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La scolastica

La scolastica è una filosofia cristiana del medioevo insegnata nelle scuole intorno al 1.000 e 1.200.
Il nome scholasticus nei primi secoli del Medioevo indicava l’insegnamento delle arte liberali e , in seguito
venne chiamato scholasticus anche il docente di filosofia o di teologia,il cui titolo uffiaciale era magister
L’obiettivo della scolastica è quello di formare il buon cristiano (uomo buono) deve intraprendere due vie:
quella della fede, deve aprirsi la ragione, e quella della ragione , deve aprirsi alla fede.
La scolastica insegnava la teologia, disciplina primaria, e la filosofia disciplina secondaria.
L’aforisma della scolastica è “la filosofia(ricerca) è ancilla (al servizio) della teologia”, ovvero che la teologia
serve alla filosofia per raggiungere Dio .
Il problema fondamentale affrontato dalla scolastica è la ricerca della verità, quindi di comprendere la
verità già data nella rilevazione. La scolastica afferma che la verità è in Dio che è verbo e luogo, uno e triro,
ed esistente.
La verità è stata rivelata dall uomo attraverso le sacre scritture, il suo scopo è quello di comprenderle.

Con la ragione raggiungo Dio? Sì attraverso la teologia, che si serve della filosofia.

I temi della scolastica sono:


 rapporto fede ragione
 l’esistenza di Dio, si prova a dimostrarlo razionalmente
 Dibattito sugli universali (idee)

Esponente importante della scolastica è Anselmo D’Aosta

Anselmo D’Aosta

Lui dimostra l’esistenza di Dio e cerca di trovare una sintesi tra fede e ragione. Il suo motto è “ut in
intelligam”cioè credo per capire ovvero la fede alimenta la ragione e e viceversa , quindi capisco per
rafforzare ciò in cui credo.

Il filosofo dimostra che Dio esiste utilizzando due prove


 Le prove dei gradi sono a posteriori( da ciò che viene dopo) perché dimostra dio non partendo da
dio, ma dal creato. Egli afferma che ogni cosa ha un grado ( esempio grado di bellezza, di altezza, di
giustizia) ma tutte le cose sono belle “più” o “meno”, non assolutamente, e dunque presuppongono
un grado assoluto dal quale traggono la bellezza che possiedono: questo grado assoluto è Dio.
Quindi Dio è il grado massimo, somma di tutti i gradi massimi positivi.
 La prova a priori ( da ciò che è prima), detta prova ontologica. È rivolto a chi nega che Dio esista. Un
credente fa domande ad uno stolto (ateo).
 credi in Dio? Lo stolto no
 L’essere perfetto, che ha creato il mondo non esiste? No
Anselmo dice ti stai contraddicendo se hai l’idea di perfezione esiste. Se un’idea esiste nella mente,
esiste nella realtà. Quindi la perfezione esiste perché è nella mente (idea)e nella realtà (natura).

Le obiezioni dell’argomento ontologico


Gaunilone afferma che se ho nella mia mente l’idea di un “corpo perfetto” esso dovrebbe essere perfetto
ed esistere nella realtà, altrimenti non è perfetto. Anselmo risponde: non ha parlato di cose materiali ma di
perfezione assoluta ( Dio).
Gaunilone intendeva affermare che un conto è il piano del pensiero e delle possibilità logiche e un altro
conto è il piano della realtà effettiva per cui dalla possibilità concettuale dell’esistenza di Dio non deriva la
sua realtà.
Kant (tantologia) - Se Dio è la perfezione -il soggetto è già nel predicato (l’acqua è bagnata). Dio è l’essere
perfetto e come tale non può esistere, perché siamo noi a dare idea di perfezione.
La patristica

La patristica è una filosofia cristiana, nata per difendere il cristianesimo dagli attacchi polemici. Dà una
risposta a quel principio assoluto da cui deriva tutto che la filosofia greca non era riuscita a spiegare.
Per la prima volta si afferma l’unita della filosofia e della religione in discussione e il fatto che la fede deve
supportare la ragione e viceversa.
La patristica di basa sui padri della chiesa, scrittori cristiani dell’antichità che hanno contribuito
all’elaborazione dottrinale del cristianesimo .
Patristica orientale, aderisce al manicheismo e occidentale
Possiamo suddividere la patristica in 3 periodi importanti:
 Il primo che è dedicato alla difesa del cristianesimo, logos al servizio della fede
 Il secondo è dedicato a formulare una vera e propria dottrina cristiana
 Il terzo è dedicato alla rielaborazione e sistemazione delle dottrine già formulate, ovvero spiegare
come la fede possa essere razionale

Sant agostino

Esponente principale della patristica orientale, che aderisce al manicheismo ovvero una dottrina filosofica-
religiosa orientale fondata su 2 concetti: il bene e il male( formano un dualismo pagano). Crescendo si
avvicina al neoplatonismo, a Plotino, che riteneva il male assenza di essere. Infine a Milano conosce sant’
ambrogio, e diventa grande esponente della filosofia cristiana(insieme San Tommaso).

Affronta 4 problemi:
 Cosè il male
 Il rapporto tra fede e ragione
 Cos’è il tempo
 Rapporto uomo e libertà

Il manicheismo è fondato su due concetti tra bene e male che formano il dualismo pagano, bene è
presenza di bene e il male è assenza di bene.
Ispirandosi al manicheismo Agostino affronta il tema del male. E leggendo Plotino capisce che la domanda
da porsi non è cosè il male ma qualè la natura del male, si risponde dicendo che il male è assenza di essere
e quindi non essendo presenza non esiste. Al contrario il bene è presenza di essere e quindi di bene.

Agostino afferma che ci sono 3 mali:


 Il male metafisico- da qui derivano altri mali. Dio è l’essere perfetto che crea il mondo e l’uomo, che
è una sostanza carente di essere mentre dio è abbondanza di essere. L’uomo è una sostanza buona,
con carenza di bene e possibilità di male.
Dio ci crea infatti come possibilità nella scelta tra bene e il male. Dio al contrario dell’uomo non ha
possibilità di scelta perché essendo perfetto può scegliere solo la via del bene.
Quindi l’uomo essendo carenza di essere e libero di scegliere è imperfetto.
 Il male fisico: L’uomo è sostanza in un corpo che subisce dolori( malattie, inforuni..), esso sottolinea
quindi l imperfezione dell’uomo
 Il male morale: deriva dal peccato originale di Adamo, ovvero dalla libertà di quest ultimo di
consumare la mela dell albero della sapienza. Dio ci ha dato una vita fragile e bella, fragile perché
possiamo compiere la scelta del male e bella perché siamo liberi di scegliere
San Tommaso

Definisce rapporto tra fede e ragione un rapporto fertile, perché la ragione permette di indagare la natura
ma non basta ed ha bisogno della fede. Ritiene che fede e ragione sono due rette parallele, tutte e due
conducono alla verità ovvero Dio. Sono due sentieri che non si toccano mai ma che portano alla stessa
direzione.
Egli ritiene che la ragione non sia in grado di dimostrare i dogmi religiosi ma posso tuttavia chiarire con
l’aiuto della grazia di Dio alcuni punti importanti della dottrina cristiana. Quindi secondo Tommaso la
ragione deve mettersi al servizio della fede.
Ed è utile alla fede in quanto:
 dimostra Dio
 elabora esempi per chiarire la fede
 difende la fede da chi la l’attacca

Tommaso sostiene che l’esistenza di Dio è dimostrabile razionalmente soltanto a posteriori, su questa base
elabora le cinque vie:
 1 P è EX CAUSA- tutte le cose in natura sono regolate da causa ed effetto. Se risalgo di causa in
causa arrivo a una causa prima, che è Dio. Dio come causa prima incausata
 2P è EX GRADO è quella dei gradi di perfezione. Dio è il grado massimo
 3P è EX MOTU- tutto si muove perché è mosso da qualcosa che è un motore immobile ovvero Dio.
Dio è motore immobile
 4P è EX FINE - ogni cosa avviene in vista di un fine ma c’è un fine ultimo, Dio ( che non dipende da
altro fine). Dio è fine ultimo
 5P è EX CONTIGENTIA - parte dalla contingenza delle cose. Tutte le cose possono essere o non
essere ( di contingenza in contingenza, c’è una cosa che è quello che è, senza essere diversamente
da Dio ciò che è Dio. Dio è essere senza non essere

Fede significa affidarsi a Dio, aver fiducia in lui. È prima di tutto un sentimento di dipendenza da Dio, sentito
come colui che solamente può dare senso pieno alla vita dell’uomo; in secondo luogo fede è anche credere
nelle verità rilevate. La verità della fede si appoggia sulla parola di Dio.

La ragione è la facoltà dell’uomo di riflettere sulla propria vita, sulle proprie esperienze, sul mondo che lo
circonda per comprenderlo, conoscerlo e appropriarsi delle sue leggi che sono leggi razionali che proprio
per questo possono essere comprese, decodificate e interpretate dalla ragione umana.

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