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LA MEDICINA
DEI PICCOLI MAMMIFERI
CONIGLIO, FURETTO, CAVIA PERUVIANA, CINCILLÀ,
DEGU DEL CILE, CRICETO, GERBILLO DELLA MONGOLIA,
TOPO, RATTO, PETAURO, RICCIO AFRICANO
Il presente libro è accreditato come Autoapprendimento FAD con riconoscimento ECM
per tutte le professioni, solo attraverso apposita registrazione al sito www.ebookecm.it
COLLANA EBOOKECM
EBOOK PER L’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA © 2022
ISBN: 9788831253475
INDICE
INTRODUZIONE 9
PARTE 1: IL CONIGLIO
Capitolo 1
L’EVOLUZIONE E LA DOMESTICAZIONE 12
Capitolo 2
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA 15
2.1 La classificazione 15
2.2 Il tegumento 16
2.3 Le orecchie, la testa e il collo 17
2.4 Gli occhi 18
2.5 Il sistema scheletrico 20
2.6 L’apparato cardio-circolatorio 22
2.7 Il sistema immunitario 24
2.8 Il sistema respiratorio 24
2.9 L’apparato digerente 25
2.10 L’apparato urinario 38
2.11 L’apparato riproduttore 41
2.12 Il sistema endocrino 46
Capitolo 3
LA COMUNICAZIONE DEL CONIGLIO
E IL COMPORTAMENTO. COSA È NECESSARIO CONOSCERE 47
3.1 La comunicazione 47
3.2 I segnali di stress 49
3.3 La socialità 49
3.4 Il comportamento alimentare 50
3.5 I comportamenti eliminatori 51
3.6 Il grooming 51
3.7 Il sonno 52
3.8 Il gioco 52
3.9 I comportamenti associati al dolore 53
Capitolo 4
L’ALIMENTAZIONE DEL CONIGLIO 55
4.1 L’alimentazione in ambito domestico 55
4.2 Piante ornamentali 58
4.3 L’acqua 60
Capitolo 5
LA VISITA CLINICA E LE PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI 61
5.1 La visita clinica 63
5.2 Esame delle feci 64
5.3 Patologie infettive e parassitarie 65
5.4 Le patologie cutanee 75
5.5 Le patologie respiratorie e toraciche 88
5.6 Patologie cardiache 94
5.7 Le patologie oftalmiche 97
5.8 Patologie dell’apparato digerente 104
5.9 Le patologie dell’apparato urinario 124
5.10 Le patologie dell’apparato riproduttore maschile 129
5.11 Le patologie dell’apparato riproduttore femminile 131
5.12 Le patologie neurologiche 134
5.13 Le patologie muscoloscheletriche 139
5.14 Le patologie endocrine 142
PARTE 2: IL FURETTO
Capitolo 1
L’EVOLUZIONE E LA DOMESTICAZIONE 145
Capitolo 2
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA 147
2.1 La classificazione 147
2.2 Il tegumento 148
2.3 Le orecchie, la testa e il collo 151
2.4 Il sistema scheletrico 152
2.5 L’apparato cardio-circolatorio e respiratorio 153
2.6 L’apparato digerente 153
2.7 Milza 156
2.8 L’apparato urinario 156
2.9 Ghiandole surrenali 156
2.10 L’apparato riproduttore 157
2.11 Gli organi di senso 160
Capitolo 3
LA COMUNICAZIONE DEL FURETTO
E IL COMPORTAMENTO. COSA È NECESSARIO CONOSCERE 163
3.1 Comunicazione olfattiva 163
3.2 Le vocalizzazioni 164
3.3 Comunicazione visiva 165
3.4 Attività locomotoria 165
3.5 Attività di eliminazione 166
3.6 Comportamento riproduttivo 167
3.7 Comportamenti sociali e antisociali 168
3.8 Il grooming 169
3.9 Il comportamento predatorio 170
3.10 L’esplorazione 170
3.11 Il gioco 170
3.12 L’arricchimento ambientale 171
3.13 I comportamenti iperreattivi e le morsicature 172
3.14 Il sonno 174
3.15 Anomalie del comportamento e implicazioni mediche 175
3.16 Anomalie del comportamento e dolore 176
Capitolo 4
L’ALIMENTAZIONE 177
4.1 Alimentazione fresca e BARF per il furetto, una sfida possibile? 180
Capitolo 5
COME OSPITARLI 184
5.1 La zona per il sonno 184
5.2 La zona per cibo e acqua 185
5.3 La zona “toilette” 185
5.4 La zona “ludica” 185
5.5 All’aperto 186
5.6 La convivenza con altri animali 187
Capitolo 6
LA VISITA CLINICA E LE PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI 188
6.1 Prelievi ematici 190
6.2 Le malattie infettive 191
6.3 Patologie dell’apparato digerente 199
6.4 Patologie cardiovascolari 205
6.5 Patologie respiratorie 208
6.6 Patologie dell’apparato urinario 210
6.7 Patologie dell’apparato genitale 214
6.8 Patologie neurologiche e muscoloscheletriche 215
6.9 Patologie neoplastiche 216
6.10 Le patologie endocrine 220
6.11 Patologie autoimmuni 229
6.12 Patologie spleniche 230
Capitolo 1
LA CAVIA PERUVIANA (CAVIA PORCELLUS) 234
1.1 L’evoluzione e la domesticazione 234
1.2 Cenni di anatomia, fisiologia e comportamento 236
1.3 La riproduzione 239
1.4 Come ospitarle 241
1.5 Alimentazione 242
1.6 Visita clinica 243
1.7 Le patologie più frequenti 244
1.8 Patologie respiratorie 247
1.9 Patologie dell’occhio 248
1.10 Patologie urinarie 248
1.11 Patologie dell’apparato genitale 249
1.12 Patologie dermatologiche 251
1.13 Patologie del sistema muscolo-scheletrico 252
1.14 Patologie neurologiche 253
1.15 Patologie endocrine 254
Capitolo 2
IL CINCILLA (CHINCHILLA LANIGER) 255
2.1 L’evoluzione e la domesticazione 255
2.2 Cenni di anatomia, fisiologia e comportamento 256
2.3 Come ospitarli 260
2.4 Alimentazione 261
2.5 Visita clinica 262
2.6 Le patologie più frequenti 263
Capitolo 3
IL DEGU DEL CILE (OCTODON DEGUS) 267
3.1 Cenni di anatomia, fisiologia e comportamento 267
3.2 La riproduzione 269
3.3 Come ospitarli 270
3.4 Alimentazione 270
Capitolo 4
GERBILLO DELLA MONGOLIA (MERIONES UNGUICULATUS) 273
4.1 Cenni di anatomia, fisiologia e comportamento 274
4.2 Come ospitarli 275
4.3 Alimentazione 275
4.4 Riproduzione 276
4.5 Visita clinica e prelievi 277
4.6 Patologie più frequenti 277
Capitolo 5
CRICETI 279
5.1 Criceto dorato (Mesocricetus auratus) 279
5.2 Criceto russo (Phodopus campbelli) 282
5.3 Criceto di Roborowsky (Phodopus roborowksii) 284
5.4 Le patologie più frequenti 286
Capitolo 6
TOPO (MUS MUSCULUS) 288
6.1 Come ospitarli 289
6.2 Alimentazione 289
6.3 Riproduzione 290
6.4 Le patologie più frequenti 291
Capitolo 7
RATTO (RATTUS NORVEGICUS) 293
7.1 Come ospitarli 294
7.2 Alimentazione 295
7.3 Riproduzione 295
7.4 Le patologie più frequenti 296
Capitolo 8
IL PETAURO DELLO ZUCCHERO (PETAURUS BREVICEPS) 298
8.1 Cenni di anatomia e fisiologia 299
8.2 Riproduzione 300
8.3 Cenni di comportamento 301
8.4 Come ospitarli 302
8.5 Alimentazione 303
8.6 Visita clinica 306
8.7 Le patologie più frequenti 307
Capitolo 9
IL RICCIO AFRICANO (ATELERIX ALBIVENTRIS) 312
9.1 Cenni di anatomia e fisiologia 314
9.2 Riproduzione 316
9.3 Cenni di comportamento 316
9.4 Come ospitarli 317
9.5 Alimentazione 320
9.6 Visita clinica 322
9.7 Le patologie più frequenti 323
CONCLUSIONI 329
INTRODUZIONE
9
indice
le nozioni pratiche utili per condurre al meglio una visita clinica e rispon-
dere con competenza e chiarezza alle domande dei famigliari.
Anche solo in attesa della collega o del collega con maggiore esperienza!
Buona lettura dunque e buon viaggio alla scoperta dei Piccoli mam-
miferi!
10
indice
PARTE 1: IL CONIGLIO
indice
CAPITOLO 1
L’EVOLUZIONE E LA DOMESTICAZIONE
1
Rabbit genome analysis reveals a polygenic basis for phenotypic change during domestication”
M.Carneiro et al., Science vol.345 2014
12
indice
più con lo sviluppo del sistema nervoso e le cui conseguenze più evidenti
sono la maggior mansuetudine, la possibilità di confinamento e la capaci-
tà di sviluppare legami con la nostra specie.
I conigli non sono roditori ma lagomorfi come la lepre e il pica, dif-
fuso in Nord America, Europa ed Asia, che assomiglia moltissimo ad una
famosa icona della cultura giapponese, il Pokémon Pikachu.
E a proposito di icone e di simboli, difficile non pensare al White Rab-
bit, il Bianconiglio al quale Lewis Carroll diede vita per condurre Alice nel
suo Paese delle Meraviglie e che Walt Disney ha trasformato nell’indimen-
ticabile personaggio animato.
Anche perché in epoca Vittoriana il coniglio era molto diffuso come
animale da compagnia e per questo motivo ha dato vita a personaggi let-
terari molto famosi.
In realtà il coniglio (e la lepre, con la quale viene accumunato nella tra-
dizione popolare) ha un ruolo di rilievo in molte tradizioni, in particolare
come simbolo di fertilità e rinascita, dall’accezione lunare in connessione
con la Terra e con il potere fecondante dell’acqua, in un cerchio senza fine
di rinascita, di vita dopo la morte.
Per gli antichi Egizi la lepre era uno degli aspetti del dio Osiride, per i
Greci animale sacro alla dea Afrodite e secondo Plinio il Giovane cibarsi
della carne di questo animale avrebbe combattuto la sterilità femminile.
Per le popolazioni celtiche l’animale era sacro alla dea della Vittoria e
le divinità lunari sono spesso rappresentate accanto a lepri.
Per gli Aztechi invece le divinità scaraventavano conigli sulla Luna e
apparivano come macchie scure, un gesto legato all’adulterio commesso
dal fratello maggiore del Sole con Thot, la Luna, anche in questo caso
dunque immagine con una forte connotazione sessuale.
Per i Maya un coniglio rese grandi servigi alla dea Luna in pericolo, e
per questo divenne eroe: salvare la Luna equivale a salvaguardare la cicli-
cità della vita e della morte e quindi di conseguenza ogni essere vivente.
Per i Nativi americani invece era fatto divieto ai guerrieri di nutrirsi
di carne di coniglio, per la convinzione che potessero assumerne alcune
caratteristiche, la pavidità ad esempio, mentre utilizzarne la pelle per gli
archi avrebbe garantito rapidità e agilità.
Era anche simbolo di amore per i Lakota e proprio la danza chiamata “del
coniglio” era l’unica a cui donne e uomini potevano partecipare insieme.
13
indice
14
indice
CAPITOLO 2
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
2.1 LA CLASSIFICAZIONE
Classe Mammiferi
Ordine Lagomorfi
Famiglia Leporidi
Genere Oryctolagus
Specie Oryctolagus cuniculus
15
indice
2.2 IL TEGUMENTO
16
indice
2.2.1 LA MUTA
17
indice
I conigli hanno occhi grandi, in posizione laterale, adatti alle loro abi-
tudini crepuscolari o notturne e la sensibilità alla luce supera la nostra di
circa otto volte.
Sembrano distinguere molto bene il verde e il blu al crepuscolo.
La cornea rappresenta più del 30% della superficie del globo oculare.
La pupilla è verticale, di forma ovale. Diviene circolare in condizioni
di massima dilatazione.
Il cristallino è grande, con un corpo ciliato poco sviluppato che non
consente grande capacità di accomodamento.
La retina ha un pattern vascolare merangiotico.
Il nervo ottico è centrale e non c’è tappeto lucido.
Il loro campo visivo è in media di 190°, riescono a vedere in tutte le dire-
zioni senza muovere la testa, solo davanti al naso hanno un punto cieco e pro-
prio per questo quando afferrano il cibo utilizzano il tatto attraverso le labbra.
Grazie al movimento della testa e degli occhi sono in grado di vedere
a 360° ciò che li circonda.
Ammiccano una volta ogni cinque o sei minuti e una terza palpebra
che può coprire per due terzi l’occhio durante il sonno o l’anestesia, altri-
menti è visibile solo applicando una pressione sul globo oculare.
La palpebra superiore è più sottile e meno sviluppata rispetto all’infe-
riore ma ha ciglia più lunghe.
L’orbita è circolare e costituita da osso, tranne il bordo inferiore che è
coperto dai muscoli della masticazione.
I muscoli extraoculari sono retti ed obliqui.
L’arteria mascellare interna entra nell’orbita e dà origine all’arteria of-
talmica esterna. L’anastomosi con il ramo interno consente l’irrorazione
dei muscoli extraoculari.
Un esteso seno venoso infraorbitale è adibito al drenaggio e va approc-
ciato con molta cautela per evitare gravi emorragie in sede di chirurgia
oftalmica.
2.4.1 IL SISTEMA LACRIMALE
18
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lacrimale. Valori normali allo Shirmer test sono intorno a 5 mm/min con
una media di 2.96.
La ghiandola lacrimale
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20
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Il tarso ha sei ossa, disposte su tre fila: le due ossa più grandi sono
prossimali, un osso costituisce la fila mediana mentre le ultime tre sono
distali.
I metatarsi sono sviluppati, tranne il primo che è rudimentale. Le
quattro dita posteriori hanno tre falangi.
Le unghie non sono retrattili.
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24
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25
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26
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Si tratta di denti ipsodonti, a radice aperta, la cui parte emersa viene de-
finita corona clinica e la porzione restante corona di riserva o radice clinica.
L’apice della radice presenta un forame che comunica con la cavità
dentale, che contiene la polpa o tessuto germinativo.
La superficie esterna dei denti è coperta di smalto.
I molariformi una lamina di smalto forma una piega sagittale piena di
cemento, pertanto la cavità dentale è doppia.
Tra gli incisivi e i premolari non ci sono canini ma una zona priva di
denti, il diastema.
Una plica della guancia, ricoperta di pelo, si inserisce in questo spazio
separando di fatto gli incisivi dal cavo oro-faringeo.
Come in tutti i lagomorfi hanno tre paia di incisivi, due superiori e
una inferiore.
I superiori secondari sono rudimentali (peg teeth) e si trovano esatta-
mente dietro i due incisivi principali.
A riposo l’apice degli incisivi inferiori poggia esattamente tra i superio-
ri principali e quelli secondari (Fig. 6), che nella foto appaiono particolar-
mente in evidenza e di lunghezza superiore al normale.
27
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28
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2.9.3 LA MASTICAZIONE
Nota: I muscoli del coniglio sono rosa pallido e non rosso scuro come
in altri animali. Per questo motivo, oltre alla presenza di scarso tessuto
sottocutaneo nella linea centrale dell’addome, la linea alba non è sem-
29
indice
30
indice
2
Deydrated Alfalfa and Fresh Grass Supply in Young Rabbits: Effect on Performance and Caecal Micro-
biota Biodiversity.
3
Batteri (tra cui una bassa concentrazione di Escherichia coli e Clostridi), protozoi ciliati e lieviti.
31
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32
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2.9.10 IL CECO
33