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DOMANDE SU KANT

DANIELLA: ci puoi spiegare la rivoluzione copernicana, cioé che cos'é il soggetto in


Kant e come gli oggetti si costituiscono su di esso?

Quando si parla di una rivoluzione facciamo riferimento ad un punto di non ritorno;


una ruttura rispetto a qualche tradizione, nel caso di Kant si basaba sul fatto che é
l’oggetto che si costituisce sul soggetto. Quest’affermazione che sostituisce la ricerca
ontológica-metafisica che c’era sull’essere con una che indaga le condizioni che ci
sono (dentro del soggetto, che ha giá in se alcune condizioni a priori, che si completano
con il mondo empirico) per cui io posso conoscere il mondo é stata molto importante
per lo sviluppo della filosofía moderna. Avendo in mente tutto questo possiamo dire
che noi non conosciamo mai la realtá com’é veramente ma la conosciamo únicamente
come appare a noi, cioe il fenómeno.

FEDERICO: in che senso nell'Estetica il tempo é piü fundaméntale dello spazio?

Nel momento d’intuire gli oggetti ci sono giá condizioni a priori ( spazio e tempo) che
permettono fissare il concetto di cui ha bisogno il soggetto per avere una esperienza, o meglio
un fenómeno. Questo si spiegha nel fatto che la sensibilitá ha una natura passiva, cioé aspetta
ad essere toccata da qualcosa esterna a noi. Quest’ultima é ricevuta dall’intelletto con le
condizioni giá dette.

Diciamo che lo spazio é la forma del senso esterno cioé delle cose fuori di noi, mentre che il
tempo é la forma del senso interno cioé , allora al momento dell’esperienza il tempo ci da una
successione di rappresentazioni interne, cioé un ordine su quello che sto conoscendo. Lo
spazio qua solo ci da un ordine della coesistenza degli oggetti.

PABLO: essendo il tempo la forma del senso interno (dell'animo), se non esistesse
1'animo non esisterebbe il tempo?

Essendo che l’animo é la capacita di ricevere rappresentazioni cioé di essere


modificato da una cosa esterna e che possiede queste condizioni a priori per interagire
con l’oggetto, sarebbe impossibile attribuire queste propieta o condizione a priori ad
una cosa che in questo caso ipotetico non essisterebbe, cioe l’animo ( che posiede in se
tempo ed spazio).

MICHELE: in classe abbiamo detto che senza intuizione sensibile non c'é esperienza
ma che l'autore di essa non é la sensibilitá, bensi l'intelletto. Sei d'accordo e in che
senso?

Essendo che l’autore dell’esperienza é l’intelletto (nel senso che l’intelletto é l’autore
teorico o la base), e l’esperienza vera o completa (cioe un fenómeno) ha bisogno non
solo di quest’ultimo ma anche della sensibilitá, allora in questa affermazione solo
avremo che il soggetto é predisposto ad una conoscenza ma se non la mischia con
l’esperienza mai sara compiuta.
PROF: ci puoi fare un esempio di deduzione trascendentale, cioé di come Kant ricava
le categorie dalle tavole dei giudizi?

Categoría di relazione:

Sostanza-accidente

Causa ed effetto

Agente e paziente

NICOLAS: Puoi spiegarci chiaramente la dottrina dello schematismo trascendentale?

Esiste un certo tipo di regole che si devono avere in conto per capire la relazione tra mondo
sensibili ed intellletto. Una di queste é lo schematismo trascendentale. Per schema si capisce
una rappresentazione mediatrice tra categorie e fenómeno cioé concetti ed intuizione. Questo
schema é un prodotto dell’immaginazione che é la capacita di rapprasentare un oggetto
anche senza la sua presenza; questo in quanto riguarda all’intelletto mentre che nella
sensibilitá fornisce un ordine. Cio vuol dire lo schematismo trascendentale é la successione
del molteplice secondo una regola.

FEDERICO: In classe abbiamo detto che lo schema trascendentale é essenzialmente


temporalitá. Sei d'accordo e in che senso?

Dire che lo schematismo trascendentale é la successione del molteplice secondo una


regola ha certe conseguenze come dire che lo schema é essenzialmente tempo cioé un
ordine che é quello che determina l’esperienza con le cose (col molteplice). Questo
vuol dire anche che gli schemi sono regole a priori che per creare un’esperienza si
riferiscono alle categorie.

LUIS: Dove e come si originano i principi puri dell'intelletto? Sonó innati nel soggetto?
Chi li ha posti?

Questi principi riguardano i fenomeni, la realtà empirica, ciò che l’uomo conosce
attraverso i sensi; questi principi sonopuri, o apriori, quindi non derivano e non
dipendono dall’esperienza, ma si fondano solo sulle categorie che sono innate nel nostro
intelletto e da questo stesso si ricavano.

DANIELLA: Come il desiderio che la ragione ha per l'incondizionato si compie nella


sfera pratica (autorelizzazione pratica dellá ragione)?

L’incondizionato o le cose in se non saranno mai conosciute dall’intelletto umano


perché sono in prattica fuori dal campo dell’esperienza, cioé che il nostro intelletto
non puo classifire secondo le nostre condizioni a priori.
PABLO: che ruólo ha la fede come método di conoscenza nella filosofía di Kant?

MICHELE: Se noi conosciamo solo ció che rientra nell'orizzonte della nostra
esperienza com'é possibile per noi avere anche solamente l'idea di Dio (il quale per Kant
non rientra per niente nell'orizzonte della nostra esperienza?

C’e imposibilitá nella metafísica per conoscere certe cose come il concetto di Dio
stesso. Solo si capisce come una credenza che in altre parole si potrebbe dire fede.
L’uomo intuisce la sua presenza ma non la puó probare. Questa intuizione si afferma
al momento di osservare l’ordine della natura dove Dio sarebbe il soggetto di cui si
ha bisogno moral e intuitivamente.

JULIANA: la concezione del mondo e della conoscenza di Kant si puó ritrovare nella
scienza di oggi? In che senso?

La scienza moderna é molto diversa dalla scienza kantiana giacché questa dipendeva molto
del meccanicismo.
Oggi giorno conosciamo solo quello che costruiamo cioé solo quello che possiamo misurare
ma su tutto questo in realtá possiamo dubbitare.

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