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Metodologie per la
ricerca qualitativa nelle
life sciences
Teoria e pratica dei metodi per il consenso
e delle tecniche per la facilitazione di advisory
boards e altri expert groups
II
Medical Stars: Blue Sky thinking at the point of care
Metodologie per la ricerca qualitativa nelle life sciences
Luca Melis, Alessandro Gallo
ISBN 978-88-6756-665-5
A cura di:
Luca Melis, Alessandro Gallo
Prefazione XI
Introduzione XV
1 Consenso ed expert opinion come fonti del lavoro scientifico 1
1.1 Cosa si deve intendere per consenso 2
1.2 L’esperto come fonte 3
1.3 Panel di esperti: un razionale 4
1.4 Verso un modello del consenso 6
2 Come funziona e come far funzionare un expert group 11
2.1 I modelli della comunicazione 12
2.2 Le dinamiche del gruppo 13
2.3 La gestione di un gruppo 18
2.4 I ruoli nel gruppo 23
3 Tecniche per l’interazione strutturata negli expert groups 25
3.1 Le metodologie principali 26
3.2 Il metodo Delphi 27
3.2.1 Descrizione del metodo 27
3.2.2 Gli attori 30
3.2.3 Le fasi di una analisi Delphi 31
3.3 La Nominal Group Technique 42
3.3.1 Descrizione del metodo 42
3.3.2 Il setting 43
3.3.3 Le fasi di un NGT 44
3.4 Il Metaplan 49
3.4.1 Descrizione del metodo 49
3.4.2 Il setting 52
3.4.3 Le fasi di un workshop Metaplan 55
4 L’applicazione dei metodi in concreto 63
4.1 La preparazione e gestione dei setting 64
4.1.1 L’organizzazione di un expert meeting in presenza 64
IX
4.1.2 L’organizzazione di un expert meeting in remoto 67
4.1.3 L’organizzazione di una survey 71
4.2 Il passaggio dai dati ai risultati 73
4.2.1 La elaborazione dei dati quantitativi 73
4.2.2 La valorizzazione dei dati qualitativi 82
X
Prefazione
Gilberto Corbellini
XI
Prefazione
National Institutes of Health, attivo dal 1977 al 2013, che ha fornito le coor-
dinate metodologiche per capire quali sono i modi migliori e quelli peggio-
ri per preparare e organizzare i panel di esperti, e per comunicare i risulta-
ti delle discussioni di consenso.
La ricerca scientifica non è una attività che mira politicamente al con-
senso. Anzi. Ricordiamo che Max Planck pensava che il consenso tra gli
scienziati fosse un ostacolo all’innovazione teorica. La scienza sarà anche
un’impresa sociale, come si usa dire, ma questo è un truismo. C’è forse
qualche attività umana che non si inserisca all’interno di una impresa so-
ciale? Di fatto, quando siamo intellettualmente onesti, insegniamo ai nostri
studenti a dubitare di quello che diciamo loro (o meglio, come dubitare), e
a non prender per vero quello che dice il primo che arriva, anche se ha
appena vinto il premio Nobel. La scienza si sviluppa o avanza attraverso la
critica, il dissenso, la competizione tra singoli o gruppi di scienziati, e in un
modo del tutto non sovraordinato, ma regolato o canalizzato; accade attra-
verso la selezione delle teorie, delle spiegazioni e delle innovazioni che me-
glio corrispondono alla realtà, o che sono funzionali alla soluzione di pro-
blemi. Il consenso non è, quindi, per la scienza, ma per le scienze applicate,
per dirimere controversie pratiche.
I consensi e le opinioni esperte sono conoscenze applicabili, ricavate da
studi più o meno controllati e quindi già scientificamente filtrati. Expert
opinion e expert consensus, di primo acchito, sembrano locuzioni ossimo-
riche. Cadono nella trappola semantica coloro che negano valore oggettivo
ai documenti licenziati sulla base di metodologie che cercano di estrarre
dal pensiero degli esperti le conoscenze più validate, evitando l’interferen-
za di quei bias soggettivi di cui gli esperti possono essere vittime in modi
peggiori dei non esperti, per integrarle funzionalmente e adeguarle alla
varietà del mondo reale. Infatti i problemi ci sono, e nella raccolta e coor-
dinamento delle migliori conoscenze ed esperienze rispetto a un problema
occorre profilare adeguatamente la pluralità di metodologie in gioco e ag-
girare per esempio le trappole del groupthink.
Se si tratta di opinioni o di un consenso, dicono talvolta i critici, perché
mai si dovrebbe credere ad affermazioni che non hanno uno statuto scien-
tifico, in quanto validato attraverso la sottomissione di un paper al processo
di peer review e a tentativi di falsificazione da parte della comunità a valle
della pubblicazione? Ovvero, cosa mi dice che il consenso non sia stato
raggiunto su basi politiche più che scientifiche? In effetti, la ragione per cui
servono pubblicazioni come questa che avete in mano, dove si discute la
teoria della costruzione del consenso esperto e si forniscono anche le map-
pe per organizzarlo, è che un consensus document è poco credibile se è
stato il prodotto di un fine settimana di discussioni tra amici o colleghi in
un meraviglioso luogo di villeggiatura, senza trasparenza nella selezione
degli studi in base a specifici standard di prova, senza la selezione degli
XII
Prefazione
XIII
XIV
Introduzione
eu/media/602866/160721-efpia-code.pdf
XV
Introduzione
XVI
Introduzione
XVII
CAPITOLO
1
Consenso ed expert
opinion come fonti
del lavoro scientifico
A cura di Luca Melis
nary/english/consensus
Kea B, Sun BC. Consensus development for healthcare professionals. Intern Emerg Med.
4
2015 Apr;10(3):373-83.
Le metodiche di condivisione dell’opinione sono utilizzate frequentemente anche in altri
5
tà degli scienziati si è riferita, in modo più o meno implicito, nelle diverse epoche storiche,
vedi Tagliagambe S. L’epistemologia contemporanea. Editori riuniti; 1991.
2
Capitolo 1 Consenso ed expert opinion come fonti del lavoro scientifico
ne latina “cum”, ossia “con”. Laddove l’evidenza trae forza nel suo provenire
“da” qualcosa, il consenso trae la sua forza dal “con”, dal gruppo di persone
che aderiscono a una idea, un concetto, un modo di agire.
Parrebbe un razionale piuttosto debole: che rilevanza può mai avere
l’accordo intersoggettivo, di fronte alla possibilità di avere una prova ogget-
tiva8? Ma è proprio questo il punto: non sempre disponiamo di prove og-
gettive. E non sempre le prove oggettive si presentano in un modo univoco,
chiaro quanto basta per derivarne indicazioni per la nostra condotta.
Ricorrere al consenso, alla intersoggettività, è quel che facciamo quan-
do non disponiamo di prove oggettive. E se il consenso di cui ci dotiamo è
un consenso tra persone dotate di profonda competenza in una branca del
sapere, allora non siamo in presenza di semplici opinioni, ma di expert
opinions.
La filosofia e più recentemente la fisica hanno da tempo fornito a tutti noi ottimi motivi per
8
diffidare del concetto di oggettività, tuttavia non è questa la sede per approfondire questo
tipo di dissertazione, per quanto importante.
3
Metodologie per la ricerca qualitativa nelle life sciences
John of Salisbury. The Metalogicon: A Twelfth-century Defense of the Verbal and Logical
9
4
Capitolo 1 Consenso ed expert opinion come fonti del lavoro scientifico
sentimenti, sia a livello conscio che inconscio, tra due persone o “soggetti”, facilitate dall’em-
patia. Cooper-White, Intersubjectivity. In: Leeming D.A. Encyclopedia of Psychology and
Religion. 2014, Springer
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Metodologie per la ricerca qualitativa nelle life sciences
6
Capitolo 1 Consenso ed expert opinion come fonti del lavoro scientifico
Editore; 1997
Popper K. I due problemi fondamentali della teoria della conoscenza. Il Saggiatore; 1997
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7
Metodologie per la ricerca qualitativa nelle life sciences
Berger PL, Luckmann T, Sofri Peretti A. La realtà come costruzione sociale. Bologna: Il
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8
Capitolo 1 Consenso ed expert opinion come fonti del lavoro scientifico
Diamond J. Il terzo scimpanzé. Ascesa e caduta del primate homo sapiens. Torino:Bollati
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