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Una ricerca per una teologia

fondamentale pratica

TF2059
(AA 2022-23)

Teologia fondamentale:

Karl Rahner
(Teologia trascendentale)

J. B. Metz
(Teologia politica)
«Il problema del come il teologo impari a filosofare è, s’intende,
innanzi tutto di ordine metodologico. In una sorta di corso
fondamentale si potrebbe, ad esempio, tentare di mettere in
evidenza, in una prima riflessione, l’insieme dell’esistenza cristiana.
Solo successivamente si dovrebbe far filosofia in senso più stretto o
anche teologia. La successione non ha importanza. Sarebbe poi
necessario riflettere, dopo lo studio di una teologia già di tipo
positivo, biblico o magisteriale, sulle sue premesse e i suoi
presupposti taciti, e giungere così, di nuovo, alla filosofia. Per citare
alcuni esempi: Johann Baptist Metz voleva o vuole posporre la
teologia fondamentale alla dogmatica. Joseph Ratzinger, invece,
preferisce premettere la teologia fondamentale alla dogmatica. Per
questo motivo il cardinale Ratzinger, quando era arcivescovo di
Monaco, non diede il suo benestare per il conferimento a Metz della
cattedra a Monaco» (Rahner, Confessare la fede, 75-76).

• TF si occupa solo della credibilità della fede?


• Tratta solo della dinamica tra fede e ragione?
– fides et ratio
• Chi è il soggetto della fede?
• «La cosiddetta crisi storica dell’identità del
cristianesimo è una crisi che non viene dai
contenuti di fede, bensì è una crisi dei soggetti e
delle istituzioni cristiane, che si negano al senso
pratico di quei contenuti, la pratica del messaggio,
cioè la sequela» (Metz).
• Il cristianesimo è diventato una «religione» senza
sostanza, una realtà astratta.
• L’antitesi di ciò che Bonhoeffer chiama:
– «cristianesimo areligioso»
• «Alla cristologia appartiene una storia del tempo e del
percorso, ad essa appartengono le esperienze del
Sabato santo e appunto un linguaggio del Sabato
santo, che non è, come nel mito, il semplice
linguaggio del vincitore. Qui si nasconde la distanza
tra teologia e mitologia. Nel mito si dimentica
l’interrogativo avanzato con dolore; perciò esso può
anche risultare più terapeutico, più antalgico, persino
«maggiormente capace di superare la contingenza»
rispetto alla fede cristiana» (Metz).
• La teologia deve diventare teodicea, eine Frage an
Gott, una domanda indirizzata a Dio stesso.

• «‘Senso’ è diventato da un bel pezzo il


cocco di papà dei teologi e, come
avviene a tutti i figli di papa, non ci vuol
poi molto perché lo si vizi e sopravvaluti»
(Metz).
• Siate sempre pronti a rispondere a vostra
difesa a chiunque vi domandi
spiegazione della speranza che è in voi
con mansuetudine e rispetto (1 Pt 3:15).
«Il teologo che si compiace del suo pensiero completo e
concluso è un mediocre. Il buon teologo e filosofo ha un
pensiero aperto, cioè incompleto, sempre aperto al maius
di Dio e della verità, sempre in sviluppo, secondo quella
legge che san Vincenzo di Lerins descrive così: si
consolida con gli anni, si dilata col tempo, si
approfondisce con l’età. Questo è il teologo che ha la
mente aperta. E il teologo che non prega e che non adora
Dio finisce affondato nel più disgustoso narcisismo. E
questa è una malattia ecclesiastica. Fa tanto male il
narcisismo dei teologi, dei pensatori, è disgustoso».
(Papa Francesco, Discorso alla comunità della pontificia università
Gregoriana, 10 aprile 2014).

Le sfide della post-modernità


• La postmodernità:
– Un movimento culturale, intellettuale e artistico apparso alla fine del
ventesimo secolo come risposta al movimento modernista.
• Il modernismo/modernità: enfasi sulla ragione, sulla razionalità
e sul progresso.
• Il postmodernismo: sulla soggettività, sulla frammentazione e
sull’annullamento dei confini tra le diverse categorie.
– Tutto è fluido (Zygmunt Bauman – Gianni Vattimo).
• Società liquida, amore liquido.
• Non esiste una singola verità oggettiva o una prospettiva
universale.
• I postmodernisti spesso contestano le grande narrazioni e le
strutture di potere dominanti e istituzioni come il governo, la
religione e la legge.
• Nuovo metodo…
«I teologi precedenti facevano una teologia
all’interno della tradizione, per una “teologia
alla Denzinger” di un numero sufficiente e
sufficientemente chiaro di una “dicta probantia”
al di sopra di qualsiasi dubbio esegetico. Erano
convinti di conoscere un numero sufficiente di
punti fissi nella storia del dogma e della teologia
per dimostrare la propria tesi come tradizione
perenne. Pero, oggi, tutto è cambiato Queste
formulazioni non appaiono più. Il linguaggio
della teologia cattolica non è più unico ed
unitario. La neoscolastica ha ormai esaurito la
sua funzione di strumentario filosofico del
pensiero religioso» (Rahner).

Temi
Rahner
1. Teologia e metodo teologico
2. Antropologia teologica
3. Teologia trascendentale e ordine soprannaturale
4. Cristianesimo anonimo

Metz
1. Teologia politica come correttivo critico
2. Categorie della teologia politica:
 Memoria
 Narrativa
 Solidarietà
3. Apologia biblica e prassi teologica del «soggetto»
4. Teologia e teodicea
Bibliografia
K . RAHNER
1. Spirito nel mondo, Milano 1989.
2. Uditori della parola, Torino 1967- 20062.
3. Corso fondamentale sulla fede: introduzione al concetto di cristianesimo, Alba
1977.

J. B. METZ
1. Sulla teologia del mondo, Brescia 1969.
2. La fede, nella storia e nella società: studi per una teologia fondamentale
pratica, Brescia 1978.
3. Sul concetto della nuova teologia politica, 1967 -1997, Brescia 1998.
4. Memoria passionis: un ricordo provocatorio nella società pluralista, Brescia
2009.
5. Mistica degli occhi aperti: per una spiritualità concreta e responsabile, Brescia
2013.

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