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PSICOLOGIA
POSITIVA
TEORIE E
BEST PRACTICES
PER IL BENESSERE
PSICOLOGICO
Ai miei genitori.
Mi hanno insegnato come sia la felicità.
Il presente libro è accreditato come Autoapprendimento FAD con riconoscimento
ECM per psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi e tecnici della
riabilitazione psichiatrica, solo attraverso apposita registrazione al sito
www.ebookecm.it
COLLANA EBOOKECM
EBOOK PER L’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA © 2021
ISBN: 9788831253321
INDICE
PRESENTAZIONE
ALL’ALBA DI UN NUOVO CAMBIAMENTO 6
Capitolo 1
LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA 10
1.1 Da Seneca ai giorni nostri: il Sacro Graal della felicità 10
1.2 “Stop the madness”, ovvero dal deficit alla risorsa secondo la psicologia
positiva 16
1.3 Il cervello è salutogenico? Il nocciolo della questione 24
1.4 Neurobiologia dell’ottimismo: la felicità è una questione di cervello 30
1.5 Andrà davvero tutto bene? Il relativismo della psicologia positiva 37
Capitolo 2
DALLA TEORIA ALLA PRATICA:
APPLICAZIONE IN AMBITO CLINICO-SANITARIO 41
2.1 Il benessere psicologico 41
2.2 Linee guida per un’etica della felicità 46
2.3 Oltre il trauma: il valore della speranza 54
2.4 Mens sana in corpore sano: la connessione tra benessere psicologico e salute 60
Capitolo 3
FORMARE ALLA FELICITÀ 68
3.1 Promuovere il benessere giovanile 68
3.2 Approccio positivo a scuola: come insegnare il benessere 71
3.3 Percezione della felicità nei giovani 86
3.4 Strategie di coping per la transizione verso l’età adulta 89
Capitolo 4
LE IMPRESE FELICI. LA PSICOLOGIA POSITIVA NEL CONTESTO
ORGANIZZATIVO 93
4.1 Il Positive Organizational Behavior: il contributo della PP al benessere
organizzativo 93
4.2 Il coinvolgimento del lavoratore nella costruzione di senso 99
4.3 Il Positive Coaching 109
CONCLUSIONI 117
SITOGRAFIA 162
PRESENTAZIONE
ALL’ALBA DI UN NUOVO CAMBIAMENTO
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PSICOLOGIA POSITIVA
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CAPITOLO 1
LA VIA DELLA FELICITÀ.
NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
Per secoli filosofi e psicologi sono rimasti affascinati dalla ricerca della
buona vita e dalle modalità per poterla raggiungere (Guigon, 1999; Russell,
1945). Tale desiderio di conoscenza affonda le sue radici nelle teorie di
Aristippo (435-366 a.C.) il quale sosteneva la necessità della gratificazio-
ne sensoriale immediata. Successivamente anche Epicuro (342-270 a.C.)
riconobbe come obbligo morale dell’uomo l’esperienza del piacere. Per i
filosofi greci il dibattito si snoda principalmente su quale sia il rapporto
tra la componente materiale e quella spirituale e quali forme esso possa
assumere. Se per Socrate solo chi è onesto e buono può essere felice, per
Platone il concetto va oltre ogni aspettativa: l’espressione della virtù è un
passepartout per la vita ultraterrena. È con Aristotele e con la sua Etica Ni-
comachea (cfr. A. Roncoroni, 2007) che si conosce come la felicità sia quel-
la della vita contemplativa, lontana dal possesso e dai beni esteriori frutto
del facile edonismo. Ogni autore, dunque, tenta di far emergere la propria
idea di buona vita per sottrazione, ovvero escludendo di volta in volta dal
panorama umano ciò che non è felicità e allontanando i fantasmi fasulli
del piacere terreno. Per Seneca (Epistulae ad Lucilium 59, 15) infatti:
“Tutti mirano alla vera gioia, ma da dove possano conseguire una gio-
ia durevole e grande, lo ignorano; uno pensa di ricavarla dai festini e
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1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
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1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
– autonomia
– crescita personale
– accettazione di sé
– scopo della vita
– padronanza
– relazioni positive
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1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
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1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
– le emozioni positive
– le caratteristiche positive, come le virtù personali e i punti di forza
– le istituzioni positive come la scuola, la democrazia e la famiglia.
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PSICOLOGIA POSITIVA
1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
Sono noti infatti gli studi sulla helplessness di Martin Seligman (1990) e sui
fattori di rischio che portano gli individui ad abbandonare i propri pro-
getti e a sviluppare sentimenti di impotenza, depressione e frustrazione; a
questi però lo studioso ha successivamente abbinato un quesito: perché ci
sono persone che, nelle stesse condizioni, riescono ugualmente a superare
gli ostacoli e portare a termine il compito?
Dopo la Seconda guerra mondiale, l’interesse della ricerca si è focaliz-
zato principalmente sulla sofferenza e sui disturbi mentali a supporto dei
veterani di rientro dai campi di battaglia, creando così le condizioni per la
nascita di un modello medico improntato più sulla cura che sulla preven-
zione (Seligman, 2000). Per molti decenni tuttavia questo modello non
ha permesso di identificare i tamponi distali nei punti di forza personali
e sociali che permettessero di condurre una vita degna di essere vissuta
(Seligman, 1990).
Lo scopo della psicologia positiva non è quello di rimuovere gli aspetti
negativi della vita ma di riconoscere pienamente l’esistenza della sofferen-
za umana, dei sistemi e delle istituzioni disfunzionali. La ricerca ha infatti
dimostrato come le valutazioni degli eventi negativi abbinati ad un’analisi
razionale delle proprie capacità aiuti a mediare l’effettiva esperienza di
angoscia (Folkman & Lazarus, 1988).
Si è dunque inconsapevolmente portati a guardare sempre al lato oscu-
ro della luna? In un certo qual modo la risposta è sì.
In una revisione del panorama scientifico Baumeister et al. (2001)
hanno documentato come gli eventi negativi abbiano un impatto maggio-
re sulle persone e tali informazioni vengano elaborate più accuratamente
di quelle positive.
Questo meccanismo di vigilanza automatica agli stimoli negativi (Prat-
to & John, 1991) è il risultato di un processo adattivo dell’evoluzione
umana, necessario a riconoscere le minacce potenziali rispetto alle ricom-
pense, per preservare la sopravvivenza e la riproduzione. Cosmides & To-
oby (1992) hanno infatti dimostrato come le persone siano maggiormente
capaci di rilevare individui che violano i contratti sociali (come i truffato-
ri) ma non ci sono abbastanza prove per il contrario (quando incontrano
altruisti, per esempio). Le informazioni negative hanno a tutti gli effetti
il primato perché violano le nostre aspettative (Olson et al., 1996) a tal
punto da aver 3,2 eventi positivi per ogni negativo (Gable, 2000).
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1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
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1. LA VIA DELLA FELICITÀ. NASCITA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
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