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ORDINE MARTINISTA

RITUALE PER L’INIZIAZIONE


DELL’ASSOCIATO

con il programma di lavoro previsto per detto grado

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Ordine Martinista - Rituale per l’Iniziazione dell’Associato Incognito
ORDINE MARTINISTA

RITUALE PER L’INIZIAZIONE


DELL’ASSOCIATO

Con il programma di lavoro previsto per detto grado

Affido a una copia del


presente Rituale per il grado di Associato (ripro-
ducendo nell’anno , quelli approvati con
decreto Nr. 01/69 del Sovrano Gran Maestro Al-
debaran)

Questi predisporrà, secondo saggezza, per la sua


conservazione e restituzione all’Ordine, in caso
di sua scomparsa.

COPIA n.

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PROMULGAZIONE

Il presente Rituale di iniziazione per il grado di Associato del Nostro Venerabile Ordine e suoi alle-
gati, elaborato dalla Commissione per la compilazione dei Rituali ( Aldebaran, Nebo, Altair) sosti-
tuisce ed annulla ogni precedente Rituale, Quaderno, disposizione ecc. finora in uso nell’Ordine
Martinista in Italia e ovunque esistano Martinisti alla Nostra obbedienza, sia per la iniziazione libe-
ra che per quella da effettuarsi in gruppo. Il Decreto di promulgazione porta la data del 10 giugno
1969 di Era Volgare e il numero 01/69
Due copie del presente Rituale, munite della Nostra firma e del sigillo ad impressione del Grande
Magistero, saranno depositate, una alla Gran Cancelleria dell’Ordine, l’altra alla Gran Loggia Am-
ministrativa dove, chiunque, possa prenderne visione.

Il Sovrano Gran Maestro

Noi, Nebo S.I.I., Gran Maestro Aggiunto e


Rappresentante del S.G.M. nella Gran Loggia
Amministrativa
Ordiniamo
La immediata entrata in vigore del presente
Rituale e allegate istruzioni

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TRASMISSIONE DEL GRADO DI ASSOCIATO
Nota preliminare:
Se la trasmissione ha luogo in loggia, il Filosofo Incognito, effettuata
l’apertura dei lavori, provvede ad avvertire i presenti del ricevimento di un po-
stulante e passa subito dopo a spegnere il trilume e il cero dei Maestri Passati.
Fa poi introdurre il neofita che il Fratello Incognito farà sedere di fronte al ta-
volo iniziatico.
Qualora la trasmissione abbia luogo direttamente da Maestro ad allievo,
l’Iniziatore dopo aver provveduto alla purificazione dell’ambiente, si attiene a
quanto risulta dal presente Rituale.

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In Loggia, apertura dei Lavori.


Fuori Loggia breve invocazione muta da parte dell’Iniziatore (IV).

L’Iniziatore è mascherato con la maschera nera. E’ seduto dietro il tavolo iniziatico.


Il postulante è di fronte a lui, ad una distanza di circa due metri dal tavolo iniziatico, in piedi presso
le sedia che gli è destinata, sulla quale è posta la coperta di lana. Il postulante è fatto sedere sulla
sedia, avvolto nella coperta sulla quale deve poggiare i piedi in modo da essere isolato.
LUMI: Tre (trilume) al centro del tavolo iniziatico, posti sul tappetino dai tre colori iniziatici, in
triangolo, base verso l’Iniziatore, vertice verso il postulante. Il cero dei Maestri Passati è posto alla
destra dell’Iniziatore all’angolo Nord-Est del tavolo iniziatico. Tutti i lumi sono spenti.

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L’Iniziatore ( o il Filosofo Incognito ) procede alla “spoliazione” del postulante.

Spoliazione

L’iniziatore pone le sette seguenti domande :


1- Perché desideri divenire Martinista ?
2- Che cerchi tra di noi e da noi ?
3- Che ne sai di scienze cosiddette occulte ?
4- Quali sono le religioni che conosci o che hai studiato ?
5- Quali sono i libri che maggiormente ti interessano ?
6- Sei portato più per il pensiero filosofico o più per quello scientifico ?
7- Credi nell’invisibile e nella Divinità ?

L’Iniziatore prende nota delle risposte del postulante e ne fa una sintesi dalla quale giudica il grado
di preparazione del postulante, e se è in grado di accedere all’Istruzione Martinista. Dopo di che se
ritiene positivo il giudizio :

Iniziatore : Poiché ora sei NUDO, vedremo se ci sarà possibile rivestirti con i nostri abiti

L’Iniziatore accende il cero posto alla sua destra, e poi :


Iniziatore : Questo cero si accende in memoria di Coloro che ci hanno preceduto, che ora
non sono più, ma son sempre presenti tra di noi …

Accende il trilume iniziando dal vertice e passando a quello di destra poi a quello di sinistra (risulte-
rà che dopo aver acceso il lume di fronte al postulante accenderà quello alla sua sinistra e poi quello
alla sua destra. Per sua si intende quella dell’Iniziatore. Vedi figura):

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Iniziatore : Queste sono le luci che simboleggiano il Ternario.

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Cerimonia

Iniziatore : Eccoti NUDO, di fronte alle Luci, disciolto dalla forma del principio che incar-
na, pronto ad essere guidato sul difficile cammino della Iniziazione.
Se dalle Luci che si dirigono sulla tua nudità spirituale tu non ti sentirai colpito
da un’unica fiamma, somma e sintesi delle tre che compongono il trilume, ri-
traendone un unico sentimento di umiltà; se questo sentimento non si sviluppa
accoppiato al desiderio di SACRIFICARE le tue passioni e alla forza di AT-
TENDERE che la luce compenetri la tua NUDITÀ fino a rivestirla, allora tu
non potrai mai aspirare ad entrare nel Tempio della Verità per diventare un au-
tentico “sconosciuto”.
Se, invece, dal trilume, tu senti fluire verso di te una sola corrente di luce, rice-
vi un unico impulso che annienta le tue passioni e sublima il tuo desiderio di
CONOSCENZA, allora vuol dire che sei pronto per l’attesa che ti permetterà
di affrontare le prove future.
Vuoi tu conoscere ed attendere ?
Postulante : ….
Iniziatore : Vuoi veramente conoscere ed attendere ?
Postulante : ….

Se le risposte sono positive l’Iniziatore ( o il Filosofo Incognito ) si alza :

Iniziatore : Vuoi tu impegnare la tua parola di uomo d’onore a non rivelare mai il nome del
tuo iniziatore, cerimonie, riti, statuti e regolamenti dell’Ordine; obbedire ai tuoi
superiori, rispettare tutti i fratelli e sorelle, i loro ideali e i loro interessi, aiutare
possibilmente e disinteressatamente tutti i Martinisti se veramente ne hanno bi-
sogno? Prometti tu di osservare scrupolosamente riti, statuti e regolamenti?
Postulante : Lo prometto formalmente sul mio onore

L’iniziatore si appresta a compiere e rendere operante la triplice catena del gesto, della parola, e
del contatto. ( se in Loggia tutti si alzano in piedi, meno il postulante che deve sempre rimane-
re al suo posto, seduto e avvolto nella coperta )

L’Iniziatore, girando nel senso opposto alle lancette dell’orologio e partendo col piede destro si
porta davanti al postulante. Assume la posizione d’ordine: porta il braccio (tracciando una diagona-
le dal cuore alla spalla destra) alla destra della sua testa mantenendo l’omero in retta con le spalle e
l’avambraccio ad angolo retto con l’omero. Sta un attimo in meditazione poi pronuncia, bene scan-
dite nei suoi cinque segni, la PAROLA agitando la mano ( nella posizione del segno ) ad ogni silla-
ba.
( se in Loggia tutti i presenti si pongono a cerchio intorno all’Iniziatore e al postulante )
L’Iniziatore alza la mano, poi la abbassa e pone le tre dita nel segno d’ordine sulla testa del postu-
lante. ( Se in Loggia tutti i presenti formano la catena d’unione )

Iniziatore : Ci dice il nostro Maestro Luois Claude de Saint Martin che nell’asservirsi alla
materia sensibile l’uomo primitivo non solo si separò dalle potenze spirituali e
superiori che avevano concorso a dargli la sua potenza, ma lasciò mescolare le
proprie virtù naturali con tutti le parti della sua prigione …
Risvegliati quindi, o tu che dormi ! Ricevi la Luce divina che è la tua luce e che
sta tornado a te ! Ricevi questa fiamma ardente, e che essa ti insegni e ti per-
metta di vincere le potenze delle tenebre, rivestendoti del suo calore e della sua
luminosità …
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L’Iniziatore sta un attimo in meditazione.

Iniziatore : Nel nome del mio Iniziatore e sotto gli auspici del Filosofo Incognito nostro
Venerato Maestro, io ….... ( nome iniziatico ) .......… ti ricevo nell’Ordine Mar-
tinista quale Associato Incognito .

Tace un attimo, poi, tolta la mano dalla testa del neofita :

Iniziatore : Da questo momento tu sei vincolato al Venerabile Ordine Martinista, ma ad es-


so non ti lega alcun impegno finanziario, nessuna adesione a movimenti politici
o accettazione di fede religiosa. La tua qualità di Martinista non fa supporre al-
cuna attitudine a commettere delle colpe ; ma la negligenza nell’esercizio dei
tuoi doveri verso il Nostro Venerabile Ordine può comportare la tua uscita dal-
la Catena fraterna

Simboli del Grado

L’Iniziatore torna all’Oriente completando il giro attorno al tavolo iniziatico nel senso antiorario
( partendo col piede sinistro in quanto volge le spalle all’Oriente. )
( Se in Loggia tutti i presenti sciolgono la Catena e ritornano ai loro posti )

L’Iniziatore siede e spiega al nuovo Associato i simboli del grado.

Iniziatore : Fratello mio avrai osservato che qui ci sono degli oggetti speciali disposti in or-
dine particolare : essi costituiscono una delle basi del nostro insegnamento e
alcuni di essi sono assolutamente indispensabili per noi : i tre lumi, la ma-
schera e il mantello.
I Lumi : Come una sola ed unica Luce emana da tre lumi diversi, così pure una
sola ed unica Verità emana da sorgenti diverse e apparentemente opposte.
L’Iniziato sa riconoscere la religione sempre simile, sotto ai molteplici culti
che la rivelano ai profani. Non esiste che una sola religione, come non c’è che
una sola Verità, e nessun culto, comunque esso si chiami, può attribuirsi il mo-
nopolio del suo possesso escludendo gli altri.
Questa era la base delle antiche iniziazioni, ed è per questo che noi ricordiamo
un Iniziato – Alessandro Magno – recarsi a sacrificare sugli altari di tutte le di-
vinità, compresovi il Dio degli Ebrei.
In quel lontano tempo – almeno così ci dicono le varie tradizioni – tutti i sacer-
doti, a qualsiasi culto appartenessero, erano degli iniziati e sapevano collegare
tutte le credenze nell’unità delle rivelazioni filosofiche dell’esoterismo. Lo
scopo della maggior parte delle società cosiddette segrete è quello di ristabilire
questa catena di uomini liberi dalla superstizione e fermamente diretti a rag-
giungere la Verità. Pensa, o Fratello, agli immensi progressi che questa comu-
nione di sacerdoti di tutti i culti, potrà far compiere al cammino dei popoli ver-
so la perfezione.
Né va nascosto che, al pari della Fede, la Scienza deve veder sorgere l’Unità
dalla Diversità per mezzo di quella sintesi che concilia il materialismo con
l’idealismo, nella totale concezione del vero.
Ma i tre lumi, nella loro posizione indicano la Legge che presiede al cam-
mino della Natura : guarda e ricordati questa posizione dei lumi, posti so-
pra piani di differenti colori, il nero, il bianco, il rosso.

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Da questo ti apparirà in primo luogo il principio della Gerarchia che si trova
all’origine di qualsiasi organizzazione. La Gerarchia termina, qui, col piano
della Luce, e il colore è grado a grado meno luminoso mano a mano che si
scende più in basso. Questa scala di colori legati allo splendore della Luce è
la base di ogni vera e stabile organizzazione, sia essa sociale, scientifica, o
religiosa.
Essa si trova nell’uomo nelle tre posizioni che costituiscono il suo tronco : ven-
tre, petto, testa. Esse danno origine a tre parti umane : il ventre al corpo ,il petto
alla vita, la testa al pensiero. Il Pensiero, immagine dei lumi è il gradino lumi-
noso, la Vita il gradino in penombra, il Corpo il gradino che sta nell’ombra. Si
può anche dire rispettivamente Spirito, Anima, Materia.
Nella Natura, del pari che in Dio, tu potrai scoprire questa misteriosa organiz-
zazione. La Natura, l’Uomo e Dio, formano i tre strati dell’Universo e ognuno
di essi possiede un potere che gli è proprio.
La Natura agisce mediante la forza fatale, cieca che è ciò che noi chia-
miamo il Destino corrispondente al corpo dell’uomo e alla materia del mondo.
E’ il Dio della scienza materialista.
L’Uomo agisce mediante la forza semi-fatale e semi-intelligente del suo
cervello, cioè per mezzo della Volontà umana, che è potente quanto il De-
stino : essa è il Dio della scienza panteista che adora se stesso attraverso la Na-
tura : corrisponde alla Vita nell’uomo e alla forza universale del mondo.
Dio agisce mediante la Forza sopraintellettuale e sopracosciente, chiamata
Provvidenza, la quale può allearsi con la Volontà umana, ma soltanto me-
diante il libero e assoluto consenso di quella. Qui c’è un gran mistero. La
Provvidenza corrisponde alla Volontà nell’Uomo, all’anima nel mondo. Essa è
il Dio del più puro Teismo delle grandi iniziazioni.
Dalla contemplazione di questa misteriosa disposizione dei lumi possono sgor-
gare altri grandi e fecondi insegnamenti. Ma tu, o fratello, devi sviluppare in te
stesso, da te solo la possibilità per scorgere la giusta strada e seguirla fino alla
conoscenza di altre Verità.
Medita con tutta la forza del tuo cuore e con tutta la potenza della tua intelli-
genza e la Provvidenza ti aiuterà.

L’Iniziatore, a questo punto, si alza, pone sul volto del neofita la maschera che sta sul tavolo inizia-
tico, ritorna al suo posto e riprende :

Iniziatore : Mediante questa maschera la tua personalità mondana scompare.


Tu diventi uno sconosciuto, in mezzo ad altri sconosciuti : così tu non devi più
temere le meschine suscettibilità alle quali è costretta la tua vita quotidiana, fra
persone che ti spiano senza posa.
Prendi ispirazione dal profondo simbolismo di questa pratica apparentemente
inutile. Trovandoti solo, in mezzo a gente che non conosci, tu nulla hai da
chieder loro. E’ da te stesso, nel tuo completo isolamento, che devi trarre i
principi del tuo camminare verso la Conoscenza. Non aspettarti nulla da-
gli altri, salvo il caso di assoluto bisogno. Impara, in altre parole, a essere
sempre Te stesso. Nella tua qualità di sconosciuto non devi ricevere ordini da
nessuno. Soltanto tu sei responsabile delle tue azioni, e la tua coscienza è il
maestro temuto dal quale devi prendere sempre consiglio. La tua coscienza è il
giudice severo e inflessibile a cui devi rendere conto di ciò che fai.

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Questa maschera, che ti isola dai tuoi simili, ti mostri il valore che devi ascrive-
re alla tua libertà che, per mezzo della volontà, è potentissima di fronte al De-
stino e alla Provvidenza.
Nessuno al mondo ha il diritto di privartene : tu solo ne sei l’assoluto padrone,
tu solo risponderai di fronte alla tua propria coscienza degli errori e delle colpe
ch’essa ti avrà indotto a commettere.
Sappi essere uno sconosciuto per coloro che avrai tratti dalle sventure o
dall’ignoranza : sappi sacrificare la tua personalità tutte le volte che lo necessi-
ta il bene altrui.
Questi sono i dati principali, forniti dal simbolo profondo della maschera del
Nostro Venerabile Ordine.
Altri significati ti si riveleranno se il tuo cuore saprà desiderarli.

L’Iniziatore si alza, si avvicina al neofita e controlla che la coperta di lana sia bene avvolta intorno a
lui e che suoi piedi non tocchino terra. Poi ritorna al suo posto :

Iniziatore : Il mantello è il terzo simbolo. L’Uomo, dopo essersi isolato nello studio di se
stesso, perviene mediante la meditazione a creare la propria personalità. Egli
può allora affrontare senza tema gli altri uomini, ma deve stare assai bene in
guardia. Tutte le forze fatali, dopo essersi scatenate contro di lui, contro la sua
Volontà calma e potente, tenteranno l’ultimo assalto.
Ch’egli sappia allora ripiegare intorno a se il mantello misterioso, che rende
insensibile agli attacchi dell’ignoranza. Che la Prudenza non si stanchi mai di
consigliare l’Ignoto che sa isolarsi nella calma della propria coscienza. Questo
mantello, che nasconde colui che ne conosce i molteplici usi, agli occhi dei
malvagi e dei profani irridenti, deve sempre coprire l’iniziato con le sue pieghe
protettrici.
Questo è, forse, il simbolo più profondo dell’Ordine.
Cosicché il suo studio è lasciato alle cure della perseveranza e del lavoro per-
sonale del neofita.

L’Iniziatore tace un attimo poi riprende :

Iniziatore : Fratello, gli insegnamenti che ti sono stati impartiti posso-


no forse apparirti inutili e puerili. Sovvienti però delle prove terribili alle quali
eran sottoposti coloro che, nell’antichità, desideravano essere iniziati. Allora,
forse, comprenderai l’utilità di quel poco che ti è stato detto.
Pochi simboli ti potranno insegnare quelle verità di cui non potrai fa a meno di
apprezzare il valore.
Riassumendo, i lumi e la loro posizione ti hanno insegnato :
1- L’esistenza del simbolismo;
2- Le dottrine esoteriche dell’Unità;
3- Il principio della Gerarchia;
4- La legge del Ternario e i suoi rapporti col mondo visibile ed invisibile.
La maschera ti ha istruito sull’autocreazione della personalità mediante
l’isolamento e la meditazione.
Il mantello ti ha lasciato intravedere la necessità della Prudenza, servita dalla
Volontà per distruggere i funesti effetti dell’ignoranza.

L’iniziatore attende un attimo, poi tegola il neofita.

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Tegolatura

Segno d’ordine : la mano destra sul cuore con le tre prime dita aperte e le altre due ( anulare e mi-
gnolo ) chiuse.
Batteria : 000 – 0
Riconoscimento: D. Conosci S. Martin ? R. Conosco la maschera
D. Provalo R. Conosco il mantello
D. Provalo R. Fa il segno d’ordine

L’Iniziatore assegna al neofita il Nome iniziatico, lo abbraccia, poi :

Iniziatore : La città non ha bisogno né del sole né della luna per essere illuminata perché la
gloria di Dio la rischiara e il Pneuma è il suo candeliere.
Fratello mio, che queste parole restino in te per sempre.

Dopo di che, se in Loggia, si chiudono i lavori secondo il Rituale generale.


Fuori Loggia l’Iniziatore quelle parole che pensa utili, poi :

Iniziatore : Alla gloria di … ( Parola ) … separiamoci. Le Luci che noi materialmente spe-
gniamo (spegne le luci) sono sempre simbolicamente accese entro di noi. I no-
stri lavori non si interrompono mai.
Giuriamo di mantenere il segreto su quanto è qui accaduto.

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PROGRAMMA DI STUDIO E DI LAVORO PER L’ ASSOCIATO

La materia di istruzione dottrinale che fa capo al Martinismo investe, secondo i fondamenti del No-
stro Venerabile Ordine, tre settori principali:
1) Il simbolismo e il misticismo ebreo-cristiano
2) L’ascesi gnostica con particolare riguardo alla teoria ellenica dell’eterno ritorno
3) Le teorie e le pratiche ermetico-kabbalistiche.
A tale materia va unita una serie di operazioni generali di catena e di gruppo – ed eventualmente in-
dividuali – di cui si parlerà a parte.
Per affrontare con probabilità di successo dottrine del genere è necessario possedere una base cultu-
rale che abbracci (almeno genericamente) conoscenze linguistiche, storico-filosofiche, astronomi-
che e astrologiche, matematiche, artistiche, metafisiche e misteriosofiche, che consenta allo studio-
so di orientarsi in una materia naturalmente ostica e quasi sempre oscura, e che facilmente si presta,
a causa del suo poliedrico simbolismo, a molteplici interpretazioni.
Lo studio deve essere quindi affrontato con pazienza e diligenza, e per settori. Ogni Martinista do-
vrà interessarsi – a scanso di nocive confusioni- delle materie assegnate al grado da lui rivestito
nell’Ordine, appoggiandosi al suo Iniziatore, che gli sarà largo nelle indicazioni necessarie; senza
lasciarsi vincere dalla tentazione di affrontare – senza la necessaria preparazione – argomenti e testi
che possono indirizzare verso la controiniziazione, o far dirottare la sua attenzione su problemi e
dottrine spesso antitradizionali, che col Martinismo nulla hanno a che fare.
Su queste basi, dopo aver preso in esame i vecchi quaderni d’istruzione, i rituali delle varie filiazio-
ni facenti capo a Papus e più o meno modificati in funzione di tendenze non sempre ortodosse o di
“alleanza” che, male intese o interpretate, hanno modificato gli indirizzi; tenuto conto della genera-
le degenerescenza subita da alcune dottrine che si sono adattate a fenomeni di carattere contingente
(sociale, religioso, politico) esplosi negli ultimi anni e particolarmente dopo l’ultimo conflitto mon-
diale; verificate le nuove scoperte archeologiche e tutti i progressi fatte dalla scienza nel settore del-
le analisi critico-storiche in funzione tradizionale, il Sovrano Gran magistero ha ritenuto di indicare
come base di studio le sottoindicate materie che, per il grado di Associato, si riferiscono al primo
punto o settore sopraindicato. Ogni singolo Iniziatore ( e ciò vale anche per gli altri gradi ) è libero
di integrare l’istruzione indicata con lezioni orali, conferenze di gruppo, illustrazioni di altre opere
qui non indicate, a causa delle difficoltà per la loro reperibilità. E’ sottinteso che l’istruzione gene-
rale potrà essere evitata o ridotta alle materie non note da parte di coloro – e si suppone che siano la
grande maggioranza - che già la posseggono. E’ dato mandato agli Iniziatori di effettuare questa i-
struzione e di indicare i testi e le opere che ritengono più adatti per raggiungere lo scopo di una pre-
parazione adatta allo studio delle materie specifiche.
Si ricorda inoltre che i testi qui indicati – particolarmente quelli non divulgativi – non si de-
vono soltanto “leggere”. La loro lettura non è sufficiente : bisogna studiarli fino a quando an-
che le frasi più oscure, o il simbolismo più recondito, appariranno chiari. Ciò si ottiene con la
costanza ( che è anche umiltà ) e la lettura ripetuta a più riprese e ad intervalli di tempo. E’ in
questo particolare settore che l’opera del Maestro ( l’Iniziatore ) ha la sua efficacia.
Si sottolinea altresì che ci si è attenuti, nei limiti del possibile, ad indicare opere di facile, o almeno
non molto difficile reperibilità, tenendo anche conto che i testi siano di costo modesto e di facile
assimilazione.

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SPECIFICHE DELLA MATERIA

Martinismo : Storia, dottrina, problematica.


Società segrete : Leggende, storia, degenerescenza: La Massoneria (storia, rituali)
Metafisica : Generalità. Distinzione fra mistica, ascesi,devozione, fede, religione. Degenerescenza.
Lingue : Alfabeto greco antico. Elementi di traduzione dal latino all’italiano. Le 22 lettere (segni)
della scrittura ebraica.
Astrologia : Nozioni generali.
Misteriosofia : Ternario e Quaternario:
Religione : Il Cristo cosmico. Trinità.
Aritmosofia : Primi elementi calcolo aritmosofico.
Materie collaterali : La Tradizione: i miti e la loro importanza nei contesti storico-critici.

BIBLIOGRAFIA SUGGERITA :

Martinismo:
Aldebaran: “Note storiche sul Martinismo” a cura dell’O.M.
Aldebaran: “Introduzione al Convento dei SS.II.” idem
Nebo: “Note cronologiche sull’Ordine Martinista in Francia” a cura dell’ O.M.
R. Ambelain: “Le Martinisme” Niclaus, Paris.
U.G. Porciatti: “Il martinismo e la sua essenza” Ardenza, Napoli ( a titolo “storico”).

Società Segrete:
S. Hutin: “Le società segrete” Garzanti, Milano (saper tutto nr. 47).
S. Hutin: “La massoneria” Mondatori, Milano (Enc. Pop.)
J.Gimpel: “I costruttori di cattedrali” id.c. s.
U.G. Porciatti: “Simbologia massonica, massoneria azzurra” Orizzonti, Roma.

Metafisica:
F. Grègoire: “I grandi problemi metafisici” Garzanti, Milano (Saper Tutto nr. 68).

Lingue:
Qualsiasi testo comparativo di alfabeto latino-greco antico (anche sul Melzi).
I 22 segni della scrittura ebraica (dalla raccolta dei rituali per i lavori di gruppo).
Un vocabolario Italiano-Latino e viceversa.
(nota: si devono trascrivere parole italiane in segni greci ed ebraici per impadronirsene.
Si devono fare esercizi di traduzione dal latino all’italiano con l’ausilio del vocabola-
rio.)

Astrologia:
Un semplice testo, dei molti in commercio, per iniziare
Misteriosofia:
E. Schurè: “I grandi Iniziati” (tenere però presente che quanto l’A. “narra” è ro-
manzato e poeticizzato).
Religione:
Eugenio Zolli: “Guida all’Antico e nuovo testamento” Garzanti, Milano, Saper tutto
nr. 78-79
Una edizione della “Bibbia” in italiano con testo ebraico a fronte

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Aritmosofia:
G.Ventura: “Considerazioni storico tradizionali sul mito della Regina di Saba”
(presso l’autore) Edizioni Vie della Tradizione, Palermo

Materie collaterali:
A. Reghini: “Considerazioni sul rituale di apprendista libero muratore” (presso
Rocco, Napoli).
Elie Jordan: “Il simbolo” Quaderni Ardenza, Napoli.
G. Montenero: “I misteri antichi” idem (sono a titolo indicativo)

N.B. La materia può essere agevolmente svolta in sei o sette mesi senza sottrarre tempo alle normali
occupazioni, consigliandosi con il proprio Iniziatore e godendo delle agevolazioni delle riunioni di
gruppo e dei conversari tra fratelli. Tali basi – anche se modeste- sono sufficienti e indispensabili
per divenire un buon Associato ed aspirare a svolgere un lavoro più impegnativo.

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COMMENTO ALLA TRASMISSIONE DEL GRADO DI ASSOCIATO

Posizione del trilume:


Il triangolo è volto in basso e corrisponde al colore nero del tappeto
iniziatico, segno delle acque e dell’Occidente, ovvero del punto di partenza della
vita iniziatica, cioè della oscurità.

Senso del moto dell’Iniziatore:


Le luci sono capovolte; la sorgente della luce cioè il vertice del triangolo si trova
dalla parte del Basso. Il senso del moto è quindi antiorario, esattamente quello
col quale si sono accese le fiamme del trilume.

Triplice catena:
Molti ritengono sia soltanto duplice: Parola e Gesto. E’ invece triplice: Parola,
Gesto, Contatto, oppure Gesto, Parola, Contatto. Mancando il contatto perde la
sua forza. Essa si esplica in cinque momenti che formano un tutto perfetto:
IL SEGNO, LA PAROLA, E IL GESTO NEL SEGNO; LA FORMULA E
IL TOCCO (CONTATTO) NEL SEGNO

SINTESI della triplice catena del simbolismo TARO (libro di Thot)


(TARO deriva da A = Dottrina, e ROSCH = Inizio, che a loro volta derivano da TAR (Via) e RO
(Regio). TARO, dunque, significa Dottrine dell’Inizio o Via dei Re).

Trionfo sull’Aria con la parola (Aria = Aquila; Parola = Spada)


Trionfo sull’Acqua con il gesto ( Acqua = Angelo; Gesto = Coppa)
Trionfo sul Fuoco con il contatto ( Fuoco = Leone; Contatto = Verga)
Per il possesso del Potere (Terra = Toro; possesso = Pentacolo)
Nei Tarocchi Pentacolo, Verga, Coppa, Spada, corrispondono ai quattro semi: Denari, Bastoni,
Coppe Spade.

SINTESI della triplice catena secondo la Kabbalah (Sepher Jetzirah)


SEFAR : Numeri = Pensiero Divino (il Gesto)
SIFUR : Parole = il Verbo Divino ( La Parola)
SEFER : Scrittura = Il Segno Divino ( Il Contatto nel Segno)
La scrittura di Dio è la creazione (l’atto, cioè il Gesto); la Sua parola è la Sua scrittura; il Suo pen-
siero è la Sua parola. Pensiero, parola e scrittura sono per Lui un’unica cosa, mentre per l’uomo
sono tre cose distinte (Cfr. Ad. Franck: “La Kabbala”).

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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE DELLE FONTI

- Rituali e quaderni 1893 di Papus


- Costituzioni 1925 Allegri-Banti-Sacchi
- Aperture e chiusure lavori 1946 Allegri (dal Teder e dal Sacchi)
- Rituali 1962 Ordine Martinista degli Eletti Cohen
- Rituali 1964 Ordine Martinista detto di Papus (Francia – Philippe Encausse)
- Statuti e Regolamenti 1964 Ordine Martinista (Artephius-Manas-Nebo)
- “Arcana Arcanorum”, I° grado (87° Bedarride), martinistico, del Rito Egiziano di Misraim
detto “Scala di Napoli. (Segreto).
- “La triplice catena” da “ Rituel de le Haute Magie” di E.Levi, Alaen, Parigi, 1905.
- “Dictionnaire mytho-hermetique” di A.J. Pernety, Parigi, 1758 (cfr Biblioteca Nazionale
San Marco, Venezia)
- “Il Libro dell’Associato” (raccolta di informazioni ecc.) a cura di Nebo S.I.I., Centro ”La
tradizione esoterica”, Perugina.
- R. Guenon: “La Grande Triade” Atanor, Roma, 1951
- J. Evola: “ La tradizione ermetica” Laterza, Bari, 1921
- “Sepher Jetzirah” traduzione di G. Savini, Carabba, Lanciano, 1924
- A. Franck: “La Kabbala ou la Philosophie rèligeuse des hebreux ” Parigi, senza data.
- Sedir : “Storia e dottrina dei Rosa-Croce” Bocca, Milano, 1949.
- Papus: “Les Arts Divinatoires” (in “Mysteria”, Annata 1914)
- Aldebaran : “Simbolismo dei tarocchi” (appunti per un Quaderno martinista).
- Allegri, Marco Egidio: “I Tarocchi” (In “O’Tanatos”, annata 1924)
- Papus: “Traitè methodique de science occulte” Carrè, Parigi, 1891
- J. Ragon : “Massoneria occulta e tradizione ermetica” Atanor, Roma, 1948

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Ordine Martinista - Rituale per l’Iniziazione dell’Associato Incognito
INDICE

Consegna pag. 2

Promulgazione pag. 3

Trasmissione del grado di Associato pag. 4

Spoliazione pag. 5

Cerimonia pag. 6

Simboli del Martinismo pag. 7

Tegolatura pag.10

Programma di studio e di lavoro pag.11

Specifica della materia pag.12

Bibliografia suggerita pag.12

Commento alla Trasmissione del grado pag.14

Bibliografia essenziale delle fonti pag.15

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Ordine Martinista - Rituale per l’Iniziazione dell’Associato Incognito

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