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1. Eresia e chiesa.
ACeiso ehe, fra tante accuse rivolte ai cristiani, aveva rilevato
anche Ia presenza fra Ioro di divisioni e contrasti (O"XLso'V'taL xaL
'tE~'Vo'V'tat xat O"'trXO"Et<; Lola<; EXEt'V ExaO"'tOt eEAOUO"t) Origene ri-
sponde quasi con aria di sufficienza, minimizzando il fatto: non
ci sono aLpEO"Et<; 1 se non in attivita importanti (O"1touoata) e utili aHa
vita (Xp1]O"t~o<;), e sviluppa il concetto (Cels. 3,12.13). Fra i me-
dici ci sono discussioni circa il modo di curare i corpi e di qui sono
nate varie scuole (aLpEO"Et<;); cos1 anche fra i filosofi i problemi
relativi alla conoscenza della verita e alla vita morale hanno pro-
vocato discussioni e percio il sorgere di scuole diverse (aLpEO"Et<;);
anche fra i giudei e successo 10 stesso a causa dell'interpretazione
della legge di Mose: «Cosi, dato ehe il cristianesimo e apparso
agli uomini qualcosa di importante, e non solo - come crede
Celso - a quelli di minor conto ma anche a molti ritenuti eruditi
fra i greci, necessariamente sono nate aLpEO"Et<; non certo a causa
di discordie (O"'trXO"Et<;) e di spirito di contesa, ma perehe i piu di
quegli eruditi desideravano comprendere la realta deI cristianesimo.
E dato ehe interpretavano in modo diverso le parole da tutti rite-
nute divine 2, e successo ehe sono sorte aLpEO"Et<; ehe hanno preso
nome da coloro ehe ammiravano il principio della dottrina Ina era-
no spinti da considerazioni verisimili (1ttea'Vo'tT}'tw'V) ad affern1a-
zioni diverse gli uni dagli altri» (Cels. 3,12). Ma noi non fuggiamo
ne odiamo la filosofia e la medicina solo perehe vi sono diverse
aLpEO"Et<; di medici e di filosofi ne a causa delle aLpEO"Et<; dei giudei
respingiamo i libri di Mose e dei profeti. «E se la cosa sta Iogica-
mente cos1, perehe non ci dovremmo difendere allo stesso tTIodo
riguardo alle aLpEO"Et<; dei cristiani? » (Cels. 3,13). DeI resto pro-
prio Paolo ha detto: «E' necessario ehe ci siano aLpEO"Et<; fra voi,
affinehe si conosca chi e di provata capacita» (lCor 11,19). Come
infatti e considerato medico di vaglia chi, sperimentate varie scuole,
1 Si noti ehe Celso non aveva fatto uso di questa parola, ehe inveee e
il fondamento su eui riposa tutto i1 ragionamento di Origene.
2 Evidentemente si tratta delle saere Seritture.
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12 Cfr. aneora Hom. Num. 19,3 (gli eretle1 sono tenutl In prigionia dalle
potenze avverse); Com. Cant., p. 239 Baehrens; Hom. Jer. 17,2; Sero Mt. 27.38.
13 Cioe, deI sommo saeerdote, ehe simboleggia la dottrina ostile a quella
di Cristo (ibid.). Da tutto il eontesto Origene sembra prospettare una cli1nax
aseendente nel senso di una sempre maggiore ostilita verso Cristo nel passaggio
dalla prima aneella alla seeonda e a eoloro ehe stavano nell'atrio deI prineipe.
:14 A Sero Mt. 33 aeeanto ad eretiei ehe multum a proposita errant via
(basilidiani valentiniani ofiti apelliani) Origene ne ricorda altri, ma senza far
nonli, i eui errori sono di piu modesta entita.
.15 A Sero Mt. 33 Origene lungamente insiste sul fatto ehe gli antieristi, eioe
gli eretiei, eontraffanno in negativo tutti gli aspetti della dottrina edella
pratiea di vita eristiana. Su questo tema vedi anehe Sero Mt. 42.
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16 Comunque questo accostamento e per gli eretici, nella fattispecie gli gno-
stici, soltanto parziale, perehe, a differenza dei giudei, essi accettavano il NT
e qui applicavano l'interpretazione di tipo allegorico.
17 Cfr. Princ. 4,2,1; Com. Rom. 2,14 (PG 14,916); Hom. Lev. 14,2; Hom.
Jos. 15,1.
18 Cfr. Princ. 4,2,1; Hom. Lev. 5,1.
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21 Piu volte Origene da eOlnt~ norma aeeettata anehe dai selnplici, nella
chiesa, ehe la saera Scrittura presenti UD sense naseosto, oltre quello letterale,
il ehe ovviamente eomportava l'insufficienza dell'interpretazione soltanto let-
terale: Princ. 1; praef.} 8; 4,2,2.
22 Qui per eomodita adoperial110 eome equivalenti i eoneetti di interpretazione
spirituale e interpretazione allegoriea; lua in Origene essi non si ricoprono
esattan1en te.
23 Su queste tradizioni, ehe gli gnostici faecvano rimontare agli apostoli, come
la tradizione ufficiale della ehiesa, efr. HOln. Ez. 2,5.
24 E pOSSialTIO aggiungere ehe non le aveva neppure presso le persone di
elevata eondizione, le eui ambizioni intellettuali difficilmente erano soddi-
sfatte dal riehian10 alla norma della tradizione, ed esigevano argomentazioni
meno fideistiehe e piu dialettiehe.
25 Cfr. EracleOl1e e Origene} 'Vetehr 3 (1966) 111ss.; 4 (1967) 23ss.
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26 Sulla circoncisione deI cuore cfr. anche Hom. Gen. 3,6. Sull'inutilita di
di un comportamento moralmente valido presso gli eretici cfr. n. 7.
27 Questa interpretazione e cursoriamente accennata a Frag. Jo. 63. 11
trovarla ampiamente sviluppata nel commento ad Ioc. dei commentari su Isaia
di Girolamo e dello Ps. Basilio e prova ehe essa era ben rappresentata nel
perduto Commento a Isaia di Origene. In effeti i1 notevole sviluppo ehe il tema
dell'eresia ha nei commentari di Girolamo su Isaia e Ezechiele e di sicura
derivazione origeniana. Di cio tratto in Sulle fonti deI C01nmento a Isaia di
Girolamo, Augustinianum 24 (1984) 451-469.
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doli verso l'eresia. In questo sense Origene accusa gli gnOStIel, per-
ehe philosophorum nobis non reetas in eeclesias introdueere eonali
sunt seetas, et poltuere omnem eeclesiam domini (Hom. Jos. 7,7);
e altrove, interpretando simbolieamente l'episodio di Ader l'Idu-
meo, ehe diseeso in Egitto era diventato idolatra, osserva: «Sono
molti i fratelli di Ader l'Idumeo. Sono quelli ehe valendosi di qual"
ehe eonoseenza elleniea hanno prodotto dottrine eretiehe e, per coSI
dire, hanno eostruito giovenehe d'oro a Bethel, ehe signifiea 'easa
di Dio' »28 (Ep. ad Greg. 3; SCh 148, 192).
In un passo piu 0 meno dello stesso tenore, Origene interpre-
tando allegorieamente le preserizioni di Paolo relative al eonsumo
di eami eonsaerate agli idoli (lCor 8,lss.), assume queste eami eo-
me simbolo delle lettere greehe e piu speeifieamente della filoso-
fia, e osserva ehe tali scritti laedere fortasse non poterant eos qui
plenam scientiam veritatis aeeeperant. Hi autem qui in Christo
minus eruditionis habebant, si imitarentur eos legentes talia et iltis
adhue studiis operam dantes, vulnerari poterant et diversorum dog-
matum variis erroribus implieari. Sie ergo fiebat ut laederetur alius
unde is, qui habebat plenam seientiam veritatis, laedi non poterat
(Hom. Num. 20,3). Proprio in quanto non erano bene fondati nel-
la dottrina della fede, alcuni si sono fatti sedurre dalla bella, allet-
tante forma eon eui i filosofi e i poeti greci ammantano le loro
dottrine fallaci, e eosl per effetto di tali dottrine sono incorsi nel-
l'eresia (Hom. Jos. 7,7). Parallelamente anch'essi, gli eretici, sanno
esprimersi in modo bello e sedueente, e coSI ingannano i loro ascol-
tatori (Hom. Jer. 4,4). D'altra parte, la preziosita della forma non
vale a nascondere la debolezza del loro argomentare, ch'e dimostra-
ta dalla contraddittorieta delle lora dottrine: nam unumquodque
haeretieorum dogma non solum veritati adversatur, sed etiam eete-
ris dogmatibus similitel' falsis (SeI'. Mt. 42), per cui gli eretici con-
tinuano a dividersi e frazionarsi sempre di piu: quod frequenter
videmus inter haeretieos fieri, et inter eeclesias malignantium sur-
gere alterius haeresis gentem super gentem alterius haeresis (SeI'.
Mt. 38), si ehe il dottore cattolico ha la possibilita di confutarli
servendosi dei loro stessi argomenti, in quanto essi sono in con-
traddizione gli uni con gli altl'i (Cam. Cant., p. 239 Baehrens) 29.
23 Si tenga presente ehe qui Origene, tradito dalla memoria, confonde fra
Adad (Ader) e Geroboamo: ambedue infatti, per sfuggire a Salomone, si
erano rifugiati in Egitto (l Reg. 11,14ss. 26ss.); ma non il prima bensi il
seeondo, diventato re d'Israele, aveva fatto innalzare a Bethel un altare eon
immagini di giovenehe (lReg. 12,32).
29 Origene fa earieo agli eretici (gnostici) di laeerare l'unita della Serittura,
e questa unita eontrappone alla molteplicira degli seritti gnostici in quanto
considera tutte le saere Seritture eome un solo libro: Com. Jo. 10,18; 5,8.
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Ne consegue che, come gli eretici S0110 stati indotti in errore dalla
filosofia greca perche non erano ben saldi nella fede di Cristo, cos1
anch'essi a loro volta possono indurre in errore soltanto i cristiani
deboli e semplici, imperitos et animales homines, cui pulchriora
videntur mendacii sophismata quam dognzata veritatis, e che percio
si fanno ingannare per argu1nentorum calliditatenz (Cotn. Cant. pp.
234.236 Baehrens; Hom. Jer. 17,2). Infatti chi e saldamente fon-
dato in petra} qui est Christus, non e attaccabile dall'astuzia degli
eretici (Hom. Num. 20,3). Percio, generalizzando anche in sense
moraleggiante, Origene pub affern1are: Ubiculnque anima habitatur
a deo et spiritu sancto plena est} ibi non polest haereticorum doc-
tril1a penetrare} nec valet eorum sel"mo perrumpere. U bi auteln
solitudo Christi est} ubi desertum iustitiae} ibi nequissimae disci-
plinae venena versantur (Hom. Ez. 2,4) 30.
Nei passi che abbiamo qui rapidamente passato in rassegna la
filosofia, in quanto valutata nel rapporto con l'eresia, e sempre
giudicata in modo negativo. Ma altrove il giudizio di Origene e
piu equilibrato; ed egli, se non si nasconde che molteplici sono i
punti di contrasto fra essa e la fede cristiana, non manca di rile-
vare le non meno notevoli consonanze fra l'una e l'altra 31. Ma per
poter apprezzare adeguatamente il sense deI discorso origeniano re-
lativo al rapporto fra eresia e filosofia, bisogna soprattutto tener
conto che esso aveva per lui un diretto e prin1ario interesse di carat-
tere esistenziale: se da una parte egli e convinto ehe la filosofia
sia la madre dell'eresia - come deI reste credevano un po' tutti i
cristiani deI suo tempo - , dall'altra e pero altrettanto convinto
dell'utilita dello studio di questa cos1 pericolosa filosofia. Infatti Ie
esigenze della polemica contra gli gnostici non meno che della pene-
trazione deI messaggio cristiano nei ceti coiti della societa pagana
imponevano un adeguato approfondimento di esso in sense critico
e sistematico, una interpretazione adeguata a nuove esigenze di ca-
rattere intellettuale che il cristiano coito di Alessandria non poteva
piu eludere; e questa complessa operazione non era realizzabile se
non eon I'ausilio di concetti modelli procedimenti dedotti dall'eser-
ci~io della filosofia greca. Lo studio della Scrittura era per Origene
10 strumento fondamentale per portare avanti I'an1biziosa iniziativa,
ma esso poteva essere adeguatamente approfondito soitanto da chi
gia possedesse una preliminare non superficiale formazione nella
filosofia e nelle altre discipline scolastiche della paideia tradizionale.
J-Ia Iettera a Gregorio puntualizza bene il dilemma in cui Origene
30 Anche qui gli eretiei sono assimilati alle volpi, eome nel passo, eit.
sopra, di Com. Cant.) p. 239 Baehrens.
31 Cfr., p. es., Flom. Gen. 14,3.
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3. Eresie e eretici.
Non rientra nei limiti di questa breve relazione il dettagliato
esame delle varie eresie eontro eui Origene ebbe a polemizzare; ma
un sommario ragguaglio ei sembra a questo punto indispensabile,
prendendo le mosse dal superstite ampio frammento dei Commento
a Tito, in eui Origene, a eommento di Tit. 3,10-11 «Evita I'ere-
tieo 35, eee. », fa un quadro sistematieo delle dottrine eretiehe di
eui era a eonoseenza 36.
La quasi totalita di queste dottrine rientra nell'area gnostiea:
distinzione fra il Dio dei VT, ereatore dei mondo, e il Dio dei NT,
padre di Cristo 37; concezione docetista dell'incarnazione di Cristo 38;
distinzione fra 10 Spirito santo dei VT e 10 Spirito santo dei NT;
distinzione di diverse nature fra gli uomini, eon eonseguente nega-
32 «Per far questo ti vorrei pregare di prendere dalla filosofia dei gred da
ehe pua diventare insegnamento propedeutico al eristianesimo, e anehe dalla
geon1etria e dall'astronomia eia ehe puo essere utile per l'interpretazione delle
sacre Scritture» (Ep. ad Greg. 1; SCh 148, 186s.).
33 Abbiamo citato questo passo qui sopra: Ep. ad Greg. 3; SCh 148, 192.
34 Cfr. Greg. Thaum. Orat. paneg. 13; SCh 148, 158s.
35 Ovviamente anche qui (x'LPE'"':~x6v äVep0)~OV e detto da Paolo in sense
generico, dell'uomo che provoca divisione e discordia. Come abbiamo gia
visto sopra, i1 termine e invece assunto da Origene nel sense tecnico di eretico.
36 Cfr. PG 14,1303ss. Invece, per un breve cenno ad akune dottrine
importanti sulle quali lvlarcione e altri eretici non dissentivano dalla chiesa,
cfr. Sero Mt. 33.
37 Origene fa qui i nomi di Marcione Valentino Basilide Apelle e i sethiani.
38 Di contro Origene riprovera specificamente ai valentiniani, insieme con
gli ebioniti, di considerare Cristo nato da Maria e da Giuseppe.
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zione deI libero arbitrio; negazione della resurrezione dei morti 39.
La netta prevalenza data alle dottrine gnostiehe in questo Iungo
passo eorrisponde esattamente all'abituale atteggiamento ehe Ori-
gene assume nei eonfronti degli eretiei nel eorso delle sue tante
opere: infatti anehe qui Ia quasi totalita dei numerosi spunti di
argomento antieretieo eoneerne Ie dottrine gnostiehe, eon partieo.:
Iare riguardo alla distinzione fra Dio deI VT e Dio deI NT e al radi-
eale deprezzamento deI prima riguardo al seeondo 40, e eon notevole
insistenza anehe sulla dottrina delle diverse nature umane 41. Un'al-
tra dottrina gnostiea ehe, inveee, non e attestata nel Frag. Ti!. ma
rieorre variamente, anehe se non eon frequenza, nelle opere orige-
niane e quella ehe riguarda Ia struttura deI mondo divino a - base
di una pluralita di eoni in moltepliei modi fra Ioro apparentati 42.
Ovviamente Ia eontinua presenza della polemiea antignostiea in
Origene non ci sorprende affatto, in quanto al tempo suo era quel-
10 il perieolo maggiore ehe minaeeiava I'unita e Ia stabilita della
ehiesa. Va inoltre tenuto presente ehe gli gnostiei piueristianizzati,
quelli delle seuole di Basilide e soprattutto di Valentino, indirizza-
vano la Ioro propaganda soprattutto verso i eristiani dei eeti piu
alti, eioe proprio quelli eui si indirizzava programmatieamente
l'azione eulturale e dottrinale di Origene, come di Clemente: anehe
in questo senso pereio gli gnostiei gli si presentavano eome gli avver-
sari piu diretd, in vera e propria eoneorrenza.
Fra Ie dottrine presentate in Frag. Ti!. occupano un buono spa-
zio, aeeanto alla eoneezione ebionita di Cristo puro uomo nato da
Maria e Giuseppe 43, Ie dottrine monarehiane, nella dupliee earatte-