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FRIEDRICH NIETZSCHE

Nacque nel 1844 in Sassonia, Germania. Era tedesco ma il cognome è di origine polacca. Si definiva polacco, non
tedesco (contrario al nazismo “quanta birra si sono dovuti bere i tedeschi per scrivere certe cose”)
E’ stato un filosofo che ebbe un'influenza enorme, non ha paragoni. (i soldati tedeschi nell WW2 avevano il suo
libro dietro, “Ecce Homo”)
Suo padre era un pastore luterano, tuttavia N. scrisse un'opera chiamata: l'anticristo.
Nietzsche si innamorò di Lou Salomè, una donna russa, che però lo rifiutò ma anche influenzò.
Dal 1869 al 1879 fu docente universitario di filologia a Basilea, in Svizzera. Poi vaga e conduce una vita da
solitario. Dopo i lunghi viaggi e peregrinazioni in tutt'Europa arriva, nel 1888-89, a Torino.
Nel 1889 c’è il primo episodio di disturbo mentale (piange e abbraccia un cavallo, scrive i biglietti della follia =
alla moglie di Wagner se lo ama). Morì nel 1900 dopo essere stato ricoverato in una clinica per alcuni anni e in
seguito accudito dalla madre e dalla sorella.

STILE Nietzsche scrive con lo stile di un visionario, di una persona mistica. Utilizza molti aforismi, brevi
affermazioni nette e provocatorie. Non scrive trattati filosofici o opere descrittive di attualità. Scrive in modo
provocatorio per colpire tutto ciò che fino a quel tempo era stato affermato. E’ UN GRANDE
DEMOLITORE, ma anche un COSTRUTTORE)
Nietzsche vuole distruggere tutti i principi e le certezze per creare un nuovo tipo di umanità basata sull’oltreuomo.
Critica l’idealismo, lo storicismo, le religioni e il positivismo (affermando che non esistono i fatti ma solo le
interpretazioni dei fatti). N. fu un critico della RELIGIONE, perché come la metafisica è nata per rassicurare.
Nietzsche scrisse: ho voluto scrivere una sorta di 5º Vangelo (citazione riferita all’opera Così parlò Zarathustra”)
(uno che non lo conosce potrebbe dire che sia un opera di un profondo credente).

Un'importante citazione è tratta da Ecce homo (“Ecco l’uomo”) e cita: “io non sono un uomo, sono una
dinamite”. (La dinamite demolisce tutto). É il critico per antonomasia.

I MODELLI DI NIETZSCHE
- Wagner (grande musicista, LA CAVALCATA DELLE VALCHIRIE) Nella musica di Wagner si percepisce la
volontà di potenza, esplosione di vita, impeto, assalto, tanto che voleva scrivere la sua ultima opera con titolo
“volontà di potenza”, ma non riuscì a terminare a causa del disturbo mentale.
- Schopenhauer (completamente catturato dal suo messaggio, ma successivamente lo rifiuta. Taglia i ponti con
Schopenhauer perché lui come fine ha lo spegnimento della volontà di vivere, la noluntas)

OBIETTIVO FILOSOFIA DI NIETZSCHE: affermazione dell’oltreuomo, uomo che sa vivere, che sa andare
oltre il nichilismo e i valori morali instaurati nella storia.

La filologia studia la corretta trasmissione dei testi antichi, la comprensione (era prof di filologia)

FASE GIOVANILE (fase wagneriana/schopenhaueriana)


– “La nascita della tragedia dallo spirito della musica”
Un’opera importante che scrisse nel 1872 quando era docente a Basilea.
Lo scopo dell'opera è quello di analizzare le origini della tragedia greca. Tale opera venne stroncata dai più grandi
filologi, soprattutto da Wilamowitz (collega), dice che è inadatta e imprecisa.
Esagera con le critiche forse perché invidioso, ma ha anche ragione, infatti Nietzsche era interessato soprattutto agli
aspetti filosofici e non filologi.

Individua due aspetti nella tragedia greca:


- Apollineo: principio che fa riferimento ad apollo e quindi all’equilibrio, alla compostezza, grande serenità.
Equivale alla componente razionale dell’uomo.
- Dionisiaco: fa riferimento a Dioniso ed è il contrario dell’apollineo. Esplosione di vita, esaltazione, ebbrezza
creativa, passione. Componente irrazionale dell’individuo. (orgie, bere, ballo)

Secondo Nietzsche la tragedia è nata dall’incontro di questi due principi ed è stata grande finchè questi due principi
erano tenuti insieme, quindi la decadenza della tragedia, della cultura greca e della società del suo tempo, iniziò
quando il dionisiaco venne messo in secondo piano, poiché venne meno la vitalità in tutti gli aspetti. (il dionisiaco
finì per essere soffocato dall'apollineo)
I due soggetti che portarono a questo decadimento della cultura greca furono:
- EURIPIDE Era un tragediologo. Eliminò sempre di più il ruolo del coro, rendendolo slegato dalla vicenda
drammatica che si esplicava in scena. Secondo Nietzsche il coro era fondamentale, in esso si esprimeva il
dionisiaco ed esprimeva la massima vitalità.

- SOCRATE Viene definito da Nietzsche un logico-dispotico, cioè porta la filosofia solo sul piano razionale, esalta
la razionalità (il buono, il bene, il giusto). Logico (mette sul piano razionale) Dispotico (ha imposto).
La filosofia di Socrate è molto controllata e razionale, evidenzia la ragione tralasciando tutto il resto.
Scegliendo di morire, lo identifica come filosofo di una filosofia di rinuncia alla vita.

Così come la tragedia è stata messa in crisi da Euripide, che era stato influenzato dal razionalismo di Socrate, la
cultura occidentale è in crisi perché ha abbandonato l'esaltazione della vita. (N. è il filosofo della liberazione umana
“hanno ucciso la vita” dirà). Tale decadenza è stata aggravata dal Cristianesimo che ha considerato ''peccato'' tutti i
valori e i piaceri della terra. Così sulla morale aristocratica dei forti si è imposta la morale degli schiavi (ci hanno
detto di essere umili), ma il culmine della decadenza della civiltà occidentale avverrà però con la morte di Dio =
eliminazione di tutti i valori.

CONSIDERAZIONI INATTUALI (raccolta di 4 saggi contro il pensiero comune del suo tempo, contro
l'esaltazione della della storia e della scienza)

– “UTILITÀ E DANNO DELLA STORIA per la nostra vita”: critica lo storicismo, ma non la storia.
Critica storicismo dell’800, ossia l’esaltazione acritica della storia e del passato;
Lo storicismo porta a considerare tutto da un punto di vista scientifico (i fatti vengono ricostruiti in modo
oggettivo). Il fatto in sé non significa nulla. Va interpretato, non esiste nessuna verità assoluta ma dipende tutto da
come guardiamo la realtà.
Fare attività storica come ad una mera raccolta di date e dati, di fatti che vengono passati come ‘scientifici’ ma che
invece, privi di qualsiasi interpretazione critica, risultano del tutto staccati dalla vita e pertanto non ci aiuta a vivere
meglio, ma anzi ci opprime sotto il peso della storia.

Lui paragona l'uomo agli animali. I secondi non vivono con una visione storica, in modo storico, mentre gli uomini
vivono in modo storico, grazie alla memoria.
È inevitabile rapportarsi al passato e quindi è utile, però rapportarsi in modo storico sbagliato porta danni, poiché i
fatti sono stupidi in quanto in se non dicono nulla, sono interpretabili, bisogna capire le conseguenze, vanno
interpretati. N. ci fornisce un grande messaggio ''Non accettare tutto quello che accade nella storia, non
inginocchiarsi'' (spirito critico).
Quest'opera apre la strada al prospettivismo (Non ci sono verità assolute, non esistono i fatti, ma solo le
interpretazioni dei fatti) (Critica al positivismo, il quale afferma che esistono solo i fatti)

Nietzsche propone l'oblio della storia (non consiste nel dimenticare e restare nell'ignoranza).
Per poter agire efficacemente nel presente bisogna distaccarsi dal passato, quindi conosco tutta la storia ma non
sono condizionato da essa, non dobbiamo essere schiacciati dal peso del passato.
(La vita è anche dolore e sofferenza e l'individuo non deve rimanere nei momenti passati di dolore, ma vivere i momenti presenti, così
non vive a pieno)
Dobbiamo superarlo, deve essere spunto di ragionamenti per andare avanti, questo è quello che fa l'uomo storico.
(Bisogna studiare in modo approfondito). L’istruzione deve diventare vita.
Critica a Hegel perché scrive che tutta la storia porta al progresso. (Dove sta scritto che deve esserci un progresso)

3 TIPI DI STORIA (secondo N.)


- Storia monumentale: cerca nella storia i grandi modelli (cesare, Napoleone). E' un uso monumentale della storia.
La rifiuta perché si esaltano gli eroi in modo acritico
- Storia antiquaria: antiquario colui che studia la storia locale e la elogia in modo acritico
- Storia critica (tipo di storia corretta secondo N.): studiare la storia con spirito critico, facendosi delle idee, portare
la storia davanti ad un tribunale condannando tutte le cose negative.

FASE ILLUMINISTICA (filosofia del mattino)


Critica ferocemente la società del suo tempo ed i pensieri più affermati (pars destruens). (la sua società trovava le
sue radici nella società greca, perché i romani hanno preso tutto da loro)
- “GENEALOGIA DELLA MORALE”/ “AL DI LA DEL BENE E DEL MALE” (1887)
Nietzsche indaga le origini stesse della morale, intendendo criticarne il "valore oggettivo ed espone la
contrapposizione tra morale dei signori e morale degli schiavi.
Alla base di quest'opera c'è quindi la riflessione sull'origine del bene e del male.
Il titolo dell’opera ci aiuta a capire meglio cosa lui vuole affermare, ossia che non ci sono più valori, perché sono
crollati tutti con la morte di Dio, che vuole andare al di là del bene e del male e costruire un'umanità che
prescinde dai valori che sono sempre stati imposti.
Morale dei signori: nelle società antiche erano i signori, l'aristocrazia a comandare ed erano questi a stabilire la
morale, ciò che era giusto e ciò che è sbagliato. Essendo più forti (politicamente, economicamente e fisicamente) si
imponevano sugli altri.
La morale dei signori si era affermata perché questi si imponevano sui vili, sulle persone rinunciatarie, che si
lasciavano bastonare come cani.
Morale degli schiavi: Morale utilitaria. Lo schiavo è la persona rinunciataria, non coraggiosa, sottomessa, colui
che non vuole vivere a pieno la sua vita ed è schiacciata sotto il peso della morale. Nietzsche si chiede dove è
scritto che sia giusto essere sofferenti, vivere schiacciati. (morale che si è affermata)

L'obiettivo di Nietzsche è costruire un'umanità che va oltre il nichilismo e accetta la mancanza di senso nella
vita. Nietzsche vuole denunciare questa morale che ha condizionato per millenni l’umanità e vuole che uomini e
donne siano liberi e con spirito critico.
Le persone devono vivere la vita, devono essere oltreuomini.
L’oltreuomo deve porsi tanti problemi e domande e deve poi superarle, deve vivere liberato dai condizionamenti.
Bisogna vivere la vita in prima persona, mai rassegnarsi, essere pienamente se stessi.

- Morte di Dio (nel Terzo libro dell’opera “La gaia scienza” e nell’opera “Così parlò Zarathustra”):
Con essa si ha il culmine della decadenza della civiltà Occidentale. Libera gli uomini dalle catene di quel
soprannaturale creato da loro stessi, ma li lascia senza più punti di riferimento.“dovremo pagare di essere stati cristiani
per due millenni; perdiamo il centro di gravità che ci faceva vivere – per un certo tempo non sapremo come cavarcela”
La non esistenza di Dio è un dato di fatto (l'ha già detto Feuerbach), è stato dimostrato ed è ovvio che si è davanti
alla società della morte di Dio, si è via via staccata per diverse ragioni (Il cristianesimo e le credenze in generale
portano gli uomini ad essere schiavi e sottomessi, di conseguenza si arriva alla morte di Dio).
Con la “Morte di Dio” si va ben oltre la negazione della religione, significa il crollo di qualsiasi certezza
dell’umanità, caduta di tutte le credenze, verità scientifiche, socialismo, scienzi sociali, metafisica, essere, mondo
ideale (ordine cosmico), “le menzogne di vari millenni”) tutto questo porta al NICHILISMO (abisso del nulla)

- Nichilismo: svalorizzazione e scomparsa dei valori supremi, nulla esiste, nulla è certo, manca la risposta al perché
di tutto.
Diversi tipi di nichilismo:
- Nichilismo incompleto: (fine ottocento) Sono caduti i vecchi valori e si cerca di sostituirli con valori nuovi come
nazionalismo, socialismo, storicismo, positivismo, naturalismo, verismo, estetismo. Tutti questi sono surrogati,
tentativo di sostituzione dei vecchi valori con i nuovi. Nietzsche dice che bisogna vivere oltre i valori. Ci si deve
staccare da essi e dalle convinzioni.
- Nichilismo completo: il vero nichilismo, distinto in passivo e attivo.
- Passivo: prendere atto del declino dei valori e crogiolarsi nel nulla, rimanere passivi, abbattuti
- Attivo: essere consapevoli della caduta dei valori ed agire da oltreuomini. (E' il nichilismo allo stadio finale).

Anche se non c'è senso e non c'è ordine, c'è necessità, infatti il mondo ha in sé la necessità della volontà.
Il mondo sin dall'eternità è dominato dalla volontà di accettare se stesso e di ripetersi. Questa è la dottrina
dell'ETERNO RITORNO che N. riprende dalla Grecia e dall'Oriente.
Il mondo non procede in maniera rettilinea verso un fine, come crede il cristianesimo né verso un progresso, come
pretende lo storicismo hegeliano, ma tutte le cose eternamente ritornano (ogni dolore, ogni piacere). Questa è la
dottrina cosmologica di Nietzsche e a essa collega l'altra sua dottrina dell'AMOR FATI: amare il necessario,
accettare questo mondo e amarlo.

L'uomo scopre che l'essenza del mondo è volontà, vede che esso è eterno ritorno e si concilia volontariamente con
esso, riconosce così nella propria volontà di accettazione del mondo, la stessa volontà che accetta se stessa. Questo
insegna Zarathustra (fu il primo a credere in una religione monoteista, 1 profeta).
L'amor Fati è l'accettazione dell'Eterno ritorno, è l'accettazione della vita.

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FILOSOFIA DEL POMERIGGIO: PARS CONSTRUENS
Il nichilismo attivo (nuovo tipo di umanità) crede nei valori:
– oltre-uomo – volontà di potenza – dell'eterno ritorno

- L'OLTREUOMO è il senso della terra, è l'uomo nuovo che deve creare un senso nuovo della terra, l'uomo deve
diventare l'uomo nuovo, l'uomo che va oltre l'uomo, i cui valori sono la salute la volontà forte, l'amore, l'ebbrezza
dionisiaca e un nuovo orgoglio. Ai vecchi doveri il superuomo sostituisce la propria volontà.
Il superuomo ama la vita e crea il senso della terra e a questo è fedele. Qui sta la sua volontà di potenza.
Ora soltanto l'uomo superiore diventa padrone.
È colui che sa accettare il fatto devastante che la vita non ha senso e non ha significato. Secondo Nietzsche serve un
nuovo tipo di umanità che abbia compreso e accettato l’eterno ritorno, che agisce con volontà di potenza e che vada
oltre tutte le credenze. Quindi nell'oltre-uomo riemerge il dionisiaco come volontà di potenza (tratto da “Così parlò
Zarathustra”, anche Zarathustra voleva proporre un nuovo tipo di umanità)
D'ANNUNZIO si propone come il superuomo, doveva dare i canoni.

- VOLONTÀ DI POTENZA: La volontà di potenza è amare la vita per quello che è, essere se stessi, affermare la
potenza di se stessi, esplosione di vita, esprimere al massimo la volontà di vivere, agire ogni istante al massimo
delle proprie capacità e potenzialità.
Non deve però essere interpretata come fecero i nazisti come volontà di schiacciare e prevalere sugli altri.

- ETERNO RITORNO: Si è abituati ad un tempo che scorre in modo rettilineo. Nietzsche riprende la teoria
circolare del tempo secondo la quale tutto torna un'infinità di volte, non c’è nulla di nuovo. Questa teoria ha scopo
morale. Va al di là della semplice distinzione tra tempo lineare e circolare ed ha fortissime incidenze etiche.
Una persona che sa che vivrà un numero infinito di volte le stesse cose cercherà di vivere al meglio, agendo nel
bene, per riuscire a vivere e rivivere i momenti piacevoli e belli. (Tratto da “La gaia scienza”)

ULTIMA FASE (TRAMONTO)


- Ripresa della critica della morale: gli interessa capire come mai le persone hanno continuato in modo
assolutamente ingiustificato a credere in tutte le credenze e soprattutto nella morale. Come mai si continua a
credere in una morale che invita alla castità, alla sottomissione, al perdono, al castigo, alla non vita
- Ecce homo: opera filosofica scritta nel 1888 in cui riprende le idee avute nel corso della sua vita
- Malattia mentale

“COME IL MONDO VERO FINI’ PER DIVENTARE FAVOLA”


STORIA DEL PENSIERO IN 6 TAPPE:
- Si riferisce a Platone. Secondo Platone il mondo vero è quello delle idee, è in un altro mondo. Secondo nietzsche
questa è un'assurdità perché il mondo vero è quello che viviamo.
- Secondo il cristianesimo il mondo vero è quello del peccatore che fa penitenza. Nietzsche dice che il
Cristianesimo è il platonismo per il popolo. Platone aveva detto che il mondo vero, dove c’è salvezza, è
nell’iperuranio e la nostra anima ci arriverà solo dopo la morte.
La filosofia greca influenzò il cristianesimo perché affermava la credenza in un qualcosa che non è dimostrabile e
non è nel mondo in cui viviamo.
- Secondo Kant il mondo vero è indimostrabile (noumeno). L’imperativo morale kantiano. Nietzsche dice che non
ha senso perchè non è possibile dire che ciò su cui basiamo la nostra vita sia inconoscibile, critica l'imperativo
morale kantiano
- Secondo il positivismo il mondo vero è quello dimostrabile con i fatti, con le prove scientifiche. Nietzsche dice
che bisogna superare il positivismo perché si limita allo studio dei fatti. Ma esistono solo le interpretazioni dei fatti
- Prima fase Nietzsche. Bisogna abolire il mondo vero degli idealisti, di platone, dei cristiani, quel mondo che per
anni ci hanno fatto credere fosse quello vero, ossia il mondo di Dio, metafisico.
- Seconda fase di Nietzsche: con l’abolizione del “mondo vero” è stato abolito anche il mondo apparente (la vita
borghese, delle convenzioni)
L'UNICA VITA GIUSTA È QUELLA DEL SUPERUOMO

CRITICA:
- Giustificazionismo di Hegel (progresso nella storia) - Platonismo (mondo delle idee)
- Positivismo (esistono solo i fatti) - Storicismo (valutare tutto dal punto di vista scientifico)
- Morale - Schopenhauer (spegnimento della volontà) - Socrate (filosofia del razionalismo)
- Euripide (caduta del dionisiaco nella tragedia) - Cristianesimo e religioni (credenze in generale)
- Marxismo (importanza dello stato, della collettività. Secondo Nietzsche: individuo > collettività)
INTERPRETAZIONI DI NIETZSCHE
- Letteraria / estetica ⟶ viene reputato come uno scrittore decadente esteta
- Nazismo - Lou Salomé - M. Heidegger - Nietzsche demolitore di morale e religione
- filosofia malata = la sua figura del filosofo venne messa in discussione, a causa della pubblicazione del giornale
clinico del manicomio dove era stato ricoverato.

1) NIETZSCHE COME PRECURSORE DEL NAZISMO?* (INTERPR. DI ‘DESTRA’)


''Volontà di potenza'' e ''violenza del superuomo'' sono stati assimilati dalla dottrina del nazismo, ma N. era
completamente estraneo alla sfera dei fondatori del movimento.
N. polemizza contro l'antisemitismo (esprime il ''risentimento'' dei falliti contro i benriusciti, contro le posizioni di
prestigio occupate dagli ebrei) e contro il concetto di ''razza''. Nel 1887 scrive a un esponente dell'antisemitismo
''questa disgustosa invadenza di noiosi dilettanti che pretendono di dire la loro sul valore degli uomini e delle razze.. queste continue e assurde
falsificazioni e distorsioni di concetti così vaghi come germanesimo, semitico, ariano, cristiano, tedesco - tutto questo potrebbe farmi perdere la
bonarietà ironica, con cui finora ho assistito alle velleità virtuose e ai fariseismi dei tedeschid'oggi.'' (quanta birra hanno bevuto)
Nella Germania degli anni trenta fu sottoposto ad un trattamento di politicizzazione, per cui, ad un certo momento,
apparve come profeta del nazismo (il mito del superuomo e l'invito a vivere pericolosamente).

Il nazismo tuttavia estrapola molte idee dalla filosofia di Nietzsche che esalta i valori vitalistici: il piacere della
guerra, la concezione della differente morale degli schiavi e dei signori, la negazione di Dio che si traduce in
negazione dei valori, il mito del superuomo che si eleva al di sopra degli altri uomini che disprezza e deride.
Le sue teorie non sono coincidenti con quelle di Hitler poiché quest'ultimo voleva fare della Germania una potenza
dominatrice, ostile agli Ebrei ed credeva di essere lui stesso l'eroe profetizzato da Nietzsche: il superuomo
redentore della Germania.
Quest'associazione tra N. e il nazionalsocialismo è stato un tentativo da parte dei nazisti di assimilare concetti come
''violenza del superuomo'' e ''volontà di potenza'' e farli i fondamenti della propria dottrina.

2) NIETZSCHE INTERPRETATO DA ‘SINISTRA’


Tra il ‘68 e il ‘77 si fa avanti in Francia una generazione di filosofi radicali. Si costruiscono un ruolo nel
movimento della contestazione. Parlano di ribellione al potere, di desiderio e affermazione delle differenze, di forze
individuali in lotta con qualsiasi organizzazione “totalitaria”, Stato, partito o sindacato che sia. Il riferimento che
hanno in comune è Nietzsche.
Fino agli anni ‘60 era trattato da autore di “destra”, ma con l'uscita di 2 libri Nietzsche e la filosofia di Deleuze del
1962 e Le parole e le cose di Foucault del 1966, diventa un eroe che piace alla sinistra.
Viene letto come un critico della società borghese, un contestatore del falso illuminismo delle moderne democrazie
occidentali. Il “superuomo” è il tipo di un’umanità futura, di un individuo finalmente libero dalla religione, dal
senso di colpa e senza tabù sui propri istinti vitali, da ogni ideale repressivo, da ogni morale ascetica, da ogni teoria,
niente più ideali e sublimazioni, solo una nuda volontà di affermazione e un primordiale principio di realtà.

Foucault e Deleuze hanno confuso la vera natura “dominatrice”, per nulla liberatoria, della volontà di potenza di
Nietzsche con la volontà di affermazione dell’individuo. La potenza di N è invece tutt’altra cosa, è dominio
immediato, violenza, guerra di sopraffazione. Viene visto come un rivoluzionario sociale, antropologico. (lui
lancia un messaggio di liberazione e riv individuale)

3) LOU SALOME’: NIEZSCHE COME ‘PROFETA DI UNA NUOVA RELIGIONE’


Il saggio di Lou Salomé cerca di tracciare, attraverso i numerosi rimandi alle sue opere, un percorso più intimo e
personale di Nietzsche.
L’opera, il cui titolo originale è “Friedrich Nietzsche in seinen Werken” (1894) è suddiviso in tre capitoli dedicati
rispettivamente alla personalità, alle metamorfosi e al “sistema Nietzsche”.
L’autrice insiste molto sul’“soffio religioso” predominante nella scrittura di Nietzsche.
E' da specificare però che non ha nulla a che fare con le religioni già esistenti perché passa tutta la vita a combattere
le religioni esistenti, quelle tradizionali, propone, invece una nuova salvezza dell'umanità (oltreuomo) propone
una teoria salvifica.
Dal momento che avevano un profondo rapporto è probabile la sua versione.

4) HEIDEGGER: N. RIVELA CHE IL NICHILISMO E’ L’ESSENZA DELLA FILOSOFIA OCCIDENT


1.L'interpretazione heideggeriana di Nietzsche
A partire dagli anni Trenta del Novecento, (H). rivolge la sua attenzione alla filosofia di N., fino a farne un punto di riferimento. Dal
1936 al 1940 egli tiene lezione quasi esclusivamente su N., in un confronto serrato, una sorta di drammatico ''corpo a corpo''
Tra il 1940 e il 1946 scrive anche alcuni saggi sul medesimo argomento.
I corsi e le trattazioni vengono poi raccolte in una grande opera, Nietzsche, pubblicata nel 1961.
Negli anni Trenta, quando ha inizio il confronto heideggeriano, il dibattito su N. è in pieno sviluppo.
Nei primi decenni del secolo, l'interesse per N si è manifestato soprattutto nella letteratura e nell'arte e ha stimolato grandi scrittori
come Kafka. Alcuni autori interpretavano la sua opera come una sorta di leggenda e cercavano di individuarne gli aspetti mitologici.
Altri ancora vedevano in N. il fine psicologo e il brillante moralista.
Baümler lo prende in considerazione e fa di lui il precursore del nazismo e il teorico della violenza razziale.
K. Löwith della sua filosofia, coglie l'unità sistematica, al di là dell'apparente frammentarietà della forma aforistica. Rintraccia l'idea
portante del pensiero di (N.) nella dottrina dell'eterno ritorno, che considera la riattualizzazione di un'antica visione del mondo, in cui
si rovescia la verità del nichilismo, che è la svalutazione di tutti i valori supremi.
L'interpretazione esistenzialistica di K. Jaspers: la verità della filosofia di (N.) è da ricercarsi nello stesso essere in cammino, vale a
dire nel movimento trascendente del suo pensiero che relativizza tutte le posizioni, dal superuomo alla volontà di potenza, dall'eterno
ritorno alla volontà di verità, che viene interpretata come ''volontà di morte''.

La strategia di (H). nei confronti di (N.) va oltre una semplice interpretazione: egli ''pensa in parallelo'' con Nietzsche, in una
continua interrogazione.
Secondo H. (N.) con la tradizione della metafisica occidentale, ha in comune il problema dell'essere.
Per H. (N.) è un ''pensatore essenziale'' perchè ha pensato un unico pensiero, quello dell'essere, interpretato come volontà di potenza ed
eterno ritorno dell'uguale.

In questa fase, la filosofia di (H). è incentrata sul problema della METAFISICA e della sua storia; egli dice che la ''svolta'' (Kehre)
dall'analitica esistenziale verso l'analisi del senso dell'essere in generale, non c'è stata, perchè il linguaggio, ancora condizionato
dall'apparato concettuale della metafisica, l'ha resa impossibile. Ne emergeva la necessità, di ripensare la storia della metafisica
occidentale e individuarne l'errore che la caratterizza.
(H). per ''METAFISICA'' intende quella tradizione di pensiero che pone il problema dell'essere dell'ente, andando oltre l'ente stesso. E
tuttavia lo risolve in modo errato, poichè riconduce l'essere sullo stesso piano dell'ente, concependolo come ''semplice- presenza''.
Ciò avviene sia pensando l'essere come il carattere comune di tutti gli enti, il più astratto e indeterminato, sia come causa e
fondamento degli enti.
In ogni caso si oscura la ''differenza ontologica'' che distingue l'essere dall'ente e si giunge a quell'''oblio dell'essere'' che
contraddistingue la storia della metafisica occidentale fino a oggi.

Per (H)., (N.) è il filosofo nel quale la metafisica occidentale si raccoglie e si compie secondo una prospettiva decisiva. In quanto la
sua filosofia rappresenta la fine della metafisica, vi si attua il massimo raccoglimento, cioè il compimento di tutte le posizioni di
fondo essenziali della filosofia occidentale.
(N.) è visto come colui che porta a compimento la tradizione metafisica iniziata con Platone e tuttavia viene indicato come il
''platonico più sfrenato'', in quanto, pur avendo rovesciato il platonismo, sarebbe rimasto dentro l'orizzonte di quel pensiero.

2. Nietzsche come l'ultimo metafisico dell'occidente


Questa linea interpretativa che fa di (N.) ''l'ultimo metafisico dell'Occidente''.
Per (H)., nella dottrina della volontà di potenza, (N.) sviluppa la domanda-guida della filosofia, chiede cos'è l'ente? Con l'eterno
ritorno dell'uguale, egli pensa invece il ''pensiero più grave'' ossia la domanda fondamentale che verte sul senso dell'essere e domina
tutta la storia della filosofia. La volontà di potenza è la dottrina centrale.

La volontà di potenza, che nomina il carattere fondamentale dell'ente, si lascia comprendere soprattutto dalla concezione Nietschzana
dell'arte. La volontà di potenza è qualcosa di originariamente unitario
Nella volontà, è contenuto un elemento di risolutezza e di comando; ogni volere è volere-essere-di-più, quindi è potenza nel senso del
potenziamento e dell'elevazione; ma anche autoaffermazione, nel senso di andare all'essenza, all'origine. Allora la potenza non è il fine
della volontà, ma ne costituisce il chiarimento, l'essenza; la volontà di potenza è volontà di volontà, volere è volere se stesso.

La volontà di potenza ha un rapporto stretto con l'arte, in quanto, per (N.), il concetto di arte è inteso come ''attività metafisica'', ossia
è un creare e un produrre.
Nell'arte si decide anche la questione della verità, che va compresa nell'ambito del ''platonismo rovesciato'' di (N.) Rovesciare il
platonismo non significa solo sostituire un punto di vista gnoseologico con un altro, nel senso di mantenerne la struttura invertendo il
mondo sensibile al posto del soprasensibile, ma anche mantenere, la convinzn che sia la verità a fornire l'ambito per la nuova
fondazione dell'esistenza, che viene ora ancorata al sensibile.
Quindi l'arte, che rappresenta la valorizzazione del sensibile, costituisce una sorta di contromovimento che si oppone al nichilismo:
arte e verità entrano nella prospettiva che mira a salvare il sensibile e a superare il nichilismo. Quindi per N. l'arte vale più della verità.

(N.), eliminando il ''mondo vero'' e il ''mondo apparente'', fa emergere una nuova concezione del sensibile, caratterizzato da pienezza e
stabilità, e in cui si inserisce la visione ''prospettica'': ogni vivente è caratterizzato da una molteplicità di impulsi e di forze, ciascuno
dei quali ha una sua prospettiva.

L'arte è connessa con l'apparire prospettico, anzi ne è il potenziamento, è la più autentica ''volontà di parvenza'', in cui si fa visibile la
legge stessa dell'esistenza. La verità invece è una stasi, una parvenza fissata, e quindi, a differenza dell'arte, un'inibizione della vita, un
sintomo di degenerazione.
Per quanto riguarda l'eterno ritorno, secondo (H)., questa dottrina di (N.), rispetto alla sua filosofia, è il pensiero fondamentale che ne
definisce la posizione metafisica di fondo, ossia la posizione assegnata alla sua filosofia dalla storia della metafisica occidentale.
L'eterno ritorno appare dunque come un progetto sull'ente nel suo insieme.
Respingendo la visione superficiale del ritorno, di chi lo pensa ''dall'esterno'', collocandosi al di fuori del circolo, Zarathustra chiarisce
che il ritorno deve essere pensato dall'attimo: è nell'attimo, dove passato e futuro ''sbattono la testa'', che si determina il modo in cui
tutto ritorna. In tal modo questo pensiero, valorizza il momento della decisione, poichè coinvolge fin dall'inizio l'uomo e l'ente e
richiede di pensare l'uomo partendo dal mondo e il mondo dall'uomo: vi è un coinvolgimento necessario e di ripercussione tra il
pensiero e colui che lo pensa.
Pensare il ritorno attraverso l'attimo e la decisione significa anche superare il nichilismo, con cui questo pensiero è portato, per logica
interna, a confrontarsi. Il ritorno contiene, infatti, un elemento nichilistico, poichè eternizzando ''l'invano'' esclude un fine ultimo per
l'ente.

Secondo (H). c'è una connessione essenziale, fra le dottrine della volontà di potenza e dell'eterno ritorno. Infatti, esse sono concepite
come determinazioni fondamentali dell'ente nel suo insieme e precisamente, la volontà di potenza come la forma del ''che cosa è''
(Was-sein), l'eterno ritorno come quella del ''che è'' (Dass-sein).

Con (N.), che attua il rovesciamento del platonismo, il divenire pretende di avere assunto la preminenza sull'essere, mentre in realtà,
con la sua stabilizzazione, è portata a compimento soltanto la supremazia dell'essere come presenza e stabilità. La conseguenza di
questo ultimo stadio della metafisica, si manifesta nella preminenza della volontà di potenza: in tale epoca, la tecnica fonda il potere
dell'uomo in un mondo in cui solo l'ente è essenziale.

3. Nichilismo e storia della metafisica


L'analisi che (H). compie dei concetti essenziali della filosofia di (N.), lo porta a confrontarsi con la tradizione filosofica occidentale,
da Protagora, a Cartesio, a Leibniz.
Il nichilismo è, per (H)., un evento nel quale la verità sull'ente nel suo insieme muta e si spinge verso una fine da essa determinata. Un
evento al quale non assistiamo da semplici spettatori, ma che si rivela la storia della nostra epoca, alla quale siamo sollecitati.
(N.) chiama ''nichilismo'' il movimento da lui riconosciuto per la prima volta nella storia occidentale che domina già i secoli precedenti
e darà l'impronta al prossimo e di cui egli compendia l'interpretazione nella sentenza ''Dio è morto''. Dio è il Dio cristiano, che è al
tempo stesso la rappresentazione-guida del soprasensibile, degli ideali e dei valori instaurati sopra l'ente; venendo meno il dominio del
soprasensibile sull'ente, l'ente stesso perde il suo senso.
Il NICHILISMO è per (N.), il processo di svalutazione dei valori supremi; ma poichè tale svalutazione comporta un cambiamento
dell'ente nel suo insieme, essa è anche il cammino verso una nuova posizione di valori.
Il nichilismo può essere capito soltanto se la posizione di valori sia riconosciuta nella sua necessarietà metafisica.
Il VALORE per (N.) non è qualcosa che vale in sè, ma è un ''punto di vista'' della volontà di potenza, che determina, con il necessario
intreccio di conservazione e di potenziamento, l'ente in quanto tale. Il pensiero del valore è estraneo alla metafisica.
Ma l'interpretazione Nietschzana di valore può essere prefigurata da Platone, che concepisce l'idea somma come agathòn: l'idea del
bene che, donando la visibilità e la svelatezza, rende possibile l'ente in quanto tale.
In questo passaggio, che riduce l'essere a oggetto di valutazione dell'uomo, (H). vede le premesse del dominio della tecnica. Caduta la
distinzione metafisica tra mondo vero e mondo apparente, la verità dell'essere è posta senza fondamento, in certo qual modo solo su se
stessa.
Con la filosofia di (N.), dunque, che pensa il superamento del nichilismo come trasvalutazione dei valori, la metafisica perviene alla
sua forma estrema e solo in questa forma diviene comprensibile la sua essenza, che consiste nell'oblio dell'essere.
Il nichilismo è quindi il compimento della metafisica, che culmina nel trionfo della razionalità scientifica e che trasforma il mondo in
un immenso arsenale di strumenti della volontà di potenza. Di tale evento, di cui, come si è detto, noi non siamo solo spettatori,
veniamo a conoscenza solo quando è giunto alla fine.

SIGMUND FREUD
Sogni: materiale onirico (ciò che sogniamo dormendo), che elabora il nostro inconscio.
Si sogna sempre, anche quando non ci si ricorda di aver sognato.
Il sogno è la via maestra dell’inconscio, ciò che elabora a volte è scomodo.
Gli psicoanalisti sono i seguaci di Freud, seguono ciò che disse Freud (non proprio tutto).
Freud sosteneva che tutti i sogni avessero scopo sessuale. Successivamente smentì questo dicendo che la sessualità
è un aspetto molto importante del nostro inconscio ma non è l’unico aspetto.

VITA
Freud era di famiglia ebrea. A livello religioso era agnostico/ateo. La religione è da lui considerata una patologia,
una malattia mentale. Non era assolutamente religioso.
Era un medico viennese. Si annoiava a fare il classico medico, voleva fare di più, voleva fare altro. All’inizio
studiava l’isteria, al tempo si studiava con l'ipnosi (stessa radice di utero, dunque si credeva che fosse una malattia
delle donne).
Freud assieme al medico Breuer studia il caso di Anna O. che aveva i sintomi dell’isteria. Decidono di analizzare i
suoi sogni e attraverso essi hanno rilevato i traumi dell’infanzia.
Da piccola era stata allevata da una governante che detestava. In un sogno è venuto fuori che la governante le diede
da bere dell’acqua su un bicchiere e sullo stesso bicchiere aveva appena dato da bere al cane. Anna era rimasta
traumatizzata. Grazie a questo hanno capito che per risolvere l’isteria era necessario far emergere i traumi infantili.
La ragazza non ricordava nulla (da conscia) della sua infanzia. Da qua F. formula la teoria della rimozione:
tendenza di ogni essere umano a fare una sorta di autocensura di determinati aspetti della realtà ritenuti non degni
d'essere ricordati (aspetti spiacevoli sia consci sia incosci).

Freud capisce che per curare le malattie mentali più diffuse, le paure, le fobie, ecc. sia necessario raggiungere
l’inconscio. Noi non abbiamo solo la nostra parte conscia e razionale, ma soprattutto una parte inconscia. Si fa
emergere l’inconscio attraverso i sogni.
Opera principale: L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI (pubblicata nel 1900).
I sogni vanno prima di tutto annotati e ricordati. Poi vanno analizzati ed interpretati non da soli ma con l’analista.
Con Freud nasce la psicoanalisi.

Transfert: rapporto tra il medico psicoanalista e il paziente. Inizialmente è distaccato, poi si crea sempre più
affinità, tanto che in alcuni casi i pazienti avevano rapporti sessuali con gli psicoanalisti (fondamentale che si formi
il transfert per superare la malattia).

Paziente sdraiato sul lettino: la persona per liberare il suo inconscio deve essere tranquilla e rilassata. Inizialmente
al paziente viene fatto raccontare tutto quello che vuole di se stesso.
Racconta a livello conscio ciò che ricorda di se stesso. Poi lo psicoanalista chiede al paziente di annotarsi i sogni e
si inizia a lavorare su di essi.

I sogni sono formati da due parti:


– contenuto manifesto (il fatto che viene sognato)
– contenuto latente (il messaggio nascosto dietro al manifesto).
L’importante è analizzare il contenuto latente. smascherare i desideri.

LIBIDO: desiderio sessuale, energia interiore fondamentalmente di origine sessuale, voglia di provare piacere

OPERE FONDAMENTALI FREUD:


- interpretazione dei sogni 1900 - Psicopatologia della vita quotidiana 1905

Nella psicopatologia Freud tratta dei lapsus (quando si inverte una parola con un'altra perché si sta pensando già
alla cosa successiva o si sta pensando qualcosa che non si vuole dire , il cliente chiede la scollatura e non le scarpe) e gli atti
mancati (cose che si dimenticano, dimenticanze).
Le dimenticanze non sono casuali secondo Freud, lui sostiene che la nostra mente per determinati motivi rimuova
alcune cose. Ci dimentichiamo cosa vogliamo dimenticarci (non è una dimenticanza voluta a l'livello conscio, ma a
livello inconscio).

TEORIA SESSUALE DI FREUD: la sessualità va studiata da bambini.


(Prima si sosteneva che la sessualità si afferma solo dopo la pubertà).
Gli anni della infanzia ci segnano molto di più dell’età adulta, la nostra sessualità deriva dagli anni dell’infanzia.
(gli episodi ci segnano maggiormente)

Fasi della sessualità del bambino:


- Fase orale: il bambino prova piacere attraverso la bocca, nel succhiare la mammella della mamma (dalla nascita
ad un anno e mezzo)
- Fase anale: il bambino prova piacere dallo sfintere anale facendo le feci (da un anno e mezzo a tre anni)
- Fase fallica: dai 4 anni circa, scoperta degli organi genitali. Il bimbo si rende conto che i suoi organi genitali non
servono solo a fare pipì, ma stimolandoli fanno provare piacere (Fase genitale)
In questa fase si sviluppa anche il complesso di Edipo e quello di Elettra (mito di Edipo: racconta che Edipo, eroe
greco figlio del re di Tebe, inconsapevolmente uccide il padre e prende in sposa sua madre. Scopre che è sua madre
solo dopo averla sposata.
Il complesso di Edipo dice che nella fase fallica il bambino prova attrazione verso il genitore del sesso opposto). La
fase fallica si divide in fallica e genitale. La fallica di riferisce alla scoperta degli organi sessuali e quella genitale
si riferisce al fatto che si prova piacere da essi.

Freud quindi intende il “Bambino come un perverso polimorfo”. Intende dire che la sessualità si sviluppa fin da
bambini.
Perverso: la perversione non è altro che il provare e ricerca piacere a prescindere dalla riproduzione sessuale, dalla
procreazione, senza scopo di riproduzione. Il bambino è distaccato da tutto ciò.
Il perverso è il feticista. Le perversioni non sono da condannare o da vedere in modo negativo.
Polimorfo: il piacere viene provato in diversi modi, in molte forme.

La sessualità è fondamentale nei sogni, nei lapsus e negli atti mancati.


(Dimenticare l’ombrello è un riferimento all’organo sessuale maschile, qualche trauma percepito nell’infanzia). La
sessualità si manifesta fin dall’infanzia perché noi nasciamo come esseri sessuati, non asessuati come gli angeli.
“UNO, NESSUNO, CENTOMILA” (Pirandello è stato influenzato da Freud, è evidente l’influenza) Dissoluzione
dell’io.
Si parte credendo di essere una persona, poi ci si rende conto di essere nessuno, perché non si conosce chi si è, e
allo stesso tempo si è centomila in base a chi ti guarda e di come ti vedono gli altri. Dramma dissoluzione del
soggetto. (Vitangelo non vuole più che lo si chiami per nome)

Marx, (N.) e Freud = MAESTRI DEL SOSPETTO, hanno distrutto tutte le certezze su cui si basava la società
(Marx distrugge società borghese, (N.) distrugge tutta la morale, la religione e le credenze, Freud da il colpo finale
e ci fa rendere conto che non sappiamo bene chi siamo perché la nostra vera essenza non traspare dal conscio ma
dall'inconscio).

Come è strutturata la mente umana: (TOPICA: rappresentazione spaziale dell’apparato psichico)


Prima topica suddivisa in:
- conscio (consapevoli)
- preconscio (quella che viene più facilmente alla mente, emerge nella nostra memoria, è una parte non
consapevole, ma siamo in grado di ricostruire consapevolezza)
- inconscio (sogni)

Seconda topica suddivisa in:


- io (la nostra personalità intera, ciò che media tra l’es e il super io)
- Super io (ciò che sta sopra noi stessi, sopra l’io stesso. Indicazioni e divieti che ci da la società, la famiglia,
qualsiasi regola).
- Es (pronome tedesco neutro, it in inglese): libido, forza pulsionale (nella prima fase della sua produzione pensava
fosse solo di origine sessuale, nella fase finale invece afferma che non è solo di natura sessuale). Se reprimiamo la
libido diventiamo nevrotici

L’ES e il super io sono sempre in contrasto.


L’ES mi spinge ad avere pulsioni sessuali o passioni emozioni travolgenti. Ma la mia ragione (il mio super io) mi
blocca. L’io e quella parte della personalità che deve equilibrare le due. Non bisogna nè farsi governare dall’ES nè
dal super io.

Noi non viviamo isolati, siamo in contatto con il mondo esterno, il nostro io deve equilibrare l’es con il super io e
rapportarsi anche con il mondo esterno. Per questo Freud dice la vita non è facile.
“Spinto così dall'Es, stretto dal Super Io, respinto dalla realtà, l'Io lotta per venire a capo del suo compito
economico di stabilire l'armonia tra le forze e gli impulsi che agiscono in lui e su di lui; e noi comprendiamo
perché tanto spesso non ci è possibile reprimere l'esclamazione: la vita non è facile!”

RELIGIONE Una delle opere fondamentali di Freud è “L’avvenire di un’illusione”.


L’illusione è la religione. Ritiene fondamentale il rapporto con il padre, visto spesso con timore (soprattutto
all’epoca). Chi prega, prega Dio padre. Quindi si fa una trasposizione del timore che si ha nei confronti del padre
terreno al padre celeste. La persona che è religiosa crede in una divinità religiosa, in Dio Padre. Pregando Dio padre
crede di pregare un'entità superiore che sta nei cieli, ma in realtà si riferisce prima di tutto al proprio padre terreno.
Si proiettano su dio delle aspettative e dei riferimenti che in realtà abbiamo dal padre terreno. (non ci si rende conto
di fare questa proiezione perché avviene a livello inconscio).
Quindi questo padre delle religioni, questo Dio padre, non è altro che un super io collettivo.
Non esiste quindi solo un super io personale ma anche un super io collettivo rappresentato dalla religione. Un grande
padre per ciascuno di noi che ci controlla e indirizza.

Persone religiose: non sono capaci di bastare a se stesse, vanno sempre in cerca di un dio a cui affidarsi. Le
considera nevrotiche perché non riescono a stare in pace con se stessi.
Si collega molto con Feuerbach: quando preghiamo dio gli diamo tutte quelle qualità che vorremmo noi, è l’uomo
che crea dio e non dio che crea l’uomo. Freud però va oltre e spiega la realtà con la psicanalisi. La psicoanalisi
vuole spiegare tutta la realtà.

PSICOLOGIA SOCIALE: PSICOLOGIA DELLE MASSE ED ANALISI DELL’IO


Freud da un certo punto in poi dei suoi studi afferma che si debba indagare la psicologia sociale perché nessuno di
noi vive da solo fuori dal mondo ma viviamo nella società di massa.

Opera: “PSICOLOGIA DELLE MASSE ED ANALISI DELL’IO”


Secondo lui dato che facciamo parte di una società di massa, è giusto studiare anche la psicologia sociale, oltre a
quella individuale.
In quest’opera afferma l’importanza di parlare di psicologia sociale, perciò parte dall’analisi di un importante
autore Gustave Le Bon.
Freud dice che Le Bon ha ragione quando parla di massa organizzata (le persone sono massificate).

Freud parla di massa primaria. (costituita da un certo numero di individui che hanno messo un unico oggetto al
posto del loro Ideale dell’Io e che pertanto si sono identificati gli uni con gli altri nel loro Io)

“Noi abbiamo inteso questo miracolo nei termini che il singolo rinuncia al suo ideale dell’io sostituendolo con
l’ideale della massa incarnato dal capo”. (spiegazione che da Freud quando analizza le masse).
In una massa organizzata c’è un legame verticale (da me verso il capo) e uno orizzontale (tra tutti gli appartenenti
della massa).
Freud afferma che si forma un legame fortissimo con il capo e anche con gli altri appartenenti alla massa. Ci si
sente tutti uniti. L'io si annulla in questa massa organizzata uniforme, sia nei confronti del capo che nei confronti
degli altri con i quali si sente fuso.
L’io perde la propria specificità. La massa, infatti, essendo anonima e irresponsabile, permette all'individuo di
cedere ai suoi istinti in quanto il senso di responsabilità, che raffrena gli individui, scompare del tutto.

Esistono 2 masse artificiali: la chiesa e l’esercito. (masse artificiali, permanenti e durevoli )


Se si prende in particolare la chiesa cattolica, essa è organizzata gerarchicamente. Tutti sono portati ad obbedire.
Lo stesso nell’esercito. (esempi lampanti di come l’io viene annullato una volta entrato in queste organizzazioni).

opera: “IL DISAGIO DELLA CIVILTÀ”


Freud non è molto ottimista nei confronti della società, la considera un super io collettivo.
La società ci da una serie di regole, ordini e divieti che dobbiamo seguire. La società mette queste regole per creare
sicurezza tra i cittadini. Ma freud dice che “abbiamo barattato la nostra felicità personale con un po’ di sicurezza”.
Abbiamo rinunciato alla nostra realizzazione in cambio di un po’ di sicurezza. Ma non viviamo bene. Tutte queste
norme non sono altro che un super io collettivo.
Così come ognuno di noi ha avuto individualmente dei divieti e delle regole da seguire, lo stesso vale per la società
che ha delle regole generali da seguire. (super io generale, super io collettivo).
Freud non vuole vivere nell’anarchia. Ritiene inevitabile che le società siano organizzate in questo modo.
Vuole trovare i motivi per cui si verificano determinate sofferenze. Analizzando il modo in cui la società influenza
le persone, ci permette di capire da dove nascono alcuni dolori e la psicoanalisi permette di avere più
consapevolezza del perché si verificano determinate cose.
I problemi del singolo sono risolvibili grazie alla psicanalisi, quelli delle masse difficilmente.

POSITIVISMO
È un movimento filosofico nato in Francia nella prima metà dell’Ottocento. Si sviluppa in un periodo in cui
l'Europa, dopo la guerra franco-prussiana e quella di Crimea sta attraversando un periodo di pace che favorisce la
borghesia nell'espansione coloniale in Africa e in Asia, avviene la rivoluzione industriale, che trasforma l'intero
modo di produrre e i modi di vita, si formano sempre più grandi città, aumentano i commerci, progressi in ogni
disciplina scientifica (mate, fisica, geometria, chimica, medicina, architettura, tecnologia--- macchina a vapore,
dell'elettricità, delle ferrovie che mutano non solo le dimensioni spazio-temporali ma anche quelle intellettuali.).
Tutto ciò porta ad un progresso sociale e umano irrefrenabile (sembra che si posseggano gli strumenti risolutivi di
ogni problema).
Il termine positivismo deriva dal latino “positum” ossia posto sui fatti, sui dati concreti.
E’ un movimento che ha lasciato un segno profondo nella società.
Il fondatore del positivismo è Comte.
Il carattere principale è l’esaltazione del progresso scientifico e il primato delle discipline scientifiche.
La scienza viene considerata fonte di progresso, unico mezzo per risolvere tutto, grazie al metodo scientifico (trovare
cause, motivazioni)
Il verificarsi di progressi scientifici dava l’impressione che il progresso fosse inarrestabile. (si parla di divinità del
fatto). Si pensava che la scienza portasse ad un inarrestabile progresso. (Belle epoque)
Comte scrisse la legge dei 3 stadi dell'uomo e dell'umanità (Triade dialettica Hegeliana):
- Stadio teologico → corrisponde all'infanzia, quando non ci si chiede il perché e si crede a forze irrazionali e
soprannaturali come Babbo natale, Dio, ecc.. (stadio primitivo da superare) Tutti i popoli antichi vivono nello stadio
teologico (imperatori con origini divine, adorazione agenti atmosferici)

- Stadio metafisico → Corrisponde alla giovinezza dell'uomo e dell'umanità durante si crede nei grandi ideali e nei
sistemi metafisici (metafisica = credere in un mondo ultraterreno)

- Stadio positivo → stadio dell'età adulta e della società borghese positivista. Ciò che conta sono i dati di fatto.
Per arrivare alla verità ci si deve affidare solo alla scienza e ai dati concreti. L'uomo adulto non crede più alla ad
esempio al noumeno o il mondo metafisico, ci si affida alla fisica.

Ogni uomo è teologo nella sua infanzia, metafisico nella giovinezza e fisico nell'età adulta.

Comte è anche il fondatore della SOCIOLOGIA


La sociologia è la fisica sociale, disciplina scientifica che studia la società.
Anche la società deve avere regole per essere compresa. Come la matematica funziona secondo regole, così deve
fare anche la società. Si ha bisogno di leggi scientifiche per capire il funzionamento e la dinamica della società.
Studiando la società si possono capire le regole più appropriate per controllarla.

La sociologia è divisa in due:


- Statica sociale (studia le condizioni di esistenza a tutte le società in tutti i tempi, si occupa di ordine)
- Dinamiche sociali (studio delle leggi di sviluppo della società, del progresso (con il progresso cambia))

L’ultima fase di Comte è la fase della RELIGIONE DELL'UMANITÀ


Comte afferma che sia necessario sostituire la religione cristiana con una religione dell'umanità, una religione
positiva, una divinizzazione della scienza. (mantiene sempre i sacerdoti, sacramenti ecc.)

DARWINISMO SOCIALE
Prima di Darwin si pensava che non ci fosse stata nessuna evoluzione, si pensava che dio avesse creato l'uomo già
così
Darwin fece studi vari e giunse alla teoria dell'evoluzione specie viventi
Spencer, positivista inglese focalizzato sullo studio della società, fu il primo ad utilizzare il termine evoluzionismo
nel 1857 all’interno dell'opera "Il progresso, sua legge sua causa"
Fu lui il creatore della teoria evoluzione, teoria che venne successivamente ripresa da Darwin.

Lui parla di leggi ben precise:


- concentrazione di materia (da incoerente a coerente) la materia si concentra e da vita
- differenziazione (da omogeneo ad eterogenea) le specie si differenziano
- determinazione (passaggio da indefinito a definito)
- legge del ritmo (ciclicità dei fenomeni naturali)

Darwin scrisse l’opera “Evoluzione della specie”, la quale ebbe enorme seguito e scatenò proteste enormi.
Era criticata perché affermava cose che andavano contro le credenze religiose. La teoria evoluzione smentisce aspetti
contenuti nella Bibbia, perciò la chiesa non la accetta
Darwin spiega che solo le specie migliori e più forti sopravvivono, mentre i deboli soccombono

Il darwinismo sociale prende queste leggi e le applica alla società sostenendo che ci siano popoli migliori e popoli
più deboli che per natura devono soccombere. I popoli che si fanno colonizzare sono inferiori dal punto di vista
biologico. Il darwinismo sociale veniva presentato come verità scientifica indiscutibile.
Questa teoria viene usata come "scusa" per prevalere sugli altri popoli, schiacciarli e colonizzare.
Era vista come prova scientifica, come verità, come legge biologica, per giustificare il colonialismo, il razzismo ecc..
Il POSITIVISMO ha portato sia effetti positivi, ma anche negativi.
influenze POSITIVISMO su società del XIX e XX sec Il Positivismo è un movimento culturale e filosofico fondato da Auguste Comte nella prima
metà dell’Ottocento, basato sul primato delle discipline scientifiche e sull’esaltazione del progresso, che ha lasciato un segno profondo, sia
positivamente, sia negativamente. Parlando di ciò che ha portato di buono, basta pensare all’affermazione che si sente spesso dire “ci sono stati più
progressi negli ultimi 2 secoli, che in tutta la storia precedente”, ad esempio l’invenzione del telefono e di internet, che hanno permesso e facilitato la
comunicazione con persone provenienti da ogni parte del mondo. Tuttavia, la diffusione di alcune idee e convinzioni sbagliate, presentate però come
verità scientifiche indiscutibili, determinarono gravissime conseguen. Un esempio di ciò, può essere il darwinismo sociale, corrente di pensiero, secondo
cui esistevano popoli migliori e più forti, destinati a comandare e prevalere su popoli più deboli, che generò discriminazione razziale e sfruttamento e
favorì fenomeni quali il colonialismo e l’imperialismo. RIV che il pensiero di N. ha portato alla filos?Personalmente credo che la riv maggiore che il
pensiero di N. abbia portato, riguarda la metafisica, la cosiddetta filosofia prima, dal momento che secondo l’interpretazione di Martin Heide, la sua
filosofia può essere considerata la fine, l’approdo della metafisica stessa, che era iniziata con Platone, circa 2300 anni prima. Proprio per questo a N.
viene attribuito l’appel di “platonico più sfrenato” o “l’ultimo metaf dell’Occid”. Agli albori della met infatti, c’era un contrasto tra il divenire e l’essere.
Il primo veniva visto come ente non apparente (corruz), mentre il secondo come il vero e proprio essere. Col passare del tempo, il primo entrò quasi in
competiz con l’essere, per ottenere il primato (con Hegel, sembra prendere vita questo “progetto”). Infine con N. si ha un capovolg del platonismo, senza
però che il divenire prevalga sull’essere, che viceversa mantiene il suo primato. Il risultato di tale rovesciamento si esprime nella supremaz della volontà
di pot, con la tecnica, che basa il potere dell'individuo in un mondo in cui di essenz c’è solo l'ente.

consid pers sul pens di N. attuali e discutibili (opere) Sono dell’id che il pens di N., possa essere considerat di importa pari al pensie di altri filosofi come
Marx o Hegel, ma per l’influ che ha dato ai secoli succsv e l’eredità che ci ha lasciato, non ha parag. Un punto che ho trovato molto attuale è quello della
marginalità, se non assenz del “dionis” nella società, questio che trov nell’ope “La nasc della trag dallo spirito della mus”. Ad es in quest liceo non sono
presenti discip, quali la mus o la pitt, in cui si potreb trov esplos di vita, ebbr creativa, dove far emerg la propria compon irrazio, perché probab riten una
“perd di tempo”. Un altro punto che ritengo attu, è la sua concez della stor, che trov nell’ope “Uti e Dan della stor per la nost vita”, secon cui non esi fatti
ma solo interpr dei fatti e sopratt che non bisogn inginocrs e prender per buon tutt ciò che nella stor accade (av spirito critico). Tuttv una ques che giudic
discutib, riguarda la dottr dell’etern rit, infatti come spiega L Salomè, N. passa tutta la vita a ostegg le relig tradz e riprndnd tale dottr che trovo molt simi
a quella del ciclo delle reincar, propost dalle relig orient (da considrs relig tradz), dimostra la sua incoer. FREUD, con la psicoa è stato decisivo nel mett
in crisi la concez del sogg e nello svuotrl complet. In poche par ha stravolto la concez di sogg, che si era affermat nella filos. Inf per secoli la filos aveva
stud l'essere um, come un essere razio, ad es Cart, considerato il filos del razional, proponendo il suo “Cogito Ergo Sum” (penso quindi sono), affermava
che l'umanità di un soggetto la si può notare, nel momento in cui pensa, riflette, ragiona. Per Kant invece il soggetto è colui che usa le 12 categorie, colui
che fa gli schemi trascendentali, colui che sta in funzione della conoscenza del mondo fenomenico, oppure l'Io penso di Fichte visto come principio
assoluto e creatore che aveva funz di coordinare la conosce. A partir da Schopenh, che affermò che l'essenza dell'uomo è inconscia (volontà) e definit
con Freud, l'uomo che era stato glorifi ed esaltato (si sentiva capace di comprendere il mondo e la natura grazie alla riv scienti), inizia ad essere sminuito
e reso più terreno, poiché il fatto che la sua essenz fondam sia l'incon, un qualc di inconsap e incontrollab, significa che la natura umana ha dei limiti.

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