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razionale, causa non solo la decadenza della tragedia, ma anche dell’intera civiltà

occidentale, chiusa in rarefatte armonie azionali.

Spirito tragico e accettazione della vita: la natura metafisica dell’arte.


La celebrazione nietzscheana dello spirito tragico e dionisiaco coincide con una forma di
celebrazione della vita che, non può venir definita né "pessimista", né "ottimista", in quanto
tende a porsi programmaticamente al di là sia del pessimismo, sia dell'ottimismo.
Da ciò discende il problema dei rapporti tra Nietzsche e Schopenhauer.

Infatti, se da Schopenhauer Nietzsche deriva la tesi del carattere doloroso dell'essere, di


Schopenhauer respinge la tematica dell'ascesi, contrapponendo alla noluntas
schopenhaueriana, fin dall'inizio, un atteggiamento di entusiastica accettazione dell'essere
nella globalità dei suoi aspetti.
Per Nietzsche la vita è dolore, lotta, distruzione, crudeltà, incertezza, errore. Essa non ha
ordine, né scopo, il caso la domina.

Due atteggiamenti sono allora possibili:

il primo e quello della rinuncia e della il secondo è quello dell'accettazione


fuga. È l’atteggiamento che della vita così com'è.
Schopenhauer derivò dalla sua diagnosi È l'atteggiamento che mette capo
sull'essenza della vita. all'esaltazione della vita e al
superamento dell'uomo.

La scelta di Nietzsche è quella di essere un discepolo di Dioniso, poiché in quell'antica


figura greca egli vede il simbolo del “si” totale al mondo. Dioniso è il dio dell'ebbrezza e
della gioia, il dio che canta, ride e danza.
Egli è l'incarnazione di tutte le passioni che affermano la vita e il mondo.

Il mondo è per Nietzsche una sorta di gioco estetico e tragico, costituito dalla lotta tra gli
opposti primordiali della vita e della morte, della gioia e del dolore ecc.
Soltanto l'arte riesce a comprenderlo veramente.
Da ciò la natura metafisica dell'arte e la sua funzione di organo della filosofia.

IL PERIODO “ILLUMINISTICO”
IL METODO STORICO-GENEALOGICO E LA FILOSOFIA DEL MATTINO
Umano, troppo umano, segna l’inizio di un nuovo periodo, definito “illuministico”. Tale
periodo, risulta caratterizzato dall’esplicito ripudio dei maestri di un tempo (es:
Shopenhauer).

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