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DIALOGHI AL CIRSP
Rivista del Centro Italiano di Ricerche e Studi in Psicoanalisi
Vol. 2
DIRETTRICE
Silvia Elena Leguizamón (Bologna – Italia)
SEGRETARIA
Meri Rizzi (Fidenza – Italia)
COMITATO DI REDAZIONE
Sabrina Bartolini (Cesena – Italia)
Lucia Bossi (Longiano – Italia)
Annarita Fittini (Bologna – Italia)
Barbara Zanchi (Bologna – Italia)
COMITATO ESTERNO
Telma Barros Cavalcanti (Recife – Brasile)
Stella Maris Cutain (Buenos Aires – Argentina)
Marta Beatriz Dávila (Buenos Aires – Argentina)
Liliana De Nicola (Buenos Aires – Argentina)
Norberto Marucco (Buenos Aires – Argentina)
Liliana María Revuelta (Buenos Aires – Argentina)
Raúl Tebaldi (Buenos Aires – Argentina)
COLLANA EBOOKECM
EBOOK PER L’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA © 2022
ISBN: 9788831253611
INDICE
INTRODUZIONE 13
ADULTICIDIO 107
1. Introduzione 107
2. Sviluppo 111
3. Alcune riflessioni 113
4. Conclusioni 116
Riferimenti bibliografici 122
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SOCIETÀ E LE DIVERSE FORME DELLA VOLENZA. LE NUOVE CLINICHE NELLA PRATICA PSICOANALITICA ODIERNA
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società aveva già perso i suoi vecchi valori, senza che ce ne rendessi-
mo conto, per convertirci e convertirla al consumismo, ignorando la
sofferenza psichica e i legami sociali. Società e cultura condizionano la
strutturazione psichica tramite la madre e la famiglia come portavoce.
Ma cosa accade quando le figure di riferimento sbiadiscono, sono di
poco sostegno e lasciano i figli in balia di una società inconsistente?
La cultura, mondo esterno per la psicoanalisi, è il prodotto della vo-
lontà dell’insieme che inconsapevolmente si schiera verso certi aspetti
della vita creando tendenze, che la nostra modalità attuale capitalista
coglie per trasformarle in consumo, grandi macchinari di ricerca dati,
la famosa big data prevalentemente al servizio del consumo.
Un obiettivo riduttivo alla luce della opera di Orwell, 1984. Non
faccio sociologia né antropologia, però come psicoanalista non posso
ignorare che una società dedicata alle esigenze consumistiche distrae i
singoli individui dai loro compiti relazionali, di legame e dagli affetti.
Obiettivi fattuali superano quelli affettivi, sotto lo sguardo e il consen-
so della maggioranza.
Allora i nostri pazienti non sentono come naturali la funzione ge-
nitoriale e familiare, i compromessi e la responsabilità nei confronti
dei cari, anche se ripetono che darebbero la vita per loro: non è così,
prima ci sono il successo e i soldi. La clinica ci confronta ogni giorno
con la difficoltà di parlare di regole di comportamento sociale, respon-
sabilità verso il prossimo, educazione dei figli, rispetto nella coppia,
convivenza a scuola: non si può nemmeno accennare all’equilibrio tra
sacrifici e piacere.
Parametri una volta condivisi che non sono più regole di convi-
venza, basi dalle quali prendere lo spunto per parlare con i pazienti
della sofferenza famigliare, lavorativa e sociale. Questi tempi sfidano
l’ascolto del nuovo, il setting flessibile e il controtransfert immagina-
tivo dell’analista.
“Performance” è la parola d’ordine legata al successo, perciò frustra-
zione sarebbe il suo contrario di fronte all’insuccesso. Amore, legame
e comunità non sono più parte di un linguaggio condiviso nei tempi
postmoderni, anche se a volte esisteva la fallace illusione che ci fossero
ancora. E tutto ciò si è fatto sentire, prepotentemente e con grande
potenza, nello svolgimento della “vicenda” pandemica.
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INTRODUZIONE
Nel terzo lavoro Telma Barros Cavalcanti fa uso della “Leggenda del
“Mulo senza testa”. Storia di una “Eredità”” per allargare il campo ana-
litico e svolgere la sua funzione all’interno della seduta. Telma ci rac-
conta come nella legenda, nel racconto o nella storia raccontata dalla
paziente durante la sua analisi, possiamo vedere come le dimensioni
del tempo, la realtà e l’immaginario, transitano durante il racconto
delle storie, stabilendo ripetizioni che esigono delle elaborazioni. Ogni
epoca crea i propri simboli e significati per rendere possibile all’indi-
viduo forme di convivenza con lo “sconosciuto”, il “non-detto”, il “rin-
negato”, il” proibito”, il “traumatico”, lo “scisso”. Registri del carattere
personale e i racconti ricordati convivono qui con le produzioni delle
espressioni culturali.
Nel quarto lavoro Sonia Todaro ci porta “Caso clinico di Maria, una
bambina sull’orlo del crollo”. racconta la sua esperienza di un lavoro in
equipe, nel servizio pubblico de neuropsichiatria. La conoscenza del
fratello arrivato in precedenza, danno delle caratteristiche particolare
al lavoro svolto sempre con uno stampo psicoanalitico che permette di
pensare nelle modalità della Psicoanalisi Contemporanea.
Nel quinto lavoro Laura Marchesina fa il “Commento al caso di Sonia
Todaro” e ci fa riflettere sul lavoro svolto in una istituzione. Sul caso in
particolare dell’identificazioni di Maria, il rapporto simbiotico prima-
rio e diversi contributi che arricchiscono il percorso clinico.
Nella “Quarta Parte: La migrazione, da ieri a oggi” mettiamo insie-
me passato e presente, quattro lavori che ci raccontano vicende migra-
torie in tempi e luoghi diversi, viste da un e l’altro lato del fenome-
no, in differenti modalità; sempre nell’ambito clinico, arricchendo lo
sguardo sulla tematica.
Nel primo articolo Nila Parente parla di “Un legame speciale per il
figlio di immigrati: i “paesani””. Lei concentra la sua attenzione sulla
costruzione dell’identità dei figli di immigranti, dalla sponda latino-
americana dell’Atlantico. Il legame sociale con i conterranei dei loro
genitori è di fondamentale importanza nella scrittura di un testo che
lega le generazioni e trasmette un’eredità. La rete delle identificazioni
che strutturano la soggettività è alimentata dai legami con i genitori
e il loro nucleo sociale d’origine, che è il figlio stabilisce con la terra
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INTRODUZIONE
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PARTE I
METAPSICOLOGIA E TECNICA
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1. INTRODUZIONE
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3. Può essere opportuno a questo punto fare il seguente chiarimento. Quando si parla
del pulsionale e della rappresentazione, si rimanda il pulsionale ad un concetto che
si trova al limite somatopsichico. Nell’opera freudiana il primo concetto di pulsione
è un concetto limite tra il corpo e la psiche. Sebbene questo concetto si vada “psi-
chizzando”, la sua origine continua, tuttavia, ad essere nel corpo. E’ soltanto con la
seconda topica che Freud (1923) introduce una svolta importante: la pulsione cessa
di essere collocata al confine somatopsichico per essere inserita nell’apparato psichi-
co nel concetto di “Es” come serbatoio pulsionale. Si deve sottolineare che quando si
pone la pulsione al limite somatopsichico si cade abitualmente in una specie di so-
lipsismo, nel quale l’attenzione dell’analista si concentra in modo quasi esclusivo nel
percorso della pulsione. Quando questa si “psichizza” rivela senza dubbio la presenza
dell’oggetto e delle sue pulsioni. Si potrebbe dire che l’oggetto comparve tardivamen-
te nell’opera freudiana, per cui non giunse a rivelarsi interamente la sua importante
partecipazione nella conformazione psichica del soggetto. Questo si sarebbe eviden-
ziato soltanto più tardi, nello sviluppo degli autori post-freudiani.
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