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Discalculia
Dalla scienza all’insegnamento
Edizione eBook
ISBN: 979-12-81075-20-7
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espressamente autorizzata dall’Editore.
L'autore
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Marco Zorzi
Padova, febbraio 2021
Indice
Introduzione 1
6 Il cervello discalculico 90
6.1. Evidenze dai danni del cervello 90
6.2. Evidenze dal neuroimaging 93
6.3. Il cervello che apprende 97
6.4. Lo sviluppo del cervello 98
6.5. Il cervello discalculico 100
6.6. Riassunto 104
11 Le politiche: che cosa fare per la discalculia a livello locale e nazionale 181
11.1. La politica 182
11.2. Il riconoscimento 186
11.3. La scienza 190
11.4. Cosa si può fare? 192
11.5. Riassunto 197
Bibliografia 199
Brian Butterworth
Londra, gennaio 2021
Introduzione
Io contribuii con un capitolo sulla discalculia, che era allora una condi-
zione di deficit poco conosciuta, e ancor meno considerata. Nel “Riepilogo
generale” si legge la seguente raccomandazione:
1 Government Office of Science: si tratta di una struttura del governo britannico, con finali-
tà di consulenza al Primo ministro e al governo sulle questioni scientifiche (NdT).
2 Discalculia · Dalla scienza all’insegnamento
Discalculia evolutiva – a causa del suo profilo clinico non grave, ma dalle
implicazioni rilevanti, andrebbe tenuta in ben più alta considerazione. La
discalculia concerne l’abilità di calcolo e colpisce il 4-7% dei bambini. Pur
presentando un profilo molto meno impattante della dislessia, essa può ave-
re effetti negativi rilevanti: può ridurre i redditi percepiti lungo l’arco della
vita di 114.000 sterline e può abbassare di 7-20 punti percentuali le probabi-
lità di conseguire punteggi elevati (compresi fra A* e C) al GCSE [Certificato
generale di educazione secondaria]. Il Progetto ha anche identificato una
serie di interventi sulle famiglie e sulla scuola, oltre che a favore dei sup-
porti tecnologici, interventi che appaiono molto promettenti e permettono
di personalizzare la didattica, benché essi necessitino di ulteriore sviluppo.
LIVELLO DI CONTESTO
MISURE
SPIEGAZIONE EDUCATIVO
Senso del numero Società, scuola e
COMPORTAMENTALE
(capitolo 2) ambiente domestico
Uno starter kit per imparare (capitolo 8)
l’aritmetica
(capitolo 3)
Valutazione
Deficit nucleare come causa della
COGNITIVO (capitolo 9)
discalculia
(capitolo 4)
Sviluppo dell’aritmetica
(capitolo 5) Intervento
(capitolo 10)
Strutture e funzioni cerebrali
NEURALE
(capitolo 6)
Politiche
CAUSE GENETICHE
(capitolo 7) (capitolo 11)
E DI ALTRA NATURA
Londra sull’afasia. Tuttavia quando arrivò qui aveva cambiato idea e aveva
deciso che voleva fare qualcosa di nuovo nel campo della neuropsicologia,
qualcosa di cui non si stesse occupando nessuno, o perlomeno pochissime
persone. Pensai che la discalculia acquisita facesse proprio al caso suo.
Sapevo qualcosa al riguardo perché avevo nutrito un certo interesse per i
fondamenti della matematica, ancorché da un punto di vista logico più
che empirico. Grazie a una piccola ricerca emerse che allora, nel 1989, era
possibile leggere tutta la letteratura in due settimane, e che soltanto una
persona stava lavorando attivamente in questo campo, e quella persona era
la mia collega Elizabeth Warrington. Scoprimmo – o forse sarebbe meglio
dire “riscoprimmo” – che un danno al lobo parietale sinistro del cervello
provoca regolarmente delle difficoltà nell’esecuzione di compiti numerici
anche molto semplici.
Lisa e io avemmo la fortuna di ricevere un finanziamento dall’Unione
Europea per un progetto che coinvolgeva Carlo, Elizabeth e un’altra bril-
lante studentessa di Carlo, la neuropsicologa austriaca Margareta Hittmair
(Delazer). Insieme testammo molti pazienti neurologici e riuscimmo a sco-
prire la struttura modulare delle capacità matematiche nel cervello adul-
to; il cervello, cioè, sembra essere organizzato in componenti separate per
ciascuna operazione aritmetica, per la rievocazione di fatti aritmetici e per
l’uso di metodi aritmetici, oltre che per la lettura e scrittura di numeri.
Poi cominciai a chiedermi perché il lobo parietale fosse così essenziale,
una domanda ancora priva di risposta a quell’epoca. Dopodiché ci fu un al-
tro evento fortunato: un altro collega dell’UCL, Tim Shallice, che lavorava
anche in Italia alla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avan-
zati) di Trieste, aveva il denaro necessario per organizzare una conferenza
alla SISSA, e propose di farne una sulla cognizione matematica. Riuscim-
mo a invitare chiunque avesse un nome in questo campo: psicologi dello
sviluppo, psicologi cognitivi, neuropsicologi, un esperto di psicologia ani-
male e un filosofo, insieme agli unici due scienziati che stavano scattando
delle immagini del cervello mentre è impegnato nell’esecuzione di compiti
matematici, oltre che – e questo fu fondamentale – i loro studenti. Molte di
queste persone non avevano mai discusso della cognizione matematica al
di fuori della loro ristretta disciplina, ma a quel punto gli si presentò l’oppor-
tunità perfetta. Da questo incontro sono nate le due reti che ho già citato e
che hanno coinvolto otto laboratori dislocati in sei paesi diversi.
Troverete molti dei loro nomi in questo libro: Rochel Gelman, Karen
Fuson, Charles R. Gallistel, Marcus Giaquinto, Mark Ashcraft, Stanislas
Dehaene, Laurent Cohen, Xavier Seron, Karen Wynn e Jamie Campbell; e
poi gli studenti: Lisa, Margarete, Mauro Pesenti, Alessia Granà, Luisa Gi-
relli, Marie-Pascale Noël, Etienne Koechlin, John Whalen, Anne Aubrun e
8 Discalculia · Dalla scienza all’insegnamento
e che può persistere in età adulta. Sotto questo profilo la discalculia è para-
gonabile alla dislessia, anch’essa una condizione presente dalla nascita che
persiste in età adulta. Mi occuperò delle caratteristiche e delle cause della
discalculia e dei metodi per curarla nei capitoli seguenti. Purtroppo per i
discalculici, i loro insegnanti e i loro genitori, la discalculia è un proble-
ma di scarsa rilevanza pubblica. Come ha scritto il principale consulente
scientifico del governo del Regno Unito, “attualmente la discalculia evolu-
tiva è il parente povero della dislessia, avendo una rilevanza pubblica molto
inferiore. Ma le conseguenze della discalculia sono gravi almeno quanto
quelle della dislessia” (Beddington et al., Nature, 2008, in una sintesi dei
2 La discalculia, al pari della dislessia, può essere una condizione con cui si nasce, cioè una
condizione evolutiva. Può anche essere acquisita per effetto di un danno cerebrale. Userò
il termine “discalculia” per indicare il tipo evolutivo, a meno che non lo menzioni in modo
specifico. Si veda il capitolo 7 sulla discalculia acquisita.
1. Che cos’è la discalculia? Non solo andar male in matematica 11
1.1. Terminologia
Non sorprende che molta gente abbia idee confuse sulla discalculia. Riporto
qui di seguito alcuni termini ampiamente utilizzati in questo ambito, indi-
candone i principali utilizzatori ufficiali e i nomi di alcuni scienziati ad essi
associati. Il pioniere Ladislav Kosč è stato il primo a usare il termine discal-
culia in riferimento a una specifica condizione evolutiva. L’ha definita così: