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LA SCUOLA

DELL’OTTAVA

PRIMA
LEZIONE
SECONDO MODULO

I SOLIDI
PLATONICI
IN NATURA

SCUOLA DELL’OTTAVA – PRIMA EDIZIONE – ANNO 2022 / 2023


SECONDO MODULO - LEZIONE PRIMA
I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
Dunque, prima lezione del secondo livello, benvenuti. Intanto complimenti per essere arrivati al secondo livello, io
normalmente quando faccio i seminari in giro lo dico sempre ai partecipanti. “Ragazzi, io chiudo la porta perché non lo
so se poi durante l'intervallo ritornate”, quindi dopo l'intervallo siete tornati. Per me è già tanto, è il secondo livello. Vi
avevo accennato al fatto che è una cosa un po’ diversa. È una cosa un po’ diversa perché si cominciano un po’ a tirare le
fila di tutto quello che abbiamo messo insieme in questi due, anzi, quasi tre mesi. e quindi si capitalizza un po’ quello
che bene o male sappiamo, però non si capitalizza questa cosa in termini di conoscenza, la si mette insieme in termini di
esperienza personale, in termini di momento personale di comprensione di se stessi e di tutto quello che stiamo
condividendo. Voi sapete benissimo, in base a quello che vi abbiamo mandato, che le prime due lezioni saranno
dedicate soprattutto ai solidi platonici. E’ un aspetto, questo dell'ottava, che, di per sé, non viene affatto coltivato,
spiegato, condiviso in nessun ambito. E quindi questo è un po’ “una colpa” di un certo mondo iniziatico, che comunque
non ha mai neanche mai parlato dell'ottava in termini così palesi. Però quello che vi voglio dire è che esiste una fisica
platonica, quindi dei solidi platonici. Che cosa vuol dire questa cosa? Che, come vi ho accennato in altre occasioni,
sostanzialmente l'ottava parla con i solidi platonici. Quindi è il divino che ci parla attraverso le sue forme, per dirla in
altri termini. È un divino che si esprime a tanti livelli, come abbiamo più volte condiviso, io ve li ho messi tutti insieme,
ma soprattutto adesso c'è un passaggio, che riguarderà questa lezione, per il quale le dinamiche platoniche le vedremo
diventare forme mentis. Saranno, come dire, la modalità, prendendo spunto dal modo con cui il divino ci parla, usata dal
mondo iniziatico per cambiare e potenziare le dinamiche pensanti dell'essere umano e per renderle compatibili a quelle
che sono gli aspetti della natura che, come abbiamo visto, non sono solo tridimensionali. Quindi facciamo una partenza
che, come si suol dire, rappresenta un inizio. E per quanto riguarda questa occasione vi metterò insieme la parte storica
del mondo dei solidi, fino a farla diventare il modus operandi del sistema conoscitivo e mentale di tutto il mondo
iniziatico. Dopodiché, la prossima volta che parleremo dei solidi platonici, vedremo, in sintesi, perché il mondo
iniziatico identifica il pensiero con gli stessi, ma anche il corpo fisico; che cosa essi nascondono e, soprattutto, come, in
termini proprio spiccioli, è possibile trasformare e rappresentare non solo il corpo umano, ma anche tutto quello che è in
termini emotivi in aspetti geometrici, cioè vedremo come un ipercubo attraverso le sue forme va a rappresentare il
corpo, la mente e l'anima umana. Questo sa il mondo iniziatico. Quindi partiamo dall'inizio, come vi ho detto prima,
l'inizio è questo. Questi sono i 5 solidi platonici.

Sono: il tetraedro il cubo l’ottaedro l’icosaedro il dodecaedro.

Diciamo che cosa assolutamente bisogna ricordare quando si parla di solidi platonici. Ecco, i solidi platonici sono
costruiti, costituiti da una sommatoria di triangoli in termini geometrici, ma questo, in termini conoscitivi, è molto
importante, perché di per sé il triangolo rappresenta poi la sostanza di quello che
l'ottava, in tutti i termini, in tutti i modi in cui la vogliamo immaginare. L’Ottava è
Trina per quanto riguarda il tempo, è Trina per quanto riguarda lo spazio, è Trina per
quanto riguarda i livelli emozionali; cioè le nostre emozioni singole, prese una per
una, sono trine, non sono mai duali, tanto per capirci. Poi andremo un po’ più
nello specifico, però, questo vorrei che voi lo ricordaste perché è molto importante.
L'avevamo già notato quando ci eravamo occupati del famoso sigillo di Giordano
Bruno, Venere o Amore, io ve lo faccio ricordare, ve lo faccio notare. Un altro
aspetto fondante estremamente importante dei solidi platonici, è quello citato in altre
occasioni, per il quale loro, unici sia in natura che in termini geometrici hanno la
capacità di convivere uno dentro l'altro come delle matrioske. Come? Loro riescono,
come dire, a inserirsi con questa dinamica: il tetraedro sta nel cubo, il cubo sta
nell’ottaedro, l’ottaedro sta nell’icosaedro e l’icosaedro sta nel dodecaedro. Questo è il loro modo di stare insieme, ok?

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I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
Altro aspetto importante è questo: i solidi platonici hanno la capacità, oltre a quella di convivere uno dentro l'altro, di
avere una specie di simpatia, ben precisa, duale che li rende accumulabili. In che senso? Vi rimetto questa immagine.

Il tetraedro che qua vedete a


sinistra è molto bravo a convivere
con un tetraedro. Poi lui è capace
di stare nel cubo, però ha molta
più simpatia per un tetraedro.
Questa cosa che sembra, così,
lanciata, tenetela presente perché
poi rappresenta la sostanza di tutta
una dinamica simbolica mutuabile
in Oriente, in Occidente, che fa
per esempio del tetraedro stella,
un simbolo ben preciso. Poi noi
collegheremo le dinamiche
platoniche con le dinamiche
emozionali. Lo abbiamo fatto in
modo molto, molto superficiale,
ma poi faremo anche questo
aspetto. Adesso mi interessa che
voi vi rendiate conto di quelle che
sono le caratteristiche,
chiamiamole così, fisiche dei
solidi platonici. Poi vedremo le loro caratteristiche emozionali, però quelle fisiche le dovete ricordare e imparare. Altro
aspetto: il cubo si somma si lega con molta più facilità, con l'ottaedro e viceversa. Il dodecaedro con l’icosaedro e
viceversa. E ancora. Questi 5 soliti platonici che manifestano al loro interno queste simpatie, a loro volta vanno
suddivisi in tre momenti ben precisi, in tre spazi ben precisi. Poi collegheremo questi spazi con i corrispettivi eventi
emozionali che abbiamo già citato, tipo morte, resurrezione, ascensione. Ma i tre momenti sono costituiti da tetraedro
stella, cubo - ottaedro, icosaedro - dodecaedro. Ripetendo ciò che abbiamo condiviso in questo momento, vi dico: sono
capaci unici di convivere uno dentro l’altro. Ok. Hanno delle capacità altrettanto uniche di scegliere dei riferimenti
geometrici più compatibili a loro stessi, quindi il tetraedro è molto più bravo a stare col tetraedro. Ripeto, il cubo con
l’ottaedro e viceversa. L’icosaedro col dodecaedro e viceversa. E ancora all'interno di queste caratteristiche se ne annida
un'altra per la quale siamo di fronte sia a 5 momenti ben precisi, che a loro volta vanno a spalmarsi su tre eventi
essenziali per quanto riguarda l'ottava e quindi la natura, che è ottava. Per cui poi vedremo con molta più attenzione,
con molta più precisione questi tre momenti, ma doverosamente adesso li cito dicendo: tetraedro stella è la morte che
non è mai solo morte, eh, cubo e ottaedro è resurrezione, icosaedro e dodecaedro è l’ascensione. Poi lo faremo di nuovo
in modo più preciso. E ci risiamo con inverno, primavera, estate, per capirci direttamente su quelle che sono le loro
situazioni applicative. Quindi qua ci ritroviamo con una struttura platonica che di per sé rappresenterà una dinamica
mentale, che a sua volta contiene tutti i nostri aspetti emozionali, che a loro volta sommati rappresentano gli eventi
emotivi e gli eventi naturali più importanti che ci circondano, che manifestano delle caratteristiche, delle capacità che
normalmente noi non abbiamo modo di comprendere o di analizzare. Questi aspetti sono fondanti per capire, per
esempio, perché l'odio è il corrispettivo dell'amore. Io vi faccio un esempio semplicissimo. Tutto quello che è una
struttura emotiva che ha un suo corrispettivo è estremamente legato. Voi immaginate che tutte le tutti gli eventi
geometrici che costituiscono i solidi platonici, quando poi ce ne occuperemo sotto il profilo della Divina Proportione di
Luca Pacioli e via dicendo, sono intimamente connessi, e uniti poi a certificare tutta una serie di conseguenze che: se le
vediamo sotto il profilo fisico ci daranno la possibilità di immaginare come queste informazioni passano in natura
attraverso la spirale; se le vediamo sotto il profilo metafisico, allora noi ci accorgeremo che le strutture mentali che ne
conseguono sono estremamente elevate, ma nello stesso tempo legate; se le vediamo sotto il profilo emozionale, qui
tutte le strutture emozionali non solo saranno legate, ma manifesteranno le stesse leggi presenti in natura riguardante la
modalità con cui la natura crea se stessa. Sto parlando di rapporto aureo, Fibonacci, spirale e quant'altro. Andiamo
avanti.

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I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
I solidi platonici, se li dovessimo
intendere sotto il profilo degli apici e non
sotto il profilo delle facce e degli spigoli,
tenete presente che quelli che dovremmo
contabilizzare, se noi abbiamo come
riferimento il tetraedro, non saranno
quattro ma 4+1, cioè sempre con un
riferimento centrale. Guardate che questa
non è una puntualizzazione geometrica,
non è questa cosa qua, sapete? Vi
ricordate la prima lezione, quella del
rosone, che vedeva al centro sempre un
puntolino vuoto intorno al quale c'erano 8
petali. Quel punto lì c'è sempre, quel
puntino centrale c'è sempre, quel puntino
vuoto c'è sempre, quel puntino vuoto è
l'essenza energetica e conoscitiva del
divino, attraverso la quale si giunge alla
materia. Noi quando andiamo a finire lì
dentro forse qualcosa l'abbiamo capita;
quando ragioniamo sul vuoto, noi
possiamo capire molto di più dello spazio
e del tempo, quando noi ragioniamo senza
il contesto del vuoto, tante cose non
riusciamo più a capirle, quindi tenete
presente che se dovessimo identificare il
vuoto con un riferimento, quel puntino è
ciò che lo aiuta a identificarlo. Quindi in
quest'immagine voi trovate tutti i
riferimenti numerici che indicano tutti gli
apici. Guardate che la questione degli
apici poi dopo sarà più chiara, tanto
stasera lo facciamo. È molto importante
perché nel momento in cui noi
identifichiamo un essere vivente con una
struttura platonica, così come sostanzialmente il divino ha fatto per se stesso, perché si è identificato con queste 5
strutture in quel momento, allora ognuno degli aspetti di una struttura platonica, la faccia, lo spigolo. gli apici,
rappresenta un aspetto del nostro vivere, del nostro essere, del nostro aspetto fisico e quant'altro. Quindi tenete presente
di quell'aspetto centrale, di quel riferimento centrale che è importantissimo, perché se io vi dovessi dire che cos'è quel
puntino, quella è l'anima. Questa è la parte più importante, alla quale noi ci dobbiamo rivolgere per capire qualcosa di
noi stessi. Questo aspetto numerico, vedrete che poi ci tornerà estremamente utile quando, durante il secondo livello ci
occuperemo di Casanova. Casanova, per adesso, almeno per me, è stato l'unico Rosacroce, l'unico personaggio del
mondo iniziatico che ha detto qualcosa di utile per capire il come e il perché i personaggi del mondo iniziatico
sapessero confrontarsi con il tempo, tanto da poter dire quando morivano. Può essere un altro di quegli aspetti che
affronteremo durante il secondo livello che, direi, mantiene una certa importanza e una certa curiosità, se così lo
vogliamo definire. Quindi le strutture numeriche che si evincono dai solidi platonici attraverso gli apici che qui vedete,
saranno strutture numeriche che spesso appariranno nei testi e nella bibliografia del mondo iniziatico. Quando voi
vedete quei numeri e soprattutto nel mondo spirituale o anche delle fiabe, tanto voi lo sapete che ormai tutto quello che
è il mondo dell'ottava, in termini numerici, è presenti in tutta quella che è la bibliografia ultra millenaria dell'uomo, in
tutti gli aspetti, e vi accorgerete che prima o poi queste strutture numeriche per voi saranno molto più chiare. Vi faccio
un esempio, domenica io avrò una zoom sui calendari. C'è una struttura temporale tipo quella dei Maya, che utilizza tre
calendari ben precisi, cioè sono l’Haab, il Tzolkin e l’Alautun, di cui non parla mai nessuno perché non sanno perché
sia così lungo. Ebbene, uno di essi vale 13 giorni e si innesca su un altro che vale 26 giorni. Non hanno mai capito
perché c'è il 13, tantomeno il 26. Se voi date uno sguardo a questi riferimenti, forse queste cose riuscirete capirle. Ora
diciamo questo per fare una specie di riassunto veloce di quelle che sono le caratteristiche tecniche dei solidi platonici o
geometriche. Lo ripeto, è la modalità con cui l'ottava si esprime, con cui, se volete, se mi concedete, il divino si
esprime. E ancora l'abbiamo già affrontato, però io ci tengo a farvelo rivedere perché è essenziale. Noi, i solidi platonici
non li troviamo in natura solamente in micro livelli, ma anche a macro livelli.

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Penso che ricordiate quelli che sono i cluster di
aggregazione dei sistemi stellari, ormai riconosciuti
dalla NASA, anche quindi l'ufficialità ha capito che
la materia, la macro materia si aggrega in termini
di ottaedro, quindi di caos nello spazio non ce n'e
per niente. Quando poi riusciamo ad esaminare le
cose sotto un altro profilo, grazie alla nostra
strumentazione attuale, diciamo che un certo ordine
che va verso le dinamiche platoniche appare. E
questo diciamo che è una macrodinamica. Altro
aspetto che dovete considerare dei solidi platonici,
è che i solidi platonici non sono solamente una
questione geometrica o materiale. Adesso lo
vedremo, come appaiono anche in natura, vi faccio
le solito esempio, che ne so dei cristalli. L'esempio
del sale, che è a forma cubica per esempio. I solidi platonici, siccome alla fine di questa serata vedremo diventare forme
mentis, sono chiaramente forme energetiche.

Quindi quello che voi state vedendo in quest'immagine, è


un'altra immagine a noi fornita dalla NASA, che certifica quella
che è la presenza di una struttura platonica di tipo cubico, qui è
ipercubico, che si profila nel momento in cui si arriva a una
detonazione stellare. Quindi è talmente potente la frequenza
emessa, in termini di materia, dall'esplosione di quella che può
essere una stella nana, che ciò che si delinea in termini
energetici che ciò che fa apparire in termini energetici nello
spazio è una struttura ipercubica. Quindi vuol dire che noi
stiamo parlando di un riferimento sì presente nel mondo
tridimensionale, a livello fisico perché noi lo vediamo, lo
utilizziamo, lo tocchiamo, e a livello mentale vedremo come,
grazie al mondo iniziatico. Ma anche in termini energetici in un
mondo anche fisico, se vogliamo, che comunque appare solo a
certi livelli di frequenze, qua stiamo parlando di un'esplosione
dalla forza feroce che in qualche modo coinvolge tutto quello che lo spazio tempo intorno a sé. Quindi i solidi platonici,
l'affermazione che bisogna inserire in questo contesto, sono anche energia pura. Il problema è che noi, in termini
scientifici, questa energia giustamente, se vogliamo, la calibriamo, la misuriamo attraverso dinamiche fisiche. Non
siamo ancora arrivati a pensare che queste dinamiche, come quelle dell'esplosione, sono dinamiche anche mentali, cioè
così si esprime mentalmente. Facciamo conto che questa stella Nana che è esplosa è un po’ l'idea che in quel momento
ha avuto un'entità un po’ più grande, che si rappresenta con la natura, per dire “cavolo, mi è venuta in mente questa cosa
qua. Figo!”. Ecco una robetta tipo questa. Ora cosa succede al di là di questo aspetto? Scendendo un po’ nella mano
nella micro materia, io vi avevo fatto notare come, sempre a livello a energetico, le strutture esagonali, che sono
l'archetipo della struttura cubica, si presentano in termini appunto energetici, spesso anche ai poli di quello che è un
sistema solare, come abbiamo notato, e di quello che rappresentano i pianeti che ci circondano.

Questo è Saturno. Può apparire in questo


modo.

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Così come può apparire un settenario al Polo Nord di Giove, lo
vedete, che denuncia chiaramente una matrice esagonale, quindi
le modalità con cui possiamo intendere la presenza platonica sono
tante.

Ora che succede mano a mano che in questo mondo scendiamo


nella micro materia. Qua è l'esempio di cristalli, questo è un
esempio tetraedrico e fin qua non è un problema. Ce l'abbiamo
davanti a noi, lo possiamo vedere quando voglio. Non è
assolutamente un problema. Potete notarlo, no?

Questi sono fiocchi di neve. Vorrei che voi vi rendiate conto che
la forma esaedrica, cioè le sei propaggini di per sé, rappresentano
un settenario perché al centro hanno sempre una matrice. Il
settenario, a sua volta è matrice della struttura cubica. La vedete
qua a destra? Quindi voi quando vedete un fiocco di neve,
sappiate che quello è un cubo che vi cade addosso. Ma quel cubo
è un settenario così almeno vi rendete conto del perché il 7, per
esempio, viene utilizzato costantemente e continuamente in tutti i
paragrafi, in tutti i riferimenti religiosi, tutti i miti, tutto quello
che volete, c’è sempre il 7, perché quella chiaramente è la
dinamica con cui l'ottava si trasmette, ma soprattutto la presenza
numerica di cui stiamo parlando è, come vi ho detto in altre
occasioni, il modo preferito attraverso il quale il mondo iniziatico
ha contaminato attraverso questo sapere tutte le dinamiche con
cui noi abbiamo trasferito informazioni all'umanità. Di per sé
questi sistemi numerici, siccome sono sistemi mentali utilizzati
dalla natura, se noi li inseriamo in un contesto bibliografico su di
noi agiscono a un livello talmente subliminale che aprono dei
varchi veramente incontrollabili, all'interno dei quali
l'informazione può accedere. Quindi un'informazione che utilizza
le strutture numeriche dell'ottava è un'informazione che può avere
un duplice modo di approcciarci può essere un’informazione
estremamente utile, eticamente adatta a noi, come
un'informazione non utile e non adatta a noi. Quindi sappiate che
l'utilizzo di queste dinamiche numeriche, che provengono da questi aspetti geometrici ha come aspetto fondante l'etica
consequenziale, per cui un'etica di un certo tipo è necessaria per l’utilizzo di queste strutture numeriche. Quando
abbiamo fatto la lezione del primo livello che riguardava la presenza dell'ottava oggi, in termini non solo numerici ma
anche geometrici, come vi feci vedere con Spielberg o altri, è una presenza dettata da uno scopo, spesso, prettamente
economico, non etico. Quindi sappiate che un tempo vi era l'obbligatorietà di utilizzare le parole della natura in termini,
se vogliamo, geometrici o numerici corrispondenti, affinché la struttura condivisa e condivisibile a livelli bibliografici e

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non solo, potrebbe essere anche una pittura o quant'altro, attecchisca dentro di noi, perché trova un gancio dentro di noi,
essendo noi costruiti allo stesso modo. Quindi è un fattore di simpatia emozionale per la quale quando noi ci ritroviamo
di fronte a questi numeri, cioè le sei direzioni, il settenario, l'ottava, il 72, il 36, il 144, tutto quello che volete voi, che
sono tutte matrici numeriche che provengono da questo aspetto, noi ci sentiamo attratti, giustamente, da questi aspetti,
perché riverberano dentro noi, perché noi siamo fatti così, OK? Quindi, andiamo avanti.

Questi sono sempre i solidi platonici in alcuni aspetti, guardate questo, è cloruro di sodio che è cubico.
Guardate la grafite.

Poi c'è un aspetto che è quello virus, quello batteriologico. I virus spesso hanno conformazioni riconducibili a
icosaederi e dodecaedri. Quindi, come potete vedere, la natura fa sfoggio di dinamiche platoniche a tutti i livelli. Questa
è una delle geometrie più utilizzata negli ultimi due anni per definire un probabile virus che in qualche modo ci ha
colpiti. E quindi come vedete la presenza è continua.

Qua ci sono dei riferimenti riguardanti esseri vissuti in epoche precedenti alla
nostra. Per cui questi sono tutti microrganismi che noi abbiamo ritrovato
nell'ambra, in tanti riferimenti che in qualche modo hanno custodito quelle
che erano gli esseri viventi che milioni di anni fa ci hanno preceduto, i quali,
come vedete, manifestano costantemente delle forme platoniche, quindi non è
una questione di adesso, giusto per capirci, la natura si è sempre spessa in
questo modo.

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Poi, ce n'è uno che forse dovremmo guardare con molta attenzione. Appare così e credo che sia fondante.

Riguarda il nostro DNA, in questo caso. Sembra che non ci sia un collegamento con le geometrie che stiamo in qualche
modo condividendo. Ma un’elica come quella, ragazzi miei, non è che vi debba dire io che sono ottave su ottave. Ma di
per sè voi sapete benissimo quali sono le dinamiche con cui numericamente il DNA è costituito. In altre occasioni
questa cosa ve l'ho accennata, ma gli elementi costituenti il DNA sono quattro. Mentre gli elementi che vengono
utilizzate dal RNA, che è colui che legge il DNA per creare noi, chiamiamola così, sono tre. Cioè l'intervallo quattro
volte tre è un intervallo riconducibile al cubo e all’ottaedro. Quindi tenete presente che poi i solidi platonici non è
che possono o debbano apparire solo sotto il profilo geometrico numerico. Ci sono gli intervalli che li rappresentano, li
vedremo meglio adesso, fra poco, ve li devo ripetere, che sono necessari.

Ma se dovessimo vedere dall'alto quel l'elica, la conformazione sarebbe questa.


Quindi voi vedete tutti quegli esagoni? Sono tutti i cubi, quindi è una struttura che
si inserisce in quello che è il contesto geometrico che stiamo dicendo, che stiamo
in qualche modo vedendo. Quando ci occuperemo nel secondo livello della
modalità con cui sono nati gli alfabeti e le lettere, allora questa cosa diventerà
ancora più chiara ed è un aspetto molto importante per capire di che cosa si occupa
l'ottava e come sono nati gli alfabeti, soprattutto cosa si nasconde dietro il potere
del suono e della parola. Guardate che quella è una robetta, è un passaggio
piuttosto importante. Altro aspetto che forse sfugge sono le dimensioni, o meglio i
rapporti esistenti all'interno dell'elica del DNA, che hanno a che fare con
Fibonacci, ma soprattutto col rapporto aureo. Adesso ve lo lancio così. Tra poco lo
prendiamo in mano questo aspetto e lo analizziamo con molta più attenzione.

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Ora faccio partire i solidi platonici. Per cercare di riassumere il tutto in modo tale che voi questi aspetti, che
velocemente vi ho inserito nella lezione, possiate dominarli, possiate averli sempre per le mani, vi faccio partire questo
filmato che farà parte delle immagini che Claudia vi invierà, che è molto semplice, ma secondo me è estremamente utile
per indicare ciò che stiamo cercando di comprendere. Questa è un po’ una sintesi molto semplice, se vogliamo, ma
secondo me utile.

https://www.youtube.com/watch?v=I9pZgBpFX-Y&ab_channel=davidemura (clikka sul link per il video su Youtube).

Ora noi abbiamo come dire contezza dei solidi platonici intestati a Platone. Sappiate che i solidi platonici sono presenti
nella storia umana da sempre. Il problema è che l'ufficialità non riesce a capire il perché. Quindi tenete presente che
giustamente, siccome sono le modalità con cui l'ottava si esprime, siccome l'ottava sua volta è presente nel sapere
umano da sempre, e non sappiamo di chi, di conseguenza sono di platonici, ma sono antichissimi per quanto riguarda la
loro presenza nel mondo delle civiltà che ci hanno preceduto. Altra cosa che vi devo dire, come indicava il filmato, è
che i solidi platonici sono stati associati nel momento di Platone, nel momento platonico, nel Timeo, ai 5 elementi.

Sappiate che uno degli aspetti più importanti che riguarda appunto la scuola è
questa. Con l'ottava noi possiamo vincolare, tutti, compresi noi, a una
dinamica conoscitiva. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che nel momento in
cui Platone, o chi per elui, ha deciso che i 5 solidi platonici rappresentassero i
5 elementi, questi sono stati intesi nei secoli a venire come una verità, ma
non è una verità. Cerco di spiegarla meglio. Il motivo per cui, in tutti i campi
creativi, l'essere umano, cosciente o no, ha utilizzato numeri, intervalli e
geometrie riconducibili all'ottava, nel caso specifico quelle platoniche, è
legato alla necessità di creare situazioni conoscitive che avessero un
fondamento di verità. In automatico noi riconosciamo come vere certe
informazioni, se corredate da questo sigillo. Che, ripeto, può essere numerico, può essere intervallare, come può essere
geometrico, ma sempre riconducibile all'ottava. E questo noi lo facciamo per “simpatia”. Cioè noi riconosciamo quel
tipo di matrice come un qualche cosa di cui fidarci. Dopodiché il gioco è fatto, l'informazione passa. Quindi, nel caso
specifico io vi potrei prendere o dare tutta una serie illimitata di riferimenti al numero 5, che ogni volta che voi leggete
sentite, vedete, sappiatelo, nascono dal solidi platonici. Il 5 presenti in Oriente sono i 5 solidi platonici, i 5 presente che
ne so, nella lista sumera dei re, Le 5 città, sono i solidi platonici, sono sempre i solidi platonici. Quindi ci sono
dinamiche infinite con cui rappresentare il 5. Nessuna di esse è vera. Nessuna. Ma tutte lo sono state. Nel momento in
cui questa cosa subisce un'evoluzione conoscitiva come quella che stiamo mettendo in campo noi, allora ci rendiamo
conto della facoltà e della facilità con cui, attraverso queste dinamiche, possiamo inserire il presunto vero nella mente
degli uomini. Attenzione a questa cosa, perché questa circola da millenni nella storia dell'umanità. Io quando sento
parlare di complotti, oggi mi viene sempre da ridere. Certo, ci sono molti aspetti che, insomma, non fanno ridere. Ma se
io dovessi dire qual è stato il più grande complotto ai danni dell'umanità e a favore dell'umanità, ripeto, e a favore
dell'umanità, messo in atto da sempre, riguarda all'ottava, sappiatelo questo. Anche a favore dell'umanità, di nuovo, lo
ripeto, per la terza volta, perché con l'ottava, poi se questa cosa diventa di nostra gestione e noi ci facciamo padroni
dell'ottava, smette di essere “complottistica” e diventa la modalità attraverso la quale in modo schietto, puro e
immediato, noi possiamo interagire con tutto ciò che ci circonda in termini emozionali, e quindi trasformare quelle che
sono le dinamiche dei nostri desideri in realtà. Quindi vuol dire che l'ottava funziona, ha funzionato per migliaia di
persone ad altissimo livello. Ma quando chi conosce tutto ciò lo utilizza per altre motivazioni, attenzione eh, di nuovo
prendo spunto per lo la zoom di domenica, chiedo scusa se mi faccio questo tipo di pubblicità, però vabbè, in questo
caso è per dirvi che, per esempio, nel caso di tutti gli antichi calendari che ci hanno preceduto, che hanno caratterizzato
le civiltà più famose, di cui spesso parliamo, come quelle mesopotamiche, egizie e quant'altro, una struttura numerica
temporale diventa la responsabile di uno schema mentale da cui discendono tutti gli aspetti matematici, geometrici,
religiosi, architettonici, costruttivi, tutto ciò che ne deriva, deriva proprio da uno schema temporale. Siccome gli schemi
temporali variavano da civiltà a civiltà, noi abbiamo avuto sempre l'impressione che fossero differenti, invece tutti i
calendari del mondo sono fatti da intervalli in ottave o da strutture numeriche in ottave. Questo vuol dire che ci sono
state intere civiltà che per millenni hanno vissuto secondo dinamiche temporali, che hanno praticamente dettato la
modalità con cui vivere, appunto, il tempo. Se stessi, la società, gli eventi e quant'altro. Quindi guardate che con l'ottava
ci si può fare di tutto. Quindi comprendere anche questo aspetto è parte integrante della scuola, tenetelo sempre
presente, perché è una di quelle cose più importanti che possiamo sicuramente darvi e condividere in questi mesi.
Dopodiché, voi vi renderete conto, ma in automatico, ma immediatamente, quando avete smesso di fare questa scuola,
che qualsiasi tipo di messaggio, strategia, tecnica o dinamica che in qualche modo spaccia la possibilità innovativa di
accedere a modalità estremamente proficue con cui creare nuove realtà, nuove società, nuove gioie, nuovi momenti di
profitto, sono molto, ma molto spesso dinamiche evinte da questo da questo percorso, che hanno sostanzialmente di
questo percorso preso solo alcune parti per creare delle mode nuove con cui pensarci ed essere. Non vi è nulla, ripeto,

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nulla, nel mondo esoterico che non sia stato estrapolato dall'ottava. Ripeto nulla, ve lo metto per iscritto, ve lo sottolineo
3000 volte, sappiate che io in vent'anni non ho trovato mai nessuno che abbia avuto la voglia e la curiosità, il tempo di
venire da me e dirmi “no Michele, questa cosa non è vera.” Si sono allontanati tutti.
Perché io poi quando mi ci metto sopra, a qualsiasi dinamica curante e quant'altro, io estrapolo quelli che sono i
meccanismi dell'ottava, per cui questo mio è stato sempre un percorso fatto da solo, che grazie a Dio ha avuto come
spinta e come riferimento due persone, di cui uno purtroppo oggi non c'è più, che dall'inizio, perlomeno una, mi ha
sempre detto, senza sbagliarsi, “Michele, l'ottava é la matrice, sappilo” e adesso lo dovete sapere anche voi.

Andiamo avanti. Ora dove di nuovo appaiono, oltre al Timeo nel tredicesimo
libro di Euclide. Lì c'è tutto un lavoro dedicato ai solidi platonici che se voi
andate a esaminare non è male, e lì è un'altro di quei momenti storici in cui
appaiono i solidi. Nel mondo iniziatico, poi, non è che non siano stati palesati,
sono apparsi, riapparsi più volte. C'è un personaggio che è fondamentale di
questo mondo che è Piero della Francesca, che scrive, come potete vedere. Il
Libellus de Quinque Corporibus. Cioè questo è un libro dedicato solo ai 5
solidi platonici. Sappiate questo, tenetelo presente come un assioma, come un
postulato: più indietro si va per sapere e più avanti si va con il sapere,
quando di mezzo c'è l'ottava. Tenetelo sempre presente eh, perché più
indietro si va e più l'ottava è manifestata in termini originali e con qualità e
caratteristiche che spesso, dopo il mondo iniziatico, non sarà più capace di rappresentare. Quindi un libro come questo,
se voi lo trovate tradotto in italiano leggibile, voi lo dovete prendere. Dovete prendere questo e Piero della Francesca
non è uno qualsiasi, si capisce già di che cosa sta parlando con questi nodi che si
trovano qua nell'incipit, lo vedete? Queste sono le ottave, quindi Piero della
Francesca è uno di loro, tenetelo presente questo. Uno dei libri, direi l'ultimo, e vi
esorto a leggerlo, ripeto, uno dei libri, l'ultimo che il mondo iniziato ci concede e
ci consente di utilizzare per capire delle cose sui solidi platonici, è il De Divina
Proportione. Questo libro qua ve lo dovete leggere, non ci sono cavoli. Questo è
un libro scritto da Luca Pacioli e illustrato da Leonardo da Vinci. Illustrato da
Leonardo da Vinci, capite? Quindi vuol dire che fra i due c'è un sodalizio di un
certo tipo. Qual è il sodalizio? Luca Pacioli è un frate che insegna a Padova, che è
stato uno dei luoghi più esoterici, una delle università più esoteriche o meglio più
iniziatiche di tutto quello che è il
panorama universitario italian0 dal
1300 al 1600 quasi. È un frate che
insegna matematica, e che insegnò
matematica e non solo a Leonardo
da Vinci. A Leonardo da Vinci,
1 poi passo il Maglietto, cioè passò
l'incarico che aveva il Pacioli di
gestire il mondo iniziatico di
allora, e quindi di gestire coloro che poi nel frattempo sarebbero
diventati giordaniti, rosacroce, ecc. Quindi c'è un rapporto tra di loro, è
un sodalizio tra di loro molto importante. Leonardo, che è un Leone, ce
l'ha nel nome, e quindi voi adesso sapete che quel Leone è simbolo
dell'ottava ed è colui che gestirà questo mondo per qualche decennio.
Ma ripeto, è colui che illustrerà il De Divina Proportione, con che cosa?
Con 60 solidi, estrapolati anche dai solidi platonici. È colui, ripeto, che
come potete vedere, per primo inventa, state attenti a questa cosa qua,
dei solidi platonici con le facce vuote. Questa è una sottigliezza che
2 forse sfugge ai molti. Ma la differenza tra la faccia piena e la faccia
vuota, come vedete qua a destra (1)? O qui in basso a sinistra (2)?
Questa lo chiamerà Septuagintaduarum Vacuum Solidum, (2) vuol dire
che è fatto di 72 facce. Guardate qui (1), vuol dire che se quel solido ha le facce vuote non è qui. Non è qui. E’ un solido
appartenente a un'altra realtà. Cioè lui sa che i solidi platonici hanno un'ennesima capacità, che non è solamente quella
di rappresentare in termini materiali ciò che ci circonda, vedremo in termini mentali e emozionali ciò che noi proviamo,
e in termini macroscopici ciò che noi vediamo intorno a noi, ma hanno anche la responsabilità di rappresentare in
termini, se vogliamo geometrici, quella che è la struttura dimensionale intorno a noi.

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I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
Da qui, lo vedete l'ipercubo. Quindi vuol dire che questa dinamica
è una dinamica che rappresenta tutti i livelli dimensionali, quelli
che non vediamo e quelli che vediamo. Se voi pensate che il
concetto di struttura dimensionale sia un concetto appartenente
all'oggi, o almeno agli ultimi cent'anni, vi sbagliate di grosso. Nel
secondo livello c'è una lezione dedicata tutta completamente alla
Tavola Bembina, che di per sé è l'unico modo con cui capire
qualcosa sulla predittività dell'ottava, e su tutto quello che nasce
dalla predittività dell'ottava, tutto quello che ha a che fare con i
Ching e tutto quello che ha a che fare coi tarocchi, tutto quello che
ha a che fare con la modalità con cui prevedere “il futuro”. Ebbene,
lì ci sono degli dei seduti su ipercubi, quelli che noi definiamo
ipercubi. Quindi tenete presente che la comprensione delle
dimensioni e quindi dei concetti dimensionali che vanno ben al di
là della dinamica con cui noi immaginiamo e vediamo spazio e
tempo, è appannaggio del mondo iniziatico da millenni. Millenni,
quindi noi ci stiamo svegliando, adesso, dopo millenni, non so se
mi spiego. Ambiti estremamente ristretti queste dinamiche le
condividevano, le condividono da millenni. Oggi le cose sono
cambiate, per quello che stiamo facendo questa cosa, sono cambiate anche parecchio.

Tornando a noi, qual è la parte più importante del De Divina Proportione? La parte più importante del De Divina
Proportion, e adesso scendiamo proprio dentro a quelle che sono le dinamiche più importanti dei solidi platonici, e
questa. C'è un terzo capitolo del De Divina Proportione che chiaramente si occupa del rapporto aureo. Lo vedete qua.

Che in buona sintesi si può riassumere attraverso questa immagine,


ecco qua nel terzo capitolo del De Divina Proportione. Sappiate
che Leonardo non sapeva contare. Non era bravo con i calcoli, ve
lo dico eh, e il Pacioli, che gli dà una raddrizzata, soprattutto gli fa
capire tante cose della geometria dimensionale. Ricordatevi questa
cosa, questo aspetto. Luca Pacioli è una roba seria. Quindi il terzo
capitolo di Luca Pacioli è un capitolo in cui lui pone, così come
state vedendo in questa immagine, i solidi platonici in rapporto
reciproco, cioè uno dentro l'altro. Ma dice delle cose micidiali.
Micidiali, perché? Perché lui dice che i punti in cui gli apici dei
solidi combaciano con i lati, quindi con gli spigoli, dei solidi che
contengono tutto ciò, quindi i punti di intersezione, come può
essere questo, o come può essere questo, insomma, i punti di
intersezione dove gli apici toccano i vari riferimenti con cui si
rapportano i solidi platonici, creano sugli spigoli di tutta la
struttura dei solidi platonici quello che noi possiamo i tre rapporti
aurei. Quindi gli spigoli dei solidi platonici si interfacciano tra di
loro nel momento si in cui si intersecano attraverso gli apici in
modo aureo. Cosa vuol dire questo? Che rapporto aureo si
estrinseca su quelli che sono gli spigoli che costituiscono i 5 solidi
platonici, e il rapporto aureo non è fatto solamente dall'1,618. E’
fatto dallo 0,618, l’1,618, il 2,618. Al di là di questo tecnicismo,
questo cosa vuol dire? Vuol dire ciò che segue. Quello che voi
state vedendo sono i rapporti tra ottaedro, tetraedro, cubo, ecc. e
come questi rapporti si avvicinano sempre di più a quello che è il
rapporto aureo e via dicendo, ma ve lo vedete a casa. Però quello
che sto dicendo è ciò che segue.

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I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
Siccome voi sapete, grazie alla lezione che abbiamo fatto sui sigilli di Giordano Bruno, che in Venere o Amore, dove si
trova la sommatoria dei solidi platonici è di per sé
la modalità con cui il mondo iniziatico ci dice e ci
spiega che quelle linee, che sono spigoli che
appartengono ai solidi platonici, sono strutture
emozionali a loro volta appartenenti agli dei, a
loro volta appartenenti a noi, perché la
sommatoria è un essere umano, ma in questo caso
è il divino, ebbene, adesso voi sapete che tutte le
emozioni che noi possiamo produrre nella nostra
vita, tutte, in qualsiasi momento, qualsiasi sia
l'evento che in qualche modo le fa scaturire fra di
loro, si rapportano in termini aurei. Cioè, questo
cosa vuol dire? Che non esistono emozioni
nell'uomo e quindi in natura, attenzione, in
natura, poi vediamo perché, che non siano
legate tra di loro, che non siano in qualche
modo strutturate, affinché manifestino non
solo la loro caratteristica, ma anche il contrario
della loro caratteristica, ma anche l'aspetto
intermedio. Per quello vi ho detto prima “Odio
Amore”, ma in mezzo c'è anche un momento in
cui si parla di Accettazione, che è una dinamica
che richiede un grande sforzo per quanto riguarda
noi. Che ci pone nell'accettare un evento, una
persona nel giusto equilibrio tra l’odiarla e
l’amarla, nel momento in cui questi due aspetti sono in qualche modo sublimati. Quindi tutte le nostre emozioni non
sono binarie, ma sono trine, perché al loro interno ci sono tutte e tre i rapporti aurei. Su ogni spigolo dei solidi
platonici che sono emozioni, ci sono tutte e tre i rapporti aurei, quindi voi immaginate la complessità di un evento
emozionale, che a sua volta, come potete vedere sempre da Venere o Amore, ha la capacità di manifestarsi in simbiosi
tra questa realtà e le realtà che la costituiscono. Quindi un evento emotivo umano ha un'eco multidimensionale e una
struttura trina, sempre, è per quello che lì ci sono i triangoli. Una struttura trina, sempre su ogni lato. Un triangolo,
quindi, ha su ogni lato una struttura trina. E ogni triangolo costituisce un solido platonico. Voi immaginate quale
complessità ha la mente umana e quale potenziale ha la mente umana! Io vi dico questo, che se noi fossimo capaci di
mappare tutte quelle che sono le possibilità percettive umane, noi avremmo la mappa spazio temporale dell'universo. Il
quale non ha vie, non ha tunnel spazio temporali l'universo? Ha dinamiche con cui raggiungersi di tipo emozionale, cioè
la frequenza con cui raggiungere un luogo nello spazio non è dettata dalla distanza, ma dall'evento emotivo che
raggiunge quel luogo. Gli egizi parlavano di rapporti emozionali esistenti, per esempio tra Sirio e il Sole e quindi la
Terra. Noi quegli eventi non gli abbiamo mai calcolati. Loro dicevano che Sirio era capace di fare esondare il Nilo.
Quando voi prendete in mano Dendera e gli date un'occhiata, vi potete rendere conto che i rapporti esistenti all'interno
di Dendera non solo sono indicati da intervalli ben precisi, 1/2 e 2/3. Ma sono indicati da tutto ciò che sostanzialmente e
inizialmente ha che fare con le quattro donne, con i quattro uomini sulla verticale, con i quattro uomini sull'orizzontale.
Quindi quella Trinità, poi definirà la presenza materiale in termini stellari, che a sua volta si può identificare con una
stella femminile, una stella padre e una stella figlio. Quindi vuol dire che nel cosmo esistono apparentamenti
emozionali, quindi vuol dire che la materia conserva dentro di sé queste dinamiche. Quindi entrare in quelle che sono le
dinamiche psicologiche, o meglio nelle dinamiche geometriche dei solidi platonici, poi comporta delle conseguenze
deduttive, conoscitive che ci permettono di immaginare quello che ci circonda e ciò che noi abbiamo dentro, in modo
diverso. Attenzione a questo aspetto, non trascuratelo, fermatevi un attimo su questa cosa e pensateci.

Io ho approfittato anche di qui con Walt Disney per mettervi un filmato che forse molti di voi già conoscono, che di per
sé è utile per capire dove si nasconde dove si nascondono i rapporti aurei. Quindi voi ce l'avete giusto per non
dimenticare tutti i luoghi, tutti i riferimenti a quello che è il rapporto aureo, anzi i tre rapporti aurei.

https://www.youtube.com/watch?v=dk7y0dCo3f4&ab_channel=Uroboros (clikka per il video su Youtube)

Questo giusto per riassumere quello che ci siamo detti fino adesso.

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Ora, penso che voi sappiate e vi siate anche documentati precedentemente dalla scuola su quelle che sono le dinamiche
del corpo umano. Qui potete trovare tutti gli intervalli che abbiamo citato e anche molti di più, dove sostanzialmente si
abbinano, si annidano i rapporti aurei.

Quello che però mi interessa di più farvi notare è come questi rapporti aurei transitano dalla dinamica dimensionale alla
dinamica tridimensionale, e appaiono non solo nel corpo umano, ma chiaramente in natura, di cui noi siamo i migliori
rappresentanti. Ricorderete quando vi ho fatto notare quella spirale presente in Venero o Amore.

Venere o Amore come voi sapete è il compendio di quelle che


sono le dinamiche emotive presenti dentro di noi e quindi, in
termini molto più ampi, in quella che è la struttura creante di
questa realtà e di ciò che si trova a monte della realtà, e come
potete vedere io avevo già messo insieme quelli che erano la
modalità con cui legare tutte le lettere presenti all'interno di
Venere o Amore. Sappiate che quelle lettere, come vi dicevo
prima, sono ciò che va identificarsi con gli dei, che di per sé
sono le nostre emozioni principali. Quindi cos'e che ci dice, ci
suggerisce il mondo iniziatico: che la sommatoria delle nostre
strutture emozionali, poi va a inserirsi in un contesto ancora
più grande che, in termini spiralici, crea eventi dentro di noi e
intorno a noi ben precisi, quindi una tipologia emozionale di
un certo tipo che in termini di ottave va verso una direzione, si
ripeterà costantemente se noi non saremo capaci di variarla, se
ce n'è motivo. Attenzione a questo aspetto. Ma soprattutto la
modalità con cui queste strutture dimensionali transitano
appunto da altri mondi e arrivano a noi è la spirale; quindi la
spirale è il modo con cui le informazioni emozionali del
settenario, quindi del divino, passano da fuori Dendera a
dentro Dendera, e il modo con cui le strutture emozionali del divino passano da fuori Dendera a dentro Dendera è il
modo con cui poi la spirale, transitando, porta con sé il rapporto aureo, lo vedete qua a sinistra, è Fibonacci? Quindi
questi numeri, come potete notare di Fibonacci, poi li troverete nei numeri con
cui io vi ho fatto notare essere costituiti gli apici dei solidi platonici, così
almeno capite perché esiste Fibonacci e questo è molto importante. Quindi
Fibonacci e il rapporto aureo transita e traduce quella che è la dinamica
dimensionale dei solidi platonici in una legge, quella spiralica, che contiene
dentro di sé, ripeto, il rapporto aureo e Fibonacci, da cui tutto quello che noi
possiamo immaginare essere creato dalla spirale. Io vi ho fatto notare quando ci
occupammo di Giordano Bruno, che più spirali costruiscono più aspetti della

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natura e dell'uomo e soprattutto che la spirale ha a che fare con tutto ciò che è sferico. Attenzione, eh, quindi ricordatevi
questo aspetto e tenetelo ben presente, così almeno vi potete rendere conto che tutto quello che abbiamo visto in termini
numerici applicato in Oriente, per esempio, per creare tutto ciò che è curativo e quant'altro e applicazioni orientali, poi
di per sé, rappresenta il quantum, la cosa più importante attraverso la quale poi la natura si esprime. Quindi noi stiamo
parlando della modalità “semplice” con cui condividere la natura ed essere natura, e curarsi attraverso la natura, e
percepire con la natura, così almeno la cosa diventa più chiara per tutti. Questo è un qualche cosa che abbiamo già
condiviso in altre occasioni, la utilizzeremo meglio con la seconda puntata dedicata ai solidi platonici.

Questa tabella va a rappresentare come si possono ancor di più sintetizzare i solidi platonici con gli intervalli che voi
state vedendo. Questi sono intervalli molto importanti perché quando noi ci siamo occupati della lezione sulla Proto
scienza, diventano le modalità preferite con cui esprimere le leggi orbitali. Tutto ciò che ha a che fare con l'ottica, tutto
ciò che ha a che fare con un certo tipo di fisica, tutta la fisica classica si
esprime attraverso questi intervalli. Questa è un po’ la buona sostanza,
quindi questo aspetto va ad aggiungersi a ciò che i solidi platonici
combinano intorno a noi e dentro di noi. C'è un altro aspetto, anzi, visto
che ci siamo, vorrei farvi vedere quella che era l'immagine della
copertina, riguardante un libro famosissimo, il Mysterium
Cosmographicum di Keplero, con il quale lui costruì quell'impalcatura
astronomica attraverso la quale noi, per la prima volta, siamo stati
capaci di definire le strutture orbitali celesti. Come potete vedere,
stiamo parlando di una visione platonica dell'identificazione di quelle
che sono le orbite planetarie con delle geometrie ben precise. Quindi
Keplero sapeva benissimo, essendo uno dei maggiori rappresentanti in
quel periodo del mondo iniziatico, che tutto quello che si trova intorno a
noi, che si muove intorno a noi, che si forma intorno a noi, che noi
pensiamo, è riconducibile a questo aspetto. Questo tipo di copertina e
quel libro poi gli costarono cari, anche se poi diede inizio, diciamo, a
una rivoluzione cosmografica. Gli costarono cari perché dovette in
qualche modo disconoscere quello che fu il meccanismo attraverso il
quale lui giunse alle tre leggi orbitali. Quindi l'ufficialità accettò le tre
leggi orbitali che sapeva e vedeva che funzionavano, ma non accettò la
matrice attraverso la quale lui passò per arrivare alle leggi orbitali

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stesse, un classico che abbiamo in qualche modo già visto per quanto riguarda tutti quei personaggi che hanno sono
andati a rappresentare la Protoscienza. Ora. Qual è un altro particolare che riguarda i solidi platonici, che è
assolutamente importante. I solidi platonici, come avrete penso sentito un attimo fa hanno poi questa grandissima
capacità di non solo rimanere uno dentro l'altro, ma di presentarsi avvolti da una sfera, cioè loro sono capaci a loro volta
di stare tutti insieme in una sfera. E questo è un particolare esorbitante, importante.
C'è un aspetto però che riguarda tutto il mondo esoterico
che si è presentato e si ripresenta costantemente, che non è
stato mai però ben capito e ben definito, che è l'aspetto
riguardante sì la geometria sacra, ma ciò che normalmente,
per esempio per il mondo ebraico viene definito Metatron;
cioè noi abbiamo nel mondo esoterico una forma
geometrica che rappresenta, prima ancora di diventare
sfera, una summa di tutti i solidi platonici che di per sé va
a inserirsi in un contesto che va oltre i solidi platonici. Sto
parlando di Metatron. E questo Metatron è una specie di
Policora. Noi vedremo col terzo livello cosa sono i
Policora: sono i solidi platonici al cubo, sono solidi
platonici in quarta dimensione. Ebbene, il mondo esoterico
conosce i solidi platonici a una dimensione superiore
attraverso quello che è appunto Metatron. Adesso io vi
faccio vedere come in termini costruttivi può nascere, dai
solidi platonici, Metatron. Faccio partire il filmato.

https://www.youtube.com/watch?v=ONZX9GeeygY&ab_
channel=ieoie (clikka per link a video Youtube)

Vedete il triangolo al centro? Lì nasce la prima ottava.

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Adesso nasce la seconda ottava, Minerva o Intelletto nelle mani di Giordano Bruno, Mente o Apollo già c'è stato.

Ora nasce la terza ottava e con essa nasce la geometria sacra, di cui ci siamo occupati, quei petali famosi che daranno
forma a tutto quello alla maggior parte delle dinamiche che ci circondano.

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Ecco quei sei petali. Fiocco di neve, struttura cubica, tutto quello che volete, da lì nascono i solidi platonici adesso.

Tetraedro stella. Tenete presente che tutti questi passaggi saranno passaggi che noi stiamo facendo e faremo in termini
mentali, evolutivi. Per comprendere l'ottava li stiamo già facendo.

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Vedete che lì all'interno del tetraedro stella si comincia a vedere il dodecaedro e l’icosaedro?

E adesso appare la struttura cubica che contiene tutto, nonché ipercubica.

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Voi dovete immaginare i solidi platonici come strutture energetiche in movimento, e il movimento di cui vi sto parlando
è un movimento che ha a che fare con la loro presenza in questa realtà, come in tutte le realtà, e la loro frequenza è
quella che dirime e da cui vanno a dipendere tutte le realtà nella loro esistenza.

Icosaedero, dodecaedro, tetraedro che si muovono al suo interno. Per ricaduta, per ricaduta intorno a noi, questi
diventano gli eventi classici, no? Abbiamo detto prima, inverno, primavera, estate, dietro si nasconde tutto. Ciò vuol
dire che tutto quello che collabora affinché tutto ciò avvenga si sta muovendo costantemente. Quindi non esistono realtà
immobili.

Vedete al centro che c'è una spirale, ecco le spirali.

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Ora si smonta, torna indietro.

Lo interrompo tanto voi a casa con calma lo potete vedere tutto. E questo aspetto adesso io ve lo inserisco perché è
giusto inserirlo, è giusto che in qualche modo voi vi soffermiate su un fenomeno che riguarda appunto il nostro pianeta,
sul quale si sono, come dire, create tutta una serie di “mode” che ormai sono state abbandonate, sono ormai chiuse nel
passato, come se il fenomeno non ci fosse più, mentre invece il fenomeno esiste ancora ogni anno. E si ripete
praticamente ovunque sulla terra. Sto parlando di questo.

Ecco, voi qua potete vedere una


simbologia che ha dentro
esattamente ciò che abbiamo visto
prima con il filmato. Tetraedro,
Ottaedro, Cubo, Icosaedro,
Dodecaedro, che io qua ve l'ho
segnata in basso. E una struttura
ipercubica che rappresenta un
cerchio nel grano. Ora non è uno
spot per i cerchi nel grano, io me ne
sono occupato, ho avuto una
rubrica per tre anni, ma al di là di
questo non vi voglio per forza
portare in quella direzione, ma
quello che vi voglio dire è che,
funzionalmente, se sulla terra c'è un
sapere che ha a che fare coi solidi
platonici, e sempre sulla terra c'è un
qualcosa o qualcuno che si rifà ai
solidi platonici da sempre con una
tecnologia che molto probabilmente
noi non abbiamo, perché questo è,
allora vuol dire che quel qualcuno
da qua o c'è sempre stato, o fa su e
giù. Quindi sostanzialmente tenete
presente questo aspetto, perché
anche se hanno voluto, come dire,
utilizzarlo per alcuni anni in termini puramente economici, è un aspetto estremamente serio che sulla terra è ancora
presente. E io vi dico che chi fa i cerchi e li fa in questo modo, senza calpestare, senza distruggere, e utilizza questo tipo
di simbologia, vuol dire che egli, o essi sono il papà e la mamma dell'ottava. Quindi non è vero che l'ottava ha smesso di
essere suggerita al pianeta, ma questa cosa va avanti da sempre. Per cui se siamo in compagnia o no, a me non interessa.
A me interessa che questo dialetto, che questo linguaggio che ha a che fare chiaramente col simbolo e che si accentra
sulle dinamiche platoniche, sia compreso perché su di noi è capace di interagire ad altissimo livello. Quindi sappiate che
esiste un linguaggio che comunque non solo abbiamo condiviso sempre sul pianeta, ma probabilmente qualcun altro
condivide con noi. Ripeto, non è la questione degli ufo. Guardate, quando si entra nel mondo dell'ottava, non ci sono
più tanti misteri, ce n'è sempre solo uno. Perché tutti i misteri poi alla fine confluiscono con questo che riguardano
appunto chi è il padre e la madre dell'ottava. Il resto si inserisce lì dentro. Non so se mi spiego, quindi in questo modo
voi avete la possibilità di riassumere tutti quegli aspetti che sembrano così strani, così particolari, così lontani da noi e

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via dicendo. Perché io non ho mai avuto questa problematica o questo pensiero, per il quale, occupandomi dell'ottava
non mi stessi occupando di tutti quelli che sono gli aspetti conoscitivi presenti, ultramillenari anche, sul pianeta. Noi ci
occupiamo di questo, e bene o male, di tutto il resto ci possiamo occupare, possiamo se vogliamo, ma con cognizione
d'essere, con cognizione di causa. Questo è un cerchio, come potete vedere, uno dei tantissimi.

In termini bidimensionali appare così, ma se voi in qualche modo riuscite a tradurlo in termini tridimensionali, come
vedete a destra… Quando ci siamo occupati della lezione di architettura, io ve lo dissi, guardate che se ci sono delle
piramidi sulla terra vuol dire che l’ottaedro lo conoscevano. Il tetraedro lo conoscevano. Quindi tenete presente che
sicuramente una civiltà di questo tipo sulla terra c'è stata. Tutto qua, quindi io questo ci tenevo a farvelo notare perché
così potete sicuramente attrezzarvi anche in questo senso attraverso la scuola, perché non è che attraverso questa
dinamica noi abbiamo fatto a meno di inserire qualcosa riguardante tutto ciò, no? L'abbiamo in qualche modo citato. Io
ho fatto, non molto tempo fa, una specie di App, adesso si dice così, per tutti, riguardante il modo con cui leggere il
simbolo, si chiama il Bignami del simbolo. Nel Bignami del simbolo, che probabilmente rappresenterà un futuro livello,
vi è anche quella che è la lezione, lì sono 11 lezioni più o meno come queste, di un'ora, riguardante appunto tutto il
mondo dei cerchi nel grano. E chi ha fatto la scuola, chi si è occupato dell'ottava, seppur per pura curiosità si volesse
occuparsi anche dei cerchi nel grano, e beh, si troverebbe in una situazione conoscitiva molto particolare, perché
sicuramente non parte da zero, ve lo posso proprio garantire, e sicuramente quello poi smette di essere uno dei tanti
misteri. Anche questa, come dire, rappresenta una certezza.

Questo è un pochettino il vademecum dell'utilizzo dei solidi platonici. Ora però andiamo alla ciccia, la cosa che a me
interessa di più, essenzialmente. Che è quella che segue.

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I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
Ora io vi apro questo file. Eccolo qua.
Io in altre occasioni vi ho parlato di Vitruvio.
(tratto da Vitruvio, Architettura, libro V, paragrafi 1 -10, nella traduzione di Silvio Ferri), Bur 2002
Vi ho parlato di Vitruvio come un esempio
appartenente sicuramente al mondo massonico
Prefazione . 1 - Quegli scrittori, o Augusto, i quali svolsero in più ampi volumi le meditazioni e i dettami di 2060 anni fa, con il quale io per la prima
dell’ingegno conseguirono ai loro scritti grande e famosa autorità. Vorrei anch’io che l’argomento dei
nostri studi permettesse, con una maggiore amplificazione, una maggiore autorità, ma ciò non è agevole, volta ho avuto accesso a un certo tipo di
come si potrebbe credere; infatti, non si scrive di architettura come di storia o di poemi epici. Le storie informazioni, di ragionamento che mi ha
attraggono di per sé i lettori perché tengono sempre l’immaginazione sospesa verso cose nuove; e d’altra
parte i metri e i piedi dei poemi, e l’elegante disposizione delle parole, e il dialogo tra diversi personaggi
concesso poi di mettere ancora più insieme le
sono tutte cose che dilettando e allettando conducono la mente dei lettori, senza alcuna scossa, fino al fila dell'ottava. Io vi ho messo il file di Word a
termine dell’opera. disposizione, che è stato estrapolato dal quinto
libro del De Architectura di Vitruvio. Quindi
2 - Ma questo non può verificarsi nei trattati di architettura, perché i vocaboli tecnici, nati per la stretta voi adesso lo vedete dal “vero”. Ora che
necessità dell’arte, colla loro astruseria, danno oscurità al testo. Essendo quindi la materia trattata di per succede? Lui fu il primo a indicarmi la strada
sé stessa difficile, e i suoi nomi inconsueti, accadrebbe che se i testi, anziché restringersi ed esprimersi in
brevi e chiare sentenze, divagassero e si diffondessero per lungo e per largo, la mente dei lettori di quelli che sono gli schemi mentali, e della
risulterebbe confusa Per il soverchio affollamento delle parole. Pertanto esporrò brevemente il mio strutturazione degli schemi mentali stessi
assunto, continuando ad adoperare gli oscuri vocaboli tecnici, e le misurazioni proporzionali dei membri
degli edifici, affinché siano imparate a memoria: così, meglio e più presto, potranno riceverle i lettori.
voluta dal mondo iniziatico; cioè il mondo
iniziatico, sapeva questi, questi, queste cose
che abbiamo condiviso stasera, cioè sapeva
3 - Tanto più che vedo la città profondamente occupata in pubblici e privati affari; anche lo scriver poco
permette a chi ha poco tempo libero di apprendere in breve.
della natura, sapeva del dinamiche
dimensionali, sapeva tutti questi aspetti,
sapeva che noi siamo ottave e quindi voleva
E anche Pitagora e i suoi seguaci scrissero i lor precetti nei lor volumi secondo un sistema cubico, e
costruirono un cubo di 216 versi e stabilirono che non se ne doveva trovar più di tre (di questi cubi) in un
che le nostre dinamiche mentali si
solo trattato. confermassero alle geometrie mentali del
divino, affinché le stesse potessero in qualche
4 - Ma il cubo è un solido equilatero a superfici piane eguali. Una volta gettato, sta fermo, purché non lo
modo ampliarsi, amplificarsi e usufruire di
si tocchi, sulla qualsiasi faccia di posa: come i dadi che i giuocatori buttan sul tavolo. E pare che tutta una serie di tra “vantaggi” non solo
prendessero la similitudine proprio da questa proprietà: che quel dato numero «cubico» di versi, in conoscitivi ma creativi, che concedessero
qualunque mente cada, ivi resti nella memoria, stabile come un cubo. Anche i poeti comici greci
inframmezzando i cantica corali divisero la trama della favola; e così, dividendo l’azione in ragione all'uomo delle qualità anche dimensionali.
cubica, sollevano il dialogo degli attori cogli intervalli. L'esempio pratico è quello di Ildegarda di
Bingen. Ildegarda è una donna che mette in
5 - Pertanto, seguendo il naturale esempio dei nostri maggiori, e ben sapendo che devo scriver cose pratica questi aspetti. Poi vedremo meglio
inusitate e oscure per molti, ho deciso di scriver volumi brevi, onde siano più accessibili al senso dei quelle che sono le virtù, tutto quello che
lettori e alla loro intelligenza. E ho stabilito l’ordine della materia in modo che chi cerca non debba
radunar quinci e quindi le varie nozioni separatamente, ma trovi le spiegazioni argomento per argomento
volete, ma di per sé trasforma la sua mente
tutte insieme in singoli volumi. Così, o Cesare, nel terzo e quarto volume trattai delle ragioni dei templi, attraverso un percorso di fede, ma che
in questo libro sbrigherò le disposizioni dei luoghi pubblici. chiaramente è legato all'ottava attraverso il
E in primo luogo dirò come bisogna stabilire il foro, dove si amministrano dai magistrati le ragioni delle settenario, in un luogo all'interno del quale
cose pubbliche e delle private.
non ci sono più dei vincoli tridimensionali,
all'interno del quale lei è capace di sorpassare
gli stessi e di ragionare al di là dello spazio e
del tempo. Quindi lei ha accesso a questo aspetto mentale riconducibile attraverso il percorso dell'ottava, insito nel
mondo religioso cristiano e non solo, grazie al quale lei riesce, diciamo in modo molto brado, a ragionare in modo
diverso e a creare in modo diverso, tant'è vero che crea una realtà dove Dio c'è. Quindi di per sé il mondo iniziatico dice
“guarda che se noi riusciamo a capire come siamo legati alla natura, qual è il potenziale della natura in termini quasi
sciamanici, perché questa è l'essenza, noi diventiamo natura e con la stessa noi recuperiamo, della stessa, le sue qualità,
che non sono solo tridimensionali, quindi noi possiamo attraverso queste dinamiche arrivare e avere accesso a situazioni
mentali che vanno ben al di là dai dei vincoli tridimensionali.” Da qui, se vogliamo, Vitruvio. Il quale dice una cosa,
che quando io lo lessi qualche anno fa, insomma mi scompiglio un po’, mi sconvolse anche, nel senso che non me
l'aspettavo. Il quale dice, dopo il punto tre “e anche Pitagora e i suoi seguaci”. Quindi vuol dire, e io per quello che tante
volte un po’ insomma mi altero, quando sento di parlare anche di Pitagora o di Platone o di altri personaggi, come se
fossero dei personaggi che con l'ottava non avevano niente a che fare. Questi son tutti personaggi che sanno dell'ottava e
in qualche modo la utilizzano a modo proprio e creano una loro realtà. Anche conoscitiva, che chiaramente ha come
fondamento sempre l'ottava, tant'è vero che Vitruvio testimonia che: “anche Pitagora e i suoi seguaci scrissero i loro
precetti di cui a noi ci è arrivato poco, nei loro volumi, secondo un sistema cubico.” Questo è una cosa di 2060 fa,
signori, “e costruirono un cubo di 216 versi”. Cioè io per la prima volta anni fa mi resi conto di un aspetto riguardante
la modalità con cui il mondo pitagorico testimoniava se stesso, affinché tutto ciò che sapeva venisse condiviso dai
seguaci; ma non solo, che la struttura cubica aveva anche una un'eccezione, una dinamica numerica ben precisa che il
216. Quindi guardate, costruirono un cubo di 216 versi e stabilirono “che non se ne doveva trovare più di tre di questi
cubi in un solo trattato”. Guardate che questa questo passaggio qua è micidiale perché io vi devo dire, cosa che non è
stata, come dire sottolineata e forse recepita con il libro che scrissi sull'architettura sottile, che questo lavoro lui lo fece,

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cioè Vitruvio, non solamente nel suo testo, nei suoi testi, cioè suddividendo ogni paragrafo in 72 frasi per tre. Ma lo
fece anche in quello che era il riassunto del suo lavoro riguardante il De Architectura, nel quale lui descrive i tre stili più
importanti del mondo greco trasportati nel mondo romano. Non solo, lui descrive questi tre stili dando un riferimento
numerico appartenente ai tre stili, cioè se uno voleva costruire secondo lo stile Corinzio, lo stile Corinzio prevedeva un
numero di parti per costruire un tempio ben preciso. Gli altri stili avevano un numero di parti per costruire un tempio
ben preciso. La sommatoria di questi tre riferimenti numerici era 216, cioè tutto il De Architectura è il 216. Tutti i
paragrafi hanno questo tipo di riferimento, quindi vuol dire che l'intera architettura è una specie di cubo con dentro cubi
con dentro cubi con dentro cubi. E lui dice “ma il cubo è un solido equilatero con superfici piane equali, una volta
gettato sta fermo purché non lo si tocchi, sulla qualsiasi faccia si posi come i dadi dei giocatori che buttano sul tavolo.
E pare che prendessero la similitudine”. si riferisce sempre ai seguaci di Pitagora, “e pare che prendessero la
similitudine proprio di questa proprietà. Che quel dato numero cubico di versi in qualunque mente cada…” Attenzione
quindi, 216 versi, “in qualunque mente cada ivi resti nella memoria stabile come un cubo”. In più aggiunse “anche i
poeti comici greci, inframezzando i cantici corali divisero la trama della favola in questo modo”. Quindi lui disse 2060
anni fa, e testimoniò 2060 anni fa che la sua opera principale che ha rappresentato per il mondo occidentale la maniera
migliore con cui poter costruire il bello per quasi 2000 anni, fu scritta in termini cubici, quindi suddividendo ogni
paragrafo in 72 frasi per tre. E quelle 72 frasi per tre moltiplicate per tutto il De architectura, andarono a rappresentare
le parti costituenti dei tre stili greci. Quindi quel libro è un cubo con dentro un cubo, come vi ho detto prima, ma è stato
costruito così perché lui sa, a monte di tutto ciò che stiamo condividendo stasera, lui sa che se c'è un modo con cui
strutturare la nostra mente nel caso specifico, però, la nostra memoria, quel modo è il modo cubico. Voi immaginate
l'utilizzo di questa dinamica poi in termini pubblicitari, in termini cinematografici, in termini di videogiochi e via
dicendo, che tipo di funzione e di conseguenza ha? Ed è questo, sapete, il motivo per cui viene utilizzata ancora oggi,
“per vendere”. Allora l'etica era diversa come potete constatare. Era utilizzata per far sì che chi si avvicinava al mondo
dell'architettura, chi approcciava questo mondo, che è un mondo estremamente complesso, almeno allora era
estremamente complesso, perché i 10 libri dell'architettura di Vitruvio sono un'enciclopedia, sapesse tutto, perché allora
si pretendeva che l'architetto sapesse occuparsi di tutto, di tutto. Bellissima sta cosa. Vabbè, comunque, al di là di
questo, qui troviamo il primo riferimento scritto riguardante il motivo e la modalità con cui la nostra memoria può
essere influenzata da tutto ciò che abbiamo detto stasera e quindi, “dalla natura”, o meglio, dalla modalità con cui noi
possiamo trasferire o trasformare la natura, attraverso il numero ,in riferimento bibliografico che tratta, in questo caso,
l'architettura con un livello etico altissimo, perché non c'è di mezzo la vendita. Cioè, non è che Vitruvio questa cosa la
fece per vendere tanti libri. La fece per poche persone, le quali così potevano avere sicuramente il modo di trasferire
queste informazioni nel tempo. E questo è un momento ben preciso. Poi c'è un altro momento altrettanto preciso. Che
ha a che fare con un con un mito che a sua volta ha a che fare anche con Giordano Bruno, ma certamente il mito non
riguardava Giordano Bruno. Ed è estremamente importante questo aspetto, estremamente
importante perché? Perché riguarda, la vedete, questa è Mnemosine. Questa è la dea della
memoria. Nel caso di Vitruvio ci occupiamo di memoria, perché “fa più salda memoria”,
dice lui quella dinamica e costruttiva di una struttura bibliografica. Nel caso specifico, c'è
un'ulteriore delucidazione riguardante il perché il mondo iniziatico utilizza quelle
geometrie, quei numeri, quegli intervalli. E quindi perché utilizza i solidi platonici. Perché
in Mnemosine il mito dice una cosa piuttosto particolare: Mnemosine non voleva Zeus, ma
aveva passione per i pastorelli. Zeus viene a sapere questa cosa e chiaramente si trasforma
in un pastorello, giace con lei 9 giorni e 9 notti. 9 giorni e 9 notti, però sono 216 ore.
Attenzione adesso però, questo è molto importante. Per capire cosa sa il mondo iniziatico e
cosa ha trasferito il mondo iniziatico e cosa stiamo condividendo noi del mondo iniziatico,
sa questo: sa che il frutto di quell’accoppiamento sarà costituito dalle Muse. Le 9 Muse.
Attenzione alla presenza numerica, se ci si ferma al mito ok, ma se noi entriamo nel mito,
come in tutti i miti noi troviamo tutta una serie di livelli conoscitivi sempre più profondi. 9
giorni e 9 notti, 216 ore, nascono le 9 Muse dopo 12 mesi, non 9 mesi. Voi prendete il 216,
lo moltiplicate per il 12 e quello che voi trovate è 2592. Ma 2592 è, in sintesi, ciò che
succede in natura per indicare uno dei movimenti assiali terrestri più importanti, che noi
definiamo precessione degli equinozi; e in questo caso qualcuno sta dicendo che i numeri
con cui io ho scritto un libro, nel caso specifico di Vitruvio, sono gli stessi con cui la
natura ripete i suoi movimenti. Quindi, vuol dire che, prendendo spunto dalla memoria
presente in natura, nel caso specifico da uno degli eventi più importanti assiali terrestri che
era fondante per le antiche civiltà, perché nasceva numericamente dall'ottava, ebbene, da questo movimento e quindi da
questo tipo di memoria nasce la nostra memoria. Quindi io perché non dovrei scrivere un libro utilizzando la memoria
della natura? Che è la memoria più potente che esiste, visto che questa da millenni e millenni, ma anzi milioni di anni
vorrei dire miliardi di anni è capaci di utilizzare un movimento assiale che è quello terrestre ben preciso che tra l'altro
non è solamente terrestre, basta vedere Dendera per capire che un movimento che riguarda e coinvolge tutti i livelli
celesti e stellari. Quindi funzionalmente noi ci ritroviamo ad avere dei riferimenti platonici, intesi come la modalità con
cui noi dobbiamo strutturare la nostra mente qua non si propone più come esempio. Lo si indica come viatico principale

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perché quella mente che così vorrebbe ricordare o essere, in questo modo utilizza una legge della natura, quindi vuol
dire che c'è una continua parificazione tra quelle che sono le dinamiche presenti in natura, che di per sé sono dinamiche
anche umane, ma che appartengono a un'entità molto più grande. Per cui stiamo parlando di un mondo che suggerisce
all'uomo di essere natura. Che suggerisce all'uomo per potenziare, per creare delle qualità personali migliori di imitare
la natura. Questo è l'ottava, non è un'altra cosa. Io lo dissi subito, qua non abbiamo a che fare con la magia che non
esiste. E’ tante altre cose, stiamo parlando di un modo con cui qualcuno ha clonato la natura e ha dato questa dinamica
in mano all'uomo per diventare Dio. O meglio, per diventare, per acquisire delle capacità molto simili a Dio. Se a questo
noi andiamo ad aggiungere il fatto che quella stessa dinamica ipercubica rappresenta anche la dinamica con cui noi
possiamo gestire quelle che sono gli aspetti emozionali, noi abbiamo come dire una specie di parterre mentale,
emozionale, mnemonico, con cui tutto il mondo iniziatico, da sempre, definisce quello che è il percorso dell'elevazione
umana, che partendo da un livello ben preciso, poi è capace di elevarsi in termini non solo conoscitivi, ma anche
spirituali. Da qui la lezione che facemmo riguardante le religioni, quindi tutte le lezioni che abbiamo fatto nel primo
livello sono state un preambolo, come dire, adatto per in qualche modo entrare nei meccanismi dell'ottava del secondo
livello. Ecco perché la memoria. E adesso possiamo capire il perché. Cominciamo a entrarci nel perché.
Io guardo il rosone. E ricordo. Non è che capisco prima, ricordo. È diverso. Poi capisco. Ma io ricordo. Perché
questo aspetto è dentro di noi. Noi ci stupiamo, a volte di queste dinamiche, no, che ci sconvolgono un po’. L’altro
giorno una persona mi ha presentato una signora,
credo una ragazza che ha partecipato a un seminario
a Finale Ligure, la quale ad un certo punto della
giornata, mentre faceva la spesa, si è trovata in una
specie di geometria ben precisa, e che possiamo in
qualche modo inserire nella serata, cioè platonica. E
queste cose che chiaramente possono succedere
proprio a tutti in momenti ben precisi della nostra
vita, testimoniano come noi, a volte, allentando
questo legame, questa tensione con la
tridimensionalità, poi riusciamo a palesare delle
percezioni che, come quella nebulosa, come quella
stella nana che esplode, ci permettono di vedere cose
che prima non vedevamo, ma che qui sono. Quindi,
nel caso specifico del Rosone, io non è che ho capito,
dopo ho capito perché ho usato il numero. Però
l'emozione con la quale io mi sono avvicinato a
questo principio è stata la memoria. Quindi vuol dire
che quando Giordano Bruno parlava della Memoria
immortale aveva ragione, perché quella memoria è dentro di noi. Quindi cercare di far riaffiorare quel tipo di ricordo è
una parte integrante nostra, che appartiene a noi, perché la natura ha memoria dei suoi eventi, tant'è vero che li ripete in
modo spiralico, perché cambiano costantemente ripetendoli. Quindi vuol dire che l'ottava è uno di quei percorsi
attraverso i quali noi, mettendo insieme tutti questi passaggi, sempre più ci leghiamo a un'entità, vogliamo dire, un po’
più evoluta di noi, che ha caratteristiche e qualità presso le quali noi possiamo tendere, con una certa sicurezza per
quanto riguarda l'esito finale, perché di mezzo non è che c'è l'investimento borsistico. C'è di mezzo un percorso che va
verso Dio. Questo è un po’ quello che stiamo facendo adesso, spero che sia, come dire, più chiaro.

In più stasera volevo consegnarvi attraverso questa


lezione, un riferimento che nella lezione dedicata alla
presenza dell'ottava oggi, nelle pratiche borsistiche,
l'altra volta non ho potuto darvi. E siccome questa
presenza è certificata da un quotidiano piuttosto
portante, Borse e finanza, quantomeno ufficiale, in
questa schermata voi troverete anche il modo di
analizzare la teoria di Elliot. Quella teoria, di cui io vi
ho parlato l'altra volta parla della dinamica con cui
nel mondo della borsa qualcuno poi si rese conto
della presenza degli effetti del rapporto aureo e
quindi delle geometrie di cui abbiamo parlato prima.
E sappiate che nel mondo della borsa oggi esiste
anche questa dinamica, ma la stessa non è di oggi,
perché adesso voi potete mettere insieme tutti questi
aspetti, per cui questa è come dire una chicca che va
a legarsi con l'ultima lezione dedicata al primo

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livello, ecco la prima dedicata al secondo livello. Detto questo, io mi fermo, se ci sono delle domande io sono qua.

Pronto? Tutto bene, sì. Serataccia come la vogliamo vedere, non lo so.

Bella tosta!

Io l'avevo detto che il secondo livello è da fuga. Però se non c'è il primo livello in anticipo sono guai. Perché questo,
insomma, comincia andare verso una direzione un po’ particolare. Adesso si entra nei meccanismi con cui l'ottava
funziona, e in qualche modo viene utilizzata da sempre. Però soprattutto si mettono insieme tutta una serie di
informazioni che di per sé rimarrebbero sospese come indipendenti, una dall'altra, invece no, non è così. Ora vado a
prendere subito… Giuliana!

No, ma io questa sera sono in ascolto. No, effettivamente è tosta è tosta, ma io ho avuto opportunità di leggere una
frase di un tuo libro dove si dice che noi dovremmo cominciare veramente a immaginarci come dei cubi e quindi questa
è un modo per aiutarci a entrare in quest'ottica. In effetti è uno sforzo che dobbiamo fare sicuramente, cioè più
riusciamo a entrare in questa tecnica è più sicuramente ci sarà facile capirlo. E’ naturale quello che tu hai detto anche
prima di questa esperienza di questa signora, cioè fino a quando comunque non si riesce a vivere questa emozione, ma
proprio viverla, probabilmente rimane ancora troppo una questione mentale, e quindi va elaborata, elaborata,
elaborata, fino a che la nostra costruzione mentale non diventa cubica, cioè non diventa quindi una geometria che
prende forma sempre di più nella nostra struttura mentale. Questo è quanto mi sento di dire.

Poi guarda Giuliana, adesso c'è, come dire, un surplus geometrico di identificazione, no? Ma questo è un trampolino. È
un passaggio. Perché io vi ho accennato prima, il fatto che poi di per sè tutte queste geometrie sono tutte inserite dentro
una sfera, ma la sfera va intesa come strategia mentale finale, attraverso la quale vedersi e capirsi e comprendere che di
per sè noi chiaramente veniamo d'altrove. Allora uno tante volte va cercando gli extraterrestri, vedi che siamo noi quelli
là. Di per sé il fatto che noi siamo frequenze pensanti è, come dire, la motivazione per cui poi qua abbiamo questo
incubo, quasi no, di rappresentarci attraverso una dinamica di vita. E quindi chi fa l'operaio chi fa l'avvocato, chi prende
questa strada, chi ne prende un’altra, però deve in qualche modo istituzionalizzarsi no, per vedersi. Qua si sta facendo
un percorso un po’ diverso, perché intanto è il punto di riferimento, il principio, l'esempio. Ma chi è che ti viene a dire
“guarda che tu devi cominciare a pensare che sei un cubo!” Nel mondo iniziatico questa cosa la sanno. Questo è il
problema. Perché loro sono resi conto che in natura esiste, cioè hanno fatto una cosa semplice, se c'è lì e noi siamo figli
della natura, perché questo sostengono giustamente, perché noi non dovremmo utilizzare questa dinamica per accedere
a un atto di comprensione molto più alto? Perché poi quell'atto di comprensione, che bene o male poi ha a che fare con
il terzo livello, è la modalità con cui lo stesso poi certifica la sua presenza attraverso un certo tipo di creatività, di
propensione e quant'altro. È un atto di comprensione che chiaramente ha bisogno di pezze d'appoggio, quindi il vedersi
in quel modo là serve proprio a questo, perché serve alla nostra frequenza a dire “vabbè, allora se è vero questo fatto
qua, cavolo, allora pure io posso”. Cioè è quel passaggio là ci porta a toccare una specie di confine, che è sempre qua,
ma non è più qua, capito? Per cui poi le conseguenze sono per esempio, la mattina che ti guardi allo specchio e dici “io
la prossima lezione non la voglio sentire più, ora chiamo Claudia e dico dì a papà non si offendesse, ma io non lo voglio
vedere più.” Perché però è un modo con cui, come dire, togliere tutto quello che in qualche modo adesso ha
rappresentato la nostra frequenza ed entrare in frequenza con qualche cosa che rappresenta l'inizio del nostro arrivo, e
non la nostra presenza qui.

Posso solo ancora dire una cosa, mi permetti solo di fare un attimo, ma una piccola divagazione legandomi a quello
che si dice di Sitchin, solo per legare un attimino quella che è il nostro essere frequenze e quindi assumere forma con
questa storia che io non riesco ancora molto bene a capire se è proprio tutta fandonia piuttosto che no.

Non voglio creare o entrare in argomenti come questo. Tante cose di Sitchin sono notevoli. Sono molto importanti e mi
dispiace che l'ufficialità non le abbia utilizzate, non le utilizzi, non le riconosca come tali. Però questo è un giochetto
che l'ufficialità fa perché ci tiene alla pagnotta e in qualche modo fa bene. Ma al di là di, questo io ho codificato il
Rosone grazie all'astrolabio del Sitchin. L'astrolabio, che Sitchin portò nel suo primo libro, era la modalità con cui il
mondo mesopotamico osservava i cieli. Io, non l'ho mai detta sta cosa qua, partendo da quell’astrolabio che riportò
Sitchin, io ho codificato il rosone. Quindi vuol dire che il meccanismo del rosone, che chiaramente come abbiamo visto
è un meccanismo numerico presente un po’ dappertutto, a me è diventato più chiaro grazie a quel passaggio. Molte cose
che lui riporta, andrebbero esaminate con un minimo di attenzione in più, perché non è che sia tutto chiaro, per quanto
riguarda la storia dell'umanità che è estremamente e infinitamente più antica di quello che ci vogliono far credere. Ok.

Grazie.

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Bartolomeo!

Sì, se riesco a fare una domanda poi devo andare. Come giustamente Keplero ha nella sua terza legge no, quindi di
conseguenza anche i pianeti hanno dei movimenti che ci riportano ai solidi platonici, in un qualche modo. Quindi se
pensiamo che i pianeti, dopo secoli, millenni, anni, a volte anche solo in un qualche modo, vanno a sovrapporsi,
congiungersi, quindi anche lì è già indicata un'evoluzione umana dall'ottava diciamo. E quindi anche il fatto che in
questo momento ci sia un'apertura maggiore verso, ad esempio, quello che stiamo facendo qua, è anche un po’ voluto,
diciamo, da un'energia più alta. Non so se sono riuscito a spiegarmi.

Casanova per definire quelle che sono i rapporti umano stellari diceva una cosa saggia, secondo me. Lui diceva questa
cosa qua: “Le stelle predispongono. L'uomo decide”. OK, ma il fatto che ci sia un'interfaccia umano-stellare, questa è
innegabile. Quindi il fatto che ci possa essere una dinamica di evoluzione planetaria e stellare compatibile a quella
umana, è innegabile. Come fa a non esserci? Cioè, non è che solo noi diventiamo e cambiamo. È chiaro che tutto quello
che ci circonda si evolve con questa legge. E quindi da lì tutto quello che sostanzialmente i pianeti e le stelle ci
permettono di capire e vedere, che tra l'altro è ancora ben poco, perché non abbiamo adesso grandissimi strumenti.

Ma infatti era proprio da mettere in contrapposizione al fatto, siamo ancora immersi in una situazione materiale
diciamo, per cui questa situazione in cui con in cui l'essere umano è in questo momento, comunque, rispecchia
sicuramente molto meno tutto questo discorso che abbiamo fatto stasera e quindi mi chiedo, è vero che c'è
un'evoluzione in mezzo, ma è anche vero che c'è qualcosa che sembrerebbe ostacolare questa evoluzione.

Quello che tu definisci ostacolo c'è sempre stato. Ma assolutamente. Il fatto che ci sia questo scambio vicendevole tra
evoluzione umana ed evoluzione della natura ad alto livello, ma anche a medio e piccolo livello, è un qualche cosa che
rappresenta una costante, però in questo tipo di costante io starei un po’ come dire attento a definire questa come una di
quelle epoche più negative delle altre. Non so se mi spiego. Perché come puoi vedere quello che sta succedendo per noi
stasera lo devi moltiplicare per x volte, perché non è che ci sia solo questo tipo di percorso a cui le persone stanno
aderendo, cioè ci sono tanti percorsi, ma questo lo sappiamo. Quindi secondo me, adesso come adesso, è più facile far
notare con i mezzi che ci sono gli eventi negativi che crea l'uomo, questo sì, che sembrano in qualche modo oscurare
quelli positivi. Un tempo questa cosa non c'era. Ma un tempo c'erano molti più eventi negativi di oggi. E neanche un
tempo di millenni fa. Quindi questa visione del nostro periodo come di un periodo del ferro, ci starei attento a definirla
tale perché secondo me quello che sta succedendo globalmente, in questi termini, è un qualche cosa che sicuramente sta
capitalizzando tutto ciò che questi personaggi hanno seminato nei secoli. Questo sicuro perché i mezzi che abbiamo
adesso sono quindi non la vedrei come un'epoca negativa, assolutamente no.

Non è negativo, stavo solo pensando al fatto che siccome l'ottava è stata utilizzata, è utilizzata in questo momento in
termini economici, chiaramente questo prevede che anche tutte le persone che in qualche modo seguono determinati
percorsi hanno la mente è cubica giustamente, e ha impregnato dentro questo tipo di memoria e diventa un po’ più
difficile.

Questo sì, questo indubbiamente perché c'è un utilizzo spropositato dell'ottava in questi termini adesso. Questo
assolutamente, una volta che fai questo tipo di percorso te ne accorgi in modo macroscopico, cioè è una roba esagerata,
questo sì. Però insomma, devo dire che, almeno per quanto riguarda noi qualche cosetta di meglio la stiamo facendo. Mi
sembra, eh. Boh, non lo so. Direi vediamo dopo che succede, io sono in attesa, vediamo un po’, alla fine mi dicono
sempre, oh, te lo ricordi a quello là, eh. Quello che ha fatto la scuola, eh, ma lo sai che fa le rapine, come fa le rapine?
Oh, ma gli riescono tutte, mannaggia quanti soldi ha fatto? Altre domande.

Il clima, così come ad esempio tu prima hai citato l'evento borsa no, la borsa segue un ritmo molto preciso che ha a che
fare con l'ottava, quindi è un qualcosa di ritmico, ma anche l'evento clima segue, si può legare, cioè la ciclicità di un
clima si può legare al ritmo dell'ottava?

La ciclicità del clima, se non gli rompiamo le scatole, ha questa dinamica. Il problema è che noi l'abbiamo accentuata. E
questo è un aspetto scientifico che stiamo appurando, adesso abbiamo un po’ più di informazioni, c’era un andamento
ben preciso che rappresentava la modalità con cui la terra è cresciuta e si è evoluta. Non è che la terra non utilizzi
energia per crescere, cioè è facile che anche la fenomenologia tellurica tettonica sia dovuta proprio a questa capacità
della terra di assumere energia da tutto ciò che la circonda. Detto questo, in termini macroscopici è un po’ una
conseguenza ciclica di tutto ciò, perché noi di fasi in cui la glaciazione è comparsa e scomparsa ne abbiamo avute, lo
sappiamo adesso. Troviamo anche una scaletta in questo senso. Ma adesso come adesso non troviamo più questo tipo di
dinamica, noi siamo completamente sprovvisti di modalità, di sistemi predittivi in questo senso. Io forse mi sbaglio, ma
io non vedo nessun tipo di previsione metereologica o tettonica, non riescono manco più a capire cosa succederà. Cioè
io vivo in montagna, non so se mi spiego. E non abbiamo neve da anni, quest'anno addirittura. 14 15 ° a dicembre, a

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gennaio, ma non un giorno, è da settembre. Dov'è la ciclicità? Cioè dove sono gli intervalli? Beh, io mi ricordo il
periodo del Covid, no, so se ti ricordi Giuliana, la natura aveva cominciato a riprendersi. Sì, io non dico che ci vuole il
Covid, ma penso che questa compatibilità perché nuovamente ci si ha bisogno di un rispetto di un altro tipo. Non ci
siamo, almeno mi serve la macchina elettrica o la macchina a scoppio, se tu mi devi fare un motore nuovo devi andare
ad acqua. Quello poi quando si consuma deve essere ossigeno, sennò non ci siamo.

Certo, beh, questo è indiscutibile no? Cioè nel momento in cui si eliminano l'egoismo e il potere e l'egocentrismo è
chiaro che poi tutto può diventare più naturale e rispettare naturalmente i cicli stabiliti effettivamente sì, cioè il
discorso potere ha preso piede un po’ in tutti gli ambiti, per cui fino a quando non ci rimettiamo in sesto penso che
dovremmo ancora lavorare in modo non buono.

C’è comunque chi ha cambiato rotta e sta lavorando bene.

Comunque vi devo dire che Claudia vi invierà un brano di un personaggio che ha creato il gruppo dei 5, che si chiama
Satie. Il gruppo dei 5 era un gruppo fatto da 5 personaggi che appartenevano al mondo dei rosacroce micidiali, tra cui da
lì c'era anche Dalì. Ma con esso ci sarà il link di un libro scaricabile di Goethe. Quindi queste due cose se vi va,
insomma tenetevele, perché uno riguarda le tre ottave e l'altra pure, così vedete l'applicazione delle tre ottave in termini
musicali e bibliografici.

Devo solo farti una domanda.

Dimmi Adriana.

Mi viene in mente Ildegarda e tutti questi personaggi che abbiamo analizzato con te, che sono riusciti a crearsi la
realtà che desideravano perché sorretti chiaramente dal forte desiderio di riuscire a fare. Però questo ci dà la
dimostrazione che ognuno di noi ha la capacità di poterlo fare. Secondo te è qualcosa che comunque, avendo noi
questa potenzialità di farlo, è possibile che inconsciamente uno possa realizzarla un'altra realtà, e con questo mi volevo
collegare col discorso di Bartolomeo e anche di Giuliana prima. Creo, cioè è vero, esiste, è reale, è materia ciò che in
cui Io credo. E quindi se un pensiero collettivo faccio l'esempio, il clima cambia, non ci sono più le mezze stagioni, non
nevica più e questa fede, chiamiamola così, che non è un desiderio questa fede che perché noi crediamo che sia
veramente così possa essere ciò che realizza questo tipo di realtà, perché siamo in tanti, possiamo noi, in tanti
inconsciamente, senza utilizzare consciamente i meccanismi dell'ottava per creare le realtà, poi riuscire a modificare la
realtà collettiva di tutti. Se crediamo tutti la stessa cosa?

In questo potenziale esiste, io ti rispondo con un'altra domanda, ci fu un popolo, no? Il quale credette intensamente nella
venuta del Messia. E questa cosa era talmente forte dentro di loro che per secoli manifestarono questo desiderio
attraverso una preghiera ben precisa che aveva una struttura altrettanto precisa che loro facevano in un orario altrettanto
preciso. È venuto quel Messia si o no? La materializzazione di un evento desiderato è l'essenza dell'ottava. E la
realizzazione di un evento indesiderato, ma comunque evocato ha un forte potenziale.

Però necessita comunque di utilizzare strutture, anche se tu non sai che sono le strutture d'ottava, però la tua tradizione
ti porta a fare quel tipo di preghiere in un certo modo, o magari a livello di nostro potenziale, tu riesci comunque.

Ci riesci comunque e sai perché? Facciamo un esempio pratico, no? Così molto vicino. Io quando mio padre venne a
Torino, stiamo parlando di sessant'anni fa, venne a Torino perché lui non voleva più patire la fame, aveva un desiderio,
fare dei soldi per poter vivere bene, lui, la sua famiglia. E’ un desiderio, anche quello non sapeva nulla dell'ottava. È
riuscito.

Esatto, volevo fare riferimento all'esperienza che hai accennato e che è successa qua a Finale durante il seminario,
perché conoscendo bene questa persona, la potrei definire la San Tommaso per eccellenza. Lei non crede a niente, cioè
dubita di qualunque cosa, ma è molto interessato e ti sta seguendo e sta approfondendo. Il suo più grande desiderio
effettivamente è quello di avere la prova concreta di poterla toccare con mano e per quello che mi è venuto in mente da
dire, l'esperienza così particolare che ha vissuto di vedersi dentro quella forma, vederla proprio, che almeno io le
invidio tantissimo per la sensazione, per quello che ha avuto. E secondo me nasce dal desiderio di vederlo, di poterlo
vedere, di poter crederci. In questo, infatti, adesso, assolutamente già, dico io, adesso lo so, tutto quello che ci racconta
Michele è vero, perché io ci sono stata dentro questo pubblico, quindi questo ha creato la possibilità di avere un
un'esperienza talmente incredibile come quella che gli è successo.

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I SOLIDI PLATONICI IN NATURA
Allora c'è un film così. Si chiama Mimzy.

https://www.youtube.com/watch?v=uwMIPRZ4A2M&ab_channel=IlRisvegliodelloSpirito (clikka sul link per video).

Vabbè, son due bambini che trovano un cubo sulla spiaggia. Guarda. Cosa c'è dentro, 7 parti. Lui diventa
intelligentissimo e lei parla con gli animali. Però lui, per portare le cose da un posto all'altro, usa il tetraedro stella e i
cubi li vede.

Allora se non c'è altro, io vi saluto, vi do appuntamento a venerdì prossimo. Penso che saremo in tre. Giorgia, vi manda
la registrazione, grazie di tutto signori. Ciao Ciao, buonanotte.

SCUOLA DELL’OTTAVA – PRIMA EDIZIONE – ANNO 2022 / 2023


SECONDO MODULO - LEZIONE PRIMA
I SOLIDI PLATONICI IN NATURA

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