn 1...1 (nÒ sensus
"tilri^ni"ìrupiuttosto
;i 9't'." t' ' 'i"' Ancorà' si intende la
competenza della ragione, mentre alcune verità rivelate non stanno ';rt;;;;;; quando si auspica
che I'immutabilità
una sem-
al di là (DS 300, IDB 1786, ND 114 (N.d.D.)], DS 101, IDB t795, pre migliore .o-p."r,io;;;At"ste'so dòg-''
lo stesso significato'
ND 111 (N.d.D.)l). ia dichiarazione'
'- stessa
""-i,;.;n.1,_,d..",-.i permanen-
Sembra che i dogmi di DS )020 e 30$ si riferiscano alle pro- sono due morivi-per affermare la
clamazioni che la Chiesa fa dei n-risteri rivelati. Infatti il ricorrentc tà caus(t cognoscendi: ciò che
dei;ilffi;t"6--Ce
za del significaro
contasto nel quarto capitolo è tra ragione e fede. Solo nel primo ca- proclàmato è vero. ciò
Dio ha rivelato.l" iiri;;;i,;i"iuhiuit-"nte
poverso (DS 1015 IDB 1795, ND 111 (N.d.D.)l) si fa menzione di
che è vero, e p"r.,,,n"i'J'
tht é"o possedeva nel suo
ii#;til;à
verità che sono sia di fede che di ragione. Le discipline umane norl veracemente'
contesto non può mai essere nega-to
andrebbero al di là dei loro confini propri se trattassero di tali verità C'è anche lu ro)i""tind)'"tl sigt'ifituto di un dogpa' non è un
(DS 1019 IDB L799, ND 115 (N.d.D.)l). Né si può loro negare lo sta-
clato, ma una verità' N;" ; una veriti
umana' mala rlelazione di un
se si imma-
tuto di scoperta filosofica che deve essere perfezionata dall'ingegn<r ;;à;;;;osto in òi;. Ù;;"ga la trascen denza divina
umano (DS 1020 IDB 1800, ND 1]6 (N.d.D.)l). Ancora, le verità
;il;H.iì;;; ai'fio'i'ione l'evidenza che permet-
gli
entro Ia competenza della ragione sembrerebbero capaci di essere co- ^aw^ ^t"u
q*iÀ";i;lo,ignifi.rto al posto del significato
terebbe di sostituire
nosciute più accuratamente con il progredire della scienza (DS l04l
è stato rivelato.
l
cl-re
IDB 1818, ND 139 (N.d.D.)]).Infine, sono solo i misteri che rasccn- del Vaticano I sulla permanenz
Questa è, io credo, la dottrina (1) che esistano misteri
dono l'intelligenza della mente umana (DS 300, IDB 1786, ND 114
,lel sisnificato dei dogmi' Essa presuppone
(N.d.D.)l), che stanno al di 1à dell'intelletto creato (DS 1016 [Dl] non pot'èbb" conoscere se non tossero
L

|,}J;:liilbt" ;À" i':,;;o


1796, ND 112 (N.d.D.)l), che sono accettati semplicemente sull'arr
rivelati, (2)che e (l) che Ia Chiesa ha procla-
torità di Dio (DS l00B IDB 1789, ND 118 (N.d.D.)], che non potrcl) "rri;;;;;***"'t^ti'
r,ato infalliUit-"nt. ii ,"ig-nin.rìo di quanto
è stato rivelato' Anche
bero essere conosciuti se non fossero rivelati (DS 1015 IDB 179r, N I ) Chiesa' Le loro esposizioni e
cluesti presupposti;;3;;ì;t della
1l1 (N.d.D.)l), che non possono ammettere più di una comprensiolr(' la loro difesa r."".J-iiii""o" ai
metodologo' ma di un teologo'
analogica e imperfetta da parte della ragione urìana, e in tal caso sokr ""
quando la ragione è illuminata dalla fede (DS 3016 IDB 1796, Nl)
112 (N.d.D.)1), quelli che conseguenternente possono rivendicarc tli
situarsi al di là dello statuto dei prodotti della storia umana. 10. La sroRIcITA DEI DoGMI
Quarto, il significato del dogma non è indipendente da una lìrr'
mulazione verbale, poiché è un significato proclamato dalla Chicsrr,
La costituzi one Dei Filius delVaticano I ebbe
Tuttavia la permanenzava attribtita al significato e non alla fornrrrlrr, come causa due
Mantenere la stessa formula e dade un nuovo significato è prccisir secolo. c'erano
correnri nel pensiero".*iàii.. del diciannovesimo
mente quello che il terzo canone esclude (DS 3041 IDB 1818, Nl) nella ragionq yT-u?u'
(N.d,D,)l).
i;;'rd;."rliJtii q"ai avevano-poca fiducia '
Ié verità di fede'
13e
c'erano i semi-razionalisti i quali, pur non nesando
ée[a- ragione' rra que-
Quinto, sembra meglio parlare della permanenza del significrrto
dei dogmi piuttosto che della sua immutabilità". Infatti, permancrìzn
;;#;;;;;il;;É;""o lu
'ò-p"t""' soeculazioni suscitarono
sti ultimi figuravano A";;; Gùnther' le-cui
-u fr"ffi *tffigtU,' S""'
(DS 2828-2$I
Sede
un vasto seguito, idee sulla
" Per l'evidenza che Lonergan è arrivato a questa posizione mentrc slirvrr IDB 1655-1658 (N.d.ilifl;;Hk;t È'oÀ"hu-''es le cui (DS 2850-
scrivendo circa questo materiale per Doctrinal Pluralism, vedi BJ.F. LoNt'ttt;,\N, rerfettibilità rr-unu,Irr i"ton" maggiormente accettabili
D oc t r in a I P lura li s m, note 2, 26 e l7 (pp. 7 l -7 2, 88'89, 95 -96\. tN.d,D. l 14,"fr D tt2 / 8-t t (N.d.D. )l ). Queste
1

2 86 1 ; cf. 2so8_29 14 Lòii i7òs_rz

ffin
r )92 Metodo in Teologia

concezioni furono ulteriormente proseguite dal cardinale Franzelin sia


12. DrtllrittL'

cc,moresa. è ancora la medesirna verità che viene


.r,"'5r" ?ri ;;;i; quattro. Questa sressa verità
compresa' È uero
è stara conosciura
)9)

ne| uotum che egli presentò alla commissione preconciliare2r, sia nello dagli antichi babilonesi' dai
schema che egli presentò per la discussione agliinizi del Vaticano I22.
i,,;,;';i;..ri airr.i."ii,;;;;';piocompresa meglto dal matema-
Ma come precedentemente abbiamo osservato riguardo a Ni-
.;;".i dai matematici moderni. Ma è
" f';'" dai greci' e con tutta Probabilità
cea, così dobbiamo ora ripetere riguardo al Vaticano I che le sue af-
i,::;ffi;ffiil;;';;;l;
fetmazioni stanno non soltanto entro il contesto previo del pensiercr ;;;;il;;;^;;ii;
--- -ò.à à,i p""'to'i g'eci-'h" non dai babilonesi'
del 1870, ma anche entro il contesto conseguente che fa attenzione
i dog*Iro;p!'-"'"'ti"nel loro-significato poiché sono
semplicemenre #;L.iffi ;spressioni di
ierità, e di verità che,
a questioni, dalle quali il Vaticano I ritenne opportuno prescindere. 'on
Infatti, Gùnther e Frohschammeq ciascuno a suo modo, si interessa- ;;i}]'6;,",o rivelate da Dio, non_ potrebbero essere conosciutepossono essefe
rono della storicità, e specialmente della storicità delle dottrine della fu,;;;. Ùnu ,"ttu che sono rivelate e credure,
sèmpre migliore
comDrese sempre meglio. Ma questa comprension"
Chiesa. Il Vaticano I si accontentò di scegliere un aspetto delle loro di qualcos'altro'
c deila verità rivelata e non
idee che era inaccettabile. Ma non cercò di affrontare la questionc .toii.ità dei dogmi. Infatti, i dogmi sono
Né ouesro a .oni- lu
sottostante della storicità dei dogmi, questione che da alToraha ac- entro il loro
quistato risalto. Dobbiamo allora chiederci se la dotmina del Vatica- ,n"r,'r)fi.,-i."il;ii;à)toni hanno significato solo continuativi sono
no I sulla permanenzadel significato dei dogmi sia conciliabile con la .àri.r,". I conresri.Lno .o.,tinuativi edl contesti di Le
storicità che caratterizza il pensiero umano e l'azione umana. .i,,,;il;À;;ì;;i*";i; g"r ri, di derivazione e inrerazione.
un'altra'
verirà possono .rr"r"'iì-rà;;" i; una cultura.e
predicate,in
In breve, le premesse teoretiche dalle quali segue la storicità stiie e secondo la maniera di una diffe-
del pensiero umano e dell'azione umana sono (1) che i concetti, Ic f'"r,l,i."il;;"ili;,;nello
'r;;;;;i";;J"lh .or.i"r,ru, d"fltti'" dalla chiesa nello stile e secon-
teorie, \e affermazioni, i corsi di azione umani sono espressioni della e comprese dai teologi in
comprensione umana, (2) che la comprensione umana si sviluppa col ,il'ffi;;ì;* ai ""'rti., itfferenziazione, il significato del dogma
tempo e, a mano a mano che si sviluppa, i concetti, le teorie, le affcr" ùnaterz'à.Ciò che è permanentemente vero è
questo significato
mazioni,i corsi di azione umani cambiano, (l) che tale cambiamento nel contesto in cui 5;;r;; definito' Per accertare
azione' di
clevono essere ditpi;;;j" tit.,*t ai Ricerca'
di Inìerpret
è cumulativo, e 4) che non ci si deve attendere che i cambiamerìti significato, si proce-
cumulativi in un luogo o in un tempo coincidano con quelli in un §i.ii, I di oi;"tri.u.'p., enunciare og_gi questo hno a Lomunlca-
altro luogo o in un altro tempo. .1. ui,.r""rro Fondamenti, Dottrine, Sistematica,
in ogni cultura
Tuttavia, c'è una notevole differcnza tra la comprensione piir zioni. Le .o-rni.uio,iiirh"" tono iatr" ^-ogniclasse
coscienza'
piena dei dati e la comprensione più piena di una verità. Quanclo i ;;;;;"" delle varie diffetenziazioni della allora dal fatto che essi espri-
La oermane;;;i-d;gÀi rir.rltu
dati sono compresi maggiormente, risulta l'emergenza di una nllovrl parte, risulta dai
teoria e il rifiuto delle teorie precedenti. Tale è il processo contintra"
n,.ro"lrlir",oi"ri*lrtiu i|.o sroricirà, dall' altranei loro contesti' e
i;;;iii ;h;l" rn".-u,iÀ"i hanno significato solo
(2) che i contesti t""" t()"tì't'ati"i ih" questi
tivo nelle scienze empiriche. Ma quando una verità è maggiormentc contesti continuativi
sono moltePlici.
2t ll uotum è stato pubblicato da Hermann-Josef Pottmeyer nel suo lav.,t,,, Ciò che è opposto alla storicità dei dogmi lo'i,l',I:1,ry:
Der Glaube uor dem Anspruch der \Vissenscbaft, Herder. Freiburg im Breisgrrrr manenzabensìipresuppostieleconquisteclassictste.llClassldsmo
1968. Vedi I'appendice, ipecialmente pp. ,0*, 5i,";54"^,55'". C'iuna preziosrr dovesse essere conceprta n:i:T^p'"t1-
discussione di DS 1020 e DS l04l a pp. 431-456 [Vedi anche Docninal Plur,il f ràr.,ppo..va che.la c,,ltt..ra
mente ma normatlvamente' e fece tutto
quanto p:leu3 per determl-
ism, p. 89, nota 27,sul libro di Pottmeyer. (N.d.D.)l
2 Vedi i capitoli ,, 6, I I, 12 e 14 dello schema di Franzelin in J.D. MnNst, ,are una cultura pt'*ànente' Ciò che pose fine ai
Sacrorunz Conciliorum l'{oua et Amplissima Collectio, Akademische Druk.rr, "J;;,;;i;;"^1",
presupposti .lurri.iriii' i' stotiu tiititu' Ciò che gettai
ponti tra le
Verlagenstalt, Graz1960-1961, vol.50, coll. 62-69,e Ie abbondanti annotaziorri,
8l-108.
il;ir"";;;ti."ia"u, fede è una teologia metodica'
394
Metodo in Teologia
12. Do/lrittt )95
11. IT PLURALISMo E L,UNITA
DELLA FEDE
da i misteri rivelati da Dio e, per i cattolici, proclamati infallibilmen-
ci te dalla Chiesa. Il significato di queste proclamazioni
si trova al di là
sono rre fonti di prurarismo. prirn.o,
sociali e culturali diflcrcnze ringuisriche, delle vicissitudini del processo storico urnano. Però i contesti entro
!1nno
J,g,;;;';alilà.Jifferenri di sensJcomune. i quali tale significato è colto, e così il modo in cui tale significato è
Secondo, Ia coscienza prò
érr"." inaiit....rrlata o può essere espresso, variano sia con le differenze culturali sia con il grado di
renziata' così da Irarrare diffe_
anrbiti
.o, .o-p.ràiza quarche òorrrbinazione di differ enziazione della coscienza umana.
fferc, ri qror i. ii r"nr. ;ffi
di
;., ra rrascende nza-, r-a\.rezra, Tale variazione ci è familiare dal passato. Secondo il Vaticano
i r sistema, ; I met.,do, l
og^i individuo ad ogni,lrr;
t.;-;;#'""i ii'n,"rrori,à 6 rosofi ca. Terzo, in II la rivelazione awenne non solo attraverso parole, ma attraverso
o gli inizi, o il orogrcs.s.o più
;;;;; i, j'"rir r.r" ir;;;;, bili;à,astratta, parole e azioni2).La prcdicazione apostolica fu indirizzata non sol-
dclla converrinn" ìnt.llà,irrrà,
o,r"ni g"rrn.l", ;;;";,"r.ii."r"irroo" tanto agli ebrei nei modi di pensare dello Spritjudentum, ma anche ai
ffi;;[, o retigiosa.
ci sono due modi in ;;ilr".i;d.r;,.ffirò
greci nel loro linguaggio e idioma. Mentre gli scritti del Nuovo Te-
sccondo i presupposri .r.rrlirìì';è;. concepira. stamento parlavano più al cuore che alla mente, i concili cristologici
"ssere
sora currura. miravano esclusivamente a formulare le verità che dovevano guidare
ct, lru ra n orr è consegui
ta dat r",nit i.l, i" j;i;, ì euesia unica
i barbari. Nondimcio l;;;}#;r"'i:'.;rrr" H;;trl.Jii,ri,; u, la propria mente e le proprie labbra. Quando la teologia scolastica
hanno ralento. Si inizia qr;;;;';;;;r,i aperra per coloro che rimodellò il credere cristiano entro uno stampo derivato da Aristo-
degli antichi autori _",liurt. lo ,ir.lià diligente tele, non abbandonò né la rivelazione divina, né la Scrittura, né i
rando Ia filoso6a . l11rìi;Hi, oL:"*l: quesra carriera impa- concili. E se i teologi moderni avessero do'"'uto trasporfe la teoria
ra teorogia ,.otrJ,ìJr,".
divenendo esDerri i" ,ii;i*.";;ràri...'ir si mira are arre carichc medievale nelle categorie derivate dall'interiorità contemporanea e
gn an do I'app iovazio,r. orriene ir successo guada- dai suoi correlati reali, avrebbero fatto per il nostro tempo ciò che i
; li"f*;;;' ;:; o'..rnnrggi gi usti. E,.,ìÀ più grandi scolastici fecero per i loro,
qu"_
r, r"d. Jqì
".i., " . r,?"d;;;
.i
ij?jl; ii_"::Xl": il, "r Io,,o,.,i u,,
Nel passato, allora, è esistito un notevole pluralismo nell'espres-
sione. Attualmente nella Chiesa sta silenziosamente scomparendo Ia
Tale classicismo. rurravia,
non [u mai «;ualcosa di più vecchia insistenza classicista su un'uniformità universale, e sta emer-
volucro meschino che i,in_
'J"i,.;;ri;ri;;;. ir';"ra racrice e base der,unirrì
è I'essere innamorati diiil-ìii;,i"iil.]r'rrore
gendo un pluralismo di modi in cui il significato cristiano e i valori
i,ondato l'intinro d"i noriri da parte di Dio h, cristiani sono comunicati. Predicare il Vangelo a tutte le nazioni è
è sraro dato (Rornani
.;;ffii[r:so Io spiriio sr,rtà1h" .i predicarlo a ogni classe in qualsiasi cultura nel modo che corispon-
ad un rempo Ia conversior,g
5,.il. t;;;;;,;;;;,; d.i quesio do,o costituiscc .le alle capacità assimilative di quella classe e di quella cultura.
..ù;i.;;;oiar."
rale ed anche a quella ;nt"lt"tiriiJuq L LUr ara conversjone m. Nella maggior parte dei casi tale predicazione sarà diretta a una
coscienza che è poco differenziata. Dovrà quindi essere multiforme
lnolrre, Ia conversion. .àffi.r,
mente uno stato de'a mente se è crjstiana, non è semplicr. così come sono le diverse qualità di senso comune generate dai molti
i.t .uo."..Le "òr è essenziare una'c.orrr linguaggi, forme sociali, significati e valori culturali dell'umanità. In
ponen re n "
rersosserriva. in rerper;;;È,
;; ì,,., ti*il;
i
r;.;i i:ilT'3 pi ri,,, ciascun caso il predicatore dovrà conoscere la qualità di senso comu-
ore t;à; t."o
òfl :;,j Hl;.;.rfTeri o,, ian za cris Ii a n, r.
2t CoNCtLto
VarIcaNo II, Costituzionc dogmatica sulla Diuina Riuelazione,
fi :'uì:"'i#"#'T[',:;i:,iT;i,';Tffi ?;,*"**l:.;,r:l"i 1,2. [«Questo piano della Rivelazione è realizzato con eventi e parole aventi
rrn'unità interiore: le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, mani-
Terzo'la funzione dere dottrine lc'stano e confermano l'insegnamento e le realtà significate dalle parole, men-
ne della restimonian ru
dera chiesa sra enrro ra funti.
*irtiuÀi-,il#;r.sra resrimon ianza dgrr.tr
tre'
(
le parole proclamano le opere e chiariscono il lnistero in essé contenuto>>
ttp:/,/www.v arican.va/ archive,/hist_councils/ii_vatican_council,/documents/
h
vat-ii_const_1 965 1 1 1S_dei verbum_en.html). (N.d.D. )l
12. Dottrint )91
396 Metodo in Teologia

diviene tutto
ne al quale egli pada, e dovrà sempre tenere a mente che, quando la
La Chiesa allora, seguendo I'escmpio di san Paolo'
nel modo appro-
rr tLrtti Essa .o-rti.u .?a che Dio ha'rivelato
sia
coscienza è solo scarsamente differenziata,l'artiv'àre a conoscere non soprattu"gl.nil
nriirto alle varie drff"ir"oiioni della coscienza sia'
ricorre-indipendentemente dall'agire. quallta dl
Ma se la fede deve essere nutrita in persone con poca cultura, i,,t,J; r;;t.priato a ciascuna delle pres.soché innumerevolt
non segue che quelle colte debbano essere trascurate. Ora, come il r.'';;; ;;;"r". Pr.", questi molti modi di parlare.n"l :".-p?lt'""
polche' seDDene
rrrrlla di più che un pluralismo delle comunicazionl
,:rr" tirtit-olte, pure possono essere tutte in eodem ["']
solo modo per comprendere la qualità di senso comune di un altro è dognate'
di arrivare a comprendere il rrodo in cui egli o ella comprenderebbc,
('( )Ll('m sensu eddemque sentenlia'
-'
parlerebbe, agirebbe in una qualsiasi di una serie di situazioni chc niente
comunemente si verificano nella sua esperienza, così anche l'unicrl
N;;dimeno diveni..,,r*o a rutti, benché non comporti le
à.fr" comunicazioni' tuttavia non è senza
modo per capire la ditferenziazione della coscienza di un altro è rli l,ii, .il;;;ì;irfit.. sviluppo multiforme in co-
srrc difficoltà. Da una parte, richiede uno
conseguire la medesima differenziazione in se stessi. ognl ttlttg^1'1"i;
Ulteriormente, afferrare con esattezza la mentalità di un al" l,,ro che governano o int.gn,no' Dall'altra.parte'
da partc or
tro è possibile soltanto se si rzrggiunge la stessa differenziazionc <t r,r cli sviÉppo è atto a divenire og.getlo di oppostztone
ptttone nozione di
mancÀnza d i d iffè renz iazione. I n f at ti, cias cun a drff er enziazione cl cl - t'.l.ro che falliscon. ;.1;;;A'iiÉ' con scarsa
generi letterari
la coscienza conìporta un certo rimodellarnento del senso comul.ìc, ì,,,,Jìri""" moderna pir*o iisistere che badare ai
il
, t,,.li scrirri biblici è ;i;;;
fraudolento pèr respingere
Dapprima il senso comune assllme la sua onniconrpetenza sempli "rpediente hanno nessun gusto
d"llu Scrittura' Quelli che non
cemente perché non può conoscere meglio. Però, er ffrano a miuì() 'j;ìifi;;;.hiuto
rrcr il sisnificato sistematico continueranno a ripetere.che è meglio
che ricorrono successive differcnziazioni della coscienza, un numcl'(,
sempre maggiore di ambiti è controllato nel modo appropriato, r'
l'...,#" iffi ;;;;];;ir. a"nrirrr,- anche se quelli che^cercano la
può definire ciò di
così è sottratto alla competenza del senso comune. La chiarczza c lt
.le{ìnizione ir,rirtorro n-.i]it" ;h; difhahet'te si
non è infor-
proprietà aumentano attraverso restrizioni. Il proprio senso cornurìc .rri non si ha esperie;;;. I;fi";, toloro la. cui cosèienza incapa-
saranno
ì,ì,,,, i" lf .".tr rfrrrruru,a di signifi cato si"stematico
iniziale è purgato dalle sue senrplificazioni, dalle sue metafore, ,liti di Nicea' p::-tJl
suoi miti e dalle sue mistificazioni. Col raggiungimento della pit'rrrt .:i ;i ;ff*tr." il ,igniÀ.ri" aiào€mi quali quello
che cto che non na
dlfferenziazione, il senso conìune è confinato totalmente entro il srro ,-,irrnno saltare uil.gtu*.nte alla conclusione
.ignificato per loro è appunto senza signihcato'
"""'Aì;i?fi.àfi"
ambito proprio dell'immediato, del particolare, del concreto.
Tuttavia, ci sono molte strade per un pieno raggiungimerrt«r, r'
rr*lJ*.ono rl.uné regole. Primo, poiché i.lVan-
a tutti, bisogna cercare t tnodt dl rappre-
molte varietà cli raggiungimento parziale. Predicare il Vangelo a trrtti ;l,.l,r deve essere p."diòuto
s.trtazione di differénti pér comunicare 1a verità rivela-
vuol dire predicarlo nel modo appropriato a ciascuna delle varictà rli " "rpr.rrione sia ad ogni drtretenùazione della
raggiungimento parziale e, corrìe pure, di pieno raggiungimento. lrrt ,ì #;""s* 6;'d,;;;';;;;r; per la sua fede' è obbli-
, .scienza. S".o.rdo, ,tì.,",ij;;"-plicemenle
per venire incontro alle esigenze proprie degli inizi del significato si più pienamente dttterenztata' Lerzo'
stematico che Clemente di Alessandria negò che gli antropomorlisnti rÌrrto a conseguire una coscienza
dal
('ssuno, ."-pli..-J,ìl;;; h t; d"de, .è-obblig ato ad astenersi
r ì
della Scrittura dovessero essere presi alla lettera. Fu per venire incott chiun-
tro alle esigenze di un significato completamente sistematico chc'lrt .t,seguire r'u .or.ì.n,;;;ptt più differeniiata' Qtarto'
Scolastica medievale cercò un'esposizione coerente di tutte le vclitù
;,,,,'-;;; cercare d; .tpriÀ.'e fa propria fede nel modo appropriato
nessuno dovrebbe
di fede e di ragione. Fu per venire incontro alle esigenze dell'eruclizio lifi
: J;ià";";;;#;;;ii;.o,l.i""'u "' Quinto'
con
lì;;ì;;" su argomenti che non comprende; e nessuno
;ì;jizi
ne contemporanea che il concilio Vaticano II decretò che l'interprttr
della Scrittura deve determinare il significato inteso dallo scrittorr, par-
t' Ya aoorezzata in Lonergan I'apertura di mente che informa in modo
biblico, e conseguentemente deve farlo col comprendere i gencri lt't la quarta regola'
r i, ,rlare la seconda, la terza e
terari e le condizioni culturali delluogo e del tempo dello scritt«rrr',

ii
)99
12. Dttllritrc
398 Metodo in Teologia
pappagallo il
che il tcologo è solo un
una coscienz'a,meno o differentemente differenziata è capace di com- rìon conducono a concludere già tti::}:'
(r.ale non ha nulla da fare se non ripeterequantoè
prendere accuratamente ciò che è detto da una persona con una co- ' d"ll"?::È;iilì;;;;;Èit"olo[i ffattano molti
Dalla ,to,iu essi sono
scienza più pienamente differenziata.
rrrgomenti che le
J'3ù Chiesa.non trattano' e che
a*"i*
Tale pluralismo eserciterà poca atffazione su persone propense Ie ouali' particolarmente
sr,rti i primi , orooo''iJ'doltìil;;ologiche
a semplificare eccessivamente. Ma la vera minaccia per l'unità della lo'sfondo'é parte del contenuto
rrclla Chiesa .utto"tu,"lli;'"t;;
fede non sta né nelle molte qualità di senso comune, né nelle moltcr È totittt"'nel nostro capitolo
differcnziazioni della coscienza umana. Sta piuttosto nell'assenza tli ,li successiv" dott'i"";;ii;Ctit* una distinzione tra religione
conversione intellettuale, o morale, o religiosa. Il pluralismo che ri- srrlle specialita f"''io"'àiii[Uì'*t i'tto tale riflessione con
,' rifleisione *ll' '"tigit;' ;ù[i'*";É-
idenrifrcato
;; sp e cializzar a che oltab-re
sulta dalla rnancanza di conversione è particolarmente pericoloso in
Lr t eol o s ia, ì?;à;;;"" ;; del soggetto
tre modi. Primo, quando l'assenza di conversione ricorre in quelli ",.o'u'o
che governano la Chiesa o insegnano in suo nome. Secondo, quan. l,r specializz azionedel camno.e ]i,ifil"ilju'ion"
funztonart'
do, come accade attualmente, è in corso nella Chiesa un movimento l,iamo distinto otto specialità proprio da. recare' con-
per uscire dal classicismo ed entrare nella cultura moderna. Tcr'- Il teologo, 'tto'I'n'u"un"';;b;;;:-uo ooiché altrimentl non
autonomia'
zo, quando persone con coscienza parzialmente differenziata non seguentemenr" po"i?je quulche ,iu r"o proprio. Inoltre, in
solo non si comprendono l'una con l'altra, ma anche esaltano [trrr 1*rrrebbe recare
n.J.'rl'.'.;;ib;;h"
teoloqico è stato elaborato
l,ase alla presente
elemento fra (N.dd.CC.)l il sistema o il metodo o l'erudizione o "t;;ì'ì;;;àti*"tod,o
il criterio che deve *t'"'d^t;'ùi;;igsg
t;u'"t"ttÉio d"llu sua'autono-
I'ir-rteriorità o la preghiera scarsamente progredita in modo tale rlrr oialettica raduna' classifica' ana-
rrria. Infatti tu ,p"tioìiii?Lì'it"lrc tht u'l"t'n o' de gli storici'
mettere da parte le conquiste e bloccare 1o sviluppo negli altri quat
r.za leconcezioni .l':#flffi ii"t;;;;
tro [elementi (N.dd.CC.)]. La specialità fun'ional" Fondamenti
li
.lculi interpreti, dei ricercatori' oosizioni che procedo-
,lcìermina quali concezioni rappre'"n'inol" uale' morale' e rel i giosa'
,r «, dalla p resenza d"'l];;;;Ài-àìt1it1"tt ìiueluno 1'assenza di
12. L tutoNoMrA r' quali rappresentino le contro-po'i'ioni-tÉtgiudiche rà I' au tenticità
DELLA TEoLoGTA
,.,,nversione. r rr, *"prì.ì;:i;J"" 1"".1"s"
:uii;il;i " ,ari. .on1.rio- e lo farà sulla pietra dr paragone
i"ir"
Q-u-esto naturalmen:" !::'l:*'1?
cl-re è la ,.r, p.opt'il"tà"iitita- cto
tenderà a mettere insteme

Ciò cui Karl Rahner fa riferimento come Denzingertheologit,il
defunto Pierre Charles di Lovar-rio lo chiamava positivismo cristiir ,lall'essere ,.t rnttoiJir,iàiiiUit"'-H'ta ciò che è inau-
a mettere insieme
che è autentito, toil"-p""
no. Esso concepiva che la funzione del teologo fosse quella di rrrr
&ili" '*att' ' inautenticità' Il contrasto tra
1

propagandista delle dottrine della Chiesa. Il teologo corrpiva il srr«r rcntico e, invero, iì:llt;
di buona volontà'
.lue non sfuggirà ug'li anche respon-
dovere quando ripeteva, spiegava, difendeva esattamente ciò che u'rr
Come 1' u"ot3*i'"o*ini
;ililà; tìit"'io' così'esige
di cònservT-:,l^ loto
stato detto nei documenti della Chiesa. Non aveva nessun contri[ruto
sabilità. I teologi devono essere
t"'pot'*Éili
suo proprio da recare, e così non ci poteva essere nessuna questi()tx. Jr" lo"'o'o esercitare--sui fedeli
casa in ordine, tff#ààri"À"t*
riguardo al suo non possedere alcuna autonomia nel fare ciò. ' t"Stogithe possono avere sulle
('a causa d"1l'itfltilo-tfo t" aot"i"" con
Naturalmente, è vero che la teologia non è una fonte della rivt.
tlo*rine d"llu Chi:";:ilrt i;;"
i-.,* u"q,r"stà responsabilità
lazione divina, né un'aggiunta a17a Scrittura ispirata, né un'autolitir i loro pensieri aI
che promulga le dottrine della Chiesa. E, anche vero che un teokrgo tanta maggi""
"fH;;;;'1o '1"a''
di
'" ";ù;;;;no
ti" ti' fornito loro il meto-
cristiano dorrrebbe essere un essere umano autentico e un cristiarro tcma del metodo;'';;;"t" "ptttui" e' usandolo' arrivano a
.lo perfetto, ,at'i3ì-" il &il;
àisponibil"
autentico, e così non sarà secondo a nessuno nell'accettare la rivclrr
,liscernere Ie sue defici"n'" a rimediarne i difetti'
zione,la Scrittura e la dotuina della sua Chiesa. Ma queste premcss(, "
401
400 Metodo in Teologia
12. l\tllrint'

Ora si potrebbe pensare che si leda l'autorità di coloro che r'ir.rale ha una visuale srorica. sa
che il significato di una.proposr-
un contesto' Sa che i contestl
hanno potere nella Chiesa se si riconosce che i teologi hanno un zione diviene determinato solo entro svilupp-o
conftibuto loro proprio da recare, che essi possiedono una certa à"rr" q"^ii'a di senso comune' con 1o
':;ì;;;:;i-;r;;; d;[' umana e-con la
,lclle culture, con le iifi"t:;i;;i;;i
coscienza
autonomia, che hanno a loro disposizione un criterio strettamente
il;;;;"" i't"11"tt'ale' morale e religiosa'
teologico, e che hanno una grave responsabilità che sarà più efficace- r)r'csenza o 1'assenza religiosa di una
mente soddisfatta adottando un metodo e lavorando gradualmente l)i conseguer,rr, "rru'àiì;;;;" ';; la apprensione dottrina. I-lappren-
ré-ologica. delà ìtessa
per migliorarlo. t 1 rrtrina e la apprenrio""^
prop'ria qualità
:.i.ne relieioru u*i"nì^*"""ti" il contesto della
Io penso piuttosto che I'autorità di coloro che hanno potere propria
nella Chiesa non ha nulla da perdere e molto da guadagnare da que- §,o'#;il
:i I ;;ù; ;;;;; ;;i;ura i n. evor uzione' deua
ziata' dei propri sforzi,incessanti
sta proposta. Non c'è niente da perdere nell'ammettere il fatto stori- ( ()scienza indifferenziarià diff"'"n
e religiosa' Al
co evidente che la teologia ha un contributo da recare. C'è molto da r)('r' raggiungere la .;;;l#ì'ì"fi"""'f"'^-ot'lt'è storica e'dialetti-
guadagnare riconoscendo l'autonomia e mettendo in rilievo che essu ( r)rìrrario, l'rppr"nriJni;t"tl"*t;;
a"," aàt"'te
, ir. È srorica in qrurrio'uif.r.r'iÀati
contesti differenti nei quali la
implica responsabilità. La responsabilità infatti conduce al metodo,
differenti' q-gi*T':'t"
e il n-retodo se è efficace rende superfluo il lavoro di polizia. Colonr rrcclesima dottrina è;';;"tpt;t'u in -"di
contro-poslzlonl e cerca
:;:ì,;;;il";;" la differenzitra posizionile contro-poslaonl'
e
che hanno potere nella Chiesa hanno il dovere di proteggere la reli-
gione sulla quale i teologi riflettono, ma spetta ai teologi stessi di por- ìiì ;;ìi;ù;;;ie posi'ioni e di rovesciare
tare il carico di rendere la dottrina teologica qualcosa che riscuota il
consenso come qualsiasi alra disciplina accademica di vecchia data,
C'è un ulteriore aspetto della questione. Benché io sia un catto-
lico romano con concezioni piuttosto conservatrici quanto alle dot-
trine religiose e della Chiesa, ho scritto un capitolo sulle dottrinc
senza sottoscrivere a nessuna se non alla dottrina intorno alla d«lt"
trina esposta dal concilio Vaticano I. Lo ho fatto deliberatamente,
e il mio scopo è stato ecumenico. Desidero che sia il più semplicc
possibile per teologi di differente fedeltàr'l'adattare il mio metodtr
ai loro usi. Anche se i teologi partono da differenti confessioni rli
Chiesa, anche se i loro metodi sono analoghi piuttosto che sir-r:ili,
nondimeno questa analogia aiuterà tutti a scoprire quanto hanno in
comune, e tenderà a mettere in luce quale accordo ancor più granrlc
potrebbe essere raggiunto.
Infine, una distinzione tra teologia dogmatica e teologia clol
trinale può servire a mettere a fuoco dei punti che abbiarno cercit
to ripetutamente di pome. La teologia dogmatica è classicista. Essrr
tende a considerare come pacifico che su ogni problema ci sia urrn
ed una sola proposizione vera. Si propone di determinare quali s«rrrrr
le uniche proposizioni che sono vere. AI contrario, la teologia dot.
ergan) " 60100DTE070
" 00DTE07 0 (il dattiioscritto di Lon
8 17 ry lis"lf #:^e; hanno "distin-
pubbllcato
I Originale inglese "dffirent allegiance", nel senso di "difTerente e così lo stesso testo
corrlt.s ril a^tAàtàtitt" duto'll'editore)
sione". 1,.rrcva". tN.d'D.l

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