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(Potentia oboedentialis designa la potenza (possibilità) che l´uomo ha di ricevere una determinazione che di per sé non
possiede, ma che solo può obbedenzialmente accogliere come dono).
II. Qual è l´unico principio metafisica che costituisce il rapporta fra filosofia della religione e
teologia?
o La filosofia della religione è la metafisica stessa.
È perciò «meta - temporale»?
o La Rivelazione è imprescindibilmente legata alla storicità.
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Problema nel rapporto delle due scienze!
o La fdr deve indirizzare l´uomo a un’eventuale rivelazione storica di Dio.
o L´uomo è un ente essenzialmente storico. Dio è l´Essere sconosciuto, che è Libero è può
rivelarsi all´uomo .
o Quindi, la fdr diventa il fondamento dell´unica teologia possibile (teol“dal basso”!).
Si risponde cosí: l´uomo è spirito (capax Dei solo per dono) ed è storico.
Il fondamento sta nell´antropologia metafisica.
B. Problematiche analoghe
o Possibilità e necessità di fondare razionalmente la fede?
Com’è possibile la conoscenza per l´uomo su Dio e sulla Rivelazione? (critica della
meta_epistemologia). Partendo dall´uomo!
Giustificare come l´uomo sarebbe ordinato ad acogliere una Rivelazione: è stato costituito
(ordinato) così da Dio? Questo suppone un Imperativo ricevuto da Dio?
Quindi si deve dimostrare il dovere nell´uomo di occuparsi di una Riv. Storica (metafisca della
Morale cristiana).
o L’ontologia della potentia obodentialis è la concezione metafisica dell´uomo qual essere che
nella sua storia sta in ascolto di una possibile Rivelazione di Dio.
o Possibilità di una filosofia Cristiana?
o Il carattere cristiano si manifesta nel superare se stessa (filosofia) e porre l´uomo come
capace essenzialmente della Rivelazione (= “antropologia metafisica”) ---» così la filosofia
xtiana diventa una preparazione del Vangelo.
Ma mantenendo la distinzione fra Filosofia xtiana e Teologia.
o La filosofia è cristiana quando costituisce con mezzi propri se stessa, all´uomo in quanto
battezzabile e giunge da se al punto in cui si dispone a essere superata da la Teologia
fondata da Dio.
Superata significa: che essa non esaurisce la Risposta Ultima.
o Filosofia cristiana = ontologia antropologica di una potentia oboedientialis rispetto alla
Rivelazione e il suo rapporto originario con la teologia.
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o Necessità di un principium della ricerca della metafisica dell´essere, che non si trova nel
problema stesso.
o Ma in questa ricerca, l´unica partida è il problema del significato dell´essere di tutta la
realtà esistente, posto necessariamente dall´uomo.
o Il problema dell´essere fa parte necessariamente dell´esistenza umana, perché
contiene tutto ciò che l´uomo pensa e dice (tutto si riferisce a un ente).
o Come c´è già una conoscenza implicita dell´essere nell´uomo, la conoscenza metafisica
è una conoscenza riflessa, all´essere, e perciò il problema dell´essere si pone nell
´esistenza umana. = un´analisi dell´uomo! Le due: costituiscono un´Unità Originaria!
o Il problema dell´essere ha tre aspetti:
1a. L´essere in genere, in quanto essere: conoscere l´essere in genere vuole dire che:
L´essenza dell´essere è conoscere ed essere conosciuto in un´unità
originaria (la coscienza o trasparenza dell´essere di ogni ente) --» l
´essenza dell´uomo è l´assoluta apertura all´essere in genere = L´uomo è spirito.
L´essere dell´ente e il conoscere sono per se tutt´uno, in originaria unità, che è la
coscienza di sé (coscienza che l´essere ha di se stesso ) = l´autotrasparenza fa
parte della costituzione essenziale.
«Il conoscere è la coscienza che ha l´ente del suo essere e perciò un oggetto è conosciuto
in quanto esso si mostra ontologicamente identico con il conoscente» (72).
2a. Lo si deve porre necessariamente.
3a. Notare la differenza tra essere ed ente.
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o Proprio perché l´uomo non è coscienza assoluta ha bisogno della metafisica, ha una
«coscienza trascendentale».
o Quindi:
perché ci sia una Rivelazione si deve presupporre che l´ente possa inserirsi in un
«vero» discorso e comunicazione (di una verità nascosta in Dio) rivolta allo spirito.
L´essere dell´ente è per sua natura «logos».
3. La misteriosità dell´essere
Impostazione del problema e preliminari della soluzione (Il problema dell essere: lo si
deve porre necessariamente?)
o Problema: lo spirito dell´♂ sta aperto all´essere, sembra che tutto l´essere è per lui
conoscibile e cadere nella sfera dell’apertura trascendentale. La Rivelazione non
rivelerebbe nulla, perché tutto è già rivelato al ♂. La Riv. si deriverebbe dalla struttura
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essenziale del ♂ o almeno a lui dovuta. Anche: Dio sarebbe l´essere sempre aperto e
rivelatore, e la Riv non sarebbe un atto libero di Dio.
o Però: l´uomo è un essere spirituale finito. La vastità della percezione previa non
rappresenta l´infinito nell’essenza ♂na, bensì il termine di quel movimento illimitato
dello spirito. Anche: la pp è condizione per la conoscenza dell´essere degli enti finiti,
quindi l´infinità di Dio si rivela in qualche modo negli enti finiti, restando sconosciuta all
´♂.
o C´è una misteriosità essenziale del contenuto positivo dell´esse infinitum.
o Però da questo detto, non si può dedurre che una riv mistica sia il termine.
o La pp è una condizione di possibilità, non una facoltà in se e per sé un telos. È condizione
della conoscenza umana, che per attuarsi ci deve esse l´oggetto finito.
o Quindi: l´♂ si trova di fronte a Dio che è Infinito e sconosciuto, e solo se Lui nega e
trascende ogni finitezza, l´♂ lo può conoscere. Essa è più cecità dell´♂ che chiusura di
Dio.
L´ignoto libero
o Problema: La Rivelazione per essere tale deve essere una libera manifestazione da Dio di
sé stesso, e quindi non immediatamente conoscibile per l´uomo.
o L´uomo ammette la problematicità dell´essere in ogni sua azione e pensiero l
´indagabilità e la trasparenza dell´essere. La ammette in tanto ammette la sua esistenza
concreta, cioè è ineludibile.
o Questo è allo stesso tempo l´affermazione della propria contingenza, che si fa nel fatto
di dover indagare l´essere.
o Nella necessaria affermazione della contingenza si svela proprio questa assolutezza: l
´ineluttabilità con cui il contingente esige da sé la sua affermazione.
o Questo porre necessario e assoluto, che conferma la sua esistenza di fronte alla sua
contingenza è un atto di volizione.
o Nell´intimo dell´esistenza si ha l´atto del volere, che implica la libertà dell´ente
contingente.
o Questa posizione libera, voluta e originaria dell´uomo, può essere effetto solo di Un
Principio, che è l´essere assoluto, Dio. Cioè, l´uomo nel rapporto con la sua contingenza,
rapporto che è assoluto, necessario ed implica la trasparenza dell´essere, si afferma
come effetto di un atto libero di Dio, che chiamiamo creazione.
o La creazione che è una risposta a una Parola libera di Dio, quindi lo spirito finito si coglie
fondato sull´Assoluto.
o L´uomo essendo intelligente, nel conoscere in quanto tale l´essere assoluto, si trova di
fronte a lui come di fronte a una persona libera.
o L´incontro conoscitivo di una persona libera è in quanto tale un lasciare libero il
conosciuto nella sua misteriosità. La persona libera si apre all´altro che la deve
conoscere solo attraverso la sua libera volontà.
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o La trascendenza dell´uomo si porre davanti a Dio, in quanto è libero di agire sull´uomo,
per cui l´uomo ha ancora possibilità di ulteriori conoscenze, e che è il misterium
imperscrutabile.
o Quindi, la conoscenza umana di Dio è possibile solo per azione Sua. Lo spirito umano è
per essenza in ascolto della Riv di Dio, sia la Sua Parola o il Suo Silenzio, questi due
rivelano che Dio o si apre o si chiude. La natura spirituale dell´uomo implica
essenzialmente e sempre l´ascolto a una Rivelazione divina, che è essenzialmente Libera.
o Conclusione: L´essere assoluto di Dio, originariamente scoperto come termine ultimo
della trascendenza assoluta dell´uomo, è insieme anche potenza volitiva libera, che
sostiene l´ente finito e non ha esaurito la sua libera personale auto apertura, quando ha
creato liberamente lo spirito finito.
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o La trascendenza dell´uomo verso Dio nasconde sempre in sé una decisione libera. La
conoscenza concreta di Dio è a priori determinata sempre dal modo in cui l´uomo ama e
valuta gli oggetti offertigli.
o L´apertura a Dio è un problema della autodeterminazione morale/religiosa dell´♂.
o L´uomo è in ascolto di DIO nella misura in cui si apre, amando liberamente, alla Riv!
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o L´uomo è spiritualità sensibile.
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3a. L´ente come sintesi di: fenomeno sensibile e conoscenza dell´esse in generale.
o Già abbiamo detto che l´essere è colto come entità di un ente in un rapporto separante e
collegante dell´essere ad un soggetto diverso da lui, di cui è l´entità.
o La vastità illimitata a priori della percezione previa supera sempre il fenomeno,
ugualmente la conoscenza spirituale, a chi corrisponde per la sua sussistenza ontologica
della stessa realtà dell´essere (forma) che attua la materia.
o L´essere in genere è aperto all´uomo solo nel fenomeno, noi non rappresentarci l
´essere sussistente, l´ente in sé. Un ente non materiale (e non nel mondo del
fenomeno) no può essere percepito senza un riferimento a un fenomeno, e perciò
avendo caratteri spazio-temporali, nella storia.
o Così, la questione è: un ente immateriale e non fenomenizzabile: DIO, in quanto
non dato necessariamente nel fenomeno stesso perché non dipende da ciò, può
manifestarsi per mezzo del fenomeno in quelle proprietà del Suo Essere e Agire,
che por loro natura non si mostrano necessariamente nel fenomeno.
o Però Dio non è un oggetto di una scienza, ma si presenta come principium degli
oggetti di una scienza.
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deve tendere l´orecchio a un eventuale rivelazione storica e libera di Dio attraverso la
parola umana» (208).
o Un´Antropologia metafisica diventa Ontologia della potentia oboedentialis rispetto a una
possibile rivelazione libera.
o La Filosofia della Religione è l´analisi dell´ascolto, da parte dell´uomo, di una eventuale
Rivelazione.
o Altri problemi:
o Come sapere che quella parola umana è di Dio? Risposta: mediante il concetto metafisico
del miracolo, inteso come segno del Dio rivelatore in una conessione intrinseca con la
verità da credere. Un segno che, attraverso la negazione della connessione assoluta della
natura, indica l´oggettività e la positività della negazione che si ha nella parola della
rivelazione.
5. Conclusione
Filosofia della religione e teologia
Distinzione nella Teologia: in quanto Kerigma stesso, puro ascolto della parola di Dio, accettazione
nella fede. In quanto riflessione metafisica sul contenuto ascoltato. Esiste quindi un’antropologia
«teologica»: un’autocoscienza dell´uomo che condiziona la possibilità della teologia stessa. L
´ascolto di una Rivelazione suppone una costituzione essenziale dell´uomo che liberamente può
ascoltarla.
La filosofia della religione è una filosofia, perché lavora con i mezzi conoscitivi di una filosofia:
determina la religione partendo da un punto che le è sempre fondamentalmente accessibile e a
priori, cioè dall´essenza dell´uomo, dal modo come lui sta nel mondo, dai principi evidenti e
necessari del pensiero. E con questo, cerca determinare l´essenza della religione, deve dunque
comunque giungere alla conoscenza di DIO trascendente, assoluto e personale, e ammettere così
la religione come legame esistenziale di tutto l´uomo con Dio.
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In breve: la fdr sarà sempre un’antropologia teologica fondamentale, la cui ultima parola è la
tematizzazione dell´imperativo di ascoltare la parola di Dio, e poiché la parola è stata realmente
pronunciata, una fdr non deve fare altro che tracciare tale antropologia teologica fondamentale.
La fdr non s´identifica con la teologia, si distingue, ma è la costituzione della disponibilità per la
teologia e il suo presupposto necessario. È la costituzione della potentia oboedientialis rispetto alla
Riv, costituzione realizzata con severità scientifica.
I problemi della teologia fondamentale sono risposti dalla fdr: uomo come capax rivelationis.
Tutte le scienza sono un´antropologia. Scienze fatte dall´uomo, con le sue capacità.
La filosofia autentica è cristiana, quando si supera nella teologia: l´uomo è l´essere in ascolto di
una possibile Rivelazione di Dio.
Così raggiungiamo alla fede cristiana della Chiesa Cattolica: l´uomo sa che deve contare su una
religione storica, che non si può raggiungere solo accettando e rivolgendosi a un determinato
momento a un determinato luogo, non si risolvono in affermazioni razionali, né sentimentali, né
esperienziali religiose, se infine sa che questa religione, giungendo proprio come rivelazione di Dio
nella storicità umana, riconosce questo nella Chiesa Cattolica (Chiesa Cattolica è signum elevatum
in nationibus), che attraverso si stessa si attesta sede della Riv di Dio, che si attua essenzialmente
nella storia umana e in forma umana.
Conclusione: la fdr partendo dalla teologia e dalla sua autoconoscenza, diventa una f cristiana dr!
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