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Sociologia delle Religioni

Universalità Dell’esperienza Religiosa


La religione ha i caratteri di una realtà universale, esiste in tutte le società e epoche. A questa universalità
spaziale si aggiunge l'universalità temporale dell'esperienza religiosa. Accanto all'universalità , l'esperienza
religiosa presenta un'altrettanto indubitabile varietà, perché ci sono vari tipi di religione: religioni
monoteistiche (fondate sulla credenza in un solo dio) o politeistiche (che riconoscono l'esistenza di più dei),
culti animisti (fondati sulla convinzione che ogni cosa sia animata da spiriti benefici e malefici), concezioni
panteiste (che identificano la divinità con la natura in tesa come totalità). Di fronte a questa varietà , gli
studiosi si sono interrogati , cercando di individuare , al di là delle diverse manifestazioni , un'essenza
comune a tutte le religioni  significato come esperienze socialmente rilevanti. Lo studio storico ed etno-
antropologico delle religioni del mondo ci ha mostrato che le caratteristiche delle 3 grandi religioni rivelate
e monoteistiche ( ebraismo , cristianesimo , islam ) non sono affatto universali.
Che Cosa La Religione Non È
Per poter dare una definizione di religione possiamo prima di tutto precisare cosa la religione non è,
Giddens. Egli sostiene che la religione:
 Non è monoteismo, perché la maggior parte delle religioni afferma l'esistenza di molti dei, mentre in altre
gli dei sono del tutto assenti. Giddens sottolinea che perfino nel cristianesimo esiste qualche concessione al
politeismo, ravvisabile nella presenza di più figure dotate di virtù divine : Dio Padre , Gesù , lo Spirito Santo ,
Maria, gli angeli , i santi;
 Non è un insieme di prescrizioni morali che indicano come vivere rettamente (Stile di vita). Vi sono infatti
religioni attuali o del passato, che raffigurano gli dei come esseri indifferenti alle vicissitudini degli uomini e
quindi poco propensi a regolarle con comandi o divieti, così come nelle religioni africane esiste la figura del
" dio ozioso ", che dopo aver creato il mondo se ne distanzia, disinteressandosi delle sue creature;
 Ma non sono spiegazioni per le origini del mondo, perché non tutte le religioni hanno miti della creazione e
molte non possiedono neppure il concetto di creazione ;
 Infine, non c’è una credenza nell'aldilà, perché vi sono religioni in cui non esiste una dimensione
ultraterrena.
Le “Somiglianze Di Famiglia” Di Wittgenstein
Tra le diverse religioni sembrano esserci anche quelle che Wittgenstein chiama "somiglianze di famiglia":
individua cioè non un'essenza comune, ma tratti somiglianti che si sovrappongono e si intrecciano in vario
modo. Ad esempio, cristianesimo e islam hanno delle caratteristiche comuni: la fede in un unico Dio e nella
sua parola scritta in un libro sacro; questi due elementi non compaiono invece nell'induismo , che tuttavia
condivide con queste due religioni monoteistiche altri elementi, quali i riti , la preghiera e l'esistenza di "
specialisti " del sacro.
La Religione Come Istituzione  Sistema organizzato di regole, figure, luoghi deputati a svolgere 1
funzione particolare nella società
Invece che tentare di trovare un'improbabile essenza comune a tutte le religioni, fondata sulla condivisione
di determinati temi o ambiti di riferimento, il sociologo preferisce individuare gli elementi che, a livello
materiale o simbolico, sanciscono la presenza sociale del fenomeno religioso, ossia il suo costituirsi come
istituzione. Nelle religioni sono presenti:
 Credenze, ovvero convinzioni e rappresentazioni riguardanti una dimensione che va oltre l'esperienza
sensibile ( il cosiddetto " soprannaturale ": credenze negli spiriti, negli dei o in un unico Dio, nell'influenza
degli astri o nel potere della magia ), e accettate per fede, in mancanza di prove empiriche;
 Pratiche di vita e rituali connessi alle credenze: ad esempio, frequentare i luoghi di culto, pregare, celebrare
riti, offrire doni, compiere sacrifici, cantare e danzare per onorare la divinità e ottenere i suoi favori;
 Gruppi, associazioni/organizzazioni che si aggregano e si sviluppano attorno alle rappresentazioni religiose;
 Specialisti del sacro, ovvero persone che sono legittimate a entrare in comunicazione con il trascendente e
che hanno il potere e l'autorità per dare pareri e compiere riti speciali preclusi ai comuni mortali;
 Oggetti e materiali funzionali alla pratica religiosa: rientrano in questa categoria i luoghi e le architetture, gli
oggetti devozionali, l'abbigliamento e gli accessori di cui si servono gli specialisti del sacro.
Ogni religione costituisce un sistema integrato di questi fattori.
Prospettive Sociologiche Sulla Religione
L'esperienza religiosa è precocemente diventata oggetto di studio della sociologia, sia per la sua pervasività
all'interno della vita sociale, sia perché i mutamenti storico sociali che hanno stimolato la nascita della
sociologia sono gli stessi che hanno modificato, quantomeno nella civiltà occidentale anche il ruolo della
religione nella vita collettiva e nell’esperienza degli individui. Diversi sono stati gli atteggiamenti degli
studiosi: Qualcuno ha visto nella religione un'istituzione prossima al tramonto, in quanto retaggio culturale
di forme arcaiche di comprensione del mondo o di configurazioni storico-sociali destinate a scomparire;
altri ne hanno indagato il senso e la funzione in un contesto mutato, interrogandosi anche sul ruolo da essa
svolto nella genesi dei cambiamenti. Da ciò sono nate varie prospettive sociologiche grazie Comte, Marx,
Durkheim e Weber.
Comte E Marx: Il Superamento Della Religione
Per Comte la religione rappresenta lo stadio primitivo della conoscenza del reale, in cui l’umanità affida al
volere di esseri superiori antropomorfi la spiegazione degli eventi naturali e sociali: ma è destinato ad
essere sostituito prima da tendenze speculativo-metafisiche e poi da conoscenze scientifico-positiva. Ma la
scienza non può costituire il solo fondamento della convivenza civile: anche in ciò l’uomo necessita di una
qualche forma di religione perché l’uomo ha bisogno di dare un perché a ciò che non riesce la scienza.
Per Marx la religione è uno degli strumenti di cui la classe socialmente dominante si serve per soggiogare le
classi subalterne (le distoglie dalla loro reale condizione e illusione), in questo senso la religione è “l’oppio
dei popoli” e si configura come una forma di ideologia.
Durkheim: La Religione Come “Autocelebrazione” Della Società
Secondo Durkheim, sono 2 gli elementi che concorrono definire la religione:
1. Separazione tra “sacro” e “profano”. Il primo identifica una dimensione “altra” e inaccessibile all’esperienza
quotidiana.
2. Tendenza a unire in una stessa comunità morale tutti coloro che condividono le stesse credenze intorno a
ciò che è “sacro”. La religione è dunque per eccellenza un fenomeno sociale.
La natura sociale delle religioni consiste nel fatto che, nell’esperienza religiosa, la società esprime e afferma
se stessa. Nella rappresentazione del sacro e nei riti collettivi che le sono connessi, la società celebra infatti
la sua trascendenza rispetto ai singoli, l’assolutezza delle proprie norme morali, in una parole i sentimenti e
i valori su cui si fonda la sua capacità di coesione delle esistenze individuali.
L’impossibilità di vivere l’esperienza religiosa se non inseriti n una dimensione di aggregazione
interpersonale fa della religione stessa un potente collante per la vita sociale, e un potenziale deterrente
nei confronti delle condotte devianti. Durkheim, coglie nella partecipazione alla vita religiosa un indicatore
importante di integrazione sociale, prezioso antidoto contro il cosiddetto “suicidio egoistico” quando
l’integrazione sociale è debole e l’individuo finisce per far capo solo a se stesso.
Weber: Calvinismo e Capitalismo
L’analisi weberiana sulla religione si colloca all’interno di una più generica riflessione sulla società
occidentale e sul processo di sviluppo, nel quale, secondo lo studioso, oltre ai fattori economici messi in
luce da Marx, giocano un ruolo decisivo anche variabili di ordine politico, culturale e istituzionale. La
religione è secondo Weber, una di queste variabili. Lo studioso ipotizza un significativo collegamento tra gli
aspetti ideal-tipici della mentalità capitalistica e l’etica del protestantesimo, o più precisamente del
calvinismo  il nucleo esistenziale è la dottrina della doppia predestinazione (eletti e dannati), il credente
non può, con le proprie azioni, né modificare, né condizionare in alcun modo la scelta che Dio ha da sempre
operato riguardo alla salvezza o alla dannazione della sua anima: le cosiddette “buone opere” anche se non
sono in alcun modo garanzia di vita eterna. Questi assunti sono destinati ad alimentare una profonda
inquietudine esistenziale, contro la quale l’unico rimedio per l’uomo di fede è costituito dal ricercare tracce
dell’eventuale benevolenza divina, in modo specifico nell’ambito lavorativo, dove ogni successo può essere
interpretato come indizio del favore di Dio. L’interpretazione del lavoro in chiave moralistico-religiosa
conduce all’adozione di un atteggiamento che prende il nome di “ascesi intramondana”  rinuncia a
godere della ricchezza prodotta, nella convinzione che essa non sia finalizzata al soddisfacimento dei propri
piaceri, ma al compiacimento di un dovere morale, condannando severamente ogni forma di sperpero o
lusso, incoraggia il risparmio, creando le premesse per l’accumulo di ricchezze e anticipando il comunismo.
Le Principali Forme Di Aggregazione Religiosa
Sono state studiate le diverse forme di aggregazione a cui l'esperienza religiosa dà luogo. Ciò ci porta alla
distinzione tra chiesa e setta.
1. Chiesa  Gruppo religioso caratterizzato da una vocazione all'universalità e all'accoglienza.
2. Setta  Gruppo religioso formato da individui che si pongono in modo critico rispetto a ogni altro credo
(critica nei confronti della realtà sociale e delle altre convinzioni religiose.  + chiusa.
La chiesa è vista come istituzione votata a una missione salvifica "universale", soprattutto Europea. Mentre
nel mondo protestante esistono molteplici gruppi religiosi autonomi uniti dal comune riferimento
all'espressione religiosa della Riforma Luterana. Si parla quindi di denominazione o confessione  Gruppo
religioso di persone che lo hanno scelto volontariamente e si pongono in posizione di tolleranza. È stata poi
introdotta l'espressione "setta istituzionale"  Setta che ha gradualmente deposto gli atteggiamenti più
antagonistici, integrandosi nel tessuto sociale.
Glock: Le Dimensioni Della Religiosità
Con Glock, si è cercato di focalizzare le diverse dimensioni dell'esperienza religiosa  Forme in cui essa può
essere vissuta e interpretata dai soggetti che ne sono coinvolti. A tale proposito Glock ne ha individuate 5,
che tra loro sono indipendenti:
1. Credenza  è quando si segue un credo che si reputa veritiero
2. Esperienza  complesso convinzioni, sentimenti ed emozioni legati alla fede
3. Pratica  messa in atto di rituali e comportamenti rischi dalla religione
4. Appartenenza  "membri" di una certa chiesa o comunità religiosa ,vissuta come gruppo di riferimento
5. Conoscenza  informazioni su una religione
Atteggiamento più diffuso è quello che la sociologia (Davie) chiama "Credere senza appartenere": le
persone si dichiarano credenti, ma non si percepiscono come membri di una certa comunità religiosa, o
comunque non sono disposte ad accoglierla come punto di riferimento della loro vita (Religioni “fai da te” -
antropologia). Bisogna inoltre considerare che un certo indice di religiosità assume un significato e un
"peso" differente a seconda dell'ambiente storico-sociale in cui viene rilevato.
Laicità e Globalizzazione
La riflessione sulla religione nella società contemporanea parte da concetti di laicità e globalizzazione.
Con il termine “laicità” si indica una separazione della sfera religiosa dagli altri ambiti della conoscenza e
della attività umana, in particolare dalla scienza e dalla politica che si sono rese autonome rispetto alla fede.
La laicità è riconosciuta dalla costituzione italiana in cui si affermano i principi della laicità: aconfessionalità
dello stato e libertà di culto per tutte le religioni. La religione diventa una libera scelta della coscienza
individuale, che riguarda esclusivamente la condotta del singolo.
Con il termine "globalizzazione" si indica il fenomeno per cui i processi economici, politici e culturali
tendono ad assumere una dimensione globale, che supera i confini dei singoli Stati e coinvolge il mondo
intero. Dal punto di vista culturale ritroviamo 2 caratteristiche fondamentali:
1. Riduzione della distanza tra i popoli e le culture dovuta sia alla facilità degli spostamenti e sia alla diffusione
delle informazioni grazie ai potenti mezzi di comunicazione di massa;
2. Caduta di gran parte delle barriere identitarie, soprattutto per la religione.
La globalizzazione ha influenzato la religiosità, orientata verso 2 particolari direzioni:
1. Nuove modalità di espressione e diffusione del messaggio religioso;
2. Opportunità di incontro, confronto e scambio tra le grandi religioni mondiali (pluralismo religioso) lotta
contro i pregiudizi. L'incontro con la diversità permette di affermare l'identità e l'individualità del singolo.
L'incontro con altre culture permette di rafforzare le proprie radici e la riscoperta della propria cultura.
Secolarizzazione
La “secolarizzazione” è quel fenomeno, tipico dell'età contemporanea, in virtù del quale all'interno della
società, la cultura, i comportamenti e i valori si emancipano dal controllo delle istituzioni ecclesiastiche o
c’è una diminuzione dell'influenza che la religione ha sulla società  Separazione tra chiesa e stato. Sembra
attestare un inarrestabile declino della religione e una progressiva perdita del ruolo sociale delle chiese.
Nella civiltà industriale avanzata la religione non tende a scomparire, anzi in molte parti del mondo conosce
una significativa riscoperta, ciò determina una grande diffusione del cristianesimo. L'ipotesi di una relazione
esistente tra “secolarizzazione” e “urbanizzazione” sembra smentita dal fatto che le società più urbanizzate
e industrializzate sono quelle in cui la religione ha conservato una sorprendente vitalità, ovvero si verifica
un risveglio religioso dell'uomo contemporaneo. Il risveglio religioso mondiale con il tempo ha assunto
forme diverse che vanno dalle tendenze fondamentaliste alle grandi religioni mondiali fino alle personali e
soggettive visioni del sacro (fuori dagli spazi istituzionali).
Fondamentalismo
Il “fondamentalismo” indica una particolare corrente teologica del protestantesimo, il cui intento era
riaffermare i punti cardinali della religione cristiana. Quindi designa tutti i movimenti che propongono un
ritorno alla purezza originaria del messaggio religioso, opponendosi alla modernità e laicità. Questo termine
è stato applicato a tutti i movimenti di ritorno all'origine come per la difesa della dottrina antica (pura),
l’esaltazione del passato e l’interpretazione dei testi sacri. In questi movimenti ci sono delle somiglianze:
1. Che la parola divina sia in grado di guidare l'azione degli esseri umani;
2. Vivere in modo integrale la propria esperienza di fede e dunque di trasformare progressivamente l'impegno
religioso in impegno politico;
3. La tendenza ad evocare un nemico che minaccia l'identità collettiva (identificabile con altra religione).
In tale contesto i gruppi fondamentalisti evangelici elaborano un programma che individua i principali
obbiettivi dell'impegno politico dei credenti:
1. Opposizione al riconoscimento delle coppie omossessuali;
2. Difesa della vita e lotta all'aborto;
3. Finanziamenti per la scuola privata;
4. Reintroduzione della preghiera delle scuole.
Inoltre i movimenti ecclesiastici puntano a costruire un'aggregazione politica pronta ad impegnarsi in difesa
dei cosiddetti "valori non negoziabili": difesa della famiglia monogamica eterosessuale, tutela della vita dal
concepimento alla morte naturale, riconoscimento dei diritti degli embrioni e dell'identità cristiana.
Pluralismo Religioso
L’espressione pluralismo religioso non si riferisce soltanto alla coesistenza di più fedi all’interno dello stesso
Stato o della stessa religione. Il pluralismo religioso contemporaneo è figlio dell’individualismo moderno e
dell’importanza che esso accorda alla libertà di coscienza: la religione diventa un’opzione privata (no
destino, no eredità ma una scelta personale). La conservazione di un'antica tradizione da una generazione
all'altra, il senso di appartenenza che genera identità e dà sicurezza  Perdono importanza di fronte al
diritto dell'individuo (o consumatore) di scegliere (nel " supermarket delle fedi ") quella che meglio
risponde ai suoi interrogativi esistenziali e che maggiormente soddisfa i suoi bisogni e i suoi interessi. Il
pluralismo è una risorsa per la stessa esperienza religiosa: la convivenza pluralistica delle fedi consente a
ognuna di esse di consolidare la propria presenza tra le popolazione, e garantisce alla coscienza una felice
unione tra la "fedeltà" a una religione e il rispetto per le credenze altrui.
Religione Invisibile e “Sacro Fatto In Casa”
Accanto al fondamentalismo e al pluralismo delle fedi, esiste poi il fenomeno della religione invisibile 
Indica la tendenza delle moderne società industriali a sottrarre la sfera religiosa all'ambito delle istituzioni
tradizionali e a trasferirla nella dimensione dell'interiorità e dei sentimenti privati. Si parla anche di "sacro
fatto in casa"  Indica la fusione di elementi culturali e dottrinali di varie religioni, è presente nella società
contemporanea come tendenza a combinare in una soggettiva visione del sacre elementi provenienti da
tradizioni religiose diverse.

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