Sei sulla pagina 1di 2

DAL KANTISMO ALL’IDEALISMO 

Il romanticismo ha coniato un’immagine, cioè la metafisica dell’infinito mentre il criticismo er una


filosofia del finito. L’idealismo nasce con Fichte (1762-1814) ma è preparato già dai seguaci di
Kant: Reinhold (1758-1823),Schulze (1761-1853), Maimon: questi criticavano il dualismo kantiano
e il fenomeno della cosa in sé; loro cercano un principio unico su cui fondare una nuova filosofia.
Kant aveva detto che la cosa in sé era esistente ma non conoscibile (noumeno). Per i 3 il concetto
di cosa in sé non è ammissibile in filosofia perché è contradditorio. Sempre un seguace di Kant,
Jakobi scrive un’opera “Sull’idealismo trascendentale” (1787); è abbastanza radicale e dice che o il
criticismo è vero (quindi bisogna eliminare la cosa in sé e ridurre tutto al soggetto) o il criticismo è
falso (quindibisogna ammettere la cosa in sé e tornare al materialismo abolendo gli a
priori).Perché i critici di Kant fanno queste critiche a Kant?
Loro dicono “ogni realtà di cui siamo coscienti è rappresentazione della coscienza che diventa la
condizione del nostro conoscere”. Se allora l’oggetto si concepiscesolo in relazione al soggetto, la
cosa in sé che non è rappresentabile, nella coscienza non è neanche pensabile né è possibile
conoscerla. I critici di Kant affermano un idealismo coscienzialistico cioè un idealismo limitato alla
coscienza.
C’è – fenomeno => rappresentazione della coscienza => + coscienza.
Loro lo criticano perché Kant da una versione diversa si fenomeno – noumeno fra la I e la II
edizione della Criticadella Ragion Pura La I => concezione di fenomeno come gioco delle nostre
rappresentazioni, determinazioni del senso interno, la realtà sta nell’essere pensato. Mentre il
noumeno è l’oggetto della rappresentazione.La II => fenomeno = oggetto della rappresentazione; il
noumeno lo tralascia perché in conoscibile e inrappresentabile (è un concetto limite).La II
posizione è sempre protetta da Kant ma Jakobit lo critica: il concetto di cosa in sé è contraddittorio
perchéquesto concetto è causa delle nostre sensazioni ed essendo causa delle nostre sensazioni si
applica il concetto dicausa effetto che invece è valido solo per il fenomeno. Kant invece dice che la
cosa in sé è una specie dipromemoria trascendentale per noi che ci ricorda che l’oggetto non è
creato ma dato all’uomo. Quindi i critici diKant si muovono in campo gnoseologico e non
ontologico => analizzano solo l’aspetto conoscitivo della cosa in sé.
SIGNIFICATO DI IDEALISMO
Nel linguaggio comune idealista significa colui che è attratto da valori o ideali. In filosofia
corrisponde ad una visione platonica o cristiana che privilegia una visione ideale rispetto ad una
materiale che porta ad affermare il carattere spirituale della realtà. Questa concezione viene già
usata nel 600 per indicare il platonismo. C’è un idealismo GNOSEOLOGICO ed un altro ROMANTICO o
ASSOLUTO.Quello gnoseologico coincide con quelle concezioni di pensiero che riducono l’oggetto a
idea o rappresentazione. Mentre il secondo si sviluppa dopo Kant in Germania nel periodo
romantico. E’ chiamato sia da Fichte che da Schelling trascendentale, soggettivo o assoluto

trascendentale ci fa pensare a Kant che aveva fatto dell’io penso il principio primo della
conoscenza.

Soggettivo si contrappone a Spinoza che aveva contrapposto la sostanza come principio unico
oggettivo aprincipi soggettivi.

Assoluto sottolinea che l’io o lo spirito è il principio unico di tutto in cui al di fuori di questo non c’è
niente
COME SI PASSA DA KANT A FICHTE
Con Kant la realtà era data, quindi l’io aveva funzione finita => ordinava la realtà e la pensava ma
non la creava.
Gli idealisti invece spostano il discorso dal campo gnoseologico al campo dell’ontologia o della
metafisica e quindi alla dottrina dell’essere in cui viene abolita la nozione di cosa in sé come
estranea all’io ma l’IO DIVENTA UN’ENTITA’CREATRICE E INFINITA. Creatrice in quanto fonte di
tutto ciò che esiste e infinito perché non ha limiti estremi.(L’io di Kant era limitato dalla realtà). L’io
romantico è tutto e spirito; dove spirito è infinito, assoluto, ed io.
Coincide con l’attività conoscitiva e pratica ed è realtà umana.Che cosa significa fonte creatrice di
tutto? Quando si parla di materia e natura cosa si intende? La risposta è nel concetto di dialettica:
nella realtà non c’è mai il più senza il meno, non c’è tesi senza antitesi equindi anche lo spirito ha
bisogno della sua antitesi cioè la natura per essere spirito. Non c’è mai un oggetto senzaun
soggetto, non un io senza un non io, un’attività senza un ostacolo. La natura è tale perché c’è lo
spirito e quindivengono capovolte le concezioni tradizionali materialistiche e naturalistiche che
affermavano la natura come causadello spirito e quindi la materia come produttrice dello spirito.
Invece con questa concezione è lo spirito che causala natura in quanto la natura esiste solo per
l’io, in quanto la natura è la scena dell’attività dello spirito. Gli idealistisostituiscono a Dio l’io in
quanto è l’io che crea
Filosofia - 1 

You're reading a free preview.


Page 2 is not shown in this preview.

Read the full version

 
DIFFERENZE FRA IDEALISMO E TRADIZIONE EBRAICO CRISTIANA
Le due correnti sono accomunate dal fatto che l’uomo è il re del creato. Dio crea l’universo per
l’uomo però mentre la Tradizione ebraico cristiana termina qui, l’idealismo conclude che l’uomo
stesso è Dio. E infatti per il primo Fichte il Dio trascendente è una ciarla scolastica e questo vuol
dire avere un Dio solo positivo: ma ci vuole anche laparte negativa. Quindi l’unico Dio possibile è lo
spirito dialetticamente inteso => il soggetto che si costituisce tramite l’oggetto, la libertà che opera
attraverso l’ostacolo, l’io che si sviluppa attraverso il non io.
L’IDEALISMO TEDESCO
Viene sviluppato in 2 modi diversi: o PANTEISMO SPIRITUALISTICO (Dio è lo spirito operante nel
mondo) e questa concezione si distingue dal panteismo naturalistico in cui Dio è uguale alla natura
e dal tracendentismo dellatradizione ebraico cristiana (Dio esiste fuori dall’univeso). L’altro modo
è il MONISMO DIALETTICO: ha ilsignificato di esistenza di una sostanza, cioè lo spirito, che è una
realtà positiva che si realizza attraverso il negativo.Tra gli idealisti tedeschi quali sono le
differenze?Schelling e Hegel e Fichte sono d’accordo sull’interpretare la realtà con la categoria di
Spirito o infinito ma sidifferenziano per la maniera di interpretare l’infinito e i rapporti tra infinito e
finito. Però mentre Fichte eShalling si avvicinano alle concezioni filosofiche cristiane (Dio
trascendente), Hegel è l’espressione più coerentedell’idealismo tedesco.

Potrebbero piacerti anche