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Infatti, i motivi che guidano lo sviluppo della pratica della programmazione, sono frutto dell’esigenza di
miglioramento della professionalità del corpo docente.
L’apprendimento della musica esplica specifiche funzioni formative, tra loro interdipendenti.
Mediante la funzione cognitivo-culturale gli alunni esercitano la capacità di rappresentazione
simbolica della realtà, sviluppano un pensiero flessibile, intuitivo, creativo e partecipano al patrimonio
di diverse culture musicali; utilizzano le competenze specifiche della disciplina per cogliere significati,
mentalità, modi di vita e valori della comunità a cui fanno riferimento.
Mediante la funzione linguistico-comunicativa la musica educa gli alunni all’espressione e alla
comunicazione attraverso gli strumenti e le tecniche specifiche del proprio linguaggio.
Mediante la funzione emotivo-affettiva gli alunni, nel rapporto con l’opera d’arte, sviluppano la
riflessione sulla formalizzazione simbolica delle emozioni.
Mediante la funzione identitaria e interculturale la musica induce gli alunni a prendere coscienza
della loro appartenenza a una tradizione culturale e nel contempo fornisce loro gli strumenti per la
conoscenza, il confronto e il rispetto di altre tradizioni culturali e religiose.
Mediante la funzione relazionale essa instaura relazioni interpersonali e di gruppo, fondate su
pratiche compartecipate e sull’ascolto condiviso.
Mediante la funzione critico-estetica essa sviluppa negli alunni una sensibilità artistica basata
sull’interpretazione sia di messaggi sonori sia di opere d’arte, eleva la loro autonomia di giudizio e il
livello di fruizione estetica del patrimonio culturale.
La competenza linguistica comune è la
POSSIBILITA’ DI PADRONEGGIARE UNA LINGUA AD UN LIVELLO MEDIO
SENZA CONOSCERNE LE REGOLE GRAMMATICALI E SINTATTICHE:
CI SI COMPORTA COME SE LE SI CONOSCESSE.
Ogni individuo nel suo ambiente impara a capire e produrre frasi nuove,
ad agire sugli elementi linguistici combinandoli variamente
per comunicare con gli altri.
Nel flusso sonoro, la mente percepisce cesure e continuità costruendo delle unità (raggruppamenti)
che confronta e mette in relazione per cogliere ripetizioni, similitudini, contrasti, variazioni, elementi in
primo piano, elementi sullo sfondo, sospensioni, conclusioni, etc...
In altre parole le strutture musicali ci permettono di operare
sia raggruppamenti mentali (melodia, accompagnamento, accordo, ostinato ritmico, ostinato melodico,
giri armonici, ecc...)
sia operazioni cognitive (discriminazione, confronto, gradazione, classificazione, gerarchizzazione,
associazione, ecc...) .
La competenza musicale comune si sviluppa sia attraverso competenze passive (percepire/
comprendere) sia attive (eseguire/inventare) che si rinforzano a vicenda.
Nella nostra cultura le abilità musicali relative all’invenzione, dopo il 5/6 anni vanno spegnendosi
mentre quelle esecutive sono privilegiate.
(A tale proposito abbiamo letto il saggio di Monique Frapat “La macchina da scrivere”, come esempio
di invenzione con bambini piccoli).
ESEMPIO DI OPERAZIONI COGNITIVE RELATIVE ALLA COMPETENZA MUSICALE
MEMORIZZARE IMPROVVISARE
COMPORRE
LEGGERE E SCRIVERE
Vedi anche schema competenze di percezione/comprensione e esecuzione /invenzione al termine dell’articolo di R. Deriu
Esempi di formulazione di Obiettivi Disciplinari
PERCEPIRE
• CONCENTRARE L’ATTENZIONE SUL SUONO
• MEMORIZZARE RIPRODURRE SUONI, RITMI, MELODIE
• CLASSIFICARE E ORDINARE I SUONI IN BASE AD UNA PROPRIETA’
• ANALIZZARE UN AMBIENTE SONORO
• CONOSCERE GLI STRUMENTI MUSICALI
COMPRENDERE STRUTTURE/ORGANIZZAZIONI
• COGLIERE ED ESPRIMERE L’IDEA GENERALE DI UN BRANO
• INDICARE ORIENTATIVAMENTE GENERE ED EPOCA
•CONOSCERE L’ORGANIZZAZIONE DELLE PRINCIPALI FORMAZIONI STRUMENTALI
• INDIVIDUARE LO SCHEMA FORMALE IDENTIFICANDO LE SEZIONI, L’ORGANIZZAZIONE (RIPETIZIONE, VARIAZIONE, CONTRASTO,
RIPRESA, ETC.) E LE LORO FUNZIONI
• ESTRARRE IL TEMA/I PRINCIPALE/I, LE CELLULE RITMICHE TIPICHE
• RICONOSCERE DINAMICHE E AGOGICA
• COGLIERE IL CARATTERE APERTO/CHIUSO DELLE UNITA’ MELODICHE
• ANALIZZARE I PROFILI MELODICI (AMPIEZZA INTERVALLARE, ASCESA/DISCESA, NOTE-CHIAVE, ETC.) ANCHE ATTRAVERSO GRAFICI
• RICONOSCERE GLI ASPETTI SALIENTI DEL RITMO (PULSAZIONE, METRO, CELLULE, OSTINATI, ACCENTI, ETC.)
• RICONOSCERE LE ESSENZIALI STRUTTURE VERTICALI (MELODIA/ACCOMPAGNAMENTO, ACCORDI, ETC.)
COMPRENDERE I SIGNIFICATI
• COGLIERE IL POTENZIALE SIGNIFICATIVO DI SINGOLI ELEMENTI MUSICALI (TIMBRO, ALTEZZA, VELOCITA’, ETC.)
• SPIEGARE IL TITOLO DI UN BRANO RIFERENDOSI ALLE CARATTERISTICHE SONORE
• METTERE IN RELAZIONE LA PROPRIA INTERPRETAZIONE DI UN BRANO CON CARATTERISTICHE SONORE UTILIZZANDO IL
LINGUAGGIO VERBALE, MOTORIO, GRAFICO-PITTORICO
OBIETTIVI DISCIPLINARI
- Saper improvvisare con coerenza utilizzando la scala pentatonica (limitazione ai tasti neri) a partire da due
accompagnamenti di carattere contrastante: (regolare, moderato, piano/ritmico, percussivo, forte).
- Saper cogliere la relazione gesto/suono/musica utilizzando velocità, intensità, energia, tocco, registro.
- Saper improvvisare con intenzionalità e coerenza a partire da alcune vignette di Hoffnung che forniscono
indicazioni di tipo espressivo.
OBIETTIVI EDUCATIVI
- saper esplorare e sperimentare situazioni nuove
- sapersi esprimere in modo personale
- saper gestire le emozioni, acquisire fiducia e capacità di iniziativa
COMPETENZA MUSICALE
Sapersi esibire con padronanza, sapendo gestire le emozioni, davanti ad un pubblico/nel contesto di un
concorso.
Saper affrontare con padronanza una esibizione in pubblico non è una competenza prevista per la disciplina
Musica anche se solitamente sono previste, nei saggi scolastici, esibizioni in coro e strumentali. Nel programma di
strumento musicale per le Scuole ad indirizzo musicale (dette SMIM), invece, è previsto il raggiungimento di “un
primo controllo di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di controllo del proprio
stato emotivo in funzione dell’efficacia della comunicazione” (DM. 201/99)
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di I grado (Indicazioni Nazionali 2012)
– Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali e strumentali di diversi generi e stili, anche
avvalendosi di strumentazioni elettroniche.
– Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi
ritmico-melodici.
– Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale.
– Conoscere, descrivere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino
altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti visive e multimediali.
– Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.
– Orientare la costruzione della propria identità musicale, ampliarne l’orizzonte valorizzando le proprie esperienze, il percorso
svolto e le opportunità offerte dal contesto.
– Accedere alle risorse musicali presenti in rete e utilizzare software specifici per elaborazioni sonore e musicali.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado (IND NAZ 2012)
L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione l’interpretazione di brani
strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.
Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’analisi e alla produzione di brani musicali.
È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o partecipando a processi di elaborazione collettiva,
messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando anche
sistemi informatici.
Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria esperienza
musicale e ai diversi contesti storico-culturali.
Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e
sistemi di codifica.
La competenza in materia di cittadinanza si riferisce alla
capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare
pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione
delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e
politici oltre che dell’evoluzione a livello globale e della
sostenibilità. (www.invalsiopen.it)
Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la
realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione
sociale e l’occupazione.
La competenza non è uno stato o una conoscenza posseduta. Non è riducibile né a un sapere, né a ciò che si
è acquisito con la formazione. [...] La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze, capacità) da
mobilizzare, ma nella mobilizzazione stessa di queste risorse. [...]. Qualunque competenza è finalizzata (o
funzionale) e contestualizzata: essa non può dunque essere separata dalle proprie condizioni di “messa in
opera”. [...] La competenza è un saper agire (o reagire) riconosciuto.
Le Boterf, De la compétence, Les éditions de l’Organisation, Paris 1994
In ambito scolastico
SAPERE = conoscenze
SAPER FARE = abilità
SAPER AGIRE =
1) capacità metacognitive (SAPER COME FARE A. . . , RISOLVERE PROBLEMI, TRASFERIRE ACQUISIRE E
ORGANIZZARE INFORMAZIONI)
2) capacità personali e sociali (RELAZIONARSI, COLLABORARE, ASSUMERE INIZIATIVE e
RESPONSABILITA’)
Flessibilità didattica: utilizzo di mediatori diversi (stili d’apprendimento/cognitivi) e metodi diversi (dalle più
tradizionali lezioni frontali al problem solving fino ad esperienze da gestire in autonomia)
Apprendimento sociale per dare rilievo ai contributi e alle attitudini diverse, favorire collaborazione e reciprocità
(laboratorialità, gruppi cooperativi, discussione)
Integrazione dei saperi diversi che assieme concorrono a costruire competenze attraverso l’esperienza e la
riflessione (inter/intradisciplina)
Acquisizione di una modalità riflessiva per rappresentare l’esperienza, attribuirle significato, acquisire
metacognizione
Anche nella quotidianità e nella didattica ordinaria è opportuno problematizzare, contestualizzare i concetti della
disciplina nel caso particolare, favorendo la TRASFERIBILITA’ delle conoscenze in diverse esperienze
“Per conseguire competenze, dobbiamo offrire agli allievi occasioni di assolvere in autonomia i “compiti significativi”, cioè compiti
realizzati in contesto vero o verosimile e in situazioni di esperienza, che implichino la mobilitazione di saperi provenienti da campi
disciplinari differenti, la capacità di generalizzare, organizzare il pensiero, fare ipotesi, collaborare, realizzare un prodotto materiale o
immateriale. Il compito affidato non deve essere banale, ma legato a situazioni di esperienza concreta e un po’ più complesso rispetto
alle conoscenze e abilità che l’alunno già possiede, per poter attivare il problem solving. Attraverso i compiti significativi non soltanto si
mobilita ciò che si sa, ma si acquisiscono nuove conoscenze, abilità e consapevolezza di sé e delle proprie possibilità. (...) L’allievo può
agire la competenza e mostrare le sue evidenze attraverso i cosiddetti “compiti significativi”, ovvero compiti realizzati in un contesto vero
o verosimile e in situazioni di esperienza, dove egli possa gestire situazioni e risolvere problemi in autonomia e responsabilità”.
Franca Da Re, La didattica per competenze, Pearson
Il compito di realtà
Prevede la realizzazione di un prodotto che serve ad esercitare ed accrescere abilità, mobilitare e reperire conoscenze, mettere
in atto competenze
Deve essere un po’ più difficile delle conoscenze e abilità possedute, per mobilitare la capacità di problem solving e di
riflessione
Si propone di “allenare” più competenze, attraverso diversi compiti significativi e la realizzazione di prodotti
Può coinvolgere da un solo docente a tutto il consiglio di classe, a seconda della complessità