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Problemi Kantiani: I

Se non ci fidiamo della ragione umana, non abbiamo attualmente


alcun altro principio per introdurci alla religione. Cos scettici in una
determinata epoca e dogmatici in unaltra, questi reverendi signori
non mancano di assumere il sistema, qualunque esso sia, che
meglio serve al loro disegno dando ad essi ascendente sullumanit
e di farne il loro ben definita dottrina. [Hume, Dialoghi sulla
religione naturale, prima parte: Filone]

Kant e la concezione idealistica della soggettivit

Propongo una tesi: se si definisce un soggetto in termini di libert e di razionalit,


diventa conseguentemente necessario ammettere che tale soggetto possa realizzare la
sua pretesa solo mediante un processo di divenire temporale.

Argomento: La soggettivit di un essere razionale e libero pu concretamente esistere


solo mediante un processo di auto-costituzione che si realizzi nei suoi atti concreti. La
soggettivit non pu essere n un punto di partenza naturale n un dato proveniente
dallesterno, perch essere il risultato di una causalit meccanicistica una
contraddizione della sua essenza come precedentemente definita.

Un essere razionale e libero non pu ricevere la sua essenza n dalla natura [come una
sostanza] n da un atto da un altro [il creatore]. Tale essenza pu realizzarsi solo come
il risultato di un processo temporale di auto-determinazione.

La teoria kantiana della soggettivit dipende da una giustificazione metafisica della


libert, cio della causalit non meccanicistica.

1.0 La religione e la mediazione: Punti nevralgici

1.1 La pretesa principale della filosofia pratica di Kant quella


dellauto-costituzione del soggetto la cui base unauto-relazione.
Ma qui appare il grande problema del contenuto e dellidentit in
altre parole si costituisce un s, per da dove viene il suo
contenuto?
1.2 Senza contenuto lidentit del s si equivale alla proposizione:
A=A, una reiterazione di unidentit formale e priva del contenuto.
[si pensa a Schelling e alla sua proposizione dellidentit, Io = Io]
1.3 Per introdurre contenuto nella relazione bisogna avere qualche
cosa di altro. Ma la presenza di un altro esige una mediazione fra il
s e laltro. Ecco il problema in nuce della mediazione nellidealismo
tedesco. Kant usa la parola, bergang, ossia transizione, per
indicare un passo necessario fra due cose opposte, ad esempio fra
la metafisica e la natura. Non parlava mai di una transizione fra
luomo e Dio, o fra la morale razionale e la religione. La religione
razionale semplicemente identica alla morale razionale.
1.4 La soluzione di Kant pratica, cio di cercare il contenuto della
soggettivit nella normativit dellazione morale le norme morali
servono come criteri del successo o fallimento nel compito di
divenire un vero soggetto.
1.5 Queste norme possono obbligarci ad agire cos e non cos perch
ci danno ragioni per agire in alcuni modi e non negli altri. E questo
possibile solo perch siamo auto-coscienti, vale a dire, abbiamo
problemi normativi perch possiamo riflettere sullazione. Riflettere
vuol dire la capacit di dare ed esigere ragioni per le nostre azioni.
Lauto-coscienza d luogo al normativo e il normativo (cio
lobbligazione) ci fa umano. [Korsgaard, Le origini della normativit]
1.6 Questa la tesi dellidentit pratica o lauto-determinazione,
definita come la capacit di scegliere i principi [Kant direbbe
massime] che determinano la mia volont. Questa la differenza
fra qualsiasi animale e la soggettivit dellanimale razionale cio
un animale che ha una concezione della sua identit.
1.7 Allora che cosa vuol dire una concezione della propria identit
pratica? unauto-descrizione sotto la quale uno si valorizza s
stesso e poi prova che vale la pena vivere la sua vita. [la possibilit
di una narrativa sulla totalit di una vita]
1.8 Perch nella misura in cui uno si valorizza sotto una concezione,
sidentifica con tale concezione. E da questo punto in avanti esiste
la mia autonomia perch sulla base della mia identit pratica, io mi
do ragioni per agire {io agisco cos a causa della mia identit, cio
come professore, dottore, marito, fratello ecc.} Tali ragioni
prendono il posto degli istinti animali (che sono vere e proprie
cause, ma non cause libere) per questo motivi, questa la mia
auto-determinazione, ossia libert io sono la causa libera della mia
azione, quindi la mia identit.
1.9 Inoltre la mia identit pratica diventa normativa perch per
essere un marito o un professore o uno studente uno deve
soddisfare certe condizioni (norme) di esserne Ma perch devo
seguire una concezione normativa di me stesso? Pensate lesempio
di Gauguin che non era un buon marito. Lui aveva unaltra
concezione
1.10 Un problema: Kant pensa che il contenuto del s riflessivo sia
pi universale e razionale che il s dellidentit psicologica/culturale
della persona perch non dipenda dalla prospettiva individuale.
1.11 La mia domanda: deve Kant ricorrere a Dio (il sommo bene) per
riunire la forma e il contenuto della persona?? Si vede la tensione
oppure conflitto in Gauguin.

2.0 Hegel introduce il concetto della mediazione, Vermittlung,


cos ha cambiato tutto il discorso e anche il percorso della filosofia
dellottocento.
2.1 La sua differenza a Kant: mentre Hegel fa una mediazione fra
termini opposti per produrre una nuova unit (cio sintesi), Kant
rimane con una spaccatura nella realt stessa in cerca di una
transizione dalluno allaltro. Secondo Kant, possiamo costruire
nellintelletto solo una sorta di collegamento ossia di transizione --
ma questo non diventer mai una vera unit.
2.2 Per entrambi come anche Hume sono convinti che possiamo
fare sia la transizione sia la mediazione a un altro tramite la ragione.
La differenza nella loro concezione della ragione la chiave per
intendere le loro risposte diverse.
2.3 Un problema kantiano: per me abbiamo bisogno della religione e
dellarte per fare una tale mediazione necessaria fra due tipi diversi
dellesperienza umana. Un aneddoto: sabato sera sono andato nella
chiesa di San Ignazio dopo aver letto Kant per due ore. E mi sono
accorto che con la mente piena dei pensieri kantiani non si pu
pregare in una chiesa ornata magnificamente di quadri e di statue
come in San Ignazio. Cera in me uno scontro fra due sensibilit. Dio
rimane un oggetto della fede razionale, ma non c una relazione
vitale tra noi e Dio ci che solo larte in grado di risvegliare.

3.0 Secondo Kant, come fa la ragione questa transizione o


passaggio a Dio (meglio allidea di Dio)? Nelle sue Lezioni di
filosofia della religione (pubblicazione postuma nel 1817) Kant si
definisce come teista, cio, qualcuno che accetta la teologia
naturale come mezzo dei predicati divini. La ragione pura pu
pensare lidea di Dio per determinare i suoi predicati indipendenti da
ogni rivelazione solo perch la teologia naturale in grado di
provvederci un contenuto positivo da pensare [un contenuto basato
sullanalogia la cui premessa lidea di Dio che significa lessere
supremo, cio perfetto ma non un sapere perch non ne
abbiamo unintuizione sensibile = la dottrina della CRp]
3.1 Kant usa tanto la via negativa per purificare lantropomorfismo
dal nostro pensare [una purificazione delle rappresentazioni
dellimmaginazione] quanto la via positiva dellanalogia per
determinare i predicati infiniti che appartengono necessariamente
allidea di Dio.
3.2 Lo scopo di Kant chiaro: il suo obiettivo di sostituire l'autorit
ecclesiale e lautorit della rivelazione con quella della sola ragione.
Per lui, dio ci raggiunge attraverso la ragione e non attraverso la
rivelazione. Solo le pretese di verit della religione razionale sono
garantite non quelle della rivelazione.
3.3 Perch no? Perch impossibile che la rivelazione stessa
provveda epistemica giustificazione per le sue pretese di verit --
perch non siamo mai in grado di sapere se ci che Dio dice
proviene realmente da Dio e non dagli uomini.

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