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ADAM SMITH E LA NASCITA DELL’ECONOMIA

Definizione di economia:
“ Derivante dai termini greci oikos ( casa ) e nomos ( legge ) indicava in origine le attività di
gestione della casa”.
Nell’epoca moderna il termine si è evoluto giungendo a definire il complesso delle attività e dei rapporti tra
uomini che sono connessi all’utilizzo delle risorse, alla produzione alla distribuzione e al consumo di beni e
servizi.

Libro di riferimento:
la grande discussione che si avvia sui temi economici nel ‘700 è all’origine della nascita dell’economia come
disciplina specifica dotata di un suo linguaggio, di una sua teoria, di un corpo professionale di studiosi. A
questo riguardo, l’edizione nel 1776 dell Ricchezza delle nazioni scritta dal filosofo ed economista Adam
Smith. Si deve ricordare però che il primo insegnamento universitario di economia in Europa fu
istituito a Napoli, nel 1754.

Il libro è diviso in cinque parti:


1. divisioni del lavoro e di come la ricchezza prodotta dal lavoro sia distribuita fra le classi sociali
2. stabilisce in che cosa consiste il capitale, la moneta e l’interesse;
3. presenta una digressione storica sullo sviluppo del commercio e del rapporto di scambio fra le
città e la campagna;
4. è una trattazione esaustiva e una critica della teoria mercantilista;
5. illustra quali siano le spese dello Stato, quali siano le entrate fiscali necessarie a sostenere tali spese, in
che cosa consiste il debito pubblico.
Nel libro si stabilisce:
1. che il fine dell’economia politica è aumentare la ricchezza e il potere di una nazione
2. che la divisione del lavoro è il motore dello sviluppo e dunque della ricchezza
3. che tale ricchezza consiste nella produzione di merci
4. che il modo per numerarla è qualcosa che noi oggi chiamiamo prodotto nazionale lordo.

Concetti principali del libro:


● Per Smith, la ricchezza di un Paese, il suo grado di sviluppo dipende dalla divisione sociale del
lavoro: nella sostanza una società è ricca quando al suo interno gli uomini e le donne lavorano
ciascuno in un settore specializzato
● accanto alla divisione sociale del lavoro, Smith spiega il significato l’importanza della divisione
tecnica del lavoro, in quanto fattore decisivo per aumentare la produzione e dunque la ricchezza
del Paese.
● La divisione tecnica del lavoro è , dunque, alla base del processo dello sviluppo sociale. Essa infatti
secondo Smith possiede tre vantaggi:
1. la ripetizione della mansione permette all’operaio di acquisire destrezza e velocità
2. viene risparmiato tempo, non devono passare da una mansione all’altra
3. più facili sono le mansioni da svolgere più è probabile che i lavoratori inventino macchine
capaci di aiutarli o sostituirli.
● Non vanno però trascurati i svantaggi della divisione del lavoro: gli operai, e con essi la gran
parte della popolazione, costretti a ripetere operazioni semplici e abituali perdono l’uso della loro
intelligenza e si determina così un grave problema di impoverimento umano a culturale
dell’individuo.
● Smith propone un esempio famoso: “ un cacciatore impiega un giorno a cacciare un cervo, un altro
impiega due giorni a cacciare un castoro; se vogliono scambiarsi le loro prede c’è una soluzione sola:
per un castoro ci vogliono due cervi”.
● In altre parole il valore di una merce corrisponde esattamente al lavoro, alla fatica, costata per
produrla.
Nelle società civili moderne la situazione è mutata, perché la divisione del lavoro ha generato la
proprietà privata e quest’ultima ha permesso ad alcuni di accumulare denaro in modo tale da
essere utilizzato sia per il consumo sia per investire . Il denaro investito nella produzione è per
Smith il capitale.
Nelle società moderne il valore di una merce non è soltanto equivalente al lavoro, ma deve
incorporare anche il profitto del capitale investito per produrre tale merce e la rendita.

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