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VERSO L’ALIMENTAZIONE
IDEALE PER CANE E GATTO
INTRODUZIONE ALLE DIETE
INDUSTRIALE, CASALINGA E CRUDA
Il presente libro è accreditato come Autoapprendimento FAD con riconoscimento ECM
per tutte le professioni, solo attraverso apposita registrazione al sito www.ebookecm.it
COLLANA EBOOKECM
EBOOK PER L’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA © 2020
ISBN: 9788831253260
INDICE
INTRODUZIONE 5
Capitolo 1
ALIMENTAZIONE DEI PET FRA SOCIETÀ E CAMBIAMENTI CULTURALI 6
1.1 Il confronto con il web 8
1.2 Relazione con il cliente e aspetti emozionali legati alla nutrizione 9
Capitolo 2
ANATOMIA DEL DIGERENTE, FISIOLOGIA E COMPORTAMENTO
DELLA NUTRIZIONE 11
2.1 Domesticazione del cane e del gatto 11
2.2 Anatomia e fisiologia dell’apparato digerente di cane e gatto 13
2.3 I macronutrienti nell’alimentazione di cane e gatto 20
2.4 Comportamento alimentare: cosa dobbiamo sapere? 32
Capitolo 3
NUTRIZIONE INDUSTRIALE PER CANE E GATTO: STORIA E VALUTAZIONE
DEL PET FOOD 35
3.1 Definizione dell’industria del pet food e categorie di prodotti 35
3.2 Il mercato del pet food: circuiti di vendita e assortimento 36
3.3 Linee guida nutrizionali per il pet food 38
3.4 Quadro normativo europeo relativo al pet food in Europa 38
3.5 I vantaggi del pet food 40
3.6 Svantaggi e problematiche correlate con l’utilizzo di alimentazione industriale 41
Capitolo 4
MODELLI ALIMENTARI “ALTERNATIVI”: LA DIETA CASALINGA COTTA
E CRUDA 44
4.1 Dieta casalinga cotta 44
4.2 Dieta casalinga cruda: BARF e altri modelli alimentari 51
Capitolo 5
SCELTA DEL MODELLO DIETETICO MIGLIORE PER UN CANE O UN GATTO 58
5.1 Comparazione dei pro e contro: meglio industriale o dieta casalinga? 59
5.2 Pet food: a chi consigliarlo e a chi no 61
5.3 Dieta casalinga cotta e cruda: criteri per una valutazione sistemica 61
5.4 Includere la nutrizione nella valutazione del paziente: un punto di svolta nella
pratica clinica 62
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 64
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INTRODUZIONE
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CAPITOLO 1
ALIMENTAZIONE DEI PET
FRA SOCIETÀ E CAMBIAMENTI CULTURALI
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so solo per cani da caccia), brodo, verdure, latte e pane, sono solo alcune
delle molte ricette riportate con precisione nei testi antichi [2].
La vicinanza post-rivoluzione industriale, cambia però la relazione che
assume contorni nuovi: cani e gatti non sono (solo) più animali da lavoro,
ma di pura e semplice compagnia per grandi fette della popolazione [3].
Anche per via di questa nuova relazione e dei mezzi tecnici a disposizione,
nasce nel 1855 il primo alimento industriale formulato appositamente
per cani: un biscotto a base di farina di cereali, sangue bovino e polpa di
barbabietola, opera di un imprenditore inglese [2, 3]. Il prodotto fu un
successo, tanto che diverse società inglesi e poi statunitensi cominciarono
a sviluppare le loro ricette.
Durante la prima guerra mondiale, i Paesi partecipanti al conflitto
avevano dovuto perfezionare il processo di appertizzazione (sterilizzazione
in contenitore chiuso). Lo scopo era quello di produrre su grande scala ali-
menti in scatola da inviare alle truppe nei lunghi ed estenuanti periodi in
trincea. Per garantire la sopravvivenza dei soldati era necessario usare una
tecnologia che rendesse facile il trasporto di grandi quantità di alimento
deperibile e che ne allungasse i tempi di conservazione. Con quella stessa
tecnologia, nacque nel 1923 il primo alimento per cani in scatola [2].
Di pari passo con la tecnologia, nasce anche la scienza della nutrizio-
ne del cane e del gatto. Risale al 1960 il primo alimento completo per
cani, formulato in particolare per cuccioli [3]. Da quel momento negli
ultimi 50 anni l’industria di quello che chiamiamo pet food (alimenti
per animali domestici) è andata crescendo in modo esponenziale, miglio-
rando costantemente da un punto di vista tecnologico, fino ad arrivare a
coprire tutte le necessità degli animali di famiglia (o quasi!).
Assieme alla tecnologia degli alimenti, anche il rapporto con gli ani-
mali domestici è cambiato. Da animali da lavoro, cani e gatti sono diven-
tati dapprima animali da compagnia, fino ad essere considerati ad oggi,
almeno nel primo mondo, veri e propri membri della famiglia [4, 5].
Questo processo viene definito dai sociologi un processo di “paren-
tizzazione” (pet parenthood) [6]: è sempre più frequente trovare torte di
compleanno, pigiami, vestiti, cappotti e altri accessori per cani e gatti. Gli
animali domestici non sono più, quindi, solo un oggetto da coccolare, ma
sono veri e propri “figli pelosi”, con conseguenti ansie e senso di respon-
sabilità nei loro confronti [6].
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