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2 Ho collaborato per diversi anni con il CEDE (oggi INVALSI) all'interno del gruppo tecnico scientifico dei progetti MUSE,
MUSE 2000, Amavi MUSE, Valmuss 1/Laboratori musicali nel sistema scolastico, Valmuss 2/Laboratori musicali: continuità e
qualità. All'interno del Comitato per l'apprendimento pratico della musica, di cui faccio parte sin dalla sua istituzione, ho potuto
seguire diversi progetti pilota: gli ultimi sono quelli che hanno vinto il bando INDIRE Musica a scuola – Repository
multimediale di buone pratiche di didattica musicale laboratoriale, attualmente in via di implementazione nella piattaforma
INDIRE.
L'idea di un progetto scaturisce – in un contesto concreto- dalla lettura di bisogni e risorse effettivamente
osservati in quel contesto. Anzi, prima vengono le risorse e poi i bisogni: è un po' come per gli investitori
finanziari, credo: prima ancora di guardare alle necessità, è importante individuare e valorizzare i potenziali
disponibili: quelli che – per l'appunto- rendono credibile l'investimento. In questo senso, sono chiaramente da
annoverare tra le risorse, prima ancora delle possibilità di accesso a finanziamenti, le disponibilità logistiche
offerte dalla scuola e dal territorio in cui essa si trova: gli spazi, le attrezzature, le collaborazioni di cui è
possibile avvalersi. Possono addirittura diventare risorsa anche le ricorrenze e gli eventi abituali in quel
contesto, perchè costituiscono di fatto uno stimolo e una cornice in cui progetto trova la propria motivazione.
Vorrei però soffermarmi sul fatto che il capitale primo su cui investire – per continuare la metafora di poco
sopra- sono le risorse musicali di cui i soggetti coinvolti a vario titolo nel progetto sono portatori: la
maestria, le competenze specifiche dei docenti proponenti, considerate in funzione delle relazioni educative
che il progetto va a costruire, ispirano le mosse principali.
In generale, è impossibile elaborare e portare avanti con determinazione un progetto di intervento musicale
se non sulla base di una qualche fiducia, di un minimo di autocompiacimento in un qualche aspetto della
propria identità musicale; questo autocompiacimento è la base sicura, in un senso traslato, ma abbastanza
vicino a quello di Bowlby3, che ci consente di esporci / proporci in situazioni nuove.
La base sicura consta il più delle volte, per gli educatori musicali, in una sintesi tra risorse relazionali - che
riguardano la capacità di cogliere i caratteri di un dato contesto e sintonizzarsi con essi, entrare in contatto e
interagire con i vari ruoli coinvolti, guidare e farsi guidare - e risorse specificamente musicali. Tra esse, a
titolo d'esempio:
• una voce molto espressiva (del docente proponente o di almeno uno dei soggetti coinvolti) e un
repertorio che la valorizzi e che sia condivisibile con altri
• la capacità di suonare uno o più strumenti con un repertorio "aperto", che consenta di sollecitare e
accogliere, in qualche forma, la partecipazione attiva degli ascoltatori
• una competenza analitica e musicologica e un repertorio di brani per l'ascolto rispetto al quale si sia
imparato come rendere competenti anche gli altri
• il piacere per la danza di gruppo e la sicurezza su un repertorio di musiche, forme e passi di danza di
cui si sappiano ideare e presentare varie versioni possibili, adatte a diversi contesti e momenti della
relazione
• ....
Ho presentato molti anni fa, in una coraggiosa antologia di pedagogia musicale cercata e curata da Mario
Piatti4, una guida alla ricognizione della propria e altrui identità musicale. Uso tutt'ora con un certo profitto
quella mappa, in una versione aggiornata, nei corsi di psicologia della musica in Conservatorio. Quelle che
nelle righe sopra ho chiamato "risorse relazionali e musicali" scaturiscono dalla valorizzazione di tutti gli
aspetti della mappa: i vissuti, le condotte, le competenze,.... Fortunatamente, la mappa dell'identità musicale
di ciascuno di noi comprende molto, ma molto di più di un curricolo accademico. 5
3 John Bowlby, Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento, Raffaello Cortina, Milano 1988 (London
1988)
4 Mario Piatti, a cura di, Pedagogia della musica: un panorama, C.L.U.E.B., Bologna 1994: pp. 131-145
5 Per una riflessione sul tema dell'identità musicale, cfr. Maurizio Disoteo, Mario Piatti, Specchi sonori, Franco Angeli, Milano
2002
Io sono musicalmente qualcuno, infatti
Ho un LOOK / SOUND: gli altri mi vedono/sentono Ho una AUTOBIOGRAFIA MUSICALE, dunque storie e
(e io stesso mi presento volentieri) vissuti descrivibili in una linea del tempo in cui risultano
come....
inizi memorabili:
episodi clou:
personaggi chiave:
momenti di crisi:
incroci e svolte:
...
Mi rispecchio in GUSTI-PREFERENZE, in base ai quali Sono riuscito a raggiungere alcuni RISULTATI che
ho operato delle scelte di repertorio e di stile: ritengo importanti:
Come musicista, ho alcune COMPETENZE specifiche Nel fare e nell'ascoltare la musica, ho le mie CONDOTTE
descrivibili come – MOTIVAZIONI:
sapere: la musica è per me
saper fare: un gioco senso motorio, quando...
saper far fare: un gioco simbolico, quando...
un gioco con regole, quando ...
Fisiologici: essere body mind: imparare prima facendo Dalla danza alla musica
presente con il proprio e poi mentalizzando
corpo Dalla body percussion alla letto-scrittura musicale.
Dal gioco di battimani alla composizione per gruppi
(cfr. E. STROBINO, Battimani, IC Biella 2)
Sicurezza e protezione Comprensione e agio rispetto a Progetto "Inserimento con la musica" per scuola
spazi e tempi della relazione infanzia e inizio primaria (canzoni d'accoglienza - sui
educativa (ho abbastanza chiaro nomi e con frasi a incastro ritmico-)
qual'è il mio/ nostro posto, come
funziona il tempo scuola, chi sono
e come sono disposte nei miei "Ritualizzazione" musicale del tempo scuola
confronti le persone che vi (organizzazione chiara e costante nella sequenza delle
interverranno) attività, con "sigle" di inizio e di commiato)
Circle drum
Circle songs
Stima, apprezzamento Scoprire/scoprirsi risorse Progetto mirati allo sviluppo di competenze corali o
7 La sitografia collocata in coda a questo testo contiene i riferimenti a una piccola serie di progetti esemplari realizzati nelle scuole
italiane: tutti possono essere studiati e confrontati come "compiti di realtà" mirati al soddisfacimento di bisogni primari osservati
nei gruppi classe
espressive / capacità di strumentali
comunicazione con la musica
Progetti mirati all'acquisizione consapevole di un
repertorio
..
Progettare in funzione dei bisogni produce come conseguenza anche uno sviluppo della fantasia didattica:
una stessa risorsa musicale -per es.un brano proposto da alcuni alunni- può essere elaborato sia per
condividerlo con tutto il gruppo, sia per funzionalizzarlo a bisogni diversi. Per chiarire, inserisco un'altra
tabella, in cui risultano le diverse articolazioni funzionali di un semplicissimo repertorio di giochi di
battimano -proposto all'inizio, tra l'altro, solo da alcune ragazzine- nelle realizzazione progettuali di due
docenti particolarmente efficaci, per le quali rinvio ai video in rete (Enrico Strobino, Battimani; Stefano
Baroni, Clapping games & body percussion8). Dal punto di vista dello svilupo della mente musicale, è
particolarmente interessante il fatto che l'attività di gruppo in cui un dato oggetto musicale è inserito – per la
biunivocità oggetto/condotte ricordata poco sopra- cambia anche radicalmente il focus percettivo proiettato
su quell'oggetto. In questo senso, usare una stessa musica in progetti diversi, oppure allestire un progetto che
preveda di potersi confrontare con lo stesso brano in una varietà di situazioni, ne costruisce indubbiamente
una maggiore comprensione.
In cerchio, imparare la sequenza verbale – sincronizzazione ritmico-motoria (la Fisiologico: essere/esserci col
motoria corretta sequenza dei gesti-suono sullo corpo – in movimento
schema ritmico dato)
Realizzazione del gioco di battimani a Attenzione al punto esatto di ripresa del Sicurezza-Protezione (essere a
coppie con un compagno; interludio gioco rispetto alla durata dell'interludio; proprio agio nel gruppo;
musicale camminando liberamente per la intuizione della struttura a rondò che in potersi relazionare con tutti)
stanza; ripresa del gioco con un nuovo questo modo si crea
compagno; di nuovo l'interludio e la
ripresa, con un terzo compagno..
8 Entrambi i progetti hanno anche un riferimento bibliografico: Enrico Strobino, Battimani. Giochi di bambini in musica, OSI-
MKT, Brescia 2015; Stefano Baroni, «Corpi che suonano. Clapping games e body percussion», in Musica Domani 174 (2016):
pp. 59-65
Attività per gruppi di 4-5: Trasferire il Sincronizzazione ritmico-motoria in Appartenenza (al piccolo
gioco sugli strumenti; ideare ed eseguire quartetto; messa a punto del gesto gruppo)
uno schema di body percussion a 4.... strumentale sulla traccia del gesto sul
corpo Stima - Apprezzamento
Memorizzazione di due versioni del gioco Caratteri timbrici e articolatori dei due Stima - Apprezzamento
(Petto dito mano / Boom snap clap) e loro testi e diversa connotazione stilistica (capacità di passare
simbolizzazione (due lingue / due stili/ due assunta dal gioco nelle due versioni rapidamente da uno stile
bande) (Baroni suggerisce l'opposizione shuffle all'altro)
/VS/ funky)
3. Cosa resterà, concretamente, di questo progetto? (es. repertori in supporto cartaceo o audiovisivo,
pensieri scritti dei soggetti partecipanti, videosintesi del processo e del prodotto finale, dispositivi e
strumenti musicali allestiti durante il progetto, ...). Desidero ricordare, a proposito di questo terzo
punto, l'importanza assegnata da Vygotskij 10 alle tracce coniate appositamente per contrassegnare
avvenimenti che in qualche modo segnano un percorso, uno sviluppo, e ne rendono memorabili
alcune tappe. Non a caso, questi segni a volte assurgono – nella rappresentazione mentale di un tratto
di percorso esistenziale- alla statura di monumenti. Potremmo dirre che lo scopo della
programmazione per progetti -a fronte, per esempio, di quella per obiettivi- è proprio quello di
riuscire ad articolare il tempo della vista scolastica proiettando continuamente le energie del gruppo
verso la costruzione di segni, o di monumenti, condivisi, di cui si potrà leggere complessivamente la
prospettiva una volta che - arrivati ad una certa meta- ci si fermi a guardare indietro.
9 Cfr. http://www.musicaescuola.it/index.php/materiali/13-federica-pilotti-progettare-e-valutare-per-competenze
10 Lev Vygotskij, Il processo cognitivo, Bollati Boringhieri, Torino 1987 (Harvard 1978): pp. 62-80
Soggetti coinvolti
E' importante sapere che, in molti bandi, uno dei criteri per la selezione dei progetti riguarda la quantità e
varietà di soggetti messi in moto dal progetto stesso, soprattutto con riguardo alla possibilità di intrecciare
sinergie tra risorse professionali e istituzionali diverse. Un progetto che coinvolge diversi attori è
ovviamente più complesso, per cui è indispensabile chiarire -qui o nella voce del format relativa a durata e a
articolazione del percorso progettuale– chi debba fare cosa e quando. In generale, un concetto chiave di
questo modello di programmazione è che un buon progetto non si fa da soli, ma stando dentro (o intorno) a
una rete di buoni collaboratori. Le risorse di cui gli studenti sono portatori devono assolutamente entrare in
questa rete e risulta chiaro -mi sembra- da tutti i progetti citati in questo contributo – a partire dai tre
modellizzati schematicamente più sotto- che la strategia progettuale è spesso proprio una soluzione ideata
per far interagire in modo proficuo risorse degli uni e degli altri.
Strategia progettuale
La strategia progettuale consiste nelle soluzioni ideate per poter raggiumgere lo scopo indicato, rispondendo
in modo efficace ai bisogni e alle risorse osservati. Ha in genere a che fare con l'ambiente d'apprendimento e
la metodologia di lavoro utilizzati dal docente, da illustrare qui molto brevemente nei loro aspetti salienti.
Può anche riguardare un modello efficace (se c'è) di organizzazione del tempo dell'incontro - lezione, o il
tipo di approccio ai repertori previsto. Questa parte del progetto è sempre la più originale, perchè ognuno
dovrebbe elaborare la sua strategia in modo da mettere in gioco le sue personali risorse/maestria.
Schematicamente, la strategia progettuale si affida a
• Una metodologia didattica improntata a…
• Un repertorio di ….selezionato e organizzato in funzione di ….
• Una articolazione della durata dell'incontro scandita come segue ….
Poichè l'ideazione e attuazione di una strategia è uno degli aspetti in cui più evidentemente la
progettazione si impara modellizzando insegnanti-progettisti efficaci, inserisco di seguito la
modellizzazione sintetica di alcuni progetti esemplari: solo tre tra i venti in corso di
implementazione nello spazio del sito Indire Musica a scuola. Repository multimediale di buone
pratiche di didattica musicale laboratoriale11, cui rimando direttamente. La tabella restituisce
schematicamente, in altrettante colonne, le voci del format fin qui descritte: i bisogni/risorse
osservati, lo scopo individuato, l'articolazione in fasi, la strategia ideata e allestita.
Leo IZZO, Danze degli adolescenti. Un collage sonoro dalla Sagra della primavera.
https://aulodies.wordpress.com/2016/04/20/switched-on-stravinsky-danze-degli-adolescenti/
Bisogni: appartenenza, autostima, autorealizzazione
Risorse: selezione di video in rete per alimentare l'interesse e la motivazione; spazio blog per l'interazione a distanza
con gli studenti e la messa a disposizione di tutti i materiali audio-video; utilizzo del programma libero Sound trap per
l'audio editing dei brani ascoltati
Scopi: a. Allestimento di un laboratorio – anche a distanza- di ascolto, analisi e ricomposizione
b. gli studenti imparino a cogliere e a descrivere gli aspetti musicali più salienti dell'opera ascoltata e a ricomporli in
un proprio elaborato musicale
c. Le 17 tracce audio prodotte dai ragazzi restino come traccia e realizzazione del progetto
Articolazione del progetto: Fase1 (prevalentemente in classe), ascolto e comprensione; Fase 2 (interazioni a
distanza nel blog e successiva presentazione in classe), produzione
Strategia progettuale. Fase 1: lavoro collettivo su un video stimolo straordinario (l'esecuzone del Jeoffrey Ballett su
coreografia, scene e costumi della prima realizzazione del Sacre)
Fase 2: Il docente prepara una riserva di segmenti sonori di breve durata, tratti da una registrazione discografica del
Sacre. Gli studenti devono attingere a questa riserva e, attraverso personali combinazioni, ottenere con sound trap una
nuova struttura complessiva. Il prof si confronta con loro anche a distanza attraverso il blog
Maurizio VITALI, Paesaggi sonori del '900 tra il monte e il fiume http://www.musicheria.net/Rubriche/?
t=Per_una_didattica_del_paesaggio_sonoro&g=51&p=578&f=215&s=paesaggio+sonoro&sUrl=%2FRicerca
%2FDefault%2Easp%3Fs%3Dpaesaggio%2Bsonoro%26x%3D0%26y%3D0
11 Sono in corso di inserimento nella repository, a cura dei progettisti e dei tecnici operatori Indire, video e materiali descrittivi di
due progetti per ciascuno dei dieci docenti vincitori della prima edizione del bando: Roberto Agostini, Alessandra Anceschi,
Fabrizio Fontanot, Simone Francia, Leo Izzo, Gloria Lucchesi Asso, Rita Nuti, Carmelina Sorace, Enrico Strobino, Maurizio
Vitali. Faccio parte del gruppo tecnico scientifico responsabile della selezione, del format di redazione e della redazione stessa
insieme a Marco Morandi (Indire), Federica Pilotti (MIUR) e Annalisa Spadolini (MIUR – Comitato per l'apprendimento pratico
della musica).
Bisogni: appartenenza (fare gruppo), stima e apprezzamento (fare musica subito; dare senso allo strumento)
Risorse: Capacità del docente di utilizzare le proprie competenze di compositore di musica elettronica a favore dei
propri allievi di strumento
Scopo: a. Allestire una piccola performance di musica elettro acustica
b. Coltivare obiettivi formativi relativi alle competenze esecutive di giovani trombettisti (controllare l'emissione tanto
da produrre microvariazioni dinamiche e glissandi con il solo bocchino e da gestire la sordina in relazione alla
pulsazione fondamentale)
c. condividere in rete il prodotto e la performance relativa in video
Articolazione progettuale: fase 1, in piccoli gruppi, esplorazioni timbriche sullo strumento (trovare almeno 10 suoni
ottenuti in modi non convenzionali); fase 2, stesura di una legenda per la catalogazione dei suoni, loro registrazione ed
elaborazione, ideazione una macroforma; fase 3, prove d'ensemble, acustiche e nel contesto elettronico
Strategia progettuale: comporre e utilizzare in classe un paesaggio musicale elettronico che fornisca una cornice
temporale e di senso agli interventi strumentali live di un gruppi di allievi alle prime armi
Sottotitolo
Fornisce in una riga alcuni dati espliciti, relativi al contesto o ai contenuti del progetto, che non sono già evidenti nel
titolo. Più il primo è metaforico o implicito, più il secondo dovrebbe essere chiaro ed esplicito, e viceversa. (es: Coro
vivo. Vocalità e movimento nella scuola primaria di..., opp. Orfeo a Frosinone. Testi e musiche per rivivere il mito in I^
B.. , ecc. )
Scuola o contesto per cui il progetto è proposto, soggetti coinvolti (alunni/classi, insegnanti, altri) Eventuali
collaboratori: che ruolo hanno e quando devono intervenire?
Motivazioni
Perchè questo progetto? Spiegarlo indicando risorse, effettivamente disponibili nella situazione in cui ci si trova, che è
possibile organizzare ed elaborare in funzione di bisogni effettivi dei soggetti cui ci si rivolge
Scopi
Cosa si vuole allestire? Quale situazione? (laboratorio di .../ corso .../ concerto .../…)
Dove si vuole arrivare? Cosa si va a costruire? Una parte dello scopo riguarda lo sviluppo di competenze
musicali specifiche, che il progetto rende possibile (es: l'acquisizione di un repertorio, o di alcuni aspetti di una
tecnica vocale o strumentale o coreutica, la capacità di improvvisare e comporre all'interno di un certo
linguaggio / modello operativo, …..)
Cosa resterà, concretamente, di questo progetto? (es. repertori in supporto cartaceo o audiovisivo, pensieri
scritti dei soggetti partecipanti, videosintesi del processo e del prodotot finale, dispositivi e strumenti musicali
allestiti durante il progetto, ...)
Modalità di verifica
Confronto in itinere e finale con i tre punti indicati come scopo del progetto e con riferimento alla
documentazione prodotta, che consiste in (selezionare quella che si ritiene di poter produrre e presentare a fine
progetto):
- testi e partiture utilizzati
- audio o videoregistrazioni, raccolte in corrispondenza di ...
- fotografie
- commenti e pareri in risposta a interviste o questionari, raccolti tra gli alunni, i colleghi, i genitori, ..
- altri strumenti di valutazione/autovalutazione utilizzabili, in itinere e/o a progetto ultimato
6-8 Stadio del pensiero intuitivo Il comportamento sociale può Costruzione di strumenti e paesaggi
anni
essere: sonori
Intuizione = percezione diretta, non
mediata dalla conoscenza Parallelo: facciamo le stesse cose
discorsiva, di un oggetto e delle sue nello stesso ambiente, ma ognuno
relazioni. Il bambino non riesce a per conto suo Ricostruzione sugli strumenti di canzoni
prendere in considerazione più già note / invenzione/ proposta/
aspetti di una situazione. E' legato Associativo: inizio di una discussione di proprie musiche
all’esperienza attiva e ai fatti complementarità nei ruoli
concreti; ha difficoltà a compiere (realizzare uno scopo comune, per
azioni interamente mentali e il suo es. una costruzione) Giochi musicali con regole (con i
pensiero è legato all’esperienza Nel periodo della sc. primaria, tamburi, nell'eseguire un canto
diretta. Ogni nuovo apprendimento notevole progresso nei rapporti con distribuendo ruoli in corrispondenza
deve nascere dal “fare”, da un i coetanei. delle varie sezioni del canto,..)
percorso manipolativo.
Si formano gruppi allo scopo di
svolgere determinati giochi che Giochi musicali simbolici:
Età della meccanica richiedono collaborazione, è questa sonorizzazione di fiabe (ambienti e temi
l’età delle regole del gioco personaggio, allestimento di sequenze
Se l’intelligenza è legata all’azione, musicali sugli step individuati nella
importanti sono i giochi di Nasce il piacere della narrazione); interpretazioni verbali e
costruzione, in quanto la socializzazione come gioco con successiva discussione di brani musicali
manipolazione costruttiva fa regole (e viceversa: inquietudine e ascoltati insieme in classe;
acquisire abilità manuali e sviluppa disordine in un ambiente – gruppo drammatizzazione / rappresentazione
la fase creativa (pensare la forma in cui non riesco a condividere scenica di questi stessi brani;...
voluta, prima e mentre la si riti / regole)
costruisce)
Sentimento della dignità come
Sentimento di dignità consapevolezza di abilità musicali
Se il pensiero è immerso nel dato acquisite: un repertorio di schemi di
concreto, fino ad un certo momento Bisogno di autorealizzazione: il b. body percussion, di brani che si sanno
il b. non riesce a prendere in compie notevoli sforzi per dare cantare o suonare a memoria, cantare o
considerazione più aspetti di una una direzione alla propria condotta suonare concertando più parti...;
situazione. Nel passaggio verso prefiggendosi degli scopi. capacità di suonare per lettura schemi
forme di pensiero sempre più ritmici e melodici
Soddisfazione per le lodi in
astratte, è fondamentale il gioco
pubblico, e viceversa. Se la prima
simbolico, che si manifesta nelle
autonomia è stata quella motoria
forme del gioco socio drammatico
(camminare da soli, saltare, Giochi di body percussion per
e dei giochi di finzione e fantasia
allacciarsi le scarpe…), tra i sei e esercitare la capacità di dissociazione
gli undici anni l’autonomia è
progettuale; il b. cerca l’auto
Dal globale all'analitico: compiacimento di sé e delle Giochi musicali a due parti (dialoghi
- da una percezione globale ad una proprie capacità (non di rado sonori su uno strumento a percussione,
dissociata del proprio schema irrealistico) e il sentimento della concertazione autonoma di brani noti in
corporeo. proprietà. forma domanda/ risposta,...) come
consegna libera a compagni di banco e
- dalla percezione olistica alla amici del cuore
percezione articolata, capace di Man mano che ci si allontana dalla
8- 10 cogliere , anche simultaneamente, prima infanzia, progrediscono
più aspetti di una stessa realtà l’acquisizione della propria
identità e il distacco dai genitori conservazione della velocità di
I concetti e le rappresentazioni pulsazione anche a dispetto di una
diventano sempre più complessi diminuzione ritmica nella melodia
Fino agli 8/9 a. circa., il b. cerca conservazione della propria parte,
soprattutto l’approvazione ritmica o melodica, in un insieme
L'abilità di risolvere problemi dell’adulto; dopo comincia a polifonico elementare
cresce con la capacità di tener desiderare il conforto e
presenti più informazioni, di l’approvazione di un compagno
selezionare quelle pertinenti e del cuore, un amico/a dello stesso
inibire le fuorvianti, di usare orecchio armonico: capacità di passare
sesso con cui ha stretto un legame
strategie dall' effetto di fusione (il sound delle
di reciproco sostegno.
varie voci sovrapposte) al
Il gruppo verso i 10 anni condivide riconoscimento della distinzione
anche gli stessi interessi. ( percezione delle singole parti). Iniziare
Acquisizione di strutture a insegnare canoni e semplici
concettuali generali: contrappunti, meglio associando le parti
quantitativo-numeriche Dalla fase della morale eteronoma al movimento
si passa a quella della morale
spaziali autonoma (se prima il ragazzo
operava in un certo modo perché Dall'esperienza ritmica
narrative
glielo dicevano i genitori o la all'alfabetizzazione ritmica
(scuola primaria = scuola maestra, ora valuta una situazione
dell'alfabetizzazione) giusta o sbagliata confrontandosi Dall'esperienza melodica all'intonazione
con uno o più coetanei.) per lettura
Inizia il pensiero reversibile
Conservazione: capacità conservare Uso di forme spaziali (circolo e
conoscenze su una realtà anche a quadrato dai circle songs alle
dispetto di un’evidenza percettiva ERIKSON (1950) contraddanze) e narrative nell'ascolto e
contrastante (cfr. fig. 2) nell'invenzione musicale
spirito d'iniziativa /VS/ senso di
colpa; industriosità /VS/ senso di
inferiorità
Scuola o contesto
Scuola secondaria di primo grado....., classi I^ e II^ . Lo stagista - esperto esterno proponente -musicista percussionista
con formazione didattica specifica- gestirà l'intervento in compresenza con la docente di classe (Musica).
Motivazioni
La pratica del dialogo sonoro su uno strumento a percussione condiviso costituisce un setting per l' esplorazione e
l'improvvisazione musicale facilmente allestibile in una classe e utile ad accogliere ed elaborare– nelle varie forme che
una interazione sonora non verbale può assumere- le sfumature di intenzionalità espressiva che a volte i pre-adolescenti
non riescono a controllare e comunicare con le parole.
Scopi
Il progetto intende (a) introdurre alcune sessioni di dialogo sonoro nel normale spazio curricolare delle lezioni di
Musica, con l'intenzione (b) di fornire alla docente e agli alunni stessi, all'inizio del nuovo anno scolastico, un contesto
di osservazione delle potenzialità degli studenti quanto a capacità di comunicazione e sintonizzazione espressiva. Il
riferimento teorico sono sugli studi sulla sintonizzazione affettiva nella comunicazione madre-bambino (Stern 1985,
Imberty 2007, Trevarthen 2014), estesi sperimentalmente allo studio dell'interazione tra pari.
I dati osservativi raccolti dalla docente di classe durante le varie sessioni -in forma di appunti scritti, video o audio-
registrazioni- sono intesi (c) come principale traccia e documentazione del percorso proposto.
Strategia progettuale
Coincide con una organizzazione dell'incontro di lezione.
Fase A (30'). tamburo al centro, due sedie accanto, un paio di bacchette uguali su ogni sedia; tutte gli alunni seduti in
cerchio a distanza. Lo stagista scrive alla lavagna una frase interrogativa, del tipo la musica è un mezzo per dialogare
senza parlare? Due alunni sono invitati a prendere posto intorno al tamburo e a trovare un modo per interagire e un
accordo suonando su questo strumento. Nessuno parla: saranno gli alunni stessi a far capire quando il dialogo è finito.
Seguono verbalizzazioni dei compagni (Sono riusciti a trovare un'intesa? In che momento, secondo voi? Come è
andata a finire? Ecc.). Idem per una seconda coppia.
Fase B (15-20'). L'esperto esterno è davanti al tamburo mentre gli studenti sono ancora in cerchio, ma raggruppati per
sezioni timbrico percussive (di body prcussion o con strumentini). L'esperto condivide un repertorio percussivo basato
sulla forma solo/tutti, insegnandolo per imitazione. I brani saranno ripresi nei due – tre incontri successivi. Uno dei
brani viene scelto come sigla di chiusura.
Modalità di verifica
Confronto a fine percorso tra la docente di classe, lo stagista e il docente supervisore, sulla base dei tre punti indicati
come scopo del progetto e con riferimento alle clip audio -video prodotte e a una sintesi degli appunti. La verifica si
conclude raccogliendo ipotesi di prospettive per la replica o la prosecuzione del progetto.
Bibliografia
BARONI S., «Corpi che suonano. Clapping games e body percussion», in Musica Domani 174 (2016): pp.
59-65
BOWLBY J., Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento, Raffaello Cortina,
Milano, 1988 (London, 1988)
DELALANDE F., Le condotte musicali, CLUEB, Bologna, 1993: pp. 245-260
DELFRATI C., Fondamenti di pedagogia musicale, EDT, Torino, 2008
DE GIORGI N., VITALI M., Tracce di suono. Paesaggi elettroacustici nell'educazione al suono e alla
musica, Franco Angeli, Milano, 2013
DISOTEO M., PIATTI M., Specchi sonori, Franco Angeli, Milano, 2002
ERICKSON E. K., Infanzia e società, Armando, Roma, 2008 (New York, 1950)
FERRARI F., Giochi d'ascolto, Franco Angeli, Milano, 2002
IMBERTY M., «Interazioni vocali adulto-bambino e sintonizzazione affettiva», in A.R. ADDESSI, C.
PIZZORNO, E. SERITTI, Musica 0-3. Atti del Convegno Nazionale della Società Italiana per l’Educazione
Musicale, EDT, Torino 2007 (CdRom allegato al n. 144 di Musica Domani)
LUCCHETTI S., FERRARI F., FRESCHI A., Insegnare la musica. Guida all'arte di comunicare con i suoni,
Carocci, Roma, 2011
PIATTI M. (a cura di), Pedagogia della musica: un panorama, CLUEB, Bologna, 1994
STERN D., Il mondo interpersonale del bambino, Bollati Boringhieri, Torino, 1987 (Paris, 1985)
STROBINO E., Battimani. Giochi di bambini in musica, OSI-MKT, Brescia, 2015
STROBINO E., Dum dum tak. I colori del ritmo, Progetti sonori, Mercatello sul Metauro, 2007
TAFURI J., L'educazione musicale. Teorie, metodi, pratiche, EDT, Torino 1995
TREVARTHEN C., «La musica è il suono dell'essere umano», Musica Domani 170 (2014): pp 10-13
VYGOTSKIJ L., Il processo cognitivo, Bollati Boringhieri, Torino, 1987 (Harvard, 1978)
Sitografia