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religione, specialmente quelle del' oriente, si incomincia a vedere che c' un mondo religioso
diverso e lontano ma molto profondo, basato su testi filosofici; comincia il percorso che porta il
mondo occidentale ad entrare in contatto con altre religioni, e comincia a scoprire che ha molte
vicinanze con questi paesi lontani, i linguisti scoprono che sono lingue imparentate tra di loro -->
la scoperta dell'ambito indoeuropeo. Dalla met dell'800 si aggiunge il contributo degli
antropologi, andare a studiare le popolazioni che sono pi all'interno del continente, quelle pi
sconosciute; nasce una serie di documentazioni su queste religioni, un ulteriore momento in
cui si deve ampliare il concetto di religione. L'antropologia i parte portatrice di questo
arricchimento, cerca di tenere aperte le frontiere che possono essere incluse nell'ambito
religioso senza nessuna esclusione.
Una delle grosse difficolt il fatto che gli studiosi, tra fine 800 e inizio 900, influenzati dal
modello evoluzionistico, hanno iniziato a pensare che per dare un senso alla diversit religiosa
bisognasse creare una linea evolutiva, dalle pi rozze a quelle pi sviluppate (pensiero europeo
contemporaneo). Nasce l'idea che vi siano delle religioni primitive, nn veniva preso in
considerazione che i popoli incontrati erano contemporanei del mondo europeo e che avessero
una loro storia, venivano considerate religioni che nn avevano avuto sviluppo; una visone
viziata che ha dato un'impronta significativa al modo di intendere la religione; c' voluta la ricerca
sul campo, tipica dell'antropologia, cominciarono dai dati portati da missionari che per vari motivi
stavano per anni in quei luoghi; segu l'idea che ci volesse l'osservazione diretta. L'antropologo
ha capito che ci vuole l'osservazione diretta e che deve stare per parecchio tempo in quei luoghi,
questo diventa sempre pi il metodo principale, nn si affida ad un metodo superficiale deve
rimanere sul posto, vivere e condividere con le persone che vivono certe situazioni; da
Malinowsky in poi si inizia a fare la ricerca sul campo.
La difficolt dell'antropologia delle religioni di individuare delle forme e strumenti che
permettano di fare degli attraversamenti culturali, bisogna riuscire ad uscire dalle semplici
sapienze locali; ora si molto specializzata in singoli contesti, ma rischia di frammentarsi.
Con il termine religioni abramitiche si intendo le religioni che discendono da Abramo:
Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo; a loro volta queste religioni si dividono in correnti; molte
delle religioni presenti devono molto alla religione ebraica. L'altro grande polo composto dalle
religioni darmiche, il darma la norma, la domanda come fai a salvarti? sono molto
diversificate, il punto essenziale il mondo indiano; si sviluppata l'eredit antica del pensiero
indiano, ovvero l'Induismo, segue il Buddismo. Le religioni indigene, un mondo precedente
all'espansione dell'Europa che riuscito a mantenere le proprie tradizioni. I nuovi movimenti
religiosi, prendono spunto da religioni gi esistenti, alcuni sono anomali, il rastafari (originale,
bastata sull'origine africana), la wicca (riprende un antico termine medioevale, variante della
parola stregoneria, riprende e capovolge le tradizioni della stregoneria medioevale). L'altra
religione monoteistica lo Zoroastrismo, basata sull'idea di un'unica divinit che avrebbe
influenzato altre religioni del mondo antico. Infine vi sono i Secolari, gl'Irreligiosi, gli Agnistici e gli
Atei.
Spesso ci ritroviamo difronte a realt meno conosciute, ma che meritano una particolare
Paola Sobrino
attenzione; si ha una prospettiva nuova --> una metodologia nuova che gli antropologi hanno
sviluppato per studiare le religioni pi lontane; l'antropologia ha la prospettiva di andare a vedere
la vita che fanno quelle popolazioni, tende a fare la differenza tra gli ideali portati dalla cultura
delle persone e quelle vere della religione. C' il livello dell'ideale che quello del si dovrebbe
fare e quello del reale che quello che si fa; nelle grandi religioni gli studi si concentrano sui
testi fondamentali, sui tomi cos come vengono impartiti dalle gerarchie ecclesiastiche, si
dovrebbe analizzare pi nel dettaglio come vengono vissute (far emergere la dimensione del
vissuto religioso).
"The Meaning and End of Religion": in quest'opera, molto conosciuta e controversa, lo
studioso canadese di religioni comparate mostra come il concetto di "religione", lungi dall'essere
una categoria valida universalmente, come generalmente asserito, costituisce invece una
costruzione culturale peculiarmente europea, le cui origini sono relativamente recenti; preferisce
utilizzare il concetto di fede al posto di religione, ma anche questo problematico perch nn
tutte le religioni sono rivelate (tutti i termini che scegliamo sono problematici).
Lo studio etimologico della parola religione (religio in latino) rivela, secondo Smith, come
originariamente e per molti secoli il termine venisse impiegato per designare un atteggiamento
che si riferisce alla relazione fra l'uomo e il divino. Solo gradualmente il significato della parola
ha cominciato a scivolare verso quello di "sistema di obblighi e di credenze". C' la regione per
ogni individuo ma nn ci sono le religioni, ci sono gli atteggiamenti religiosi; inizia ad assumere
una valenza oggettiva, azioni che identificano un mondo religioso che si pu contrapporre ad un
sistema diverso, inizia ad emergere il termine religioni al plurale.
Un lungo processo storico ha condotto all'istituzionalizzazione del termine, che avvenuta
attraverso un meccanismo di reitificazione. Mentre la parola religio denotava originariamente
una forma di piet personale, "religione" ha assunto gradualmente l'implicito riferimento a una
entit astratta (un "significante trascendentale") che, sostiene Smith, nn esiste. La logica
conseguenza l'abbandono dell'uso del termine "religione" negli studi comparativi.
Un primo tentativo di classificare i movimenti religiosi quello compiuto da Max Weber che
distinse tra chiesa e setta sulla base del principio di appartenenza adottato. Secondo Weber la
chiesa inclusiva: la gente vi appartiene a meno che nn decida di uscirne. La chiesa si appella a
giusti e ingiusti, cio nn una comunit selezionata di pochi eletti ma una moltitudine. Al
contrario la setta esclusiva: l'appartenenza nn ereditata ma acquisita nella vita adulta. Le
persone divengono membri di una setta solo se lo scelgono. Inoltre le persone al loro interno si
percepiscono come appartenenti a una comunit coesa, di solito di eletti o di santi. Le scelte
hanno rigidi criteri di ammissione e rigidi codici di comportamento; l'estromissione un rischio. Il
sociologo Weber defin l'autorit carismatica come "fondata sulla devozione all'eccezione
santit, eroismo o carattere esemplare di una singola persona, e dei modelli normativi o ordini
rivelati o impartiti da tale soggetto". L'autorit carismatica una delle tre forme di autorit
esposte nella classificazione tripartita delle autorit di Weber, assieme a quella tradizionale
(autorit attribuita sulla base di un sistema istituzionale) ed alla razionale-legale. Anche i dubbi
religiosi devono porsi il problema dell'organizzazione; come corollario della sua classificazione
Weber si occupa anche del processo attraverso il quale una forma si trasforma in un'altra forma.
Secondo Weber, le sette di successo hanno la tendenza ad evolvere in chiese, ci dipende
sostanzialmente da due fattori: da un lato le sette funzionano meglio come comunit piccole e
Paola Sobrino
prima met degli anni 80. Il movimento. La Chiesa dell'unificazione si presenta come un
movimento ecumenico, missionario, di redenzione dell'umanit ("restaurazione" il termine
preferito dai reologia unificazionisti), attraverso la realizzazione della famiglia ideale basata su
Dio. Il Tempio del popolo e l'Heaven's Gate.
- Movimenti "accettazione del mondo": nn rifiutano il mondo perch vi vedono molto di
buono, le persone nn sono considerate peccatori e peccatrici ma soggetti che sono oppressi e
maltrattati, ci di cui hanno bisogno in particolare una liberazione a livello individuale. La
missione di questi movimenti anche se pu essere espressa in vari modi riassumibile nella
liberazione del vero potenziale di s. Il fine di questi movimenti la autorealizzazione
individuale, per renderla possibile propongono l'uso di tecniche che sono accessibili a
chiunque e che dovrebbero migliorare i propri potenziali mentali e fisici. La meditazione
trascendentale
- Movimenti "compromesso con il mondo": sono soddisfatti del mondo o comunque vi sono
indifferenti, sono impegnati a coltivare la vita interiore dei loro membri attraverso forse
collettive di culto o esercizio spirituale, questo pu avere come effetto che i membri riescano
meglio anche nelle loro attivit quotidiane ma nn questo il fine. Sebbene nn si possano
considerare movimenti di protesta, come quello rifiuto del mondo, questi portano comunque
avanti una certa protesta, ed quella contro le istituzioni religiose che sarebbero prive di
spiritualit, il rinnovamento carismatico che predicano punta a rinvigorire la vita spirituale dei
cristiani e restituir gli i doni perduti.
Questa classificazione radicata nelle condizioni economiche, culturali e sociali.
Rinnovamento carismatico un termine del significato abbastanza ampio, indica quei
movimenti cattolici che insistono molto sul ruolo e l'azione dello Spirito Santo nella propria vita di
fede ed in quella della Chiesa. Per altri un movimento che, originatosi dal pentacostalismo
evangelico, ora ha assunto una dimensione o anche un valore cristiano interconfessionale, il cui
scopo l'adozione dei carismi all'interno delle chiese in cui le varie comunit ed associazioni
carismatiche operano. "Carismatico" una parola generica, che descrive quei cristiani che
ritengono che le manifestazioni dello Spirito Santo viste nei primi tempi della Chiesa sono
discese sugli apostoli.
stile durkheimiano, Bellah sostiene che la religione civile si manifesta nei grandi riti della vita
pubblica.
La religione civile americana trascende lo stato e le istituzioni laiche. Essa legittima solo
condizionatamente. Se applichiamo il discorso di Durkheim secondo il quale nella religione la
societ celebra se stessa, il caso americano ci mostra, secondo Bellah che l'oggetto di
devozione nn necessariamente la societ cos come esiste ma pu essere una realt pi alta
che conferma gli standard che la repubblica si sforza di raggiungere.
Secondo Shils e Young l'incoronazione di Elisabetta II nel 1953 fu un grande atto di
comunicazione nazionale in cui tutti i cittadini britannici furono collegati tra di loro e con la
monarchia. Si pu dire che l'immediato dopoguerra fu un'et dell'oro per la monarchia inglese.
Un elaborato sistema di ritualit pubblica segn la storia dell'Unione Sovietica fin dal sorgere nel
1917. Lo Stato sovietico invest in questo sistema rituale come consapevole politica di governo.
L'ideologia politica sovietica esaltava la razionalit, il materialismo, l'ateismo e il trionfo della
scienza sulla religione. Ci significava nel contesto russo, attaccare la chiesa ortodossa
considerata retrograda e oscurantista e accusata di collaborazione con il regime zarista. Durante
la rivoluzione gli assembramenti collettivi furono sovente espressioni spontanee dell'entusiasmo
popolare. Al contrario negli anni successivi alla morte di Lenin, con Stalin al potere, gli eventi di
massa persero la loro freschezza e la loro spontaneit finendo sotto il controllo dello stato. In
tute le citt furono innalzate tribune permanenti dalle quali i capi politici potessero arringare la
folla; tra le parate la pi famosa divenne quella del primo maggio a Mosca, un monito della
potenza militare sovietica.
I luoghi di pellegrinaggio: il sito principale di pellegrinaggio dell'URSS fu ovviamente il
mausoleo di Lenin; in questo luogo aleggiava un'atmosfera semi religiosa; i visitatori dovevano
transitare davanti alla mummia in rispettoso silenzio e le guardie di sicurezza contribuivano a
indurre il rispetto prevenendo ogni commento, compreso il richiamo alla dottrina di Lenin.
Fondamentalismo: probabilmente nn un termine adeguato per studiare alcune correnti
contemporanee dell'Islam e del giudaismo. In origine infatti in senso al cristianesimo esso ha
implicato una richiesta di ortodossia. Il fondamentalismo nel senso originale del termine un
sistema di credenze predicato in base alla convinzione che la Bibbia sia priva di errori e che la
sua verit sia valida per l'eternit.
Il fondamentalismo peculiarmente cristiano: esso formula le ed di divisione tra ci che si deve
credere e ci che nn si deve credere. La storia cristiana pu essere scritta come una serie di
scismi sulla corretta credenza. Le forme assertive di Islam e giudaismo si differenziano dal
cristianesimo per la priorit che assegnai alla pratica quotidiana. Simboli chiave sono qui, cosa
si mangia e come ci si veste, che nn costituiscono banalit come pu apparire al razionalista ma
sono le basi dell'identit. In pratica in queste religioni nn pu esserci tanta differenziazione
interna sulla base della credenza ma se mai della pratica, il che le distingue nettamente dal caso
cristiano.
Oggi le istituzioni religiose sono destabilizzate in senso triplice: prima di tutto a causa della
situazione generale di pluralismo religioso nella quale difficilmente possono pretendere di
detenere la verit unica; in secondo luogo a causa del calo generale della domanda religiosa e
Paola Sobrino
della partecipazione dei fedeli; infine esse sono minacciate dalla natura dell'individualismo
religioso. I fedeli fanno una selezione, invalidando in gran parte ogni dispositivo dogmatico e
normativo. Meno fedeli e fedeli sempre pi infedeli: questa la realt che devono affrontare tutte
le istituzioni religiose contemporanee in Occidente. (F. Lenoir, Le metamorfosi di Fio)
Il cattolicesimo in Francia: il 69% dei Francesi si dice ancora cattolico. Se si ritengono
fondamento del cattolicesimo la fede in Dio, la partecipazione alla liturgia almeno una volta
all'anno, l'adesione alla dottrina sul peccato e l'esistenza dopo la morte, solo il 21% di questi
cattolici mantiene la propria posizione (e solo il 14% nella fascia d'et compresa tra i 18 e i 29
anni). Riferito all'insieme della popolazione, questo nucleo ne rappresenta solo l'11% (il 5% tra i
giovani). Se si raggiungono criteri quali la fede in Ges figlio di Dio, il mistero dell'eucarestia, la
verginit di Maria, l'infallibilit del papa, la percentuale scende fino a ridursi a un dato quasi
insignificante.
Oggi ciascuno vuole liberamente cercare un senso per la propria vita, trovare risposte al mistero
dell'esistenza, soluzioni contro il male e la sofferenza, ragioni di sperare di fronte al
l'insostenibile muro della morte. Da qualche decennio osserviamo in Occidente lo svilupparsi di
una vere e propria cultura della "ricerca spirituale", che deriva direttamente
dall'ultraindividualizzazione
del religioso e dal desiderio di autonomia delle persone. Ci sono pi ricerche
spirituali individualizzate in un mondo come il nostro, dove il religioso nn assurge pi allo stato di
norma, che nn in un mondo tradizionale in cui l'inquadramento rischia di soffocare l'interrogarsi
individuale. Ai credenti del mondo tradizionale (si religiosi senza farsi troppe domande) si
contrappone il desiderio di impegno personale del soggetto religioso moderno. Si delinea una
concezione del religioso che vuole rompere con il vecchio modello della religione ereditaria e
affermare il libero movimento di un credere incompiuto, di un errante ricerca di verit, di un
interro farsi fluido e aperto.
In Occidente proliferano diversi tipi di tecniche di modificazione che nn hanno pi nulla a che
fare con la complessit dei metodi orientali da cui sono state tratte e che in un contesto
tradizionale si potevano avvicinare solo sotto il controllo di un maestro esperto. Ad es. la
concezione della reincarnazione nella sua forma occidentale si sviluppa in costante interazione
con la tematica dell'autorealizzazione in questo modo, concezione che tende a soppiantare
quella della salvezza nell'aldil. A questo si aggiunge il successo di racconti iniziatici, come
L'alchimista di Paulo Coelho, che omogeneizzano diversi miti, credenze e pratiche medicoreligiose
tradizionali.
Le religioni tradizionali sono collocate sul "mercato" dei significati disponibili: le istituzioni
religiose devono "vendere" il loro "prodotto" ad una etichetta che nn pi obbligata a
"comprare". La circolazione dei beni simbolici in un contesto pluralistico nn del tutto nuova
(Impero Romano). Si assiste comunque allo svilupparsi di comportamenti sempre individuali che
sembrano sempre pi quelli di un consumatore. Alcuni gruppi religiosi si rifanno direttamente alla
logica e ai metodi del capitalismo per rivolgersi ai fedeli: pubblicit, marketing, calcolo e
redditivit, ecc..
Il pentacostalismo attualmente la corrente religiosa di maggior successo. Riassume
Paola Sobrino
l'esperienza di un altro; fino a che punto lecito entrare nella sfera privata di una persona per
conoscerla? sempre e soltanto un aspetto quasi conoscibile, una dimensione in penombra;
un'altra sua difficolt la sua pluralit.
INDUISMO
La pi antica delle religioni, si ha una documentazione anche storica che risale ai primi della civilt
indiana, sono i pi antiche i testi usati in ambito religioso; l'unica che si presenta come una
religione originaria, senza un fondatore, rimanda ad un tempo estremamente remoto in cui quella
religione c'era gi; ha molte caratteristiche che appartengono alle religioni occidentali e orientali.
diffusa soltanto in aree molto circoscritte; fortemente legata al mondo in cui nata e continua a
rimanere la religione dominante; c' stato un momento dove si ha avuto una sua diffusione nel
mondo del sud-est asiatico (nell'Indocina), c' solo l'Isola di Bali che fuori dall'India che
induista; ci fu poi negli anni 80 una nuova diffusione nei paesi occidentali, anche in Italia. "Il
termine hindu si riferisce a una tale molteplicit di tradizioni e concezione che risulta difficoltoso
giungere a una definizione. Il problema della definizione dipende in parte dal fatto che l'Induismo,
al contrario di molte altre religioni, nn ha un singolo fondatore storico, nn ha un sistema unitario di
credenze codificate in un credono in una dichiarazione di fede, nn ha un unico sistema
soteriologico e nn un'autorit centrale o una struttura burocratica." (Gavin Flood)
"Con tale parola si designa nn tanto una religione quanto un'intera cultura, una visione del mondo
e della vita, un modo di essere e di comportarsi, una serie di abitudini quotidiane che si
tramandano da millenni, con scrupolosa tenacia, in senso ad una civilt estremamente fedele al
proprio passato e nella quella predomina una concezione religiosa dell'uomo e dell'universo."
(Stefano Piano)
Veda: il vocabolo "scienza", "dottrina"; pi precisamente "sapere sacro lo religioso". In senso
ristretto, indica, nella letteratura dell'India, le quattro raccolte (samhita) del Rigveda (Veda degli
inni), del Samaveda (Veda delle melodie), del Yajurveda (Veda degli incantamenti). In senso pi
ampio, che anche quello tradizionale, designa tutto un complesso di monumenti letterari che,
muovendo dal Rigveda, attraverso i Brahmana e gli Aranyaka giungono fino alle Upanisad, le quali
sono considerate la fine (anta) del Veda e costituisco la base di quel sistema filosofico che si
chiamer appunto Vedanta.
Bhagavadgita (sanscrito; Canto del Divino o Canto dell'Adorabile o, meno comunemente,
Srimadbhagavadgita; il Meraviglioso canto del Divino) un poema di contenuto religioso di circa
700 versi, diviso in 18 canti. Nell'induismo possiamo vedere una religione sia politeista che
monoteista perch molto spesso le divinit si confondono e trasformano l'una nelle altre, tutte
forma di un'unica divinit. La nozione pi pertinente che caratterizza e riassume la vita religiosa di
un hindu quella che richiama il nome tradizionale varnasramadharma considerato esso stesso
sinonimo di "religione induista". Collegata alla duplice nozione del varnasramadharma , la
nozione dei "quattro scopi legittimi della vita" (purusarta) composti dai tre legittimi obiettivi mondani
(trivsarga) e uno, moksa, che li trascende tutti.
- Artha: ricchezza materiale, successo, benessere, potere, anche politico; in tal senso il manuale
Paola Sobrino
- Jnana Yoga il sentiero della conoscenza; secondo questo Yoga, la liberazione (Moksha) e
l'unione con Dio si possono acquisire per mezzo della conoscenza di Brahman, riconoscendo il
Brahman come il proprio S. La liberazione del Samsara (ciclo delle nascite e delle morti)
ottenuta grazie alla realizzazione dell'identit dell'anima individuale (jiva) con l'Anima Suprema
(Brahman).
Paola Sobrino
Le prescrizioni dei confuciani riguardo alla condotta sociale del singolo e dei membri di un
gruppo solo nel corso del tempo divennero normative per cerchie sociali pi vaste. L'impiego di
massime confuciane nelle sentenze giudiziarie, la diffusione delle dottrine attraverso l'esempio e
le scuole, e nn da ultimo la prassi amministrativa, condussero a una progressiva
confucianizzazione della societ, onde a partire dal X secolo si pu propriamente parlare di una
societ confuciana in Cina. Questo per vale sostanzialmente solo per le regole dei rapporti
sociali.
Secondo Kent Deng, professore di storia economica alla London School of Economics, fra gli
intellettuali cinesi si possono individuare tre posizioni distinte riguardanti il futuro politico della
Cina: la nuova-sinistra, i liberali, e il neo-confucianesimo. I neo-confuciani infine vedrebbero
nella cultura tradizionale cinese l'unica ricerva possibile di energie e valori capaci di dare
legittimit alla classe dirigente assecondando allo stesso tempo le esigenze di una popolazione
ancora in larga parte rurale e qualitativamente (suzhi) arretrata.
TAOISMO
Il Taoismo o Daoismo, termine di origine occidentale, designa sia le dottrine a carattere
filosofico e mistico, esposte principalmente nelle opere attribuite a Lao-tzu e Zhuangzi.
Nonostante la distribuzione ubiquitaria in Cina e la ricchezza di testi, si tratta probabilmente della
meno conosciuta tra le maggiori religioni al mondo. Come ricorda Stephen R. Bokenkamp, i
cinesi nn possedevano un termine per indicare le proprie religioni fino all'arrivo del Buddhismo
nei primi secoli della nostra Era, quando opposero al Fojiao (gli insegnamenti del Buddha) il
Daojiao.
Laozi o Lao Tzu una delle maggiori figure della filosofia cinese, la cui esistenza reale ancora
dibattuta. Attenendosi alla tradizione cinese, egli visse nel VI .C., anche se molti storici
collocano la sua vita nel IV secolo a.C., il periodo delle cento scuole di pensiero e degli Stati
Combattenti.
Il Tao Te Ching o Daodejing un testo cinese di 5000 caratteri, composto di 81 capitoletti, per il
quale nn sono certe datazione e attribuzione. Il libro di difficolt comprensione e permette di
affrontare diversi piani di lettura e di interpretazione.
Tao (la Via o il Sentiero), spesso tradotto come il Principio, uno dei principali concetti della
filosofia cinese. Il termine Tao, ha assunto diversi significati nel tempo. I principali sono:
- Il Principio, l'Eterno Assoluto, la Fonte impersonale e trascendente di tutto ci che esiste, l'Essere
eterno di Dio al di la del divenire del mondo.
- La Via nella quale procede tutto ci che esiste nell'universo, il movimento o mutamento
incessante del mondo. Nel Daodejing questi due significati si trovano de istinti e precisati:
Daodejing significa infatti il libro (jing) del Principio (Dao) e della sua Azione (Te, potere di azione
del Tao da cui nasce tutto ci che esiste).
- Il terzino significato riguarda la capacit e la correttezza di praticare un'arte, nel seguire una certa
via: il Tao del guerriero (l'abilit nelle arti marziali), il Tao dell'amore (l'arte dei rapporti amorosi e
sessuali), il Tao del governo, della politica. Ancora il Tao alla base dell'ordine naturale delle cose,
la via operante del mondo quando l'uomo lo lascia scorrere come .
Paola Sobrino
Il concetto di yin (nero) e yang (bianco) ha origine dall'antica filosofia cinese, molto probabilmente
dall'osservazione del giorno che si tramuta in notte e della notte che si tramuta in giorno o dalle
osservazioni e riflessioni che Lao-Tzu faceva nei confronti del fuoco, notandone il colore, il calore,
la luce e la propensione della fiamma di svilupparsi.
Il Chi o Ki, letteralmente forza della vita, o semplicemente energia, essenzialmente la
manifestazione del Tao attraverso il ciclo di Yin e Yang. l'energia che prevede e vitalizza tutte le
cose dell'universo. Essa il Tao, in circolo nell'universo. Il Chi pu essere nell'aria che si respira,
ma nn come l'ossigeno o qualsiasi altro elemento gassoso che compone l'atmosfera, qualcosa
di pi profondo.
Il Wu wei, o legge dell'agire senza agire. Ad es. i pianeti girano attorno al sole senza che facciano
alcuno sforzo per agire, oppure il bambino cresce senza che faccia alcunch perch ci avvenga.
Ancora, prendendo un es. letterario, si pu ricorrere alla analogia di un pino e. Di un salice sotto
una tempesta di neve. Il pino rigido e la neve si ammassa sopra di esse fino a spezzarlo, il
secondo si piega e la neve scivola gi. Il taoismo sia esso filosofico, religioso, religione popolare,
ha alcune linee di pensiero sottostanti e comuni che sono:
- La nozione che tutti i fenomeni siano legati tra loro in una rete infinita di forze che interagiscono
in un flusso infinito.
- Il concetto del primitivismo, ovvero l'idea che la societ e l'uomo starebbero meglio se
ritornassero allo stato di primitiva semplicit.
- Infine la convinzione che per alcuni, tramite particolari regimi alimentari, mistici, alchemici o
sessuali, possono raggiungere un tipo di trascendenza che si manifesta con la longevit,
l'invulnerabilit, il carisma e la capacit di manipolare le forze circostanti.
ISLAMISMO
Islamismo una religione monoteista che ha come dio Allah, il libro sacro il Corano. L'Islam
(sottomissione a Dio, che serva dalla radice S-L-M, riconducibile al campo semantico della
"pienezza, completezza, pace) una religione monoteista; musulmano il nome dato a chi la
osserva. L'Islam si manifestato per la prima volta nella cittadina di La Mecca (penisola araba) nel
VII secolo dell'era cristiana. Suo portavoce stato Maometto (Muhammad), considerato dai
musulmani l'ultimo e definitivo profeta inviato da Dio al mondo intero. Quanto a numero di fedeli,
l'Islam (con tutte le sue variante) al secondo posto con 1,57 miliardi di fedeli, dopo il
Cristianesimo che, con tutte le sue varianti, di fedeli ne ha 2,1 miliardi. Maometto (La Mecca, 570
circa - Medina, 8 giugno 632) stato il fondatore e profeta dell'Islam, ed considerato dai
musulmani l'ultimo esponente di una lunga tradizione profetica all'interno della quale occupa una
posizione di assoluto rilievo. Messaggero di Dio e Sigillo dei profeti (Khatim al-anbiya), per citare
solo due degli epiteti onorifici che gli sono tradizionalmente riferiti, sarebbe stato incaricato da Dio
stesso - attraverso l'arcangelo Gabriele - di divulgare il suo verbo Tra gli Arabi.
L'Egira (arabo: hijra, emigrazione) indica il trasferimento dei primi devoti musulmani e del loro
capo Maometto dalla natia Mecca alla volta di Yathrib. L'Egira per antonomasia quella che
organizz nel 622 lo stesso Maometto verso la citt-oasi di Yathrib, poi rinominata Medina (Citt
del Profeta). Ci fu la conseguenza nn solo della crescente ostilit dei suoi concittadini che
Paola Sobrino
temevano di veder danneggiati i propri interessi commerciali e vilipesa la propria fede, ma anche
per il fatto che le trib di Yathrib gli avevano proposto assumere il ruolo super partes di hakam
(arbitro) per gestire i rapporti ostili tra le varie comunit dell'oasi (cosa che egli fece varando la
costituzione di Medina). L'anno in cui questo trasferimento ebbe luogo, venne poi prescelto si
dice all'epoca del secondo califfo Umar ibn al-Khattab - come inizio del calendario islamico, basato
su una scansione temporale di tipo lunare.
Il Corano (arabo: al-Qur an; la lettura o la recitazione salmodiata) il testo sacro della religione
dell'Islam. Per i musulmani il Corano, cos come lo si legge oggi, rappresenta il messaggio rivelato
quattordici secoli fa da Dio a Maometto per un tramite angelico, destinato a ogni uomo della
terra. Venne dettato da Maometto a vari testimoni che ne impararono a memoria alcuni versetti o
tutto il suo corpus, e vari compilatori. Il Corano diviso in 114 capitoli, detti sure, a loro volta divise
in 6236 versetti. Le sue nn sono disposte in ordine cronologico ma secondo la lunghezza (cosa
che rende complicatissima un'accettabile comprensione del Testo Sacro islamico attraverso un sua
lettura superficiale), anche se per i musulmani esse sono state disposte nell'ordine in cui furono
insegnate al profeta Maometto dall'arcangelo Gabriele e quindi come il profeta le avrebbe
successivamente recitate si fedeli durante il mese di ramadan. L'ordine nn riflette comunque la loro
importanza in quanto per i fedeli dell'Islam esse sono tutte egualmente importanti.
Allah la parola araba con cui Dio definisce Se stesso nel Corano. Derivante dalla radice
arabo-semantica -i-h, che indica la generica divinit, il termine passato ad indicare il Dio Uno e
Unico della religione musulmana (nn quindi Uno e Trino come per la cristianit). Per il Corano,
Allah il benevolo Creatore ex-nihilo dell'universo (Creatore dei cieli e della Terra), suo continuo
plasmatore, eterno, onnipotente, onnipresente, onnisciente, benevolo con le sue creature.
La moschea il luogo di preghiera per i fedeli dell'Islam. La parola italiana deriva direttamente
dallo spagnolo mezquita, a sua volta originaria dalla parola araba masjid che indica il luogo in cui si
compiono le sujud, le prosternazioni che fanno parte dei movimenti obbligatori che deve compiere
il fedele orante. In quanto luogo di preghiera la moschea nn ha elementi indispensabili ma solo utili
al suo scopo. infatti possibile pregare anche all'aperto, o dentro una casa qualsiasi, perch il
terreno riservato alla salat (preghiera obbligatoria) sia delimitato da qualche oggetto (tappeto,
stuoia, mantello, sassi) e sia il pi possibile esente da sozzure, poich il luogo della preghiera deve
essere esente da evidenti sporcizie che potrebbero contaminare chi col terreno debba entrare in
contatto, come appunto accade nella salat.
Gli arkan al-Islam (Pilastri dell'Islam) sono quei doveri assolutamente cogenti per ogni musulmano
osservante (adulto e sano di corpo e mente) per potersi definire a ragione tale. La loro intenzionale
evasione comporta una sanzione morale o materiale. Essi sono:
- La shahada o testimonianza di fede (affermazione espressa con retta intenzione, dell'esistenza di
Dio Uno e Unico nella missione profetica di Maometto).
- La salat, preghiera canonica da effettuare 5 volte al giorno, in precisi momenti (awqat) che sono
scanditi dal richiamo dei mu adhdhin (muezzin) che operano nelle moschee (oggi spesso sostituiti
da registrazioni diffuse con altoparlanti).
- La zakat, (l'elemosina) devoluta volontariamente a persona bisognose, organizzazioni di carit.
- Sawm ramadan - ovvero digiuno- dal sorgere del sole al tramonto dl sole - durante il mese di
Paola Sobrino
Jihad, parola araba, che significa "esercitare il massimo sforzo". La parola connota un ampio
spettro di significati, dalla lotta interiore spirituale per attingere una perfetta fede fino alla guerra
come risposta in caso di attacco. Il termine fa riferimento ad una delle istituzioni fondamentali
dell'Islam. Oggi il termine usato in numerosi circoli come se avesse una dimensione
esclusivamente militare. Per quanto questa sia l'interpretazione pi comune di jihad, degno di
nota che la parola nn usata strettamente in questo senso nel Corano. anche vero, tuttavia, che
la parola usata in numerosi hadith sia in contesti militari che nn militari.
EBRAISMO
La diaspora ebraica: la distribuzione un po' in tutto il mondo di comunit ebraiche; la consistenza
della religione ebraica rimane abbastanza bassa. L'Ebraismo nn una religione che cerca nuovi
adepti (lo contraddistingue dall'islamismo e dal cristianesimo), tende ad essere una religione degli
ebrei, un radicamento della religione nella discende d'et, di essere parte di una comunit.
stato un gruppo religioso assoggettato a molte persecuzioni.
Ebraismo: religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli ebrei. una delle pi
antiche religioni monoteistiche, dalla quale derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo
originario risale alla credenza di un Dio nazionale, Yahweh, che stringe con il suo popolo un patto
speciale. Probabilmente gli ebrei avevano in origine una religione simile a quella dei popoli vicini; il
monoteismo sorse gradualmente tra i gruppi che facevano capo ai profeti e si afferm
definitivamente dopo l'esilio di Babilonia. Dal periodo del Secondo Tempio in poi (cio a partire dal
VI sec. a.C.), la religione degli israeliti detta pi propriamente Giudaismo. Yahweh, nome ebraico
di Dio. La forma del nome, che dagli Ebrei nn pronunciato, nota da adattamenti greci. YHWH,
la scrittura consonantica Yhw, Yh, e Yw che compare sui papiri aramaico dei Giudei di Elefantina,
fa supporre una pronuncia attestata dal resto anche dai nomi teofori. Il significato resta tutt'ora
oscuro; la spiegazione biblica (Esodo 3,14 "io sono colui che sono") va considerata come il riflesso
di un possibile etimo, legato all'esistere o al far esistere. La concezione di Dio nell'Ebraismo
rigorosamente monoteistica. Dio un essere unico indivisibile incomparabile che la causa prima
dell'universo e la causa ultima di tutta l'esistenza. La tradizione ebraica insegna che il vero
"aspetto" di Dio incomprensibile e inconoscibile, persino nelle visioni profetiche. Nell'Ebraismo,
l'unico Dio di Israele il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, che la guida del mondo, ha liberato
Israele dalla schiavit in Egitto e ha dato loro le leggi sul Monte Sinai. Nella religione ebraica Dio
quindi visto come l'Essere Supremo, creatore, governatore del mondo e degli uomini, giudice
supremo e padre, la cui giustizia temperata dalla misericordia, i cui propositi sono realizzati da
agenti prescelti che possono essere sia angeli, sia individui e/o nazioni. Dio comunica la sua
volont attraverso profeti e altri strumenti da Lui prescelti.
Genesi 1
- In principio Dio creo il cielo e la terra.
- Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava
sulle acque.
- Dio disse: "Sia luce!". E luce fu.
- Dio vide che la luce era cosa buona e separ la luce dalle tenebre
- E chiam la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Nella prima versione la creazione dei primi uomini si inserisce nello schema dei sette giorni ed
visto come l'apice del lavoro di Dio: "E Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la
nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli
animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. E Dio cre l'uomo a sua immagine; a
immagine di Dio lo cre; maschio e femmina li cre. Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e
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moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra." (Genesi 1,26-28)
Nella seconda versione Adamo viene plasmato con la polvere della terra: "Allora il Signore Dio
plasm l'uomo con la polvere del suolo e soffi nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un
essere vivente." (Genesi 2,7)
La parola ebraica adam, "uomo", presenta infatti la stessa radice della parola ebraica adam,
"terra". Gi anticamente presso gli Ebrei "alleanza" indicava il rapporto di convivenza di due parti,
con i diritti e i doveri che ne derivavano. Nella Bibbia, il termine ricorre per ricordare l'alleanza tra
Yahweh e l'umanit, per esempio quando, dopo il diluvio universale, Yahweh fa il patto di nn
sterminare pi l'umanit con l'inondazione completa della Terra e a riprova di ci indica
l'arcobaleno come simbolo di tale patto. Tra le molte stipulazioni di alleanza tra Yahweh e il popolo
d'Israele, la pi importante quella avvenuta sul Monte Sinai. Qui Yahweh fece conoscere i propri
ordini al popolo ebraico a cui impose l'obbligo di adorare Lui solo con l'esclusione di tutti gli altri
dei, promettendogli la propria protezione, benedizione e la concessione della Terra d'Israele a
patto che seguisse i dettami.
Nella Bibbia ebraica il Profeta (nevi) una persona che parla in nome e per conto di Dio. Circa le
finalit delle parole e dell'operato dei profeti, essi sono relativi a un preciso contesto storico (che
solitamente nn ci noto con precisione) e riguardano prevalentemente:
- Condanna delle nazioni straniere, viste come idolatre o alle quali il popolo o il re si rivolger
cercando aiuto invece che a Dio.
- Denuncia del culto di divinit straniere, in particolare il cananeo Baal.
- Denuncia delle ingiustizie sociali verso poveri, vedove, orfani, stranieri.
- Esortazione a mantenere la fede in Dio anche nei momenti di particolare difficolt, con la
promessa che le cose volgeranno infine al meglio (Ezechiele e Geremia durante l'esilio a
Babilonia).
- Indicazioni di natura prettamente politica rivolte ai re (Geremia circa l'invito alla sottomissione alla
potenza babilonese).
Messia: nell'Antico Testamento, il personaggio oggetti dell'unzione divina, re o sommo sacerdote.
Nell'uso posteriore il nome si specializza a indicare "l'unto" per eccellenza, inviato dal Signore
come re e salvatore del popolo eletto; in tal senso, nella traduzione greca Cristo, viene applicato
dai cristiani a Ges a partire dal Nuovo Testamento. Nell'Antico Testamento l'attesa del M.
(Messianismo) si esplicita in varie forme, documentate essenzialmente nei libri profetici, ma
accennate anche negli altri libri biblici, e particolarmente nei Salmi.
Torah una parola ebraica che significa "insegnamento" (tradotta spesso in modo riduttivo, come
"legge"). Con questo termine si indicano i primi 5 libri del Tanakh (Bibbai ebraica), conosciuti anche
con il nome greco di Pentateuco, forse in riferimento al rotolo di pergamena in cui sono scritti.
Sono noti anche come Chumash (o Humash), che deriva da Hamesh.
Il Talmud (insegnamento, studio, discussione) uno dei testi sacri dell'ebraismo. Il Talmud,
assieme ai Midrashim ed altri testi Rabbinici o mistici noti nel Canone ebraico, considerato come
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trasmissione e discussione orale della Torah. La Torah orale fu rivelata a Mos sul Monte Sinai
trasmessa a voce, di generazione in generazione, fino alla conquista romana. Il Talmud fu fissato
per iscritto solo quando, con la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, gli Ebrei
temettero che le basi religiose di Israele potessero finire.
Nell'Ebraismo c' la convinzione che gli ebrei siano il popolo eletto, nel senso che siano stati
scelti per far parte di un'alleanza con Dio. Questa idea riscontrata per la prima volta nella Torah
ed elaborata nei libri successivi della Bibbia ebraica (Tanakh). Molto stato scritto sul tema
dell'elezione divina e argomenti correlati, specialmente nella letteratura rabbinica. Le tre maggiori
correnti ebraiche (ortodosso, conservatore e riformato) mantengono la convinzione che gli ebrei
siano stati scelti da Dio per uno scopo.
Shabbat, il giorno di riposo settimanale che dura da poco prima del tramonto del venerd sera al
calar della notte sabato sera - commemora il rispos di Dio dopo i sei giorni della creazione.
Questo giorno svolge un ruolo fondamentale nella pratica ebraica ed regolato da un ampio
corpus di legge religiosa. Al tramonto del venerd, la donna in famiglia accoglie lo Shabbat
accendendo due o pi candele e recitando una benedizione. La cena inizia con il Kiddush, una
benedizione recitata ad alta voce davanti a una coppa di vino e il Mohtzi, una benedizione recitata
sul pane. consuetudine avere il challah, due pani intrecciati posti sul tavolo. Durante lo Shabbat
proibito agli ebrei di esercitare qualsiasi attivit che rientri nelle 39 di malakha, lavoro. In relata le
attivit vietata di Shabbat nn sono lavoro nel senso usuale: comprendono azioni come accendere
un fuoco, scrivere, usando denaro e trasportare in pubblico. Il divieto di accendere un fuoco stato
esteso in epoca moderna alla guida di un'auto, che coinvolge combustibile che brucia, e l'utilizzo di
energia elettrica.
Pesach (Pasqua) una settimana di festivit che inizia alla sera del giorno 14 di Nisan (il primo
mese del calendario ebraico), che ricorda l'esodo dall'Egitto. Fuori di Israele, Pesach viene
celebrata per otto giorni. Nei tempi antichi, coincideva con la mietitura dell'orzo. l'unica festa che
si incentra su celebrazione domestica, il Seder di Pesach. Prodotti lievitati (chametz) vengono
rimossi dalla propria casa prima della festivit e nn sono consumati per tutta la settimana. Le case
sono accuratamente pulite per assicurarsi che nn rimanga nessun prodotto di pane e affini, e le
ultime briciole di chametz vengono bruciate simbolicamente la mattina del Seder. Al posto del pane
di mangia la matzat (pane azzimo).
Shavuot (Pentecoste) celebra la rivelazione della Torah agli Israeliti su Monte Sinai. Nota anche
come Festival dei Bikurim, o primi frutti in tempi biblici coincideva con la raccolta del grano. Le
tradizioni dello Shavuot includono maratone notturne di studio dette Tikkum Leil Shavuot, con la
consumazione dei latticini, letture del libro di Rut, decorazioni di case e sinagoghe con piante, e
abiti che simboleggiano la purezza.
Sukkot (tabernacoli) commemora i 40 anni che gli Israeliti passarono vagando per il deserto verso
la Terra Promessa. La ricorrenza viene celebrata con la costruzione di capanne temporanee dette
sukkot che rappresentano i rifugi mobili costruiti durante le peregrinazioni nel deserto.
Kasherut (adeguatezza) indica, nell'accezione comune, l'idoneit di un cibo a essere consumato
dal popolo ebraico. Il cibo che risponde ai requisiti di kasherut definito kasher (adatto). A causa
del gran numero di leggi che la regolano e dalla complessa casistica, per preparare un pasto
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kasher necessaria una grande dimestichezza con le varie regole; questa la ragione per cui nei
ristoranti kasher e negli stabilimenti industriali kasher presente un sorvegliante (Mashghiah) che
ha il compito di vegliare sul rispetto di dette norme al fine di garantire al consumatore la kasherut
del cibo. Solo la carne di particolari specie permessa. Mammiferi che masticano e hanno gli
zoccoli fessi possono essere kasher, se hanno entrambe le qualit. Ma se hanno una caratteristica
e nn l'altra sono specificamente esclusi. Sono quindi considerati puri in linea di massima, bovini,
ovini e cervidi, mente nn lo sono gli equidi, i suini, le scimmie, tutti i rettili e gli insetti anche se con
zampe. Nel 2008, una sentenza rabbinica ha determinato che le giraffe e il loro latte sono
ammissibili e devono essere considerarsi kasher.
Cabala: complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche circa Dio e l'universo, che si asservivano
rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate da generazione a generazione. In tale
accezione il termine usato nn prima del XIII secolo. Si possono distinguere nella cabala:
- Una letteratura mistica in senso stretto, che tratta principalmente dell'esperienza diretta del divino
e del conseguimento dell'unione con Dio attraverso tecniche varie.
- Una letteratura pi propriamente iniziatica, in cui l'accento posto sul carattere segreto ed
elitario degli insegnamenti e dei riti.
- Una letteratura a carattere magico ed occultistico.
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