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Roger Ebert
"Se vuoi vedere la paura negli occhi di un fisico quantistico, pronuncia la parola MISURA."
La reincarnazione possibile per un punto di vista razionalistico, scientifico? Ora come ora risponderei:
Si.
Per, noi non ne siamo mai coscienti e il noi, nel senso che viene dato a questo pronome personale
abitualmente, non fa parte dellanalisi che voglio proporvi. Affronto il problema dal punto di vista della
meccanica quantistica. Ignoro tutto di questo argomento, e discuterne d loccasione agli altri di
prendermi per un pazzo.
Cominciamo col dire che in fondo, quando si va al cuore del problema, tutto, e voglio dire IL TUTTO,
fatto di particelle quantiche.
Queste particelle possono trovarsi in un luogo o in un altro, nello stesso tempo. Linterpretazione dei
multimondi formulata nel 1956 dal professor Hugh Everett, ci dice che tutte le possibilit descritte dalla
teorie quantica si producono istantaneamente in un multiverso composto di universi paralleli
indipendenti, e SIMULTANEI.
Qui la parola importante : SIMULTANEAMENTE. Penso che questo significhi che TUTTO non si trova in
qualche luogo particolare in un particolare momento. Se voi pensate a ci in questo modo, benvenuti!
Qualsiasi cosa voi pensiate, irrilevante perch i luoghi e i tempi che ci portiamo con noi a livello
quantico. Ma qui, essi non hanno laria di esistere. Se esistono, sono creati unicamente per le applicazioni
scientifiche che facciamo di questo livello, e le differenze tra le nostre varie dimensioni significano
qualcosa per noi ma non per le particelle quantiche ...
I lettori che conoscono largomento hanno gi smesso di leggere. Altri hanno magari riso. Non mi curo di
loro ma guardo e passo, scrivo per noi, coloro che restano. Gli esperti hanno avuto dei decenni per
chiarire largomento. Ora tocca a noi rimboccarci le maniche. E non ripeter la solita solfa, perch la so
gi. Inoltre, non dovrei credere a tutto ci che leggo su Wikipedia, anche se Wiki ha laria di saperne
sempre pi di me.
Okay. Allora se TUTTO consiste in STRINGHE QUANTICHE, come definiamo una stringa quantica? E qui Wiki
un modello di chiarezza: Una stringa quantica uno dei principali oggetti studiati dalla teoria delle
stringhe, una branca della fisica teorica.
Ci sono diverse teorie sulle stringhe, di cui un buon numero tra esse sono unificate dalla teoria M. Una
stringa un oggetto con una distinzione spaziale a 1 dimensione, contrariamente a una particella
elementare che invece a 0 dimensioni, cio si pu equiparare a un punto geometrico.
E cos 1 dimensione rispetto a 0 dimensioni? Per me, se qualcosa non ha dimensione, allora non niente.
Evidentemente, sono ingenuo. Passiamo quindi alle stringhe a 1 dimensione, le quali adesso, sono tangibili
come un melone comparate alle particelle a 0 dimensioni. Qui, almeno, c qualche cosa. Come avete
indovinato, tutto ci molto piccolo. Non pi grande della lunghezza di Planck.
Quanto misura la lunghezza di Planck? Cito: La teoria corrente suggerisce che una lunghezza di Planck la
grandezza pi piccola che si possa conoscere e quantificare. In altre parole, se si trova qualcosa di pi
piccolo che la lunghezza di Planck, ebbene, questo sar ancora la lunghezza di Planck. Quando noi, i non
specialisti, ci riferiamo a la misura o la distanza di qualcosa, pensiamo di scrivere cose differenti. Per
esempio: Il cane grosso a tre metri da me non pensiamo certo di descrivere contemporaneamente la
sua distanza e la sua grandezza. Al livello dei quanti, la misura e la distanza possono essere allo stesso
tempo sia luna che laltra. Per venire al sodo, TUTTO potrebbe essere dovunque e nello stesso tempo.
Ci comincia ad assomigliare allETERE, definito dai maghi dellantichit come il quinto elemento che
scorre nelluniverso. La filosofia magica di Matt Rees ci dice che letere molto versatile e pu essere
trasformato in materia o in energia attraverso dei procedimenti appropriati. Unindagine scientifica come
un esperimento formule non rileverebbe la presenza delletere, dal momento che esso dappertutto,
ma rivelerebbe le perturbazioni del flusso delletere.
Queste perturbazioni somigliano alleffetto gravitazionale attraverso cui la presenza delle particelle
quantiche conosciuta. Se letere pu essere trasformato in materia o in energia, dunque i maghi erano
gi giunti per conto loro alla formula di Einstein E=MC2, la quale da un certo punto di vista pu essere
considerata una formula magica. Si pu dire che letere e le particelle quantiche sono ci che ovunque e
in cui consiste il TUTTO.
Arriviamo ora l dove voglio arrivare.
E forse qualcuno potrebbe averlo gi capito. Noi stessi siamo interamente fatti di ci che abbiamo parlato,
ci siamo dentro fino al collo allo stesso modo. Le nostre identit, i nostri nomi, le nostre personalit, le
nostre credenze, opinioni, senso dellumorismo, insomma ci che noi pensiamo essere il nostro spirito.
Siamo fatti di bits a una dimensione, i quali compongono la totalit cosmica e noi potremmo anche essere
dei bits che si trovano ALTROVE, perch il SE' essenzialmente un principio di organizzazione che noi
diamo al caos di particelle che compone il TUTTO.
Se vi allontanate da noi, ci apparite come un punto senza dimensioni, ma se voi vi avvicinate, ci apparite
come ben pi di questo. Di conseguenza le nostre identit sono state assemblate da questo materiale
quantico, o ETERE, dal principio di organizzazione che concepisce noi stessi. Noi stessi portiamo noi stessi
a ESSERE. La nostra coscienza la gravitazione. Siamo venuti dal nulla vorticoso e torniamo al nulla
vorticoso. La polvere da cui proveniamo e la polvere in cui torniamo non sono veramente dove pensiamo
che siano. E la mente a fare in modo che sia cos.
Questi bits potrebbero, alla stessa maniera, ritrovarsi allaltro angolo delluniverso piuttosto che l dove
sono. Pu essere che solo percependoli noi li manteniamo INSIEME. Voi mettete assieme i vostri bits, io
metto assieme i miei, e quando smettiamo di pensare essi ritornano nel pool generale del TUTTO,
DAPPERTUTTO. Quindi, me e voi consistiamo di noi stessi, e uno di questi giorni potremmo consistere di
altri ME. Noi ritorneremo, questo ci far stare un sacco bene perch non lo sapremo.
Perci, si, la reincarnazione possibile da un punto di vista scientifico e razionale. Noi siamo stati e
saremo reincarnati, essendo una parte dellIMMENSITA di cui siamo fatti. Saremo dei soli, delle lune, delle
stelle, della pioggia: cercateci nelle previsioni del tempo!
Se vi sembra che chiuda con un tono piuttosto vago, considerate le mie difficolt nel determinare dove
stare, e cosa guardare. Io sono allinterno di un mio stato mentale, intrappolato qui da tanto tempo, a
partire da un indeterminato momento di cui non ho memoria cosciente. Il fatto che voi esistiate non che
una prova per sentito dire. Ci mi rende la vita pi interessante pensandoci. Non vorrei che il mio
spirito avesse esperienza solo di un vortice vuoto e senza forma, quando molto meglio impiegare il mio
spirito a pensare la mia attrice preferita.
Ma qui sta il puzzle: Quale realt possiede il TUTTO a parte il fatto che ci pensi? Quando prendo un colpo
e vedo le stelle prima di svenire, cosa succede in mia assenza? Come saperlo? Vi lascio con un confortante
passo tratto da Wikipedia.
Una volta che una misura applicata, il sistema misurato diventa ENTANGLED col fisico che lha misurato
e un immenso numero di altre particelle, alcune delle quali sono fotoni vola verso laltro angolo
delluniverso, per provare che la funzione ondulatoria non collassata, tutte queste particelle dovrebbero
essere riportate indietro ed essere misurate nuovamente assieme al sistema che era stato misurato
originariamente. Ci abbastanza impraticabile e anche se si potesse farlo teoricamente, questo
distruggerebbe tutte le prove che le misurazioni originali furono bene effettuate. (compresa la memoria
del fisico).
Questo certamente qualcosa su cui pensare.
civiltascomparse.wordpress.com
Fonte in lingua originale: www.rogerebert.com
proprio quello che genera un atto di coscienza. Ma non sembra che ci si debba fermare a questo: secondo
certi modelli di cosmologia quantistica, luniverso prima della sua nascita era in realt un multiverso,
costituito da un numero sconfinato di universi paralleli coesistenti che si trovavano in stato di
entanglement tra loro. E non finita. Fisici teorici come Brian Josephson, fisici sperimentali come Robert
Jahn, e psicologi sperimentali come Dean Radin e Roger Nelson, ritengono che i cosiddetti poteri
telepatici e i casi di coscienza collettiva, non solo siano eventi reali ma anche che essi rappresentino
uno stato di entanglement tra le coscienze di due o pi persone separate, le quali cos riescono a
comunicare in maniera istantanea in base ad un meccanismo fisico simile alla risonanza. In sintesi,
lentanglement una propriet teoricamente e sperimentalmente dimostrata delle particelle elementari,
ma alcuni indizi piuttosto recenti fanno ritenere che esso si realizzi in una forma speciale anche nella
scala biologica, nella scala psichica e nella scala cosmologica.
SeC: Dal mondo delle particelle a quello della coscienza quali sono le variazioni sul tema?
Per es. nel campo della fisica si predilige il significato dintreccio, nel campo della coscienza che include
il quotidiano, le relazioni si preferisce il significato di irretimento, nel senso di essere impigliati, magari
con la vita e il destino di qualcun altro. Partendo dal comportamento dellentanglement nelle particelle,
si secondo te davvero liberi di scegliere i propri legami?
MT: Direi proprio che, allo stato attuale delle conoscenze, le uniche variazioni sul tema dellentanglement
passando dalle particelle alla coscienza sono puramente differenze di dominio, non di significato o di
sostanza: il significato fisico (che lunico che conta) esattamente lo stesso per entrambi gli aspetti, e
con ogni probabilit in tutti i casi governato da propriet quantistiche. Per quello che riguarda il
modello biologico e psichico (entrambi interagenti e di pertinenza alla coscienza), si sta cercando tuttora
una teoria matematica derivata dalla meccanica quantistica, ma pi complessa.
Per quanto concerne il libero arbitrio nelle nostre azioni e interazioni personali, ci vale per quello che
riguarda la nostra coscienza, non la nostra volont in termini razionali e convenzionali. E il nostro
inconscio semplicemente a ricordarsi (e non a decidere) improvvisamente che esiste ad esempio
unanima gemella che vive da sempre in simbiosi con noi, e allora tutto accade in maniera sincronica,
anche se a noi appare che questo avvenga per caso. Capire una cosa meno importante di averne
coscienza, eppure sono necessarie entrambe per farne una scienza. Il giorno che capiremo
scientificamente le cose con coscienza allora saremo arrivati alla fisica ultima, che appunto comporta una
interazione perfetta tra la coscienza e il dominio della materia-energia.
www.dionidream.com
C una similitudine tra le figure cimatiche e le particelle quantiche. In entrambi i casi, la forma solida
che appare unONDA.
Esse sono entrambe create e simultaneamente organizzate dal principio della pulsazione. Questo il
grande mistero del suono, non c solidit; una forma che appare solida realmente creata da VIBRAZIONI
SOTTOSTANTI.
Secondo la Meccanica Quantistica, la materia non mai inerte, ma costantemente in uno stato di moto.
A livello macroscopico, gli oggetti materiali che ci circondano sembrano passivi ed inerti, ma quando
ingrandiamo un frammento apparentemente morto, di pietra o di metallo, vediamo che pullula di attivit.
In un tentativo di spiegare lunit in questo dualismo tra onde e forma, i fisici hanno sviluppato la teoria
del CAMPO QUANTICO, in cui il campo quantico o, nella nostra terminologia, la vibrazione conosciuta
come unica realt.
La particella o forma, londa o il moto sono solo due manifestazioni polari della stessa realt. A livello
atomico, la materia ha un aspetto duale: si manifesta come particella o come onda. Laspetto che essa
presenta dipende dalla situazione. In alcuni casi prevale laspetto corpuscolare, in altri quello
ondulatorio; e questa natura duale tipica anche della luce e di tutte le altre radiazioni
elettromagnetiche...
Secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg, non possiamo mai dire che una particella atomica
esiste in un dato punto, n che non esiste.
La probabilit, un aspetto fondamentale della realt atomica nella nuova fisica. Un altro aspetto
decisivo e fondamentale della nuova fisica, di cui il dott. Jenny ne intuiva limportanza, che
losservatore umano non necessario solo per osservare le propriet di un oggetto, ma necessario anche
per determinare queste propriet.
Nella fisica atomica, non possiamo parlare delle propriet delloggetto in quanto tali: esse hanno un
significato solo nel contesto dellinterazione delloggetto con losservatore. Come dice Heisenberg, ci
che osserviamo non la natura in se stessa, ma la natura esposta ai nostri metodi di indagine.
Lo scienziato non pu dunque, assumere il ruolo di osservatore distaccato e obiettivo, ma viene coinvolto
nel mondo che osserva fino al punto di influire sulle propriet degli oggetti che osserva. Luomo della valle
dell'Indo, o dell'Antico Egitto di cui abbiamo parlato nel primo capitolo, ed i mistici di tutti i tempi,
sapevano questo, o meglio lo intuivano. Ecco che la scienza moderna, la Meccanica Quantistica intendo,
perfettamente in linea con la Saggezza Antica.
Il concetto di partecipatore cos fondamentale nella visione orientale del mondo, nello Yoga ed in
particolare nella filosofia del Vedanta, tanto che i mistici dellIndia lo hanno spinto fino alle sue estreme
conseguenze, al punto che losservatore e losservato, soggetto e oggetto, non solo sono inseparabili ma
diventano anche indistinguibili.
Quando illustr di fronte a Hitler il suo programma utopico per i motori antigravitazionali ad implosione,
cos si espresse nel discorso finale: Ogni tecnologia basata sullEsplosione o sulla Combustione deve
considerarsi satanica. La prossima Era Nuova sar lEra di una nuova tecnologia positiva e sacra!. Come
nel caso di Nicola Tesla, Viktor Schauberger, Wilhelm Reich, Henri Coanda, la previsione di Schumann non
si purtroppo avverata, e linquinamento massiccio della Terra oggi tragicamente attuale.
Nel 1952, la frequenza della Terra stata perfettamente calcolata in 7,83 Hz, un infrasuono che si situa
allottava inferiore della capacit uditiva delluomo. Pensate che qualsiasi attivit umana organica e
vitale (pensiero, pulsazione cardiaca, sentimento damore, immaginazione...) pulsa in risonanza con tale
Suono Madre. La nostra stessa salute dipende dallaccordo con siffatto tono.
creati era che le oscillazioni per secondo di entrambe le curve doveva corrispondere ad un rapporto del
tipo 1:1, 1:2, 1:3 e cos via. e questi esperiementi che divennero via via sempre pi numerosi conducevano
sempre di pi allo strabiliante risultato che il suono ha potere di cambiare la materia. Se cambia la
frequenza o lampiezza anche i modelli cambiano. Aumentando la frequenza la complessit dei disegni
aumenta ed il numero degli elementi diventa pi grande. Daltro canto, aumentando lampiezza, il moto
diventa pi rapido e turbolento cos da creare piccole eruzioni, tali che il materiale fosse lanciato in aria.
Le forme ed i disegni che apparivano dipendevano dalla frequenza, dallampiezza e dalle caratteristiche
del materiale.
Con laiuto di polvere di ferro, mercurio, liquidi viscosi e gas si possono visualizzare gli effetti
tridimensionali delle vibrazioni. Un altro fatto davvero straordinario che quando venivano pronunciate le
vocali delle vecchie lingue quali lebraico ed il sanscrito, il suono assumeva le forme dei simboli scritti di
quelle vocali. ci non succede con le lingue moderne. Com possibile? C una qualche relazione con il
concetto di Sacre lingue con cui entrambe le lingue sono qualche volta chiamate? Quali qualit
posseggono queste sacre lingue, fra cui anche il tibetano, legiziano ed il cinese?
La letteratura e le sacre scritture degli antichi popoli e di tutte le grandi religioni stanno a testimoniare
dellefficacia del suono nel produrre tutto ci che tangibile e visibile. Da millenni, ad esempio, gli ind,
e non solo essi, possiedono dei diagrammi chiamati YANTRA.
Uno yantra qualsiasi forma, in questo caso eminentemente geometrica, sopra la quale ogni corpo
costituito. In altri termini la base di ogni corpo, la base di ogni figura naturale, di ogni fiore, di ogni stella
riducibile essenzialmente ad una figura geometrica, attorno alla quale si costituiscono le figure. In India
la base geometrica che sottost alla forma viene chiamata, come abbiamo detto, yantra.
Per esempio, un triangolo uno yantra; fiori e petali disposti in un certo modo per un dato tipo di rituale
formano uno yantra; la doppia stella uno yantra; la croce uno yantra.
Tutte queste forme sono considerate essenze, non figure di per s. Una forma che viene costruita
considerata come lessenza di un qualcosa di vivo, rappresenta un essere, la natura di un essere, il suo
nucleo. Lecostruzioni dei templi delle pi diverse architetture sono fatte sulla base degli yantras. Anche in
Europa si seguiva lo stesso concetto: la forma a croce, la forma latina, altre forme circolari sono tutte
yantras che stanno identificando unessenza.
Per lIndia antica uno yantra una cosa molto importante, fondamentale; talmente importante che, come
si scoperto gi da molto tempo, legato al mantra. Mantra e yantra sono una stessa cosa, uno udibile,
laltro visibile.
Questo fatto, per millenni, stato sostenuto dai veggenti, dai rishi, dagli yogi. Pochi anni fa fu
confermato da un esperimento concernente uno dei principali yantras, chiamato lo sri yantra , il quale
formato da una quantit di triangoli , uno dentro laltro che creano una sensazione di spazio infinito.
Questo yantra legato direttamente alla famosa sillaba OM e perci viene considerato il pi elevato degli
yantras. Om infatti considerata la sillaba principale, la sillaba essenziale o il suono di tutte le cose, il
suono dellUniverso, il suono che permea tutto, la base del nostro parlare. Qualche anno fa un gruppo di
signori prova ad emettere lOm con materiali vibranti, e ne viene fuori lo sri yantra perfetto nelle forme.
Non emesso pi lOm , lo sri yantra scompare; quando viene nuovamente emesso, il medesimo yantra,
perfetto, viene ricreato con la voce, ricreato per mezzo di quei materiali sempre in rapporto con la
vibrazione.
Logicamente ci sono anche i rapporti di volume, di intensit, indi si vede come la forma viene mantenuta;
e, se non viene mantenuta , quali sono le condizioni necessarie per ottenere quel risultato. Lo stesso pu
verificarsi con altre vibrazioni o con delle musiche, e ne vengono fuori forme veramente incredibili. Ma
ci deve essere sempre un rapporto preciso tra la frequenza, lintensit ed i materiali.
74 HZ - Definita frequenza Fondamentale che genera calma interiore ed effetti spirituali individuali
285 HZ - Aumenta ed amplifica la cognizione quantica
396 HZ - Libera dal senso di colpa e dall' ansia
417 HZ - Induce ottimismo nei confronti di un cambiamento, e rilascia le tensioni del passato
528
639
741
852
936
963
HZ
HZ
HZ
HZ
HZ
HZ
- Riparazione e armonizzazione DNA (processo molto importante) detta anche frequenza della vita
- Apertura e connessione verso i rapporti umani
- Stimola il risveglio interiore
- Ritorno all'ordine spirituale
- Attivazione della ghiandola pineale
- Effetti spirituali individuali
Nassim Haramein
Vi siete mai posti delle domande sulla struttura della realt? Da dove viene? Com arrivata qua? Come si
auto-organizzata per risultare in quello che osserviamo? Queste sono domande fondamentali che molte
persone si sono poste ad un certo punto nella vita. Potrebbero averci pensato in molti modi diversi, forse
non esattamente come descritto sopra, ma molte persone si sono chieste quale sia la fonte dellesistenza,
del suo inizio e della fine o se sia una dinamica continua.
Fin da giovane et, sentivo che queste domande erano le pi meritevoli di indagine e in un certo modo le
mie prime avventure nei vari settori dello sport, divennero strumenti utili per analizzare la realt in cui
mi trovavo, la mia interazione con essa e la mia capacit di modificarla o almeno di spingerla allestremo.
Quindi allestremo che lho spinta: sia che sciassi, mi arrampicassi o facessi immersioni, la mia tendenza
era vedere quanto mi potessi spingere al limite nella struttura della realt tramite la mia intenzione e la
mia capacit di superare i limiti fisici. Era un test della mente sulla materia e in ogni caso sentivo che si
poteva stabilire un campo di risonanza con la struttura della realt -quello che gli atleti tipicamente
chiamano la zona- dove, per come meglio posso descriverlo, sentivo un flusso, un tipo di armonia con
tutte le varie dinamiche che incontravo in quelle situazioni estreme.
Sia che fossero le forze coinvolte, come quella gravitazionale o le sensazioni del mondo materiale che
rimandava informazione al mio corpo che poi rispondeva - come il bordo fine dei miei sci che
attraversavano la superficie ghiacciata o le sensazioni dalle mie dita che si conformavano ai cristalli
taglienti mentre scalavo una parete di roccia di mille piedi - questi momenti di grande comunione con la
natura mi insegnavano che doveva esistere una relazione fondamentale. Infine sono arrivato a descriverla
come retroazione (feedback) nella struttura dello spazio-tempo che includeva questo senso di
integrazione completa negli ingranaggi della natura di cui facevo esperienza, cos come le propriet autoorganizzanti del mondo materiale che potevo chiaramente osservare ovunque nellambiente naturale dove
si possono trovare sistemi altamente organizzati e complessi ...
Cera altro ancora. Il mio primo interesse nellesplorazione del lato pi mistico della nostra esperienza, mi
ha portato ad indagare il mondo interiore della meditazione, un mondo che in completo rapporto con
levento della coscienza, che porta ad una profonda e fondamentale scoperta ed esplorazione personale
dellosservatore che sperimenta questa realt. Di conseguenza, era unesplorazione sia esterna, in cui
potevo spingere il confine della mia influenza sul mondo esterno (quello che potremmo chiamare mondo
materiale), che unesplorazione della distanza alla quale potevo spingere il confine del mondo interiore
per identificare la fonte dellosservazione. Con mia grande sorpresa, i due sembravano in retroazione uno
sullaltro. Per esempio, in quegli stati della zona durante i picchi nellesperienza sportiva, la natura
sembrava parlarmi oltre i siti di ricezione dei miei cinque sensi, ad un senso pi profondo, come in unione
tra la mia fisicit e la fisicit del mondo attorno a me. In modo simile, negli stati di meditazione profonda
e nei momenti di estasi, sembrava aver luogo un profondo senso di unit tra il mondo materiale fuori e
dentro di me. La domanda allora era: qual la meccanica dellevidente retroazione tra me, losservatore
e il mondo materiale ed esiste un mezzo che permette la connessione tra tutte le cose possibili, per
produrre lunificazione?
Per rispondere appropriatamente a queste domande, ho dovuto condurre, da una parte, uno studio
approfondito della fisica del nostro mondo e, dallaltra parte, uno studio dei costumi (le usanze e le
pratiche rituali) di varie societ che avrebbero potuto rivelare una comprensione pi profonda della
relazione tra losservatore e il mondo materiale. Nella mia mente, erano campi della stessa importanza,
bench il compito di studiarli in parallelo, che comprende ambiti come la fisica applicata alla cosmologia
e la meccanica quantistica, cos come larcheologia, la psicologia e la spiritualit, sembrasse
insormontabile. Pertanto, con grande procrastinazione e riluttanza ho infine abbandonato le mie carriere
sportive per dedicare tutto il tempo della mia vita e le mie energie agli studi necessari, per iniziare a
rispondere ad alcune di queste domande.
Questo mi ha portato ad un periodo prolungato di isolamento, quando vivevo in un furgone col minimo
necessario per sopravvivere, nella vita pi semplice possibile per dedicare ogni secondo dei miei giorni (e
molte notti), allo studio di questi vari campi. Ancora oggi, considero quei tempi come i tempi pi
meravigliosi, produttivi e mistici della mia vita. Ero completamente libero -libero dai telefoni, dagli
appuntamenti e dalle interazioni col mondo esterno. Ero completamente libero di pensare a qualsiasi cosa
volessi pensare, di studiare qualsiasi cosa volessi studiare e di muovermi ovunque volessi muovermi, in
quanto dovevo solo mettere la chiave nel blocchetto, premere sullacceleratore e mi spostavo
istantaneamente. La mia casa era ovunque parcheggiassi e sono stato abbastanza fortunato da trovarmi in
alcuni degli ambienti naturali pi belli del nostro pianeta. Dai prati della British Columbia e ad Alberta, in
Canada, fino ai deserti del SudEst dAmerica e tutto il resto nel mezzo, passavo molti mesi in comunione
con il mondo naturale in profonda contemplazione sulla sua fisica e sulla relazione tra questa fisica e le
mie osservazioni su essa.
Continuavo una routine di attivit fisiche per bilanciare le tipiche 15-18 ore al giorno passate a studiare.
Al tempo, la maggior parte delle attivit fisiche consistevano nella scalata su roccia, tipicamente iniziavo
la mattina allalba dopo la meditazione o potevo uscire dal furgone al tramonto per prendere aria fresca e
fare una rapida scalata per migliorare la circolazione sanguigna. Dato che solitamente ero solo, queste
scalate spesso erano senza protezioni, dato che, ancora una volta, ero libero e non dovevo preoccuparmi
dei compagni e della loro salute. Allestremo di queste esperienze, dove ogni errore avrebbe sicuramente
portato al risultato di un corpo che cade attraverso lo spazio per poi arrestarsi sul terreno, potevo
trovarmi in quella zona dove, per quanto fosse estrema lesperienza della realt, mi sentivo
completamente a mio agio, avevo un senso di assoluta fiducia, di armonia con tutta la natura e di
completo relax -tutto questo dava dipendenza. Ero in amore con la natura e sembrava come se la natura
fosse in amore con me.
Ricordo distintamente momenti in cui la mia guancia era incollata alla parete di roccia, esposto ad alcune
migliaia di piedi sotto di me e fissavo i piccoli cristalli che brillavano sotto il Sole nascente e pensavo alle
molecole e agli atomi e alle particelle subatomiche che componevano quei cristalli. Dove iniziavano e
dove finivano? Dopo tutto, questi cristalli che scalavo, erano parte di un cristallo pi grande, un grande
geoide che chiamavo la Terra e la Terra era parte di un sistema solare e il sistema solare era parte della
galassia e la galassia era parte di un gruppo di galassie, che facilmente era parte di un supercluster e cos
via. Inoltre, ogni cristallo era composto da milioni e milioni di molecole e ogni molecola era composta da
atomi e questi atomi erano composti da particelle subatomiche e cos via. Era appropriato pensare che
lUniverso finisse da qualche parte, che fosse linfinito in larga scala o linfinito in piccola scala?
Questi momenti mi portavano spesso in stati simili alla trance, dove potevo perdere completamente
traccia dei miei spostamenti e potevo andare gi nella tana del coniglio nella struttura molecolare di
questi cristalli o espandermi nelle strutture galattiche e universali, immaginando e contemplando.
Questione di Scala
Dallo studio della fisica che conducevo e da varie scoperte che facevo durante le mie esperienze interiori,
ho realizzato che se dovessimo davvero cercare una immagine completa delle dinamiche e delle
meccaniche che producono il mondo materiale e losservatore che le sperimenta, il modello dovrebbe
essere basato su una relazione infinita di scale. Ho scoperto in me stesso quella che sembrava una
divisione infinita di scale, oltre la riconciliazione col concetto di un Universo bolla da cui tutto iniziato
con un bang, senza una comprensione chiara di ci che lavrebbe prodotto o di come il materiale fosse
arrivato l per esplodere, in primo luogo.
Ricordo che ero molto giovane, probabilmente a circa sette anni, quando mi venne spiegato che lUniverso
era come un grande pallone in espansione. La mia prima domanda fu: si espande in cosa? Certamente, se
lUniverso si stava espandendo, doveva espandersi dentro un altro Universo, pi grande di quello in cui
siamo. Quindi di nuovo, se anche questo si stava espandendo, certamente doveva espandersi in uno pi
grande e cos via. Non cera una soluzione semplice allenigma. Lunica cosa che aveva senso era che
lUniverso era infinitamente grande e infinitamente piccolo, che noi vivevamo in un continuum di divisioni
e che il nostro mondo era definito dal semplice fatto che noi osservavamo lUniverso da una specifica
scala.
Per esempio, se voi faceste esperienza dellUniverso dalla scala di un atomo o persino di una particella
subatomica, la vostra esperienza sarebbe molto diversa dallesperienza che avete dellUniverso come
esseri umani. Se io poi dovessi farvi crescere dalla dimensione di un atomo a quella di un umano, voi
molto facilmente pensereste di aver cambiato Universo o persino dimensione (questo sarebbe
parzialmente vero, in quanto sareste cambiati letteralmente di dimensione). Questi pensieri mi venivano
in vari modi negli anni, ma come potevano essere appropriatamente espressi in fisica? Cera gi qualche
fisico che aveva scritto nel nostro mondo, indicando un tale principio? Inoltre, questi concetti
concordavano con migliaia e migliaia di anni nel pensiero e nella filosofia avanzata, nel misticismo e nella
fede religiosa?
Il primo indizio arriv nella mia adolescenza, quando realizzai inizialmente che per quasi 100 anni era
esistito un baratro nella nostra fisica, tra la matematica e i modelli che usiamo per gli oggetti grandi, che
predicono un continuum che tende verso la singolarit e gli infiniti (equazioni di campo di Einstein) e il
mondo quantistico delle particelle atomiche e subatomiche, che predice funzioni lineari di stati confinati,
ben definiti e con comportamenti finiti. Per le cose grandi sono fatte di cose piccole, come pu
lUniverso usare due diverse fisiche?
per andare al sodo, sembrava avere a che fare con la geometria e qualche mezzo fondamentale che
permea tutto, che onnipresente, onniscente ed il principio organizzante della natura. Ho cercato di
capire se esistessero simili concetti nella storia della nostra fisica e nella fisica avanzata odierna, quindi
ho trovato delle similarit. Dal punto di vista geometrico, per esempio, era la geometrizzazione di
Einstein della struttura dello spazio-tempo. Cos come, in matematica, la teoria frattale assomigliava a
molti concetti antichi e a simboli e forniva una relazione perfetta tra infiniti e la condizione di confine,
dato che una quantit infinita di confini poteva essere incorporata in un limite iniziale (la scala da cui
osservate). Per quanto riguardava lenergia onnipresente, mi venne in mente che forse, solo forse, il
vacuum intensamente energetico del mondo quantistico potesse rientrare nel disegno.
Forse lo spazio tra tutte le molecole e gli atomi che stavo osservando sulla parete, dentro il cristallo a cui
erano fermamente agganciate le mie mani, lo spazio tra il nostro pianeta e il Sole, lo spazio dentro la
nostra galassia e lo spazio tra le galassie, era pieno invece che vuoto. Forse lo spazio era permeato da
tutta linformazione di tutte le cose in esso ed era il grande connettore tra tutte queste cose. Dopo tutto,
dallinfinitamente grande allinfinitamente piccolo, lo spazio sarebbe sempre presente, dato che persino il
raggio estremamente piccolo di un atomo contiene il 99,99999% di spazio.
Forse lo spazio definiva la materia, piuttosto che il mondo materiale definisse lo spazio.
Come sarebbe se la materia fosse solo il risultato di una condizione di confine discreto dello stesso spazio,
come le interazioni di retroazione che producevano le divisioni di un frattale? Lo spazio faceva esperienza
di s stesso? Noi eravamo unestensione estrema dello spazio che osservava s stessa e faceva esperienza
della materia? Sembra che Einstein pensasse questo, come in questa citazione: Gli oggetti fisici non sono
nello spazio, ma questi oggetti sono estesi spazialmente. In questo modo il concetto di spazio vuoto
perde il suo significato. Per se lo spazio era il grande medium che connetteva tutte le cose, che
raccoglieva informazione da tutti i posti per auto-organizzarsi e creare la complessit che osserviamo nel
mondo naturale, allora lo spazio avrebbe dovuto essere infinitamente denso - infinitamente denso di
informazione o energia. Questo era possibile e se lo era, ne avevamo evidenza? Stavo sondando sempre
pi a fondo nella fisica che era stata scritta e negli esperimenti che erano stati eseguiti in circa 300 anni
della moderna teoria fisica e trovai qualcosa di significativo.
I calcoli eseguiti servivano per conoscere quante vibrazioni del volume di Planck potessero esistere in un
centimetro cubo di spazio. La risposta, dato che ogni volume di Planck aveva una massa specifica, era una
densit di massa-energia in un centimetro cubo di spazio. Il risultato era enorme! La densit di energia nel
vuoto, detta anche densit di Planck, era dellordine di 10^93 grammi per centimetro cubo di spazio e
venne subito soprannominata la peggior predizione che la fisica abbia mai fatto o la catastrofe del
vacuum.
Per darvi una idea di quanto sia questo valore di densit, se prendeste tutta la materia osservata oggi
nellUniverso con miliardi di galassie contenenti miliardi di stelle, che in maggior parte sono pi grandi del
nostro Sole e la comprimeste in un centimetro cubo di spazio, la densit di questo cubo sarebbe solo di
10^55 grammi. Questa ancora circa di 38 ordini di magnitudine inferiore alla densit del vuoto. Molti
scienziati hanno pensato che questo fosse ridicolo e in generale finito nelloscurit. Persino oggi alcuni
fisici preparati non sono necessariamente consapevoli di questo valore. Negli anni ho ricevuto molte
critiche da certi fisici che non erano consapevoli della sua esistenza o semplicemente lhanno scartato,
come se la pi grande quantit di energia mai predetta potesse essere completamente ignorata.
Comunque, le fluttuazioni di energia nel vuoto sono cruciali per la nostra comprensione della fisica delle
particelle a questo punto, dato che sono la fonte della creazione di particelle virtuali a livello atomico,
cosa essenziale alla nostra corrente comprensione della fisica. Ancora pi importante, nel 1948 il fisico
Olandese Hendrik Casimir, ha calcolato ed elaborato una configurazione che avrebbe permesso una
validazione sperimentale di questa energia del vuoto. Casimir ha pensato che mettendo abbastanza vicine
due piastre, in modo che le lunghezze donda maggiori delle oscillazioni del vuoto venissero eliminate
dallo spazio tra di esse, ma fossero ancora presenti al loro esterno, allora si poteva generare un piccolo
gradiente in cui ci sarebbe stata pi pressione allesterno e meno allinterno.
Questo avrebbe creato una spinta e avvicinato le piastre. Venne calcolata la distanza a cui posizionare le
piastre e si scopr che dovevano trovarsi a pochi micron, ma era un compito impossibile nel 1948 e
lesperimento venne eseguito con successo solo negli anni 90. Il risultato concordava molto bene con i
calcoli di Casimir e mostrava che questa energia della struttura dello spazio stesso era veramente
presente. Quindi almeno lenergia era nel vuoto alla risoluzione quantistica. Poteva essere lenergia che
connette tutte le cose, lenergia da cui tutto emerge e in cui tutto ritorna? Bene, se cos era, doveva
essere presente in tutte le scale.
Doveva esserci evidenza di questa energia anche tra le stelle e le galassie. Avevo studiato anche la
cosmologia a quel punto e al tempo non cera evidenza della presenza di questa energia a livello
cosmologico. Nonostante questo, lavoravo in modalit creativa ed elaboravo su molte basi che infine mi
hanno portato a formare i vari documenti scientifici che ho scritto.
Dal senso che ottenevo dai miei studi delle civilt antiche e della fisica avanzata, questa energia del vuoto
non poteva essere completamente caotica. Doveva avere una struttura, qualche tipo di geometria e
facilmente era polarizzata -ovvero, era coinvolta la rotazione (spin). Questi pensieri infine mi hanno
portato ad aggiungere una forza fondamentale alle equazioni di campo di Einstein, per poter mostrare che
lo spazio-tempo, oltre a curvare per produrre gravitazione, si torceva -come lacqua che scende nel
lavandino- per produrre lo spin di tutta la materia organizzata, dalle galassie alle stelle e alle particelle
subatomiche. Questa torsione dello spazio implicava che lo spazio stesso fosse impregnato dagli effetti
giroscopici e di Coriolis, necessari e da includere nella geometrizzazione dello spazio e del tempo di
Einstein.
Ancora, se questa torsione era realmente presente, allora avremmo potuto rilevarla a livello cosmologico.
Ricorder sempre il giorno quando arriv questa conferma. Doveva essere alla fine del 1990, quando mi
trovavo al Parco Nazionale Joshua Tree, dove amavo passare parte dellinverno arrampicandomi e
studiando. Tipicamente rimanevo per settimane prima di finire le mie risorse, poi dovevo andare
nuovamente a fare spesa. Le mie finanze erano piuttosto ristrette (in media 3000$ allanno), quindi avrei
comprato poco cibo (vivevo principalmente di prana o energia del vuoto), ma quasi ogni volta compravo
delle riviste scientifiche per rimanere a contatto con le ultime scoperte. Cos una bella mattina, dopo una
di quelle spedizioni nella notte precedente e quindi dopo la mia scalata rituale, mi trovavo seduto sulla
scaletta del mio furgone e aprii un numero della rivista Astronomy. Eccola l: gli astronomi avevano trovato
evidenza che lUniverso non solo si espandeva, ma stava anche accelerando.
Questa scoperta produsse molta controversia al tempo e molti teorici pensavano che il miglior approccio
per gestire questa anomalia, fosse reinserire una costante inizialmente usata da Einstein. Egli aggiunse
questo fattore detto costante cosmologica, nelle sue prime espressioni matematiche, per rendere statico
lUniverso (che al tempo si pensava corretto). Venne poi rimosso quando lastronomo Edwin Hubble scopr
che lUniverso si espandeva, come avrebbero predetto le equazioni di Einstein, senza il fattore. Ora gli
astronomi hanno reinserito la costante cosmologica in modo da far accelerare lUniverso mentre si
espande. Il fattore era tornato. Questo venne infine soprannominato energia oscura e solo
recentemente stato associato allenergia del vuoto. Per me, comunque, questo era un salto facile e
ovvio, dato che gi mi aspettavo che la dinamica polarizzata di Coriolis della struttura del vuoto,
producesse un tale effetto sullespansione universale e la rotazione.
Lenergia del vuoto allora era in tutte le scale, anche se in varie densit -un gradiente nella struttura dello
spazio stesso. Il vuoto si divideva in densit specifiche dallestremamente grande allestremamente
piccolo? Se lenergia del vuoto era essenzialmente densa allinfinito e se tutte le scale contenevano il
vuoto -dato che persino latomo (come abbiamo visto prima) contiene una grande percentuale di vuotoallora ogni atomo inevitabilmente conteneva abbastanza massa-energia da essere considerato un buco
nero. LUniverso doveva essere composto di buchi neri, in tutte le scale -lUniverso in cui siamo, per
esempio. Con questo concetto ho infine coniato il termine black whole.
Seguendo varie letture a quel tempo e studiando in merito alla massa correntemente accettata del nostro
Universo, ho capito che lUniverso nellintero, obbedisce alla condizione che descrive un buco nero. Pi
tardi, con laiuto della Dr.ssa Elizabeth Rauscher e del Dr.Michael Hyson, ho sviluppato vari grafici di scala
che supportavano il concetto di un Universo buco nero frattale. Dopo 20 anni in cui ho pensato quasi da
solo che potremmo vivere in un Universo buco nero e nel mezzo della stesura di tale articolo, appare un
rapporto su popular science che descriveva la ricerca di un fisico allUniversit dellIndiana. La prima
frase del comunicato delluniversit diceva: Il nostro universo potrebbe trovarsi allinterno di un
wormhole che parte di un buco nero che si trova dentro un universo pi grande? (1a-b)
Per un atomo o il nucleo di un atomo, potrebbe essere considerato un buco nero? Non sapevo e non prima
del 2003 ho prodotto i calcoli per fare tale predizione. Al tempo vivevo nella Grande Isola delle Hawaii e
la mia routine giornaliera iniziava allalba incontrando le creature delloceano, solitamente delfini
selvatici. La sensazione durante luso della vela nelloceano e dellidrodinamica della rotazione vorticosa
attorno al mio corpo, spesso mi ricordava la nostra nuotata giornaliera nella struttura del vuoto e la
dinamica di Coriolis, che era parte della mia idea sulla fisica della creazione.
Mi venne in mente che una certa percentuale della massa-energia del vuoto doveva contribuire allevento
energetico che chiamiamo nucleo dellatomo. Chiamai la Dr.ssa Rauscher subito e discutemmo alcuni
semplici calcoli che ci avrebbero detto quanta energia del vuoto fosse necessaria perch un protone (la
particella nel nucleo di un atomo) si trovasse nella condizione di Schwarzschild, la condizione di un buco
nero. Serviva pochissima quantit dellenergia del vuoto, ma ecco la cosa notevole, lenergia era
equivalente a quella necessaria per produrre la forza tipicamente descritta come forza nucleare forte o
forza forte.
La forza forte mi ha sempre preoccupato, perch, come in molti altri esempi nella fisica moderna (ad
esempio la materia e lenergia oscura), la forza stata semplicemente inventata, presa dallaria. Quando
si scopr che i protoni erano altamente carichi ma confinati nel raggio estremamente piccolo del nucleo di
un atomo, i fisici continuarono e inventarono una forza che avrebbe superato la repulsione dei campi
elettrostatici di queste particelle e la resero esattamente grande quanto necessario. Infine si scopr che il
protone sembrava avere costituenti pi piccoli detti quark, che erano confinati in uno spazio ancora pi
piccolo e quindi doveva essere inventata la forza di colore e resa infinitamente forte. Ora la forza forte
originale era divenuta una rimanenza di questa forza di colore.
Dal mio punto di vista, linfinita forza nucleare forte era il risultato dellattrazione gravitazionale di minibuchi neri e fu unestrema conferma scoprire che, considerando un protone come buco nero, lenergia
necessaria per renderlo una tale entit era lenergia tipicamente associata con la forza forte. Inoltre,
bench questi calcoli fossero molto grezzi al tempo, dato che stavamo scarabocchiando su alcuni fogli,
sembrava che il protone di Schwarzschild, come arrivai a chiamarlo, predicesse bene alcuni valori misurati
dellentit protone. Questa era, lo ancora, unidea radicale -anche se sempre pi fisici arrivano a queste
conclusioni ora. Immaginate tutti gli atomi che compongono il vostro corpo fisico e lintero mondo
materiale attorno a voi, fatto di mini-buchi neri della dimensione del protone.
Anche se questi calcoli iniziali erano in qualche modo conclusivi, non prima del 2008 venne pubblicata una
prima versione dei calcoli, in uno dei documenti intitolati Scale Unification: A Universal Scaling Law for
Organized Matter. Una versione pi completa intitolata The Schwarzschild Proton, venne presentata ad
una conferenza scientifica in Belgio nel 2009, dove ha vinto il Best Paper Award e sar pubblicata
questanno.
limitate -quindi fa guerra per queste- ad una societ che scopre una infinita quantit di energia tutta
attorno e un intero Universo da esplorare con i mezzi per raggiungere letteralmente le stelle. Comunque
non dobbiamo attendere che questi avanzamenti inizino a trasformare noi e lambiente. Ci servono solo
alcuni momenti al giorno per connetterci con il potenziale infinito presente al centro del nostro intero
mondo materiale, che compone la nostra esistenza e possiamo sperimentare la sua natura infinita e oltre.
Note finali
[i]* 1a. Our universe at home within a larger universe? So suggests IU theoretical physicists wormhole
research, Indiana University press release, 6 April 2010, http://newsinfo.
iu.edu/news/page/normal/13995.html
* 1b. Poplawski, Nikodem J., Radial motion into an EinsteinRosen bridge, Physics Letters B 2010 Apr 12;
687(2-3):110-113
* 2a. Could the Universe Be Made Up of Mini Black Holes? Two Leading Experts Say Yes', The Daily
Galaxy, 7 April 2010, available at http://tinyurl.com/y2p7lpe
* 2b. Coyne, D.G. and D.C. Cheng, A Scenario for Strong Gravity in Particle Physics: An alternative
mechanism for black holes to appear at accelerator experiments, at
http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/0905/ 0905.1667.pdf
* 2c. Holzhey, C.F.E. and F. Wilczek, Black Holes as Elementary Particles, Nuclear Physics B 1992 Aug 10;
380(3):447-77, at http://arxiv.org/abs/hep-th/9202014v1
* 2d. Oldershaw, R.L., Hadrons As KerrNewman Black Holes, Journal of Cosmology 2010; 6:1361-74, at
http://arxiv.org/abs/astro-ph/0701006[/i]
Fonte
Tradotto da Soulseeker per Animacosmica.org
Nassim Haramein un fisico teorico americano, nato in Svizzera nel 1962, conosciuto per la sua La Teoria
del Tutto, basata sull'esistenza di un universo infinito, a forma di toroide in cui ogni cosa sarebbe
interconnessa, compresi gli esseri umani.
La sua teoria sarebbe il risultato di oltre 20 anni di studi in vari campi, quali la fisica, la cosmologia, la
biologia , la filosofia e le antiche civilizzazioni.
I CONCETTI DI BASE
Come tutti sappiamo, Albert Einstein non riusc mai ad elaborare una teoria che unificasse
l'elettromagnetismo e la gravit. Haramein ha proseguito con questa teoria, ponendo le basi per il suo
completamento.
Nel 2003 Nassim ha fondato l'organizzazione no-profit "The Resonance Project Foundation" alle Hawaii,
dedica all'unificazione di scienza e filosofia, attraverso una costante osservazione della natura.
Al centro della Teoria del Tutto di Nassim Haramein ci sarebbe l'idea che noi tutti saremmo immersi in un
mare di energia fondamentale la quale rappresenterebbe la sorgente del mondo fisico.
Questa energia sarebbe il vuoto o spazio che ci circonda.
Tuttavia, questo spazio non sarebbe affatto vuoto nel senso usuale del termine, ma letteralmente pieno di
energia, un'energia incredibile che collegherebbe assolutamente tutto e sarebbe incredibilmente ricca di
informazioni. In questo modello, ogni atomo, inclusi quelli di cui noi siamo composti, sarebbe un buco
nero che assorbirebbe informazioni dal vuoto e vi irradierebbe a sua volta informazioni come un buco
bianco, essendo i due processi l'uno l'inverso dell'altro.
Il vuoto si auto-organizzerebbe e si troverebbe dappertutto, mentre l'atomo sarebbe un mini buco nero
alimentato indefinitamente dal vuoto stesso; ecco perch l'elettrone ruoterebbe per miliardi di anni senza
un'apparente fonte di energia ...
Per dare un'idea della densit del vuoto, Nassim fa l'esempio di prendere ipoteticamente tutte le stelle
dell' Universo e di metterle in un cm di spazio; allora si otterrebbe una densit ancora di molto inferiore
a quella del vuoto. Se poi dovessimo estrarre una infinitesima percentuale dell'energia contenuta in quel
cm, avremmo abbastanza energia per far funzionare l'intero pianeta. Non ci sarebbero inquinamento e
gas serra ma solo tantissima energia per tutti.
Nassim Haramein convinto che si stia per avvicinare il momento in cui la scienza sar in grado di
comprendere pienamente il funzionamento dell'Universo e che ci avverr nell'ambito di questa stessa
generazione.
I viaggi interplanetari non sarebbero pi un sogno grazie alle nuove tecnologie. Nassim prevede ad
esempio che, nel giro di vent'anni, le persone potrebbero andare su Giove o sulla Luna per il weekend e
questo grazie alla comprensione del funzionamento dei campi gravitazionali al fine di spostarsi con facilit
nell'Universo. Questo sarebbe importantissimo anche per trascendere le limitate risorse del nostro
pianeta.
LA GEOMETRIA SACRA
La Geometri Sacra pu essere definita come l'espressione visiva dell'Universo. Per esempio, il famoso
"Fiore della Vita", appare in numerosi templi e siti sacri della Terra.
Altra espressione dell'Universo la forma del doppio toroide, visibile nell'atmosfera della Terra. Il doppio
toroide sarebbe la funzione della struttura dello spazio-tempo. Anelli di forma toroidale circonderebbero
la Terra, e tutti gli altri corpi celesti, come le stelle e le galassie.
Una delle caratteristiche fondamentali del toroide quella che esso ha, al suo centro, una singolarit, un
punto di immobilit e di bilanciamento. Questo punto centrale connetterebbe tutti i sistemi esistenti con
il Campo Unificato sottostante. Si tratterebbe di una realt olografica in cui ogni entit informerebbe
l'intero cosmo della sua esistenza locale tramite il Campo Unificato.
Quando l'energia si muove nel punto zero o singolarit, dove troviamo l'immobilit, allora la geometria si
ridurrebbe alla minima quantit di vettori per avere stabilit ed equilibrio assoluto.
Nelle sue equazione, Nassim proverebbe che il doppio toroide sarebbe il risultato di una struttura
composta da tetraedi che produce una torsione o spin. Il punto centrale della rotazione sarebbe
l'immobilit e questa struttura di tetraedri risulterebbe essere una stella di David in 3d, una stella a sei
punte, la stessa che troviamo nel cuore di Buddha e nella tradizione Ebraica.
Le teorie di Nassim Haramein prevedono che ogni stella nell'universo sia in realt un buco nero con un
flusso di energia duplice toro dinamica.
La geometria di base dell'Universo sarebbe la stessa di quella dell'acqua sulla quale si basa la vita sulla
Terra. La vita emergerebbe dall'acqua perch l'informazione passerebbe dalla struttura dello spazio-tempo
alla molecola dell'acqua che quindi produrrebbe l'organizzazione biologica della nostra biosfera.
Nell'ultimo documento pubblicato di Nassim Haramein "Quantum Gravity and the Holographic Mass", egli
descrive una soluzione per il calcolo della gravit utilizzando unit di energia sferiche di dimensioni pari
alla lunghezza di Planck (PSU), disposte nello schema del fiore della vita in 3D, secondo un approccio
olografico generalizzato. In altre parole , lo spazio stesso sarebbe composto di discreti super minuscoli
pacchetti di energia. Questi minuscoli pacchetti potrebbero essere pensati come i "pixel" che compongono
l'universo e poich non sono quadrati, ma sferici, in realt sono chiamati "voxel" . Scoperta da Max Planck,
la pi piccola lunghezza misurabile, sarebbe pari a 0.000000000000000000000000000000000001616cm. E '
quasi impossibile immaginare quanto piccola la lunghezza di Plank. Tuttavia, se immaginiamo un
minuscolo puntino che 0,1 millimetri (o la pi piccola cosa che ad occhio nudo si possa vedere ), e
pensiamo di gonfiare quel puntino come un palloncino, fino alla dimensione dell'universo osservabile, il
Planck equivalerebbe circa ad un puntino di 0,1 millimetri in tale universo.
Nassim Haramein chiama questi minuscoli pacchetti di energia di Planck, Spherical Units ( PSU). Queste
forme d'onda sferiche si sovrapporrebbero perfettamente per formare il fiore della vita in 3D come base
strutturale dello spazio stesso. Utilizzando questi voxel universali ( Pixles sferici), Nassim avrebbe quindi
calcolato quanti ne potrebbero entrare all'interno del volume di un protone rispetto a quanti sarebbero
presenti sulla superficie esterna del protone stesso. Tale rapporto, una relazione geometrica,
equivalerebbe al campo gravitazionale.
La gravit sarebbe un rapporto geometrico per cui si potrebbe utilizzare la struttura reticolare a forma di
fiore 3D come base per il calcolo della forza gravitazionale di qualsiasi oggetto nell'universo, dal protone
al buco nero al centro di una galassia, a tutto l'universo stesso.
LE ANTICHE CIVILTA'
Quando Nassim Haramein and alla ricerca di indizi utili per comprendere la geometria del tessuto dello
spazio- tempo, molti anni fa, egli rivolse la sua attenzione verso le geometrie dell'architettura antica e
scopr il libro " I Misteri delle Piramidi messicane" di Peter Tompkins.
Dopo molti anni di ricerca sulle piramidi messicane, Tompkins aveva concluso che un concetto
fondamentale che veniva trasmessa dagli antichi attraverso la loro architettura era il rapporto tra una
sfera e un tetraedro. Se si mette un tetraedro dentro una sfera (e si adatta perfettamente all'interno ), un
punto del tetraedro intersecher la sfera in uno dei poli e gli altri 3 punti si intersecheranno ad una
latitudine molto specifica: 19,47 gradi (nord o sud dell'equatore a seconda dell'orientamento ). Quando
una sfera attraversata a 19.47 , la superficie della sfera stessa viene divisa in base ad un rapporto
esatto di 1/3 e 2/3.
Fu proprio dall'osservazione di una pagina di questo libro che Nassim ebbe l'intuizione di sviluppare
finalmente la sua teoria del campo unificato; in seguito avrebbe compreso che la struttura dello spazio
sarebbe stata composta da una geometria di base, una matrice tetraedrica infinita con forme d'onda
sferiche intorno ad ogni tetraedro, una struttura reticolare in 3d a forma di fiore della vita. Il Fiore della
Vita presente non solo nei templi egiziani e in quelli di antiche culture in tutto il mondo ma si pu anche
ritrovare nelle illustrazioni di Leonardo da Vinci.
Nassim Haramein sostiene che esistano prove del fatto che antiche civilt, altamente civilizzate
conoscessero l'energia infinita e la sapessero utilizzare; esse erano probabilmente entrate in contatto con
civilt extraterrestri che erano gi in grado di viaggiare con facilit nell'Universo. Sempre secondo Nassim
infatti altamente probabile che nell'Universo esistano civilt tecnologicamente molto pi evolute
rispetto alla razza umana.
Successivamente si sarebbe verificato un cambiamento, forse per uno dei cataclismi ai quali la Terra
sarebbe periodicamente soggetta e le prove dell'esistenza di queste antiche civilt sarebbero andate
perdute. Tuttavia, secondo Nassim, le costruzioni enormi che troviamo in diversi luoghi sul nostro pianeta,
rappresenterebbero una prova dell'esistenza di tali antiche civilt, in quanto esse sfidano anche la
tecnologia pi avanzata di cui noi disponiamo attualmente.
IL SOLE
Nassim Haramein ritiene che il Sole crei dei piccoli fori, quelli che comunemente noi chiamiamo macchie
solari, che in realt non sarebbero tali, ma piuttosto rifletterebbero il vero aspetto di un buco nero nel
Sole che perdurerebbe per settimane o mesi e poi si richiuderebbe. Questo buco nero costituirebbe una
sorta di finestra spazio-temporale, un vero e proprio passaggio attraverso il quale sarebbe possibile
spostarsi in altri mondi e dimensioni non conosciuti dall'uomo.
Eventuali civilt aliene potrebbero penetrare nel nostro sistema solare attraverso lo "stargate" del nostro
Sole.
Secondo Nassim Haramein, tutti i corpi celesti sarebbero caratterizzati dalla presenza di un buco nero
allinterno, compresa la nostra amata Terra. Un piccolo buco nero genererebbe infatti tutte le energie e le
forze del pianeta.
I MOVIMENTI DEI PIANETI E DEL SOLE
Secondo Nassim Haramein, la Terra non orbiterebbe intorno al Sole, come noi tutti siamo stati abituati a
pensare, ma si muoverebbe in base ad un movimento a spirale. In pratica l'intero sistema solare sarebbe in
costante movimento. Il Sole non sarebbe il centro della galassia ma piuttosto ruoterebbe intorno al centro
della galassia e i pianeti si muoverebbero in una spirale, indipendentemente dal Sole. La natura e la
traiettoria della rotazione dei pianeti sarebbero inoltre indicatori della presenza di una energia invisibile
che spingerebbe gli oggetti a ruotare. Nello stesso, identico modo avverrebbe il movimento degli elettroni
intorno al nucleo dell'atomo. L'energia si muoverebbe a spirale, esercitando una sorta di risucchio sugli
oggetti materiali.
Il seguente video chiarisce bene il concetto sopra esposto:
LA MEDITAZIONE E IL CUORE
Una delle frasi pi conosciute di Nassim Haramein la seguente: "Per essere un buon scienziato devi
seguire il tuo cuore perch da l che arrivano le informazioni".
E' ormai risaputo che il cuore possiede il pi elevato campo elettromagnetico del corpo che pu essere
misurato fino a otto metri di distanza da noi; esso rappresenterebbe la batteria della vita che mantiene il
cuore in funzione. Il nostro intero essere sarebbe guidato dal buco nero nel centro del nostro cuore che
causerebbe un flusso di energia elettromagnetica grazie all'effetto Corioli, lo stesso effetto che si trova
alla base dei sistemi ciclonici o anticiclonici nell'atmosfera.
Il campo elettromagnetico del cuore avrebbe anch'esso la forma di un toroide e, tramite il flusso di tale
campo, verrebbero comunicate informazioni al cervello e a tutto il corpo.
Il toroide di energia fluirebbe dal cuore alla cima del cranio, poi gi verso la ghiandola pienale, attraverso
il nostro sistema nervoso e poi di nuovo verso il cuore. Il tutto ovviamente in costante collegamento con
l'intero universo.
Per quanto riguarda il cervello, esso sarebbe una sorta di ricevitore sintonizzato su determinate frequenze
che verrebbe utilizzato dalla coscienza allo scopo di captare informazioni. Il cervello riveverebbe
informazioni presenti nello spazio vuoto tramite il cuore e sarebbe proprio questo legame che
rappresenterebbe la sorgente della nostra esistenza.
In tale quadro, la meditazione rappresenterebbe il principale strumento a nostra disposizione per
sintonizzarci con l'Universo e la "Mente Suprema", cos come sostenuto da molte tradizioni spirituali. In
altre parole, la meditazione ci darebbe la possibilit, durante lo stato di veglia, di connetterci con questo
punto interiore, la singolarit presente nel nostro cuore.
Dentro di noi ci sarebbe un infinito potenziale. Tutti gli atomi che ci compongono sarebbero quantit
infinite di informazione e di conoscenza a cui potremmo accedere anche con soli cinque minuti al giorno
di meditazione. Sarebbe sufficiente interiorizzare i sensi verso la singolarit, l'interno, per riuscire ad
accedere all'infinita saggezza racchiusa dentro di noi.
Bibliografia
Nassim Haramein - Crossing the Event Horizon: Rise to the Equation
Nassim Haramein - Black Whole (2011)Black Whole (2011)
Altri links utili:
The Resonance Project Foundation
Il canale you tube