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Scoprire
e capire
il mondo
PRISMA
8 Duna dietro l’altra Formiche? Ne
12 Prisma sonoro abbiamo 2,5

10
milioni a testa

14 Le palestre in numeri
16 Facciamo spazio
18 L’arte di mescolare i liquidi
20 Dormire poco rende egoisti 23
Chiedete aiuto.

25 Il trucco per bere di meno Gli altri lo apprezzano

dossier 10 Tecnologie per il futuro


31 IL FUTURO È GIÀ OGGI
Le ricerche più avanzate e incredibili in un dossier speciale realizzato in
39 SUPERCOMPUTER
collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
La forza del supercalcolo
32 TELE-ESISTENZA 36 ELETTRONICA COMMESTIBILE 40 MATERIALI INTELLIGENTI
Quando l’avatar è un cucciolo di robot Mi mangio il chip Reinventare la plastica
34 ANIMALOIDI 37 NANOMEDICINA 41 ESOSCHELETRI
Quadrupedi e chimere Una rete contro il cancro Lavori pesanti? C’è l’esoscheletro
35 ROBOT COLLABORATIVI 38 RETINA ARTIFICIALE 42 MANO ROBOTICA
Il collega che ti dà una cyber-mano L’elettronica entra nell’occhio Una mano a chi non ce l’ha

44 NONNO ALBEROnatura

Le piante affrontano crescita e vecchiaia con un


approccio diverso. Fin quasi all’immortalità.
MULTIMEDIA Pagine animate
Animazioni, video, audio...

50 LE MILLE VITE DEL LEGNO


ambiente Potete fruire di tanti contenuti
aggiuntivi grazie ai QR
Grazie ai trattamenti, questa preziosa materia prima Scopri video, audio, Code, nelle pagine dove
timelapse e tanti troverete l’icona Focus+.
può rinascere con una rete di recupero e riciclaggio. altri contenuti.
Basta inquadrare il QR Code
con la fotocamera attiva (se
54 COME CAMBIA LA PERSONALITÀ
comportamento

Siamo sempre gli stessi o con il tempo trasformiamo


si usa un iPhone o un iPad),
oppure usando Google Lens
o una qualsiasi app per la
il nostro modo di essere? L’uno e l’altro... scansione di QR Code (se si
ha uno smartphone o un tablet

58 SE CI FOSSERO DUE SOLI...


astronomia

... quali dinamiche regolerebbero la vita terrestre?


INQUADRA IL QR CODE Android). Se invece siete al
computer, andate alla pagina
del nostro sito, all’indirizzo
Tra ombre doppie e tramonti memorabili. web segnalato.

In copertina: Istituto Italiano di Tecnologia. Focus | 3


D&R Speciale
122 ANIMALI 138 NATURA
126 TECNOLOGIA 140 ECONOMIA
128 SCIENZA 142 SALUTE
130 AMORE E SESO 146 SOCIETÀ 152 SPORT
132 STORIA 148 ARTE E CULTURA 156 UNIVERSO
136 TE LO DICE... 150 CIBO 158 PSICHE

64 QUANTO SPENDIAMO PER LE ARMI


economia

Nel 2021, le spese militari a livello mondiale hanno


94 EBASTA!
animali
PULCINI DI SCARTO
ALTRE NEFANDEZZE
bruciato 2.113 miliardi di dollari, il 2,2% della Vietato finalmente lo sterminio dei piccoli maschi,
ricchezza globale. ma bisogna ripensare le leggi affinché gli animali da
allevamento non siano soltanto carne da macello.

68 VI ASPETTIAMO AL FOCUS LIVE


eventi

Tre giorni di talk, spettacoli, laboratori ed esperienze. 100 IL GAS SALVAVITA


medicina

Ci vediamo a Milano dal 4 al 6 novembre, per vedere Una terapia poco costosa, a base di argon,
dal vivo il mondo della scienza, imparare e divertirsi. potrebbe salvare il cervello dopo un arresto cardiaco.
A Milano, la prima sperimentazione al mondo.

74 IL PARASSITA CHE RENDE SEXY


natura

Un minuscolo organismo riesce, sembra, a 106 I MORSI DELLA FAME


animali

manipolare il nostro comportamento e... a migliorare Due micidiali cacciatori dei mari: il grande squalo
il nostro aspetto. E lo fa per diffondersi. bianco e il gigantesco megalodonte. Ma poi solo il
primo è sopravvissuto. Perché?

80 LAGO NEL PAGLIAIO


natura

In molte zone del mondo i laghi sono minacciati dai 110 LO SGUARDO INFINITO
astronomia

cambiamenti climatici. Cercarli e fotografarli dall’alto Abbiamo passato una notte nel telescopio ottico
regala scorci inaspettati, tra colori e forme astratte. più grande del mondo, alle Canarie. Fra sensori
ultrapotenti, galassie lontanissime e dati da decifrare.

88 ROMANI...
storia
S.V.Q.R. SONO VOLGARI QUESTI
118 I NUTRIENTI GIUSTI PER L’AUTUNNO
cibo

... ma anche i Babilonesi e i Greci antichi Stanno per arrivare i mesi freddi, e bisogna puntare
non scherzavano, quanto a insulti. sulle sostanze che aiutano il metabolismo. Eccole.

RUBRICHE Speciale auto


7 L’oblò 163 IMPRESA
ELETTRICA
86 Tipi italiani La mobilità
tecnogreen si
99 Academy fa sempre più
sofisticata: prezzi e
215 MyFocus infrastrutture sono
le prossime sfide

219 Cartellone Ci trovi anche su: da vincere.

225 Giochi
4 | Focus
230 AUTOMATIC COLLECTION

MOVIMENTO AUTOMATICO | GHIERA IN CERAMICA | VETRO TRATTAMENTO ZAFFIRO


L’OBLÒ

AMBIENTECH
di Raffaele Leone

M i capita di dare del tu alle piante che accudisco e


dunque che conosco. Devo questa consuetudine a
mamma che curava il suo giardino vegetale con la stessa
tra il tutto-subito e il tutto-presto. Trovatemi uno che con
onestà, nel promettere ai cittadini occasioni e opportunità,
presenti nel suo programma anche il conto da pagare. Se poi il
attenzione con cui si dedicava a quello umano che la conto riguarda la salvaguardia dell’ambiente e le sue ricadute
circondava. In questi mesi, le chiacchierate più lunghe sono future, men che meno. Si tende a seminare soltanto quel che
state con un platano spuntato per caso nell’aiuola quattro può essere raccolto subito e se questo compromette gli anni
anni fa e che, una volta trapiantato nel bosco condominiale, a venire, che importa?, toccherà alle prossime generazioni
è ormai un ragazzo longilineo alto il doppio di me. Ma trovare una via d’uscita. Infatti sono i ragazzi quelli più
ho scambi di vedute anche col suo vicino abete, ultimo sensibili e arrabbiati perché hanno capito che il nostro oggi
mio albero di Natale pre Covid, che ho messo lì a dimora sta compromettendo il loro domani.
liberandolo dal vaso e che quest’anno mi ha regalato nove
pigne lunghe e verdi.
Q uando ho scritto a Telmo Pievani per ragionare con lui
sul suo intervento di chiusura al prossimo Focus Live

N on voglio indossare i panni dell’ambientalista d’accatto,


ma conversare con le chiome dei miei amici mi ha
portato a una considerazione slegata dal giardinaggio: posso
pensavo al paradosso dei paradossi: la più grande invenzione
dell’uomo, quella di riuscire – col fuoco e con gli utensili – a
produrre quantità di energia molto maggiori di quanto ne
soltanto immaginare come saranno questi alberi tra trenta potremmo produrre col nostro sforzo fisico, ci ha permesso
o quarant’anni, perché quando loro saranno adulti io non di arrivare fin qui ma l’ha fatto danneggiando l’equilibrio
ci sarò più (a proposito, leggete l’articolo di Marco Ferrari del Pianeta e dunque ritorcendosi contro di noi che di
sulla longevità delle piante a pag. 44). A godersi la loro vista quell’equilibrio viviamo. Scrivevo a Pievani che “la corda con
e i benefici che offrono saranno quelli che verranno dopo cui abbiamo tirato il carro del progresso è diventato il nodo a
di me. Questa semplice riflessione mi ha restituito il senso cui ci stiamo impiccando”. Sapevo di trovare in lui, brillante
della parola futuro: seminare non soltanto per raccogliere e studioso divulgatore, l’interlocutore giusto e infatti mi ha
godersi domani quel che si è seminato ma anche perché altri risposto citando e parafrasando il poeta Andrea Zanzotto: “È
possano raccogliere e godersi dopodomani quel che abbiamo il progresso scorsoio”.
seminato prima di loro.

O ltretutto, se la semina è buona, il futuro diventa


progresso. Oggi siamo in una situazione anomala: con
N oi di Focus su questo battiamo e ribattiamo: dobbiamo
imparare a progredire – come sappiamo fare –
preservando la natura, dobbiamo ridurre il nostro impatto
una mano progrediamo, con l’altra ne facciamo pagare il ambientale e inventare tecnologie sempre più sofisticate
prezzo alla natura. Segando – visto che parliamo di alberi per aumentare l’efficienza e la produzione di energie meno
– proprio il ramo che ci ha portato sempre più in alto. inquinanti.
Quanta strada avremmo fatto con la nostra intelligenza
senza la natura e le risorse che produce? Nessuna, eppure
l’eccezionale corsa umana ha travolto i ritmi del Pianeta e
rischia di portarli a un punto di non ritorno. Veniamo da
P roprio pensando a tutto ciò, in occasione del Focus Live
quest’anno intitolato “Orizzonti”, ho messo in copertina
un robot con una pianta in mano e ho chiesto agli amici
una campagna elettorale tanto concentrata sull’oggi (e va dell’Istituto Italiano di Tecnologia di aprirci i loro laboratori
bene) quanto poco sul domani (va meno bene), con accenni di ricerca (a pag. 31 il reportage di Andrea Parlangeli).
all’ambiente soltanto di maniera visto che “fa figo” e non Artificiale e naturale devono smetterla di essere due parole
costa nulla. Invece costa eccome, la transizione ecologica. agli antipodi o addirittura l’una escludere l’altra, perché
Costa nel cambiare abitudini personali e collettive, costa in l’alleanza tra ecologismo e alta tecnologia può salvarci. È
investimenti nella ricerca, costa in tecnologie, costa in leggi l’Ambientech il nostro ritorno al futuro.
innovative, costa nel fare compromessi tra istanze e rinunce, raffaele.leone@mondadori.it

CI VEDIAMO AL FOCUS LIVE


Eccoci al nostro quinto Focus Live (4-5-6 novembre al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano), quest’anno
ancora più speciale perché cade nel trentennale del magazine. Le parole chiave del nostro luna park della conoscenza
ne fanno un evento di successo: divulgazione, incontri con studiosi ed esperti, esperienze immersive, laboratori per
bambini e tanto intrattenimento intelligente (leggete il programma a pag. 72 e su Focus.it). Chi si troverà a passare,
bussi e gli sarà aperto (è gratuito). Si sieda con noi, ficchi il naso tra dibattiti e stand, si tuffi in assaggi di realtà vir-
tuale, così da tornare a casa con la bisaccia piena e guardare con occhi più aperti gli Orizzonti del sapere. Chi si trova
altrove, potrà seguire gli eventi in streaming o in differita sulle nostre piattaforme digitali. Allacciate le cinture.

Focus | 7
PRISMA DI TUTTO
UN PO’

8 | Focus
NATURA

David Rouge/Drone Awards 2022


Duna dietro
l’altra
D ietro alcune spiagge italiane c’è un
bel sistema di dune. Ma qui, sulle
coste della Namibia, si esagera...
Quelle che vediamo sono infatti le dune
del deserto del Namib (che si allunga
sulla costa della Namibia arrivando in
Angola a nord e in Sudafrica a sud) che
scendono fino all’oceano Atlantico.
Questo “incontro” tra deserto e oceano
è stato immortalato dal fotografo
svizzero David Rouge nello scatto
intitolato appunto Meeting: è il vincitore
della categoria Natura del Drone Photo
Awards 2022 (v. articolo a pag. 80).
Prospettiva dall’alto. «Ho scattato
la foto sulla costa della Namibia, tra
Lüderitz e Walvis Bay. Le dune toccano
l’oceano e le onde le respingono
indietro: è davvero un combattimento
della natura», ci racconta David Rouge.
«In basso, si vede che le onde formano
un disegno particolare perché il suolo
non è piatto come in una spiaggia
“standard”: la forma delle dune si
prolunga nell’oceano e il movimento
dell’acqua ne plasma i contorni. Ho
notato questi motivi grafici particolari e
ho fatto volare il drone, guidato da terra,
per capire che cosa si vedeva dal cielo.
Il risultato è questo scatto. L’uso dei
droni ci dà nuove prospettive
fotografiche. E le immagini aeree mi
fanno scoprire ancor di più la bellezza
del nostro pianeta». Nel Namib, sulla
costa ci sono veri mari di sabbia (alcune
dune sono alte 300 m), mentre verso
l’interno si incontrano pianure pietrose e
montagne. Le condizioni di aridità
durano da 55-80 milioni di anni, il che
rende questo deserto il più vecchio della
Terra. Le precipitazioni sono
ridottissime, ma la densa nebbia che si
origina sull’oceano arriva alle zone
costiere, portando preziosa umidità che
supporta la vita: qui abitano soprattutto
artropodi e piccoli animali, e piante
adattate a questo ambiente estremo,
ma anche alcuni grandi mammiferi. E
sulla costa l’abbondanza di pesce attrae
otarie e uccelli. (G.C.)

Focus | 9
PRISMA SONORO
COMPORTAMENTO

Nascondere
piccole cose al
partner può
essere un bene
A vete qualche riserva di cioccolato
in un armadio di cui il vostro (o la
vostra) partner non sa nulla o magari
preferite non riferire tutti gli acquisti che
fate, soprattutto quelli che potrebbero
essere ritenuti inutili anche se di piccolo
valore? Be’, fate benissimo.
Segreti. O almeno è questo il parere
dei ricercatori della Duke University
(Usa), che hanno analizzato i
comportamenti di consumo “segreti” di
un vasto campione di persone. Hanno
così scoperto che ben il 90% degli
Takahito Murakami

individui presi in esame aveva nascosto


al partner un acquisto di beni di
consumo o magari una “scappatella” al
fast food per un panino. Ma soprattutto
COME NATURA INSEGNA hanno visto che chi indulgeva più

Una pinzetta innovativa, spesso in questi “peccatucci” era


anche più disposto a investire nella

ispirata al becco di un corvo propria relazione e più generoso nei


regali al partner. Forse a causa del
senso di colpa dato proprio da quei

D i molti oggetti escono sempre nuovi design. Delle pinzette no: che siano
modelli per l’estetica, la medicina, la cucina, la loro forma è immutata da
tempo. Takahito Murakami dell’Università di Tsukuba, in Giappone, ha provato a
piccoli segreti. (R.P.)

elaborare una forma innovativa, basata su un design ben sperimentato dalla


natura per afferrare oggetti: il becco del corvo della Nuova Caledonia. Il volatile
è noto per usare strumenti – per esempio per arrivare al cibo adopera stecchini
o pezzi di ferro – manovrandoli col becco (sopra, in alto) lungo circa 4 cm.
Più veloci. Ispirandosi a esso, Takahito Murakami ha così creato un prototipo
di pinzetta (sopra, in basso): chiamata Kuchibashi, realizzata con stampa 3D, ha
una parte flessibile tra le due metà. Nei test, i volontari hanno provato a
spostare palline di vetro usando le dita, le pinzette normali o quelle innovative.
L’esecuzione del compito usando pinzette classiche e a “becco di corvo” è
stata ugualmente veloce con le palline più piccole (3 e 5 mm di diametro), ma
con le più grandi (8 e 14 mm) le Kuchibashi sono state più rapide. (G.C.)

2,5 milioni per ogni


essere umano
Le formiche presenti sulla Terra: in totale
fanno 20 milioni di miliardi di formiche,
secondo un nuovo calcolo dell’Università di
Hong Kong, basato su
Getty Images/Image Source

rilevazioni dell’abbondanza
di questi insetti fatte in
1.300 località del mondo.

10 | Focus
ENERGIA VERDE - 1

La transizione ecologica? Ci fa risparmiare


P assare dai combustibili fossili alle rinnovabili, per la
necessità di evitare una catastrofe climatica, sarebbe
però un salasso economico? Secondo un gruppo guidato da
Geopolitica. Analizzando l’andamento dei prezzi
dell’energia dalle varie fonti per decenni, ed estrapolandoli da
qui al 2050, i ricercatori, nella loro analisi sulla rivista Joule,
Rupert Way, dell’Università di Oxford (Uk), è il contrario: hanno concluso che una veloce transizione alle rinnovabili
restare dipendenti dai fossili rischia di costarci molto. Il farebbe risparmiare nei prossimi 30 anni all’economia globale
prezzo delle rinnovabili (solare ed eolico) è infatti crollato, 12.000 miliardi di dollari. Rendendo anche la situazione
mentre i fossili si stanno rivelando costosi e destabilizzanti. geopolitica più stabile. (A.S.)
Getty Images

ENERGIA VERDE - 2 ENERGIA VERDE - 3

Energie rinnovabili Molti la vogliono, ma...


al 100%: è possibile senza pagare di più
Molti credono che le energie rinnovabili da sole non Molti la vogliono, ma pochi sono disposti a pagare. È il
possano far funzionare una nazione. La scienza, però, la risultato principale emerso dal sondaggio sulla posizione delle
pensa diversamente. Christian Breyer, dell’Università di persone verso l’energia verde, condotto per lo Stevens
Lappeenranta, in Finlandia, e i colleghi di un team Institute of Technology (Usa). In generale, sul tema i 2.210
internazionale sono andati a controllare la letteratura americani intervistati si possono dividere in 4 “tribù”:
scientifica sul tema, riportando su IEEE Access che in
realtà c’è già consenso sul fatto che un mondo al 100% di 26% di “evangelisti”, decisi a usare energia verde per sé
(soprattutto maschi, giovani, urbani);
rinnovabili sia tecnicamente possibile oltre che
conveniente. E raggiungibile per il 2050. 30% di “promoter”: favorevoli, ma più tiepidi
(soprattutto femmine, urbane, laureate);
Alternative al greggio. La prima analisi scientifica a
dirlo è del 1975: negli anni ’70 del secolo scorso la ricerca 27% di “passivi”: non interessati (soprattutto donne,
rurali, meno giovani, bassa educazione);
sulle rinnovabili fu infatti stimolata dagli aumenti del prezzo
del petrolio. Da allora, calcolano gli autori, ne sono uscite
altre 665, con un aumento del 27% l’anno dal 2010 in poi.
10 % di “detrattori”: negano la loro utilità (soprattutto
maschi, rurali, anziani, con educazione minima).
Resta fuori un 7% che non si è espresso. Più della metà del
I pilastri del sistema sarebbero l’energia eolica e solare, campione (52%) dichiara comunque che i benefici a lungo
ma lo studio sottolinea l’importanza dell’energia termine dell’energia verde superano i suoi costi, ma solo un
idroelettrica. Se la transizione energetica non si fa, terzo (36%) è disposto a pagare personalmente di più. Al
insomma, non è perché è “impossibile”. (A.S.) clima, insomma, ci pensino gli altri. (A.S.)

Focus | 11
a cura di Giovanna Camardo

PRISMA SONORO

MULTIMEDIA

AUDIO

Il suono, l’intervista
allo scienziato che
lo ha ricreato.

INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su www.focus.it/
ambiente/animali/
il-richiamo-dell-insetto

12 | Focus
UNA VOCE, TANTO TEMPO FA...
In natura, siamo abituati alla colonna sonora degli insetti: grilli, cicale, api... Ma com’era questo AB
sottofondo ai tempi dei dinosauri? Forse si sentivano richiami come quello di Prophalangopsis
obscura (nel disegno): «È un suono basso, non dissimile dal frinire dei grilli», ci dice Charlie
Woodrow, della University of Lincoln (Uk). Di questo insetto conosciamo solo un maschio portato
dall’India nell’800 e conservato al Natural History Museum di Londra (qui a sinistra): da allora si sono
viste solo due femmine (forse) della specie. Woodrow è però riuscito a ridargli la voce. «Produce il
suo richiamo in modo simile ai grilli e ai tettigonidi (altri insetti che “cantano” per attirare le femmine,
ndr), con le ali anteriori: il bordo indurito di un’ala sfrega su una fila di piccoli denti lungo l’altra ala»,
spiega Woodrow. «Abbiamo fatto una scansione delle ali dell’esemplare. Analizzati l’anatomia e altri
fattori, un computer ha ricavato il suono: conoscendolo, si potrebbe rilevare la presenza dell’animale
dove pensiamo viva ancora, in Tibet. Inoltre, P. obscura è tra i pochi rappresentanti moderni dei
Prophalangopsidae, insetti sonori diffusi nel Giurassico. «E come anatomia delle ali è molto vicino ai
suoi parenti fossili. Quindi, probabilmente, al tempo dei dinosauri si sentivano suoni simili a questo».

Charlie Woodrow (2)


PRISMA
NUMERI PALESTRE
1876
Il costo che può raggiungere
l’abbonamento annuale alla più
esclusiva palestra al mondo, l’Athletes’
Performance gym di Phoenix (Usa): L’anno in cui, alla fiera

30.000
mondiale di Philadelphia, il
medico svedese Gustav
Zander vince la medaglia
d’oro presentando le prime
dollari macchine per il fitness.

3.000
L’età della prima palestra nota, in Persia.
anni

365.732
Gli italiani tesserati per la pallavolo, lo sport
più praticato in palestra dopo il fitness.

5.100 100Wh
Le palestre private in Italia.
1.438
1.076
È l’energia Sollevamenti in
prodotta in un’ora un’ora di 67 kg
sulla cyclette (equivalente del suo
da un adulto che peso corporeo). Il
pedala alla velocità record raggiunto
in Lombardia di 30 km/h. dall’inglese Michael
Williams nel 1989.
(dove ce n’è di più)

6
Lo standard del bilanciere olimpico maschile: Gli italiani in età attiva che

220 cm
svolgono regolarmente attività fisica:

in Val d’Aosta
di lunghezza per
69,2%
(dove ce n’è di meno)
20 kg
79%
Dichiarano di volerne fare di più:
(dati Unioncamere 2019) di peso

1982
L’uscita del video Jane Fonda’s
I praticanti che soffrono spesso di:

72%
Workout, in cui l’attrice mostrava Lo standard del bilanciere olimpico femminile: dolori
muscolari e

205 cm
alcuni esercizi da fare in articolari

26,3%
casa lanciando la moda della
ginnastica aerobica. calli e
vesciche
di lunghezza per

30,7%
15 kg di peso
distorsioni

(dati Human Highway per Assosalute)

14 | Focus
a cura di Margherita Fronte

PRISMA

Getty Images
IG NOBEL, PREMIO A TRE ITALIANI
Queste pazze, pazze ricerche
Q uanto conta la fortuna nella scalata al successo? E
quanto, invece, è frutto del talento? A questa domanda
– che tutti ci poniamo quando vediamo salire agli altari
PIÙ DI TRENT’ANNI DI STORIA
La premiazione, online a causa del Covid. In
senso antiorario: Marc Abrahams, maestro di
persone non troppo “dotate” – risponde uno studio di tre cerimonie e direttore della rivista Annals of
ricercatori dell’Università di Catania, una delle ricerche Improbable Research (in seno a cui è nato l’Ig
premiate quest’anno con l’Ig Nobel, il riconoscimento un po’ Nobel nel 1991); Donna Strickland, Nobel per la
folle attribuito alle ricerche “che fanno prima ridere e poi fisica 2018 (veri Nobel consegnano i premi); i
pensare”. Lo studio vincitore dell’Ig Nobel per l’economia, tre ricercatori italiani, Ig Nobel per l’economia.
pubblicato su Advances in Complex Systems, conferma il
senso comune: senza un bel colpo di fortuna non si va da
nessuna parte. Chiarisce il fisico Alessandro Pluchino, uno Tiberio, un italiano che, 35 anni prima, aveva fatto la stessa
dei tre premiati: «Le nostre simulazioni mostrano che il talento scoperta. Anche lui aveva capito che era importante, ma il
è importante, ma da solo non basta, perché non si può contesto non lo favorì: era uno studente, viveva a Napoli e
esprimere se mancano le occasioni per farlo». Confrontando pubblicò le sue osservazioni su un giornale in italiano».
varie situazioni, poi, «Il maggior successo va a persone che Lezioni da imparare. Dallo studio si possono trarre
hanno molta fortuna e capacità di poco superiori alla media», alcune indicazioni pratiche. «Aumentare le occasioni di
aggiunge Alessio Emanuele Biondo, economista. «Peraltro, il incontro e uscire dal proprio guscio è un modo per favorire
nostro studio dice anche che chi ha poco talento non la fortuna», riprende Pluchino. «Dal punto di vista
emerge, perché non sa cogliere le occasioni. Bisogna poi economico, poi, il nostro modello mostra che la tassazione
intendersi sul concetto di fortuna: questa, infatti, dipende dal deve essere progressiva, perché questa modalità è la sola
contesto. Chi si trova in una condizione socioeconomica che permette di redistribuire la ricchezza che si genera nei
sfavorevole ha senz’altro meno opportunità». contesti favorevoli», aggiunge Biondo. Andrea Rapisarda e
Il genio sfortunato. Anche la scienza è piena di storie Alessandro Pluchino sono fra i pochi al mondo ad avere
che confermano quanto talento e fortuna vadano a vinto l’Ig Nobel per ben due volte (la prima, nel 2010, per
braccetto. «Molte scoperte importanti sono avvenute per aver dimostrato che le aziende funzionano meglio se
caso. Uno scienziato cercava qualcosa, ha trovato dell’altro promuovono le persone a caso). «Si tratta di un
e ha saputo capire che era importante», spiega Andrea riconoscimento che dà una certa popolarità e che ci ha
Rapisarda, il terzo premiato, anch’egli fisico dell’Università di permesso di far conoscere le nostre ricerche», conclude
Catania. «Tutti sappiamo che Fleming scoprì così la Rapisarda. Ricerche che, una volta spiegate, chiariscono
penicillina, ma è molto meno nota la storia di Vincenzo aspetti chiave di come funziona la società.

Focus | 15
a cura di Gianluca Ranzini

PRISMA FACCIAMO SPAZIO


www.aavso.org: il sito di
riferimento per tutti gli
appassionati di stelle variabili.

CHE FINE HANNO FATTO


GLI ANELLI DI GIOVE?
Il pianeta gigante ha sì degli anelli, ma molto sottili (nella
foto sotto, si intravedono in una immagine ripresa dal
telescopio spaziale Webb). Ma, con la sua massa, si
“meriterebbe” anelli cospicui come quelli di Saturno.
NASA’s Goddard Space Flight Center

Il problema, secondo un articolo su Planetary Science


Journal, sono le sue lune. In particolare le 4 più grandi (Io,
Europa, Ganimede e Callisto), scoperte da Galileo nel
1610. Una simulazione dinamica mostra infatti che esse
distruggerebbero rapidamente anelli di grandi dimensioni
attirandone con la propria gravità il materiale.

Nasa, Esa, Csa e B. Holler e J. Stansberry (Stsci)


TERRA

Il campo magnetico
che collassò Tebe

Circa 565 milioni di anni fa, il campo magnetico


terrestre collassò all’improvviso, scomparendo
quasi del tutto. Poi, dopo circa 15 milioni di anni, Europa
iniziò a riprendere vigore. Perché ciò fosse
accaduto era rimasto finora un mistero. Ma una
spiegazione arriva oggi da un gruppo di ricercatori
americani guidati da John Tarduno, docente di
geofisica all’Università di Rochester (Usa).
Secondo gli scienziati, l’indebolimento di circa il
Metis
90% del campo magnetico della Terra fu dovuto al
rapido accrescimento del nucleo interno, solido, del
nostro pianeta. Per arrivare a questa conclusione,
Tarduno e colleghi hanno studiato rocce
antichissime, al cui interno vi sono cristalli che
conservano tracce impresse dal campo magnetico
terrestre su di essi nel lontano passato.

ASTEROIDI INVECCHIATI
NASA/Goddard/University of Arizona

DAL CALORE DEL SOLE


Grazie alle immagini raccolte dalla sonda Osiris-
Rex, che ha osservato da vicino l’asteroide Bennu
tra il 2018 e il 2020, alcuni ricercatori, con a capo
Marco Delbo dell’Università della Costa Azzurra,
hanno analizzato circa 1.500 fratture nelle sue
rocce (alcune evidenziate in rosso, a sinistra).
Le stime suggeriscono che le fratture abbiano tra
10.000 e 100.000 anni; pochi, considerando che su
un oggetto così piccolo (Bennu è grande circa 500
m) non ci sono fenomeni estremi come i terremoti.
La conclusione è stata che a produrle sia stato lo
stress termico dovuto al Sole, nel passaggio dagli
oltre 120 °C del giorno ai -20 °C della notte.
17
I gradi centigradi misurati in una
grotta sulla Luna. Questi tubi di lava I TEATRI DELLE STELLE
collassati potrebbero costituire un In collaborazione
ottimo riparo per gli astronauti delle con PLANit
(www.planetari.org)
future missioni di lunga durata. PLANETARIO
DI VENEZIA
Una nuova strategia per È collocato a Venezia Lido ed è

recuperare i campioni marziani gestito dal 2003, per conto del


comune, dall’Associazione Astrofili
Veneziani. La sala ha un diametro di
La Nasa ha rivelato un cambio di programma per il recupero dei campioni di 8,2 metri e una capienza di 60 posti.
suolo e rocce che il rover Perseverance, al lavoro da circa un anno e mezzo Il planetario è aperto al pubblico ogni
sulla superficie marziana, sta mettendo da parte. Un’operazione che sarà domenica da ottobre a fine maggio
comunque molto complessa. I nuovi piani prevedono che sarà lo stesso (e in estate su prenotazione) con
Perseverance (e non un altro rover da inviare, come pensato in precedenza) rappresentazioni a ingresso gratuito
a portare i campioni verso un lander (da mandare nei prossimi anni), il quale, secondo un calendario riportato nel
grazie a un braccio robotico realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea, li sito. Vengono proposte attività su vari
preleverà. Se qualcosa in questa operazione dovesse andare storto, ci argomenti di astronomia ed eventi di
saranno due elicotteri droni di riserva, che potranno svolgere il recupero. attualità, nonché conferenze di
I campioni saranno quindi “sparati” in orbita marziana dove una navicella astronomi professionisti. Su richiesta
automatica li prenderà in consegna e li porterà fino alla Terra. L’arrivo delle è anche possibile visitare la stazione
preziose rocce sul nostro pianeta è previsto per il 2033. sismica (nodo Ingv) e quella di
monitoraggio delle radiometeore.
Info: www.astrovenezia.net

Associazione Astrofili Veneziani

COME SI FA A
MISURARE L’ETÀ
NASA/JPL-Caltech

DELLA TERRA?
Grazie alla datazione radiometrica
delle rocce. In pratica, si può
misurare l’età di una roccia in base

La galassia più lontana, agli elementi radioattivi che


contiene (per esempio il

individuata dal telescopio Webb carbonio-14), i quali decadono, cioè


si trasformano, in tempi molto
precisi. In questo modo è stato
Tra le prime scoperte del nuovo telescopio spaziale datato il meteorite Canyon Diablo,
c’è quella della galassia (o meglio, della “candidata” uno dei frammenti dell’asteroide
che creò il Meteor Crater in
galassia) più lontana mai osservata. Si tratta di Arizona. La sua età è risultata di
CEERS-93316, che si sarebbe formata 250 milioni 4,54 miliardi di anni. Secondo lo
di anni dopo il Big Bang, cioè qualcosa come 13,5 U.S. Geological Survey, questa è

miliardi di anni fa. Un record destinato a essere oggi la stima migliore dell’età del
nostro pianeta.
battuto, perché Webb può fare ancora meglio.

Focus | 17
PRISMA SONORO

Shutterstock/Fischer Fotostudio
PICCOLA FISICA A gitato, non mescolato. Era l’istruzione divenuta proverbiale con cui James Bond
chiedeva il suo Martini. Facendo inorridire la maggior parte dei barman, i quali

L’arte sanno che in realtà è proprio mescolare il modo migliore per far amalgamare due
liquidi, che siano vermouth e gin o i meno glamour latte e caffè. Sul fatto che si

di mescolare possa migliorare la tecnica con cui si mescola, però, Bond aveva ragione. Proprio al
design del mixer ideale è dedicato uno studio di Maximilian Eggl dell’Università di

i liquidi Magonza, in Germania, e Peter Schmid, dell’Università King Abdullah in Arabia


Saudita, pubblicato su Physical Review Fluids. I due hanno usato tecniche
computazionali per simulare il movimento di fluidi partendo dal caso più semplice,
che ricorda gli apparati usati in molti processi industriali: un contenitore cilindrico
con due liquidi ancora separati, e al suo interno due aste verticali, a sezione
circolare, una più lunga dell’altra, situate ai lati opposti del contenitore, che ruotano
nello stesso senso all’interno del liquido. Il fatto che abbiano lunghezze diverse è
importante: quella più lunga crea vortici che quella più corta incontra e rompe.
Vortici. Da lì, attraverso simulazioni, hanno cercato i fattori che più influiscono sul
risultato finale. Sono due: la forma delle aste e la velocità del loro movimento. La
miscela perfetta richiede che le aste abbiano due diverse sezioni pentagonali
irregolari, in modo da essere meno idrodinamiche e causare più turbolenze. La
posizione cambia: devono stare una verso la parete del contenitore e una più al
centro. E ruotare in verso opposto: quella esterna in senso antiorario e quella interna
in senso orario. Inoltre non devono muoversi a velocità costante, ma accelerare e
rallentare, in modo da formare vortici complessi che alla fine portano a una miscela
perfetta. Forse servirà a poco per il nostro caffellatte mattutino, che continueremo a
mescolare con un umile cucchiaino in senso orario (per lo meno così fa la maggior
parte di noi). Ma lo studio potrebbe aiutare in tutti i processi industriali (e sono tanti,
dall’industria alimentare a quella chimica) dove miscelare liquidi in modo omogeneo,
in meno tempo e usando meno energia possibile, è fondamentale. (N.N.)

18 | Focus
Qualità dell’aria C
AMBIENTE on il coinvolgimento dei cittadini, nel comune di Portici (Na) è stata
monitorata per circa tre anni la qualità dell’aria con una precisione senza
precedenti, utilizzando una flotta di sensori annusa-smog messa a disposizione

misurata grazie ai finanziamenti del progetto europeo Air Heritage.


A piedi. Le persone hanno misurato la propria esposizione agli inquinanti

portone per condividendo i dati, che hanno permesso di creare mappe precise fino ai numeri
civici. I dati hanno consentito anche di suggerire alla pubblica amministrazione

portone cosa fare per migliorare lo stato dell’aria, dalle limitazioni al traffico
all’accompagnamento organizzato a piedi degli studenti fino a scuola. (G.R.)

COMPORTAMENTO

Il “bambinese”
TECNOLOGIA

Ricarica automatica al laser


I mmagina di entrare in un aeroporto
o in un negozio, dove il tuo
laser distribuita”: permette di
ricaricare un dispositivo anche se è
è universale
smartphone si ricarica grazie a un in movimento, purché trasmettitore e

Shutterstock/BlueSkyImage
sistema laser senza fili. Forse si potrà ricevitore si “vedano” tra loro. La
fare. Un gruppo di ricercatori lunghezza d’onda del laser, 1.550
dell’Università di Sejong (Corea del nm, è in una regione sicura dello
Sud) ha infatti creato un sistema che spettro elettromagnetico e non
usa la luce infrarossa per trasferire rappresenta un pericolo per gli occhi
una certa potenza (400 mW) in totale o la pelle. In ogni caso, per maggior
sicurezza fino a 30 metri di distanza. sicurezza, se qualcuno si interpone
Non pericoloso. Il sistema, fra trasmettitore e ricevitore, il
descritto sulla rivista Optics Express, sistema passa a una modalità di

1,43 miliardi
utilizza un metodo chiamato “ricarica risparmio energetico. (V.T.)

Gli smartphone venduti in tutto il mondo nel 2021. È capitato a tutti: parlando con un
bambino di pochi anni passiamo
al “bambinese”, quel particolare tono
di voce, un po’ melenso, usato con i
piccoli. Facciamo così perché
abbiamo sentito altri farlo? O c’è
qualcosa di innato e universale nel
“bambinese”? Per capirlo, la
University of Washington

psicologa Courtney Hilton


dell’Università di Harvard (Usa) ha
usato una raccolta di 1.615
registrazioni di parlato provenienti da
21 società di tutto il mondo, in parte

Comunicare in immersione
rivolto ad adulti e in parte a bambini,
analizzando le caratteristiche dei
suoni usati nei due casi.

U n’app per inviare messaggi


sott’acqua. Si chiama AquaApp
ed è stata sviluppata dall’Università
In contatto. Quando se ne sceglie
uno (“Va tutto bene?”), il telefonino
emette un segnale acustico (quelli
Acuto. Come spiegato su Nature
Human Behaviour, la psicologa ha
scoperto che il parlato diretto ai
di Washington: consentirà ai radio non si propagano bene bambini era diverso da quello verso
subacquei di comunicare durante le sott’acqua) che viene captato in gli adulti: aveva timbri più puri, volumi
immersioni senza dover usare modo ideale da un altro telefonino più bassi e un tono più acuto. Fatte
attrezzature costose. Basta scaricare dotato di AquaApp, purché sia nel ascoltare le registrazioni a 51.065
l’app sullo smartphone (ha un codice raggio di 30 metri (ma un sos può persone di lingua inglese, ha avuto la
open source) e infilarlo in una giungere anche a 100). Il tasso di conferma che era facile capire se ci
custodia impermeabile: l’interfaccia trasmissione arriva a 1,8 kbps e la si stava rivolgendo a un bambino o a
consente di selezionare da un elenco app può gestire fino a 60 utenti un adulto, anche se la lingua non si
di 240 messaggi-icone preimpostati. contemporaneamente. (V.T.) capiva. Insomma, il “bambinese” è
universale. (A.S.)

Focus | 19
PRISMA SONORO COMPORTAMENTO

Dormire poco
rende egoisti
È una sensazione comune: quando si
è molto stanchi si ha meno voglia di
ascoltare le esigenze altrui. Ora è stato
anche provato dai ricercatori
dell’Università della California a
Berkeley. La scarsità di sonno, infatti,
colpisce proprio i circuiti del cervello
più legati all’altruismo e all’empatia.
Confronti. I ricercatori hanno hanno
preso in considerazione sia l’attività
RMIT University

neurale di alcuni individui sia il numero


di comportamenti generosi dopo una
notte di sonno e dopo un’altra in cui
invece non avevano dormito. In un altro
GEOLOGIA caso, hanno analizzato l’andamento

Il diamante dallo spazio delle donazioni per beneficenza il


giorno dopo l’inizio dell’ora legale,
quando si perde un’ora di sonno. In

È una forma del diamante ancora in parte misteriosa, di origine extraterrestre: la


lonsdaleite, in pratica un diamante “esagonale”. Mentre il diamante comune
ha una struttura microscopica in cui gli atomi di carbonio sono disposti in forma
tutti i casi il risultato è stato netto: meno
sonno, meno generosità. (R.P.)

cubica, la lonsdaleite ha una struttura esagonale più simile a quella della grafite.
È stata trovata in meteoriti ricchi di grafite, formata nell’impatto con la Terra. Il
minerale prende il nome dalla cristallografa Kathleen Lonsdale, una delle prime
due donne elette (nel 1945) a membro della Royal Society di Londra.
Minuscoli. Ora un team guidato da Andrew Tomkins (a sinistra nella foto, con

Shutterstock/Tomsickova Tatyana
un campione di meteorite) della Monash University, in Australia, ha chiarito un
nuovo processo di formazione della lonsdaleite nello spazio. Ha analizzato
cristalli di dimensioni microscopiche, fino al milionesimo di millimetro, trovati in
un meteorite: si pensa che si siano originati nello scontro di un pianeta nano
con un asteroide. La ricerca potrebbe portare a metodi di produzione per
applicazioni come la realizzazione di minuscole macchine ultradure. (A.P.)

AMBIENTE

Nell’acqua piovana, ovunque


sostanze chimiche dannose
B rutta sorpresa per l’ambiente: l’acqua piovana è diventata
imbevibile in tutto il mondo, compresi il Tibet e l’Antartide. Lo
affermano i ricercatori dell’Università di Stoccolma e dell’Eth di Zurigo
in un articolo pubblicato su Environmental Science & Technology.
Le concentrazioni di Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) hanno
raggiunto in tutto il mondo valori superiori ai limiti fissati dalle linee
guida statunitensi per l’acqua potabile.
Dalle pentole. I Pfas, usati per esempio per rendere idro e oleo
repellenti le superfici (pentole, carta, tessuti), hanno gravi effetti sulla
salute: possono causare cancro, infertilità, danni al sistema
immunitario. Sono molecole molto persistenti e sono ormai entrate
nel ciclo planetario dell’acqua, contaminando l’atmosfera e le acque,
sia superficiali sia sotterranee. Secondo Jane Muncke, direttrice della
Food Packaging Forum Foundation di Zurigo, «gli ingenti importi che
si dovranno pagare per ridurre i Pfas nell’acqua potabile dovranno
Shutterstock

essere finanziati dall’industria che produce e utilizza queste sostanze


chimiche tossiche». (V.T.)

20 | Focus
31.000
anni fa
L’epoca della prima
amputazione,
scoperta grazie al
ritrovamento in una

Bridgeman Images
grotta del Borneo, in
Indonesia, di uno
scheletro a cui
ANTROPOLOGIA
mancava il piede
Una mutazione del cervello sinistro. L’analisi
delle ossa ha rivelato
ci ha resi Homo sapiens che si era trattato
di una vera
A dare una marcia in più all’Homo sapiens ha contribuito una mutazione in
un gene, che ha stimolato la crescita dei neuroni nelle regioni del cervello amputazione della
associate all’intelligenza. Lo ha concluso un team del’Istituto Max Planck per la gamba, eseguita con
strumenti in osso o
biologia cellulare e la genetica di Dresda, in Germania. La mutazione si trova
nel gene TKTL1 ed è presente in noi umani moderni, ma non nei cugini estinti
Neanderthal né in altri primati. La proteina prodotta sulla base delle “istruzioni” pietra dell’epoca.
del gene è così un po’ diversa (cambia un aminoacido che la costituisce).
Neuroni. Gli scienziati hanno visto che, inserendo il gene umano nei cervelli
La persona, non si sa
di embrioni di topi o furetti, aumentava la produzione di neuroni. Hanno poi se maschio o
creato un minicervello (un organoide) con il nostro TKTL1 e quello dei femmina, è vissuta
Neanderthal: nel secondo caso, l’organoide aveva meno neuroni. In noi, TKTL1
si esprime molto nel lobo frontale, importante nelle funzioni cognitive. I crani di
per 6-9 anni dopo
sapiens e Neanderthal (sopra, a sin. e a destra) suggeriscono che i cervelli l’operazione ed è
fossero simili per dimensioni, ma di forma diversa (più allungata nei
Neanderthal): secondo gli scienziati, la mutazione può aver influito. (G.C.)
morta a circa 20 anni.

FANTA-SCIENZA

L’economia di Harry Potter?


Sarebbe un disastro...
P otrebbe davvero funzionare bene
l’economia di un mondo come
quello di Harry Potter? Daniel Levy,
Tecnologia. Nel mondo produttivo,
l’innovazione sembra essere limitata
alle sole scope volanti, di cui escono
dell’israeliana Bar-Ilan University, ha nuovi modelli.
deciso di analizzare la società dei Istituzioni. Il governo è
maghi, scoprendo – come riportato su antidemocratico, il lavoro è quasi solo
Oxford Open Economics – una lunga in un grande e inefficiente settore
lista di anomalie. Ecco le più rilevanti. pubblico, l’informazione non è libera e
Moneta. Si usano monete d’oro e il sistema giudiziario oscuro e arbitrario.
argento, il cui metallo venduto nel Società. Discriminazioni razziali o per
mondo dei babbani avrebbe un valore censo sono tollerate, e l’ascensore
maggiore di quello che ha come sociale va più verso il basso che
denaro fra i maghi. verso l’alto. Insomma, un mondo
Banca. La banca Gringott ha il economico disfunzionale, che forse
monopolio bancario, ma pare che si però ha aiutato il successo della saga:
SIPA PRESS

limiti a custodire le monete depositate, nei suoi difetti molti vedono riflesso il
senza investirle o pagare interessi. mondo reale. (A.S.)

Focus | 21
PRISMA

AFP/Getty Images

15
Le volte in cui si è
evoluto, in modo
indipendente, il muco
nei mammiferi: uno
STORIA

Quel ramo del Nilo che


rese possibili le piramidi
studio alla University L e piramidi di Giza, e in particolare quella di Cheope, stupiscono ancora oggi
per le loro dimensioni e per la precisione con cui furono costruite circa
at Buffalo di New York 4.500 anni fa. Ma come fecero gli Egizi a edificarle, e a trasportare i 2,3 milioni
ha rilevato 15 mucine di enormi blocchi di pietra necessari (in media più di 2 tonnellate l’uno)? A lungo
si è pensato che lo abbiano fatto lungo il Nilo, che però oggi scorre a qualche
(le proteine alla base chilometro di distanza. Ora, un nuovo studio coordinato da Hader Sheisha,
delle diverse secrezioni geografa del Centro Europeo per la Ricerca e l’Insegnamento delle Geoscienze

mucose) che si sono Ambientali (Cerege) in Francia, getta nuova luce su questa ipotesi.
Pollini antichi. I ricercatori hanno infatti identificato un ramo del Nilo ormai
sviluppate in 49 specie scomparso, che all’epoca era navigabile, passava vicino al sito e
di mammiferi presumibilmente fu utilizzato per il trasporto. La scoperta è stata resa possibile

esaminate.
dall’analisi tramite carotaggio dei pollini presenti nei diversi strati del terreno,
che ha permesso di ricostruire il livello dell’acqua negli ultimi 8.000 anni. (A.P.)

EVOLUZIONE

La gonorrea forse ci ha
lasciato in eredità i nonni
A rrivare a 60 e più anni con un cervello sano è normale per gli
umani: gli anziani possono restare lucidi e attivi, in grado di
badare ai nipoti. A proteggere il cervello dal degrado, aveva scoperto
Ajit Varki, della University of California, San Diego, sono alcune
versioni genetiche unicamente umane. Tra cui la mutazione del gene
del recettore CD33, presente su cellule del sistema immunitario.
Geni. Ora Varki ne ha ricostruito l’evoluzione. Il CD33 originario
riconosce l’acido sialico, zucchero presente sulle cellule del corpo, ed
evita reazioni autoimmuni: nel cervello però impedisce che siano
eliminate cellule danneggiate e placche associate con l’Alzheimer. La
versione mutata umana invece non reagisce così all’acido sialico e
permette la “pulizia” del cervello. Probabilmente si è evoluta per
proteggerci da malattie come la gonorrea: il batterio che la causa si
riveste infatti di acido sialico per non farsi riconoscere come invasore.
Shutterstock

Chi aveva la versione nuova di CD33 riusciva a eliminare il patogeno,


si riproduceva e diffondeva la mutazione, poi risultata utile contro la
demenza. In questo senso, la gonorrea ci ha “regalato” i nonni. (A.S.)

22 | Focus
PSICOLOGIA

Chiedete aiuto senza paura di


disturbare: agli altri fa piacere
S pesso non chiediamo un aiuto, magari per paura di disturbare. Non pensando
che gli altri in realtà sarebbero felici di darci una mano. È ciò che emerge da
una ricerca guidata da Xuan Zhao della Stanford University (Usa). In 6 esperimenti,
le persone dovevano chiedere e dare aiuto, immaginare situazioni o ricordare
esperienze. In uno dei test, i partecipanti dovevano fermare degli estranei per farsi
fare una foto, valutando l’eventuale disturbo e le reazioni degli altri. Ai “fotografi”
veniva chiesto come si erano sentiti. Risultato: i partecipanti non valutavano
quanto gli altri sarebbero stati in realtà felici di fare un piccolo gesto.
Riluttanti. «Chi ha bisogno di aiuto sottostima costantemente la disponibilità
altrui ad aiutare e quanto chi aiuta si sentirebbe bene, mentre sovrastima il
disturbo che gli altri avrebbero», scrivono Zhao e colleghi. Per questo siamo
riluttanti a chiedere una mano. Anche se agli altri farebbe piacere darcela, perché
molti studi mostrano che compiere atti di gentilezza aumenta il benessere. (G.C.)

@uncombable_locks
CORPO UMANO

Il gene che
ci spettina
Getty Images

C ome i genitori sanno, a volte


pettinare i bimbi non è facile. Ma in
alcuni rarissimi casi è del tutto
impossibile: pettini e spazzole non
AGRICOLTURA riescono a domare le chiome dei piccoli.

“Pane” sicuro Capita ai bambini con la “sindrome dei


capelli impettinabili”: i capelli sono
crespi, secchi, in genere biondo chiaro

I n alcune zone del Pianeta, il rischio


che ci sia carenza di cibo, per la crisi
climatica e la siccità, è ben concreto.
(come nel piccolo Locklan Samples,
degli Usa, nella foto) e tendono a stare
dritti. Il fusto del capello ha una sezione
Coltivazioni di mais, soia, grano e riso non tonda od ovale, ma irregolare. La
potrebbero in futuro subire pesanti sindrome, non si sa perché, passa con
effetti avversi. l’adolescenza o l’età adulta.
Albero. Quali piante potrebbero essere Enzima. Il team di Buket Basmanav,
più resistenti? L’albero del pane, il cui dell’Università di Bonn (Germania), aveva
frutto (nella foto) cotto ha aroma e già visto che la sindrome è causata da
consistenza simili a quelle del pane mutazioni in 3 geni: PADI3, TGM3 e
fresco ed è usato come cibo. In uno TCHH, che contengono le “istruzioni” per
studio pubblicato su PLOS Climate, un due enzimi e una proteina strutturale, la
gruppo di ricerca della Northwestern tricoialina. Nella maggior parte dei casi si
University (Usa) ha studiato le tratta di mutazioni di PADI3, come ha
caratteristiche di quest’albero originario scoperto un nuovo studio di Basmanav,
della Nuova Guinea e di altre isole del analizzando molti più casi (107, contro gli
Pacifico, concludendo che resisterebbe 11 precedenti): PADI3 permette di
al cambio climatico, crescendo bene produrre un enzima che agisce sulla
anche in condizioni con temperature più tricoialina, in modo che vi aderisca
Shutterstock

alte, e alla siccità. Anzi, la sua un’altra importante proteina del capello,
coltivazione potrebbe espandersi. (S.B.) la cheratina. (G.C.)

Focus | 23
PRISMA SONORO

ARCHEOLOGIA

Portabebè preistorico
N eve, come è stata soprannominata, aveva 40-50 giorni.
Fu sepolta 10.000 anni fa nella grotta di Arma Veirana
(Erli, SV), in Liguria. Studiando ciò che era nella sua tomba, i
ricercatori di un team internazionale hanno avuto la prova
dell’uso di marsupi portabebè già allora. «Era forse un
fagottino che ne permetteva il trasporto (a destra)», dice
Marco Peresani, docente di archeologia e antropologia del
Paleolitico all’Università di Ferrara, del team.
Conchiglie. «Non sappiamo come fosse fatto: era di pelle,
che non si è conservata. Ne abbiamo ricostruito la presenza
dalle conchiglie trovate sopra e attorno al corpo: alcune
decoravano il portabebè, fissate forse con fili di pelle o
vegetali, altre erano montate in bracciali posti accanto alla
bimba». Sono state trovate oltre settanta piccole conchiglie

Mauro Cutrona
perforate e 4 grandi pendenti da bivalvi. «La neonata era
parte di un gruppo di cacciatori raccoglitori in movimento:
dovevano avere mezzi per portare i piccoli con sé». (G.C.)

MEDICINA

Test Covid meno sensibili


L a sensibilità dei test Covid casalinghi (ovvero, la capacità
di identificare i positivi) è diminuita con l’arrivo della
variante omicron. Il campanello d’allarme arriva da uno
Shutterstock/Malikov Aleksandr

studio olandese pubblicato su BMJ, che ha preso in esame


tre diversi kit venduti anche in Italia. La verifica è stata
condotta su 6.497 pazienti con sintomi, risultati positivi al
tampone molecolare, invitati a eseguire il test a casa.
Che fare? Soltanto uno dei tre kit ha mantenuto una
sensibilità di almeno l’80% stabilita dall’Oms. Inoltre, il valore
più alto veniva raggiunto solo se il prelievo era fatto nel naso e
TECNOLOGIA nella gola, e non solo nel naso. Considerata la diffusione di

Per piatti sterilizzati questi kit, i ricercatori ritengono necessario aggiornare le


istruzioni, indicando di eseguire il prelievo nel naso e nella
gola. Agli utilizzatori, invece, si consiglia di non fidarsi troppo

I ricercatori delle Università tecniche di Dortmund e di


Monaco (Germania) hanno valutato che una lavastoviglie a
vapore surriscaldato – al posto di una convenzionale ad
del risultato e di seguire le precauzioni per ridurre il rischio di
contagiare altri, soprattutto se si hanno sintomi. (M.Fr.)

acqua calda e detersivo – sarebbe capace di uccidere in


soli 25 secondi il 99% dei batteri su un piatto. Le
lavastoviglie convenzionali spesso non eliminano tutti i
microrganismi dannosi rimasti su piatti, ciotole e posate. E
richiedono anche lunghi tempi di ciclo, che utilizzano grandi
quantità di elettricità e rilasciano il detersivo nelle reti idriche,
inquinando l’ambiente.
Al vapore. Gli scienziati hanno per ora testato il sistema
con una simulazione al computer, basandosi su un modello
semplificato con un solo piatto. Le lavastoviglie a vapore
surriscaldato, descritte sulla rivista Physics of Fluids,
potrebbero fornire una soluzione più efficace ed ecologica:
funzionano senza detersivo, a una temperatura di 180 °C e
a una pressione di 10 bar e sono molto veloci. Sarebbero la
Shutterstock/Photoroyalty

soluzione ideale per ospedali, hotel e ristoranti. (V.T.)

24 | Focus
ALIMENTAZIONE

Ecco i pesci gustosi e “verdi”


A nalizzando impatto climatico e contenuto nutrizionale di vari alimenti proteici,
uno studio pubblicato su Communications Earth & Environment ha identificato i
prodotti ittici che potrebbero essere consumati al posto della carne, per ridurre le
emissioni legate all’alimentazione senza compromettere l’apporto di nutrienti.
Confronto. Sono state valutate carni e 41 specie acquatiche, pescate o allevate:
nel grafico, posizionate per emissioni (migliori in basso) e nutrienti (migliori a destra).
I piccoli pesci pelagici pescati (acciughe, sardine e sgombri) garantiscono il migliore
apporto nutrizionale restando compatibili con l’ambiente. Seguono i molluschi
bivalvi di allevamento. La carne bovina invece è il cibo peggiore per il clima. (M.Fr.)

pescati La dimensione dei meno nutrienti più nutrienti


cerchi si riferisce
alla produzione
allevati nel 2015.
carne bovina

Shutterstock/Lysenko Andrii
1.000
EMISSIONI DI GAS SERRA IN % RISPETTO AL VALORE

500

più emissioni
MEDIO DEGLI ALIMENTI CONSIDERATI

crostacei cefalopodi
grandi pesci pelagici
200
maiale NEUROSCIENZE
pollo
media
salmoni Il trucco per
bere di meno
pesce bianco meno emissioni
50
piccoli pesci pelagici
bivalvi

20
S embra banale, invece funziona.
Se volete bere meno alcolici, il
trucco è semplice: usate bicchieri
10 più piccoli. È stato verificato sul
50 media 150 campo, ovvero a tavola: ridurre
PUNTEGGIO NUTRIZIONALE IN % RISPETTO AL VALORE MEDIO DEGLI ALIMENTI CONSIDERATI leggermente la capienza dei
bicchieri basta a diminuire la
quantità di vino consumata nella
settimana. Lo ha dimostrato una
ECOLOGIA ricerca condotta su 260 famiglie

Per diminuire gli sprechi, britanniche e pubblicata sulla rivista


scientifica Addiction.

cominciate dalle bucce Piccoli bicchieri. Alle famiglie è


stato chiesto di acquistare una

di banana… quantità predeterminata di vino da


consumare a casa. Inoltre, sono stati
loro distribuiti in modo casuale
Shutterstock/ULKASTUDIO

C hi ha detto che le bucce di


banana sono un rifiuto?
Certo non Asima Shafi, ingegnere
bicchieri più piccoli (290 ml) o
leggermente più grandi (350 ml) da
utilizzare ai pasti. Per due volte, a
alimentare alla Aligarh Muslim intervalli di 14 giorni, i ricercatori
University, in India: ha scoperto che, hanno controllato la quantità di vino
essiccandole e macinandole, se ne ricava una farina dal gusto dolce e ricca di consumata in famiglia. Risultato,
fibre, che può essere addizionata alla normale farina da cereali per realizzare pane coloro che avevano usato i bicchieri
o biscotti. E si potrebbe evitare di buttare via un prodotto in realtà commestibile. più piccoli avevano bevuto di meno:
Gusto. Asima Shafi ha provato a usare la farina di bucce di banana nei biscotti. in dettaglio, circa il 6,5% in meno.
«La percentuale massima utilizzabile di farina di buccia di banana nell’impasto Non è moltissimo, ma per i
sembra essere il 7,5%; andando al di sopra il contenuto di fibre rende i prodotti ricercatori un tale calo dà già
troppo duri, ma al di sotto la loro consistenza è ideale e colore e sapore sono benefici alla salute. Acquistare vino
migliorati dall’aggiunta», specifica Shafi sulla rivista ACS Food Science & in bottiglie più piccole non ha invece
Technology. Gli chef del mondo sono ora invitati a provare questo nuovo provocato una diminuzione nella
ingrediente in ogni ricetta che contempli l’uso di farina. (A.S.) quantità bevuta. (R.P.)

Focus | 25
PRISMA

L’INSULINA
E LE SUE
FUNZIONI
di Luca Borro*

Questa immagine rappresenta l’insulina, ormone


che regola la concentrazione di zucchero nel
sangue. È stata realizzata per Focus dal Laboratorio
3D dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di
Roma, all’interno dell’unità di ricerca di Imaging
Multimodale. È l’ottava tappa, quella conclusiva, del
nostro viaggio fra le molecole del corpo umano.

L’ insulina è un ormone prodotto dal pancreas


endocrino, ossia la parte di pancreas che secerne
ormoni, fra cui anche il glucagone. L’insulina, nello
specifico, è secreta all’interno di piccoli ammassi di
cellule, chiamate cellule-beta, che si raggruppano in
alcune aree a formare le cosiddette “isole di Langherans”.
Le cellule beta del pancreas sono quelle che vengono
danneggiate nel diabete di tipo 1, malattia cronica in cui il
sistema immunitario le attacca progressivamente fino a
distruggerle del tutto, determinando una mancanza
pressoché totale di insulina endogena, cioè prodotta
autonomamente dallo stesso paziente.

L’insulina è fondamentale per controllare i


livelli di zucchero nel sangue, ossia per tenere i
valori di glicemia in un range di normalità. Si
tratta di un ormone cosiddetto anabolico (relativo alla
sintesi di molecole organiche), in quanto la sua azione
favorisce l’accumulo di glucosio in forma di glicogeno nel
fegato, togliendolo così dalla circolazione e assicurando
una “scorta epatica” di zuccheri. Questi possono poi
essere degradati e utilizzati quando vi è necessità di avere
più energia nelle nostre attività quotidiane. L’insulina inoltre
stimola la sintesi di proteine e di acidi grassi.
MULTIMEDIA
Dal punto di vista della struttura, l’insulina è
una proteina molto piccola che deriva da una
molecola più grande, chiamata proinsulina, che
MODELLO 3D
viene tagliata da alcuni enzimi in punti
specifici. Il prodotto finale è la molecola rappresentata in Scopri l’insulina
nelle tre
questa immagine, formata da due catene polipeptidiche (la dimensioni.
catena A e la catena B) che sono raffigurate in verde e in
celeste.
I diabetici devono assumere l’insulina come farmaco e la
terapia è in grado di regolarizzare immediatamente i livelli
di zucchero nel sangue, portandoli in un range di normalità
ed evitando così le gravi conseguenze dovute INQUADRA IL QR CODE
all’iperglicemia prolungata. Oppure vai su
www.focus.it/scienza/scienze/
insulina-3d
*3D Lab Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

26 | Focus
Luca Borro
Chi erano
gli Etruschi
La loro storia si
coglie in ogni angolo
della Toscana,
dall’entroterra al
mare, attraverso
impressionanti
vestigia che
punteggiano
il territorio
dell’antica Etruria

La tomba della quadriga infernale si trova all’interno della


necropoli delle Pianacce, in località Sarteano, una delle testimonianze
più integre di pittura funeraria etrusca, dipinta nel IV secolo a.C.

G
li Etruschi rappresentarono Lavorarono magistralmente l’oro dando vita a
la più potente civiltà italica gioielli di raffinata fattura. Il popolo italico fu
del Mediterraneo occidentale riscoperto nel rinascimento grazie al
tra l’VIII e il II secolo a.C.. ritrovamento di alcune statue di bronzo,
Probabilmente si trattava di una civiltà come la Chimera di Arezzo (risalente al V
autoctona sviluppatasi prima dell’espansione secolo a.C.), quando iI Granduca di Toscana,
greca nel Mediterraneo. Si affermarono in Cosimo I de’ Medici (1519-1574), decise di
un esteso territorio corrispondente alle attuali aggiungere ai propri titoli quello di Magnus
regioni di Toscana, Umbria e Lazio, creando Dux Etruriae, per suggellare la discendenza
Nella cartina sono indicati i principali un sistema di governo federale basato su del popolo toscano dagli avi etruschi.
insediamenti etruschi che ricadono una dodecapoli di 12 città-stato, dette anche
nell’attuale regione toscana. In basso a lucumonie, dal nome del re (lucumone) che le
destra lo spettacolare lampadario etrusco reggeva. In Toscana erano: Arezzo, Cortona,
conservato al Maec (museo e accademia Fiesole, Chiusi, Volterra, Vetulonia, Roselle
etrusca di Cortona) e rinvenuto in modo e Populonia. Importarono la produzione di
casuale nel diciannovesimo secolo. viti e uliveti in Italia, sfruttarono il sottosuolo
ricco di minerali, plasmarono la terracotta,
trasformandola spesso in buccheri, vasi cotti
con riduzione di ossigeno e quindi scuri.
per

Le vie Cave
Nell’area sud-orientale della Maremma grossetana, lungo le Colline del Fiora, si aprono
le Vie del tufo, suggestive e profonde strade naturali, intorno alle quali sorgono i borghi di
Sovana, Sorano e Pitigliano. Il tufo, una roccia magmatica friabile, è ricavata dall’erosione
esercitata dai corsi d’acqua. Vi furono scavate, sin dai primi insediamenti etruschi,
imponenti necropoli e tagliate queste strade atipiche: una sorta di corridoi a cielo
aperto lunghi al massimo un chilometro, larghi da 2 a 4 metri con pareti alte 20, chiamate
«Vie Cave» , realizzate per difesa contro le invasioni nemiche, ma soprattutto con la
vocazione di collegamento tra i centri abitati e i corsi d’acqua. Rappresentano un’opera
ingegneristica di grande impatto visivo , fino al secolo scorso erano curate dai contadini,
che le utilizzavano per raggiungere i propri vigneti e uliveti, ma la pioggia le ha rese
impraticabili con il tempo . Rimane la suggestione degli imponenti corridoi intagliati nel
ventre della terra.

La nuova veste del


Museo Guarnacci
Il museo Guarnacci di Volterra rappresenta uno dei più antichi musei pubblici
d’Europa, dedicato all’arte etrusca, nacque nel 1732 ma dal 1877 si trova nel
palazzo Desideri Tangassi. Oggetto di una recente ristrutturazione, è stato riaperto
al pubblico pochi mesi fa in una nuova veste. Custodisce una ricca collezione di
ceramiche (un esemplare nella foto) ma i fiori all’occhiello delle sue collezioni sono
l’ombra della sera, una statuetta in bronzo filiforme battezzata così da Gabriele
D’annunzio, che ne vedeva un’ombra di un tramonto, e l’urna degli sposi,
un esemplare di urna cineraria (una delle 600, datate dal IV al I secolo a.C. custodite
nel museo) nella quale i due sposi scolpiti si guardano con sguardo complice.

SARTEANO. LA QUADRIGA
INFERNALE
Un altro dettaglio della tomba
della quadriga infernale, a Sarteano,
il cui ciclo pittorico presenta
scene legate all’immaginario
del mondo ultraterreno.
Nella foto Charun (Caronte in
etrusco) che accompagnava
i defunti nell’oltretomba.

LA SFINGE DI CHIUSI POPULONIA, LA PERLA


Nella foto una delle statue etrusche DEL GOLFO
più iconiche dell’arte etrusca: Populonia è l’unica lucumonia
la sfinge, essere mitologico sul mare, la sua acropoli si
femminile con corpo di leone, staglia su un promontorio
busto di donna e ali di uccello, prospiciente lo struggente golfo
custodita nel museo nazionale di Baratti, che guarda da lontano
etrusco, ove sono conservati anche l’arcipelago delle isole toscane.
numerosi reperti provenienti dal
territorio di Chiusi .
NUOVO DS 7
UN VIAGGIO NELLA RAFFINATEZZA

DSautomobiles.it
preferisce Consumo di carburante gamma DS 7 (l/100 km): 5,6 a 1,2; consumo di energia elettrica (kW/100km): 21; emissioni CO₂ (g/km): 146-27, secondo
la direttiva UE 1999/94. Autonomia in modalità elettrica veicolo gamma DS 7 E-TENSE: EAR combinata: da 65 a 57 km indicati nel listino. Valori omologati in base al ciclo ponderato
WLTP, in base al quale i nuovi veicolo sono omologati dal 1°Settembre 2018, aggiornati al 01/10/2022 e indicati a scopo comparativo. Il consumo effettivo di carburante e di energia
elettrica e i valori di emissioni di CO₂, nonché l’autonomia elettrica, possono essere diversi e possono variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori quali; optionals,
frequenza di ricarica elettrica per chilometri percorsi, temperatura, stile di guida, velocità, peso totale, utilizzo di determinati equipaggiamenti (aria condizionata, riscaldamento, radio,
navigazione, luci, ecc), tipologia e condizioni degli pneumatici, condizioni stradali, condizioni climatiche esterne ecc.
dossier
in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia

Tele-esistenza Animaloidi Robot collaborativi


Elettronica commestibile Nanomedicina Retina artificiale
Supercomputer Materiali intelligenti Esoscheletri Mano robotica

IL FUTURO
È GIÀ OGGI di Andrea Parlangeli

“I l nostro sogno è creare un robot capace di ap-


prendere come un bambino”. Così, nel 2009,
il direttore scientifico di allora, Roberto Cin-
golani, mi descrisse in un’intervista l’obietti-
vo più ambizioso – e in un certo senso la visio-
ne – del centro di ricerca al quale aveva cominciato
a dare forma dal 2005, l’Istituto Italiano di Tecno-
missioni in parallelo: da una parte la ricerca di base
che si svolge su quattro domini principali (robotica,
scienze computazionali, scienze della vita e nuovi
materiali), dall’altra il trasferimento tecnologico
per favorire lo sviluppo economico del Paese», ri-
assume Giorgio Metta. «Dal 2006 a oggi l’istituto ha
prodotto circa 17mila pubblicazioni, 334 progetti
logia (Iit). Il robot di cui parlava era iCub, il “cuc- europei, 1.254 brevetti, 33 startup costituite e più
ciolo” di umanoide sviluppato negli anni soprat- di 50 in fase di lancio».
tutto da Giorgio Metta, che nel frattempo è Il futuro, insomma, prende forma qui. E, per rac-
succeduto a Cingolani come direttore scientifico. contarvelo, siamo entrati nei laboratori di Genova
iCub è ancora oggi il fiore all’occhiello di Iit (v. ar- e abbiamo parlato con i ricercatori, alcuni dei quali
ticolo alla pagina successiva) mentre l’istituto è saranno ospiti con lo stesso Metta al Focus Live, il
cresciuto al punto che dà lavoro a 1.900 persone, nostro festival che si svolgerà dal 4 al 6 novembre a
come un piccolo borgo. Milano (v. a pag. 68). Da iCub agli animaloidi, dai
Brevetti e startup. Le statistiche dicono che circuiti ingeribili alle microreti contro i tumori,
queste persone provengono da 60 Paesi, che l’80% dalla retina artificiale agli esoscheletri, ecco allora
sono tecnici e ricercatori, che l’età media è di 35 una selezione – certamente arbitraria, ma signifi-
anni e che oltre il 40% sono donne. «Iit è un centro cativa – di 10 tecnologie che già a partire dai prossi-
di ricerca finanziato dallo Stato che persegue due mi anni ci potrebbero cambiare la vita.

INCONTRI RAVVICINATI AL FOCUS LIVE


Alle ricerche illustrate in queste pagine sarà dedicato un appuntamento al prossimo
Focus Live (4-5-6 novembre al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano)

Focus | 31
dossier
1 Tele-esistenza

Quando l’avatar
è un cucciolo
di robot
iCub è il simbolo dell’Iit,
un robot capace di imparare
come un bambino, ma che
può essere anche
telecomandato e trasmettere
dati e sensazioni a chi lo guida.
Istituto Italiano di Tecnologia
10 tecnologie per il futuro

A
vederlo suscita subito simpa-
tia, perché ha volto e dimen-
sioni di bambino, anche se è
chiaramente un robot. iCub è
4 ANNI, L’ETÀ DI UN
ESSERE UMANO A CUI
iCUB SI ISPIRA ANCHE
PER LE CAPACITÀ
DI APPRENDIMENTO.
le persone accettano più facilmente gli
umanoidi per il lavoro o in casa. Quindi
per l’integrazione dei robot nella società
del futuro anche questa è una componen-
infatti la mascotte dell’Istituto Italiano di te importante».
Tecnologia (Iit), ed è un po’ il simbolo c’è bisogno di intervenire con mezzi che Da questa linea di ricerca, ormai ben av-
dell’istituto. I tratti del suo volto sono ri- permettano di operare in sicurezza. Poi viata, stanno nascendo altri progetti. Per
masti invariati negli anni. Ma le sue capa- ci sono i disastri biologici, come il Covid, esempio ergoCub, pensato per aiutare gli
cità e il suo corpo, a cominciare dalla pel- un’esperienza che ci ha insegnato come le esseri umani in modo collaborativo in
le, si sono evoluti nel tempo, rendendolo tecnologie per operare da remoto siano compiti fisici come trasportare un cari-
un po’ più simile a noi. da un lato necessarie, dall’altro abbiano co pesante (v. schede n° 3 e 9), e ironCub,
Avatar. La portata di iCub, tuttavia, va ancora bisogno di maturazione. C’è an- che come un supereroe sarà addirittura in
oltre la sua semplice apparenza. Il robot che l’esigenza di aiutare le persone con grado di volare per recarsi in luoghi altri-
bambino è infatti una “piattaforma tec- disabilità, per esempio perché affette da menti irraggiungibili, per esempio in caso
nologica”: dalla mano (v. scheda n° 10) alle paralisi, che potrebbero lavorare attra- di incendio o altre catastrofi.
videocamere degli occhi, ogni suo com- verso un corpo robotico. E infine c’è il tu- Nell’industria e nel metaverso. La
ponente è fonte di ispirazione per altre rismo del futuro: possiamo immaginare ricerca, per sua natura, ha un orizzonte
linee di ricerca, e viceversa. Il robot può robot avatar situati a Tokyo o Chicago, e lontano e obiettivi ambiziosi. Nel frat-
essere pensato come un laboratorio di for- perfino sulla Luna o su Marte, e noi co- tempo, però, le applicazioni più dirette
modamente in poltrona ad ammirare non mancano: «Con Danieli Automation,
il paesaggio con un visore. Tutte queste stiamo studiando come portare i metodi
applicazioni passano attraverso un cana- di controllo dei robot nel mondo delle ac-
le unico, che chiamiamo tele-esistenza». ciaierie, con il fine ultimo di abbattere i
Più graditi. Nel laboratorio di Pucci, rischi per i lavoratori nei luoghi pericolo-
dunque, oltre a vari modelli di iCub c’è si», svela Pucci. «Con Camozzi vogliamo
anche una postazione dedicata a chi si trasferire le leggi di controllo di iCub sul-
deve “incarnare” nell’umanoide, scam- le pinze pneumatiche, per renderle colla-
ma umanoide: le sue sembianze sono un biando i dati corporei. «Il robot da un borative. E poi abbiamo progetti in corso,
punto di riferimento costante per chi deve lato riceve i comandi dall’operatore, dal- sia con Honda sia con Inail, per sfruttare
ogni giorno ricordarsi che sta progettan- l’altra percepisce l’ambiente remoto e gli avatar in domini specifici legati alla
do una tecnologia sì avanzata, ma innan- ne trasmette le informazioni», chiarisce salute e all’industria».
zitutto “a misura d’uomo”. Non stupisce l’esperto. «Immaginiamo che l’operatore Su scala più ampia, la prima applica-
quindi che iCub possa svolgere anche un si trovi a Genova e iCub a Chicago. Se l’o- zione della tele-esistenza che vedremo
ruolo di avatar per operazioni da remoto. peratore muove un braccio, il robot muo- saranno probabilmente i sistemi di real-
«Ci sono diversi motivi che spingono ve un braccio. Se l’operatore cammina, il tà virtuale per esplorare mondi lontani
lo sviluppo di tecnologie di questo tipo», robot cammina. E se qualcuno stringe la non solo con la vista, ma anche con l’u-
spiega Daniele Pucci, responsabile del mano al robot, o lo accarezza, attraverso dito e con il tatto in modo da percepire
laboratorio Artificial Mechanical Intel- la pelle l’operatore percepisce la stessa per esempio il vento in una barca a vela
ligence di Iit. «Uno è la risposta a situa- sensazione». oppure il tocco di un altro avatar. Il futuro
zioni di emergenza come uno tsunami, Da assistente a supereroe. I robot è già qui e Pucci ci scommette: «Avverrà
terremoti o altri disastri naturali, in cui possono avere mille forme (v. scheda n° 2). certamente entro pochi anni».
Perché, allora, puntare su un umanoide?
«Perché l’ambiente è antropomorfo», ri-
sponde Pucci. «Quindi, se deve salire le
scale o aprire una porta, un umanoide è
avvantaggiato rispetto a un altro robot.
E c’è anche un altro fattore: si è visto che

SIMBIOSI
A sinistra, un
ricercatore
trasmette i
comandi di
movimento a iCub
tramite sensori
applicati sulla
mano, ricevendo
un feedback
sensoriale dal
robot. A destra,
Andrea Parlangeli

un dettaglio
della mano
dell’umanoide.

Focus | 33
dossier
2 Animaloidi

PROVA DI FORZA
A lato, l’animaloide
HyQReal traina un
aereo di 3,3 tonnellate
in una dimostrazione
pubblica. In basso
a destra, Centauro,
robot con zampe
da quadrupede e
tronco da umanoide.

Quadrupedi
e chimere
Aggiungendo o togliendo arti e
sensori, gli ingegneri giocano con
forme che vanno oltre l’evoluzione.

A
ppena si entra nella sala ci si trova di fronte a una
chimera senza eguali nella storia della letteratura e
dell’immaginario: un quadrupede metallico con
una mano al posto della testa. «È HyQReal», rivela
il ricercatore olandese Chundri Boelens, che ci lavora da quat-
tro anni. «È un robot molto potente, che per muoversi utilizza
un sistema idraulico». Siamo nel laboratorio Dynamic Legged
Systems, dove è nato questo cane meccanico che in una dimo-
strazione è stato capace di trainare un aeroplano di 3,3 tonnel-
late all’aeroporto di Genova. HyQReal obbedisce ai comandi
dell’uomo, ma è dotato di algoritmi che gli consentono di muo-
versi in semiautonomia anche al buio. «Se incontra un ostaco-
lo, può aggirarlo o superarlo», spiega Boelens. «Se trova delle
scale, può salire o scendere a seconda dei casi».
Di solito, il robot ha una telecamera sulla testa per orientarsi.
In questo caso, invece, in più ha anche un braccio e una mano
che provengono da una collaborazione con l’Istituto Nazio-
nale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (Inail). Lo scopo?
Operare in situazioni di emergenza come terremoti o incen-
di, innanzitutto. Ma anche in altre circostanze, per esempio
nell’agricoltura. In un progetto chiamato Vinum, HyQReal è
stato sperimentato con successo nella potatura delle viti.

42
Oltre l’evoluzione. Un robot-chimera più sofisticato per I MOTORI CHE
effettuare più o meno le stesse operazioni è Centauro (v. foto a MUOVONO IL
destra e Focus n° 312). Nato da un ibrido tra un umanoide e un ROBOT IBRIDO
animaloide – ma capace anche di muoversi più velocemente su (UMANOIDE-ANIMALOIDE)
ruote se il terreno lo consente – è l’ennesimo esempio di come CENTAURO.
gli ingegneri siano ormai in grado di giocare con le architetture
sviluppate dall’evoluzione naturale per spingerle verso altre
forme, in direzioni nuove.

34 | Focus
IIT
10 tecnologie per il futuro

Robot collaborativi 3
PER AIUTARCI
Il robot Moca, in
grado di spostarsi
facilmente su
cingoli per aiutare
gli operai in
fabbrica.

Il collega
che ti dà una
cyber-mano
In arrivo un esercito di robot
progettati per alleggerire
il lavoro degli operai e
aumentare la produttività.

N
on sempre i robot sono belli e simpatici come nei
film. Nelle industrie serve soprattutto che siano
funzionali. Per questo Moca (Mobile Collaborative
Robotic Assistant) a prima vista è un blocco metalli-
co con un arto meccanico snodabile montato sulla sommità.
Quel braccio, però, può essere molto utile per aiutare le perso-

Istituto Italiano di Tecnologia (3)


ne a svolgere compiti faticosi in modo intelligente e – questa è
la novità – collaborativo.
Postura migliore. «Il robot aiuta l’operaio ad assumere una
postura più adatta a ridurre i problemi muscolo-scheletrici do-
vuti al lavoro che svolge», esplicita Fabio Fusaro, ricercatore
del laboratorio Human-Robot Interfaces Physical Interaction
dove è stato sviluppato Moca. «Per ottenere questo risultato,
si monitora il corpo del lavoratore con telecamere e sensori

240
indossabili, e tramite il nostro software riusciamo a stimare i
sovraccarichi nelle varie parti del corpo. Poi il robot interviene I MILIARDI DI EURO
per migliorare la postura». In pratica, è un risultato simile a SPESI DALL’UE PER I
quello che si può ottenere con gli esoscheletri (v. scheda n° 9). PROBLEMI MUSCOLO-
I vantaggi? Innanzitutto, si migliora la salute delle persone e SCHELETRICI LEGATI AL LAVORO.
si riducono i costi dovuti a infortuni, cure e assenze, dicono i
ricercatori. Poi si abilitano al lavoro prettamente fisico grup- svolto dall’uomo, e prevede il sollevamento e la manipolazione
pi di persone altrimenti svantaggiate, come donne e disabili, di componenti di 6-7 kg di peso: i robot consentono di svolgere
consentendo tra l’altro a un singolo operatore di seguire più lo stesso compito in modo molto più efficace, ergonomico ed
stazioni, con un grande incremento di produttività. E infine si economicamente conveniente».
tratta di robot molto flessibili, che si adattano ai cambiamen- Muratori e maggiordomi. In futuro le macchine collabo-
ti delle linee di produzione. «Collaboriamo con Volkswagen rative – sotto forma anche di umanoidi e animaloidi (v. schede
nell’ambito del progetto europeo Sofia di 7 milioni di euro», precedenti) – saranno ovunque, dai magazzini industriali (wa-
spiega Arash Ajoudani, coordinatore del gruppo e di Sofia. «La rehouse) all’edilizia. Ed entreranno nelle case. Ajoudani pre-
casa automobilistica tedesca sta sperimentando uno di questi vede: «Potrebbero assistere gli anziani e portare per esempio
robot per semiautomatizzare un processo che attualmente è acqua, cibo o medicine».

Focus | 35
dossier
4 Elettronica commestibile

Mi mangio il chip
Usando sostanze edibili è possibile creare
circuiti da ingerire a scopo medico, oppure
da stampare sul cibo per monitorarlo.

D
agli orologi alle lavatrici, l’elet­ ai succhi gastrici, come le pillole tra­ alla statistica»,
tronica è ormai entrata ovun­ dizionali, che si scioglie quando arriva chiarisce Caironi.
que. Il prossimo passo saranno nel duodeno», spiega Caironi. «Al suo «In questo modo si han­
i medicinali e il cibo. «Stiamo interno c’è un conduttore commestibi­ no invece informazioni per­
sviluppando elettronica commestibile», le, con un elettrodo esposto, mentre un sonalizzate su quando una pillola arriva
dice infatti Mario Caironi, responsabile altro elettrodo è isolato da un materiale nel duodeno, quando inizia il rilascio, il
del laboratorio Printed and Molecular che si degrada più lentamente». Dunque tempo reale di rilascio e così via. Il fatto
Electronics di Iit. «Quindi un’elettroni­ quando la pillola ingerita, dopo aver at­ che si usino materiali commestibili ha
ca che possiamo ingerire in modo del traversato lo stomaco, entra nel duode­ un grande vantaggio: la somministrazio­
tutto sicuro, perché è costituita da ma­ no, la sua copertura si dissolve e l’elet­ ne può avvenire in casa. Infatti esistono
teriale organico biocompatibile o da de­ trodo esposto permette di registrare un già pillole che contengono elettronica
rivati dal cibo e da supplementi alimen­ segnale elettrico che testimonia quanto tradizionale (microchip, led ecc.), per
tari. La finalità è quella di portare avvenuto. Nel frattempo anche la secon­ esempio per fare endoscopie; ma si trat­
all’interno del corpo sensori che ci diano da copertura, quella dell’altro elettrodo, ta di dispositivi ospedalieri che devono
informazioni sulla nostra salute». comincia a degradarsi, per cui diventa essere usati sotto stretta supervisione
Chip al betacarotene. I materiali possibile leggere anche questo segnale. medica, perché se si bloccano nell’ap­
adottati sono a base di carbonio, simili ai E se in questa parte che si degrada lenta­ parato digerente devono essere rimossi
polimeri utilizzati per la stampa di cir­ mente si mettesse un farmaco, se ne po­ con un intervento chirurgico».
cuiti elettronici. Il cuore del problema, e trebbe monitorare il rilascio nel tempo. Pesce sotto controllo. I circuiti edi­
quindi della ricerca, consiste proprio nel Personalizzata. Una pillola di que­ bili troverebbero poi applicazione anche
selezionarli. «Stiamo seguendo due stra­ sto tipo, nella sua semplicità, rappre­ nell’industria alimentare. «In questo
tegie», svela Caironi: «una è di prendere senterebbe una piccola rivoluzione caso, l’interesse è per monitorare il cibo
sostanze già presenti nel cibo, per esem­ copernicana in medicina. «Per valutare durante la sua distribuzione», spiega
pio il betacarotene al posto del silicio l’efficacia delle cure di solito ci si affida Caironi. «Il pesce congelato, per esem­
come semiconduttore (una componente
essenziale dei chip), l’altra consiste nello
Istituto Italiano di Tecnologia (3)

studio delle molecole organiche già usa­


te nell’elettronica, per determinare il
loro profilo di tossicità, perché nessuno
finora si è chiesto se quei materiali fosse­
ro commestibili». E così si scoprono so­
stanze come un oliogel fatto con una cera
d’api e olio di girasole, che di per sé è iso­
lante, ma aggiungendo carbonio diventa
conduttore; e in entrambe le forme può
essere usato nei circuiti elettronici.
L’obiettivo principale del team è crea­
re una pillola intelligente. «Sarebbe
composta da una copertura resistente

10 % DEL CIBO
A LIVELLO
MONDIALE
È CONTRAFFATTO.
UN CIRCUITO EDIBILE
PUÒ SMASCHERARE
LA TRUFFA.

36 | Focus
10 tecnologie per il futuro

Nanomedicina 5

Una rete contro


pio, deve rimanere sempre ad almeno
-20 °C. Abbiamo quindi creato un senso-
re commestibile che registra in maniera

il cancro
indelebile un aumento della tempera-
tura oltre questa soglia. Stiamo anche
sviluppando sensori per le bioammine,
particolari molecole che permettono di
monitorare il grado di invecchiamento
di alcuni alimenti».
Antifrode. Infine c’è il problema delle
Allo studio nuove
frodi. «Il 10% del cibo a livello globale è
falsificato», rivela Caironi. «Per esempio
cure e una
la carne: dal macello a quando arriva sul
bancone, è difficile tenere traccia di tut-
microrete per
ti i passaggi, soprattutto nell’ultimo mi- distruggere
i tumori.
glio, quando dal grande lotto alimentare
si passa a quelli più piccoli. Tipicamente
in questi casi si cerca di seguire il conte-
nitore, la nostra tecnologia permette di
tracciare il contenuto».

U
na delle grandi sfide della me-
dicina è la lotta ai tumori, per i

Istituto Italiano di Tecnologia


quali purtroppo non esiste una
soluzione facile, né un’unica
direzione di ricerca. Le nanotecnologie,
cioè la capacità di manipolare la materia
su scala ultramicroscopica (tipicamente IN TRAPPOLA
dell’ordine del nanometro, un milione- Sopra, schema di funzionamento
simo di millimetro), sono però un po- della “micromesh” (microrete). I
tente alleato, perché consentono di svi- pallini rossi e verdi sono farmaci,
luppare piccole macchine che possono le sfere viola le cellule tumorali.
in alcuni casi viaggiare nel sangue e agire
a livello molecolare dove richiesto. costituita da materiali biodegradabili già
Come un pescatore. «Il progetto di utilizzati nell’uomo – si dissolve sponta-
ricerca al quale abbiamo lavorato mag- neamente nell’arco di alcuni mesi.
giormente negli ultimi 3 anni è quello Iniezione di particelle. A pochi me-
di una microrete (microMESH) per la tri di distanza, nel laboratorio Nanoma-
cura del glioblastoma, un tumore ce- terials for Biomedical Applications, si
STAMPATI E rebrale particolarmente aggressivo», studia un’altra tecnologia contro i tumo-
MANGIABILI
spiega Paolo Decuzzi, responsabile del ri basata sull’impiego di nanoparticelle
Tre immagini che
mostrano i circuiti laboratorio Nanotechnology for Preci- di ossido di ferro di forma cubica cento
commestibili. In sion Medicine di Iit. «Possiamo pensa- volte più piccole di un globulo rosso,
alto al centro su re a una rete da pescatore con maglie anch’esse biodegradabili. Possono esse-
una pillola, qui di 20 micron di larghezza (un quinto re iniettate nel sangue con un’iniezione
sopra in una dello spessore di un capello, ndr), più o intravenosa, come una flebo. La loro ca-
dimostrazione di meno le dimensioni di una cellula mala- ratteristica principale è che, in presenza
flessibilità e a lato
ta. Questa rete microscopica e flessibile di un campo magnetico alternato ad alta
su un alimento.
tende ad aderire alla superficie del tu- frequenza, ruotano e si riscaldano. Così,
more e rilascia farmaci che portano alla se vengono indirizzate in un tessuto
sua completa dissoluzione. Lo abbiamo maligno, lo distruggono. Un primo mo-
dimostrato in esperimenti preclinici su dello di nanoparticelle di ossido di ferro,
animali di piccole dimensioni, presto sviluppato oltre 10 anni fa, è utilizzato
andremo sull’uomo». in Germania per il trattamento del glio-
La rete viene depositata dal chirurgo blastoma. Sebbene questa terapia abbia
sulla superficie esposta dopo l’asporta- portato a un prolungamento dell’aspet-
zione della parte malata. «Poiché è pro- tativa di vita dei pazienti di 3-6 mesi,
prio in queste zone, ai margini spesso in- non è risolutiva. «Con le nostre nano-
visibili che il neurochirurgo non riesce particelle speriamo di migliorarla ulte-
ad asportare, che è maggiore il rischio riormente», sostiene Teresa Pellegrino,
di recidiva», spiega Decuzzi. Poi la rete – responsabile del laboratorio.

Focus | 37
dossier
6 Retina artificiale

L’elettronica
entra nell’occhio
Alcuni difetti della retina possono
essere corretti con le nanoparticelle.

L
a retina umana è un organo stra- nm, 200 volte più sottili di un capello,
ordinario, una superficie in gra- costituite da polimeri utilizzati nelle
do di trasformare la luce che celle fotovoltaiche», spiega Lanzani. «Le
proviene dal mondo esterno in particelle iniettate vanno a depositarsi
impulsi elettrici che il cervello è capace sulla retina, riempiendo il posto lasciato
di elaborare, permettendoci di vedere dai fotorecettori degradati». In pratica,
tutto ciò che ci circonda. Non sorprende li sostituiscono ristabilendo il contatto

Shutterstock
quindi che sia fonte di studio e di ispira- con il nervo ottico retrostante. Funzio-
zione anche per fisici e ingegneri inte- na molto bene con gli animali, la sfida è

La forza
ressati alle frontiere della fotonica. È dimostrarlo sull’uomo. «Per farlo biso-
quello che avviene nel Center for Nano gna avere una serie di certificazioni e un
Science and Technology, dove ancora prodotto standardizzato, ripetibile e te-
una volta le nanotecnologie (v. scheda n° stato», rivela Lanzani. «Quindi abbiamo
5) sono applicate alla cura di gravi pato- deciso di fondare una startup, Novavido,
logie che ci affliggono, ma guardano an-
che a un futuro in cui le componenti bio-
con l’obiettivo di avere entro 4-5 anni i
primi test clinici sull’uomo».
Oggi la ricerca
logiche andranno a integrarsi con quelle
elettroniche tradizionali.
Come ET. La tecnologia potrebbe es-
sere applicata anche ad altre patologie
non può fare
Con un’iniezione. Il punto di parten- dell’occhio come la degenerazione ma- a meno dell’High
Performance
za è una “semplice” ricetta per sconfigge- culare, un disturbo diffuso tra gli anzia-
re una malattia altrimenti inguaribile, la ni. Ma potrebbe avere una portata ancora

Computing.
retinite pigmentosa, che consiste in una più ampia. «Può essere usata per stimola-
graduale perdita dei fotorecettori (coni re non solo la retina ma anche i neuroni
e bastoncelli) e porta quindi alla cecità. del cervello e di tutto il sistema nervo-

I
Per guarirla, i ricercatori coordinati da so centrale, compresi i motoneuroni e l cervellone dell’Iit si chiama
Fabio Benfenati e Guglielmo Lanzani le cellule muscolari», illustra Lanzani. Franklin, ed è capace di prestazioni
hanno progettato una miscela lattigino- «Un’altra applicazione è quella dei robot da campione. «La sua capacità di cal-
sa di acqua e nanoparticelle da iniettare ibridi, in cui la parte motoria è costituita colo è 2 petaflop in doppia precisio-
nell’occhio malato. «Sono sferette di 400 da cellule viventi: possono essere uti- ne, che è quella richiesta nel calcolo
lizzati all’interno del corpo umano. Per scientifico», enfatizza Andrea Cavalli,
pensare nuove applicazioni, ci ispiriamo responsabile del laboratorio Computa-
al mondo del cinema, per esempio a Bla- tional and Chemical Biology e vicediret-
de Runner. D’altra parte, anche ET aveva tore di Iit. «Vuol dire due milioni di mi-
il potere di curare con un fascio di luce». liardi di operazioni al secondo». Più o
meno come un esercito di 50mila pc in
funzione, anche se Cavalli avverte che un
paragone rigoroso è difficile da fare.
Leggere il genoma. Al di là dei nu-
Shutterstock

meri, il calcolo ad alte prestazioni o “high


performance computing” (Hpc) – nato
originariamente in settori specifici come
la fisica atomica e le previsioni meteo – è
ormai uno strumento indispensabile in
SOSTITUZIONE SENSORI
tutti i settori della ricerca. «Il campo nel
Sopra, un occhio umano.
Istituto Italiano di Tecnologia

A destra, un ingrandimento al quale abbiamo registrato un progresso


microscopio a fluorescenza maggiore negli ultimi due anni è stato
della retina artificiale liquida. l’analisi delle sequenze di genoma», dice

38 | Focus
10 tecnologie per il futuro

Supercomputer 7

CHE POTENZA!
Franklin, il
supercomputer di
Iit, indispensabile
in molti settori a
partire dall’analisi
del Dna (disegno
a sinistra).

Istituto Italiano di Tecnologia


del supercalcolo
Cavalli. «Prima il sequenziamento ri- brare forte ma è reale, perché le scienze valli. «Per questo si punta al green com-
guardava solamente l’esoma, cioè la par- computazionali stanno pervadendo in puting, quindi a processori ugualmente
te in grado di esprimere le proteine, che maniera molto profonda tutti gli ambi- performanti, ma con consumi inferiori
rappresenta al massimo il 4% dell’intera ti di ricerca: la robotica non può fare a grazie anche a un’adeguata progettazio-
sequenza. E l’analisi base di un singolo meno dell’Ai, così come la genomica, le ne. Fino a qualche anno fa si consumava-
genoma richiedeva da 50 a 60 ore di cal- nanotecnologie, lo sviluppo di nuovi ma- no 1 chilowatt per il calcolo e 1 chilowatt
colo. Oggi siamo riusciti a ridurre il tem- teriali, la farmacologia, le neuroscienze, per il raffreddamento, oggi si riesce ad
po di oltre dieci volte, a meno di 4 ore. la medicina (per esempio, per le risonan- arrivare a un rapporto di cinque a uno».
Con le macchine di nuova generazione, ze magnetiche di nuova generazione)». E Il potere dei quanti. A rivoluzionare
usate insieme alle altre apparecchiature un discorso analogo vale per le aziende. ulteriormente il panorama sta arrivando
disponibili oggi, possiamo dunque se- «I principali provider – Facebook, Goo- anche il quantum computing, cioè il cal-
quenziare 100 genomi completi a setti- gle, Amazon –, che in passato vendevano colo basato sulle leggi della meccanica
mana, ma anche estrarre informazioni spazio disco, oggi offrono ore di calcolo, quantistica che per determinate opera-
rilevanti dal punto di vista diagnostico, perché è questo che interessa alle azien- zioni può essere molto più potente di
medico e in alcuni casi prognostico. La- de per ottimizzare i processi produttivi», quello classico. «Ci sono diversi produt-
voriamo con l’ospedale pediatrico Gian- nota Cavalli. tori a livello mondiale che lo propongo-
nina Gaslini di Genova e abbiamo una La sfida della sostenibilità. In futu- no (Ibm, D-Wave, Google ecc.)», osserva
nuova collaborazione con il San Marti- ro le macchine diventeranno sempre più Cavalli. «Se rappresenterà davvero l’Hpc
no e un progetto con l’Umberto Parini di potenti. «Si parla già di exaflop», esclama del futuro non ci è ancora chiaro. Molti
Aosta, oltre a una serie di collaborazioni Cavalli. Cioè di mille petaflop, o un mi- pensano di sì. Di sicuro è probabile che
con altri ospedali (Sant’Orsola di Bolo- liardo di gigaflop… sono numeri da capo- nel giro di 5-10 anni ci saranno macchine
gna, l’ospedale di Reggio Emilia ecc.)». giro. «La macchina che sta costruendo ibride che svolgeranno alcune operazio-
Come il Web nei tempi d’oro. Il su- Facebook per analizzare i nostri dati sarà ni in regime quantistico, altre in modo
percalcolo di questa decade (2020-30), la prima al mondo a raggiungere questa classico. Per il momento abbiamo fatto
sostiene Cavalli, si svilupperà al pari di potenza di picco». diverse simulazioni con risultati più o
Internet nei primi anni 2000. «Chi oggi Ma insieme alla potenza di calcolo cre- meno interessanti dal punto di vista del-
non implementa strategie di Hpc nella sce anche il consumo. «Queste macchine la performance, ma molto interessanti
ricerca rimarrà tecnologicamente arre- sono molto energivore», ammette Ca- per quello che abbiamo imparato».
trato come chi nel 2006-7 non aveva an-
cora un buon collegamento a Internet, ai
dati, alle banche dati e a tutto il resto»,
enfatizza Cavalli. «Il parallelo può sem- 3-4 ORE, IL TEMPO OGGI NECESSARIO PER
SEQUENZIARE UN INTERO GENOMA
(DUE ANNI FA ERA DI 60 ORE).

Focus | 39
dossier
8 Materiali intelligenti

Reinventare la plastica
Dagli scarti alimentari si
può ottenere un’infinità
di prodotti biodegradabili.

S
ul banco di fronte a noi ci sono sostanze di varia na-
tura. A prima vista sembrano plastiche dure e morbi-
de, gomme, campioni di silicone, gel solidi, polveri da
cucina, tofu, meringhe… “Tutto qui?”, viene da chie-
dersi. Ma poi arriva Giovanni e ce le mostra a una a una con
crescente entusiasmo: «Questo è un cerotto biodegradabile
per curare i coralli; questo un contenitore ricavato dai carciofi
(v. Focus n. 347); questa una spugna trattata in modo da assor-

20
bire l’olio: può purificare l’acqua negli impianti industriali o
nell’ambiente». Giovanni Perotto è ricercatore del laboratorio % DELLA PRODUZIONE
Smart Materials, la cui vocazione è proprio quella di reinge- MONDIALE DI MAIS E RISO:
gnerizzare i materiali esistenti, o inventarne di nuovi, per ri- QUANTO SERVIREBBE A
solvere grandi problemi ambientali. «Siamo un gruppo con SOSTITUIRE LA PLASTICA NEGLI USA
profili e personalità molto diverse», dice Perotto. «Ci sono fi- CON MATERIALI BICOMPATIBILI.
sici, biologi, ecologi, ingegneri, scienziati dei materiali».
Un’alternativa alla plastica. La grande sfida è affrontare stenibile. «C’è molta ricerca su questi temi, e ci sono anche
uno dei principali problemi che affliggono il nostro pianeta, prodotti già commerciali, come l’acido polilattico (Pla) o il
l’inquinamento dovuto alle materie plastiche. Come? Svilup- mater bi», prosegue Perotto. «Per produrli, però, al momen-
pando materiali alternativi, con proprietà simili alla plastica to c’è bisogno di utilizzare la parte edibile del mais o di altri
ma biodegradabili. E con un’intera filiera di produzione so- prodotti. Quindi l’uso di questi materiali non può aumentare
oltre un certo limite, perché altrimenti avrebbe un impatto
sulla produzione per scopi alimentari. Secondo una ricerca, se
MILLE FORME si pensasse teoricamente di sostituire tutta la plastica con Pla
Nel laboratorio soltanto negli Stati Uniti, ci sarebbe bisogno di circa un quinto
Smart Materials le della produzione mondiale di mais e riso».
sostanze vengono Dai rifiuti. E allora meglio focalizzarsi su produzioni più li-
ingegnerizzate in
mitate, ma certamente sostenibili. Come gli scarti alimentari,
molte forme: un
cerotto per coralli da scomporre – come Lego – nei loro componenti molecolari di
(in alto) e materiali base, riutilizzabili a loro volta per creare un’infinita gamma di
ottenuti da bucce nuove sostanze. «Dividiamo gli scarti in polisaccaridi (cellulo-
d’arancia (a lato) sa, pectina ecc.), materie oleose e proteine», rivela Perotto. «E
o altri vegetali per ciascuna di queste categorie abbiamo una linea di ricerca
(qui sotto). che si occupa di ingegnerizzare nuovi materiali, comprese le
tecnologie per produrli, e capire se effettivamente siano buoni
sostituti della plastica».
Istituto Italiano di Tecnologia (3)

40 | Focus
10 tecnologie per il futuro

Esoscheletri 9

Lavori pesanti?
C’è l’esoscheletro
Il carapace robotico aiuta
gli operai in fabbrica
e i pazienti che hanno
bisogno di assistenza.

U
n guscio esterno da indossare per aumentare la pro-
pria forza e per tutelare il corpo da sforzi dannosi: gli
ingegneri prendono esempio da gamberi, granchi,
aragoste e, grazie alla robotica, sono in grado di pro-
gettare esoscheletri a scopo militare, civile e medico. In Iit ci altro modello è XoShoulder, che aiuta le spalle in situazioni in
sono più linee di ricerca dedicate a questa tecnologia. Per cui il lavoratore sta con le mani alzate, per esempio un operaio
esempio, c’è l’esoscheletro Twin, sviluppato nei laboratori Re- sotto la scocca del veicolo in un’officina. Poi abbiamo XoElbow,
hab Technologies (v. scheda successiva) per persone che hanno per il gomito, e ne stiamo sviluppando uno per il polso, utile per
perso la mobilità delle gambe. Oppure ci sono i robot collabo- operazioni di assemblaggio o in attività artigianali».
rativi del laboratorio Human-Robot Interfaces Physical Inte- Per XoTrunk negli ultimi mesi è stato avviato un processo
raction (v. scheda n. 3). Ma soprattutto ci sono gli esoscheletri di trasferimento tecnologico con la creazione di uno spin off.
dello XoLab (Exoskeletons Lab), specializzato su questo tema. «Tra un anno dovremmo avere i primi dispositivi commercia-
Proteggere la schiena. «Un esoscheletro è un sistema li», annuncia Ortiz. «Invece per il sistema spalla-gomito ci vor-
robotico che di solito ha lo scopo di aiutare la persona che lo in- ranno 2-3 anni». Tra i fattori di cui tenere conto c’è certamente
dossa», spiega Jesus Ortiz, responsabile del laboratorio. «Nel il peso: «Adesso il prototipo con batteria è intorno a 6,5 kg»,
mio gruppo ci occupiamo di applicazioni industriali e della ri- spiega Ortiz. «Il peso è ben distribuito e ben tollerato; ma svi-
abilitazione di persone con problemi di mobilità». Importante luppando l’industrializzazione puntiamo a raggiungere i 5 kg».
da entrambi i punti di vista la collaborazione con Inail, che fi- Come pantaloni. Ci sono poi le applicazioni in campo
nanzia la ricerca sulla base del fatto che le patologie del siste- medico. «Abbiamo creato un sistema soffice basato principal-
ma muscolo-scheletrico legate al lavoro e denunciate all’ente mente su tessuti e bande elastiche», spiega Ortiz. «È pensato
costituiscono il 68% del totale e sono in aumento. «Il mo- per assistere persone con problemi di mobilità alle
dello più avanzato che abbiamo sviluppato si chiama gambe. L’abbiamo testato in laboratorio e in
XoTrunk (v. foto sopra) e serve a ridurre il carico un ospedale geriatrico, e abbiamo riscontrato
sulla schiena fino al 40% nelle operazioni di solle- benefici in termini di affaticamento e di mi-
vamento, trasporto e traino», illustra Ortiz. «Un glioramento della camminata». La batteria,
che si indossa come uno zaino, pesa meno di 5
kg. «È uno degli aspetti da migliorare», ammet-
te Ortiz. Ma il ricercatore non ha dubbi che que-
sto avverrà. «Gli esoscheletri sono sempre più
diffusi», conclude. «Oggi ci sono soprattutto
quelli passivi, basati su molle ed elastici, pre-
sto si diffonderanno quelli attivi che usano
l’energia elettrica, e conquisteranno anche
altri ambiti, a cominciare dallo sport».

5 CHILI CIRCA,
IL PESO TIPICO DI
UN ESOSCHELETRO
BEN TOLLERATO DA
ROBOTERAPISTA
A sinistra,
l’esoscheletro
Istituto Italiano di Tecnologia (2)

Float per la
UN OPERAIO. riabilitazione (v.
scheda 10). In alto,
XoTrunk, pensato
per gli operai.

Focus | 41
10 tecnologie per il futuro
dossier
10 Mano robotica
EVOLUZIONE
IN CORSO
Alcuni modelli di
mano robotica
sperimentati nel
laboratorio Rehab
Technologies di

Istituto Italiano di Tecnologia (2)


Iit-Inail. Al centro
e nella foto sotto
Hannes, il più
vicino all’entrata
in commercio.

Una mano 9 LE FALANGI DELLA

a chi non
PROTESI HANNES.
SONO COMANDATE
DA UN UNICO MOTORE,
FACILE DA CONTROLLARE.

ce l’ha
Quasi pronta a
entrare nel mercato
una protesi capace
di un’ottima presa.

I
l nostro giro all’interno dell’Iit si conclude più Hannes è articolata quasi come una mano
o meno da dove eravamo partiti, cioè dalla mano umana (ha falangi e falangine, ma non falanget-
(ricordate quella di iCub nella prima scheda?). te), si comanda per mezzo dei muscoli attraverso
Però adesso siamo in un altro laboratorio, Rehab sensori elettromiografici ed è mossa da un solo motore,
Technologies, frutto di una collaborazione tra Iit e Inail sui collegato attraverso cavi alle varie dita. Questo la rende sem-
temi della riabilitazione e del lavoro. Qui si producono protesi plice da usare, e anche poco costosa. «Stiamo lavorando a un’i-
per chi una mano non ce l’ha, e grazie alla robotica può riacqui- potesi di startup per produrla e metterla in commercio entro
sire le funzioni che ha perso o che non ha mai avuto. Quella che un anno», ci rivela De Michieli. «Il prezzo al quale puntiamo è
abbiamo di fronte, in particolare, si chiama Hannes e proviene di 12 mila euro, da 2 a 4 volte inferiore rispetto al top di gamma
da un percorso di ricerca durato 5 anni. «Ha alcune caratteri- (costituito da mani più complesse anche da controllare)».
stiche che la rendono unica e particolarmente efficace», ci Intelligenti. Sebbene non sia ancora in commercio, i ricer-
spiega Lorenzo De Michieli, responsabile del laboratorio che catori sono già al lavoro per lo sviluppo di questa mano, aggiun-
l’ha sviluppata. «La prima caratteristica è di essere cedevole gendo nuove funzioni: i movimenti del polso e del pollice, per
come una mano reale, mentre quelle tipiche dei robot umanoi- consentire anche prese tridigitali di precisione, e poi il gomito
di sono rigide come pinze, anche se articolate in tante dita. e la spalla; senza contare il fatto che la conoscenza acquisita
L’altro aspetto importante è la sinergia delle dita quando la può essere usata anche per gli arti inferiori. «E poi stiamo la-
mano si apre e si chiude. Insieme, queste due caratteristiche vorando molto sulle interfacce uomo-macchina, cioè sulla ca-
fanno sì che la presa si adatti automaticamente agli oggetti che pacità di interpretare al meglio l’intenzione motoria della per-
vengono afferrati, proprio come fa una mano vera». sona attraverso i dati fisiologici», rivela De Michieli. «Un aiuto
Semplice ma efficace. Alla protesi mancano ancora i mo- arriverà anche dall’intelligenza artificiale. Una protesi evoluta
vimenti più fini per articolare le dita a una a una quando serve, può infatti osservare l’ambiente e quindi interpretare la forma
ma nonostante questo Hannes offre un ottimo compromesso: degli oggetti, aiutando a regolare la postura mentre li si va a
«Con un movimento molto semplice, consente di svolgere cir- prendere. Già oggi ci sono macchine che con l’Ai imparano
ca l’80% delle attività di prensione che capitano nell’arco di dall’uomo, per esempio Float (v. scheda precedente), che può
una giornata», spiega De Michieli. «Cioè afferrare un ombrello essere indossata dal paziente ed è inizialmente mossa dal tera-
o un sacchetto della spesa, sollevare pesi fino a una quindicina pista. La macchina impara i movimenti che devono essere ef-
di kg, aprire cassetti, lavarsi i denti e così via». fettuati sul paziente, e li replica in forma anche evoluta».

42 | Focus
NON AVERE PAURA DI CADERE

NUOVO
GENESIS HOMME
DOPPIA AZIONE
FORTIFICANTE E ANTI-CADUTA TEMPORANEA
natura

MATUSALEMME
I pini dai coni
setolosi sono tra
gli alberi più
longevi. Il più
vecchio esemplare
vivente si chiama
Matusalemme, ha
un’età verificata di
4.854 anni.

44 | Focus
NONNO
ALBERO
Le piante affrontano
crescita
O rmai è noto da tempo: le piante sono crea-
ture sorprendenti. Si avvisano reciproca-
mente in caso di pericolo, emettono richia-
mi olfattivi per attirare animali con cui
hanno un rapporto di collaborazione, ed essenze odorose re-
pellenti quando vogliono invece respingere gli ospiti indeside-
rati. Ma è l’impostazione dei loro corpi che è ancora più origi-
nale: le piante sono modulari, e aggiungere e togliere pezzi è un
loro modo di crescere ed espandersi. Gli animali, almeno quel-
e vecchiaia li più complessi, hanno un corpo solo, le piante possono averne

con un approccio molti. Come risultato, una parte del corpo dei vegetali può es-
sere quasi indipendente e la sua perdita non risulta letale per

completamente l’individuo. Non solo: grazie ai propaguli, che potrebbero esse-


re definiti “individui” o cloni che vivono indipendenti dal cor-

diverso da quello po principale, i vegetali possono diffondersi e crescere anche a


distanza. Insomma, mentre gli animali più noti vanno incontro

degli animali. a quella che si chiama senescenza, una decadenza dei tessuti e
delle funzioni metaboliche che porta alla morte, nelle piante

Fin quasi questo non avviene. «Le piante possono vivere parecchi mil-
lenni senza perdere in fecondità e la morte è un evento stoca-

all’immortalità. stico», afferma Gianluca Piovesan, professore di selvicoltura


all’Università della Tuscia. Sono, a tutti gli effetti, esseri im-
mortali. Ma come fanno e che trucchi usano per avere questo
di Marco Ferrari superpotere?

STRUTTURE COMPONIBILI
Prima di tutto, come abbiamo detto, i corpi delle piante sono
modulari: rami e foglie si possono aggiungere e allo stesso tem-
po possono morire, senza che ne risenta l’intero organismo.
Inoltre, la crescita della pianta è a carico di tessuti costituiti
da cellule praticamente immortali, chiamati meristemi: pre-
senti all’apice dei rami e nelle radici, continuano a produrre
nuove cellule per tutta la vita. Alcune parti della pianta, al
contrario, vanno incontro a morte selettiva e invece di essere
di ingombro, come negli animali, diventano funzionali alla
Getty Images
ITALIANO
L’albero più antico
d’Europa è questo
pino loricato
chiamato Italus.
Ha 1.233 anni e si
trova nel Parco
Nazionale del
Pollino, in
Calabria.

GIOVANI E
VECCHI
Una foresta di
pioppi tremuli
americani. In alto a
destra, una foresta
vetusta in
Slovacchia.

sopravvivenza andando a costruire la gran parte del fusto di


molte piante, sotto forma di legno. Robusto, difficile da scalfire
e attaccare, è una difesa per le cellule vive all’interno del tronco,
e nelle piante molto antiche la percentuale di legno morto è
vicino al 95% e oltre. Come afferma il botanico inglese Howard
Thomas: «La modalità di sviluppo che porta alla crescita degli
alberi consiste nel costruire successivamente nuove e giovani
strutture sui cadaveri accumulati delle precedenti generazioni
di tessuti e organi».

GIGANTI VERDI
La modularità stessa è alla base della conquista continua di ter-
ritori che caratterizza per esempio piante erbacee come il tri-
foglio: nuove pianticine nascono e si diffondono, mentre quelle
vecchie muoiono. Anche se la pianta stessa è sempre viva e con-
tinua a crescere. Questo accade anche per alberi ad alto fusto,
come il famoso Pando negli Usa, una “foresta” di circa 40.000
pioppi tremuli americani (Populus tremuloides) tutti genetica-
mente identici. Sono il “corpo” (tecnicamente un genet) di un
maschio di pioppo tremulo che si è diffuso a partire da un mas-
siccio sistema di radici, e da cui sono nati i vari tronchi. L’intero
complesso pesa circa 6.000 tonnellate, e si calcola che le radici
siano nate alla fine dell’ultima glaciazione, circa 12.000 anni fa.
Ansa
Shutterstock
LE FORESTE VETUSTE
Non solo sui singoli alberi si studia l’età
avanzata, ma su interi ecosistemi. Un progetto di
lungo termine a livello europeo ha cercato di
mappare le cosiddette foreste vetuste (old
growth forest). Localizzate soprattutto nei Paesi
del Nord, sono tratti di bosco in cui i processi
ecologici avvengono senza l’intervento umano e
seguono dinamiche naturali. In questo modo è
possibile studiarli con un punto di vista
privilegiato per la comprensione delle dinamiche
ecologiche; e usarli come sistema di riferimento
per le foreste gestite. Anche in Italia si studiano
le foreste vetuste, attraverso un progetto iniziato
anni fa dall’allora ministero dell’Ambiente: la
Getty Images

maggior parte sono boschi di faggio ospitati dai


parchi nazionali sulle montagne dell’Appennino e
delle Alpi.

Per calcolare l’età degli alberi si ricorre anche all’analisi


del radiocarbonio su campioni di tronco e radici
Pando però è un caso particolare, poiché è costituito da molti fonte di cibo. Naturalmente, ogni pianta muore se luce, acqua
tronchi diversi. «Quando parliamo di età ci riferiamo sempre o sali minerali mancano abbastanza a lungo. Ma in generale la
a un singolo tronco, non a cloni della stessa pianta iniziale», cattura delle risorse che guida la vita delle piante verdi è molto
spiega Piovesan. Ma ci sono anche singoli alberi estremamente meno “onerosa” rispetto agli animali che, nella maggior parte
anziani. Come una pianta di cipresso della Patagonia (Fitzroya dei casi, il cibo devono andarselo a cercare.
cupressoides), scoperta da poco in una remota valle cilena: si Gli alberi più antichi non investono neanche molta energia
calcola abbia circa 5.400 anni, quasi mille anni di più di Matu- nella produzione di semi, mentre preferiscono impegnarsi di
salemme, un pino dai coni setolosi (Pinus longaeva) che vive più nella difesa dai parassiti. Producono metaboliti tossici, so-
sulle White Mountains della California. stanze che tengono lontani gli insetti e i funghi: così facendo si
difendono dai pericoli e scampano alla morte, rinunciando in
GRANDI VECCHI parte alla riproduzione.
In Italia non abbiamo alberi altrettanto antichi, ma Demetra, Un altro “asso nella manica” delle piante riguarda i telomeri:
una rovere (Quercus petraea) sul Pollino, ha quasi mille anni. E questi sono semplici strutture che bloccano le estremità dei
Italus, un pino loricato (Pinus heldreichii) sempre del Pollino, filamenti di Dna, i cromosomi, in modo che non si “sfilacci-
ha 1.230 anni ed è l’albero più vecchio d’Europa. «Gli alberi che no” durante la vita cellulare. Mentre in altre specie, come gli
invecchiano molto spesso sono difficili da datare, perché han- animali, i telomeri si accorciano a ogni replicazione cellulare,
no un fusto cavo e marcescente, che non forma gli anelli da cui esponendo a eventuali danni la parte funzionante del Dna,
si possono ricavare gli anni», spiega Piovesan. Un aspetto della questo non avviene nelle piante. Grazie all’assenza di questo
vita dei vegetali che li aiuta a essere estremamente longevi è la meccanismo, le replicazioni possono andare avanti per mol-

Focus | 47
to tempo senza creare problemi. «Le cellule del cambio cribro-
vascolare (il tessuto di crescita negli steli e nelle radici di molte
piante, ndr) hanno una longevità infinita e quindi non invec-
chiano mai», spiega Piovesan.

SEGRETI DEL DNA


Certo, ci sono sempre gli accidenti naturali, come tempeste,
fulmini, siccità estrema, che colpiscono e feriscono anche gli
alberi più robusti. In 5.300 anni, il cipresso della Patagonia ha
visto senz’altro tutto il peggio del clima cileno, ed è sopravvis-
suto. Le difficoltà ambientali selezionano gli alberi più vecchi,
e fanno sì che siano quasi tutti più piccoli e deformi. Ma questi
alberi contorti potrebbero nascondere il segreto della longevi-
tà. Nel corso dei millenni, infatti, è ovvio che a ogni crescita dei
tessuti si accumulano mutazioni che modificano il Dna delle
nuove cellule. Le mutazioni potrebbero portare a rami storti
e deformi: ma è probabile che tra queste stesse mutazioni ce
ne siano di favorevoli e che anzi, come dice Piovesan, «dietro
questi alberi vecchi potrebbe esserci una fitness (cioè capacità
evolutiva) molto particolare, che andrebbe tutelata in questo
momento di cambiamento climatico».
Le piante più antiche, dai cipressi del Cile ai pini della Califor-
nia, fino alle conifere del Pollino, sono così importantissimi
testimoni del tempo che devono essere salvaguardati e studiati
per carpire i loro segreti. In definitiva, l’invecchiamento è un
destino che probabilmente attende tutti gli organismi viventi.
È solo che gli alberi, parafrasando il regista statunitense Woody
Allen, “Non hanno paura della morte; solo, non vorrebbero es-
sere lì quando accade”.

IN PERICOLO
Un cipresso della
Patagonia di circa
2.620 anni. Si
trova in Argentina
nel Parco
nazionale di Los
Alerces, istituito
per proteggere
questa specie di
alberi a rischio
di estinzione.
archivio
QUANTE NE SAI?
Mettiti alla prova
con i giochi di
Focus
Enigmistica
in edicola il
29 settembre

SMISURATO
Il possente tronco
di una sequoia
gigante. Gli
esemplari più

Shutterstock
longevi di questa
specie superano i
3.200 anni d’età.

Nelle piante più antiche la percentuale di legno


morto è molto alta. Supera anche il 95%
Getty Images

PLURISECOLARI
Il castagno dei
Cento Cavalli, vive
alle pendici
dell’Etna con altri
alberi molto
antichi. La sua età
è dibattuta:
potrebbe avere
circa 2.200 anni.
ambiente

Grazie a trattamenti tecnologici, questa


preziosa materia prima può rinascere
tante volte attraverso una rete di
recupero e di riciclaggio, mantenendo
inalterate le sue qualità. E pochi sanno
che in Italia, con il consorzio Rilegno,
abbiamo numeri da primato mondiale.

Le mille vite
di Simone Valtieri

del legno

50 | Focus
L’ Italia è coperta da oltre 10 milioni di ettari di
foreste, pari al 31,8% del territorio naziona-
le; un dato notevole, ma inferiore alle per-
centuali di Paesi di simile estensione come
Finlandia (73,7%), Svezia (68,7%) e Giappone (68,4%). È chia-
ro, dunque, come la disponibilità di legno utilizzabile nell’in-
dustria sia ridotta, soprattutto rispetto a nazioni più vaste
come Russia, Canada, Brasile, Cina e Stati Uniti. Per questo
che viene riportato in vita finisce nelle nostre cucine o nei no-
stri soggiorni sotto forma di pannelli truciolari, contribuendo
a un’industria nevralgica per l’economia italiana come quella
del mobile. Parliamo di 1.985.251 tonnellate di legno riciclato
solo nel 2021 (v. riquadro alla pag. successiva), a testimonianza
motivo, negli ultimi decenni si è fatta di necessità virtù, pro- di un sistema di economia circolare di cui beneficiano anche
muovendo il settore del riciclo in cui oggi siamo all’avanguardia altri settori – dall’editoria (pasta di carta) all’edilizia (biofil-
rispetto a chi, disponendone in abbondanza, utilizza soltanto tri) – nonché l’ambiente, con un risparmio di quasi 2 milioni
legno vergine. di tonnellate di CO₂, pari a quella prodotta in un anno da un
milione di autoveicoli.
IL CICLO DEL LEGNO
Tutto ebbe inizio 25 anni fa, in seguito all’entrata in vigore del DALLE CASE DELLA GERMANIA EST
Decreto Ronchi (D. Lgs n.22 del 1997). In anni in cui la tema- Se si pensa, però, che la storia del riciclo del legno in Italia abbia
tica ambientale era meno centrale nel dibattito pubblico, il avuto inizio solo 25 anni fa, ci si sbaglia di grosso. Già nel 1962,
provvedimento in questione stabilì che le aziende produttri- a Caorso (Piacenza), Eva Bosi e Giorgio Rinaldi fondarono la
ci di imballaggi in legno dovessero provvedere anche al loro SAIB, tra i primi operatori nel settore. «Tutto nacque dall’idea
smaltimento. Nasceva così, all’interno del Conai (Consorzio dei miei nonni di recuperare gli scarti di lavorazione del piop-
Nazionale Imballatori), Rilegno, unione dei 1.944 operatori po, che all’epoca venivano abbandonati nei boschi vicino al Po»,
nel settore che, tramite una moltitudine di isole ecologiche spiega Giuseppe Conti, che assieme a Clara Conti e Sergio Do-
pubbliche e private (oggi sono 394 sul territorio nazionale, riguzzi dirige l’azienda. «La ramaglia recuperata veniva smi-
dalla Valle d’Aosta alla Sicilia), permette a 15 aziende ricicla- nuzzata, essiccata, miscelata con dei collanti e infine pressata
trici di recuperare il prezioso materiale per donargli una se- a caldo per ottenere un rivoluzionario pannello truciolare, che
conda vita. con il tempo ha reso i mobili un bene alla portata di tutti e che
A essere reinseriti nel sistema sono soprattutto scarti indu- è tuttora una componente importante nel design degli stessi».
striali: pallet (pancali), bobine per cavi, cassette per la frutta, Negli anni Ottanta, il settore entrò in crisi di fronte all’abbon-
casse industriali e persino tappi di sughero. L’80% del legno danza di materiale vergine a disposizione oltreconfine, ma nel
1989 fu un evento storico a risollevarlo: la caduta del Muro di
Berlino. «Uno degli effetti collaterali», prosegue Conti, «fu che,
con la demolizione delle case dell’ex Germania dell’Est, i te-
PEZZETTINI deschi si ritrovarono sommersi da questo legno di scarto. Qui
Trucioli di in Italia iniziammo a importarlo e a lavorarlo, inventandoci il
betulla. Del know-how per bonificarlo da vetro, metalli, plastica, chiodi
legno si
utilizzano pure

Ipa
gli scarti, come
questi, ma oggi
si può anche
riciclare.
e quant’altro». Questo ha portato i riciclatori italiani a svilup- all’interno della sua stessa azienda quando decise di compie-
pare tecnologie complesse e ancora oggi inedite all’estero, con re questo passo. Ma se oggi si parla di “green economy” o di
la produzione di pannelli con il 100% di legno riciclato (spesso “sviluppo sostenibile” lo si deve anche alla sua caparbietà». Il
per mezzo di una filiera al 100% sostenibile), che però non ve- paradosso è che all’estero si continua a utilizzare legno sostan-
nivano visti di buon occhio dai consumatori e di cui si taceva zialmente vergine per realizzare i pannelli – ossia rami, radici
addirittura l’origine. «Da allora la percezione del marketing e scarti di lavorazione – perché non si dispone della tecnologia
è completamente cambiata», aggiunge Conti. «Negli ultimi necessaria per farlo con legno già utilizzato. «Noi, invece, par-
anni, con la “rivoluzione” di Greta Thunberg, persino Ikea ha tiamo da un materiale molto povero ma arriviamo a un pannel-
dichiarato che passerà all’utilizzo di legno di scarto: riciclare è lo truciolare rivestito di elevata fattura, che si usa soprattutto
diventato un valore aggiunto». per le parti a vista dei mobili. È il motivo per cui preferiamo il
termine upcycling a recycling», chiosa Valdinoci.
DA RECYCLING AD UPCYCLING
Oggi la più grande azienda italiana del
settore è il gruppo Mauro Saviola, fon-
dato a Viadana (Mantova) nel 1963 e
anch’esso impegnato nella fabbricazione
di pannelli truciolari. «La grande intui-
zione del fondatore fu capire che il legno
vergine non sarebbe stato illimitato. Così
negli anni Ottanta riconvertì tutti gli im-
pianti dell’azienda al fine di usare esclusi-
vamente legno “post-consumo” per i suoi
prodotti», racconta Roberto Valdinoci,
consigliere delegato del gruppo che oggi
vanta 14 stabilimenti nel mondo e più di
1.400 dipendenti. «Saviola fu osteggiato

PRIMA E DOPO
A destra, il legno raccolto
e pronto per passare alle
Rilegno (2)

fasi del riciclo. Sotto,


pannelli prodotti con
legno riciclato per

In Italia abbiamo aziende leader


realizzare mobili.

nelle tecnologie che servono


per bonificare da vetro, metalli
e chiodi il legno usato
PANNELLI PER L’EDILIZIA centuale del 40% circa di legno di riciclo», continua Bonzano.
Ma come avviene il processo di pulitura del legno? «Dopo es- «Non è la parte più facile da trattare, ma è quella che dà un va-
sere stati triturati e sminuzzati in una piattaforma di tratta- lore aggiunto, e in ogni caso la tecnologia riesce a restituirci un
mento, i trucioli entrano in una torre di pulizia e passano di- legno sostanzialmente vergine». Il legno pulito viene ridotto in
versi stadi per essere bonificati e separati da metalli, plastica scaglie ed essiccato, con un passaggio dal 100% al 2% circa di
e carta con cui erano amalgamati», chiarisce Enrico Bonzano, umidità. Poi avviene la vagliatura e, soprattutto, la resinatura,
amministratore delegato della I-Pan, azienda nata a Coniolo che consente la realizzazione di pannelli senza formaldeide.
Monferrato (Alessandria) nel 2012, che si occupa – unica in Dopo essere passati sotto la pressa, questi pannelli vengono
Italia – della realizzazione dei pannelli OSB (acronimo inglese raffreddati e tagliati a misura, prima del controllo finale con
che sta per “pannello a scaglie orientate”), utilizzati nel mondo l’utilizzo di software che ne attestano la qualità.
dell’edilizia. «Il nostro tipo di pannello è in pioppo e ha una per-
UN USO POCO NOTO: I BIOFILTRI
L’aspetto più emblematico del ciclo del legno è probabilmente
quello che riguarda i biofiltri, di cui si occupa la Eco-Resolution
di Solofra (Avellino). «Produciamo filtri che hanno la capacità
di disgregare gli agenti inquinanti trasformandoli in fertiliz-
zanti», sintetizza Renato Ciampa, tra i fondatori dell’azienda
campana, che dal gennaio 1999 produce setti biofiltranti desti-
nati all’abbattimento delle emissioni gassose nell’atmosfera.
«Si tratta di un eccellente esempio di economia circolare, pro-
pedeutico alla transizione ecologica. In pratica, su uno strato
di legno riciclato spargiamo e misceliamo componenti bioatti-
vanti a matrici vegetali di idonea pezzatura e maturazione in
grado di creare un biofilm, una pellicola che favorisce un rapido
ancoraggio alla superficie solida dei microrganismi responsa-
bili della degradazione delle sostanze inquinanti contenute nei
fumi di combustione, agendo in sostanza da depuratori. Una
volta esaurito il processo, quello che resta è una sorta di terric-
cio da immettere nuovamente nel ciclo naturale».
I filtri appaiono come aiuole verdi stratificate e possono es-
Eco-Resolution

sere utilizzati per purificare non solo gli inquinanti di centrali


energetiche o di fabbriche di ogni tipo, ma anche quelli di con-
domini o di case private. «Abbiamo testato vari fumi e siamo
sempre riusciti a ottenere la comunità microbica che riesce a
degradarli e a renderli compatibili con il sistema ecologico suc-
Ipa

cessivo, dando come scarto dei fertilizzanti», precisa con orgo-


glio Ciampa, che ha ottenuto il brevetto dei biofiltri “mangia-
fumo” nel 2021. La sua visione per il futuro è ambiziosa:
«Parliamo di “ciclo integrato dell’aria”. Se mettessimo questi
setti sulle case, sui capannoni industriali o sulle pareti delle
fabbriche, oltre ad avere uno schermo termico naturale e ad
abbellire gli edifici, riusciremmo a renderli dei veri polmoni
urbani che aiuterebbero a pulire l’aria delle città e a migliorare
radicalmente la salute dei cittadini, riducendo al contempo la
spesa sanitaria».

PURIFICAZIONE
In alto, una fase di
preparazione di un
biofiltro di Eco-
Resolution. Qui IL NOSTRO MODO DI DIFENDERE L’AMBIENTE
sopra, pancali il cui
legno è destinato L’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030 era di riciclare il 30% degli imballaggi in
al riciclo. legno, ma l’Italia è già arrivata nel 2021 a quota 64%. Il presidente di Rilegno, Nicola Semeraro,
ha commentato questi risultati: «Abbiamo creato una nuova economia che ha prodotto risultati
importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Oggi
questo sistema rigenera per il riutilizzo 60 milioni di pallet e crea un impatto economico di 2
miliardi di euro, con oltre diecimila posti di lavoro diretti e un “risparmio” nel consumo di CO2
pari a 1,9 milioni di tonnellate. Ma si può e si deve fare meglio: economia e ambiente non sono
concorrenti e richiedono uno sforzo unitario senza precedenti per la difesa del nostro pianeta.
Il legno è un materiale prezioso e dalle vite infinite, dobbiamo imparare a ridurre, riusare,
riciclare, tramandare. Queste sono le basi per la costruzione di una società civile più
responsabile e giusta, per noi stessi e per chi verrà dopo di noi».

Focus | 53
comportamento

Come
cambia

pe rso
negli anni
la nostra

DALLA PORTA
Il passare del
tempo comporta
cambiamenti
inevitabili, ma
quanto sono
profondi? Dipende
dagli ambiti,
dicono gli studi.
Getty Images

54 | Focus
Siamo sempre gli stessi o con il tempo
trasformiamo il nostro modo di
essere? L’uno e l’altro: con l’età certi
“spigoli” si smussano, ma sotto sotto...

nalità
di Margherita Zannoni

P arlando con un settantenne gentile e socievo-


le ci si potrebbe chiedere: “È sempre stato così
o è cambiato col passare degli anni?”. E una
diciassettenne riservata potrebbe domandar-
si: “Da grande sarò tale e quale?”. La verità è che pur restando
noi stessi non siamo la stessa persona per tutta la vita. Con una
buona notizia: la personalità migliora con il tempo.
Michigan State University. Seguendo bambini da 3 anni fino
alla maggiore età, anche uno studio dell’Università del Wiscon-
sin ha riscontrato continuità nel tempo: i piccoli riservati sono
rimasti tali e quelli con scarso autocontrollo sono diventati gio-
vani impulsivi e amanti del rischio.

QUESTIONE DI MATURITÀ
Ma la nostra personalità non è scolpita una volta per tutte
IL NUCLEO DI FONDO nell’infanzia. È probabile che a distanza di alcuni anni i cam-
In certa misura, potremmo riconoscerci nei bambini che sia- biamenti siano impercettibili ma lentamente, nel corso della
mo stati. Pacati e tranquilli o scalmanati ed esuberanti? Acco- vita, possono diventare significativi. Secondo Brent Roberts,
modanti o inclini agli scoppi d’ira? Fiduciosi esploratori del psicologo presso l’Università dell’Illinois a Urbana-Cham-
mondo o timorosi degli estranei e delle nuove esperienze? Il paign: «La personalità è un fenomeno in evoluzione. Non è
temperamento che si ha da bambini influenza le esperienze qualcosa di statico in cui si è bloccati, senza la possibilità di
di vita, inducendo diverse aspettative negli altri (per es., da un andare oltre». Assieme a colleghi delle Università di Houston
bambino timido ci si attenderà che non parli molto e da uno e di Tubinga (Germania), ha studiato il cambiamento di quasi
impaziente che faccia sempre i capricci) e comportamenti che 2.000 persone nell’arco di 50 anni: individui che avevano par-
possono radicalizzarlo: per es., un bimbo timido potrebbe esser tecipato a uno studio quando erano alle scuole superiori (età
lasciato nel suo mondo o spronato troppo bruscamente, così media 16 anni) sono stati rintracciati e sottoposti allo stesso
come è possibile che un piccolo capriccioso venga trattato con test di allora. «I nostri risultati suggeriscono che la personali-
nervosismo anche prima che faccia le bizze. In ogni caso, questi tà ha una componente stabile per tutta la durata della vita ma
stili di comportamento infantili dicono molto sulla personalità che è anche malleabile, ovvero le persone maturano con l’età»,
che si svilupperà in età adulta. «Un bambino timido di 3 anni si hanno concluso gli autori. In un certo senso si smorzano so-
comporta in modo molto diverso da un timido ventenne. Ma ri- prattutto gli “spigoli”: i partecipanti hanno ottenuto punteggi
mane un nucleo di fondo», dice Brent Donnellan, psicologo alla più alti rispetto a quando erano adolescenti in parti del test

Focus | 55
FIN DA PICCOLI BELLA LA VITA
La fierezza e L’età aumenta la
l’orgoglio restano saggezza e quindi la
caratteristiche di capacità di godere
fondo ma col tempo delle piccole cose
possono attenuarsi. della vita: questo
rende le persone più
attente agli altri e
capaci di ridere di più.

Getty Images (3)


che misurano la calma, la fiducia in se stessi, il senso di respon- tive hanno indotto una maggiore attivazione dell’amigdala ri-
sabilità e la propensione a mettersi nei panni altrui. Altri stu- spetto a quelle negative. Inoltre, i partecipanti attempati erano
di confermano quest’evoluzione: man mano che invecchiamo più propensi a ricordare immagini gradevoli tra le varie viste
diventiamo più coscienziosi, stabili emotivamente (meno in durante l’esperimento. Come scrivono gli autori dello studio:
preda agli impulsi e alle emozioni), estroversi, cordiali e colla- «Con l’avanzare dell’età si sperimentano meno emozioni nega-
borativi. «I cambiamenti sono potenzialmente positivi. Più au- tive e si arriva a prestare meno attenzione agli stimoli emotivi
tostima, coscienziosità e stabilità emotiva possono migliorare negativi che a quelli positivi». In molti casi si ride persino di
le nostre vite in ambiti come il lavoro, le relazioni e la salute», più. È emerso da uno studio dell’Università del New Mexico
afferma Roberts. In uno dei suoi studi ha anche dimostrato che in cui è stato chiesto a un campione di persone di valutare una
gli anni abbassano il narcisismo: in genere, verso la mezza età serie di affermazioni umoristiche e neutre. «Gli anziani per-
è meno accentuato che da giovani, anche se i narcisisti veri e cepivano sia quelle umoristiche sia quelle neutre come più di-
propri tendono a restare tali almeno in parte. vertenti rispetto ai giovani», ha concluso l’autore dello studio.

I VANTAGGI DEL CAMBIAMENTO QUELLA SPINTA EVOLUTIVA


Il restyling della personalità con l’avanzare dell’età apporta ul- Nel tempo, dunque, anche la personalità si trasforma. Ma per-
teriori benefici. Uno studio dell’Università di Buffalo su per- ché? Non tanto per effetto dei grandi eventi della vita. A for-
sone dai 14 ai 99 anni ha rilevato che con gli anni si diventa più giarci è piuttosto ciò che gli altri si aspettano da noi, le esigenze
fiduciosi verso il prossimo e che ciò è associato a un maggior a cui dobbiamo andare incontro per instaurare rapporti socia-
senso di benessere. Mentre all’Università di Singapore si è vi- li buoni, formarci, lavorare, costruire relazioni sentimentali,
sto che i 70enni sono più generosi dei 20enni con gli estranei, creare una famiglia. «Nel tempo ci viene chiesto in molti con-
perché meno centrati su se stessi. «C’è un malinteso sul fatto testi della vita di fare le cose in modo leggermente diverso»,
che le persone anziane siano più scontrose. In realtà, è il con- afferma Roberts. «Nessuno ci dice apertamente come agire,
trario. Spesso si diventa invece più empatici e compassionevoli ma in molte situazioni ci sono norme implicite molto chiare
man mano che si invecchia», spiega Rodica Damian, psicologa su come dovremmo comportarci», precisa.
dell’Università di Houston. Ci si guadagna anche in serenità Quindi, ci adattiamo. Per conformarci alle richieste sociali e ai
perché si è più imperturbabili che da giovani. Per valutarlo, un compiti di sviluppo di ogni fase della vita. Tant’è che uno studio
team coordinato dall’Università della California, a Santa Cruz, condotto in 62 nazioni, coordinato dall’Università di Tilburg
ha osservato con la risonanza magnetica funzionale la risposta (Olanda), ha scoperto che nelle culture in cui ci si aspetta che i
dell’amigdala (area del cervello che elabora alcune emozioni) giovani assumano rapidamente responsabilità da adulti (come
alla vista di immagini a contenuto emotivo positivo e negativo lavorare e uscire dalla famiglia d’origine) la personalità matura
in persone di diverse età. Solo negli anziani le immagini posi- più precocemente.

56 | Focus
RIGIDI O
FLESSIBILI?
La personalità matura con il tempo ma
l’entità del cambiamento dipende
anche dalle nostre convinzioni su noi
stessi. «Alcuni credono che le proprie
caratteristiche siano invariabili. Altri
che siano malleabili e modificabili con
l’impegno», afferma Carol Dweck,
psicologa della Stanford University,
che aggiunge: «La ricerca mostra che
le persone del secondo tipo sono più
propense all’apprendimento, disposte
ad affrontare nuove sfide, in grado di
perseverare in compiti difficili e di
riprendersi dai fallimenti». Qualità che
incoraggiano a mettersi in gioco in
ogni ambito di vita, dal lavoro (per
esempio proporsi per un nuovo
incarico) alle relazioni (magari
rapportarsi con nuove persone o
affrontare i conflitti), facilitando la
crescita dell’individuo, anno dopo
anno. Guardarsi in modo più flessibile,
riconoscendo a se stessi la possibilità
di evolvere col tempo, può agevolare
il cambiamento di diversi tratti di
personalità: apertura all’esperienza
(per es., ricerca di nuove opportunità),

Con gli anni la personalità cambia


coscienziosità (per es., impegno nello
studio o nel lavoro), socievolezza (per

in meglio: si diventa più empatici,


es., cercare di più il contatto con gli
altri) e inclinazione ai sentimenti

più pazienti e perfino più generosi


negativi (per es., non scoraggiarsi più
davanti agli ostacoli).

DECIDO IO COME VOGLIO ESSERE


Si può anche decidere di cambiare? «La stragrande maggioran-
za delle persone vorrebbe modificare aspetti della propria per-
sonalità», afferma Nathan Hudson, psicologo della Southern
Methodist University di Dallas, in Texas. Hudson ha condotto
uno studio in cui i partecipanti hanno riferito quale dimensio-
ne fondamentale della personalità volessero modificare. Poi,
ogni 7 giorni per 15 settimane, hanno ricevuto la proposta di
svolgere un compito pensato per farli uscire dalla loro “zona di
comfort”, con livelli di difficoltà crescente. Per esempio “pre-
sentarsi a qualcuno”, a chi voleva aumentare l’estroversione.
Così, si è visto che si può davvero evolvere nella direzione de-
siderata. «Oltre a fattori esterni come i ruoli sociali, anche gli
obiettivi per cambiare la propria personalità possono essere
abbastanza forti da modellare in modo coerente pensieri, sen-
timenti e comportamenti per un periodo di tempo sufficiente
a produrre cambiamenti nei tratti», dice Hudson. Un timido
potrebbe “costringersi” ad andare a una festa in cui non cono-
sce quasi nessuno. E un impulsivo imporsi di non esprimere GEMELLI DIVERSI
rabbia sul luogo di lavoro. Ed è anche così, concedendosi nuove La personalità viene
opportunità, che anno dopo anno si cambia. La consapevolezza forgiata dalle esperienze
che la personalità è in trasformazione ha due vantaggi: favori- individuali, così anche i
sce la nostra evoluzione e ci fa vivere con la curiosità di scopri- gemelli diventano diversi.
re come diventeremo.

Focus | 57
astronomia

ossero
ci f
... quali dinamiche
regolerebbero
la vita terrestre?
Shutterstock

58 | Focus
centro stella
di massa

TIPO S
pianeta

La vita su un stella

pianeta in un
sistema binario pianeta

è possibile. Con un
ciclo notte-giorno TIPO P

sconvolto, ombre DUE TIPI DIVERSI


Un pianeta di tipo S

doppie e tramonti orbita attorno a una


stella che fa parte di

memorabili.
un sistema binario.
Uno di tipo P, invece,
orbita attorno a
entrambe le due (o più)
di Davide Cenadelli

due soli..
stelle di un sistema
multiplo.

Focus | 59
Nella Via Lattea,
circa la metà delle
stelle non è singola
e alcune di esse
hanno pianeti

L e previsioni del tempo per i prossimi giorni


recitano: “Domani nuvolo, dopodomani soli”.
Un errore di stampa? No, potrebbe accadere
se il nostro pianeta fosse in orbita attorno a
due stelle e non a una soltanto. Un’ipotesi non così astrusa,
dato che circa la metà delle stelle della nostra galassia non è
“single”, come il Sole, ma in coppie, o a gruppi di tre e più stelle
che, nate insieme, restano legate per tutta la loro vita dalla for-
tosto vicine tra loro (separate da meno di 100 UA), cosa che
indicherebbe che i processi fisici alla base della formazione di
pianeti possono essere ostacolati o inibiti dalle perturbazioni
gravitazionali prodotte da una stella sulla sua compagna. Avere
due soli nel proprio cielo non è quindi affatto impossibile, ma
le osservazioni e i modelli fisici suggeriscono in modo piuttosto
chiaro che le due stelle devono trovarsi a una certa distanza di
sicurezza tra loro».
za di gravità. In questi sistemi, le stelle orbitano l’una intorno
all’altra, o meglio tutte intorno al centro di massa comune. Non DUE OMBRE, O PIÙ
è quindi una situazione da fantascienza, anche se vengono in Quindi, anche la nostra Terra avrebbe potuto avere più soli.
mente i due soli nel cielo del pianeta Tatooine in Star Wars. Ma sarebbe stata possibile la vita? Non c’è nessuna ragione per
pensare il contrario, anche se l’obiezione che viene spesso fatta
ESISTONO DAVVERO è: se con un Sole a volte fa così caldo, con due (o più) soli non
Ma possono esistere pianeti in sistemi stellari così complicati? arrostiremmo tutti? In realtà, è solo una questione di distan-
Se una stella può regalare a un pianeta il dono della vita, può ze: se entrambi i due soli fossero simili al nostro, basterebbe
anche essere pericolosa: un pianeta che, orbitando in un siste-
ma stellare complesso, si avvicinasse troppo a una stella, po-
trebbe caderci sopra venendo vaporizzato e inglobato dai gas
stellari. Ci aiuta a fare chiarezza Mario Damasso, ricercatore
all’Osservatorio astrofisico di Torino dell’Inaf, scopritore di
diversi pianeti extrasolari: «La maggior parte dei mondi alieni
noti orbita attorno a stelle singole, malgrado l’abbondanza di
sistemi stellari binari o multipli. La ragione è principalmente
dovuta al fatto che le ricerche si sono concentrate soprattutto
su stelle singole, perché in questo caso rivelare pianeti è tec-
nicamente meno complicato. Tuttavia, sono stati scoperti sia
pianeti in orbita attorno a una stella che fa parte di un sistema
multiplo, chiamati pianeti “circumstellari” o di tipo S, sia pia-
neti “circumbinari” o di tipo P, che orbitano intorno a due stelle PALME DOPPIE
e non una soltanto (v. riquadro pag. precedente)». Un esempio Se ci fossero due
di pianeta di tipo S è quello di Proxima Centauri (v. riquadro a soli, le ombre di
qualsiasi oggetto o
destra). «Se consideriamo i pianeti di tipo S, dove le due compa- persona sarebbero
gne sono separate tra loro da meno di 500 UA (l’Unità Astrono- doppie, e molte
mica o UA è la distanza media Terra-Sole), attualmente ne sono piante dovrebbero
noti poco più di 150», continua Damasso. «Sembra che i mondi riorganizzare i
alieni siano molto meno frequenti attorno a stelle binarie piut- propri cicli.

60 | Focus
BUSSOLA
Le farfalle
monarca usano il
Sole per orientarsi
nella migrazione
dal Nord America
al Messico. Se ci
fossero due soli,

Shutterstock
diventerebbe
molto difficile.

I TRE SOLI DI
ALFA CENTAURI
Il sistema stellare più vicino a noi,
posto a 4,3 anni luce di distanza, è il
sistema triplo di Alfa Centauri.
Comprende una coppia di stelle più
grandi, chiamate Alfa Centauri A (di
colore simile al Sole) e B (un po’ più
arancione), o Rigil Kent e Toliman, le
RIPOSO cui luminosità sono rispettivamente
Fasi di luce e una volta e mezzo e la metà rispetto
oscurità molto al Sole. Nel gioco delle orbite, la
diverse da quelle
cui siamo abituati distanza reciproca delle due stelle
influirebbero molto oscilla tra 11 e 36 UA. Molto più
Getty Images

sul sonno. lontano, a 430 UA, orbita attorno a


loro anche Proxima Centauri, una
nana rossa 600 volte più debole del
Sole. Proxima ha un pianeta, che è
dunque un pianeta in un sistema
triplo, ma nel suo caso non potremmo
parlare di “più soli in cielo” dato che
Alfa Centauri A e B sono così lontane
che di fatto, da Proxima,
apparirebbero come due stelle sì
molto brillanti, ma non come due soli.
Se invece ci trovassimo su un
ipotetico pianeta che orbiti intorno ad
Alfa Centauri B, l’altra componente
(Alfa Centauri A) apparirebbe più
debole perché più lontana. Ma
quando si trovasse alla minima
distanza dalla compagna e dal suo
pianeta, avrebbe più o meno la stessa
luminosità che ha il Sole visto da
Getty Images

Saturno. In altre parole, sarebbe


proprio un pianeta con due soli.

Focus | 61
INDECISI
I girasoli girano verso il Sole il loro
bocciolo, prima che fiorisca.
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Dovrebbero decidere... verso quale


dei due o più soli orientarlo.

che fossero un po’ più lontani. Oppure basterebbe che i due soli sico. E i girasoli… non saprebbero da che parte girarsi.
fossero un po’ meno luminosi, così da dare complessivamente Noi uomini probabilmente avremmo una stagione di iperat-
la stessa quantità di energia di un sole soltanto, ma più simile tività – quella in cui non c’è la notte – seguita da una di attività
al nostro. Ci sono anche pianeti con due soli che sono freddis- normale, e poi cadremmo in una specie di letargo nel periodo in
simi, come il pianeta Kepler 16b, che orbita intorno a due stelle cui, ritornando la notte, dovremmo recuperare tutte le energie
molto più deboli del Sole, così che sul pianeta ci sono 85 gradi spese. Moltissimi prenderebbero le ferie dal lavoro nel periodo
sotto zero. Ma supponendo che la Terra abbia due soli, e che il di luce perpetua, e le città rimarrebbero deserte sotto i raggi dei
contributo energetico di entrambi sia simile a quello del no- due soli che si alternerebbero in cielo. Questa sarebbe però la
stro Sole così da avere un pianeta temperato, come sarebbe la stagione peggiore per gli astronomi e tutti gli amanti del buio…
nostra vita? Se la Terra fosse un pianeta con orbita di tipo P, ov-
vero circumbinario, non troppo diversa da come è realmente. LA NOTTE (QUASI) PERENNE
Vedremmo due soli in cielo vicini, che sorgerebbero e tramon- E cosa accadrebbe se la Terra fosse in un sistema multiplo e il
terebbero uno dopo l’altro, e ci sarebbe la consueta alternanza gioco delle orbite facesse sì che la notte cadesse solo una volta
di giorno e notte. Certo, tutti gli oggetti proietterebbero due ogni tanto, per esempio ogni 2.000 anni? Gli uomini sarebbero
ombre. E non è tutto: i due soli potrebbero avere colori diversi. attrezzati mentalmente per affrontare il buio o, così abituati
Infatti le stelle sono colorate: a seconda della loro tempera- alla luce, ne sarebbero terrorizzati? Il racconto Notturno di
tura superficiale possono apparire blu (le più

Potrebbero esserci lunghi periodi


calde), oppure (per temperature decrescenti)
azzurre, bianche, gialle, arancioni e rosse. Se la

senza la notte, e tutti ne


Terra avesse due soli e questi fossero di colori
diversi, chissà quale caleidoscopio cromatico

approfitterebbero per... le ferie


allieterebbe le giornate. I pittori e i fotografi
terrestri avrebbero a disposizione condizioni
di luce così varie e cangianti da essere difficili
persino da immaginare. Isaac Asimov – spesso votato come il più bel racconto di fanta-
scienza di tutti i tempi – esplora uno scenario del genere: c’è un
DA CHE PARTE SI VA? pianeta su cui l’unica notte cala ogni 2.049 anni, quando cinque
Se invece la Terra avesse un’orbita di tipo S – ovvero orbitas- dei sei soli del sistema sono sotto l’orizzonte e il sesto è eclissa-
se intorno a un Sole con un altro più lontano – complanare a to da una luna. Ciò priva della ragione gli abitanti di tale pianeta
quella dei due soli, talora passerebbe tra i due e avremmo una e porta al collasso della civiltà, che ogni volta deve risorgere
fase dell’anno senza la notte, seguita e preceduta da fasi con una dalle proprie ceneri.
notte molto corta e altre con i due soli dalla stessa parte del cie- Possiamo solo immaginare uno scenario del genere; scenario
lo, con la consueta notte cui siamo abituati; a volte, ci sarebbe che, per altre civiltà, potrebbe essere realtà. Magari la nostra
un’eclisse di un sole da parte dell’altro. Piante e animali avreb- vita non sarebbe così diversa, ma di sicuro sarebbero differen-
bero quindi ritmi circadiani del tutto diversi da quelli usuali. Le ti alcuni modi di dire. Oltre alle fantasiose previsioni del tempo
api, le pulci di mare e alcuni uccelli, come lo storno e il piccione, citate all’inizio, anche dirsi “ci vediamo a mezzogiorno” sareb-
che si orientano con la posizione del Sole, sarebbero in grave be ambiguo: di quale mezzogiorno stiamo parlando, di quale
difficoltà. Così come le farfalle monarca, che usano il Sole come sole? E magari un ragazzo, per conquistare la fanciulla di cui si
bussola nelle loro lunghe migrazioni dal Nord America al Mes- è innamorato, le direbbe: “Sei bella come i soli!”.

62 | Focus
economia

Quanto si spende
per le armi
Nel 2021, le spese militari a livello mondiale hanno
bruciato 2.113 miliardi di dollari, il 2,2% della ricchezza.
a cura di Truenumbers

La spesa totale nel 2021


PAESE SPESA
1 USA 800.672
2 CINA 293.352
3 INDIA 76.598 5
4 REGNO UNITO 68.366 19
5 RUSSIA 65.908 13
4 20
7
6 FRANCIA 56.647 6
7 GERMANIA 56.017 1 11
16 18 10
8 ARABIA SAUDITA 55.564 2 9
9 GIAPPONE 54.124 15 14
10 COREA DEL SUD 50.227 8 3
11 ITALIA 32.006
12 AUSTRALIA 31.754
13 CANADA 26.449
14 IRAN 24.589
15 ISRAELE 24.341
16 SPAGNA 19.544 17
17 BRASILE 19.187
18 TURCHIA 15.479 Milioni di dollari. 12
19 PAESI BASSI 13.752 Fonte: Sipri (Stockholm
International Peace
20 POLONIA 13.711 Research Institute).

Spesa pro capite nel 2021 La spesa pro capite nel tempo
SPESA
PAESE PRO $ 2.500
CAPITE
1 QATAR 3.955
2 ISRAELE 2.769
$ 2.000
3 USA 2.405
4 KUWAIT 2.085
5 SINGAPORE 1.885
6 ARABIA SAUDITA 1.572 $ 1.500 Usa
7 NORVEGIA 1.510 Regno Unito
8 AUSTRALIA 1.231 Francia
9 OMAN 1.107 $ 1.000 Germania
10 FINLANDIA 1.064
Italia
11 BRUNEI 1.026
12 REGNO UNITO 1.002 Russia
$ 500 Spagna
13 COREA DEL SUD 979
14 DANIMARCA 927 Cina
15 FRANCIA 866
16 PAESI BASSI 801 $ 0,00
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021

17 BAHREIN 790
18 GRECIA 779
19 SVEZIA 776
28 ITALIA 530
Dati in dollari.
31 RUSSIA 452 Fonte: Sipri (Stockholm International Peace Research Institute).

64 | Focus
La spesa in percentuale La spesa in percentuale
del Pil (2021) del Pil nel tempo
PAESE % 6,00%
1 OMAN 7,3%
2 KUWAIT 6,7%
3 ARABIA SAUDITA 6,6%
4 ALGERIA 5,6%
5 AZERBAIGIAN 5,3% 4,00%
6 ISRAELE 5,2% Russia
7 GIORDANIA 5,0%
Usa
8 QATAR 4,8%
9 ARMENIA 4,4% Regno Unito
10 MAROCCO 4,2% Francia
11 RUSSIA 4,1% 2,00% Cina
12 GRECIA 3,9% Italia
13 PAKISTAN 3,8% Spagna
14 BAHREIN 3,6%
Germania
15 USA 3,5%
16 COLOMBIA 3,4% 0,00%
17 MYANMAR 3,3%
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
18 BRUNEI 3,3%
19 UCRAINA 3,2%
20 NAMIBIA 3,0%
76 ITALIA 1,5% Fonte: Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), 2021.

Quanto si spende rispetto Quanto si spende rispetto alla spesa


alla spesa pubblica (2021) pubblica nel tempo
PAESE % 15,00%
1 BIELORUSSIA 30,0%
2 QATAR 21,7%
3 OMAN 20,6%
4 ARABIA SAUDITA 20,5%
5 PAKISTAN 17,8%
6 ARMENIA 16,3% 10,00%
7 CIAD 15,7%
Russia
8 MYANMAR 15,4%
9 SINGAPORE 15,3% Usa
10 ALGERIA 15,2% Regno Unito
11 GIORDANIA 14,8% 5,00% Francia
12 AZERBAIGIAN 14,2% Cina
13 MAROCCO 13,2% Italia
14 IRAN 13,0%
Spagna
15 MAURITANIA 12,5%
16 ISRAELE 12,1% Germania
17 KUWAIT 12,0% 0,00%
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021

18 UGANDA 11,9%
19 REP. DEL CONGO 11,8%
20 BAHREIN 11,6%
21 RUSSIA 10,8%
121 ITALIA 2,6% Fonte: Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), 2021.

Le altre 20,00%
Spese per la ricerca Spese per la salute
spese Spese per l'educazione Spese militari
15,00%
Ecco invece, nei
principali Paesi,
quanto si spende nei 10,00%
settori dell’istruzione,
della ricerca e della
salute in percentuale 5,00%
rispetto al Pil.

Fonte: Sipri (Stockholm International 0,00%


Peace Research Institute), 2018. Usa Cina Russia Francia Germania Italia Spagna Regno Unito

Focus | 65
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La presente offerta, in conformità con l’art.45 e ss. del codice del consumo, è formulata da Mondadori Scienza S.p.A. Puoi recedere entro 14 giorni
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Attivo dal lunedì al venerdì, ore 9:00 - 19:00
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FOCUS
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gia
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METAVERSO
EXPERIENCE
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ma
ram
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Fo

TELMO
Ipa

PIEVANI

C
PAOLO NESPOLI ALTER-EGO

Tre giorni di talk,


spettacoli, laboratori ed i siamo. Ancora pochi giorni e si apriranno
esperienze. Ci troviamo a le porte del nostro festival della curiosità e
della divulgazione scientifica: dal 4 al 6 no-
Milano, per vedere dal vembre, il Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia di Milano diventerà (anche) la nostra e la
vivo il mondo della vostra casa, la casa di Focus.

scienza, imparare e
Come di consueto il programma è ricco di appuntamenti:
conferenze, eventi speciali, laboratori, giochi, installazioni
interattive per toccare con mano come si fa scienza in tan-
divertirsi. te università e istituti prestigiosi. Dalla fisica alla medicina,

68 | Focus
TIAMO
LIVE
MILANO
4-6
NOVEMBRE
2022
COME PARTECIPARE
• L’ingresso a Focus
Live, ospitato dal
Museo della Scienza
e della Tecnologia di
lio
rtfo

Milano, è gratuito
Po
ori

su prenotazione.
ad
nd

L’accesso è garantito
Mo

fino al raggiungimento
della capienza massima
consentita.
• Ogni giornata è divisa in
STEFANO due turni: mattino (10-
BOERI 14) e pomeriggio (14-
20). Per rimanere tutto
il giorno basta prenotare
i biglietti per i due turni.
• Gli spettacoli serali di
venerdì e sabato hanno
un biglietto, gratuito, a
parte.

SU LIVE.FOCUS.IT
IL PROGRAMMA
LUCA COMPLETO E IL LINK
MERCALLI PER PRENOTARE
L’INGRESSO
MARCELL GRATUITO
JACOBS

dalla biologia alle sfide tecnologiche per fermare il cambia- che per primo è rimasto per più mesi in orbita, a Guido To-
mento climatico fino alle missioni spaziali, abbiamo cercato nelli, lo scienziato che al Cern di Ginevra ha collaborato alla
di realizzare un palinsesto più vario possibile, per soddisfare “scoperta” del Bosone di Higgs. Insieme a loro ci saranno an-
tutti i vostri interessi. che divulgatori scientifici, Luca Perri e Barbascura X tra gli
altri, sportivi come il campione olimpico dei 100 metri Mar-
APPUNTAMENTO CON GLI SCIENZIATI cell Jacobs che venerdì mattina inaugurerà il festival, e come
I protagonisti dei tre giorni sono numerosissimi (un assaggio Angelo Sciacca, recordman mondiale di apnea endurance;
lo trovate in ultima pagina) dal biologo evoluzionista Telmo architetti e designer da Stefano Boeri, che riporta la natura
Pievani ad Alberto Mantovani, uno degli scienziati più auto- nelle città, e Annalisa Dominoni e Benedetto Quaquaro che ci
revoli del mondo, da Paolo Nespoli, l’ex astronauta italiano mostreranno che cos’è il design spaziale; artisti del calibro

Focus | 69
AREA KIDS
Anche quest’anno degli insetti al coding E ancora. Con La
Focus Live coinvolge (la programmazione mano robotica
i più giovani nell’Area informatica). bambini e bambine
Kids, realizzata in Con Biodiversità possono provare il
collaborazione con del Minimondo i suo funzionamento
Focus Junior , dove partecipanti si sfidano verificando così quanto
ragazze e ragazzi tra i 6 nel riconoscere alcuni siano complessi i
e i 13 anni troveranno esemplari reali di movimenti che facciamo
numerosi laboratori insetti e artropodi ogni giorno. Coding in...
ed esperienze. Ecco comuni ed esotici. I costruzione è invece un
alcune anticipazioni. cambiamenti climatici laboratorio che affronta
Conoscere per riciclare troveranno spazio in il coding con il metodo
è un laboratorio diversi laboratori: Una Briks4Kidz® che usa
Ricercamondo di nuvola in bottiglia i mattoncini Lego per
Henkel su riciclo e mostra come si formano allenare il pensiero
sostenibilità rivolto ai le nuvole e quando computazionale.
bambini dagli 8 ai 10 diventano “pericolose”, I giovanissimi scienziati
anni per mostrare com’è I gas serra e la in erba potranno anche
fatta la plastica, come la temperatura dell’aria diventare dei reporter
si ricicla e il valore della e Una questione di con Focus Junior (foto
raccolta differenziata. livello visualizzano gli sotto), intervistando per
Ci sono poi i numerosi effetti dell’aumento il “nostro fratellino più
laboratori di Mondadori delle temperature e piccolo” i protagonisti
Education che dello scioglimento dei che si alterneranno sul
spaziano dal mondo ghiacciai. palco del Festival.

Gli incontri di Focus Live sono


visibili anche in streaming
di David Monacchi, che ha raccolto i suoni in via di estinzio- medica ci spiegherà come si opera con un chirurgo robotico.
ne, e Gabriella Greison, protagonista di una serata speciale, Abbiamo riservato un’attenzione particolare al cambiamen-
sabato alle 20:30, dedicata alle donne nella scienza. to climatico, la vera emergenza che siamo chiamati a risolve-
Ci sarà spazio anche per la tecnologia e i robot in partico- re: per esempio il divulgatore Federico Taddia e la climato-
lare. Giorgio Metta che guida l’Istituto Italiano di Tecnolo- loga Elisa Palazzi ci spiegheranno che cos’è e come funziona.
gia, un’eccellenza mondiale della robotica, ci mostrerà le 10 Ma sono molti gli appuntamenti che trattano di ambiente e
tecnologie che ci cambieranno la vita (vedi dossier a pagina sostenibilità.
31), mentre Paolo Dario, uno dei pionieri della robotica, ci
illustrerà gli enormi passi avanti fatti nello studio dei robot SERATE SPECIALI
collaborativi, macchine dotate di una sufficiente autonomia Nell’experience area, la zona dedicata agli stand e ai labora-
e della capacità di collaborare tra loro e con l’uomo. E poi la tori (vedi riquadro nella pagina accanto), potrete conoscere
chirurga Franca Melfi, direttrice del Centro multidisciplina- la redazione di Focus, parlare di scienza, fare abbonamenti a
re di chirurgia robotica di Pisa, che in collaborazione con ab prezzi scontati e intrattenervi con noi.

70 | Focus
SI RINGRAZIA
EXPERIENCE AREA Questa edizione è
realizzata grazie al
Come ogni anno a Focus Live avrete anche Wavemaker, vi porteremo a spasso per il supporto e alla
l’occasione per sperimentare e toccare con Sistema solare su una navicella spaziale. collaborazione con
mano come scienza e tecnologia ci Potrete scoprire, insieme ai vostri compagni diverse istituzioni:
cambieranno la vita, anzi ce l’hanno già di missione, i segreti del Sole, di Saturno e Aeronautica Militare,
Afru, Apnea
cambiata. Tra un intervento sul main stage e di altri corpi celesti. Se il viaggio nel nostro Academy, Asi, Enea,
un talk allo speakers corner potrete metaverso spaziale non vi basta, potete Esa, Esercito
curiosare tra i diversi stand. I ricercatori di anche sperimentare la camminata su Marte Italiano, Iit, Inaf,
Airc risponderanno alle vostre domande sui con il simulatore di gravità marziana di Mars Mars Planet,
tumori e con una serie di giochi interattivi vi Planet o sedere accanto a Neil Armstrong e Politecnico di
aiuteranno a valutare l’importanza della Buzz Aldrin nel simulatore dell’Apollo 11 di Milano, Scuola
prevenzione. Nei Laboratori raccontati (a Virtual Immersions in Science. Con la realtà Superiore Sant’Anna
di Pisa, Università
cura di Mondadori Education e Fatti, non virtuale di Way Experience potrete “toccare” Cattolica del Sacro
fake!) potrete sperimentare sia la chimica di una serie di dinosauri (spoiler: non Cuore, Università
tutti i giorni sia quella del futuro. mordono), salire su una mongolfiera, Bicocca, Università
Negli stand dell’aeronautica militare potrete “entrare” in un quadro di Monet e scoprire di Trento, Vis e Way
salire nella cabina di pilotaggio di un jet la biodiversità delle Isole Galápagos con Experience.
militare, provare un seggiolino eiettabile Charles Darwin. Nello stand di Humanitas
(tranquilli, non vi “spariamo” per aria) e University, invece, scoprirete come gli
imparare a fare le previsioni meteo. ultrasuoni ci permettono di “vedere” UN WEEKEND
Con Metaverso Experience, un mondo
digitale realizzato da Pulsee Luce e Gas in
all’interno del corpo umano e imparerete le
principali manovre salvavita. E molto altro (LUNGO)
collaborazione con Looperspace e ancora. Non c’è il rischio di annoiarsi. AL MUSEO
Alcune delle attività
che potrete fare
durante Focus Live
fanno parte
dell’enorme patrimonio
di conoscenza del
Museo Nazionale della
Scienza e della
Tecnologia. Per
esempio, nella Digital
Zone YOU&AI i
visitatori potranno
sperimentare alcuni
scenari di Intelligenza
Artificiale.
Guide speciali. Ogni
giorno sarà possibile
EVOLUZIONE seguire diversi
La ricostruzione del laboratori del museo o
viaggio di Charles prenotare una visita
Darwin. A sinistra, guidata a determinati
dall’alto: la vasca di padiglioni. Il
Apnea Academy, lo programma completo
stand di Humanitas degli appuntamenti
University e la (gratuiti ma su
Metaverso Experience. prenotazione) su live.
focus.it

Infine vi ricordiamo i due appuntamenti serali, anch’essi a


ingresso gratuito su prenotazione e fino a esaurimento posti.
Venerdì 4 alle 20:30 va in scena “C’erano una volta le quat-
tro stagioni”, una lezione concerto sul cambiamento climati-
co con la voce del meteorologo Luca Mercalli e le note delle
Quattro stagioni di Antonio Vivaldi e di Astor Piazzolla suo-
nate da un ensemble dell’Orchestra sinfonica di Milano.
Sabato 5, sempre alle 20:30, c’è una serata dedicata alle
grandi scienziate del secolo scorso. Prima racconteremo la
figura di Rita Levi-Montalcini con le parole della nipote Pie-
ra. A seguire lo spettacolo #Maestre, scritto e recitato dalla
fisica e divulgatrice Gabriella Greison che celebra l’esempio
delle menti più geniali della fisica del secolo scorso.

Focus | 71
UN ASSAGGIO DEL PROGRAMMA
Decine di installazioni, esibizioni dal vivo, incontri e conferenze. Il palinsesto completo lo trovi su live.focus.it.
Qui di seguito una selezione degli eventi; il palinsesto completo, con gli aggiornamenti dell’ultima ora, lo trovi su live.
focus.it. I codici colori dell’orario richiamano il biglietto gratuito da prenotare (mattino, pomeriggio e special event).

Mattino Pomeriggio Special


10:00-14:00 14:00-20:00 event

VENERDÌ 4 NOVEMBRE persone normali, con i loro Tutta la fragilità del Mare ORE 12:00
difetti, idiosincrasie, immersi Nostrum. TORNARE A CAMMINARE
ORE 10:20 nel tempo che vivevano. Michel Roccati e Silvestro
VELOCI VERSO IL FUTURO ORE 16:00 Micera, Scuola Superiore
Con Marcell Jacobs, campione ORE 20:30 SPECIAL EVENT DALLE STELLE ALLE STANZE Sant’Anna di Pisa.
olimpico dei 100 metri. C’ERANO UNA VOLTA LE Stefano Boeri, architetto, ed I metodi più avanzati per la
Come si diventa l’uomo più QUATTRO STAGIONI Ersilia Vaudo, Agenzia Spaziale cura delle lesioni spinali.
veloce del mondo? Luca Mercalli, meteorologo, e Europea.
un ensemble dell’Orchestra Un architetto attento ORE 13:25
ORE 11:00 sinfonica di Milano. all’ambiente e una fisica RESTI TRA NOI
Ondate di caldo, siccità, piogge spiegano come si può guardare Marco Samadelli, Istituto per lo
UNA CASA catastrofiche, inverni gelati... Il
EXTRATERRESTRE a un futuro sostenibile. Studio delle Mummie di
cambiamento climatico Bolzano.
Barbara Negri, Agenzia Spaziale spiegato con le parole di Luca
Italiana. ORE 17:30 Le mummie affascinano anche
Mercalli e le note dell’orchestra gli scienziati, a caccia dei loro
Luna, Marte e gli esopianeti: i sinfonica di Milano. UN PASTO INDIETRO PER
nuovi orizzonti SALVARE LA TERRA segreti più intimi e impegnati a
dell’esplorazione spaziale. Giulia Wegner, Università di trovare i modi migliori per
Oxford. conservarle.
ORE 11:30 SABATO 5 NOVEMBRE Cambiare il nostro modo di
mangiare per ridurre i rischi di ORE 14:00
LEMURI RITMICI E
FOCHE CANTANTI ORE 10:00 nuove pandemie e limitare il CARI ESTINTI
Con Andrea Ravignani, Max riscaldamento globale. Alessandra Prampolini, direttrice
I SEGRETI DELL’UNIVERSO generale Wwf Italia.
Planck Institute. Guido Tonelli, Cern.
Che cos’hanno in comune i ORE 18:00 Le specie più a rischio di
I nuovi orizzonti della fisica. estinzione e gli sforzi del Wwf
Queen e i lemuri? E i piccoli di C’È UN ROBOT IN SALA
foca e Dua Lipa? OPERATORIA per proteggere l’ambiente.
ORE 10:35
Franca Melfi, chirurga.
ORE 12:00 CON GLI OCCHI Le nuove frontiere della ORE 14:35
DELLA SCIENZA chirurgia robotica. Sponsored L’ARCA DI NOÈ SONORA
UN FUTURO HI-TECH Roberto Battiston, Università di
Giorgio Metta, direttore Iit. by ab medica. David Monacchi, artista
Trento. interdisciplinare, compositore.
10 tecnologie che ci Perché la scienza è la bussola
cambieranno la vita sviluppate ORE 20:30 SPECIAL EVENT David Monacchi da oltre dieci
più adatta per orientarsi nel anni gira il mondo per catturare
dall’Istituto Italiano di mondo in cui viviamo. LA SCIENZA È DONNA
Tecnologia. Due appuntamenti per i suoni dei luoghi a forte rischio
celebrare le grandi scienziate di scomparsa. Per restituirci dei
ORE 12:00 suoni che forse a breve non
ORE 14:00 del secolo scorso.
QUANDO LA SALUTE PASSA sentiremo più.
I NUOVI ORIZZONTI ANCHE DALLA TAVOLA
DELLA MEDICINA Con esperti e testimonial di Airc. UN SOGNO AL ORE 15.15
Alberto Mantovani, Humanitas Mangiare bene, a favore della MICROSCOPIO
Piera Levi-Montalcini. LE MERAVIGLIE DEL WEBB
University. salute, senza perdere il gusto. SPACE TELESCOPE
Come ci cureremo domani. La vita straordinaria di Rita
Levi-Montalcini raccontata da Adriano Fontana, astrofisico.
ORE 12:50 Le foto più belle e le scoperte
ORE 15:25 sua nipote.
CHE COSA È SUCCESSO più interessanti del super
ARCHEOTECH SULLA MARMOLADA... #MAESTRE telescopio spaziale James
Arianna Traviglia, Centre for Jacopo Gabrieli, Istituto di Gabriella Greison, fisica, Webb.
Cultural Heritage Technology. Scienze Polari del CNR. drammaturga e attrice teatrale.
Dimenticate la frusta di Indiana ... e che cosa sta succedendo Che cosa ci insegnano le più ORE 16:00
Jones. Gli archeologi di oggi sulle Alpi per colpa del grandi scienziate del ’900? NON SMETTETE DI SOGNARE
usano la tecnologia. cambiamento climatico. Paolo Nespoli, ex astronauta.
Che cosa ci insegna la vita
ORE 17:20 ORE 13:30 avventurosa di uno degli
COME UNA BANCA PUÒ OLTRE OGNI LIMITE DOMENICA 6 NOVEMBRE astronauti italiani più longevi?
RENDERE IL MONDO PIÙ Michela Balconi, Università
SOSTENIBILE Cattolica di Milano, Alessandro ORE 10:00 ORE 18:00
Alessio Miranda, manager ING. Vergendo, facilitatore in Risorse IL CAMBIAMENTO CLIMATICO CONFINI INVISIBILI
Come un istituto di credito può Umane, e Angelo Sciacca, SPIEGATO A TUTTI Barbara Gallavotti, biologa.
promuovere la sostenibilità. apneista Apnea Academy. Con Federico Taddia, giornalista La lunga avventura dell’uomo è
Sponsored by ING Cosa succede al nostro corpo e divulgatore, ed Elisa Palazzi, legata in maniera inscindibile al
quando lo spingiamo al limite. climatologa. rapporto con la “natura”. E da
ORE 18:50 Domande e risposte per chi questa relazione, ogni giorno
VERSO LA “NUOVA” ORE 14:00 vuole capire bene il più grosso sempre più compromessa,
ENERGIA NUCLEARE UNA FINESTRA SUL MARE problema del nostro pianeta e dipende la nostra
Alessandro Dodaro, Enea. Roberto Danovaro e Ferdinando come possiamo risolverlo sopravvivenza.
ll mix tra rinnovabili e nucleare Boero, biologi marini. (anche noi).
è l’unica strada per la Possiamo salvare gli oceani? ORE 19:30
decarbonizzazione? Dobbiamo, ne va del nostro ORE 11:30 IL PARADOSSO
futuro. IL METODO GENIALE DEL PROGRESSO
ORE 19:20 Giulio Deangeli, neuroscienziato. Con Telmo Pievani, biologo.
IL LATO UMANO ORE 14:30 Grazie alle neuroscienze Il progresso che ci ha portato a
DEGLI SCIENZIATI MEDITERRANEO conosciamo meglio il nostro migliorare la nostra vita ci sta
Barbascura X, divulgatore. Con Mario Tozzi, geologo e cervello, le sue potenzialità e i condannando all’estinzione. Ma
Anche i grandi scienziati erano divulgatore scientifico. modi per sfruttarle al massimo. c’è una soluzione.

72 | Focus
natura

IL PARASSITA
CHE
RENDE
SEXY
Un minuscolo a b
organismo
riesce, sembra,
a manipolare
il nostro
comportamento
e... a migliorare
il nostro aspetto. E
lo fa per diffondersi.
di Alex Saragosa

74 | Focus
PIÙ CARINI? Spl/AGF
a b
Quelle accanto sono immagini composite,
create con un software a partire da 10 volti
di donne e 10 volti di uomini infettati dal
Toxoplasma gondii (a) e 10 volti di donne e
uomini non infetti (b). Sono state create dai
ricercatori dell’Università di Turku, in
Finlandia. Che hanno mostrato a 205
persone le foto di ragazzi e ragazze infetti
e non infetti, oltre alle immagini composite
(il viso “medio”) di ogni categoria. I volti
delle persone con T. gondii sono stati
valutati come più attraenti. Analizzando i
tratti facciali, i ricercatori hanno poi rilevato
che i visi erano più simmetrici: una
caratteristica correlata con la bellezza,
perché indice di salute e “buoni geni”.

Focus | 75
VERSO LA FINE
I roditori infettati da
Toxoplasma gondii
perdono la paura
associata all’odore di
urina di gatto, così
possono finire più
facilmente... in bocca
al felino.
Mondadori Portfolio

S e dai del “parassita” a qualcuno, in genere non la


prende bene. Eppure, dal punto di vista biologico,
gli esseri che vivono a spese di altre specie sono
organismi decisamente interessanti. Non solo
hanno inventato ogni tipo di trucco per sfuggire alle difese
dell’ospite, ma hanno la capacità di manipolare il comporta-
mento del malcapitato spingendolo a comportarsi bene… dal
punto di vista del parassita. Si va dai funghi che trasformano le
mente. «Il suo ciclo di vita comprende due fasi di riproduzio-
ne, una sessuata e una asessuata: la prima si svolge all’interno
dell’intestino di un felide, dai gatti alle tigri, ambiente a cui si
è perfettamente adattato e da cui esce, sotto forma di oocisti,
con le feci, contaminando terreno, acqua e vegetazione. Da lì il
toxoplasma può penetrare in animali diversi, in cui avviene la ri-
produzione asessuata», spiega Cavallero. In pratica, negli ospiti
intermedi l’organismo unicellulare si replica e si moltiplica, ma
formiche in una specie di zombi ai parassiti che spingono i loro solo nei felidi si differenzia in gameti, che si fondono, e produce
ospiti a farsi mangiare dai predatori. E a cadere vittime delle arti oocisti (v. infografica nella pag. accanto).
manipolatorie dei piccoli sfruttatori ci siamo anche noi umani. Negli ospiti intermedi, dopo qualche ciclo di riproduzione
asessuata, il protozoo è attaccato dal sistema immunitario, ma
INQUILINO SILENZIOSO, MA... sfugge passando nel sangue e nascondendosi in molti tessuti del
Cominciamo da quello che è «forse il parassita di maggior suc- corpo, cervello compreso, all’interno di una capsula impenetra-
cesso esistente», come lo definisce Serena Cavallero, biologa bile. «A quel punto il toxoplasma, per completare il ciclo, deve
e docente di parassitologia alla Sapienza Università di Roma: tornare in un felide. Quindi tenta di far mangiare il suo ospite da
Toxoplasma gondii, un protozoo lungo un centesimo di millime- uno di quei predatori. Per farlo, manipola il suo comportamen-
tro, appartenente al phylum Apicomplexa (un raggruppamento to, alterando il bilanciamento fra neurotrasmettitori cerebrali
che comprende i plasmodi della malaria). «Infetta migliaia di (come dopamina o Gaba) in aree del cervello legate alla paura,
specie animali ed è presente in almeno un terzo dell’umanità; come l’amigdala, rendendo il mammifero parassitato impru-
per lo più dà i sintomi di una leggera influenza, dopo i quali resta dente», chiarisce Cavallero. «I ratti infettati dal toxoplasma
nascosto in forma di cisti nell’organismo, senza altri segni». Ep- perdono la paura associata all’odore di urina di gatto, e stanno
pure, gli studi rivelano che la sua presenza si manifesta in modi più all’aperto rendendo probabile che un felino se li mangi».
curiosi: per esempio, come ha appena scoperto un team guidato Ma ha senso anche se l’ospite è diverso da un topolino. «È
da Javier Borráz-León della Università di Turku, in Finlandia, stato notato un aumento di comportamenti rischiosi anche in
arriva a renderci più belli. Ma pri-

Toxoplasma gondii rende i roditori


ma di vedere come (e perché), par-
tiamo dall’inizio: lo scopo della vita

imprudenti, perché i gatti li mangino.


di Toxoplasma gondii è spingere i
mammiferi e gli uccelli che infetta

Così, arrivato nei felini, si riproduce


a farsi mangiare dai felidi, gli unici
in cui si possa riprodurre sessual-

76 | Focus
DA UN “OSPITE” ALL’ALTRO
Nel ciclo vitale, Toxoplasma gondii
9 Cisti: stato di
8 quiescenza di un attraversa diverse fasi e forme
microrganismo, cellulari. Nell’intestino dei felidi,
protetto da una come i gatti, il protozoo si
resistente parete
cellulare. differenzia in gameti (le cellule
riproduttive, che si fondono). Le
cellule fecondate sono liberate con
le feci in forma di oocisti (1). Gli
ospiti intermedi (roditori, uccelli...) si
3 4 infettano ingerendo suolo, acqua o
7 6 vegetali contenenti le oocisti (2).
Queste rilasciano il parassita, che
Oocisti: stadio di assume diverse forme cellulari e
sviluppo di alcuni arriva nei tessuti (cervello, muscoli)
microrganismi. Una
spessa parete dove resta in forma di cisti (3). I gatti
cellulare contiene lo si infettano mangiando gli ospiti con
zigote, la cellula che
si ottiene dalla cisti nei tessuti (4). Anche gli animali
fecondazione, d’allevamento possono ingerire
ovvero dalla fusione oocisti e ospitare così il parassita
di due gameti.
come cisti nei tessuti (5). L’uomo si
infetta mangiando la loro carne non
cotta (6), ma anche da acqua e cibi
5 2 1 contaminati, o gatti e lettiere (7). Il
passaggio tra umani può avvenire
con trasfusioni e trapianti (8), o dalla
mamma al feto (9).

scimpanzé o iene con toxoplasma, che possono diventare pre-


Mondadori Portfolio

de di leopardi o leoni. I felidi fanno poi anche da spazzini, per


cui possono ingerire il parassita mangiando carcasse infette.
La capacità unica del toxoplasma di farsi ospitare in migliaia di
specie moltiplica le sue possibilità di diffondersi», dice la biolo-
ga. E quando T. gondii finisce nell’uomo? «Le possibilità che un
gatto ci mangi sono decisamente limitate. Ma il toxoplasma non
lo sa e prova lo stesso a influenzare il nostro comportamento,
penetrando nel cervello. Per questo è pericoloso per le donne
in gravidanza: può infettare il cervello del feto, provocando un
aborto se l’infezione avviene nei primi tre mesi, o causando dan-
ni cerebrali più tardi. Per questo le donne incinte dovrebbero
stare alla larga dai gatti e soprattutto dalle loro lettiere».

AZIONE NEL CERVELLO


Ma pure quando non fa danni evidenti, il toxoplasma dà effet-
ti bizzarri. «Nel 2002 il collega cecoslovacco Jaroslav Flegr,
dell’Università di Praga, segnalò che questo parassita era più
frequente della media fra le persone che avevano causato gravi
incidenti stradali», continua Cavallero. «Altre ricerche hanno
poi mostrato che chi è infettato ha comportamenti finanziari
più rischiosi, o è sessualmente più promiscuo: sembra che il
toxoplasma spinga all’imprudenza anche noi, come i roditori.
Infine, ci sono ricerche che indicano come la sua azione nel cer-
vello faccia crescere il rischio di depressione o schizofrenia».
E ora Javier Borráz-León ha appunto scoperto che T. gondii PREDE FACILI
potrebbe addirittura renderci più belli. «L’ipotesi è meno stra- Diplostomum
pseudospathaceum
na di quello che sembra», spiega Borráz-León. «Se il parassita infetta i pesci (come
si trasmette per via sessuale – cosa che il toxoplasma può fare, le trote, in foto) e li fa
visto che si ritrova nel liquido seminale – ha interesse che l’in- nuotare in superficie,
fettato sia attraente e si accoppi spesso. Inoltre, se la persona preda per gli uccelli.
si lascia infettare, conviene che quell’individuo si riproduca e

Focus | 77
Spl/AGF
BRUCHI SUCCULENTI
Leucochloridium paradoxum invade
le antenne con occhi delle chiocciole
del genere Succinea: le rende simili
a bruchi, attirando gli uccelli.

Mondadori Portfolio
UNA FORMICA ZOMBI
Il fungo Ophiocordyceps unilateralis può “prendere il
controllo” di una formica e farla restare appesa a una
foglia. Fino a che, come nella foto, il corpo fruttifero esce
dal corpo dell’insetto, pronto a rilasciare le spore.

Dai pesci agli insetti, gli più brutti o meno inclini a farsi mangiare. E così i geni di chi ha
azzeccato la ricetta giusta si sono diffusi più degli altri, sosti-
animali infettati sono tuendoli», conclude Cavallero.

guidati a farsi del male TU ANDRAI DOVE VOGLIO IO


Impressionati? Tutto sommato, a noi umani va meglio che ad al-
tre specie bersaglio di altri parassiti in grado di influire sul com-
trasmetta alla prole i geni del suo sistema immunitario “acco- portamento. Prendiamo Diplostomum pseudospathaceum, una
gliente”, producendo così tanti potenziali ospiti “facili”». sorta di vermetto (appartiene ai trematodi) che infetta i pesci
In genere i parassiti rendono chi li ospita meno attraente. «Ma sistemandosi nei loro occhi, dove sfugge al sistema immunita-
T. gondii pare faccia esattamente il contrario: per esempio i rat- rio: mentre il parassita si sta sviluppando, rende le sue vittime
ti maschi che infetta piacciono più degli altri alle femmine. E lente e prudenti, così che non vengano catturate troppo presto.
qualcosa di simile è stato scoperto anche negli umani: i maschi Quando invece è pronto a passare in un uccello, nel cui intestino
infettati dal toxoplasma hanno un livello di testosterone più può riprodursi, ecco che i pesci infettati diventano vivacissimi e
alto della media, sono più alti di tre centimetri dei non infetti e nuotano vicino alla superficie, in modo che un predatore alato
con volti giudicati più virili e dominanti da campioni di donne», li veda e se li mangi. Ancora più sorprendente il fungo Ophio-
ricorda Borráz-León. cordyceps unilateralis, che “zombifica” le formiche dette car-
Per studiare questa “cura di bellezza” toxoplasmatica, Borráz- pentiere, che in genere fanno il nido negli alberi: prende il con-
León e colleghi hanno fatto giudicare a 205 persone le foto di trollo delle loro mosse e le costringe ad arrivare fino ai rami più
giovani messicani di entrambi i sessi, 35 con toxoplasma (in bassi e ad appendersi alla pagina inferiore di una foglia. Da lì, la
loro l’infezione era stata rilevata con analisi del sangue, ma non formica penzola come un impiccato. Il fungo si sviluppa dentro
avevano problemi dovuti al parassita) e 137 senza, chiedendo di il povero insetto finché il corpo fruttifero fuoriesce, liberando
indicare i più attraenti. Maschi e femmine “parassitati” in me- le spore che infetteranno altre formiche.
dia sono stati giudicati più belli degli altri e con un aspetto più Il verme piatto Leucochloridium paradoxum, invece, ha ideato
sano. Inoltre, i ricercatori hanno analizzato le foto delle persone un modo per far mangiare le chiocciole (spesso del genere Suc-
con toxoplasma e senza, scoprendo che il volto delle prime è in cinea), che costituiscono il suo ospite intermedio, dagli uccelli,
media più simmetrico. E le donne con infezione erano più snel- dove si riproduce: penetra nelle antenne con occhi delle chioc-
le. «Come il parassita riesca a ottenere questo risultato non si ciole, le fa gonfiare e le colora di verde e giallo in modo che sem-
sa: forse altera l’equilibrio ormonale dell’organismo durante la brino succulenti bruchi. E non è finita: modifica il comporta-
crescita», conclude Borráz-León. mento del gasteropode in modo che se ne stia al sole e non
all’ombra, diventando un facile bersaglio. E concludiamo (in
L’EVOLUZIONE DELLA STRATEGIA bruttezza, è il caso di dirlo) con Dicrocoelium dendriticum, tre-
Toxoplasma gondii e gli altri parassiti manipolatori sembrano matode che ama vivere e riprodursi nel fegato dei ruminanti.
diabolicamente intelligenti, come se sapessero cosa convenga Per arrivarci infetta una chiocciola, che per difendersi lo espel-
loro. «No, non sono intelligenti, ma milioni di anni di evoluzio- le in una pallina di bava. Se una formica mangia la bava, il paras-
ne basati sulla selezione naturale hanno fatto sì che quelli che, sita la spinge ad arrampicarsi su un filo d’erba e ad aspettare lì
pasticciando nel cervello degli ospiti, provocavano casualmente di essere mangiata assieme al vegetale da qualche ruminante.
alcuni cambiamenti – imprudenza e maggiore capacità di attra- Insomma, tutti questi piccoletti, pur non avendo nemmeno un
zione – si riproducevano molto di più di chi rendeva gli ospiti cervello, mostrano un’astuzia davvero diabolica...

78 | Focus
per

CHE NUMERI

2.000
metri quadrati
di Simulation Center
UN’UNIVERSITÀ
INTEGRATA AGLI OSPEDALI
180 PER UNA FORMAZIONE
posti all’anno per il corso
di Medicina e Chirurgia COMPLETA
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e Chirurgia interamente in inglese e un Centro
studenti provenienti
dall’estero di Simulazione a disposizione degli studenti

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ggi l’ateneo scelto può fare una grande diffe- ropa, con sale operatorie, regie multimediali, sala emergen-
renza, soprattutto per la scelta di corsi di lau- ze, sale per i clinical e surgical skill, per esercitarsi in am-
rea come Medicina e Chirurgia, in cui la prati- biente protetto e imparare ad affrontare scenari sempre più
ca, le strutture all’avanguardia e i professioni- complessi in sicurezza. L’internazionalità è un altro fattore
sti internazionali sono vitali per l’esperienza chiave. Docenti e visiting professor di fama internazionale,
dei futuri medici. Un caso d’eccellenza è il Campus di Huma- esperienze di studio e ricerca all’estero, con il programma
nitas University a Pieve Emanuele (MI), a 800 metri dall’Isti- Erasmus+ o finanziate con Travel Grants. Per gli studenti più
tuto Clinico Humanitas di Rozzano, primo policlinico italia- motivati, Humanitas University offre un programma di bor-
no certificato per la qualità da Joint Commission Internatio- se di studio di merito che coprono gran parte della retta an-
nal, dal 2018 Academic Hospital. L’Istituto Clinico Humani- nuale. Sono disponibili 180 posti, le ammissioni sono rego-
tas è una delle strutture in cui gli studenti possono svolgere late dal test di ingresso ed è possibile partecipare a due ses-
il tirocinio a partire dal terzo anno di corso. Inoltre il Campus sioni, per migliorare il punteggio o aumentare le probabilità
dispone di uno dei più grandi centri di simulazione d’Eu- di successo. Tutto per valorizzare l’impegno degli studenti.

TEST DI AMMISSIONE: 2 POSSIBILITÀ ALL’ANNO


A partire dall’anno accademico 2023-24 Humanitas University offrirà due possibilità
all’anno per sostenere i test di ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Per
l’anno accademico 2023-24, saranno il 16-17 febbraio 2023 e il 9-10 marzo 2023. Gli stu-
denti potranno partecipare in una sola sessione o in entrambe. La graduatoria finale ter-
rà conto del migliore tra i due punteggi ottenuti*.
*Per chi avrà sostenuto la prova di ammissione in entrambe le sessioni
natura

LAGO
In molte zone
del mondo i laghi
sono minacciati da
siccità e cambiamenti
climatici. Cercarli e
fotografarli
dall’alto regala scorci
inaspettati, tra colori
e forme astratte.

NEL
di Giovanna Camardo

PAGLIAIO
ARRIVA L’INVERNO
Il lago Cuejdel, tra le
foreste dei Carpazi, in
Romania, in parte
coperto dal ghiaccio: si
è formato quando una
serie di frane ha creato
una diga naturale nella
valle, sommergendo gli
alberi, di cui restano i
Gheorghe Popa/Drone Photo Awards 2022

tronchi. L’immagine è di
Gheorghe Popa e, come
le altre in queste
pagine, è tra gli scatti
premiati con una
menzione al Drone
Photo Awards 2022
(v. ultima pagina),
dedicato alle foto aeree.

Focus | 81
IN TECHNICOLOR
Nella foto a destra, di
Xiping An, si capisce
perché la chiamano
“occhio del diavolo”:
è la sorgente Aiken,
nel Gobi, in Cina.
L’acqua è ricca di
zolfo, che dà i colori
alla zona attorno.

IN CROSTA
Sotto, il Tyrrell, lago
Xiping An/Drone Photo Awards 2022

salato in Australia,
spesso secco e
coperto da una
crosta salina. Timothy
Moon ha ritratto il
contrasto tra il sale e
i rossi depositi dalle
sorgenti ferrose.

Kateryna Polishchuk/Drone Photo Awards 2022


Timothy Moon/Drone Photo Awards 2022
IN FORMAZIONE
A lato, il lago Pulicat:
è una estesa laguna
di 760 km2 sulla costa
sud-est dell’India. Le
sue acque salmastre
sono un paradiso per
uccelli, come questi
fenicotteri ritratti da
Raj Mohan.

IN ROSA
Il Syvash è una vasta

Rajmohan T/Drone Photo Awards 2022


area di lagune, nella
regione ucraina di
Cherson (occupata
dalla Russia). Alcune
aree sono rosa per
un’alga, Dunaliella
salina. La foto è di
Kateryna Polishchuk.

Col riscaldamento
globale, le loro
acque sono
sempre più calde,
l’evaporazione
aumenta, i giorni
in cui si coprono
di ghiaccio calano

Focus | 83
CATTIVE ACQUE
Il fotografo, Hua
Shang, ha sorvolato
in elicottero il Natron,
in Tanzania, e il
Magadi, in Kenya:
sono due laghi
alcalini. Nelle loro
acque caustiche
resistono alghe,
alcuni invertebrati e
pochi pesci, oltre a
uccelli come questi
fenicotteri in volo.
Aakash Selvan/Drone Photo Awards 2022
Aleš Komovec/Drone Photo Awards 2022

MOTIVI GLACIALI
A destra, Aleš
Komovec ha
fotografato
dall’alto il lago nel
camping Šobec,
vicino a Bled, in
Slovenia, nel cuore
dell’inverno. I
motivi creati dal
ghiaccio sullo
specchio d’acqua
e sul terreno
sembrano una
sorta di foresta.

84 | Focus
Sulla Terra ci sono

Jim Picôt/Drone Photo Awards 2022


117 milioni
di laghi (contando
solo quelli
più grandi
di 0,002 km²)

Hua Shang/Drone Photo Awards 2022

EFFETTO SPETTACOLARE
Un’isola nel lago Tyrrell, Australia, che si riempie di
un sottile strato d’acqua solo per brevi periodi.
E può tingersi di rosa: come in altri casi, il merito è
di un’alga unicellulare, Dunaliella salina, che vive in
acque ipersaline e produce pigmenti (carotenoidi)
che danno il colore. La foto è di Jim Picôt.

GEOMETRIE VERDI
Sul lago Loktak, in India, ci sono isole IL PREMIO
galleggianti fatte di vegetazione, suolo,
materiale organico. Una è un parco. Altre Il Drone Photo Awards 2022 è un
sono artificiali e usate come recinti per concorso di video e fotografia aerea: è
acquacoltura. La foto è di Aakash Selvan.
aperto alle immagini riprese da droni,
elicotteri, aerei, mongolfiere, paracadute.
Ci sono 9 categorie, da natura a sport. Le
foto premiate sono ora esposte nella
mostra “Above us Only Sky”, a Siena, al
Museo di Storia Naturale dell’Accademia
dei Fisiocritici. È una delle 8 mostre
fotografiche del Siena Awards, festival
delle arti visive (www.sienawards.com) in
corso a Siena fino al 20 novembre.
testo e disegni di Federico Gemma

TIPI Le schede illustrate degli animali


ITALIANI che possiamo incontrare

LA VOLPE (Vulpes vulpes)


MULTIMEDIA

D iffusa in tutta la penisola, è particolarmente adattabile e frequenta quasi tutti gli ambienti, arrivando
fino a quote di 2.500 metri. La sua espansione ha raggiunto anche gli ambienti delle città. È una
specie solitaria, non vive in branchi come altri canidi (per esempio i lupi). Forma però coppie: i cuccioli TIMELAPSE

restano con i genitori fino a che diventano indipendenti. La grandezza del territorio dipende dalla Guarda come è
stato realizzato
disponibilità di cibo: maggiore è il numero di prede, minore la grandezza dell’area frequentata. il disegno.
Dieta varia. Sfrutta ogni risorsa, cibandosi di piccoli mammiferi, uccelli, uova, frutta, rettili, anfibi,
insetti e rifiuti. In primavera, la femmina partorisce dai 3 ai 5 cuccioli in una tana scavata nel terreno e li
allatta per 4/5 settimane.

INQUADRA IL QR CODE
DIMENSIONI VARIABILI Oppure vai su www.focus.it/
ambiente/animali/
La lunghezza del corpo varia dai 50 ai 90 cm, la coda dai 30 ai 55 cm. tipi-italiani-la-volpe
Anche il peso, dai 5 ai 10 kg, presenta una grande variabilità.

GIOCHIAMO?
Dopo circa 4 settimane i cuccioli escono dalla tana
e cominciano a esplorare i dintorni. Il gioco,
costituito da agguati, assalti, rincorse e lotte, ha un
ruolo fondamentale nel loro processo di crescita e
nella futura capacità di cacciare.

86 | Focus
A CACCIA
Una volpe in caccia
con le orecchie ben
tese, per individuare
le prede tra il folto
della vegetazione.

BILANCIATA CON LA CODA


Dopo averne captato il movimento, cattura i
roditori nascosti sotto foglie o neve piombando
loro sopra con un balzo preciso. Nel salto, utilizza
la lunga e folta coda per bilanciare il peso.

QUESTA È LA MIA ZONA


Delimita il suo territorio
marcandolo con urina e con le feci
lasciate bene in evidenza.

LOTTE PER IL TERRITORIO


Tra gennaio e marzo, durante la stagione degli accoppiamenti, i maschi lottano
per il territorio affrontandosi con le zampe anteriori e cercando di mordersi.
Focus | 87
storia

Che c@#*
Brutto pezzo hai detto?
di #*@#!

S.V.
SONO VOLGARI
Corbis/Getty Images
I n genere chi trova sul muro davanti a casa un pene
e un insulto graffiti da qualcuno, non è che faccia i
salti di gioia. Quei salti li ha fatti invece Dylan Her-
bert, biochimico inglese e archeologo dilettante,
che camminando su un terreno vicino alle rovine di Vindolan-
dia, un forte romano costruito 1.700 anni fa lungo il Vallo di
Adriano, al confine fra Inghilterra e Scozia, ha trovato incisi su
una grande lastra di pietra un fallo con scritto accanto “Secun-
gata. «Perché le voci del popolo, e soprattutto di donne, poveri
o schiavi, non si sono quasi tramandate. La ragione principale
è che molte civiltà non avevano una scrittura, mentre in altre
era così complessa, pensiamo ai geroglifici egiziani, da essere
appannaggio di specialisti al servizio delle élite, che certo non
usavano la scrittura per riportare volgarità. E ci sono anche ci-
viltà che avevano una semplice scrittura alfabetica, come gli
Etruschi, ma dei cui testi non si è salvato quasi nulla. Il risultato
dinus cacor”, che si potrebbe tradurre come quel “mer#oso di è che conosciamo poco o niente del linguaggio quotidiano degli
Secundinus”. antichi, insulti compresi».
«Considerato lo sforzo e il tempo necessario per incidere figu-
ra e scritta sulla pietra, l’autore, probabilmente un soldato della CUNEIFORMI SCURRILI
guarnigione, doveva avercela a morte con quel Secundinus», ha I Mesopotamici, però, sono una parziale eccezione, perché le
commentato la scoperta Andrew Birley, l’archeologo capo degli loro tavolette di argilla, incise a caratteri cuneiformi 4-5.000
scavi di Vindolandia. «La scoperta è però molto interessante anni fa, contengono anche resoconti di dispute in tribuna-
anche per l’uso del fallo come potenziamento dell’offesa, visto le, che ci permettono di farci un’idea di come ci si insultasse
che normalmente le sue rappresentazioni nella società roma- allora: le offese più gettonate sembrano essere uzuh “zozzo-
na, molto comuni, erano propiziatorie di fertilità e fortuna. ne”, igibala “traditore”, shabarra “bastardo”, hara “ruffiano”,
Chissà se l’autore l’ha aggiunto per sottintendere le scarse doti unamtagga “peccatore” e lituanna “disonesto”. Più fantasiosi
intellettuali dell’avversario, o per minacciarlo di sodomia». lutumu sangdu nutuku “senza testa”, cioè idiota, e agaashgi “la
Comunque sia, la lastra di Vindolandia persona più imbarazzante”.

... ma anche i
dissipa l’immagine paludata che abbiamo Parrebbe che i Mesopotamici fossero
del mondo antico, e che deriva dal fatto piuttosto blandi nell’insulto, ma forse

Babilonesi e
che la piccola parte dei testi arrivati fino in tribunale le parti in genere si conte-
a noi, sono quasi sempre opere di scribi, nevano. Però una disputa fra due donne

i Greci antichi
religiosi, intellettuali, artisti o politici, nella Babilonia di 4.000 anni fa, riporta
che, se proprio dovevano insultare, evita- offese ben più sanguigne: si accusano a

non scherzavano,
vano di scendere troppo di livello. Viene vicenda di essere brutte (“Hai i piedi
quindi da chiedersi: come si insultavano da tartaruga”), pigre (“Compri il pane

quanto a insulti.
gli antichi nella vita di tutti i giorni? «È già fatto”), stupide (“Hai il cervello di
un grosso problema rispondere», precisa una scimmia”), ubriacone (“Bevi birra

Q.R.
Paolo Poccetti, professore di glottologia come fosse acqua”), sterili (“Il tuo ute-
classica all’Università di Roma Tor Ver- di Alex Saragosa ro è bloccato”), troppo fertili (“Fai fi-

QUESTI ROMANI...
Focus | 89
GRAFFITI LATINI
Pompei: sulla cornice di un affresco si legge
“Nicia cineade cacator” cioè “Nicia cacatore,
effeminato”. Sotto, Catullo, poeta noto per la
sua scurrilità, in un dipinto dell’800. In basso,
la lastra con un fallo e la scritta “Secundinus
cacor” ovvero “Secundinus mer#oso”.

Mondadori Portfolio (4)

gli tutti i giorni”), scarse a letto (“La tua vagina è


troppo piccola”) e naturalmente il sempre verde
“Sei una pu#ana, che corre dietro agli uomini a
gambe spalancate”.
Più rari sono gli insulti giunti a noi dall’antico
Egitto, forse perché la scrittura era per lo più
destinata a compiti solenni, come facilitare l’en-
trata nell’aldilà ai defunti. C’è però un’eccezione:
nelle minacce contro i profanatori incise sulle
tombe ci si lascia un po’ andare. In una si accu-
sa il potenziale profanatore di essere un khem,
un idiota, e va be’, ma anche un khet penek mu
“sputatore d’acqua” qualunque cosa voglia dire,

Dall’antichità sono arrivate poche


in un’altra si va invece giù pesanti, nek tchew a-a
“Possa un asino fot#rti”, mentre l’insulto su una

parolacce. Le opere letterarie non


terza è più raffinato, sewered pu died en-en “il solo
parlarti mi stanca”.

usavano il linguaggio popolare


«Quando si passa al mondo greco e soprattutto
romano, però, le cose cambiano di molto», con-
tinua Poccetti. «Lì i testi che ci sono pervenuti
sono molti, comprese opere di letteratura e teatro più vicine sessualmente troppo vivace, e gli uomini non dovevano avere
al linguaggio quotidiano, e non mancano le iscrizioni sui muri, un ruolo passivo nelle relazioni omosessuali. E su queste due
quelle sì voce diretta del popolo, grazie a siti archeologici dove cose insistono nelle offese», ricorda Poccetti.
gli intonaci si sono conservati, come Pompei ed Ercolano. L’ab- E infatti, come ricorda Spencer McDaniel, classicista della
bondanza e la varietà dei graffiti indica come, grazie all’uso Indiana University (Usa), «nel teatro greco, si trova un’impres-
dell’alfabeto, una buona fetta della popolazione, donne com- sionante quantità di insulti di questo tipo, probabilmente tratti
prese, sapesse leggere e scrivere, e usasse i muri per comuni- dalla lingua popolare. Il consueto hetaíra “pu#na”, ma anche
care il proprio pensiero, insulti compresi, a tutti gli altri, un po’ il più fantasioso anaseisíphallos “scuotica#i”, contro le donne,
come facciamo noi con i social». Grazie a queste fonti dirette, mentre agli uomini si riservavano kínaidos “uomo osceno”, per
sappiamo che Greci e Romani erano molto volgari, con un uso metterne in dubbio la virilità, e batalos “ano” o eurýprōktos
ossessivo di insulti sessuali di chiarezza pornografica. “c#o largo”, per insinuarne l’omosessualità passiva. Ma si tro-
vano anche mētrokoítēs “uno che si fo#e la madre”, bólbiton
SESSO CON POCHI TABÙ “me#da di mucca”, mýzouris “pom#ara”, tribás “sfregatrice”,
«Come si sa gli antichi non demonizzavano la sessualità come cioè lesbica, aischrós “brutto, infame”, koprophágos “mangia
i cristiani. Fra i pochi tabù: la donna libera non doveva essere me#da”, malakós “codardo, seg#olo” e un’infinità di altri».

90 | Focus
Qui c’è una curiosa differenza con Roma. «Gli autori romani
di commedie, come Plauto, moderano molto di più il linguag- PER FARE SPETTACOLO
gio: in genere nelle loro opere si insultano solo gli schiavi, e con Sopra, una scena di Lisistrata, una
commedia di Aristofane con l’uso
epiteti come stupido, pigro e simili», spiega Poccetti. «Eviden- di diverse espressioni scurrili.
temente il loro pubblico era più “di classe media”. Ma è proba-
bile che a Roma girassero anche testi teatrali molto più salaci,
magari rappresentati per strada da guitti che se li tramandava-
no oralmente, per cui non ci sono giunti». Catullo, rivolto a chi aveva osato criticare i suoi versi: “Aullo,
In effetti nei graffiti pompeiani il popolo non ci va leggero: succhi#zi, e Furio, f#a sfondata. Io ve lo ficcherò nel c#o e poi
“Epaphra, sei pelato, e giochi male a palla”, “Samius a Corne- in bocca”. E a Lesbia, che l’aveva lasciato “Fetida pu#na, resti-
lius: impiccati”, “Virgula a Tertius: fai schifo”, “Stronnius è un tuiscimi i miei versi. Te ne freghi? O che zozza, che gran pu#na,
ignorante”, “Che le tue emorroidi sfreghino insieme, Chie”, la più degenerata che possa esistere”.
“Phileros, sei un eunuco”, “Secundus si sc#a i ragazzi” e un’in- E Marziale, a una che lo faceva soffrire, “O Catulla, come un
finità di generici “stercus” feci, “mentula” (da cui deriva il si- po’ meno bella ti vorrei, e un po’ meno pu#na di quella che sei”.
ciliano min#a) ca#o, “meretrix” o “scortum” prostituta, e via A un rivale “Se al tuo schiavo duole il davanti e a te, Nevolo, il
offendendo. didietro (ma l’originale è molto più esplicito, ndr), è facile saper
Tale era la scurrilità in voga, che nel terzo secolo d.C. fu in- che fai di bello”.
trodotta la Lex de adtemptata pudicitia, che vietava di dire per «Insomma la gamma di insulti delle civiltà classiche ricalca la
strada parolacce a donne sposate, alle vedove e alle vergini. nostra, basandosi sui difetti fisici, mentali, igienici o morali
Questo livello di volgarità in genere non si ritrova nei testi dell’avversario e, soprattutto, sui suoi comportamenti sessua-
latini “alti”, lì, magari, si leggono scambi di insulti fra politici, li», conclude Poccetti. «Ma forse il più spiazzante scambio di
a colpi di perjurus “bugiardo”, machinator “complottatore”, insulti di epoca romana che abbia studiato è stato rinvenuto su
insanus “pazzo”, insipiens “sciocco” o ignavus et ignarus “inca- una tegola fabbricata in Calabria nel I secolo a.C., sulla cui ar-
pace e ignorante”. Ma ci sono alcune eccezioni. gilla ancora molle venne inciso uno scambio di offese fra due o
tre persone, certamente schiavi addetti alla fornace. La cosa
IL DUELLO CATULLO-MARZIALE curiosa è che si insultano in modo garbato, a colpi di “non sai
«Due fra i massimi poeti latini, Catullo e Marziale, hanno com- infornare bene”, “tu sei tutto spelacchiato” e “tu sei guercio”.
posto versi “proibiti”, nei quali attaccano i propri rivali con una La tegola è uno dei pochissimi documenti in cui sentiamo la
volgarità da suburra. Forse era anche un modo per dimostra- voce degli schiavi, e il fatto che sapessero scrivere e, almeno in
re la loro capacità di fare poesia persino con il materiale lin- questo caso, fossero meno volgari di Catullo, ci fa capire quan-
guistico più basso», ricorda ancora il professor Poccetti. Ecco te cose ancora non sappiamo della società romana».

Focus | 91
animali
Shutterstock/Richard Peterson

SALVIAMOLI
Soltanto i pulcini
femmine sono fatti
crescere per le uova
o per la carne. I
maschi non
depongono uova
e hanno una carne
fibrosa. Per questo
sono sterminati
(da 4 a 6 miliardi di
pulcini all’anno).

94 | Focus
Pulcini di
scarto e altre
nefandezze
Vietato finalmente lo sterminio dei piccoli maschi
ma bisogna ripensare le leggi affinché gli animali da
allevamento non siano soltanto carne da macello.

C
di Marco Consoli

irca a metà del romanzo Sotto la pelle di Mi-


chael Faber (2010, Einaudi) il lettore scopre
perché Isserley, che ha fattezze femminili
ma umana non è, rapisce autostoppisti su
un’autostrada della Scozia: quando entra in una fabbrica si sco-
pre che i malcapitati vengono chiusi in recinti, castrati, sotto-
posti al taglio della lingua e messi all’ingrasso per essere poi
trucidati e trasformati in bistecche per sfamare una razza alie-
na. Se le immagini evocate dallo scrittore possono sembrare
truci è solo perché, quasi mai, chi compra i prodotti di origine
animale nei supermercati sa come vengono trattate (o maltrat-
tate) le bestie, anche quando non vengono ammazzate.
Recentemente si è letto di come vengano sterminati i pulcini
maschi e di una legge che presto vieterà questa pratica, ma in
quanti sapevano che l’industria delle uova provoca la morte di
milioni di neonati per via del loro sesso? «I pulcini maschi da
chiocce ovaiole non sono utili per produrre uova e la loro specie
non è la stessa dei polli allevati per la carne, per cui appena nati
vengono triturati o soffocati, senza essere prima storditi»,
spiega Chiara Caprio, responsabile della comunicazione e dei
programmi di Animal Equality, non-profit per la protezione
degli animali allevati a scopo alimentare che opera in otto Pae-
si compresa l’Italia.

SOLUZIONI GENETICHE
Ma come è possibile che insieme ai bisogni alimentari non si
riesca a garantire un trattamento minimamente dignitoso agli
animali degli allevamenti industriali? «Il fatto è che quegli es-
seri viventi sono sempre stati considerati oggetti, finché vete-
rinari e attivisti hanno iniziato a contestare i maltrattamenti
come quello dei pulcini maschi, un tempo considerata l’unica
soluzione possibile e quindi ammessa dalla legge. Eppure

Focus | 95
ETICHETTE TRASPARENTI
Un’etichetta che spieghi chiaramente come è stato allevato un animale dietro a un prodotto
ancora non esiste. Ecco la proposta elaborata da Ciwf Italia per suini e altri animali.

BIOLOGICO ALL’APERTO AL COPERTO AL COPERTO INTENSIVO

Accesso Accesso Spazio Spazio Requisiti


all’aperto all’aperto limitato; limitato; uso minimi di
sempre disponibile; gestazione, di paglia; legge; nessun
disponibile; gestazione, parto e castrazione accesso
gestazione, parto e allattamento chimica con all’aperto;
parto e allattamento liberi; lettiera anestesia (per scrofe in
allattamento liberi; lettiera vegetale; no i suini); gabbia.
liberi; lettiera vegetale; castrazione nessun
vegetale; svezzamento chirurgica (per accesso
svezzamento oltre i 40 i suini); area all’aperto;
oltre i 40 giorni; no esterna scrofe in
giorni; castrazione facoltativa. gabbia max 6
certificazione. chirurgica (per giorni.
i suini).

Dopo un giorno di vita i pulcini maschi


vengono soffocati o triturati vivi, e
trasformati in cibo per altri animali
in questo come in altri casi le alternative ci sono: per quanto
riguarda le uova, esistono tecnologie per individuare gli em-
brioni maschi nei primi 10 giorni e destinare quelle uova alla
produzione di cibo per altri animali. Addirittura in Israele c’è la
possibilità di una modifica genetica per selezionare solo pulci-
ni femmina. E ci sono voluti anni perché in Italia venisse recen-
temente approvata la legge europea che vieta l’abbattimento,
benché a partire dal 2026».
Un passo in avanti necessario, ma che non riguarda i maschi
delle bufale anche loro abbattuti alla nascita, sebbene in nume-
ro nettamente inferiore. «Si è provato ad allevarli per venderne
Chicago Tribune/TNS/Sipa USA

la carne però finora con scarsi risultati», spiega Caprio.

BENESSERE ANIMALE
Quando compriamo la carne, difficilmente sappiamo o riflet-
tiamo su come gli animali siano stati trattati prima di arrivare
alla nostra tavola. E qui la disputa non è tanto tra essere vege-
tariani o carnivori (per quanto una produzione e un consumo
eccessivi di carne danneggino il Pianeta e non facciano bene Welfare Council: la libertà dalla fame e dalla sete, la libertà dal
alla salute, vedi Focus n° 360). «Sebbene ci battiamo perché la disagio e dal malessere, quella dal dolore e dalle malattie, la li-
carne sia sostituita da alternative a base vegetale», dice Caprio, bertà di manifestare comportamenti naturali e libertà da paura
«in attesa che ciò avvenga, lottiamo perché gli animali prima di e stress», spiega Isabella Pratesi, direttore dell’area di Conser-
essere uccisi vivano una vita dignitosa». vazione del Wwf Italia.
Il concetto di “benessere animale” relativo agli allevamenti Nel tempo la battaglia degli attivisti è entrata nella cultura di
industriali è nato nel 1964 con il libro Animal Machines dell’at- massa, ad esempio attraverso il cinema, dove sempre più film
tivista Ruth Harrison e nel tempo la sua definizione si è affina- sono dedicati al tema: in Earthlings - Terrestri ad esempio si
ta. «Per noi e altre associazioni, quel benessere è garantito se illustrano i vari modi in cui l’uomo sfrutta gli animali, in Cow si
gli animali sono sani e in forma, se sono liberi dalle sofferenze, descrive la triste vita di una vacca da latte e perfino Il mio amico
come descritto nella carta delle Cinque libertà promulgata nel in fondo al mare evidenzia l’intelligenza e la personalità di un
1979 dall’organismo indipendente britannico Farm Animal polpo, che per molti invece è solo una specialità da mangiare. 

96 | Focus
LIBERTÀ
E TERRORE
A sinistra, mucche
al pascolo in Olanda.
Sotto a destra, un
camion trasporta
pollame tra la Francia
e l’Italia; sotto a
sinistra, trasporto di
maiali di 3 settimane.
Secondo le norme
dell’Unione Europea,
i suini possono
essere trasportati
per 24 ore
ininterrottamente
e gli ovini e i bovini
per 29 ore con solo
un’ora di “pausa”.
Al termine di tali
viaggi è obbligatoria
una pausa di 24 ore,
ma dopo questa
pausa il ciclo può
essere ripetuto varie
volte finché gli
animali non arrivano
alla destinazione
finale. Pollame e

ROB ENGELAAR/ANP/Sipa USA


conigli devono avere
a disposizione acqua
e mangime se il
viaggio dura più di 12
ore o 24 ore per i
pulcini.

Jean-Baptiste Strobel/Biosphoto/Mondadori Portfolio


SENZA
PROTEZIONE
Un allevamento
di conigli, gli
unici animali da
reddito che le
leggi italiane
non tutelano
per quanto
riguarda
AFP via Getty Images

allevamento,
trasporto e
macellazione.

Entro il 2023 la Commissione


Sebbene la sensibilità del pubblico sia mag-
giore, la realtà in molti allevamenti intensivi
è ancora tutt’altro che idilliaca. «In Italia 45
milioni di individui vengono tenuti in gab- europea riesaminerà la normativa
sul benessere animale
bia», racconta Caprio. Non sono solo le galline
ovaiole, ma anche maiali e vitelli. Questi ulti-
mi vengono separati dalle madri immediata-
mente, provocando enorme stress a entrambi. Poi c’è l’annoso logiche ed etologiche”. Tra le mucche dei prati di Heidi e un
problema del trasporto, perché spesso i macelli sono distanti essere che non può neanche muoversi ci sono tante soluzioni
dagli allevamenti e nell’epoca della globalizzazione magari intermedie a cui bisognerebbe rifarsi. «Ci sono norme europee
un animale allevato in un Paese viene macellato in un altro. recepite in Italia che definiscono standard del benessere de-
«Anche l’Unione Europea ha affermato che bisognerebbe pas- gli animali da reddito, che regolamentano il trasporto come lo
sare dal trasporto di animali vivi a quello di carcasse, perché stordimento e la macellazione, così come ci sono direttive spe-
trasportarli per ore e ore ammassati in camion o navi, dove cifiche per vitelli, suini, galline ovaiole, polli per la carne. Non
non hanno accesso ad acqua e cibo e dove quelli che muoiono si citano i conigli, privi di tutela specifica», continua Caprio. 
vengono gettati a mare, è eticamente inaccettabile. Per que-
sto con alcuni parlamentari abbiamo chiesto l’introduzione di LEGGI PIÙ MODERNE E CONTROLLI PIÙ RIGIDI
norme che vietino un tempo di trasporto superiore a 4 o 8 ore Quali sono dunque i passi necessari per porre fine a inutili sof-
a seconda della specie e dell’età». Infine c’è il problema della ferenze? «La Commissione europea prevede di riesaminare
macellazione: le bestie dovrebbero prima essere stordite, per entro il 2023 la normativa sul benessere degli animali, com-
evitare loro sofferenze. Ma non sempre avviene. «Nelle nostre presa quella sul trasporto e sulla macellazione, al fine di alli-
investigazioni abbiamo trovato animali agonizzanti perché nearla ai più recenti dati scientifici», dice Pratesi. Importante,
uccisi con rituali religiosi o perché i lavoratori pressati da ser- sottolinea Caprio, sarà insistere sui controlli: «Ad oggi le ispe-
ratissimi tempi di lavorazione non controllavano se l’animale zioni nei macelli vengono preannunciate, mentre dovrebbero
avesse perso conoscenza». Senza contare casi estremi in cui essere a sorpresa. E si potrebbero introdurre telecamere di sor-
gli animali vengono picchiati in modi talmente brutali che la veglianza per poter verificare eventuali maltrattamenti, come
visione dei filmati resi pubblici dagli attivisti è insostenibile.  stabilito di recente in Spagna. Inoltre chiediamo l’inasprimen-
to di alcune pene, perché finora gli animali sono considerati
SE NIENTE IMPORTA proprietà dell’allevatore, quindi le crudeltà sono valutate alla
Lo snodo alla base di tanta crudele noncuranza risiede nel fatto stregua di illeciti amministrativi, sanabili con una multa, men-
che, come spiega Pratesi, «il Trattato di Lisbona riconosce gli tre bisognerebbe considerarle reato penale».
animali come esseri senzienti, ma non obbliga i Paesi mem- Infine ci vorrebbero leggi che informassero il consumatore
bri al rispetto delle Cinque libertà a cui gli animali come tali, sul tipo di allevamento da cui proviene il cibo e che ne certifi-
avrebbero diritto». Aggiunge Caprio: «Sul tema vale la direttiva cassero gli standard di qualità: «Recentemente si è riusciti a
98/58 del Consiglio d’Europa, recepita anche in Italia, che defi- bloccare l’introduzione di un’etichettatura che voleva offrire
nisce le norme minime per la protezione degli animali negli al- garanzie sul benessere degli animali ma che di fatto accettava
levamenti». Una protezione inefficace se, per esempio, in essa standard davvero minimi», racconta Caprio. «Bisognerebbe
si stabilisce che “la libertà di movimento propria dell’animale fare come ormai si fa con le uova, dove sulla confezione si indi-
[...] non deve essere limitata in modo tale da causargli inutili ca se la gallina è stata allevata in gabbia, a terra o libera di raz-
sofferenze o lesioni”, ma anche che “allorché è continuamente zolare». Non solo per permettere a chi compra di fare i conti
o regolarmente legato, incatenato o trattenuto, l’animale deve con la propria coscienza, ma anche per agevolare il consumo di
poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisio- quei prodotti più rispettosi degli animali di cui ci nutriamo.

98 | Focus
Le scuole entrano in redazione

Academy
Il sapere visto da vicino
Torna l’Academy di Focus e Focus Storia. Un’esperienza di
successo che è ripresa a pieno ritmo per l’anno scolastico
2022/2023, con molte novità. Prenotatevi!
I APPUNTAMENTO II APPUNTAMENTO III APPUNTAMENTO IV APPUNTAMENTO
LA RIUNIONE TITOLI, RICERCA FOTO COMPUTERGRAFICA ANALISI DEI LAVORI
DI REDAZIONE E E LAVORO DI CLASSE: PER FOCUS E COMMISSIONATI,
LE FONTI PROPOSTE, ANALISI PODCAST PER STORIA LA COPERTINA

L’ Academy di Focus e Focus Storia è un’iniziativa


ideata dal nostro mensile che ha preso il via nel
febbraio 2021. In che cosa consiste? In quattro
Ed è un’occasione anche per noi, che abbiamo la
possibilità di entrare in contatto con quelle giovani
generazioni che frequentano poco le edicole e la carta
appuntamenti in cui le scuole vedono in diretta il stampata e vivono di Web. Mostrando il nostro lavoro
giornale del mese prendere forma e, novità di questa (che ha ormai una componente digitale molto
edizione, partecipano alla realizzazione del numero. significativa) vogliamo creare un momento di scambio
intergenerazionale.
Si può scegliere di seguire Focus o Focus Storia
collegandosi una volta a settimana, per quattro Questa edizione prevede una più attiva interazione con i
settimane, con le redazioni dei rispettivi magazine per ragazzi. A ogni appuntamento gli studenti saranno
seguire la realizzazione di un giornale di divulgazione coinvolti in modi diversi: chiedendo loro idee, critiche e
scientifica e storica: si partecipa alla riunione di analisi sul numero in edicola; partecipando alla
redazione dove si mettono le basi e si decidono gli titolazione e alla ricerca iconografica; correggendo
argomenti per il numero della rivista; si interagisce con i insieme i lavori assegnati nel corso del mese per il
giornalisti e si segue la ricerca delle fonti a cui giornale o per Instagram e TikTok.
attingere le notizie; si impara come si fa la ricerca “Le porte” della redazione sono aperte a più classi
fotografica; si entra nella grafica animata di Focus, contemporaneamente.
nelle dinamiche del nostro sito, dei social e dei podcast. Ma non ci fermiamo qui: vogliamo coinvolgere
Fino ad arrivare alla realizzazione della copertina. i ragazzi della Academy anche in ulteriori attività.
Lo abbiamo fatto a cominciare dal Focus Live, il
Ma non si tratta soltanto di assistere passivamente. nostro festival annuale al Museo della Scienza e
Tra un collegamento e l’altro, i ragazzi hanno della Tecnologia di Milano (in programma dal 4 al 6
l’occasione di cimentarsi nello scrivere articoli o novembre) ma abbiamo in mente altre occasioni.
interviste che possono poi essere pubblicati sulle Noi ci stiamo preparando, tenetevi pronti anche voi.
nostre pagine e che verranno commentati insieme nel
corso dei quattro appuntamenti.
Per iscriversi ai prossimi
Ovviamente, visto che il nostro è un giornale di
divulgazione che abbraccia ogni campo del sapere, appuntamenti dell’Academy
questa vuol essere per gli studenti non solo
un’occasione in cui capire come lavoriamo, ma anche
di Focus e Focus Storia invia
un modo per approfondire con noi gli argomenti di cui un’email a: academy.focus@
ci occupiamo, per osservare come il mondo della
ricerca sia un mondo in continuo progresso. mondadori.it. L’iscrizione è gratuita.

Avviso per gli insegnanti


Anche quest’anno le istituzioni scolastiche statali possono usufruire del contributo fino al 90% sul prezzo degli abbonamenti.
La domanda può essere presentata dal 14 ottobre 2022 al 13 gennaio 2023. Per ulteriori dettagli, www.informazioneeditoria.
gov.it. Per la richiesta di preventivo e l’acquisto dell’abbonamento a Focus e Focus Storia scrivi a sgc@mondadori.it
Focus | 99
Shutterstock

medicina
Una terapia poco costosa, a base di
argon, potrebbe salvare il cervello

Il gas
dopo un arresto cardiaco. A Milano,
la prima sperimentazione al mondo.
di Margherita Fronte

Shutterstock
salvavita
U na tecnica semplice e poco costosa, che si
avvale di macchinari già disponibili e di
un gas – l’argon – molto abbondante in
natura, potrebbe contribuire a scongiura-
re le conseguenze più gravi dell’arresto cardiaco, evento che
porta alla cessazione completa dell’attività del cuore e della
respirazione, e al quale solo l’8% dei pazienti sopravvive senza
danni neurologici o disabilità. Alla fine di luglio, per la prima
volta al mondo, la ventilazione con gas argon è stata impiegata
su un uomo di circa 60 anni, nell’ambito di una sperimentazio-
ne coordinata da Giuseppe Ristagno, del Dipartimento di ane-
stesia-rianimazione ed emergenza-urgenza del Policlinico di
Milano, in collaborazione con l’Istituto Mario Negri. Dopo ap-
pena una settimana di ricovero, il paziente è tornato a casa «in
perfette condizioni», fanno sapere dal Policlinico.
dpa/picture alliance/Getty Images

IL PRIMO STUDIO AL MONDO SU PAZIENTI


«Il metodo si avvale di un normale macchinario per la venti-
lazione, del tipo di quelli già presenti nelle terapie intensive,
con un software modificato per consentire l’erogazione della
miscela, che è composta dal 70% di argon e il 30% di ossigeno»,
spiega Giuseppe Ristagno. «Oltre a valutare la sicurezza e l’effi-
cacia della procedura sui pazienti, stiamo verificando anche il
CON UNA PICCOLA MODIFICA
macchinario modificato che, se tutto andrà come auspichiamo,
I tubi di ventilazione di una macchina
dovrà ricevere l’ok delle autorità regolatorie per essere utiliz- in terapia intensiva. Opportunamente
zato come proponiamo». modificate, queste macchine
La sperimentazione coinvolgerà in tutto 50 pazienti con un possono erogare la miscela di argon
arresto cardiaco causato da un evento cardiologico (come un e ossigeno utile al trattamento.

Focus | 101
SE IL CUORE SI FERMA I primi dati mostrano
L’arresto cardiaco è la cuore e sul cervello. Solo che la terapia migliora la
cessazione dell’attività di
tutto il cuore e della
l’8% di chi ha avuto un
arresto cardiaco sopravvivenza e accelera
respirazione e in Italia
colpisce 60.000 persone
sopravvive senza lesioni
cerebrali o disabilità. il recupero, proteggendo
ogni anno. Si manifesta
con la perdita di
L’arresto cardiaco è la
terza causa di morte nei cuore e cervello dai
coscienza e, in assenza di
cure tempestive, porta a
Paesi industrializzati e
determina 400.000 morti danni della carenza
morte. La rianimazione
cardiopolmonare e il
all’anno in Europa. Fra i
fattori di rischio: l’essere di ossigeno
defibrillatore possono di sesso maschile, l’età
riattivare il cuore, ma la maggiore di 45 anni,
mortalità resta alta nei l’ipertensione, l’obesità, il
giorni successivi, a causa colesterolo o i trigliceridi
dei danni che l’evento alti, il fumo e la presenza EMERGENZA
determina soprattutto sul di malattie cardiache. Un mitocondrio,
organello cellulare
che produce

Shutterstock
energia.
A sinistra, i primi
soccorsi a un
paziente.

LE PRIME CONFERME
Altri gruppi di ricerca hanno poi studiato gli effetti della venti-
lazione con argon, a diverse concentrazioni, anche sui roditori,
su frammenti di tessuto o su cellule coltivate in laboratorio.
Nel complesso, i risultati indicano che il trattamento preser-
va gli organi dai danni dovuti al mancato afflusso di sangue e
migliora le capacità di recupero. Inoltre, l’effetto è dosedipen-
Shutterstock

dente: maggiore è la concentrazione di argon e più importanti


sono i benefici.
Non sono invece stati rilevati effetti tossici né altri problemi
infarto o un’aritmia maligna), condizione che rispecchia quan- legati alla sicurezza. «Del resto», prosegue il medico, «l’argon
to accade quasi sempre nella realtà. «La metà dei pazienti sarà è un gas inerte, estremamente stabile, che tende a non reagire
trattata con argon, l’altra metà con il solo ossigeno», spiega il con altri elementi chimici. La preoccupazione che abbiamo,
medico. «Il confronto potrà dirci se la procedura è sicura e darà piuttosto, riguarda la risposta dei pazienti: non tutti potreb-
indicazioni sulla sua efficacia. Valuteremo infatti la comparsa bero avere gli stessi benefici dal trattamento, anche perché in
di effetti collaterali, la sopravvivenza, il recupero neurologico seguito all’arresto cardiaco potrebbero essere necessarie altre
dei pazienti, e la presenza nel sangue di alcuni marcatori che terapie che impediscono la somministrazione della miscela
indicano danni cerebrali e cardiaci». con la concentrazione di argon che abbiamo stabilito».

L’IDEA, DIECI ANNI FA COME FUNZIONA?


I risultati ottenuti negli studi preliminari fanno ben sperare. Restano i dubbi sul meccanismo di azione. Come fa un gas che
«A partire dal 2012 abbiamo iniziato a sperimentare questa non reagisce con nulla a proteggere i tessuti da un danno im-
tecnica sui maiali in cui era stato indotto un arresto cardiaco. portante, come quello generato dal mancato apporto di ossige-
La fisiologia del loro sistema cardiocircolatorio, infatti, è mol- no che dovrebbe arrivare attraverso la circolazione sanguigna?
to simile a quella umana», spiega Ristagno. Quel primo studio «Gli studi sulle cellule e sui tessuti suggeriscono che l’argon
prendeva le mosse da osservazioni condotte in precedenza, eserciti la sua azione sui mitocondri, gli organelli che produco-
che attribuivano ai gas nobili (gruppo chimico che comprende no energia per la cellula, e che sono i primi ad andare in soffe-
l’argon) la capacità di proteggere le cellule e i tessuti dai danni renza per la carenza di ossigeno», risponde Ristagno. «La pro-
generati dalla carenza di ossigeno, prima conseguenza dell’ar- tezione avviene a livello delle membrane mitocondriali che,
resto cardiaco. «Abbiamo scelto l’argon perché è economico e osservate al microscopio elettronico, appaiono intatte nei tes-
facile da trovare rispetto ad altri gas nobili, come per esempio suti prelevati da animali trattati con argon, mentre sono alte-
lo xenon», dice il medico. Già in quella prima sperimentazione, rate in quelle di animali non trattati». A sua volta, l’alterazione
pubblicata nel 2014 sulla rivista Shock, il trattamento migliora- delle membrane genera una cascata di eventi che determina la
va la sopravvivenza e accelerava il recupero. morte cellulare, che non si verifica invece con la terapia.

102 | Focus
Focus è ovunque: lo
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scuole, tra i podcast
e in tivù.
I diciottenni si
possono abbonare
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Storia in Podcast: ogni
settimana troverai tre
nuovi contenuti
raccontati dagli storici
più autorevoli.
Alla sempre più ricca
audioteca si affiancano
anche le docuserie a
puntate, con foto
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audio originali.
I podcast di Storia in
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104 | Focus
Talks
Focus Talks è il nuovo canale di FOCUS
Focus.it dedicato agli incontri
LIVE
2022
con scienziati, ricercatori,
innovatori e personaggi che
stanno cambiando il mondo.

N O
Con nuovi contenuti ogni
settimana.
M I L A
4-6 NOVEMBRE
Web Social
Le novità della Avete visto Ci trovi
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tv Education
Le scuole entrano in redazione
Le ultime novità e le prime visioni del I APPUNTAMENTO
palinsesto del canale televisivo
Alamy/Ipa

La riunione di redazione e
(al numero 35 del digitale terrestre). l’ideazione degli articoli
II APPUNTAMENTO
Titolazione, impaginazione
e ricerca fotografica
III APPUNTAMENTO
I media digitali
Mondadori Portfolio

IV APPUNTAMENTO
Shutterstock

Analisi dei lavori


commissionati
Le prossime Focus Academy partono
Per saperne di più: il 9 novembre con Focus,
IL 29 OTTOBRE, 21:15 IL 4 NOVEMBRE A PARTIRE l’11 novembre con Focus Storia
A 100 anni dalla marcia su DALLE 21:15 www.focus.it/academy
Roma, una produzione King Tut Day, una serie di prime
originale Focus Tv di e con Tv dedicate al faraone più
Tommaso Cerno. famoso della Storia.

Focus | 105
animali

NE RESTERÀ
SOLTANTO UNO
Nella ricostruzione,
il megalodonte, un
bestione capace di
mangiarsi un cetaceo
in pochi morsi, e più a
destra il grande
squalo bianco, oggi
predatore top nei
mari. Il megalodonte
si è estinto 3,6 milioni
di anni fa.

I MORSI
della
FAME
106 | Focus
J J.Giraldo
Due micidiali cacciatori dei mari:
il grande squalo bianco e
il gigantesco megalodonte. Per un
periodo, hanno convissuto. Ma poi
solo il primo è sopravvissuto. Perché?

I
di Gabriele Ferrari

l predatore marino per eccellenza, nel nostro im- al nostro naso che alle nostre ossa – che si degrada rapida-
maginario, è il grande squalo bianco. Dotato di mente e non fa in tempo a mineralizzarsi. Fanno eccezione i
dentatura impressionante, non a caso vera star denti, abbastanza duri da diventare fossili, che sono così arri-
dell’horror di Steven Spielberg Lo squalo (anche vati fino a noi in quantità. Jack Cooper, paleontologo dell’U-
se gli attacchi fatali all’uomo di questo e altri niversità di Swansea (Uk), primo autore di uno studio pubbli-
squali sono in realtà pochissimi). Eppure, nei mari di qual- cato quest’estate e realizzato da un team internazionale, ha
che milione di anni fa, nuotava un altro squalo che lo fareb- però ricostruito al computer il primo modello 3D completo
be sembrare un pesciolino: stiamo parlando di Otodus me- di un megalodonte. Ci è riuscito perché, ci spiega, «abbiamo
galodon, il megalodonte, un bestione da almeno 16 metri di potuto usare un fossile molto raro: una colonna vertebrale di
lunghezza con denti grandi quanto una nostra mano. Ha megalodonte, ritrovata ad Antwerp, in Belgio, nell’800, e con-
solcato gli oceani tra 23 e 3,6 milioni di anni fa, quando si è servatasi alla perfezione. Non succede quasi mai, di solito la
estinto. Il grande squalo bianco, Carcharodon carcharias, è cartilagine si decompone prima di fossilizzarsi; questa volta,
comparso tra 8 e 5 milioni di anni fa e ha convissuto per un molto semplicemente, ci è andata bene».
po’ con il cugino (molto) più grande. Chi vincerebbe, in un La colonna vertebrale è servita per «ricostruire in 3D l’ani-
confronto di “megamorsi”? E come mai, alla fine, ne è rima- male, usando sia il fossile sia altri modelli di riferimento, tra
sto uno solo? Il più piccolo, oggi onnipresente negli oceani. cui l’attuale squalo bianco», continua Cooper. Il risultato è
un modello completo e accurato nelle proporzioni: questo ha
UNA NUOVA RICOSTRUZIONE permesso di ricavare una serie di dati su dimensioni, velocità
Cominciamo col presentare meglio il megalodonte. Lo cono- e potenza del morso. Il confronto con il grande squalo bianco
sciamo dal 1667, quando il naturalista danese Nicola Stenone è quasi impietoso (v. tabella alla pag. seguente): l’esemplare
identificò correttamente come denti di squalo quelle che fino a cui appartenevano le vertebre fossili era lungo 16 metri,
a quel momento erano note come “glossopetrae” (lingue di circa tre volte la lunghezza dello squalo bianco, pesava oltre
sasso). Ma il resto del suo corpo è sempre rimasto un mistero. 60 tonnellate e poteva mettersi in pancia un cetaceo grande
Colpa della difficoltà di trovare fossili: come tutti gli squali ha quanto un’attuale orca (che è lunga 8 m ed è oggi un predatore
uno scheletro cartilagineo e non osseo – in pratica, più simile di squali) in cinque morsi.

Focus | 107
MEGAPREDATORI A CONFRONTO

MEGALODONTE GRANDE SQUALO BIANCO


16 metri, quanto un autoarticolato: è la lunghezza DIMENSIONI Le femmine misurano in media circa 5 metri di lunghezza
stimata da un recente studio, basato su 141 vertebre mentre i maschi si fermano a 3,5-4. Gli esemplari più
ritrovate in Belgio nell’800 (il fossile più completo che grossi mai osservati sono femmine lunghe 6 metri. Ciò
abbiamo). Dalle misure dei denti è stato valutato vale a questo squalo il titolo di più grande pesce
che i megalodonti potessero raggiungere i 20 metri, predatore (lo squalo balena, il più grande in assoluto,
ma che la media fosse intorno ai 10. filtra plancton).

Un megalodonte di 16 metri pesava, stando alle PESO Il peso medio parte da circa 500 kg e supera di poco la
simulazioni del nuovo studio, 61,5 tonnellate. tonnellata per le femmine adulte. Si stima che le più
Un esemplare di 20 metri di lunghezza poteva arrivare grandi sfiorino le due tonnellate, ma il dato è dibattuto; il
a superare le 100 tonnellate di peso. record per un esemplare pescato è 1.200 kg.

Secondo i calcoli basati sulla nuova ricostruzione, VELOCITÀ Lo squalo bianco può toccare i 25 km/h nuotando, e
il megalodonte in media si muoveva addirittura i 40 km/h quando scatta per catturare la
alla velocità di 5 km/h. preda.

L’esemplare di cui si sono conservate le vertebre DURATA Uno studio del 2014 ha dimostrato che i grandi squali
DELLA VITA
trovate in Belgio (dai cui anelli di crescita si può bianchi possono vivere molto più a lungo rispetto alle
stimare l’età) aveva 46 anni. Uno studio precedente precedenti stime: non fino a 20/25 anni, ma addirittura
ha calcolato che il grande predatore poteva vivere fino a 70, il che li pone tra i pesci cartilaginei più longevi
fino a 90/100 anni. del mondo.

Nel 2008 è stato calcolato che il morso di un megalodonte di FORZA Lo stesso studio del 2008 ha calcolato la forza
grandi dimensioni generava una forza compresa tra 108.514 DEL MORSO del morso di un esemplare molto grande di squalo
e 182.201 newton: per fare un paragone, i nostri molari bianco: 18.216 newton.
arrivano a 1.100 newton. La bocca era larga due metri.

I fossili di megalodonte si trovano quasi in tutto il mondo: HABITAT Lo squalo bianco è presente in tutto il mondo in acque in
era uno squalo cosmopolita, anche se era più comune cui la temperatura è compresa tra i 12 e i 24 °C. Le
negli ambienti subtropicali e temperati. Gli adulti maggiori concentrazioni si trovano al largo degli Usa
preferivano comunque le acque profonde a quelle costiere. (California e Nordest), nel Sud dell’Africa, in Oceania.

Non sappiamo molto sulla società dei megalodonti, ma STRUTTURA La società degli squali bianchi è complessa e stratificata, con
sappiamo che, come molti altri squali, utilizzavano zone SOCIALE una gerarchia precisa determinata dal sesso, dall’età e dalle
costiere e riparate come nursery per i loro cuccioli. dimensioni: le femmine adulte dominano i maschi, i maschi
I giovani megalodonti crescevano quindi in questi ambienti grossi dominano quelli piccoli e gli esemplari più anziani
protetti, dove cacciavano piccole prede (pesci, tartarughe dominano i nuovi arrivati. Uno studio di quest’anno suggerisce
marine, piccoli cetacei), prima di spostarsi in mare aperto. che è possibile che gli squali si coordinino in qualche modo, e
si passino informazioni, quando vanno a caccia, ma la teoria è
ancora preliminare e andrà verificata sul campo.

Le prove fossili ci dicono che le sue prede preferite PREDE Pesci, cetacei, pinnipedi, tartarughe, persino uccelli
erano cetacei (delfini, balene) e pinnipedi (foche), ma si marini: in altre parole, le stesse prede del suo illustre
accontentava anche di pesci e tartarughe marine. La predecessore. Quando raggiunge la lunghezza di 4 m,
ricostruzione di Jack Cooper e colleghi ha concluso che tende ad attaccare soprattutto mammiferi.
avesse uno stomaco da 10.000 litri di capienza.

Nessuno, anche se probabilmente era in PREDATORI Le uniche vere rivali (e predatrici) dello squalo bianco
competizione con altri predatori apicali della sua oggi sono le orche, i cui areali e le cui abitudini alimentari
epoca, per esempio il capodoglio carnivoro spesso si sovrappongono. Quest’anno, per esempio, uno
Livyatan melvillei. È però possibile che in certi casi studio sul calo della popolazione di Dyer Island, in
il megalodonte si desse al cannibalismo, diventando Sudafrica, ha dimostrato che la diminuzione è legata al
quindi predatore di sé stesso. fatto che in zona sono arrivate due orche: da allora, gli
squali si tengono alla larga dall’area.

È comparso 23 milioni di anni fa, durante il Miocene, e EPOCA In origine si credeva che il grande squalo bianco fosse un
secondo gli studi più recenti si è estinto 3,6 milioni di discendente diretto del megalodonte. Gli ultimi studi,
anni fa, nel Pliocene (epoca finita 2,6 milioni di anni fa). invece, ci dicono che era più strettamente imparentato con
Le cause si stanno ancora investigando: potrebbero gli squali mako, e che la specie è comparsa tra gli 8 e i 5
essere legate al raffreddamento del Pianeta. milioni di anni fa.

108 | Focus
Il megalodonte era quello che viene chiamato
predatore apicale, che domina la sua rete trofica. Un colosso capace di mangiarsi un
Ci sono fossili (come balene con segni di attacchi)
che indicano come si nutrisse di qualsiasi animale cetaceo in pochi bocconi
gli capitasse a tiro: balene, foche, tartarughe mari-
ne… Persino altri squali: «Una delle frasi più usate e di percorrere distanze enormi
per raccontare questa ricerca è “Il megalodonte
era così grosso che poteva mangiarsi uno squalo bianco in- efficace come il megalodonte si è estinto, mentre lo squalo
tero!”. È una frase a effetto, ma è anche possibile che ci sia un bianco è ancora tra noi? Una risposta viene da una ricerca
pizzico di verità. Sicuramente non inghiottiva prede intere, recente guidata da Jeremy McCormack dell’Istituto Max
in realtà: aveva denti seghettati fatti apposta per tagliare la Planck per l’antropologia evolutiva di Lipsia, Germania. E
carne. Però il nostro modello ci ha dimostrato che aveva uno pare confermare uno dei fattori teorizzati per la scomparsa
stomaco abbastanza ampio da contenere quelli che oggi sono del colosso (tra cui il cambio degli ambienti o la riduzione
i predatori apicali degli oceani, ovvero grandi squali bianchi delle prede): la competizione con il grande squalo bianco.
e orche. Ed è molto probabile che il megalodonte mangiasse Il team ha misurato il livello di isotopi dello zinco nei den-
davvero prede così grosse», dice Cooper. «Consumava mol- ti di megalodonti e di antichi grandi squali bianchi: questo
tissime energie e percorreva distanze immense da un capo elemento, assunto con la dieta, è indicativo del tipo di cibo
all’altro dell’oceano. È possibile quindi che mangiasse altri consumato. L’analisi ha mostrato che le due specie avevano
grandi predatori per fare scorta di cibo prima di partire». le stesse prede, quindi forse c’è stata competizione per il cibo.
Come precisa Cooper, «probabilmente il megalodonte è
LA STESSA DIETA scomparso per una combinazione di fattori. Innanzitutto,
Al di là delle dimensioni, su cui non c’è gara, passiamo però circa 3 milioni di anni fa, nel Pliocene, il livello del mare sta-
al “piccolo” squalo bianco. Negli oceani attuali è un preda- va cambiando rapidamente: questo ha devastato gli habitat
tore apicale e si nutre più o meno delle stesse prede del suo costieri che i megalodonti utilizzavano come loro nursery. In
parente. Ma è anche vero che un altro predatore apicale gli più, i giovani megalodonti che uscivano da queste nursery già
contende il trono, «l’unico animale al mondo che occasional- indeboliti dalla scarsità di cibo si trovavano a competere pro-
mente va a caccia di grandi squali bianchi e se li mangia». prio con gli squali bianchi. I quali nuotavano più velocemen-
Stiamo parlando dell’orca. L’ultimo caso di cui si è parlato te, rendendo la competizione ancora più sbilanciata in loro
riguarda una delle più grosse popolazioni di grandi squali favore». In altre parole, la strategia dei grandi squali bianchi
bianchi del mondo, quella che vive al largo di Dyer Island, contro animali che se li potevano inghiottire interi è stata...
in Sudafrica. Gli avvistamenti di questi pesci nella riserva attaccarli da piccoli. Crudele, ma efficace.
sono calati drasticamente e quest’anno abbiamo scoperto le
colpevoli: due orche, che hanno cominciato a frequentare la
zona e, occasionalmente, a farsi anche uno spuntino di fega- MULTIMEDIA
INQUADRA IL QR CODE
to di squalo (finora sono otto gli esemplari di grande squalo
bianco ritrovati spiaggiati e senza fegato negli ultimi cinque
anni). Da quando la coppia di orche frequenta la zona, gli INFOGRAFICA
squali bianchi hanno quindi cominciato a girare alla larga: Grafica animata:
non esattamente un comportamento da predatore apicale. il megalodonte.
Ci si potrebbe quindi chiedere: perché un cacciatore così Oppure vai su www.focus.it/ambiente/animali/megalodonte

DENTONI E “DENTINI”
Sotto, un enorme dente fossile di megalodonte
(fino a 18 cm di lunghezza) e uno di squalo
bianco. A destra, modello di megalodonte per
la mostra “Sharks” in corso all’American
Museum of Natural History di New York.
Shutterstock

Ipa
astronomia

Lo sguardo
infi
MULTIMEDIA

INFOGRAFICA
Alla scoperta
del GranTeCan, il
telescopio ottico più
grande del mondo.
IL GIGANTE
Il GranTeCan (Gran
Telescopio Canarias):
è stato costruito su
una cima dell’isola di
La Palma. Con uno
Pablo Bonet/IAC

INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su www.focus.it/
specchio di 10,4
scienza/spazio/telescopio-
grantecan
metri è il più grande
del mondo.

110 | Focus
nito
Abbiamo passato una notte nel telescopio ottico
più grande del mondo, alle Canarie. Fra sensori
ultrapotenti, galassie lontanissime e dati da decifrare.
di Vito Tartamella

Focus | 111
Pablo Bonet/IAC - Tartamella
Il suo grande occhio coglie le deboli
luci degli astri più lontani: potrebbe

V
PROPORZIONI
vedere una candela accesa su Marte A sinistra, lo specchio del GranTeCan:
è formato da 36 specchi esagonali.
Sopra, l’autore dell’articolo posa di

«
fronte alla struttura.

amos!». La voce di Antonio Cabrera Lavers mes Webb, costato 9,7 miliardi di dollari, che da quest’estate
mi dà una scarica d’adrenalina: è arrivato il sforna immagini cosmiche senza precedenti?
momento tanto atteso. Indossiamo caschi Ma sono venuto qui anche per realizzare un sogno: guardare
protettivi e saliamo due rampe di scale: in un telescopio per vedere da vicino le stelle e i pianeti. Per
sbuchiamo in un hangar circolare, alto come un palazzo di 13 capire il nostro posto nell’universo. Ho soddisfatto le mie cu-
piani. Al centro c’è una struttura in tubolari d’acciaio rosso. riosità, ricevendo risposte inattese: le vedette del cosmo fanno
È il Gran Telescopio Canarias (GTC, per gli amici GranTe- un lavoro tanto affascinante quanto prosaico.
Can): il telescopio ottico più grande al mondo. Cabrera ne è il Il GranTeCan è sull’isola di La Palma, nelle Canarie, al largo
direttore delle operazioni scientifiche. Con uno specchio del del Marocco. Pochi turisti si avventurano in quest’isola vulca-
diametro di 10,4 metri – quanto un autobus da 50 posti – il Gran- nica, grande 3 volte l’Elba, e ancora meno si spingono fino alla
TeCan non ha eguali fra i telescopi sulla Terra. I suoi 36 spec- sua cima più alta, il Roque de Los Muchachos. Qui, dopo aver
chi esagonali formano una struttura a nido d’ape, come l’occhio percorso un’ora e mezza di tornanti fra paesaggi brulli e foreste,
d’una mosca. Uno stratagemma, inventato nel secolo scorso a 2.300 metri di quota sembra d’arrivare in una base spaziale
dall’astronomo italiano Guido Horn d’Arturo, per superare la del futuro. I fianchi della montagna sono costellati da cupole
soglia degli 8 metri: il limite oltre cui uno specchio unico non d’argento, torri bianche, e parabole a specchio alte come edifici
conviene più per costi di costruzione e difficoltà di trasporto. di 6 piani: sono telescopi Cherenkov, che raccolgono le parti-
Questi esagoni, mantenuti allineati da un sistema compute- celle energetiche emesse da buchi neri ed esplosioni stellari.
rizzato (v. disegno nella pagina a lato), formano una superficie
concava di 76 m², 6 in più di ogni altro telescopio: gli danno un PORTALE EUROPEO PER LO SPAZIO
potere visivo senza eguali. Lo specchio d’un telescopio, infatti, Un panorama mozzafiato. Sembra una schiera di santuari,
è come una rete da pesca: più è grande, più pesci può catturare, invece è un portale tecnologico verso lo spazio profondo: La
soprattutto se piccoli. Il grande occhio del GranTeCan riesce a Palma è una delle sedi dell’European Northern Observatory
raccogliere le deboli luci degli astri più distanti: potrebbe ve- (l’altra è sulla vicina isola di Tenerife). Qui, sulla cima d’un
dere una candela accesa su Marte. Così riesce a captare i fotoni vulcano spento, il Taburiente, c’è la più alta concentrazione di
che hanno impiegato miliardi di anni per arrivare fino a noi dal osservatori astronomici d’Europa: una ventina, di varie nazio-
passato più remoto dell’universo: il GranTeCan è una gigante- ni. Compresa l’Italia, con il telescopio Galileo da 3,5 metri di
sca macchina del tempo. diametro. Il primo Paese a costruire qui un osservatorio fu il
Regno Unito: nel 1984 i suoi tecnici riassemblarono il telesco-
SULLA CIMA DI UN VULCANO pio Isaac Newton dopo averlo smontato pezzo per pezzo nel
Sono venuto a passare una notte in questo gigante costato 130 Sussex. Poi sono arrivati tutti gli altri. Nel 2024 si aggiungerà il
milioni di euro, finanziati per il 90% dalla Spagna (il resto dalle telescopio solare europeo, 4 metri di specchio: un altro record.
Università della Florida e del Messico), e costruito in 7 anni. Insieme alle isole Hawaii (quasi alla stessa latitudine, sul
Cerco le risposte a tre domande: come funziona un telescopio Pacifico) e al deserto di Atacama in Cile, le Canarie sono una
del genere? Che vita fanno gli astronomi che ci lavorano? Sarà delle finestre migliori, sulla Terra, per studiare il cosmo. Isolati
mandato in pensione dal suo gemello spaziale, il telescopio Ja- e senza inquinamento luminoso, questi tre luoghi godono di

112 | Focus
COME FUNZIONA IL GRANTECAN
I NUMERI

• Altezza della cupola da


terra: 41 m, quasi come un
palazzo di 14 piani. 2
• Diametro della cupola:
34 metri.
• Diametro equivalente dello
specchio primario: 10,4
metri. È formato da 36 specchi
esagonali del diametro di quasi 2
metri ciascuno, con spessore di
8 cm e 470 kg di peso.

GTC Team
• Superficie utile dello
specchio primario: 76 m².
• La struttura
7
metallica della
cupola è composta 5
da circa 59.000 6 1
pezzi: 16.000 viti e
43.000 dadi, più 450
kg di rondelle.
• Peso dello specchio
primario: 17 tonnellate.
4
• Peso totale della struttura
mobile del telescopio: 400
tonnellate.
• Personale della struttura:
circa 70 fra astronomi,
ingegneri, tecnici e impiegati.

IL GRANTECAN è controllato da 3 La luce delle stelle arriva sullo specchio quanto quelle dei telescopi spaziali.
server cablati in rete, che gestiscono in primario (1) che è formato da 36 La luce che arriva sullo specchio
tempo reale i movimenti della struttura specchi esagonali. Questi specchi si primario viene poi riflessa sullo specchio
calcolando la posizione delle stelle 20 uniscono a comporne uno circolare secondario convesso (2) che la focalizza
volte al secondo per mantenere il concavo di 10,4 m di diametro, una dietro a quello primario: in questo modo
telescopio perfettamente puntato struttura a nido d’ape, come gli occhi si aumenta la lunghezza focale senza
sull’area di cielo da studiare. degli insetti. Gli specchi sono realizzati dover aumentare l’altezza del
Il telescopio ha una montatura in un particolare tipo di vetroceramica telescopio. Un terzo specchio piano può
azimutale, cioè si sposta sia in verticale, che, rispetto ad altri materiali, si dilata e deviare il percorso della luce, inviandola
sia ruotando su se stesso: permette di contrae molto poco in risposta agli ai diversi strumenti.
osservare qualsiasi zona del cielo al di sbalzi termici. Oltre alle ottiche, infatti, il telescopio ha
sopra dei 16 gradi di elevazione rispetto diversi sensori. Ecco i principali:
all’orizzonte. È un’ottica attiva: gli specchi sono Osiris (4): camera e spettrografo nella
controllati da un sistema computerizzato banda del visibile. Identifica gli elementi
L’intera struttura, del peso di 400 che, attraverso sensori e posizionatori, li chimici degli oggetti astronomici.
tonnellate, sta su una piattaforma (3) mantiene perfettamente allineati. Emir (5): è uno spettrografo nel vicino
che ruota su uno strato di 2.800 litri di È in fase di sviluppo anche l’ottica infrarosso.
olio lubrificante che ne facilita lo adattiva con specchi deformabili per Megara (6): spettrografo capace di
spostamento. I motori a magneti correggere le aberrazioni causate dalla analizzare una piccola area di cielo.
permanenti imprimono il moto senza luce mentre attraversa l’atmosfera. Così Frida (7): spettrometro nella gamma del
uso di ingranaggi. si otterranno immagini chiare quasi vicino infrarosso, operativo dal 2024.

Focus | 113
un clima tropicale secco e temperato, e la loro altitudine garan-
tisce un’ottima visione del cielo stellato: a La Palma lo strato di
nuvole si mantiene sotto i 2.000 metri, offrendo un cielo lim-
pido per quasi tutto l’anno.
Ma qui dentro, nel cuore d’acciaio del GranTeCan, il cielo
non si vede. Il gigante può aprire il suo occhio solo al buio, al-
trimenti i raggi solari ne brucerebbero i delicati sensori. Un
ronzio segnala l’accensione dei motori idraulici e dei sistemi
di raffreddamento, poi 6 squilli d’altoparlante annunciano che
la piattaforma sta per muoversi. Grazie a uno strato d’olio ad

GTC Team/ Daniel López/IAC


alta pressione, le 400 tonnellate del telescopio possono ruota-
re di 360 gradi, seguendo l’immaginario cerchio dell’equatore
celeste e compensando il moto della Terra.

GALASSIE, SUPERNOVAE E... REAL MADRID


Poi la struttura che sorregge lo specchio primario si muoverà in
verticale come un cannone, verso il polo nord celeste: occorre
infatti puntarlo nella prima area di cielo da osservare stanotte.
«Il programma prevede 7 oggetti astronomici a notte, a volte
arriviamo a 14», dice Cabrera. «Da qui riusciamo a vedere tutti
gli astri dell’emisfero nord, e una piccola parte di quelli dell’e-
misfero sud. Il centro della Via Lattea, a -28° di declinazione,
con al centro il buco nero supermassiccio Sagittarius A lo ve-
diamo giusto giusto».
Un sistema computerizzato, intanto, mantiene allineati gli
specchi esagonali del GranTeCan, compensando gli effetti del-
la temperatura, della forza di gravità e del movimento. Ora le
paratie verticali della cupola si aprono come le palpebre di un
occhio. In 10 minuti il telescopio è stato attivato e puntato.
Torniamo in sala controllo. Dove, però, non si poggia l’occhio
su una lente, grande o piccola che sia: le immagini astronomi-
che si vedono sui monitor dei computer. I sensori elettronici
sono il sistema più affidabile per registrare immagini astrono-
miche senza perdere informazioni. È la prima sorpresa della
GTC Team/ Daniel López/IAC

serata. Non sarà l’ultima.


Su uno dei monitor appare la scritta slewing (rotazione): «Si-
gnifica che il telescopio sta cercando una stella nota, che fun-
gerà da punto di riferimento e di confronto per l’osservazione
Tartamella

PANORAMI LONTANI
In alto, due foto del GranTeCan: la
galassia a spirale NGC 891, a 40
milioni di anni-luce; la nebulosa
Aquila con stelle, polveri e gas.
Qui sopra, la sala controllo del
telescopio con, a destra, il direttore
scientifico Antonio Cabrera.

114 | Focus
L’EXTREMELY LARGE E GLI
ALTRI GIGANTI IN ARRIVO
ESO (European Southern Observatory)

Il primato del GranTeCan non sopravviverà a questo


decennio. La terza generazione di telescopi con specchi
ancora più grandi è già ai nastri di partenza. Dopo quelli da 4
metri (anni ’70 e ’80) e fino a 10 metri (anni ’90 e 2000), ora è
iniziata l’era dei telescopi con specchi sopra i 20 metri di
diametro. La sfida più grande è quella dell’Extremely Large
di un altro oggetto celeste», spiega Cabrera. «Quando l’avrà Telescope (v. illustrazione a lato), un osservatorio composto
trovata apparirà la scritta tracking (tracciamento), poi guiding da 798 specchi esagonali che ne formeranno uno da 39 metri.
(guida) quando avrà agganciato l’astro da osservare». Tutto È in costruzione nel deserto di Atacama (Cile) a 3.046 metri di
accade in pochi minuti: Cabrera fa un clic con il mouse. «Ho quota, e dovrebbe entrare in funzione nel 2027. Alle Hawaii,
lanciato la sequenza di osservazione: il computer farà tutto da sull’isola di Mauna Kea, a 4mila metri di quota è previsto
solo. Ora possiamo fare una pausa». invece il Thirty meter telescope, con uno specchio da 30
Andiamo in una sala da pranzo con cucina. Scaldiamo un im- metri: i suoi lavori sono stati stoppati dalle proteste di gruppi
probabile piatto di lasagne al formaggio e tonno, confezionato ecologisti che temono che il cantiere possa danneggiare i
dalla mensa centrale degli osservatori, e lo mangiamo davanti reperti archeologici della montagna. Se il progetto sfumerà,
alla tv che trasmette la prima partita di campionato, Almeria- potrebbe essere realizzato alle Canarie. Ma il primo mega
Real Madrid. L’Almeria vince 1 a 0. Surreale guardare il calcio telescopio a entrare in funzione sarà il Giant Magellan: i suoi 7
mentre il telescopio scandaglia lo spazio profondo. specchi equivalenti a uno di 22 metri di diametro saranno
Ma è solo una breve parentesi. Torniamo in sala controllo. inaugurati in Cile nel 2025. A 2.500 m di quota.
Quali aree del cosmo sta esplorando il Gran-

Il telescopio è una macchina del


TeCan questa notte? «È una supernova,
ovvero l’esplosione di una stella. Ora brilla

tempo: capta i fotoni emessi dagli


molto, ma fra qualche mese sparirà. Le su-
pernovae sono molto utili, perché dalla loro

astri diversi miliardi di anni fa


luminosità apparente possiamo calcolare
la distanza delle galassie in cui esplodono».
Affascinante. Anche se, sul monitor, quello
che si vede è un puntino bianco su sfondo grigio, insieme ad stella grazie al tipo di luce emessa. Nel nostro caso (fa qualche
altri puntini di varie dimensioni. E qualche stella a 6 raggi: «La clic con il mouse, visualizzando un diagramma cartesiano) per
forma delle stelle che vediamo dipende da quella dello specchio lo più idrogeno». Per compensare la mia delusione, Cabrera
secondario, che ha appunto 6 supporti radiali», spiega Cabrera. pesca dall’archivio le immagini più spettacolari catturate negli
«Ora stiamo studiando la supernova con lo spettrografo, uno ultimi 13 anni: il GranTeCan ha studiato buchi neri, pianeti ex-
strumento capace di identificare gli elementi chimici d’una trasolari, stelle lontanissime. Come la galassia UG00180, a 500
milioni di anni luce, la cui immagine è la più profonda ripresa
dal suolo. O un raro ammasso di galassie, HDF850.1, formato
nel primo miliardo di anni di vita dell’universo.

GALASSIA IL CONFRONTO CON IL JAMES WEBB


IN POSA O l’immagine di Icarus, una stella supergigante blu, la più di-
Una stupenda stante mai osservata: la sua luce fu emessa 9,3 miliardi di anni
visione della Via fa. Ora, però, il primato è della stella Earendel, la cui luce, emes-
Lattea nel cielo del sa 12,9 miliardi di anni fa, è stata catturata in agosto dal telesco-
GranTeCan: il clima
secco e temperato pio spaziale James Webb. Le sue immagini straordinarie non
di La Palma offre rischiano di mandare in pensione quelle dei colleghi terrestri?
cieli limpidi quasi «No, perché lavoriamo con metodi diversi», risponde Cabrera.
tutto l’anno. «I telescopi terrestri sono limitati dall’atmosfera, che con il va-
pore acqueo e l’anidride carbonica, altera o blocca la luce pro-
veniente dallo spazio profondo. I telescopi spaziali non hanno
questo limite. Ma svolgiamo compiti diversi e complementari.
Noi osserviamo la luce visibile, mentre il Webb lavora nell’in-
frarosso: a queste frequenze riesce a vedere attraverso le gran-
di distese di polveri cosmiche e nubi interstellari. Noi, invece,
con lo spettrografo possiamo ricostruire la composizione chi-
mica degli astri. Dal 2027 avremo un nuovo spettrografo ad alta
risoluzione, il Gtc-Hrs, sviluppato dall’Accademia cinese delle
Daniel López/IAC

scienze: sarà prezioso per rilevare i pianeti esterni al Sistema


solare. Comunque anche noi facciamo osservazioni con l’infra-
rosso: quando in cielo c’è Luna piena, per non essere distur-

Focus | 115
po, il Real Madrid ha vinto per 2 a 1. E a fine nottata si saranno
raccolti più di 4 gigabyte di dati, che andranno “ripuliti” prima
di essere inviati ai colleghi: «Scartiamo le immagini che non
corrispondono alle richieste dei ricercatori», racconta Cabre-
ra. «Il nostro lavoro è ciclico: al telescopio facciamo 4 turni di
notte e 4 di riposo ogni mese, e il resto è attività d’ufficio sui
dati osservativi. Un ritmo che seguiamo 365 giorni l’anno, salvo
imprevisti: l’anno scorso abbiamo dovuto chiudere il telesco-
pio 3 mesi per le ceneri prodotte dall’eruzione del vulcano di
Tajogaite, 16 km più a sud. Non accadeva dal 1971».

Pablo Bonet/IAC
COME UVETTE NEL PANETTONE
Dunque un lavoro routinario, da travet del cosmo. Non è un
po’ noioso? «A volte», ammette Cabrera. «Ma spesso può ar-
ALLINEATI rivare un’allerta “TOO”, un target-of-opportunity (bersaglio
Gli specchi esagonali del telescopio: un sistema di opportunità), oggetti segnalati da colleghi o da sistemi di
computerizzato li mantiene perfettamente allineati, intelligenza artificiale: può essere una supernova scoperta di
in modo che formino un’unica superficie concava, recente o un’esplosione di raggi gamma che dura solo qualche
su cui arrivano i fotoni emessi dagli astri lontani. ora e va fotografata in tempo reale. Ma capita anche altro: nel
2013 Duende, un asteroide di 50 m di diametro, è passato molto
vicino alla Terra. Abbiamo puntato il GranTeCan su di lui, che
bati dalla sua luminosità». Tornando al programma di stanotte, si muoveva a 28mila km orari: per seguirlo, dovevamo correg-
dove si trova la supernova che stiamo osservando? «Non posso gere la posizione a mano, dando un colpetto al puntatore ogni
dirlo: è un’informazione riservata», risponde Cabrera. Perché? 15 secondi. La procedura è durata 5 minuti ma sono stati al car-
«I dati raccolti restano per un anno a disposizione esclusiva del diopalma: è stato come afferrare un uovo con una scavatrice».
ricercatore che ha proposto l’osservazione. Poi saranno aperti «Per me le emozioni più grandi arrivano dai quasar», aggiun-
alla comunità scientifica internazionale. Il GranTeCan è una ge Stefan Geier, astronomo di turno questa notte. I quasar sono
risorsa preziosa ma limitata: una notte d’osservazione costa galassie con un nucleo molto attivo e luminoso. «Quando una
50mila euro, perciò va usato in maniera razionale. La decisione stella si allontana da noi, la sua luce la percepiamo spostata
su quali astri osservare è presa da un Comitato scientifico che verso il rosso (redshift). Vedi questa?», chiede indicando un
valuta le proposte. Ci interessa che le ricerche siano pubblica- puntino bianco sul monitor. «Ha un redshift di 2.5: significa
te, perché il GranTeCan abbia la giusta visibilità; produciamo che quando quella luce fu emessa, la Terra distava 5,5 miliardi
in media 100 pubblicazioni l’anno. Dall’invio della proposta di anni-luce da lei. Ma nel frattempo l’universo si è espanso,
alla notte di osservazione passano 6-12 mesi: e se quella notte aumentando le distanze: lo spazio è come un panettone nel
è nuvolosa, il turno slitta di un semestre». quale due uvette all’inizio sono vicine, ma, quando l’impasto
Essendo un telescopio spagnolo, le proposte degli astronomi lievita, aumenta la loro distanza relativa. Così, per raggiunger-
spagnoli hanno la priorità: così, pur non essendo numerosi, ci, la luce di quel quasar ha viaggiato oltre 11 miliardi di anni».
pubblicano molto. Il Paese ha saputo capitalizzare la posizione Mica male per un puntino.
strategica dell’arcipelago: «Gli osservatori

Il momento più emozionante?


esteri devono per contratto dedicare il 20%
del loro tempo a ricerche selezionate dall’I-

Seguire un asteroide che passava


stituto di Astrofisica delle Canarie», ricorda
Cabrera.

vicino alla Terra a 28mila km/h


L’osservazione, iniziata alle 20:30, andrà
avanti fino alle 6:15 del mattino. Nel frattem-
ESO (European Southern Observatory)

SCHIERATI
Telescopi a Roque de
Los Muchachos (La
Palma), sulla cresta
di un vulcano spento:
ce n’è una ventina di
diverse nazioni.

116 | Focus
RIPARTE L'ASSALTO
DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET

La nuova stagione di Champions League continua su Mediaset.


Accanto al Milan Campione d'Italia, giocheranno altre tre grandi e blasonate squadre:
Inter, Napoli, Juventus. Canale Cinque trasmetterà, il martedì sera,
la partita più importante di una delle squadre italiane.
Tutte le altre partite di ogni turno (*) saranno trasmesse su Mediaset Infinity.

MARTEDÌ 25 Ore 18.45


Ottobre SALISBURGO - CHELSEA
SIVIGLIA - COPENHAGEN
Ore 21.00
BENFICA - JUVENTUS
DINAMO ZAGABRIA - MILAN
CELTIC - SHAKHTAR DONETSK
LIPSIA - REAL MADRID
BORUSSIA DORTMUND - MANCHESTER CITY
PARIS SG - MACCABI HAIFA

MERCOLEDÌ 26 Ore 18.45


Ottobre INTER - VIKTORIA PLZEŇ**
CLUB BRUGGE - PORTO

Ore 21.00
AJAX - LIVERPOOL
ATLETICO MADRID - BAYER LEVERKUSEN
BARCELLONA - BAYERN MONACO
TOTTENHAM - SPORTING LISBONA
EINTRACHT FRANCOFORTE - MARSIGLIA

(*)Ad eccezione di una partita del mercoledì.

**Se Amazon dovesse scegliere questo match, Infinity trasmetterà NAPOLI - RANGERS (Ore 21.00)

DA MARTEDÌ
25 OTTOBRE
il gusto del sapere

I nutrienti giusti
per l’autunno
Stanno per arrivare i mesi
freddi. Il nostro organismo ha
bisogno di rafforzare le difese
immunitarie e di aumentare Vitamine
l’apporto di energia. Micronutrienti fondamentali per il buon
«Modulare la dieta in base al funzionamento del nostro organismo che però
variare delle stagioni è una non sintetizziamo ma che assumiamo
attraverso il cibo, le vitamine non devono
buona strategia per essere mai mancare. Particolare attenzione
sempre in forma», spiega quando arriva il freddo va data alla
VALORI
Daniela Martini, docente di
vitamina C, essenziale al sistema
immunitario. Anche un buon apporto NUTRIZIONALI
alimentazione e nutrizione di vitamina A è importante per
DI 100 G DI
ARANCE
umana all’Università degli prevenire i malanni. Questi
composti organici sono presenti in
(dati Smartfood Ieo)

Studi di Milano. «Durante il frutta e verdure in abbondanza e tra


Vitamina C (mg): 50
Energia (kcal): 47
periodo freddo bisogna quelle tipiche della stagione fredda
ci sono la zucca, i cachi, i kiwi. Acqua (g): 86,7
puntare sulle sostanze E ovviamente gli agrumi. Va Proteine (g): 0,9
nutritive che aiutano il ricordato che la vitamina C, così
come le altre, è sensibile alle alte
metabolismo: molte si trovano temperature, per cui si perde del tutto in
nei cibi autunnali». Eccole. caso di cottura in acqua. In ogni caso, nel
nostro Paese ne abbiamo in abbondanza: la
a cura di Paola Grimaldi superficie totale coltivata ad arance nel 2022
in Italia è stata di 83.258 ettari con una
produzione totale raccolta di 19.593.035 quintali.

VALORI NUTRIZIONALI
DI 100 G DI NOCI
(dati Smartfood Ieo)

Energia (kcal): 702


Sali minerali
La quantità di sali minerali presenti nell’organismo umano rappresenta circa il
Proteine (g): 14,3
4% del peso corporeo, ma visto che questi elementi essenziali vengono
Zinco (mg): 5 eliminati con il sudore, l’urina e le feci dobbiamo reintegrarli. Perché anche
se non forniscono direttamente energia, sono indispensabili per molti
processi fisiologici. Zinco, ferro e rame aiutano il sistema immunitario.
Il rame, per esempio, ha un’azione antiossidante in grado di contrastare
i danni alle cellule procurati dai radicali liberi e aiuta a proteggersi dalle
infezioni che possono colpire le mucose e causare mal di gola e tosse.
Lo zinco è un alleato perfetto contro le malattie da raffreddamento e riduce
il rischio di infezioni. È presente in buone quantità nelle ostriche, nel fegato,
nelle uova, nel pesce, nei cereali, nel latte. Anche le noci, danno un ottimo
apporto di zinco. Nel nostro Paese se ne producono 150mila quintali all’anno.

118 | Focus
VALORI Omega 3
NUTRIZIONALI DI Quando le giornate si accorciano, le
100 G DI TRIGLIA
(dati Humanitas)
temperature si abbassano e la vita di
tutti i giorni, fatta di lavoro, scuola e
Proteine (g): 15,8 impegni routinari ci impegna, il
Fosforo (mg): 218 malumore può far capolino: dagli studi
Omega 3 (mg): 6,2 è emerso che gli omega 3, acidi grassi
polinsaturi, danno benefici al tono
dell’umore e incidono sul nostro
benessere psichico. Queste molecole
si trovano in abbondanza nel pesce,
quindi si possono inserire
nell’alimentazione nasello o sardine,
sgombro o tonno. La triglia, in
particolare, è un pesce che si riproduce VALORI NUTRIZIONALI
tra aprile e agosto, per cui se lo si DI 100 G DI UVA
(dati Smartfood Ieo)
consuma d’inverno non si intacca la
stabilità della specie. Nel Mediterraneo Energia (kcal): 64
Shutterstock (5)

sono presenti due specie, Mullus Acqua (g): 80,3


surmuletus e Mullus barbatus (triglia di
Zuccheri solubili (g): 15,6
scoglio e triglia di fango).
Potassio (mg): 192

Carboidrati
Chiamati anche glucidi, questi composti organici formati da atomi
di carbonio, ossigeno e idrogeno, rappresentano una fondamentale
scorta energetica perché assicurano un lento rilascio di glucosio nel
sangue dando così all’organismo energia a lungo termine che aiuta
ad affrontare il freddo: fonte di glucidi di origine vegetale sono i Sostanze
legumi, la pasta, il riso e le patate. Il carboidrato delle patate è
antinfiammatorie
e antiossidanti
l’amido, formato da centinaia di molecole di glucosio, e una zuppa
a base di questi tuberi (in Italia nel 2022 sono stati raccolti più di 10
milioni di quintali di patate) può fornire una Aggiungere all’alimentazione invernale un
buona dose di energia. aiuto per combattere le infezioni, può
Vanno consumate cotte servire. Il miele, per esempio, è ricco di
perché solo con la sostanze antinfiammatorie che alleviano il
cottura si elimina bruciore di gola. Grazie alla presenza di
una sostanza polifenoli, molecole organiche naturali, ha
tossica, la anche un effetto antiossidante.
solanina, che In Italia l’apicoltura vanta numeri
contengono. importanti: i produttori di miele sono più di
73mila e 1 milione e 700mila gli alveari.
VALORI NUTRIZIONALI Anche il resveratrolo, composto organico
DI 100 GRAMMI aromatico, è un antiossidante e un
DI PATATE antinfiammatorio che risulta protettivo per i
(dati Smartfood Ieo)
vasi sanguigni. Si trova in abbondanza
Energia (kcal): 85 nell’uva, un prodotto tipico del nostro
Carboidrati (g): 17,9 Paese: nel 2022 ne sono stati raccolti più
Proteine (g): 2,1 di 70 milioni di quintali (in gran parte uva
da vino).
Potassio (mg): 570
Fosforo (mg): 54
• Il Parco tematico del cibo
italiano, il Parco da
Gustare, ti aspetta a Bologna
in Via Paolo Canali 8.
www.fico.it

Focus | 119
LA SCIENZA IN PILLOLE
Domande Risposte
INSERTO
IN QUALI SPECIALE
!
SPORT
LE DONNE
BATTONO

Getty Images
GLI ECONOMIA
QUANTO È
COSTATA LA

UOMINI? CILIEGIA PIÙ


CARA DEL
MONDO?

TE LO DICE MASSIMO

LA RUBRICA
DI MASSIMO
CANNOLETTA,
IL CAMPIONE
DEI QUIZ TV
PSICHE SI PUÒ AVERE
Shutterstock

PAURA DEI MOBILI?


TECNOLOGIA PERCHÉ IL
VENTO SEMBRA FORTISSIMO
SCIENZA PERCHÉ NEL CELLULARE?
Shutterstock

SI SPRUZZA ACQUA,
QUANDO SI STIRA?
CIBO
SOCIETÀ QUALI SONO QUALI SONO
Shutterstock

LE STRADE DI CITTÀ I POTERI


PIÙ PERICOLOSE?
Shutterstock

DELLE
AMORE C’È UNA VERDURE
MENO
Getty Images
Shutterstock

POSIZIONE SESSUALE
PIÙ RISCHIOSA? CALORICHE?
UNIVERSO È POSSIBILE
Shutterstock

CHE LA LUNA
Shuai Li

SI STIA ARRUGGINENDO?

INDICE PAGINE ANIMALI 122 • TECNOLOGIA 126 • SCIENZA 128 • AMORE E SESSO 130
• STORIA 132 • TE LO DICE MASSIMO 136 • NATURA 138 • ECONOMIA 140 • SALUTE 142
• SOCIETÀ 146 • ARTE E CULTURA 148 • CIBO 150 • SPORT 152 • UNIVERSO 156 • PSICHE 158
ANIMALI VICINE VICINE
Un gregge di
pecore: quando sta
per piovere si
stringono l’una
all’altra.

Shutterstock (4)
GLI ANIMALI SONO CAPACI
AB

DI PREVEDERE IL METEO?
S
DI SICURO CI RIESCONO ì. Alcune specie, spaziando tra mammiferi, insetti e uccelli, sono dotate di un
MEGLIO DI NOI, PERCHÉ apparato sensoriale molto più sviluppato di quello umano, che permette loro
SONO PIÙ SENSIBILI di prevedere i mutamenti meteorologici. Cani e gatti assumono per esempio
AI MUTAMENTI DELLA comportamenti nervosi quando si stanno approssimando piogge e temporali. Il mo-
PRESSIONE E DI ALTRI tivo? I loro timpani sono particolarmente sensibili e capaci di rilevare prima dell’uo-
FATTORI ATMOSFERICI. mo l’abbassamento della pressione atmosferica che di solito precede il maltempo.
UN ANGOLO ASCIUTTO. L’abitudine delle mucche di sdraiarsi per preservare un pez-
zo d’erba asciutto in previsione della pioggia è stata spiegata con la loro capacità di
percepire l’aumento dell’umidità dell’aria. In maniera simile, anche le pecore rie-
scono a presagire un temporale in arrivo, e per difendersi dal maltempo tendono
a compattare il gregge, proteggendosi a vicenda. Secondo una tradizione popolare,
poi, esse comincerebbero a urinare più frequentemente in caso di imminenti piog-
ge... il che è credibile, stando agli esperti, perché l’aumento della pressione dell’aria
potrebbe irrigidire le loro articolazioni, rendendole incontinenti. Tra i volatili più
“meteoropatici” c’è infine il tordo usignolo bruno, in grado di predire l’intensità del-
la stagione degli uragani atlantici con mesi di anticipo, adattando di conseguenza i
propri spostamenti, come dimostrato da uno studio sulla rivista Scientific Reports.
Massimo Manzo

122 | Focus
Solo gli umani usano
giocattoli erotici?
L o fanno anche i macachi, che si confermano come una
delle specie più “viziose” del Pianeta: ai Caraibi si
ubriacano con i cocktail lasciati sui tavoli dai turisti, nei templi
thailandesi hanno imparato a rubare oggetti per avere in

Chi ha decimato le cambio un riscatto in cibo, mentre ora a Bali si è notato che si
masturbano continuamente, usando “sex toys” in pietra.

foche monache del La scoperta l’ha fatta Camilla Cenni, zoologa dell’Università di
Lethbridge (Canada), mentre studiava i macachi che vivono a

Mediterraneo? Bali. «Abbiamo visto che sia i maschi sia le femmine di


macaco usano i sassi per masturbarsi: i maschi li strusciano
sul pene eretto, le femmine invece sfregano i genitali su pietre

G li antichi Romani. Le foche monache sono i


pinnipedi più a rischio di estinzione: poche
centinaia di individui sparsi fra Mediterraneo, Mar
angolate infisse nel terreno», ha spiegato Cenni su Ethology.
Sesso per noia. I ricercatori hanno concluso che l’unica
ragione plausibile è che ne ricavino piacere, e che sono
Nero e Atlantico Orientale. Ma cosa sia successo diventati così ossessionati dal sesso perché hanno molto
lo ha scoperto ora Jordi Salmona dell’Università tempo libero: venendo nutriti dai turisti dei templi, passano il
francese Paul Sabatier. «Abbiamo analizzato il resto del tempo a far sesso con i sassi. Del resto non sono gli
genoma di 390 foche monache, attuali e del unici primati a usare sex toys: si sono osservati scimpanzé
passato, estratto da pelli nei musei», spiega su maschi usare allo scopo bottiglie di plastica e frutta. A.S.
bioRxiv. «È risultato che la specie ha oggi una
pericolosa uniformità genetica, segno di un
drastico calo di popolazione verificatosi fra l’800
a.C. e il 600 d.C., quando l’Impero Romano
dominava il Mediterraneo».
Sfruttamento. «Le foche monache erano una
importante fonte di olio e di carne, che con i
Romani cominciò a essere sfruttata su grossa
scala fino a portare all’estinzione di molte
popolazioni di questi animali e lasciare il resto con
una tale uniformità genetica da rendere la ripresa
della specie difficile». Non sarebbe stata la prima
volta che i Romani provocarono devastazioni
ecologiche: hanno deforestato mezza Europa,
portato all’estinzione intorno al Mediterraneo gli
animali che usavano nei circhi e fatto sparire una
pianta medicinale nordafricana, il silfio. A.S.

Quali sono stati i primi animali a riapparire dopo la


grande estinzione di massa? V ermi e gamberetti, animali che si nutrono dei
detriti sui fondali marini. 252 milioni di anni fa,
oltre il 90% delle specie fu uccisa dal riscaldamento
globale e dall’acidificazione degli oceani. Un gruppo
di ricercatori provenienti da Cina, Stati Uniti e Regno
Unito ha studiato le tracce fossili (sentieri e tane)
lasciate dagli animali dal corpo molle sui fondali del
mare della Cina Meridionale. In uno studio pubblicato
su Science Advances gli scienziati hanno concluso
che ci sono voluti circa 3 milioni di anni perché il
recupero ecologico degli organismi dal corpo molle
(vermi, molluschi) tornasse ai livelli di pre-estinzione.
In profondità. La rinascita delle forme viventi iniziò
in acque profonde. All’inizio c’erano solo pochi
sopravvissuti: i molluschi, più resilienti alla CO 2 e
all’aumento delle temperature. Il recupero degli
animali che si nutrono di microrganismi in
sospensione (come brachiopodi, briozoi e molti
bivalvi) ha richiesto molto più tempo. V.T.

Focus | 123
ANIMALI
Ci sono crostacei che
“impollinano” le alghe?
S ì, è stato identificato un piccolo crostaceo dell’ordine degli Isopodi,
Idotea balthica: questo animaletto, lungo fino a 4 cm e diffuso nel-
le acque europee, fa da “impollinatore” per l’alga Gracilaria gracilis.
Sebastien Colin; Max Planck Institute for Biology, Tubingen, Germany;

Myriam Valero della Stazione Biologica di Roscoff della Sorbona (Fran-


cia) ha scoperto che il piccolo crostaceo trasporta i gameti maschili –
Station Biologique de Roscoff, CNRS, SU, Roscoff, France

l’equivalente dei grani di polline prodotti da altre piante – rimasti attac-


cati al suo corpo verso gli organi riproduttivi femminili di un’altra alga (ci
sono infatti individui maschi e femmine di Gracilaria). L’animale trova
cibo e riparo tra le alghe, mentre queste vengono fertilizzate.
Come le api. Finora si pensava che il trasporto dei gameti avvenisse
solo grazie alle correnti, ma gli studi mostrano che l’intervento degli
animali aumenta di 20 volte la fertilizzazione. E le immagini al micro-
scopio hanno confermato la presenza di gameti maschili
dell’alga sulle zampe dei gamberetti. Alcuni anni fa era
stato scoperto che anche una pianta acquatica che
produce fiori, Thalassia testudinum, si serve di
invertebrati acquatici per trasportare

Sono mai esistiti il polline. G.C.

gli unicorni?
Però non avevano il manto
bianco e le criniere fluenti: gli
“unicorni veri” sono vissuti in
Siberia e in Asia Centrale almeno fino
a 29mila anni fa.
Imponenti. Si credeva che questi
animali, un mix fra gli odierni
rinoceronti e i cavalli, si fossero estinti
già 350mila anni fa e quindi prima
della comparsa dell’Homo sapiens: la
datazione di un fossile in Kazakistan
mostra invece che esistevano ancora
quando tra i nostri antenati già fioriva
l’arte rupestre. Forse proprio
dall’immaginario di questi uomini
primitivi sono poi nate le creature
delle favole, che di certo però sono
più eteree dei veri unicorni:
l’Elasmotherium sibiricum ritrovato
I pesci bevono?
nelle steppe kazake era lungo oltre
4 metri e alto 2, con una pelliccia
abbondante e un unico corno.
S olo quelli di mare, ma tutti hanno bisogno di assumere acqua
per vivere. Lo fanno assorbendola attraverso le branchie per
osmosi, in un processo per cui il flusso di acqua passa attraverso
Imponente, ma innocuo: erbivoro, le membrane da aree a bassa concentrazione di soluti ad aree ad
si è estinto a causa di cambiamenti alta concentrazione, ponendole in equilibrio. Nel caso dei pesci
climatici che hanno modificato d’acqua dolce, il loro sangue e i loro fluidi corporei sono più salati
l’habitat in cui si nutriva. E.M. dell’acqua in cui nuotano, quindi l’acqua dell’ambiente circostante
passa attraverso le branchie e li idrata.
Osmosi. I fluidi corporei dei pesci di mare, invece, sono meno
salati del loro ambiente; quindi, l’acqua in essi contenuta si
disperde attraverso la pelle e le branchie per osmosi. Per non
/Mondadori Portfolio/Bridgemanart

disidratarsi, questi pesci bevono acqua di mare e producono urina


concentrata. Solo poche specie, dette eurialine, possono passare
dall’acqua dolce a quella salata e viceversa perché sono capaci di
regolare la propria concentrazione interna di sali: si tratta dei
Shutterstock

salmoni, delle anguille e dei cefali. I.P.

124 | Focus
UNA FARFALLA RICORDA
QUANDO ERA BRUCO?
CERTAMENTE NON HA MEMORIA DELLE ESPERIENZE VISSUTE, MA I SUOI SENSI
SEMBRANO “RICORDARE” GLI ODORI ASSOCIATI AL PERICOLO.

S
METAMORFOSI
ì, anche se certamente non ha i complessi ricordi Così un bruco
della mente umana, può ricordare esperienze sen- diventa pupa
soriali. L’hanno provato nel 2008 ricercatori della e infine farfalla
Georgetown University (Usa) pubblicando poi i risultati su monarca.
PlosOne. Hanno sottoposto dei bruchi della specie Mandu-
ca sexta (una falena conosciuta come “sfinge del tabacco”)
a leggere scosse elettriche, mentre nell’ambiente era dif-
fuso il caratteristico odore fruttato dell’acetato di etile, un
composto chimico largamente impiegato come solvente in
colle, vernici e composti.
ISTINTO. La falena che nasceva dopo la metamorfosi con-
servava l’istinto di ritrarsi al solo odore del composto, se-
gno che le aree del sistema nervoso che presiedono alle
funzioni più importanti per la sopravvivenza rimangono
invariate, mentre le altre, con la metamorfosi, subiscono
profonde modificazioni. Questo ha implicazioni nella scel-
ta dell’habitat e può portare più facilmente alla nascita di
nuove specie. D.V.

Shutterstock

Perché i gatti ci seguono in bagno?


I n molti avranno provato l’esperienza di essere seguiti in bagno dal proprio gatto o
di vederlo tentare di aprire la porta mentre siamo dentro, smanioso di raggiungerci.
Stando a diverse ricerche sul tema, tra cui spicca un recente studio svolto dalla
veterinaria statunitense Kathryn Primm, i piccoli felini che vivono nelle nostre case
sarebbero indotti a fare questo da molteplici fattori che spaziano dal bisogno di
attenzione (soprattutto se la sosta in bagno risulta essere particolarmente
prolungata), a quello di sicurezza (data dal contatto visivo, che tanto rassicura i gatti),
fino a includere la pura curiosità (cosa starà accadendo di divertente dietro quella
porta?) e il desiderio di ricevere qualche coccola in un momento di relax.
Divertimento acquatico. Da non sottovalutare inoltre, nelle varie motivazioni che
spingono i mici verso il bagno, è il piacere che alcuni di essi provano nel giocare con
Shutterstock

l’acqua che fuoriesce dal rubinetto, dal bidet o dallo sciacquone, o semplicemente
nell’osservarla scorrere. M.L.

Focus | 125
TECNOLOGIA

Correa David Biomimetics


CHE COS’È LA STAMPA 4D?
LA QUARTA DIMENSIONE, PER LE nati a cambiare forma con il passare del modo, un certo oggetto può addirittura
STAMPANTI, È QUELLA DEL TEMPO. tempo, rispondendo, secondo una pre- diventare più grande della stampante
E COSÌ GLI OGGETTI PRODOTTI cisa programmazione, a variazioni della che l’ha creato.
MUTANO FORMA. temperatura, dell’umidità e della luce, IMPIEGHI DIVERSI. La tecnologia in que-
nonché a vari altri stimoli ambientali. stione è ancora in fase sperimentale, ma

A
ll’atto pratico, non è altro che Come accade tutto ciò? Semplice, gra- s’ipotizza che possa essere molto presto
una normale stampa in 3D con zie all’uso di speciali polimeri connota- impiegata con successo in diversi settori,
l’aggiunta del fattore “tempo”, o ti da proprietà termo-meccaniche, che soprattutto in ambito ingegneristico (a
“quarta dimensione”. In breve, con la co- sono appunto in grado di mutare nel partire dall’edilizia) e medico (per esem-
siddetta stampa in 4D vengono realizzati tempo la propria morfologia, subendo pio nel campo delle protesi).
oggetti la cui peculiarità è di essere desti- una deformazione elastica. In questo Matteo Liberti

Si possono fare mobili dai pop corn?


S ì e non solo: presto i popcorn serviranno anche per realizzare giocattoli, attrezzi
sportivi, lettini e seggiolini per bambini. Lo promettono i ricercatori dell’Università di
Göttingen, in Germania, che da giugno scorso stanno esponendo al Forum Wissen,
presso la loro università, alcuni prototipi realizzati con il granulato di popcorn.
A basso costo. Questo materiale è biodegradabile al 100% e si ottiene con la
schiumatura ad alta pressione del popcorn, una tecnica già impiegata a partire dal mais
per realizzare un materiale morbido usato negli imballaggi, negli isolanti per gli edifici e
per le paste modellabili per i bambini. I chimici tedeschi hanno leggermente modificato
il metodo, che adesso è anche a basso costo e realizzabile su scala industriale,
ottenendo un materiale duro, del tutto simile alla plastica, che può essere fornito sotto
forma di “foglio” o come parti tridimensionali per creare piani di tavoli, sedie, mobilio e
Karl Bachl GmbH

altro: l’obiettivo è sostituire gli oggetti che oggi sono in plastica ma anche i pannelli in
truciolato e fibra di legno, grazie a un prodotto molto flessibile ma resistente che può
essere modellato a piacimento. E.M.

126 | Focus
Perché una radiografia
è pericolosa e i raggi X
del metal detector no?
P erché i raggi X utilizzati per una radiografia ospedaliera
attraversano il nostro corpo, mentre quelli di un body
scanner da aeroporto per la maggior parte rimbalzano sulla
pelle. Si parla, ovviamente, di due diverse tipologie di appa-
recchi: nel caso delle attrezzature mediche, i raggi X hanno
una potenza 700 volte superiore rispetto a quelli delle mac-

Getty Images
chine aeroportuali, che sono del tutto innocue.
Sicuri in aeroporto. Esistono due tipi di body scanner: gli
scanner millimetrali, che impiegano onde radio millimetriche
ad alta frequenza ed emettono meno energia del nostro
smartphone, e gli scanner a radiodiffusione di raggi X, che
utilizzano raggi a bassa energia, ma sufficienti a rilevare og-
getti nascosti sotto i vestiti. Alcune di queste radiazioni, in
effetti, possono essere assorbite dal corpo, ma si tratta Si può immagazzinare
di una quantità pari a un decimo di quella che ci
raggiunge ogni giorno semplicemente
con i raggi solari. S.V.
energia sollevando pesi?
S ì. Ogni volta che alziamo un peso, facciamo
aumentare la sua energia potenziale, e quindi la
sua capacità di sviluppare energia cadendo più in
basso. Questo principio è usato, per esempio, per
generare energia idroelettrica attraverso le dighe, che
accumulano l’acqua a una certa quota e poi la fanno
cadere quando serve, azionando una turbina.
Gru e cemento. Energy Vault, startup svizzera, ha
ideato un sistema per immagazzinare energia con una
gru a 6 braccia che alza e abbassa blocchi di
calcestruzzo di 35 tonnellate l’uno. L’idea è semplice:
utilizzare l’energia in eccesso (presente nella rete
elettrica quando grazie al Sole o al vento funzionano le
fonti rinnovabili) per impilare i blocchi, per poi generare
energia quando serve, lasciandoli scendere in basso.
In pratica è come una batteria, che però non si scarica
se non si usa. Una torre di 120 m consentirebbe di
Energy Vault

immagazzinare 35mila kWh, quanto basta per fornire


energia a 2-3mila case per 8 ore. A.P.

Perché il vento sembra fortissimo nel cellulare?


A causa della pressione dell’aria sul
microfono e del tentativo di
rendere chiaro un suono a bassa
comprensibile. Dal momento che la
frequenza del vento è bassa, il
microfono tende a captarla e ad
frequenza come è quello del vento. amplificarla perché il suono sia più
La pressione delle folate colpisce comprensibile e ciò fa sembrare il
infatti il diaframma del microfono, che rumore del vento ancora più forte nel
lo converte in un segnale di ampiezza ricevitore.
maggiore, facendo sì che il rumore Come si può ridurre il rumore?
del vento sia più forte nel telefono di Esistono microfoni con buone
quanto non lo sia nell’ambiente. funzionalità di cancellazione del
Microfoni. Inoltre, alcuni microfoni rumore. Alcuni telefoni cellulari
tendono a captare il suono a bassa utilizzano più microfoni unidirezionali
Shutterstock

frequenza e ad amplificare il segnale per eliminare gradualmente i rumori


per renderlo più chiaro e indesiderati. I.P.

Focus | 127
SCIENZA

DOVE HANNO STUDIATO I NOBEL?


D
al 1901 a oggi sono stati conferi- pace ed economia (introdotto quest’ulti- facili da fare, ma stando al lavoro svolto
ti oltre duemila premi Nobel a mo solo nel 1969 dalla Banca di Svezia). dell’associazione Ceo World, possiamo
scienziati, ricercatori, enti o per- STUDI IMPORTANTI. Molte di queste per- fornire una stima piuttosto accurata del
sone che hanno offerto un contributo sone si sono formate o hanno insegnato numero di vincitori della medaglia di Al-
straordinario in sei differenti categorie: in più di un ateneo, per questo i calcoli fred Nobel per ciascuna università.
fisica, chimica, medicina, letteratura, sulle università più titolate non sono Simone Valtieri

The White House


HARVARD UNIVERSITY (161 premi). L’Università di Harvard, nel THE UNIVERSITY OF CHICAGO (89 premi). Quarto posto per
Massachusetts (Usa), è, numeri alla mano, l’ateneo più prestigioso l’Università di Chicago (Illinois), che vanta vincitori di premi Nobel
al mondo. Dal primo Nobel vinto nel 1914 da Theodore Richards in tutte le categorie in esame. Il più famoso di tutti è probabilmente
(chimica, nella foto) all’ultimo ricevuto nel 2019 da Michael Kremer Barack Obama (nella foto), ex presidente degli Stati Uniti, vincitore del
(economia), la scuola ha prodotto ben 161 premi Nobel. premio Nobel per la pace nel 2009.
Jeremy Barande

COLUMBIA UNIVERSITY (96 premi). Dall’istituto newyorchese MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY (83 premi). Il
arrivano ben 96 premi Nobel, tra cui il più celebre è Joseph Eugene celeberrimo “Mit” di Boston conta 83 premi Nobel tra i suoi studenti o
Stiglitz (nella foto), economista statunitense, premiato per i suoi studi membri di facoltà, ma il più famoso non ha fatto studi scientifici, bensì
sull’andamento dei mercati, con la medaglia per l’economia nel 2001. umanistici: il ghanese Kofi Annan, ex Segretario Generale dell’Onu
(nella foto), premio Nobel per la pace nel 2001.

UNIVERSITY OF CAMBRIDGE (90 premi). La prima università europea


in classifica è la britannica Cambridge, fondata nel 1209. Tra i più UNIVERSITY OF CALIFORNIA (80 premi). Con sede a Berkeley, nei
celebri laureati vi sono il fisico danese Niels Bohr (nella foto) e quello sobborghi di Oakland (California), l’ateneo statunitense si colloca al
britannico Ernest Rutherford ma anche il pakistano Abdus Salam, sesto posto, annoverando tra i suoi laureati più celebri Linus Pauling
primo musulmano insignito del Nobel per la fisica nel 1979. (foto) premio Nobel per la chimica nel 1954 e per la pace nel 1962.

128 | Focus
Perché
quando si
stira
si spruzza
l’acqua?

Shutterstock
UNIVERSITY OF OXFORD (58 premi). La seconda università inglese

P
in classifica è Oxford, fondata nel 1096. Sono 58 i vincitori provenienti erché l’acqua è un buon conduttore di calore e
dall’ateneo classico per eccellenza, che ha prodotto, però, non solo
letterati (come Thomas Eliot, nella foto, e William Golding), ma anche distribuisce quello del ferro in modo omogeneo
economisti di fama mondiale come John Hicks. sui tessuti, che invece sono pessimi conduttori.
Ogni volta che un capo di cotone, lino, seta o lana
viene lavato, le fibre si aggrovigliano e sul tessuto,
una volta asciutto, si formano antiestetiche pieghe.
Queste faticheranno a distendersi anche se il capo
viene pressato con un corpo caldissimo come il
ferro da stiro, perché il calore non riesce a
diffondersi in maniera ottimale tra le fibre.
Basta pieghe. Se però sul tessuto si spruzza
Mondadori Portfolio

acqua, le sue molecole penetrano tra le fibre e il


calore del ferro da stiro si distribuisce in modo
uniforme. Lo stesso meccanismo si verifica con il
vapore, che uscendo già rovente dal ferro permette
STANFORD UNIVERSITY (58 premi). Pari merito con Oxford al settimo di ottenere risultati ancora migliori. I.P.
posto c’è la giovane Università di Stanford, fondata nel 1891 a sud di
San Francisco (California). Tra i più noti premi Nobel spicca il nome
di Kenneth Arrow (nella foto), il più giovane economista di sempre a
ottenere il riconoscimento, a “soli” 51 anni.

Cern
Le particelle si possono
creare dal nulla?
YALE UNIVERSITY (52 premi). La settima università statunitense nelle
Top 10 è quella di Yale, nel Connecticut, specializzata nel ramo della
fisiologia e della medicina, ma con premi Nobel anche in letteratura (lo
scrittore Sinclair Lewis) e in economia (il padre della New Trade Theory,
Paul Krugman, nella foto).
S ì, succede tutti i giorni negli acceleratori di particelle
come l’Lhc del Cern di Ginevra. Queste particelle in
realtà non si creano “dal nulla”, ma dal vuoto. E occorre
fornire energia. Quel che avviene in questi casi, infatti, è
descritto dall’equazione di Einstein: E=mc2. L’energia
può trasformarsi in massa (cioè materia), e viceversa.
Energia. A fornire una descrizione più precisa di quel
che avviene a livello microscopico è la teoria quantistica
dei campi: una sintesi della meccanica quantistica e
della relatività di Einstein. Quel che accade per esempio
in un acceleratore è che quando due particelle molto
veloci si scontrano tra loro, cedono una parte della loro
energia al vuoto nel quale sono immerse. E, dal vuoto,
LA SORBONNE (51 premi). All’Università di Parigi hanno studiato tanti grazie a questa energia possono prendere vita nuove
premi Nobel, tra cui lo scrittore Jean-Paul Sartre (che lo rifiutò) e la
scienziata Marie Curie (nella foto), capace di vincere, oltre al premio
particelle. È così che vengono studiate le particelle
per la fisica nel 1903 (assieme al marito Pierre e a Henri Becquerel), elementari, ed è così che nel 2012 è stato scoperto
anche quello per la chimica nel 1911. anche il bosone di Higgs. A.P.

Focus | 129
AMORE E SESSO

TROPPO HOT
Anche fare sesso
può diventare
rischioso se non
si è... allenati.

Shutterstock
QUAL È LA POSIZIONE SESSUALE
PIÙ PERICOLOSA?
ALCUNE FOCOSE ACROBAZIE A LETTO POSSONO DIVENTARE RISCHIOSE
dell’alto tasso di difficoltà, ma che re­
gistra numerosi infortuni tra i profes­
sionisti del sesso. Nel dettaglio, l’uomo,
in piedi, tiene la donna in equilibrio da
SOPRATTUTTO PER L’UOMO, MA ANCHE PER LA SUA COMPAGNA.
dietro durante la penetrazione, mentre

P
er gli uomini è la cosiddetta “cow­ dolorosi traumi da frattura del pene che lei, a sua volta, si regge con le mani pro­
girl”, anche nota come posizione si verificano ogni anno, e che consistono tese all’indietro sulle braccia dell’aman­
“dell’amazzone” o “di Androma­ nell’improvvisa rottura delle strutture te tenendo le gambe sospese. A meno di
ca”, con riferimento alla postura della che determinano l’erezione: i corpi ca­ addominali e bicipiti d’acciaio da parte
donna simile a quella di una cavallerizza. vernosi e la tunica albuginea. di entrambi gli amanti, è evidente che in
Stando a uno studio pubblicato sulla rivi­ ALLENAMENTO. Al femminile, invece, questa posizione il rischio di sbilanciarsi
sta Advances in Urology, questa posizio­ la posizione più pericolosa sembra es­ è piuttosto alto.
ne sarebbe responsabile di circa metà dei sere la “triple Lindy”, poco nota per via Simone Valtieri

Gli uomini guardano più il corpo che il viso delle donne?


Le donne invece rivolgono lo sguardo ugualmente sul viso e sul corpo degli uomini.
Per stabilirlo, uno studio dell’Università Edith Cowan (Australia) ha utilizzato la tecnica
del tracciamento oculare, registrando la direzione dello sguardo di 167 partecipanti
eterosessuali davanti a immagini di donne e uomini parzialmente o completamente vestiti.
Oggetti sessuali. I ricercatori hanno anche chiesto a più di 1.000 persone di valutare una
serie di frasi, come: “Quando noto il corpo di un/una uomo/donna attraente, ho difficoltà a non
guardarlo”. Si è concluso che gli uomini, in generale, orientano più lo sguardo sul corpo e che
quelli in cui questa tendenza è particolarmente accentuata sono più propensi a vedere le
donne come oggetti sessuali. Addirittura, a presumere che gradiscano una condotta sessuale
Shutterstock

violenta. Per esempio, più spesso concordano con affermazioni come: “Le donne trovano il
sesso forzato eccitante” e “Le donne segretamente desiderano essere violentate”. M.Z.

130 | Focus
Cos’è la sindrome di Rubens?
C on questa curiosa espressione, che deriva dal nome del
celebre pittore fiammingo Pieter Paul Rubens (1577-1640),
autore di più dipinti considerati particolarmente sensuali, ci si

Bridgeman Images/Mondadori Portfolio


riferisce a una singolare sensazione di piacere che suscitereb-
bero certe opere d’arte nei visitatori che le osservano. Si tratte-
rebbe, in sostanza, di una variante erotica della più nota sindro-
me di Stendhal, nella quale di fronte a taluni quadri si prova
invece un senso di forte disagio.
Stimoli a luci rosse. In altre parole, come attestato da una
ricerca che è stata svolta dall’Istituto di psicologia psicanalitica
di Roma coinvolgendo 2.000 visitatori di vari musei italiani, in
chi “soffre” della sindrome di Rubens la visione di alcune opere,

Si può fare sesso grazie ai processi innescati dalla percezione estetica delle
immagini, induce dei forti impulsi sessuali. Circa il 20% dei

durante una risonanza soggetti intervistati ha infatti confessato che, mentre


era al museo, ha provato il desiderio di un rap-

magnetica? porto sessuale. M.L.

È scomodo ma
possibile, come
dimostra un celebre
studio pubblicato
nel 1999. Alcuni
ricercatori dei Paesi
Bassi pubblicarono
infatti una ricerca
dal titolo “Imaging
dei genitali maschili
e femminili con la
Science Photo Library/AGF

risonanza magnetica

Shutterstock
durante il coito e
l’eccitamento
sessuale femminile”.
Gli scienziati
sovvertirono l’idea anatomica, fino a quel momento Quanta empatia c’è
comunemente accettata, che l’organo riproduttivo
femminile avesse la forma di un cilindro che si
estendeva dritto senza curvarsi, neanche durante i
in una coppia?
rapporti sessuali, dall’apertura del canale vaginale
fino alla spina dorsale. A partire dal 1991 furono
effettuati 13 test, con otto coppie e tre donne
N on molta: nonostante il tempo passato assieme è
probabile che non si sappia sempre, esattamente, cosa
stia provando l’altra metà. Infatti, anche se i partner colgono
single, in cui vennero acquisite le immagini del bene le emozioni intense dell’altro, come la felicità o la
coito o della masturbazione dei partecipanti rabbia, spesso non sono sensibili alle piccole fluttuazioni
all’interno del macchinario della risonanza dello stato d’animo. A sfuggire, di frequente, sono le
magnetica. emozioni negative tenui, come quando l’altro si sente un po’
Scandalo ai raggi X. Gli studiosi dimostrarono triste o giù di corda. La scoperta viene da uno studio della
che durante i rapporti sessuali, nella posizione del Southern Methodist University (Usa) i cui partecipanti hanno
“missionario”, il pene non rimaneva dritto o compilato un diario quotidiano sul proprio stato d’animo e
prendeva la forma di una “S”, come si supponeva in sull’umore del loro partner per sette giorni consecutivi.
precedenza, ma la sua conformazione somigliava a Dialogo. La ragione di questa scarsa “sintonizzazione”
quella di un boomerang. Inoltre, fu smentita la tesi emotiva è un comune errore di valutazione: diamo per
secondo la quale, durante l’eccitazione sessuale scontato che il/la partner pensi e senta ciò che pensiamo e
femminile, la dimensione dell’utero aumentava. proviamo noi. Per i ricercatori, non afferrare uno stato
Sebbene le scoperte non avessero grande valore d’animo negativo non è un problema ma, sul lungo periodo,
scientifico, a creare scalpore, scandali a parte, fu la il sommarsi di mancate opportunità di supporto e dialogo
dimostrazione delle potenzialità della nuova può ripercuotersi sul rapporto. Quindi, suggeriscono di fare
tecnologia della risonanza magnetica, e delle più domande (per esempio, “Come è andata la tua
immagini dettagliate che era in grado di produrre giornata?”) e di aprirsi di più, non aspettandosi che il/la
anche in situazioni così “particolari”. R.M. partner possa leggere nella mente dell’altro. M.Z.

Focus | 131
STORIA
Come nacque
la moda di fiutare
il tabacco?
N el 1560, l’ambasciatore francese presso
la corte del Portogallo inviò a Caterina
de’ Medici (1519-89), consorte del re Enrico
II di Francia, dell’erba disseccata, ottenuta
da semi provenienti dalle Indie e coltivati
nei giardini reali di Lisbona, che si diceva

https://www.spymuseum.org/
possedesse mirabolanti virtù medicinali.
Mal di testa reali. Pare che la regina
(secondo alcuni, il figlio Francesco II)
soffrisse di fortissime emicranie, e la pianta
le fu recapitata perché ritenuta la panacea
per “far uscire dal cervello gli umori

Durante la Guerra Fredda, superflui”. Quel diplomatico si chiamava


Jean Nicot, duca di Villemain (da cui

le spie usavano... kit rettali? “nicotina”), e la sua erba era il tabacco,


ancora sconosciuto in Francia. Il rimedio, in
forma di foglie macinate in polvere, si rivelò

N on è solo una leggenda metropolitana: durante la Guerra


Fredda, per uscire da situazioni spinose, gli agenti segreti
potevano aver bisogno di qualche utensile. E quale posto migliore
efficace, per cui ben presto tutta la corte si
mise a fiutare l’Herba reginae o Herbe à
l’ambassadeur. A.C.
in cui trasportarlo sempre con sé, ben nascosto e pronto, o
quasi, a essere utilizzato nelle peggiori eventualità? I film di James
Bond ci hanno abituato a immaginare gadget letali nascosti in
orologi o penne stilografiche, ma la realtà è ben più cruda della
fantasia. Lo dimostrano i numerosi articoli di spionaggio esposti
nell’International Spy Museum di Washington. Fra questi, c’è
proprio un kit rettale di attrezzi per gli agenti della Cia, un
contenitore a forma di capsula in cui trovavano posto piccole
punte, seghe, coltelli e grimaldelli.
In caso di fuga. Oggetti che potevano tornare molto utili per

Library of Congress
fuggire se gli agenti fossero stati catturati dal nemico. Per questo,
il contenitore doveva essere realizzato con materiali infrangibili e
soprattutto doveva essere perfettamente sigillato e facile da
estrarre, anche con le mani legate. R.M.

Chi furono i “cinque buoni imperatori”?


Q uest’espressione, coniata da
Niccolò Machiavelli (1469-1527),
si riferisce a Nerva, Traiano, Adriano,
tranquillità introducendo il
“principato adottivo”, grazie a cui la
scelta del successore al soglio
Antonino Pio e Marco Aurelio imperiale si basava sui meriti e non
(raffigurato nel busto a fianco), che solo sul legame familiare, in
regnarono in successione tra il I e il concordia col Senato. Fu poi la volta
II secolo d.C. e con i quali Roma di Marco Ulpio Traiano, sotto cui, dal
visse un’età felice. Nel 96 d.C., 98 al 117, Roma conquistò la Dacia
subito dopo l’omicidio di Domiziano (attuale Romania), arrivando alla sua
Album/Prisma/Mondadori Portfolio

(ultimo della dinastia dei Flavi), il massima espansione. I successivi


Senato decise di affidare le redini regni di Adriano (117-138), Antonino
dell’impero a Marco Cocceio Nerva, Pio (138-161) e Marco Aurelio
noto per la sua moderazione. (161-180) furono caratterizzati da
Età dell’oro. Pur regnando soli due una grande fioritura artistica,
anni, Nerva inaugurò un periodo di culturale ed economica. M.M.

132 | Focus
I VICHINGHI HANNO

Shutterstock/vlastas
MAI ASSEDIATO PARIGI?
S
ACCADDE PIÙ DI ì, più di una volta. Se ne guardarono bene TERRA PROMESSA. Nell’885, i Vichinghi ar-
UNA VOLTA. FINCHÉ fino a che sull’Impero franco regnava rivarono di nuovo ad assediare quella che era
“GLI UOMINI DEL Carlo Magno, che poteva contare su un allora la capitale del regno dei Franchi Occi-
NORD” SI esercito temibile con il quale aveva vinto e sot- dentali: all’alba del 24 novembre una flotta
ACCORDARONO tomesso i Sassoni. Ma dopo la morte dell’im- di 700 drakkar (le navi vichinghe) solcò le
CON I FRANCHI peratore (814), i Sassoni chiamarono in aiuto i acque della Senna. L’assedio durò circa un
PER RESTARE. Danesi e i rapporti di forza si rovesciarono. Un anno e Parigi fu liberata dopo una trattativa
primo raid risale all’820: quelli che chiamiamo con l’imperatore Carlo il Grosso, che promi-
genericamente Vichinghi (o Norreni, da nor- se un altro contributo in argento. I Vichinghi
ron, “uomo del Nord”) si accamparono presso approfittarono del disgregarsi dell’Impero
l’estuario della Senna, facendo un tentativo di carolingio per mettere le radici in comunità
muoversi verso Parigi. Ma gli attacchi più spet- stabili, fino a che nel 911 il capo norvegese
tacolari furono quelli degli anni 845 e 885-886. Rollone e il re Carlo III di Francia siglarono
Nel primo raid, il danese Ragnar Lodbrok, fi- un accordo: in cambio di un atto di vassallag-
gura di condottiero semi-leggendaria, risalì la gio, i Normanni occuparono le terre della bas-
Senna con 120 navi. I suoi uomini occuparono sa valle della Senna, nella regione che prese il
e saccheggiarono la città, lasciandola solo dopo nome di terra Normannorum o Northmannia,
che Carlo il Calvo, futuro imperatore carolin- ovvero Normandia, “la regione degli uomini
gio, consegnò agli assalitori un riscatto di 7mila del Nord”.
libbre d’argento. Lidia Di Simone

SUL FIUME
I Vichinghi
navigarono la Senna
con i loro drakkar
fino a Parigi.
STORIA

QUALE FU LA PRIMA
FIN DALL’ANTICHITÀ GLI UOMINI
HANNO CERCATO DI COMBATTERE
LA PERDITA DEI CAPELLI CON

CURA ANTICALVIZIE PREPARATI DI VARIO GENERE.


E SCARSI RISULTATI.

DELLA STORIA?
L
a lotta alla calvizie non è una
battaglia moderna. Come in-
segna il mito biblico di San-
sone, che trae la propria forza dai
capelli e la perde appena è tosato nel
sonno, una rigogliosa e folta chioma
maschile è un atavico simbolo di vi-
rilità. Per questo motivo, l’umanità
ha messo in campo da millenni una
batteria di cure, terapie e formule
con pochi precedenti nella storia
della medicina.
PASTICCI E PREGHIERE. Il primo
preparato anticalvizie è contenuto
nel papiro medico di Ebers (circa
1550 a.C.), documento redatto du-
rante il regno del faraone Ameno-
phis I: è costituito da un fantasioso
impasto “composto da parti uguali
di grassi di stambecco, leone, coc-
codrillo, serpente, oca e ippopota-
mo [...] assieme ad aghi bruciati di
porcospino sott’olio, frammenti di
unghie e una miscela di miele, ala-
bastro e ocra rossa”, da spalmare
sulla cute della testa e della fronte.
Mondadori Portfolio/Archivio GBB

La somministrazione doveva poi


essere accompagnata da invocazio-
ni “all’eterno e immutabile Aton” (il
dio Sole degli Egizi) niente di meno
che “contro la divinità maligna che
governa la testa calva”. C.G.

Cosa rese la Cina una grande


potenza già nel 4000 a.C.?
L a produzione e l’esportazione di birra
rossa. L’hanno proposto studiosi cinesi
oggi in Arizona in uno studio, pubblicato
tropicali come la graminacea “lacrime di
Giobbe” (Coix lacryma-jobi) e la
cosiddetta “zucca dei serpenti”
da poco su Archaeological and (Trichosanthes cucumerina).
Anthropological Sciences studiando un Ingredienti che venivano allora usati per
tipo di contenitore che durante il Neolitico fare una birra rossa che, per il suo colore,
cinese veniva ampiamente esportato in veniva probabilmente impiegata come
una vasta regione dell’Asia. bevanda sacra e conferiva all’ospite che la
JIAJING WANG, STANFORD UNIVERSITY

Resti di funghi. Studiando i residui serviva un particolare prestigio. La grande


micro-fossilizzati rimasti in questi recipienti considerazione che gli emergenti gruppi
hanno capito che contenevano bevande sociali avevano per la zona di produzione
fermentate, perché erano in gran parte di questa birra ha così favorito la nascita
resti di funghi e lieviti derivati da vegetali: della civilizzazione cinese e il suo
cereali come riso e miglio, e piante e frutti affermarsi come una grande potenza. A.V.

134 | Focus
Cos’era la tassa sulla barba?
S i trattò di un balzello adottato in Russia nel 1698, in
base al quale i sudditi (a parte rare esenzioni) erano
obbligati a tagliarsi la barba, pena il pagamento di una
tassa che era proporzionata al reddito. Chi decideva di
mantenere la peluria sul viso riceveva un apposito get-
tone a garanzia del pagamento, in modo da non incor-
rere nella rasatura forzata.
Alla moda occidentale. A imporre la stramba impo-
sta fu lo zar Pietro I il Grande (1672-1725), fondatore del-
la città di San Pietroburgo e noto per aver modernizzato
la Russia anche avvicinando le sue arti e la sua cultura
a quelle delle altre nazioni europee. Il tributo rientrava
proprio nel suo desiderio di conformare i costumi russi
a quelli del resto d’Europa, dove la barba non era più di
moda, ma causò non pochi scontenti, soprattutto tra i
religiosi. I preti ortodossi consideravano infatti un sacri-
legio il taglio della barba e furono costretti a pagare
fior di denari per non violare la legge. Malgrado

smallbay.ru
risultasse così odiosa all’intera popolazione, la
tassa sulla barba venne abolita soltanto
nel 1772. M.M.

È vero che uno scienziato mangiò


il cuore di re Luigi XIV?
Ma pare ne avesse assaggiato gli avesse portato uno scrigno
solo un pezzetto. William d’argento (o forse un medaglione), che
Buckland (nel ritratto) era un conteneva quello che si credeva fosse
geologo e paleontologo che aveva un frammento del cuore di Luigi XIV di
l’abitudine di assaggiare tutto, perfino Francia. A seconda della fonte,
urina di pipistrello, bocconi di focena, di Buckland ne strappò un pezzetto e lo
pantera e perfino mosconi (a suo dire il inghiottì, oppure gli venne chiesto di
cibo più disgustoso che avesse mai assaggiarlo e lui lo ingoiò solo
National Library of Wales

provato). Secondo varie fonti, Buckland accidentalmente. Questo fu il suo


mangiò perfino il cuore di un re. commento: “Ho mangiato molte cose
Cose molto strane. Sembra infatti strane, ma non ho mai mangiato il
che Lord Harcourt, arcivescovo di York, cuore di un re prima”. I.P.

Esisteva davvero l’avvocato del diavolo?


L’avvocato del diavolo, figura metaforica utilizzata quando si vuol
intendere qualcuno che difende quasi “per ufficio” chi ha palesemente
torto, in realtà era una carica della Chiesa cattolica che veniva attribuita
a un prelato durante i processi di canonizzazione. Il compito dell’advocatus
diaboli o promotor fidei (promotore della fede) era mettere in dubbio le buone
opere e i miracoli attribuiti a un candidato alla santificazione o alla
beatificazione, valutando in modo critico e meticoloso le prove della sua santità.
Si trattava di un incarico arduo, dato che spesso “l’avvocato” doveva
Mondadori Portfolio/Bridgemanart

arrampicarsi sugli specchi, ma la confutazione delle sue tesi dava una legittimità
maggiore all’intero procedimento.
Riforma recente. Fu papa Sisto V, nel 1587, a introdurre ufficialmente tale
figura, che opererà indisturbata per quasi quattro secoli, fino alla recente riforma
del processo di canonizzazione operata da Giovanni Paolo II, nel 1983. Nel nuovo
documento, l’avvocato del diavolo non esiste più. M.M.

Focus | 135
TE LO DICE MASSIMO
Massimo Cannoletta, divulgatore, viaggiatore e campione
di quiz tv, cerca e svela curiosità in giro per il mondo

DOVE SI TROVANO I PIÙ CELEBRI


EDIFICI A FORMA DI… UOVO?
FIN DALL’ANTICHITÀ L’UOVO, CON LA SUA FORMA CARATTERISTICA, SEMPLICE E PERFETTA, HA ISPIRATO GLI ARTISTI DI
OGNI LATITUDINE. E OGGI SONO MOLTE ANCHE LE ARCHITETTURE CHE GLI SONO STATE DEDICATE.

Shutterstock (7)
1

1 CITY HALL, LONDRA, REGNO UNITO.


Situato sul Tamigi di fronte all’iconico
Tower Bridge, ha ospitato l’amministra-
Paul Andreu e inaugurato nel dicembre
2007, assume grazie al riflesso nell’acqua
la caratteristica forma a uovo. Si trova a
Vincent Van Gogh, Rembrandt, Clau-
de Monet e Auguste Rodin. Quando nel
2013 si presentò la necessità di ampliare
zione municipale fino al 2021. Proget- breve distanza da Piazza Tien An Men ed gli spazi del museo, l’architetto olandese
tato da Norman Foster, inaugurato nel è noto anche come “Opera di Pechino”. Hubert-Jan Henket progettò la strut-
2002 e soprannominato spesso “l’uovo In realtà si tratta di un complesso com- tura a forma d’uovo (in realtà chiamata
deforme” o “la cipolla”, è stato realizza- posto da più sale: un teatro d’opera da Art Cloud) sul tetto dell’edificio e la fece
to in questa forma per minimizzare l’area 2.416 posti, una sala da concerti con una rivestire di 55.000 piastrelle irregolari
esposta alla luce solare diretta e miglio- capacità di 2.017 spettatori e altri due di ceramica olandese bianca e blu che
rarne quindi l’efficienza energetica. Il teatri, il tutto racchiuso in una corazza riflettono la luce naturale.
fatto che sia un edificio completamente ovale di vetro e titanio.
vetrato voleva simboleggiare la traspa-
renza dell’amministrazione londinese.
3 MUSEUM DE FUNDATIE, ZWOLLE,
PAESI BASSI. L’edificio neoclassico
4 CHARLES K. KAO
HONG KONG, CINA.
AUDITORIUM,
Soprannomina-
to “Golden Egg” (“l’uovo d’oro”, ma in

2 CENTRO NAZIONALE PER LE ARTI


DELLO SPETTACOLO, PECHINO, CI­
NA. Progettato dall’architetto francese
del 1938 che ospitava il tribunale della
città è stato convertito nel 2005 in un
prestigioso museo che vanta opere di
realtà ricorda anche una palla da rugby),
si trova all’interno dello Science Park
di Hong Kong, area che offre numerosi

136 | Focus
2 3

4 5

6 7
spazi per congressi, seminari e attività fotovoltaici ricoprono la struttura, nello nazionali da tutto il mondo. Il design di
di ricerca. L’auditorium è intitolato a stile caratteristico dell’architetto Shige- City of Dreams è firmato dall’architetto
Charles K. Kao, ingegnere e fisico cinese ru Ban, sempre attento alle tecnologie Emanuel Solomovic.
considerato il padre della tecnologia a fi- dell’edilizia green. L’auditorium ha una
bre ottiche, che fu insignito del premio
Nobel per la fisica nel 2009 e del titolo
capacità di 1.150 spettatori.
7 MUSEO DELLA PYSANKA, KOLO­
MYJA, UCRAINA. Nella tradizione
di Cavaliere dalla Regina Elisabetta II
nel 2010. 6 FORTUNE EGG, MANILA, FILIPPINE.
All’interno della City of Dreams,
un enorme resort e casinò sullo stile di
ucraina, la pysanka è l’uovo di Pasqua
dipinto a mano con motivi tradizionali.
L’edificio è anch’esso a forma di uovo,

5 LA SEINE MUSICALE, PARIGI, FRAN­


CIA. Sorge sulla Senna, sulla piccola
isola di Seguin, ed è stata realizzata su
Las Vegas e Macao che occupa oltre sei
ettari, inaugurato nel 2015, brilla la su-
perficie dorata del “Fortune Egg”, l’uo-
a opera degli artisti Vasyl Andrushko e
Myroslav Yasinskyi, ed è stato inaugura-
to nel 2000. Misura 14 m di altezza e 10
un vecchio stabilimento industriale del- vo della fortuna, simbolo di fecondità e di diametro ed è dipinto all’esterno come
la Renault. La struttura più impressio- prosperità, incastonato proprio al centro una pysanka. La collezione include an-
nante è la sala da concerti, che ricorda dell’ingresso. Al suo interno due famo- che uova decorate provenienti dall’este-
la forma di un uovo, affiancata da una sissimi nightclub, il Pangaea e il Chaos, ro e le uova firmate dai presidenti ucraini
grande vela: 800 metri quadri di pannelli che vantano la presenza di artisti inter- che hanno visitato il museo.

Focus | 137
NATURA

QUANTO SONO VELENOSE LE


PIANTE CHE TENIAMO IN CASA
O IN GIARDINO? TRA LE PIANTE CHE VIVONO ACCANTO A NOI, QUALCUNA
PUÒ ESSERE PERICOLOSA. VEDIAMO QUALI E COME.
mauritius images/H. Schmidbauer

Shutterstock
STELLA DI NATALE STRAMONIUM CICUTAS

A
lcune molto, altre meno. Altre in tutta la pianta, in particolare nei semi,
ancora hanno cattiva fama ma potenti allucinogeni, come scopolamina
in realtà sono quasi del tutto in- e atropina, in concentrazioni quasi letali.
nocue. E poi dipende sempre dalla parte MAL DI TESTA E NAUSEA. Anche l’aco-
della pianta con la quale si entra in con- nito (Aconitum) è molto velenoso, tanto
tatto (se i semi, i rami o le foglie) e come che il solo contatto con parti della pianta
(se si ingerisce o se se ne fa delle tisane). può provocare mal di testa, nausea e pal-
Mondadori Portfolio

Proprio la possibilità di farne infusi, pitazioni. Le parti però che contengono


confondendola con altre piante come il maggior concentrazione di aconitina
AGRIFOGLIO cerfoglio e il prezzemolo selvatico, è una sono i tuberi e le radici dalle quali si rica-
delle caratteristiche che rendono perico- va una tintura impiegata (diluita) come
losa la cicuta maggiore (Conium macu- medicamento fin dai tempi di Omero.
latum), rimasta famosa perché provocò Anche alcune piante del genere Rhus (i
la morte di Socrate. sommacchi), che non sono molto diffusi
SPIEDINI E HOT DOG. L’oleandro (Ne- alle nostre latitudini, come l’edera vele-
rium oleander), invece, ha la fama di nosa (Toxicodendron radicans) e l’albe-
pianta velenosa per eccellenza, tanto che ro della cera (Myrica cerifera), conten-
diverse leggende raccontano dell’avvele- gono un olio irritante per la pelle che può
namento di gruppi di scout o di guarni- dare una grave reazione allergica. D’altra
gioni di soldati che ne avrebbero usato i parte, la polvere ricavata dai frutti di al-
rami per fare spiedini o bruciandoli per cuni sommacchi essiccati e tritati viene
EDERA VELENOSA
la brace. In realtà, l’oleandrina, sostanza impiegata come spezia in molte cucine
velenosa delle foglie e dei fiori, non è in orientali. Anche nella buccia di alcuni
concentrazioni tali da provocare certe agrumi del genere Citrus come lime (de-
stragi, come hanno dimostrato nel 2005 rivato da diverse piante), limone (Citrus
ricercatori dell’Università della Cali- limon) e bergamotto (Citrus bergamia)
fornia cucinando così un hot dog. Ben sono presenti sostanze che, se entrano
diverso è invece il caso dello stramonio a contatto con la pelle e vengono poi
(Datura stramonium) chiamato non a attivate dai raggi ultravioletti, possono
caso anche “erba del diavolo”: contiene dare, dopo 24 ore, importanti eruzioni
Shutterstock

Shutterstock

RICINUS COMMUNIS FILODENDRO LIME

138 | Focus
Esistono i vuoti d’aria?
L’ espressione è sicuramente evo-
cativa, ma sbagliata. Nell’atmo-
sfera non ci sono “vuoti d’aria”, e quel-

Mondadori Portfolio/Bios
le che possiamo attraversare quando
voliamo a bordo di un aereo sono tur-
bolenze. L’errata definizione proviene
ACONITUM NAPELLUS dalla sensazione di caduta che si ha
quando l’aereo incontra un flusso d’a-

Shutterstock
ria discendente sulla sua rotta.
Scambio di flussi. L’aria è un fluido
(meno denso dell’acqua, ma pur sem-
pre un fluido) all’interno del quale masse calde o fredde, più o meno
consistenti, continuano a mescolarsi. Quando questo scambio di flus-
si avviene in modo irregolare, l’aereo può perdere stabilità ed essere
spinto verso il basso, generando quello che chiamiamo vuoto d’aria,
oppure verso l’alto, ma anche a destra e a sinistra. In fisica, quan-
Shutterstock

ALBERO DELLA CERA do si è in presenza di questi flussi d’aria irregolari in ogni dire-
zione, si parla di “regime turbolento”, mentre quando il
moto dell’aria non cambia nel tempo, nella dire-
cutanee. Blandamente tossiche sono in- zione e nell’intensità, si descrive come
vece le foglie e le bacche del filodendro “regime laminare”. S.V.
(Philodendron), le quali contengono so-
stanze che, se ingerite, possono provoca-
re eccessiva salivazione e una sensazio-
ne di bruciore alla lingua che si gonfia.

Cosa sono i “superfulmini”?


I semi del ricino (Ricinus communis)
contengono la ricina, una molecola che
interagisce con la respirazione cellulare.
Per questo l’olio che si ricava da questa
pianta altera la mucosa intestinale pro-
vocando perdite di acqua ed elettroliti.
S ono fulmini fino a mille volte più luminosi. È un fenomeno raro,
rilevato per la prima volta negli anni ’70. I meteorologi del
Laboratorio Nazionale di Los Alamos, negli Stati Uniti, hanno
Infatti, viene usato fin dall’antichità combinato le rilevazioni satellitari effettuate negli ultimi decenni con
come purgante. quelle ottenute utilizzando gli strumenti a terra. I due metodi infatti
FESTE DI NATALE. Due piante lega- portano a risultati differenti: un lampo osservato dallo spazio può
te al Natale, infine, sono l’agrifoglio sembrare molto più debole di come lo vedremmo dal livello del suolo,
(Ilex aquifolium) e la stella di Natale poiché le nuvole bloccano parte della luce.
(Euphorbia pulcherrima): le bacche del Temporali. La scienza ha indagato sulla natura di queste potenti
primo contengono diverse sostanze manifestazioni di energia, ma le cause non sono ancora del tutto
poco tossiche che però, se ingerite, pos- chiare. I ricercatori hanno studiato circa due milioni di eventi ritenuti
sono dare vomito, diarrea e altri proble- abbastanza intensi relativi soprattutto ai territori del continente
mi intestinali. La stella di Natale, invece, americano più soggetti a fenomeni temporaleschi. Le ricerche hanno
viene erroneamente considerata tossica permesso di comprendere che i cosiddetti superbolt sono
a causa di una leggenda metropolitana effettivamente un diverso tipo di fulmini prodotti da una nube a terra
che racconta di un bambino di due anni con carica positiva, che possono durare oltre 17 secondi e superare i 3
che sarebbe morto per averne masticato terawatt di potenza. Sono migliaia di volte più forti, dunque, dei normali
una foglia. In realtà, può dare sì vomito lampi. Si verificano spesso sull’oceano, dove producono megaflash
e raramente diarrea, ma non si è mai ri- che raggiungono un’estensione di centinaia di chilometri. R.M.
usciti a determinarne una dose letale.
Shutterstock

Daniele Venturoli
Mondadori Portfolio

OLEANDRO
ECONOMIA

REDDITO
Ogni Paese può
calcolare il livello
di disuguaglianza
economica tra i suoi
cittadini.

COS’È IL
COEFFICIENTE
DI GINI?

Shutterstock
FU L’ECONOMISTA ITALIANO
dettaglio, più il coefficiente è vicino a 0,23 e al Belgio con 0,26. Gli Stati peg-
CORRADO GINI A INVENTARLO.
zero, più i redditi sono uniformemente giori sono, invece, il Sudafrica con 0,63,
ECCO COME FUNZIONA.
ripartiti tra la popolazione. Al contrario, davanti a Botswana (0,61) e Namibia

S
i tratta di un valore matematico se è vicino a uno, l’intera ricchezza nazio- (0,59). L’Italia si attesta a metà classifica
introdotto nel secondo dopoguer- nale è accentrata nelle mani di pochissi- con un valore di 0,35, più basso di quel-
ra dallo statistico italiano Corra- me persone. li di Spagna (0,36), Russia (0,37), Stati
do Gini e calcolato oggi dalla World Bank: ITALIA. Il Paese che ha il valore più basso Uniti (0,41) e Cina (0,42), ma più alto di
misura la diseguaglianza nella distribu- è la Slovenia, con un indice di Gini pari Germania (0,29), Francia (0,33), Regno
zione dei redditi di uno Stato, calcolato a 0,10, davanti all’Ucraina (questo dato Unito (0,33) e Canada (0,34).
sui guadagni annui dei suoi abitanti. Nel è precedente all’invasione russa) con Simone Valtieri

In quale Paese il bitcoin è una valuta legale?


I l primo è stato El Salvador nel settembre del 2021. Il
piccolo Stato del Centro America, con circa 6,5 milioni
di abitanti, non ha una moneta nazionale, e dal 2001
Riciclaggio. Non mancano tuttavia le perplessità della
comunità internazionale su questo esperimento: secondo
alcuni, infatti, legalizzare il bitcoin come valuta nazionale
utilizza il dollaro americano. Il governo ha quindi stabilito favorirebbe il riciclaggio di denaro e la corruzione e, più
di affiancare al dollaro la criptovaluta come specificamente, potrebbe destabilizzare l’economia
mezzo di pagamento per beni e servizi, tutt’altro che florida di El Salvador per i rischi connessi
soprattutto per diminuire le commissioni alla volatilità della criptovaluta. Nell’aprile 2022, la
sulle rimesse, del valore di miliardi di dollari, Repubblica Centrafricana è stata la prima nazione in
effettuate ogni anno dai salvadoregni Africa a seguire l’esempio di El Salvador. La Repubblica
residenti all’estero. Gli operatori economici Centrafricana è uno dei Paesi più poveri del mondo, e
sono quindi tenuti ad accettare anche le anche in questo caso l’iniziativa del governo è mirata a
Mondadori Portfolio

transazioni in bitcoin, e il prezzo dei risollevare le finanze pubbliche, ma in molti temono che
prodotti in vendita deve essere indicato in l’adozione della criptovaluta possa essere sfruttata per
dollari Usa e criptovaluta. coprire affari illeciti. R.M.

140 | Focus
Quale fu la prima azienda al mondo a registrare
un proprio marchio commerciale?
I l birrificio inglese Bass, nel 1876. Il
Bass Brewery era stato fondato nel
1777 da William Bass a Burton upon
Registration Act inglese del 1875.
In realtà l’azienda utilizzava l’immagine
del triangolo (di colore rosso, bianco o
Trent (Staffordshire), in Inghilterra, ed blu, a seconda dello stabilimento di
era all’epoca il più grande birrificio del provenienza), per contraddistinguere i
mondo, con diversi stabilimenti e una propri prodotti già da decenni.
produzione annua di oltre un milione di Il quadro di Manet. Una curiosità:
barili. L’immagine del marchio, destinata quel triangolo era all’epoca tanto
a contraddistinguere una fra le birre da celebre da essere immortalato dal
esso prodotte, consisteva in un pittore francese Édouard Manet

Mondadori Portfolio
semplice triangolo equilatero rosso: il (1832-1883) in Un Bar aux Folies-
Bass Red Triangle, registrato dopo Bergère, l’ultimo quadro che dipinse
l’entrata in vigore del Trade Marks prima della sua morte. A.C.

I consumatori preferiscono le decisioni difficili?


Da uno studio del Rensselaer Polytechnic
Institute (Usa) su circa 500 persone, risulta che
la difficoltà per un individuo di elaborare un
messaggio pubblicitario o informativo relativo a un
prodotto aumenta la soddisfazione nel suo acquisto.
In pratica, se per comprare una fotocamera si
confrontano due diversi annunci, e il primo ha caratteri e
colori che rendono le informazioni più facili e
comprensibili, mentre il secondo richiede più tempo per
essere capito, si sarà più soddisfatti acquistando la
seconda fotocamera.
Questione di tempo. Perché? I consumatori
attribuiscono erroneamente il tempo speso nel
Shutterstock

comprendere il messaggio pubblicitario e informativo al


processo decisionale vero e proprio. Questo fa ritenere al
consumatore che la decisione sia stata più ponderata,
rendendolo più soddisfatto. In conclusione, anche se il
più delle volte i comunicatori di marketing cercano di
rendere chiaro il messaggio, spesso è meglio che resti un

Quanto è costata margine di incertezza. I.P.

la ciliegia più cara


del mondo?
B en 40.000 yen, pari a circa 280 euro. Nel giugno 2022, infat-
ti, una cassetta contenente 15 frutti è stata venduta all’asta
in Giappone per 600.000 yen, poco meno di 4.200 euro. Ovvia-
mente non si tratta di ciliegie comuni, ma di una varietà partico-
lare: la Aomori Heartbeat, ossia il “Battito del cuore di Aomori”,
che nella società giapponese rappresenta uno status symbol.
Lusso per pochi. Le Aomori, dal colore rosso vivo, devono
avere un diametro superiore a 2,8 cm e un contenuto di zucche-
ro pari a 20 gradi. Ma se le loro dimensioni superano 3,1 cm di
diametro, le ciliegie vengono classificate nella categoria superio-
re e, ovviamente, più costosa delle Aomori Heartbeat. Sono sta-
Getty Images

te create dall’uomo in un centro di ricerca, e la loro bellezza e il


sapore le rendono rare e preziose. R.M.

Focus | 141
SALUTE

Perché a volte prendiamo la scossa


toccando qualcuno?
L a scossa è dovuta alle particelle
di elettricità statica che si
scambiano fra noi e l’altra persona
piccole particelle caricate
negativamente. Gli atomi possono
perdere, guadagnare e cedere
quando ci tocchiamo. Così come elettroni, portando così a degli
tutto il resto della materia, infatti, il squilibri di cariche positive e
nostro corpo è costituito da negative, ed è quello che succede al
molecole che, a loro volta, sono nostro corpo: a contatto con il
aggregati di atomi. Intorno ai nuclei mondo esterno, perde e guadagna
Shutterstock

degli atomi orbitano gli elettroni, elettroni, e quindi poi cerca

È VERO CHE IL NOSTRO CORPO


SI RIGENERA OGNI 7 ANNI?
LE CELLULE CHE CI COMPONGONO HANNO DURATE DI VITA DIVERSE: ALCUNE SI RINNOVANO DOPO POCHI MESI, ALTRE CI
ACCOMPAGNANO IMMUTATE PER TUTTA LA NOSTRA ESISTENZA.

N
on proprio. I trilioni di cellule che compongono il in un processo che oltretutto rallenta man mano che invec-
nostro corpo invecchiano giorno dopo giorno, si dan- chiamo. Il cervello, poi, può avere un ritmo di rinnovamento
neggiano e si replicano costantemente, per cui quelle cellulare ancora più lento: alcuni neuroni nell’ippocampo si
che abbiamo oggi non sono tutte le stesse che avevamo ieri. rinnovano, ma a un tasso dell’1,75% annuo. Altri tipi di neu-
Questo processo ha fatto nascere l’idea che il nostro organi- roni all’interno dello striato, la formazione di sostanza grigia
smo rigeneri completamente ogni parte di sé, portandoci pra- che si trova alla base di ciascuno dei due emisferi cerebrali,
ticamente a essere, ogni sette anni, degli insiemi di cellule del sono in grado di replicarsi, mentre altri ancora rimangono
tutto nuove. In realtà, le cellule degli organi e dei sistemi del immutati per tutta la vita di una persona.
nostro corpo vengono sostituite con periodicità differenti, e GIOVANI IN ETERNO? NON SI PUÒ. Secondo lo scienziato sve-
alcune rimangono quasi le stesse fin dalla nostra nascita. Uno dese Olaf Bergmann, indipendentemente da quanto pelle,
studio del Karolinska Institute di Stoccolma dimostrerebbe, viscere e fegato possano essere “giovani” grazie ai tempi di
per esempio, che mentre la maggior parte delle cellule della rigenerazione relativamente veloci, quello che conta davvero
pelle e dell’intestino vengono sostituite rapidamente, forse è la nostra età biologica: è questa, infatti, a riflettere il modo in
addirittura nel giro di pochi mesi, quelle del fegato hanno un cui il nostro corpo reagisce al trascorrere del tempo. Nel pro-
ritmo molto più lento. I ricercatori del Dipartimento di bio- cesso di replicazione gli organi, infatti, continuano comun-
logia cellulare e molecolare hanno infatti analizzato il tessuto que a invecchiare a causa dei cambiamenti nelle cellule che
epatico servendosi della datazione al radiocarbonio, e i risul- si rinnovano. Come spiega nei suoi studi Jan Vijg, professore
tati hanno indicato che il ricambio della maggior parte delle del Dipartimento di genetica dell’Albert Einstein College of
cellule del fegato avviene nel giro di tre anni. Medicine di New York City, quando le cellule si replicano il
PROCESSO CHE RALLENTA. Sette anni sono comunque po- Dna si divide e si ricopia continuamente: è naturale che, con
chiperché altre cellule del nostro organismo si possano repli- il passare del tempo e con le numerose ricopiature, si possano
care. Per esempio, secondo gli scienziati svedesi, il nostro cuo- accumulare errori, cioè mutazioni, che finiscono per influen-
re si rinnova molto lentamente, cambiando in un’intera vita zare la vita della cellula. Per questo, anche se determinate par-
soltanto il 40% dei cardiomiociti, le cellule responsabili della ti del nostro corpo si rinnovano, il Dna invecchiato e copiato
contrazione e della propagazione dell’impulso contrattile. più volte riflette inesorabilmente la nostra effettiva età biolo-
Per quanto riguarda l’apparato scheletrico, invece, si ritiene gica e il peso degli anni trascorsi.
che ci vogliano circa 10 anni perché si rinnovi completamente, Roberto Mammì

142 | Focus
CUORE
Il muscolo cardiaco
si rinnova poco: nel
corso di una vita
CERVELLO
continuamente di bilanciare lo Alcuni tipi di neuroni
cambiamo soltanto
squilibrio elettrostatico. nel nostro cervello
il 40% dei
Scambio di elletroni. Inoltre, la rimangono immutati
cardiomiociti.
materia di cui è composta la nostra per tutta la vita.
pelle ha proprietà conduttive, così
quando tocchiamo altre persone
oppure oggetti, come per esempio
un maglione o la pelliccia di un
animale, può avvenire uno scambio
di elettroni che provoca una
piccola scossa. Il fenomeno è più
frequente durante il periodo
invernale, quando il clima è freddo
e secco e nell’aria c’è una minore
quantità di vapore acqueo, che
altrimenti permetterebbe di
condurre più facilmente l’elettricità,
dissipando la carica in ecesso dal
nostro corpo. R.M.
iStock

AL MICROSCOPIO
Una divisione cellulare:
tutte le volte che accade
aumentano le probabilità
di mutazioni del suo Dna.

SCHELETRO
Per rinnovare
completamente
l’apparato scheletrico
il corpo impiega circa
Shutterstock

10 anni. E il processo rallenta


con l’invecchiamento.

Focus | 143
SALUTE
Cosa c’entra Leonardo da Vinci
con l’arteriosclerosi?
F u proprio Leonardo da Vinci il primo a descrivere un caso di arteriosclerosi
nella storia della medicina, sebbene non comprendendo fino in fondo quanto
stesse analizzando. Nell’inverno tra il 1507 e il 1508, infatti, il genio toscano
aveva assistito alla lenta dipartita di un centenario. Quando questo si spense,
Leonardo eseguì l’autopsia sul cadavere presso l’ospedale Santa Maria Nuova
di Firenze, al fine di scoprire le cause di una morte così quieta.
Anatomopatologo. Fu quello l’inizio di un quinquennio di approfonditi studi
anatomici tutti descritti nei suoi appunti dove, in merito al caso specifico,
Leonardo notò un restringimento dei vasi coronarici, attribuendo a esso il
decesso dell’anziano: senza saperlo, stava fornendo la prima descrizione
Mondadori Portfolio

accurata di un caso di arteriosclerosi. Nel corso della sua vita, lo studioso


toscano dissezionò decine di corpi, studiando approfonditamente l’anatomia
umana, dalle ossa al sistema nervoso, dagli organi ai muscoli. S.V.

Quanti soffrono di mal di testa?


S econdo una ricerca internazionale uscita su The Journal of Headache
and Pain, la metà della popolazione mondiale. Il 52% è affetto da mal
di testa ogni anno, di cui il 14% soffre di emicrania (dolore acuto nella
parte anteriore o su un lato della testa) e il 4,6% per 15 o più giorni al
mese. Per arrivare a tracciare questo scenario, i ricercatori dell’Università
norvegese di scienza e tecnologia hanno esaminato 357 pubblicazioni tra
il 1961 e il 2020: la maggior parte delle pubblicazioni riguardava adulti tra i
20 e i 65 anni, ma alcune includevano anche adolescenti e bambini fino a
5 anni e persone sopra i 65 anni.
Sistemi sanitari. Uno dei dati che emergerebbe dalla ricerca è che il
mal di testa (in particolare l’emicrania) stia aumentando negli ultimi
decenni: ma i ricercatori sono cauti nelle conclusioni, poiché la maggior
parte delle pubblicazioni esaminate proveniva da Paesi ad alto reddito con

Mondadori Portfolio
buoni sistemi sanitari. Occorrono insomma ulteriori indagini sui Paesi a
reddito medio e basso per ottenere una stima globale più accurata. V.T.

Le impronte digitali rimangono sempre uguali?


Come ha attestato una celebre ricerca pubblicata nel 2015 sulla
rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, le
impronte digitali, note per il valore assunto in ambito forense, le
impronte digitali subiscono nel corso del tempo alcune lievi modifiche
(divenendo per esempio più ampie col trascorrere dell’età), pur
consentendo sempre, analizzandole e paragonandole, di identificare,
con ottimi margini di certezza, un determinato individuo, riuscendo
persino a distinguere due gemelli omozigoti. Nondimeno, a livello
puramente statistico, è in minima percentuale possibile che possano
esistere due individui con le medesime impronte.
Tracce indissolubili (o quasi). Tra le curiosità che riguardano tali
particolareggiate “tracce” presenti sulla nostra cute, la più straordinaria
è probabilmente data dal fatto che se la pelle dei polpastrelli viene ferita
(fatta eccezione per le ustioni gravi), nel momento in cui si rigenera
Shutterstock

riassume le caratteristiche morfologiche che aveva prima della lesione,


impronte incluse. M.L.
Getty Images
CHE COS’È IL CUPPING? S
i tratta di una terapia che ha
origini nella medicina tradi-
zionale cinese e che ha come
È UNA TERAPIA ANTIDOLORIFICA CHE SERVE AD AUMENTARE IL FLUSSO SANGUIGNO obbiettivo quello di ridurre il dolore.
IN DETERMINATE ZONE DEL CORPO, RILASSANDO LA MUSCOLATURA. In Italia è nota come “coppettazio-
ne”. Chi ha seguito le imprese dei
nuotatori azzurri agli ultimi Europei
di nuoto disputati a Roma la scorsa

Perché le persone
estate, avrà notato come alcuni di essi
(tra cui il campione olimpico e mon-

in passato sembravano
diale Gregorio Paltrinieri) fossero
ricoperti da macchie scure perfetta-

più anziane?
mente circolari del diametro di qual-
che centimetro. Quei lividi sono i se-
gni di chi si è sottoposto alla terapia.

U n trentenne di oggi può sembrare il figlio di un


suo coetaneo degli anni ’50 o perfino il nipote
di un trentenne di inizio secolo. Un po’ dipende da-
COME FUNZIONA. Balzato agli onori
delle cronache per la prima volta in
occasione dei Giochi olimpici di Rio
gli abiti, perché una persona vestita secondo una de Janeiro 2016 grazie al muotatore
moda vecchia ci appare più anziana; un po’ è meri- americano Michael Phelps, il cup-
to dello stile di vita, migliorato grazie a tanti fattori. ping si pratica applicando una serie
Dalle condizioni igieniche meno precarie alla minor di coppette di vetro (o di plastica) su
Mondadori Portfolio

diffusione di lavori usuranti, da un miglior accesso al varie zone del corpo. La rimozione
cibo alla protezione dal sole sempre più diffusa, dell’ossigeno al loro interno (tramite
tanti elementi contribuiscono a farci mantenere un una fiamma o una pompetta) provo-
aspetto più giovane rispetto a nonni e bisnonni. Se- ca un risucchio che aumenta il flusso
condo uno studio dell’Università di Los Angeles, però, pure i meccanismi di in- sanguigno nello strato di pelle coin-
vecchiamento biologico hanno rallentato, dalla fine degli anni ’80 a oggi. volto e porta al rilassamento del mu-
Basta sigarette. Secondo gli autori gli elementi che più ci stanno facendo scolo, con la conseguente riduzione
“ringiovanire” sono le terapie sempre più avanzate, che mantengono al meglio della percezione del dolore. S.V.
e più a lungo la fisiologia di cellule, tessuti e organi, e l’abbandono del fumo:
non a caso l’età biologica è scesa soprattutto negli uomini, che negli ultimi
anni hanno abbandonato le sigarette più spesso delle donne. E.M.

Focus | 145
SOCIETÀ

Cosa ci spinge a farci corrompere?


I l testosterone. Sarebbe questo età, in Italia le funzionarie indagate

Shutterstock
ormone, infatti, a spingere gli uomini sono il 22% meno dei funzionari,
a mettere in gioco la carriera violando mentre in Cina sono addirittura l’81%».
norme e leggi, compreso accettare Mazzette. Quindi le donne sono più
mazzette. Non a caso, il testosterone oneste? «Non è detto, potrebbero
era già stato indicato come anche essere più brave a farla franca.
responsabile dell’eccesso di rischi presi Per capirlo abbiamo fatto riempire a
dai broker. Che dunque le donne siano funzionari e funzionarie italiani un
meno corruttibili degli uomini lo ha questionario sulla loro risposta a
scoperto l’economista Francesco possibili scenari di lavoro. È risultato
Decarolis controllando la proporzione che gli uomini, per ottenere i loro scopi,
fra donne e uomini indagati per sono molto più propensi delle donne a
corruzione nelle amministrazioni d’Italia prendere rischi e a piegare un po’ le
e Cina. «A parità di livello, numero ed regole». A.S.

Quali sono le strade


di città più pericolose?
L e strade urbane simili ad autostrade o a strade
extraurbane, stando a un’indagine su 240mila
immagini di Google Street View a Columbus, in
Ohio (Usa). Ciò che conta è infatti il punto di vista
del guidatore: le strade urbane a più corsie, con
pochi alberi, fiancheggiate da distributori e centri
commerciali, sembrano essere più sicure ma, al
contrario, vi si registra il 48% di incidenti in più
rispetto alle strade residenziali più ampie ma
circondate da case. Queste, a loro volta, sono del
Shutterstock

12% più rischiose rispetto alle vie alberate e


strette dei quartieri più tranquilli.
Cartelli. I comportamenti al volante dipendono
dunque dalla percezione che si ha della strada
ancora più che dai limiti di velocità sui cartelli:

Quali sono i nomi diminuire l’ampiezza delle carreggiate e


aggiungere ai lati alberi, edifici e marciapiedi le

con i quali è vietato rende più sicure che piazzare un divieto di


superare i 30 chilometri all’ora. E.M.

chiamare i propri figli?


S ono tanti e appartengono a una serie di categorie ben de-
scritte dalla legge. Per cominciare, non è possibile chiamare
un figlio con lo stesso nome di genitori, fratelli o sorelle, neanche
se accompagnato da “Junior”. Non si può chiamare una bimba
con un nome maschile e viceversa, con l’eccezione di Andrea, o
di Maria per un maschio, ma solo come secondo nome.
Fantasia. L’anagrafe può respingere nomi o abbinamenti che
ricreino nomi offensivi, ridicoli, vergognosi, di personaggi storici
o relativi a cinema, tv, fumetti e letteratura. Niente Benito se si fa
di cognome Mussolini, né Laura se il cognome è Palmer, così
come è vietato scegliere Ajeje Brazorf, Goku, Nutella, Ikea, Sa-
tana, Hulk, Flash, Moby Dick o Dracula. Non è infine vietato, ma
Shutterstock

considerato inopportuno, usare alcuni nomi legati alla tradizione


cristiana, come Gesù. S.V.
Cosa ci fanno delle ricette di cucina al cimitero?
È un fenomeno che si va diffondendo in diversi
luoghi, dall’Alaska a Israele: si fanno incidere
sulle lapidi ricette di famiglia, tramandando così
ricordare le pietanze più amate in vita dai defunti
o, più frequentemente, le loro specialità culinarie.
Spesso, infatti, si tratta di ricette di dolci: le torte
questa eredità a chiunque si trovi a passare di lì. della nonna, la cui arte diventa immortale sulla
Torte della nonna. Per quanto rappresenti pietra. Questo fenomeno si è diffuso attraverso i
un’iconografia insolita, si tratta comunque di un social network e infatti online ci sono raccolte di
gesto di affetto per commemorare una persona queste ricette; e si trovano anche diversi libri
scomparsa: sulla pietra vengono scolpiti fotografici che descrivono questa singolare
ingredienti, dosaggi, modi e tempi di cottura per relazione fra cucina e tombe. R.M.

IN NOME DI DIO
Negli Stati Uniti,
il dibattito tra
creazionisti ed
evoluzionisti è
ancora acceso.

Bettmann Archive/Getty Images

COSA DISTINGUE CHI NON CREDE


NELL’EVOLUZIONE? che più uno era creazionista e più tende-
va a sentirsi superiore alle altre etnie».
ELETTI. «Credere nell’evoluzione a par-
DA UNA RICERCA SI EVINCE CHE CHI PENSA AL PROPRIO DIO COME CREATORE
DI OGNI COSA SPESSO È SPINTO A SENTIRSI PARTE DI UN POPOLO ELETTO. tire da un comune antenato fa sentire più
simile agli altri, mentre se si pensa che gli

S
i diventa più razzisti. In vari luo- sociologo Stylianos Syropoulos, dell’U- uomini e le altre specie animali siano sta-
ghi del mondo, come Usa, Tur- niversità del Massachusetts. «Abbiamo te create da una divinità è più facile sen-
chia, Israele o Arabia, parte della chiesto a migliaia di persone in 25 Pae- tirsi il “popolo eletto”, quello che il tuo
popolazione è “creazionista”, cioè non si musulmani, 19 europei e in Israele, di dio ha fatto “meglio” rispetto agli altri»
crede nell’evoluzione delle specie ma rispondere a un questionario riguardo i I risultati sono stati confermati anche
nella loro creazione da parte di una di- valori politici, sociali e religiosi, oltre a tenendo conto delle idee politiche, del
vinità. Non si tratta di convincimento quanto credessero nell’evoluzione delle livello educativo e della religiosità.
senza conseguenze, ha dimostrato ora il specie», spiega Syropoulos. «È risultato Alex Saragosa

Focus | 147
ARTE E CULTURA

CAPOLAVORO
La nascita di Venere
di Botticelli
(1485-1486). È alla
Galleria degli Uffizi,

Mondadori Portfolio
a Firenze.

CHI FU
NELLA NASCITA DI VENERE E NELLA PRIMAVERA, SANDRO BOTTICELLI RITRASSE
UNA GIOVANE E BELLISSIMA DONNA... DELLA QUALE SI INNAMORÒ.

LA PRIMA P
robabilmente la nobildonna Si- opere di Botticelli che, si narra, si inna-
monetta Cattaneo Vespucci, nata morò di lei. Simonetta divenne un’icona
a Genova (forse a Portovenere) del Rinascimento, la personificazione

TOP nel 1453 e morta nel 1476. E che, secon-


do alcuni, fu ritratta da Sandro Botticelli
nella Nascita di Venere e nella Primavera.
della bellezza ritratta e cantata da tanti
artisti alla corte del Magnifico.
COME UNA DEA. Alla sua morte per tisi, a

MODEL A soli 16 anni Simonetta sposò Marco Ve-


spucci, parente del navigatore Amerigo.
soli 23 anni, fu vestita di bianco e portata
per Firenze in una bara scoperta, perché

DELLA
Insieme si trasferirono a Firenze, quan- il popolo l’ammirasse per l’ultima vol-
do la Repubblica era affidata a Lorenzo ta. Fu sepolta nella chiesa fiorentina di
de’ Medici, che li invitò a corte. La bellez- Ognissanti: Botticelli chiese e ottenne di

STORIA? za di Simonetta divenne presto una leg-


genda, e iniziò così a posare per diverse
essere sepolto ai suoi piedi.
Roberto Mammì

Qual è il membro più importante di una band?


È il bassista: sebbene sembri defilato, in realtà ha il ruolo centrale. Una ricerca pubblicata su
Proceedings of National Academy of Sciences ha sottoposto alcuni ascoltatori alla riproduzione di un
flusso musicale acuto e uno di tono basso, scoprendo che per gli esaminati era più semplice elaborare
quest’ultimo. Non solo: le persone avevano maggiori probabilità di battere i piedi o le mani su canzoni con
una linea di basso prominente rispetto a una con strumenti acuti come chitarra e batteria.
ArenaPal/Mondadori Portfolio

Toni bassi. Perché accade? Lo studio ha scoperto che il cervello trova più facile capire il ritmo quando
questo viene suonato a un tono più basso. E non solo: induce a rispondere ritmicamente con movimenti
del corpo, ballando o anche semplicemente battendo il piede o le mani. Inoltre, un altro studio della
Northwestern University ha scoperto che le canzoni con i toni più bassi spingono l’ascoltatore a sentirsi
più forte e sicuro di sé. I.P.

148 | Focus
Qual è la favola più antica mai narrata?
S econdo uno studio condotto da due antropologi delle università di
Durham e di Lisbona e realizzato analizzando i dati di migliaia di fiabe da
tutto il mondo, il racconto favolistico più antico di tutti i tempi, trasmesso in
principio solo in forma orale (per l’esattezza in un indoeuropeo ormai estinto,
idioma comune che anticipò le lingue indoeuropee moderne), risulta essere Il
fabbro e il diavolo, che risalirebbe addirittura a 6mila anni fa.
Più versioni. La favola in questione è presente nel mondo con molteplici
varianti, frutto di diverse trascrizioni e di reinterpretazioni moderne, ma la
prima in assoluto sembra essere quella proveniente dal continente europeo.
Peraltro, il titolo con cui è nota fu coniato in un secondo momento, sotto
l’influenza del cristianesimo. Nel racconto originario si fa infatti cenno solo a
un generico essere malvagio (e non specificatamente al diavolo) con cui un
artigiano stringe un patto, vendendogli la propria anima in cambio
dell’acquisizione di vari poteri. M.L.

Che cos’era il mitico Valhalla?


I l termine proviene dall’antico norreno
Valhöll, composto da valr (carneficina,
campo di battaglia, massacro) e höll
battaglie per raccogliere gli spiriti degli
eroi meritevoli), le quali accedevano alla
sala varcando un ponte-arcobaleno
(luogo, spazio, stanza). Nella mitologia sorvegliato da un guardiano (Heimdallr)
scandinava era un’enorme sala, con i dall’udito tanto fine da distinguere il
muri costituiti dalle lance dei guerrieri rumore del crescere dell’erba.
più valorosi e il tetto ricoperto di scudi Eroi di guerra. Una volta giunti nel
d’oro, dalle cui 540 porte accedevano Walhalla, che veniva custodito da un
solo gli eroi morti gloriosamente in lupo famelico e da un’aquila, i guerrieri
Google_Art_Project

battaglia. Questi venivano trasportati uccisi in battaglia si trovavano al


direttamente dalle Valchirie (semidèe cospetto di Odino, il dio della guerra
che cavalcavano nell’aria durante le vichingo. A.C.

Gli etruschi
facevano le corna?
S ì, ma per loro non si trattava di uno scongiuro, bensì di
una preghiera. Il gesto delle corna come anti-malocchio
(oggi anche sberleffo per coniugi traditi) ha radici millenarie, ispi-
rate al potente significato simbolico accordato fin dalla preistoria
alle appendici ossee di cervi, arieti, o tori: le corna, infatti, erano
anticamente considerate gli attributi di alcune divinità (il dio Am-
mone, le dee Iside e Hathor nell’antico Egitto, il dio sumero Enki, il
Dioniso-Bacco nel mondo grecoromano).
Cornuti sacri. Nei secoli, i poteri magici attribuiti a rituali o amu-
leti sacri con le corna (come le statue degli “dei cornuti”), si sono
trasformati anche nel gesto formato con le dita, in teoria capace di
evocare la divinità. Ciò spiega il motivo per cui lo si ritrova raffigu-
rato anche sulle urne etrusche. Il caso più famoso è però quello
del cosiddetto “Coperchio degli sposi” (I sec. a.C., nella foto): la
mano sinistra dell’uomo disteso sul convivio di terracotta, posata
sul contenitore votivo (o patera), “esibisce” indice e mignolo. Quel
gesto equivale a un viatico per l’aldilà, in grado di tenere a bada i
demoni degli inferi. C.G.

Focus | 149
CIBO

COSA SI TROVA
L’INSALATA HA IL POSTO D’ONORE IN
OGNI DIETA, PERCHÉ, SI SA, I VEGETALI
SONO L’ALIMENTO PIÙ LEGGERO E SANO
CHE CI SIA... MA SE DI ZUCCHERI,
GRASSI E PROTEINE CE NE SONO POCHI, NELLE VERDURE
MENO CALORICHE?
QUALI SONO LE LORO QUALITÀ?
A cura di Simone Valtieri

1 CRESCIONE (11,76 Cal/100 g). Forse questo ortaggio a foglia


non è il più conosciuto, ma è sua la palma di cibo meno calorico
in assoluto. Bastano 48 grammi di crescione per ingerire più del
100% del fabbisogno quotidiano di vitamina K e di vitamina A, oltre
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al 23% di vitamina C, il tutto con sole 6 calorie.

2 LATTUGA ICEBERG (14,04 Cal/100 g). La comunissima


lattuga di qualità iceberg – quella più usata per insalate, o

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come ingrediente di panini e hamburger – è nota per il suo grande
contenuto di acqua (95,6%) ed è un’ottima fonte di vitamina K,
provitamina A e acido folico.

3 ZUCCHINE (15,00 Cal/100 g). Uno degli ingredienti più versatili


che si può trovare in frigorifero è anche uno dei più salutari.
Contiene vitamina A, B1, B2, C e PP, oltre a essere molto povero di
sodio; anche la buccia, che spesso viene erroneamente scartata, è
ricca di acido folico e carotenoidi.
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4 CETRIOLI (15,38 Cal/100 g). Questo rinfrescante ortaggio,


usato comunemente per le insalate, può costituire un’ottima
base ipocalorica per piatti ad alto contenuto proteico, come tonno
e pollo. Oltre a essere poveri di calorie, i cetrioli sono il cibo solido

Shutterstock
con il maggior contenuto d’acqua in assoluto: il 96,7%.

5 SEDANO (15,83 Cal/100 g). Anch’esso ricco d’acqua (è


il terzo cibo più “acquoso” con il 95,4%, dopo cetrioli e
lattuga iceberg), contiene in media appena 6 calorie a stelo ed
è un’importante risorsa di acido folico e di vitamine A, C, E e K.
Spesso è consigliato come rimedio per l’acidità di stomaco
e il reflusso.
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6 RAVANELLI (16,38 Cal/100 g). La più importante caratteristica

Shutterstock
di questo ipocalorico ortaggio a radice è l’alta presenza di
sostanze antiossidanti come la catechina (ottima per prevenire
malattie di fegato, cervello e sistema immunitario).
Oltre a ciò, i ravanelli sono ottimi integratori di potassio, acido
folico e vitamina C.
Shutterstock/Italian Food Production

7 LATTUGA ROMANA (17,02 Cal/100 g). Al pari della cugina


“iceberg”, la lattuga romana è una fonte genuina di fibre e di
acqua e si può mangiare persino alla griglia. Ha qualità depurative
e antiossidanti grazie all’acido ascorbico e a sali minerali come
magnesio e potassio.

8 POMODORI (18,12 Cal/100 g). Cotti, crudi, in padella o cucinati


Mondadori Portfolio

in salsa, i pomodori sono tra i più utilizzati e gustosi ingredienti


in cucina. Oltre a fornire una serie di composti vegetali protettivi
come il licopene, molti studi hanno dimostrato che sono utili a
prevenire ictus, malattie cardiache e persino alcuni tipi di cancro.

9 BIETOLA (19,44 Cal/100 g). Questa verdura a foglia larga si


presenta in diverse varietà ed è molto ricca di vitamina K, un
nutriente necessario per una corretta coagulazione del sangue
e per la salute delle ossa. Al pari di altri vegetali, ha anch’essa
proprietà depurative, disintossicanti e antiossidanti.

10 ASPARAGI (21,11 Cal/100 g). Disponibili in tre varietà


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(bianco, verde o viola), gli asparagi hanno proprietà


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disintossicanti e diuretiche, oltre ad avere un indice glicemico molto


basso che li rende il cibo perfetto per soggetti diabetici. Sono
anche privi di colesterolo e grassi dannosi, nonché poveri di sodio.

150 | Focus
TABELLA CALORIE
PORZIONE
CIBO MEDIA/GR CAL/100 G
Crescione 34 11,76
Lattuga Iceberg 57 14,04
Zucchine 180 15,00

Quanti grani ci sono


Cetriolo 52 15,38
Sedano 120 15,83

in una melagrana?
Ravanelli 116 16,38
Lattuga romana 47 17,02
Pomodori 149 18,12
Bietola 36 19,44 In collaborazione con FICO, il Parco del cibo di Bologna

S
Asparagi 180 21,11 i chiamano arilli e sono circa 600. Considerata la regina dei
Rapa 156 21,79 frutti per il suo particolare picciuolo a forma di corona, la
Spinaci 30 23,33 melagrana è tipica del periodo autunnale. Associata a divinità
Cavolo 89 24,72 differenti a seconda delle epoche, non è solo buona e salutare ma,
Rucola 20 25,00 con il suo colore rosso acceso, è simbolo di abbondanza, fertilità,
Cavolfiore 155 25,81 passione e santità. È di buon auspicio nei matrimoni: in alcune
Peperoni 92 26,09
culture le spose intrecciano fiori di melograno ai capelli, in altre c’è
l’usanza di piantare l’albero nel giardino dei neosposi, in altre
Champignon 156 28,21
ancora le spose lanciano a terra una melagrana per contare i
Anguria 154 29,87
chicchi che fuoriescono e scoprire così quanti figli avranno.
Rutabaga 170 30,00
Perle di saggezza. Secondo la religione ebraica, la melagrana
Pompelmo 123 30,08 contiene 613 arilli, rappresentanti le 613 perle di saggezza
Finocchio 87 31,03 contenute nella Torah. Nella tradizione contadina, il frutto del
Fragole 166 31,93 melograno veniva donato a Natale per consumarlo con la famiglia
Broccoli 155 34,84 la sera di San Silvestro così da assicurarsi fortuna e prosperità per
Jicama 130 37,69 l’anno a venire. Una curiosità: tra le 315 denominazioni d’origine
Chips di d’Italia non figura nemmeno una melagrana, ma se sei un
cavolo riccio 130 37,69 appassionato di prodotti certificati non puoi perderti Il Festival
Carota 122 40,98
delle DOP e IGP a FICO, il Parco del cibo a Bologna. www.fico.it
Fagiolini 63 42,86
Papaya 157 43,31
Barbabietole 170 43,53

L’intelligenza
Cavoletti
Bruxelles 155 45,16

artificiale
Clementine 74 47,30
Cipolla 148 47,30
Mela 109 56,88
può sostituire
un sommelier?
S ì. Sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, il National In-
stitute of Standards and Technology (Usa) ha creato un “palato vir-
tuale” simile a quello di un sommelier in carne e ossa. Utilizzando 148
AB tipi di vini, i ricercatori hanno “addestrato” il cervello artificiale a ricono-
scere per ognuno 13 caratteristiche, tra cui il livello di alcol, il colore e
l’alcalinità. Nei successivi test, l’intelligenza artificiale ha “degustato”
un’ampia gamma di vini (incluse 30 varietà mai memorizzate prima),
descrivendone le caratteristiche con una precisione del 95,3%.
Scelta “assistita”. Nel 2021, la startup americana WineCab è andata
persino oltre, ideando WineWall, una cantina per vini robotizzata con
tanto di sommelier virtuale. Dotata di un braccio robotico che carica,
scansiona ed eroga il vino, questa tecnologia è abbinata a un sistema di
intelligenza artificiale che pone delle domande e memorizza le valuta-
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zioni dell’utente, aiutandolo così a scegliere varietà e abbinamenti per


ogni occasione. M.M.
SPORT

QUANDO LE DONNE BATTONO


GLI UOMINI NELLO SPORT?
NELLE DISCIPLINE SPORTIVE DOV’È RICHIESTO L’USO DELLA FORZA FISICA, LE PRESTAZIONI MASCHILI
SONO MIGLIORI IN MEDIA DEL 10%-15% RISPETTO A QUELLE FEMMINILI. MA NEGLI SPORT DOVE SONO PIÙ
IMPORTANTI ALTRE ABILITÀ QUALI AGILITÀ, PRECISIONE, COORDINAZIONE, DESTREZZA E RIFLESSI, PUÒ
CAPITARE CHE IL DIVARIO SI ANNULLI E CHE UNA DONNA PREVALGA SUGLI UOMINI, AL PUNTO CHE OGGI
ALCUNE DISCIPLINE DI EQUITAZIONE E VELA NON PREVEDONO DISTINZIONI DI SESSO.
A cura di Simone Valtieri

1 PATTINAGGIO ARTISTICO
Kamila Valieva. Nella categoria olimpica
del singolo, il record del mondo femminile
fratelli Bernard ed Hermann, superando due
equipaggi francesi composti da soli uomini.
nel 2018 ha conquistato il titolo iridato della
“Supersport 300” in sella a una Kawasaki,
precedendo oltre 40 avversari e vincendo
appartiene alla teenager russa Kamila Valieva,
che lo stabilì nel corso del Finlandia Trophy
2021 con 249,24 punti totali, di cui 174,31
4 TENNIS
Billie Jean King. Nel muscolare tennis
di oggi è più complicato che possa essere
quell’anno due gran premi (in carriera ne ha
conquistati sette).

ottenuti nel programma libero. Nessuno dei


premiati quel giorno nella categoria maschile
seppe fare di meglio: il connazionale Mikhail
scritta una storia come quella di cui è stata
protagonista l’americana Billie Jean King, tra
le più forti tenniste di sempre. Nel 1973, all’età
7 TIRO A VOLO
Zhang Shan. Negli anni ’90 erano poche
le donne a praticare il tiro a volo, per cui
Kolayda si fermò a 174,23 punti. di 29 anni, fu sfidata – in quella che passò alla quelle brave gareggiavano con gli uomini.
storia come la “Battaglia dei sessi” – dall’ex Alle Olimpiadi di Barcellona 1992 accadde

2 NUOTO
Arianna Bridi. Nella gara di fondo Capri-
Napoli disputata nel 2020, a vincere la prova
campione 55enne Bobby Riggs (vincitore di tre
Slam). Vinse lei per 6-4 6-3 6-3.
l’impensabile: a vincere l’oro nello skeet fu la
cinese Zhang Shan, che centrò 150 piattelli su
150 nelle qualificazioni, 50 su 50 in semifinale,
femminile è stata la trentina Arianna Bridi,
campionessa europea nonché due volte bronzo
mondiale, che chiuse la gara con il tempo di 6
5 AUTOMOBILISMO
Mouton, Kleinschmidt e Patrick. Chi ha
detto che il motorsport è solo per gli uomini?
e 23 su 25 in finale, chiudendo a quota 223
contro i 222 del migliore tra gli uomini.

ore, 4 minuti, 26 secondi e 7 decimi, stabilendo


il nuovo record della manifestazione.
Tra gli uomini, infatti, l’olandese Marcel
La francese Michèle Mouton, con al fianco la
navigatrice italiana Fabrizia Pons, ha vinto in
carriera ben quattro gare del mondiale rally tra
8 SPORT EQUESTRI
Rachael Blackmore. Se nelle categorie
olimpiche dell’equitazione uomini e donne
Schouten, impiegò circa 40 secondi in più a il 1981 e il 1982 battendo fior di colleghi. La gareggiano insieme, e sono spesso
coprire i 34 km di gara. tedesca Jutta Kleinschmidt, poi, si è imposta quest’ultime a spuntarla, diverso è il caso
nella Parigi-Dakar 2001 e l’americana Danica dell’ippica, dove serve una maggiore

3 VELA
Hélène De Pourtalès. Quello della svizzera
Patrick ha vinto una gara IndyCar nel 2008. resistenza fisica. Ciononostante, il 10 aprile
2021 l’irlandese Rachael Blackmore è diventata
De Pourtalès è forse il primo caso, nella
storia dello sport moderno, di una donna
che si è affermata contro avversari maschi.
6 MOTOCICLISMO
Ana Carrasco. Vincere una sola gara è un
conto, ma vincere un campionato...
la prima fantina della storia a vincere il Grand
National di Aintree, la classica più impegnativa
al mondo.
Fu lei, infatti, ai Giochi di Parigi 1900 a bordo A riuscire nell’impresa è stata la spagnola Ana
del Lérina, ad aggiudicarsi l’oro olimpico Carrasco – attualmente unica donna iscritta
nella categoria “1-2 tonnellate” insieme ai al motomondiale nella classe Moto3 – che

1 2 3

Mondadori Portfolio
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Come corrono gli
atleti senza pubblico?

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4
G li uomini più lenti, le donne più veloci. Una
ricerca tedesca ha preso in esame l’effetto della
mancanza di spettatori (a causa della pandemia)
durante la Coppa del Mondo di biathlon 2020.
Incitamento. Nella ricerca sono stati confrontati i
tempi degli atleti nella stagione precedente con le
prestazioni del 2020. Risultato? Gli uomini hanno
corso più veloci con il pubblico presente, mentre alle
donne accadeva il contrario. Per i ricercatori, è
possibile che ciò sia dovuto agli stereotipi di genere.
Gli uomini infatti sono considerati fisicamente più
forti, stereotipo che potrebbe essere rafforzato dalle
incitazioni degli spettatori. Altri studi mostrano invece
che le donne sono più sensibili, ma non sempre in
modo positivo, ai feedback. I.P.
Mondadori Portfolio

Mondadori Portfolio
Che velocità può
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6
raggiungere una
pallina da tennis?
I n genere la velocità massima si raggiunge con
una battuta e un conseguente ace. E, fino a oggi,
il record toccato da una pallina è stato di 263
km/h. Fu stabilito dal tennista australiano Samuel
Groth il 9 maggio del 2012, nel corso di un match
del circuito ATP Challenger che si svolgeva a
Busan, in Corea del Sud.
Guinness. Una delle battute di Groth, un primo
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servizio nell’incontro che lo vedeva opposto al


7 bielorusso Uladzimir Ignatik, fece entrare quella
prima palla nel Guinness dei Primati,
spodestando così il tennista
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8 croato Ivo Karlovic, che in un


incontro di Coppa Davis a
Zagabria, nel 2011, giocando
Getty Images/iStockphoto

contro la Germania aveva


realizzato un ace da 251
km/h. R.M.

Focus | 153
SPORT

TUTTI BARBUTI
In campo, ma anche
sugli spalti attorno a
esso, si va solo con
la barba lunga.

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PERCHÉ I GIOCATORI DI HOCKEY
SU GHIACCIO HANNO LA
BARBA LUNGA? S
L’USO DI NON RASARSI NACQUE PER CASO, ORA È UNA SCELTA
i chiama playoff beard ed è una scelta che gli at-
leti statunitensi prendono molto seriamente.
In pratica, si tratta di un rituale che consiste
SCARAMANTICA PER GIOCATORI E SPETTATORI. nel lasciarsi crescere selvaggiamente la barba all’ini-
zio dei playoff della Stanley Cup, l’ambitissimo trofeo
messo in palio dalla National Hockey League, finché la
squadra non viene eliminata o vince.
PORTAFORTUNA. L’usanza è nata per caso nel 1980,

Cos’è più importante quando i New York Islanders dovettero giocare 4


match in 5 giorni e non avevano tempo per prender-

in Formula 1, l’auto si cura del proprio volto: la cosa evidentemente por-


tò fortuna, perché gli Islanders, da allora, vinsero la

oppure il pilota? Stanley Cup ininterrottamente fino al 1983! La mania


ha poi coinvolto non solo altri giocatori ma anche i tifo-
si, che spesso mostrano sostegno alla propria squadra

S embra nessuno dei due. Questa la risposta che dà la scien-


za a un antico dibattito fra gli appassionati di corse di auto
su cosa determini le vittorie in Formula 1. La risposta che danno
del cuore facendosi crescere la playoff beard. F.C.

normalmente gli esperti è che per l’80% il merito va all’auto (e


quindi al team della scuderia) e per il resto al pilota.
Interazione. Ma Duane Rockerbie, dell’Università di Lethbrid-
ge (Canada), non è d’accordo: «Abbiamo analizzato a fondo le
stagioni di F1 fra il 2012 e il 2019, verificando per esempio come
cambiassero i risultati quando un pilota cambiava scuderia», ha
spiegato Rockerbie su Applied Economics. «Abbiamo concluso
che l’importanza di auto e squadra è del 20%, quella del pilota
del 15%, mentre il fattore più importante, al 40%, è l’interazione
fra chi guida e chi prepara l’auto: per esempio quanto bene il
pilota riesca a comunicare alla squadra le sue impressioni su
Mondadori Portfolio

come migliorare il mezzo, e viceversa». E il restante 25%? «Il re-


sto sono gli avvenimenti casuali che spesso decidono l’esito di
una corsa, dal guasto all’incidente». Insomma: il “fattore C”. A.S.
UNIVERSO
ESISTONO
PIANETI LIQUIDI?
N
ATTORNO A STELLE el Sistema solare siamo abituati ai pianeti solidi (come la Terra
NANE ROSSE SEMBRA o Marte) e a quelli gassosi (come Giove o Saturno). Ma nel va-
CHE VI SIANO PIANETI stissimo zoo dei pianeti extrasolari, che orbitano cioè attorno
COMPOSTI PER a stelle diverse dal Sole, c’è posto per un po’ di tutto. Anche per pia-
IL 50% D’ACQUA. neti liquidi in orbita attorno a stelle nane rosse, oggetti dello studio
pubblicato su Science da Rafael Luque, dell’Instituto de Astrofisica de
Andalucia, e da Enric Pallé, dell’Instituto de Astrofisica de Canarias.
DENSITÀ SOSPETTA. I due scienziati hanno analizzato 34 pianeti di
nane rosse di raggio inferiore a 4 volte quello terrestre e di massa nota
con buona precisione. Ne hanno così calcolato le densità, trovando
che una parte di essi potrebbero essere costituiti per il 50% d’acqua.
Una caratteristica tale da meritare per essi l’appellativo di “liquidi”,
anche se la maggior parte della loro acqua sarebbe imprigionata nella
parte rocciosa, piuttosto che fluire in superficie.
Gianluca Ranzini

TRAPPIST-1
Rappresentazione
artistica del sistema
Trappist-1, con 7
pianeti attorno a una
nana rossa.

Nasa and Jpl/Caltech

Quanto velocemente si sta espandendo l’universo?


L a domanda non trova una risposta univoca,
stando soprattutto ai dati raccolti negli ultimi
trent’anni dal telescopio spaziale Hubble, che
(3,26 milioni di anni luce), esso si allontana da
noi a 73 km al secondo, ossia a 262.800 km/h.
Incertezza. Il valore del tasso di espansione
hanno gradualmente aumentato la stima della (chiamato costante di Hubble) divide però gli
velocità di espansione del cosmo. I ricercatori scienziati, perché metodi di misura differenti
del team della Nasa che lavora con Hubble portano a risultati diversi, anche se di poco.
hanno pubblicato le loro scoperte su Queste piccole differenze, tuttavia, sono molto
Astrophysical Journal, stimando un tasso di importanti per i cosmologi, perché fanno
espansione di 73 km al secondo per pensare che vi sia qualcosa di ancora
megaparsec: significa che se si osserva un sconosciuto che dovrebbe essere considerato
oggetto dalla distanza di 1 milione di parsec nel processo di misura. S.V.

156 | Focus
Quanto durerà
il telescopio
spaziale Webb?

NASA/STScI
Che cosa sono

Eso
L a durata minima della vita operativa del
modernissimo telescopio spaziale
lanciato dalla Nasa a dicembre del 2021 è di
le nebulose planetarie?
5 anni, ma ci si aspetta che possa durare
più di 10, forse 20. C’è però il problema dei
micrometeoriti. Tra il 23 e il 25 maggio
I l nome non deve ingannare, perché con i pianeti non c’entrano. Sono
invece nebulose gassose che hanno una forma quasi sempre
tondeggiante, e questa caratteristica fece pensare agli astronomi che
scorso, infatti, un meteorite grande come un osservarono le prime, nella seconda metà del XVIII secolo, che si
granello di sabbia ha colpito uno dei 18 trattasse di qualcosa di simile ai pianeti.
segmenti esagonali del suo specchio Gusci di gas. La vera natura delle nebulose planetarie fu rivelata circa
(sopra, a destra), provocando danni seri. un secolo dopo: si tratta di gusci di gas espulsi da stelle simili al Sole
Impatti frequenti? Lo hanno ammesso verso la fine della loro vita. La loro forma reale è sferica, ma la
gli scienziati della missione nel rapporto sui prospettiva ce le mostra come dischi, con al centro la stella che le ha
primi sei mesi in orbita, in cui si nota che generate. Queste nebulose sono in espansione, e con il passare del
l’impatto ha causato un “cambiamento tempo si fanno sempre più rarefatte, fino a diventare invisibili in circa
significativo e non correggibile al segmento 10.000 anni, un tempo molto breve su scala astronomica. Nella nostra
C3 dello specchio”. Il danno alla qualità galassia sono state individuate circa 3.000 nebulose planetarie; la più
delle immagini del Webb sarà minimo, famosa è la nebulosa Anello (M57), nella costellazione della Lira. G.R.
perché i tasselli possono essere spostati in
modo precisissimo, rimettendo a fuoco le

La Luna si sta
immagini. Ma i calcoli indicavano che, in
media, detriti così grandi avrebbero colpito il

arrugginendo?
Jwst solo ogni qualche anno. Il fatto che ne
sia arrivato subito uno è un colpo di sfortuna
o un indizio che a 1,5 milioni di chilometri da

N
Terra quei “sassolini spaziali” sono molto più on dovrebbe trovarsi lì, eppure
numerosi di quanto si pensasse. Per ridurre c’è. Parliamo dell’ematite, un
il rischio di impatti, si eviterà per quanto minerale che ha una composizione
possibile di puntare lo specchio verso le chimica simile a quella della ruggine, e
direzioni da cui arrivano più meteoriti, come di cui sono state individuate alcune
quella verso cui il telescopio si muove. A.S. tracce nei poli lunari. Gli scienziati della Shuai Li
UH Manoa School of Ocean and Earth
Science and Technology delle Hawaii hanno
analizzato i dati dello spettrometro della Nasa a bordo della sonda
Chandrayaan-1, prima missione lunare dell’agenzia spaziale indiana.
Colpa della Terra. È stata così scoperta per la prima volta la
presenza di ematite sulla Luna, soprattutto nelle zone rivolte verso il
nostro pianeta. Secondo i ricercatori, il nostro satellite potrebbe quindi
stare “arrugginendo”, forse proprio per colpa della Terra. Il ferro, infatti,
reagisce con l’ossigeno e l’acqua, in un processo di ossidazione che
porta al formarsi della comune ruggine di colore rossastro. Ma in un
ambiente come quello lunare, privo di atmosfera, il ferro metallico
dovrebbe rimanere integro. L’ematite potrebbe allora originarsi per
ossidazione del ferro in superficie esposto a ossigeno dell’atmosfera
superiore terrestre: questo ossigeno, ipotizzano gli scienziati, da
miliardi di anni sarebbe infatti trasportato dal vento solare verso la
Shutterstock

Luna, quando questa si trova nella coda magnetica della Terra. R.M.

Focus | 157
PSICHE

ATTENTO A TE!
Anche l’aggressività
umana sarebbe
regolata dalla
vasopressina.

Impariamo meglio se
facciamo una pausa?
Q uando stiamo facendo pratica in una nuova attività, fare brevi
pause può aiutarci ad apprendere meglio e più velocemente. I
risultati di alcuni test condotti nel Centro Clinico dei National Institutes
of Health di Bethesda, negli Stati Uniti, dimostrano infatti che il cervello
approfitta dei break per rivedere ciò che stiamo facendo e migliorarlo.
Utilizzando una tecnica nota come magnetoencefalografia, gli studiosi
hanno registrato l’attività cerebrale di 33 volontari destrorsi mentre impa-
ravano a digitare un codice numerico di cinque cifre con la mano sinistra.
Ogni partecipante doveva digitare il codice più volte possibile in 10 se-
condi, e poi fare una pausa di altri 10 secondi. Il ciclo è stato ripetuto per
35 volte, e l’abilità dei volontari ha dato i maggiori segni di miglioramento
non tanto con la pratica quanto con i brevi periodi di pausa, quando le
onde cerebrali dei partecipanti mostravano i cambiamenti più rilevanti.
Revisione. Inoltre, i miglioramenti osservati sarebbero maggiori di
quelli registrati dopo una notte di sonno, cioè il momento in cui la men-
te rafforza naturalmente i ricordi. Secondo gli studiosi, dunque, duran-
te le pause il cervello rivede ripetutamente e sempre più velocemente
la nuova attività che stiamo svolgendo. In questo modo la memoria del
Shutterstock

compito viene rafforzata, accelerando e migliorando le prestazioni suc-


cessive. R.M.
QUANTO INFLUISCONO
GLI ORMONI SUL
COMPORTAMENTO?
MOLTO, MA IN CHE MODO QUESTO AVVENGA È ANCORA IN GRAN PARTE DA
SCOPRIRE. E SÌ CHE PENSAVAMO DI AVER CAPITO (QUASI) TUTTO...

Mondadori Portfolio
P
ensavamo di saperlo, ma in real­ ATTESE. Senza l’azione di quell’ormo­
tà c’è ancora molto da capire e ne, i criceti avrebbero dovuto perdere
da scoprire. Per esempio: ossi­ ogni aggressività e limitare la comuni­
tocina ormone delle coccole, cortiso­ cazione con i loro simili. «È successo il
lo ormone dello stress, vasopressina
ormone dell’aggressività, e così via: in
contrario», ha scritto Albers su PNAS.
«I criceti senza VSPR1 sono diventa­ È possibile
questi anni i biologi, studiando uomi­
ni e animali, credevano di aver capito
ti molto più comunicativi e aggressivi
di quelli normali, tanto che perfino le innestare
molto di come gli ormoni influiscano
sul comportamento. Proprio per verifi­
femmine, di solito più tranquille, mi­
nacciavano e aggredivano chiunque pe­ falsi ricordi
care una di queste conoscenze, il neuro­
scienziato Elliott Albers, della Georgia
netrasse nel loro territorio». Quindi o la
vasopressina ha un ruolo più complesso nel cervello?
State University, ha provato a modifica­ di quanto si pensasse o il VSPR1 ha al­
re il genoma di un gruppo di criceti, in
modo da cancellare il recettore VSPR1,
tre funzioni, oltre a reagire con essa. Ci
saranno più sorprese in vista quando si
S ì, e la filosofia dell’esperimento
non si discosta molto da quanto
descritto dal regista Christopher
che in teoria rende sensibili le cellule testerà così l’effetto di altri ormoni?
Nolan nel film Inception (sopra),
all’azione della vasopressina.
Shutterstock
Alex Saragosa
nel quale Leonardo DiCaprio entrava
sempre più in profondità nei sogni di
alcuni pazienti per rubare un loro
ricordo o, per l’appunto, per
inserirne uno fasullo. L’importante
differenza, però, è che a giovare
della nuova informazione trasmessa
loro durante il sonno sono stati dei
topi, i quali, grazie a quanto
appreso mentre dormivano, sono
riusciti al risveglio a trovare
la strada per il cibo.
Mappa mentale. I risultati del
Shutterstock

complesso esperimento, condotto


presso il Centre National de la

Si può avere paura dei mobili?


Recherche Scientifique francese,
sono stati pubblicati sulla rivista
Nature Neuroscience.
L’équipe di scienziati è riuscita a
V iene indicata come epiplafobia, dal greco epipla, arredamento, e phobia,
paura: è il terrore irrazionale dei mobili, un disturbo psicologico molto raro che
può riguardare anche soltanto una specifica tipologia di mobilia, per esempio
indottrinare i roditori inviando loro
una sorta di mappa mentale grazie
a elettrodi capaci di stimolare
quella d’antiquariato. Trattandosi di una fobia estremamente insolita, non ci sono
l’ippocampo e trasmettere
molte evidenze scientifiche al riguardo. Tuttavia, sembra che la maggior parte
informazioni simultaneamente a un
delle persone che ne soffrono non riesca a sopportare soprattutto la vista dei
elevato numero di neuroni.
mobili alti, manifestando sintomi di sofferenza fisica ed emotiva.
Gli stessi ricercatori hanno spiegato
Altezze. Per questo, alcuni psicologi e psichiatri tendono a collegare l’epiplafobia
però che è ancora troppo presto
all’acrofobia, cioè la paura dell’altezza, che solitamente comporta una generale
per poter dire se la più complessa
incapacità di dirigere lo sguardo verso l’alto. Nei casi più gravi, le persone
mente umana possa essere
potrebbero non essere in grado di entrare in un supermercato, dove sarebbero
manipolata allo stesso modo. S.V.
costretti a camminare fra file di scaffali alti. Non si conoscono motivi specifici che
portino al terrore dei mobili. R.M.

Focus | 159
PSICHE
NOMI E COSE
La nostra mente,
per parlare a se
stessa, non ha
bisogno di dare un
nome alle cose.

Shutterstock
COS’È L’AFANTASIA?
S
GRAZIE AI NOSTRI i tratta dell’assenza di immaginazione visiva. Chi ne è affetto non è in grado di visualizzare
RICORDI, RIUSCIAMO A immagini mentali e, quindi, non può richiamare alla mente rappresentazioni di oggetti, volti o
“VEDERE” IMMAGINI scene vissute. Allo stesso tempo, non riesce a “vedere” con la fantasia. Una condizione dovuta
CON LA MENTE. MA a un’alterazione della rete tra le diverse regioni cerebrali che, insieme, permettono di generare imma-
PER ALCUNI NON È gini mentali sulla base delle informazioni depositate in memoria. A volte è presente dalla nascita, in
POSSIBILE. altri casi è conseguente a patologie o interventi chirurgici.
PUPILLE AL BUIO. Le persone con afantasia hanno un’anomala reazione delle pupille mentre si
sforzano di immaginare, come osservato da uno studio dell’Università del Nuovo Galles del Sud.
Le nostre pupille infatti si dilatano alla luce e si restringono al buio, e questa stessa risposta pupillare
si verifica quando immaginiamo oggetti luminosi oppure scuri, come se li stessimo davvero vedendo,
anche se ciò avviene solo nella mente. Ma non in caso di afantasia. M.Z.

È più facile mentire in un’altra lingua?


S ì, si ha minore probabilità di mentire parlando nella
propria lingua madre perché è quella più strettamente
legata alla sfera emotiva. Il che rende più sensibili e
amo”) può essere più autentica e significativa se avviene
nella propria lingua madre.
Genuini. Un gruppo di ricercatori delle università inglesi di
vulnerabili e, quindi, onesti mentre si parla. Al contrario, le Bangor e di Manchester ha dimostrato che è vero anche il
altre lingue, anche qualora le si parli perfettamente, sono contrario: si tende a essere meno prevenuti e, quindi, più
associate a un pensiero più razionale e permettono di “creduloni” verso contenuti espressi nella propria lingua di
sentirsi più distaccati. Di conseguenza, anche meno a nascita. In uno dei loro studi, hanno riscontrato che frasi in
disagio nel dichiarare il falso. Per lo stesso motivo, la un’altra lingua vengono più spesso giudicate come false
comunicazione di sentimenti (come, ad esempio, un “Ti perché inducono a mettersi di più sulla difensiva. M.Z.

160 | Focus
Lo stress è contagioso?
E bbene sì, al pari di risate, sbadigli e raffreddore,
anche lo stress risulta essere altamente “contagioso”.
Secondo una serie di studi, tra cui spicca una ricerca

Shutterstock
svolta dal Max Planck Institute for Human Cognitive and
Brain Sciences di Lipsia, in Germania, il solo osservare

L’amicizia è differente una persona stressata genera in noi una sensazione di


malessere e disagio, con aumento dei valori di cortisolo

per ragazzi e ragazze? (detto anche “ormone dello stress”), soprattutto nelle
persone più empatiche (il 26% di quelle testate).
Transfer indiretto. Addirittura, sembra che il suddetto

L e aspettative sono diverse: mentre per le ragazze


è più importante l’intimità e il supporto psicologico
degli amici, i ragazzi privilegiano il divertimento e la
processo possa essere innescato anche se ci limitiamo a
vedere il soggetto stressato (e per questo connotato da
comportamenti ansiogeni) in una semplice ripresa video,
compagnia. Secondo Karen D. Rudolph e Jillian F. si tratti di un nostro conoscente o di un emerito
Dodson dell’Università dell’Illinois (Usa) i valori che si sconosciuto, anche se nel primo caso le percentuali di
attribuiscono all’amicizia differiscono quindi non solo contagio tendono a risultare più alte (si arriva al 40%).
in relazione all’età, ma anche in base al genere. Peraltro, le ricerche dimostrano come il confronto tra due
Caratteristiche. Nella loro ricerca, le studiose soggetti stressati possa spesso risultare benefico,
hanno coinvolto gli alunni di due scuole per un totale abbassandone in entrambi i valori di cortisolo. M.L.
di 73 bambini delle scuole elementari, dall’età media
di 10 anni, e di 80 studenti delle scuole medie
inferiori, con un’età media di 12 anni. Ai giovani è
stato sottoposto un questionario per valutare in che
misura apprezzassero 18 caratteristiche delle loro
amicizie, chiedendo di indicare inoltre i tre fattori a cui
davano maggiore importanza.
Le ragazze sono risultate più orientate agli aspetti
psicologici dell’amicizia, per esempio al fatto di poter
condividere segreti o di rivelare se stesse all’interno
del rapporto. I ragazzi invece attribuivano maggior
valore alla compagnia e allo svago, impegnandosi più
spesso in attività o sport condivisi. Secondo le
ricercatrici tali differenze, meno marcate per i bambini
delle scuole elementari, potrebbero avere un impatto
sul supporto socioemotivo che ragazzi e ragazze

Shutterstock
possono ricevere dai loro amici, soprattutto nei
momenti di stress. R.M.

Si può pensare senza parole?


Il linguaggio verbale non è essenziale per la cognizione
umana, cioè per la comprensione del mondo, né per il
nostro cosiddetto “monologo interiore” e la coscienza di
noi stessi. Russell Hurlburt, psicologo dell’Università del Nevada,
a Las Vegas, ha dimostrato che alcune persone non formulano
pensieri usando le parole per comunicare a se stesse. Altre
ricerche mostrano che le persone non usano le regioni linguistiche
del cervello quando lavorano su problemi di logica senza parole.
Sudoku. I ricercatori del McGovern Institute del Mit hanno
condotto uno studio in cui hanno fornito ai partecipanti un
problema di “logica senza parole” da risolvere, come un sudoku
o esercizi algebrici, e scansionando poi il cervello degli esaminati
con la risonanza magnetica funzionale. È emerso che le regioni
del cervello dei partecipanti associate al linguaggio non si
Shutterstock

illuminavano mentre risolvevano i problemi: ragionavano, cioè,


senza parole. I.P.

Focus | 161
I
I Dipartimento
per lo sport
SPECIALE AUTO

IMPRESA
ELETTRICA
La mobilità tecnogreen si fa sempre più sofisticata:
prezzi e infrastrutture sono le prossime sfide da vincere.

∙  IN MARCIA A CORRENTE ∙ HONDA CIVIC e:HEV Pag. 188


   ALTERNATA Pag. 164 ∙ KIA NIRO Pag. 192
∙ HYUNDAI Pag. 166 ∙ PEUGEOT 408 Pag. 196
∙ VOLVO CARS Pag. 170 ∙ RENAULT SCÉNIC VISION Pag. 200
∙ ALFA ROMEO TONALE Pag. 174 ∙ FORD E-TRANSIT Pag. 204
∙ AUDI PHEV Pag. 178 ∙ CITROËN AMI Pag. 208
∙ TOYOTA bZ4X Pag. 184 ∙ JAGUAR Pag. 212
In marcia
1992 - 2022 TRENT’ANNI DI FOCUS GUARDANDO AVANTI

a corrente
alternata
La mobilità elettrica offre enormi benefici
eppure in Italia rallenta. Ecco perché.

S
di Alessandro Pasi

e guardiamo ai primi modelli questi orizzonti e un’offerta di prodot- del 2021. E anche Paesi Bassi, Spagna,
elettrici di 30 anni fa, pesanti, to sempre più estesa, con auto ibride Francia hanno incrementi a due cifre.
difficili da guidare e con un’au- ed elettriche che possono coprire tutte In Italia, al netto degli incentivi e del-
tonomia di 70 km, ci rendiamo conto le possibilità di spesa (e di cui vi diamo le promozioni delle Case, si registra
dei passi da gigante che sono stati fatti conto nelle pagine successive) il mercato una certa diffidenza dei clienti verso le
dall’industria automobilistica (vedi ri- EV (Electric Vehicle) in Italia resta de- soluzioni di mobilità elettriche: perché
quadro qui sotto). Erano tentativi timidi, presso. Addirittura rallenta. Se trovano comunque costano di più e non sono
come la Panda Elettra del 1990, in vendi- consensi facili le mild hybrid tipo Panda, percepite come alternative a quelle tra-
ta a 28 milioni di lire, il doppio di quella 500 o Yaris, le più importanti plug-in o dizionali. Qualche ragione c’è. Bisogna
normale, a soli due posti, perché tutta pure elettriche sono addirittura in calo. essere intellettualmente onesti (e do-
la parte posteriore era occupata dalle vrebbe essere più chiara anche la comu-
batterie al piombo. Pesava 1.220 kg e ar- EUROPA A DUE VELOCITÀ nicazione delle Case) e ammettere che
rivava a 70 km/h, però era un sintomo Nel mese di settembre le vendite di auto l’auto elettrica non soddisfa oggi tutte le
positivo di un’industria automobilistica elettriche pure e ibride plug-in si sono at-
che iniziava a porsi il problema della ri- testate a 9.540 unità a fronte delle 14.048
duzione delle emissioni. vendute nello stesso mese dello scorso Vendite auto elettriche
Oggi le aziende automobilistiche se lo
pongono eccome questo problema, an-
anno, con un calo del 32,1%. Per fare un
rapido confronto, la Germania ha imma-
gennaio/sett. 2022
che perché in Europa dal 2035 non po- tricolato ad agosto (ultimo dato disponi-
tranno più vendere auto nuove che non bile) 28.868 veicoli ibridi plug-in ed elet-
FIAT 500 5.188
siano a zero emissioni. Ma nonostante trici, +13,16% rispetto allo stesso mese SMART FORTWO 3.159
TESLA MODEL Y 2.825
DACIA SPRING 2.208
UNA NUOVA ERA RENAULT TWINGO 1.657
Nel numero 10 di Focus PEUGEOT 208 1.421
raccontavamo presente e
futuro dell’auto elettrica. RENAULT ZOE 1.331
Trent’anni fa, nel 1992, in VW ID.3 1.084
Europa circolavano circa
30mila veicoli elettrici (25mila TESLA MODEL 3 1.069
furgoni del latte solo nel PEUGEOT 2008 1.067
Regno Unito). Ma si stavano ALTRE 15.081
già studiando nuove batterie
più capienti e leggere e i TOTALE 36.090
sistemi di motori ibridi.
Come orientarsi
tra le tipologie delle
auto più ecologiche
MILD HYBRID
Il motore elettrico
supporta quello
termico soprattutto
in partenza.
In frenata e
decelerazione
l’energia recuperata
ricarica la batteria.
Zero km in elettrico.

FULL HYBRID
Il motore elettrico
supporta il termico in
accelerazione ed
entrambi lavorano
insieme per massima
efficienza ed emissioni
ridotte. Spostamenti
La stazione di ricarica elettrica brevi anche in
Volvo Fast Charge a Milano. elettrico.

necessità di mobilità, almeno per quan- «Oggi l’auto la si compra, la si tiene fer- HYBRID PLUG-IN
to riguarda un Paese complesso come il ma a lungo, la si usa ogni tanto», spiega
È uno sviluppo del
nostro. A parità di condizioni di utilizzo, Roberto Lonardi, Responsabile Pubbli- sistema ibrido: la
oggi l’auto elettrica non è ancora un’al- che Relazioni Volvo Car Italia. «Volvo, batteria di maggiore
ternativa a quella termica, non si può ma anche altre Case, offrono al privato capacità permette di
pensare di usare una vettura a batterie forme di abbonamento all’auto che van- percorrere fino a 50 km
come una a benzina. Se si abita poco lon- no oltre il leasing, con prezzi accettabili e in modalità soltanto
tano dalla città, se si ha a disposizione con tutto compreso. Un’analisi indipen- elettrica. Ricaricabile
da colonnina o da
un punto di ricarica nel box di casa o in dente ha dimostrato che in Svezia un’au- wall box.
azienda, allora la macchina elettrica è to condivisa fornita dalla nostra piatta-
perfetta per un uso quotidiano. forma per la mobiltà, Volvo Car Mobility,

TEMPI E MENTALITÀ
può sostituire l’utilizzo di nove auto di
proprietà. Con una riduzione annua di
ELETTRICO
Diverso il discorso se vogliamo una vet- oltre 16.000 tonnellate di emissioni di Uno o più motori
tura per i viaggi, per le vacanze o per la- CO2. Il servizio di mobilità condivisa elettrici. Percorrenze
tra i 250 e i 700 km,
vori che prevedono lunghe percorrenze: permette di liberare spazio nelle città, a seconda della
allora si ha bisogno di una rete pubblica consentendo ai clienti di adottare uno capacità delle
e con fast charge. Tecnicamente, le Case stile di vita più sostenibile». batterie. Deve essere
garantiscono che è però soltanto una Insomma, siamo nati con l’idea che la ricaricata da
questione di tempo: in un paio di anni le macchina sia qualcosa da esibire, prima colonnina o da
auto elettriche raddoppieranno l’auto- ancora che da usare. Forse i tempi, le wall box.
nomia (già oggi ci sono top car con 700 convenienze (vedi crisi energetiche) e
km) e diminuiranno i tempi di ricarica, l’affermarsi dell’auto elettrica fanno
due parametri che le renderanno più pensare che invece sia più astuto smet- IDROGENO
competitive. E poi c’è un ulteriore ele- terla col possesso e avere la disponibilità Motore elettrico,
mento di riflessione. dell’auto quando serve davvero. alimentato dall’idrogeno
che, nelle celle a
combustibile,
I segmenti del mercato autovetture combinandosi
con l’ossigeno dell’aria,
A Piccole: Panda - VW up! – B Utilitarie: Lancia Y – Dacia Sandero – VW Polo – produce l’elettricità
Toyota Yaris – Citroën C3 – C Medie: Fiat 500X – VW Golf – Fiat Tipo – D Medie necessaria. Autonomia
superiori: Ford Kuga – VW Passat – Skoda Octavia – Audi A4 - E Superiori: Tesla di 5-600 km.
Model Y – Audi A6 – F Alto di gamma: Porsche 911 – Audi A8 – Maserati Ghibli

Focus | 165
Il futuro
Hyundai

La Casa coreana è già all’avanguardia nella mobilità


sostenibile con la Ioniq 6. Ma per cercare nuove
soluzioni è disposta anche ad andare sulla Luna.

S
di Adriano Tosi

e si vuol puntare sul tema della piattaforma E-GMP realizzata esclusi-


sostenibilità al di là degli slo- vamente per le auto elettriche e come
gan bisogna farlo con convin- la sua “sorella” più anziana, la Ioniq 5 e,
zione, e in questo campo Hyundai vuol verrà proposta con due batterie: da 53
dimostrare di non esser seconda a nes- kWh e da 77,4 kWh di capacità; quest’ulti-
suno. Il marchio coreano da anni propo- ma in grado di assicurare fino a 614 km di
ne motorizzazioni ibride di ogni genere: autonomia. Entrambe possono essere ri-
mild, full e plug-in. Allo stesso tempo, caricate alle colonnine ultrarapide (350
dal 2016 Hyundai punta sull’elettrico. kW) dal 10 all’80% in 18 minuti.
Non solo: a Seul non hanno mai smesso La Ioniq 6 si avvale della tecnologia
di investire e fare ricerca sulle vetture a Vehicle To Load (V2L) che dà la possibi-
idrogeno. lità di sfruttare gli accumulatori di bordo
Vero e proprio manifesto di questa stra- per alimentare dispositivi elettrici ester-
tegia Hyundai è la Ioniq 6, berlina dalle ni. In caso di emergenza, per esempio du-
forme molto originali, a trazione esclu- rante un blackout, la batteria dell’auto
sivamente elettrica. Nasce sulla stessa diventa una fonte di energia elettrica

166 | Focus
avanza

EFFICIENZA NELLA FORMA


La Ioniq 6 ha linee pulite, ben
raccordate, che appagano
l’occhio e accarezzano l’aria:
stile e massima efficienza.
IN CIFRE
La Ioniq 6: 485,5
cm di lunghezza,
188 cm di
larghezza, 149,5
cm di altezza.
Con la batteria
più grande, 325
CV e 605 N·m di
coppia.

Lo studio dell’aerodinamica ha ridotto al minimo la


resistenza all’aria della vettura. Per consumi più bassi
molto abbondante per illuminazione, di un muro verticale) a tutto vantaggio velocità. I sedili anteriori sono più sottili
riscaldamento o altre necessità. Oppure dell’autonomia e del silenzio a bordo. del 30% rispetto a quelli tradizionali e re-
può ricaricare la batteria di un altro vei- L’abitacolo della Ioniq 6 è dominato galano più spazio ai passeggeri posteriori.
colo EV rimasto a secco. In generale, al dagli schermi. Sui due più esterni vengo-
di fuori delle emergenze, la tecnologia no proiettate le immagini riprese dalle SGUARDO AL FUTURO
Vehicle To Load può essere impiegata telecamere che sostituiscono gli spec- Lo spirito innovativo e gli sforzi per cer-
per alimentare piccoli cantieri o le luci chietti retrovisori. Al centro, trovano care soluzioni all’avanguardia della Casa
in un campeggio. posto invece i due display da 12 pollici coreana non si fermano qui. Tra i pro-
Torniamo un attimo alle forme di que- della strumentazione e del sistema d’in- getti più interessanti di Hyundai ci sono
sta berlina, nate da uno studio meticoloso fotainment. due vetture siglate N Vision 74 e RN22e.
in galleria del vento per renderle più “ef- L’atmosfera a bordo è determinata dalla Definirle concept car sarebbe limitativo:
ficienti”. La resistenza all’avanzamento tecnologia Dual Color Ambient Lighting, piuttosto, si tratta di due “rolling lab”,
è stata ridotta al minimo con un coeffi- che consente di scegliere fra 64 colori e veri e propri laboratori su quattro ruo-
ciente di resistenza aerodinamica (Cx) sei temi a doppio colore, mentre la mo- te che hanno l’obbiettivo di mettere alla
di soli 0,21. Un valore ottimo (Cx 1 per dalità Speed Sync Lighting può variare prova le tecnologie più avanzate dell’a-
intenderci è la resistenza aerodinamica l’intensità dell’illuminazione in base alla zienda per poi applicarle ai futuri mo-

168 | Focus
ALTRI MONDI
A sinistra, robot
e tute per le
esplorazioni
lunari. Sopra, il
progetto Hyundai
di un velivolo
elettrico a
decollo verticale.
La Casa coreana
sta studiando
anche la mobilità
aerea avanzata.

OBIETTIVO LUNA: PER MUOVERSI MEGLIO ANCHE SULLA TERRA


Hyundai, insieme a Kia, sta studiando nazionale avvenuto a giugno. La superficie lunare è un ambiente
diverse soluzioni di mobilità per «Abbiamo fatto il primo passo per eccezionalmente impervio ed
l’esplorazione lunare. E fanno molto trasformare in realtà la nostra visione estremo a motivo dell’assenza di
sul serio, come dimostra la firma, della robotica e il concetto di atmosfera, delle temperature (che
nello scorso luglio, di un accordo per metamobilità», ha dichiarato Yong vanno dai 123 °C al sole ai -233 °C
la ricerca congiunta con sei istituti di Wha Kim, executive vice president e all’ombra), dei crateri scoscesi e
ricerca coreani. head of R&D planning & coordination della presenza della polvere lunare
Il progetto sfrutterà le competenze di center di Hyundai e Kia. composta da particelle taglienti e
Hyundai e Kia nel campo della «Espanderemo la portata abrasive. In sostanza, si tratta di un
robotica e si basa sul programma dell’esperienza del movimento terreno di prova definitivo e potrà
spaziale nazionale coreano in modo umano oltre i mezzi di trasporto fornire conoscenze preziose a
da fornire soluzioni di mobilità tradizionali e oltre i confini della Terra Hyundai e a Kia per accelerare
destinate a esplorare la superficie per contribuire ulteriormente al ulteriormente la realizzazione di
lunare. L’annuncio segue il successo progresso dell’umanità e aiutare a soluzioni di mobilità intelligenti e
del lancio di un razzo di produzione creare un futuro migliore». sostenibili sulla Terra.

ROLLING LAB
I due progetti
rivoluzionari di
Hyundai,
siglati N Vision
74 e, più a
destra, RN22e.

delli di produzione. La prima vettura, N (alimentati sia tramite cella a combusti- LSD, Corner Carving Differential, un di-
Vision 74, è una sportiva con una carroz- bile sia a batteria), sviluppa una potenza spositivo che ripartisce in modo più effi-
zeria dalle linee aggressive che si ispira- totale di 680 CV e 900 N·m. ciente e automatico la coppia (ovvero la
no sia alla Hyundai N 2025 Vision Gran Meno estrema la RN22e, declinazione forza del motore) fra le ruote. Il tutto per
Turismo sia alla Hyundai Pony Coupé sportiva della Ioniq 6, sviluppata con aumentare l’aderenza in curva, massi-
concept del 1974, by Giugiaro. Spinta da particolare attenzione per le strade più mizzando allo stesso tempo la sicurezza
due motori elettrici sull'asse posteriore ricche di curve. A tale scopo, monta l’e- e il piacere di guida.

Focus | 169
Volvo Cars

Se il videogioco
La Casa svedese
ha stretto accordi
con varie aziende
di videogames.
Per simulare i test
di guida. E per
aprire nuove
frontiere...
di Massimo Mambretti

DATI SU DATI
Lo sviluppo della
realtà virtuale è
un fattore
fondamentale per
progettare nuove
auto. E ridurre i
costi di sviluppo.

170 | Focus
entra in auto
TEST VIRTUALI
Il simulatore di
guida della Casa
svedese sfrutta il
motore grafico di
Unity impiegato
per sviluppare
videogames e
altri contenuti
interattivi.

Focus | 171
Il simulatore di guida di Volvo è un
sistema di realtà mista che deriva dal
mondo dei videogiochi: sfrutta la
piattaforma in 3D di Unity

O rmai non è più un miste­


ro: l’Intelligenza Artificia­
le     (AI) ha esteso sempre
più il suo raggio d’azione sulle automo­
bili. Per esempio, innalzando i livelli
della guida semi­autonoma che prelude
matiche leader nei motori grafici mul­
tipiattaforma. Il simulatore di guida
utilizza inoltre i visori professionali di
realtà virtuale e mista della società fin­
landese Varjo, sedili che riproducono il
movimento, un volante che restituisce
a quella completamente automatizza­ stimoli fisici al guidatore e infine una
ta (senza nessun intervento del pilota), tuta intera Teslasuit per dare ai collau­
rendendo l’assistente virtuale perso­ datori un feedback tattile del mondo
nale sempre più capace di intendere il virtuale e contemporaneamente tene­
linguaggio umano o, ancora, memoriz­ re sotto controllo i parametri corporei.
zando i percorsi abituali per impostare Un abbinamento di tecnologie softwa­
il navigatore in funzione dei parame­ re e hardware che consente al marchio
tri acquisiti. Ma le applicazioni dell’AI scandinavo di simulare infiniti scenari,
nell’abitacolo viste sinora sono solo un sia in laboratorio sia in circuiti di prova
primo passo rispetto a quelle che si pos­ con vetture reali, per testare sistemi di videogames statunitensi nota soprat­
sono sviluppare. sicurezza, di assistenza alla guida e di tutto per lo sviluppo del motore di gioco
Volvo Cars, proprio per testare que­ guida autonoma in completa sicurezza e Unreal Engine, il cui obiettivo è quello di
ste tecnologie (e non solo) per la pros­ a costi contenuti. offrire sulle prossime vetture una grafica
sima generazione di vetture, che sarà di alta qualità nei display dell’abitacolo
totalmente elettrificata, si è dotata di SUPERCOMPUTER attraverso lo sviluppo di interfacce digi­
un simulatore di guida all’avanguardia. Il ricorso a tecnologie utilizzate dall’in­ tali e di rendering grafici in tempo reale,
Si tratta di un sistema di realtà mista dustria del gaming non si limita soltanto con la proiezione in 3D delle informa­
derivato dal mondo dei videogiochi ai simultatori. Volvo Cars ha sviluppato zioni. Un lavoro monumentale che ini­
che sfrutta la piattaforma 3D di Unity una partnership anche con Epic Games, zialmente si concentrerà sulle funziona­
Technologies, una delle società infor­ una delle più note case di produzione di lità del Driver Information Module, che

172 | Focus
AVANGUARDIA
TECNOLOGICA
A lato, il motore per
videogiochi Unreal
Engine verrà
impiegato da Volvo
per offrire una
visualizzazione
fotorealistica nei
sistemi a bordo.
Più a sinistra, i
visori per la realtà
virtuale vengono
impiegati anche per
migliorare i sistemi
di assistenza alla
guida.

VISIONI FUTURE
In queste immagini,
i primi rendering
degli interni della
futura Volvo XC90
che sarà solo
elettrica e
probabilmente avrà
pure un nome
diverso. Linee
semplici,
minimaliste e
funzionali (come da
tradizione del
design scandinavo)
impreziosite da
numerosi tocchi
hi-tech: da notare il
display rettangolare
sopra il volante.

fornisce al guidatore le informazioni di


marcia e dell’infotainment.
Secondo Volvo Cars il prossimo si-
stema multimediale sarà due volte più
veloce rispetto a quello attuale mentre
le grafiche ad alta definizione, le anima-
zioni 3D e le elaborazioni saranno fino
a dieci volte più rapide di quelle attuali.
La prima applicazione della nuova
piattaforma si vedrà sul nuovo Suv XC90
nel 2023.

Focus | 173
Doppio
Alfa Romeo Tonale

È la nuova frontiera del Biscione: un Suv


con la giusta quota di eco-tecnologie.

N
di Massimo Mambretti

on è stato scelto a caso il


nome dell’impegnativo
valico delle Alpi Retiche:
la Tonale infatti è il modello con cui
Alfa Romeo affronta il difficile passo
di una metamorfosi epocale. Ancora
più della Giulia e della Stelvio, che sono
state le ambasciatrici del cambio di rot-
ta filosofico, stilistico e tecnologico del
marchio, il nuovo Suv di taglia media è
il capostipite della nuova generazione
di modelli del brand. Una famiglia in
cui la diffusione dell’elettrificazione
sarà sempre maggiore, così come quel-
la della digitalizzazione.
Dopo la lunga gestazione iniziata
dalla concept-car esposta al Salone
di Ginevra del 2019 e rallentata dalla
fase che ha portato al matrimonio tra
il gruppo FCA e quello Psa, da cui è nata
Stellantis, la Tonale spinge la Casa del
Biscione in uno dei contesti più ani-
mati del settore automotive, quello dei
Suv elettrici. Qui deve vedersela con
rivali che lo frequentano da tempo.
In particolare le vetture tedesche alle
quali si contrappone vantando sia un
blasone iconico riconosciuto in tutto il
mondo sia un corredo tecnologico all’a-
vanguardia. Tra gli atout di spicco c’è lo
stile inequivocabilmente Alfa Romeo e
made in Italy, che dà come risultato un
Suv sportivo ed elegante. Proporzioni
e muscoli sono dosati per generare una
linea equilibrata, che trasmette senza
esagerate ostentazioni anche un Dna
tecnologico di tutto rispetto.

174 | Focus
ibrido

TRADIZIONE E INNOVAZIONE
La linea elegante e giustamente
muscolosa integra stilemi
tipicamente Alfa come la rivisitata
mascherina trilobo e seduzioni
hi-tech come la fanaleria full-Led.

Focus | 175
Sulla Tonale SENZA COMPROMESSI individuabili e raggiungibili, ben più
L’abitacolo – in rapporto alle dimen- pratici di quelli nascosti nei display che

l’elettrificazione sioni della Tonale – è adeguatamente obbligano a scorrere i menù anche per
ampio, ma colpisce soprattutto per l’at- attivare servizi di uso frequente, disto-

e l’efficace mosfera: un mix tra la tradizione Alfa gliendo lo sguardo dalla guida.
Romeo e l’innovazione tecnologica. Il
display digitale della strumentazione
digitalizzazione DÀ LA CARICA AL MARCHIO
da 12,3 pollici è racchiuso nel classico I motori sono all’altezza della tradizio-

vanno a braccetto “cannocchiale” del cruscotto, porta- ne Alfa Romeo. La Tonale è la prima
to in auge da modelli del passato, ed auto del Biscione a ricorrere ai motori

con la tradizione è configurabile anche con una grafica elettrici e al momento è disponibile in
che richiama i tachimetri delle vetture due versioni ibride leggere mild hybrid

e il fascino tutto Alfa degli anni Settanta. a 48 V a cui si aggiungeranno presto una
Anche lo schermo dell’infotainment variante ibrida plug-in e una turbodie-

italiano di Alfa da 10,3" – molto moderno – si affian- sel (richiesta ancora da chi per lavoro
ca a elementi cari agli alfisti. Qualche fa tanti km). Unità tutte abbinate a un

Romeo esempio? Il volante a calice e l’atten- cambio automatico a doppia frizione.


zione per l’ergonomia testimoniata Pur condividendo alcune soluzioni
anche da comandi fisici facilmente con altri modelli del gruppo Stellantis
(Jeep Renegade e 500X), la Tonale con-
serva una sua personalità sportiva gra-
INTUITIVA zie al motore brillante, a una messa a
Il comando per punto specifica di sterzo e sospensioni,
configurare la al controllo di trazione e alle modalità
vettura è ben del sistema di configurazione vettura
visibile. La piastra denominato Dna (Dynamic, Normal,
di ricarica wireless Advanced Efficiency).
è orientata per E non manca un nutrito schieramen-
facilitare a chi è a
bordo la lettura to di sistemi di assistenza alla guida
delle informazioni Adas, compreso il sistema di guida se-
sullo smartphone. mi-autonoma di livello 2.

176 | Focus
Connettività evoluta
La digitalizzazione della Tonale si basa su un
sistema Android Auto all’avanguardia. La
piattaforma è sempre connessa ai servizi
Google, è aggiornabile over-the-air, integra sia
l’assistente personale Alexa di Amazon sia
Google Assistant, con i quali si può dialogare
con linguaggio naturale. La connessione agli
smartphone è wireless sia per Android sia per
Apple CarPlay. Il display centrale da 10,5"
dell’infotainment, tra l’altro leggermente
orientato verso chi guida per agevolare la
consultazione e l’uso, è facilmente
personalizzabile attraverso vari widget, come
fosse uno smartphone. La navigazione utilizza
mappe TomTom, è connessa alla rete e, quindi,
fornisce sempre informazioni in tempo reale.
Ma non è tutto, perché la Tonale ha due
soluzioni fuori dal comune: la prima consente
di trasformare l’ampio bagagliaio – la cui
capacità spazia da 500 a 1.550 litri – in un
locker per le consegne Amazon. Il corriere può
depositare i pacchi direttamente in macchina.
La seconda novità davvero innovativa è la
certificazione digitale basata sulla blockchain
che l’Alfa Romeo utilizza per prima a livello
Le misure
mondiale nel settore automotive. In pratica si
tratta di un registro digitale che raccoglie le
principali informazioni della vita della vettura.
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 453/184/160 Specificando la correttezza dell’uso e della
manutenzione della Tonale crea un curriculum a
Passo (cm) 264 garanzia della rivendita sul mercato dell’usato.
In poche parole è un’attestazione che supporta
Peso a vuoto minimo (kg) 1.525 il valore residuo della vettura per sostenere sia
la richiesta economica del venditore sia la
Capacità bagagliaio (litri) 500/1.550 tranquillità dell’acquirente.

IBRIDA SOPRATTUTTO, MA NON SOLO


L’era green dell’Alfa Romeo parte con motore a benzina sovralimentato di sfruttare gli elettroni quando c’è
la Tonale, proposta con motori a 1,5 litri che integra un motorino bisogno di maggiore ripresa, per
benzina ibridi di due specie: mild- d’avviamento-alternatore, oltre che esempio nei sorpassi. La Tonale ibrida
hybrid (ibrido leggero) a 48 V e ibrido una seconda unità elettrica con 20 plug-in che arriverà a fine anno è
plug-in. Nel primo caso si può cavalli che trasmette alle ruote 135 l’unica a trazione integrale, ha una
scegliere tra due proposte che sono N·m di coppia. È sistemata nel potenza totale di 275 CV e promette
la porta d’accesso alla mobilità a cambio automatico a doppia frizione di percorrere a emissioni zero fino a
emissioni zero. Il sistema si declina in con sette rapporti ed è alimentata da 80 chilometri. Ultima, ma non meno
due varianti con potenze di 130 e 160 una batteria da 0,8 kWh che si importante, la 1.6 turbodiesel da 130
CV, in vendita da 35.500 euro. La più autoricarica nelle decelerazioni e in CV, una proposta di grande interesse
potente è un’esclusiva del marchio frenata. Grazie a questa seconda rivolta soprattutto alle flotte aziendali
del Biscione e si distingue per il turbo unità, la Tonale decide e ai macinatori di chilometri che
a geometria variabile. In entrambi i automaticamente quando muoversi abitano in zone non soggette al
casi, il powertrain è formato da un per brevi tratti elettricamente o blocco del traffico.

Prestazioni e potenza

Potenza 118 KW/160 CV Trazione


KW max ANTERIORE

Coppia 240 N·M Accelerazione


max 0-100 km/h 8,8 S

Velocità max 210 KM/H Consumo 16,4 KM/L

Focus | 177
Audi PHEV

IBRIDO
COLLAUDATO
L’1.4 da 245 CV
di potenza
combinata è
usato anche su
altri modelli del
Gruppo
Volkswagen: le
Cupra Leon e
Formentor e la
Skoda Octavia.

Avanguardia

GEMELLI DIVERSI
I due nuovi modelli dell’Audi Q3
ibrida plug-in, a sinistra la TFSI e a
destra la variante Sportback, con
un profilo più filante.

178 | Focus
Doppia proposta: A3
e Q3 TFSI e sono le
ibride plug-in più
O tto anni fa, nel 2014, il mondo dell’auto era
ben diverso da ora: le vetture ibride incideva-
no soltanto per l’1% sulle immatricolazioni in
Italia (ora la quota è quasi al 40%) e quelle plug-in si conta-
vano sulle dita di una mano. Tra queste però c’era già l’Audi
A3 e-tron.

accessibili. Con tutta Oggi la Casa di Ingolstadt (in Germania) può vantare una
ricca gamma di modelli a doppia alimentazione benzina/

la tecnologia messa a elettrica contraddistinti dalla sigla “TFSI e” e capaci di per-


correre (grazie a grandi batterie ricaricabili attraverso una

fattor comune. presa di corrente) decine di chilometri a emissioni zero. I


due più venduti sono anche quelli più accessibili: la com-
patta A3 e il Suv compatto Q3, offerta anche nella variante
di Carlo Ziveri Sportback.

eco(nomica)

Focus | 179
L’Audi Q3 TFSI e ai raggi X

Caricatore ad
alta tensione.
Motore 1.4
turbo benzina Elettronica di potenza.
TFSI da 150 CV.

Riscaldatore PTC ad alta


tensione.

Batteria agli ioni di


litio da 13 kWh.

Motore Cambio automatico


elettrico da S tronic (doppia
116 CV. Presa di ricarica. frizione) a 6 rapporti.

Le Audi partono
sempre in modo
elettrico.
A meno che
non faccia
molto freddo

Le misure dell’Audi Q3 TFSI e


Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 448/186/162
PIÙ GRINTA ALLA GUIDA
Passo (cm) 268
I sedili anteriori sportivi della
Q3 sono inclusi nel pacchetto Peso a vuoto minimo (kg) 1.815
interni S line.
Capacità bagagliaio (litri) 380/1.375

180 | Focus
Pannello di controllo

NESSUNA LANCETTA UN TOCCO RACING CENTRO DI COMANDO


II virtual cockpit dietro al volante II volante appiattito nella parte Il navigatore MMI plus con
è un quadro strumenti tutto inferiore è optional (140 euro display da 10,1” è di serie sulle
digitale da 10,25 pollici. sulla S line edition). Q3 Business e S line edition.

CODA FILANTE
L’Audi Q3
Sportback TFSI e
si distingue
esteticamente
dalla Q3
“normale” per il
design più basso
(3 cm in meno) e
sportivo. Tempo
di ricarica uguale:
4 ore circa.

TECNOLOGIA IN COMUNE matizzatore: una soluzione tecnica che glie in modo autonomo la soluzione otti-
Le due proposte PHEV (Plug-in Hybrid permette di viaggiare in modalità com- male, in Battery hold prevale la funzione
Electric Vehicle) del “segmento C” del pletamente elettrica anche con tempe- hybrid mentre in Battery charge la vet-
marchio tedesco hanno un motore 1.4 rature ambientali elevate. tura tende a utilizzare solo il propulsore
turbo benzina TFSI da 150 CV abbinato Le vetture si avviano sempre in moda- termico così da ricaricare la batteria e da
a un’unità elettrica, a un cambio auto- lità elettrica (a meno che non faccia dav- poter guidare in modo ecologico in una
matico S tronic a doppia frizione a sei vero molto freddo) e tendono a sfruttare successiva fase di viaggio.
rapporti e a una batteria agli ioni di litio il più possibile esclusivamente gli accu-
da 13 kWh (9,8 effettivamente fruibili) ri- mulatori, a meno che il conducente non SOLUZIONI AL TOP
caricabile fino a 3,6 kW in corrente alter- prema con decisione il pedale dell’ac- Grazie alla app myAudi si possono gesti-
nata. A questo si aggiunge un sistema di celeratore. I programmi di marcia sono re i servizi Audi connect direttamente
raffreddamento che in caso di necessità quattro: in EV viene data priorità alla sullo smartphone; si controlla anche lo
può essere integrato nel circuito del cli- trazione elettrica, in Auto il sistema sce- stato della batteria e si possono avviare

Focus | 181
AUTONOMIA RESIDUA
Il cruscotto dell’A3 segnala
in verde i chilometri che si
possono percorrere in
elettrico puro, in giallo quelli
utilizzando entrambi i motori.

EVOLUZIONE
Nel 2022 la potenza massima di
ricarica della A3 TFSI e è
aumentata: da 2,9 a 3,6 kW.

182 | Focus
Il servizio Audi e-tron Charging
Service consente di accedere a
19.000 colonnine in Italia e a oltre
310.000 in Europa con una sola card
i processi di ricarica e gestire la preclima-
tizzazione. Tra i servizi offerti da Audi ci
sono anche gli utili pacchetti Enel X per
il “pieno” in casa Ready for e-tron e Rea-
dy for e-tron Pro: entrambi prevedono la
realizzazione della linea di alimentazio-
ne con connessione a valle del contato-
re cui si accompagna l’installazione nel
primo caso del sistema di ricarica Audi
e-tron Compact (di serie) e nel secondo
della wallbox domestica. Il servizio Audi LA PIÙ CATTIVA
e-tron Charging Service, inoltre, consen- La A3 PHEV più sportiva – la 45
te di accedere a 19.000 colonnine in Italia TFSI e – è disponibile solo
e a oltre 310.000 in Europa con un unico nell’allestimento S line edition.
contratto e un’unica card.

DETTAGLI E PREZZI giunge anche la Sportback, rivolta a chi


L’Audi A3 Sportback TFSI e – sviluppata non può rinunciare al design sportivo e
sulla stessa piattaforma della Volkswa- si può permettere di spendere qualcosa
gen Golf – è disponibile in due varianti: di più (prezzi a partire da 52.450 euro).
40 da 204 CV (prezzi da 41.500 euro) e La potenza totale del powertrain è di
45 da 245 CV (47.200 euro). Come detto, 245 CV ma in questo caso l’unità elettrica
entrambe le versioni sono spinte dall’1.4 abbinata all’1.4 da 150 CV è leggermen-
a benzina da 150 CV e da un propulsore te più potente rispetto a quella della A3
elettrico da 109 cavalli. La differenza in (116 CV). La batteria garantisce un’auto-
termini di potenza totale dipende esclu- nomia in modalità EV di circa 50 chilo-
CAMBIA POCO sivamente dalla gestione del software. metri – 49 per la Q3 “standard” e 48 per
L’A3 ibrida Bastano meno di due ore e mezza per la Sportback, per la precisione – e può
plug-in si
distingue da una un “rifornimento” e l’autonomia in EV essere ricaricata in meno di quattro ore
“standard” per lo arriva fino a 66 chilometri per la versio- collegandosi a un impianto trifase a 400
sportello di ne meno grintosa. Quella più cattiva ha Volt o in cinque ore con una presa dome-
ricarica sul lato un’autonomia leggermente inferiore, ma stica a 230 Volt.
sinistro. Sopra, in compenso scatta da 0 a 100 km/h in Riassumendo, Audi A3 e Q3 TFSI e rap-
un dettaglio del 6,8 secondi. presentano il modo più economico di
muso dell’A3.
L’Audi Q3 TFSI e – sviluppata sulla entrare nel mondo dell’ibrido plug-in
stessa piattaforma della Volkswagen Ti- della Casa dei quattro anelli: una fami-
guan – è anch’essa offerta in due varianti glia di modelli “eco-premium” per tutti i
di carrozzeria: alla versione “normale” gusti, tutte le esigenze e (quasi) tutte le
(prezzi a partire da 48.800 euro) si ag- tasche.

Prestazioni e potenza dell’Audi Q3 TFSI e

Potenza 180 KW (245 CV) Trazione


KW
max ANTERIORE

Coppia 400 N·M Batteria da


max (litio/ioni) 13 KWH

Tempi di ricarica
(presa da 3,6 kW) 4 ORE (100%) Autonomia in EV 49 KM

Focus | 183
Toyota bZ4X

L’inizio
di una
nuova
era
Rompe con la tradizione il nuovo
veicolo elettrico di Toyota il cui nome
nasconde l’obiettivo di non inquinare
più e numerose tecnologie
P rima di tutto occorre spie-
gare il significato della sigla,
bZ4X: bZ come beyond Zero
(oltre le zero emissioni), 4
come la taglia importante della carroz-
zeria e X come crossover. Insomma, la
spiegazione del “codice fiscale” del pri-

innovative per riuscirci. mo Suv elettrico di Toyota è doverosa,


perché, per quanto possa apparire cer-
vellotica, è giustificata dalla necessità
della Casa giapponese di comunicare
di Adriano Tosi fin dal nome che siamo di fronte a un
CAPOSTIPITE
BZ4X è il primo
Suv Toyota 100%
elettrico. Ha più
di 450 km di
autonomia (516
nel modello più
capiente).
Arriverà sul
mercato italiano
a inizio 2023.

modello diverso dai precedenti. È in- teva permettersi il lusso di non parte- check-up annuale, ma rimane comun-
fatti il primo a propulsione elettrica: cipare alla gara del “chi arriva primo”. que una dimostrazione di solidità più
non è un mistero che Toyota si sia presa unica che rara. Inoltre, Toyota assicura
tutto il tempo necessario per arrivare AFFIDABILITÀ E GARANZIE che le batterie (da 71,4 kWh nominali,
sul mercato con un’auto a batterie che Arrivare sul mercato quando i tempi per 516 km di autonomia massima)
fosse già matura. Perché? Semplice: sono maturi significa, tra le altre cose, conservano il 70% della loro capacità
contando su un motore ibrido (declina- presentarsi ai clienti con la solidità di dopo 8 anni o 160.000 km.
to in varie cilindrate, potenze e dimen- una garanzia della batteria che può toc- A proposito di accumulatori, la bZ4X
sioni della batteria) ineguagliato per care i 10 anni o il milione di chilometri. accetta una potenza massima di ricari-
efficienza e affidabilità, e ormai capace Sì, avete letto bene. Questa copertura ca, in corrente continua, fino a 150 kW:
di adattarsi a ogni genere di veicolo, po- “totale” si applica solo se si esegue il si va dal 10% all’80% dell’energia in

Focus | 185
Sulla Toyota bZ4X
debutta il sistema
di sterzo by wire
privo di collegamenti
meccanici con le ruote
RICARICA RAPIDA
Prestazioni e potenza (modello 4x4) Con le colonnine
Fast charge da 150
kW/h si ricaricano
le batterie dal 10
Potenza 160 KW (218 CV) Trazione
all’80% in soli 30
KW
max INTEGRALE minuti. L’autonomia
massima è di 516
Coppia chilometri.
337 N·M Batteria da
max (litio/ioni) 71,4 KWH

Tempi di ricarica 30 MIN


(presa da 150 kW)
Autonomia 470 KM
(10-80%) EFFICIENZA
Sulle 4x4 viene usato il solo
motore anteriore quando è
sufficiente una coppia
appena 30 minuti. Tutte le Toyota bZ4X ADDIO VECCHIO STERZO motrice ridotta.
destinate al nostro mercato avranno di La vera “chicca”, in tema di hi-tech, è de-
serie un caricatore trifase capace di as- stinata invece a debuttare in un secondo
sorbire fino a 11 kW di corrente alternata. momento: stiamo parlando dello sterzo
by wire, ovvero privo di collegamenti Rimaniamo all’interno dell’abitacolo e
PANNELLI SOLARI SUL TETTO meccanici tra volante e ruote. Ciò con- spostiamoci sul sistema di infotainment:
Più avanti arriverà anche l’optional, sentirà, per esempio, di fare inversio- presenti ovviamente Android Auto (via
molto interessante ed esclusivo, del tet- ne senza nemmeno incrociare le mani, cavo) e Apple CarPlay, ma vale la pena
to a pannelli solari. Una soluzione tec- oppure di avere una demoltiplicazione sottolineare come in Toyota, giustamen-
nologica che “regalerà” circa 12 km di molto più elevata in velocità. In altre pa- te, non si siano fatti prendere la mano
autonomia al giorno con energia pulita role non si corre alcun rischio, perché al con gli schermi touch, che ci sono ma non
anche alla fonte. Può sembrare poco, ma di sopra di una certa andatura lo sterzo monopolizzano i comandi. Anzi: riman-
immaginate nell’arco della vita dell’auto diventa assai meno diretto. L’assenza di gono diverse rotelle e tasti volutamente
quanti chilometri gratis si potranno fare collegamenti meccanici regalerà anche grandi e raggiungibili senza bisogno di
e, soprattutto, il beneficio ambientale se un maggior comfort, perché il volante togliere lo sguardo dalla strada.
tutte le vetture Toyota dovessero essere non sarà soggetto alle oscillazioni inne- La Toyota bZ4X è disponibile a trazione
dotate di questo sistema. scate dalle irregolarità dell’asfalto. anteriore, con 204 CV e 265 N·m di cop-

Pannello di controllo

OCCHI SULLA STRADA VERSATILITÀ ARIA FRESCA ADDIO CAMBIO


II cruscotto e il display Sotto la console c’è un Il climatizzatore è La leva tradizionale è
centrale si trovano nella vano che permette di gestibile da remoto stata rimpiazzata da un
linea visiva del guidatore. stivare un paio di scarpe. attraverso l’app MyT. controller circolare.
BATTERIA
Gli accumulatori sono integrati
nel telaio sotto il pianale. Il
risultato? Baricentro basso.

COMPATTEZZA
Il nuovo design eAxle integra
transaxle, motore e inverter
in una sola unità.

Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 469/186/165
Passo (cm) 285
Peso a vuoto minimo (kg) 1.985
Capacità bagagliaio (litri) 452

pia, oppure integrale sulle quattro ruote campo, insieme ad altri specialisti del bagagliaio offre 452 litri di capacità, che
con 218 CV e 337 N·m. La prima versione settore: quelli di Subaru. scendono a 441 per le versioni più ricche,
scatta da 0 a 100 km/h in 8,4 secondi e Non mancano funzioni per la regola- dotate di subwoofer.
tocca la velocità massima di 160 km/h. zione automatica della velocità in disce- Al capitolo sicurezza ci sono tutti i più
La seconda, che conta su due motori sa e in salita su fondo viscido, con i freni evoluti dispositivi: il cruise control che
(uno per asse) conferma i 160 km/h di che frenano la ruota che in accelerazione lavora di concerto col centraggio di cor-
velocità massima ma brucia lo 0-100 in slitta, in modo da simulare la presenza di sia, il monitoraggio dell’angolo cieco che
7,7 secondi. un differenziale autobloccante. avvisa, da fermi, nel caso in cui soprag-
La trazione integrale può essere regola- giunga un altro veicolo (bici comprese)
ta in diverse modalità, con la possibilità SPAZIO E SICUREZZA PER TUTTI quando si sta per aprire la porta. E, grazie
di selezionare specifici programmi per Le dimensioni della nuova Toyota sono a agli aggiornamenti via Internet, tutti
neve o fango. È stata sviluppata da To- misura di famiglia: 469 cm di lunghezza, questi dispositivi saranno più efficaci col
yota, azienda già molto esperta in questo 186 cm di larghezza e 165 cm di altezza. Il tempo.

DESIGN
La zona posteriore
della Toyota bZ4X
è caratterizzata
dagli originali
gruppi ottici a
AB
sviluppo
orizzontale e dallo
spoiler a becco
d’anatra.

Focus | 187
Honda Civic e:HEV

Sorprendente
Maggior
efficienza, più
spazio e piacere
di guida. La nuova
variante ibrida
della berlina
giapponese è
sorprendente.
di Marco Coletto

UN RITORNO GREEN
Dopo undici anni, Honda è
tornata a proporre in Italia la
versione ibrida della Civic.

188 | Focus
versatilità
D icono che non si possa avere tutto dalla vita
e che nella scelta di un’automobile si debba
scendere per forza a compromessi, rinun-
ciando a qualcosa. Eppure gli ingegneri Honda, nel proget-
tare la nuova Civic e:HEV, sembra siano riusciti a realiz-
zare una vettura completa, in grado di soddisfare clientele
molto diverse. Come? Combinando in un solo veicolo ele-
menti anche antitetici. La variante ibrida benzina (full
hybrid) della berlina a cinque porte giapponese – arrivata
all’undicesima generazione e ai cinquant’anni di carriera
– è infatti un buon esempio di come si possano combinare
stile aggressivo, efficienza e risparmio nei consumi, guida
sportiva e praticità. È bastato allungare il passo (la distan-
za tra le ruote anteriori e quelle posteriori, per intenderci)
di 3,5 cm per avere un abitacolo più spazioso per le gambe
di chi si accomoda dietro, ma anche per migliorare le pre-
stazioni e la stabilità della vettura in rettilineo.

Focus | 189
Sulla Civic ci sono undici airbag.
Oltre ai sei frontali e laterali, altri 4
per gli occupanti posteriori più uno
centrale tra guidatore e passeggero
NUOVO MOTORE trovisori laterali disposti sulle portiere,
Il principale punto di forza della Honda soluzione presente solo su un’altra Civic
Civic e:HEV si trova sotto il cofano: il (la Hybrid venduta in Italia dal 2006 al
motore 2.0 a iniezione diretta di benzina 2011). Nell’abitacolo spicca l’ampia boc-
e ciclo Atkinson abbinato a due propul- chetta d’aerazione con motivo a nido d’a-
sori elettrici è in grado di generare una pe mentre il bagagliaio ha una capienza
potenza totale di 184 CV e una coppia di di 410 litri che diventano 1.220 quando si
315 N·m. Un’unità tanto grintosa (180 abbattono i sedili posteriori (che diven-
km/h di velocità massima e 7,8 secondi tano 404/1.187 nella variante più ricca e
per accelerare da 0 a 100 chilometri orari costosa, la Advance, per via della presen-
per la versione più accessibile Elegance) za del subwoofer). alla guida (gli ormai noti Adas) tra i qua-
quanto poco assetata. Per l’allestimento li il monitoraggio del traffico in mano-
base, la Casa nipponica dichiara consumi PROTEZIONE AI MASSIMI LIVELLI vra e l’assistenza alla guida nel traffico
pari a 4,7 l/100 km (21,3 chilometri con La nuova Civic ibrida è protetta da una Traffic Jam Assist. In caso di incidente
un litro) ed emissioni di anidride car- nuova telecamera grandangolare da si può invece fare affidamento su barre
bonica di 108 g/km: il merito va anche 100°, da sensori sonar (quattro anterio- aggiuntive nelle portiere per migliorare i
ad alcune soluzioni “eco” come il cata- ri e quattro posteriori) e da un numero risultati nel crash test laterale, su piastre
lizzatore attivo a bassa temperatura e il impressionante di sistemi di assistenza alla barra del paraurti anteriore per as-
design modificato della finestra di aspi-
razione. Le modalità di guida sono quat-
tro – Econ, Normale, Sport e Individual Pannello di controllo
– e non mancano soluzioni che miglio-
rano il comfort come due sistemi per la
cancellazione dei rumori: l’Active Noise PER L’INVERNO
Control, che limita i rumori che potreb- II volante riscaldabile è
bero risuonare nell’abitacolo, e l’Active di serie sulla versione
top Advance.
Sound Control che esalta la sportività,
mettendo in risalto i toni aggressivi del
propulsore termico. COMFORT
Sempre la Advance ha
FORME RICERCATE la regolazione elettrica
dei sedili anteriori.
Lunga 4,55 metri, larga 1,80 metri e alta
1,41 metri, la Honda Civic e:HEV pre-
senta proporzioni simili a quelle dell’an- ARIA FRESCA
tenata offerte però in un modo più ele- II clima bizona offre le
gante ed equilibrato. La linea del cofano bocchette posteriori
è più bassa di 2,5 centimetri, la base del (non sulla base).
montante anteriore è stata arretrata fino
ad allinearsi con il centro delle ruote e il SPAZIO PER TUTTO
parabrezza offre una visuale più ampia. Il vano davanti al
Senza dimenticare gli specchietti re- cambio può accogliere
iPhone di ogni misura.

Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 455/180/141
Passo (cm) 273
Peso in ordine di marcia (kg) 1.533
Capacità bagagliaio (litri) 410/1.220

190 | Focus
ECOLOGICA CON STILE
Sopra, gli originali gruppi ottici posteriori
integrati nel portellone in resina; a lato, la
mascherina molto grintosa; più a sinistra, il
propulsore ibrido benzina-elettrico.

sorbire l’energia dell’impatto e ridurre i PREZZI E DOTAZIONE variante più ricca costa 38.700 euro e ri-
danni alle gambe e alle ginocchia e su ben La Honda Civic e:HEV è già in vendita spetto alla Sport aggiunge – tra le altre
undici airbag, tra cui quelli laterali per gli ed è disponibile in tre allestimenti: Ele- cose – il display multifunzione da 10,2
occupanti posteriori, quelli per le ginoc- gance (34.200 euro), Sport (35.300 euro; pollici, la regolazione elettrica in altezza
chia di chi si accomoda davanti e persino aggiunge le bocchette d’aerazione poste- per il sedile del guidatore, il supporto
quello centrale anteriore posizionato nel riori, lo specchietto retrovisore fotocro- lombare elettrico del sedile del passegge-
sedile del guidatore per evitare collisioni matico, il caricatore wireless, i fendineb- ro anteriore, il volante riscaldabile e
con il passeggero a fianco. bia e i cerchi da 18") e Advance. La l’impianto audio Bose.

LA SPORTIVA
Facile distinguere
esteticamente
una Sport dalle
altre Honda Civic
e:HEV: gli
specchietti, le
cornici dei
finestrini e i
cerchi in lega
presentano
tonalità nere.

Prestazioni e potenza

Potenza 135 KW (184 CV) Trazione


KW
max ANTERIORE

Coppia 315 N·M Batteria da


max (litio/ioni) 1,05 KWH

Consumo medio 21,3 KM/L Autonomia 800 KM

Focus | 191
Kia Niro

Elettrificazione
Full hybrid, plug-in hybrid ed
elettrica: la nuova auto coreana è
un concentrato di soluzioni
tecnologiche. Dall’assistenza alla
guida alla facilitazione della vita...
di Adriano Tosi

C’ è più elettrificazione
nella gamma della Kia
Niro che nell’intero li-
stino di alcune Case automobilistiche.
Full hybrid, ibrido plug-in e 100% elet-
trico: sono queste le tre motorizzazioni
che il cliente della Niro può scegliere.
Piccolo ripasso prima di andare nei
dettagli. Full hybrid: il motore elet-
trico garantisce minori consumi ed
emissioni, ma può muovere l’auto in
autonomia solo per brevi tratti, al di
sotto dei 100 km/h e solo se si sfiora il
pedale dell’acceleratore; il pacco bat-
terie si ricarica trasformando l’energia
cinetica in energia elettrica durante le
decelerazioni. Plug-in: il pacco batterie
si ricarica (anche) dalla rete elettrica
esterna, si possono toccare (almeno) i
130 km/h in modalità elettrica e si per-
corrono molti chilometri senza che il
motore a benzina si accenda. Elettrico:
facile, qui a muovere l’auto è solamente
l’energia delle batterie.

I DETTAGLI
Le dotazioni delle Niro “più elettrifica-
te”, ovvero plug-in ed elettrica, sono di
tutto rispetto. La plug-in abbina l’elet-
trico a un motore a benzina 1.6, per 183
CV di potenza massima combinata.

192 | Focus
massima FORME PULITE
Nella vista di tre
quarti anteriore,
si nota bene
come la nuova
generazione di
auto elettrificate
della Casa
coreana
proponga un
design discreto,
senza eccessi.

Focus | 193
L’infotainment è costantemente aggiornato over-the-
air e molte funzioni sono gestibili dalla app Kia Connect
Il propulsore elettrico è alimentato da INTERNI DI LIVELLO SUPERIORE
una batteria al litio da 11,1 kWh, per 65 L’elettrificazione, totale o parziale che
km di autonomia massima. sia, non basta per definirsi sostenibi-
La Niro EV 100% elettrica conta invece li. Ecco perché, Kia utilizza numerosi
su un motore anteriore da 204 CV, colle- materiali riciclati sulla Niro. Ciò non
gato a un pacco batteria da 64,8 kWh che significa però che si debba rinunciare a
assicura 463 km di autonomia. La po- qualcosa: ci sono i sedili anteriori riscal-
tenza massima accettata dalle colonnine dabili e ventilati, una dotazione quest’ul-
a corrente continua è di 100 kW: si passa tima non comune in questo segmento di
dal 10 all’80% della carica in 43 minuti. vetture.
Il comfort interno è assicurato dal pa-
SEMPRE CONNESSI vimento piatto, per un’abitabilità poste-
Anche l’infotainment è all’avanguardia: riore a prova di famiglia numerosa. Il ba-
doppio schermo integrato e aggiorna- gagliaio? 348 litri per la plug-in, 495 litri
menti del software automatici. per la versione elettrica; per quest’ultima
Installando l’app Kia Connect sullo ci sono anche i 20 litri sfruttabili sotto il
smartphone è possibile sfruttare le fun- cofano anteriore, perfetti per riporre il
zioni Last Mile Navigation (dopo aver cavo di ricarica e l’adattatore per l’ali-
parcheggiato, ci si può far guidare a piedi mentazione di device esterni.
ABITACOLO AL TOP
fino alla destinazione finale), Modalità
In alto, la plancia è realizzata con
materiali riciclati e senza pelle: i Ospite (se si danno le chiavi ad altri, que- RICARICARE A DOPPIO SENSO
sedili sono riscaldabili e ventilati. sta funzione monitora gli spostamenti), A differenza di altre vetture elettriche,
Sopra, il vano per la ricarica Trova la mia auto e Controllo porte per che possono solo essere ricaricate, la Kia
wireless dello smartphone. verificare la chiusura della vettura. Niro EV può trasformarsi anche in un

Pannello di controllo

DUE RAZZE HI-TECH DOPPIA FUNZIONE


L’originale volante è Due schermi da 10,25" Il display sotto l’hazard
stato introdotto nella e un head-up display permette di scegliere:
gamma Kia dalla EV6. da 10 pollici. clima o infotainment?

Prestazioni e potenza Niro EV

Potenza 150 KW (204 CV) Trazione


KW
max ANTERIORE

Coppia 255 N·M Batteria da


max (litio/ioni) 64,8 KWH

Tempi ricarica 43 MIN (80%)


(presa 100 kW)
Autonomia 463 KM

194 | Focus
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 442/183/156
Passo (cm) 272
Peso a vuoto minimo (kg) 1.757
Capacità bagagliaio (litri) 475/1.392

alimentatore portatile. In altre parole è


PIÙ AUTONOMIA
come se fosse un enorme powerbank a
La Kia Niro elettrica
quattro ruote: l’auto è infatti capace di ha un pacco batterie
erogare fino a 3 kW di potenza quando è da 64,8 kWh per
completamente carica. E se vi state chie- un’autonomia
dendo a cosa potrebbe servire questa dichiarata di 463 km.
funzione, ecco alcune risposte: può far
funzionare un condizionatore di dimen- una velocità di sicurezza sfruttando i dati raccolti dalla telecamera e dal radar del
sioni medie per 24 ore (utile per esempio del navigatore: la Niro imposta automa- veicolo, analizza le informazioni sugli
in campeggio), può caricare una e-bike e ticamente il limite di velocità vigente e, altri utenti della strada – auto, pedoni e
permettere di usare la macchinetta per il in vista delle curve, riduce la velocità di ciclisti in attraversamento – per scongiu-
caffè durante un picnic. crociera (se serve), per poi tornare al li- rare l’eventualità di incidenti.
vello preimpostato. Infine, c’è il Safe Exit Assist, un sistema
SICUREZZA TOTALE La funzione Highway Driving Assist che impedisce ai passeggeri posteriori di
Kia investe tantissimo, da tempo, sulla controlla sterzo, accelerazione e decele- scendere dal veicolo quando viene rile-
sicurezza. È per questo che sulla Niro razione nella corsia di marcia per man- vata la presenza di un potenziale perico-
si trova lo stato dell’arte per quello che tenere la distanza dal veicolo che prece- lo in avvicinamento, bloccando le serra-
riguarda l’assistenza alla guida. C’è, per de e per rimanere al centro della corsia. ture delle portiere e attivando una spia e
esempio, il sistema che aiuta a guidare a Ancora, il computer di bordo valuta i dati un segnale acustico.
Peugeot 408

Eco-comf
Rompe gli schemi
l’ultima nata della
Casa francese. Una
vettura filante ed
ecologica in due
versioni ibride plug-
in. Presto elettrica.
di Marco Coletto

AGGRESSIVA
Il frontale delle
nuove Peugeot
è contraddistinto
da linee decise.
Da notare le
forme a Led
laterali che
ricordano
l’artiglio del
leone.

196 | Focus
ort al top
T roppo filante per essere un Suv, troppo bassa
per essere una crossover e troppo originale per
essere una berlina: non è facile classificare l’ul-
tima nata di casa Peugeot, la 408. Ma, ammettiamolo, non
rientrare nei canoni può essere anche un valore positivo.
Per le categorie del mercato auto è una “segmento D” (vet-
ture medie di profilo superiore) con uno stile vicino al mon-
do delle Sport Utility: ruote grandi, cerchi in lega fino a 20
pollici ed elementi neri nei passaruota e nelle zone inferiori
della carrozzeria. Il tutto senza trascurare la sportività (li-
nee dinamiche e tocchi aggressivi nel frontale e nella coda) e
l’aerodinamica. Il flusso dell’aria è infatti ottimizzato da due
“orecchie di gatto” sul tetto che creano un corridoio ottimale
verso lo spoiler posteriore.

ABITACOLO SALUTISTA
La nuova 408 non trascura neppure il comfort: è la Peugeot
più spaziosa per i passeggeri posteriori e i sedili anteriori
hanno ottenuto il certificato di qualità dalla Aktion Gesun-
der Rücken, un’associazione tedesca indipendente compo-
sta da esperti di ergonomia e di salute della colonna verte-
brale. Sono dotati di regolazioni elettriche a 10 vie – per il
guidatore, con due possibili memorizzazioni – o a 6 vie per il
passeggero. Per chi vuole il massimo delle attenzioni segna-
liamo inoltre il massaggio pneumatico a 8 tasche con 5 diver-
si programmi e l’impianto di climatizzazione “high-vent”,
contraddistinto dai diffusori posizionati di fronte alla testa
degli occupanti. Ultima, ma non meno importante, la nuova
generazione della plancia Peugeot i-Cockpit: un capolavoro
di ergonomia caratterizzato da un volante compatto, da un
quadro strumenti digitale da 10 pollici posizionato al di sopra
di esso in linea con la visione della strada e un touchscreen
centrale da 10 pollici più vicino alla mano del conducente.

RICARICHE PIÙ VELOCI


Passiamo al lato tecnico. La Peugeot 408 monta lo stesso pia-
nale della Citroën C5 X: la piattaforma multienergia EMP2

Focus | 197
Un impianto Hi-Fi di elevatissima qualità.
Realizzato dalla francese Focal.
Quattro tweeter, con tecnologia
cono rovesciato in alluminio.

Amplificatore
in classe D,
12 vie, 690
watt totali.

Altoparlante
centrale,
tecnologia
del cono in
polyglass,
membrana
in fibra di
vetro.

Quattro woofer-midrange, Un sub-woofer con tecnologia


tecnologia del cono in Flower Power, con il disegno a
polyglass. petalo dei magneti dell’altoparlante.

Prestazioni e potenza

Potenza 165 KW (225 CV) Trazione


KW
max ANTERIORE

Coppia 320 N·M Batteria da


max (litio/ioni) 12,4 KWH

Tempi di ricarica
(presa da 7,4 kW) 1H 40 MIN Autonomia N.D.

Pannello di controllo

MASSIMA SPAZIO PULSANTI


VISIBILITÀ AL CENTRO TUTTOFARE
Il cruscotto La console I nuovi tasti
digitale rialzato centrale mette configurabili
non fa distogliere a disposizione consentono di
lo sguardo dalla numerosi vani accedere alle
strada. portaoggetti. principali funzioni.

198 | Focus
Le versioni ibride uniscono un motore a benzina con
un’unità elettrica da 110 CV. La batteria è garantita 8 anni
che nel caso di questa vettura può ospita- una presa domestica Schuko standard (8 I sistemi di assistenza alla guida (Adas)
re motori benzina (un 1.2 turbo tre cilin- A). Per chi si sta avvicinando al mondo sono tra i più completi, gestiti da sei tele-
dri PureTech da 130 CV), ibridi plug-in dell’elettrificazione, Peugeot fornisce camere e da 9 radar. Tra i più importanti
benzina e – presto – anche elettrici. l’accesso a diverse soluzioni di riforni- troviamo il Night Vision, che rileva pedo-
Le varianti Hybrid, quelle al momento mento attraverso il servizio Easy-Char- ni, ciclisti e animali davanti al veicolo di
più ecologiche della gamma, sono due e ge, che comprende tra le altre cose la dia- notte o in condizioni di visibilità ridotta
generano una potenza totale rispettiva- gnosi per valutare l’impianto elettrico da prima che vengano illuminati dal fascio
mente di 180 e 225 CV: sotto il cofano fornire, l’installazione finale e – per chi di luce dei fari, e il monitoraggio dell’an-
troviamo un motore 1.6 turbo benzina fa il pieno in viaggio – una rete di oltre golo cieco che copre fino a 75 metri. Ci
da 150 o 180 CV abbinato a un’unità elet- 260.000 colonnine in Europa attraverso sono poi il Rear Traffic Alert (quando si
trica da 110 CV e a una batteria agli ioni Free2Move eSolutions. fa marcia indietro avvisa della presenza
di litio da 12,4 kWh garantita per 8 anni di un veicolo vicino), l’Active Safety Bra-
o 160.000 km. SEI TELECAMERE E NOVE RADAR ke (frenata automatica attiva da 7 a 140
Cinque modalità di guida (Electric, La Peugeot 408 – lunga 4,69 metri, larga km/h), il Semi-automatic Lane Change
Hybrid, Eco, Normal e Sport), un ca- 1,86 metri e alta 1,48 metri – arriverà sul (cambio di carreggiata semiautomatico:
ricatore monofase da 3,7 kW presente mercato nel 2023 ed è dotata di un baga- propone di superare il veicolo che prece-
nella dotazione di serie (tra gli optional gliaio ampio, accessibile attraverso un de e poi di rientrare nella sua corsia, da
c’è quello da 7,4 kW) e tempi di ricarica pratico portellone: 536 litri che diventa- 70 a 180 km/h) e l’Anticipated speed re-
piuttosto interessanti: 1 ora e 40 minuti no 1.611 quando si abbattono i sedili po- commendation: suggerisce al guidatore
con una wallbox 7,4 kW; 3 ore e 55 minuti steriori. Un valore che scende (471/1.545 di adattare la velocità in base ai cartelli
con una presa potenziata (14 A) e un ca- litri) sulle versioni ibride plug-in benzi- stradali. Prezzi? A partire da 35mila
ricatore da 3,7 kW; e 7 ore e 5 minuti da na per via della presenza della batteria. euro.

Le misure della versione plug-in


Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 469/186/148
Passo (cm) 279
Peso a vuoto minimo (kg) 1.706
Capacità bagagliaio (litri) 471/1.545

SICUREZZA IN PRIMO PIANO


Sopra, i passeggeri posteriori
della nuova Peugeot 408 sono
protetti da airbag laterali
e a tendina (per la testa).

Focus | 199
Sguardo
Renault Scénic Vision

La concept car francese non è uno


studio per un mondo che
non c’è. Ma un insieme
di soluzioni estetiche
e tecniche per un
domani più
verde. Da un
abitacolo
spaziale
all’uso
innovativo
dell’idrogeno.
di Alessandro Pasi

RIVOLUZIONE
La vettura è priva
del montante
centrale: così le
portiere si aprono
a libro, per
facilitare

U
l’accesso
all’abitacolo.

n manifesto programma-
tico, non una semplice
concept car, un modo per
far vedere che si è in grado di immagi-
nare il futuro. La Renault Scénic Vision
vuole essere un insieme di soluzioni
che il cliente della Casa francese potrà
ritrovare non tutte insieme, ma un po’
alla volta, sulle prossime auto elettri-
sul futuro STILE UNICO
Le forme esterne
della concept
Renault saranno
al 90% quelle
definitive
dell’auto in
produzione.

che. Perché la prima importante in- IMPATTO ZERO OVUNQUE non si ferma ai rivestimenti dell’abi-
novazione tecnologica è che la Scénic Tuttavia, elettrificare non basta, se si tacolo e dei sedili, ma si estende (con
Vision è un’auto a zero emissioni che vuole ridurre davvero l’impatto am- non poche complicazioni di lavorazio-
combina la tecnologia fuel cell (idroge- bientale. Bisogna andare alla radice ni strutturali) fino al cosiddetto “sche-
no più cella a combustibile da 16 kW) delle cose, ai materiali con i quali è letro” della vettura, ovvero il pianale,
con quella a batterie agli ioni di litio: realizzata l’auto. Sulla Scénic Vision, il che è un agglomerato di scarti di pla-
si chiama H2-Tech Range extender e 70% di essi sono riciclati; oltre il 95% stica (bottiglie di latte, tubi di plastica
dovrebbe garantire un’autonomia non della vettura è riciclabile, batteria ecc.) e carbonio riciclato dal settore
inferiore agli 800 chilometri. compresa. L’uso di materiali speciali aeronautico.

Focus | 201
VAPORE D’ACQUA
La trasformazione
dell’idrogeno in elettricità
ha come risultato
CAPACITÀ BATTERIE l’emissione di vapore.
II pacco batterie, come in
tutte le vetture elettriche,
è posizionato sotto il
telaio. Tiene 40 kW/h.

ENERGIA AGGIUNTIVA
Le celle a combustibile
producono 16 kW,
immagazzinati in una
batteria due volte più
leggera di quelle
tradizionali.

FUEL CELL
II motore elettrico è alimentato POTENZA NECESSARIA
dall’energia prodotta dalle fuel cell II motore elettrico (sicrono
a idrogeno (qui il serbatoio). a rotore avvolto) può
sviluppare 160 kW.

L’impegno di Renault è di raggiungere zero emissioni


in Europa nel 2040 e nel mondo nel 2050. Per riuscirci,
punta a una gamma 100% elettrica entro il 2030

UNA VISION PER TUTTI tivo è far vivere un’esperienza di viaggio del suono francese, uno dei massimi
La Scénic resta fedele alla storia di Re- mai sperimentata prima. L’aspetto più esperti nel campo dell’acustica.
nault, quella di Espace e Twingo che evidente è l’assenza del montante cen-
sono state l’emblema della “filosofia trale, con le portiere che si aprono a li- INTELLIGENZA ARTIFICIALE
monovolume”, consolidata con suc- bro. Soluzione di grande fascino ma i cui Il computer di bordo, grazie a una rete
cesso a partire dalla metà degli anni costi di realizzazione sono al momento di videocamere associata a un sistema
Ottanta. Si tratta infatti di un modello molto alti. Vedremo se anche il modello di riconoscimento facciale, capisce chi
pensato attorno – e per – la famiglia. definitivo conserverà questa soluzione. è alla guida e sulla base dei gusti di ognu-
Una famiglia non allargata, perché i po- no, memorizzati in precedenza, regola
sti saranno 5, ma comunque un nucleo ESPERIENZA SONORA tutte le impostazioni di guida e di set-
di persone che hanno esigenze in primo Ogni sedile offre microfoni e altopar- taggio di specchietti, sedile ecc. E non è
luogo pratiche, di comodità e di sicu- lanti progettati per migliorare la comu- finita qui, perché l’intelligenza artifi-
rezza, senza ovviamente tralasciare l’a- nicazione in viaggio. A tal proposito, bi- ciale della Scénic Vision offrirà al guida-
spetto economico. sogna segnalare che con la Scénic Vision tore consigli personalizzati per miglio-
Gli arredi sono minimalisti, ma le do- Renault inizia la collaborazione con rare le abitudini di guida e alleviare lo
tazioni altamente tecnologiche. L’obiet- Jean-Michel Jarre, artista e ingegnere stress.

202 | Focus
PICCOLI
MONITOR
L’abitacolo è
altamente
innovativo: al
posto del
cruscotto frontale
o di un display
centrale, ci sono
sei monitor ai lati
del volante.

UNA FABBRICA DAL VOLTO SEMPRE PIÙ VERDE


Lo stabilimento di Flins è un luogo Nel 2021 è incomiciata una nuova
storico per il gruppo Renault. La fase che porterà a un’ulteriore
fabbrica, inaugurata nel 1952, si trasformazione del sito, battezzato col
trova a 40 chilometri da Parigi e si è nome di Refactory, improntato a un
progressivamente riqualificata nuovo concetto di economia circolare
abbandonando la produzione di con il compito di azzerare il bilancio di
utilitarie a motore termico e CO2 del gruppo Renault entro il 2030.
concentrandosi su quelle elettriche. La Refactory di Flins è oggi articolata
Nel 2012 è diventata infatti il centro in quattro aree: Re-energy, Re-cycle,
produttivo della Renault Zoe, tra le Re-start e Re-trofit. Nella prima zona
vetture a batterie francesi più si lavora per dare una seconda vita
vendute. alle batterie agli ioni di litio delle
macchine elettriche.
A sinistra, I pacchi batteria,
ingresso della dopo dieci anni di
Refactory di utilizzo, perdono
Flins. A destra, capacità (che
la zona sviluppo diventa insufficiente
stampa in 3D e, per le auto), ma
sotto, fuel cell a possono essere
idrogeno per usi riconvertiti come
commerciali. storage casalinghi o
come batterie per
utensili, tipo il
trapano. In questo
modo la loro vita operativa si allunga
di altri 5-10 anni. Re-cycle si occupa
invece del recupero di tutte quelle
parti, dai metalli rari del catalizzatore
ai cerchi in lega fino al rame dei cavi,
che possono nuovamente entrare nel
ciclo produttivo. Re-Start è invece un
centro di innovazione tecnologica che
spazia dallo sviluppo di software alla
stampa in 3D di pezzi che
necessiterebbero di lavorazioni più
complesse. In più, è attivo un hub
open innovation che ha l’obiettivo di
realizzare progetti concreti di
economia circolare. Infine l’area
Re-trofit, denominata anche Factory
VO, è dedicata ad aggiustare e a
ricondizionare le auto usate.
L’obiettivo è di far ritornare in strada
45mila vetture l’anno.

Focus | 203
Ford E-Transit
Massima produttività, minimo
impatto ambientale: la Casa
statunitense punta sempre più
anche sui furgoni full electric.
A iniziare dal nuovo E-Transit.
di Marco Coletto

Un carico
di energia
AB

204 | Focus
RAPIDITÀ
Grazie al
caricatore di
bordo da 11,3
kW bastano 34
minuti per
portare la
batteria
(garantita per 8
anni o 160.000
km) dal 15
all’80%.

ABITACOLO
I tre posti sul Ford
E-Transit sono di
serie: volendo (e
pagando) si può
avere il sedile del
passeggero
singolo. Le varianti
a doppia cabina
hanno invece
sei posti.

Focus | 205
I veicoli commerciali elettrici hanno costi di
manutenzione ridotti rispetto ai mezzi a gasolio

I l mondo dei trasporti è sempre più


“green”: in un mercato nel quale
le auto elettriche faticano ancora
a imporsi, i veicoli commerciali EV sono
in netta crescita, nel numero di modelli a
listino e nelle vendite. Come mai? Innan-
e i tempi di fermo. Le aziende, grazie alle
maggiori risorse economiche e alla dispo-
nibilità di spazi per la ricarica, stanno inve-
stendo sulla transizione ecologica più dei
privati e le Case automobilistiche si sono
fatte trovare pronte con una gamma di pro-
sioni: un business che punta a ricavi globali
per 45 miliardi di dollari entro il 2025 e che
negli Usa ha già permesso di ridurre il costo
totale di gestione delle flotte. Il tutto senza
trascurare il prodotto: il van a batterie E-
Transit ha già raccolto 5.000 ordini ancora
zitutto perché i furgoni a batteria hanno dotti e servizi creati per migliorare la loro prima dell’inizio della produzione e sarà
costi di manutenzione ridotti rispetto a un produttività. Ford, per esempio, ha lancia- affiancato nel 2023 dalle varianti elettri-
mezzo diesel per via del minor numero di to un nuovo brand – Ford Pro – focalizzato che di Transit Custom e Tourneo Custom
parti soggette a usura e questo consente sull’offerta di soluzioni rivolte ai clienti e l’anno seguente dalle versioni EV di Tran-
di ridurre i costi di proprietà fino al 40% commerciali e alle flotte di tutte le dimen- sit Courier e Tourneo Courier.

TUTTO CON L’APP


Ford PassPro è un’applicazione
gratuita che permette di
visualizzare lo stato di salute
del veicolo, bloccare o
sbloccare da remoto le porte e
gestire la ricarica.

Pannello di controllo

ADDIO LEVA MULTIMEDIA PIÙ PRATICO


Il freno a mano Il touchscreen da 12 Il cambio automatico
elettrico sulla sinistra pollici è di serie su rotativo ha snellito il
ha liberato spazio. tutta la gamma. tunnel centrale.

Prestazioni e potenza NON SOLO EV


Il Ford Transit è
Potenza 198 KW (269 CV) Trazione
disponibile, per
KW
max POSTERIORE impieghi su
lunghe distanze,
anche con motori
Coppia 430 N·M Batteria da
max (litio/ioni) 68 KWH turbodiesel
EcoBlue da due
litri di cilindrata:
“tradizionali” o
Tempi di ricarica 34 MIN Autonomia 234-256 KM mild hybrid
(presa da 115 kW) (15-80%) (ibride leggere).

206 | Focus
Le misure (versione L2-H2)
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 553/211/245
Passo (cm) 330
NON CORRERE Portata utile massima (kg) 1.035
La velocità massima è limitata a
90 km/h, 130 per la versione più Spazio di carico massimo (m3) 9,5
leggera da 3,5 tonnellate.

L’APRIPISTA Per la ricarica c’è un cavo di serie “Mode NON SOLO PRODOTTO
L’E-Transit è già ordinabile (prezzi a par- 3” da 32 amp lungo 8 metri: sfruttando la L’E-Transit è solo la punta dell’iceberg
tire da 64.663 euro) ed è disponibile in 25 ricarica veloce 115 kW in corrente conti- della strategia EV del brand statuniten-
configurazioni che sono la combinazio- nua bastano 34 minuti per portare gli ac- se nel segmento dei veicoli commercia-
ne di tre lunghezze, due altezze e tre pesi cumulatori dal 15 all’80%. Per un “pieno” li. Oltre al prodotto, infatti, è necessario
differenti (3,5, 3,9 o 4,25 tonnellate) e tre completo da fare in sede, a fine giornata fornire alla clientela tutto quello che
varianti di carrozzeria (furgone, furgone di lavoro, Ford può installare punti di serve per alimentare i mezzi e il busi-
doppia cabina e chassis, quest’ultimo con rifornimento in grado di ricaricare com- ness. In aggiunta ai servizi di ricarica
un carico massimo di ben 2.090 kg). pletamente la batteria in circa 8 ore. negli spazi aziendali già citati, Ford si
La trazione è posteriore, alimentata offre anche di installare wallbox dome-
da una batteria da 68 kWh posizionata POWER BANK stiche e ha una rete, chiamata FordPass,
sotto il pianale per massimizzare lo spa- La dotazione di serie comprende, tra di oltre 200.000 punti di ricarica pub-
zio di carico: a seconda della versione il le altre cose, il sistema di infotainment blici in Europa a cui si aggiungono le
volume varia da 9,5 a 15,1 m3. Senza di- SYNC 4 connesso al cloud che offre una oltre 450 stazioni “rapide” Ionity, cia-
menticare la lunga autonomia, che può pianificazione avanzata dell’itinerario, il scuna con più postazioni.
arrivare fino a 317 km per la versione più riconoscimento della voce da conversa- Non mancano, infine, strumenti hard-
“risparmiosa” che ha la velocità massi- zione naturale e un touchscreen da 12". ware e software per la gestione flotte
ma autolimitata a 90 km/h. Tra gli optional più interessanti se- come Ford Telematics, rivolto alle so-
Ci sono le modalità di guida: Normale gnaliamo il Pro Power Onboard, un si- cietà che possiedono più di cinque van e
per tutti i giorni, Slippery sul bagnato e stema che eroga 2,3 kW di potenza che che permette di visualizzare rapida-
ghiaccio e Eco per la massima efficienza. permette di collegare e alimentare alla mente lo stato di salute dei veicoli, e
Selezionando quest’ultima, il sistema li- presa di bordo da 230 V dispositivi utili come SecuriAlert che invia degli alert
mita le prestazioni e utilizza meno ener- per il lavoro come trapani, macchinari allo smartphone quando qualcuno sta
gia per il controllo del climatizzatore. elettrici e laptop. cercando di accedere al mezzo.
Elettrica
Citroën Ami

Altro che giochino


per ragazzi. La
microcar
francese si sta
affermando nelle
città: prezzi bassi
e look sbarazzino.

S
di Lorenzo Rota

ono ancora molti i dubbi che


scoraggiano i potenziali ac-
quirenti delle auto elettriche,
ma la Citroën Ami sembra nata apposta
per convincere persino i più scettici. Le
vetture a emissioni zero sono care? Qui i
prezzi di listino partono da 7.790 euro e
arrivano a 9.190 euro. Ci vuole tanto tem-
po per ricaricarle e bisogna adeguare la
rete domestica? Con la Ami – dotata di
una batteria da 5,5 kWh pesante poco più
di 60 kg – bastano tre ore, il cavo integrato
situato accanto alla portiera del passeg-
gero e una semplice presa standard 220
V. Ma non è tutto: attraverso il sistema di
connessione connect-box DAT @ AMI è
possibile visualizzare in ogni momento
sul proprio smartphone informazioni es-
senziali come l’autonomia disponibile, lo
stato di ricarica, il tempo rimanente fino TOP DI GAMMA
al completamento del “rifornimento”, gli L’allestimento più
avvisi di manutenzione e le stazioni di ri- ricco My Ami
carica più vicine. Vibe strizza
l’occhio al
SI GUIDA GIÀ A 14 ANNI mondo dei Suv:
La Citroën Ami (costruita in Marocco barre sul tetto
insieme alla gemella tedesca Opel Rocks- e tocchi “dark”
fuori (passaruota
e) non è una vera e propria auto ma una e coprifari
microcar elettrica a due posti guidabile posteriori)
a partire dai 14 anni con la patente AM e dentro.
(il patentino, per intenderci) e per ap-

208 | Focus
per tanti

Focus | 209
Caratteristico
è il disegno
asimmetrico
delle portiere che
sono speculari:
in modo da
contenere i costi

La Ami è personalizzabile
prezzare al meglio le sue caratteristiche nei colori dei cerchioni e
non bisogna confrontarla con le vetture nelle fiancate con
tradizionali bensì considerarla come l’applicazione di sticker.
un’alternativa più sicura a uno scooter.
Un mezzo ecosostenibile rivolto soprat-
tutto a chi affronta tragitti frequenti su
brevi distanze: l’autonomia è di 75 chi- Le misure
lometri (un valore di gran lunga supe-
riore alla distanza media percorsa ogni Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 241/139/152
giorno da un automobilista) e la velocità
massima è di soli 45 km/h, ma al motore Velocità max (km/h) 45
elettrico da 8 CV bastano solo 10 secondi
per raggiungere questa soglia partendo
Peso a vuoto minimo (kg) 471
da fermi. Il suo habitat è la città: le di- Acc. 0-45 km/h (s) 10
mensioni esterne compatte – 2,41 metri
di lunghezza, 1,39 metri di larghezza (re-
trovisori esclusi) e 1,52 metri di altezza
– consentono di parcheggiarla ovunque. vano nella zona posteriore per borse e ESSENZIALITÀ CHIC
Difficile trovare veicoli più agili nel traf- buste della spesa, l’alloggiamento per lo Questa minicar a emissioni zero alterna
fico: il peso è inferiore a 500 chilogram- smartphone con presa USB e l’utile gan- elementi essenziali, come i finestrini ba-
mi (485, per l’esattezza) e il diametro di cio per appendere zaini, borse o sacchetti sculanti laterali che si aprono manual-
sterzata è di soli 7,2 metri. completano le dotazioni di carico. mente verso l’alto come sulla leggenda-
Gli pneumatici hanno dimensioni ria 2CV, a soluzioni da auto di fascia alta
DIMENSIONI COMPATTE “normali” (155/65 R14) e sono facili da come i fari a Led e il tetto in vetro pano-
Il mezzo che più le si avvicina come filo- trovare in commercio. ramico di serie su tutte le versioni.
sofia è la Renault Twizy, che però è priva Piccola fuori, ma grande dentro: Ami Il design è simmetrico, una soluzione
di portiere e ha due posti uno dietro l’al- è venduta anche nella pratica versione adottata per ridurre i costi di produ-
tro. La proposta di Citroën prevede inve- Cargo, un mini furgone adatto per le zione e offrire così un prezzo di listino
ce un abitacolo completamente chiuso e consegne urbane che presenta al posto molto contenuto. Qualche esempio? I
riscaldato (con funzione disappanna- del sedile del passeggero un vano porta- paraurti anteriori e posteriori e la parte
mento) con due sedili affiancati: quel- oggetti da 260 litri chiuso e separato dal inferiore della carrozzeria si ripetono,
lo del guidatore è scorrevole su guide, guidatore da una parete divisoria verti- mentre le due portiere sono identiche
mentre quello del passeggero ha davanti cale, un ripiano inferiore regolabile su e hanno un’apertura differenziata: nor-
a sé una nicchia che consente di ripor- due livelli e uno modulare ricavato sul male per il passeggero e controvento per
re un bagaglio da “cabina”. Un secondo lato superiore della zona di carico. il guidatore.

210 | Focus
SOLUZIONI RICERCATE
Il cavo di ricarica si trova in un vano
vicino alla portiera del passeggero.

NOTE DI COLORE
Le vaschette e gli
inserti arancioni del
cruscotto sono di
serie sulla My Ami
Pop, una delle 7
versioni della minicar.

Prestazioni e potenza
Potenza 6 KW (8 CV) Trazione
KW
max ANTERIORE

Coppia 625 N·M Batteria da


max (litio/ioni) 5,5 KWH

Tempi di ricarica 3 ORE


(presa da 220 V)
Autonomia 75 KM

A CIASCUNO LA SUA Pannello di controllo


La Citroën Ami è uno dei veicoli più ra-
zionali in commercio e offre numerose
possibilità di personalizzazione. Oltre
alle 7 versioni previste ci sono i kit che
comprendono diversi elementi per la
carrozzeria (barre al tetto, copricerchi e
adesivi) e l’abitacolo (vani portaoggetti
per la parte superiore della plancia, ten-
dina parasole per il tetto vetrato, vivavo-
ce, specchietto retrovisore centrale e reti
per le portiere). Non manca inoltre la
collezione di prodotti a tema Ami dedica-
ta al lifestyle (t-shirt, scarpe da ginnasti- REGOLAZIONI CONNETTIVITÀ PER LO SHOPPING
ca, tazze da caffè, altoparlanti ecc.). Per Il volante è fisso ma Il supporto II gancio per le borse
chi ha già scelto di distinguersi abbrac- il sedile del guidatore smartphone è di serie è standard sulle My
ciando la mobilità elettrica, ma vuole far- è scorrevole. (non sulla base). Ami Pop e Vibe.
lo anche con un look adeguato.

Focus | 211
Jaguar
Lo storico marchio inglese Cardone. «Nessun piano di lungo periodo può far diversamente.
Noi stiamo aiutando tutti i fornitori perché ci seguano in questa
si sta re-immaginando. transizione. La sostenibilità è un progetto integrato, il paradig-
ma di un pianeta meno inquinato va condiviso, a partire da una
Convertendosi a una riduzione dei consumi energetici e la sostituzione progressiva
con energia prodotta da fonti rinnovabili». Insomma, la sfida per
produzione total green. Jaguar è restare un marchio di prestigio, di quelli che offrono
al guidatore un’esperienza sofisticata, ma che al tempo stesso
garantiscono che i propri modelli non soltanto non nuocciano

N
di Alessandro Pasi al Pianeta, ma anche che siano inseriti in una catena produttiva
che cerca di ridurre emissioni e inquinamento.

ECONOMIA CIRCOLARE
el 2025, dieci anni prima del piano europeo per «Non dobbiamo ripensarci unicamente in una logica occidenta-
la messa in mora delle auto col motore termico, il le», puntualizza Cardone quando le facciamo notare che il suo
marchio britannico fermerà la produzione di pro- ragionamento non è sempre facilmente applicabile in ogni parte
pulsori endotermici per commercializzare solo e soltanto nuove del mondo. «L’agenda della sostenibilità è prioritaria ovunque.
vetture con trazione elettrica, facendo seguire alla i-Pace attuale Anche perché l’economia circolare deve essere un po’ alla volta
una serie di modelli a zero emissioni. Per il brand del giaguaro estesa su scala mondiale. Già noi usiamo sempre più materia-
che ruggisce è un salto epocale. li che arrivano dal riciclato, dal recupero scientifico di parti e
La transizione all’elettrico verrà accompagnata da una ride- metalli dalle auto che arrivano a fine vita». A questo proposito,
finizione della strategia complessiva che andrà a Jaguar ha fatto partire il programma Seconda Vita
toccare le fabbriche e la cosiddetta catena del va- che riguarda uno degli elementi più critici dei vei-
lore (cioè i fornitori) fino all’utilizzo di materiali coli elettrici, le batterie. Dopo una decina di anni un
eco-compatibili. Se si pensa che fino a non pochi pacco batterie non ha più la capacità di immagazzi-
anni fa la pelle di toro era considerato un elemen- nare l’energia necessaria a muovere un veicolo, ma
to imprescindibile nell’abitacolo di una Jaguar, ci ha comunque sufficiente carica per altri usi, dall’il-
si rende conto in quale complessa operazione si luminazione all’uso di utensili elettrici. Jaguar può
siano lanciati gli inglesi. «Per Jaguar è veramente quindi immettere sul mercato batterie per un uso ca-
un reimaging, un immaginare di nuovo e da capo la salingo-strumentale che sono a impatto zero perché
missione aziendale», racconta Rossella Cardone, nascono da batterie che vanno a svolgere un secondo
direttrice della divisione Sostenibilità e Business lavoro invece di essere completamente dismesse.
Innovation in Jaguar, un passato con ruoli analo- Rossella Cardone, Le batterie del programma Seconda Vita possono
ghi nel mondo delle Telecomunicazioni. «Il nostro direttrice divisione essere di grande aiuto per le economie povere come
obiettivo è posizionare il marchio in un contesto di Sostenibilità di Jaguar. quelle di alcuni Stati africani. «Grazie alla collabora-
lusso moderno e sostenibile. Non è uno slogan, la zione con Pramac, leader in strumenti e mezzi per la
sostenibilità è centrale, una strada obbligata per partecipare alla logistica», racconta Cardone, «Jaguar ha realizzato uno storage
rigenerazione del Pianeta. Non ci sono alternative, deve essere portatile venduto in Sudafrica. E, sempre a proposito di mondi
un impegno chiaro e i nostri clienti lo capiranno, lo capiscono». diversi, recenti indagini dimostrano che il 50% dei giovani in
Cina guarda con favore ai prodotti sostenibili e nel Regno Unito
LA SFIDA GREEN due terzi delle persone dichiarano di aspettarsi prodotti sempre
La Casa automobilistica si è assunta un ulteriore impegno più green. E che le aziende lo certifichino».
green molto ambizioso: ridurre a zero la propria impronta di Infine va ricordato che Jaguar è impegnata nella Formula E,
CO2 entro il 2039, passando da un meno 46% di CO2 emessa «una strada fondamentale per sviluppare la tecnologia elettrica
nella catena produttiva già dal 2030. Un piano che porterà a si- e il software. Una somma di conoscenze che troveranno in segui-
gnificativi risparmi energetici, approvato ben prima della crisi to applicazione nelle auto di tutti i giorni. E anche un modo per
del gas conseguente alla guerra tra Russia e Ucraina. «La traiet- comunicare che le auto a batterie sono divertenti e attrattive»,
toria per la società e per le aziende deve essere unica», continua conclude Cardone.

Sostenibilità
212 | Focus
SPORT UTILE
La Jaguar che
corre nel
Campionato di
Formula E,
massima
espressione delle
gare elettriche.
Consente
sviluppi
fondamentali per
le auto di serie.

premium Focus | 213


MY FOCUS redazione@focus.it
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twitter.com/focus_it
instagram.com/focus_ita

Fotografie, segnalazioni, commenti...


Il dialogo con i lettori di Focus

Emozioni riflesse
Amorvena Mengarelli
Oggi ho appreso dal vostro sito della scomparsa di Raymond Zreick e vi
porgo le mie più sentite condoglianze.
Sono una vostra assidua lettrice ed ho avuto il piacere di interloquire con
lui per le foto di questa rubrica. Dedico questa foto alla sua memoria.

Raymond Zreick era un nostro collega che si occupava con passione e


costanza del sito e di My Focus. Se n’è andato il 14 settembre, lasciando
un grande vuoto nella sua famiglia e nella nostra redazione.
MY FOCUS Le foto dei lettori

Chiara Garzetti
Riflessi autunnali
in Trentino.

MONDO

Cartoline
Paolo Salvadori
L’arrivo del
temporale.

V i avevamo chiesto di inviarci le


foto delle vostre vacanze e ci
avete esaudito. Il “vostro” viaggio
parte dal lago di Garda alle prese con
i temporali estivi (Paolo Salvadori);
esce dai confini italiani per andare nei
cieli della Cappadocia, in Turchia
(Micol Morpurgo), e sulla remota
spiaggia di Legzira, in Marocco
(Yannick Cocard); si “spinge”
virtualmente nello spazio, con la foto
del passaggio della Stazione
Spaziale Internazionale al centro della
costellazione di Cassiopea
(Giuseppe Perna) per concludersi,
ormai in autunno, sul lago di Tovel, in
Trentino (Chiara Garzetti).
Spedisci i tuoi scatti alla redazione di Focus:
vedi su www.focus.it/myfocus l’elenco delle caselle
tematiche e i nostri consigli, e le foto dei lettori su
www.focus.it/letuefoto

Le lettere dei lettori


RICOSTRUIRE IL CERVELLO

H o letto con curiosità, indecisione e


stupore l’articolo “Se fossimo
sempre indecisi” di Raffaella
Procenzano (Focus 356) e mi chiedevo
e vi chiedo: qualora la corteccia
prefrontale ventromediale sia
deteriorata, come può essere
ricostruita? Vi ringrazio molto per la
cortese attenzione.
Alice Crosilla

Risponde Raffaella Procenzano esperimenti di sostituzione dei neuroni


giornalista di Focus: La domanda che biologici (le cellule che compongono il
lei si è posta è alla base del lavoro di cervello) con neuroni artificiali. In realtà
numerosi centri di ricerca e scienziati si tratta di chip di silicio che funzionano
un po’ in tutto il mondo. Siamo ancora come piccole reti neurali e che
lontani, sfortunatamente, da avere una potranno, nel corso di pochi anni,
conoscenza così dettagliata del essere ridotti alle dimensioni di un
cervello e quindi da poter ricostruire capello. Si spera potranno servire per
parti di quest’organo. Ciò non significa riparare le malattie degenerative del
che non ci si stia già provando. Come cervello e quindi anche riparare una
Yannick Cocard abbiamo illustrato nel numero 360, corteccia prefrontale ventromediale
Riflessi dorati sulle uscito in settembre, sono in corso deteriorata.
coste marocchine.

Micol Morpurgo Giuseppe Perna


Sai da dove parti, Lassù c’è Samantha
ma non dove arrivi. Cristoforetti.

Segnalateci se volete che le


vostre foto siano selezionate
anche per i nostri social
Focus | 217
C
ome sta il vostro cuore? • Red Oil non è solo un olio benefico.
Queste capsule si basano sugli Le sue capsule contengono un
ultimi risultati ottenuti dalla antiossidante naturale chiamato
ricerca scientifica. La scoperta astaxantina, che mantiene l’olio fresco
degli acidi grassi Omega 3 legati in una nel loro interno. Contengono inoltre in
forma naturale di fosfolipidi. maniera naturale, la colina, che aiuta
Questa forma trasporta gli omega 3 nelle a mantenere la normale funzione del
cellule cardiache in modo più efficace ri- fegato e del metabolismo dei grassi.
spetto a qualsiasi olio di pesce del passato.
E’ una invenzione scandinava. Sempre più *Gli effetti benefici si ottengono con una assunzione
giornaliera di 250 mg di EPA e DHA
persone in tutto il mondo sperimentano **Gli effetti benefici si ottengono con una assunzione
i benefìci di questo nuovo olio. Se stai giornaliera di 250 mg di DHA
pensando di fare qualcosa di buono per
far funzionare bene il tuo cuore, allora è
giunto il momento di iniziare ad assumere
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te della tua routine quotidiana per la cura
della tua salute, prendendo una capsula
ogni mattina a colazione. Sarebbe un buon
inizio di giornata!
Ecco i motivi per cui Red Oil™
fa così bene al cuore, agli occhi, al
cervello e al fegato.
• Le capsule di Red Oil™ sono piccole,
rosse, potenti e completamente inodore.
Sono a base di olio di krill antartico e
trasportano gli omega 3 nelle cellule
cardiache più facilmente rispetto
all’olio di pesce
• Red Oil™ è una fonte ricca di EPA e
DHA, che contribuisce alla normale
funzione cardiaca*
• Il contenuto di DHA contribuisce alla
normale funzione cerebrale e a quella
visiva**

Il percorso
della vitalità
a cura di Sabina Berra

CARTELLONE APPUNTAMENTI DEL MESE

8
Fino all’

gennaio
Al Mast di
Bologna, la
mostra
Image capital.

:REWORLD, Repairing the Present. In esposte 700 formiche (finte) create


MULTIMEDIA mostra il lavoro di 21 artisti che hanno dall’artista colombiano Rafael Gómez
abbinato nelle loro opere arte, scienza Barros. Le formiche sono simbolo di
Come fare divulgazione e tecnologia grazie al progetto resilienza e dello spirito di
Mestre, dal 9 al 12 novembre, al europeo S+T+Arts. cooperazione di chi è costretto a
Museo del ’900, M9, la terza edizione www.meetcenter.it lasciare il proprio luogo per cause
di ENGAGE 2022 - Divulgare scienza e politiche ed economiche o climatiche.
conoscenza, tecnologie e metodi, un www.rijksmuseum.nl
workshop di tre giorni. MOSTRE
Ci si può iscrivere su Per capire il surrealismo
http://engage.vis-sns.com La guerra e la satira Milano, fino al 26 febbraio 2023, a
Parma, fino al 13 gennaio, a Palazzo Reale, Max Ernst. La prima
Dialoghi tra arte e scienza Palazzo Pigorini, Goya - Groz. Il sonno retrospettiva in Italia del pittore,
Milano, fino al 30 ottobre, a Meet, della ragione. I capolavori di due scultore, e maestro del surrealismo.
importanti artisti, lo spagnolo L’occasione per vedere, raccolte
Francisco Goya e il tedesco insieme, 400 opere tra dipinti,
George Grosz. sculture, disegni, collages, fotografie,
www.comune.parma.it gioielli e libri illustrati.
www.palazzorealemilano.it
Canova vs Fidia
Tremezzina (Como), fino all’11
dicembre, a Villa Carlotta, Canova, DONNE
novello Fidia. Una mostra organizzata
in occasione del secondo centenario La diva dell’800
della morte di Antonio Canova Genova, fino al 22 gennaio 2023, a
Il mondo scomposto (1757-1822) che lo mette a confronto Palazzo Nicolosio Lomellino, I costumi
A Castell’Arquato (Pc), fino con Fidia, il più grande scultore della di Adelaide Ristori. Teatro e alta
al 27 novembre, Palazzo del Grecia classica. moda. La storia della più grande
Podestà. Maurizio Galimberti. www.villacarlotta.it attrice dell’800, Adelaide Ristori, che
Uno sguardo sulla nostra la Regina Vittoria definì “una cosa
Storia. Opere del fotografo che Pareti di formiche sublime”. Una mostra all’interno del
“scompone” i suoi soggetti. Amsterdam, fino al 15 gennaio progetto Adelaide: 200 anni sulla
https://castellarquatoturismo.it 2023, al Rijksmuseum, Casa Tomada. scena.
Nelle aree pubbliche del museo sono www.visitgenoa.it

Focus | 219
CARTELLONE
Dal 15 novembre, Steve Backshall:
INCONTRI avventure intorno al mondo. Racconti
adrenalinici delle spedizioni nei luoghi
Buon compleanno più estremi del Pianeta.
Genova, dal 20 ottobre al 1° https://mediasetinfinity.mediaset.it/
novembre, il Festival della Scienza. In focus
tutta la città ci saranno incontri,
mostre e conferenze per festeggiare i
vent’anni della manifestazione. Tra le PER I PICCOLI
mostre Forme e colori di una
scoperta. I 10 anni del bosone di Dolcetto e scherzetto
Higgs a Palazzo Ducale. Tra le Miradolo (Torino), il 30 e il 31
conferenze: il 27 ottobre 1922: La ottobre, Masche, incantesimi e
nascita di una celebrità. Il trionfale contro incantesimi. In occasione della
tour giapponese di Einstein. Festa di Halloween gli adulti e i
www.festivalscienza.it bambini si possono incamminare nel
Parco per scoprire figure misteriose,

11
Progettare la scienza
In tutta Italia, entro il 31 ottobre, le
classi 2a, 3a e 4a delle scuole superiori
incantesimi e contro incantesimi.
www.fondazionecosso.com Fino all’
di II grado possono iscriversi a
Art&Science Across Italy, organizzato FOTOGRAFIA
dall’Istituto Nazionale di Fisica
L’Italia in stazione
dicembre
Nucleare (Infn) con il Cern, per
coinvolgere gli studenti a realizzare Roma, fino al 1° novembre,
opere (che andranno in mostra) e che all’Auditorium Parco della Musica, La
mettono in dialogo scienza e arte. memoria delle stazioni. Le foto A Villa Carlotta a
Per iscriversi le info su https:// raccolte in 8 stazioni di grandi città ci Tremezzina (Como),
artandscience.infn.it/area-referenti raccontano il Paese. Realizzata Canova, novello Fidia.
In cerca di equilibrio
Napoli, dal 22 al 27 novembre, alla
Città della Scienza, il Festival Futuro
SUCCEDE A FICO
remoto. Equilibri. Mostre, conferenze,
presentazioni, laboratori sul tema NOVEMBRE È DEDICATO AL MADE IN ITALY
della ricerca di equilibrio in fisica, A FICO, il Parco del cibo di Bologna, novembre è il mese dedicato ai
ecologia, arte, letteratura, storia e sapori e ai piatti più caratteristici del territorio italiano. Dal giovedì alla
geopolitica. domenica si possono assaggiare oltre 13 differenti cucine regionali. E ci
www.cittadellascienza.it sono due weekend speciali da segnare in calendario: il 12 e il 13
novembre ci sarà l’Anteprima della Fiera Nazionale del Panettone e del
Pandoro; un’occasione unica per conoscere tutti i segreti della cultura di
TV E CINEMA questi dolci, con degustazioni e assaggi dei migliori pandoro e panettoni
d’Italia, show cooking e talk di diversi maestri pasticcieri. Il 19 e il 20
Archeologia a gogò novembre si terrà il Festival
I prossimi appuntamenti su Focus Tv. delle DOP e IGP d’Italia con
Il 4 novembre, King Tut Day. oltre 50 specialità DOP e IGP
A 100 anni dalla scoperta della tomba raccolte in una rassegna-
di Tutankhamon, l’intera giornata di mercato, che prevede
programmazione sarà dedicata al degustazioni ed eventi
giovane faraone. organizzati sui migliori prodotti
Il 5 novembre, I Segreti dell’Arca certificati del nostro Paese.
Perduta. A metà tra archeologia e Una giornata all’insegna del
leggenda: i tentativi di sapere di più divertimento e della scoperta
sull’Arca dell’Alleanza. da passare con la famiglia e gli
Dall’11 novembre, Unearthed-La amici per un viaggio in diretta
storia delle fondamenta. I grandi nella bontà italiana!
monumenti dell’antichità dal punto di Info e prenotazione eventi
vista delle tecniche e dei materiali su www.fico.it
impiegati per la loro costruzione.

220 | Focus
CARTELLONE
dall’Archivio Luce Cinecittà e dalla IN CERCA DEL LEOPARDO DELLE NEVI
Fondazione FS Italiane.
www.auditorium.com Due storie che raccontano di due sfide vinte. La prima è raccontata nel
docufilm La pantera delle nevi, di Marie Amiguet e Vincent Munier, al
Grande fiera parigina cinema dal 20 ottobre. Si svolge in Tibet dove un fotografo naturalista,
Parigi, dal 10 al 13 novembre, al Vincent Munier, e uno scrittore, Sylvain Tesson (autore del libro che porta
Grand Palais Éphémère, Paris Photo. lo stesso titolo del film), sono andati a cercare il leopardo delle nevi. Con
La grande fiera della fotografia in la colonna sonora di due grandi musicisti Warren Ellis e Nick Cave i due
Francia. protagonisti imparano anche a stare nella natura più selvaggia.
www.parisphoto.com La seconda avventura riguarda l’arte e la cultura: il documentario The
ability to dream di Sky Arte svela la sfida di Galleria Continua (oggi una
Le foto dal mondo delle più importanti gallerie d’arte al mondo) fondata a San Gimignano,
Bologna, fino all’8 gennaio 2023, al fuori dai circuiti consueti delle grandi città, da tre ragazzi: Mario Cristiani,
Mast, Image Capital. La fotografia Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo. Tutto è iniziato 32 anni fa con pochi
come tecnologia dell’informazione. fondi ma oggi la galleria ha sette sedi. I fondatori hanno creato anche
I due fotografi Armin Linke ed Estelle l’Associazione Arte Continua attraverso la quale collaborano con le
Blaschke propongono un’indagine di amministrazioni locali per progetti di arte pubblica.
come la fotografia è usata in diversi
processi di produzione: dall’ambito
scientifico a quello culturale e
industriale. Per dimostrare come
l’accesso all’informazione è migliorato
grazie alla fotografia.
www.mast.it

LIBRI
Per capire le nuvole
Vincenzo Levizzani, Piccolo manuale
per cercatori di nuvole, Il saggiatore.

Per orientarsi nella geografia che capire l’identità di genere dal punto di
vediamo con il naso in su: le vista scientifico.
spiegazioni di uno dei maggiori fisici
italiani esperto di nefologia. Alla scoperta del Paese
Massimo Cannoletta, Storie d’Italia.
Medicina di genere Vite straordinarie che raccontano un
Antonella Viola, Il sesso è (quasi) Paese meraviglioso, Tea. L’autore, uno
tutto. Evoluzione, diversità, medicina dei nostri collaboratori, ha raccolto
di genere, Feltrinelli. piccole storie che raccontano la
Il libro risponde a una serie di nostra vita quotidiana.
domande: Perché esiste il sesso? Che
differenza c’è tra sesso e genere? Per
STORIA

26
Navigare il mondo
Fino al Vicenza, fino all’8 gennaio 2023,
alle Gallerie d’Italia, Non si farà mai
più tal viaggio. Pigafetta e la prima
navigazione attorno al mondo.
Realizzata per celebrare i 500 anni

febbraio 2023
dalla prima circumnavigazione della
Terra (1519-1522) guidata da
Ferdinando Magellano, a cui partecipò
Max Ernst, una retrospettiva il navigatore (e scrittore) vicentino
del pittore surrealista Antonio Pigafetta.
a Palazzo Reale a Milano. www.gallerieditalia.com

222 | Focus
in fo r m a z i oni
DALLE AZIENDE
IMI-EDN
CENTRI ODONTOIATRICI IMI-EDN
IMI-EDN è una rete di studi odontoiatrici che condividono la costante
ricerca dell’eccellenza nel campo delle alte tecnologie e dei trattamenti
innovativi in tutte le procedure, sia diagnostiche sia terapeutiche, a
esclusivo beneficio dei pazienti. Grazie all’attività di un laboratorio di
ricerca specializzato, IMI-EDN ha definito un protocollo terapeutico
(Perioblast) basato su un approccio genomico e metagenomico per
il trattamento della parodontite in tutte le sue forme e manifestazioni,
anche le più aggressive. Questa terapia, di cui hanno beneficiato decine di
migliaia di pazienti, viene eseguita con l’uso del microscopio operatorio e
il laser, e stimola le cellule staminali alla rigenerazione dei tessuti. Nelle sedi del network sono trattate quotidianamente
tutte le patologie collegate alla parodontite: infiammatorie, autoimmuni e degenerative. Inoltre, grazie all’avvento degli
scanner 3D e delle tecnologie CAD-CAM, è possibile prendere l’impronta in maniera non invasiva e realizzare protesi e
corone in 24 h, con un notevole risparmio di tempi e costi.

MONGE
MONGE SUPREME
Monge Supreme è una novità
assoluta nell’alimentazione dei
gatti per offrire una dieta ricca
di valori nutrizionali, equilibrata
e variegata. Le ricette sono
formulate con materie prime
selezionate per la loro elevata
qualità nutrizionale studiate nelle pratiche confezioni monodose da 80
grammi. Monge Supreme è preparata con pezzi di pesce ad elevato valore
biologico, resi appetibili e digeribili mediante la cottura a vapore. Le 25 ricette CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO
con tonnetto striato, selezionato con cura e pescato nel rispetto di ambiente e PARMIGIANO REGGIANO
biodiversità, sono arricchite di superfood: tante verdure e tanti frutti, come ad Il Parmigiano Reggiano, formaggio a
esempio baby-carrots, spinaci, piselli, goji, mirtilli rossi, gingko biloba ecc. ma Denominazione di Origine Protetta
anche quinoa, alghe, riso integrale e pesci selezionati, come spigola, cozze, (DOP), è tra i formaggi più antichi e più
triglia, granchio, calamari e orata. Le formulazioni contengono prebiotici per il ricchi che si conoscano. Si produce oggi
benessere intestinale e sono prive di coloranti e conservanti artificiali aggiunti. sostanzialmente come mille anni fa: con gli
stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con
la stessa cura artigianale e la lavorazione
IDM SÜDTIROL del tutto naturale, senza l’uso di additivi.
ANIMALI E SLOWFOOD IN Il latte utilizzato è crudo, vale a dire non
ALTO ADIGE trattato termicamente, quindi con la
L’Alto Adige è una terra ricca di ricchezza dei fermenti lattici presenti
esemplari davvero unici, come la naturalmente. Il Parmigiano Reggiano,
pecora con gli occhiali della Val di indispensabile in cucina, prevede una
Funes, una delle razze più antiche stagionatura minima di 12 mesi, ma è
d’Europa, presente solamente in Alto intorno ai 24 mesi che il Parmigiano
Adige e chiamata così per la particolare pigmentazione scura a forma di Reggiano raggiunge la maturazione
anello intorno agli occhi. A tutelare questa meravigliosa razza è il suo status adatta a esprimere le sue caratteristiche
di presidio slow food, a cui si aggiungono anche la razza bovina grigio alpina, tipiche. Le diverse stagionature regalano
il pane Ur-Paarl della Val Venosta e il formaggio grigio della Valle Aurina. sensazioni aromatiche differenti e lo
Inoltre, una menzione speciale va al pane, parte della tradizione e cultura del rendono particolarmente versatile
territorio. Tra i più conosciuti quello di segale con l’aroma di cumino, finocchio, in cucina, dato che si adatta a molte
trigonella, anice o coriandolo. preparazioni e abbinamenti.
in fo r m azi oni
DALLE AZIENDE
MARINA MILITARE
SPORTSWEAR
NUOVA
COLLEZIONE AI
2022/2023
Marina Militare Sportswear
presenta, attraverso i
suoi principali canali di
comunicazione, la nuova
collezione Autunno-
Inverno 2022/20223,
che si suddivide in varie
tematiche, inclusa la
nuova capsule “High
North”, ispirata e dedicata
alle importanti ricerche
scientifiche condotte
dall’Istituto Idrografico
SECTOR NO LIMITS della Marina Militare
SECTOR PRESENTA LA Italiana per la salvaguardia
SPECIAL EDITION 230 del clima. “High North
RECYCLED è una collezione a cui
Cassa e bracciale in acciaio teniamo particolarmente”
100% riciclato, una delle nuove racconta Alessia
frontiere della sostenibilità, a Panerai, responsabile Comunicazione e Marketing del Gruppo ICCAB S.R.L, “in un
cui si aggiungono il movimento mondo sempre più attento al problema dei cambiamenti climatici, Marina Militare
automatico (Miyota 8215) e il Sportswear desidera portare il proprio contributo esaltando, attraverso i suoi capi, le
packaging realizzato con materiali importanti scoperte scientifiche raggiunte grazie alle attività di ricerca della Marina
interamente riciclati. Bracciale con Militare Italiana nelle regioni Artiche”. La linea High North, sia per uomo che per
estensione diving, lancette e indici donna, sceglie capi caldi ma dalle tonalità fredde; il blu scuro, ed il bianco ad effetto
luminescenti e impermeabilità mélange, che a loro volta richiamano il paesaggio artico. Il piumino, capo esclusivo
a 200 metri fanno del 230 della collezione uomo, è stato realizzato con materiale ecologico e pet friendly. Tra
Recycled l’orologio perfetto per le principali decorazioni che ornano la collezione spicca la mappa raffigurante il
chi ama il mare e tiene alla tutela percorso della missione High North attraverso latitudini elevate. All’interno della
dell’ambiente. nuova collezione Autunno-Inverno 2022-2023, ovviamente non manca la linea
• 230 Recycled - 3H con data - dedicata alla Nave Scuola Amerigo Vespucci, la “Signora dei Mari”, la cui bellezza
Movimento Automatico (Miyota romantica si riflette sui capi ad essa ispirati, capi iconici come il maglione a collo
8215) alto, o il caban, rigorosamente color blue navy, contraddistinti dall’elegante patch
• Acciaio 100% riciclato dedicata al Veliero più famoso al mondo. Sempre presente la linea “Basic” che per
• Cassa Ø 43mm - Lunetta nera in l’inverno adotta colori autunnali, mentre la linea Marina Sport, con dettagli fluo e
alluminio riflettenti. Come sappiamo Marina Militare Sportswear è anche Sommergibili e
• Quadrante nero con indici e Aviazione, capsule dall’indole più battagliera, dal fit più aderente e dai colori che
lancette luminescenti si rifanno ai Cinque Elementi. ICCAB è l’azienda fiorentina che, sotto la guida della
• Bracciale con estensione diving, famiglia Panerai, da oltre un ventennio, detiene il prestigioso accordo di licenza con
finitura lucida- satinata lo Stato Maggiore della Marina Militare. Il brand Marina Militare Sportswear si basa
• WR 20 ATM su una filosofia imprenditoriale costruita sapientemente negli anni e consolidata da
• Prezzo: 299 euro un crescente successo nel settore dell’abbigliamento casual e sportswear. Tutta la
Disponibile su: sectornolimits.com collezione è consultabile sul sito: www.marinamilitare-sportswear.com
GIOCHI
CRUCIVERBA

Radiopop
ORIZZONTALI: 1 Tra il Tigri e l’Eufrate Sbucano da alcune lampade - 66 Ingan- linguaggio dei primi pc - 53 Il Lee crea-
- 10 La tendenza a pensare troppo in nare - 67 Giù di morale. tore dei Fantastici 4 - 54 Un re shakespe-
grande - 19 Predatore bianconero - 20 ariano - 55 Frutto autunnale - 56 Imma-
Ha per simbolo Th - 21 Il Fo premio No- VERTICALI: 1 Soldo - 2 Si dona per la nuel filosofo - 58 Sopra i - 59 La Silvia
bel - 22 Un artista come Marcel Marceau causa - 3 Uno sport invernale - 4 I con- vestale - 60 Effettua immersioni - 61 La
- 23 Il pronome che ci comprende - 24 fini dell’Oklahoma - 5 Superlativo di buo- dea Terra - 62 Gran Bretagna - 63 Bel-
Una linea della zebra - 25 Strada da cor- no - 6 Uccello... balordo! - 7 È condizio- luno - 64 Gli estremi del club - 65 Giudi-
se - 26 Si racconta insieme al più - 27 Si nata al chiuso - 8 La Ceran, giornalista ce Istruttore.
dà ad amici e parenti - 28 Le vocali del - 9 Il soggetto autobiografico - 10 Fa
meme - 29 Accompagna i turisti - 30 provincia con Carrara - 11 Malagevole
Serve a pescare crostacei - 31 Si pratica salita - 12 In un momento anteriore - 13
con esercizi ginnici e respiratori - 32 Lo La fine di Menelao - 14 L’ultima lettera
zio della Capanna - 33 Un piatto come il greca - 15 Viene fatta brillare - 16 Lo
risotto - 34 Addentata - 35 Un’erba aro- cela l’esca - 17 Delude chi chiede - 18
matica - 36 Un poeta come Dante - 37 Sottigliezza di pensiero - 21 Tutt’altro che
Da un altro pianeta - 39 Assennato - 40 armoniosi - 24 Un animale come il maia-
Reale, autentico - 41 Le gonfia il vento - le - 25 Numeri divisibili per due - 26 Som-
42 Multiplo del grammo - 43 Assumere mossa popolare - 27 La statua tra i tee-
liquidi - 44 La Watts attrice - 46 Quello pee - 29 Letto del fiume in secca - 30 Le
d’animo ci fa preoccupare - 48 Congiun- stelle che sono... tre al quadrato - 31 Il
ge due vertici del triangolo - 49 Passato Gagarin astronauta - 32 Si interra per far
di patate - 50 Esaltazione compiaciuta nascere una pianta - 33 Un palazzo di
- 51 Asta di metallo - 52 Arti pennuti - 53 Firenze - 34 È alto al largo - 35 Fa coppia
Le machine dei casinò - 54 Lo è il bradi- con Romolo - 36 Materiale per bottiglie
po - 55 C’è quello dei divertimenti - 56 e bicchieri - 38 Sincero e onesto - 39
Un modello della Ford - 57 Conta 27 Pa- Servizio Tossicodipendenze - 40 La pro- Ti piacciono questi giochi?
esi membri - 58 Recipienti di legno per messa di compiere un atto di culto - 41 Ne troverai tanti altri
l’agricoltura - 59 Linee senza curve - 60 Uno spazio nella barriera - 43 È bene su Focus Enigmistica,
Quello degli angeli è argomento di discus- averli davanti al carro! - 45 Sportelli da
sioni inutili - 61 Battuta comica - 62 Pro- armadio - 46 Distanza astronomica - 47 il nuovo numero sarà in
blemi - 63 Pienamente felici - 64 La Ma- Proverbio... lento - 48 La Pausini della edicola il 29 ottobre.
rie che vinse due premi Nobel - 65 canzone - 49 Coperta - 50 Cime - 51 Il

Focus | 225
GIOCHI
SUDOKU ANEDDOTO NUMERATO
Sostituire una lettera a ogni
numero (a numero uguale
corrisponde lettera uguale;
3=E 6=R 15=G).
Si leggerà un aneddoto.

Si dice – 1 2 3 – 4 5 3 6 3
– 7 8 – 8 7 9 3 6 10 – 11 4
6 12 – 13 12 – 14 4 14 7 4
15 15 12 – 11 10 6 14 12
– 16 17 10 6 14 7 8 4 . –
18 7 3 16 14 10 – 11 3 6 1
2 3´ – 12 – 9 4 6 12 8 4 12
A B
– 16 12 – 17 4 1 3 5 4 8 10
REBUS – 7 8 – tatuaggio – 11 6
12 9 4 – 13 12 – 11 4 6 14
12 6 3 – 5 3 6 16 10 – 19
4 – 6 10 14 14 4 , – 7 8 – 4
19 14 6 10 – 4 – 13 3 16
14 12 8 4 20 12 10 8 3 – 3
– 16 12 – 14 4 14 7 4 5 4
8 10 – 12 19 – 14 3 6 20
1- Rebus (5 6 1 4) 2- Rebus (8 1 8) 10 – 7 8 4 – 5 10 19 14 4
– 14 10 6 8 4 14 12 – 4 – 1
4 16 4 . – 4 5 3 6 8 3 – 7 8
– numero – 11 4 6 12 – 12
8 13 12 1 4 5 4 – 1 2 3 –
12 19 – 9 4 6 12 8 4 12 10
– 17 10 16 16 3 – 9 10 6
J. Foggini

14 10 – durante – 12 19

Evasiva
3- Rebus (7 9) 4- Rebus (11 7) – 5 12 4 15 15 12 10 .

PUZZLE
Cancellare nello schema le parole elencate, sapendo che
si possono trovare in tutte le direzioni.
Le lettere rimaste, lette di seguito, daranno la chiave.

ALARÓ ES VEDRÀ SCOGLI


ARABI ESCORCA SELVA
ARCIPELAGO FORMENTERA SOLE
ARTÀ IBIZA SPAGNA
CALDO INCA TAGOMAGO
CAMPOS LINGUE TURISMO
CATALANO OLIVI VACANZE
CLIMA PALMA DI MAIORCA VITI
DISCOTECHE PESCATORI
DRAGONERA PETRA
Alasma

CHIAVE – È la sede del Governo delle Baleari (8, 2, 3)

226 | Focus
Le soluzioni dei giochi sono a pagina 228
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I giochi sono a pagina 225

Mondadori Scienza S.p.A. Cruciverba


Via Mondadori, 1 – 20054 Segrate (MI)
Società con unico azionista, soggetta ad attività di direzione
e coordinamento da parte di Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

Direttore Responsabile: Raffaele Leone

Vicedirettore: Gian Mattia Bazzoli


Ufficio Centrale: Giovanna Camardo (caposervizio),
Isabella Cioni (caporedattore), Andrea Parlangeli (caporedattore),
Raffaella Procenzano (caporedattore), Gianluca Ranzini (vicecaporedattore)
Elaborazioni Digitali: Vittorio Sacchi (caposervizio)
Ufficio Fotografico: Paola Brivio (caposervizio), Sudoku
Alessandra Cristiani (caposervizio), Daniela Scibè
Redazione: Sabina Berra, Margherita Fronte (vicecaposervizio),
Roberto Graziosi, Anita Rubini, Fabrizia Sacchetti (caposervizio),
Vito Tartamella (caporedattore)
Segretaria di Redazione: Marzia Vertua

D&R a cura di: Isabella Cioni (coordinamento, caporedattore),


Lidia Di Simone (caporedattore),
Ufficio ricerca fotografica: Paola Brivio (caposervizio),
Alessandra Cristiani (caposervizio), Daniela Scibè.

Hanno collaborato a questo numero: Luca Borro, Alberto Cammelli,


Federica Campanelli, Davide Cenadelli, Marco Coletto, Marco Consoli,
Gabriele Ferrari, Marco Ferrari, Federico Gemma, Claudia Giammatteo,
Paola Grimaldi, Matteo Liberti, Massimo Mambretti, Roberto Mammì, A B
Massimo Manzo, Elena Meli, Nicola Nosengo, Alessandro Pasi, Ilaria Prada,
Lorenzo Rota, Alex Saragosa, Adriano Tosi, Simone Valtieri, Daniele Venturoli,
Rebus
Margherita Zannoni, Carlo Ziveri
1- Rebus (5 6 1 4) S aperta, C E ree, R aro =
saper tacere è raro
Abbonamenti: è possibile avere informazioni o sottoscrivere un
abbonamento tramite: sito web: www.abbonamenti.it/mondadori; email: 2- Rebus (8 1 8) A do, TT area di stanza =
abbonamenti@mondadori.it; telefono: dall’Italia tel. 02 49572001; dall’estero adottare a distanza
tel. +39 041.509.90.49. Il servizio abbonati è in funzione dal lunedì al venerdì 3- Rebus (7 9) SB aglio, rime di A TO = sbaglio rimediato
dalle 9:00 alle 19:00; posta: scrivere all’indirizzo Direct Channel SpA – C/O 4- Rebus (11 7) con turbante L è T tura =
CMP Brescia – Via Dalmazia 13, 25126 Brescia (BS). L’abbonamento può conturbante lettura
avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. L’eventuale cambio di indirizzo
è gratuito: informare il Servizio Abbonati almeno 20 giorni prima del
trasferimento, allegando l’etichetta con la quale arriva la rivista. Puzzle
Servizio collezionisti: Arretrati: I numeri arretrati possono essere richiesti CHIAVE – È la sede del Governo delle Baleari (8, 2, 3):
direttamente alla propria edicola, al doppio del prezzo di copertina per la CONSOLAT DE MAR
copia semplice e al prezzo di copertina maggiorato di € 4,00 per la copia
con allegato (Dvd, libro, Cd, gadget). La disponibilità è limitata agli ultimi 18
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Si dice che avere un numero pari di tatuaggi porti
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Certificato n. 8953 del 5/5/2021 sfortuna. Questo perché i marinai si facevano un
tatuaggio prima di partire verso la rotta, un altro a
destinazione e si tatuavano il terzo una volta tornati a
Periodico associato alla FIEG
(Federaz. Ital. Editori Giornali)
casa. Averne un numero pari indicava che il marinaio
Codice ISSN: 1122-3308 fosse morto durante il viaggio.

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