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La Grande Via

Di Berrino e Fontana

Estratti del libro:

Parte prima – la via del cibo

-Legumi abbinati ai cereali. Effettivamente crema di porri e hummus di ceci sono un condimento eccellente
per una pasta, per le lasagne o altro ancora. Legumi utilizzati nelle cucine etniche nel mondo: fagioli,
cicerchie, fave, soia (solitamente sotto forma di prodotti fermentati: miso, natto, tempeh, o come latte o
tofu), soia rossa (fagioli azuki), soia verde (fagiolo mung) e le arachidi (ricche di grassi salutari).

-gli abitanti del nord africa desinavano ogni giorno principalmente con cous-cous (semola di grano duro),
ceci, lenticchie e un misto di verdure cotte nel tajine. In Palestina, il piatto nazionale è ancora la pita (pane
piatto lievitato, che ai tempi era prodotto con farina integrale di grano duro) farcita con hummus (purea di
ceci e tahina condita con olio di oliva, limone, aglio e spezie), i gustosi falafel e una fresca salsa a base di
pomodori e cetrioli. In Messico si consuma la tortilla di mais con fagioli neri, e in varie popolazioni africane
miglio e arachidi.

-per la prevenzione di diabete e tumori, utile anche la frutta a guscio: noci, nocciole, pinoli, mandorle,
pistacchi e castagne (queste ultime ridurrebbero la velocità di assorbimento del glucosio mediante
l’inibizione dell’enzima che digerisce gli amidi)

-consumo regolare di erbe selvatiche: erbe spontanee da campo, come per esempio ‘i denti di cane’
(tarassaco), i cappucci primaticci, la borragine, il crespigno, il cerfoglio, l’erba porcellana (portulaca), il
bonus henricus, l’erba silene….sono più ricche di sostanze protettive rispetto alle verdure coltivate, perché
devono difendersi da condizioni ambientali avverse.

-per contenere al massimo gli sbalzi della glicemia e dell’insulina nel sangue è opportuno limitare
l’assunzione di cibi ad alto carico glicemico (dato dalla sommatoria dei prodotti dell’indice glicemico degli
alimenti per la dimensione delle proporzioni consumate).

-la perdita di peso, ma soprattutto la riduzione della circonferenza vita, diminuiscono l’infiammazione
sistemica è un fatto certo. Tuttavia, alcuni preliminari dati scientifici suggeriscono che i cereali integrali, i
legumi, le verdure e la frutta, con poche eccezioni, contribuiscono a ridurre lo stato infiammatorio cronico.
Hanno particolari effetti antinfiammatori: l’orzo, i grani antichi non industrialmente raffinati e il riso
integrale, che contiene specifiche sostanze (assenti nel riso bianco).

-svolgono attività antinfiammatoria: le cipolle e le mele, la borragine, l’erba porcellana e altre erbe
selvatiche, i mirtilli e altri frutti di bosco, il melograno, le moci, i semi di zucca, sesamo e lino, le alghe, le
crocifere, i funghi shiitake, (lentinula edodes), i prodotti tradizionali della soia, i legumi, il tè verde, lo
zenzero, la curcuma e l’olio extravergine d’oliva.

-considerato che lo zucchero aggiunto ai cibi -sia saccarosio, fruttosio o sciroppo di glucosio e fruttosio-
contribuisce a causare ipertensione, resistenza insulinica, diabete mellito, obesità e infiammazione.

-la ragione della proibizione dello zucchero nei primi anni di vita si basa sulla conoscenza del fatto che
solitamente quello che il bambino ingerisce nel suo primo anno di vita diventerà un cibo amato anche in
seguito

-La matrice fibrosa della frutta rallenta l’assorbimento del glucosio. Meglio usare la frutta, quindi, per
dolcificare torte e biscotti, ma senza esagerare. Oggi il commercio offre una discreta varietà di dolci senza
zucchero aggiunto, ma è necessario studiare con attenzione le etichette. Più affidabile è la presenza di
succo di mela o succo d’uva concentrati. I malti, ottenuti dalla fermentazione dei cereali, hanno un indice
glicemico alto, ma presentano il vantaggio di non contenere fruttosio. Meglio mescolarli con grassi di buona
qualità, come creme di nocciola o mandorla, o tahina, che hanno l’effetto di ridurre la velocità di
assorbimento del glucosio, oppure con i legumi, come nel dolce di azuki giapponese.

-un altro grande problema della pasticceria industriale, e dei cibi industriali in genere, è la qualità dei grassi.
In molti prodotti da banco le margarine sono state sostituite con l’olio di palma, un grasso vegetale
prevalentemente saturo, quindi stabile nella lunga conservazione e nella cottura. L’olio di palma industriale
viene estratto con solventi chimici e decolorato, e nel processo di raffinazione, che avviene ad alta
temperatura, si formano sostanze tossiche, potenzialmente cancerogene. Non ci sono esperimenti sugli
esseri umani, ma le prove sugli animali di laboratorio sono molto solide: produce varietà di tumori sia nei
topi sia nei ratti. Riteniamo che sia prudente usare in cucina solo oli di semi spremuti a freddo, non
industrialmente raffinati e decolorati. Nei prodotti ‘senza olio di palma’ leggiamo con attenzione le
etichette, perché tale dicitura non è garanzia di salubrità!

-il sale marino iodato, sebbene sia essenziale per la prevenzione delle tireopatie da carenza di iodio, va
usato con moderazione! Cerchiamo di non superare i 2,4 g al giorno.

-sono deleterie le carni lavorate, come i salumi, che sviluppano sostanze cancerogene a causa del
trattamento con i nitriti che vengono usati per conservarle.

-i pochi salumi industriali non trattati con nitriti, come il prosciutto crudo di Parma e il San Daniele,
potrebbero teoricamente essere assimilati, come entità di rischio, alle carni fresche- sarebbe importante
che l’industria investisse risorse per sviluppare sistemi di conservazione che non richiedano il trattamento
con nitriti. L’odierno uso esagerato di carni rosse potrebbe giocare un qualche ruolo nell’incrementare pure
il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, in primis la demenza d’Alzheimer.

-cibi proteici associati a una diminuzione di peso, in ordine d’importanza, sono lo yogurt, il pesce, le noci e
le noccioline.

-si è osservato come sia sufficiente diminuire l’apporto proteico (da 95g a 65g di proteine al giorno), anche
in assenza di riduzione dell’apporto calorico, per indurre un significativo calo ponderale (2,6 kg) e un
abbassamento della glicemia. Inoltre, è dimostrato che questo effetto benefico sula glicemia e sulla perdita
di peso è dovuto, almeno in parte, alla diminuzione dell’apporto dietetico di aminoacidi ramificati,
riduzione che sembrerebbe indurre un aumento della termogenesi (il consumo di calorie per produrre
calore e mantenere la temperatura corporea).

-le donne obese che perdono peso con una dieta iperproteica non hanno nessun miglioramento nella
sensibilità insulinica, cioè del rischio di sviluppare diabete, che è il principale obiettivo metabolico della
perdita di peso. L’obesità viscerale, che si manifesta con la tipica pancetta dei quarantenni, e delle donne in
menopausa, è infatti probabilmente la causa principale dello stato infiammatorio cronico che caratterizza le
nostre popolazioni.

-una dieta ricca di proteine e grassi di origine vegetale, al contrario, è in grado di contrastare ipertensione e
dislipidemie, due dei principali fattori di rischio per le malattie di cuore. Anche il pesce contiene grassi, che
però hanno proprietà cardioprotettive. Gli acidi grassi Omega-3, infatti, esercitano un effetto
ipotrigliceridemizzante, antiaggregante piastrinico, antiaritmico e migliorano la funzione dell’endotelio
(rivestimento interno delle arterie). Infine si è visto che una dieta ricca di proteine animali è anche ricca
dell’aminoacido L-carnitina, la cui azione favorirebbe l’aterosclerosi con la conseguenza di innalzare la
probabilità di sviluppare l’infarto del miocardio.
-è interessante notare come la razione giornaliera di proteine raccomandata dall’OMS sia al momento di
0.82 g/kg di peso corporeo al giorno che corrisponde a circa il 10% delle calorie giornaliere.

-L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato l’etanolo delle bevande alcoliche come
cancerogeno per l’uomo. La relazione delle bevande alcoliche con il cancro della mammella è stata
riscontrata in decine di studi epidemiologici. È un piccolo aumento di rischio, all’incirca il 5-10% in più, ma
trattandosi del tumore più frequente nelle popolazioni occidentali costituisce un importante problema di
sanità pubblica.

-perché una cellula dia origine a un tumore è necessario che accumuli, nel suo DNA una serie di mutazioni
che attivino stabilmente uno o più geni che istruiscono la cellula a moltiplicarsi.

-le cause delle mutazioni risiedono nel nostro ambiente: radiazioni, virus, sostanze cancerogene e radicali
liberi (sostanze molto ossidanti che si formano durante i processi metabolici, quando le nostre cellule
bruciano glucosio e acidi grassi per generare energia). Altri fattori, come vedremo, promuovono lo sviluppo
del cancro non perché causano mutazioni del DNA, ma perché stimolano la proliferazione delle cellule in cui
le mutazioni hanno iniziato il processo di cancerizzazione, ne facilitano il nutrimento o impediscono il
suicidio di quelle danneggiate.

-ci sono sempre più indizi che il nostro stile di vita influenzi l’evoluzione della patologia tumorale in tutte le
sue fasi, con il cibo, l’esercizio fisico, lo stress e probabilmente anche con la psiche e la nostra vita
spirituale. Una cellula tumorale, o un tumore in fase iniziale, si svilupperà più facilmente in una forma
invasiva se troverà, nel nostro ambiente interno, condizioni favorevoli, per esempio una glicemia elevata o
un’alta concentrazione di sostanze infiammatorie e di fattori di crescita.

-in studi autoptici si è+ riscontrato che già a 15-30 anni sono presenti lezioni aterosclerotiche delle arterie
coronariche in tre quarti dei giovani che si nutrono della tipica dieta occidentale, e nel 20% c’è un
restringimento del lume dell’arteria che ne dimezza la portata.

-non è vero che i bambini possono cibarsi di tutto quello che vogliono perché hanno bisogno d’energia e di
proteine per svilupparsi sani e robusti. Inoltre l’alimentazione della madre durante la gravidanza è cruciale,
perché sia la qualità del cibo sia la quantità delle calorie e delle proteine che consuma vanno a modificare
per più generazioni il funzionamento dei geni. Una dieta carente di proteine e calorie durante la gravidanza
accorcia la durata della vita dei topolini, soprattutto se dopo la nascita questi vengono nutriti con
un’alimentazione iperproteica per accelerare la crescita. Anche nei neonati umani il nascere sottopeso
(meno di 2,5 kg), e poi recuperare velocemente il peso per riportarsi nella media degli altri coetanei
aumenta il rischio di sviluppare da adulti obesità, diabete, ipertensione, sindrome metabolica e malattie
cardiovascolari. Non solo gli alimenti di cui si nutre la donna incinta, ma anche l’ambiente materiale e
sociale in cui vivono i genitori sembrerebbe trasmettere istruzioni sull’utilizzo dell’informazione contenuta
nel DNA. L’esposizione a forti stress durante la maternità, per esempio, è stata associata a maggior
incidenza di patologie neurologiche nei bambini, tra cui l’autismo, la sindrome da deficit di attenzione e
iperattività, i deficit di memoria, la psicosi e la depressione e anche alcune anomalie strutturali cerebrali.
Ancora più interessanti sono gli effetti dello stress paterno prima dell’accoppiamento. oggi abbiamo
scientificamente dimostrato che il cibo di cui si nutre la mamma in gravidanza piacerà, con alta probabilità,
al bimbo.

-le bambine che oggi vivono nei paesi occidentali e si alimentano con diete ricche di proteine e calorie
tendono a crescere più velocemente e a diventare donne molto prima.

-il latte materno è stato disegnato da madre natura per fornire la giusta combinazione di nutrienti e
anticorpi di cui il neonato necessita, così come quello di mucca è stato progettato per nutrire il vitello, che
ha una velocità di crescita considerevolmente superiore.
-l’OMS raccomanda di nutrire per i primi sei mesi di vita i propri bebè esclusivamente con latte materno
(senza acqua, altri fluidi o cibi solidi) e consiglia di continuare ad allattare i bambin in aggiunta ai cibi solidi
per i primi due anni di vita. Se mesi d’allattamento esclusivo al seno dimezzano il rischio di ricovero
ospedaliero per diarrea e riducono di un quarto quello per infezioni delle vie respiratorie. Alcuni studi
suggeriscono che i pupi allattati al seno abbiano anche un miglior sviluppo cerebrale e cognitivo.

-Alcuni dei benefici immediati dell’attaccare il neonato al seno sono: il ridotto sanguinamento dopo il parto,
un più veloce restringimento del volume dell’utero, una riduzione delle perdite mestruali soprattutto un più
rapido ritorno al peso forma pre-gravidanza.

-i primi ceppi batterici che si insediano nel nostro intestino tendono a diventare stanziali e a permanere lì
per il resto della nostra vita, influenzando pesantemente lo sviluppo del nostro sistema immunitario e il
rischio di contrarre malattie allergiche, autoimmunitarie e infiammatorie.

-quello che mangiamo influenza l’acidità della cute e quindi il tipo di batteri che vivono sul nostro corpo. E si
ipotizza perfino che il microbiota trasmesso dalle madri sovrappeso favorisca l’obesità dei figli. L’effetto
della stessa quantità di un fitocomposto, o di una vitamina, non è lo stesso in tutti noi, ma varia a seconda
della dieta che abbiamo adottato nel corso degli anni, e probabilmente anche in base ai batteri che
abbiamo ereditato dalla mamma subito dopo la nascita.

-anche se siamo affetti da sindrome metabolica possiamo rapidamente ridurre il nostro rischio di ammalarci
se consumiamo una dieta mediterranea, soprattutto se riduciamo anche l’introito calorico e incrementiamo
i livelli d’esercizio fisico.

-il messaggio è che non esistono cibi miracolosi (da alcuni spacciati come cibi funzionali o più recentemente
“antinvecchiamento”) che consumati in abbondanza possano proteggerci dalle malattie. Tutto in natura è
ottimizzato per la massima efficienza.

-per ridurre il rischio di sviluppare cancro dobbiamo mantenerci magri, con l’addome piatto, facendo
esercizio fisico regolare e riducendo l’introito di calorie e proteine animali. Dobbiamo stare alla larga dal
fumo, ridurre il consumo di alcolici (che deve essere occasionale), evitare cibi ricchi di zucchero, farine e
cereali raffinati e pasteggiare con tante verdure, legumi e cereali integrali. Infine, se possiamo, stiamo alla
larga dai luoghi inquinati!

-attenzione perché non è vero che la spirulina o altre alghe contengono vitamina B12 ‘attiva’. La vitamina
B12 delle alghe non sembra essere biodisponibile, cioè non dotata di nessuna attività farmacologica.

-nei vegetali lo zinco e il ferro (che è di tipo non-eme) sono meno assorbibili di quelli della carne a causa di
alcune sostanze che ne inibiscono l’assorbimento. Il trucco per aumentare l’assorbimento del ferro sta
nell’abbinare ai vegetali cibi ricchi in vitamina C, come gli agrumi: usare il succo di limone per cucinare e
condire le verdure, i legumi e i cereali aiuta a rendere il ferro più assorbibile. Un altro espediente è quello di
far germogliare o fermentare i legumi, i cereali e i semi.

-i cereali integrali si cucinano facendo consumare tutta l’acqua di cottura; se li facessimo bollire e li
scolassimo, come si fa con il riso bianco, getteremmo con l’acqua le sostanze preziose che invece vogliamo
preservare. Per una tazza di riso si mettono in pentola due di acqua, a freddo. Occorre una buona pentola
dal fondo spesso. Meglio avere anche un frangifiamme di ghisa. Si accende il fuoco e quando l’acqua bolle:
si aggiunge un pizzico di sale, si mette il fuoco al minimo, si copre con un coperchio e si imposta il timer a
40-50minuti. Quando suona il timer si spegne il fuoco, si toglie la pentola dal fuoco, si mescola e si serve. Se
si vuole conservarlo per il giorno dopo lo si sciacqua con un bicchiere di acqua fredda, per interrompere la
cottura, lo si scola e si ripone in frigo in un contenitore chiuso. Quando serve basterà scaldarlo in padella
con un filo d’olio. Lo si può condire con un pesto di rucola e mandorle, o basilico e noci, gomasio. Ogni
cereale richiede un suo specifico tempo di cottura e la giusta quantità d’acqua. Per l’orzo decorticato e il
sorgo stesse proporzioni del riso. Il farro decorticato richiede sempre due volumi d’acqua ma lo si fa bollire
per almeno un’ora. per il riso semintegrale si devono aggiungere 1,5 parti d’acqua per 25 minuti di cottura,
per il miglio 2.5parti d’acqua per 25 minuti; per il grano saraceno 2 parti d’acqua per 20 minuti; per il bulgur
2 parti d’acqua per 15 minuti; per il cous cous (precotto) una (se lo si vuole ben sgranato ) o due parti
d’acqua bollente per meno di un minuto e poi lo si lascia gonfiare a fuoco spento per 8-10 minuti.

-la mortalità per tumori è risultata significativamente inferiore in chi aveva un consumo elevato di vegetali
freschi. La capacità antiossidante e antinfiammatoria delle insalate, la verdura più frequentemente
consumata cruda, è ulteriormente aumentata dal condimento con olio d’oliva, che estrae dalle verdure i
fitocomposti liposolubili, e dall’uso di erbe aromatiche come la melissa, la mentuccia e la maggiorana, o
dall’aggiunta di erbe selvatiche. Meglio quindi avere nel piatto verdura sia cotta sia cruda.

-le preparazioni culinarie in cui si recupera tutta l’acqua di cottura, tipiche delle zuppe e degli stufati della
cucina mediterranea, sembrerebbero essere meno distruttive. Meglio dunque fare cotture molto brevi,
scottare rapidamente le foglie in acqua o al vapore, così da lasciare gli ortaggi croccanti, e aggiungere al
piatto un fiore di broccolo crudo, qualche fettina di daikon o qualche foglia di rucola per garantire la
presenza di mirosinasi.

-l’attività anti piastrinica dell’aglio è più elevata se viene schiacciato, piuttosto che lasciato intero o
affettato, prima di cuocerlo.

-consigliamo per precauzione di non friggere prolungatamente i cibi.

-la frutta secca, inoltre, specialmente i pistacchi, sembrerebbero svolgere un effetto antidepressivo.

Parte seconda – la via del movimento

-vengono spesso rammentate le malattie indotte dallo sforzo eccessivo, ma non quelle da troppa comodità;
le ultime sono molto peggiori.

-sempre più lavori scientifici suggeriscono che passare molte ore della giornata sul divano a guardare la
televisione, o incollati allo schermo di un computer, aumenta il rischio di ammalarsi e morire anzitempo di
diabete mellito, malattie cardiovascolari e tumori, a prescindere dal numero di sessioni di allenamento
svolte durante la settimana.

-fattori anabolici: che stimolano lo sviluppo e la crescita di tumori.

-il movimento induce effetti benefici sulla psiche, sulla memoria, sull’attenzione e sulla nostra capacità di
elaborare i dati.

-allenamento high-intensity interval: consiste nell’alternare brevissimi periodi (60sec) di lavoro ad altissima
intensità (85-90% della frequenza cardiaca massima) con periodi di recupero di 60 secondi di moto a bassa
intensità. Per esempio correre al massimo delle proprie capacità e poi camminare a passo lentissimo, e così
via. questi cicli vanno ripetuti solo una decina di volte, il che ci permette di finire la sessione di allenamento
in circa 20 minuti.

-ci sono un crescente numero di lavori scientifici che suggeriscono che gli atleti hanno un più alto rischio di
fibrillazione atriale e altre aritmie cardiache pericolose.

-qui di seguito una serie di esercizi che si possono praticare a casa:


-addominali fotocopiare pag 124/128,

-hatha yoga e tai chi chuan pag 142

-recenti lavori scientifici hanno dimostrato come la riduzione della frequenza respiratoria, per esempio
dalle normali 12-16 a 5-6 respirazioni per minuto, induce profonde modificazioni fisiologiche nel nostro
organismo. Non solo miglioriamo l’ossigenazione del sangue, ma attiviamo potentemente il sistema vagale
(parasimpatico) e inibiamo quello catecolaminergico (simpatico).

-l’esecuzione di questi esercizi è un’occasione per imparare ad ascoltare il nostro corpo. I movimenti lenti,
la mente rimanga vigile, attenta, focalizzata sull’esecuzione perfetta dei movimenti e sulla respirazione
sincrona. Così facendo non ci sarà nessun bisogno di scacciare i pensieri estranei che disturbano la mente,
perché saremo perfettamente concentrati nel presente.

Parte terza - La via della meditazione

È stato provato che stimolare la mente con nuove conoscenze migliora le funzioni cerebrali e protegge il
cervello dal declino cognitivo, così come l’attività fisica previene la perdita di massa muscolare e ossea.
Usare sia la mente sia il corpo, alternare il lavoro con il riposo, ed esercitare sia il movimento che l’inerzia,
nessuna di queste attività può essere negletta. È importante alternare il lavoro mentale a quello fisico.

Le persone giovani che dormono poco (6 ore al giorno o meno) passano lo stesso tempo in fase 4 del sonno
di quelle che dormono molto (9 ore o più). Compensano riducendo il tempo che riposano in fase 1-3,
mentre i dormiglioni passano più tempo in fase 2 e REM. Alcuni studi suggeriscono che gli individui che
dormono poco sono tendenzialmente più efficienti e gran lavoratori.

Un modo per migliorare la qualità del sonno è quella di mantenere il cervello attento e attivo con
l’apprendimento di nuove funzioni e nozioni che stimolano la nascita di nuove protusioni sinaptiche.
Un’altra metodica è di praticare attività fisica con regolarità. Infatti, è stato provato che anche l’esercizio
fisico prolunga la durata del sonno trascorso in fase profonda e la capacità di comprensione…. dei cicli di
hatha yoga di 30 minuti praticati due volte al giorno. Altri studi suggeriscono l’efficacia sia della
meditazione vipassana sia di una forma di meditazione orientata alla compassione, benevolenza e
amorevolezza.

La capacità di passare da stati di disattenzione a stati di attenzione focalizzata sembrerebbe garantire una
più efficace connessione tra le diverse reti naturali distribuite nella corteccia e potrebbe essere alla base
dell’affascinante questione della natura della coscienza. Pare proprio che possiamo allenare la coscienza.

Mentre l’uomo inferiore cerca di incolpare gli altri, lamentandosi del destino avverso, l’uomo superiore
cerca l’errore dentro sé, e mediante un’attenta introspezione trasformerà l’ostacolo esterno in occasione
per arricchirsi e crescere interiormente.

Possiamo fare questi esercizi in ogni momento, per esempio mentre camminiamo, mangiamo o
sorseggiamo del tè, in modo che l’attenzione e la consapevolezza diventino sempre più modalità
intrinseche del nostro modo di vivere la vita, una “modalità dell’essere”. Un altro esercizio potrebbe essere
quello dell’osservazione consapevole della natura. Se siamo in un giardino o in un parco fissiamo la nostra
attenzione su qualcosa che abbiamo intorno, per esempio una formica, le foglie di un albero o le nuvole che
si spostano nel cielo. Rilassiamoci cercando di entrare in armonia con l’oggetto che stiamo ammirando. Un
altro semplice esercizio è quello di prestare attenzione alle sensazioni che si producono quando mangiamo
un ortaggio o un frutto.
Una visione falsata della realtà e di se stessi è una delle maggiori cause di sofferenza, d’inquietudine e di
malessere che condiziona pesantemente la vita quotidiana delle persone. Ma allora come possiamo elevare
la nostra consapevolezza ed esplorare la vera natura e potenzialità della nostra mente fino ad arrivare a
trascenderla?

Tecniche per armonizzare la mente e il corpo: quello che vediamo, tocchiamo, annusiamo, sentiamo e
gustiamo non è la realtà, ma un’interpretazione della nostra mente dei dati forniti dai nostri sensi. La cosa
terribile è che le illusioni sono prodotte anche da fattori emotivi e culturali (una pietanza non
estremamente piccante risulterebbe insipida a un calabrese, ma immangiabile per un trentino). Secondo
alcune tradizioni filosofiche orientali questo stato d’equilibrio, d’illuminazione, in cui il pensiero non è più
schiavo delle illusioni sensoriali, può essere raggiunto solo attraverso l’unione del corpo e della mente con
lo spirito universale che vive dentro noi.

Noi siamo la cosa più importante in questo mondo, noi stessi siamo lo spirito! Le upanishad non ci parlano
di un dio particolare, non implicano nessuna prescrizione religiosa, sono anche dette vedanta, dove –anta
significa l’intimo segreto, la parola finale dei Veda.

Per poter ampliare la nostra consapevolezza abbiamo bisogno di cambiare il nostro modo di osservare noi
stessi e il mondo, dobbiamo cominciare a guardare dove noi vogliamo, e non nella direzione in cui le
convenzioni, i luoghi comuni intellettuali, le abitudini, le superstizioni, le convinzioni religiose, politiche,
scientifiche, o semplicemente l’inerzia richiamano il nostro sguardo. Per poter scrutare l’invisibile
dobbiamo usare la nostra vera intelligenza, quella intuitiva, che onora il suo stesso nome, “guardare
dentro”. Nell’ordine naturale le nostre singole vite non sono di speciale importanza. E se non ci rendiamo
conto di questo, siamo destinati ad un destino miserabile. Al di là del puro atto fisico, quando pratichiamo
queste posizioni ci dobbiamo sempre porre almeno tre domande: dove siamo (che richiede la focalizzazione
dell’attenzione nel presente)? Cosa stiamo facendo? E cosa dovremmo fare?

Nei Veda indiani, si legge: controlla i tuoi pensieri, perché diventeranno le tue parole; verifica le tue parole,
perché diventeranno le tue azioni; controlla le tue azioni, perché diventeranno le tue abitudini; correggi le
tue abitudini, perché formeranno il tuo carattere, controlla il tuo carattere, perché diventerà il tuo destino.

Secondo la medicina tradizionale cinese, conservare il buon umore e avere una visione ottimistica della vita
sono condizioni indispensabili per prevenire le malattie e per promuovere salute e longevità.

Se qualcosa ti fa arrabbiare, dovresti pensare cosa sia più importante: quella cosa o la tua salute? In un
istante, se sei saggio, la rabbia scomparirà. Quando sei costretto dalle circostanze a subire un turbamento,
torna rapidamente a te stesso e non estraniarti dal ritmo oltre l’indispensabile: tornando continuamente
all’armonia crescerà il tuo dominio su di essa.

Il senso d’appartenenza a un gruppo è un bisogno psicologico fondamentale per la maggior parte degli
uomini, il benessere psicologico che proviamo quando ci sentiamo amati influenza positivamente la risposta
del nostro sistema immunitario contro le infezioni e riduce l’infiammazione. Avere tanti amici, quindi,
sembrerebbe essere importante. Ma attenzione, perché la qualità dei nostri compagni di viaggio è ben più
importante della quantità. Chi si butta via per accompagnarsi a persone indegne perde la possibilità di
associarsi a persone di spirito elevato, che potrebbero spingerci avanti sulla via della conoscenza e del
bene.

Parte quarta – altri segreti

È stato chiaramente dimostrato che anche il fumo passivo è cancerogeno, chi fuma stia almeno lontano dai
bambini.
*Parole da approfondire: verosimilmente, tutt’al più, perfusione cerebrale, inibizione, memoria verbale
episodica, compassione, trascendere,

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