GBPress- Gregorian Biblical Press

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Source: Gregorianum, Vol. 76, No. 2 (1995), pp. 443-444
Published by: GBPress- Gregorian Biblical Press
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/23579483
Accessed: 30-01-2016 06:05 UTC

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 GREGORIANUM, VOL. 76 (1995) FASC. II: LIBRI NOSTRI 443

disperante e autolimitante. È nei confronti della totale autonomia della ragione, da una
parte, e dell'incapacità autolimitante, dall'altra, che si muove l'enciclica e non solo perché
tali atteggiamenti impediscono una giusta valutazione della dimensione religiosa, ma per
ché non corrispondono neppure al modo in cui ci si presentano le realtà che sollecitano una
nostra analisi (Alles Bello, Miccoli, Labeaga, Huber, Traversa). Il problema gnoseolo
gico bene impostato apre la strada al tema antropologico-morale centrale nell'enciclica:
tutto è evoluzione e storia, oppure esiste un'identità umana che permane, che proviene
dalla creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio e, quindi, costituisce i fonda
menti della teologia morale? La norma morale non è qualche cosa di estrinseco che dall'e
sterno l'uomo e lo imprigiona nella sua libertà. La legge è la verità stessa dell'uo
raggiunge
mo; perciò l'universalità e la permanenza, prima che essere predicati della legge morale,
sono predicati della verità dell'uomo stesso. È l'uomo come tale che, nel suo inarrestabile
dinamismo, si presenta come universale e immutabile. L'enciclica è una difesa e una pro
mozione della vera soggettività della persona contro un soggettivismo relativistico (Lucas
Lucas, De Finance, Lobato). La difesa e l'affermazione dei diritti della coscienza è inti
mamente connessa con l'affermazione del suo carattere etico e religioso: la coscienza è il
sacrario più intimo dell'uomo, l'essere soli davanti a Dio (FuCek). Il rapporto tra opzione
fondamentale e scelte particolari (Melina), e l'analisi dell'atto morale nella sua specificità
(Seidl), concludono la seconda parte.
La terza parte sul bene morale per la vita della Chiesa e del mondo, applica alla socie
tà, alla vita spirituale e alla nuova evangelizzazione le norme morali universali e immutabi
li. Il profondo rinnovamento della vita sociale e politica, il cui bisogno cresce nell'umanità
odierna, può attuarsi solo se la libertà viene di nuovo coniugata con la verità; il relativismo
etico, al di là delle apparenze, porta inevitabilmente ad un totalitarismo che nega l'uomo;
difendere il valore morale è difendere l'uomo e la sua dignità di persona (Hude). La propo
sta morale e la testimonianza di moralità vissuta nella fede sono intrinsecamente connesse
all'evangelizzazione. E in funzione della vita della Chiesa e della sua missione evangelizza
trice che va considerata la riflessione filosofico-teologica sulla vita morale (Castellano).
Nel dialogo tra Gesù e il giovane ricco, Giovanni Paolo II intravede l'esperienza di
ogni uomo che si avvicina a Cristo e gli pone la domanda morale che «è ultimamente un
al Bene assoluto che ci attrae e ci chiama a sé, è l'eco di una vocazione di Dio,
appello
origine e fine della vita dell'uomo» (VS 7). Questo dialogo tra Dio e l'uomo ha la sua
Dio chiama l'uomo dal di dentro del suo essere, così come
origine nell'atto della creazione:
Lui l'ha voluto e creato. L'ha creato come spirito aperto all'Assoluto, e in quanto tale «più
che natura», con un'apertura spirituale che è parte della sua natura, nella quale e attraverso
la quale interpella la sua libertà. Il dialogo morale si intensifica attraverso l'opera della
redenzione. «La vita morale si presenta come risposta dovuta alle iniziative gratuite, che
l'amore di Dio nei confronti dell'uomo. È una risposta d'amore» (VS 10). E un
moltiplica
che culmina in modo sublime nella figura di Cristo «risposta decisiva ad ogni inter
dialogo
rogativo dell'uomo, in particolare ai suoi interrogativi religiosi e morali» (VS 2). Non biso
gnerà mai perdere di vista questa prospettiva dialogale nella considerazione dell'enciclica e
del commento tematico. I vari contributi hanno voluto essere un'espressione di fede e una
risposta d'amore a Cristo e alla sua Chiesa.

Manuel Ruiz Jurado, S.I., El discemimiento espiritual. Teologia. Historia. Pràctica (Bi
blioteca de Autores Cristianos, 544). Madrid: Biblioteca de Autores Cristianos, 1994;
cm 20 x 13, pp. XX+329. ISBN 84-7914-152-2.

Faltaba una fundamentación teológico-biblica al conjunto de la materia del discemi

miento y una sistematización mas cientifica de lo ya elaborado, para entender los diversos
lenguajes y puntos de vista existentes, temendo en cuenta ademàs la relación necesaria del
tema con la psicologia, filosofia e historia de la espiritualidad. En estas coordenadas se
sitùa la presente obra.
En la primera parte, mas especificamente teològica, se echan las bases con que se

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fundamenta y estructura la materia, a partir de los datos biblicos. Trata del discernimiento
«espiritual», situandolo al nivel propio, diverso del puramente naturai («carnai»), su obje
to, su función, y las facultades que implica, en relación con la psicologia y la disposición
espiritual del hombre que lo ha de practicar.
E1 la segunda, se aborda en linea histórica la evolución que ha seguido la doctrina
cristiana sobre el discernimiento, a medida que ha ido diferenciàndose la atención a los
diversos objetos a que se aplica.
La tercera parte, atiende a la pràctica del discernimiento aplicado a los diversos cam
pos, procurando exponer la doctrina e indicaciones necesarias para realizarlo con fruto. Se
extiende especialmente a examinar y precisar la doctrina, por lo que respecta al discerni
miento de las inspiraciones y mociones interiores; pero trata también de lo que se refiere a
los signos de los tiempos, a los fenómenos carismàticos, sentido eclesial,
grupos eclesiales,
vocación personal, y còrno se ha de integrar en la dirección espiritual, ο en las reuniones
comunitarias, ο en los Ejercicios. Termina con un epilogo sobre la autèntica experiencia de
Dios.
Un buen Indice biblico, y bastante detallados Indices de autores y de materias, facili
tan el estudio y uso para consulta del presente libro.
Aunque se mueve a un nivel de reflexión y critica fundamentadora, el lenguaje es
claro, y puede ser seguido aun por los no iniciados en el tema especifico del discernimiento.
Esperamos que contribuya a aclarar el lenguaje y horizonte de una materia tan traida y
llevada hoy; a la vez que ayudarà a la sana pràctica de lo que el N.T. aconseja con tanto
interés, el discernimiento espiritual.

Jean Galot, Vivere insieme un grande amore (Collana Vita Consacrata - 4. Spiritualità).
Milano: Àncora, 1994; cm 19 x 12, pp. 208. L. 20.000. ISBN 88-7610-495-X.

Cristo ha invitato coloro che lo seguivano a vivere insieme un grande amore. La chia
mata si rinnova oggi per coloro che vivono in comunità. Vivere insieme un grande amore
significa la condivisione, le relazioni mutue di fiducia, di stima, di perdono, e una vita
quotidiana in cui si manifesta il superamento della carità. Questi temi trattati nel volume
sono stati presentati a proposito dell'edizione francese, in Gregorianum 70 (1989) p. 609.

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