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Nietzsche la filosofia della storia

Nietzsche si pone in modo critico rispetto alle mode e alle tendenze e ai miti, si occupa di filosofia della
storia e va contro la cultura storicistica perché essa costituisce malattia indebolendo le potenzialità
creative dell’uomo, lui vuole combattere il meccanismo che porta a considerare i fatti come verità
oggettive, per lui non esistono i fatti ma le interpretazioni di essi.distingue tre tipi di storia: la storia
monumentale quel antiquaria e quella critica, Per spiegare come la storia può essere utile all’uomo. La
storia monumentale deriva dal guardare al passato per rintracciarvi i modelli.osservando essi si
comprende che la vera grandezza è stata possibile e potrei esserlo ancora ma anche che questa storia
altera il passato abbellendo alcune circostanze rappresentate e poi può spingere al fanatismo o peggio
alla convinzione che la grandezza successa nel passato non possa essere eguagliata. Antiquaria invita
a guardare con amore alle radici, è un tipo di storia utile alla vita perché ci fa sentire eredi di un tempo
meritevole di essere venerato e conservato ma il pericolo è quello di limitare il nostro campo visivo alla
tradizione con la conseguenza di non agire come nella storia monumentale. Critica porta il passato
davanti a un tribunale e lo condanna il pericolo è quello che sia possibile spezzare le catene che ci
legano al passato invece bisogna tener conto del passato ma senza farci condizionare da esso.
Nietzsche va contro la malattia della storia ovvero quella che fa sì che l’uomo rinuncia costruire il proprio
destino, essa può essere utile se questi tre tipi di storia rimangono nei propri confini e si integrano tra di
loro. la cultura moderna appare a Nietzsche caratterizzata da un esagerato sapere storico.
Il pensiero
Nietzsche pensa che la scienza e la filosofia siano qualcosa di superficiale che non colgono la vera realtà
del mondo, pensa che ciò che appare non coincida con l’essenza delle cose, gran parte dell’esperienza
umana sfugge ai concetti della logica e della scienza.Nietzsche vuole mettere a nudo l’inconsistenza dei
miti e delle dottrine su cui si fonda la civiltà occidentale. lui era un filologo per questo interessato alla
tradizione greca e le sue creazioni artistiche. Nietzsche si allontana dalle interpretazioni romantiche
idilliache del mondo greco e ritiene che la cultura occidentale si sia formata su principi contrapposti,
l’apollineo e il dionisiaco. Apollo è il Dio delle arti è una divinità solare associata alla luce, è il Dio
dell’ordine e della ragione mentre, Dioniso è la personificazione di energia vitale, e caotico e irrazionale.
secondo Nietzsche nella scultura greca noi vediamo lo spirito apollineo ordinato perfetto e
armonioso.Nietzsche analizza l’uomo greco come uomo a tutto tondo e riteneva che a quel tempo la
patologia non esistesse, l’uomo greco è forte perché guarda in faccia la realtà e non rinuncia a vivere solo
perché dolorosa.l’arte viene utilizzata per rendere accettabile ciò che è doloroso ma senza dimenticare
ciò che è terribile infatti viene usata la trasfigurazione estetica ovvero la capacità dell’arte di esprimere in
modo bello e armonico ciò che è irrazionale e doloroso.
Nascita della tragedia greca
Per quest’opera Nietzsche prende in esame le tragedie di Eschilo e Sofocle.il mito di Edipo non ha una
spiegazione è irrazionale ma viene messo in scena mischiando l’apollineo e il dionisiaco intrecciando il
fondo caotico del racconto mitologico con l’armonia delle immagini e dei dialoghi poetici della
rappresentazione tragica Consentendo così un’interpretazione universale e mirabile della natura umana.
il dionisiaco viene messo in scena in modo apollineo.grazie all’equilibrio di queste due componenti viene
creata la grande tragedia e così l’arte rende accettabile la sofferenza della vita. Nietzsche parla di
Socrate Euripide. Socrate ritiene che la verità si riconosca attraverso la ragione, ha fiducia nell’uomo e
nella sua capacità di fare il bene, il suo ottimismo distrugge l’equilibrio perché vuole cancellare il
dionisiaco. Nietzsche dice che l’irrazionalità non si può cancellare perché mettere tutto in uno schema
logico e sintomo di malattia.
Nietzsche scrive la nascita della tragedia con la speranza che la gente guarisca dalla malattia.Nietzsche
è contro i socialisti perché contro la modernità. la società malata elimina la distinzione tra signori e servi, il
rapporto tra essi è bloccato il servo deve lavorare anche per il signore in modo che il signore sviluppi
cultura arte scienze questo perché la civiltà è sempre stata formata da signori che governano sui servi e
da servi che pensano alla sopravvivenza del signore, per questo interpreta il mito di Prometeo il quale da
strumenti divini agli umani per superare la distinzione signore servo ma viene incatenato da Zeus è punito
per aver tentato di dare progresso agli uomini e aver cercato di cambiare le basi della civiltà.
Positivismo socrate
Socrate segna il passaggio dallo spirito tragico al pensiero razionale, sostituisce la tragedia con il dialogo
filosofico. Da lui in poi si tende a confidare in un ordine razionale rassicurante. Socrate e all’origine del
processo di impoverimento del mondo umano e della sua decadenza, per uscire da questa condizione:
rinascere lo spirito dionisiaco, fare ciò è possibile attraverso l’esperienza dell’arte in grado di contrastare
la tendenza teoretica. la prima tappa dell’evoluzione spirituale di Nietzsche si conclude con la delusione e
la sfiducia per la consapevolezza dell’impossibilità di un ritorno al passato e del declino della cultura
dell’Occidente.
LA SECONDA METAMORFOSI
L’idealismo di Wegner ricerca la redenzione dell’uomo, connessa a una dottrina che sottomette l’individuo
a una morale rigida e antivitale, Nietzsche inoltre dice che la musica non è solo un mezzo per
raggiungere una dimensione superiore, per lui non vi è verità oltre la musica, massima espressione dello
spirito dionisiaco. Con il distacco da Wegner dice che è preferibile assecondare il Nichilismo portandolo a
maturazione e compimento. Seconda tappa: Leone, che morde e lacera e dunque incarna lo spirito libero
dalla scienza e critico inteso come metodo per emancipare l’uomo dalla menzogna e dalle false
credenze. Il compito del filosofo è di annunciare questa decadenza e descrivere la storia che verrà, deve
rivelare i tranelli e gli inganni della cultura a partire dalla metafisica che concepisce la verità come
qualcosa di unico ed oggettivo. Non esiste il soggetto unitario, siamo solo un insieme di impulsi
inconsapevoli. Come il proletariato è una massa di lavoratori disunita.
LA MORTE DI DIO
Dio è morto insieme a tutto ciò che ha rappresentato e l’uomo si trova privo di certezze e del sistema di
valori, dio è morto sotto la ragione e Nietzsche ha il compito di annunciare questa morte perché i suoi
assassini non sono consapevoli delle conseguenze e hanno semplicemente sostituito a Dio altri miti: mito
del progresso, della scienza, del socialismo e dello stato. La cultura Europea ha base Cristiana, questa
morte porta allo sbriciolamento dei valori. L’uomo folle(filosofo profeta) utilizza metafore per sottolineare
la gravità della morte di Dio e con lui tutti i punti di riferimento stabilì. Con la morte di Dio non c’è più
nessuna entità metafisca garante dell’universalità dei valori. La morte di Dio comporta l’avvento del
nichilismo radicale. La consapevolezza della non esistenza di Dio nasce dal fatto che se egli esistesse il
mondo non sarebbe il caos che è ma la resistenza ad accogliere la notizia della morte di Dio nasce dal
fatto che l’uomo non vuole essere lasciato solo ha bisogno di avere un punto di riferimento saldo. L’uomo
non è pronto a “farsi dio” di se stesso. L’oltreuomo si.
LA MORALE
NIETZSCHE paragona le norme della morale a una maschera dietro cui l’uomo si nasconde per
sembrare più nobile, più rispettabile è più importante. Sotto l’abito morale nasconde la sua vera natura di
uomo debole e mediocre. Nietzsche si chiede da dove derivino i nostri pregiudizi morali e arriva alla
conclusione che la morale è uno strumento di dominio che serve agli uomini per soggiogare gli altri. La
morale cristiana è prodotta dall’istinto di vendetta degli uomini inferiori, per invidia nei confronti degli spiriti
liberi creano una tavola di valori in cui prevalgono la passività e la rassegnazione, trasformando in alti
ideali ciò che in realtà è sintomo di debolezza e fragilità.
ASCETISMO
È la morale di colui che rinuncia a se stesso, l’asceta nasconde una forte volontà di dominio. La morale
degli schiavi, predica umiltà,fratellanza, democrazia e egualitarismo è la morale del sentimento prodotta
dagli uomini mediocri ed inferiori. La società contemporanea è dominata da valori “antivitali” (inconciliabile
con le istanze del tempo). La morale dei signori tipica del mondo classico, esaltava i valori della forza,
del corpo, della salute, della gioia e della fierezza. Viene cancellata dall’avvento della religione
ebraico-cristiana la quale sostituisce al guerriero il sacerdote. Sono stati gli ebrei a far prevalere lo spirito
sul corpo, a cambiare la definizione di buono da “nobile e forte” a “umile e povero, infelice, sofferente”. Il
cristianesimo ha imposto il senso della colpa e del peccato. Nietzsche non va contro la figura di Cristo
ma contro i rappresentanti della chiesa.
OLTRE IL NICHILISMO
la seconda tappa si conclude con il rifiuto della metafisica, della morale, della religione e delle ideologie
moderne come la democrazia e l’egualianza che definisce “consolatori” per questo Nietzsche è definito
“inattuale” perché va contro gli ideali del tempo e annuncia la perdita di ogni punto di riferimento o verità
assoluta a cui appoggiarsi. Nietzsche dice che se si ammette che nessuno verità può avere fondamento
certo e incontrovertibile allora si può provare lo sgomento del nulla ma allo stesso tempo la libertà , tutto
diventa di nuovo possibile e da qui si apre la terza fase della riflessione Nietzchesiana, “fanciullo”.
IL NULLA
La terza e ultima fase, bisogna trovare la forza per affrontare il nulla perché solo così è possibile
riprendersi la propria libertà, svincolati da valori prefissati e da punti di riferimento, ciò può essere svolto
dal l’individuo che va oltre Dio. La morte di Dio presenta un’occasione di riscatto e liberazione dal peso
della metafisica e della morale ma allo stesso tempo l’uomo si trova davanti ad infinite possibilità di
senso, di fronte a molteplici interpretazioni del mondo e dunque di fronte alla scelta e alla responsabilità.
L’OLTREUOMO
Non è un essere di razza superiore, è una figura che si proietta nel futuro, è in grado di sopportare le
conseguenze della morte di dio, riconosce e accetta il crollo di ogni principio assoluto e certezza. È un
essere libero, libero da ogni consolazione dottrinale e dai condizionamenti esterni, ha detto “Si” alla vita e
ha accettato la condizione tragica e dionisiaca dell’esistenza. L’oltreuomo vive il Nichilismo in maniera
attiva, la realtà non ha senso ma non vede ciò come un limite ma come occasione per vivere libero.
Zarathustra indica l’ora della venuta di questo oltre uomo come quella del “meriggio” egli è raffigurato
come un fanciullo ridente circondato di luce, L’oltreuomo ha giurato fedeltà alla terra , sa godere del
corpo, della vita, dei valori e senza farsi frenare da sensi di colpa o dalla voce della coscienza. Egli ha
ritrovato la sua innocenza e perciò ride e danza di fronte e oltre l’abisso del Nichilismo.

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