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Diavolo

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Commento: Pochissime note, abbondano solo i passi biblici.

Con diavolo (definito anche demonio) si vuole indicare, nella religione,


una entità spirituale o soprannaturale malvagia, distruttrice, menzognera
o contrapposta a Dio, all'angelo, al bene e alla verità.

Indice
Origine del termine
Nelle religioni
Ebraismo Il diavolo Lucifero immobilizzato al
Giudaismo ellenistico centro del Cocito, enorme lago
Cristianesimo ghiacciato situato sul fondo
Islam dell'Inferno della Divina Commedia.
Zoroastrismo Illustrazione di Gustave Doré.
Bahaismo
Neopaganesimo
Movimento New Age
Satanismo
Induismo
Buddhismo
Politeismo
Nelle tradizioni culturali
Demoni
Titoli
Altri demoni affini
Curiosità
Nell'arte
Letteratura
Cinema
Note
Bibliografia
Voci correlate
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Origine del termine
Il termine "diavolo" deriva dal latino tardo diabŏlus, traduzione fin dalla prima versione della Vulgata (V secolo
d.C.) del termine greco Διάβολος, diábolos, ("dividere", "colui che divide", "calunniatore", "accusatore"; derivato
dal greco -διαβάλλω, diabàllo, composizione di dia "attraverso" bàllo "getto, metto"[1], indi getto, caccio
attraverso, trafiggo, metaforicamente anche calunnio[2]).
Nell'antica Grecia διάβολος era un aggettivo denotante qualcosa, o qualcuno, calunniatore e diffamatorio; fu
usato nel III secolo a.C. per tradurre, nella Septuaginta, l'ebraico Śāṭān[3] ("avversario", "nemico", "colui che si
oppone"[4], "accusatore in giudizio", "contraddittore"[5]; reso negli scritti cristiani come Satanas e qui inteso come
"avversario, nemico di Dio").

Il termine "demònio" deriva dal latino tardo daemonium traslitterazione del greco δαιμόνιον, daimónion, (sempre
dal greco δαιμόνιος, daimónios, "appartenente agli dèi", "che è in rapporto con un δαίμων", "ammirabile",
"sorprendente"[6]) e quindi collegato a δαίμων, dáimōn[7], il cui significato originario in lingua greca è quello di
demone, entità soprannaturali "neutre",cioè che potevan essere sia benevole sia malevoli.Solo col cristianesimo
assunse esclusivamente un significato negativo. Infatti tale termine greco nel Nuovo Testamento è presente sia
con l'originale senso neutro di 'divinità'[8], che con quello di angelo caduto[9].
Già nella Septuaginta, e in altre traduzioni dall'ebraico al greco, tale termine occorreva ad indicare l'ebraico
‫( ׂשְעִיִר֖ים‬śe'îrîm: capre selvatiche, →satiri, capre demoni), ֙‫( צִיִּים‬siyyim: dimoranti del deserto, bestie selvatiche),
‫'( אֱלִילִ֑ים‬elilim: idoli), ֙‫( ּשִֵּדים‬šēdîm, shedim: spiriti tutelari, idolo[10]), ‫( ּגָד‬Gad: nome ebreo di un dio della
Fortuna)[8] e ‫( יָׁשּׁוד‬yâšûd: devastare, il devastatore)[11].

Nelle religioni

Ebraismo
Nell'Ebraismo non esiste il concetto di diavolo come nel Cristianesimo o nell'Islam. In ebraico, il termine biblico ha-
satan (‫ )ׂשָטָן‬significa "l'avversario"[12] o l'ostacolo, o anche "l'accusatore in giudizio, contraddittore"[5] (sottolineando
così che Dio viene visto come il Giudice finale).

Nel Libro di Giobbe (Iyov), ha-satan è la qualifica, non il nome proprio, di un angelo sottomesso a Dio: egli è il capo-
accusatore della corte divina. Nell'Ebraismo ha-satan non è malvagio, ma piuttosto indica a Dio le cattive azioni ed
inclinazioni dell'umanità. Essenzialmente ha-satan non ha potere a meno che gli umani non compiano azioni
malvagie. Dopo che Dio fa notare la devozione di Giobbe, ha-satan chiede il permesso di mettere alla prova la sua
fede. A quest'uomo retto vengono sottratte la famiglia, le proprietà, ed in seguito, la salute, ma rimane ancora pieno di
fede verso Dio. Alla fine di questo libro Dio appare come un mulinello d'aria, spiegando a tutti che la giustizia divina è
imperscrutabile. Nell'epilogo vengono restituiti a Giobbe i suoi averi ed egli ha una seconda famiglia per "rimpiazzare"
la prima che era deceduta.

Nella Torah, ha-satan viene menzionato diverse volte. L'occasione principale è durante l'incidente del vitello d'oro:
come fonte dell'inclinazione malvagia del popolo, o yetser harah, è responsabile per la costruzione da parte degli
Israeliti del vitello d'oro mentre Mosè era sul Monte Sinai a ricevere la Torah da Dio. Nel libro delle Cronache, ha-
satan incita Davide ad un censimento illegale.

Di fatto, il Libro di Isaia, Giobbe, Qoelet e Deuteronomio hanno tutti passi in cui a Dio viene attribuito l'esercizio del
controllo sovrano sul bene e sul male.

Gli Esseni vedono il mondo come terreno di lotta tra i figli della luce e i figli delle tenebre, teorizzando la magia
angelica. Nel Libro dei Giubilei le teorie sulle schiere angeliche, sui nomi degli angeli, sulle loro funzioni, hanno un
posto di rilievo. Soprattutto, nella loro teologia, agli angeli è riservato un ruolo importante nella guerra contro i figli
delle tenebre, capeggiati da Belial.[13]
Giudaismo ellenistico
La versione dei Settanta utilizza la parola diabolos al posto di ha-satan in due casi, entrambi riguardanti gli esseri
soprannaturali:

Giobbe 1:6 "Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti
all'Eterno, e il diavolo venne anch'egli in mezzo a loro."
Zaccaria 3:1 "Poi il Signore mi fece veder Giosuè, sommo sacerdote, che stava ritto in piè
davanti all'Angelo del Signore; e il diavolo stava alla sua destra, per essergli contra,
come parte avversa."

Ma quando la parola ebraica satan si riferisce ad un essere umano, è trascritta (σαταν), e non tradotta (διάβολος):

1 Re 11:23 "Iddio suscitò un altro satan (σαταν) a Salomone: Rezon, figliuolo d'Eliada,
ch'era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsoba."

Questa distinzione si riscontra in altri testi ebraici.

Cristianesimo
Secondo la dottrina cattolica il diavolo è noto anche con il nome di Satana
e talvolta come Lucifero, sebbene la maggior parte degli studiosi
riconoscano che il riferimento in Isaia 14,12 (http://www.laparola.net/wi
ki.php?riferimento=Is14%2C12&formato_rif=vp) a Lucifero, o la Stella
del Mattino, sia in relazione al re babilonese[14]. Secondo alcune lezioni
della teologia cattolica, il Diavolo è il più bello tra gli angeli e per un atto
di orgoglio si è ribellato a Dio. La teologia cattolica lo descrive come un
essere che odia la creazione e tutta l'umanità operando con menzogne e
false promesse affinché l'essere umano rinunci alla sua figliolanza divina,
al suo legame con Dio.

Altri Cristiani (ad esempio i cristadelfiani) pensano che il diavolo nella


Bibbia si riferisca figurativamente al peccato e alla tentazione umani e a
qualsiasi sistema umano in contrapposizione a Dio. San Volfango e il diavolo di Michael
Pacher
Nel cattolicesimo il diavolo viene identificato con il serpente nel Giardino
dell'Eden, con il dragone nell'Apocalisse di Giovanni[15], e con il tentatore
dei Vangeli[16]. È menzionato più frequentemente nei Vangeli, specialmente in riferimento alla forza trainante dietro
la crocifissione di Cristo.

Sulla personalità e azione del diavolo è interessante quanto il dott. Gabriele Amorth, esorcista ufficiale della Chiesa
cattolica, ricava dalle sue esperienze dirette: da esse, e da analoghe presentazioni di altri autori, emerge il pensiero
cattolico circa il diavolo: essere personale che influisce nella vita di ogni uomo[17][18][19][20].

Il diavolo è uno spirito che tiene incatenati agli inferi le persone che sono in stato di peccato mortale infatti Gesù dice
"chi non è con me è contro di me e chi non raccoglie con me disperde" 12, 30 (http://www.laparola.net/wiki.php?rifer
imento=Mt12%2C+30&formato_rif=vp). Le persone che perseverano in questo stato fino alla morte sono condannate
al supplizio eterno ([1] (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a8_it.htm#1861) parte 3,articolo 8,
sezione 4 versetto 1861) e vengono punite per sempre dal diavolo e dai suoi seguaci all'inferno (San Tommaso
D'Aquino, Summa Teologica, supp. III, argomento 97). Al diavolo è stato dato un potere enorme in questo mondo
principalmente sulla morte (Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 1: DS 1511) 2,14 (http:
//www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Eb2%2C14&formato_rif=vp), secondo le parole di San Giovanni: "Tutto il
mondo giace sotto il potere del maligno" 5,19 (http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=1Gv5%2C19&formato_
rif=vp). Il Signore infatti si è incarnato proprio per distruggere le opere del Maligno 3,8 (http://www.laparola.net/wik
i.php?riferimento=1Gv3%2C8&formato_rif=vp).

Il demonio preferisce agire nell'ombra senza farsi scovare perché appena viene scovato e individuato il suo potere può
essere facilmente indebolito o annullato[21]. Per fare ciò il suo modo di operare preferito è la tentazione, la quale si
presenta agli occhi dell'uomo sempre come una cosa attraente e "desiderabile per acquistare saggezza" 3,6 (http://ww
w.laparola.net/wiki.php?riferimento=Gen3%2C6&formato_rif=vp). Infatti essendo uno spirito può manifestarsi in
parole, pensieri o atti contrari alla legge di Dio e all'insegnamento di Gesù (San Tommaso d'Aquino, Summa
theologiae, I-II, q. 71, a. 6: Ed. Leon. 7, 8-9). Nella maggior parte dei casi preferisce lasciare le sue vittime libere di
operare nel mondo per spargere la zizzania mentre perseguita e tenta particolarmente quelli che si sono decisi per Dio
e per i suoi comandamenti come spiega San Giovanni nelle sue lettere.

Sull'origine del diavolo nelle credenze cristiane compie una disamina non cristiana lo storico francese Georges Minois
nel suo saggio Le diable[22]. Minois sottolinea che l'immagine del diavolo è indissolubilmente legata al concetto di
"agonismo cosmico" e "divino".

L'idea cristiana di diavolo è erede, secondo Minois, di numerosi attributi di altre religioni del vicino Oriente. Miti
agonici erano presenti in area egizia (il dio Seth contro il dio Horus), babilonese (Gilgameš contro il mostro Huwawa,
il dio Marduk contro il mostro Tiāmat nell'Enûma Eliš) e nella religione cananea (il dio Baal contro il dio infero Mot).
Sono presenti pure elementi greco-romani: la lotta di Zeus e di suo figlio Dioniso, forze vitali, contro i Titani di Crono,
divoratore dei propri figli; Eracle contro l'Idra, e Teseo contro il Minotauro.

Il predecessore del diavolo ebraico-cristiano è, per Minois, Angra Mainyu (pahlavico Ahrimane) che, con il suo
esercito malefico di demonii (daeva), era il principio del male nel Mazdeismo (Zoroastrismo) iranico e quindi
persiano. Nell'Antico Testamento c'era un Satana accusatore ed oppositore, non una maligna potestà[23]. La
concezione cambiò sotto l'influsso di testi della letteratura apocalittica non canonica dell'Ebraismo che trattava anche
di una rivolta degli angeli contro Dio (Libro dei Custodi, Libro dei Giganti, Visione di Enoch, Libro di Enoch, Libro
dei Giubilei, Libro di Adamo). Anche la comunità ascetico-monastica degli Esseni di Qumram, i “figli della luce”, si
considerava artefice della vittoria imminente su Satana. Le due forze cosmiche rivali, il Bene ed il Male, si preparano
allo scontro escatologico finale che porterà alla vittoria del bene. Sia nelle sette apocalittiche dell'Ebraismo sia nella
comunità di Qumram è evidente l'influsso del dualismo metafisico iranico del Mazdeismo: Ahura Mazdā, dio del Bene
e della Verità, contro Angra Mainyu, principio del Male e della Menzogna.

« È all'interno di questa confusa letteratura che il diavolo, qualunque sia il suo nome - Satana, Belial,
Mastema, Semihazaz, ecc.- acquista le caratteristiche che gli sono proprie nel Nuovo Testamento: angelo
caduto, per lussuria o superbia, che si è fatto nemico di Dio e dell'uomo, che egli cerca di mettere contro il
suo Creatore, e che sparge il male ovunque »

(Georges Minois. Op. cit., p. 24)


Il diavolo dunque, quasi assente nell'Antico Testamento, si affermò nel Cristianesimo. Egli ha antenati dalla
Mesopotamia, dalla Persia e dalla Grecia. Nell'Ebraismo l'idea di un avversario del diavolo si fece strada dopo l'esilio a
Babilonia e i contatti con i Persiani.
Un testo degli Esseni recita: "Dall'angelo della tenebra deriva ogni aberrazione [...], gli spiriti come lui sono intenti a
far cadere i figli della luce". Gli Esseni formularono per primi un concetto di Inferno. Scrive di loro lo storico Giuseppe
Flavio : " Alle anime cattive assegnano una grotta buia e tempestosa, piena di supplizi infiniti". Il già citato Libro di
Enoch in ambiente ebraico parla per la prima volta di angeli ribelli a Dio.

Sant'Agostino rifiutò questo libro che invece fu pienamente accolto da Tertulliano, Origene e dal filosofo Giustino.
Quest'ultimo, riecheggiando il Libro di Enoch, ma anche Genesi 6,4, scrisse: "Gli angeli trasgredirono agli ordini di
Dio, si accoppiarono con donne generarono figli, cioè i cosiddetti demoni". La teologia cristiana mantenne l'idea che
Satana fosse un ex angelo, rifacendosi ad un passo del profeta Isaia (14. 12): "Tu, portatore di luce, figlio dell'aurora,
perché sei caduto dal cielo?". Il "portatore di luce" diventò Lucifero. L'idea che il demonio abitasse sottoterra non era
così diffusa presso i primi cristiani. San Paolo scrive (Efesini, 2: 2): "principe delle potenze dell'aria, quello spirito che
ora opera negli uomini ribelli" e, più oltre, aggiunge (Efesini, 6: 12): " spiriti del Male che abitano nelle regioni celesti".
Soprattutto influssi della cultura dei Greci e dei Romani trasferirono Satana agli Inferi: l'Ade dei Greci, ad esempio, di
cui c'è un cenno nel Fedone di Platone e poi nell'Odissea (XI libro) quando Ulisse scende nell'Ade per incontrare
l'indovino Tiresia. Nel Tardo Medioevo Satana diventò una figura orripilante, mostruosa e paurosa, dai tratti
orrendamente bestiali come negli affreschi di Giotto (Cappella degli Scrovegni) e del Beato Angelico o nella
descrizione dantesca della Divina Commedia (Inferno XXXIV, vv.37- 60). Tratti animaleschi del diavolo medioevale
richiamano altre divinità pagane: il celtico Cernumnos, con palchi ramificati da cervo; l'etrusco Tuchulcha, con becco
ricurvo, ali da avvoltoio e serpenti al posto di capelli; ed in particolare il dio greco Pan, selvaggio, terrificante (anche
per le sue urla) e dedito ai piaceri sessuali della carne (con un grande fallo, era rappresentato dedito alla
masturbazione, alla bisessualità e alla violenza sessuale). Nel 1215, durante il Concilio Lateranense IV, la Chiesa
emanò il documento Firmiter che elencava princìpi dottrinali. Uno di essi recitava: "Il diavolo e gli altri demoni sono
stati creati buoni da Dio, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi. L'uomo ha poi peccato per suggestione del
demonio".[24]

La interpretazione della figura e del ruolo del diavolo fu una delle origini delle "eresie" cristiane; come ad esempio nel
bogomilismo che, in sintesi, riteneva che Dio avesse due figli: Satanael (il diavolo), il primogenito, e Michele
(l'Arcangelo). Satanael si ribellò al padre e si trasformò in una creatura malvagia la quale, una volta cacciata dal regno
dei cieli, creò l'inferno e la terra, cercando nel contempo, di generare l'uomo: non riuscendovi chiese aiuto al padre
che soffiò l'anima nel corpo inanimato. Così ormai padrone dell'uomo per aver creato la sua parte materiale, Satanael
permise ad Adamo di colonizzare la terra.

Islam
Nell'Islam il diavolo prende il nome di Iblis (arabo: Shaytan, un termine che si riferisce ad esseri malvagi simili al
diavolo). Secondo il Corano, Dio creò Iblis dal "fuoco senza fumo" e creò l'uomo dall'argilla. La caratteristica
principale del Diavolo, oltre alla hýbris, è che non ha altro potere se non quello di gettare suggestioni malvagie nel
cuore degli uomini e delle donne.

Secondo la teologia musulmana, Iblis venne espulso dalla grazia di Dio quando gli disobbedì scegliendo di non
rendere omaggio ad Adamo, il padre dell'intera umanità. Egli sostenne di essere superiore ad Adamo, basandosi sul
fatto che l'uomo, a differenza di sé, era fatto di terra. Come per gli angeli, essi si prostrarono ad Adamo per mostrare il
loro omaggio e la loro obbedienza a Dio. Tuttavia a Iblis, inamovibile dal punto di vista che l'uomo era inferiore, e a
cui, a differenza degli angeli, venne data la capacità di scegliere, fece la scelta di non obbedire a Dio. Ciò lo portò ad
essere espulso da Dio, un atto di cui Iblis accusò l'umanità. Inizialmente, il Diavolo riuscì ad ingannare Adamo, ma
una volta che le sue intenzioni divennero chiare, Adamo ed Eva si pentirono dei loro peccati davanti a Dio e vennero
liberati dai loro misfatti e perdonati. Dio diede loro un forte avvertimento riguardo Iblis ed i fuochi dell'Inferno, e
chiese a loro e ai loro figli (umanità) di stare lontano dalle illusioni dei loro sensi causate dal Diavolo.

Secondo i versi del Corano, la missione del Diavolo fino alla Qiyama, o Giorno della Resurrezione (yawm al-qiyāma),
è quella di ingannare i figli di Adamo (l'umanità). Dopo di ciò, egli verrà posto tra i fuochi dell'Inferno insieme a
coloro che ha illuso. Il Diavolo è noto anche come uno dei jinn, anche se la natura del diavolo è il fuoco e quella dei
jinn è quella del nerofumo, sebbene creato dalle fiamme. Il Corano non raffigura Iblis come il nemico di Dio, poiché
Dio è supremo a tutte le sue creazioni ed Iblis è solo una di queste. Il solo nemico di Iblis è l'umanità: egli vuole
scoraggiare gli uomini dall'obbedire a Dio. Perciò l'umanità è avvertita del fatto che dovrà lottare (jihād) contro le
malizie del Diavolo e le tentazioni che egli instillerà in loro: coloro che riusciranno in questo verranno ricompensati
con il Paradiso (jannat al-firdaws), raggiungibile solo con una condotta giusta.

Zoroastrismo
Angra Mainyu (avestico) o Ahreman e Arimane (pahlavico) o Ahriman (fārsì) è, nella religione mazdeista, il nome
dello spirito malvagio guida di una schiera di "demòni" indicati come daēva.

Angra Mainyu ("Spirito del Male") è lo spirito malvagio e distruttore, l'avversario di Spenta Mainyu ("Santo Spirito";
pahlavico Spentomad) lo spirito santo del Bene e guida degli "angeli" indicati come Ameša Spenta. L'origine di Angra
Mainyu è dibattuta dagli studiosi. Alcuni lo intendono una creatura spirituale celeste del Dio unico creatore Ahura
Mazdā e a lui successivamente ribellatasi per libera scelta.

« La teologia di Zarathustra non è 'dualista' in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto
con un 'anti-dio'; l'opposizione si esplicita, all'origine tra i due Spiriti. D'altra parte è più volte sottintesa
l'unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito SAnto (Y.,43:3; ecc.). Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone
procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la
sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responsabile della comparsa del Male. »

(Mircea Eliade. Zarathustra e la religione iranica in Storia delle credenze e delle idee religiose vol.I. Milano,
Rizzoli, 2006, pag.331 pag.337)

« Non è necessario attribuire ad Ahura Mazdā la paternità dello Spirito Distruttore. Come ha suggerito
Gershevitch, basta pensare che il Signore Saggio abbia generato lo Spirito, probabilmente sotto forma di
due Spiriti (diremmo noi); ma questi si sono differenziati soltanto- e qui sta il punto fondamentale- per loro
libera scelta »

(Jacques Duchesne-Guillemin. L'Iran antico e Zoroastro in Storia delle religioni (a cura di Henri-Charles
Puech) vol.2. Bari, Laterza, 1977, pag. 146)

Altri studiosi lo intendono invece come un essere originario contrapposto fin dall'inizio dei tempi al Dio unico Ahura
Mazdā[25].

« Come si è detto, è certamente il dualismo -un dualismo eminentemente etico- il tratto più caratteristico ed
originale del pensiero di Zoroastro. Esso ne completa, quasi giustificandola sul piano logico, la visione
tendenzialmente monoteistica. [...] In realtà l'insegnamento gathico dev'essere propriamente definito
dualistico nella sua ispirazione di fondo: esso si presenta come un "monoteismo dualistico" in cui il potere
divino è limitato, per così dire, dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della
vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata. »
(Gherardo Gnoli. Le religioni dell'antico Iran e Zoroastro in Giovanni Filoramo (a cura di) Storia delle
religioni vol.1 Le Religioni antiche. Bari, Laterza, 1994, pag.400)

Alcuni studiosi[26] ritengono che la figura di Angra Mainyu abbia ispirato negli ebrei la figura di Satana, come
avversario di Dio, questo dopo il ritorno dall'esilio in Babilonia (VI secolo a.C.).

Bahaismo
Nelle Scritture del Bahaismo, il "diavolo" o il "satanico" può assumere diversi significati. A volte viene usato per
riferirsi all'interpretazione Bahá'í di Satana. Altre volte si riferisce a persone che sono comandate dalla loro stessa
bassa natura. In questo senso, la fede Bahá'í pensa che alcune persone malvagie siano diavoli incarnati, non nel senso
di essere governati da una forza malvagia esterna, ma dai propri desideri egoistici. Báb definisce i suoi persecutori
come "i seguaci del diavolo".[27] La possessione demoniaca menzionata nella Bibbia è considerata essere un altro
esempio di individui che sono comandati dai loro bassi istinti. Shoghi Effendi ha scritto:

« Riguardo alla tua domanda relativa alla condizione di queste persone che vengono descritte nei vangeli
come se fossero possedute da diavoli; ciò dovrebbe essere interpretato figurativamente; il diavolo o Satana
è un simbolo delle forze oscure e malvagie che cedono alla tentazione. »

[28]

Nel contesto della tentazione di Gesù nel deserto, il diavolo viene interpretato come la natura umana di Gesù. Questa
gli ha mostrato ciò che poteva ottenere con i suoi poteri, se avesse seguito le vie del mondo. Tuttavia, lo Spirito Santo
all'interno di Cristo si rifiutò di sottomettersi alla natura più spregevole, scegliendo di seguire invece la volontà di Dio.

La fede Bahá'í insegna che Satana è anche un metafora dell'"ego insistente" o dell'"ego più infimo" che è
un'inclinazione innata all'interno di ogni individuo. Questa tendenza viene spesso citata nelle Scritture Bahá'í come "il
Malvagio". Bahá'u'lláh ha scritto:

« Vegliate su voi stessi, poiché il Malvagio giace in attesa, pronto ad intrappolarvi. Proteggetevi dai suoi
mezzi maligni, e, guidati dalla luce del nome del Dio che vede tutto, rifuggete dall'oscurità che vi circonda. »

[29]

« Questa bassa natura nell'uomo è simboleggiata da Satana - l'ego malvagio all'interno di noi, non una
personalità malvagia esterna. »

[30]

Neopaganesimo
La tradizione cristiana ha spesso identificato le religioni pagane e la stregoneria con l'influenza di Satana. Nel
Medioevo la Chiesa accusò presunte streghe di essere spose e cospirare con Satana. Alcuni scrittori moderni
conservatori, come Jack Chick e James Dobson, hanno descritto il neopagano odierno e le religioni stregonesche come
esplicitamente satanici.

Nel paganesimo e nel neopaganesimo, così come nella Wicca la figura del satana/diavolo biblico non esiste.
Nonostante molti gruppi neopagani venerino il Dio Cornuto, come ad esempio il consorte della Grande Madre nella
religione Wicca, queste divinità non hanno nulla a che fare con il Demonio cristiano propriamente inteso come figura
maligna e portatore di malvagità, ma solitamente rispecchiano figure come il Dio Cernunnos oppure il Dio Pan.
Qualsiasi somiglianza abbiano con il Diavolo cristiano risale solamente al XIX secolo, quando una reazione cristiana
alla crescente importanza di Pan nella letteratura e nelle arti portò a far sì che la sua immagine venisse identificata con
quella del Diavolo.[31]

Movimento New Age


Gli aderenti al movimento New Age hanno punti di vista molto diversi su Satana, il Diavolo ed entità simili. In alcune
forme di Cristianesimo esoterico Satana rimane un'entità malvagia, o almeno una metafora del peccato e del
materialismo, ma la tendenza più diffusa è quella di negare completamente la sua esistenza. Lucifero, d'altra parte, nel
significato originario romano di "portatore di luce", appare talvolta negli scritti di alcuni gruppi come una figura
metaforica abbastanza distinta da Satana, e senza alcuna implicazione con il male. Ad esempio, la fondatrice della
Teosofia Madame Blavatsky diede alla sua rivista il nome Lucifer poiché voleva che fosse una "portatrice di luce".
Molte scuole di pensiero New Age seguono una filosofia non-dualistica che non riconosce una forza centrale per il
male; Anche quando viene seguito un modello dualistico, questo è molto spesso affine al sistema cinese dello yin e
yang, in cui il bene ed il male sono contrapposti in un chiaro dualismo ,ma complementari uno all'altro. Sono presenti
anche scuole di pensiero che mettono in rilievo una guerra spirituale tra il bene ed il male o tra la luce e l'oscurità,
come la filosofia di Rudolf Steiner, Agni Yoga e la Chiesa Universale e Trionfante.

Satanismo
Alcune sette venerano il Diavolo. Ciò si realizza in un
senso politeistico in cui "Dio", Satana, e altri sono tutte
divinità con Satana che è il patrono preferito; oppure in
un punto di vista più monoteistico in cui Dio viene
considerato un vero dio, ma viene tuttavia sfidato.

Alcune varianti negano totalmente l'esistenza di Dio e del


Diavolo, ma comunque prendono il nome di satanisti,
come ad esempio la Chiesa di Satana di Anton LaVey che
vede Satana come una rappresentazione dello stato
Acquaforte del settecento raffigurante scena di
originario e naturale dell'umanità.
omaggio al diavolo

Induismo
A differenza del Cristianesimo, dell'Islam, e dello Zoroastrismo, l'Induismo non riconosce alcuna forza o entità
malvagia principale come il Diavolo in opposizione a Dio. L'Induismo riconosce però che esseri ed entità differenti (ad
esempio, gli Asura) possano compiere atti malvagi, sotto il dominio temporaneo del guna chiamato tamas, e causare
sofferenze agli uomini. Le guna rajasica e tamasica del Maya sono considerate molto vicine al concetto abramitico,
ovvero come le porzioni diaboliche dell'Illusione Definitiva chiamata "Prakriti". Una rappresentazione di ciò è il
concetto di Advaita (non-dualismo) dove non si distinguono il bene ed il male ma semplicemente differenti livelli di
comprensione.
D'altra parte nell'Induismo, che dà assai spazio al contrappunto, esiste anche la nozione di dvaita (dualismo) in cui c'è
un'interazione tra le tendenze buone e quelle malvagie.[32] Un'Asura importante è Rahu le cui caratteristiche sono
simili a quelle del Diavolo Tuttavia, gli Indù, e i Vaishnava in particolare, credono che un avatar di Vishnu si incarni
per sconfiggere il male quando raggiunge la sua massima potenza. Il concetto di Guna e Karma spiegano inoltre il
male come un grado, piuttosto che come l'influenza di un diavolo.

Per essere più specifici, la filosofia Indù indica che l'unica cosa esistente (Verità) è il Dio Onnipotente. Così, tutte le
tendenze degli asura sono inferiori e la maggior parte esiste solamente come illusione nella mente. Gli Asura sono
anche persone differenti in cui cattive motivazioni ed intenzioni (tamas) hanno temporaneamente soppiantato quelle
buone (Sattva). Esseri diversi come siddha, gandharva, yaksha ed altri vengono considerati entità a differenza
dell'umanità, ed in qualche modo sono superiori agli uomini.

Nell'Ayyavalismo, ufficialmente un ramo dell'Induismo prominente a Tamil Nadu (uno Stato meridionale nell'India
con retaggio Dravidiano), i seguaci, a differenza di molte altre correnti dell'Induismo, credono in una figura simile a
Satana, Kroni. Kroni, secondo gli Ayyavali è la manifestazione primordiale del male e si manifesta in svariate forme,
come ad esempio, Ravana, Duryodhana ecc., in diverse epoche o yuga. Di contro a questa manifestazione del male, i
credenti della religione ayyavaliana credono che Dio, come Vishnu si manifesti nei Suoi avatar quali Rama e Krishna
per sconfiggere il male. Infine, Ekam con lo spirito (lo spirito assunto da Narayana solo per incarnarsi nel mondo)
Narayana si incarna nel mondo come Ayya Vaikundar per distruggere la manifestazione ultima di Kroni, Kaliyam.

Kroni, lo spirito di Kali Yuga viene considerato onnipresente in questa epoca e si crede sia una delle ragioni per cui i
seguaci dell'Ayyavalismo, come la maggior parte degli Indù, ritengano che l'attuale yuga, Kali Yuga, sia così degradata.

Buddhismo
Una figura simile a quella del diavolo nel Buddismo è Mara. Egli è un tentatore, che ha tentato anche Gautama
Buddha cercando di sedurlo con la visione di bellissime donne che, in varie leggende, sono spesso riconosciute come le
figlie di Mara. Mara personifica l'incapacità, la "morte" della vita spirituale. Egli cerca di distrarre gli uomini dal
praticare una vita spirituale rendendo il noioso allettante o facendo sì che il negativo sembri positivo. Un'altra
interpretazione di Mara è che lui rappresenti i desideri che sono nella mente di un uomo impedendo che questo veda
la verità. In un certo senso quindi Mara non è un essere indipendente ma una parte dello stesso essere di una persona
che deve essere sconfitta.

Politeismo
Nel mito di Osiride scopriamo che Ausar (in greco: Osiride) viene tagliato in 13 pezzi da Seth. Auset (Iside) raccoglie
tutti i suoi pezzi tranne il suo fallo. Horo, figlio di Ausar e Auset decide di vendicare la morte e lo smembramento di
suo padre affrontando Seth. Horo ha la meglio su Seth, e Ausar, essendo riportato in vita dalla morte diviene il signore
degli inferi. È questo dramma che ci riporta al conflitto tra bene e male, con quest'ultimo incarnato da Seth: ciò
comunque non significa che Seth sia stato sempre considerato un personaggio malvagio nella teologia dell'Antico
Egitto. In più occasioni nella storia dell'Antico Egitto ci sono stati conflitti tra "famiglie" differenti volte alla
svalutazione di un dio rispetto ad un altro.

Come in molte confessioni politeistiche, i personaggi coinvolti si differenziano dalla tradizione occidentale di un
diavolo con cui tutte le divinità sono strettamente in relazione. In questo caso, numerosi testi storici indicano che Seth
sia lo Zio o il Fratello di Horo e che nella "sconfitta" di Seth, si possa vedere un altro discostamento dalla norma nel
divoramento/assimilazione di Seth in Horo, con il risultato che quest'ultimo venga raffigurato sia con la testa di falco
sia con la testa (di un animale sconosciuto) di Seth. Ciò (come nel Buddismo) rappresenta una dissoluzione della
dicotomia.

Nelle tradizioni culturali


Nella tradizione cristiana occidentale, il Diavolo è entrato nel folklore popolare, specialmente nel suo ruolo di figura
trickster (ingannatore). Come tale, si ritrova come personaggio di un gran numero di fiabe popolari tradizionali e
leggende provenienti dall'Irlanda, da Terranova, dall'Italia e dal Regno Unito: in queste egli cerca spesso di ingannare
o sconfiggere altri personaggi. In alcune di queste favole, il diavolo è ritratto più come un personaggio malvagio che
come la personificazione del male. Il diavolo si presenta anche notevolmente in alcune favole agiografiche, o favole dei
santi (come nel tradizionale racconto di San Dunstano), molte delle quali si discostano dal canone religioso
autorizzato. Il diavolo è anche un personaggio ricorrente in racconti che spiegano l'etimologia di nomi geografici,
dando il nome a formazioni geografiche come ad esempio il Cammino del Diavolo in Inghilterra.

Demoni
In alcune religioni e tradizioni, questi titoli rappresentano demoni diversi; altri identificano questi nomi come forme
del Diavolo. Anche quando vengono considerati come demoni individuali, si pensa spesso che alcuni siano sotto il
controllo diretto del Diavolo. Questa lista elenca solo quelli ritenuti essere il Diavolo; Lista di demoni ha una lista più
ampia.

Abaddon (ebraico: ‫ אבדון‬Avaddon) che Mastema, un diavolo presente nel Libro


significa "distruzione" dei Giubilei
Asmodai, demone biblico con probabile Mefistofele, Mefisto (greco): colui che
origine iranica evita la luce
Baphomet, un demone che secondo una Pazuzu
congiura sterminio sarebbe stato Samael, Samiel, Sammael (ebraico):
venerato dai Cavalieri templari "Veleno di Dio"
Belzebù, ba'al zevuv ‫( בעל זבוב‬ebraico):
padrone delle mosche o signore delle
mosche, deformazione del Dio benevolo
Baal
Belial, Beliar, Bheliar (ebraico): senza
padrone, viltà della terra, Signore
dell'Orgoglio

Titoli
Questi sono titoli o nomi che si riferiscono quasi sempre al Diavolo stesso.

666 o 616, il Numero della bestia Old Scratch (inglese, "Vecchio Diavolo"),
L'Avversario lo Straniero, Old Nick (altro appellativo
inglese): nomi colloquiali del diavolo, per
Angra Mainyu, Ahriman (Arimane):
indicarlo come personaggio nella storia
"spirito maligno", "spirito maledetto"
The Devil and Tom Walker (Il Diavolo e
Anticristo, la venuta del Diavolo nel Tom Walker), racconto presente nella
mondo mortale per il Cristianesimo raccolta Tales of a Traveller (Racconti di
Der Leibhaftige (Tedesco): "Lui Stesso" un Viaggiatore)
Diabolus, Diavolus (Greco): "colui che Old Hob (in inglese "Vecchio Hob")
divide" Principe delle Tenebre / Principe del
Iblis, il Diavolo nell'Islam potere dell'aria
Signore dell'aldilà / Signore dell'Inferno / Satana / L'Avversario, l'Accusatore, il
Signore di questo mondo Persecutore
Lucifero / La Stella del Mattino (Greco e (L'anziano/vecchio/contorto/serpeggiante)
Romano): portatore di luce, illuminatore; Serpente
spesso creduto il nome di Satana prima Shaitan, un nome arabo di Satana
della sua caduta (il pianeta Venere) Il Tentatore / Seduttore
Woland

Altri demoni affini


Le principali correnti cristiane e islamiche riconoscono spesso l'esistenza di altre divinità pagane, ma le considerano
demoni dell'inferno. Alcune divinità maggiori sono state considerate analoghe al diavolo stesso in forma differente. Le
divinità considerate includono:

Angat, un diavolo malgascio Ördög, entità ungherese di una leggenda


Apep identificata con il Diavolo
Arawn, dio gallese dell'Aldilà Pan, dio greco del desiderio, convertito
poi nel diavolo
Azazel
Pwcca, la controparte celtica di Satana
Baal, un dio della religione cananea
Rahu
Belfagor, l'arcidiavolo
Ragnara
Chernobog, nome Slavo per il diavolo,
letteralmente "dio nero" Samnu, un diavolo del centro dell'Asia
Dagon, un dio del mare filisteo Sedit, un diavolo dei nativi americani
Davy Jones, l'essere diabolico associato Seth, dio Egizio della morte
alla morte per annegamento, che nelle Supay, dio Inca dell'aldilà
leggende dei marinai aveva il compito di Surtr
preannunciare catastrofi marine, e di T´An Mo, controparte cinese del diavolo
trasportare le anime dei morti in mare
nell'aldilà Tifone
Dio cornuto, un termine a sincretico delle Toño
divinità maschili della natura, convertite Yama (Cina)
poi nel diavolo Yam
Dispater Vritra, il nemico principale nella religione
Leviatano, la bestia del mare biblica Vedica
Loki, dio nordico del malanno, della
menzogna e del tradimento
Melek Ta'us
Mammona, Dio Aramaico della
prosperità e del profitto
Mara
Moloch, un dio venerato dai cananei al
quale venivano offerti dei bambini in
sacrificio
Mortus
Mot, divinità semitica
Nergal
Orcus

Curiosità
Nelle seconda meta dell'Ottocento Marco Antonio Canini nel suo Etimologico dei vocaboli italiani di origine ellenica
con raffronti ad altre lingue dice che l'etimo di "diavolo" è lo stesso di "dio", in quanto entrambe deriverebbero dalla
radice sanscrita DIV, DIU rilucere [da cui dyaus l'aere luminoso], aggiungendo che in principio la voce diàbolos non
era, al pari di "daimon" demone, di significato sinistro, ma di buon genio, come lo zingaresco "devel" significante
santo e "devla" nome di Maria madre di Gesù; e che solo in seguito il significato di calunniatore sarebbe derivato a
DIÀBOLOS, dalla leggenda cristiana. Per convincere di tale sua teoria nella monografia che introduce il vocabolario
presentò il parallelo tra i vocaboli esprimenti le idee assimilabili a quella di DIO e di DIAVOLO nelle diverse lingue.
Tale definizione etimologica causò un dibattito tra Canini e Graziadio Isaia Ascoli il quale presentò una lettera al
direttore[33] del Politecnico, in rapporto alla quale Canini inviò a Gaspare Gorresio un testo intitolato Degli Spropositi
del professore G.I.Ascoli[34]. L'etimologia è citata «a titolo di curiosità e perché gli inesperti non lo accettino per
buono» da Ottorino Pianigiani nel suo dizionario etimologico il quale, in rapporto al confronto tra i vocaboli nella
monografia, aggiunge che è scorretta dato che la voce Diavolo non è stata applicata al genio del male prima del
cristianesimo.[1]

Nell'arte

Letteratura
La figura del diavolo è molto presente nella Divina Commedia di Dante Alighieri, specialmente nel libro dell'Inferno.
Il gruppo principale di demoni è costituito dai Diavoli Malebranche dei canti XXI, XXII e XXIII.
Infine nella zona Cocito vi è il diavolo in persona ovvero Lucifero, un essere enorme con tre teste che maciulla nelle
sue bocche i corpi di tre dannati: Giuda Iscariota, Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino.
Dante e Virgilio per arrivare al Purgatorio si aggrappano ai peli del suo ventre a testa in giù per poter giungere alla
natural burella (da cui arriveranno al Purgatorio).

Il diavolo e Lucifero nell'arte paleocristiana è rappresentato come un serpente in accordo con Libro della Genesi. Nel
Medio Evo, in seguito all'identificazione operata dai Padri della Chiesa è rappresentato come un mostro terrificante a
tre teste. A partire dal secolo X si presenta con le ali spezzate, per ricordare la sua caduta dal cielo, e con le corna in
testa, simboli del paganesimo sconfitto. Le ali di pipistrello, emblemi di degradazione della virtù angelica, vengono
introdotte con le invasioni dei Mongoli che introducono elementi dell'iconografia orientale, come nel Lucifero
dantesco nell'Inferno - Canto trentaquattresimo, vv. 16-56. Anche il dio Pan è all'origine di alcune caratteristiche del
demonio: corpo peloso, zoccoli e corna di capro. L'iconografia del diavolo fissata dagli artisti tra i secoli XIII e XIV è
derivata anche da testi apocalittici ed apocrifi. Tra gli esempi più famosi si ricordano il Lucifero giottesco nella
Cappella degli Scrovegni e quello di Coppo di Marcovaldo nel Battistero di Firenze. Gli animali che divorano i dannati
accentuano la natura insaziabile di Satana. Il motivo di Satana con la "bocca divorante" riflette un'antica concezione
della divinità come principio nel contempo creatore e distruttore. Le corna di Lucifero richiamano pure quelle del dio
celtico Cernumnus e sono simbolo della sconfitta del paganesimo operata dalla Chiesa..[35]
Nel Faust di Johann Wolfgang von Goethe, poema drammatico del 1808, il protagonista Faust stringe un patto con
Mefistofele iniziando con lui un viaggio alla scoperta dei piaceri e delle bellezze del mondo. Ne La tragica storia del
Dottor Faust (The Tragical History of Doctor Faustus), scritto dal drammaturgo e poeta britannico Christopher
Marlowe, si narra la storia di Faustus, uno studioso così avido di conoscenza da non accontentarsi del sapere
accademico, della medicina e della teologia, avventuratosi nel campo della magia nera. Faustus, dopo aver compiuto
un'invocazione nel suo studio, assiste all'apparizione del diavolo Mefistofele con il quale stipula un patto: Faustus avrà
la conoscenza ed i servizi del servo di Lucifero per ventiquattro anni, dopo i quali Lucifero avrà la sua anima.

Nel breve racconto di H. G. Wells La tentazione di Harringay (The Temptation of Harringay, The St. James's
Gazette, 9 febbraio 1895)[36][37] il protagonista, un pittore di Chelsea viene tentato dal Diavolo per ottenere la sua
anima in cambio dell'ispirazione per creare una tela da capolavoro.

Thomas Mann, fra il 1943 e il 1947, scrive e pubblica il romanzo Doktor Faustus. Das Leben des deutschen Tonsetzers
Adrian Leverkühn, erzählt von einem Freunde (Doctor Faustus. La vita del compositore tedesco Adrian Leverkühn,
narrata da un amico). Nell'opera l'umanista Serenus e il tragico Adrian, molto simili ai personaggi di Settembrini e
Naphta de La montagna incantata, rappresentano per Mann il dualismo del carattere tedesco: da una parte la ragione
nella democrazia e nel progresso (lo spirito apollineo di Friedrich Nietzsche), dall'altra lo spirito dionisiaco, con tutte
le sue passioni ed il tragico destino che l'attende. Sono, questi, due aspetti appartenenti ad un unico spirito: Serenus,
scrivendo la parabola esistenziale dell'amico mentre si trova in Germania tra il 1943-46, descrive in parallelo col
racconto della vita di Adrian anche l'ascesa e caduta del Terzo Reich: il patto di Adrian col diavolo simboleggia per
l'autore anche la vendita della propria anima da parte di Adolf Hitler alle forze più oscure e tenebrose, quelle del male
assoluto.

Nel romanzo breve Pioggia inversa. Storia del diavolo e un precario (2015), lo scrittore Matteo Tuveri introduce,
ambientata fra Sardegna e Sutri, la storia misteriosa in cui l'origine del diavolo viene paragonata a quella delle figure
reiette della società. La figura del lavoratore precario, centrale nel tema del romanzo, fronteggia la figura del diavolo
trovando in esso un ideale alter ego.

Cinema
Der Dybbuk (Der Dybbuk), di Michał Waszyński, 1937
Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (Rosemary's Baby), di Roman Polański, 1968
L'esorcista (The Exorcist), di William Friedkin, 1973
Il presagio (The Omen), di Richard Donner, 1976
Amityville Horror (The Amityville Horror), di Stuart Rosenberg, 1979
Entity (The Entity), di Sidney J. Furie, 1981
L'avvocato del diavolo (L'avvocato del diavolo), di Taylor Hackford, 1997
Stigmate (Stigmata), di Rupert Wainwright, 1999
Giorni contati (End of Days), di Peter Hayams, 1999
La nona porta (The Ninth Gate), di Roman Polanski, 1999
Lost Souls - La profezia (Lost Souls), di Janusz Kaminski, 2000
Constantine (Constantine), di Francis Lawrence, 2005
The Exorcism of Emily Rose (The Exorcism of Emily Rose), di Scott Derrickson, 2005
Ghost Rider, di Mark Steven Johnson, 2007
Paranormal Activity (Paranormal Activity), di Oren Peli, 2007
Il mai nato (The Unborn), di David S. Goyer, 2009
Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo (Parnassus), di Terry Gilliam, 2009
L'ultimo esorcismo (The Last Exorcism), di Daniel Stamm, 2010
Il rito (The Rite), di Mikael Håfström, 2011
L'altra faccia del diavolo (The Devil Inside), di William Brent Bell, 2012

Note
1. ^ a b Ottorino Pianigiani, vocabolo, su dizionario etimologico, etimo.it. URL consultato il 5 agosto 2011.
2. ^ vocabolo, su vocabolario Treccani, Treccani.it. URL consultato il 5 agosto 2011.
3. ^
« Il termine 'diavolo' è un resa della parola greca διάβολος, usata come prestito linguistico dagli scrittori
cristiani latini come diabolus. Come nome proprio nei testi intertestamentali ebraici e negli scritti cristiani
la parola denota il grande avversario di dio e della rettezza, il diavolo. È così usato nella septuaginta
come traduzione del ebraico śāṭān (→Satan) (e. g. Giobbe 1 e 2; 1 Chr 21:1), e appare spesso con
questo significato nel nuovo testamento (e.g. Matt 4:1). Nel uso greco antico, però διάβολος, era un
aggettivo generalmente denotante qualcosa o qualcuno 'calunnioso' e 'diffamatorio'. Così Aristofane
parla di uno 'schiavo più calunnioso' (διαβολότατος Eq. 45) [...] Socrate descrive la ragione della sua
condanna al suo processo come le 'calunnie' (διαβολαί), che per molti anni furono dette contro di lui
(Platone,Apol.37b) »

((EN) G. J. Riley, DEVIL Διάβολος, in Karel van der Toorn, Bob Becking, Pieter Willem van der Horst (a cura di), Dictionary
of Deities and Demons in the Bible, Wm. B. Eerdmans Publishing; pag. 244, 1999. URL consultato il 6 agosto 2011.)

4. ^ Il sostantivo śaṭan ha dunque, in ebraico, il significato di «colui che si oppone», e di «avversario», anche nel
senso generico di nemico di guerra. Così, nel libro dei Re, vengono indicati con tale termine i nemici di Salomone
[IRe II.I4, II.23 e II.25], mentre nei libri di Samuele śaṭan è sia Davide - in tal modo definito dai suoi antagonisti
filistei [ISam.29.4] - sia, in senso collettivo, i rivoltosi che si oppongono al ritorno di Davide stesso [ISam.19.23].
In due passi la parola è poi impiegata nel senso tecnico di «colui che sostiene l'accusa in giudizio». (da Śaṭan
‫שטן‬. Avversario, in Simboli del pensiero ebraico. Lessico ragionato in settanta voci, Giulio Busi, pp.319-320.)
5. ^ a b «Šāṭān in ebraico è assunto per lo più col significato di "accusatore in giudizio, contraddittore"» (Satana in Il
mondo del divino e degli eroi, da Le origini della cultura europea Vol.I, Giovanni Semerano, p.147)
6. ^
« δαιμόνιος «che ha qualche rapporto con un δαίμων, ammirabile, sorprendente, posseduto da un dio»,
etc., usato con dei toni diversi, unicamente al vocativo da Omero [...]; δαιμόνιον n. esprime in modo più
vago la stessa idea di δαίμων «potere divino, démone», il vocabolo è applicato al demone di Socrate
(ion.-att., NT, etc.) »

(Pierre Chantraine, pp. 247)

7. ^ vocabolo, su vocabolario Treccani, Treccani.it. URL consultato il 6 agosto 2011.


8. ^ a b
« Il senso neutro originale di 'divinità' si trova in Atti 17:18, ove Paolo è descritto dai pagani Ateniesi
come un predicatore di 'divinità straniere' (daimonia). La septuaginta usa daimonion più volte nel senso
dell'antico vicino oriente degli spiriti del deserto: esso traduce l'ebraico śe'îrîm ( capre selvatiche, →satiri,
capre demoni; Isa 13:21), e siyyim (dimoranti del deserto, bestie selvatiche; Isa 34:14) [...]. Come gli dèi
delle nazioni furono demonizzati, così "demone" nel senso dualistico si trova nella Septuaginta (LXX)
come una designazione di divinità e spiriti pagani: in LXX Ps 95:5 le divinità nazionali di altri popoli sono
dette essere idoli ('elilim) in ebraico, diventano "demoni" ("Tutti gli dèi delle nazioni sono demoni"); in LXX
Deut 32:17, le divinità straniere che Israele adorava, sono propriamente descritte nel testo ebraico come
šēdîm (spiriti tutelari), sono di nuovo chiamati "demoni" ("Essi sacrificano ai demoni e non a dio"; cf. LXX
Ps 105:37; Bar. 4:7); in LXX Isa 65:11 daimon rende il nome ebreo del dio pagano della Fortuna (→Gad)
[...] »
(Karel van der Toorn, Bob Becking, Pieter Willem van der Horst, pp. 237-238)

9. ^
« By the end of the New Testament period, Christian tradition made no distinction between fallen angels
and demons. »

(Jeffrey Burton Russell. The Devil: Perceptions of Evil from Antiquity to Primitive Christianity. NY, Ithaca, 1977, pag. 236)

10. ^
« Foreign gods are called shedim (Deut. 32:17; Ps. 106:37; cf.I Cor. 10:20), rendered “demons” or
“devils” in most translations. The word is related to Akkadian šêdu (“demon”; good or evil). »

(Gershom Scholem. Encyclopaedia Judaica, vol.5. NY, Macmillan, 2004, pag. 573)

11. ^ Così, Roger Caillois, evidenzia, la resa e la trasformazione del termine ebraico yâšûd nelle traduzioni greche
come daimoníon:
« Il testo ebraico del Salmo 91 (versetto 6) non menziona propriamente un demone di mezzogiorno. Il
termine yâšûd designa solamente "il devastatore". Nel versetto 6 non si tratta quindi che della
"devastazione che imperversa all'ora di mezzogiorno". Tuttavia le diverse traduzioni greche della Bibba
introducono più o meno esplicitamente l'idea di una potenza demoniaca individualizzata: "dalla sventura
e dal demone meridiano" (Settanta), dal "morso demoniaco di mezzogiorno" (Aquila), "il diabolico
accidente di mezzogiorno" (Simmaco), "dall'imbattersi nel demone meridiano" (Apollinare di Laodicea).
La lingua dei traduttori è certo povera e imprecisa; la parola δαιμόνιον in particolare corrisponde a
cinque diversi termini ebraici. Ma una simile penuria non può bastare a spiegare la trasposizione, perché
è difficile ammettere che i traduttori abbiano confuso yâšûd con šêdîm, che d'altronde non significa
«demone», ma piuttosto «signore», ne con wešêd «demone», che si sarebbe potuto introdurre grazie a
un'errata lettura [Cfr.F.G. Vigouroux, Dictionnaire de la Bible, Paris 1895-1912, 5 voll., s.v. démon,
vol.2, col. 1367; S. de Muis, Commentarius literalis et historicus in omnes psalmos Davidis, Paris
1630; J.C. Frommann, Tractatus de fascinatione, Norimbergae 1675, p. 897.]. Checché sia di queste
difficoltà testuali, che gli specialisti dell'esegesi biblica non sembrano ancora aver definitivamente
risolto[Cfr. S. Landersdorfer, Das daemonium meridianum, in «Biblische Zeitschrift», XVIII (1929),
pp. 294 sg.], è certo che almeno lo spirito del passo è indubitabile. Si tratta di una forza demoniaca la
cui azione è temibile in pieno mezzogiorno [...]. »

(Roger Caillois, pp. 53-54)

12. ^ Ad esempio in Numeri 22:22 e in Samuele 29:4 ed in altri passi, nella traduzione compare la parola
"avversario", che nell'ebraico originale era "ha-satan".
13. ^ Marco Patuzzo, San Zeno, gioiello di arte romanica, pag.19, editrice La Grafica, Vago di Lavagno (Verona),
2010.
14. ^ Vedere, ad esempio, le voci in Nave's Topical Bible (http://studylight.org/con/ntb/view.cgi?number=T3103), il
Holman Bible Dictionary (http://studylight.org/dic/hbd/view.cgi?number=T3937) e l'Adam Clarke Commentary (http
://studylight.org/com/acc/view.cgi?book=isa&chapter=14&verse=12#Isa14_12)
15. ^ Apocalisse 12,9 (http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Ap12%2C9&formato_rif=vp)
16. ^ Matteo 4,1 (http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Mt4%2C1&formato_rif=vp)
17. ^ Gabriele Amoth, Memorie di un esorcista, (Piemme).
18. ^ Gabriele Amoth, Il Rito. Storia vera di un esorcista di oggi, Sperling-Kufler, 2010.
19. ^ Gino Oliosi,Il demonio come essere personale, Fede e Cultura).
20. ^ Ferruccio Sutto e Anna Renda, Io combatto il demonio, Biblioteca dell'Immagine.
21. ^ Padre Cottier (http://www.mariadinazareth.it/rubrica%20inferno/intervista%20a%20padre%20cottier.htm)
22. ^ Georges Minois. Le diable. Parigi, PUF, 1998. In italiano: Piccola storia del diavolo. Bologna, Il Mulino, 1999,
pp. 9 e sgg.
23. ^ Georges Minois. Op. cit. p. 21.
24. ^ Focus storia, I mille volti del diavolo, n. 72, ottobre 2012, pag. 20 e segg.
25. ^
« Zarathushtra established mazdā (wisdom) and Ahura Mazdā (later Old Persian: Auramazdā, Middle
Persian: Ohrmazd, New Persian: Hormazd) as means of distinguishing right from wrong (Gāthās 33.13,
45.6). The primordial entity Ahura Mazdā was ascribed a creative hypostasis called Spenta Mainyu
(originally Spanta Manyu, Middle Persian: Spenāg Mēnōg) (Holy Spirit). Opposing order and Ahura
Mazdā, Zarathushtra suggested, were confusion and the primordial entity Angra Mainyu (later Middle
Persian: Ahreman, New Persian: Ahriman) (the Angry Spirit). »

(Jamsheed K. Chosky. Encyclopedia of Religion NY, Macmillan, 2005, pag. 9989)

26. ^ Cfr. ad esempio Paul Du Breil. Zarathustra (Zoroastro) e la trasfigurazione del mondo. Genova, ECIG, 1998,
pagg.220 e segg.
27. ^ (EN) reference.bahai.org/en/t/tb/SWB/swb-6.html, su reference.bahai.org. URL consultato il 12 luglio 2007.
28. ^ Shogi Effendi (http://bahai-library.com/index.php5?file=hornby_lights_guidance_2.html&chapter=4)
29. ^ Bahá'u'lláh (http://reference.bahai.org/en/t/b/TB/tb-8.html)
30. ^ Bahá'u'lláh 2 (http://reference.bahai.org/en/t/ab/PUP/pup-96.html)
31. ^ Ronald Hutton, Triumph of the Moon, Oxford, Oxford University Press, 1999, p. 46.
32. ^ Hindu Concept of God (http://www.shaivam.org/hipgodco.htm)
33. ^ http://books.google.it/books?
id=wbcNAAAAQAAJ&pg=PA94&dq=Marco+Antonio+Canini&hl=it&ei=RkOGTeLWMYOWOpDO5IAJ&sa=X&oi=book
34. ^ https://books.google.it/books?
id=9GZHAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=Marco+Antonio+Canini&hl=it&ei=Sj2GTefdC4WUOsLYtYEJ&sa=X&oi
35. ^ Simboli e allegorie, Dizionari dell'arte, ed. Electa, 2003, pagg. 156-159.
36. ^ (EN) George Connes, A dictionary of the characters and scenes in the novels, romances, and short stories of H.
G. Wells, M. Darantiere, 1926, pp. 27 - 30. URL consultato l'11 marzo 2017.
37. ^ (EN) Burt Franklin, A Bibliography of the works of H.G.Wells 1887-1925 part one: Books and Pamhplets, New
York N.Y., Franklin Burt, 1922, p. 6, ISBN 978-0-8337-5190-4. URL consultato il 17 febbraio 2012.
Bibliografia
Gabriele Amorth, Marco Tosatti, Memorie di un esorcista. La mia vita in lotta contro Satana, Piemme, 2013.

(EN) Karel van der Toorn, Bob Becking, Pieter Willem van der Horst (a cura di), Dictionary of Deities and Demons
in the Bible, Wm. B. Eerdmans Publishing, 1999. URL consultato il 5 agosto 2011.

(FR) Pierre Chantraine, Dictionnaire étymologique de la langue grecque, Parigi, Les Éditions Klincksieck, giugno
1977. URL consultato il 6 agosto 2011.

Roger Caillois, Les démons de midi [1936]; it. I demoni meridiani, a cura di Carlo Ossola, traduzione di Alberto
Pellissero, Torino, Bollati Boringhieri, 1988.

"Les répresentations du Diable et des êtres diaboliques dans la littérature et l'art en France au XIIe. siècle", di
Francisco Vicente Calle Calle, Villeneuve d'Ascq, 1999, Presses Universitaires du Septentrion, (Thèse à la carte).
Śaṭan ‫שטן‬. Avversario, in Simboli del pensiero ebraico. Lessico ragionato in settanta voci, Giulio Busi, Torino,
Einaudi 1999, p. 319.ISBN 88-06-15138-X
Satana, in Le origini della cultura europea. Vol.I. Rivelazioni della linguistica storica. in appendice Il messaggio
etrusco, Giovanni Semerano, Leo S. Olschki Editore, Firenze 2002, p. 147.
The Devil in Legend and Literature, di Maximilian Rudwin (Open Court, La Salle (Illinois), 1931, 1959) è un
compendio delle "avventure secolari e sacre di Satana".
The Origin of Satan, di Elaine Pagels (Vintage Books, New York 1995) esplora lo sviluppo, la "demonizzazione"
del personaggio di Satana sullo sfondo di un'aspra lotta tra le prime Chiese e sinagoghe per essere l'erede
legittimo dell'antica tradizione religiosa ebraica. L'autrice tratta di come Satana diventi una figura che riflette i
nostri stessi odi e pregiudizi, e la lotta tra la parte amorevole e quella impaurita e combattiva di noi stessi.
The Old Enemy: Satan & the Combat Myth, di Neil Forsyth (Princeton (New Jersey), 1987) cerca di mostrare
come Satana sia emerso dalle antiche tradizioni mitologiche e di come sia comprensibile meglio non come un
principio del male, ma come un personaggio narrativo nel contesto del "Mito del combattimento". Forsyth
racconta la storia del Diavolo dall'Epica di Gilgamesh attraverso gli scritti di Sant'Agostino.
The Devil: Perceptions of Evil from Antiquity to Primitive Christianity, di Jeffrey Burton Russell (Meridian, New
York 1977) è "una storia della personificazione del male" che, per rendere chiare le cose, egli chiama "il Diavolo".
Pieno di fotografie a corredo del testo, è il primo di una serie di quattro volumi sulla storia del concetto del
Diavolo. I volumi seguenti sono, Satan: The Early Christian Tradition, Lucifer: The Devil in the Middle Ages, e
Mephistopheles: The Devil in the Modern World.
Agostino Tommaselli, Spiriti maligni. Chi è il diavolo, qual è il suo potere, come si combatte, EDB, 2011

Voci correlate
Bafometto
Demone
Inferno
Male
Satana
Gerarchia dei demoni
Patto col diavolo

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Collegamenti esterni
http://www.coscienza.org/Diavolo.htm
(EN) Catholic Encyclopedia, su newadvent.org.
(EN) Children of the Devil, su topical-bible-studies.org.
(EN) The Devil - Unjustly Maligned, su atheistfoundation.org.au.
(EN) Origin and Fate of Satan, su biblicaluniversalist.com.
Diavolo, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF.
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