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La crisi della ragione:

Friedrich Nietzsche
FRIEDRICH NIETZSCHE

NIETSCHE E FREUD: LA CRISI DEL RAZIONALISMO

Alla fine del XIX secolo, Nietzsche e Freud imprimono una


svolta non solo al pensiero filosofico, ma alla cultura e al
modo di concepire l’uomo.

Pur nelle loro differenze, entrambi scardinano la fiducia


nella ragione che aveva caratterizzato gran parte della
filosofia.
FRIEDRICH NIETZSCHE/NIETZSCHE E FREUD

Entrambi demoliscono la ragione dall’interno: l’Io si rivela


una costruzione artificiale e debole, o addirittura un modo
per mascherare desideri nascosti.

Spesso, nelle loro opere, è stato letto l’annuncio del XX


secolo, sia nei suoi movimenti artistici e culturali sia nei
suoi aspetti più drammatici, come le ideologie totalitarie.
FRIEDRICH NIETZSCHE/NIETZSCHE E FREUD

Nietzsche è stato accusato di precorrere aspetti tipici


dell’ideologia nazista.

In realtà, l’ideologia nazista si appropriò di alcuni aspetti


del pensiero di Nietzsche, manipolandolo e generando
gravi fraintendimenti.
FRIEDRICH NIETZSCHE

VITA E OPERE DI FRIEDRICH NIETSCHE

Nietzsche nacque a Röcken, un villaggio della


Prussia meridionale vicino Lipsia, nel 1844.

Studiò lettere classiche e religione.

A soli venticinque anni, venne nominato professore


di filologia classica all’Università di Basilea.

Nel 1868 conobbe Wagner, la cui influenza fu


importante.
FRIEDRICH NIETZSCHE/VITA E OPERE DI FRIEDRICH NIETZSCHE

A causa di frequenti emicranie, Nietzsche lasciò


l’insegnamento.

Viaggiò molto, in cerca di climi favorevoli alla sua salute.

I luoghi prediletti furono la riviera francese e italiana.

Le relazioni più significative furono con l’amico Paul Rée e


la scrittrice Lou Andreas-Salomé, a cui chiese invano di
sposarlo.
FRIEDRICH NIETZSCHE/VITA E OPERE DI FRIEDRICH NIETZSCHE

Dal 1888 al 1889, Nietzsche visse a Torino, perché trovava


il clima della città benefico. Tuttavia la sua salute era ormai
compromessa.

Nietzsche visse l’ultimo anno della sua vita prima in una


casa di cura e poi presso la sorella.

Morì a Weimar nel 1900.


FRIEDRICH NIETZSCHE/VITA E OPERE DI FRIEDRICH NIETZSCHE

I numerosi quaderni e carteggi lasciati da Nietzsche


rimasero in possesso della sorella, che su di essi operò
manomissioni e falsificazioni di ogni genere.

Fu grazie a queste manipolazioni editoriali che il nome di


Nietzsche finì per essere associato al militarismo tedesco e
al nazionalsocialismo.
FRIEDRICH NIETZSCHE/VITA E OPERE DI FRIEDRICH NIETZSCHE

LE OPERE PRINCIPALI DI NIETZSCHE


1872 La nascita della tragedia
1873-1876 Considerazioni inattuali
1878 Umano, troppo umano
1881 Aurora
1882 La gaia scienza
1883-1885 Così parlò Zarathustra
1886 Al di là del bene e del male: preludio di una filosofia dell’avvenire
1887 Genealogia della morale
1888 Il crepuscolo degli idoli
L’Anticristo
Ecce homo
FRIEDRICH NIETZSCHE

LA RINASCITA DELLO SPIRITO TRAGICO

I due fondamentali impulsi (o istinti) naturali e artistici che, nell’età greca arcaica,
influenzano le vicende umane in generale e le produzioni artistiche in particolare
sono:
spirito apollineo spirito dionisiaco
fa capo ad Apollo, dio del sogno fa capo a Dioniso, dio dell’ebbrezza
produce un’apparenza illusoria, strutturata rivela la realtà oltre l’illusione
in base al principium individuationis
apparenza come bellezza, grazia, ordine, realtà come unità primigenia e indistinta,
armonia come volontà potente e irrazionale
suscita serenità ed equilibrio suscita piacere e dolore, esaltazione e
orrore
è l’istinto che trasfigura la visione dionisiaca è l’istinto originario, che si esprime al
del mondo massimo grado nella musica
FRIEDRICH NIETZSCHE

L’ARTE TRAGICA E LA SUA CRISI

Nelle varie epoche dell’arte greca è prevalso ora


l’elemento dionisiaco, ora quello apollineo.

Ma nella tragedia attica i due impulsi hanno trovato una


sintesi perfetta e insuperabile: apollinea è la chiarezza
della parola e delle immagini, dionisiaca la potenza della
musica, attraverso cui si esprime il coro.
FRIEDRICH NIETZSCHE/L’ARTE TRAGICA E LA SUA CRISI

Gli antenati del coro sono i seguaci di Dioniso, che nei loro
riti rappresentavano la morte e la rinascita del loro dio.

La fusione di spirito apollineo e dionisiaco viene meno con


Euripide (V secolo a.C.), nelle cui opere si avverte ormai
l’influenza di Socrate e del suo razionalismo.
FRIEDRICH NIETZSCHE/L’ARTE TRAGICA E LA SUA CRISI

Con Socrate, la sostanza tragica dell’esistenza, e con essa


il pessimismo, sono negate: non esistono più scissioni
insanabili e sofferenze senza senso, poiché la ragione è
sempre in grado di individuare la condotta migliore, ispirata
al Bene oggettivo.
FRIEDRICH NIETZSCHE

IL DISTACCO DA SCHOPENHAUER E IL PESSIMISMO AFFERMATIVO

Per Nietzsche se si nega la sostanza tragica


dell’esistenza, si perde il senso profondo della realtà.

Il pessimismo nietzschiano è affermativo, nel senso che


occorre sempre dire “sì” alla vita, anche ai suoi aspetti più
dolorosi e crudeli.
FRIEDRICH NIETZSCHE/IL DISTACCO DA SCHOPENHAUER E IL PESSIMISMO AFFERMATIVO

Realtà e mondo fenomenico


in Schopenhauer in Nietzsche
mondo fenomenico come illusione mondo fenomenico come illusione
ingannevole ingannevole
(strutturazione del mondo fenomenico (strutturazione del mondo fenomenico
sulla base del principium individuationis) sulla base del principium individuationis)
volontà come fondamento della realtà volontà come fondamento della realtà
esistenza come sofferenza e noia esistenza come sofferenza e tragedia
esperienza artistica come temporanea esperienza artistica come strumento per
liberazione dalla volontà spezzare il dominio dell’individuazione
ascesi e Noluntas come definitiva pessimismo affermativo come
liberazione dalla volontà atteggiamento che dice “sì” a ogni aspetto
della vita
FRIEDRICH NIETZSCHE

LA STORIA E LA VITA

Nietzsche critica la filosofia hegeliana perché giustifica


ogni periodo storico, in quanto frutto necessario di un
processo razionale e positivo.

La storia va valutata in base alle conseguenze che


produce sulla vita: è da respingere quando soffoca la vita e
ostacola l’azione, da accogliere quando si mette al servizio
della vita e dell’azione.
FRIEDRICH NIETZSCHE/LA STORIA E LA VITA

Nietzsche distingue tre modi di fare storia:

1. monumentale, che mira a emulare il passato,


producendo un atteggiamento rassegnato;

2. antiquario, che indaga nel dettaglio il passato, ma


rischia di perdere di vista il presente e lo scenario più
ampio del mondo;
FRIEDRICH NIETZSCHE/LA STORIA E LA VITA

3. critico, che è capace di entrare in polemica con il


passato in nome del presente, ma rischia di recidere del
tutto i legami con il passato.

In questo periodo Nietzsche vede nell’arte e nella religione


un antidoto all’eccesso di sapere storico.
FRIEDRICH NIETZSCHE

LA RICERCA GENEALOGICA
FRIEDRICH NIETZSCHE

LA DISSOLUZIONE DEL SOGGETTO E LA MORTE DI DIO

Per Nietzsche non esiste un centro stabile e permanente


della personalità.

Quello che chiamiamo “Io” o “soggetto” è un insieme di


impulsi, bisogni e motivazioni tra loro contrastanti.

La decisione è solo il risultato del precario equilibrio di


forze che di volta in volta si crea.
FRIEDRICH NIETZSCHE/LA DISSOLUZIONE DEL SOGGETTO E LA MORTE DI DIO

“Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso!


[...] Non ci fu mai un’azione più grande: tutti coloro che
verranno dopo di noi apparterranno, in virtù di questa
azione, ad una storia più alta di quanto mai siano state
tutte le storie fino ad oggi!”
Da La gaia scienza (aforisma 125)
FRIEDRICH NIETZSCHE/LA DISSOLUZIONE DEL SOGGETTO E LA MORTE DI DIO

Dio è per Nietzsche l’insieme delle verità e dei valori che


per secoli hanno guidato la vita e i pensieri dell’umanità.

La morte di Dio è un evento storico, di fronte al quale


Nietzsche esorta gli uomini a vivere fino in fondo l’unico
mondo a disposizione, senza più credere alle illusioni di
una vita dopo la morte.
FRIEDRICH NIETZSCHE

L’ETERNO RITORNO

La teoria dell’eterno ritorno suggerisce la possibilità che un


individuo rinasca e riviva in eterno la stessa identica vita, in
tutti i suoi momenti, piacevoli e spiacevoli.

Solo gli individui veramente forti sono in grado di


sopportare questa vertiginosa prospettiva e mutare il
proprio atteggiamento nei confronti dell’esistenza.
FRIEDRICH NIETZSCHE/LA DISSOLUZIONE DEL SOGGETTO E LA MORTE DI DIO

“Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai


viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte; e non
ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni
piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente
piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e
tutte nella stessa sequenza e successione.”
Da La gaia scienza (aforisma 341)
FRIEDRICH NIETZSCHE

LO ZARATHUSTRA: SUPERUOMO E VOLONTÀ DI POTENZA


FRIEDRICH NIETZSCHE

SUPERARE L’UOMO

Nel primo discorso alla folla, Zarathustra annuncia


l’avvento del superuomo.

L’atto di nascita del superuomo è la morte di Dio.

Il superuomo si presenta come un ideale di uomo liberato


ed emancipato da ogni vincolo religioso, del tutto padrone
della sua forza in questo mondo.
FRIEDRICH NIETZSCHE/LO ZARATHUSTRA: SUPERUOMO E VOLONTÀ DI POTENZA

“Io vi insegno il superuomo. L’uomo è qualcosa che deve


essere superato. Che avete fatto per superarlo? Tutti gli
esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sé: e voi volete
essere il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla
bestia piuttosto che superare l’uomo?”
Da Così parlò Zarathustra
FRIEDRICH NIETZSCHE/LO ZARATHUSTRA: SUPERUOMO E VOLONTÀ DI POTENZA
FRIEDRICH NIETZSCHE

LA VOLONTÀ DI POTENZA

Volontà
in Schopenhauer in Nietzsche
è istinto primordiale è energia primordiale creatrice
conservativo
produce sofferenza e noia si manifesta nella dissipazione
della forza
produce nuovi valori
mira alla conservazione e al mira all’auto-superamento
rafforzamento della vita
FRIEDRICH NIETZSCHE

CONTRO IL CRISTIANESIMO E I VALORI ASCETICI


Morale dei signori Morali dei servi o del gregge
si manifesta nella civiltà aristocratiche si manifesta nel pensiero cristiano
consiste: consiste:
•nell’esaltazione della forza e dei valori •nella reazione e nel risentimento
vitali; verso chi “dice sì” alla vita;
•nella capacità creativa; •nella promozione delle qualità che
•nel superamento dei propri limiti. alleviano l’esistenza ai sofferenti;
•nell’utilizzo dei concetti morali per
limitare la forza dei signori.
FRIEDRICH NIETZSCHE/CONTRO IL CRISTIANESIMO E I VALORI ASCETICI

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