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Per la maggior parte dell'età vichinga venne trasmessa oralmente e le nostre conoscenze al suo riguardo sono principalmente basate su testi
medievali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente all'introduzione del Cristianesimo tra i popoli germanici.
La mitologia norrena si è conservata anche come fonte d'ispirazione letteraria, produzioni teatrali, cinematografica e videoludica, che spesso
ne hanno tuttavia presentato i contenuti snaturandoli.
Indice
Fonti
Cosmologia
Divinità
Vǫluspá: l'origine e la fine del mondo
Il passato
L'avvenire
Re ed eroi
Culto germanico
Centri della fede
Sacerdoti
Sacrifici umani
Interazioni con il Cristianesimo
Nomenclatura dei giorni della settimana
Influenze moderne
Sviluppi musicali
Influenze sulla letteratura fantasy e nei giochi di ruolo
Influenze nella cultura di massa
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Fonti
La maggior parte della mitologia germanica, trasmessa oralmente, è andata persa. Religiosi cristiani hanno recuperato e conservato frammenti
più o meno corposi della mitologia norrena, la variante più tarda (altomedievale) della mitologia germanica. I due nomi principali sono quelli
di Snorri Sturluson (compilatore dell'Edda) e Saxo Grammaticus, autore delle Gesta Danorum. Questi autori adottano un'interpretazione
evemeristica, per cui le divinità norrene sono eroi umani o sovrani divinizzati.
L'Edda in prosa fu scritta probabilmente tra il 1222 e il 1225 da Snorri Sturluson (è detta per
questo anche Edda di Snorri). Nelle intenzioni dell'autore dovrebbe essere un manuale per
aspiranti poeti. La costruzione delle complesse metafore poetiche (note come Kenningar)
alla base della poesia norrena, tuttavia, richiede un'ampia conoscenza del retroterra
mitologico, che qui Snorri espone estesamente.
L'Edda in poesia (detta anche Edda di Sæmundr, in quanto erroneamente attribuita all'erudito
Sæmundr il Saggio) fu scritta sempre nel XIII secolo. Tuttavia, i ventinove lunghi poemi che
contiene risalgono a epoche di gran lunga anteriori, anche sino al IV o V secolo. Di questi,
undici trattano delle divinità, altri di eroi leggendari, come il celebre Sigurðr, il Sigfrido della
germanica Canzone dei Nibelunghi.
Oltre a queste fonti sono sopravvissute diverse leggende nel folklore orale scandinavo e
tedesco, e centinaia di luoghi in tutta l'Europa Germanica prendono il nome dagli dei.
Esistono anche numerose pietre runiche, specialmente in Scandinavia e in Inghilterra, che
ritraggono scene della mitologia norrena, come la pesca di Thor, Odino che cavalca Sleipnir,
Odino divorato da Fenrir, Hyrrokkin che cavalca verso il funerale di Baldr. In Danimarca è
Lo storico e mitografo Snorri stata ritrovata una pietra che ritrae Loki con mustacchi arricciati e le labbra cucite. Sono stati
Sturluson in una illustrazione di anche recuperati idoli che ritraggono Odino (con un occhio solo), Thor (con il suo martello) e
Christian Krogh per l'edizione del Freyr.
1899 dell'Heimskringla
Cosmologia
Secondo la mitologia norrena il mondo sensibile è "Miðgarðr" (lett. "Terra di Mezzo"). Circondata dalle acque, alla sua sommità si trova
Ásgarðr, la dimora degli dei, raggiungibile unicamente tramite Bifrǫst, il ponte dell'arcobaleno. I Giganti vivono all'esterno del mondo,
all'Est, in un luogo chiamato Jǫtunheimr ("Terra dei Giganti"). La dea Hel governa il sotterraneo regno "Helheim" ("Dimora di Hel"), luogo
predestinato ai defunti. Nel Sud vi è l'infuocato e misterioso reame di Muspell, il Múspellsheimr dimora dei giganti del fuoco. Ulteriori
regioni dell'immaginario norreno sono Álfheimr dimora degli "elfi chiari" (ljósálfar), Svartálfaheimr dimora degli elfi oscuri (ma questa
divisione tra elfi è fatta unicamente da Snorri), Niðavellir le miniere dei Nani, Vanaheimr casa dei Vanir.
Divinità
Le divinità sono divise in due classi: gli Æsir (Asi) e i Vanir (Vani). La distinzione non è tuttavia netta: nel passato remoto le due fazioni si
fronteggiarono in guerra, ma in seguito raggiunsero la pace, si scambiarono ostaggi e alcuni membri si unirono in matrimonio. Di determinate
divinità non è chiara l'appartenenza a una delle due classi.
Alcuni studiosi hanno visto in questo racconto di successione divina una trasposizione dell'invasione delle tribù indoeuropee, che
soppiantarono coi loro culti guerrieri le precedenti divinità agricole. Altri studiosi (come Georges Dumézil o Mircea Eliade) considerano la
divisione tra Æsir e Vanir come l'espressione di una divisione strutturale delle diverse funzioni (divinità sovrane, guerriere e agricole) tipica
delle religioni di supposta derivazione indoeuropea, e interamente spiegabile in tal senso.
Gli Æsir e i Vanir sono generalmente nemici degli Jǫtnar (singolare Jǫtunn). Paragonabili ai Titani della mitologia greca, vengono chiamati
Giganti, anche se alcuni suggeriscono, come alternativa, "demoni". Da notare comunque che gli Æsir discendono dagli Jǫtnar, e sia Æsir che
Vanir possono unirsi con loro per generare figli, quando non sono dei mostri. Esistono due classi generali di giganti: Hrímþursar, i "giganti di
brina", e i Múspellsmegir o "giganti di fuoco" anche detti "Figli di Muspell".
Celebri tra gli altri enti divini sono Fenrir il lupo e il Miðgarðsormr, il grande serpente che cinge il mondo, entrambi figli che il dio Loki ha
avuto da una gigantessa. Altre creature spesso citate sono Huginn e Muninn ("pensiero" e "memoria"), i due corvi che mantengono informato
Odino di tutto ciò che avviene nel mondo. Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino, anch'esso figlio di Loki. Ratatosk, lo scoiattolo che
scorrazza tra i rami di Yggdrasill, l'albero del mondo.
Come per molte altre religioni indoeuropee, la mitologia germanica presenta una debole opposizione tra bene e male, tipica invece delle
tradizioni abramitiche mediorientali. Loki, principio del disordine, in molte occasioni aiuta gli dei con la sua astuzia (per preservare l'ordine
cosmico), e in altrettante li insulta e ne causa i lutti. I Giganti, non tanto fondamentalmente malvagi, sono piuttosto rudi, vanagloriosi e
incivili. L'opposizione è più dunque tra un Ordine e un Caos non impermeabili l'uno all'altro.
Il passato
In principio c'erano il mondo del ghiaccio Niflheimr e il mondo del fuoco Múspellsheimr e tra di
essi Ginnungagap, un "vuoto spalancato", nel quale non viveva niente. Qui fuoco e ghiaccio si
incontrarono, dando forma al gigante primordiale, Ymir e alla vacca cosmica, Auðhumla il cui
latte nutrì Ymir. La mucca leccò il ghiaccio, dando forma al primo dio Buri, che fu il padre di
Borr, padre a sua volta del primo Æsir, Odino, e dei suoi fratelli, Víli e Vé. Da Ymir discese
invece la razza dei Giganti. Quindi i figli di Borr, Odino, Víli e Vé, uccisero Ymir e con il suo Pietra runica di Ledberg che
corpo formarono il mondo. potrebbe ritrarre il lupo Fenrir
durante il Ragnarǫk
Gli dei regolavano il passaggio dei giorni e delle notti, così come delle stagioni. I primi esseri
umani furono Askr ed Embla (frassino e olmo), formati dal legno e portati in vita ancora da
Odino, Víli e Vé[1]. Sól è la dea del Sole, una figlia di Mundilfœri, data in sposa a Glenr. Ogni giorno cavalca nel cielo sul suo carro trainato
da due cavalli chiamati Alsviðr e Árvakr. Sol è perennemente inseguita da Skǫll, un lupo che vuole divorarla (probabile spiegazione delle
eclissi), e che prima o poi la raggiungerà. Fratello di Sol è Máni, la Luna, anch'egli inseguito da un lupo, Hati. Uno scudo, chiamato Svalinn,
si interpone tra la Terra e il Sole, per impedire che questi bruci il suolo con la sua eccessiva violenza.
La veggente descrive quindi il grande albero Yggdrasill e le tre norne che tessono le trame del fato ai suoi piedi. Quindi descrive la guerra
primordiale tra Æsir e Vanir e l'omicidio di Baldr. A questo punto rivolge la sua attenzione al futuro.
L'avvenire
Al termine del tempo le forze del caos prenderanno il sopravvento, spezzando le loro catene. Guidate da Loki, daranno il via al Ragnarǫk, la
battaglia finale tra le forze dell'ordine e le forze del disordine. Le due forze contrapposte si annienteranno a vicenda, distruggendo con loro
l'intera creazione. Dalle sue ceneri, tuttavia, un nuovo mondo risorgerà, una nuova coppia originaria, Líf e Lífþrasir (salvatisi dal Ragnarǫk
nascondendosi nel bosco di Hoddmímir o nel frassino Yggdrasill a seconda delle varie tradizioni), ripopolerà Miðgarðr, ricominciando così
un ciclo di ascesa e decadenza.
Gli studiosi discutono sull'eventuale peso di un'influenza cristiana su queste ultime credenze.
Re ed eroi
La mitologia non tratta solo di dei e creature soprannaturali, ma anche di eroi e re. Molti di essi sono probabilmente esistiti e generazioni di
studiosi scandinavi hanno tentato di dividere la storia dai miti delle saghe. Gli eroi più famosi sono senza dubbio Sigfrido e Svipdagr, ma
anche le Skjaldmö erano protagoniste di molte vicende eroiche.
Culto germanico
Sacerdoti
Mentre sembra che sia esistito qualcosa di simile a dei sacerdoti,
questi non assunsero mai il carattere professionale e semiereditario
dei druidi celti. Ciò perché la tradizione sciamanistica era
Gamla Uppsala, il centro della religione in Svezia fino alla mantenuta dalle donne, le Vǫlva. Si dice che i re germanici abbiano
distruzione del tempio nel tardo XI secolo avuto origine dall'ufficio sacerdotale. Il ruolo sacerdotale del re era
in linea con il ruolo generale del goði che era il capo di un gruppo di
famiglie imparentate (per questa struttura sociale vedi clan norreni)
e che amministrava i sacrifici.
Sacrifici umani
Il racconto unico di un testimone diretto di un sacrificio umano germanico sopravvive nella narrazione di Ibn Fadlan di una sepoltura di una
nave Rus' in cui una ragazza schiava si offrì volontariamente per accompagnare il suo signore nell'aldilà. Resoconti di seconda mano
provengono da Tacito, Saxo Grammaticus e Adam Bremensis. L'Heimskringla racconta del re svedese Aun che sacrificò nove dei suoi figli in
uno sforzo di prolungare la sua vita fino a che i suoi sudditi gli impedirono di sacrificare l'ultimo figlio, Egil.
Secondo Adamo di Brema i re svedesi sacrificavano schiavi umani ogni nono anno durante i sacrifici di Yule al Tempio di Uppsala. Gli
svedesi avevano il diritto non solo di eleggere il re, ma anche di deporlo e sempre l'Heimskringla racconta che sia il re Dómaldi, che il re Olof
Trätälja furono sacrificati dopo anni di carestia. Odino era associato alla morte per impiccagione e una probabile pratica del sacrificio Odinico
mediante strangolamento ha un certo supporto archeologico nell'esistenza di cadaveri perfettamente conservati dall'acido delle torbiere dello
Jutland (successivamente occupate dal popolo Danese), nelle quali furono gettati dopo esser stati strangolati. Un esempio è la Mummia di
Tollund.
Generalmente tutta la letteratura della saga proviene dall'Islanda, un'isola remota e relativamente piccola; seppure nel clima di relativa
tolleranza religiosa, il punto di vista di Sturluson era essenzialmente cristiano. Le copie dell'Heimskringla, che erano diffuse quanto la Bibbia
nella Norvegia odierna, forniscono alcuni interessanti intuizioni sull'argomento. Snorri Sturluson introduce Odino come un mortale signore
della guerra asiatico che acquisisce poteri magici, si insedia in Svezia e diviene un semidio successivamente alla sua morte. Dopo aver eroso
la divinità di Odino, Sturluson racconta quindi la storia di un patto del re svedese Aun con Odino per prolungare la sua vita, in cambio del
sacrificio dei suoi figli. Successivamente nella Heimskringla racconta in dettaglio come Sant'Olaf Haroldsson converta gli scandinavi al
Cristianesimo.
In Islanda, cercando di evitare l'invasione da parte del re cristiano Olaf I di Norvegia,
l'assemblea parlamentare islandese votò a favore dell'introduzione del cristianesimo, ma
permettendo il paganesimo in ambito privato.[2] Da ciò derivò un'atmosfera più tollerante che
permise lo sviluppo della letteratura della saga, che è una finestra vitale per permetterci di
comprendere meglio l'era pagana.
D'altra parte, in Svezia scoppiarono nell'XI secolo una serie di guerre civili che terminarono
con l'incendio del Tempio di Uppsala.
Nel 1028, con fine del regno di sant'Olaf, fervente religioso, quasi tutti i norvegesi erano
passati al cristianesimo, ma sopravvissero alcuni gruppi fedeli al culto di Odino.
Ad esempio, nella vivace città commerciale di Bergen sono state rinvenute due iscrizioni
runiche del XIII secolo, una che dice possa Thor riceverti, possa Odino possederti. La
seconda è una galdra che dice Io incido rune di cura, Io incido rune di salvezza, una
volta contro gli elfi, due volte contro i troll, tre volte contro i giganti. La seconda cita
anche la pericolosa Valchiria Skagull.
Esistono poche altre testimonianze che vanno dal XIV secolo al XVIII secolo, ma il Durante la cristianizzazione della
Norvegia, re Olaf I di Norvegia fece
clero, come racconta Olao Magno nel 1555, scrisse della difficoltà di estinguere le
legare e abbandonare su uno skerry
vecchie credenze. La canzone di Þrymskviða pare essere stata particolarmente resistente,
(piccola isoletta rocciosa) dei vǫlva
così come la romantica Hagbard e Signy, e sono state registrate versioni di entrambe nel maschi (sejdmen) in attesa della marea.
XVII secolo e anche nel XIX secolo. Nell'Ottocento e all'inizio del Novecento studiosi Una terribile e lunga attesa della morte.
del folclore svedese hanno documentato le credenze popolari, scoprendo che
sopravvivevano molte antiche tradizioni della mitologia norrena. Comunque queste erano
ormai molto lontane dall'essere il sistema coeso raccontato da Snorri. Molte divinità furono dimenticate e solo Odino e l'uccisore di giganti
Thor figurano in numerose leggende. Freia viene a volte menzionata e Baldr sopravvive solo nelle leggende riguardanti alcuni toponimi.
Altri elementi della mitologia nordica sono sopravvissuti senza essere percepiti come tali, specialmente quelli riguardanti gli esseri
soprannaturali del folklore scandinavo. Inoltre la fede nordica nel destino è stata molto solida fino a tempi recenti. Poiché l'inferno cristiano
somiglia alla dimora dei morti della mitologia nordica, uno dei suoi nomi fu prestato dalla vecchia fede: Helvite, cioè punizione di Hel. Alcuni
elementi delle tradizioni Yule furono preservati, come la tradizione svedese di uccidere il maiale a Natale, che originariamente era parte del
sacrificio a Frey.
Loki, per la sua natura traditrice, diabolica e crudele secondo alcune teorie è la versione nordica di Lucifero e del diavolo.
Nota: il nome fra parentesi è una delle varianti della lingua germanica
Lingue moderne
Italiano Inglese Tedesco Olandese Islandese Norvegese Svedese Norreno Divinità
Máni - la
Lunedì Monday Montag Maandag Mánudagur Mandag Måndag Mánandagr
Luna
Odino
Mercoledì Wednesday Mittwoch Woensdag Miðvikudagur[5] Onsdag Onsdag Óðensdagr
(Woden)
Thor
Giovedì Thursday Donnerstag Donderdag Fimmtudagur Torsdag Torsdag Þorsdagr
(Donar)
Freia o
Venerdì Friday Freitag Vrijdag Föstudagur Fredag Fredag Friádagr
Frigg
Influenze moderne
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o quelle presenti sono insufficienti.
In tempi più recenti ci sono stati tentativi, sia in Europa sia negli Stati Uniti, di restaurare l'antica religione germanica sotto il nome di
Etenismo. In Islanda l'Ásatrú (tradizione nordica dell'Etenismo) è stata riconosciuta dallo stato come religione nel 1973, legalizzando i suoi
matrimoni, battesimi e altre cerimonie. In Danimarca è una religione ufficiale e legale, sebbene ancora discretamente nuova.
Sviluppi musicali
La mitologia norrena, nell'accezione del Canto dei Nibelunghi, ha ispirato Richard Wagner nella composizione delle quattro opere che
compongono Der Ring des Nibelungen (L'anello del Nibelungo).
In tempi più recenti la mitologia norrena è stata una forte fonte di ispirazione per i testi di molte canzoni di gruppi Black Metal, Death Metal,
Folk Metal e soprattutto Viking Metal. Tra i quali:Manowar, Burzum, Enslaved, Týr, Unleashed, Amon Amarth e moltissimi altri.
Robert E. Howard ha preso in prestito estensivamente elementi della mitologia norrena per molti dei suoi lavori fantasy, tra cui la sua più
famosa creazione Conan il Barbaro, un mercenario cimmero ed eroe di numerose storie brevi e novelle. Successivamente altri seguirono le
sue orme. Poul Anderson ha scritto una serie di romanzi ambientati nel mondo della mitologia norrena, tra cui La spada spezzata, La saga di
Hrolf Kraki, La guerra degli dèi e, ispirandosi alle ballate danesi, I figli del tritone. Il primo racconto del ciclo di Harold Shea, di Lyon
Sprague De Camp e Fletcher Pratt, trae la sua ambientazione da un episodio dell'Edda in prosa di Snorri Sturluson. La mitologia norrena è
invece presente, in misura minore rispetto a quella anglosassone, ne Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Molti autori famosi come Robert
Jordan, Terry Brooks, Raymond Feist, David Eddings, Tad Williams, Il gioco proibito di Lisa Jane Smith e altri, hanno preso in prestito
elementi dalla mitologia norrena. L'intera saga de La ragazza drago, scritta da Licia Troisi, è basata sulla mitologia nordica, in più anche la
trilogia di Magnus Chase e gli dei di Asgard, di Rick Riordan, è basata sulla mitologia nordica. Anche la serie TV canadese Vikings è basata
sulla mitologia nordica.
Ciò aiutò il fantasy a svilupparsi come genere separato e, d'altra parte, la sua nascita diede una spinta alla diffusione di giochi di ruolo (degli
esempi sono Dungeons & Dragons e Nostale, un gioco di ruolo MMORPG) e videogiochi con ambientazioni fantasy.
Possiamo trovare riferimenti alla mitologia norrena anche nella 3ª stagione dell'anime High School DxD, vedendo anche la raffigurazione di
alcune divinità norrene (come ad esempio Odino e Loki).
Nella serie a fumetti Martin Mystère un filone narrativo riprende i temi della mitologia norrena con storie di ampio respiro in cui vi sono
commistioni anche con la mitologia celtica e con le leggende su Re Artù.
I videogiochi God of War, uscito nel 2018, della SIE Santa Monica Studio, così come Hellblade: Senua's Sacrifice di Ninja Theory, sono
ambientati nella mitologia norrena.
Note
1. ^ Nell'Edda in prosa, i tre figli di Borr sono Odino, Víli e Vé (Gylfaginning VI) e Snorri Sturluson attribuisce a loro la creazione
della prima coppia umana (Gylfaginning IX); la Vǫluspá è d'accordo sul fatto che la creazione del mondo fu opera dei tre figli
di Borr, dei quali non fornisce i nomi (Vǫluspá IX), ma poi attribuisce la creazione della prima coppia a Odino, Hœnir e
Lóðurr (Vǫluspá XVII-XVIII). Su questa base è stata proposta l'identificazione di Víli e Vé con Hœnir e Lóðurr, anche se
nessuna delle due fonti lo ammette di per sé. Inoltre, Snorri accenna a una triade formata da Óðinn, Hœnir e Loki
(Skáldskaparmál I), che corrisponde ovviamente alla triade della Völuspá (con confusione tra Loki e Lóðurr), anche se Snorri
la tiene ben distinta dalla triade formata da Odino, Víli e Vé.
2. ^ Þorgeir Ljósvetningagoði - The Conversion to Christianity in 1000 AD, Saga Museum. URL consultato il 17 febbraio 2017.
3. ^ Adamo di Brema, Adami gesta Hammaburgensis ecclesiae pontificum.
4. ^ In origine il nome era Ziostag, probabilmente Zio era una forma alternativa di Týr.
5. ^ In origine il nome era Wódnesdæg (il giorno di Woden, cioè Odino).
6. ^ Un'antica divinità dell'agricoltura, forse identificata con Loki o Njörðr.
Bibliografia
Fonti primarie:
Voci correlate
Hersir
Óðrerir
Tempio di Uppsala
Altri progetti
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norrena (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Norse_mythology?uselang=it)
Collegamenti esterni
Bifröst - Il ponte arcobaleno - il paese dei miti e delle leggende, su bifrost.it.
I Cancelli di Asgard - Tradizione e Miti del Nord-Europa, su cancellidiasgard.net.
(EN) CyberSamurai Encyclopedia - Enciclopedia della mitologia norrena , su norsemythology.cybersamurai.net.
(EN) Encyclopedia Mythica, su pantheon.org.
(EN) Germanic Mythology: Texts, Translations, Scholarship, su germanicmythology.com.
LCCN (EN) sh85089413 (http://id.loc.gov/authorities/subjects/sh85089413) · GND
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