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Analisi della Divina commedia e i tre stili di Dante

I modelli danteschi. Dante s'ispira alla Bibbia perché il suo poema, come la Bibbia, nasconde
un significato che va al di là di quello letterale e che è detto significato allegorico (verità
nascosta sotto bella menzogna). Sarebbe poi possibile anche ritrovare altri due significati
nell'opera maggiore di Dante: il significato morale (che i lettori devono sforzarsi di trovare) e
quello anagogico (significato profondamente spirituale).

Dante sceglie Virgilio, autore dell'Eneide, come guida. Dante si ispira all'opera dell'autore
mantovano poiché come in questa opera il protagonista, Enea, scendeva agli Inferi per udire
dall'ombra del padre il destino glorioso della città che egli si appresta a fondare, anche Dante,
uomo vivo, scende nei regni dell'oltretomba, anche se per un motivo totalmente diverso.

I tre stili di Dante. Lo stile del poema di Dante è appunto, come dice il titolo, la Commedia,
opera contraddistinta dallo stile basso e umile, che differisce dalla tragedia poiché
quest'ultima ha uno stile alto e sublime e dall'elegia, che ha uno stile medio e comune. Un
ulteriore elemento che diversifica commedia e tragedia è la materia dell'opera: nella
commedia la vicenda narrata inizia da situazioni difficili, ma finisce bene, mentre nella
tragedia la materia all'inizio è meravigliosa e placida, ma alla fine paurosa. Dante utilizza
comunque nella sua commedia anche lo stile tragico ed elegiaco rifacendosi alla dichiarazione
di poetica di Orazio, che autorizzava la commistione degli stili.

Visione anagogica. Dante nella Commedia non rappresenta solo sé stesso, ma è la figura
esemplare del cristiano in cerca della salvezza. Dante presuppone che il lettore della
Commedia abbia una concezione religiosa della realtà.

Il viaggio. Il viaggio di Dante inizia, probabilmente, la sera del 25 marzo 1300 e


l'attraversamento dell'Inferno dura tre giorni. Dante segue il percorso morale e spirituale che
va dal peccato al pentimento alla salvezza (passando allegoricamente per inferno, purgatorio e
paradiso).

La Commedia comincia nel momento in cui la coscienza di Dante cerca di tornare sulla retta
via. L'Inferno è la cantica concepita con maggior rigore geometrico (architetture). Il
Purgatorio è formato da paesaggi. Nel Paradiso mancano uniformità e gradualità tipici dei
paesaggi: è contraddistinto da una varietà di scenari brusca e contrastante.
La Commedia comincia nel momento in cui la coscienza di Dante cerca di tornare sulla retta
via. L'Inferno è la cantica concepita con maggior rigore geometrico (architetture). Il
Purgatorio è formato da paesaggi. Nel Paradiso mancano uniformità e gradualità tipici dei
paesaggi: è contraddistinto da una varietà di scenari brusca e contrastante.

RIASSUNTO DEI PRIMI 10 CANTI DELL’INFERNO


1. Premesse e ragioni terrene del viaggio.
2. Ragioni sovrannaturali che rendono possibile il viaggio, presentazione di Beatrice.
3. Attraversamento della porta infernale, incontro con gli ignavi, arrivo all'Acheronte e
tragitto sul fiume da parte di Caronte, svenimento di Dante.
4. Arrivo al limbo e incontro con gli spiriti magni.
5. Cerchio 2: incontro con Minosse, visione delle anime dei lussuriosi, colloquio con
Francesca da Rimini.
6. Cerchio 3 - descrizione dei golosi e del demone Cerbero incontro con Ciacco
digressione di Virgilio sulla condizione dei dannati dopo il giudizio universale.
7. Cerchio 4 - descrizione degli avari e prodighi e loro pena cerchio 5 - descrizione degli
iracondi, prepotenti e accidiosi .
8. Attraversamento dello Stige e arrivo alle porte della città di Dite (basso inferno) arrivo
dei diavoli decisi a fermare Dante (prima vogliono far passare solamente Virgilio, poi
sbattono la porta in faccia anche a lui). Dante è spaventato e avvilito. Significato
allegorico: chi come Dante ripercorre la via della penitenza e della salvezza, incontra
vari ostacoli: tentazioni (diavoli), ricordo e rimorso della vita passata (erinni), la
disperazione che impietrisce (medusa). Per superare questi ostacoli la forza della
ragione (Virgilio) è indispensabile ma non è sufficiente: è necessario l'aiuto della
grazia divina.
9. Dante e Virgilio riescono a entrare nella città di Dite grazie all'aiuto di un messo
celeste. Cerchio 6: descrizione degli eretici e loro pena.
10. Stesso cerchio: incontro e colloquio con Farinata e Cavalcante (suocero e padre di
Guido Cavalcanti).

LE PENE DEI DANNATI


Contrappasso: corrispondenza, per contrapposizione o analogia, delle pene dei vari peccatori
con le colpe commesse.

 Ignavi (contr. per contrapposizione) sono costretti a correre dietro ad un vessillo senza
senso (loro che non avevano avuto veri ideali), piangendo e sanguinando per le
punture di mosconi e vespe. Le lacrime e il sangue si raccolgono ai loro piedi e di ciò
si cibano vermi schifosi.
 Anime del limbo nessuna condanna per contrappasso, l'unica punizione è il non poter
giungere alla contemplazione di Dio.
 Lussuriosi (contr. per analogia) come in vita i lussuriosi furono trascinati dalla bufera
del desiderio e della passione, ora vengono travolti da una bufera nell'Inferno.
 Golosi (contr. per contrapposizione) le anime dei golosi sono punite da una pioggia
mista di acqua sporca, grandine e neve che le prostra nel fango riducendole a bestie.
Cerbero li graffia e li squarta con i suoi artigli. I golosi avevano vissuto in mezzo a
cibi raffinati e ora devono stare nel fango puzzolente.
 Avari e prodighi (contr. per analogia) divisi in due schiere, spingono pesanti massi in
direzioni opposte fino a che si scontrano: dopo essersi insultati a vicenda, fanno
dietro-front e ripartono, fino al nuovo scontro dalla parte opposta del cerchio. Questa
pena mette in risalto l'inutile sforzo di chi si occupa eccessivamente delle ricchezze
terrene, per sperperarle o per accumularle. Inoltre, gli avari e i prodighi, come furono
ciechi e senza discernimento, sono ora irriconoscibili e stravolti nelle loro sembianze.
 Iracondi, prepotenti e accidiosi (contr. per analogia) gli iracondi e i prepotenti si
percuotono e mordono a vicenda, come fecero da vivi con gli altri uomini. Sotto il
fango dello Stige stanno gli accidiosi, che non si opposero al male e chiusero nel
proprio egoismo pigro le loro angosce, senza essere capaci della giusta ira e del giusto
sdegno.
 Eretici (contr. per contrapposizione) giacciono in tombe infuocate senza coperchio,
più o me- no calde a seconda della loro colpa: questo sta a significare come già da vivi
essi sia- no sepolti nel proprio peccato, quasi già praticamente morti. Le tombe
verranno sigillate dopo il giudizio finale.

PERSONAGGI INCONTRATI

 Dante: uomo peccatore, si è smarrito in una selva buia (peccato), ha perso la strada
giusta e intende salire su un colle (salvezza) per ritrovare la luce, ma viene bloccato da
tre fiere. Virgilio, guida di Dante (ragione) arriva a salvare Dante e gli prospetta un
viaggio necessario ai fini della sua redenzione spirituale. Durante il poema sarà
possibile osservare vari stati d'animo di Dante.
 Virgilio: guida di Dante attraverso i regni dell'oltretomba, rappresenta la ragione, ed è
stato inviato dalla Grazia Divina al fine di condurre il protagonista nel viaggio di
purificazione.
 Beatrice: viene presentata nel Canto 2 e rappresenta la Grazia Divina Operante.
Beatrice fu il primo amore di Dante e di lei si parlò già nella Vita Nuova; il suo nome
significa "portatrice di beatitudine" e sarà proprio lei a condurre Dante nel Paradiso,
poiché l'entrata è preclusa a Virgilio.
 Caronte: traghetta delle anime dei dannati da una sponda all'altra dell'Acheronte ed è
un demone infernale.
 Paolo e Francesca
 Cerbero
 Ciacco
 Farinata
 Cavalcante.

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