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LABORATORIO 1 - SMITH

Perché studiare storia del pensiero economico? Samuelson afferma che è una scienza cumulativa e bisogna
cercare di comprendere come l’economia si è sviluppata negli anni partendo proprio dagli studi del passato.
Leggere un testo storico è difficile, ma per farlo si hanno delle linee guida. È opportuno sapere:
1. Chi l’ha scritto: nome, periodo storico, vita, formazione, condizione sociale, milieu culturale…
2. Cos’altro ha scritto l’autore: ha cambiato pensiero negli anni? Quali sono le relazioni tra i suoi testi?
3. Il percorso culturale al quale ricondurre il testo: riferimenti, eredità culturali, influenza, interpretazione

ADAM SMITH – BIOGRAFIA


Nasce in Scozia nella prima metà del 1700 e viene cresciuto da madre e parenti (a causa di una prematura
morte del padre), tutti modesti proprietari terrieri. Studia prima a Glasgow e poi ad Oxford e poi insegnerà
logica e filosofia morale a Glasgow guadagnando notorietà. Scrive nel 1776 il suo capolavoro, “La ricchezza
delle nazioni”, che ebbe successo immediato e che lo farà considerare come uno dei più grandi economisti
di sempre. Morirà nel 1790.

LA TEORIA DELLA MANO INVISIBILE

 Interpretazione odierna
La metafora della mano invisibile è un concetto utilizzato da Smith nelle sue opere, e secondo
l’interpretazione dei giorni nostri indica un meccanismo che regola il mercato secondo il quale
l’egoismo dei competitors favorisce in qualche modo tutta la società. Questa interpretazione nasce
dal fatto che Smith è diventato il precursore della teoria della massimizzazione dell’utilità.

 Ne “La teoria dei sentimenti morali”


Tuttavia, quest’interpretazione potrebbe non coincidere con ciò che voleva realmente intendere
Smith.
Difatti nella teoria dei sentimenti morali Smith presenta il concetto di mano invisibile non più come
un meccanismo impersonale ma come un gruppo di conseguenze involontarie dell’egoismo e della
vanità dei ricchi che con il loro consumo permettono anche la felicità dei servitori.

BENEVOLENZA

 The Adam Smith Problem


Nella teoria dei sentimenti morali Smith afferma che l’uomo agisce secondo altri principi oltre al
proprio interesse. In particolare, l’uomo è mosso dalla “Simpathy” (simpatia), nell’accezione di
poter essere mossi dai sentimenti altrui e interessarsi della sorte degli altri. Questa discrepanza
rappresenta l’Adam Smith problem, ovvero una contraddizione tra la teoria dei sentimenti morali e
la ricchezza delle nazioni.

 Il Self-Love come base delle regole di moralità


In realtà le due opere non sono in contraddizione ma interconnesse grazie al termine “Self-Love”,
che non è da tradurre come egoismo ma come desiderio umano di essere degni ai propri occhi.
Risulta dunque centrale l’aspetto sociale, ovvero potersi “specchiare” confrontando sé stessi con la
realtà circostante: per farlo, l’uomo usa la “Simpathy”, la capacità dell’uomo di giudicare gli altri al
fine di migliorare sé stesso.
Questo punto di vista scaturisce la formulazione delle regole generali della moralità: esse si
fondano difatti sull’esperienza di ciò che in particolari casi le nostre facoltà morali, il nostro senso
naturale del merito e dell’appropriatezza approvano o disapprovano.
SOCIETA’
Il legame tra il Self-Love e la dimensione economica è spiegato dall’analisi che Smith fa della società.
Come spiegato precedentemente, secondo lui la società (intesa come interazione tra uomini sotto forma
dello scambio) è ciò che permette all’uomo di giudicare in modo morale non solo gli altri ma anche sé
stesso. Quindi, a differenza dell’homo economicus, l’uomo in Smith non è mai solo.

 I diversi stadi
La società descritta da Smith presenta diversi stadi evolutivi, ma tutti caratterizzati dalla possibilità
di scambio:
1. stato naturale
2. stato pastorale: formazione del governo e della proprietà e dell’accumulazione della ricchezza
3. stato agricolo-feudale: particolarmente soggetto a mutazione via via che si viene a generare il
sovrappiù e un modo di spenderlo attraverso la rinnovata forza delle città
4. stato commerciale: è lo stadio presente e caratterizza il caso inglese. È basato sul fatto che il
commercio permette una più ampia diffusione della ricchezza e del potere che esso comporta,
aprendo al dominio della classe mercantile.

 Jurisprudence
Smith presenta il concetto di Jurisprudence, ovvero di cognizione (prudentia) del diritto (iuris): non
è solo prudenza nel senso stretto del termine, ma è un modo attento di stare rispetto alla società
che non si limita alla sfera materiale. Secondo Smith, i governi dovrebbero usare il principio di
Jurisprudence per perseguire i propri obiettivi, tramite la protezione dei diritti di ciascuno dal
prossimo e garantendo gli uomini nei loro pieni diritti. In questo modo, il governo può preservare la
pace nella nazione.

 Police (opulenza)
Smith introduce anche il concetto di Police, l’opulenza (ricchezza) della società data secondo lui
dalla divisione del lavoro, la quale porta con sé la riduzione dei prezzi delle merci e salari alti.
La ragione per cui la divisione del lavoro ha senso è che l’uomo è sempre in cerca di aiuto altrui
perché ha la consapevolezza che altri hanno qualcosa che può servirgli e lui ha qualcosa che può
servire ad altri: questo ragionamento sta alla base del concetto di scambio.

 Scambio: Self-Love e Simpathy


Il legame tra i concetti di Self-Love e Simpathy con la dimensione economica sta nello scambio,
inteso come modo di costante interazione con gli altri, perché in questo modo i sentimenti
prendono la loro forma.
- Simpathy: nel commercio, avendo a che fare con altri individui simili, ognuno è in costante
mutamento, inteso come “aggiustamento dei sentimenti”.
- Self-Love: esso può essere soddisfatto attraverso il confronto con gli altri per capire se siamo
degni ai nostri occhi

SCAMBIO, PREZZI E SALARI


L’importanza dello scambio sta nel fatto che se gli umani non avessero la certezza che esso è una
possibilità, nessuno comincerebbe a produrre beni per timore di non venderli. Inoltre, è molto ricorrente il
concetto di Self-Love, perché il risultato dello scambio è il raggiungimento di un accordo che si ottiene
quando le parti bilanciano i propri interessi con il desiderio di ottenere l’approvazione in quanto degni.
Dunque, se lo scambio non è motivato dalla mera ricerca di profitto, allora anche le nozioni di prezzo e
salario subiscono una modifica rispetto alle concezioni tradizionali:
 I salari
Il salario per Smith è basato sulla remunerazione del lavoro ed è fondamentalmente legato alla
sussistenza, intesa come quell’insieme di beni che garantiscono una vita dignitosa (accezione non
fissa perché varia da società a società).

 I prezzi
Smith fa una differenza tra prezzo naturale (sufficiente a reintegrare i fattori della produzione) e
prezzo di mercato (prezzo effettivo al quale viene venduto un prodotto). Più è alto il secondo e
maggiore è il profitto del venditore.

L’IRRISOLTO PROBLEMA SMITHIANO


Appurato che la discrepanza tra le due grandi opere di Smith è in realtà frutto di misinterpretazione, rimane
comunque il problema di capire come mai è stato possibile leggere Smith come precursore della teoria
neoclassica della massimizzazione dell’utilità.
La risposta potrebbe essere che, siccome Smith rinunciò a ricercare le cause della propensione allo
scambio, si può pensare che l’economia non debba trattare di altro che dello scambio, senza alcun
riferimento a dimensioni altre come la filosofia morale.

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