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Gaio Cilnio Mecenate, nato da un’antica famiglia etrusca, è stato un influente consigliere,
alleato ed amico dell’imperatore Augusto. Istituì un circolo di intellettuali e poeti che
incoraggiò e sostenne nella loro produzione artistica perché le loro opere favorivano il
Principato, la grandezza di Roma e le azioni politiche imperiali. Tale circolo manteneva il totale
controllo e costituiva una forma di egemonia culturale, gestendo tutte le produzioni,
vagliandole e censurandole. Mecenate fu promotore di una vera e propria letteratura
nazionale: finanziava opere e rendeva possibile la pubblicazione, scopriva nuovi autori.
Raccoglieva intorno ad Augusto i massimi ingegni dell’epoca, legandoli a sé con rapporti
amicali individuali. In questo modo, controllandoli, gli autori scrivevano testi soprattutto
propagandistici. Con questo suo atteggiamento egli diede un efficace sostegno al regime che
Augusto stava imponendo: molte delle opere prodotte con il sostegno di Mecenate
contribuirono ad illustrare l’immagine di Roma ed anche a sostenere alcune azioni della
politica dell’Imperatore.
L’Eneide è ambientata in luoghi molto diversi tra loro, tanto è vero che si svolge in parte in
Oriente e in parte in Occidente. Il centro dell’umanità e dei popoli, quindi, non è più l’Oriente,
ovvero Troia, ma diventa l’Occidente. Enea e i suoi compagni passano in luoghi dove in futuro
ci saranno battaglie; si avvicendano dettagliati paesaggi naturali a città, fino alle regge di
Priamo e di Cartagine, dove Enea si innamora di Didone, sta con lei per un periodo e poi la
abbandona. Da qui nasce la discordia tra i Romani ed i Cartaginesi. Il poema fu composto nel
momento in cui a Roma si stavano verificando grandi cambiamenti politici e sociali, in quanto
dopo la caduta della Repubblica, la guerra civile aveva scosso fortemente la società e il ritorno
alla pace e allo sviluppo, dopo tanti anni di guerre, stava cambiando il modo di confrontarsi
con le varie categorie sociali e usanze culturali. Per affrontare questa situazione, l'imperatore
Augusto cercava di riportare Roma verso i valori morali tradizionali; l'Eneide raccontava nei
suoi contenuti queste intenzioni, infatti Enea è raffigurato come un uomo dedito allo sviluppo
del suo paese, anziché interessato ai propri problemi, ciò ha reso possibile arrivare alla
fondazione e alla gloria di Roma.