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SCRIVERE LA MUSICA

I BAMBINI E LE SCRITTURE (Franca Mazzoli) Vivendo in un ambiente culturale caratterizzato dalla presenza di scritture, ancor prima di ricevere un insegnamento sistematico i bambini cercano di riprodurle e interpretarle. I bambini seguono dei percorsi cognitivi in cui producono scritture NON CONVENZIONALI che devono essere considerate come sue ipotesi personali delloggetto lingua scritta. In questo percorso vi sono 3 fasi fondamentali: si passa da una percezione indifferenziata dei segni grafici alla differenziazione tra disegno e scrittura, poi vi un periodo presillabico in cui indaga la scrittura e un ultimo periodo di monetizzazione in cui si nota il legame fra i segni lettere e laspetto sonoro. I bambini possono giungere in tempi e modi diversi alla corrispondenza fra suono e segno. CONOSCENZA GLOBALE, ANALITICA, SINTETICA Vi sono due fasi allinterno del percorso di apprendimento del bambino: una prima in cui giunge alla conoscenza GLOBALE della lettura e della scrittura (padroneggiando gli aspetti figurativi delle parole scritte), ed una seconda in cui giunge alla conoscenza analitico-sintentica della lingua scritta (a volta dapprima analitica e poi sintetica). In ogni caso, ogni bambino apprende a modo suo. IL RUOLO DELLAMBIENTE vi sono luoghi e supporti che fanno incontrare i bambini con la scrittura. Ogni supporto richiede unorganizzazione dei segni particolare, legata alle proprie funzioni comunicative. Le differenze e le analogie fra le scritture sono motivo di riflessione e indagine per i bambini non alfabetizzati, che cercano di stabilire gli ambiti di pertinenza e i tratti comuni, e organizzano criteri di lettura efficaci per orientarsi nelle situazioni comunicative. La maggior responsabile della spettacolarizzazione odierna della scrittura la TELEVISIONE, che grazie alle tecniche di videografica privilegia velocit e integrazione sensoriale. Inoltre legata ad un contesto di suoni e immagini: i segni della scrittura si muovono in un contesto multi linguistico in cui immagine/suono/scrittura sono integrati per comunicare il messaggio. Le sigle e gli spot mettono sempre a contatto i bambini con le lettere e le figure, e spesso li aiutano mettendole in sincronia con il suono, creando le associazioni suono/segno. Oggi ancor prima di andare a scuola i bambini distinguono le SCRITTE MARCHIO dei canali, o le scritte DI SERVIZIO (di apertura e chiusura dei programmi). Dunque la scrittura televisiva insegna ai bambini ad attribuire un certo significato anche alla POSIZIONE (spaziale e temporale) dei segni, al loro colore, al loro movimento. I DIVERSI STILI COGNITIVI esistono molte differenze rispetto ai nodi in cui ogni bambino costruisce il PROPRIO percorso conoscitivo. E oggi si pensa a forme di apprendimento che valorizzino la personalit dei SINGOLI individui, che intrecciata al contesto culturale in cui vivono. Cos si possono favorire stili cognitivi individuali, coerenti con lintelligenza del singolo bambino. importante che questa unicit sia salvaguardata. INSEGNARE A LEGGERE E A SCRIVERE LE PAROLE Apprendimento =ogni volta che un soggetto viene modificato dagli stimoli present nellambiente, organizzati e rielaborati, fino a integrarsi nel suo patrimonio conoscitivo. Lapprendimento dunque un fatto personale e interno. Per ogni materia esistono vari metodi di insegnamento, e cos anche per quanto riguarda la scrittura e la lettura. I metodi principali sono di 3 tipi: - SINTETICI, in cui lapprendimento parte dagli elementi strutturali pi semplici (lettere) collegate poi in sillabe, parole e frasi; - ANALITICI, in cui si parte con lapprendimento di elementi compositi (parole o frasi) che vengono poi scomposti nei loro elementi costitutivi (suoni e lettere); - ANALITICO SINTETICI, in cui si parte con lapprendimento di elementi compositi (nomi di solito), ma si punta subito alla loro analisi/scomposizione e su immediati processi di sintesi. Qualunque sia il metodo, imparare a leggere e scrivere comune unoperazione di riconoscimento delle UNITA MINIME della lingua (i suoni della lingua orale). Fra i metodi globali (analitici) pi usati il cartellone alfabetiere, in cui la lettera iniziale della parola serve a ricordare la lettera. un metodo che favorisce labilit analitica. Ma INUTILE stabilire a priori un metodo per insegnare: bisogna co-costruirlo con i bambini a cui esso si rivolge. Questo perch ogni bambino ha competenze linguistiche diverse; bisogna scegliere una metodologia che offra pi possibilit di utilizzo per il gruppo-classe. La tendenza attuale a favore dei metodi analiticosintetici, che prevedono il passaggio immediato allanalisi e sintesi della parola e la maggiore insistenza sul momento dellanalisi e della sintesi per aiutare il soggetto a superare le difficolt logiche. Bisogna legare al sistema ESERCIZI sistematici per rendere espliciti i vari passi da seguire. INSEGNARE A LEGGERE E SCRIVERE I SUONI I giochi fonici aiutano i bambini a incontrare e rielaborare segni linguistici diversi e ad avere una competenza personale della lingua scritta.

Non si deve nemmeno sottovalutare il percorso del bambino, legato anche alla sua crescita fisica. Pi cresce, pi competente. Questa dominanza del vissuto corporeo e affettivo determina nei bambini in et prescolare una iniziale difficolt a conciliare il piacere dellesperienza musicale con il rigore della scrittura. PERCHE SCRIVERE LA MUSICA? La scrittura musicale nasce dallesigenza di fissare una determinata struttura sonora e di organizzare lesecuzione. un mezzo per esprimere un pensiero musicale e i modi della sua realizzazione concreta. Nella scuola dellobbligo sar opportuno prevedere spazi di riflessione su lettura e scrittura in collegamento con altre attivit ci offre la possibilit di sperimentare vari modi di scrivere la musica! Nel gruppo classe vi sono diversi stili cognitivi opportuno organizzare lapproccio alle scritture musicail secondo criteri differenti. SCRITTURE MUSICALI Anche nel campo musicale vi sono diversi modi di scrivere: - scrittura ANALOGICA, del tipo tradizionale, con grafici in cui il simbolo corrisponde al suono; - scrittura che offra STIMOLI (visivi o verbali) per poterli interpretare; - scrittura che indichi le AZIONI che deve compiere linterprete. Anche in questo caso si tratta di conciliare i percorsi spontanei dei bambini con la pluralit dei modi di rappresentare lesperienza musicale. CONDOTTE MUSICALI E SCRITTURA nellevoluzione dei bambini, nel periodo dominato dal gioco sensomotorio (asilo) le notazioni pi efficaci sono quelle in cui i segni prendono la forma di un MOVIMENTO, sono una sorta di traccia grafica del suono. Si dovr poi notare il passaggio dai suoni traccia casuali, ai segnitraccianti intenzionali, orientati proprio a rappresentare il suono. In questi tracciati intenzionali si notano alcune associazioni spontanee dei segni con i suoni che i bambini vogliono rappresentare (es. suoni brevi linee corte, intensit maggiore segno pi spesso). Quando le condotte musicali dei bimbi metteranno in evidenza linteresse per le regole che organizzano i suoni, sar il momento di fare scrittura e lettura degli schemi e delle partiture. INSEGNARE A SRIVERE LA MUSICA: PERCORSI POSSIBILI (Franca Ferrari) IL METODO SINTETICO Ad esso fa riferimento il tradizionale metodo di insegnamento della teoria musicale. Si parte dagli elementi pi semplici (durate, altezze delle note, intervalli) e sono appresi ad uno ad uno, non nel contesto, pensando che lallievo arriver da solo a distinguerli nellinsieme. Ma in realt vi sono dei vizi di fondo: 1. gli oggetti considerati pi semplici in realt lo sono solo per un criterio di semplicit ritmico-logica, non per la facilit di immaginazione uditiva! Non sappiamo se sia pi facile memorizzare un intervallo a s stante o un frammento di modo o di scala, o uno schema di arpeggio. 2. lapprendimento delle singole unit previsto con la sola pratica dellesercizio. Ma senza la RIPETIZIONE a oltranza di questo esercizio, inutile e non va ad incidere nella memoria a lungo termine. 3. la logica del detto mattone su mattone, in un modo di apprendimento in cui lallievo deve mettere insieme le conoscenze via via acquisite, deve essere calibrata con la massima attenzione. IL METODO GLOBALE Ci che spinge il bambino a impadronirsi della frase musicale da cui si parte, per poi scomporla e riutilizzarne i singoli elementi, il SENSO che quella frase ha per LUI. Si tratta di cercare e ordinare in base a un criterio di complessit e variet melodica i motivi che GIA TUTTI I RAGAZZI CONOSCONO, e perci quelli che essi siano motivata a rappresentarsi mentalmente nel dettaglio! Dunque valorizzare tutto ci che i ragazzi di una classe sanno di certo cantare e intonare (es. Inno dItalia)! Una volta capito che i ragazzi lo sanno cantare, linsegnante pu far scaturire percorsi alternativi o paralleli: mettere a fuoco la struttura RITMICA oppure quella MELODICA. - Nel primo caso si deve: a) mettere a fuoco la struttura ritmica (cantare pi volte la melodia), b) isolare le figure ritmiche e identificarle (ad esempio ripetendo un modulo ritmico con delle formulette), c) scrivere il modulo e ricomporre le figure (scrivere leffettiva sequenza musicale), d) confronti con altri oggetti (ad esempio trovando pezzi simili). - Nel secondo caso: a) concentrarsi sulla percezione dellandamento melodico (cantare la melodia pi volte), b) segmentare il continuum (bloccarli e far cantare a pezzi ai bambini), c) comporre e scrivere per moduli (ogni gruppo crea frammenti nuovi a partire dalle proprie note), d) cantare, leggere e comporre per moduli e sottomoduli (scrivere le melodie da loro stessi inventate). IL METODO ANALITICO-SINTETICO Lunit grammaticale da apprendere viene considerata sempre allinterno di una sequenza linguistica, ma che sia BREVE. Ad esempio il concetto di pulsazione, base del ritmo, viene appreso con lo studio e memorizzazione di una filastrocca. E poi con la ripetizione, poi si fanno nuove filastrocche con ritmi diversi

un coniugare lapproccio globale con la necessit di individuare subito una serie di obiettivi grammaticali graduati dal pi semplice al pi complesso. SCRIVERE I SUONI: UNA PROSPETTIVA INTERCULTURALE (Giovanni Giuriati) La mentalit musicale tipica che esista una coincidenza tra scrittura musicale e musica. La notazione e la teoria sono considerate la basi di qualunque attivit musicale. Ma altrove, la preminenza della scrittura non cos diffusa come qui in Occidente. Infatti in Oriente la presenza della scrittura non cos pervasiva e non ha acquisito limportanza che nel corso dei secoli le ha dato la musica colta europea. Se esaminiamo il rapporto fra scrittura e musica nelle culture del mondo troveremo molte soluzioni diverse. Alcune civilt hanno tradizioni musicali complesse come la nostra, ma senza alcun uso della scrittura, o con sistemi di notazione adatti per le proprie forme musicali. In Occidente, linizio delluso sistematico della scrittura deriva dalla necessit di procedere in modo ordinato delle voci polifoniche medievali. Per i cantori era pi agevole avere una notazione ritmica scritta. Ma pensiamo a Bali/Giava, non solo gli strumentisti non leggono le parti, ma non hanno nemmeno un direttore! E cos anche nellAfrica centrale! La notazione positiva, ma anche negativa perch LIMITA limprovvisazione e le variazioni estemporanee. COME E PERCHE SI SCRIVE LA MUSICA Le studio dei sistemi di notazione un campo poco sviluppato nella ricerca etnomusicologica. Se la musicologia la disciplina che studia le musiche scritte, letnomusicologia connotata come la disciplina che si occupa della musica di tradizione orale. In molte culture le forme di notazione sono usate per insegnare a CANTARE o a SUONARE un determinato strumento la notazione usata sia al momento dellesecuzione, sia nelle fasi di studio per imparare formule e passaggi. Questo tipico dellOccidente. In India esiste un sistema di apprendimento maestro-allievo (guru-shisya) che avviene soprattutto tramite IMITAZIONE. E lallievo a volte risiede dal maestro e fa dei servizi come parziale pagamento. Lallievo impare dal maestro solo imitandolo, per osmosi. In questo modo la notazione solo un ACCESSORIO per facilitare la memorizzazione e lo studio. Non sar MAI usata in fase di esecuzione, dove fondamentali sono la variazione e limprovvisazione. Esistono anche forme di SOLFEGGIO PARLATO, in cui si recitano sillabe stabilite convenzionalmente e che sono associata ai diversi suoni (es. nei suonatori sardi di launeddas, o le tablas dellIndia che ad ogni suono diverso che producono hanno associata una sillaba). Vi sono anche moltissimi casi in cui la notazione scritta serve allo stesso scopo: consentire allo studente di imparare melodie, studiandole a casa, per poi integrare con le indicazioni del maestro a lezione. Unaltra funzione della notazione FISSARE NELLA MEMORIA REPERTORI MUSICALI IMPORTANTI PER RAGIONI CERIMONIALI O RITUALI (quando nel regime cambogiano dei Khmer Rossi si volevano tagliare i legami col passato, maestri scrivevano le musiche per poterle ricordare). E ancora una terza funzione quella di TRASCRIVERE MUSICHE DI TRADIZIONE ORALE A FINI DI ANALISI. Ma si vedr che il pentagramma NON BASTA per un lavoro simile e spesso si deve integrare con nuovi sistemi. I SISTEMI DI NOTAZIONE IN UN AMBITO A PREVALENTE TRADIZIONE ORALE In molte civilt orientali si usava la notazione molto prima che in Occidente nel Medioevo. Ma in queste culture la notazione impiegata per diverse cause. Nella cultura indiana, che si basa in gran parte sulla trasmissione orale (memorizzazione e improvvisazione), la scrittura rimane secondaria. Pur essendo molto esauriente, persino la nostra notazione lascia spazio allinterpretazione individuale. Questo perch sono cos tanti gli elementi legati al MODO in cui si suona, che non potrebbero mai essere messe per iscritto. Sarebbe impossibile eseguire un brano leggendolo senza conoscerlo ed averne avuto unesperienza auditiva prima. LA NOTAZIONE DELLORIENTE Dunque le antiche civilt orientali hanno elaborato sistemi molto complessi, anche anteriori a quella medievale europea. La scrittura musicale va di pari passo con lelaborazione della scrittura stessa, ecco perch quasi tutte le civilt che abbiano un sistema di scrittura ne hanno anche uno di notazione. Ogni sistema in Oriente, volto a evidenziare diversi ASPETTI dellesecuzione musicale! Alcuni il timbro, altri laspetto ritmico o melodico. Cos si possono evidenziare anche gli aspetti ritenuti fondamentali dalla cultura stessa, poich non sono altro che tracce della cultura che li ha elaborati. INTAVOLATURE (ASIA ORIENTALE) In Asia Orientale vi sono molti strumenti a corda. Si elaborato un sistema simile alle intavolature rinascimentali europee per il liuto. Ad es. il QIN la cetra cinese a 7 corde su tavola, che ha 2 forme di intavolatura. Quella oggi usata raggruppa le indicazione per suonare in IDEOGRAMMI (la parte superiore indica le tecniche per la mano sinistra, linferiore per la destra; simboli aggiuntivi indicano istruzioni per suoni secondari). Questo un sistema elaborato e non facilmente leggibile durante lesecuzione una traccia per la memoria, un codice di segni per determinati suoni. LA NOTAZIONE DEL TIMBRO (CINA) In Cina si usano segni grafici per indicare la grande quantit di timbri del QIN. Questo perch vi sono numerose forme di vibrato, attacchi multipli, glissatidunque i segni diversi sono per indicare il tipo di timbro. Inoltre tipico delle musiche orientali ASSOCIARE I SUONI AGLI STATI

DANIMO E A FENOMENI O EVENTI NATURALI. Sono quindi immagini che devono essere fortemente EVOCATIVE, che oltre a suggerire il modo in cui eseguire il timbro, daranno anche informazioni pi simboliche. IL PROFILO MELODICO (TIBET) un diverso tipo di notazione quello della liturgia buddhista del Tibet. I monaci cantano le preghiere allunisono in un registro vocale grave. Essi usano una notazione che descriva GRAFICAMENTE il profilo melodico. lintonazione del testo cantato che viene notata, mentre gli altri parametri sono per loralit. un semplice supporto mnemonico per chi gi conosce la linea melodica. Fra laltro non vi sono altezze assolute o chiavi di lettura. Ogni esecutore sceglie IL SUONO DA CUI COMINCIARE. Anche lo shomyo dei buddhisti in Giappone simile, ma ha una tavola in cui di i suoni sono anche sul pentagramma. Il principio il medesimo: i segni grafici, anche fantasiosi, corrispondono a formule melodiche ed abbellimenti. LO SCHELETRO MELODICO (GIAVA) Unaltra notazione diversa quella del gamelan di Giava. unorchestra composta da metallofoni intonati, anche pi di 40 strumenti. Qui laspetto ritmico curato quanto quello melodico! La notazione d indicazioni rispetto alle tre componenti fondamentali di questa tradizione musicale: nucleo melodico, ciclo ritmico, formule per il tamburo. La scrittura indica solo i principi costitutivi delle composizioni, ma gli esecutori poi devono ornare, variare e adattare al proprio strumento la melodia fissa, il nucleo tematico. una notazione che indica solo lo scheletro melodico-ritmico della composizione, lasciando lesecutore libero di aggiungere elementi secondo il proprio estro. LA TRASCRIZIONE IN ETNOMUSICOLOGIA Se pensiamo al problema della notazione in prospettiva diacronica, lOccidente ha avuto un grande impatto sullOriente. Ad es. in Indonesia iniziata una scolarizzazione nel dopoguerra, e fu introdotta la notazione cifrata basata su numeri, che incise con delle formule standard sulla pratica di improvvisazione e esecuzione. La trascrizione =pratica in cui si trascrivono su carta musiche tramandate oralmente. Gli etnomusicologi hanno usato SISTEMI GRAFICI nelle loro trascrizione, e sono soluzioni grafiche anche per il campo didattico. Ad es. JOHN KOETTING (un sistema per le orchestre a percussione africane) crea una griglia in cui ad ogni casella corrisponde una PULSAZIONE RITMICA, con segni appositi che distinguono il modo di percuotere gli strumenti. unintavolatura dettagliata per avere descrizione ritmica e timbrica delle percussioni. Oppure HUGO ZEMP trascrive le musiche per flauto di Pan delle isole Salomone e usa un sistema in cui affianca al pentagramma delle trascrizioni in forma grafica per integrare le informazioni mancanti. CONCLUSIONI questa rassegna serve per avere una persa di coscienza dei sistemi di notazione musicale, a volte molto diversi dal nostro. Sistemi che si ADATTANO ai repertori musicali che devono rappresentare e contribuiscono a tenerli vivi nella memoria. Inoltre ci fa capire che il nostro sistema di notazione pu essere relativizzato, perch non lunico! Molte culture hanno risposto in modo diverso allo stesso problema. IMPARARE A SCRIVERE DALLA MUSICA DEGLI ALTRI (Anna Maria Freschi) UNO SGUARDO ANTROPOLOGICO SUL PROBLEMA DELLA SCRITTURA Si deve fare una riflessione sullintreccio di pratiche orali e scritte delle diverse culture, per capire il rapporto fra oralit e scrittura musicale nella pratica didattica quotidiana. La scrittura musicale non solo un codice, ma una pratica legata ad un contesto culturale e a funzioni precise. Quindi la notazione il risultato di un processo culturale che testimonia lapproccio alla realt e le modalit di pensiero della cultura che lusa! LA PROSPETTIVA SINCRONICA: UN PROBLEMA DI GENERE Si tratta di notare il rapporto fra oralit e scrittura in diverse espressioni culturali contemporanee. Si tratta di un approccio al problema dei GENERI musicali. Quando si confrontano fra loro diversi stili, e spesso di fronte ad alcune definizioni ambigue, si creano problemi. Bisognerebbe ridefinire il concetto di genere in base ai rapporti sociali e culturali. In Occidente il passaggio da musica orale a scritta documentato non solo dallevoluzione del codice grafico, ma anche dal modificarsi del rapporto fra compositori e scrittura! Nelle culture extraeuropee impossibile individuare lautore di un brano, ma anche per un brano rock o jazz in effetti non cos semplice vi sono pi strumentisti in un gruppo che scrivono e aggiungono ad un pezzo, oppure i cantanti usano strumentisti diversi e modificano il proprio stile. E la musica orale non solo una musica a cui manca la scrittura, ma proprio una rappresentazione CULTURALE: sono modalit di organizzazione diverse da quelle a cui siamo abituati noi. LA PROSPETTIVA DIACRONICA: UN PROBLEMA DI FORMA In questo caso si analizza il rapporto fra musica orale e scritta nel TEMPO. La descrizione della forma si basa sulla partitura, che per sfugge a chi vive in un rapporto orale con la musica. Lorganizzazione scritta permette di controllare gli aspetti del materiale sonoro, ed offre dunque unorganizzazione SPAZIALE. Nelle culture orali, invece, lorganizzazione formale vive esclusivamente nel tempo! Quando si trasferisce ad unorganizzazione spaziale, non lo si fa per iscritto, ma tramite la danza o movimenti rituali. Dunque lorganizzazione si basa su processi MNEMONICI. Ma questo non vuol dire che la musica di tradizione orale sia primitiva o semplice, ma solo che i suoi meccanismi organizzativi

sono diversi. Nella cultura scritta le variazioni non hanno bisogno di richiamare il tema principale (come ad es. nella musica jazz, di improvvisazione, e nelle culture orali) perch il tema sempre l sulla carta, rintracciabile. FRA ORALITA E SCRITTURA: IMITARE, COMPORRE, IMPROVVISARE unoperazione illusoria pretendere di riprodurre una musica legata al contesto di appartenenza. Se si vuole ricreare un certo tipo di musica, necessario il suo ASCOLTO e la CONTESTUALIZZAZIONE. Utile la prassi onomatopeica, antica anche nella nostra cultura. Per quanto riguarda la composizione, non solo scrivere! Si devono anche organizzare i materiali. E poi una composizione non deve essere tutta scritta necessariamente, potrebbe essere anche solo un promemoria per avere eventi schematizzati o annotati (come nei gruppi rock). Limprovvisazione sempre presente in questi repertori: gli europei vedono questa pratica come priva di regole, intrisa di libert. Ma non cos! un variare in modo estemporaneo dei pattern melodici e ritmici. FRA SUONO E SEGNO: LEGGERE E SCRIVERE La scrittura ha delle funzioni precise, non sostituibili da unesperienza orale. Essa permette di comunicare con un fruitore assente, di tenere a mente e richiamare sequenze sonore, di prendere decisioni sullorganizzazione della sequenza stessa e modificarne aspetti a posteriori. Nella prassi di insegnamento, si tratta di mettere lesperienza sonora temporale in una visivaspaziale. E fondamentale il rapporto fra il segno e il suo suono di riferimento. Si dovrebbe per concepire un uso flessibile della notazione, prendendo spunto da momenti storici in cui essa non era ancora quella attuale. Si pu pensare alla rappresentazione del timbro cinese, che evoca simbolicamente immagini che aiutano a trovare la sonorit pi adeguata alla situazione. E il MOVIMENTO potrebbe avere un ruolo importante, specie fra i piccoli. Si potrebbe seguire il viaggio opposto a quello tipico: partire dal segno e proporre dei suoni che vi si adattino. Per quanto riguarda laltezza, si possono creare due forme di analogia: lorientamento spaziale della grafia (melodico ascendente e discendente) oppure mettere in relazione la nota con la posizione delle dita dellesecutore. Sul versante ritmico pi complesso, perch la dimensione pi temporale nel campo musicale. Dunque nellapproccio interculturale si deve integrare il nostro sistema con altri. PROSPETTIVE PSICOLOGICHE SULLE SCRITTURE MUSICALI SPONTANEE (Anna Rita Addessi) Suono =tutto ci che interessa la nostra esperienza uditiva. Scrittura =lo scarabocchio, grafico, disegno, immagini, parole, notazione. Soggetto che percepisce =il bambino in tutte le sue dimensioni. PERCEZIONE MUSICALE E SCRITTURE SPONTANEE PIAGET descrive il disegno come una forma della funzione semiotica, fra il gioco simbolico e limmagine mentale. Verso un anno e mezzo 2 anni il bambino vuole rappresentare qualcosa mediante un significante pu quindi evocare un oggetto assente. Il disegno ha un ruolo fondamentale per il bambino, perch un ponte fra il gioco simbolico e limitazione. Per i suoni, il bambino disegna un segnale di diversa natura: lo traduce e gli attribuisce dei significati. Sempre secondo Piaget, la funzione semiotica ha 2 tipo di significanti: i SIMBOLI (motivati, cio che hanno somiglianze con i loro significati) e i SEGNI (convenzionali e arbitrari e quindi acquisiti da modelli esterni). Se guardiamo le scritture musicali spontanee dei bambini dai 3 anni in poi, si nota che hanno funzione di simboli, cio rappresentano in forma iconica caratteristiche dei suoni riprodotti (es. linee lunghe x suoni lunghi). Ci sono poi grafici aventi valore di segni, che tendono a dare una rappresentazione pi convenzionale del suono. I grafici non rappresentano sempre le caratteristiche acustiche del suono, ma quello che il bambino SA DEL SUONO. Ad es. della chitarra sa che ha le corde, quindi rappresenta il suono con dei fili. Nei grafici delle voci dei personaggi dei cartoni, emergono non solo gli aspetti acustici delle voci, ma anche le CARATTERISTICHE DEI PERSONAGGI (fisiche e psicologiche). Ad es. in Anastasia emergono i cattivi e i buoni. Solo verso i 4 anni i bambini iniziano a rappresentare corpi e oggetti, e dunque i veri e propri strumenti che producono il suono. A 6 anni arriveranno i segni condizionali come lettere e note. SCRIVERE UNA CANZONE in assenza dei codici musicali convenzionali, i bambini sono spinti a INVENTARE sistemi simbolici per indicare le strutture musicali di una canzone o frase. Usano un ampio raggio di simboli grafici per creare notazioni davvero sofisticate. CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI SIMBOLICI USATI DAI BAMBINI i bambini per scrivere le canzoni usano diverse famiglie di simboli. 1. SISTEMA PITTORICO vi sono vari segni, icone e immagini che i bambini usano per rappresentare il significato della canzone (es. barca se parla di barche e mare). 2. MODULI ASTRATTI linee e punti con cui cercano di rappresentare le note, o i gruppi ritmici, o i contorni melodici. 3. REBUS sistema che alterna icone e segni alle parole. usato molto per dipingere il testo o illustrare il contenuto poetico della canzone. 4. TESTO VERBALE parole e lettere per ricordare il testo della canzone.

5. COMBINAZIONE/ELABORAZIONE uso simultaneo di simboli astratti e parole per il testo e la


musica. I dati mostrano che i bambini a 5 anni usano sistema pittorico o astratto, a 6 i moduli astratti o il testo; a 7 anni combinano e modificano il linguaggio con simboli astratti e mostrano molti aspetti della musica. Dunque la competenza cresce con let. Dunque sia la capacit si esprimere le altezze e di inserire nei grafici le esperienze acquisite con lesecuzione, crescono con let. CONCLUSIONI anche i bambini senza educazione musicale possono raggiungere livelli sofisticati di notazione e rappresentazione grafica della musica. Secondo BAMBERGER, I bambini usano 2 principali metodi di scritture spontanee: 1) NOTAZIONE FIGURALE, in cui raggruppano gli eventi percepiti in frasi o figure, senza distinguere le durate degli eventi; 2) NOTAZIONE METRICA, in cui i bambini si focalizzano sulla misurazione delle durate degli eventi. SPUNTI DIDATTICI E DI RICERCA Le scritture spontanee musicali sono un segno di ci che il bambino sa dei suoni e della musica. Inoltre rappresentano una finestra sul mondo AFFETTIVO vissuto dal bambino attraverso la musica, sulle emozioni che la musica comunica. Bisogna cercare di usare queste finestre per capire, conoscere e mettersi in relazione con la musicalit di ciascun bambino. La rappresentazione grafica o il disegno sono uno strumento per la conoscenza, da parte del bambino, della PROPRIA musicalit, a cominciare dalla scoperta del corpo e dei suoni. Le scritture spontanee sono il risultato di diverse condotte di ascolto, ossia una traccia o indice di un determinato ascolto. Quindi sono in relazione non solo con lascolto, ma anche con la produzione musicale e la lettura; per i bambini sono uno strumento di COMUNICAZIONE. La scrittura lespressione e la realizzazione di ci che il bambino sa del suono, dunque queste scritture spontanee sono vissute dal bambino allinterno di esperienze cognitive e affettive globali. Le scritture spontanee diventano anche utili per lacquisizione della notazione musicale tradizionale: sono un momento essenziale per acquisire il concetto di convenzionalit di un segno, e quindi per lapprendimento di notazioni convenzionali. MA QUALI SONO LE MOTIVAZIONI DELLA SCRITTURA DELLA MUSICA DA PARTE DEL BAMBINO? I bambini non disegnano i suoni di loro iniziativa almeno fino a 6-7 anni. A questet iniziano a manifestare il desiderio di scrivere la musica. Forse per due ragioni: a questet il bambino inizia a scrivere e quindi a conoscere le regole per comunicare, cos intanto sviluppa un concetto di musica come oggetto culturale. Dunque desidera scrivere la musica per combinare e dare regole a questa realt che impara a conoscere e per comunicare. LE NOTAZIONI SPONTANEE TRA TEORIE ACUSTICHE, COMPOSIZIONE E DIDATTICA (Donatella Bartolini) Apprendere la musica vuol dire essenzialmente imparare ad isolare e riconoscere i parametri del suono. Ma negli ultimi decenni il concetto di suono si arricchito di nuove osservazioni ed centro di studi. Cambiamenti causati sia dai nuovi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, sia da nuove concezioni estetiche. Nellacustica classica si distingueva fra vibrazione del suono e irregolarit del rumore (ordine e disordine). Ma oggi si scoperto come ogni suono naturale abbia una certa quantit di rumore al suo interno, tranne il suono sinusoidale che appare piatto, insipido. E cos la discriminazione fra suono e rumore si crea per motivazioni culturali ed estetiche: lopposizione al rumore assume i connotati di un rifiuto di ordine morale, poich associato al caos e al disordine. Ma in realt tra suono e rumore non esiste una linea di demarcazione cos netta! VERSO UNA METODOLOGIA PLURALISTA Oggi vi sono molte teorie che guidano la nostra osservazione. Il conflitto fra esse il fondamento di ogni progresso della conoscenza. Solo alimentando una possibilit di ricambio e alternanza (dunque anche conflitto) fra teorie diverse, possibile evitare la sclerosi educativa. VERSO LA SCRITTURA La scrittura musicale uno dei mezzi pi potenti per canalizzare la percezione secondo schemi tradizionali culturali. La notazione tradizionale individua nella realt sonora alcuni aspetti preferenziali: infatti centrata sullALTEZZA e sulla DURATA, che nella nostra cultura musicale sono parametri essenziali. Ma usare grafie alternative a quella tradizionale, stimola sia la percezione che lesperienza grafica. Scegliere e realizzare un modo per rappresentare i suoni d ai bambini lopportunit di discutere le proprio sensazioni! Mentre la notazione tradizionale fissa a priori il grado di definizione, una scrittura grafica ci permette di adattare lottica di osservazione in funzione del variare delle esigenze; permette di ideare corrispondenze che rendano visibili le continue trasformazioni del suono.

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