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LEONARDO EVANGELISTA

MANUALE SULL’ORIENTAMENTO
PROFESSIONALE PER PSICOLOGI,
EDUCATORI E TERAPEUTI
DAL BILANCIO DI COMPETENZE ALLA
CONSULENZA SU RICERCA DI LAVORO
Il presente libro è accreditato come FAD con riconoscimento ECM
solo attraverso apposita registrazione al sito www.ebookecm.it

COLLANA EBOOKECM
EBOOK PER L’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA © 2022
ISBN: 9788831253499
INDICE

INTRODUZIONE 6

Capitolo 1
DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO 8
1.1 A cosa serve l’orientamento 8
1.2 Definizioni di orientamento 9
1.3 L’orientamento come educazione alla vita 13
1.4 Lo sguardo dell’orientatore e quello del sindacalista 16
1.5 L’efficacia delle attività di orientamento per l’ottenimento di un lavoro 18
1.6 Le macroattività dell’orientamento 20
1.7 Gli approcci educativo e diagnostico 23
1.8 Principali problemi e direzioni di lavoro nella consulenza di orientamento 24
1.9 L’orientamento in un’ottica costruttivista 28
1.10 Cuore o testa nelle scelte professionali? 34
1.11 Coaching e orientamento: punti di contatto e differenze 36

Capitolo 2
IL CONTESTO DELL’ORIENTAMENTO 42
2.1 Chi eroga servizi di orientamento 42
2.2 I servizi di orientamento all’interno dei centri per l’impiego 44
2.3 Lo stato dei servizi di orientamento nei centri per l’impiego 49
2.4 Le figure professionali dell’orientamento 52
2.5 L’esperienza del lavoro nell’orientamento 55
2.6 I requisiti di legge per lavorare nell’orientamento 64
2.7 I requisiti richiesti nelle offerte di lavoro 67
2.8 Le conoscenze e capacità necessarie per svolgere attività di orientamento 71
2.9 Come imparare a svolgere attività di orientamento 74
2.10 Percorsi di inserimento nell’orientamento 81
2.11 Un codice etico per gli operatori di orientamento 88

Capitolo 3
IL PROCESSO DI ORIENTAMENTO 94
3.1 L’avvio della consulenza 94
3.2 Le modalità di svolgimento della consulenza 96
3.3 Gli effetti delle attività di orientamento 102
3.4 Il limitato raccordo dell’orientamento con le politiche attive e passive per il lavoro 113

Capitolo 4
LA GESTIONE DEL COLLOQUIO DI CONSULENZA DI ORIENTAMENTO 117
4.1 Quando usare il colloquio di consulenza di orientamento 117
4.2 Farsi tirare o spingere nei colloqui di consulenza di orientamento 118
4.3 Tecniche per mostrare disponibilità e ascolto 119
4.4 Tecniche per promuovere l’autonomia personale 121
4.5 Il metodo dei tre passi per la stesura del piano d’azione 125
4.6 La dimensione emotiva nel colloquio di orientamento 128
4.7 L’effetto menù nel primo colloquio di orientamento 131
4.8 L’avvio del colloquio per la ricerca di lavoro 132
4.9 Le determinanti e le fasi del cambiamento 133

Capitolo 5
LA GESTIONE DEI GRUPPI PER ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO 138
5.1 L’utilizzo dei gruppi nell’orientamento 138
5.2 Come assicurare un contesto iniziale favorevole 139
5.3 Come trattare gli argomenti con metodologie che facilitano l’apprendimento 140
5.4 Come regolare le interazioni nel gruppo 141

Capitolo 6
L’ANALISI DELLE CARATTERISTICHE PERSONALI E LA CONSULENZA
SULLA SCELTA DELLA PROFESSIONE OBIETTIVO 143
6.1 Le caratteristiche personali considerate nell’orientamento 143
6.2 Le competenze nelle risorse umane e nell’orientamento 145
6.3 Le modalità di analisi delle caratteristiche personali 162
6.4 La consulenza per la scelta di una professione obiettivo 168

Capitolo 7
IL BILANCIO DI COMPETENZE 174
7.1 Una definizione di bilancio di competenze 174
7.2 Bilancio di competenze, autoefficacia e stili di attribuzione 178
7.3 Aspetti operativi del bilancio di competenze 183
Capitolo 8
LA CONSULENZA A SUPPORTO DELLA RICERCA DI LAVORO 188
8.1 I benefici della ricerca di lavoro assistita 188
8.2 La verifica dell’occupabilità prima di avviare l’assistenza alla ricerca di lavoro 190
8.3 Il contesto della ricerca di lavoro 191
8.4 Le principali difficoltà nella ricerca di lavoro 197
8.5 L’accompagnamento nella ricerca di lavoro 201
8.6 La revisione della ricerca di lavoro 205

Capitolo 9
CASI DI CONSULENZA ORIENTATIVA 207
9.1 Francesco 207
9.2 Franca 213
9.3 Valentina 217
9.4 Alessandro 220

Capitolo 10
GLOSSARIO DEI TERMINI UTILIZZATI NELL’ORIENTAMENTO E NELLE
POLITICHE ATTIVE 232
10.1 Tutte le voci del Glossario 232
10.2 Definizioni 237

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 268

PER RIMANERE IN CONTATTO 270


indice

INTRODUZIONE

L’orientamento è una delle principali attività dei centri per l’impiego,


e in molte regioni viene erogato in convenzione anche da soggetti privati
quali agenzie per il lavoro e agenzie formative accreditate. L’orientamento,
col nome di consulenza di carriera, viene inoltre erogato da singoli pro-
fessionisti, soprattutto online. Il numero di quanti lavorano nel settore è
destinato a salire ulteriormente grazie alle politiche europee sviluppate a
seguito della pandemia (Recovery Fund).
Questo Manuale ti spiega in dettaglio:

• A che cosa serve l’orientamento e quali sono i principali servizi che offre
• Come imparare a svolgere attività di orientamento e quali conoscenze
e capacità sono necessarie
• Quali organizzazioni svolgono attività di orientamento e come inse-
rirsi nel settore
• Come è strutturato il processo di orientamento e quali risultati può
ottenere
• Come gestire i colloqui di consulenza di orientamento
• Come svolgere attività di orientamento con piccoli gruppi
• Quali sono e con quali tecniche analizzare le caratteristiche personali
rilevanti per l’inserimento lavorativo
• Come svolgere consulenza per favorire la scelta di una professione
obiettivo
• Cos’è e quando utilizzare il bilancio di competenze
• Come svolgere consulenza a persone in cerca di lavoro.

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


INTRODUZIONE

Questo Manuale è rivolto a psicologi, educatori e altre figure che già


lavorano o che vorrebbero inserirsi nel settore.

CHI SONO

Sono uno psicologo del lavoro specializzato da molti anni nella for-
mazione di operatori di orientamento. In precedenza ho lavorato come
consulente di orientamento presso i centri per l‘impiego e le scuole del-
la Toscana. Sul mio sito www.orientamento.it trovi tutti i miei corsi di
formazione, oltre 200 articoli sull’orientamento, e una serie di materiali
gratuiti da scaricare.
Per imparare le tecniche descritte in questa pubblicazione puoi seguire
uno dei miei corsi, descritti a questa pagina https://www.orientamento.
it/corsi-di-formazione-e-aggiornamento-per-operatori-di-orientamento-
career-coaching-e-outplacement/
Su LinkedIn trovi il mio profilo. Per rimanere in contatto con me e
partecipare alle mie iniziative di condivisione fra operatori chiedimi il col-
legamento e inserisciti nella mia mailing list (in fondo alla prima pagina
del mio sito).

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CAPITOLO 1
DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI
DELL’ORIENTAMENTO

1.1 A COSA SERVE L’ORIENTAMENTO

L’orientamento è un insieme di attività di informazione, consulenza e


sviluppo delle capacità personali che aiutano le persone a inserirsi nella
vita attiva. Gli operatori di orientamento possono ad esempio aiutare le
persone:

• a raccogliere informazioni sulle possibilità formative dopo la scuola


media, le medie superiori, l’università o sulla formazione professio-
nale e progettare percorsi di professionalizzazione
• a raccogliere informazioni sulle professioni, sul mercato del lavoro,
sulle tecniche di ricerca di lavoro
• a capire quali sono le professioni o i percorsi di studio più adatti alle
proprie capacità e aspirazioni
• a impostare una ricerca di lavoro efficace.

L’aiuto viene offerto attraverso la diffusione di materiale informativo


a stampa o su siti internet o social media, attraverso colloqui individuali,
attraverso corsi brevi in piccolo gruppo (ad esempio sulle tecniche per la
ricerca attiva di lavoro).

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

1.2 DEFINIZIONI DI ORIENTAMENTO

In questo capitolo trovi alcune definizioni che evidenziano alcuni


aspetti e approcci all’orientamento. Partiamo da questa:
L’aiuto offerto agli individui per pianificare e gestire la propria vita
professionale1
Questa definizione sintetica può essere declinata in vari modi. Ad
esempio:
1. L’orientamento è un intervento finalizzato a porre la persona nelle
condizioni di poter effettuare delle scelte personali circa il proprio pro-
getto personale/professionale e di vita. Tale intervento non coincide
con un particolare momento dell’esistenza (la scelta degli studi o il
cambiamento di un percorso lavorativo), rappresenta un sostegno ad
un periodo piuttosto lungo della transizione tra infanzia ed età adul-
ta. L’orientamento mira alla finalità educativa dell’autonomia, come
capacità fondamentale affinché la persona possa muoversi in una so-
cietà complessa e scarsa di protezioni e garanzie totali. Esso pertanto
si inscrive a pieno titolo nell’ambito del processo di educazione e di
formazione integrale della persona intesa come modalità educativa
permanente, ovvero quella “attenzione della persona che corrisponde
alla piena espressione della sua identità, professionalità e vocazione in
riferimento alla realtà in cui essa vive”.

Fonte Glossario ISFOL Accreditamento sedi orientative. Commen-


to: in questa definizione troviamo riferimenti all’approccio educativo
(vedi dopo), a scelte anche di carattere personale, e il concetto di orien-
tamento lungo tutto l’arco della vita

2. L’orientamento può considerarsi come un’azione “globale” in gra-


do di attivare e facilitare il processo di conoscenza del soggetto. In
questo senso orientare significa porre l’individuo in grado di prendere
coscienza di sé, della realtà occupazionale, sociale ed economica per
poter effettuare scelte consapevoli, autonome, efficaci e congruenti con

1
Tradotto da Kidd J.M. (2006) Understanding Career Counselling.

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

il contesto. Si tratta di un’azione con finalità maturativa che deve


facilitare la capacità di auto-orientarsi attraverso una consulenza di
processo volta a facilitare la conoscenza di sé, delle proprie rappresen-
tazioni sul contesto occupazionale, sociale, culturale ed economico di
riferimento, sulle strategie messe in atto per relazionarsi e intervenire
con tali realtà al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo del-
le competenze necessarie per poter definire autonomamente obiettivi
personali e professionali aderenti al contesto, nonché elaborare o ri-
elaborare un progetto di vita e di sostenere le scelte relative.

Fonte: Glossario sito Isfol. Commento: in questa definizione troviamo


un riferimento all’approccio educativo ed è evidenziata l’importanza
di considerare, nelle scelte formative e professionali, anche le caratteri-
stiche del mercato del lavoro.

3. L’orientamento è un insieme di attività volte a favorire le scelte for-


mative e professionali che le persone compiono durante la vita, metten-
dole in condizione di prendere consapevolezza della realtà economica,
sociale ed economica del contesto in cui vivono. Si rivolge a giovani
e adulti che si trovano in situazioni di transizione (ad esempio nella
fase di cambiamento di lavoro o nel passaggio dalla scuola al lavoro) e
serve a fornirgli la capacità di correlare le proprie competenze e aspet-
tative alla realtà del mondo del lavoro e delle professioni. Nell’ambito
dei servizi per l’impiego la funzione di orientamento svolge attività di
natura consulenziale sia alle persone, per un loro orientamento consa-
pevole verso i percorsi di formazione e di inserimento al lavoro, sia alle
aziende. Le azioni consistono in colloqui individuali; individuazione
di aspettative, preferenze e fabbisogni degli utenti, nonché di capacità,
attitudini, professionalità e competenze; individuazione e proposta di
una strategia di inserimento; preselezioni degli utenti verso le opportu-
nità che le politiche, le misure ed i progetti per il lavoro possono offrire
e promozione di tirocini formativi e di orientamento al lavoro; servizi
mirati di orientamento per disabili e categorie svantaggiate.

Fonte Glossario Italia Lavoro. Commento: in questa definizione tro-


viamo riferimenti alle scelte formative e professionali, all’approccio

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

educativo, all’importanza di considerare il mercato del lavoro, ai servi-


zi di orientamento offerti dai servizi per l’impiego.

4. Attività di tipo informativo e formativo che ha l’obiettivo di favorire


le scelte di una persona in relazione ad un proprio progetto di vita e
di lavoro.

Fonte: Glossario INVALSI. Commento: in questa definizione trovia-


mo riferimenti ad alcune macroaree dell’orientamento, all’approccio
educativo e a scelte anche di carattere personale.

5. Il termine orientamento si riferisce ad una serie di attività che


mettono in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della
loro vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze e
i propri interessi, prendere decisioni in materia di istruzione, forma-
zione e occupazione nonché gestire i loro percorsi personali di vita
nelle attività di formazione, nel mondo professionale e in qualsiasi
altro ambiente in cui si acquisiscono e/o si sfruttano tali capacità e
competenze.

Fonte: Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea sull’orientamen-


to lungo tutto l’arco della vita, 18 maggio 2004 9286/042. Commen-
to: in questa definizione troviamo riferimenti all’orientamento lungo
tutto l’arco della vita, all’approccio educativo.

6. L’orientamento – quale attività istituzionale delle scuole di ogni


ordine e grado – costituisce parte integrante dei curricoli di studio e,
più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola
dell’infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a
formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di
conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e
socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagoni-
sti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita

2
Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea sull’orientamento lungo tutto l’arco della vita,
18 maggio 2004 9286/04 https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST%209286%20
2004%20INIT/EN/pdf

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile.

Fonte: Direttiva 6 agosto 1997, n. 4873. Commento: definizione è


riferita all’orientamento scolastico, fa riferimento a una concezione
educativa dell’orientamento e amplia l’orientamento ad attività che
potenziano l’apprendimento in vari settori (ambiente, mutamenti cul-
turali, etc.) e la partecipazione al mondo scolastico, alla vita familiare
e all’ambiente sociale.

7. Career guidance refers to services intended to assist people, of any


age and at any point throughout their lives to make educational, trai-
ning and occupational choices and to manage their careers. Career
guidance helps people to reflect on their ambitions, interests, qualifi-
cations and abilities. It helps them to understand the labour market
and education systems, and to relate this to what they know about
themselves. Comprehensive career guidance tries to teach people to
plan and make decisions about work and learning. Career guidance
makes information about the labour market and about educational
opportunities more accessible by organising it, systematising it, and
making it available when and where people need it.

Fonte: OECD Career Guidance and Public Policy. Bridging the gap4.
Commento: questa definizione ancora l’orientamento alle decisioni
in materia formativa e professionale e fa riferimento all’orientamento
lungo tutto l’arco della vita, alle scelte professionali e formative e all’o-
rientamento informativo.
Due osservazioni di carattere generale sulle definizioni lette finora:

• Il supporto alle scelte formative è comunque incluso nelle definizio-


ni che fanno riferimento alla sola vita professionale perché le scelte
formative vengono viste come propedeutiche all’inserimento lavo-
rativo.

3
Direttiva 6 agosto 1997, n. 487 http://www.edscuola.it/archivio/norme/direttive/dir487_97.html
4
OECD Career Guidance and Public Policy. Bridging the gap http://www.oecd.org/dataoecd/
33/45/34050171.pdf

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

• Alcune definizioni riferiscono l’orientamento a tutti gli aspetti


dell’esistenza. Questo approccio olistico, anche se più fascinoso,
crea una serie di problemi di non facile soluzione, descritti al capi-
tolo successivo.

1.3 L’ORIENTAMENTO COME EDUCAZIONE ALLA VITA

Anni fa la referente per l’orientamento di una scuola mi ha accolto


dicendomi: Per quel che riguarda l’orientamento, la nostra attività di quest’anno
consiste in un progetto di educazione alla salute. In questa impostazione l’o-
rientamento diventa sinonimo di educazione alla vita e comprende tutte
le attività volte a promuovere nei giovani:

a. la maturazione cognitiva e affettiva e


b. un buon rapporto con se stessi, i pari e gli adulti.

Rientrano così nell’orientamento, oltre a quello classico rivolto alla


formazione e al lavoro, l’educazione alla salute, alla sessualità, all’affettivi-
tà, alla legalità, alla spiritualità5 l’educazione stradale, etc. etc.
Ora, non discuto che gli studenti abbiano bisogno di essere educa-
ti anche su sessualità, salute, affettività, etc., ma ricondurre tutti questi
temi all’orientamento (seppur talvolta ridefinito orientamento alla vita)
confonde le cose, mentre, in ogni ambito, le definizioni che utilizziamo
dovrebbero semplificarle. Ad esempio, un estetista, un medico e un con-
sulente di orientamento sono tutti concettualmente raggruppabili nella
categoria dei servizi alla persona, ma ricorrere a tale categorizzazione e
definire questi tre operatori come consulenti alla persona (o considerare
addirittura i loro servizi come intercambiabili) è chiaramente contropro-
ducente.
Non è utile utilizzare il termine orientamento come sinonimo di
educazione alla vita, perché l’orientamento (nel suo significato classico),

5
Sull’inclusione della spiritualità si veda Hansen S.L. Organizzare il proprio lavoro, la propria fa-
miglia e la propria vita comunitaria attraverso un processo di pianificazione olistica della propria vita, e
la bibliografia la citata, su GIPO, Giornale Italiano di Psicologia dell’Orientamento, volume 1,
dicembre 2000, p. 5.

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

definisce solo quella parte dell’educazione alla vita focalizzata sull’inseri-


mento nella vita professionale. E, oltre a rispondere a bisogni ben deli-
mitati, l’orientamento classico richiede in chi lo svolge una formazione e
un bagaglio di conoscenze molto diversi da quelli richiesti per ciascuno
degli altri temi dell’educazione alla vita e utilizza linee di finanziamento
diverse. Se nell’orientamento includiamo tutte le attività di educazione
alla vita, il termine orientamento sarà riferito a contenuti, attività e figure
professionali così eterogenee da perdere quasi ogni utilità definitoria.
Un effetto collaterale della concezione dell’orientamento come educa-
zione alla vita è la riduzione o l’eliminazione delle attività di orientamen-
to dedicate a formazione e lavoro: se un progetto sulle scelte universitarie
è la stessa cosa e vale quanto un progetto di educazione alla salute, stante
la limitatezza di tempo e di risorse da destinare ad attività extracurriculari,
può accadere, come nel caso sopra richiamato, che si finisca per sostituire
l’uno con l’altro.
Una parte delle attività nell’ambito dell’orientamento alla vita sono
volte a promuovere lo sviluppo cognitivo e affettivo che contraddistinguo-
no (o dovrebbero contraddistinguere) l’età adulta. Questo insieme di at-
tività viene spesso indicato, soprattutto in ambito scolastico, col termine
didattica orientativa e ad esse ci si riferisce quando nei programmi ministe-
riali si parla di valenza orientativa delle discipline scolastiche. In quest’ottica
(senz’altro condivisibile) le discipline scolastiche dovrebbero servire non
solo e non tanto a trasmettere conoscenze, ma a fornire gli strumenti per
leggere la realtà, comprendere i diversi fenomeni, intervenire con spirito di inizia-
tiva e spirito di cooperazione6. Per un esempio di questa impostazione vedi
la pubblicazione Progetto Orientamento DM 31.10.1996 del Ministero della
pubblica istruzione7.
La mia obiezione è che una didattica che opera in questa direzione
non ha bisogno dell’aggettivo orientativo, è didattica tout court, o, se si
preferisce, buona didattica. Si ribattezza funzione orientativa della scuola
quella che finora (a partire dagli antichi greci) è stata sempre definita

6
Ministero della pubblica istruzione, Progetto Orientamento DM 31.10.1996, vol. III, La valenza
orientativa delle discipline scolastiche, 1998, p. 11.
7
La pubblicazione è scaricabile da https://wp.me/P3Thmt-aI

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

come funzione educativa della scuola, provocando, di nuovo, confusione


terminologica.
Alcuni esempi dei risultati confusivi dell’approccio olistico che ho rac-
colto negli anni.
Una delle partecipanti al convegno 1’ Forum Nazionale dell’orientamento,
Dalle esperienze al sistema, Genova 14-18 Novembre 2001 è intervenuta di-
cendo: Sono stata partecipe di un progetto di orientamento nella scuola materna.
Allo stesso convegno Federico Montecucco, uno dei relatori, ha tenu-
to una relazione su Approccio olistico all’orientamento all’interno della sessio-
ne tematica dedicata a Orientamento: funzioni, metodi e strumenti nei diversi
modelli di riferimento. Montecucco ha citato come esempio di approccio
olistico all’orientamento le attività del Villaggio Globale di Bagni di Luc-
ca, che dirige. Conoscevo il Villaggio Globale perché vi avevo partecipato
al corso di Tantra yoga La via dell’estasi sessuale, uno dei più gettonati fra
quelli solitamente in offerta. Potrò indicare la partecipazione al corso di
Tantra yoga nel mio curriculum di orientatore?
Al 4’ Congresso Nazionale Orientamento alla Scelta tenutosi a Padova il
24, 25, 26 Ottobre 2002 una delle sessioni parallele era dedicata a L’orien-
tamento alla scelta dei servizi scolastici e formativi con relazioni dedicate a
L’evoluzione dei servizi di refezione scolastica nel Comune di Padova (L. Fantini),
Criteri igienici e nutrizionali per le mense scolastiche (R. Sciarrone), La mensa
scolastica come occasione educativa (A. Bergamo), La formazione degli opera-
tori e dei genitori nella prospettiva della qualità dei servizi di refezione scolastica
(E.M. Galliani, A. Pedon, C. Rolli), Risultati di un’indagine empirica in tema
di refezione scolastica (A. Falco, A. Lombardo, L. Ranieri).
Nella rivista Quaderni di orientamento (numero 46, Giugno 2015, pub-
blicata dalla Regione Friuli-Venezia Giulia) leggo un articolo intitolato Le
scelte orientative dei primi mesi di vita dedicato a I metodi di apprendimento
della seconda lingua e della musica.
Secondo Tony Watts, uno dei maggiori esperti europei sull’orienta-
mento:
In Canada, Ireland and Norway, all of which have school counsellors
with a holistic role covering personal and social as well as educational
and vocational guidance, there is a risk that the pressing nature of
pupil’s personal and social problems may seriously restrict the time

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

and attention which the counsellors are able or inclined to devote to


career guidance matters. In Norway, indeed, the government has ac-
cordingly decided to set up a three-year project to separate the two
roles by attaching them to different individuals, partly to protect the
resourcing of career guidance work, and partly to address its distinctive
competence requirements, including keeping in touch with changes in
the education system and the labour market. Fonte: Policy and Prac-
tice in Career Guidance: an International Perspective, intervento in
occasione della conferenza annuale dell’Institute of Career Guidance
ad Ashford, Kent, 5-7 settembre 2002.

1.4 LO SGUARDO DELL’ORIENTATORE E QUELLO DEL SINDACALISTA

Un recente articolo su Il Corriere della Sera8 racconta le vicende di


Francesca, una lavoratrice precaria milanese. Il giornale titola: Il calvario
economico della Signora Francesca: Ero appena arrivata a Milano, guadagnavo
800 mila lire per 40 ore a settimana. Parliamo di 25 anni fa. Non avrei mai
immaginato che a 45 anni mi sarei ritrovata a lavorare per 5,40 euro lordi all’ora
per arrivare a 800 euro al mese.
Nell’articolo, Francesca ci racconta che è arrivata a Milano nel 1996,
e fino ad oggi ha lavorato per alcune cooperative di servizi, per una multi-
nazionale che ha chiuso e delocalizzato mettendola in mobilità, per varie
società di indagini statistiche che la pagavano a cottimo.
Come possiamo commentare il suo percorso?
Possiamo adottare lo sguardo del sindacalista: Il calvario di Francesca,
l’ingiustizia di guadagnare solo 800 euro al mese, la beffa della deloca-
lizzazione, lo sfruttamento delle cooperative di servizi e delle società di
ricerche statistiche.
Ma quale sarà il punto di vista di un operatore di orientamento? Ri-
cordiamoci che il nostro lavoro è aiutare le persone nel loro inserimento

8
Francesca, precaria da una vita a Milano: «Guadagno 5 euro lordi l’ora. Da 25 anni non
metto da parte nulla» https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_dicembre_16/milano-
francesca-cinque-euro-lordi-all-ora-25-anni-carriera-una-precaria-vita-9f4136f4-5e39-11ec-bd4c-
ff71c0b97a67.shtml

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

lavorativo. Con questa ottica, come possiamo valutare il percorso profes-


sionale di Francesca?
È un percorso sbagliato. Francesca, stando a quel che ci racconta, in
25 anni di vita non si è mai preoccupata di imparare qualcosa che avreb-
be potuto migliorare la sua occupabilità, né risulta che abbia seguito una
scuola media superiore. E non solo, si è dimessa da un impiego a tempo
indeterminato senza una prospettiva (è andata a fare la baby-sitter) per poi
scegliere un lavoro precario (intervistatrice), e al lavoro da intervistatrice è
tornata alla scadenza della mobilità. Il percorso professionale di Francesca
ci appare sotto la media rispetto a quella di altre persone donne giovani
e dequalificate che sono entrate nel mercato del lavoro a Milano a metà
anni ’90.
E in una ipotetica consulenza, come imposteremo il lavoro con Fran-
cesca? Ovviamente prima l’ascolto, ma poi cercheremo di capire quali del-
le sue caratteristiche potrebbero interessare ad altre imprese, e se sì se sa
come condurre una ricerca di lavoro efficace, se abbia tempo e voglia per
seguire un percorso formativo serale o a distanza (visto che, ci dice, non
ha risorse economiche accumulate).
La sguardo del sindacalista sarà di scarso aiuto9. Se come ci dice, l’ora-
rio contrattuale minimo nella cooperativa attuale non è rispettato, la in-
dirizzeremo a un sindacato. Ma ci fermeremo qui. Utilizzare la nostra ora
di colloquio con Francesca per dirci a vicenda che il mondo è cattivo, il
capitalismo sfrutta gli operai, le multinazionali affamano le persone e via
discorrendo, non aiuterà Francesca a trovare un lavoro migliore. Anche
ammettendo che il mondo sia quello descritto da Francesca, i tempi della
politica purtroppo sono in genere assai più lenti delle vicende individuali,
e come operatori il nostro potere di indirizzo sulla politica è inesistente.
Come operatori possiamo influenzare solo il livello micro, solo i compor-
tamenti individuali delle persone con cui svolgiamo attività di consulen-
za, e su quelli, se vogliamo ottenere risultati, dobbiamo lavorare.

9
Per un approccio all’orientamento appiattito sullo sguardo del sindacalista vedi Soresi S., Nota
L. (2020) L’orientamento e la progettazione professionale. In questo approccio l’operatore di orienta-
mento diventa una sorta di agit prop che ad esempio (p. 81) insegna, soprattutto alle nuove genera-
zioni, a osservare con spirito critico gli effetti della globalizzazione e dei suoi miti sul mercato del lavoro per
imparare ad affrontarne i cambiamenti. (p. 81).

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MANUALE SULL’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE PER PSICOLOGI, EDUCATORI E TERAPEUTI


1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

Poi, come cittadino posso anche sostenere che tutti i lavori a termine
o a provvigione vadano vietati per legge, che le imprese debbano tenersi
i dipendenti anche quando non sono produttivi, che le scelte di gestione
delle imprese vadano decise dal ‘popolo’ o dalla politica (e qui siamo già
al modello Unione Sovietica), che fare profitti sia un peccato (qui invece
al modello Cristiani per il socialismo), oppure ancora che lo stato debba
assicurare regole del gioco che da una parte permettano alle imprese di fare
profitti e crescere nel modo più efficiente possibile, e ai cittadini di non
finire in povertà e di riqualificarsi velocemente se perdono il lavoro (questo
è un possibile modello liberal democratico), ma queste saranno opinioni
esterne, che ogni operatore porterà avanti nel proprio tempo libero.
Quando facevo corsi sulle tecniche di ricerca di lavoro per senza lavoro
e licenziati il primo giorno partiva spesso la discussione sul capitalismo
cattivo. Dopo un po’ intervenivo dicendo: D’accordo, questa è la situazione.
Ma noi, qui, adesso, cosa vogliamo fare? O fondiamo un partito oppure cerchiamo
di capire come cavarcela nella situazione attuale. E il corso (e la ricerca di
lavoro) potevano iniziare solo quando i partecipanti avevano fatto questo
cambiamento di prospettiva.

1.5 L’EFFICACIA DELLE ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO PER L’OTTENI-


MENTO DI UN LAVORO

1.5.1 ALLA FERMATA DEL BUS

Persona in attesa: Cosa fa nella vita?


Operatore di orientamento (anche lui/lei in attesa): Sono un consulente
di orientamento. Aiuto le persone, fra le altre cose, a trovare lavoro.
Persona in attesa: Ma le persone che si rivolgono a lei il lavoro lo trovano
davvero?
Operatore di orientamento: Dipende dalla loro occupabilità per la profes-
sione che desiderano svolgere. Le persone ben occupabili, ad esempio giovani di
sesso maschile con una laurea o una formazione di buona qualità in discipline
tecniche sono in grado di trovare un lavoro in area tecnica anche senza il mio aiuto
o con un aiuto limitato d parte mia. Persone che hanno un’impiegabilità più bassa
riescono a trovare lavoro perché grazie al mio aiuto conducono una ricerca di lavo-

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

ro più efficace, migliorano le loro competenze partecipando a corsi di formazione,


tirocini o studiando da sole e rivedono alcune delle loro rigidità lavorative. In altri
casi purtroppo, quando l’occupabilità è molto bassa (ad esempio donne con più di
50 anni con esperienze di lavoro remote) e la persona non è in grado o non vuole
riqualificarsi il mio aiuto non è sufficiente a far ritrovare lavoro. In questi casi
il mio intervento ha un carattere soprattutto consolatorio, anche se posso citarti
alcuni utenti che nonostante le difficoltà ce l’hanno fatta.

Possiamo fare un paragone con le attività di un medico:

Persona in attesa: Cosa fa nella vita?


Medico (anche lui/lei in attesa): Sono un medico.
Persona in attesa: Ma i malati li salva?
Medico: Dipende da quanto sono malati: qualcuno, anche se si rivolge a
me, non ha bisogno di me: alcune malattie (ad esempio il raffreddore) passano in
genere da sole. In altri casi il mio intervento salva la vita alla persona, ad esem-
pio quando prescrivo antibiotici a pazienti immunodepressi; altre volte i farmaci
che prescrivo e le indicazioni che do non risolvono il problema, però migliorano e
allungano la vita, come ad esempio in caso di malattie croniche come il diabete.
In altri casi purtroppo, come ad esempio nei tumori metastatici, il mio intervento
non salva il paziente dalla morte; posso solo rendere meno doloroso il tempo che
gli rimane da vivere.
1.5.2 IN SINTESI

Dunque, un primo concetto è che i risultati delle attività di orienta-


mento dipendono dalle caratteristiche dell’utente e dall’intensità della
sua ricerca.
Grazie al contatto con l’operatore l’utente può:

• migliorare immediatamente la propria occupabilità grazie a un au-


mento della propria flessibilità: finora cercava un lavoro solo nei fe-
riali, poi grazie al colloquio con l’operatore ha scoperto opportunità
di lavoro nei centri commerciali e ha iniziato a candidarsi;
• migliorare rapidamente l’intensità della propria ricerca: grazie al col-
loquio con l’operatore si rende conto che 5 contatti al mese sono
insufficienti e comincia a farne 5 al giorno;

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

• migliorare lentamente la propria occupabilità imparando cose nuo-


ve. Purtroppo, imparare cose nuove, ad esempio attraverso un tiro-
cinio o un corso di formazione richiede tempo (e anche soldi se il
corso è a pagamento).

Altri due concetti sono i seguenti:


L’orientamento è un ingranaggio di un macchinario (quello delle poli-
tiche attive) fatto di vari altri ingranaggi (ad esempio la formazione profes-
sionale, la possibilità di attivare tirocini, la possibilità di concedere borse
lavoro, etc.). La macchina delle politiche attive produce risultati quando
anche tutti gli altri ingranaggi girano. Se non ho la possibilità di far fare
tirocini o corsi di formazione ai miei utenti dequalificati il loro reinseri-
mento sarà più problematico.
Se l’economia è in fase espansiva, e le imprese hanno necessità di per-
sonale, l’occupabilità di gran parte delle persone in cerca di lavoro cresce
in automatico, e molti troveranno lavoro più facilmente.
In sintesi, la disponibilità di altre misure di politiche attive e l’an-
damento dell’economia influenzano grandemente i risultati delle at-
tività di orientamento ma sono fuori dalle possibilità di intervento
dell’operatore.

1.6 LE MACROATTIVITÀ DELL’ORIENTAMENTO

Possiamo suddividere i servizi di orientamento in tre grandi categorie:

• Orientamento informativo, che consiste nell’erogare informazioni


su formazione e lavoro senza approfondire la situazione del cliente (il
cliente è il fruitore dei servizi di orientamento; in questa pubbli-
cazione utilizzerò i termini cliente e utente come sinonimi). Dia-
mo cioè per scontato che il cliente sappia quello che vuole e ab-
bia bisogno da parte nostra solo di informazioni. L’informazione
orientativa può essere erogata individualmente o a gruppi e pro-
prio perché non è necessario approfondire la situazione del cliente
è un’attività che richiede un tempo limitato. Per esempio, posso
dare informazioni orientative al telefono o via e-mail, da un sito

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

dove scrivo le informazioni che di solito vengono richieste al mio


servizio, oppure posso attrezzare uno spazio di auto consultazione
dove gli utenti del mio servizio trovano da soli quello che cercano.

• Consulenza orientativa, definita come quell’attività di orientamento


che richiede un’analisi approfondita della situazione del cliente. Può esser-
ci bisogno di un’analisi approfondita ad esempio perché il cliente ha
un problema di scelta, ad esempio non riesce a decidere se rimanere
nell’azienda attuale o accettare di trasferirsi in un’altra, oppure per-
ché ha necessità di revisionare una ricerca di lavoro che finora non
sta dando risultati. Lavorare su problemi di questo tipo richiede di
approfondire le caratteristiche, le aspirazioni e la situazione attuale
della persona. L’attività di consulenza può essere resa con vari servi-
zi, per esempio, col colloquio di orientamento specialistico oppure
col bilancio di competenze.

• Accompagnamento, definito come quell’attività di orientamento


che richiede un’analisi approfondita della situazione del cliente più un
supporto al cliente continuato nel tempo. In alcuni casi per ottenere
risultati l’operatore deve lavorare in maniera continuativa con il
cliente. Un caso classico è quello della ricerca di lavoro, in cui l’o-
peratore settimanalmente o a intervalli più ampi aiuta il cliente a
valutare i risultati dell’attività di ricerca svolta fino a quel momen-
to e a programmare quella della settimana prossima. Questa atti-
vità può essere svolta anche con incontri periodici con utenti rac-
colti in piccoli gruppi. In alcuni casi l’accompagnamento diventa
una presa in carico, vale a dire che l’operatore svolge alcune attività
di ricerca direttamente. Per esempio, anche l’operatore (non solo
il cliente) consulta le offerte di lavoro online, oppure contatta un
certo numero di imprese cercando opportunità di tirocinio per
conto del cliente.

Grazie alla facilità di reperimento delle informazioni resa possibile da


internet i servizi di sola informazione orientativa hanno perso importanza,
ed è diminuito il numero degli operatori impegnati nella sola informazione.

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

Per un approfondimento ulteriore sui servizi di orientamento puoi


consultare il sito Atlante del lavoro e delle qualificazioni. Nella sezione Atlan-
te lavoro / consulta/ consulta tramite lista trovi un elenco di settori economi-
ci. All’interno del settore Servizi di educazione, formazione e lavoro trovi un
elenco di ADA Aree di attività che fanno parte dell’orientamento (quelle
indicate in arancione)10.

Cliccando su ciascuna attività arancione è possibile approfondire ulte-


riormente. Qui di seguito vediamo ad esempio una parte della descrizione
di Consulenza orientativa e bilancio di competenze.

10
Gli obiettivi e il funzionamento del sito Atlante del lavoro e delle qualificazioni sono spiegati in
dettaglio nel mio libro La certificazione delle competenze spiegata semplice acquistabile su Amazon
https://www.amazon.it/certificazione-delle-competenze-spiegata-semplice/dp/B08N3R7DJM/

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

Il bilancio di competenze è una consulenza approfondita finalizzata


all’individuazione di una professione adatta alle caratteristiche e alle aspi-
razioni dell’utente; ne parliamo in seguito.

1.7 GLI APPROCCI EDUCATIVO E DIAGNOSTICO

Le macroattività descritte al capitolo precedente possono essere svolte


con due approcci diversi.
Il primo approccio è quello diagnostico. Nell’approccio diagnostico
l’operatore è un esperto e agisce questa sua expertise. Volendo un po’
estremizzare possiamo dire che in questo approccio l’operatore è colui che
fa una scelta conto terzi. Gli strumenti utilizzati sono fondamentalmente
i test; l’operatore fa un’etero valutazione, il riferimento teorico è alla psi-
cologia differenziale.
L’altro approccio è quello educativo. Il suo scopo è attivare l’utente e
si basa fondamentalmente sul colloquio condotto utilizzando le abilità di
counseling e di coaching.
Le abilità di counseling sono tecniche comunicative inizialmente mes-
se a punto da Carl Rogers. Hanno lo scopo di facilitare nel cliente l’e-
spressione di contenuti significativi e di verificare la loro comprensione
da parte dell’operatore. Due abilità di counseling sono domande aperte

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

e riformulazioni11. Le abilità di coaching sono tecniche comunicative ini-


zialmente messe a punto da John Whitmore. Hanno lo scopo di facilitare
l’attivazione del cliente. Due abilità di coaching sono ad esempio chiedere
al cliente di cosa vuole parlare e che risultati vuole ottenere in ogni singo-
lo incontro col consulente12.
L’operatore agisce qui come un personal trainer. Questo approccio
viene chiamato anche orientamento formativo e mira a sviluppare nei clienti
le competenze orientative, vale a dire la capacità di condurre in autonomia la
propria ricerca di lavoro e più in generale la gestione del proprio percorso
professionale.
L’approccio diagnostico permette di arrivare a un quadro molto preci-
so delle caratteristiche personali a un costo contenuto (ad esempio usan-
do test online, vedi i siti di Giunti Psychometrics e Hogrefe) ma tende a
passivizzare i clienti.
L’approccio educativo ha un costo maggiore per singolo utente perché
richiede più tempo, ottiene un quadro più sfocato delle caratteristiche
personali ma attiva maggiormente gli utenti.
Al momento l’approccio educativo è quello più diffuso in Italia perché
i problemi principali con cui si confrontano gli operatori è assistere gli
utenti nella loro ricerca di lavoro e/o a sviluppare e mantenere aggiornata
la propria occupabilità. Entrambi i problemi richiedono utenti ben attiva-
ti. Su questo punto vedi uno dei prossimi capitoli.

1.8 PRINCIPALI PROBLEMI E DIREZIONI DI LAVORO NELLA CONSU-


LENZA DI ORIENTAMENTO

Gli utenti che richiedono una consulenza di orientamento hanno in


genere uno di questi problemi:

11
Vedi il mio articolo Counseling, relazione di aiuto e orientamento https://www.orientamento.it/
orientamento-counseling-relazione-di-aiuto/
12
Vedi il mio articolo Il Coaching secondo John Whitmore https://www.orientamento.it/il-coa-
ching-secondo-john-whitmore/

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

1. non sanno che lavoro vorrebbero svolgere (mancano cioè di una pro-
fessione obiettivo13) o quelli che vorrebbero svolgere sono irrealistici
2. sanno che lavoro vorrebbero svolgere, ma non sanno come migliora-
re la propria impiegabilità per quel lavoro
3. sanno che lavoro vorrebbero svolgere e hanno una buona occupa-
bilità, ma non sanno come condurre una ricerca di lavoro efficace.

Nella mia esperienza (Centro per l’impiego di Firenze di via Cavour),


su 100 utenti mediamente 10 avevano un problema di tipo 1 (attenzione
a non confondere la mancanza di una professione obiettivo con l’effetto
menù che può scattare all’inizio dei colloqui, vedi nella sezione di questo
libro dedicata alla gestione del colloquio), e i restanti erano equamente
suddivisi fra problema 2 e problema 3.
1.8.1 L’AIUTO PER IDENTIFICARE UNA PROFESSIONE OBIETTIVO

Gli operatori di orientamento aiutano i propri utenti a identificare


una professione obiettivo sulla base di una teoria che dice che:

a. ogni persona ha caratteristiche (ad esempio conoscenze, capacità,


interessi, valori professionali, etc.) relativamente stabili nel tempo
b. ogni professione richiede, per essere svolta bene, caratteristiche
personali specifiche
c. perciò posso stabilire una corrispondenza fra specifiche persone
e specifiche professioni.
d. oltre a caratteristiche personali e profili professionali devo consi-
derare anche facilità (o difficoltà) di inserimento dipendenti da
mercato del lavoro e rete familiare

13
Attenzione alla differenza fra professione obiettivo e obiettivo professionale. La professione obiettivo
è una professione che il nostro cliente vorrebbe arrivare a svolgere. L’obiettivo professionale è
invece quello che il cliente vuole realizzare in uno specifico momento della propria vita profes-
sionale, può trattarsi ad esempio di continuare a svolgere lo stesso lavoro ma più vicino a casa,
ottenere un aumento di stipendio, trovare lavoro e per alcuni clienti, individuare e arrivare a
svolgere una professione obiettivo. Dunque individuare una professione obiettivo è uno dei tanti
possibili obiettivi professionali.

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1. DEFINIZIONI, OBIETTIVI E APPROCCI DELL’ORIENTAMENTO

Quando lavorano su questo problema gli operatori di orientamento


aiutano i propri utenti:

• a fare un’analisi delle proprie capacità. La tecnica più utilizzata è ba-


sata sulla ricostruzione della storia formativa e professionale (appro-
fondendo per ogni esperienza perché è stata scelta, quanto è durata
e quali sono stati i risultati, etc.)
• a identificare per quali professioni queste caratteristiche sono de-
cisive. A questo scopo il consulente fa leggere all’utente dei profili
professionali, cioè delle descrizioni che elencano le caratteristiche e
i percorsi formativi necessari per svolgere bene determinate profes-
sioni, e/o fa fare delle interviste a persone che già svolgono quella
determinata professione, oppure ancora dei tirocini orientativi
• a valutare se le professioni coerenti con le proprie capacità corri-
spondono anche alle proprie aspirazioni, ai propri vincoli e sono
sufficientemente richieste nel mercato geografico di riferimento.

Questo processo può essere svolto attraverso colloqui individuali, atti-


vità in piccolo gruppo o con servizi come il bilancio di competenze.

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