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Eroi e dei dell’universo scandinavo

Le saghe sono racconti in prosa che vertono sulla tradizione mitologica e culturale dei gruppi
colonizzatori norvegesi insediati in Islanda.
Il paese si convertì al cristianesimo nell’anno mille per scopi politici e commerciali, pur
mantenendo la loro religione pagana. Si viene a creare il sincretismo, che porta al mescolamento
delle due religioni. Non abbiamo un’interpretazione pura dei miti che ci sono pervenuti.
Snorri Sturlusson (1100 [fine]-1200 [inizio])
L’Edda è volta ai poeti scaldici: è una serie di informazioni di materiale mitologico-narrativo per i
poeti. Non c’è alcuna esaltazione del cristianesimo, né critica.
Evemerismo: da Evemero, filosofo e letterato di prima di cristo, che attualizza storicamente gli
elementi mitologici. Sostanzialmente non crede alle divinità.
Snorri sostiene che gli dèi erano solo degli uomini più furbi di altri, spacciandosi per divinità e
ottenere la venerazione [tipo Eldorado]. In questo prologo Snorri mette le mani avanti per evitare
accuse di credenze pagane.
Poesia: componimento metrico e ritmico, successivamente scritto in versi, ma in principio orale, per
risparmiare carta (scritte senza versi).
Prosa: narrazione che non sottostà a procedure ritmiche e metriche, anche se non ne è
completamente esente (prosa ritmica).
Cronologicamente, i manoscritti che preservano l’Edda poetica sono più tardivi rispetto a quella di
Snorri. Quello che si può ricostruire è che alla base dell’Edda di Snorri c’è quella poetica,
supportato dalla presenza di versi che coincidono con l’Edda poetica (29 carmi: i primi dieci
parlano di varie divinità, i restanti 19 parlano di eroi).
Tra i quattro manoscritti, di epoche diverse, ci sono svariate differenze. L’edizione critica non è mai
scritta come nel manoscritto, ma è un lavoro di confronto fra i diversi manoscritti ed edizioni. Prima
si fa un’edizione critica, stabilendo il testo ritenuto corretto e poi si traduce. Quella di Isnardi è solo
una delle tante proposte dell’Edda di Snorri.
La sua Edda è divisa in tre parti: mitologica, raccolta di elementi poetici e caratteristiche della
tecnica poetica (poesia scaldica, che si discosta dal metro lungo allitterante tedesca e anglosassone).
È la prima documentazione messa per iscritto delle tecniche poetiche di area germanica.
L’inganno di Gylfi [Gylfaginning]
Gylfi è un re svedese. Snorri imposta il suo racconto in forma dialogica, strutturata su domande e
risposte. Gylfi si maschera per ingannare gli interlocutori, che a loro volta lo ingannano, ancor
prima di lui. L’opera di Isnardi è frutto di una selezione.
 Di lui è detto: nella cultura germanica tutto è riferito, rifacendosi alla dimensione orale.
Resta come modo di dire nel mondo germanico e ciò aveva estrema importanza, è l’autorità
del “sentito dire”, portatore di memoria.
 Asi: è una stirpe, popolo. Diede territorio a questa donna, Gefiun, discendente di questa
stirpe [egli si meravigliava molto che il popolo degli asi: si parte dal presupposto che
fossero persone comuni, con proprie divinità da venerare]
 Bragi il vecchio: poeta del IX secolo, protagonista della sezione di tecnica poetica, riportata
sempre in forma dialogica.
 Saggezza e magia vanno sempre assieme: la magia è pur sempre fonte di sapere.
 Àsgardr: às= asi, gardr=recinto, giardino. È un posto che può visitare in quanto umano,
non è qui concepito come luogo ultraterreno.
 Trasformò: conoscitore anche lui di magia.
 Gli Asi erano ben più saggi: è sempre di una gara di sapienza. Sono più sapienti perché
hanno dono di preveggenza.
 Illusioni ottiche: è magia. È un doppio significato per inganno.
 Sala alta: aggettivo che sottolinea l’importanza di una persona.
 Valhalla [femm.]: Valholl [femm.]=Val : morto in battaglia; holl: ingresso
 Gangleri: gang- = camminare, viandante;
 Uomini: non dei, si vuole tenere basso il profilo. Sono tre, come la trinità. Non sappiamo se
sia frutto di contaminazione e sincretismo. Questa tripartizione è cristiana e ha senso nel
progetto di Snorri. Anche la concezione del trono ricorda la tradizione cristiana
 Hàr: alto, eccelso.
 Iafnhar: altrettanto alto
 Thrithi: terzo
 Dèi: adesso si passa a chiamarli dèi
 Allfordr: padre di tutti; sospetto di cristianesimo: sovrapposizione tra due religioni (non lo
chiama né Odino né Hàr)
 Anima: viene introdotto questo concetto, che nei popoli germanici pagani non esiste.
Contaminazione cristiana: unica divinità che giudica e che manda i buoni in un paradiso e i
malvagi in Hel, che sarà risemantizzato.
Hàr, Iafnhar e thridi: trinità, sincretismo.
Mito
Ha significati diversi a seconda dell’ambito.
Nell’ambito comune recupera l’idea di straordinarietà. Negli studi letterari significa insieme di
racconti con elementi comuni e declinazioni diverse, che ruota attorno ad una popolazione.
Negli studi religiosi, il mito è parte della religione ma non vi si identifica. La religione è un
insieme più ampio dove il mito si inserisce.
In greco, “mito” si contrappone a “logos”, che indica un discorso razionale; mito è un discorso
che non sottostà ad elementi razionali e a dimostrazione: è un fatto, un racconto che ha come
oggetto dèi, esseri divini, eroi, discese nell’aldilà (Platone).
Esiste la mitologia, un’argomentazione e studio razionale di questi racconti.
Perché la religione è più ampia? Perché comprende delle norme morali, la fede, i riti funerari, le
credenze.
Il racconto mitico dava alla comunità una risposta a delle domande che qualsiasi popolazione si
pone (perché siamo qui? Come siamo arrivati? Perché esistiamo? Com’è nato il mondo? Perché
c’è la morte? Perché c’è il male?). quando una comunità di riconosce in alcuni racconti, questi
diventano anche elemento identitario.
Una cultura è costituita da tanti sistemi (polisistema), indipendenti e interconnessi. Uno di
questi è la religione, ma anche la letteratura (formata da sottoinsiemi: letteratura alta, letteratura
bassa, letteratura di traduzione [risollevazione della cultura traducendo altre opere per avere
nuove idee]), il diritto, l’economia.
I polisistemi cambiano continuamente: l’arrivo del cristianesimo in Islanda modifica il sistema
della religione. Gli insiemi non si modificano parallelamente, perché alcuni hanno una
resistenza al cambiamento e quindi velocità diverse, motivo per cui Snorri si trovi a metà strada
tra la nuova religione e le vecchie credenze ancora molto presenti.
Il mito deve fare i conti col nuovo insieme, quindi la sua funzione cambia. Con nuove credenze
e spiegazioni, il mito è raccontato per altre ragione: diventa un modo per crearsi un’identità e
riconoscere le proprie origini, creando coesione.
George Dumézil: applicò il metodo comparatistico alle varie mitologie, individuando una
tripartizione delle funzioni delle divinità, comune a tutte le popolazioni indoeuropee:
 Sovranità: funzione regale, ruolo di guida
 Forza: funzione militare per la difesa
 Fecondità: funzione produttiva

 Hell: IE* KEL-/KOL-/KL- (sonante)= lat. KEL: Celare (coprire, da cui cielo); KOL-:
HAL-JA > HEL (luogo nascosto, sotterraneo). Risemantizzata dal nome della figlia di
Loki.
 Midgardr: mid-: in mezzo gardr- : recinto [geard: yard]; mondo degli uomini, in
mezzo agli altri. Nella letteratura anglosassone, si continua ad usare midgerad, giardino
di mezzo, per molto tempo.
 Odino aveva un trono da dove vedeva tutti i mondi e il comportamento di ogni uomo; è
onniscente, come il Dio cristiano.
 Stirpe divina, non divinità.
 Odin: *IE WāT > LAT. Vate: poeta lungimirante > G*WŌĐ: furia divina > ted. Wut :
furia. In asl. cade la semivocale velare per vocale posteriore: óđinn; in italiano si è
aggiunta una O finale.
 Iörđ: IE* ER-T > G* ERþ > ags. Eorþ > aat. Erda > als. iörđ
 Àsathòrr: IE* TEN-/TON-/TN- > lat. TONARE : tuonare > da grado 0 G*ÞUN-A- >
metafonia: þórr. L’etimologia ci indirizza verso la funzione della fertilità (Vani:
fecondità, pace) perché serve la pioggia, ma il retaggio mitico a quella della forza
(incarna gli Asi). Il martello è forza e fertilità (simbolo fallico). Tacito associa Thor a
Ercole.
 I germanici hanno interpretato i giorni della settimana dei latini all’inverso:
 giovedì: giove, dio dei fulmini> Thursday: eng. THUNARES DÆG (cadrà poi la nasale
per questioni di economia linguistica); ted. Donners Tag.
 Capitolo 14: mito della Fondazione della parte più tecnica del sistema delle attività
umane.
Le norne:
 Urđr: IE* UERT-/UORT-/URT- > lat. vertere > G* WURþ (sorda o sonora) > antico
nordico: Urđr, per caduta semivocale > ags. WYRD > WEORDAN
 Verđandi: colei che diviene
 Skuld: “compito, dovere”, ing. Should
Dodici: numero importante: modo in cui contavano.
Concetto di santità: cristiano; vuol dire “protetto da elementi malefici”, risemantizzata dall’ambito
magico.
È indubbio che Odino avesse una funzione preminente; la conferma la troviamo anche nella
toponomastica.
Frigg > moglie di Odino; conosce il destino degli uomini (funzione Norne).
Odino ha tanti nomi a seconda delle diverse popolazioni che lo veneravano.
 Vingòlf: golf> campo, area; vin> gioia, amico.
Non c’è coerenza tra questi miti, ma del resto anche la Bibbia è piena di contraddizioni.
 Einheriar: ein- = uno; IE* OINOS > G* AINAZ > caduta della sillaba atona > ags. Ān
(deve occupare lo spazio della I breve caduta) = an (cade quando la N non serve), one > aat.
Ein > nordico ein; -heriar= G* HARJAZ (metafonia palatale + Z che diventa vibrante R
(rotacismo)): due interpretazioni, la prima è che formano un unico esercito, oppure guerriero
(individualità). Viene mantenuto il nome nordico.
Albergo: da got. Hariberg (berg: protezione; da cui -burg).
 Hangaguđ: hanga-: impiccare; -guđ (vocale breve): dio. “dio degli impiccati”
L’autoimpiccagione di Odino gli ha permesso di staccarsi dalla terra, elevandosi, acquisendo
più conoscenza, rinascendo. Albero = croce. 9 giorni, 9 notti.
I prigionieri venivano impiccati agli alberi come omaggio a odino.
Guđ: “l’invocato” oppure “versare liquido per farne un idolo. Era sostantivo neutro, ma i
monaci lo trasformano in maschile (raro: non succede quasi mai che cambi anche il genere.)
 Haptaguđ: hapta- = catturare, legare (riferito ai prigionieri: quali slegare, quindi
risparmiare, e quali legare)
 Viaggi: lo stesso Odino, nel secondo componimento, Havamal, dà delle massime, tra cui
quella del viaggio.
 Þruđvangar: campo/prato di gioia. Indicava il paradiso.
 Thor nemico dei giganti: deve arginarli perché creatori di caos, impedendo la fertilità.
 Baldr: luminoso, clemente, sapiente, buono; è associato in qualche modo a Gesù, anche
perché verrà ucciso. Dopo la sua morte, verrà la nuova era. L’uomo si crea dei racconti in
cui c’è una speranza di rinascita e un nuovo ciclo, in entrambe le credenze.
 Niörđr: “forza vivificante”, Nòatùn: recinto delle navi (town); è associate anche alle navi e
alla pesca. Prima era parte dei Vani.
 Heimr: G* HAIM- > aisl. Heimr, casa, luogo > ags. Hām: home, ma in posizione atona si
abbrevia, e si ritrova nei toponimi: birmingham > aat. Heim, heimat.
 Vana-: IE* UEN-/ UON-/ UN = radice di amore, amico, gioia> lat. VENERE > G* WAN-
/ WUNNI- > ags. Wyn, nome della runa della gioia + wine: amico > aat. Wonne. I vani
sono le divinità della pace, fertilità.
 Freir, freya : IE* PER-/POR/ PR > G* FR- / FUR- > freir, freya: coloro che stanno primi
> ing. Da FUR viene first
 Folkvangar: campo del popolo
 Fróvor: ted. Frau.
 Týr: IE* DEIWOS > lat. DIVUS (associata anche alla luce, fonte di luce; in lat. Collegato
ad ambito siderale) > G* TĪWAZ > ags. Tiwes (metafonia labiale), genitivo per Dèi, da cui
TUESDAY, giorno di Tyr. Carlo Martello: piccolo Marte. In origine avrebbe dovuto avere
un ruolo più importante di Odino, proprio a partire dalla sua etimologia: era IL dio, un divo
> ted. dienstag: da THING, assemblea, dove si decideva se muovere guerra o meno.
 Heimdallr:
 Hjallarhorn: hjallar- = yell
 Loki: bello come Lucifero. È una divinità, che nel cristianesimo è assente: lucifero sarebbe
un angelo caduto, ma secondo racconti non biblici. Satana è introdotto nella Genesi come
serpente: la parola Satana compare per la prima volta nel racconto di Giobbe, ripreso da
Faust. Sarebbe un funzionario della corte di Dio, senza potere alcuno. Satana non è
autonomo, non ha potere di Dio, altrimenti diventerebbe manicheismo, dai quali i cristiani
volevano distaccarsi. Se dio non permette, Satana non può agire.
le divinità si trasformano, mutano, vengono anche ridicolizzate, impensabile per la religione
ebraico-cristiana.
Aelfric
Fu un monaco del monastero di Eynsham (950-1010). Siamo alla fine del periodo anglosassone, che
terminerà nell’anno 1066. Fu molto prolifico ed ebbe il ruolo di maestro del monastero; la prova di
questo suo ruolo fu “la grammatica di Latino” , insegnato attraverso un metodo di dialogo di
mestieri. Per agevolare lo studio, esiste una traduzione inglese di questi dialoghi.
Altra grande attività da lui portata avanti è la traduzione, come la traduzione della Genesi in
Anglosassone; ha lasciato anche una riflessione teorica sulla traduzione, ossia una prefazione al
lavoro della Genesi, dove esprime le sue perplessità nella traduzione del testo biblico, che implica la
comprensione anche del suo significato (esegesi). Scrisse delle omelie e delle agiografie.
De falsis diis
Omelia contenuta in sette manoscritti, non del tutto completi. [le edizioni ci mettono in condizioni
di capire che viene adoperata una ricostruzione e un confronto tra le varie fonti a noi arrivate].
Un’omelia è un commento su dei passi biblici, a differenza del sermone, che non si basa sulla fonte
biblica, ma è una riflessione a sfondo morale.
 Oh, most beloved brothers, holy scripture has taught us the worship of one true God,
saying these words: There is one God, and one faith, and one baptism; one God, and the
Father of all things, who is over all things and through all things and in us all. From
him are all things, and through him are all things, and in him are all things; to him be
glory forever, amen > è scritto in doppia lingua: latino e anglosassone. Si indirizza a dei
Fratres, rivolgendosi ai confratelli del monastero, che non conoscevano bene il latino.
Perciò, riassume in anglosassone il concetto dell'omelia. Ma il grande problema è quello
della comprensione della trinità. In questo scritto vuole dimostrare la veridicità
dell’esistenza di un solo Dio basandosi sulle sacre scritture. È una traduzione letterale,
per via di somiglianze con la sintassi latina (calco su struttura latina). Il resto del testo è
in anglosassone.
 The almighty Father conceived a Son from himself without the company of woman, and
through the Son he made all of creation, both visible and invisible. The Son is as old as
the Father, because the Father was always without beginning and the Son was always
conceived from him without beginning, as mighty as the Father. The Holy Spirit is not
conceived, but rather is the will and love of the Father and the Son, from them both
equally, and through the Spirit are endowed with life all of the creatures that the Father
created through the Son, who is his wisdom. This holy Trinity is one almighty God,
always without beginning and without end. They are three in name--Father, Son and
Holy Spirit--and they are not three gods, but the three of them are one indivisible God,
for the three of them have one nature, and one mind, and one deed in all things. > la
trinità non è presentata come tre divinità separate, ma come rifacenti ad una sola entità.
È un concetto complesso. Suggerisce di appoggiarsi all’atto di fede, senza riflettere
troppo (And truly it is better for us to believe in this holy Trinity and to acknowledge it
than it is for us to ponder it too deeply). Concetto di eternità, estraneo alla cultura
germanica, presente invece nel cristianesimo e spesso menzionato.
 This Trinity created the shining angels, and afterwards Adam and Eve as human beings,
and gave them power over earthly creatures; and they might have dwelled forever
without death if they had not broken God's one command. At that time Adam dwelled in
bliss, without sorrow, and no created thing could harm him as long as he kept that
heavenly command. Fire did not harm him, even if he stepped on it with his feet, and no
water could drown that man, even if he ran into the water suddenly. And no wild animal
could, and no serpent dared, to harm that man by biting with his mouth. Neither hunger
nor thirst, neither grievous cold nor intense heat, and no sickness could oppress Adam
in that land, as long as he faithfully obeyed that little command. Afterwards, when he
had sinned and broken God's command, he lost that good fortune and lived in hardship,
so that lice and fleas boldly bit him whom even the dragon had not dared to touch. Then
he had to guard against water and fire, and carefully look out that he did not take a bad
fall, and provide food for himself by his own toil; and he had to maintain the natural
good that God had created within him, if he wished to have it, with great care, as even
now good people do, who with difficulty keep themselves from vices. And also the sun,
and indeed the moon, were deprived of their delightful brightness after Adam's sin, and
not by any fault of their own. The sun had been seven times brighter before that man
sinned, and the moon was just as bright as the sun now is as it shines on us.
Nevertheless, after the Judgment Day they will have their full brightness, just as they
were created, and the moon will not grow old after that day, but will always be shining
whole, just as the sun does now. Men may, with great labor, merit that they dwell
forever in bliss with God after the Judgment Day, forever without death, those who now
obey his command in their deeds; and those who despise God will be sunk in hell in
eternal punishment and endless death > riassume le tappe principali della storia sacra.
Insistenza sul ruolo del creatore, che viene distinto dal creato.
 Now we do not read in books that anyone raised up idols[2] in all the time before
Noah's flood until the giants made the wonderful tower after Noah's flood; and to them
God gave as many languages as there were workmen.[3] When they had dispersed to
distant lands, and mankind increased, then they were deceived by the ancient devil who
before had deceived Adam, so that they perversely made gods for themselves and
despised the Creator who had created them as men. They then accepted it as wisdom
that they should worship the sun and moon as gods because of their shining brightness,
and they made offerings to them and abandoned their Maker. Some men also said
concerning the shining stars that they were gods and zealously worshipped them. Some
of them believed in fire because of its rapid burning, some also in water, and they
worshipped them as gods; some in the earth because it feeds all things. But they might
have discerned, if they had had the knowledge, that he alone is God who for his great
goodness created all these things for us to use. These created things do as their Maker
directed them because they can do nothing but God's will; for there is no creator but the
one true God, and we worship him with certain faith, saying with mouth and with the
inward conviction of our minds that he alone is God who created all things. > non
bisogna confondere il creatore e creato. Loro venerano il creato, dimenticandosi di un
creatore. L’antico diavolo ha ingannato gli uomini: è antico, perché nell’esegesi viene
agganciato al serpente nella genesi, primo ingannatore degli uomini.
 Yet the heathens would not be satisfied with so few gods, but began to worship as gods
various giants and men who were mighty in worldly offices and terrifying in life, even
though they lived foully. There was one man who lived on the island of Crete, Saturn by
name, so powerful and bloodthirsty that he devoured his sons when they were born, and
in unfatherly manner made their flesh into food for himself. Nevertheless he left one
alive, though he had devoured his brothers; he was called Jove, and he was malignant
and powerful. He drove his father out of that island and meant to kill him if he
encountered him. This Jove was so very lustful that he married his own sister; she was
called Juno, a very exalted goddess. Their daughters were Minerva and Venus. Then the
father lay with them both, and evilly defiled many of his kinsmen. These evil men were
the greatest gods the heathen worshipped and made into gods for themselves; but the
son was more greatly honored than the father was in their foul religion. This Jove is the
most venerable of all the gods whom the heathens had in their heresy;[4] and among
some nations he is called Thór, whom the Danish people love most.[5] His son is called
Mars, and he was forever creating conflict, and he would always stir up contention and
woe. The heathens worshipped this man as a lofty god, and whenever they campaigned
or would go to battle, first they would make offerings to this god. They believed that he
could help them greatly in battle because he loved battle. There was a man called
Mercury in life; he was very dishonest and deceitful in his deeds, and also loved stealing
and falsehood. The heathens made him into a great god and made offerings to him at
crossroads and brought sacrifices to him on high mountains. This god is venerated
among all the heathens, and he is called Óthin by another name in Danish.[6] Now the
Danish say in their heresy that this Jove, whom they call Thór, was the son of Mercury,
whom they call Óthin; but they are wrong in this, for we read in both heathen and
Christian books that the malignant Jove was truly the son of Saturn, and the books that
the ancient heathens thus wrote about him cannot be contradicted; and we also find it so
written in the passions of the martyrs.[7] There was a woman called Venus, Jove's
daughter; she was so abandoned in her lustfulness that her father had her, and also her
brother, and others as well, like a prostitute; and yet the heathens worship her as a high
goddess, as their god's daughter. Many other gods were found here and there
throughout the earth, to the ruination of mankind; but these are the foremost--though
they lived foully. The scheming devil who deceives mankind brought the heathens into
that grievous heresy: that they established as their gods such foul men, who practiced
vices that please the devil; that their worshippers also loved their shame and became
estranged from the almighty God who abhors vice and loves cleanness. > vengono
elencati svariati dei pagani, emblema di tutti i vizi. Gli uomini volevano più divinità,
quindi venerarono degli uomini da loro reputati degni di divinazione. Aelfric predica
l’evenerismo, per sottolineare l’illegittimità del culto pagano. Crono vs. Saturno: fa
riferimento al paganesimo del mondo greco-latino. Giove è definito come maligno,
lussurioso e potente (mette in evidenza gli incesti). L’obiettivo è screditare tutte le forme
di paganesimo, tutto ciò che non è culto del vero dio. Evil Men: erano uomini e non
divinità.
but the son was more greatly honored than the father was in their foul religion: nella
loro falsa religione venerano il figlio, dimenticando il padre, che nella religione cristiana
è impensabile: bisogna rispettare l’ordine. Secondo lui c’è un’unica, grand eresia pagana
(sovrapposizione tre Giove e Thor). L’identificazione tra i due la ricaviamo nei giorni
della settimana. Whom the Danish people love most: perché parla dei Danesi? Problema
di cronologia. L’omelia è stata composta in un periodo difficile col rapporto tra i danesi,
che vengono screditati. Non parla degli inglesi (silenzio eloquente; tace le pratiche
pagane nel territorio inglese e che alcuni danesi della danelaw si erano già convertiti alla
nuova religione) e del loro passato pagano, ma del nemico, che deve essere demonizzato,
legittimando guerra, odio e sterminio. Aelfric è l’autore di una rielaborazione del libro
dei Maccabei, incentrato sugli scontri e la battaglia, aggiungendovi una riflessione su
guerra giusta, ingiusta e più che giusta. È giusta per la difesa della fede e del territorio,
contestualizzandola al suo periodo storico: i vichinghi razziavano il territorio. L’omelia
si colloca tra il 998 e l’anno 1000. Aelfric sceglie la battaglia, piuttosto che pagare i
tributi.
Pagano: lat. pagus = villaggio; un pagano è colui che vive nel villaggio. Ing. Moderno
heathen = proviene da heath, brughiera. Ted. Heide. La diffusione del cristianesimo
avveniva nelle grandi città, senza che raggiungesse i villaggi, dove si manteneva la
religione pagana. Il paganesimo è legato a questi centri periferici, dove il messaggio e il
cambiamento arriva tardivamente e con meno incisività.
 I germanici hanno applicato un calco strutturale ai giorni della settimana latini. Lunedì
= Monday. =/= calco semantico: avere una parola nella propria lingua, ma adottare un
significato diverso per la stessa proveniente da un’altra lingua. Risemantizzazione di
Hel, la dea, con Hell, inferno. Adottarono i nomi dei giorni in un periodo ancora
compatto, nella cerchia nordica (sud Svezia, Norvegia, Danimarca, nord Germania). I
primi ad allontanarsi sono i Goti, arrivando sul mar Nero.
Ordine dei giorni: nella Bibbia la domenica è il primo giorno, perché il sabato è giorno
di riposo per ebrei, ma per i cristiani è domenica, sia da un pnto di vista linguistico
(dominus) e per la resurrezione di cristo, che avviene il terzo giorno, la domenica. In
inglese è rimasto “giorno del sole”.
Tuesday: tiwesdaeg, giorno di Tyr/Tiw. Ted. Dingstag, associato all’assemblea, che in
inglese è thing, ma con il cambio da fricativa a occlusiva, diventa ding.
Wednesday: giorno di odino. Wedn/es/daeg. Cos’ha in comune con mercurio? La radice
di Odino coincide con quella di “vate”; mercurio/hermes aveva funzione psicopompa,
come Odino, che sceglie i morti in battaglia insieme alle valchirie per accompagnarle nel
regno dei morti.
Thursday: Giove identificato con Thor.
Friday: Venere identificato con Frigg, Frīesdaeg.
Saturday: saturno.
 Riferimenti a scene bibliche, per dimostrare la potenza di Dio. Sono i libri di Daniele.
 Then there was a dragon dwelling in that city, and the Babylonians brought him food
and worshipped him as a god, even though he was a serpent. Then one day the king
spoke thus to Daniel: "Now you can't say that this isn't a living god: pray to him, even
though you wouldn't to Bel." Then Daniel easily answered the king: "I always pray to
the almighty God, who is the living God; and if you give me leave, I will slay this dragon
without sword or staff." Then King Cyrus said that he had to find out whether he could
slay the serpent without weapons. Daniel then made this offering for the dragon: he took
pitch and lard, beat them together, mixed it with bristles, kneaded it into morsels, boiled
it a long time and gave it to the dragon. Then he burst apart as soon as he ate that food,
and Daniel said to the dragon's worshippers, "Now you can see who it is you
worshipped so." Then the Babylonians were enraged, and they came to the king and
angrily said, "This foreigner Daniel has taken away your power; he has become king.
He has slain the dragon and thrown down our Bel and killed his priests; now deliver
him to us, or we will kill you." Then the king could not oppose them all, but delivered the
prophet to these witless people, and they threw him in among the wild animals, where
there were seven lions, and he remained there for six days. Up to that time they had
given the lions two sheep and two corpses each day; but they gave them nothing so that
they would eat Daniel> qui abbiamo l’esempio dell’adorazione del serpente.
 We could say a great deal about such false gods, how ignominious they were and how
they incited their worshippers to all kinds of abominations and to endless murderous
deeds; and he who committed the filthiest acts was dearest to the gods. Lo, then our
Savior Christ came to this world in the sixth age,[20] and he taught righteousness and
illuminated the hearts of men with many wonders and made known by signs that he is
the true God when he arose from death through his lordly might and ascended to heaven
before one hundred and twenty men and women who were his witnesses in all of the
miracles that he worked in their presence. You have often heard about the Savior's
miracles and about his holy teaching and how gracious he is to mankind, to those who
despise vice and love their Maker; because worshippers who are full of sins are hateful
to him, for it is his nature that he loves cleanness. It would also take too long to say how
his faithful apostles overthrew idolatry after the Savior's ascension and put the wicked
gods to flight along with the might of their images while men looked on. The apostles
broke them to pieces and overthrew their cults, and the good kings who submitted to
God commanded the idols to be entirely crushed; and people made from those goods
good kettles and pots, and various utensils from those melted images, and they made use
of the brass that before had been useless. > dopo una serie di esempi, in questo passo
rivendica la legittimità e i punti di forza del cristianesimo, come Cristo sia resuscitato,
evento straordinario su cui insiste e a cui hanno assistito 120 uomini e donne. Insiste
anche molti miracoli, strumento per la convinzione e conversione di popolazioni ancora
non cristiane. Gli apostoli distruggono gli idoli, non tanto diversamente da Carlo Magno,
nonostante la modalità dovesse essere moderata, con mantenimento dei luoghi di culto in
Inghilterra, optando per un metodo più tollerante. Questo nel 500, ma alla fine del
millennio si riprendono le guerre con i vichinghi, al punto che Aelfric sceglie la
demonizzazione del nemico e la distruzione del suo culto.
 Often the heathens have said that our Savior Christ came after their gods and that they
were older, and said that the older gods were more venerable and more to be
worshipped than the one who came after. But those foolish men did not know that our
Lord was always with his heavenly Father in perfect might, ever almighty God from the
almighty Father, and came afterwards to men when he himself wished, in true humanity,
to redeem mankind. And the gods that the heathens held in their heresy, our Savior with
his heavenly Father created them--but he did not create them as gods, but as other
creatures--because there is no created thing that God did not create, though some of
them were turned into devils and some of them people perversely worshipped as gods.
There is no other god, and no other creator but the holy Trinity, which is the God who
rules in glory, he who alone rules all creation and will requite each man according to
his deeds at the end of this world, and also, sometimes, before. Our Savior nevertheless
said about his holy thanes, Ego dixi, dii estis, et filii Excelsi omnes: "I say that you are
gods, and all sons of the Highest." Such great honor did the merciful Lord bestow upon
his holy thanes that he called them gods; but nevertheless no man has any might of his
own, except from the one God who created all things; to him be glory and praise
forever. Amen. > Aelfric contrasta l’argomento dei pagani dimostrando che Cristo sia
sempre esistito. Cristo è scaturito dalla trinità; era presente giò al momento della
creazione, secondo il vangelo di Giovanni, che aggancia la sua narrazione all’inizio della
genesi (in principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio).
Nell’antico testamento non è presente questo dettaglio della copresenza di Cristo nella
creazione. Cristo ha creato anche gli dei pagani, ma le ha create come creature, quindi
ribadisce di non confondere le creature con il creato.
[nel momento cui il dimostrativo cambia funzione, i parlanti creano un nuovo pronome
dimostrativo; ha la stessa base, th-, che avrà una sibilante per il dimostrativo.]

Wulfstan
Il re dell’Inghilterra dell’11 secolo era giudicato un inetto. Edgard favorì la riforma benedettina,
formando alleanze con la chiesa, attirandosi, però l’inimicizia della nobiltà, perché vede perdere i
territori, destinati ai monasteri.
Il successore fu Aethelraed, chiamato dai contemporanei Unraed, cioè “che non ha buon consiglio,
sconsiderato”. Non seppe gestire i rapporti con la nobiltà né con i danesi, portando alla battaglia di
Malodon, che suscita sconforto per la clamorosa sconfitta.
Sono anni difficili, che sfoceranno, dal 1016-1036, nel dominio danese, con Cnut, il cui regno è
formato da Danimarca, Norvegia e Inghilterra. Alla sua morte, l’Inghilterra tornerà indipendente per
poco tempo, perché successivamente sarebbero arrivati i Normanni.
Aelfric era monaco, il cui interesse era quello di insegnare e scrivere. Wulfst fu, invece, vescovo e
arcivescovo, quindi a più stretto contatto con la corte. Diventerà il consigliere del re, scrivendo con
lui le leggi, dando un’impronta cristiana.
Wulf-stan: “lupo” e “pietra”. Nei testi latini “lupus”. È autore del “sermo lupi ad anglos”. [english:
angli+isk, metafonia]
In questo discorso denuncia la propria popolazione per essere incapace di difendersi. Di fronte alla
guerra, perché Dio permette ad una nazione di essere invasa? Per punizione: non si pentono
abbastanza dei loro peccati e per mancanza di lealtà verso il proprio sovrano. Con questi due
concetti giustifica e spiega gli eventi storici.
Riprende, poi, il testo di Aelfric, “de falsis deis”, recuperando l’idea che i nemici sono posseduti
dal demonio, enfatizzando questo aspetto, togliendo i discorsi eruditi (episodi biblici, giorni della
settimana…), enfatizzando il concetto di falsità (evenerismo) delle divinità e la loro appartenenza al
demonio.

Omelia di Aelfric e le sue traduzioni


Il saggio di ferrari tratta un conforto tra De falsis diis, De falsis deis e la loro versione norrena,
contenuta nel codice Hausbòk, redatto da […].
Esiste un problema sulla datazione dell’opera norrena, che può essere ritenuta tra la fine del
dodicesimo e l’inizio del tredicesimo. Stupisce il fatto che sia stato tradotto tale testo, di due secoli
prima, discreditando il paganesimo.
Redatto quasi sicuramente in Norvegia da un funzionario della corte del re norvegese. Il primo
confronto è stato fatto sull’omelia di Aelfric, che si apre in latino, poi tradotta in volgare, cui
obiettivo è dimostrare la superiorità del cristianesimo, screditando il paganesimo (danese). Appunto
per questo, perché lo traduce?
Wulfstan si è fortemente ispirato dall’omelia di Aelfric, aggiungendo e omettendo, concentrandosi
sul messaggio per cui ciò che spingeva i pagani a credere in questi dei di dubbia moralità fosse il
demonio. Si concentra soprattutto sul demonio e i suoi intenti sviatori. L’opera di Wulfstan è una
drastica riduzione della prima (276 righe), contendendo solo 95 righe, scartando gli episodi biblici
marginali, la riflessione sui giorni della settimana. L’obiettivo è sempre quello di elogio del dio
cristiano.
La versione norrena: perché tradotta due secoli dopo, in un luogo e contesto storico diverso? In
Norvegia c’era un re, la popolazione era già convertita al cristianesimo da due secoli. La versione
norrena è considerata una traduzione, commissionata da Haukr Erlensson, figura importante nel
panorama della politica norvegese: utilizzò l’opera per legittimare la sua presenza nel contesto
politico.
È una traduzione “addomesticante” [traduzione orientata alla comprensione del nuovo destinatario –
Lawrence Venuti; l’autore vuole facilitare la trasposizione del testo anglosassone nel contesto
norreno], perché piena di modifiche, con spiegazioni e integrazioni, fraintendimenti del testo di
partenza.
Episodio dell’epidemia ai filistei: viene ripresa, ma l’autore norreno aggiunge, oltre ai topi e alla
peste, i lemming e i vermi. In contesto biblico non potevano esistere: è un tentativo di
appropriazione culturale. L’autore inserisce delle specie note con lo scopo di avvicinare il testo alla
lingua target.
Secondo Ferrari, la traduzione norrena non ha motivo polemico, perché si trova in contesto storico
diverso (no minaccia danese, conversione); sicuramente, cerca di celebrare il cristianesimo, però è
anacronistico, perché già radicato. Potrebbe essere stata scritta per parlare del paganesimo danese e
norreno (parla anche dei suoi antenati, a differenza di Aelfric), però mette in chiaro che, nonostante
fosse successo in passato, ora è diventano solo un ricordo, un capitolo chiuso della loro storia.
[dimostrazione che c’erano contatti tra queste comunità, che non sono chiuse. I testi circolavano].
Uso dell’anglosassone invece che il latino
 Ferrari: condivisa a livello scientifico. Il pubblico di Aelfric è colto al punto forse di
comprendere il latino, ma non in modo approfondito. È anche un pubblico laico: non è per
forza ecclesiastico, rivolgendosi anche a tutta la popolazione in grado di comprendere la
lingua anglosassone. La volontà di Aelfric è didattica, quindi permettere di comprendere,
imparare, mettere in pratica molti concetti, anche se non chiede di non sforzarsi di
comprendere il concetto di trinità, calcando piuttosto sulla cieca fede.
 Hellen Gittos: si chiede qualora il destinatario a cui scrive, solitamente specificato nelle sue
opere, sia reale oppure si tratti di una strategia, o convenzione? Mette a confronto le opere di
Aelfric con quelle di suoi contemporanei, rilevando che la specificazione del destinatario
ricorre anche presso altri. Dunque, crede che sia solo un espediente retorico: è un
destinatario vero, o c’è altro?
Si tratterebbe di una convenzione: c’era un intento didattico, che molti non conoscessero il
latino, che scrivesse per un pubblico non molto colto, ma non è un destinatario reale al
100%. Solitamente la lingua della chiesa è il latino, perché ha dignità letteraria tramandata
nei secoli (élite, colto). Le lingue volgari non avevano questa autorità, dunque molti scrittori
scrivevano in latino per dar rilievo alle proprie opere, fingendo di non essere a proprio agio
in volgare. Potrebbe essere una sorta di espediente: Aelfric, Beda, e altri, fossero a loro agio
ad usare il volgare, ma che non la usassero per il poco prestigio. Tuttavia, non risponde alla
realtà: si potrebbe avere competenze nella propria lingua, ma la lingua in cui studia è il
latino: mancherebbe la terminologia. Conoscere una lingua non ti permette di usarla in
ambiti diversi, o in registri diversi.
Aelfric usava l’espediente retorico per dipingersi come a disagio a scrivere in anglosassone;
un altro scopo potrebbe essere quello di alzare la dignità a questa lingua. L’operazione finale
era culturale, elevando la lingua.
Il programma culturale di Alfredo e le sue traduzioni ha permesso a Aelfric, un secolo dopo, di
scrivere in anglosassone.

Tradizione tedesca
Abbiamo una buona quantità di formule magiche, che sopravvivono in qualche modo, dato che sul
continente la repressione e cancellazione della cultura pagana era molto marcata e violenta (Carlo
Magno), laddove in Inghilterra il rimpiazzo del paganesimo è più blando.
Le formule magiche ci sono pervenute in modo marginale, letteralmente: le si trovano soprattutto ai
margini nei manoscritti, o nelle ultime pagine. Perché? Nelle campagne, dove il cristianesimo non è
così presente, alcuni monaci vivevano la commistione di elementi pagani e cristiani, grazie anche al
contatto col popolo. Il motivo per cui vengono scritte risiede nella contemporaneità: il cristianesimo
tollera i residui di un pensiero magico. Nel pensiero magico, bisogna cambiare la realtà a proprio
favore, non c’è l’intervento divino, ma un elemento diretto (mago con l’atto di parola) oppure
secondo l’analogia e la similitudine [vedi appunti anno scorso]. Anche la reliquia funziona
secondo questo sistema.
Può avere sovrapposizioni anche con la medicina: può essere praticata da tutti, non ha bisogno di
riti, ma si devono seguire le ricette. Può accadere che vengano alterate per migliorarle, tuttavia non
poteva accadere con la magia.
In un sistema culturale, religioso, politico, economico, potrebbero convivere diverse forme di
tradizione con un nuovo elemento. Un esempio, il cristianesimo può riflettersi sui vari settori del
sistema, ma nessuno di questi viene influenzato allo stesso tempo; col cristianesimo, vengono
mantenute vive delle tradizioni superstiziose o religiose precedenti, soprattutto in luoghi più isolati.
Anche nella bibbia c’è della magia, distinta dal miracolo: un esempio è quello della gara di magia
tra i savi e incantatori del faraone e mosè. Si dà per scontato che al di fuori della religione ebraica,
ci siano altri, al di là del dio cristiano, che possano adoperare prodigi.
Già Beda racconta di Imma, un guerriero prigioniero di una battaglia. I suoi carcerieri non riescono
a legarlo: sospettano di stregoneria. Siamo a fine 600, dunque sono già convertiti. Chiede al
prigioniero se conoscesse le litteras solutorias (segni solutorii). Nell’opera di Beda, all’epoca di
Alfredo, viene tradotta in alysend rune (rune che sciolgono: rune hanno potere magico). Beda,
invece, sostiene che sia un miracolo: il fratello di Imma era monaco e celebrò una messa nella
convinzione che fosse morto. Questo produsse miracolo.
Aelfric riprende la vicenda, parlando di bastoncini runici (Runstàfun: staf > bastoncino).
Formule magiche di Merseburgo
Ambito monastico, poste a margine. Si trovano in Sassonia. Il manoscritto con il testo principale è
del nono secolo (800), mentre la scrittura delle due formule è successiva, risalendo al decimo
secolo. È un indizio chiaro del riutilizzo dei manoscritti.
Le formule magiche hanno una tradizione antica, tramandate per secoli, adattate e modificate.
Il manoscritto probabilmente proviene da Fulda, centro principale, periodo della conversione dei
sassoni.
[atti linguistici e linguaggio magico: appunti anno scorso]
Sono tramandate, ma non è detto che siano tedesche. È stata individuata una formula antico-indiana.
Queste formule possono derivare da un patrimonio indoeuropeo comune, oppure frutto di
poligenesi, ossia la nascita di qualche cosa di simile in diverse culture.
 Triplice ripetizione di una struttura
 Tentativo di aggiustare ciò che è stato fratturato

Eroi: le saghe e le leggende


Legenda: radice di legere; neutro plurale, gerundio, “cose che devono essere lette”. Sono storie
fantastiche che solitamente riguardano i santi (quindi cose da leggere ai fedeli).
Servono per dare una spiegazione della realtà intorno a noi, come il mito. Si basano su vicenda
concreta per spiegare un elemento astratto.
Saga: dal norreno, segja, verbo. Ted. Sagen, “dire”. Nascono nel mondo islandese tra il 12 e 14
secolo, con l’arrivo del cristianesimo. Sono racconti che riguardano le storie delle famiglie che
hanno colonizzato l’Islanda, passando poi ai re, a personaggi più importanti.
Ve ne sono 7 gruppi, ma quelli più rilevanti erano quelli che datavano alle vicende della Norvegia e
del Continente, prima dell’esodo, ed hanno tema fantastico. Sono dette “saghe del tempo antico”.
Saga dei Volsunghi, preservata nello stesso ms. di quella di Ragnarr.
Le saghe mettono in scena figure eroiche, che hanno notorietà che va ben oltre dall’area di origine.
In quella dei Volsunghi (-ung, -ing: appartenenza a; appartenenti a Vols, discendente di Odino), il
protagonista è Sigurdr. Nella tradizione tedesca si chiama Sigfried, nella saga dei Nibelunghi, più
adattato allo spirito culturale cortese nel continente.
Nel Beowulf si trova un episodio, quello di Sigemund e Fìtela. All’interno del poema troviamo
digressioni e altri racconti. Beowulf è un eroe svedese in cerca di gloria; si dirigerà a Heorot, in
Danimarca.
Dopo aver ucciso Grendel, durante il dream, lo scop ricorda gli eroi antenati, come Sigemund, che
uccise un drago (anticipazione di quel che succederà alla fine, è un’analogia).
Contesto cortese e cultura cristiana.

Saga dei volsunghi


È una saga del 1200 attestata in un manoscritto più tardo. Rientra tra le saghe del tempo antico, cioè
che precede la colonizzazione dell’Islanda.
Sono narrazioni per crearsi un antenato illustre, che in questo caso è Odino, capostipite. Frequente è
l’elemento della magia. Odino compare aiutando, o ostacolando, riconoscibile o meno. Sigmundr ha
una sorella gemella, Signy (nomi allitteranti): è una figura femminile, che godeva certe libertà, ma
solo sotto tutela maschile. Le donne hanno figura di tessitrici di pace, perché date in spose alla parte
nemica per garantire la pace, anche se non sempre molto duratura, dilaniandola tra le due sippe,
quella del marito e quella del padre; sono anche profetesse e maghe. Signy rappresenta la
caratteristica classica della donna, quella di sposa e anello tra due parti nemiche.
Il nemico decide di uccidere tutti i figli di Volsungr e Signy, per salvarli, suggerisce al marito di
metterli al palo. Vengono legati a un palo nel bosco, luogo pericoloso in cui vivono i lupi. Ogni
notte una lupa mangia uno dei figli (9 notti); se ne salva uno, il gemello.
La sorella fa mettere il miele sul volto del fratello, al che la lupa gli leccò il volto e la bocca.
Sigmundr le morde la lingua e, nel tumulto, il palo si spezza. Si costruirà una capanna sottoterra.
Una volta che il figlio maggiore compie dieci anni, la madre lo manderà di Sigmundr, tessendo una
rete per vendicarsi della morte della sua famiglia.
Deve verificare se i figli sono all’altezza di essere Volsunghi: li metteranno alla prova, scoprendo
che non ne sono all’altezza. Per salvarlo, bisogna che vengano al mondo figli del loro stesso sangue,
dunque decide di farne col fratello. Scambia il suo ruolo con una strega e giacerà col fratello, da cui
avrà un figlio, Sinfiothli (Fìtela nel Beowulf).
Vestiranno pelli di lupo e si addestreranno in combattimento.
Verranno catturati dal re, dopo che il figlio li vede e avvertirà il padre (verrà ucciso dalla madre).
Verranno seppelliti vivi, ma Signy vi gettò un po’ di fieno, che nascondeva il lardo, che conteneva
una spada. Riuscirono ad uscirne e appiccarono fuoco alla reggia.
Sigmundr diventerà il re, dopo la morte del nemico e della sorella.

La vicenda di Signy e la morte del marito è stata ampiamente interpretata: potrebbe esserci il
residuo di un rito, attestato tramite il sanscrito “la buona moglie”, secondo cui la donna debba
seguire il marito alla morte, per mantenere intatto l’onore.

Sigmundr si sposerà poi con un’altra donna, Hjordis, Alla morte di lui, le dirà che partorirà un figlio
di sangue Volsungico, che potrà operare la vendetta. Questo figlio sarà Sigurdr/Sigfrido. Importante
anche il dettaglio della spada, solitamente passata in eredità, che viene spezzata in battaglia, come a
destinare alla morte Sigmundr.
Per una qualche ragione, nel Beowuld viene attribuito a Sigmundr l’uccisione del drago.
Ibn Fadlan: descrive un funerale del popolo dei Rus’ (popolo svedese che andrà verso est), essendo
lui un funzionario in viaggio; troviamo anche descrizioni di sacrifici umani. Non troviamo questo
tipo di immagini nelle fonti pervenute: vengono omesse? Nel mondo anglosassone, questi aspetti
sono più censurati, essendo un mondo già permeato dalla buona creanza cristiana, a differenza della
tradizione norrena, più esplicita.
Componimento del Beowulf
Poesia nella poesia: lo scop intrattiene gli abitanti di Heorot durante il dream, celebrando le glorie
passate.
prima:
 Spada che si conficca in una roccia
 Uccisione del drago, anche se nella saga non c’è questo avvenimento
 Celebrazione della figura di Sigemund come positivo e negativo
Cotton Vitellius A XV, non più tardo dell’anno mille, ottavo metrico. È una copia.
Cronologicamente viene prima della saga dei Volsunghi. Può essere che quest’ultima abbia
invertito, oppure che il Beowulf fosse stato composto con qualche variazione, presa magari da una
vecchia cultura danese, anche se non ci sono le fonti. O c’è una vicenda con un drago, che la saga
non riporta, oppure l’autore del Beowulf ha commesso un errore
Tema del coraggio più volte ripetuto.

Il drago
Chiamato Wyrm nei testi germanici, ma anche draca, dal prestito latino.
Sulle navi e lo stendardo il serpente rappresenta la forza e l’aggressività. Il verme/serpente/drago ha
forma allungata, ma si arricchirà di elementi col tempo: può avere zampe, averne solo due davanti,
oppure strisciare; col tempo acquisiranno ali e fiato di fuoco. È un animale fantastico, che, come il
diavolo, evolverà nel tempo. Il serpente ha connotati positivi inizialmente, ma acquisirà elementi
negativi per contrastare il credo orientale.
Il drago minacciava la società e l’ordine, è il caos, un ostacolo per gli elementi naturali; esso vive
nella terra, a cui è collegato; se vola, è legato all’aria; se sputa fuoco, ha a che fare col fuoco;
oppure vive nell’acqua. L’eroe deve sconfiggerlo per dare ordine alla società.
La figura del rettile è molto ambivalente a seconda del contesto, può essere anche simbolo fallico e
fertile.
Nella letteratura latina ci sono elementi che ricordano l’esistenza del drago nella cultura cristiano,
per esempio:
 Isidoro Di Siviglia scrive che il drago è il più grnade di tutti i serpenti, riducendolo
all’elemento di sola grandezza.
 Meraviglie d’oriente, tradotto in anglosassone: vengono nominati i draghi, sempre con
connotati di grandezza.
 La bibbia introduce nell’apocalisse l’immagine del drago, con sette teste, dieci corna,
collegato all’antico serpente, testo che dimostra come nel tempo il serpente della genesi
venga associato al demonio.
 Drago nell’agiografia: san Giorgio, che con la sconfitta del drago ottiene la conversione del
popolo soggiogato dal drago (sincretismo).
 Santa margherita di Antiochia, incarcerata visitata in cella dal demonio in forma di drago.
Il terzo scontro di Beowulf ha luogo senza l’aiuto dei compagni, a differenza dei primi due scontri:
Beowulf è anziano, il comitatus si fa meno presente (già nella seconda vicenda non entrano nello
stagno per uccidere la madre di Grendel), tant’è che col risveglio del drago scappa nel bosco.
Nella saga dei Volsunghi: Sigurdr verrà allevato da un fabbro, Regin, che aveva due fratelli: Fafnir
e Otr (otter in inglese moderno).
Il fratello Otr assumeva sembianze di lontra per cacciare; Fafnir era grosso e sinistro, fratello avido;
un nano di nome Andvari dimorava in una cascata sotto sembianze di luccio: Otr cacciava presso
quella cascata. Odino, Loki e Hoenir vi giunsero: Loki colpì a morte la lontra, la scuoiarono,
giunsero presso i due fratelli, li posero in ceppi, esigendo un riscatto: riempire la pelle con oro,
ricoprirla dall’esterno di oro rosso; inviarono Loki a procurarsi l’oro presso il nano. Loki rubò un
anello, oltre a portarsi via l’oro, quindi il nano maledì l’oro.
Fafnir uccise il padre, occultandone il corpo e impossessandosi dell’oro. Regin resta senza nulla.
Fafnir divenne così snaturato, rifugiandosi in luogo desolato, diventando un serpente, ossia drago.
[drago come metamorfosi di un uomo malvagio]
Nel Beowulf non precisa questa metamorfosi. L’oro verrà chiamato “il riscatto della lontra”.
Sigurd chiederà a Regin di forgiargli nuovamente la spada del padre per poter andare ad uccidere il
drago.
Fafnir striscia e vive vicino ad una fonte d’acqua. Si insiste sulla sua grandezza.
Regin gli suggerisce di scavare una fossa e trafiggerlo al cuore mentre striscia, ma c’è la questa di
annegamento nel sangue. Un saggio gli suggerisce di scavare più di una fossa [è odino]. Regin lo
sta ingannando.
Elemento del veleno che sputa la sua bocca, invece che il fuoco.
Sigurd non dirà il nome al serpente, perché Fafnir potrebbe maledirlo in punto di morte.
Inizia un certame di sapienza: è una sfida, già vista tra Odino e il gigante. Il drago possiede
comunque sapienza: la sua uccisione implica impossessarsi di quest’ultime.
Regin vorrebbe uccidere Sigurd.

Nella saga dei volsunghi accade molto spesso che ci siano fratricidi, matricidi e simili,
perché sono fatti che accadono anche nella realtà storica, nella vita quotidiana della
gente comune, e le saghe rispecchiano questa cosa.
★ il tesoro è il simbolo del potere
★ sigurdr deve dimostrare la sua bravura e il suo coraggio
○ uccidere il drago è per lui una prova di iniziazione, che gli permette di entrare
nell’età adulta
○ tramite quest’impresa sigurdr dimostra coraggio e forza
★ reginn consiglia sigurdr di uccidere il serpente scavando una fossa e mettendosi
sotto, ma reginn è un ingannatore, e a questo punto interviene odino sotto forma di
vecchietto per aiutare sigurdr
★ prima che il drago muoia lui e sigurdr hanno una gara di sapienza
★ il drago lancia una maledizione sul tesoro e su chiunque lo possegga
○ nella saga dei nibelunghi ci sarà una guerra con la popolazione dei burgundi,
che moriranno tutti perché cercano il tesoro che si trova nel reno
○ il tesoro è simbolo di potere ma porta a una maledizione
■ l’avidità risulta inutile, perché quello dei burgundi è nel reno e quello di
beowulf viene bruciato
★ reginn non si accontenta però del tesoro preso con sigurdr
★ capitolo 19
○ il narratore della saga ricorda ancora il valore della fama
○ reginn inizia a realizzare cosa deve fare per prendere tutto il tesoro
■ accusa sigurdr di aver ucciso suo fratello
■ per una logica perversa ora lui chiede vendetta
○ reginn dichiara che il merito è della spada che lui ha fondato, non di sigurdr
■ in realtà è vero che sigurdr senza spada non fa nulla, ma neanche la
spada da sola fa tanto
■ sigurdr dice quindi che è importante non solo la spada ma anche il
cuore di chi la impugna
○ mentre discutono sigurdr estrae il cuore del drago
■ reginn beve il sangue di fafnir
■ reginn chiede a sigurdr di cuocergli il cuore del fratello per mangiarlo
● = impossessarsi di tutto quello che possiede l’altro, della sua
sapienza
■ a questo punto sigurdr mette il pollice sul cuore per controllarne la
cottura, ma si scotta, così si succhia il pollice
● elemento che sa di infantile
● sigurdr così diventa in grado di capire e parlare il linguaggio
degli uccelli
● pollice della sapienza
● gli uccelli (cinciallegre) lo metteranno poi in guardia rispetto
alle reali intenzioni di reginn
● vedi i corvi di odino, che guardano il mondo e poi gli riportano
tutto
● nella saga di ragnarr ci viene detto che questa capacità viene
passata alla figlia, che quindi sarà in grado di capire il
linguaggio degli uccelli
★ capitolo 20
○ sigurdr mangia il cuore del serpe
○ parlano gli uccellini
■ dicono che sigurdr dovrebbe uccidere reginn per anticipare e fare
esattamente quello che il fabbro vorrebbe fare con lui: ucciderlo per
prendersi il tesoro
○ sigurdr brandisce la spada gramr e uccide reginn
■ mangia il cuore
■ va a prendere il tesoro del drago
■ prende l’elmo del terrore, la corazza d’oro e altri elementi di pregio
■ il drago era un uomo, e quindi per questo ha anche oggetti da uomo
○ il tesoro era così grande che non bastavano due cavalli per portarlo via
★ poi sigurdr incontrerà brunilde
○ lei ha subito due punizioni da parte di odino
■ giacere addormentata + doversi sposare
■ lei non voleva sposarsi perché era una guerriera
■ quando sigurdr la salva svegliandola si innamorano, ma poi lui se ne
dimenticherà e nascerà un triangolo amoroso
○ storia che riecheggia quella della bella addormentata
★ pietra rasmund
○ disegno che ha una cornice che sono due serpenti
○ iscrizione runica, che narra di due figure, una moglie che parla della morte del
marito/figlio, il cui nome inizia per S, cosa che fa pensare a sigurdr
○ c’è rappresentato un omino che uccide il drago → sigurdr
○ un altro personaggio ha una sorta di incudine → fabbro reginn
○ cavallo che porta il tesoro
○ le cinciallegre che parlano a sigurdr
○ omino con la testa mozzata → reginn a fine racconto
★ anche nella tradizione germanica siegfried è molto importante, è l’eroe per
eccellenza
Saga di Ragnarr
★ compare nello stesso manoscritto tardo, del 1400 circa
○ il racconto è anteriore, circa del 1200
○ nella versione che c’è nello stesso manoscritto abbiamo un capitolo iniziale
che non viene riportato negli altri frammenti
○ il capitolo iniziale rappresenta una figura che fa da raccordo, la figlia di sigurdr
e brunilde
■ nella tradizione norrena questa figlia si chiama Aslaug
■ non cresce coi genitori
● sigurdr muore e anche brunilde perché non resiste alla
sofferenza
■ problemi di abbandono
■ anche lei cresce con un tutore, Heimir, che era stato anche il tutore
della madre
★ capitolo 1
○ heimir scopre che sigurdr e brunilde sono morti
■ aslaug ha tre anni
■ heimir si rende conto che avrebbero cercato di uccidere aslaug
■ è preoccupato per lei e cerca un modo di tenerla nascosta
■ la nasconde in una cetra con una cassa armonica così grande che
potesse entrarci la piccola aslaug insieme a una parte del tesoro
■ parte quindi per andare fino al nord
○ mentre viaggiano lui la lava e la nutre con il crescione
○ quando aslaug piange lui le suona la cetra
○ heimir conosce le arti necessarie per una persona di rango
○ arrivano in una masseria in norvegia meridionale
■ qui vivono un vecchio di nome aki e sua moglie grima
■ grima è infausta, malvagia, porta rancora
● lo capiamo dal suo nome
● ita: gramo
○ un giorno il vecchio è nella foresta quando arriva heimir e grima gli chiede chi
è → ospitalità importante per i germani
■ lui non le rivela il suo nome
■ dichiara di essere un mendicante
■ lei si accorge che dalla cetra fuoriesce un pezzo di tessuto pregiato +
sotto gli stracci di heimir vede un anello d’oro
● l’anello ricorre molto spesso con significati diversi: qui è sinonimo di
ricchezza del mendicante
○ grima gli dice che potrà dormire ma fuori dall’edificio principale
■ lo porta nel granaio dove lui si addormenta
○ quando il vecchio torna a casa è stanco e mal disposto, e si arrabbia perché
la moglie non aveva fatto niente che fosse di qualche utilità
■ lei gli racconta di heimir e delle ricchezze che immagina si porti dietro
■ ritiene che lui sia vecchio e tardo, anche se ammette che forse tempo
addietro era astuto
○ la moglie grima è avida e vuole guadagnare, mentre il marito è più
accomodante
■ lei lo istiga
■ grima gli dà del pusillanime
● gli dice che o aki lo ammazza o lei se lo prende per marito e
scacciano insieme aki
● grima mente dicendo che heimir gli aveva fatto delle proposte
sconce
○ il narratore spiega che in quella casa era la donna ad avere il comando
○ alla fine aki si convince e va ad uccidere heimir, lo ferisce gravemente e si
racconta che urlò con tale forza da buttare giù la casa perché i pilastri non
sapevano reggere
■ laconicità: heimir viene colpito e questo fu tutto
■ nel mentre grima prende la cetra e si allontana
○ ammazzano heimir senza però aver prima controllato che ci fosse il tesoro
dentro la cetra
■ quando la aprono (rompono) trovano dentro la piccola aslaug
■ il marito qui incarna la funzione di saggezza e prudenza e dice una
frase gnomica → hanno tradito il principio dell’ospitalità e ora ne
subiranno le conseguenze
○ provano a chiedere a aslaug chi sia ma lei non risponde
○ decidono quindi di tenere la bambina e darle un altro nome, tenendola come
schiavetta
■ le danno il nome della madre di grima → kraka (cornacchia)
■ aki però dice che la figlia è troppo bella per loro e non la si può
scambiare per figlia loro
■ grima decide quindi di farla calva, metterle del catrame in testa e
metterle un cappellaccio
● al massimo si potrà pensare che io stata bella in gioventù
■ aslaug non parla e per questo pensano che sia stupida
★ questo capitolo non c’è negli altri testi che riportano questa saga
★ capitolo 2
○ è il primo negli altri testimoni
○ introduce un’altra figura femminile → Thòra
○ le due figure femminili sono prima e seconda moglie di ragnarr (aslaug e
thora)
○ thora è figlia di una figura importante, Herrundr, che è uno jarl
○ thora è anche detta cervo della cittadella
■ animale importante, molto positivo
■ anche il palazzo del beowulf si chiama heorot
○ territorio dei gauti, di cui herrundr è jarl
○ iperbole (esagerazione) nella descrizione di thora
■ la più cortese
● il termine cortesia nasce nella cultura francese quando nasce
la corte nell’11esimo secolo
● la cortesia è quell’etichetta, quel modo di comportamento che
caratterizza la vita di corte
○ nome metaforico di thora→ kenning
■ metafora: si designa un elemento indicandolo con qualcos’altro
■ molto usata nella poesia scaldica
■ cervo della cittadella è la kenning
○ lo jarl amava molto sua figlia e le ha costruito un quartiere intero,
proteggendola con una sorta di recinto di assi
■ le portava qualcosa tutti i giorni per darle qualcosa con cui giocare
■ le fa però un regalo inappropriato, pur con le migliori intenzioni
● le regala un serpentello molto grazioso
● la prof la interpreta come una pratica sessuale
● la serpe sembra innocua, e quindi lei la mette in una
cassapanca con un po’ d’oro
○ il rettile però cresce a dismisura, e anche l’oro aumenta
contemporaneamente
■ ritorna l’associazione tra serpente, drago e tesoro
■ da un lato è un vantaggio, perché l’oro aumenta, ma dall’altro il
problema era che il serpente cresce
○ con il passare del tempo il serpente si trova al di fuori dell’edificio con la testa
e con la coda
■ faceva un cerchio intorno al castello, un po’ come il midgardsormr con
midgard
■ nessuno gli si avvicinava se non il tipo che gli dava da mangiare
● mangiava un bue alla volta
○ lo jarl per risolvere il problema decide di fare un giuramento
■ chiunque riuscirà a uccidere il drago, avrà in sposa mia figlia
● di nuovo un matrimonio imposto
■ avrebbe poi dato in dote alla figlia il tesoro sotto al rettile
★ capitolo 3 ragnarr uccide il serpente
○ nella cultura dell’oralità non c’era suspence
○ i racconti già li conoscevano, quello che varia è come li si racconta
■ in questo sta l’abilità del cantore, che mette insieme sempre gli stessi
elementi ma in modo diverso
○ la prima moglie di ragnarr quindi sarà thora
○ ragnarr
■ esiste una figura del IX secolo attestata in tanti testi latini (tra IX e
11esimo secolo) che riportano degli attacchi dei vichinghi, e un nome
che ricorre è quello di reginerus, principe/re dei pirati (norreni), a cui
vengono imputati una serie di crimini efferati (distruzione delle città,
attacco a parigi
■ ogni monastero aveva la sua serie di annali, per cui raccontano delle
storie diverse legate a lui
■ ad ogni modo è interessante che ci sia questa figura che ritorna
○ nel tempo vengono mischiate e sovrapposte la storia effettiva e gli elementi
della leggenda
■ commistione tra storia, leggenda e mitologia
■ questo crea anche degli anacronismi
■ i fatti vengono distorti a volte intenzionalmente a volte no
○ ragnarr vive nel periodo in cui regna sigurdr armilla
■ armilla sarebbe hring, una sorta di bracciale
● elemento distintivo usato come appellativo
■ re potente → si rievoca brevemente la sua battaglia
■ ragnarr risulta essere figlio di questo sigurdr
● imponente
● di bell’aspetto
● intelligente
● magnanimo con i suoi
○ bisogna dividere il tesoro, essere generoso, per
conquistarsi la generosità dei seguaci
● terribile con i nemici
● essendo un eroe, serve usare l’iperbole per rappresentarlo
○ appena ebbe l’età giusta
■ molto giovane, ha 15 anni
○ ragnarr venne a sapere della promessa dello jarl, ma non gli diede
importanza
■ si vede fare delle vesti speciali
● brache di cuoio → in realtà sono peli rivestiti di pece conciati
in qualche modo
● queste vesti dovevano essere ignifughe per resistere al fuoco
del drago e eventualmente al suo veleno
● tutte molto rinforzate per renderlo il più possibile invulnerabile
○ la vicenda si svolge dopo il disgelo
○ ragnarr va nei territori dello jarl
■ sbarca solo soletto nella spiaggia → l’eroe è sempre solo
■ si reca verso il recinto delle assi dove si trova il serpe quando ancora
tutti gli uomini dormivano
○ ragnarr colpisce il serpente più volte
■ la punta della sua lancia si stacca dall’asta
● lui stesso prima aveva tolto il chiodo che fermava la punta
■ prima di morire, il serpente emette un grido potente
○ il sangue del serpente colpisce ragnarr in mezzo alle spalle
■ lui però è protetto dalle sue vesti speciali
■ nella versione tedesca dei nibelunghi, sigfrido si bagna sotto il sangue
del drago, ma una foglia di tiglio dall’albero gli cade tra le spalle, ed è
l’unico punto in cui non è invulnerabile (il sangue lo rende
invulnerabile)
● nella versione nordica, il suo corrispondente è sigurdr che si
lecca il pollice sporco
○ al grido del serpente si svegliano tutti, e scappano per proteggersi dal sangue
○ thora vede ragnarr, gli chiede chi è e chi cerca
■ ragnarr quindi si ferma e recita una strofa
■ le saghe nascono dopo la poesia orale, che necessita di elementi
specifici (ritmo, allitterazione ecc), ma comunque incorporano
componimenti poetici nella prosa
● questi componimenti hanno tanti ruoli diversi
○ ragnarr ha lasciato dentro la punta della lancia per dimostrare che era stato
lui ad ucciderlo
○ parte in prosa
■ ragnarr ha 15 anni
■ lui ha sconfitto il pesce del suolo/pesce della terra
○ ragnarr sembra a thora molto più grande della sua età
■ pensa che sia una creatura di natura non umana
■ lei poi se ne va nelle sue stanze e si addormenta
○ il mattino dopo trovano il serpente morto
■ lo jarl quindi cerca un modo per poter trovare ragnarr
■ thora suggerisce di far riunire tutti gli uomini e poi controllare a quale
lancia appartiene la punta
● le donne fanno spesso la figura di persone intelligenti
★ capitolo 4
○ ragnarr va all’assemblea
■ si stupisce che ci sia così tanta gente
○ lo jarl reclama silenzio
■ hwæt!= silenzio
■ riferisce la promessa che aveva fatto a chi avesse ucciso il serpe
■ dice che avrebbe premiato sia che fosse uno di rango nobile che
umile
○ thora aveva suggerito di fare una cosa del genere anche perché lei aveva
visto chi era e quindi non era una gran scoperta per lei
○ quando si scopre che è ragnarr, lui diventa un grande eroe
■ quindi lui chiede a thora la sua mano
■ banchetto
■ cerimonia
■ si sposano
○ lui regna amando molto thora
■ hanno due figli
● di notevole statura e tratti aggraziati → erano più forti degli altri
● hanno ricevuto un’educazione adatta a persone di alto rango
○ ma dopo qualche tempo thora si ammala e muore
■ lui non vuole più amministrare il suo regno, quindi lo lascia ad altri e
lui torna ad organizzare razzie piratesche come faceva prima
● piratesche= vichinghi
Vikings e saga di Ragnarr
★ vikings basata sulla saga di ragnarr
○ mix tra diverse saghe, non solo quella islandese
■ gesta danorum → testo che vuole essere storiografico, ma è un tipo di
storia che si mescola tantissimo con la parte mitologica
● autore: saxo grammaticus
○ periodo storico
■ serie: VIII-X secolo
● data certa: attacco al monastero di lindisfarne (793 dc)
■ saga: primi 80 anni del IX secolo
■ gli aspetti cronologici non sono rispettati né nella saga né nella serie
★ postille
○ postilla su sutton hoo: tombe con alcune navi interrate, una anche di 27m,
tomba di un re
■ conteneva anche una stanza interrata che doveva contenere il corpo,
il tesoro, l’elmo, la cetra
○ postilla sul corno
■ molti fatti con parti di animale
■ impo: corno d’oro di galleus
■ tra i longobardi c’erano anche dei corni di vetro colorato
■ serviva sia per bere che per suonare
★ ambientazione
○ serie
■ villaggio di kattegat in norvegia confinato tra montagne e mare
■ diventerà uno dei centri più importanti della regione
○ saga
■ non si parla di kattegat
■ non esiste questo villaggio
■ nella realtà è il nome dello stretto
○ inghilterra
■ northumbria
● re ella
○ non un re coraggioso
○ si allea con ecbert contro ragnarr
■ wessex
● prima moglie di ragnarr riceve in dono un pezzo di terreno da
ecbert per poter far coltivare la terra dai propri compaesani
■ postilla: tutti i regni sassoni sono spt nel sud, gli angli hanno
conquistato il nord, e poi il kent ha avuto una mescolanza di
popolazioni
● nel wessex c’è il regno di alfredo, che poi si espanderà
inglobando gli altri
● la northumbria poi diventerà il cuore del danelaw → è
essenzialmente danese, dall’886 circa si dividono il territorio
danesi e inglesi
★ lagertha
○ prima moglie di ragnarr nella serie
■ nella saga non si chiama così
■ la si ritrova nei gesta danorum
○ secondo saxo era la moglie più amata
○ serie
■ una delle shield-maiden più famose
● guerriere con lo scudo
■ prima moglie e più amata di ragnarr
■ madre di bjorn e gyda
■ passione per l’avventura, determinazione, ambizione, desiderio di
governare
■ partecipa a varie razzie in inghilterra
■ inizialmente diventa uno jarl e poi la regina di kattegat dopo la morte
di ragnarr
■ con i nemici è molto feroce
■ crede agli dei
● pratica sacrifici anche umani
● postilla: nel mondo anglosassone cancellano ogni elemento
crudele e le saghe non ci raccontano di sacrifici umani, cosa
che invece fanno narratori esterni
○ ne deduciamo che o gli stessi autori cercano di
dimenticare un passato crudele o se questi sacrifici
umani non c’erano e gli altri narratori hanno calcato la
mano
■ in un momento di collera dopo la morte di ragnarr uccide aslaug
● la vede come una sorta di ostacolo che le ha rubato la vita
■ nella serie è un mix tra lagetha della saga danese e thora + aslaug
della saga islandese
● similitudine con thora nella saga: ragnarr chiede la mano di
thora dopo aver ucciso il serpente → lagetha lo sottopone a
una prova di forza prima che lui le chieda di sposarlo
○ saga
■ non esiste ma viene nominata come prima moglie di ragnarr nei gesta
danorum
■ ragnarr la chiede
★ aslaug
○ serie
■ seconda moglie di ragnarr
■ regina consorte
■ madre di 4 figli
■ era una sorta di veggente
● spesso mentre dorme ha delle visioni
■ ha una relazione anche intima con odino
■ non era una guerriera + non era amata come regina
■ incontro con ragnarr uguale a quello della saga islandese
■ similitudine con la saga
● prevede la nascita di due figli, uno dei quali nascerà “senza
ossa”, quindi sarà uno storpio
● prova di saggezza: deve andare ad un incontro “né nuda né
vestita, non avere fame né essere piena, non essere
accompagnata da un uomo né andare da sola”
○ saga
■ seconda moglie di ragnarr + hanno 5 figli
■ figlia di sigurdr e brunhild, cresciuta da una coppia di poveri contadini
■ saggia, astuta, regina amata, guerriera coraggiosa
■ partecipa alla vendetta per la morte dei figli di thora, combatte come
una valchiria con un altro nome
★ bjorn ironside
○ serie
■ primo figlio di ragnarr e lagertha
■ devoto e leale ai genitori, spt la madre
● le resta accanto quando il padre non lo fa
■ intelligente, determinato, impaziente
■ guerriero, leader ed esploratore
■ desidera esplorare terre lontane e scoprire nuove culture
○ saga
■ figlio di ragnarr e aslaug
■ feroce guerriero
■ similitudine
● entrambi si chiamano ironside: qualsiasi guerriero che
iniziasse ad attaccarlo veniva sconfitto, nessuno lo
sorprendeva mai
■ intraprende dei viaggi in inghilterra coi fratelli
■ vendica la morte del padre in northumbria
■ similitudine con la serie
● anche lì fa dei viaggi e vedrà tante culture diversi
■ alla morte del padre diventa re di svezia
★ ivar senz’ossa
○ serie
■ dominato da risentimento, vendetta e rabbia
■ grandi momenti di collera
● uccide il fratello sigurdr in un momento di festa perché ha fatto
una battuta non apprezzata
■ rappresentato come pazzo e vendicativo
■ dedica la vita a vendicare il padre e spt la madre
● molto devoto alla madre
■ poco devoto ai fratelli
■ fonda york e sarà a capo della vendetta contro re aelle
● similitudine: il re viene ucciso
○ saga
■ bello, forte, intelligente
■ uno dei più saggi
● consigliere dei fratelli
■ magnanimo
● quando va a vendicare il padre inizialmente perdona re aelle
■ viaggia in svezia e inghilterra coi fratelli
■ governa in inghilterra fino alla morte
● fonda londra, non york
★ altri personaggi importanti della serie
○ rollo
■ fratello di ragnarr
■ nella saga non se ne parla
■ è il fratello che insidia complotti, trama contro il fratello
■ ragnarr decide di perdonarlo
■ sarà il primo duca di normandia
○ floki
■ impo per l’inizio delle razzie di ragnarr → lo aiuta a costruire navi più
veloci e gestibili in mare
○ athelstan
■ uno dei più grandi amici di ragnarr
■ è un monaco rapito a lindisfarne
■ sembrava si stesse convertendo al paganesimo ma in realtà alla fine
non lo fa
■ quando muore ragnarr entra in un periodo di crisi
○ re aelle
○ re ecbert
■ fondamentale nelle stagioni 3 e 4
■ stringe molte alleanze
○ jarl haraldson
■ primo nemico di ragnarr
■ non vuole che r vada a fare razzie, ma quando torna vuole il suo
bottino
○ jarl borg
■ inizialmente conquista kattegat
Confronto Vikings e Ragnarr
★ saga di ragnarr → 13esimo secolo
★ ragnarr prende il trono del padre sigurdr
○ herrauþr è un re che promette la mano della figlia a chiunque potesse
uccidere il serpente che circonda la cittadella dove vive la figlia
○ ragnarr prende il soprannome di brache di cuoio perché se ne fa costruire un
paio per poter uccidere il serpente senza morire
○ thora muore di malattia
■ ragnarr è nello sconforto più totale
○ durante una delle spedizioni, gli uomini di ragnarr gli dicono che c’è una
donna bellissima, aslaug, e lui incuriosito le dice di andare da lui rispettando
alcune condizioni
■ lei gli dice che non possono fare l’amore per i primi tre giorni o gli
nascerà un figlio senz’ossa, ma lui non la ascolta e nasce ivar
○ aslaug continua a dire di chiamarsi kraka
■ non sappiamo se lei sa come si chiamava perché quando le hanno
affibbiato un altro nome ha solo tre anni
○ aslaug prevede che nascerà da lei un figlio, che si chiamerà sigurdr come il
nonno, e avrà come appellativo “serpente nell’occhio” per una forma
particolare dei suoi occhi + riferimento al fatto che il nonno aveva ucciso fafnir
■ lei ha il potere come il padre di comprendere il linguaggio degli uccelli
e quindi viene a sapere che ragnarr la tradisce, ma ciononostante
rimane comunque con lui
○ il re usa come “arma di difesa” una mucca
■ ha un muggito che spaventa
■ i nemici aggrediti da questa mucca iniziano a combattersi uno contro
l’altro
■ elemento estraniante
○ i figli di ragnarr compiono una vendetta contro gli uccisori dei fratelli senza
però il padre, che ci rimane male
○ aslaug cambia nome più volte
■ inizialmente era appunto aslaug
■ poi diventa kraka
■ alla fine diventa una guerriera e cambia nome di nuovo in randalin
○ ragnarr decide di fare un’ultima avventura → vuole conquistare l’inghilterra
■ parte con due navi non adatte
■ randalin gli dà una tunica che lo difenderà dai colpi
■ il re però lo butta in un pozzo con i serpenti → anche in vikings muore
così
● inizialmente la tunica lo protegge, ma poi il re se ne accorge e
gliela fa togliere
● alla fine ragnarr emette una sorte di profezia, dicendo che
quando lui morirà poi i figli andranno a vendicarlo
★ vikings stagioni 3 e 4
★ tematiche principali e accattivanti della serie
○ violenza
○ azione
○ desiderio di esplorare
○ avventura
○ questi elementi nella saga sono presenti, ma gli elementi più crudi vengono
detti, non descritti
■ nella serie invece sono proprio rappresentati chiaramente
○ dinamiche famigliari + intrighi di palazzo
○ potere
■ l’eroe diventa non tanto quello che compie un’impresa fine a se
stessa, ma anche per acquisire potere sugli altri
Fine presentazione
★ elementi del fiabesco e di magico
○ presenti nella saga
○ la figura di aslaug per esempio è un elemento fiabesco
○ non è molto presente l’elemento magico
■ nelle saghe più antiche era un elemento molto più presente
★ nella serie non si riprende granché la parte delle rune
★ elemento religioso
○ nella serie ci sono due poli, athelstan e floki, da un lato la religione cristiana e
dall’altro la mitologia
○ in mezzo c’è ragnarr
○ anche nel mondo di oggi abbiamo un incontro di religioni e culture
★ quando si affronta l’analisi, il piacere del seguire una serie o un romanzo che
rielabora vecchie storie può essere accresciuto se si riconoscono il significato e il
valore dei singoli elementi
○ uno capisce cosa viene aggiunto, dove è indirizzata l’attenzione dell’autore
★ la storia fa da sfondo vago, giusto per inserire le vicende in un contesto che però è
incoerente → tutto questo però è coerente con la tradizione
○ in ogni caso le rielaborazioni non hanno un obiettivo filologico
Esame
★ si parte dal parlare di qualcosa di più teorico
○ perché c’è sigemund
○ rapporto medicina e magia
○ generi
○ testi
○ contesto culturale
★ lettura e traduzione dei testi
○ leggerli e tradurli è la base per poter passare l’esame
○ se poi si aggiungono degli elementi di analisi il voto si alza

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