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unapietra calendario archeologi moderni credono che sia pi probabile che sia stata utilizzata
principalmente come un bacino cerimoniale o altare rituale per sacrifici piuttosto che come un
riferimento astrologico o astronomico.
A Huitzilopochtl figlio di Coatlicue e dio del sole e della guerra, erano sacrificati i prigionieri di
guerra. Il sacrificio umano una delle caratteristiche pi note della religione azteca: sembra che
esso fosse simbolico e rituale. Un posto speciale tra le divinit azteche occupava Quetzalcoatl (il
serpente dalle piume preziose, detto anche serpente piumato verde). Costui era, in realt, un
antico re tolteco che simpegn per
abolire i sacrifici umani praticati dal
suo popolo. Osteggiato dalla casta
sacerdotale di Tula, fu costretto
allesilio. Prima di partire promise che
sarebbe comunque ritornato. Dopo la
sua scomparsa fu divinizzato e in suo
onore furono istituiti sacrifici umani.
Lo sbarco di Hernan Corts e degli
spagnoli (1519) fu visto dagli aztechi
come il ritorno di Quetzalcoatl.
Per quanto concerne la statua della dea
Coatlicue, dea della vita e della morte,
c da sottolineare il fatto che gli studiosi dellUniversit decisero di rinterrarla nel luogo dove era
stata trovata, convinti che la sua esposizione costituisse unoffesa allidea stessa di bellezza. Alcuni
anni dopo, durante un soggiorno nel Messico il barone tedesco Alexandre von Humbolt1 chiese di
poter esaminare la statua. Soddisfatta la sua curiosit, la statua fu di nuovo seppellita essendo la sua
presenza veramente insopportabile. Dopo lepoca dellIndipendenza la statua della divinit fu
nuovamente riportata alla luce ed esposta in un angolo di un cortile dellUniversit e
successivamente in un corridoio, dietro un paravento.
Il passaggio da dea a demonio e poi a mostro inguardabile e infine a capolavoro segno del
cambiamento di sensibilit del popolo messicano durante i quattro ultimi secoli. Il prete azteco
venerava la statua come una dea, mentre il monaco spagnolo la considerava come una
manifestazione demoniaca. Per luno come per laltro la Coatlicue era un terribile mystre, un
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Alexander von Humboldt (Berlino 1769-1859), naturalista e viaggiatore tedesco si form nelle migliori Universit di
Berlino, di Gttinga e di Amburgo oggi troppo poco ricordato rispetto al ruolo che ha avuto in ambito delle scoperte
etnologiche e scientifiche. Studioso di economia politica e di sociologia, si specializz nello studio della geologia e
della mineralogia. Simultaneamente lesploratore etnologo stato naturalista, geografico, archeologo ed etnologo.
Viaggiatore infaticabile, Humboldt trasfer nella Relation historique du voyage aux rgions quinoxiales du Nouveau
Continent le sue molteplici e acute osservazioni scientifiche. Appassionato di vulcanologia fece lascensione del
Chimborazo senza raggiungere la vetta. Attravers le Ande fino al Per e esplor i rami sorgivi del fiume delle
Amazzoni seguendo il tracciato delle antiche strade Inca. Studi la flora e raccolse innumerevoli reperti di rocce, guid
le ricerche sullequatore magnetico e scopr una corrente fredda sulla costa peruviana. Dal suo viaggio in Messico
riport il tubero di unorchidea sconosciuta ai botanici. A Washington Humboldt ricevuto da Jefferson che aiuta a
tracciare la nuova frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti. A Parigi dove si stabil, cur lelaborazione di sessanta mila
reperti divisi nei settori della botanica, della mineralogia e dellarcheologia che poi saranno esposti ai visitatori nel
Jardin des Plantes.
Considerato il fondatore della moderna geografia fisica, Humboldt ebbe il merito di studiare i fenomeni naturali
facendone notare le reciproche connessioni secondo una concezione unitaria e armonica del mondo fisico. Tra i suoi pi
significativi contributi vanno ricordati lintroduzione delle isoterme per lo studio comparato dei climi, la scoperta delle
variazioni dintensit del campo magnetico terrestre con la latitudine, lo studio della temperatura con laltezza,
limpulso dato alla fitogeografia attraverso la descrizione della flora dellAmerica Meridionale, Centrale e del Messico.
Per una conoscenza pi dettagliata e completa dellaristocratico prussiano, si legga il testo biografico di Pierre Gascar
dal titolo Humbolt, lexplorateur, ditions Gallimard, Paris, 1986.
oggetto che simultaneamente attira e respinge, seduce e fa inorridire. Questo enorme blocco di
pietra, ornato di mani lacerate, cuori, serpenti e crani, dalla forma vagamente umana stupisce e
paralizza lo sguardo del visitatore. Lo studioso Octavio Paz dice che di fronte ad essa si prova la
stessa sensazione di meraviglia che luomo europeo prov nei confronti della scoperta
dellAmerica, quando le nuove terre sembrarono far parte di unaltra e sconosciuta dimensione della
realt.
che la Grande Coatlicue non ci sorprende soltanto per le sue dimensioni(due metri e mezzo di
altezza per un peso di due tonnellate) ma perch costituisce un concetto pietrificato. Ogni attributo
della divinit rappresentato realisticamente mentre linsieme unastrazione. Un cubo di pietra,
una fusione della materia e del denso: la pietra lidea e lidea si fa pietra. Luomo non al centro
del gioco ma lui che d il suo sangue, la sostanza preziosa che fa muovere il mondo e attraverso la
quale rinasce il sole.
Quando il conqurant Hernan Corts arriv a Messico-Tenochtitln, una vera citt imperiale con
pi di mezzo milione di abitanti, non cap che aveva di fronte un vero paradiso terrestre e malgrado
avesse ricevuto in dono da Montezuma II molti dei suoi tesori poich il re pensava che luomo
vestito di nero fosse Quetzlcoatl, il Serpente Piumato, il dio che aveva scoperto il mais, insegnato
larte della misurazione del tempo e delle rivoluzioni stellari, lelegante gentiluomo spagnolo ordin
ai suoi soldati di radere al suolo la citt. Fece distruggere templi, demolire palazzi e piramidi e sulle
macerie fece edificare la futura Citt del Messico. Della splendente societ precolombiana come
della vita di corte e dei complessi rituali religiosi non rest traccia se non nei racconti orali e nelle
testimonianze dei soldati spagnoli e soprattutto nei diari dei missionari che assistettero inermi alle
brutalit di Corts. Sui monumenti, un tempo magnifici, cadde il manto funebre delloblio.
Dagli inizi dellottocento in poi emersero dal sottosuolo di Citt del Messico i tesori dello spendente
impero di Montezuma: resti di templi, sculture, maschere, pugnali e ori fanno rivivere oggi una
delle civilt pi affascinanti della storia.
Affascinano due figure antropomorfe in terracotta, stucco e pittura a grandezze naturali trovate
entrambe nella Casa delle Aquile, a nord del Templo Mayor, a citt del Messico. Luomo Aquila
cos chiamato per il copricapo a forma di testa di rapace, dalla postura lievemente inclinata in
avanti, dellespressione interrogativa sul volto simboleggia forse il sole allalba. Mictlantecuhtli il
dio della morte: le mani sono artigli enormi, la testa piena di buchi in cui dovevano trovare posto i
capelli ricci caratteristici delle divinit della terra e delle tenebre. Le sculture sono ispirate al mondo
naturale, con i coyote primati, il cane con il naso verso il cielo, il giaguaro stanco in pietra vulcanica
incantano cos come quelle ispirate al mondo divino: Quetzalcoaltl, il Serpente Piumato, lantico
dio della sapienza. Ma sono i tesori, i manufatti pi preziosi che erano offerti agli dei a suscitare
interesse nel visitatore: il serpente a due teste in legno, turchesi e conchiglie, i coltelli sacrificali
dalle impugnature tempestate di piccole tessere colorate, uno scudo di piume, foglie doro, carte
dagave, cuoio raffigurante un cane, maschere meravigliose di ossidiana o conchiglia.
La figura che pi colpisce rimane comunque quella della dea madre del pantheon azteco, la
Coatlicue, un blocco impressionante che non ha sembianze umane. Contrariamente a quanto accade
nella mitologia greco-latina in cui gli dei hanno sembianze umane (Zeus, Apollo, Venere, Minerva)
nel pantheon messicano il dio non antropomorfo. Il pantheon della divinit era sovrappopolato e
comprendeva tra gli altri Tonathiu, il dio del sole, Quetzalcoaltl,il serpente piumato, Tezcatlipoca, il
suo antagonista, Ehecalt, il vento, Tlaloc, la pioggia, Cinteotl, il giovane dio del mais, Huehueteotl,
il vecchio dio del fuoco e di Tlaloc ce nerano ben quattro di quattro colori diversi, legati
probabilmente alle quattro direzioni dei punti cardinali. Cerano anche delle divinit femminili
come la Coatlicue, la Grande Madre e Xochiquetzal, la dea delle arti e del piacere.
Il dio principale degli aztechi era Huitzlocochtl, il colibr, dio guerriero che conduceva il suo popolo
in battaglia, fratello di Quetzalcoatl. Il mito della sua nascita la dice lunga circa la sua personalit;
infatti nasce adulto e gi armato di tutto punto allo scopo di uccidere e fare a pezzi la zia materna
Cyolxauhqui che voleva liberarsi di sua madre Coatlicue.
Alla luce di tutto ci pacifico non essere daccordo con chi definisce le culture americane
esclusivamente autoctone. C da credere piuttosto che vi sia stata unevoluzione dipendente da
presupposti comuni ad altri popoli, originari anche di altri continenti che influenzarono la cultura
americana con iniezioni sporadiche di elementi estranei. La tradizione azteca sembra presentare
connessioni soprattutto con le etnie arya per la sua base ideologica impostata principalmente sulla
guerra.
Alla fine del XIXo secolo, il grande artista Jos Guadalupe POSADA messicano fu molto
apprezzato dal poeta francese Andr Breton che non esit a confrontare le incisioni su legno di
Posada con certe opere surrealiste, in particolare i collages di Max Ernst.
Tra i pittori pi rinomati spiccano Jos Clemente Orozco e il muralista Diego Rivera. La pittura
messicana moderna il punto di convergenza di due rivoluzioni: la rivoluzione sociale messicana e
la rivoluzione artistica delloccidente.
Conclusione.
Siamo giunti alla fine di questaffascinante viaggio nellAmerica Latina. Un viaggio letterario
inevitabilmente incompleto che ha cercato, attraverso la lettura di libri ricchi di pagine descrittive e
istruttive, di comprendere gli aspetti contraddittori, tipici e ricorrenti del continente sudamericano.
incontestabile che lAmerica Latina abbia sempre esercitato sugli europei un fascino di Paese
lontano. Questa terra stata spesso idealizzata come il luogo dove possibile realizzare lutopia.
Lo testimoniano le opere di Thomas Moro e Tommaso Campanella, il buon selvaggio di
J.J.Rousseau, i pellegrinaggi messicani di D. H. Lawrence, Antonin Artaud, Jack Kerouak e degli
scrittori della beat generation, fino alla teologia della liberazione, allepopea guerrigliera
simboleggiata da Che Guevara e alla letteratura che va sotto letichetta di realismo magico.
Ora, per, siamo a una svolta. La caduta del comunismo come ideologia, lagonia della rivoluzione
cubana e il dilagare della globalizzazione hanno ridimensionato le attese idealistico-rivoluzionarie
legate allAmerica Latina. tramontato ilrealismo magico e al suo posto nata una nuova
letteratura che prende atto della modernit e recupera quella che in fondo lessenza stessa del
Nuovo Continente e la sua ricchezza pi grande: libridismo, il meticciato, lincrocio di popoli e
culture differenti. Il realismo magico era esploso negli anni sessanta sullonda dellentusiasmo
per la rivoluzione cubana e delle attese redentrici legate a Che Guevara e ai movimenti rivoluzionari
del terzo mondo. I suoi esponenti erano a quel tempo tutti simpatizzanti del regime castrista e
presentavano unAmerica Latina immersa in un tempo mitico, ignara del progresso e priva di
complicazioni intellettualistiche. Scrittori come Gabriel Garca Marquez, il primo Mario Vargas
Llosa, Alejo Carpentier idealizzavano il carattere primitivo del continente sudamericano e lo
proiettavano nellavvenire rivoluzionario. Alla lunga, per, ilrealismo magico ha finito per
esaurirsi come tutte le formule. Oggi teorizzato solo dai sopravvissuti della vecchia generazione
(per lo pi ridotto a un fatto stilistico, come nel recente Memorias de mis putas tristes di G. G.
Marquez) e da alcuni epigoni di qualit discutibile come la messicana Laura Esquivel, lautrice di
Dolce come il cioccolato.
Non si vedono nuovi Marquez allorizzonte. LAmerica Latina delboom venata di vecchie utopie
antiprogressiste non pi compatibile con il presente. Macondo esiste ancora ma convive con
metropoli sterminate, metro, Internet, cellulari, MTV, fast-food e fantasmagorici centri
commerciali.
I nuovi autori non seguono manifesti programmatici comuni. Ognuno ha i suoi temi e generi
favoriti. Ma tutti accettano la modernit e la post-modernit come un dato di fatto, pur non
esaltandola e accantonano il vecchio mito dellAmerica Latina come luogo dellUtopia, come la
terra dove possibile costruire una civilt nuova alternativa a quella del progresso esemplificata
dallEuropa o dagli USA.
Assistiamo al moltiplicarsi di romanzi urbani dai tratti post-moderni come Satana(2003) del
colombiano Mario Mendoza. Nato e cresciuto a Bogot ha fatto della metropoli immensa e
disparata la principale fonte dispirazione della sua letteratura, alla ricerca di storie che illuminino la
condizione umana nella Colombia del terzo millennio.
Altri autori sono pi vicini al noir come il colombiano Jorge Franco Ramos, autore di Donna in
rossa(2002). Non manca una nuova generazione di giovani narratori cresciuta allombra del rock,
del cinema e della globalizzazione che rivendica la propria autonomia da G.G.Marquez e dalla sua
poetica del realismo magico come il cileno Alberto Fuguet de I film della mia vita (2004) o il
colombiano Efraim Medina Reyes di Cera una volta lamore ma ho dovuto ammazzarlo (2003),
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Ci sono anche scrittori certamente pi solidi come il cileno Roberto Bolano o largentino Ricardo
Pigla. Bolano, narratore e poeta che ha abbandonato il Cile dopo il colpo di Stato, uno scrittore
irriverente e iconoclasta, ormai considerato un classico della contemporaneit. Pigla, docente
emerito dellUniversit di Buenos Aires uno scrittore sperimentale ma intensamente leggibile: la
droga, il denaro, la schizofrenia, lomosessualit sono i temi che predominano. Questi scrittori e i
loro seguaci escono dagli schemi ideologici e dagli stereotipi della letteratura latino-americana del
realismo magico. Le loro opere evidenziano il crollo, o perlomeno la profonda trasformazione dei
valori tradizionali che si sta verificando nel continente. La letteratura omosessuale sembra avere un
suo mercato e annovera romanzetti da spiaggia come quelli del peruviano Reinaldo Bayly fino a
opere dalla significazione esistenziale e storica pi densa come quelle del cubano Reinaldo Arenas,
suicida prima che lo finisse lAids. Nella sua autobiografia, intitolata Prima che sia notte (2004),
Arenas denuncia lintolleranza del regime castrista nei confronti degli omosessuali e lipocrisia
della sinistra occidentale accecata dal mito della rivoluzione.
Un altro genere che nellAmerica Latina ha un certo peso la letteratura di testimonianza
soprattutto in quei paesi che negli anni ottanta si sono risvegliati dallincubo delle dittature. Un caso
su tutti la celebre autobiografia della leader indigena Rigoberta Mench raccontata a Elisabeth
Bugos in Mi chiamo Rigoberta Mench (1999).
Attraverso la Letteratura si punta a incorporare nella societ le voci dei perseguitati politici e delle
minoranze indigene o afroamericane. In Colombia tra i romanzi nati da testimonianze interessante
quello sulla presa del Palazzo di giustizia da parte dell M-19, partito di sinistra, nel 1985: si tratta
di Noches de humo di Olga Bear. Andrebbe poi ricordata tutta lopera di German Castro Caycedo,
di Arturo Alape o di Alfredo Molano.
Nel Cono Sur (Cile, Argentina e Uruguay) le problematiche legate alle dittature militari, alle torture
e ai desaparecidos sono trattate in modo differente. Invece di ricorrere alle testimonianze si ricorre
alla letteratura fantastica, ai sogni e agli elementi psicanalitici che abbondavano gi in scrittori
classici della regione come Jorge Luis Borges, Ernesto Sbato e Adolfo Bioy Casares. Sono
significative in questo senso le opere Luisa Valenzuela (Noir con argentini, Perosini, 2002), di
Damiela Eltit e Notturno cileno (Sellerio, 2003) del gi ricordato Bolao, precocemente scomparso
nel 2003, unopera emblematica. Sebastian Urrutia Lacroix, il protagonista, un sacerdote e critico
letterario, membro dellOpus Dei e poeta mediocre che in una notte di febbre alta e di delirio,
convinto di essere sul punto di morire, passa in rassegna i momenti pi importanti della sua vita.
Lentamente si rende conto di essere un fallito perch in fondo ha sempre chinato il capo di fronte al
regime di Pinochet e ha sempre usato la critica letteraria e la poesia come strumenti di evasione
dalla realt. Tutto il libro un atto daccusa contro i silenzi di certa Chiesa e di certa classe
intellettuale durante gli anni del regime.
Il tema religioso, oltre che in Notturno cileno, affiora in molte pagine dei nuovi autori e meriterebbe
unindagine pi approfondita. C una religiosit molto profonda nella letteratura latinoamericana
contemporanea. Una ricerca del sacro quasi disperata che nella maggior parte dei casi sembra
generata dalle ingiustizie. In genere gli scrittori assumono una posizione critica nei confronti della
Chiesa, ma allo stesso tempo non riescono a fare a meno di essa come punto di riferimento. Il caso
de La vergine dei sicari (Guanda, 2002) di Fernando Vallejo scrittore omosessuale, provocatore,
blasfemo e critico impietoso della societ colombiana - , sotto questo profilo, molto indicativo.
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Cos come i killer al soldo dei narcotrafficanti di Medelln vanno a pregare la Madonna prima
dellimpresa criminale loro affidata (o per ringraziare dellaiuto ricevuto), analogamente proprio
mentre i giovani scrittori attaccano la Chiesa manifestano inconsciamente il radicamento popolare e
culturale di cui la fede cristiana gode. Pesa molto - va detto - la leggenda nera sulla Conquista. La
Chie- sa spesso tacciata di codardia e opportunismo, di essere stata legata ai ricchi, ma nel fondo
si avverte sempre un profondo ri spetto per il messaggio evangelico e per tutti quei sacerdoti o
semplici cristiani che hanno dato la vita per il popolo latinoamericano.
Molte altre voci andrebbero aggiunte a questa breve panoramica sulla nuova letteratura
latinoamericana. Quello che si nota, nel complesso, una letteratura post-yuppies e post-comunista,
una letteratura delusa tanto dal progetto della modernit come dalle ideologie di sinistra.
Lo storico francese Fernand Braudel poneva retoricamente la domanda:Le Americhe sono una
periferia, una corce dellEuropa?, manifestando il suo intimo convincimento che a partire del
1492 il Nouveau Monde entrato con il suo passato, il suo presente e il suo avvenire nel campo
dazione e di riflessione dellEuropa. E non forse lEuropa che ha scoperto lAmerica e celebrato
il viaggio di Colombo come il pi grande avvenimento della storia dopo la creazione? Non forse
lAmerica, una creazione dellEuropa, un grande spazio per la realizzazione dei desideri degli
europei? UnAmerica vuota, unUtopia, un luogo di sogni?
Per Braudel, lAmerica anche una liberazione, la voglia di guardare oltre, di realizzare pienamente
il suo spirito di protagonismo. Per il filosofo Hegel, lAmerica era il paese dellavvenire ed era
convinto che il futuro avrebbe mostrato la sua importanza e il suo valore storico. Per Simon Bolivar
lAmerica latina era un mondo a parte circondato da vasti mari, nuovo in quasi tutte le arti e le
scienze, una sorta di mescolanza di pi identit, quella europea, indiana e africana. Non valeva
pensare a una coscienza dellinsularit ma alla capacit dintegrare le differenti razze e culture della
terra. Per questo era unidea grandiosa riunire le forme di tutto il Nouveau Monde in una sola
nazione cercando di far fronte agli artifici insidiosi dellinfluenza esterna. Uno dei pi funesti
nemici del governo repubblicano, George Washington, nel suo discorso daddio (17 settembre
1776) ribadiva la volont di tenersi lontano da alleanze permanenti con qualsiasi parte del mondo
esterno.
Ma come si configura oggi lAmerica Latina?
Ci che importante per i paesi sudamericani assicurare e preservare la libert e rafforzare le
giovani e fragili democrazie non ricorrendo certamente alla politica delle frontiere ma anzi
allargando gli spazi di libert e colmando i vuoti di cui parlava Braudel, intensificando i contatti tra
una nazione e laltra. Non pi quindi pensare di edificare dei nuovi muri anche simbolici per
impedire ogni possibilit dingerenza ma accettare il confronto serio e leale in uno spirito
democratico. In altre parole un progetto ambizioso che renda possibile lesprit comme libert
dove i cittadini memori dellaggressione spagnola contro la propria identit e dei tanti danni causati
da essa, si impegnino ad arrestare nuove e pi pericolose egemonie, azioni neo-imperialistiche e
forme militaristiche assurde quanto anacronistiche.
questo il messaggio insulare che parte dallAmerica mtisse che segna un mondo dove
potranno vivere insieme tutte le culture in una grande e compatta nazione. Si renderanno, cos,
possibili i sogni dei librateurs americani che prendono il posto dei conquistadores spagnoli e
portoghesi.
Il problema di sapere quale ruolo la Letteratura pu giocare di fronte a questUtopia.
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Ben inteso, c da ripetere che la Letteratura non pu molto contro i Poteri economici e militari,
contro les fusils et les dollars. Eppure, perch la scrittura fa ancora tanta paura? Perch vengono
perseguitati o minacciati editori, librai, e scrittori?
il caso clamoroso de laffaire Salman Rushdie, quando, alla fine del secondo millennio, il
governo di Teheran si accan contro lo scrittore naturalizzato inglese mettendo in atto alla stregua di
una decisione tipica dellepoca medievale e dellInquisizione, la fatwa, per il solo motivo che nel
1988, lo scrittore indo-britannico aveva scritto Les Versets Sataniques, un libro che pone alcune
domande sullIran e tenta di separare laspetto storico da quello mitologico Un testo che
riprendendo le parole del suo autore une approche artistique du phnomne de la rvelation. Da
qui la sua sorpresa alla reazione per lui insensata dei fanatici musulmani i quali considerarono le
affermazioni espresse da Rushdie come insulti contro il Profeta, le sue spose e i credenti.
Ora non soltanto Rushdie la vittima di questi estremismi ma soprattutto la scrittura e la
Letteratura. Dopo dieci anni nel suo nuovo libro autobiografico dal titolo Joseph, Anton(ditions
Plon, Paris, 2012) lautore ripercorre i nove anni di clandestinit durante i quali Rushdie stato
costretto a vivere sotto sorveglianza permanente, protetto dalle forze di polizia, poich i dirigenti
iraniani continuavano a minacciarlo di morte.
Laffaire ha fatto scalpore giacch in Europa e nel mondo sono rari i casi in cui si perseguitano
scrittori per avere scritto dei romanzi. C da augurarsi che un giorno sar possibile riconoscere il
ruolo insostituibile della Cultura anche nei paesi a credenza musulmana in un clima di tolleranza e
di rispetto per le altrui opinioni.
La fiction esclude lidea che chiunque possa avere una spiegazione completa della realt. Solo le
forme dittatoriali e i fondamentalismi religiosi musulmani hanno in comune lambizione di una
spiegazione totale e unilaterale del mondo. Il romanzo la celebrazione dellimpurezza, e larena
privilegiata in cui idee e linguaggi in conflitto possono incontrarsi; civilt ed epoche storiche
distanti possono trovare dei punti in comune grazie al dialogo, giacch nessuno padrone della
storia e possiede lultima e definitiva parola.
Milan Kundera ha ragione quando propone di vedere nella fiction una ridefinizione degli esseri
umani come problemi, mai come verit chiuse e compiute. Ed proprio questo che gli ayatollahs
non possono tollerare. Per loro la realt stata definita dogmaticamente in modo definitivo da un
testo sacro che per definizione non accetta aggiunte, rimaneggiamenti e interpretazioni.
La verit che laffaire Rushdie non ha reso alcun servizio alla cosiddetta area moderata
dellIslam n alla Letteratura. Ci significa che c ancora oggi chi nella societ ha paura di chi usa
un linguaggio che metta in discussione le certezze. La fiction una manifestazione delle diversit
culturali, personali e spirituali.
Molti scrittori in America Latina sono stati ridotti al silenzio o sono scomparsi per non essersi
sottomessi alla verit ufficiale. Ci che Salman Rushdie esplora nella fede islamica sono i limiti dei
dogmi, lintolleranza religiosa . Lirriverenza ancora censurata in molti paesi latino-americani,
ecco perch molta parte della letteratura ispano-americana pubblicata allestero e quella che si
riesce a pubblicare allinterno dei pochi paesi in cui non proibito pensare n leggere incontra non
poche difficolt dovendo essere sottoposta a forme di controllo implacabili da parte di regimi
dittatoriali, fortunatamente in fase calante, che cercano di ricondurre il continente al silenzio.
Per far fronte a forme di analfabetismo in certi casi endemico e al crescente fenomeno di povert,
necessario che gli scrittori che hanno avuto la possibilit di scrivere e di farsi leggere e apprezzare
in tutto il mondo, riprendano a dialogare con il loro popolo tramandando alle generazioni future la
storia collettiva di una comunit che ha tanto sofferto le ineguaglianze sociali, la fame e che ha
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Clandestinos de Detencin (Ccd) dove passarono dal 1976 al 1982 i trentamila desaparecidos. In
questi centri la disparecion iniziava con la soppressione di tutti i legami con lesterno. Da qui la
denominazione di pozos data a molti di questi luoghi nel gergo repressivo. Non si trattava
solamente della privazione della libert ma anche di una sinistra modalit di prigionia che rasentava
la ferocia e la follia. Con il successivo governo del presidente Kirchner si ripropose vigorosamente
il tema dei disparecidos per affrontare anche quello pi generale del recupero completo della
democrazia sostanziale. Tra le tante riforme proposte quella che rappresenta uno spartiacque nella
storia dellAmerica Latina tout court, violentata per decenni a partire dalla met degli anni 60 dalle
giunte militari, labolizione della Ley de Obediencia Debida (1987) e Punto Final (1986) che
sancivano limpunit dei militari e che furono entrambe approvate durante la delicata transicin a
la democrazia dal primo governo democratico di Raul Alfonsn e confermate dal Presidente
Menem che anzi ariv a decretare lindulto a favore dei militari accusati di violazione dei diritti
umani. Anche il governo De la Rua con un decreto imped lestradizione dei militari condannati in
virt del principio di territorialit. Dal canto loro le alte cariche militari mai hanno riconosciuto
la loro colpevolezza. Solo il generale Martin Balza, comandante dellesercito nel 1995 dodici anni
dopo la fine della dittatura fece autocritica: LEsercito, disse, non ha saputo affrontare tramite la
legge il folle terrorismo.
Il Presidente Kirchner rilev la necessit di rispettare i diritti umani e di ristabilire unequilibrata
divisione dei poteri. Proprio in questa situazione di rilancio delle grandi questioni morali e civili si
colloca lannullamento di quelle leggi che garantivano limpunit ai militari coinvolti in una
repressione spietata e indiscriminata. Una decisione immediatamente elogiata dalle numerose
associazioni dei parenti sopravvissuti dei desaparecidos che da anni lottano per conoscere la
verit e ottenere giustizia. A dimostrazione della ferma volont di proseguire su questa strada, il
Presidente Kirchner ha trasformato la Escuela de Mcanica de la Armada (ESMA) in un Museo
della Memoria per non dimenticare i crimini della dittatura militare e per promuovere i diritti
umani.
Le manifestazioni di protesta che continuano tuttora tutti i gioved sulla Plaza de Mayo tengono
viva la speranza che bambini scomparsi possano fare ritorno nelle loro famiglie di origine, grazie
anche alla creazione di una banca-dati genetica che permette di stabilire la filiazione biologica dei
bambini. Un espediente che si dimostrato molto efficace senza, cos, rivolgersi ai funzionari
complici dei militari, ai giudici per la maggior parte reazionari o al clero dipendente dal potere.
Limpegno della nuova letteratura sudamericana deve tener conto di alcune esigenze fondamentali:
importante che lo scrittore nel racconto rifletta la storia contemporanea; sia sensibile ai
cambiamenti politici e sociali inserendo nei testi narrativi articoli e prese di posizione di natura
politica e sociale e infine, abbia con la politica rapporti di apertura e di confronto.
Va da s che nessuno scrittore riuscirebbe a fare unopera di fiction completamente distaccata dalla
storia del suo tempo. Con riferimento alla difficile realt argentina, lo scrittore argentino non poteva
esimersi dal dare una sua personale visione su ci che succedeva in quellepoca, ci non significa
sacrificare la dimensione letteraria di unopera, ma incidere positivamente sulle mentalit, le
coscienze e le sensibilit. Soltanto a queste condizioni una rivoluzione pu avere un grande valore
progettuale.
opportuno, per, che la Letteratura mantenga sempre quella distanza necessaria per non cadere
nella trappola delle semplici esemplificazioni di principio. Lopposizione ai regimi dittatoriali degli
anni 50 ha segnato linizio di un processo di democratizzazione in pi paesi del Nouveau Monde e
ha costituito una fase evolutiva di grande interesse che, con la scomparsa una dopo laltra di
dittature militari, ha dato origine a regimi civili nati da elezioni pi o meno libere tanto da poter dire
che ad eccezione di Cuba e del Paraguay e delle semi-dittature di Panama, del Nicaragua e di Hati
tutto il resto delle popolazioni del continente ha optato per il sistema democratico. Questo processo
di democratizzazione politica del continente un chiaro segno di progresso e di emancipazione e
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giustifichebbe lottimismo circa lavvenire dellAmerica latina, anche se sul piano economico molti
paesi si trovano oggi in una fase di stagnazione recessiva a causa di una produzione e di salari che
sprofondano, di un risparmio che scompare, degli investimenti che flettono e di un fenomeno
inflattivo che si riaccende dopo tentativi inutili di stabilit colpendo duramente i settori pi
svantaggiati della societ demoralizzata e abbattuta. Insomma, eccezion fatta per pochi paesi le altre
economie si dibattono nellincertezza e affrontano crisi diverse ma gravi.
Come spiegare questa dilagante quanto angosciante situazione?
Che cosa in gioco e che cosa rende un paese come lArgentina che era una delle nazioni pi
sviluppate del mondo, una delle economie pi caotiche e pi precarie?
di questi giorni la notizia di saccheggi nei super mercati non di pane ma di articoli tecnologici, di
computers e di TV al plasma, di liquori, unondata di razzie sostenuta, dicono le forze di governo,
da organizzazioni esterne per agevolare la fuga di ladri e il trasporto delle merci sottratte
illegalmente. Il Paese afflitto dal carovita: linflazione reale stimata al 25% e la crescita prevista
dal governo per il 2012 pari al 3,4% ma per gli analisti sar minore. Il Paese sotto osservazione
del FMI per la scarsa affidabilit dei dati economici forniti. Intanto stato vietato lacquisto di
dollari per risparmiare o viaggiare. La Presidenta Cristina Kirchner, rieletta nel 2011,
protagonista di uno scontro interno al fronte peronista. Suo rivale il potente sindacato CGT diretto
da Hugo Moyano, per anni vicino ai governi Kirchner, ora suo nemico giurato. Moyano e Kirchner
si accusano a vicenda di fomentare i saccheggi approfittando del momento difficile che sta
attraversando la Presidenta Cristina.
I saccheggi natalizi del 2012 fanno tornare alla memoria quelli del 2001 che portarono alla rivolta di
piazza contro il governo De la Rua, alla sua caduta e allesplosione della grande crisi dinizio
decennio. Analogo malcontento si manifestato di recente con i cacerolazos, la rivolta serale
delle pentole. la protesta contro il carovita e contro provvedimenti politici che hanno prodotto
nuove sacche di povert e di esclusione da parte dei ceti meno favoriti.
Anche il Messico non attraversa un buon momento. Il Paese che non vive ufficialmente un conflitto
armato seriamente preoccupato per i quarantasei mila messicani morti nei sei anni del governo di
Felipe Calderon di cui ben sedici mila non sono mai stati identificati. Ci sembra di leggere un
bilancio di guerra. Tutto ci confermato dalla commissione per i diritti umani secondo la quale nel
Messico sono denunciati per violenza appena otto delitti su cento e il tasso dimpunit del 99%. A
questo si aggiunge unaltra piaga concernente le sparizioni forzate in forte crescita. Sono oltre 2100
i casi ancora aperti. Nel 2005 cera stata appena una denuncia in tutto lanno.
In Uruguay oggi il tema della legalizzazione della droga tiene banco e divide la popolazione.
Sebbene la maggioranza degli uruguayani (64%) sia contro la legalizzazione della marijuana il
presidente Jos Mujica del parere che bisogna intervenire se si vuole combattere il flagello e il
business basato sulluso della droga. Nelle intenzioni del suo presidente lUruguay dovr dotarsi al
pi presto di una legislazione pi liberale sulle droghe leggere e addirittura sta pensando di dare allo
Stato lonere di occuparsi persino della produzione. Sebbene gli indici di violenza in Uruguay siano
lontani dai picchi raggiunti in altri Paesi latino-americani, la tendenza in forte aumento. Mujica
ricorda che un detenuto su tre nel Paese in carcere per reati legati alle droghe.
La situazione in Cile preoccupante poich il tasso di suicidi tra i giovani assai elevato. Negli
ultimi dieci anni, secondo il Ministero della Salute, si passati da quattro a otto persone su
centomila abitanti che si tolta la vita tra i dieci e i diciannove anni di et. Secondo uno studio le
cause di questo inquietante fenomeno sono varie ma si ritiene che un quarto dei giovani tra i dieci e
i quattordici anni soffra di forti alterazioni della psiche. Si tratta di giovani che hanno vissuto in
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genere situazioni di violenza a scuola e in famiglia o sono cresciuti in ambienti molto degradati con
grossi problemi di alcolismo, di povert e di corruzione.
Nel Nicaragua di Daniel Ortega le cose non sono migliori, ma nel 2012 per lIstituto nazionale del
Turismo, il Paese ha visto incrementare il numero di visitatori stranieri, oltre 1,1 milioni, in buona
parte cittadini USA. Il governo di Ortega sostiene che ogni dollaro lasciato dagli stranieri usato
per ridurre la povert e finanziare programmi sociali, ma c chi sostiene che i benefici per la
popolazione locale sono tuttora assai modesti.
Un grido di allarme tendenzialmente critico contro il governo di Daniel Ortega partito dalla
Chiesa del Nicaragua. Silvio Bez, vescovo ausiliare di Managua, noto per la sua opposizione al
governo, ha accusato il presidente Ortega di comprare, a suon di denaro e prebende, parroci e
personaggi di spicco del mondo cattolico. Il presidente avrebbe un obiettivo ben preciso: fare in
modo che i rappresentanti della Chiesa si astengano dal criticare pubblicamente il governo e
denunciare le azioni autoritarie dell'esecutivo, quali, ad esempio, la frode nelle elezioni comunali
del 2008 che ha favorito il Frente Sandinista, il partito di governo, o le violazioni arbitrarie del
diritto dell'opposizione a manifestare. Una delle caratteristiche degli attuali governanti del
Nicaragua, sottolineata in un recente editoriale sul quotidiano La Prensa, intitolato La religiosidad
del orteguismo, quella di ostentare la propria religiosit, presentandosi come "pi Chiesa della
Chiesa". Secondo il vescovo Silvio Bez "esiste una manipolazione" che ha tra le sue finalit la
divisione della Chiesa nicaraguense tra partigiani e avversari del presidente.
Nel Brasile si respira un certo malcontento sul piano economico (il Paese sta conoscendo una
brusca frenata e chiuder il 2012 con una crescita inferiore all1%, in pratica in stagnazione) e
malgrado le previsioni di uninflazione in salita del 5,7% la crescita del Brasile dovrebbe riprendere
ma a tassi assai inferiori a quelli degli anni scorsi.. Tiene banco nel Paese lannoso problema del
disboscamento della foresta amazzonica. Il responsabile in Brasile di Greenpeace afferma che non
pi tollerabile la distruzione della foresta e che bisogna eliminare il taglio degli alberi dalla catena
produttiva. vero che la riduzione della foresta pluviale in Brasile in netto rallentamento dal 2004
ma secondo le organizzazioni ambientaliste esiste il pericolo di uninversione di tendenza dopo la
recente riforma del codice forestale, considerato favorevole alla lobby agricola brasiliana. I
produttori agricoli e gli allevatori di bestiame vogliono meno limitazioni nellapertura di nuovi
spazi e chiedono unamnistia sugli abusi del passato.
Il Ministero dellambiente per conferma la volont del governo brasiliano di porre fine alla
deforestazione.
Il Venezuela sta vivendo un momento di grande incertezza. La malattia di Hugo Chvez (il
comandante/ Presidente ha subito la quarta operazione da quando gli stato diagnosticato un grave
tumore in fase molto avanzata) rischia di provocare un effetto a catena che cambierebbe il volto
della regione. Almeno altri tre paesi ne sarebbero direttamente coinvolti. Per Cuba, la Bolivia e il
Nicaragua, solidi alleati del mito del socialismo bolivariano e molto dipendenti dai petrodollari di
Chvez, il 2013 potrebbe diventare un anno drammatico. Il Venezuela ancora flagellato dalla
povert e le timide riforme di cui si fatto promotore Chvez faticano a dare risultati incoraggianti.
Nonostante il Paese sia il quarto produttore del mondo di petrolio, la disoccupazione galoppa a due
cifre con una caduta del Pil pari al 10%, malgrado un costante aumento del prezzo del petrolio
provocato dalla guerra in Iraq.
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A Cuba arrivano le tasse. Dopo la rivoluzione del 1959, le imposte erano state praticamente
eliminate. Raul Castro, fratello di Fidel e suo successore alla guida del governo cubano, oggi
sostiene che il sistema tributario uno strumento fondamentale della politica economica di Cuba e
che sebbene i cubani non siano abituati alle tasse, tutti devono contribuire. Non sono mancate le
proteste. Molti fanno notare che il problema dei salari bassissimi a Cuba non stato affrontato come
priorit cos come la discrepanza tra la moneta nazionale e quella convertibile con cui si compra
quasi tutto. Il nuovo codice del fratello di Fidel introduce aliquote al 50% applicate a chi guadagna
oltre 50.000 pesos lanno, cio 1.800 euro.
Una delle motivazioni per spiegare i mali del Nouveau Monde consiste nellattribuire a
macchinazioni perverse ordite dallesterno la precaria realt economica dellAmerica Latina. Altri
pensano invece che le fragili democrazie siano di ostacolo alla crescita economica e sociale e non
permettano di far uscire i paesi devastati dalla crisi dal tunnel del sotto sviluppo economico.
Per Mario Vargas Llosa occorre che tutti i paesi riconoscano che la causa principale delle crisi in
cui si dibattono da ricercare in se stessi, nei loro governi e nelle loro abitudini. Per il premio nobel
2010 la soluzione del problema deve venire principalmente dalle singole comunit, dalle loro
decisioni che devono essere lucide e lungimiranti e non da fuori. Per lo scrittore peruviano il
problema dellindebitamento non lorigine ma piuttosto un sintomo dei mali che affliggono il
Sudamerica. Lindebitamento fu contratto e si sviluppato in modo irresponsabile in conformit ad
abitudini e a mentalit inadatte e arcaiche, profondamente in contrasto con lessenza stessa della
democrazia. Mentre sul piano politico ci si apre a visioni pi libere, sul terreno economico persiste
ancora la servit verso societ civili esterne enormi e onnipotenti con la conseguenza che i cittadini
sono tornati a essere dipendenti senza voglia di protestare.
Come ha scritto il cileno Claudio Vliz nel suo libro La tradition centraliste, pesa sul latino
americano una vecchia tradizione che lo porta a attendersi tutto da una persona, da una Istituzione, o
da un mito, davanti al quale egli mette da parte la sua responsabilit civile. Questa funzione
dominatrice fu esercitata in passato dagli Inca, dai maya o aztechi, poi pi tardi dal monarca
spagnolo e dai caudillos carismatici e sanguinari del XIXo secolo. Oggi lo Stato che esercita
questo ruolo, lo Stato che gli umili contadini chiamano El senor gobierno, formula
indubbiamente di stampo coloniale e dal quale ci si aspetta passivamente uno sviluppo economico
rapido ed efficace. Dalla met degli anni 50, questa filosofia chiamata anche thorie de la
dpendance si rafforza sul continente nel momento in cui prendono piede i governi autoritari. E
paradossalmente mentre assistiamo a una produzione letteraria ricca, originale, audace e matura,nel
campo economico e sociale lAmerica Latina chiude le porte al progresso e mantiene il
sottosviluppo.
Con ci non si vuole misconoscere il ruolo che hanno giocato nelle crisi latino-americane fattori
esterni non controllabili, quali lelevato tasso dinteressi provocato dal deficit fiscale degli Stati
Uniti, i bassi prezzi internazionali applicati allesportazione dei prodotti locali e le pratiche
protezionistiche dei paesi sviluppati. Oggi i governi democratici dellAmerica Latina devono far
fronte a una grande sfida: pagare e rispettare gli obblighi interni ed esterni e migliorare le
condizioni di vita dei poveri, cosa non facile perch nel soddisfare i creditori si sono visti privati
delle risorse indispensabili per far fronte ai servizi pi urgenti e per assicurare gli investimenti
pubblici. Tutto ci ha provocato una grande agitazione generale, campagne di stampa a favore delle
riforme strutturali considerate urgenti. Per liberarsi dal pesante condizionamento occorre che
lAmerica Latina rafforzi la crescita. Lo sviluppo economico la prima priorit politica e morale
per paesi in cui la miseria estrema, la povert, la disoccupazione e lignoranza mantengono ancora
milioni dindividui in condizioni di vita assai difficili.
Un paese latino americano che voglia progredire non pu per rompere con la comunit finanziaria
internazionale. La nostra epoca quella dellinternazionalizzazione delleconomia e della cultura,
quella del mercato mondiale delle idee, delle tecniche, dei beni, dei capitali, dellinformazione. Un
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paese, sostiene Vargas Llosa, che invece di aprirsi al mondo, si chiude, destinato ad
autocondannarsi, alla stagnazione e alla barbarie. Perci il tema dellindebitamento va affrontato e
negoziato realisticamente allinterno del contesto della cooperazione. Che ogni paese paghi ci che
pu dare e che nello stesso tempo riceva lappoggio e la comprensione della comunit
internazionale. LOccidente dovr farsi carico di una politica che non sia discriminatoria e selettiva
al fine di sostenere la buona causa democratica.
La thorie de la dpendance non favorisce lo sviluppo degli stati latino-americani ma li rende
amorfi, lenti e inefficaci orientandoli verso il nazionalismo e lautarchia.
La difesa fanatica della sovranit nazionale e la paura dellesterno hanno, di fatto, ostacolato
lapertura verso nuovi mercati e lintegrazione con altre economie, nonch luso delle tecnologie
pi avanzate per la valorizzazione delle risorse locali.
Per produrre ricchezza occorre eliminare le forme di controllo asfissiante, le lentezze burocratiche,
le pratiche discriminatorie e antidemocratiche, la corruzione e lillegalit .
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