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ETA MODERNA

Sono due i punti principali dell’età moderna: da dove viene la conoscenza prima e com’è? e un approccio
più quantitativo (rapporti di causa effetto esprimibili con numeri, + oggettività) e non qualitativo in merito
alla natura.

 Nascono gli stati in senso moderno (con tanti apparati) dovuto ad un problema politico dell’aspetto
della società.
 Nasce il contrattualismo, una nuova corrente filosofica secondo la quale lo stato o la società derivano
da un contratto critto o non (quindi da una cosa artificiosa), che pone l’uomo in quanto individuo che
guarda solo al suo interesse. Questo porta però ad una insocialità che paradossalmente porta ad una
società, siccome entrare in società era il male minore.

FILOSOFIA ELLENISTICA – EPICUREISMO


La domanda principale che si pongono è come si può essere felici?

 La felicità è un piacere e/o uno stato d’animo di tipo continuo, privo di dolori fisici e turbamenti.
 La materia è animata da un pneuma, tutto parte da un momento iniziale e riparte per il ciclo cosmico.

Se tutto è razionale, il saggio storico sa che è opportuno vivere secondo la ragione, la quale porta alla
felicita; ma per vivere secondo ragione bisogna essere apatici e indifferenti dalla passione, l’odio e l’amore.

VIRTÙ = RAGIONE = FELICITÀ

FILOSOFIA CRISTIANA
Si divide in filosofica Patristica (in cui si identificano i montasti, S. Agostino) e in Scolastica (riprende la
filosofia aristotelica, S. Tommaso).

 Il punto cruciale della filosofia cristiana è la dimostrazione dell’esistenza di dio

SANT’ AGOSTINO
 Problema: rapporto tra fede e ragione.
 La prima è la luce che illumina la ragione, la seconda è ciò che rende visibile ciò che è fede; quindi
può esserci armonia tra le due cose.

“credi per conoscere, e consoci per credere”  la verità si basa sulla fede, anche se non spiegabile.

 La Trinità di Dio viene trovata nell’uomo in quanto essere intelletto, volontà e amore.
 Problema: la natura del tempo.
- Il tempo è una cosa che noi esseri umani non possiamo concepire, infatti se nessuno mi chiede
cos’è il tempo io so cosa esso sia, ma se qualcuno me lo chiede faccio fatica a dire cos’è. Come
faccio a esprimere che un tempo è lungo?
 lo dividiamo in tempo passato (il ricordo), in tempo presente (nell’attenzione alle cose che
accadono adesso) e in tempo futuro.  ontologicamente però esiste solo nel presente, in quanto
l’essere del passato e del futuro sono non essere e quindi non esistono; solo quando è il momento
che accade è essere ma già un istante dopo non lo è più.
 L’anima è il “posto” in cui il tempo diventa percepibile, in quanto il tempo è Distensio Anime
(l’stensione dell’anima): ci porta all’attenzione di ciò che accade, ricordo di ciò che è accaduto e
come attesa di ciò che deve accadere.
 Problema: il male.
 Esistono davvero il male e il bene?  il male è l’agire dell’uomo

Il bene: esiste in quanto è, o non esistono entrambi, o sono entità contrapposte (concezione religiosa)
= bene è l’anima e il male è la materia.

 Problema: dio esiste?

questo quesito necessita di una dimostrazione razionale oltre alla fede, ne abbiamo due:

a posteriori (dopo) vs a priori (prima)

a priori  prova ontologica, sant’ Anselmo d’Aosta. Proslogion.

 Dimostra che dio è a prescindere dal mondo, dall’idea di dio si dimostra l’esistenza di dio.
 Credo per conoscere, solo colui che crede può conoscere veramente.
 Parte da un salmo biblico: “lo stolto in cuor suo dice che dio non esiste”. È una frase
contradditoria, in quanto ti potremmo chiedere cos’è per te dio se dici che non esiste?
Per sant’ Anselmo Dio è ciò di cui non si può pensare il maggiore, è l’insieme delle perfezioni e può
esistere nella realtà in quanto se non ci fosse ci sarebbe qualcosa più grande di dio.  se ammetto
che dio esiste nella mia mente devo ammettere che esiste anche nella realtà, in quanto
quest’ultima rende completa l’idea.
 Il problema però della prova a priori è proprio il passaggio dal piano logico a quello ontologico,
non si può partire spiegando da dio.

a posteriori  san Tommaso e le uniche vie a dio.

 Si parte da ciò che viene prima per dimostrare la causa; e propone dio come 1° motore immobile.

5 VIE A DIO  del moto, della causa efficiente, del possibile e necessario, dei gradi di perfezione, del
finalismo.

1° = ogni cosa non può mutare da sé, c’è quindi un primo motore immobile.

2° = un ente richiede una causa efficiente diversa da sé, ma non si può regredire cercando infinite cause
efficienti, quindi implica l’esistenza di dio.

3° = si divide in possibile (può essere o no), necessario (non può non essere) e contingente (il possibile che
esiste). Tutto ciò che esiste è ma può non essere, quindi sarebbe potuto anche non essere; quindi
servirebbe una causa in virtù dell’esistere. Ma se tutto è possibile dove il possibile inizia? Ecco che di nuovo
bisogna ammettere una causa necessaria del possibile, ovvero dio.

4° = esiste un + e un - in relazione a ciò che è massimo (la perfezione). Il massimo buono e perfetto è dio.

5° = concezione indirizzata verso un fine, la natura è orientata ad uno scopo (essere predisposti per
qualcosa o un fine anche se privi d’intelligenza). Per questo c’è qualcosa che li guida verso uno scopo, e
quel qualcosa è dio.
DISPUTA DEGLI UNIVERSALI
 Realismo: si divide in radicale (ante rem) = esistenza reale prima delle cose, esiste prima degli
uomini. e in moderato (ante rem, in re, post rem) = esiste pirma delle cose, nella mente di dio. No
copie ma essenze.
 Nominalismo: universali = nomi = flutus volis.  negano la realtà degli universali
 Concettualismo (concetto = universali): per indicare usiamo i nomi che esprimono il concetto, un
significato universale che attribuiamo.

GUGLIELMO DA OCKHAM (riferito al nominalismo)


 Conia l’espressione “rasoio di ockham”  gli enti non devono essere moltiplicati se non
necessario. Se una cosa è semplificabile è inutile aggiungere cose, ciò che esiste è nell’individuo.
 Indichiamo i singoli simili come universali solo per convenienza.

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