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Lezione 9

Riassunto lezioni preceden


1. Formazioni storiche sono stra cate (> da qui, nascerà la domanda: anche il potere e’ stra cato?)
2. Gli stra ricorrono a due forme del sapere: del visibile e dell’enunciabile
3. Le due forme si intrecciano ma sono eterogenee. L’intreccio tra le due può essere visto come una
stre a corpo a corpo, una ba aglia, un rapporto di ca ura. Ma c’è primato dell’enunciato sulla
visibilità
4. Le due forme sono irriducibili, e per questo e’ possibile il rapporto, che e’ un rapporto senza
rapporto > Il rapporto deve venire da un’altra dimensione, che deve essere informale e non
stra cata. Deve essere una dimensione diversa da quella del sapere. Non è formale > non può
esserci forma del potere > bisogna comprendere astra amente prima di vedere concretamente

Il sapere si supera nella direzione del potere; il con ne non e’ da cercare tra l’enunciato e ciò che designa
o tra l’enunciato e ciò che indica, ma tra l’enunciato e ciò che lo a ualizza.
E cosa lo a ualizza? L’Enunciato e’ de nito da regolarità, qualcosa che regolarizza i rappor tra i pun
singolari, tra le singolarità. Le singolarità sono rappor di forza; il potere e’ rapporto, e il rapporto di potere
e’ un rapporto di forza
Rapporto di potere (singolare) = rappor di forze (plurale)
Relazione delle due forme del sapere si superano nella direzione dei rappor di forza che esse incarnano >
in questo modo il sapere si supera nella direzione del potere

POTERE: relazione di forza


SAPERE: relazione di forma

Entrambe le facoltà, il sapere come il potere, si riferiscono a delle pra che (irriducibili). Poiché il potere e’
irriducibile, non può essere conosciuto. Tu avia, visto che le due pra che si presuppongono, il potere puo
essere conosciuto indire amente tramite il sapere, nelle relazioni di sapere > il sapere ci da una conoscenza
del potere

Cos’è il potere: F non fa esposizione dei suoi principi perché dice che in e e il potere non ha principi: e’
imbrigliato dentro a rappor di sapere, ed e quindi da cogliere nelle relazioni di immanenza con il sapere
(ma rimane il fa o che i due abbiano due nature diverse).
Il potere e’ una pra ca, come il sapere
Sapere e’ vedere e parlare, e non esiste nulla prima del sapere e del parlare
Ma per capire che cosa sia il potere, bisogna che la domanda sia essa stessa pra ca: bisogna chiedersi: cosa
ne è oggi? (> centro del metodo di F: problemi storici a ronta con l’oggi, il qui e ora). Perché per F, l’unica
con nuità storica e’ data dal susseguirsi delle pra che: ciò che arriva al presente dal passato e’ l’elemento
pra co. Es interviste sviluppano sempre il qui e ora, il libro riguarda il periodo storico.
La con nuità tra epoche può essere colta solo a raverso le pra che

Sorvegliare e punire: può essere considerato come un libro al quale risponde una pra ca:
1970: F forma GIP Groupe d’informa on sur le prisons
Contesto: 1968, che è stato trasformato in un fenomeno intelle uale ma non lo era, ha portato alla
ricostruzione di gruppi centralizza , con dei capi. F lavorava sulle prigioni, aveva capito che sarebbe
successo qualcosa nelle carceri, era interessato ai movimen in America, prevedeva che qualcosa sarebbe
successo in Francia > crea GIP che è gruppo NON centralizzato: nuovo po di lo a, dove non ci sono
rappresentan . Pra ca della Cri ca alla rappresentanza: “non parlerò mai per gli altri” C’è SOLO la cri ca
pra ca (siamo ancora nella rappresentanza quando diciamo “abbasso la rappresentanza!)
F ha colto che di prigioni parlavano tu tranne che i detenu
Cri ca alla rappresentanza: Organizzare gruppo trasversale, cos tuire una rete: in la nelle carceri per
passare il ques onario ai paren dei detenu > piano piano si raggiungono i detenu
Poi si raggiungono ex detenu
Poi magistra e avvoca
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Tu facendo in modo di non avere un’organizzazione piramidale, e facendo in modo che fossero i detenu
a parlare
Poi bisogna creare legame con USA, arriva Jean Genet (intelle uale ma lì in quanto ex detenuto)

Tu o questo per elencare i problemi pra ci del qui e ora:


1. Quale nuovo po di lo a, e quale nuova resistenza al potere? Da focolai di potere nascono focolai
di resistenza al potere che sono essi stessi focolai di potere. Resistenza al potere = potere
2. C’è un ruolo par colare per l’intelle uale? (Domanda che riguarda il sapere)
3. Cosa signi ca, qui e ora, essere sogge o?

Contesto da cui poi nascono queste domande: ro ura jugoslava, 1950: prima messa in discussione del
centralismo in un paese comunista > ques one esplosa so o forma di poli ca non centralizzata e dalla
possibilità di instaurare Lo e di nuovo po. Tema della trasversalità che si fa avan . Si è propagato
a raverso linee spezzate, po rile ura di Tron del marxismo in Italia, e si e intrecciata con ques one: verso
nuova sogge vità. Siamo sogge allo stesso modo di 50 anni fa? Cosa signi ca essere sogge ? Possiamo
liberarci dalla centralità senza un nuovo s le della sogge vità?
Tu e queste non sono ques oni teoriche ma si delineano pra camente nella storia. Hanno origine a par re
dale 1950, a raversano marxismo italiano e jugoslavo, ambien sar ani e poi 68. F da’ loro una eco dopo il
68

Le tre domande corrispondono alle tre ques oni Kan ane:


Cosa devo fare? (Quali nuovi pi di lo a oggi)
Cosa possono conoscere o sapere? (Intelle uale)
Cosa posso sperare? (C’è una nuova sogge vità? ) [>terzo asse]

D: le lo e trasversali non rappresentano quanto di più nuovo in F. E’ interessante invece vedere il


rinnovamento delle altre due ques oni nell’a ermazione di F : si è conclusa l’epoca in cui l’intelle uale era
custode dei valori. F opponeva a questa gura quella dell’intelle uale speci co, singolare: intelle uale che
agisce in nome della sua speci cità. Cosa vuol dire? > questo ci porta alla domanda: quando l’intelle uale
ha iniziato ad essere portatore di un universale?
F: la ro ura si situa nel momento in cui i sici intervengono contro la bomba atomica:
Non in nome dei valori universali, ma in nome della loro speci ca condizione di sici > gura di intelle uale
totalmente nuova (come Genet che parla delle carceri in quanto ex detenuto)
Non in nome dei diri ma in nome della vita (di una vita singolare)

Ma la storia non è forse fa a di con nue lo e trasversali?


In e e il momento della riforma (prima della centralizzazione) ci sono sta movimen e lo e trasversali…
L’obie vo ( di D) è sfuggire ad una risposta centralizzata alla domanda “cos’è il potere?”
Può esserci solo una risposta trasversale che scompone il potere in una molteplicità di centri; che principi ci
sono in questa molteplicità? Se ci sono, saranno pra ci
Uno dei principi che ricorda F e’ che non bisogna par re dai grandi complessi, cioè le grandi is tuzioni
(stato, Legge, Classe…), perche i grandi complessi si danno già cos tui , sono en tà già troppo grandi.
➢ Da qui, appello di F alla micro sica del potere (Micro sica: scienza delle molecole corpuscolari)
Stato, Classi etc: Molari, sono le forme ul me. Per coglierli, bisogna arrivare alle molecole
Potere è un’agitazione molecolare prima di essere un’organizzazione sta s ca
Il potere non è una faccenda di grandi complessi, ma di onde e corpuscoli

ES: Durkheim (rappresentazioni colle ve) e Tarde (microsociologia: le rappresentazioni colle ve non sono
già fa e, da dove vengono? Da onde di propagazione di credenze e desideri)

F fa micro sica del potere.


Rappor di forza sono molecolari
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Rappor di forza NON hanno nulla a che vedere con la violenza, non sono riconducibili alla violenza, perché
eccedono la violenza da qualsiasi parte.
Nella micro sica del potere si possono individuare sei principi, che corrispondono a sei denunce di
postula delle teorie classiche del potere

1. Postulato della proprietà


Il potere sarebbe proprietà di qualcosa o qualcuno (es marxismo).
F: potere NON è proprietà ma STRATEGIA: potere non si de ene, si ESERCITA.
Potere è rapporto, quindi non può essere detenuto, il rapporto non è una proprietà
Strategia: Innumerevoli pun di scontro, focolai di instabilità
Da non confondere con strato (sapere rinvia a stra cazioni, potere a strategie)
Nel campo micro sico non c’è mai equilibrio (a di erenza che negli stra ) > per questo F non
de nisce strategia come centri di instabilità, perché il non-stra cato non è mai in equilibrio.
Il potere è posseduto e stabile a livello dei grandi insiemi, ma i grandi insiemi non sono la fonte del
potere. A livello della micro sica, il potere è uente, instabile.
Pun di scontro tra cosa? Singolarità (NON nel senso di individui psicologici)
Rappor di forza pilotano delle singolarità
[F su società primi ve: sono senza stato ma non senza potere. In società primi ve, le
rappresentazioni colle ve di base, i grandi insiemi sono i grandi lignaggi (da noi invece sono lo
Stato o La Legge). Di erenza fondamentale tra F e Stru uralismo: stru ure sono in equilibrio. Levi-
Strauss fa a livello di società primi ve una macrosociologia fondata su grandi lignaggi di parentela

Es scontro Leach/Levi-Strauss:
Levi-Strauss: grandi lignaggi sono stru ure ver cali, e la posizione di un individuo è data dall’
appartenere al lignaggio di suo padre o sua madre. Le re di alleanze si deducono da stru ura
ver cale del lignaggio
Leach: rete di alleanze non è ver cale ma trasversale, non e scambio in ciclo chiuso ma e’ in
con nuo disequilibrio. Posizione di individuo e’ data dal fa o che suo padre e sua madre sono
allea , non da lignaggio di uno dei due o di entrambi. La rete di alleanze non si deduce da stru ure
di liazione ma anzi la me e in discussione
Stru ure di liazione sono riorganizzate a seconda delle alleanze di questo o quel momento >
stru ure di liazione tradurranno stato della rete delle alleanze. Micro sica dell’alleanza lavora
so o alla macro sica della liazione

F: campo sociale non si de nisce in base alla stru ura ma in base all’insieme delle sue strategie
In società primi va, le re di alleanze sono i rappor di forze: non c’è violenza apparente. La società
funziona strategizzando: i concatenamen sociali strategizzano in tu e le direzioni
Quindi, in conclusione: Principio strategico: Società è strategica> potere non è proprietà di nessuno
ma chiunque può esercitarlo. Strategia si oppone a stru ura ma sopra u o a stra

2. Postulato della Localizzazione


Postulato che localizza potere in un apparato
Confuta tesi di Althusser
F: Stato controlla e copre poteri pubblici (che hanno origine e modi di esercizio) ma non li
cos tuisce (A: anche potrei priva sono appara par colari dello stato)
Es: polizia> tecniche poliziesche sono coperte e riu lizzate dallo stato, ma lo Stato non ne è
all’origine. Polizia ha proprie tecniche. Ci sono dei focolai di polizia a livello delle comuni senza
stato. I poteri di polizia sono poteri disciplinari e le discipline hanno sempre preceduto il momento
in cui lo stato se ne appropriava. Lo stato di appropria delle discipline, non è all’origine delle
discipline (discipline della scuola, dell’esercito, della chiesa, della prigione)
Quindi il potere non si lascia localizzare in un apparato perché è di uso; d’altra parte è sempre
locale (perché il globale sono i grandi insiemi)

3. Postulato della subordinazione:


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Il potere sarebbe subordinato ad un modo di produzione come infrastru ura: i rappor di
produzione de nirebbero una infrastru ura e il potere (che è solo poli co) esprimerebbe questa
infrastru ura
F: non si può parlare di rappor di produzione senza intrecciarli da subito con rappor di potere
Es società primi ve: rete trasversale di alleanze decide chi lavora per chi > rappor di potere NON
sono subordina a relazioni economiche

4. Postulato dell’essenza o dell’ a ributo


Il potere avrebbe un’essenza e sarebbe un a ributo, cioè quali cherebbe chi lo possiede
F: potere non ha essenza perché è funzionale, opera vo, è un rapporto
Relazione di potere: insieme dei rappor di forza in campo sociale > passa a raverso le forze
dominate quanto a raverso quelle dominan
Potere non è un a ributo che dis ngue il dominato dal dominante ma è un rapporto che vincola il
dominato al dominante. Il potere investe i domina , passa a raverso di loro, si impone per mezzo di
loro, si appoggia su di loro
Es Le re de Cachet

5. Postulato della modalità


Il potere avrebbe due modalità: sarebbe cioè o repressivo o ideologico
F: ci sono modi più ra na che non sono né ideologia ne violenza
Rapporto di forza NON è violenza, perché è un rapporto della forza con un’altra forza
Se forza e’ un rapporto, non e mai sola > ogni forza e’ un rapporto di forze
Violenza NON è un rapporto di forze: la violenza è il rapporto della forza con un essere o un
ogge o
Se subisco una violenza, non la subisce la mia forza ma il mio corpo
Una forza non può distruggere un’altra forza, può distruggere un corpo, un essere o una cosa
Rapporto di forza con una forza: azione su un’azione reale o possibile: es incitare, suscitare,
combinare: una forza incita un’altra forza
Sorvegliare e punire: Rappor di forza:
Organizzazione, ripar zione dello spazio (ordinare, rinchiudere, inquadrare)
Ordinazione, suddivisione del tempo (es laboratori, fabbriche)
Comporre nello spazio tempo: produrre un e e o u le superiore alla somma delle forze
componen
>rappor di forze non sono repressione ed ideologia
Societa moderne non procedono per ideologia o repressione ma per normalizzazione, che è
rapporto di forza per eccellenza

6. Postulato della legalità

Lezione 10
Evitare di introdurre principio di progresso > un’epoca non perfeziona un’altra epoca
I rappor di potere fanno vedere e fanno parlare anche se in se stessi sono mu e ciechi.
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Per comprendere potere si deve assumere una concezione molecolare del potere. Le grandi en tà si
organizzano in opposizioni molari; la micro sica del potere vuole andare oltre, verso complementarietà
molecolari.
Passaggio da ambito macroscopico a microscopico non è ques one di miniaturizzazione, ma di di erenza di
natura.
Es: “ il potere appar ene ai domina e si esercita sui domina ” > proposizione macro sica
“ il potere e’ un rapporto che passa a raverso i domina e i dominan ” > micro sica
Dominante e dominato, nelle due proposizioni, hanno signi ca diversi.
Il senso si questa di erenza si può cogliere nel postulato della legalità.
Nelle teorie del potere, il potere e’ pensato intorno alla legge > che signi ca che la legge e’ espressione
nozione molare per pensare al potere, e da cui deriva l’opposizione legge/illegalità.
Da quando? Dalla monarchia, e dalla sua reazione contro la feudalità. Poi repubblica rimprovera a re e
monarchia di non aver portato avan il programma della legge, di cui confermerà l’esistenza (con l’idea
dello stato di diri o).

Abbiamo de o che non si tra a di miniaturizzare, e per questo gli stessi termini hanno sensi e signi ca
diversi > per questo F non parla più di illegalità ma di illegalismo. Conce o che ci dice che la legge non si
oppone più all’illegalità, ma che è una conseguenza degli illegalismi. Questa è micro sica: illegalismo non è
un incidente rispe o alla legge (in una macro sica del potere la legge presupporrebbe l’illegalità, cioè ne
sarebbe il fondamento: senza legge non ci può essere illegalità); nel micro, la legge non è fa a per proibire.
Se fosse così, la sua storia sarebbe la storia del suo fallimento. La legge non ha mai impedito nulla, ed è
inseparabile dalla sua maniera di eluderla; la legge ci indica il modo di eluderla.
La legge e’ una nzione, non esiste: non c’è LA legge, ma ci sono tante leggi, e c’è sempre una legge che mi
da la possibilità di aggirarne un’altra. Dice in quali condizioni un certo comportamento e’ permesso (es NON
uccidere/leggi ma difesa).
Legge in senso micro sico e’ una ges one degli illegalismi in campo sociale; ci sono illegalismi tollera come
compensazione per le classi dominate. E la ripar zione di ques illegalismi e’ esa amente ciò che cambia
da un campo sociale all’altro.
Ciò che e’ illegalismo tollerato nella monarchia, non lo e’ più nella repubblica.
Aumento degli illegalismi e’ dovuto all’aumento dei rea (reato contro la proprietà, aumento proletariato
urbano etc).
Uma micro sica della legge e’ un punto di vista in cui la legge non e più separabile dai suoi decre
applica vi e dai suoi casi di interpretazione; in cui la legge non è separabile dalla giurisprudenza (che e’ la
determinazione dei casi nella quale si applica).
Ci saranno sempre casi in cui applicazione della legge cos tuisce un problema, ed e’ qui che si da’
complementarietà legge/illegalismi.
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Potere: la sua essenza e’ di essere Rapporto (quindi non è un a ributo). E il rapporto di potere e’ rapporto
di forze. Potere e’ informale, perché rapporto di forse e’ cosa diversa dal rapporto di forme.
La forza al singolare non esiste: alla forza appar ene di essere in rapporto con un’altra forza. Non c’è UNA
forza. E non ha altro sogge o o ogge o che un’altra forza. La forza e’ una molteplicità.
Es atomismo an co: conce o di atomo da’ conto di molteplicità fondamentale, l’atomo e’
fondamentalmente in rapporto con altro atomo: seguendo la linea obliqua (clinamen) incontra gli altri
atomi. Tu o questo signi ca a ribuire forza alla materia, di localizzare la forza nella materia.
Nietzsche porta tu o questo all’estremo con il conce o di volontà, che è l’elemento di erenziale delle
forze: se la forza e’ in rapporto con altre forze, non può essere pensata se non nella di erenza con le altre
forze; la distanza e’ la di erenza delle forze, e viene chiamata volontà. > volontà: elemento di erenziale con
cui una forza si rapporta ad un’altra forza, sia per obbedire che per comandare (si obbedisce e di comanda
con la volontà).
Violenza: e e o della forza su qualcosa o qualcuno (che è un’altra cosa rispe o all’e e o della forza su
un’altra forza)
Azione su azione (rapporto di forze o di potere) // azione su qualcosa (violenza: tortura, distrugge..
presuppone una forma)
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In se’, esercizio di potere non è violenza: e’ insieme stru urato di azioni che verte su azioni possibili (o che si
presenta so o alla specie di): incita, induce, seduce, rende più facile o di cile, costringe o impedisce,
allarga o limita.
Azione su altre azioni sono azioni di potere: si esercitano su azioni possibili o reali. F lo de nisce situazione
strategica complessa, dove complessa signi ca mul pla, cioè molteplicità di forze > quindi potere e’
ques one di strategia, cioè campo di molteplicità di forze in rapporto.
Sapere = formato, stra cato e molare // potere = strategico, non stra cato e molecolare
Non si può concepire una micro sica stra cata, perché gli stra sono molari, delle risultan di insieme.

Categorie di rappor di forza con la forza (potere):


1. Distribuire nello spazio (rinchiudere, suddividere, me ere in ordine, me ere in serie). Il rapporto
della forza con la forza si produce con delle distanze, e’ in rapporto allo spazio-tempo e non ad un
ogge o o a un essere
2. Ordinare nel tempo > suddividere il tempo, programmare l’a o, scomporre il gesto (inizio divisione
del lavoro: fabbrica)
3. Comporre nello spazio-tempo > ovvero cos tuire una forza produ va, il cui e e o deve essere
superiore alla somma delle forze elementari

Da qui, F si chiede quali siano le categorie di potere u lizzate per questa o quella istanza (scuola, ospedale
etc). Ma considerando solo le categorie micro siche del potere allo stato puro, si dovrà de nire solo in
termini di forze e spazio tempo, senza alcuna forma (es. Scuola e’ una forma)

Se la forza sta in rapporto con altra forza, allora possiamo dire che forza ha due poteri, e’ due cose:
- Potere di Esercitare a ezione su altre forze > spontaneità della forza
- Potere di subire a ezione da altre forze > rice vità della forza

Rice vità e spontaneità si applicano alle due forme di sapere:


La luce e’ forma di rice vità, il linguaggio e’ una forma di spontaneità
Ovviamente i due termini hanno signi ca diversi nei due casi, perché nel caso del sapere si parla di forme,
nel caso del potere no. Ma allora di cosa si parla? Di a ezione, appunto. A o a e rice va. La materia della
forza E’ il suo potere di subire a ezione, e la sua funzione E’ il suo potere di a ezione su altre forze.

Il sapere, distribuito negli stra , presenta:


- Materie formate, ovvero sostanze. Ad esempio, uno scolare e’ una sostanza, una materia formata
dalla forma scuola. Non c’è sapere della materia nuda. Tu e le materie visibili sono organizzate e
formate. L’istanza che forma le materie e’ la visibilità.
- Funzioni formalizzate, Ovvero azioni colte in rapporto al loro ne. Formalizzare una funzione
signi ca nalizzarla. Tu e le funzioni enunciabili sono formalizzate e nalizzate. L’istanza che
formalizza le funzioni e’ l’enunciato.

Categorie: educare, punire, far lavorare, non sono categorie di potere, perché presuppongono materie
formate e funzioni formalizzate. Implicano dei saperi.
Il sapere dunque e’ de nibile come l’arte di formare le materie e formalizzare le funzioni.

Il potere e’ rapporto tra materie non formate, quindi per de nire una categoria di potere non importa a
quale ogge o si applica.
Categoria del potere e’ trans-qualita va, si riferisce ad una funzione non formalizzata e nalizzata.

La micro sica e’ sica dell’azione astra a.


Esempio di categoria pura di potere: imporre a molteplicità qualunque un compito qualunque: ni, mezzi e
sostanze sono messi tra parentesi, si parla di materia nuda, rapporto di forza con la forza allo stato puro.
Il potere e’ la sica dell’azione qualunque.

Esempio, Panop co, sorvegliare e punire: “diagramma di meccanismo di potere ricondo o alla sua forma
ideale” (Per forma qui F intende aspe o) “il suo funzionamento astra o da ogni ostacolo, puo essere
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rappresentato come un puro sistema archite onico e o co; e’ in e e Una gura di tecnologia poli ca
che si può e che si deve distaccare da ogni uso speci co”.
Tre de nizioni di panop co:
- Spazio di reclusione dove si vedono i prigionieri (legato alla prigione, alla materia formata e
funzione formalizzata (punire). Questa era l’idea di Bentham E può essere ada ata a tu e le
materie visibili e le materie formate>
- Modello: Sistema archite onico e o co, un grado nell’astrazione
- Puro funzionamento di potere, organizzazione dello spaziotempo in cui si impone un compito
qualunque a una molteplicità umana qualunque: ulteriore astrazione. Rapporto di una materia non
formata e di una funzione non formalizzata. Questo e’ il diagramma; Si possono dare 3 de nizioni di
diagramma da testo di F:
1. Esposizione di un rapporto di forze o di un’insieme di rappor di forze
2. Ripar zione del potere di produrre a ezioni e di poter essere ogge o ad a ezione, ossia ogni
emissione di singolarità
3. Figura che mescola, mescolamento di materia non-formata e di funzioni non-formalizzate

Il diagramma si dis ngue dall’archivio:


Ogni diagramma e’: diagramma di potere, strategico, micro sico o di erenziale
Ogni archivio e’: Archivio di sapere, stra cato, macroscopico

Cosa fa F: va di strato in strato (metafora della mummia): in questo e’ come un geologo (o archeologo). Ma
vuole andare in profondità, no al non-stra cato, a raverso la fessura centrale tra gli stra : quella che
ripar sce luce e linguaggio. Deve in larsi tra li sterai nel punto in cui sono spezza .
Il fuori degli stra e’ il diagramma oceanico, che mescola i rappor di forze: elemento strategico mondiale.
Movimen di F: Andare di strato in strato, in larsi nella fessura, uscire dagli stra per raggiungere elemento
oceanico.

Come si fa a far si che il diagramma rimanga astra o ma sia vario?


Sorvegliare e punire parla solo di un po di azione astra a: imporre un compito qualunque a una
molteplicità umana qualunque in uno spazio tempo determinato; quindi implica che la molteplicità sia poco
numerosa (e qui c’è anatomia poli ca)
La volontà di sapere introduce una seconda azione astra a: governare la vita in una molteplicità numerosa
in uno spazio aperto (e questa è la Biopoli ca)
Il potere delle società disciplinari (le nostre società dalla metà del dicio esimo secolo) si de nisce a raverso
ques tra diagramma ci > diagramma disciplinare
Spazio aperto delle molteplicità numerose e spazio chiuso delle molteplicità poco numerose: due modi
di eren di essere nello spazio-tempo.
La biopoli ca non cessa di rendere probabile (Ad esempio, gli aumen di natalità) Implica un governo dei
fenomeni probabilis ci. Lo spazio della biopoli ca comporta, si de nisce a raverso gradi densità e scarsità.
Lo spazio chiuso delle molteplicità poco numerose si de nisce a raverso indici di velocità.
C’è un gioco di di erenze di natura: sono due tra diagramma ci di eren .

Ma F usa la parola diagramma solo una volta, e riferendosi alle nostre società moderne, cioè alle società
disciplinari.
Bisogna capire se nelle società di sovranità non c’è diagramma perché lo supplisce il sovrano, o se c’è ma e’
diverso da quello delle società disciplinari. F non lo dice, ma noi sappiamo che ogni forma sociale rinvia a un
diagramma di potere; il diagramma di potere è sempre instabile e mutevole.
Società di sovranità, tra diagramma ci:
- L’azione sull’azione in un diagramma di sovranità e’ l’estrazione: una forza che estrae un’altra forza
(es prelevamento del prodo o a livello delle imposte)
- Non governa la vita ma decide della morte
Società disciplinari, tra diagramma ci:
- Combinazione, composizione delle forze: cos tuisce una forza produ va più grande delle forze
componen (es, divisione lavoro per aumento rendimento).
- Controlla la vita
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Il diagramma è in con nua mutazione, sempre intermediario tra due formazioni sociali, interstra co.
Es Napoleone: intermediario tra vecchia sovranità e disciplina nascente: diagramma di sovranità e disciplina
insieme.

F parla del potere pastorale. Pascolare un gregge e’ Un tra o diaframma co: Si esercita su una molteplicità
assimilata ad un gregge, all’interno del quale il potere produce individualizzazione (non si parla ne di
molteplicità poco numerose ne’ a quelle molto numerose di prima. C’è apprezzamento individuale e
individualizzante di ogni membro del gregge. E’ un potere di po nuovo.
F mostra che una delle grandi originalità diaframma che del potere pastorale e’ l’individualizzazione dei
sogge , e il potere disciplinare delle società laiche prende dalla chiesa pastorale questo proge o di
individualizzare i ci adini; diventerà una cosa del potere di stato so o alla forma delle discipline. Le
discipline devono appoggiarsi al de aglio.

Lezione 11
Parallelismo cinema contemporaneo-Foucault: Ro ura della complementarietà tra campo sonoro e campo
visivo; disgiunzione tra immagine visiva e immagine sonora. Il cinema classico subordinava ancora
l’immagine sonora l’immagine visiva. Poi, con disgiunzione tra sonoro e visivo > Ci sono due campi che
rivaleggiano tra loro, ciascuno dei quali basta a se stesso
Allo stesso modo F rompe con la complementarietà vedere/parlare della loso a classica.

[riguardo a primato di enunciato su visibile: c’è primato in nome dell’a vità del linguaggio, perché c’è
sempre primato dell’a vo sul rece vo]

Tornando al potere: Insieme di materie non formate e funzioni non formalizzate. Sono pura astrazione.
A di erenza di sapere: materie formate che si dis nguono a raverso la visibilità e funzioni nalizzate che si
dis nguono a raverso gli enuncia .

Materie non formate e funzioni non formalizzate si dis nguono unicamente per la variabile spazio-tempo.
Materia non formata e’ dunque qualunque molteplicità umana qualunque. Le molteplicità variano secondo
il po di spazio in cui si espandono e il modo in cui lo occupano (e cosi si da la variabilità tra i diagrammi).
Sapere procede all’interno di una forma, il potere va da un punto all’altro, e’ insieme di relazioni Puntuali e
non formali.
Diagramma e’ esposizione dei rappor di forza. Forza: Si de nisce per il fa o che produce delle a ezioni su
altre forze ed è ogge o di a ezione > ha a ezioni rea ve (pun di rece vita’) e a ve (pun di
spontaneità).
A ezioni rea ve non sono la semplice ripe zione dell’a ezione a va: essere ordinato è un a ezione
rea va della forza di ordinare.

Potere: Ogni rapporto di un punto con un altro, dove punto si intende come l’equivalente di a ezione: il
punto di forza e’ l’a ezione, cioè il suo rapporto con un’altra forza rispe o la quale si è ogge o o sogge o di
a ezione.

Prima determinazione del diagramma: miscuglio di materia non formata e funzioni non formalizzate
Seconda determinazione: Emissione di a ezioni o singolarità corrispondente a un campo sociale, colle vo.
Il potere stabilisce relazioni tra un punto singolare e un altro punto singolare.

In tu e le società c’è un diagramma; ma poi vedremo che i diagrammi sono sempre intermediari tra un
campo sociale che sta scomparendo e uno che sta nascendo.
Diagramma della società primi va: alleanza
Diagramma della ci à greca: rivalità, Potere di rivaleggiare (che e’ un’a ezione).
C’è una molteplicità di diagrammi, e ogni diagramma e’ un luogo di mutazione > Le mutazioni fanno sì che
le cose non siano più percepite, descri e, enunciate, cara erizzate e classi cate allo stesso modo. Si dicono
cose che non si dicevano prima: siamo nel campo del visibile ed enunciabile, ma c’è stata una mutazione, e
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per fa si che ci sia una mutazione e’ necessario un cambiamento nel diagramma. I rappor di forza sono in
con nuo mutamento.
Il diagramma viene prima del sapere, delle forme.
- Viene sempre da fuori
- Viene sempre da un altro diagramma
Come tenere insieme le due cose: diagramma e’ un colpo di dadi nel quale il primo ro ssa delle condizioni
alle quali viene emesso lancio successivo, e i pun sul dado sono delle singolarita’.
Misto tra caso e dipendenza.

Le forme sono ogge o della storia, le forze sono prese in divenire, sono ogge o di mutazione. Il diagramma
e’ mul puntuale. E’ astra o senza essere generale, ed e’ virtuale senza essere irreale (perché virtuale si
oppone ad a uale, non a irreale).

Potere: emissione di singolarità, che restano indeterminate no a che non si a ualizzano nelle relazioni di
forme che cos tuiscono il sapere.
A ualizzassi: integrarsi E di erenziarsi.
Si a ualizza una virtualità, integrandosi e di erenziandosi. Cioè si ssa, si forma la materia, e si nalizza la
funzione.
F: per comprendere il potere non si deve par re dalle is tuzioni perché esse sono Integrazioni dei rappor
di forza. Sono forme che integrano dei micro rappor di potere.
F vuole riprendere parola Governo Per designare tu i rappor di forza. Governo precede lo stato perché
indica i rappor di forza, mentre lo stato li incarna
Le domande devono essere: che po di rappor di forza incarna l’is tuzione famiglia? Che po di rappor di
forza incarna lo stato?
Istanze molari che integrano rappor di forza molecolari.
Istanze molari: per la famiglia, il padre
Per la poli ca: sovrano, re.
Istanza molare economica: denaro.
Sessualità: sesso

Lezione 12
Pensiero di F, marxismo, fenomenologia: tu o si è intrecciato ed e’ inseparabile da even esterni.
Quesitone fondamentale: messa in discussione del centralismo.
Prima singolarità: Ro ura di Tito con Stalin (autoges one jugoslava);
Seconda singolarità: repressione stalinista in Ungheria e Cecoslovacchia;
Terza singolarità: movimen contro centralismo sindacale in Nordamerica
Questo si intreccia con nuove corren di pensiero: marxismo di Lukacs, Scuola di Francoforte, marxismo
italiano.
➢ Nuove forme di lo a + produzione di nuovo sogge o
Nuovo po di rivendicazione incentrata su qualità della vita e non qualità del lavoro
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In F, tema del nuovo po di lo a (sorvegliare e punire) e nuova forma del sogge o (L’uso dei piaceri) si
inserisce qui, trova suo principio concreto nel periodo del 68.

Rappor di potere: come si globalizzano, come prendono forma, come si a ualizzano?


Risposta numero 1: potere si integra nelle forme, ovvero nelle is tuzioni. Quindi il potere spiega
l’is tuzione, non il contrario. Il ruolo dell’is tuzione e’ di dare al potere il mezzo di riprodursi, cioè
stra carsi, diventare stabile e sso.

Is tuzioni: famiglia, scuola, esercito, fabbrica, prigione.


Ognuna di esse e’ integrazione di rappor di forze. Lo stato somma un numero più o meno grande di
integrazioni locali, e’ il modello di un’integrazione globale con nua.

Rappor di forza molecolari si integrano intorno a istanza molare, cioè l’is tuzione

Le forme sociali sono il passaggio dalla micro sica alle is tuzioni stabili, ad una macro sica del campo
sociale.
Le forme stra cate sono l’ogge o del sapere; ogni forma stra cata e’ un sapere: famiglia, scuola,
fabbrica sono dei saperi. Allevare, istruire, far lavorare sono categorie del sapere, pra che si sapere.
➢ Non c’è potere senza sapere perché Indipendentemente dal sapere il potere sarebbe uido,
indeterminabile.
➢ Non c’è sapere senza potere perché il sapere e’ integrazione del potere

A ualizzazione dei rappor di forze:


- Tipo di obie vo perseguito da chi agisce su azione di altri
- Modalità strumentale
- Forme di is tuzionalizzazione
- Grado di razionalizzazione
Ques 4 sono fa ori di integrazione:
Le is tuzioni sono forme stra cate che cos tuiscono il sapere; solo l’integrazione ci dice quali sono la
sostanza, le nalità e i mezzi dei rappor di forza (cioè dell’azione sull’azione).

Il concreto può presentarmi solo rappor di potere già impegna in forme stra cate.
Ma sappiamo che Queste forme stra cate hanno due poli, il vedere e il parlare; Quindi devo trovare il
mezzo per mostrare che l’integrazione è solo un aspe o dell’a ualizzazione, che c’è un altro aspe o che
renderà conto della fessura che a raversa le formazioni stra cate e della messa in rapporto tra le due
par . Ovvero, il problema è che non ho un solo blocco stra cato ma due: il blocco del vedere e il blocco
del parlare.
Devo dimostrare che l’a ualizzazione dei rappor di forza deve rendere conto sia della fessura, sia del fa o
che nonostante la fessura, c’è comunque un rapporto tra uno e l’altro.

(Questo e’ un aspe o non risolto da F)

I rappor di potere ignorano le forme; le dis nzioni uomo/donna, governante/governato etc, appaiono solo
con processo di integrazione. Quindi i processi di integrazione hanno come opposto i processi di
di erenziazione.

La di erenziazione più importate di tu e e’ quella tra vedere e parlare > come la virtualità dei rappor di
forze si a ualizza cerca di le di erenziazioni, essa si a ualizza creando la di erenziazione fondamentale,
cioè quella tra vedere e parlare.

Quindi, la di erenziazione principale c’è proprio perché i rappor di forza si a ualizzano solo creando
questa divisione.
Ma perché la di erenziazione dovrebbe passare a raverso vedere/parlare?
La forza è inseparabile dal duplice potere di produrre a ezioni e subirne; (c’e’ dualismo) e quando forze si
a ualizzano è necessario che le forme nelle quali si a ualizzano corrispondano a questo duplice potere
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delle forze, cioè si devono a ualizzare secondo due vie divergen , una forma di rice vità e una forma di
spontaneità.
Il visibile ha come condizione formale la luce, che si de nisce come Forma di rice vità (c’è la luce)
L’enunciato ha come condizione formale il linguaggio, che si de nisce come forma di spontaneità (si parla)

Quindi:
1. I rappor di forza si a ualizzano informazioni stra cate che sono l’ogge o del sapere
2. Le informazioni stra cate sono a raversate da una fessura, e i rappor di forza si a ualizzano
creando le due vie divergen , cioè di erenziandosi
3. Da tu o questo deriva un rapporto indire o tra le due forme stra cate perché è la stessa
molteplicità di forze che si a ualizza seguendo l’una o l’altra direzione

Concretamente ci sono solo rappor di forza a ualizza .


Più tendiamo verso forme stra cate, più le cose si dis nguono, si separano: is tuzione, disposi vi.
I disposi vi concre formano ogni volta dei segmen divisi e di erenzia

Ogni disposi vo concreto e e ua il diagramma in modo più o meno completo.


Es Prigione: a raversa 3 coe cien di e e uazione del diagramma disciplinare:
1. Prigione come disposi vo non è un termine di riferimento per l’evoluzione del diri o penale
2. Prigione inserita nel diri o penale
3. Quale si chiede se non posso assumere dire amente l’esecuzione delle punizioni con mezzi più
sicuri di quelli della prigione

➢ Deformazioni stra cate e i diagrammi sono due poli che si avvicinano e si allontanano

Ogni epoca ha tu gli strumen e tu e le macchine che i disposi vi e il diagramma esigono e supportano,
essendo i disposi vi nient’altro che le a ualizzazioni del diagramma > Utensile e’ una conseguenza, non la
causa. Lo strumento può apparire solo nella misura in cui è richiesto e selezionato da un disposi vo
colle vo

Lezione 13
Passaggio da asse del sapere a asse del potere: Sorvegliare e punire
Tra due assi c’è una di erenza di natura:
1. Il potere mobilità pun o a ezioni // il sapere mobilita forme
2. Il potere consiste in rappor di forze // il sapere e’ relazione di forme (visibile ed enunciabile)
3. Il potere si riferisce a materie non formate e a funzioni non formalizzate e nalizzate.
Categorie del potere:
Nelle società di sovranità: Prelevare da un’a vità qualunque e decidere della morte
Nelle società disciplinari: imporre una condo a qualunque ad una molteplicità ristre a qualunque
Il sapere e’ sempre materia formata e funzione nalizzata
Categorie del sapere: educare, un saper educare; punire, un saper punire; far lavorare, un saper far
lavorare
4. Il potere è cos tu vo di una micro sica // il sapere è cos tu vo di una macro sica
5. Il potere e’ ogge o di una strategia // il sapere è ogge o di una stra cazione
Archivio e’ audiovisivo > sapere e; ques one di archivi
Il potere e’ mobile > ques one di cartogra a
6. C’è primato del potere sul sapere: i rappor di forze sono causa immanente delle formazioni
storiche che cos tuiscono i saperi. Il potere implica e spiega il sapere. L’e e o integra la causa:
ovvero, Le grandi forme di sapere integrano i rappor informali di forze o di potere, dandogli una
forma.
Ma a ualizzarsi E sempre a ualizzarsi seguendo direzioni diverse, cioè di erenziare.
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Vedere e parlare e cos tuiscono due linee fondamentali di di erenziazione: divergono. Ma perché, nel loro
non-rapporto, sono comunque in rapporto? Perché la di erenziazione è l’a ualizzazione del medesimo
elemento informale, cioè dei rappor di forze.
I poteri della forza si a ualizzano in due forme diverse, delle quali una deve essere una forma di rice vità e
l’altra una forma di spontaneità.
Quindi i rappor di potere, a ualizzandosi, creano due forme divergen , il vedere e il parlare, che entrano
in rapporto dire o benché dire amente non ci sia alcun rapporto.

Quindi tra i due assi c’è eterogeneità, una di erenza di natura e dunque un’autonomia, ma allo stesso
tempo l’asse del potere rimarrebbe virtuale se non si a ualizzasse nelle forme di sapere.
Ad un livello c’è una ferrea autonomia ad un altro c’è presupposizione, ad un altro causalità.

Primato dell’enunciabile su visibile: F non lo dice, ma D lo vede nel fa o che nella volontà di sapere F parla
solo dell’enunciabile. Visibilità viene messa tra parentesi come forma posi va e ciò che non è enunciato
viene indicato solo in forma nega va, come ciò che non è forma discorsiva.

L’enunciato ha il primato perché ha la forma della spontaneità, cioè a o della determinazione, mentre il
visibile è solo forma di rice vità, cioè forma del determinabile.

[anche il potere di essere ogge o di a ezioni fa parte del potere, e questo corrisponde ala idea di volontà di
Nietzsche]

Forme: luce come forma del visibile, linguaggio come forma dell’enunciato.
Per F ogni forma e’ di esteriorità, perché nessuna forma con ene ciò di cui è forma; ciò a cui rimandano
esiste solo in quanto disperso, disseminato in questa forma.
Linguaggio come forma con ene parole e frasi, quindi e’ forma di interiorità delle parole; rispe o agli
enuncia e’ una forma di esteriorità perché e’ nel linguaggio o so o al linguaggio che gli enuncia si
disperdono o disseminano.
Allo stesso modo, la luce con ene le cose ma non la visibilità.
Il Fuori non riguarda la forma ma le forze, e’ l’elemento delle forze. Esterno e’ la sostanza della forma.

Ogni diagramma viene dal Fuori, cioè non deriva dal precedente ma e’ sempre in rapporto con esso. Il fuori
e’ l’elemento dei lanci dei dadi, delle emissioni delle singolarita’.
Il diagramma e’ il fuori delle formazioni storiche.

Tre stadi:
1. Singolarita’ vengono emesse
2. Singolarita’ prese in rappor di forza
3. Incarnate in forme di esteriorità

Quindi le forze hanno 3 aspe :


1. Produrre a ezione
2. Potere di subire a ezione
3. Potere di resistere

Le resistenze sono il fuori dei rappor di potere. Le relazioni di potere sono il fuori delle formazioni
stra cate

La resistenza stessa viene prima rispe o a ciò a cui resiste


Il rapporto di potere comba e una resistenza preliminare. Infa i diagrammi non sono l’ul ma parola, sono
ripar zioni di singolarità che entrano nei rappor di forze. E sono i pun di resistenza che impongono il
mutamento del diagramma cioè il secondo lancio di dadi che viene dal fuori.
Tema della linea del fuori: può essere chiarito con la ques one del mutamento diagramma co, che a sua
volta ci fa passare per la ques one della morte dell’uomo ne Le parole e le cose.
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Lezione 14
Morte dell’uomo: cosa scompare?
Per quanto riguarda il superuomo di Nietzsche ci sono due interpretazioni:
- Uomo esistente a favore di nuovo esistente
- Scompare conce o di uomo
D: non è ne’ l’una ne’ l’altra.
Morte di uomo riguarda una forma, la forma-uomo.
Forma uomo (come tu e le forme) e’ un composto di forze > quindi:
1. Ci sono forze componen nell’uomo (non dell’uomo perché de fossero dell’uomo staremmmo già
parlando di un Composto, quindi di forme).
2. Forze nell’uomo entrano in rapporto con forze del Fuori
3. Dalla combinazione esce un composto. E’ un uomo? Non necessariamente: dipende dalle forze del
Fuori
Il composto cambia quando cambiano le forze del Fuori
La forma cambia come una funzione, e le forze sono le variabili
Le forme componen nell’uomo diventano forze componen Dell’uomo quando entrano in conta o con
forze del fuori capaci di produrre composto uomo.

Età classica: composto e’ Dio. Forma-Dio determina la funzione-sapere.


XIX secolo: composto e’ forma-uomo. Dio e’ morto.
Età?: Superuomo (termine Nietschano che non compare in F)

La forma non riguarda l’esistenza ma il modo di esistenza, singolarmente i modi di essere.

Età classica:
Merlau-Ponty: dice che il pensiero classico si riconosce da un modo innocente di pensare l’in nito. Essere
classici e’ non sme ere di pensare all’in nito, ma in modo sempre angosciato: Universo classico scopre
l’universo in nito e l’uomo che perde il suo centro. Il centro e’ o ovunque e l’uomo e’ decentrato.
L’angoscia del pensiero classico non è solo perché pensa l’in nito, ma perchè pensa una molteplicità di
in ni .
Pascal: I due in ni (in Pensieri): due ordini di in nita’, in nitamente grande e in nitamente piccolo.
Quindi, elemento del pensiero classico, del Pensiero del XVII secolo: problema degli ordini di in nita’.
E come procede il pensiero classico? Ogni cosa e’ misto di realtà (perfezione) e imitazione (imperfezione)?
Es: corpo e’ divisibile, e divisibilità e’ imperfezione. Quindi cosa e’ perfezione in un corpo: Leibniz dice le
forze, perché sono indivisibili.
>Problema dell’estensione di Dio. Dio e’ esteso? Dio ha un corpo? C’è nel corpo qualcosa che posso
considerare come realtà e perfezione?
Pensiero classico cerca di cogliere cosa può essere elevato all’in nito in una cosa qualunque, perché
l’elevabile all’in nito e’ riconducibile a Dio.
Comunque rimane il problema di quali siano le forze nell’uomo.
Spinoza se lo chiede, e per tu o il XVII secolo si dice che siano intelle o e volontà. Nonostante intelle o sia
nito, comprendiamo poche cose, partecipa comunque ad un ordine di realtá, di in nito = immaginiamo un
rigagnolo par colare ma concepiamo in nita’ di triangoli possibili > quindi intelle o e’ elevabile all’in nito.
Forze nell’uomo entrano in contato con forze del Fuori che non appartengono a uomo, che sono forze
dell’elevazione all’in nito
E da dove deriva il potere di pensare a qualcosa di elevabile all’in nito? > prova che Dio esiste
Pensiero ha un potere che non gli appar ene, quindi deve dipendere necessariamente da un in nito.
Quindi il XVII sec non pensa all’uomo ma pensa a Dio.

F: Cos’è analisi di ricchezze del XVII sec?


- Analisi della moneta come mezzo di scambio (tesi mercan lista) > moneta come segno universale,
moneta e’ un ordine di in nito. La moneta non viene vista a raverso le sue qualità intrinseche,
come invece avviene nel medioevo o rinascimento.
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- Analisi lavoro agricolo come fondamento della ricchezza ( siocra ) > Commercio e’ costoso, ordine
di in nita che implica analisi delle ricchezze va cercata altrove: nella terra.
Analisi delle ricchezze fa un quadro delle ricchezze: Dispiega, sviluppa un quadro.

Gramma ca generale XVII sec: arrivare a elemen ul mi universali: le radici. Gramma ca generale fa il
quadro delle radici, e dispiegherà.
Storia naturale: Quadro degli esseri viven , classi cazione secondo ordine di somiglianze e di erenze
prolungabile all’in nito

➢ Pensiero del XVII e’ pensiero dell’ordine: cose integrate in un quadro che estrae ciò che è elevabile
all’in nito o che è distribuibile all’in nito.

E poi cosa succede? Meta’ XVII sec: forze componen nell’uomo entrano in conta o con forse del Fuori di
natura diversa, altre forze arrivano su di noi > cambia il composto.

Tesi nota, che F riprende in modo non classico: rovesciamento Kan ano: con Kant la nitudine diventa
cos tu va, fondante (prima, il nito era derivato).
Io penso cartesiano man ene primato di in nito su nito
Io penso Kan ano rovescia questo rapporto. Intelle o in nito e’ derivato da intelle o nito.

Interpretazione corrente: uomo prende coscienza della propria nitudine.


Ma e sbagliato, perché uomo non si pensava in nito prima, si pensava a par re da Dio.
F: uomo non prende coscienza della propria nitudine, ma incontra forze che sono le forze di nitudine, e in
un secondo momento si appropria di queste forze e le scopre come propria nitezza.
Quindi ci sono due momen :
- Uomo incontra forze della nitudine che non sono sue
- Uomo se ne appropria

Interpretazione corrente: uomo prende coscienza della sua nitezza e la estendo a linguaggio, vita e
produzione
F: avviene il contrario cose ricevono storicità propria che le libera da spazio con nuo che imponeva ad esse
medesima cronologia degli uomini > storia non accade per mezzo dell’uomo ma accade prima di tu o alle
cose. Scoperta fuori dall’uomo prima di essere stata scoperta nell’uomo.
Poi il rapporto di passività si capovolge, e l’uomo si appropria di questa nitudine.
Cosa sono le forze di nitudine? Tripla forza: La vita, il lavoro e il linguaggio.

Età classica non c’è biologia perché la vita non era riconosciuta come una forza nita
Serie inde nita degli esseri viven viene sos tuita dal idea che la vita e; una forza nita e che ci sono dei
piani di organizzazione della vita.
Non è’ piu l’epoca della scienza generale ma e’ l’epoca delle scienze comparate.
Linguaggio: da studio della radice a studio delle essioni, radici sono subordinate alle essioni.
Lavoro tra ato come misura irriducibile fonderà economia poli ca. Adam Smith scopre lavoro astra o come
misura di ogni produzione

Dio e’ morto signi ca che Dio e’ stato sos tuito dall’uomo. E Nietzsche si interessa non di questo, ma della
morte dell’uomo. Perché Dio e’ garante di iden tà, e se muore, uomo non può più essere iden cato,
quindi nella morte di Dio c’è già la morte del suo successore.
N ci parla di superuomo: pensa che ci possano asserte altre forme.
Forze componen nell’uomo si uniscono ad una altra forza del Fuori

Lezione 15
F Parla di in nito della varia – D dice che vita in pensiero di F e’ forza di nitezza.
Forza di elevazione all’in nito e’ forza della rappresentazione.
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Incontro tra forze nell’uomo e forze di elevazione all’in nito signi ca che tu o ciò che si presenta si
svilupperà, si dispiegherà all’in nito e in modo con nuo.
Il sapere del XVII secolo cos tuirà dei quadri con nui in cui ogni cosa prenderà il proprio posto in una sorta
di dispiegamento all’in nito. Pensiero classico dispiega le cose e gli esseri secondo serie con nue che
segnano l’ordine di in nita’ proprio delle creature.
Idea di Dio e’ composta da tu e le forme prese assolutamente, cioè indipendentemente dai loro limi .
➢ Da qui problema dell’estensione: chi pensa vi sia qualcosa di in nito la a ribuisce a Sio, chi è per sa
che espansione sia inseparabile da propria nitezza e limitazione, no.
Nel XIX invece ci sarà pensiero di piega e ripiega. Le forze nell’uomo si ripiegano sulle forze di nitezza:
ovvero entrano in rapporto con loro invece che con le forze di elevazione all’in nito.
Es clinica/anatomia patologica
Clinica epoca classica: Mala e tra ate come specie e inquadro con nuo disegni e sintomi sulla super cie
del corpo
XIX: scoperta dai tessu > anatomia patologica da’ profondità, volume alla mala a.

Nascita della biologia:


Con evoluzionismo nasce l’idea che Un termine possa passare in un altro. La serie nisce perche la vita
procede seguendo un piccolo numero di piani di organizzazione tra loro irriducibili > la vita non e’ solo una
forza organizzatrice. Ogni vivente e’ immerso nella profondità del proprio piano e ripiegato su di esso.
Darwin: evoluzione della specie non si deduce da evoluzione dell’embrione perche le forme NON sono
ssate. Darwin Pensa alla vita in termini di popolazione e non di forma: l’evoluzione è il fa o che questa
popolazione potrà sopravvivere solo se si scinde e produce delle forme divergen > crollo della serie A
vantaggio del ripiegamento del vivente su una forza di vita che sarà forza di divergenza

Economia poli ca:


Nel XVII sec: Analisi delle ricchezze e quadro delle ricchezze sviluppabili all’in nito (in nito inteso come
inde nito, che comunque e’ ordine di in nito.
Lavoro=merce, misura del prodo o, lavoro quali cato
Poi Adam Smith > Lavoro come essenza sogge va della ricchezza, lavoro astra o non più quali cato,
forza-lavoro tout court.

Filologia:
Gramma ca generale fondata sulle radici che cos tuiscono un quadro sviluppabile
Primo a o di origine della linguis ca: studio delle essioni, ro ura di gramma ca generale a vantaggio di
una lologia comparata.
Gramma ca generale= gramma ca di signi cazione e designazione
Flessione= elemento formale gramma cale puro
- Introduzione di Elemen ne signi can ne designa vi
- Ques Elemen formali non hanno valore se non per il loro reciproci rappor (strada del fonema)
Linguaggio non è più de nito per ciò che signi ca, ma come azione: volere di un popolo come base del
linguaggio

Stadio successivo (superuomo):


Le eratura concepita come contropar ta della linguis ca
F parla solo del linguaggio, dice che nel linguaggio c’è dispersione per l’in uenza di circostanze interne (a
di erenza che per vita e lavoro)

D suppone raccoglimento di vita e lavoro


Vita si raccoglie so o la forma del codice gene co
Il lavoro si raccoglie nel silicio, nelle macchine di terza generazione.

Cos’è questa forza di raccolta? Il nito illimitato: ne’ nito ne’ in nito.
Le componen non sono dello stesso livello e della stessa natura del composto
Un numero nito di componen può dare luogo a un numero illimitato di compos
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Lezione 16
Le forme dipendono da determinate operazioni del pensiero: forma-Dio da dispiegamento generalizzato,
forma-uomo da piegamento generalizzato
Poi? F non nomina un termine, D lo inventa: super piegare

[ques one delle forze nell’uomo: non abbiamo ancora una forma umana. Forze nell’uomo sono di
immaginare, concepire]

Perché forze di elevazione all’in nito sono forze del Fuori, esterne a uomo? Perché uomo e’ una creatura
nita. Ed è la stessa spiegazione , prova dell’esistenza di Dio del XVII secolo!

Gli ordini di in nito a cui pensa l’uomo nel XVII: ogni cosa e’ misto di realtà (cioè perfezione) e limitazione.
Ogni perfezione e’ elevabile all’in nito ma ad rondini diversi di in nito a seconda di quale sia la limitazione
che la limita. Pensare=elevare qualcosa all’in nito che gli e’ ada o.
La genealogia di questa concezione del pensiero e’ il dispiegamento.
Il dispiegamento universale e’ Dio. L’appia mento più prodigioso.

XIX: pensare e’ fare spessori, far nascere profondità.

Le forze di nitudine sono intese, nel XVII sec, come forze di limitazione. Nel XIX sono forse di opposizione.
Le tre fondamentali sono Vita, Lavoro, Linguaggio. E le forze nell’uomo di avviluppano, si piegano sulle forze
di nitudine.

Biologia: piegando possiamo passare da un vivente all’altro? Da un piano di organizzazione ad un altro? La


via e’ frammentata in piani di organizzazione irriducibili?

Uso della piega e del dispiegamento irrompe in Le Parole e le Cose, ma D li trova anche prima, po in storia
della clinica, dove il dispiegamento e’ messo accanto alla clinica e la piega all’anatomia patologica.

Confronto Heidegger-Foucault: nel primo piega e dispiegamento ci sono ma sono connessi all’essere, hanno
funzione di fondare gli esseri, mentre in F, come in Nietzsche, sono lega ad una combinazione di forze,
hanno funzione di dare forma agli esseri (forma che è sempre precaria).
Ontologia che determina la forma precaria degli esseri in cui essi sono eleva per un istante.
Bas pensare che la forma-uomo avvolge la morte dell’uomo stesso. Si trova tra la morte di Dio e la morte
dell’uomo.
Nietzsche non parla della morte di Dio ma della morte dell’uomo. Perché la morte di Dio comprende già la
morte dell’uomo?
1. Dio e’ il principio di iden tà, e quando muore uomo perde ogni iden tà
2. Concezione classica della morte: istante indivisibile, indiviso, che quando sorge porta ad una
trasformazione qualita va della vita in des no (discorso lunghissimo su Bichat e due pi id morte>
more violenta)
3. Forma-uomo si e cos tuita solo in relazione a una triplice dispersione delle lingue, dei viven e dei
modelli di produzione. Dispersione e’ la nuova condizione dell’ogge vità scien ca. La costruzione
delle scienze umane e’ stata possibile solo grazie una disperazione fondamentale. La sola cri ca
della conoscenza e’ L’ontologia della sparizione degli esseri

Ma quindi forma-uomo e’ stata una liberazione per la vita, lavoro o linguaggio o e’ stata un modo di
imprigionare la vita e il linguaggio? (Non si sa)

Per passare invece al super piegamento, al superuomo, par amo dal dire che se l’uomo di forma cn la
dispersione di vita, lavoro e linguaggio, allora se vita lavoro e linguaggio si raccolgono, l’uomo si disperde.
F ci parla qui solo del linguaggio: si chiede se uomo, con linguaggio che si raccoglie su di se, e’ des nato a
disperdersi
In cosa vede il linguaggio che si raccoglie? E perche’ da’ primato a linguaggio?
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Per quanto riguarda la prima domanda, F ci dice che la linguis ca, che disperdeva il linguaggio, suscitava
delle compensazioni dalla le eratura.
La le eratura moderna e’ la compensazione della linguis ca, e la formula della le eratura moderna e’ il
linguaggio raggruppato al di la di tu e le sue direzioni.
Si occupa unicamente del fa o che c’è il linguaggio. E l’a o di scrivere e’ la potenza del linguaggio contro al
raggruppamento del linguaggio contro la linguis ca.
Compensazione e’ le eratura moderna presa nell’a o di scrivere come scoperta dell’essere del linguaggio,
un linguaggio senza sonorità o interlocutore.
Il linguaggio tende al proprio limite. Ogni lingua, maneggiata dalla le eratura, tenderà verso il limite del
linguaggio. E si presenta so o una triplice esperienza
Della morte
Del pensiero impensabile
Della ripe zione

Esempio: Mallarme, il libro di Mallarme’


Dadaismo

Lezione 17
L’uomo ha composto la propria gura negli inters zi di un linguaggio frantumato: la dispersione delle lingue
e’ il correlato della forma-uomo
Se linguaggio si raggruppa, non scompare forma-uomo?
Se il linguaggio si raggruppa lo fa in funzione di forze diverse da quelle della linguis ca.
La le eratura moderna e in un rapporto di compensazione con la linguis ca. Compensa qualcosa che
pesava sulla linguis ca: il fa o che trovasse la propria condizione nella dispersione delle lingue e quindi non
poteva raggiungere un “essere” del linguaggio.
Una sola lingua non a ualizza l’insieme delle potenzialità del linguaggio.
Obiezione: anche le eratura opera con le lingue nazionali. Si, ma le eratura moderna Traccia con la lingua
dei ve ori che tendono verso il fuori del linguaggi: non verso qualcosa che si trova fuori dal linguaggio, ma
verso un fuori del linguaggio, cioè gli agramma cali
Fonemi: interni al linguaggio
Idee pure: fuori dal linguaggio
Agramma cali: limi del linguaggio verso cui tendono le variazioni gramma cali.

La linguis ca si limitava a componen interne del linguaggio.


Il linguaggio e’ a raversato da ve ori o tensori che lo fanno tendere verso il suo fuori.

Come de niamo la terza forma? Per il momento, cosi: ci sono nuove forze del fuori, e la prima e’ il fuori del
linguaggio.
Ipotesi di D: Non abbiamo mo vo di credere che la le eratura abbia una propria ques one, che sia
autonoma. Ma F La riserva solo al linguaggio ciò che nega alla vita e al lavoro. Perché?
Due ragioni esplicitamente date:
1. La dispersione che si impone al linguaggio vale solo per il linguaggio. Perché la dispersione del
vivente non impediva alla vita di restare raggruppata a orno all’enigma della vita, e quella del
processo economico non impediva all’economia di restare raggruppata a orno alla produzione.
Quando l’unità della gramma ca generale si sciolse il linguaggio apparve so o vari modi di essere la
cui unità non poteva essere restaurata (Salvo che con il movimento della le eratura moderna nel
suo sganciarsi dalla linguis ca)
2. La vita del XIX sec e’ divenuta storica A raverso le relazioni del vivente con l’ambiente. Non sono le
composizioni interne del vivente che impongono la storicità alla vita ma l’intermediazione
dell’ambiente. Il linguaggio invece è dire amente e immediatamente inserito in un movimento di
storicità: immediatamente scoperto come forza storica

[Contesse spiega come mai il movimento verso la terza forma riguarda solo il linguaggio:
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F dice: La le eratura non può essere compresa a par re da una teoria del signi cato. Il mero essere del
linguaggio si di erenzia dalla profondità dell’organizzazione, dal sistema scri urale. Non si pensa e non si sa
se non a par re da uno spazio che è già linguis co. Lo spazio del linguaggio non è fondamento di verità né
terreno di sapere, ma un so osuolo.
C’è sempre una sola e unica episteme che de nisce le condizioni di possibilità di ogni sapere; un senso dei
segni o una legge del linguaggi.
Gli spazi del linguaggio non si inducono nei si deducono gli uni dagli altri: la serie degli spazi dei linguaggi e
una serie di crisi, ro ure e discon nuità senza evoluzione naturale. Nessuno spazio di linguaggio può
rendere conto di se da solo, perché è per mezzo di un Fuori che uno spazio di linguaggio nasce e scompare.
Un evento di pensiero del linguaggio, nessun sapere come dispiegamento ripiegamento dell’avvenimento,
nessuna verità fonda va riesce a pensare o a e e uare il Fuori.
Il fuori del linguaggio non designa ed è ciò che rimane sempre impensato al centro del pensiero.
Ciò che la le eratura cerca di riunire nel suo movimento risalita all’essere naturale del linguaggio non è la
lingua né l’organizzazione del linguaggio né gli spazi epistemici del linguaggio ma proprio al linguaggio del
Fuori come il Fuori del linguaggio.
Lo spazio del fuori ha un rapporto con la le eratura ma anche con l’evento genealogico della storia della
follia…]

D: La le eratura coglieva il linguaggio so o una potenza che non era di natura linguis ca: L’essere grezzo
del linguaggio.
Ma perché la vita non sarebbe capace di un’operazione che svegli un essere grezzo?
Contesse dice che linguaggio non è un sapere ma è la condizione di possibilità di ogni sapere
D: ma ci sono diverse pologie di condizione: anche vita e lavoro possono essere condizioni come il
linguaggio.
Comtesse dice che è il linguaggio nella sua potenza ciò che cos tuisce lo spazio del fuori: a un vincolo
privilegiato con il fuori.

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Ques one del superuomo. Parola che F usa pochissimo e quando la usa la riconduce a Nietzsche.
Prima forza cos tuente del superuomo: forza di raggruppamento dell’essere del linguaggio nel momento in
cui la le eratura si sgancia dalla linguis ca.
Ipotesi di D la chiama ällargata”: cioè che lo sganciamento avviene anche a livello della vita e del lavoro.
Nel caso della Biologia, essa si sgancerebbe con la biologia molecolare: scoperta del codice gene co, salto
fuori dalla biologia, nuova valutazione della vita.
Il codice gene co e le componen delle catene gene che si sganciano dal problema dell’organizzazione e
dell’organismo.
Non sono cos tuen della vita del po cellule e micro-cellule (come gli agramma cali non lo sono come i
fonemi), ma sono un Fuori della vita: la vita che scopre il proprio fuori.

Biologia molecolare considera gli schemi di evoluzione di natura diversa: da linea di erenziata a un’altra
meno di erenziata con evoluzioni collaterali e retrograde. Evoluzione collaterale che avviene con il virus,
che non traduce frammento di un codice in un altro, ma fa ca ura di un codice in un altro.
Idea vaga di essere grezzo della vita.

Per quanto riguarda il lavoro: essere grezzo del lavoro sono le macchine di terza generazione: ciberne che e
informa che > veicolo con cui lavoro si confronta con il proprio fuori.
Epoca umanis ca: macchine a vapore, eta’ della termodinamica, epoca della nitudine.
Nel la lavoro c’è la rivincita del silicio sul carbonio.
Il lavoratore umano e’ a base di carbonio come suo organismo.

Superuomo a ronta questa triplice radice, forza: forza degli agramma cali nell’essere raggruppato nel
linguaggio, forza delle catene gene che nell’essere raggruppato della vita, forza del silicio nell’essere
raggruppato del lavoro.
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Ma forze nell’uomo con che forze entrano in conta o?
Con forze del nito illimitato: si danno ogni volta che c’è una situazione di forze in cui un numero nito di
componen da’ un numero illimitato di combinazioni.
E l’operazione fondamentale di questo scontro, D la chiama super-piegamento: piega SUL Fuori, sulla linea
del Fuori.
Da qui, deriva un’altra forma: il superuomo: “Il responsabile dell’umanità, persino degli animali”(Rimbaud,
Le era del Veggente).
Il superuomo e’ l’uomo che si fa carico delle pietre del mondo. Cos’è la pietra? Inorganico, dominio del
silicio. Uomo responsabile delle rocce.
“Trovare una lingua”Trovare una lingua e’ le eratura.
Essere responsabile dell’essere del linguaggio, essere responsabile dell’essere della vita, essere responsabile
dell’essere del lavoro.

Il sogge o del diri o non è piu la persona nell’uomo ma il vivente nell’uomo.


Grande tema: liberare la vita nell’uomo, il linguaggio nell’uomo, il lavoro nell’uomo.

Lezione 18
Le era del Veggente: uomo dell’avvenire rappresentato come colui che è responsabile persino degli animali
> uomo che libera in se un essere della vita.
Uomo che si fa carico dell’informe, cioè dell’inorganico, anche delle rocce > rivincita del silicio sul carbonio,
che e tu o cio che viene raccontato sulle nuove macchine.
Rapporto con silicio si incarna in determinate tecnologie ma eccede la tecnologia, me e in gioco intera
condizione umana.
È responsabile della lingua, il pensiero che si aggrappa al pensiero e lo ra

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[Riassunto:
In ogni epoca ci sono i conce (es conce o di uomo), ma la forma e’ la condizione per essere pensa .
Età classica: la forma che perme e di pensare ai conce e’ la forma-Dio.
Non si cerca di pensare l’in nito o a par re dall’in nito; il nuovo senso e’ che tu o e’ in nito, ma non nesso
stesso senso e nello stesso modo: ci sono tan ordini di in nito. L’angoscia e’ di essere sommersi da in ni
in cui non si può me ere ordine. Dove trovare il centro? Solo ordinando gli in ni e trovando un posto per
l’uomo tra ques in ni .
Quindi uomo viene pensato (conce o di uomo esiste) ma solo in rapporto con gli in ni , cioè con la forma-
Dio, perché tu gli ordini di in nito devono derivare dalla forma-Dio.

Poi, scoperta della nitudine: il nito non viene visto solo come una limitazione dell’in nito ma come una
forza posi va in se o come una forza di opposizione.
La storia della nitudine cos tuente inizia con Kant

Vita, lavoro e linguaggio si presentano solo con la forma-uomo, perché sono le tre forme della nitudine.
Mentre nell’età classica le forze dell’uomo non sono riferite alle forze di nitudine. Hanno a che fare con
ordini di in nito, cioè con cio che e’ elevabile all’in nito.
Economia poli ca presuppone il lavoro e la nitudine del lavoro. Biologia presuppone la vita e la sua
nitudine]
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Ogni forma e’ luogo di una lo a o molteplici lo e, luogo strategico dove con nuano le lo e.
D parla di 3 formazioni di diri o, formazioni giuridiche corrisponden alle 3 forme.

Sorvegliare e punire:
Formazione di sovranità, XVII sec no al XVIII con la svolta di Napoleone
Formazione disciplinare, preparata prima di Napoleone ma che si a erma dopo NAP

Volontà di sapere:
Dice che le formazioni disciplinari non consistono solo in una disciplina dei corpi
Inserisce biopoli ca delle popolazioni, preparata dal XVIII, comparsa nel XIX. Quindi posteriore allo sviluppo
del disciplinamento dei corpi. C’è una sovrapposizione ma D formula ipotesi di 3 formazioni giuridiche:
1. Parte medioevo e eta classica, no a rivoluzione francese: formazione di sovranità
2. Post rivoluzione, Napoleone e XIX sec: formazione disciplinare
3. XIX-XX sec: biopoli ca delle popolazioni
A queste tre formazioni corrispondono 3 sogge di diri o molto diversi

Formazione di sovranità: operazioni di estrazione, preleva uomo e decide della morte.


Sogge o di diri o e’ Dio, cioè il sovrano. Dio e’ colui che preleva e colui che decide della morte.
Il sogge o di diri o e’ Dio Nell’uomo

Società disciplinari: impongono condo e a molteplicità umane poco numerose > corrisponde a nascita di
grandi luoghi di internamento: prigioni, ospedali, fabbriche, caserme, scuole.
Non prelevano ma compongono forze per far produrre e e o piu grande di quello che avrebbero se
rimanessero isolate > disciplinare corpi. In questa formazione si cos tuisce la forma giuridica uomo
Sogge o di diri o e’ la persona in quanto essere disciplinato, e il diri o della persona e’ il contra o:
contra o della persona con la persona

Biopoli ca delle popolazioni, potere di controllo: terza epoca del diri o: D sos ene che e’ una terza
formazione e non solo una complicazione della seconda. Il diri o si propone di governare la vita in una
molteplicità aperta qualunque. I limi non sono determinabili, possono essere tra a solo mediante il
calcolo delle possibilità. Non solo gli uomini sono popolazioni: vigne , cereali, tu o cio che e’ sogge o di
piani cazione. Governare popolazioni in spazi aper .
I limi della reclusioni sono sos tui dalle scale probabilis che, le zone di probabilità. Non c’è bisogno di
limi , quindi non è più necessaria la reclusione. Ciò che conta è la zona di frequenza.
Il sogge o di diri o e’ il vivente nell’uomo.
Questo e’ un potere di controllo e non più disciplinare, infa il sistema penitenziario e’ inadeguato alla
punizione, come la fabbrica al lavoro e la scuola all’insegnamento.
Forme di controllo sono le carte, la carta magne ca. Non ci si occupa pio del singolo caso par colare perché
ci sono le zone di frequenza.

[F e’ stato pensato come grande pensatore dell’internamento ma non è cosi: osserva quale formazione
storica collega i luoghi di internamento: la funzione di internamento è sempre subordinata a tema più
profondo, cioè all’indicazione del fuori: la reclusione compie una funzione del fuori, al servizio di un’altra
funzione che è una funzione di esteriorità.
Ad esempio, l’ospedale generale risponde ad una funzione che e’ quella dell’esilio.
La prigione risponde alla funzione di inquadramento.
Quindi non ha senso vedere F come un pensatore che privilegia l’internamento]

Per quanto riguarda l’evoluzione del diri o, con la biopoli ca delle popolazioni, si passa dal diri o civile al
diri o sociale. Il contra o non funziona più perché non si parla più di persone ma di popolazioni.
Possiamo parlare di contra o solo come una nzione. Ad esempio, lo sciopero: non può tradursi in termini
di contra o perché è contrapponibile a terzi

Il malato non e più una persona, e’ un vivente: non è in nome della persona ma in nome della qualità della
vita.
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Ques one aborto: i nemici dell’aborto non invocano la ques one del feto come persona, ma invocano un
diri o moderno, cioè il diri o alla vita, ribaltando la rivendicazione di chi sosteneva il diri o all’aborto, cioè
il diri o alla vita della donna di decidere autonomamente della propri vita.
➢ Questo signi ca chi si oppone all’aborto e chi lo difende, si pongono sullo stesso piano archeologico,
quello del diri o sociale nel quale il sogge o di diri o e’ il vivente e non più la persona
Il fascismo rappresenta le prime apparizioni del potere di controllo, cioè non di sovranità ne di disciplina.
Trinità del fascismo: biopoli ca razziale, rivendicazione dello spazio vitale, aperto, di espansione, denuncia
del nemico come agente biologico pericoloso. > liberarsi dell’agente infe vo.
Il potere di controllo inizia col fascismo nella forma delle grandi manifestazioni di massa.

Diri o sociale non è opponibile ad un’altra persona ma alla società. Nuovo regime dei diri .
Assicurazioni: regime che appar ene al diri o sociale.
I diri sociali si fondano su un nuovo principio di valutazione: valore fondamentale non è più la libertà ma
la vita.

Lezione 19
Regimi di immagine cinematogra ca
Cinema classico anteguerra: immagine come nascondiglio temporaneo. In immagine successiva si vede cosa
c’è dietro alla precedente: segreto dietro la porta. Questo implica che il regimo sia di totalizzazione, lm e
una totalità. Questo cinema e’ scomparso con la guerra… perché?
Regimi totalitari si sono presenta come messa in scena delle masse.
Cinema classico muore con Leni Riefenstahal.
Cinema dopo la guerra si forma in funzione di regime diverso: viene da cinema di regime totalitario> cosa
c’è da vedere dietro le manipolazioni delle masse? I campi.
Cinema neoclassico invece si chiede cosa ci sia nell’immagine e sull’immagine.
Non cercate di vedere dietro all’immagine, ma iniziare col vedere. Pedagogia dell’immagine, regista sme e
di essere innocente.
Immagine cinematogra ca che assume la sua pienezza.
Si trova un fondo dell’immagine ma si trova sempre un’immagine.
Regime materialista dell’immagine. Immagine controlla l’immagine.

[riassuntone: potere e’ un diagramma, cioè un insieme di rappor di forze in un dato momento. Dai rappor
di forze dipendono le forme di sapere.
I focolai di potere nei diagrammi sono l’equivalente dei rappor di forze e dai focolai di potere derivano i
regimi di enunciato, il corpus. Quindi per determinare gli enuncia dominan di un’epoca, bisogna prima
determinare i focolai di potere e vedere quali parole, quali frasi cambiano all’interno di ques focolai.
Bisogna prima determinare i focolai intorno ai quali cambiano i discorsi.

Il potere consiste in insieme di materie astra e, materie non formate.


Ogni diagramma e’ strategico. La strategia e’ de nita dal rapporto di forze che si presenta nel diagramma.
In cosa si realizza il diagramma? In funzioni formalizzate e materie formate, che saranno tu e detentrici del
sapere.
Se molteplicità qualunque sono i bambini e non i mala > funzione formalizzata sarà educare e e la forma d
sarà la scuola
Il potere di incarna sempre in formazioni storiche che cos tuiscono esse stesse dei saperi > ogni potere
implica un sapere e viceversa.

Cosa fa allora cambiare i diagrammi? E che rapporto c’è tra i diagrammi?


Ogni diagramma e’ luogo di una lo a tra forze da cui scaturiscono le forme.
Le forze hanno potere di a ezione e potere di subire a ezione, e la lo a avviene tra forze che subiscono e
forze che esercitano a ezione.
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Ogni potere ca da un punto ad un altro, dove il punto è punto di applicazione di una forza su un’altra.
Punto=singolarità.
Ci sono pun a vi e rea vi (subire/esercitare a ezione)
Me ere in la=forza che esercita a ezioni su altre forze, punto a vo
Essere messo in la= punto rea vo
Questa è’ una coppia di a ezioni che non si somigliano

Problema: cosa fa cambiare diagramma?

Tra 1975 e 1976, sorvegliare e punire e volontà d sapere > sorge conce o di pun di resistenza
In Sorvegliare e punire parlava solo di una forma di potere disciplinare: anatomia poli ca dei corpi,
disciplinare i corpi; imporre condo a qualunque a molteplicità qualunque poco numerosa.
In La volontà di sapere aggiunge due novità:
- Biopoli ca delle popolazioni, controllare la vita in molteplicità estesa.
- Pun di resistenza: “svolgono in reazioni di potere il ruolo di avversario, bersaglio, appoggio,
sporgenza per una presa” e “si inscrivono nelle relazioni di potere come cio che sta di fronte a loro”
C’è disseminazione di pun di resistenza. Le resistenze non sono eterogenee al potere, ma passano
nelle relazioni di potere e per le relazioni di potere.
Ma soni un’altra cosa> sono l’altro termine delle relazioni di potere

Ma qua sorge un problema:


Finora, di fronte ad una forza di a ezione, c’è la forza di subire a ezione corrispondente.
Relazione di potere azione-reazione: a determinate singolarita’ o pun di azione corrispondono come altro
lato i pun di reazione.
Ora introduce anche i pun di resistenza, come altro lato. Che e’ sempre diverso dal punto di reazione. >
terzo po di singolarita’.
C’è un terzo potere: il potere di resistere, ed e’ ancorandosi a questo che si capisce il mutamento del
diagramma.
I pun di resistenza sono dei contropoteri: ogni volta che potere determina l’ogge o sul quale si esercita,
questo ogge o puo anche essere riferito ad una capacità di resistenza che lo rivolta contro il potere.

Ma da dove vengono ques pun di resistenza? Se hanno il potere di cambiare il diagramma, se non sono
semplicemente “l’altro lato” della forza, non dovremmo dire che sono primi rispe o al potere stesso?
F ci dice che dobbiamo considerare le resistenze come prime, ma solo dal punto di vista conosci vo.
Perché F introduce i pun di resistenza?
Perche si chiedeva se avrebbe stato in grado di superare la linea del potere. Vedere i pun di resistenza
come primi signi ca aver già passato la linea.
Individuiamo in La volontà di sapere il momento in cui scopre i pun di resistenza e non ha ancora superato
la linea.
I pun di resistenza ci danno al possibilità di lo are, superare la linea, a pa o di no rimanere incastra
dall’altra parte: se i pun di resistenza entrano in conta o tra loro possono ricreare operazioni di
centralizzazione, ra orzamento, se si ri-stra cano e producono una nuova formazione…

Ma allora cosa signi ca passare la linea?


E cos’è questa linea? E’ la linea del fuori del potere
Immaginiamo che la linea del fuori rischi di cadere nel vuoto e sia presa da un movimento che la strappi
dalla morte > in questo momento abbiamo un terzo asse che era presente da prima ma non si vedeva. Che f
scoprirà nei greci in L’ uso dei piaceri.
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