Esse vennero utilizzate dapprima come scrittura sacra e poi come alfabeto norreno. L’antico
alfabeto runico, composto da 24 Rune, è chiamato Futhark e deriva dal fatto che le lettere che
compongono questo nome, sono le iniziali delle prime 6 Rune. L’alfabeto è suddiviso in 3 Aettir,
cioè in tre "famiglie" chiamate Feo-aett (famiglia di Feo), Hagal-aett (famiglia di Hagal) e Tyr-aett
(famiglia di Tyr).
Gli Antichi Simboli avevano però anche funzioni criptiche, sistemi runici di comunicazione non
scritti come i movimenti delle dita delle mani o dell’intero corpo e Rune Hog, che permettono di
collegarsi con l’inconscio collettivo.
Le prime 9 Rune
Innanzitutto è importante comprendere che le Rune sono simboli di Fuoco e che ognuna si basa su
tre elementi:
1. l’asse eretto
2. l’asse obliquo
3. la linea spezzata.
Questi tre elementi sono così interpretabili:
1. l’asse universale
2. la linea obliqua che indica il dono degli Dèi quando la linea scende verso il basso e il
sacrificio o ritorno agli Dèi quando la linea sale verso l’alto
3. l’unione delle due direzioni
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A questo aggiungiamo quanto segue:
1. L’archetipo, cioè l’essenza profonda del Suono e la sua espressione nel mondo materiale.
2. Il piano superiore, o piano degli dèi
3. Il piano inferiore, o piano degli uomini.
Ecco le nove Rune:
1. Gebo. E’ il dono degli dèi, l’offerta, il Calice. Questi Calice prevede un sacrificio che porta a
miglioramento, progresso, evoluzione. Significativo che questa sia la prima Runa raccolta da
Odino.
2. Hagalaz. Rappresenta il ghiaccio come 5° elemento della Tradizione nordica. E’ legata
all’essenza del cosmo e alle radici dell’essere. E’ la dominante delle Rune Hog.
3. Naudhiz. Runa della Notte, della Grande Madre che genera la vita. Simboleggia anche il dio
trafitto sull’Yggdrasil. Runa di grande potere magico.
4. Isa. La colonna di ghiaccio. L’ostacolo che si scioglie. Isa rappresenta la volontà dell’uomo,
che si trasforma in sciamano. E’ colonna di luce, diamante-folgore, asta magica. Isa è il
cristallo, quello stesso che veniva posto fisicamente all’interno del corpo affinchè potesse
pregnarsi di tutte le conoscenze dell’Uomo di Potere, per essere poi tolto nel momento della
sua morte e trapiantato nel corpo del suo successore.
5. Jera. Il ciclo delle stagioni, la continua evoluzione delle cose, dell’universo. E’ la luce
dell’anima, la consapevolezza, l’aspetto duplice delle cose, la comprensione del ciclo
universale.
6. Eihwaz. La morte necessaria, la continuità della vita. Morire per rinascere. Il passaggio
obbligato. E’ connessa con l’albero del tasso, albero questo che veniva utilizzato per
produrre potenti magie. Il suo incenso, inoltre, fortemente tossico veniva aspirato con
estrema cautela dagli sciamani per produrre i Viaggi agli Inferi.
7. Sowulo. La folgore che scende dall’alto. L’illuminazione, il dono della Sapienza e della
Consapevolezza. E’ Runa solare collegata con i chakra e con la loro apertura.
8. Inguz. Rappresenta la Porta verso nuovi mondi, verso nuovi spazi, nuovi dimensioni
dell’essere, nelle sue tre composizioni: materia, mente-energia e spirito.
9. Dagaz. Coscienza cosmica. Nella Tradizione il dio Dag è figlio della dea Not (Naudhiz). La
luce nasce dall’oscurità. E’ il nuovo giorno che si manifesta a chiusura del cammino
percorso. Indica una nuova era colma della luce della Coscienza.
Osserviamo per un attimo le nove Rune nel percorso sciamanico di Odino: Wotan sceglie di
sacrificarsi (Gebo) sull’Albero per raccogliere la Conoscenza delle Rune. Giunge alle radici
dell’essere e delle cose dell’universo (Hagalaz). A questo punto entra nella fase di maturazione
(Naudhiz), così come il seme prima di germogliare "muore" nella Madre Terra. La volontà dello
Sciamano (Isa) gli permette di superare la prova e comprende il ciclo dell’essere e
dell’universo(Jeraz). Affronta il Grande Cambiamento (Eiwhaz) e il Viaggio agli Inferi e da esso
ottiene la Conoscenza e l’Illuminazione (Sowulo). Ciò che si apre di fronte a lui sono spazi e
dimensioni nuovi dell’essere (Inguz). Da qui nasce il Nuovo Giorno (Dagaz) che porta Coscienza e
Realizzazione.
Conclusione
Esiste una giornata nel corso dell’anno (25 agosto) che viene considerata l’anniversario della
"scoperta" delle Rune, ma che sostanzialmente vuole ricordare la consapevolezza del sacrificio e la
dedizione dell’uomo che diventa sciamano, uomo di Conoscenza, uomo-dio.
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Per nominare le singole Rune ho volutamente usato dei termini germanici e non norreni (nordici
antichi). Questa scelta è conseguente al fatto che essendo le Rune Suoni primordiali, concentrano
nella loro pronuncia originale una potenza che va usata solo in determinati momenti.
Tale affermazione vuole sottolineare l’importanza di questi archetipi nordici, che purtroppo sempre
più spesso vengono utilizzati senza una conoscenza adatta. Ciò, oltre ad essere poco rispettoso, può
rivelarsi non idoneo, infatti esse celano in realtà un potente veicolo di Potere che è quindi bene non
utilizzare se non ne si ha una ottima conoscenza. Come ogni veicolo di Potere, non ha una dualità di
per sé, ma l’acquista nel momento in cui viene a contatto con l’essere umano. Negli ultimi anni le
Rune sono apparse anche in Italia soprattutto in forma divinatoria. Sostituiscono i Tarocchi o altre
forme di mantiche. In questo modo si propone al consultante un sistema alternativo che desta
senz’altro curiosità. In questi casi il valore delle Rune viene sminuito anche da chi le propone se
non ci sono le conoscenze di base adatte.
Ad ogni modo, esse vengono date all’uomo per Conoscere e per essere utilizzate ed è quindi giusto
e addirittura auspicabile che sempre più persone si avvicinino a questo antico Sapere affinché
possano utilizzarlo con il dovuto rispetto.
Sulle Rune
"Rune tu troverai e caratteri chiari,
caratteri molto grandi
caratteri molto saldi
che dipinse il Possente Poeta
fecero gli Dèi
e incise la Voce degli Dèi.
Tu sai come incidere? Tu sai come interpretare?
Tu sai come dipingere? Tu sai come mettere alla prova?
Tu sai come chiedere? Tu sai come immolare?
Tu sai come inviare? Tu sai come sacrificare?
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