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Martin Heidegger
Il concetto di tempo
Il nichilismo europeo
NIETZSCHE
Il princiPio di ragione
La poesia di Holderlin
Lettera sull'«umanismo»
(con ErnstJunger)
Parmenide
Segnavia
Seminari
ADELPHI EDIZIONI
TITOLO ORIGINALE: INDICE
Nietzsche
LIBRO PRIMO
Pr~~a 19
tradizionale 47
WWW.ADELPHI.IT
La volontà come volontà di potenza 49
ISBN 88459-1058-X
La volontà come affetto, passione e sentimento 55
« I ncipit tragoedia » 236
L'interpretazione idealistica della dottrina nietz
scheana della volontà 65 La seconda comunicazione della dottrina dell'e
terno ritorno 240
Volontà e potenza. L'essenza della potenza 69
«La visione e l'enigma» 244
La domanda-guida e la domanda fondamentale
della filosofia 76 Gli animali di Zarathustra 252
Le cinque tesi sull'arte . 78 «Il convalescente» 255
Sei fatti fondamentali ricavati dalla storia dell'e La terza comunicazione della dottrina dell'eter
stetica 86 no ritorno 269
L'ebbrezza come stato estetico lOO Il pensiero dell'eterno ritorno nelle annotazioni
La dottrina kantiana del bello. Il suo fraintendi non pubblicate 274
mento a opera di Schopenhauer e di Nietzsche 114 Le quattro annotazioni dell'agosto 1881 278
L'ebbrezza come forza creatrice di forme 121 Esposizione sinottica del pensiero dell'eterno ri
Il grande stile 130 torno: l'ente nel suo insieme come vita, come
forza; il mondo come caos 285
La fondazione delle cinque tesi sull'arte 143
La discrepanza, che suscita sgomento, tra arte e La perplessità della « antropomorfizzazione »
dell'ente
299
verità 146
La verità nel platonismo e nel positivismo. Il ten La dimostrazione nietzscheana della dottrina
dell'eterno ritorno
306
tativo nietzscheano di rovesciare il platonismo
in base all'esperienza fondamentale del nichi Il presunto procedimento «naturalistico» nella
metafisica
La cosiddetta «opera capitale» di Nietzsche
393
399
I IV. L'ETERNO RITORNO DELL'UGUALE
E LA VOLONTÀ DI POTENZA (1939) 543
La differenza ontologica
L'essere come a priori
700
708
I Soggettità e soggettività
Leibniz, «Le ventiquattro tesi»
905
908
L'essere come iMa, come à:ya90v, come condi IX. SCHIZZI PER LA STORIA DELL'ESSERE
zione 716
COME METAFISICA (1941) 911
Il progetto dell'essere in quanto volontà di po Per la definizione essenziale della metafisica mo
tenza 725
derna 912
730
Introduzione 745
Riflessione e rappresentazione 916
Il nichilismo 758
Il trascendentale 918
Il superuomo 773
Essere - realtà effettiva volontà 918
La giustizia
Essere e coscienza (esperita secondo la storia del- .
792
l'essere) 919
I
VII. LA DETERMINAZIONE DEL NICHILI
SMO SECONDO LA STORIA DELL'ES L'essere 921
Essere 923
Esistenza 924
927
927
887
rappresentare 893
I
Postfazione di Franco VolPi
Glossario
941
975
".
':7:~~
J,'
Durchlafl: "condotto» (I, 465). Durch/li.ssig: «permeabile,. (I, Eintracht: «concordia », «concordanza ». Cfr. Zwietracht: «di
472). scordia ».
durchsichtig: "trasparente». Detto del fenomeno dell'arte (I, einverleiben: «assimilare », «incorporare ».
durchstimmen: «dare il tono» (l. 129). enden, be-enden: «finire». La locuzione das Be- und Ge-endete in
dica" ciò che è e ha finito» nel senso del compiuto (II, 868).
echt: "genuino». Distinto da eigentlich: "autentico ... Das Ende: «la fine», ma anche «il fine». Heidegger tradu
Ecken-steher: «colui che sta in un angolo lO. La parola significa ce così alla lettera 'tÉÀ.Oç. L'espressione das (sich)-im-Ende-Ha
comunemente una persona che sta all'angolo di una strada o ben: « l'aver(si)-nella-fine» è la traduzione di mEÀ.ÉXEt<x (II,
di una piazza, da dove guarda senza far nulla; ha quindi an 868).
che il senso di «fannullone .. o «perditempo ». Il corrispon entbergen: "svelare ». Entbergung: « svelamento lO. Caratteristica
dente latino è: cessator, qui oras platearum occupat (Grimm). In del darsi dell'essere (II, 854). L'opposto è verbergen: "vela
Nietzsche, e in Heidegger, che intende il termine secondo il re» (cfr.).
suo etimo, diventa la caratterizzazione dell'uomo in quanto enteignen: «espropriare ». Enteignis, Enteignung: «espropriazio
questi è l'essere che vede inevitabilmente le cose in una visio ne ». Cfr. ereignen.
ne «angolare », prospettica (I, 317-18, 329).
entfalten: «dispiegarsi », «svilupparsi ». Entfaltung: « spiega
eigentlich: «autentico». Eigentlichkeit: «autenticità». Vereigentli mento », "dispiegamento ", «sviluppo ».
chung: "appropriazione autentica lO.
Entgegnung: «replica» (II, 561).
Eignung: «proprietà », «attitudine ». Se si considera che il ter
mine è usato anche per rendere il concetto aristotelico di entlassen: «rilasciare ». Ent-lassung: «il ri-Iasciare» (II, 883).
MV<Xf.uç, si potrà stabilire una corrispondente correlazione Entmenschlichung: «disantropomorfizzazione».
tra ÈVÉQYEt<x ed Ereignis (che significa " even to lO, ma cui biso entscheiden: «decidere ». Entscheidung: «decisione». Sull'abuso
gna dare in tal caso il senso di "evento-appropriazione»). della parola cfr. I, 395. Vor-entscheidung: «pre-decisione» (I,
ein-bilden: «formare-dentro ", «immaginare ». Ein-bildung: «for 438). Entschiedenheit: «fermezza », «decisività» (II, 863).
mare-dentro», "immaginazione». Das ein-gebildete Bild: «l'im Cfr. Scheidung: «cesura» (I, 132), «recisione» (I, 328),
magine formata-dentro, immaginata» (I, 419). Cfr. anche «scissione" (I, 395; II, 775).
II,659. sich ent-schlieflen: «ri-solversi» (I, 166). Ent-schlossen: «ri-solu
einfalten: «avviluppare ». È la traduzione del termine leibnizia to» (I, 299). Ent-schlossenheit: «ri-solutezza" (I, 59-60, 63).
no envelopper. Il contrario è ausfalten: «svìluppare », che ren Entschlufl: «risoluzione».
de dévelapper. Das Einfiiltige: «il semplice ». entschranken: «sciogliere da limiti» (II, 697).
Eingestandnis: «ammissione» (II, 844, 935). Entselbung: «abnegazione ».
das Eingrenzende: «ciò che delimita ». È la traduzione di 'tò 6QL das Entsetzen: «lo sgomento ».
tov. entspringen: «scaturire ». Entspringung: «scaturigine ». Con l'e
Einklang: "consonanza» (I, 187).
spressione wurz.elhaft erwirkende Entspringung Heidegger tra
sich einlassen: «lasciarsi coinvolgere» (II, 830, 860).
duce il concetto leibniziano di originatio radicalis (II, 898).
einriiumen: « concedere (spazio) ». Cfr. ausraumen: «sgombera
das Ent-stehen: «il venire-a-stare ». Traduce yévEC1Lç (II, 875).
re (lo spazio)>>, «togliere di mezzo» (11,614,765). entwerten: «svalutare». Entwertung: «svalutazione».
T
Glossano 997
996 GlossOrW
suoi aspetti e viene fornita una mappa degli altri luoghi im
entwickeln: «svilupparsi », «svolgersi lO. Entwicklung: «svilup portanti in cui è trattato: nel Bmf ilber den «Humanismus »,
po ". «svolgimento». come si è detto, nelle quattro conferenze del 1949 Einblick in
Entwirklichung: «derealizzazionelO (I, 414). das, was ist e soprattutto in ldentitat und Differenz (Zur Sache
Entwurf: «progetto ». Leitentwurf: «progetto-guida lO. des Denkens, cit., pp. 38-39).
E ntzug: «sottrazione». Usato in coppia con Verweigerung per erhalten: «ottenere e mantenere» (I, 530).
esprimere il fatto che l'essere non si dà mai nella manifesta erhellen: «chiarire », «illuminare ».
tività e nella trasparenza totali della sua essenza, ma implica
in sé il momento del velamento, della latenza, cioè della sot ErhOhung: «elevazione ». Cfr. Verkliirung: «trasfigurazione ».
trazione e del rifiuto. È proprio mediante questo gioco di Steigerung: «potenziamento ».
donazione e sottrazione che l'essere si riferisce all'uomo, Erinnerung: «ricordo », «rievocazione ». Il termine è distinto
cioè si dà in "riferimento» (Bezug) all'uomo (II, 825, 836, da Gediichtnis (<< ricordo» nel senso di « memoria») in quanto
843,855). indica l'atto del rievocare intenzionalmente qualcosa. La di
Entzweiung: "divisione» (I, 187). Scheidung: «scissione lO, «se stinzione corrisponde a quella tra àv61''\ITJotç e 1'''''1'11 che si
parazione ». Trennung: «separazione ». trova in Platone e Aristotele. Gediichtnis, 1'''''1'11, è una capa
cità, una potenza passiva; Erinnerung, àVal''\ITJOLç, è l'atto.
Epoche: «epoca». Heidegger connette la determinazione di r. Quando conia l'espressione Erinnerung in die Metaphysik
un'epoca storica con l'btOXtl dell'essere, cioè il trattenersi di li contro la reggenza grammaticale abituale del termine che
quest'ultimo (II, 849). Allo stesso modo, nella conferenza
Zeit und Sein (1962), spiega: « Storia dell'essere significa l'in
i
,:L,I vuole la preposizione an e l'accusativo - Heidegger fa leva,
come già Hegel aveva suggerito, sull'etimologia di er-innern:
sieme delle destinazioni (Geschick) dell'essere, destinazioni « mandare dentro di sé ", «interiorizzare », cioè re-cordare.
(Schickungen) nelle quali sia il destinare sia l'impersonale (das Per rendere l'allusione heideggeriana si è tradotta l'espres
Es) che destina trattengono la loro manifestazione. Tratte sione con: «il ricordo che entra nel cuore della metafisica»
nersi si dice in greco Èn:0xT!. Donde il parlare di epoche del (II, 931-39).
destino dell'essere» (in Martin Heidegger, Zur Sache des
Denkens, Niemeyer, Tiibingen, 1969, p. 9). Heidegger non è Erkenntnisgrund: «fondamento conoscitivo". È la ratio cogno
comunque il primo a connettere etimologicamente «epoca" scendi. Cfr. Sachgrund: «fondamento reale », ratwessendi.
al greco btoXtl. Fu preceduto, per citare un esempio illustre, erleben: «vivere ». Erlebnis: «esperienza vissuta» (I, 95).
da Bossuet nella Prefazione al suo Discours sur l'histoìr~ uni
verselle, dove, parlando delle scansioni in cui si articola la Er-losung: «redenzione» (II, 883). La grafia mette in rilievo il
storia, egli scnve: «C'est ce qui s'appelle époque, d'un mot fatto che la redenzione è un riscatto e una liberazione (Lo
grec qui signifie s'arreter, parce que on s'arrete là, pour con sung). Cfr. Heil: "salvezza» e Rettung: «salvazione ».
sidérer comme d'un Iieu de repos tout ce qui est arrivé de Ermiichtigung: «autorizzazione », «ottenimento del potere ",
vant ou après, et éviter par ce moyen les anachronismes, c'est ~.il conferire, il dare il potere» (I, 534). Ermiichtigung zur
à-dire cette sorte d'erreur qui fait confondre les temps» Ubermiichtigung: «dare il potere del su perpotenziamento »
(Oeuvres, Bibliothèque de la Pléiade, Gallimard, Pari s, 1961, (II,753).
p.667).
Ermoglichung: «il rendere possibile ». È un carattere dell'à
erdichten: « inventare" (I, 169). Cfr. dichten: « poetare l'. i'n06\' platonico in quanto è condizione di possibilità delle
ereignen: «fare avvenire ». Sich ereignen: «avvenire lO. Ereignis: idee (II, 716 sgg.).
«evento ». Er-eignis, Er-eignung: «evento-appropriazione» Erorterung: "discussione », in senso tecnico: «localizzazione» o
(II, 935, 937). Enteignis, Enteignung: «espropriazione ». Das «discussione che localizza» (I, 354), da Ort: "luogo ». Si
Er-eignis der Ent-eignung: «L'evento-appropriazione dell'e gnifica originariamente l'esaminare e il discutere fino agli
spropriazione» (II, 920). Ereinigung: «evento-unione» (II, estremi, fino ai «luoghi» ultimi, dall'inizio alla fin<;, e si for
907). Dal 1936 Ereignis è la parola fondamentale nel pensie ma in analogia con il latino de-finire e de-terminare. E uno dei
ro di Heidegger come lui stesso dichiara in una nota mano modi teorizzati da Heidegger di approccio alla questione
scritta all'inizio del Bml ilber den " Humanismus .. (cfr. Martin dell'essere, mirante appunto a localizzare i luoghi della sua
Heidegger, Lettera sull" umanismo », Adelphi, Milano, 1995, "topologia ».
p. 29). In Zur Sache des Denkens il termine è illustrato in tutti i
'f
998 GlossarÙJ
:.">
GlossarÙJ 999
erregen: «eccitare ». ETTegung: «eccitamento ", «eccitazione ". 0't6v. Lo ~~O>, il fuori, vuoi dire il fuori dalla bUlvmu, cioè dal
percepire umano che afferra l'ente discutendolo e stabilisce
errichten: « erigere ". Cfr. einrichten: «installare », « instaurare» m tal modo il discusso, e ciò che è così stabilito sussiste ed è
(11,859). presente soltanto per l'afferrare e nell'ambito della sua at
Erscheinung: « apparenza », « fenomeno .., « manifestazione ». tuazione. Ciò che è fuori (~~O» sussiste in sé e sta in sé, come
Cfr. 1,418. qualcosa di costante, nel suo luogo proprio (XO>QLO't6v). Ciò
das Erschrecken: «lo sgomento ». Nei Beitrage zur Philosophie vie che così "sta-fuori", ex-sistens, l'ex-sistente, non è nient'altro
ne definito con Verhaltenheit: «ritegno» e Scheu: « 'pudore» se non ciò che è presente, da sé, nel suo essere prodotto, lo
OV tvEQYd~ .. (II, 877-78). Cfr. anche II, 924-27.
- come uno degli stati d'animo che connotano la dIsposizio
ne fondamentale del pensiero nell'" altro inizio.. e che ha existenziell: «esistentivo ». Il termine, definito in Essere e tempo, è
quale suo opposto corrispondente nel primo inizio l'Erstau distinto da existenzial: «esistenziale ... Heidegger ne ripropo
nen: «stupore,., «meraviglia ». ne qui una definizione concisa ma molto pregnante: "L'esi
das Erschweigen: «il conquistare con il tacere .. (I, 391). Il «con stentivo vuoi dire questo: l'uomo, nel suo essere uomo, è ri
quistare », 1'« evincere con il tacere .. è per Heidegger la « lo ferito mediante modi di comportamento non solo al reale,
gica» della filosofia nell' « altro inizio», chiamata anche « si ma in quanto esistente è preoccupato di se stesso, di questi
riferimenti e del reale .. (II, 928). Heidegger ricorda come
getica» (dal greco O'tyav: «tacere»). Questo motivo, adom
brato alla fine del corso del semestre estivo 1937, viene svi tutto ciò sia presente nella riflessione di Kierkegaard, di
Schelling e di Nietzsche. In quest'ultimo, il concetto di «esi
luppato nei Beitrage zur Philosophie, specialmente ai parr. 37 stentivo" è usato per definire il valore della dottrina dell'e
38. terno ritorno: essa avrebbe un senso « metafisico» e un sen
erstaTTen: «irrigidirsi». so « esistentivo ». Mentre il senso metafisico della dottrina è
erwirken: «ottenere come effetto ». Sich erwirken: «effettuarsi ». dato dalle sue implicazioni cosmologiche e ontologiche circa
È un termine usato anche in psicologia per indicare l'auto la natura dell'ente, il suo senso «esistentivo» è dato dalle
realizzazione. Anstrebung des Sicherwirkens rende la nozione conseguenze che l'eterno ritorno ha per la condotta dell'esi
leibniziana di conatus ad Existentiam, espressa anche nel ver stenza (I, 281 sgg.). In qualche raro caso (per esempio I,
bo existiturire (II, 902). 429) la parola è usata in un senso generico, senza riferimen
to alla citata distinzione terminologica, ed è resa allora con
Es gibt: «si dà », «c'è" (II, 739, 844). Sul significato della locu « esistenziale» .
zione, e sul corrispondente francese il y a, Heidegger forni
sce importanti precisazioni in Zur Sache des Denkens, cit., pp. Ferne: «lontananza ».
17 sgg., 41 sgg.
feststellen: «fissare», «stabilire», «determinare», "definire".
ewige Wiederkehr des Cleichen: «eterno ritorno dell'uguale ... Das noch nicht festgestetlte Tier: "l'animale non ancora fissato,
Existenz: "esistenza». Mentre Heidegger riserva il termine per definito ». Per la spiegazione e il commento di questa defini
caratterizzare il modo d'essere dell'uomo, nella tradizione zione nietzscheana dell'uomo cfr. II, 786. Fest-stellen: "porre
metafisica «l'ex-sistentia è l'actus, quo res sistitur, ponitur extra stabilmente ». Fest-stellung: «imprigionamento », «definizio
statum possibilitatis» (II, 879), cioè l'atto mediante il quale ne che cattura» (II, 557).
qualcosa è fatto uscire dallo stato della possibilità e viene a Form: «forma ». Corrisponde al greco JAOQ<PfI: è « il limite e la
stare, a sussistere. Heidegger ricorda che ex-sistere spelunca delimitazione che racchiude, è ciò che porta e pone un ente
significa in Cicerone venire-fuori dalla spelonca (II, 873). in quello che è, in modo che stia in sé: la figura (Cestalt)>> (I,
Nella terminologia filosofica tradizionale Existenz, Dasein e 125). Formgesetzlichkeit: «le leggi della forma» (I, 126-27).
Wirklichkeit sono sinonimi e indicano la realtà effettiva (cfr. Formschaffend: « creatrice di forme », detto dell'ebbrezza (I,
II, 864 sgg., 870, ~24). Quanto all'origine del concetto Hei 121).
degger afferma: « E vero che la provenienza del termine 00 Fort-gang: «il pro-cedere ». Detto della metafisica che, alla let
stentia viene ricondotta a due luoghi della Metafisica di Ari tera, «se ne va via» e si allontana dal suo inizio (II, 872 sgg.,
stotele che trattano entrambi, quasi allo stesso modo, dello 935).
l'Yv ò>ç aì..TJf!éç, dell'essere dell'ente nel senso dello "svelato"
(Metajìsica, E, 4, 1027 b 17 e K, 8, 1065 a 21 sgg.). Si parla Frage: "domanda », «questione », anche «problema ». Fraglich:
qui di una ~~O> o{,O'u nç q,uO'tç 'toii l'Yv'toç e di un ~~O> OV KUL XO>QL «problematico ", nel senso di ciò «che è in questione» ma
1000 l'-,
Glossario '"
dere il concetto platonico di 1tOÀt'tELa, respublica. gestiindig: «confesso» (II, 935). In congiunzione con Eingestiind
nis: "ammissione ».
Gemilt: «animo ». Cfr. il gioco di parole con Mut: .. animo» (nel
senso di «coraggio») (II, 932). GesteU, Ge-SteLI: .. impianto .., "montatura". (I, 474; II, 922). È
il termine capitale con il quale Heidegger determina l'essen
geradehin: «diretto », «così come viene» (I, 524). La Geradehin za della tecnica. Nel linguaggio comune significa «telaio»
EinsteUung è l'atteggiamento naturale, quotidiano, opposto a (per esempio WagengesteLI: «telaio di carrozza », I, 174),
quello filosofico. " montatura» (per esempio BrillengesteU: «montatura di oc
gerecht: "giusto". Gerechtigkeit: "giustizia» (I, 518-31; II, 696 chiali»), «impianto" o anche "trespolo ». Heidegger, spe
97, 859). Mund-gerecht: «giusto adatto »; alla lettera significa cialmente quando lo scrive con il trattino, intende però il
ciò che è «tagliato a bocconi", quindi «direttamente confor termine come un sostantivo collettivo (il prefisso Ge- ha spes
me, gradito al palato lO, vale a dire «consono », «ciò che a so in tedesco un valore collettivo). Ge-SteU è il nome colletti
uno va giù dritto dritto, ciò che gli si confà» (I, 522-23). Cfr. vo che riunisce e indica i diversi modi dello Stellen, verbo
recht: «retto ». che, nei suoi molteplici significati (<< porre», «mettere in po
sa », "sfidare », "provocare» ecc.) e nei possibili composti
das Geschehen: « l'accadere». Geschehnis: « accadimento lO (I, (herstellen: «fabbricare», "produrre»; besteUen: «ordinare»;
522; II, 935). vorsteUen: " rappresentare IO, «porre dinanzi»; zustellen:
... ~
,;, ,~'
1004 Glossario
Glossario 1005
«fornire» ecc.), indica altrettanti atteggiamenti tipici della
tecnica moderna. Di qui la scelta terminologica heideggeria omette di porre, fermandosi alla Leitfrage (<< domanda-gui
na: «ciò che noi chiamiamo das Ge-Stell (l'impianto, la mon da») che chiede unicamente che cosa sia l'ente.
tatura) è l'essenza della tecmca» (HGA, LXXIX, 33). La tratta Grundgedanke: «pensiero fondamentale».
zione più articolata del concetto è data nella seconda confe- . Grundsatz: «tesi fondamentale », quindi anche: «principio»
renza di Brema del 1949 intitolata appunto Das Ge-Stell (cfr. (Prinzip). Cfr. I, 44; II, 672.
HGA, LXXIX, 24-45).
Gewiihr, Gewiihrnìs: «garanzia» (II, 933, 938). Grundstellung: «posizione di fondo ». È un termine ricorrente,
che indica i momenti portanti nella storia della metafisica oc
gewahren: «concedere». Corrisponde al greco n:aQÉxetv (che nel cidentale sui quali Heidegger concentra l'attenzione.
mito platonico della caverna è usato per indicare il modo in
cui il sole «concede» vita e visibilità alle cose, e il bene l'es Grundstein: «prima pietra» (II, 887).
senza e l'intelligibilità alle idee). Grundzug: «tratto fondamentale ", « tratto di fondo ». Cfr. per
Gewalt: «potere », «violenza ». Gewalt-tatig: «che fa violenza» esempio II, 900.
(I, 528). Per la connessione con Macht: «potenza» cfr. I, Gunst: «favore». Die freie Gunst: « il libero favore» è secondo
527; II, 750. Kant il comportamento nei confronti del bello in quanto tale
das Gewesene: «il già-stato» (II, 561). Gewesenheit: «l'essere-già (I, 116).
stato» (II, 544). Das Ge-Wesen: «il già-stato-essenziale » (è un
neologismo che ricorda il termine filosofico coniato da Ari sich halten: «attenersi ». Ansichhalten: «ritenere in sé », «tratte
stotele 1:Ò 1:L ~v elvat) (II, 853). Das Gewesende: « il già-stato es nersi ». È considerata una caratteristica dell'essere, che nel
senzialmente presente» (11,931). suo darsi al tempo stesso si sottrae (II, 848-49).
Gewirktheit: «l'essere effettuato» (II, 925). Haltung: «portamento ", «atteggiamento". Cfr. Verhaltung:
« comportamento». Nel gioco di parole con Halt: «soste
Gewiflheit: « certezza ». È il modo di esperire la verità proprio gno », Haltung è reso con «contegno» (I, 323).
della metafisica moderna (II, 671-72, 882 sgg.).
handeln: « agire ". Modo fondamentale del fare, distinto dal
Gier: « brama ». Cfr. Begehren: «desiderio », Streben: «appeti fabbricare e dal produrre (herstellen). La distinzione tra han
to ", Trieb: « istinto ». deln e herstellen corrisponde alla differenza tra 3tQal;tç; e
glauben: « credere ». Der Glaube: « la fede », raramente: cre <(( n:OL'lOLç;. Nella tesi heideggeriana che dice: « Il grado più alto
denza» (I, 319 sgg.). del vivente è l'uomo, il modo fondamentale del suo muover
si è l'agire [das Handelrz.J: n:Qa;tç;» (I, 66) va notata l'eco della
giinnen: « favorire ». Da cui Gunst: «favore» (cfr.).
dichiarazione aristotelica che « la vita è prassi, non poiesi» (6
Gott-heit: «de-ith (I, 447). Das Gottheitliche: «il divino» (II, bè ~(oç; n:Qal;Lç;, où n:Ot'lotç;, tO'tLV, Politica, A, 4, 1254 a 7).
858). Hauptfrage: «domanda capitale ». Chiede che cos'è l'ente ed è
Grenze: «confine ». Se usato in senso generico anche: «limite », la domanda-guida (Leitfrage) della metafisica (I, 76). La do
concetto espresso più propriamente con Schranke. manda che la metafisica non pone è invece la Grundfrage:
« domanda fondamentale».
Grund: «fondamento». Anche «fondo» (II, 705). È la tradu
zione sia di Ò,QXfI e principium (I, 407), sia di ratio. Satz vom Hauptwerk: « opera capitale ». È il modo in cui Nietzsche stesso
Grund: «principio di ragione» (II, 900-90 l). Das Grundhafte: designa l'opera progettata ma non realizzata La volontà di po
«ciò che ha carattere di fondamento» (II, 733). Das GrUndi tenza, la quale avrebbe dovuto contenere la sua costruzione
ge: «ciò che è fondativo », contrapposto ad ab-grnndig: «dis filosofica capitale (<< Hauptbau»). Cfr. I, 39 sgg., 399 sgg.
fondativo» (II, 740) o a das Grundlose: «l'infondato », « il
senza fondamento ». Untergrund: « sottofondo» (II, 889). das Heu: «la salvezza» (II, 883). Cfr. Er-wsung: «redenzione»
e Rettung: «salvazione ». Das Heilsame: « il salutare» (II.
Grunderfahrung: «esperienza fondamentale ». 858).
Grundfrage: «domanda fondamentale» (1,22 sgg., 76-78). È la das Heilige: «il sacro» (II, 858).
domanda che chiede dell'essere, e che il pensiero metafisico
Heimatlosigkeit: «spaesatezza» (II, 859).
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1006 Glooario Glossario 1007
Heimkehr: «rincasare" (II, 859). instandig: «InSIstente». In-sich-standig: «in-sé-stante» (I, 54).
herabsetzen: "sminuire ", "degradare lO. Instandigkeit: "insistenza» (II, 844). Ekstatische Instiindigkeit:
«insistenza ecstatica» (II, 925).
Herausdrehung: "svincolamento» (I, 198 sgg.). È il termine im
piegato per indicare r esigenza nietzscheana di "uscire fuo irren: «errare ». È una determinazione dell'essenza dell'uomo
rilO dal platonismo. (cfr. II, 695-96) e come tale va distinto da Fehler, la semplice
« manchevolezza» (II, 842).
herausfordern: «provocare,. (II, 902).
herausfilhren: «portare fuori» (II, 902). Jahe: «repentinità ».
herausstellen: «mettere in evidenza» (II, 867). jeweilig: «rispettivo ». Je-weilig (II, 869); je-Weilig (11,876). È di
solito usato come traduzione di xu6' fxumov.
Herhunft: " provenienza». H erkunfte (o H erkunftsweisen) des
Seienden: «genesi (o modi della genesi) dell'ente »; è la tra Joch: «giogo» (I, 140). Cfr. Unterjochung: «soggiogamento».
duzione heideggeriana della locuzione aristotelica yévr) 'tOÙ
6vtoç indicante le categorie quali supreme determinazioni Kluft: «spaccatura ", «fenditura », «frattura ». Nei Betrage zur
dell'essere (I, 437). Herkunftig: "proveniente» (II, 806), Philosophie (parr. 156-59) Zerkluftung è una determinazione
«derivato» (II, 871). Cfr. Ursprung: «origine». fondamentale dell'essere.
Herr: "signore ». Herr sein uber: «essere signore su o di ». Herr klug: «prudente». Klugheit: «prudenza». È la traduzione data
schaft: «dominio», «sovranità». Vorherrschaft: «predomi già da Christian Thomasius del latino prudentia (che è a sua
nio». volta la traduzione del greco IPQÒVllC1tç). Il termine è qui rile
vante perché indica la virtù simboleggiata da uno dei due
herstellen: "fabbricare », "produrre ». Cfr.!, 173 sgg. Heideg animali di Zarathustra, il serpente. L'aquila è invece il sim
ger distingue herstellen da hervorbringen, nel senso che que bolo dell'orgoglio. Nell'attribuire al serpente la virtù della
st'ultimo è un concetto più ampio del primo: per esempio, la prudenza Nietzsche fa implicitamente allusione al passo di
natura e la tecnica sono entrambe uno hervorbringen (un Matteo (IO, 16) in cui si invita a essere «prudenti come i ser
« pro-durre» nel senso del far venire fuori), mentre solo la penti e semplici come le colombe ». Il greco dice: IPQ6vtfJOt roç
tecnica è uno herstellen (<< fabbricare»). Hergestelltheit: "fab oL 6IPEtç, xuì. àXÉgutOt roç uL ltEQtmEQui; il latino: prudentes sicut
bricatezza ». serpentes, et simPlices sicut columbae; e il tedesco dI Lutero: klug
hervorbringen: «produrre», «portare fuori», «portare alla lu wie die Schlangen, und ohne Falsch wie die Tauben.
ce », Heidegger nomina due modi fondamentali del « porta Kraft: «forza ». Tenuto distinto da Enerp. È usato pure come
re fuori»: la lPucJtç, cioè il lasciare che qualcosa si schiuda da lì traduzione del concetto leibniziano dI viso
sé, e la ltoh1C1tç, cioè il pro-durre e porre-dinanzi qualcosa
(II,867), Korper: «corpo fisico». Cfr. Leib: «corpo in carne e ossa».
hervorgehen: «venire fuori », Das Her-vorige: «ciò che viene Kunst: «arte ». Sui molteplici significati del termine, in riferi
fuori», detto dell'essere stesso in quanto lPumç (II, 720). mento alla «tecnica» e al concetto greco di 'tÉl(VIl cfr. I, 166
67.
Historie: «storiografia ». Distinto da Geschichte: «storia ». Nella
traduzione del titolo della seconda Considerazione inattuale, Lage: «posizione» (II, 867).
Vom Nutzen und Nachteil der Historie fur das Leben, si è mante
nuta la traduzione entrata nell'uso: Sull'utilità e il danno della
leben: «vivere », In connessione con leiben: «essere corpo in
carne e ossa» (I, 108). Das Leben: «la vita ». Lebensvollzug:
storia per la vita, ma « storia» è qui intesa nel senso dell'inda
gine storiografica. "atto del vivere », cioè la prassi (I, 471).
lebendig: «vivente". Lebendigkeit: "vitalità ». Leb-los: «in-anima
Ichheit: «egoità» (II, 905). to» (II, 641).
ìnnehaben: «avere in possesso ». Lehre: «dottrina ». Quando usa il termine in riferimento alla
«dottrina dell'eterno ritorno », Heidegger lo intende nel
ìnnehalten: «trattenersi ».
senso preciso di «insegnamento », rifiutando come fuor
innestehen: «stare dentro ». viante il significato di «teoria ». L'eterno ritorno dell'uguale
1008 Glossario Glossario 1009
non è infatti una mera teoria, ma è un insegnamento che ha tung (radura) e Licht (luce). Nondimeno sussiste la possibilità
una ricaduta sull'esistenza e di cui Zarathustra si proclama di una connessione oggettiva tra i due termini. La luce può
maestro. Sul concetto medioevale di doctrina cfr. II, 644 cadere infatti nella radura, nel suo spazio aperto, e lasciarvi
45. avvenire il gioco di chiaro e scuro. Ma giammai è la luce a
Leib: «corpo in carne e ossa» (I, 104). Distinto da Korper: «cor creare per prima la radura, bensÌ quella, la luce, presuppo
po fisico ». La differenza tra i due concetti, che Heidegger ne questa, la radura. Ma la radura, l'aperto, è libera non solo
precisa nei Seminari (Adelphi, Milano, 1992, pp. 82-83) e che per il chiaro e lo scuro, per reco e il suo perdersi, per il riso
tratta diffusamente anche nei Zollikoner Seminare, è resa an nare e il suo smorzarsi. La radura è l'aperto per tutto ciò che
che con «corpo che si è» (Leib) e «corpo che si ha» (Kiirper) viene alla presenza e che ne esce» (Martin Heidegger, Zur
(1,465). Leibkorper: «corpo fisiologico» (I, 465). Leibzustand: Sache des Denkens, cit., pp. 71-72). Cfr. II, 822. Sulla proble
«stato fisiologico del corpo ». Leiben: «essere corpo in carne matica si veda Leonardo Amoroso, Lichtung. Leggere Heideg
e ossa» (I, 108, 465), "il vivere del corpo lO, "la vita del cor ger, Rosenberg & Sellier, Torino, 1993.
po" (I, 279). Loslassung: "sprigionamento", «scatenamento».
Leidenschaft: "passione ». È una delle determinazioni fonda
mentah che servono a definire la volontà (I, 55 sgg.) Machbarkeit: «fattibilità» (II, 555, 559).
Leitfrage: «domanda-guida,. (I, 22, 76-78, 375 sgg.). È distinta Machsamkeit: «fattività» (II, 559).
da Grundfrage: «domanda fondamentale ». La risposta alla Machenschaft: «macchinazione ». È associato a 3to(TlO'tç (cfr. Il,
domanda-guida (Leitfragenbeantwortung) può avvenire me 555, 743, 936).
diante un suo spiegamento (Leitfragenentfaltung) oppure me Macht: «potenza », «potere ». Concetto astratto ricavato dal
diante una sua semplice trattazione (Leitfragenbehandlung). verbo miJgen - nel senso originario di vermogen: «essere ca
Sulla differenza tra i due tipi di risposta cfr. I, 379-80. pace », « potere» - e risalente alla radice indogermanica magh
Leitsatz: «tesi-guida ", «sentenza lO. Cfr. per esempio I, 79, (da cui deriva, tra l'altro, la parola «magia»). Secondo Hei
lichten: «aprire nella radura », «diradare ». Lichtung: «radu degger la determinazione nietzscheana della « potenza» rac
ra », Come caratteristica del darsi dell'essere cfr. Il, 854. chiude in sé, a un tempo, il senso contenuto nei concetti ari
Lichtungsberaubt: «privo di apertura nella radura» (II, 554). stotelici di l'lvvaf.uç, tvéQYEta ed EvrEÀ.éX;Eta (I, 74-75). Mach
Das Lichtung-lose: «la mancanza· di radura» intesa come ten: «avere il potere », «esercitare il potere », «essere poten
te ». Das Machten: «il potere in atto ». Machtig: «potente »,
Sinnlosigkeit: «mancanza di senso" (II, 559). Per evitare ogni «padrone di ». Machtspruch: «parola decisiva », "parola so
associazione con la «metafisica della luce» Heidegger ha
sottolineato che Lichtung viene dal verbo lichten: «diradare », vrana» (II, 696). Machtsteigerung: «potenziamento della po
«rendere rado", anche: «rendere leggero, lieve» (si noti la tenza» (cfr. per esempio I, 534). Vollmacht: «il pieno pote
locuzione: den Anker lichten: «levare l'ancora»). Esso non re ». Wille zur Macht: «volontà di potenza» (cfr.). Cfr. anche
Gewalt: «potere », «violenza» (I, 527; II, 750).
avrebbe dunque a che vedere con Licht: «luce ». «La parola
tedesca "Lichtunft' è, dal punto di vista storico-linguistico, un Mafl: «misura ». Maflgabe: «donazione di misura», «il dare la
prestito dal francese clairière. È formata al modo dei vocabo misura» (I, 520; Il, 675). Mafligung: «moderazione» (II,
li arcaici "Waldung" (bosco) e "Feldung" (campo). La radura 649). Die Anmaflung des Mafles: «l'arrogarsi la misura» (II,
del bosco (Waldlichtung) è esperita nella diversità dal bosco 675, 676, 843).
fitto, chiamato nella lingua arcaica "Dickunft', Il sostantivo meinen: «opinare », «intendere» (nel senso di «intenziona
"Lichtung" (radura) deriva dal verbo "lichten" (diradare). re»). Meinung: « opinione », «intenzione». Il termine ha in
L'aggettivo "licht" (rado) è lo stesso che "leicht" (lieve, legge tedesco entrambi i significati, che vanno dunque tenuti pre
ro). Etwas lichten (diradare qualcosa) significa: rendere qual senti insieme, anche se nella traduzione italiana è inevitabile
cosa rado, libero e aperto, per esempio liberare in un posto la scelta di quello che nel rispettivo contesto è prevalente.
il bosco dagli alberi. Lo spazio libero e aperto che ne risulta è Heidegger ricorda il gioco di parole sfruttato da Hegel per
la Lichtung, la radura. Il rado nel senso di ciò che è libero e sottolineare il carattere «soggettivo» e «proprio» di ogni
I
aperto non ha nulla in comune, né linguisticamente né opinione: in ogni «opinione» e «intenzione» (Meinung) io
quanto alla cosa stessa, con l'aggettivo "licht" nel significato faccio di ciò che opino e intendo (das Gemeinte) qualcosa di
di "chiaro". Ciò va tenuto presente per la diversità tra Lich- mio (zum Meinigen) (cfr. I, 301).
1010 GloS.tario Glossario 1011
messen: «misurare ». Ermessen: «misurare », «stimare» (II, Neuzeit: «età nuova », "età moderna ». Neuzeitlich: "dell'età
647). Durchmessen: «misurare tutto », anche: «attraversare ». nuova», «dell'età moderna». Va tenuto presente che in te
Durchmesser: «diametro». desco Neuzeit e Moderne non sono equivalenti, ma designano
Methode: « metodo ». Sull'interpretazione heideggeriana del due epoche distinte: la prima è l'età che potremmo definire
metodo cfr. I, 171-72; II,645. Heidegger richiama l'atten « protomoderna », la seconda viene fatta iniziare verso la
zione su una celebre affermazione di Nietzsche circa il me fine dell'Ottocento ed è quella che noi chiamiamo l'età con
todo: «Ciò che contraddistingue il XIX secolo non è la vitto temporanea.
ria della scienza ma la vittoria del metodo scientifico sulla das Nichts: "il Niente », «il nulla lO. Appurato che del divenire
scienza» (La volontà di potenza, n. 466 [VIII, III, 231]). non si può dire «nulla», pena il ricorrere a categ-orie o de
Miflvergnugen: «insoddisfazione », «malcontento ». Vergnugen: terminazioni antropomorfiche, Heidegger si chiede se «il
«piacere ». nulla» non sia "il più umano di tutti gli antropomorfismi»
(I, 297). Cfr. II, 578 sgg. Das Nichtige: "il nullo ». Nichtigkeit:
das Miteinandersein: «l'essere l'uno con l'altro ». Das offentliche, «nientità ».
wechselweise sich bekannte und auf sich eingespielte Miteinander
sein: il « pubblico "essere l'uno con l'altro" conoscendosi reci Niedergang: "declino ». Distinto da Ubergang: "trapasso,. (II,
procamente ed essendo affiatati» è l'interpretazione heideg 609) e Verfall: «decadenza».
geriana del concetto greco di bijj.Wç (I, 174). Nihilismus: «nichilismo ». Sulla storia del concetto e sul suo pri
das Mitgegebene: «ciò che è dato in dote» (I, 263, 371). Associa mo uso nella missiva di 1 acobi a Fichte del 1799 e nella Pro
to a das Aufgegebene: «ciò che è dato come compito ». pedeutica all'estetica di1ean Paul cfr. II, 563 sgg. Ricerche les
sicologiche più recenti hanno mostrato che il termine è usa
Mitleid: "compassione» (I, 262). to anche in precedenza, per esempio in Gualtiero di San Vit
mitteilen: «comunicare », «trasmettere », «partecipare ». Mit tore, e che già nel 1733 compare addirittura nel titolo del
teilen: "con-dividere ». Mit-teilung: "con-divisione ». Cfr. I, trattato di F.L. Goetzius De nonismo et nihilismo in theologia.
227 sgg., 325 sgg. Quanto a Nietzsche, da tempo si sapeva e oggi, grazie alle
indicazioni di Mazzino Montmap, è stato ampiamente docu
mogen: «avere voglia ». È detto dell'essere che è un «avere vo mentato che egli ricavò il termine dalla lettura di Paul Bour
glia» della propria essenza e un «esserne capace» (Vermo get, il quale lo impiega nei suoi romanzi e negli Essais de
gen). Cfr. II, 902. psychologie contemporaine (1883-85), da Nietzsche attenta
Mut: «animo» (nel senso di «coraggio»). Cfr. il gioco di paro mente letti e studiati.
le con Gemilt: «animo» (II, 932). Not: «necessità», raramente «bisogno», «indigenza» (1,361,
539), Notlosigkeit: «assenza di necessità» (II, 858-61). Noti
N achahmung: «imitazione». gen: «necessitare », «costringere », Be-notigen: «avere neces
Nach1lliJ,Chung: «riproduzione », «imitazione », «ri-facimento ». sità» (II, 855, 861).
È la traduzione di J1(J1'I'J0Lç (1,171,175,177,184,539). Notwendigkeit: «necessarietà» (I, 861). Va distinto da Not «ne
rwchstellen: «dare la caccia», «tendere insidie». In questo sen cessità », Not-wendend: "che volge la necessità », detto del pen
so il verbo è detto della tecnica, che «dà la caccia» e «tende siero che affronta la necessità e la supera (I, 364). Not-wen
insidie» alla natura. digkeit: «il volgere la necessità» (I, 361). Wende der N ot:
«svolta della necessità» (I, 390). Die Liebe zur Notwendigkeit:
Niihe: «vicinanza ». «l'amore della necessità », è la traduzione della nozione
Natur: «natura». È per Heidegger la traduzione moderna, re nietzscheana di amor fati (I, 390).
strittiva, di cpiimç. Das Naturliche: «il naturale »; das Naturhafte Nuchternheit: "sobrietà" (I, 112).
è invece «quella forza naturale che i Gr~ci dell'età tragIca
chiamavano ilbELv6v e ilbEw6"CQ"Cov, il terribile» (I, 134). Per der Nutzen: "l'utile ». Niltzlichkeit: «utilità ». Nutzwert: "valore
una esemplare trattazione del problema si veda il saggio Sul pratico» (II, 623).
l'essenza e sul concetto della cpvmç. Aristotele, Fisica B, 1, in Mar
tin Heidegger, Segnavia, Adelphi, Milano, 1987, pp. 193 offenbar: "manifesto». Offenbarkeit: "manifestatività".
255. Offenheit: "apertura».
"'f
",
Glossario 1013
1012 Glossmw Praesenz: «presenza". È il concetto moderno di presenza rife
Ontologie: "ontologia ». Il concetto, che indica la scienza che rito alla repraesentatio di un soggetto (II, 668, 891, 903-904,
studia l'ente in quanto tale, non è un concetto greco. Hei 918); per questo Heidegger usa anche la locuzione repriisen
degger afferma qui (II, 704-705) che esso nacque in età mo tative Praesenz (II, 904). Cfr. Anwesenheit.
derna con Johannes Clauberg. Questi in effetti lo usa nella priigen: «coniare", «caratterizzare ». Priigung: «conio,., «ca
sua Ontosophia, apparsa a Groningen nel 1647 (una seconda ratterizzazione ".
edizione è del 1660 e una terza, pubblicata ad Amsterdam,
del 1664). In realtà il termine è attestato già prima, in Ro Quietiv: «quietativo ». Schopenhauer definisce l'arte un quieta
dolfo Goclenio, che lo introduce in una glossa a margine del tivo, un calmante della vita; per Nietzsche essa è invece uno
suo Lexicon Philosophicum pubblicato a Francoforte sul Me stimolante (I, 43).
no nel 1613, e contemporaneamente in Jacobus Lorhardus,
che lo impiega nel suo Theatrum Philosophicum edito a Basilea Rangordnung: «gerarchia ", «ordine gerarchico ».
nel 1613. Compare in seguito anche nell'Encyclopaedia di Rausch: «ebbrezza ». Sull'ebbrezza come stato estetico cfr. I,
]ohann Heinrich Alsted (Herborn, 1620), nella Metaphysica 100 sgg.
divina di Abraham Calov (Rostock, 1636) e nel Lexicum Philo
sophicum di ]ohannes Micraelis Gena, 1653). Riitsel: «enigma». È il «mistero» dell'essere in quanto esso si
dà all'uomo come ciò che va pensato (II, 839-40). Sul concet
Onto-theo-logie: «onto-teo-logia" (II, 819-21). È il termine scel to di «enigma» nel celebre capitolo dello Zarathustra « La vi
to da Heidegger per designare la struttura fondamentale sione e l'enigma» cfr. I, 244 sgg.
della metafisica in quanto indagine dell'ente come tale: essa
è infatti ricerca dell'universale sia nel senso di ciò che è co rechnen: « contare ». Rechnen auf etwas: «fare conto su qualco
mune a ogni ente (òv xa66Àou = xOLv6v), vale a dire come on sa»; rechnen mit etwas: «fare conto di qualcosa», «tenere
tologia, sia nel senso di ricerca dell'ente sommo (òv xa66Àou conto di qualcosa" (11,619,725). Er-rechnen: «calcolare il ri
sultato ». Rechnung: «conto ». Das in-Rechnung-Stellen: «il
= aXQ61;a'tov (W), cioè come teologia. Heidegger ha comincia mettere-i n-conto » (I, 477).
to a usare tale termine verso la fine degli anni Venti (nel cor
so marburghese del semestre estivo 1928, nel libro su Kant N recht: «retto », « giusto ». Corrisponde al latino rectus e significa
?n il « diritto» (das « Gerade »), il «giusto adatto» (das Mund-ge
del 1929 e nel corso friburghese del semestre invernale ",
1929/30) e lo ha illustrato in modo definitivo nel saggio « La rechte). Cfr. I, 522-23; II, 859. Cfr. anche gerecht: «giusto ».
Das Recht: «il diritto".
t:t
struttura onto-teo-logica della metafisica» contenuto in
Identitiit und Differenz (Neske, Pfullingen, 1957). Il termine Rede: «discorso». È il termine tedesco corrispondente a Myoç
risale a Kant che lo impiega nella Critica della ragione pura (A e a ratio. Quest'ultima, che deriva etimologicamente da reor:
631-32, B 659-60) per indicare una delle due varianti della « asserire» (II, 889), è per Heidegger una « parola a doppio
«teologia trascendentale» o «teismo », distinta dalla «teolo tronco» (Zwieselwort) nel senso che, a un certo punto della
gia naturale» o «deismo »; diversamente dalla «cosmoteolo ~' sua storia (cfr. Leibniz, Monadologia, paTT. 29-32), si biforca
gia ", 1'" ontoteologialO intende conoscere resistenza di Dio in due significati: Grund: «fondamento» e Vernunft: «facol
per mezzo dei soli concetti, senza il ricorso all'esperienza. Il tà della ragione », cioè la capacità di fornire il fondamento.
termine è usato poi anche da Schopenhauer, in riferimento Cfr. Il princiPio di ragione, cit., pp. 167 sgg.
a Descartes, nella seconda edizione ampliata del saggio Sulla Reflexion: « riflessione». Termine filosofico tematizzato da
quadruPlice radice del principio di ragione sufficiente. Kant e dall'idealismo tedesco, e che Heidegger traduce con
Ort: «luogo ». Ruck-beugung: «ri-piegamento» (11,915-18).
Onschaft: «località» (II, 828). Repriisentant: «rappresentante ». È più di un semplice «sostitu
to" (Vertreter), cfr. I, 526; II, 799-800. « Rappresentante del
Poesie: «poesia». Distinto da Dichtung: «creazione poetica»,
la vita» è detta la giustizia.
«componimento poetico". Sulla derivazione di « poesia" da
Rettung: « salvazione» (II, 883). Cfr. Er-losung: « redenzione"
:rcOLllOLç cfr. I, 166-67.
e H eil: «salvezza".
ponere: «posare", «porre", «deporre ". Il verbo latino ha tre
richten: «dirigere », «indirizzare », « regolare", «giudicare ».
corrispondenti in tedesco: setzen, stellen, legen, fàttispecie sul
Sich richten nach: «regolarsi su». Errichten: «erigere ». Rich
la quale Heidegger richiama l'attenzione (II, 921).
1014 Glossq,rio
,
'~l
Glossario 1015
tig: «corretto lO. Richtigkeit: «correttezza lO, «conformità ». È Scheidung: «cesura» (I, 132), «scissione» (1,395; II, 775). Cfr.
la determinazione della verità secondo la teoria della adae Entscheidung: «decisione» (II, 775), Unterscheidung: «disùn
quatio intellectus ad rem, anzi, è la traduzione di adaequatio e di zione» (II, 705).
ÒtwW>Otç; va infatù intesa « nel senso letterale di Gerichtetheit scheinen: «risplendere », «apparire », «sembrare ». Schein:
auf.. (l'essere diretto a ... ), della adeguatezza all'ente» e non « parvenza» (I, 210, 510). SchttÌnbarMit: «illusorietà». Auf
nel significato di incontraddittorietà o coerenza (Folgerichtig schttÌn: «comparsa ». Anschein: «sembianza» (II, 794, 800).
Mit) che il termine assume in logica (I, 423). Die Richte: «la
diretùva» (I, 522, 525). Der Richter: «il giudice» (II, 650). Schema: «schema ». Schemabedurfnis: «bisogno di schemi ». Poi
ché la sussistenza di un essere vivente richiede la schematiz
das Riesenhafte: «il gigantesco,.. È una delle figure ricorrenti zazione del caos, cioè la riduzione della sua complessità, la
nella diagnosi heideggeriana del presente come epoca della prassi di vita è essenzialmente un bisogno di schemi, cioè
dimenùcanza dell'essere in favore dell'ente. Nei Beitriige zur «quel mirare a formare schemi che rende possibile l'assicu
Philosophie è definito come «ciò per cui il "quanùtaùvo" vie razione della sussistenza» (I, 471).
ne trasformato in una "qualità" propria, in una specie di
grandezza» e le sue forme sono: « l) il gigantesco nel rallen schicken: «destinare ", «inviare ».
tamento della storia... 2) il gigantesco nella pubblicità ... 3) il gi Schlag: «ùpo ». Traduce -rum>ç.
gantesco nella pretesa di naturalezza... 4) il gigantesco nel
rimpicciolimento dell'ente nel suo insieme ... » (HGA, LXV, SchlujJfolgerung: «sillogismo», «conclusione ». Sulla discussio
par. 260; cfr. anche parr. 70-71). ne circa il carattere di sillogismo (conclusio) della tesi carte
siana cogito ergo sum cfr. II, 665 sgg.
das Riesige: «il gigante». Detto del grande stile e inteso in senso
non quanùtaùvo, ma qualitaùvo (II, 789). Schranke: «limite ». DiSÙnto da Grenze: «confine ». Entschriln
ken: «sciogliere da limiù ».
Ri1ck-beugung: «ri-piegamento ». È la traduzione-spiegazione
Schrecken: «sgomento" (II, 857). Cfr. das Erschrecken.
di Reflexion (II, 915-18).
Schritt zuruck: «passo indietro ». Cfr. II,837. Per capire questo
Ruck-wendung: «ri-volgersi ». È la traduzione-spiegazione di re
termine tecnico va tenuto presente il parallelo che in ldenti
flexio (I, 893).
tilt und Differenz Heidegger instaura tra l'approccio hegelia
no alla storia della filosofia, caratterizzato in termini di Auf
Sache: «cosa ", «cosa in quesùone ", anche: «quesùone »,
hebung, e il proprio atteggiamento definito appunto come
« causa». Il termine va inteso tenendo presente l'eùmologia
« passo indietro ».
che lo lega al concetto giuridico di «causa», « quesùone »
(Streitfall) - fino a significare, in un senso generale, «faccen schwer: «grave ». Der schwerste Geda'[tke: «il pensiero più gra
da» (Angelegenheit). Cfr. I, 29; II, 832, 861. In origine v'è ve ", raramente: «più difficile ». E la denominazione con la
una differenza, poi affievolitasi, rispetto al concetto di Ding quale Nietzsche qualifica il pensiero dell'eterno ritorno.
che indica la «cosa» in senso corporeo, materiale. Ur-sache: Schwere: «gravità ». Schwergewicht: «baricentro ", «peso ",
«causa originaria» (cfr.) «peso più grave» (I, 76, 231). Si noù che il brano della Gaia
scienza in cui Nietzsche rende pubblica per la prima volta l'i
Sachgrund: «fondamento reale", ratw essendi. dea dell'eterno ritorno reca come titolo: «Das grojJte Schwer
Satz: «proposizione », «tesi ». Grundsatz: «tesi fondamentale ", gewicht », reso con «Il peso più grande» seguendo la tradu
«principio ». Cfr. 1,489,494; II, 672. Satz vom Grund: « prin zione di Colli-Montinari; «peso» rende però solo imperfet
cipio di ragione» (II, 901-902). Satz der ldentitiit: « principio tamente il concetto di Schwergewicht. Il senso è che l'eterno
di identità ". Satz vom {zu vermeidenden] Widerspruch: « princi ritorno sarebbe il «baricentro massimo» per l'esistenza
pio di non contraddizione» (1,489 sgg.). Sui diversi significa umana. Altre traduzioni più letterarie rendono con «il far
ti di Satz cfr. il Glossario di Il PrinciPio di ragione, cit., sub dello più pesante».
voce. seiend: «essente». Seiendes: «ente». Proprio perché in tedesco
schiitzen, erschiitzen: «sùmare». Ab-schiitzen: « fare oggetto di sti è avvertito ancora il, valore participiale del termine, esso non
ma ». Das Geschiitzte und das Er-schiitzte: «ciò che è stimato e il è usato al plurale. E stato dunque reso anche con «ciò che
risultato della stima» (II, 725-26). Wmschiitzung: «giudizio è» o «gli enti ». Das Seiende im Ganzen: «l'ente nel suo insie
di valore» (cfr.). me».
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"I
go Johann Joachim Spalding come traduzione dell'inglese è indIcata dal trattino (che non è un capriccio heideggeria
rnatter offact, che rende a sua volta il latino res facti. no): senza trattino il prefisso wer è inseparabile, e in tal caso
il verbo va preso nel significato figurato di «tradurre ».
taugiich: «idoneo ». Traduce àya96v (II, 718). Quando invece è presente il trattino si vuole indicare che
Tiiuschung: «illusione».
iiber è separabile: in tal caso il verbo (che prende anche una
diversa coniugazione del participio: iibergesetzt anziché wer
Teilkabe, Teilnahme: «partecipazione ». Rende il greco j.tÉTe setzt) mantiene il significato letterale di «trasporre». Su co
çtç. me Heidegger sfrutti ·tale differenza per illustrare l'opera
Teilnahmslosigkeit: «noncuranza» (I, 115). del tradurre cfr. sopra, p. 979-80.
Teilung: «partizione». Cfr. Vorteii: «vantaggio». das Uber-sich-kinaus: «l'essere-al-di-là, fuori-di-sé ».
Trennung: «separazione». Uberstieg: «trascendimento «oltrepassamento ». È impiegato
lO,
messa di se stesso» cfr. II, 837. Vorblick: «previsione ». Vor- und Durchblick: «visione che pre
Verstand: «intelletto ». Cfr. I, 439. Uberlegender Verstand: «intel vede e penetra» (I, 405; II, 755).
letto ragionante» è la traduzione heidegg~riana del concetto das Vordenken: «il memorare" (II, 938). Il significato comune
aristotelico di vouç nQax'tLxOç (I, 66). «E faccenda dell'in del termine è «premeditare », «pensare prima ». Nel passo
telletto (Verstand) la comprensione (Verstiindnis)>> (II, 829). in questione Heidegger lo intende nel senso insito anche nel
Verstlindigung: «intesa» (1,475 sgg.). termine das Unvordenkliche: «l'immemorabile ».
Verstellung: "simulazione» (I, 179). Vordergrund: «proscenio », «avanscena », "primo piano »,
«facciata ", «superficie ».
Verstimmung: « indisposizione lo. Cfr. Stimmung: « disposizio
ne», «stato d'animo». Vorenthalt: «riserbo ». Vorenthalten: «trattenere », nel senso di
«tenere celato lO. Cfr. II, 849 (detto dell'essere), 853 (detto
Verteilung: "ripartizione ». Cfr. Vorleil. dell'essenza dell'uomo).
Vertreter: «sostituto». È distinto da Reprlisentant: «rappresen Vor-entscheidung: "pre-decisionelO (I, 438).
tante» (I, 526; II, 799-800).
Vorgabe: «indicazione preventiva », «proposta» (I, 383).
verursachen: «causare ». Cfr. Ursache: "causa ».
Vorgang: «processo».
verwahren: "custodire », « preservare,. (II, 773). Verwahrung:
das Vorgehen: "procedimento », «il procedere ». È un termine
«custodia». Verwahr-losung: ,dn-curia» (II, 920). tedesco con cui Heidegger rende il concetto di "metodo»
verweilen: "permanere». Das Verweilen: «la permanenza », co (11,674-75,690).
me traduzione di mja(a (II, 866, 869). Vorhalle: «vestibolo». CosÌ Nietzsche chiama lo Zarathustra, in
Verwindung: «superamento» (II, 931). È il termine che Hei quanto esso è la preparazione della sua opera vera e pro
degger usa per designare il superamento veramente com pria, 1'« anticamera» e il "vestibolo» della sua «costruzione
piuto della metafi~ica; un superamento che non implica più, capitale» (Hauptbau).
~
come ancora la Uberwindung (cfr.), il «voler superare », in
quanto elemento volontaristico che fa ricadere nell'orizzon
te metafisico, ma un superamento che oltrepassa la metafisi
vorhanden: «lì presente », «lì davanti ». Corrisponde al greco
nQoXELQOV e al latino praemanibus, in promptu, ad manum, ma
anche praesens, praesto; vorhanden sein traduce altresÌ extare.
ca lasciandola a se stessa, cioè lasciandosela alle spalle e p0 In Essere e tempo, nel contesto dell'analisi della quotidianità,
tendo dire cosi di averla « mandata giù », cioè effettivamente Heidegger assegna al termine un valore filosofico specifico:
« superata », come si manda giù un boccone amaro o si supe esso indica uno dei due modi di essere delle cose, e preci
ra una malattia. samente quello in cui si trovano quando l'esserci si rappor
verwìrklichen: «realizzare». Verwìrklichung: «realizzazione ef ta loro nell'atteggiamento osservativo. Esse sono invece z.u
handen: «alla mano », «a disposizione lO, cioè «utilizzabili ",
fettiva» (II, 876-77).
i
Vollendung: "compimento». Non è V'ollkommenheìt: "perfezio
ne» (II, 781).
quando l'esserci si rapporta loro secondo l'atteggiamento
pratico-poietico.
das Vor-herige: «il pre-cedente ». È la traduzione heideggeriana
Vollmacht: «pieno potere». di nQ6t'EQOV, a priori: «questa parola dice soprattutto due co
f
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