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Giacomo Fronzi (1981) è laureato in Filosofia (Università di Lecce) e in Musicologia (Università “Ca’ Foscari”
di Venezia). Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Etica e antropologia filosofica all’Università del Salento,
dove collabora e svolge attività di ricerca presso la cattedra di Estetica. Si è diplomato in pianoforte presso
il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Si interessa prevalentemente agli sviluppi dell’estetica contemporanea,
alle problematiche dell’arte del Novecento e della filosofia della musica. Ha pubblicato i volumi Etica ed estetica
della relazione (Milano 2009) e Contaminazioni. Esperienze estetiche nella contemporaneità (Milano 2010).
Mimesis Edizioni
Filosofie
www.mimesisedizioni.it
COMITATO SCIENTIFICO
Paolo Bellini (Università “Insubria”, Varese)
Claudio Bonvecchio (Università “Insubria”, Varese)
Mauro Carbone (Université Jean-Moulin, Lyon 3)
Morris L. Ghezzi (Università degli Studi di Milano)
Antonio Panaino (Università degli Studi di Bologna, sede di
Ravenna)
Paolo Perticari (Università degli Studi di Bergamo)
Susan Petrilli (Università degli Studi di Bari)
Augusto Ponzio (Università degli Studi di Bari)
THEODOR W. ADORNO
Pensiero critico e musica
Prefazione di
Paolo Pellegrino
MIMESIS
Filosofie
© 2011 – MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine)
Collana: Filosofie, n. 137
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In copertina: disegno di Antonio Fronzi
INDICE
PREFAZIONE
La musicologia filosofica di Adorno
di Paolo Pellegrino p. 7
THEODOR W. ADORNO
Pensiero critico e musica
RINGRAZIAMENTI p. 33
INTRODUZIONE p. 35
Parte prima
SCRITTURA E PENSIERO FILOSOFICO
1. La scrittura filosofica p. 45
2. Il saggio come forma p. 48
3. Il frammento come forma p. 54
4. Illuminismo, dialettica negativa e pensiero post-metafisico p. 58
5. Professione: critico musicale p. 67
Parte seconda
RICAPITOLAZIONE SU ALCUNI RAPPORTI TRA TEORIA E MUSICA
1. Arte ed emancipazione del gusto p. 77
2. Estetica e musica nel Settecento p. 82
3. Il pensiero musicale nel periodo romantico p. 88
4. L’estetica musicale postromantica p. 93
5. Sociologia e filosofia della musica nel Novecento p. 97
5.1. Sociologia della musica p. 97
5.2. Adorno e la sociologia della musica p. 100
5.3. Filosofia della musica p. 107
5.4. Adorno e la filosofia della musica p. 113
6. Musica e politica p. 119
Parte terza
MUSICA E SOCIETÀ DI MASSA
1. Musica e consumo: dal feticismo al marketing p. 127
2. Mercificazione della musica e patologie dell’ascolto p. 139
3. Critica sociale della musica radiofonica p. 142
4. In difesa del mezzo radiofonico p. 148
5. Sulla pop music p. 153
6. Sul jazz p. 165
7. Sulla musica per film p. 170
8. Ancora sul problema dell’ascolto p. 180
Parte quarta
MODELLI
1. Il materiale musicale p. 193
2. Johann Sebastian Bach (1685-1750) p. 198
3. Ludwig van Beethoven (1770-1827) p. 207
4. Franz Schubert (1797-1828) p. 227
5. Richard Wagner (1813-1883) p. 232
6. Gustav Mahler (1860-1911) p. 248
7. Arnold Schönberg (1874-1951) p. 263
8. Igor Stravinskij (1882-1971) p. 289
9. Alban Berg (1885-1935) p. 298
10. Anton von Webern (1883-1945) p. 304
11. Filosofia della musica modernissima p. 309
REPERTORIO BIBLIOGRAFICO p. 329
INDICE DEI NOMI p. 369
THEODOR W. ADORNO
Pensiero critico e musica
A mio padre Antonio,
mia madre Rosa
e mia sorella Stefania
33
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio con tutto il cuore le persone che sono state riferimento essen-
ziale lungo il percorso che mi ha consentito di giungere alla conclusione di
questo lavoro. Mi riferisco al prof. Paolo Pellegrino, per il suo ruolo di ma-
estro e guida, svolto con ferma e affettuosa premura, al prof. Antonio Ser-
ravezza, per avermi rassicurato con le sue critiche puntuali e i suoi preziosi
suggerimenti, al prof. Enrico Fubini, per avermi fatto dono, in questi anni
per me fondamentali, del suo affetto, dei suoi incoraggiamenti e della sua
stima, ed infine a mio padre Antonio, per tutto il resto, che non è poco!
35
INTRODUZIONE
1 P.U. HOHENDHAL, Adorno Criticism Today, in «New German Critique», n. 56, spe-
cial issue on Theodor W. Adorno (spring-summer 1992), pp. 3-15: 15.
2 Scrive Serge Doubrovsky: «Una critica degna di questo nome comincia con l’es-
Introduzione 37
un ruolo preciso che non è quello del “libero pensiero”, del pensiero disin-
carnato dalla realtà o, men che mai, di una filosofia della domenica, di una
speculazione banale ed elementare. L’approccio adorniano e la sua potente
arma dialettica richiamano piuttosto l’idea, quasi di sapore aristocratico,
però mai snobistico, di una filosofia critica che possa penetrare la realtà,
con la competenza e l’articolazione che può avere soltanto uno sguardo
analitico nel quale siano sedimentate le pagine della storia del pensiero
(non solo filosofico, ma anche storico, politico, estetico, sociologico).
Rileggere, ripensare e reinterpretare il pensiero adorniano oggi se, per un
verso, rischia di degenerare in rimasticatura e ripetizione, per altro verso, può
servire a prendere in considerazione l’idea che in esso sia ancora riposto un
potenziale critico che, come scrivono Luigi Pastore e Thomas Gebur, anco-
ra attende3. Bisogna quindi, in maniera accorta, mantenersi in equilibrio ed
evitare di aderire al partito che vede in Adorno un ferro vecchio o a quello
che lo vede come un indiscusso profeta delle catastrofi del secolo breve e del
terzo millennio. Il modello critico e la proposta di una dialettica aperta sem-
brano essere gli strumenti che mancano all’uomo d’oggi (e che la rilettura di
Adorno può offrire) per affrontare le sfide del mondo contemporaneo e che
potrebbero efficacemente essere utilizzati per attenuare quelle quasi incon-
trollabili tendenze omologanti e degenerative che rischiano di togliere senso
a termini (e concetti) come civiltà, umanità, democrazia, progresso.
La dimensione della critica (sociale, politica o culturale che sia) ha ri-
sentito di un deciso e pressoché inarrestabile declino, connesso anche ad
un movimento generale di apparente democratizzazione (sviluppatosi so-
prattutto a livello di teletecnologie4) che, nell’adorniano processo di ro-
11 Ivi, p. 74.