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21 OTTOBRE 2020
NOVEMBRE 2020
€ 3,90 IN ITALIA
E
Mensile: Austria € 8,20 / Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur € 7,10 / Canada CAD 12,00 / Germania € 10,00 / Svizzera Chf 8,90 – C.T. Chf 8,40 / USA $ 12,00. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP
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FEBBRE, PREZIOSA ALLEATA. I TUNNEL ULTRAMODERNI
ECCO COME FUNZIONA PER VIAGGIARE SOTT’ACQUA
337 NOVEMBRE 2020 www.focus.it
Scoprire
e capire
il mondo
PRISMA
12 La scienza del Fantacalcio 21
15 Prisma numeri Una nuova
16 Fosfina su Venere grande
19
estinzione
19 5 cose sul beluga di massa
25 Tweet scientifici
del beluga
Studiare l’atmosfera
28 MACCHINE DEL TEMPO
Grazie a satelliti e supercomputer, le previsioni meteo
guardano sempre più lontano. Ma l’intervento umano
è ancora fondamentale.
36 SE I NEANDERTHAL...
scienza
42 BUCHI NELL’ACQUA
tecnologia
50 COGLI L’ATTIMO
natura
28
Ecco gli elementi da tenere d’occhio.
88 FOLLA SU MARTE
frontiere in viaggio
verso Marte
Tre missioni stanno volando verso il pianeta rosso.
Perché così tante? E cosa vanno a cercare?
96 IL MISTERO DELL’AZOTO
scienza
RUBRICHE
7 L’oblò 71
68 Domande & Risposte Come si crea
uno sciame
112 Tipi italiani di locuste?
143 MyFocus
205 Cartellone Ci trovi anche su:
209 Giochi
4 | Focus
1 LA NOSTRA “VETRINA”
animazione
alcune pagine... si
Ascolta il verso del kea, che mette di buon
umore gli altri individui del gruppo.
42 TUNNEL SOMMERSI
gallery
INQUADRA LA PAGINA
Dove trovi l’immagine qui a INQUADRA
61 COME PUOI AVERE SUCCESSO?
test
Focus | 5
L’OBLÒ
PIOVE SUL
BAGNATO
di Raffaele Leone
Focus | 7
PRISMA DI TUTTO
UN PO’
8 | Focus
STORIA
Il vero volto
degli imperatori
C osì dovevano apparire ai
contemporanei gli imperatori
Augusto e Massimino il Trace (nelle due
immagini più grandi). Nei riquadri più
piccoli a sinistra, invece, dall’alto in
basso ecco i volti realistici di Caligola,
Nerone, Traiano e Marco Aurelio.
Li ha ricostruiti al computer il
disegnatore canadese Daniel Voshart
utilizzando due software molto noti:
Photoshop e Artbreeder. Quest’ultimo,
in particolare, è specializzato proprio
nel fondere le immagini tra loro perché
riesce, grazie all’intelligenza artificiale, a
regolare ogni singolo aspetto della
ricostruzione: colore e grana della pelle,
contorni dei singoli lineamenti,
capigliatura ecc.
Mescolanze. Così Voshart è partito
dalle raffigurazioni ritenute più affidabili
dei singoli imperatori romani (in genere
busti in pietra) e le ha “mixate” con i
volti immortalati sulle monete emesse
durante il loro regno e talvolta con veri
volti di persone attualmente viventi, per
dare un’ultima “pennellata di realtà” alla
sua opera. Per il viso di Massimino il
Trace, per esempio, ha mescolato alle
fattezze storiche le caratteristiche del
volto di un uomo malato di
acromegalia, il wrestler Andre the
Giant. Di acromegalia, infatti, soffriva
anche Massimino, che regnò tra il 235
e il 238. Di conseguenza, il suo mento
è stato squadrato di più rispetto ai
lineamenti riportati dal busto in marmo
che ha dato il via alla ricostruzione, che
sicuramente riportava fattezze un po’
idealizzate. Anche il colore della pelle di
Settimio Severo (193-211) è stato un
problema da risolvere, visto che questo
imperatore aveva antenati fenici o
berberi: di conseguenza la sua pelle è
stata disegnata un po’ più scura di
Daniel Voshart/voshart.com (6)
Focus | 9
PRISMA
ANIMALI
6
2
5
3
1
4
1 2 3 4 5 6
Mondadori Portfolio
Mondadori Portfolio
Getty Images
Getty Images
10 | Focus
Oliver E. Demuth
ANIMALI
COMPORTAMENTO
Le vere (enormi) dimensioni I colori evocano
del megalodonte ovunque le
L o squalo più grande che sia mai
esistito, Otodus megalodon, ha
abitato i mari della Terra tra 23 e 3
(Uk) le ha calcolate con precisione a
partire dai fossili esistenti (soprattutto
denti) utilizzando modelli matematici
stesse emozioni
milioni di anni fa. Finora era nota la
sua lunghezza totale, che arrivava a
16 metri (uno squalo bianco odierno
ad hoc. È così arrivato a conclusioni
sbalorditive: il megalodonte aveva la
pinna dorsale alta come una donna
I l giallo dà gioia in tutto il mondo, e
tutti – a qualsiasi cultura
appartengano – trovano rilassante il
raggiunge “appena” i 6,5 metri) ma media (1,6 metri), mentre quella blu. Quando si tratta di colori,
non si conoscevano le dimensioni caudale sfiorava i 4 metri, le fessure insomma, le associazioni tra questi
delle altre parti del suo corpo. delle branchie misuravano 1,5 m. La ultimi e alcune emozioni sono molto
Maxipinne. Ora, un team di potenza del morso era di 10 tonnellate simili ovunque. Lo ha dimostrato una
ricercatori dell’Università di Bristol (è 2 nello squalo bianco). (R.P.) ricerca condotta su un campione molto
vasto (4.600 persone di ogni età)
reclutato in 30 diversi Paesi in tutti i
continenti dagli psicologi dell’Università
Shutterstock
Focus | 11
PRISMA
Getty Images
PICCOLA
MATEMATICA S e non vi siete mai interessati al Fantacalcio, potrebbe essere l’anno giusto.
Andare allo stadio rischia di essere fuori questione per un po’, tanto vale
La scienza
dedicarsi a questo campionato virtuale parallelo in cui si forma una propria
immaginaria squadra comprando e vendendo giocatori, per poi acquisire punti in
del Fantacalcio
base alle loro prestazioni reali. I ricercatori dell’Università di Limerick, in Irlanda,
guidati da Joey O’Brien, hanno studiato le strategie degli “allenatori” virtuali nella
Fantasy Premier League (la versione britannica del Fantacalcio) per capire se c’è
qualche strategia vincente. Innanzitutto conta l’esperienza: un giocatore ha in
media 22 punti in più alla fine del campionato per ogni anno di attività.
Regole. Inoltre, nel Fantacalcio gli stessi calciatori possono essere condivisi da
più squadre e questo porta alla comparsa di “squadre modello”: in media, sui 15
atleti che compongono una rosa, una squadra al top ne condivide 8 con altre.
Le squadre che vanno peggio ne condividono solo 6. L’originalità insomma non
paga: una cerchia di circa 30 calciatori della Premier League ricorre in tutte le
formazioni al top della sua versione virtuale. Gli allenatori più in gamba mettono
meglio a frutto il ruolo di capitano, che si può assegnare ogni settimana e
raddoppia i punti del calciatore designato. Fondamentale è infine l’uso delle
cosiddette “chips”, da usare per esempio per far valere i punti dei giocatori in
panchina. Ogni giocatore ne ha 4, e lo studio mostra che la strategia migliore è
usarle verso la fine della stagione, non subito. Secondo i ricercatori, il lavoro
potrebbe essere la base per creare algoritmi in grado di consigliare ai giocatori le
mosse migliori. Che forse, però, toglierebbero parte del divertimento. (N.N.)
12 | Focus
Q
SALUTE uando le molecole che compongono le cellule del nostro corpo perdono il loro
Nanoparticelle naturale equilibrio di elettroni, andiamo in “stress ossidativo”. Una situazione che ha un
ruolo in patologie come il Parkinson, l’atrofia muscolare e gli scompensi cardiaci, oltre che
come nell’invecchiamento. La soluzione migliore per evitare tutto questo è seguire una dieta sana
che fornisca vitamine a sufficienza. Ma uno studio, che ha coinvolto l’Istituto Italiano di
vitamine Tecnologia, sembra mostrare che trattando cellule di muscolo con nanoparticelle
ceramiche l’effetto antiossidante sia superiore a quello ottenuto con le vitamine tradizionali.
Forse, in futuro, invece che “prendi le vitamine” diremo “prendi le tue nanoparticelle!”. (G.R.)
CORPO UMANO
Le sirene
“assomigliano”
Shutterstock
agli ululati
dei lupi. E ci
allarmano
AMBIENTE
50.000
Plos One. Sono le plastiche come fertilizzanti nei campi o
contenute nell’abbigliamento, interrati nelle discariche. (V.T.)
P oche cose ci mettono in allerta
come una sirena. Sappiamo che
se la sentiamo sta succedendo
qualcosa, certo. Ma forse è così
efficace perché è simile a quello che
per noi è un suono allarmante:
l’ululato dei lupi. Lo teorizza il team di
Hynek Burda, dell’Università Ceca di
Scienze della vita di Praga, che ha
Oceani di cemento
Avviso. Tra le caratteristiche dei due
suoni c’è una somiglianza. La
spiegazione? I lupi hanno evoluto un
Focus | 13
PRISMA NUMERI GRAZIE, FONDAZIONE AIRC!
4.500.000
I sostenitori
di AIRC.
1965
ANNODINASCITA
DELLA
20.000 FONDAZIONEAIRC
PERLARICERCA
SULCANCRO.
1.000
I VOLONTARI
CHE
COOPERANO
CON LA
FONDAZIONE.
5.000
€
I RICERCATORI LE PERSONE CHE OGNI GIORNO, IN ITALIA,
FINANZIATI. RICEVONO UNA DIAGNOSI DI TUMORE.
669 1 miliardo e
I PROGETTI DI
RICERCA E I
PROGRAMMI DI
FORMAZIONE
500 milioni
I FINANZIAMENTI PER LA RICERCA
FINANZIATI
QUEST’ANNO. ONCOLOGICA FORNITI DA AIRC IN 55 ANNI.
Focus | 15
a cura di Gianluca Ranzini
Nasa/Esa/E. Wheatley
Terra ha fatto gridare alla vita extraterrestre. Gli scienziati autori
della ricerca però ci vanno cauti: nel loro articolo sottolineano
solo di aver rilevato la sostanza e di non saperne spiegare la
presenza in modo diverso da quello biologico. Rimane però
la possibilità che la fosfina possa essere prodotta secondo
GALASSIE meccanismi ancora sconosciuti.
Un alone così grande In ogni caso, si tratta di una scoperta importante, soprattutto
perché riguarda un pianeta che al suolo ha una temperatura di
oltre 460 °C e una pressione di 91 atmosfere. Ma questo gas è
Isas/Jaxa/Akatsuki
che si stanno avvicinando inesorabilmente, attirate
dalla reciproca forza di gravità, e che tra circa 4
miliardi di anni sono destinate a collidere, per poi
fondersi in un’unica enorme galassia ellittica.
PRONTI AL LANCIO
V irgin Galactic ha annunciato che la sua base nel
New Mexico (Usa), chiamata Spaceport America, è
pronta per il primo lancio. In effetti è stata ufficialmente
inaugurata qualche anno fa, ma finora non ha ospitato
alcuna missione. Quello che è dipinto come “il primo
spazioporto del mondo costruito appositamente a
scopo commerciale”, costato 212 milioni di dollari, era
aperto solo per visite turistiche.
Voli suborbitali. Da qui, se tutto andrà liscio, Virgin
Galactic lancerà in questi giorni la propria navetta
SpaceShipTwo per il penultimo volo di test. La navetta è
Virgin Galactic
16 | Focus
600
Sono le lune di almeno 800 metri di I TEATRI DELLE STELLE
diametro che potrebbe avere il In collaborazione
pianeta Giove, secondo un recente con PLANit
(www.planetari.org)
studio di astronomi canadesi. Quelle
al momento scoperte sono 79. PLANETARIO
DI ROCCA DI
PAPA
La farfalla celeste
Questa immagine ritrae un oggetto chiamato Ngc 2899, fotografato dal Very Questo planetario si trova nel Parco
Large Telescope con un dettaglio mai raggiunto prima. Si tratta di una astronomico “Livio Gratton”, gestito
nebolosa planetaria, cioè del guscio di gas rilasciato da una stella simile al dall’Associazione Tuscolana di
Sole che si trova verso le fasi finali della propria evoluzione. Di norma, Astronomia a Rocca di Papa (Roma).
questi oggetti sono sferici, come bolle, ma un 10-15% ha una struttura più Ha un diametro di 7 metri e 50 posti.
complessa, a due lobi, che nel caso di Ngc 2899 la rendono molto simile a Il Parco dispone anche di un
una farfalla. La causa della struttura bipolare di alcune nebulose planetarie osservatorio e di un percorso
non è chiara. Si ipotizza che in alcuni casi dipenda dal fatto che al loro espositivo. Il 6 novembre, alle 20:15 e
centro invece che una stella singola ce ne siano due: quando una espelle alle 21:30, è in programma “Il cielo del
materiale, l’altra interferisce, “modellando” il gas emesso dalla compagna. mese: dagli antichi miti ai buchi neri”,
con spettacoli nel planetario e anche
osservazioni con i telescopi.
Info: https://lnx.ataonweb.it/wp/
parcoastronomicoliviogratton/
Ata
QUANTE SONO LE
COSTELLAZIONI?
Quelle ufficiali sono 88, e coprono
tutta la sfera celeste seguendo
precisi confini. Le ha stabilite negli
anni ’20 del Novecento l’Unione
Astronomica Internazionale per
Eso
Focus | 17
VIDEO
PRISMA GUARDATE E
ASCOLTATE
IL “SIGNORE
IN BIANCO”
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
Le molte
voci
I beluga sono tra i cetacei più
“chiacchieroni” e vengono
Il sonar
incorporato
chiamati i canarini del mare
per le loro vocalizzazioni.
Hanno un repertorio con molti
suoni diversi: cinguettii, fischi,
L a “cupola” sulla testa del
COSE
trilli, squittii... I suoni sono
beluga è data dal melone,
essenziali per la
un organo di tessuto adiposo,
comunicazione sociale
DA SAPERE
comune agli odontoceti (i
(sott’acqua, sotto il ghiaccio e
cetacei come i delfini). È un
nel buio dell’inverno polare). I
“componente” del biosonar:
SUL BELUGA
piccoli imparano negli anni,
focalizza i suoni emessi
come i bambini, a emettere i
dall’animale, che poi ascolta
suoni in modo corretto.
l’eco di ritorno dall’ambiente e
localizza ciò che lo circonda.
L’abito L’effetto
Il beluga usa il biosonar per
cacciare e trovare i buchi nel
bianco nonna
ghiaccio da cui respirare.
Focus | 19
PRISMA
Getty Images
COMPORTAMENTO
Dire le bugie
Matheus Fernandes/Harvard SEAS
dipende da
Mondadori Portfolio
quanto mangi?
S e pensiamo a una spugna, a noi viene in mente qualcosa di soffice e
cedevole. Agli ingegneri di Harvard, invece, viene l’ispirazione per nuove
I ricercatori dell’Istituto di scienze e
tecnologie della cognizione del Cnr
hanno partecipato a uno studio per
strutture resistenti e ultraleggere, da usare per costruire ponti, grattacieli e capire se sazietà e digiuno influenzino la
sonde spaziali. I ricercatori hanno infatti guardato alle spugne vitree (come propensione a mentire. Hanno fornito a
quella sopra a sin.), spugne sorrette da una struttura scheletrica di sìlice. E in 150 volontari un dado da lanciare, con
particolare alla geometria dello scheletro di Euplectella aspergillum, chiamata facce di diversi colori, associati a un
“cestello di Venere” per la sua forma a vaso: per sostenere il corpo tubolare, la premio differente: 3 euro per il rosso, 1
struttura dello scheletro ha una griglia quadrata su cui si fondono rinforzi per il giallo e 0 per il blu.
diagonali, a coppie, che si intersecano (sopra a destra). Inganni. A metà dei volontari era stata
Confronti. Gli ingegneri, della Harvard John A. Paulson School of Engineering fornita una colazione prima di tirare il
and Applied Sciences, hanno replicato questa geometria e l’hanno messa a dado, all’altra metà dopo. Il risultato del
confronto con tradizionali geometrie a reticolo (usate in ponti ed edifici). Il lancio era visibile solo a chi lo aveva
design ispirato alla spugna si è dimostrato più resistente a parità di peso, fatto, che quindi poteva… barare. I
sopportando carichi maggiori senza instabilità, ma usando la stessa quantità di ricercatori si aspettavano, in generale,
materiale costruire che i soggetti già “nutriti” fossero meno
strutture .C.) portati a mentire. «Sappiamo che i
cambiamenti dello status energetico a
breve termine, indotti da digiuno o
sazietà, e a lungo termine, come quelli
associati all’obesità, influenzano processi
cognitivi come memoria, attenzione,
autocontrollo. Quest’ultimo è centrale
per la capacità di compiere scelte
etiche», spiega Eugenia Polizzi del
Cnr-Itsc. Invece, solo i soggetti con
indice di massa corporea inferiore a 25,
soprattutto donne, sono stati più onesti
MILIONI DI ANNI
dopo la colazione. Più dell’80% dei
soggetti obesi, se era uscito il blu, ha
invece mentito, prima o dopo colazione:
L’età dello sperma trovato in una femmina di crostaceo che forse l’obesità è associata a una difficoltà
aveva fatto sesso prima di finire intrappolata nella resina. a gestire potenziali perdite. (G.R.)
20 | Focus
ANIMALI
T utti sanno che i dinosauri sono scomparsi dalla faccia della Terra in
seguito a un’estinzione di massa avvenuta 66 milioni di anni fa. Anche
la loro comparsa, però, fu agevolata da un simile evento catastrofico,
fangose hanno occhi più piccoli. (G.C.)
Mondadori Portfolio
l’Episodio Pluviale Carnico, avvenuto 233 milioni di anni fa. Lo studio che
identifica questa finora sconosciuta estinzione di massa è stato pubblicato
sulla rivista Science Advances da un team guidato da Jacopo Dal Corso
della China University of Geosciences di Wuhan e Mike Benton della
University of Bristol (Uk), e di cui fanno parte molti ricercatori italiani. Segni
dell’evento, infatti, sono stati trovati anche nelle Dolomiti.
Devastazione e rinascita. La causa più probabile è stata una serie di
violente eruzioni vulcaniche in quella che ora è una regione dell’America
Nord-occidentale (Wrangellia), che hanno riscaldato il clima e acidificato gli
oceani con la grande quantità di gas serra immessi nell’atmosfera. Il risultato
fu un periodo caldo e piovoso, durato un milione di anni, che decimò le
specie esistenti. In seguito, però, ci fu un’esplosione di nuove forme di vita. A
partire dai dinosauri (che già esistevano ma erano rari), ma anche conifere,
coralli, tartarughe, coccodrilli, lucertole e i primi mammiferi. (A.P.)
MEDICINA
Getty Images
Focus | 21
a cura di Giovanna Camardo
PRISMA SONORO
22 | Focus
Mondadori Portfolio
AUDIO
ASCOLTATE
LA “RISATA”
CONTAGIOSA DI
UN PAPPAGALLO
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
KIOENE.IT
SOCIETÀ
PRISMA
L’arroganza
non paga
Getty Images
insieme a quelli della Zhejiang University (Cina) che hanno sottoposto 273
bambini cinesi a una variante del celebre “test del marshmallow”.
Controllo. Il test consiste nell’offrire una di queste caramelle a un bambino
piccolo dicendo che, se è disposto ad aspettare invece di mangiare, otterrà 2
marshmallow. Come è noto, il test misura la capacità di autocontrollo: i bambini SCIENZA
che aspettano per addentare il dolcetto avranno poi più successo nella vita
perché sono più abili a pianificare il futuro. Ma il test può anche misurare un’altra
capacità: quella di capire che cosa gli altri si aspettano da noi. I bambini
Come “pulire”
dell’esperimento sono stati infatti divisi in due gruppi: ad alcuni è stato detto che
un insegnante avrebbe saputo quanto avevano aspettato prima di mangiare il
gli ingranaggi
dolce, ad altri non è stato detto nulla. Chi credeva che l’insegnante sarebbe stato
informato ha aspettato molto di più prima di addentare la caramella. (R.P.)
della memoria
COMUNICAZIONE
U no studio pubblicato sulla rivista
scientifica Aging Cell mostra che
esiste una molecola che può correggere i
difetti della memoria, rimettendo in moto i
Chi legge i tweet scientifici neuroni. Si tratta della spermidina, che si
trova in molti cibi: germi di grano, semi di
Focus | 25
PRISMA
COMPORTAMENTO
Shutterstock
Fammi la faccia da flirt
C’ è un’espressione del viso che fa inequivocabilmente capire di essere
interessati ad approfondire la conoscenza con un possibile partner? C’è.
Perlomeno nel caso delle donne. Lo hanno provato i ricercatori dell’Università del
Kansas (Usa), che hanno fotografato alcune attrici alle quali avevano chiesto di
assumere espressioni civettuole. Hanno poi mostrato queste foto a un campione di
uomini. Tutti (o quasi) hanno riconosciuto una espressione in particolare come un
invito a proseguire in un approccio amoroso.
Se ci provi, ci sto. La “faccia da flirt” comprende viso leggermente girato con
mento voltato verso il basso, sguardo diretto verso il possibile partner (lo sguardo
così risulta un po’ “da sotto in su”) e un sorriso non troppo aperto: un’espressione
molto simile a quella mostrata nella foto qui a destra. (R.P.)
ANIMALI
26 | Focus
GRISPORT
quotidiane certezze
www.grisport.com
MOD.43601
COLLECTIO N
Brevetto internazionale Grisport
per un incomparabile comfort del ppiede.
Mario Radakovic/World Meteorological Organization
NEVE E VENTO
Nevicata a Zagabria
(Croazia). Sotto:
forte vento al lago
General Carrera
(Cile). Il clima
condiziona la vita
delle persone.
di Vito Tartamella
Gonzalo Bertolotto Quintana/World Meteorological Organization
28 | Focus
studiare l’atmosfera
MINACCE
Nubi tempestose
sul cielo di
Heilbronn,
Germania. Sotto,
un vortice in mare
a Lubenice
(Croazia). Il caldo
globale rende più
estremo il meteo.
30 | Focus
studiare l’atmosfera
GettyImages
alla fine degli anni ’70 erano di 210 km e per elabo-
la rete meteo
rarne l’evoluzione occorrevano 50 megaflop (50
milioni di operazioni al secondo). Ora, per esami-
globale
nare gli 890 milioni di aree tridimensionali in cui
è suddiviso il globo (e l’atmosfera fino a 80 km di
raccoglie 300
quota, v. schema) occorrono almeno 100 teraflops,
cioè 100mila miliardi di operazioni al secondo.
milioni di dati
Del resto, la mole di dati è aumentata molto: fino
a 40 anni fa si consideravano solo i dati su terra,
elaborati
mare, atmosfera; poi sono entrati nel computo
anche i ghiacci, i gas a effetto serra, gli inquinanti,
da super
gli incendi e le nuvole, grazie ai satelliti. «Dal 2019,
ad esempio, grazie al satellite Aeolus riusciamo
computer
a rilevare i profili orizzontali dei venti: siamo il
Centro che riesce ad assimilare più osservazioni
di qualunque altro al mondo», precisa Balsamo.
ne. «Negli ultimi 50 anni», racconta Gianpaolo
IN SICILIA Balsamo, della sezione modellistica del sistema COME I FOTOGRAMMI DI UN FILM
Palermo, veicoli terrestre di Ecmwf, «l’accuratezza dei modelli Con i suoi 4.249 teraflops al secondo, il supercom-
sommersi dopo un è salita dal 40 al 98,5%: oggi una previsione a 5 puter di Ecmwf, un colosso pesante 100 tonnella-
temporale giorni è affidabile come una a 3 giorni di 20 anni te, è il 63° più potente al mondo: impiega solo 2
avvenuto lo scorso
luglio: in pochi fa. Ogni 10 anni guadagniamo un giorno di antici- ore per calcolare l’evoluzione del tempo su tutto
minuti sono caduti po in più». Con alcune differenze, però: mentre il Pianeta, partorendo 50 scenari alternativi pos-
più di 80 mm di possiamo prevedere che temperatura farà doma- sibili: 70 anni fa occorreva un giorno per produrre
pioggia, causando ni con un’accuratezza del 98,5%, questa scende un solo scenario. E l’anno prossimo, grazie a un
notevoli danni al 78% per le precipitazioni. Non conosciamo in investimento di 80 milioni di euro, il cervellone
in città. dettaglio la fisica delle nuvole, e in più «le piogge di Ecmwf diventerà 10 volte più potente, salendo
sono localizzate, essendo influenzate dalla parti- a 40 petaflops: il nuovo supercomputer si trasfe-
colare conformazione di ogni territorio (presenza rirà nel Tecnopolo di Bologna, che diventerà il più
di fiumi, montagne, città)», precisa Balsamo. grande centro elaborazione dati meteorologici al
I dati disponibili nella rete d’osservazione glo- mondo. Qui avrà sede anche Italia Meteo, la nuova
bale (soprattutto grazie ai satelliti) sono milioni e agenzia nazionale per la meteorologia che coor-
i computer sono molto più potenti e veloci nell’e- dinerà tutti gli enti che si occupano di previsioni,
laborare tutti questi dati: parliamo di circa 40 dall’Aeronautica militare alla Protezione civile.
milioni di osservazioni che fotografano l’intero Ma il vero segreto, dietro a tutti questi chip, resta
globo: l’atmosfera, ma anche gli oceani, i ghiacci, l’uomo: «Il computer da solo non basta: occorre
la terraferma. Tutti questi parametri vengono po- un algoritmo che elabori correttamente i dati»,
sti in una griglia tridimensionale che riproduce il aggiunge Balsamo. «I nostri sono scritti da un
3 SCENARI
I supercomputer analizzano i dati
di ciascuna cella ed elaborano le
possibili evoluzioni nel tempo,
tenendo conto dei diversi ambienti
(mare, terra, ghiacci, atmosfera) e
delle loro interazioni. Dato che il
clima è un sistema complesso, nel
quale una piccola variazione può
generare scenari molto diversi, il
computer fornisce vari scenari
alternativi possibili (50 per Ecmwf,
20 per Gfs): poi i meteorologi
Gentile concessione Ecmwf
32 | Focus
studiare l’atmosfera
Noaa
Eumetsat
Comm. Europea
Nspo
Esa
orbita geostazionaria
orbita polare
punti di Lagrange
Noaa
4 DATI LOCALI
I servizi meteo nazionali raccolgono
dati dettagliati sul territorio. In Italia lo
fa il Servizio meteorologico
dell’Aeronautica militare. La nostra
rete osservativa è formata da: 112
stazioni terrestri dell’Aeronautica
militare, 8 basi di lancio per palloni
sonda, 15 postazioni di rilevamento
dei fulmini, 4.500 stazioni
idropluviometriche della Protezione
civile e i satelliti Eumetsat e
Copernicus. I dati italiani sono inseriti
Gentile concessione Ecmwf
Focus | 33
dossier
centinaio di ricercatori, che hanno tradotto le alcune vallate più strette hanno acquisito un’ac-
equazioni della fisica dell’atmosfera in un codice celerazione maggiore. Una lezione che abbiamo
utilizzabile. Le previsioni sono come il vino: dalla imparato per l’avvenire».
stessa uva due cantine possono ottenere risultati Già, perché la fedeltà dei modelli globali deve poi
molto diversi, che dipendono da ogni singolo ele- calarsi nelle specificità di ogni territorio. La pre-
mento usato nelle procedure. Noi usiamo il meto- senza di valli, laghi, edifici può modificare molto
do “4D-var,” ovvero la variazione in 4 dimensioni il tempo atmosferico: ecco perché è importante
(3 nello spazio, una nel tempo): fotografiamo lo il ruolo di un meteorologo che conosca le speci-
stato del Pianeta ogni 7,5 minuti e, come fosse ficità dei luoghi. «Bisogna conoscere come una
un film, ricostruiamo i fotogrammi mancanti in determinata zona si comporta all’arrivo di venti
modo più fedele». o nubi. La Liguria, ad esempio, è un’area dov’è dif-
L’intelligenza artificiale potrà migliorare le pre- ficile fare previsioni perché ha un suo microclima
visioni, correggendo gli errori commessi in passa- dovuto alla presenza di colline e monti a ridosso
to? «Non ancora», risponde Balsamo, «perché la del mare: quando arrivano perturbazioni dalla
mole di dati è troppo elevata: una macchina non Francia, si generano basse pressioni molto loca-
è in grado di autoapprendere da previsioni meteo lizzate: temporali che si fermano in Liguria senza
sbagliate del passato, scrivendosi i codici da sola. arrivare a Parma. E sono difficili da prevedere an-
L’intervento dell’uomo è ancora fondamentale. che le condizioni nelle grandi aree metropolitane:
Faccio un esempio concreto: nel 1994 l’alluvione un tempo, nel tardo pomeriggio arrivava a Roma
del Tanaro in Piemonte fece 70 morti; nel 2019, il ponentino, una brezza che si alzava dal Tirreno.
nelle stesse zone, si è verificato un evento ancora Oggi è scomparso perché è bloccato dalla massic-
peggiore, ma con una sola vittima: il territorio era cia edificazione intervenuta nel frattempo».
stato allertato per tempo. Il motivo? Nel frattem- Ma l’urbanizzazione non è l’unico cambiamento
po avevamo migliorato la ricostruzione del ciclo che incide sul tempo. Il cambiamento climatico,
idrologico nei nostri modelli. La previsione del infatti, sta producendo eventi sempre più vio-
tempo è una rivoluzione silenziosa». lenti. Tanto che nel Mediterraneo si sviluppano
uragani simili a quelli tropicali, i “Medi-cane”
L’INCOGNITA DELLA LIGURIA (Mediterranean hurricane): si verificano una o
Come spiegare, allora, gli ingenti danni della tem- due volte l’anno, fra agosto e settembre. Rispetto
pesta Vaia, in cui i venti di scirocco a 200 km/h agli uragani tropicali sono più piccoli (il diametro
nell’ottobre 2018 hanno distrutto ettari di fore- massimo è 300 km), meno violenti (i venti arriva-
ste? «In quel caso», risponde il tenente colonnello no sui 120 km/h) e durano solo un paio di giorni.
Guido Guidi, del Centro Operativo per la Meteo-
rologia dell’Aeronautica militare, «avevamo pre-
34 | Focus
si ridurrà sempre più la differenza di temperatura
fra Artico ed Equatore. Calerà invece, fra il 10 e
il 40%, la prevedibilità delle piogge, soprattutto
d’estate. Ed è un dato preoccupante, vista la di-
struttività delle precipitazioni intense.
Come potremo gestire tutto questo? «Aumen-
tando la risoluzione delle osservazioni e delle
previsioni», risponde Balsamo. «Oggi le griglie
del modello globale sono quadrati di 9 km di lato.
Ora l’Unione Europea ha investito 8 miliardi di
euro nel progetto “Destination Earth”: dal 2021
Ecmwf, Esa, Eumetsat e i centri di calcolo euro-
pei (fra cui Bologna) collaboreranno per arrivare,
entro il 2030, a griglie di 1 km di lato. Con questi
dati avremo previsioni più precise e a lungo ter-
mine che terranno conto anche di inquinamento
e incendi. Ora le previsioni hanno un’attendibili-
Aereonautica
tà elevata fino alla seconda settimana; arrivere-
mo alla terza e alla quarta. Già oggi ci spingiamo,
come tendenze, fino a 6 settimane, per program-
Si formano a temperature più basse rispetto ai mare la produzione di energie rinnovabili».
AERONAUTICA Tropici (bastano meno di 26 °C) sullo Ionio, sul
Il Centro operativo canale di Sicilia, sul mar Libico, intorno alle Bale- COSA CI ASPETTA IN AUTUNNO?
meteorologia della ari. Rispetto al passato, i Medicane sono diventa- Cosa ci aspetta, allora, nei prossimi mesi? «Le pre-
Aeronautica
militare, a Pratica ti più violenti: quando arrivano sulla terraferma visioni a lungo termine, fino a 12 mesi, sono più
di Mare (Roma): producono inondazioni e danni rilevanti. «Que- accurate ai Tropici, dove i fenomeni climatici sono
applica all’Italia i sto accade», dice Serena Giacomin, meteorologa e stabili e ciclici», risponde Balsamo. «Da qui a un
modelli meteo presidente dell’Italian Climate Network, «perché anno dovrebbe continuare a dominare la Niña, un
globali per il Mediterraneo è un bacino chiuso, il mare si scal- raffreddamento delle acque superficiali dell’ocea-
elaborare le da 10 volte più velocemente rispetto agli oceani. no Pacifico Centrale e Orientale. Le perturbazioni
previsioni nel
nostro Paese.
Ci sono meno scambi energetici fra masse d’aria, in arrivo dall’Atlantico non troverebbero ostacoli
che ristagnano accumulando energia». e l’alta pressione resterebbe sul Nord Africa. Così
Come incide il cambio climatico sulle previsioni l’autunno sarà secco, più caldo del normale in Ita-
meteo? Gabriele Messori, docente al Dipartimen- lia centrale e meridionale, mentre al Nord Italia (e
to di scienze della Terra dell’Università di Uppsa- in Europa continentale) ci saranno precipitazioni
la (Svezia), ha simulato l’evoluzione del clima anche intense, soprattutto a novembre. L’inverno,
fino al 2100. Scoprendo che migliorerà del 10% la invece, dovrebbe essere mite al Sud e nella norma
prevedibilità dei valori di pressione e del 30% di stagionale al Nord». Vedremo se l’Ecmwf avrà vi-
quelli di temperatura, poiché nel nostro emisfero sto giusto anche stavolta.
MONITORARE I MARI
ricerca ambientale), gestiremo solo 7 nuove
sono state ritirate 6 anni stazioni. Saranno
fa per manutenzione, e collocate entro fine
non ancora sostituite: anno al largo di La
«Mancavano i fondi», Spezia, Alghero, Ponza,
spiega Maurizio Ferla, Palermo, Crotone, AL LARGO
responsabile del Centro Monopoli e Ancona». Una boa per
nazionale protezione Un piccolo passo per un rilevare i dati in
fascia costiera di Ispra. Paese con 7.500 km di mare: l’Italia ne è
«Il ministero coste, e un elevato priva dal 2014.
dell’Ambiente ha da rischio di catastrofi Nell’altra pagina,
poco recuperato e ambientali. Per fare un il rendering di
Italia Meteo, in
stanziato 1,8 milioni di confronto, solo sul
costruzione a
euro con cui Mediterraneo la Spagna Bologna: sarà
acquisteremo, ha 19 boe e la Francia l’agenzia unica
posizioneremo e 13 (dati MonGoos). per il clima.
Focus | 35
scienza
Shutterstock
NOSTRO
CUGINO
Ricostruzione
realistica di
uomo di
Neanderthal al
Museo delle
Scienze (Muse)
di Trento.
ANIMAZIONE
E SE ANCHE
I DINOSAURI
I nostri antichi CI FOSSERO
ANCORA?
anatomicamente
un po’ differenti.
Avevano anche una
struttura sociale
meno sviluppata.
di Gabriele Ferrari
i Neanderthal non
si fossero estinti...
... avrebbero cambiato noi
e l’ambiente circostante
Focus | 37
DOVE SI TROVAVANO
INeanderthal abitavano un
territorio molto vasto, che
andava dalla Spagna
territori un po’ più aperti e a
prateria di quelli frequentati
dai sapiens, ma al massimo
Occidentale all’Asia Centrale, della loro espansione
dove si incontrarono (e si occupavano dall’Inghilterra
accoppiarono) con gli uomini alle sponde del Mediterraneo,
di Denisova. Erano divisi e quindi erano adattati ad
geneticamente in tre distinte ambienti diversi. Usavano
popolazioni: Asia dell’Ovest, strumenti e costruivano
Europa del Nord ed Europa capanne all’aperto, ma sono
Getty Images
del Sud. È possibile che stati trovati focolari anche
all’inizio fossero abituati a all’interno di grotte.
COME LORO
Un uomo vestito
da Neanderthal,
in giro sulle Alpi,
per far vedere
alle popolazioni
locali e ai turisti
come vivevano
Getty Images
i nostri cugini.
CORPI A CONFRONTO NEANDERTHAL
UOMO
MODERNO
Gomiti
più robusti
Braccia
Anche più più corte
a storia è scritta dai vincitori, si sa. E, nella larghe
battaglia tra le specie per il dominio della Ter-
ra, i vincitori siamo noi, gli esseri umani. Per
questo, le altre forme più simili a noi hanno Rotule più
sempre avuto un problema di immagine; nei libri di storia tut- larghe e
più spesse
ti “gli altri” risultano primitivi e ottusi, se non peggio. L’esem-
pio più classico è l’uomo di Neanderthal (Homo neanderthalen-
sis), nato circa 700.000 anni fa dalla stessa specie da cui è nato
l’uomo: nostro cugino, quindi. L’uomo di Neanderthal popola- Tibia più
va l’Europa e l’Asia Centrale e Occidentale, da cui scomparve corta e piatta
circa 38.000 anni fa. La coincidenza con l’arrivo di Homo sa-
piens, che iniziò la definitiva “invasione” dell’Europa 45.000 Articolazioni
Mondadori Portfolio
anni fa (molto dopo l’uscita dall’Africa, circa 70.000 anni fa), ha più lunghe
fatto pensare in qualche modo a una nostra responsabilità. Ma
è davvero andata così? E come sarebbe adesso il mondo, se i
Neanderthal non si fossero estinti?
della tribù, e addirittura che la portassero da luoghi lontani».
MITI DA SFATARE Ma, allora, come sarebbe cambiata la storia se i Neanderthal
Quello che sappiamo è che l’invasione dell’Europa da par- fossero rimasti accanto a noi? «Al tempo dell’arrivo in Euro-
te della nostra specie avvenne in un periodo di cambiamenti pa», dice Wragg Sykes, «per quanto ne sappiamo, entrambe le
ambientali, lenti ma costanti, che modificarono il territorio e popolazioni erano molto piccole, tra 4 e 10mila individui cia-
quindi anche le risorse alimentari. A quel tempo sia gli uomini scuna, e probabilmente verso i valori inferiori. Ma la struttura
di Neanderthal sia Homo sapiens erano cacciatori-raccoglitori delle popolazioni era molto diversa; anche se non erano molti,
e secondo la narrativa dell’incontro gli uomini moderni erano sembra che i sapiens avessero legami più ampi e interconnessi
superiori, più intelligenti e brillanti, più evoluti dei primitivi tra tribù diverse». Inoltre, non ci fu una sola ondata di arrivo
neanderthaliani. degli uomini moderni, ma almeno due o tre.
«L’immagine dei Neanderthal delineata dai primi studiosi era
quella di bruti che camminavano con le gambe storte, non mol- OLTRE LA BARRIERA
to diversi dai gorilla. Un’immagine dovuta in parte al razzismo Per tracciare, quindi, una storia alternativa, in cui Homo ne-
di fine Ottocento/inizio Novecento», spiega Rebecca Wragg anderthalensis sopravvisse al nostro arrivo in Europa, sono
Sykes, esperta di Neanderthal presso l’Università di Bordeaux, necessarie alcune ipotesi: «Uno dei modi, per i nostri cugini, di
vincitrice della Marie Curie Intra European Fellowship e au- continuare a vivere contemporaneamente a noi sarebbe stato
trice del nuovissimo volume Kindred: Neanderthal Life, Love, di mettere delle barriere all’entrata in Europa», ipotizza Con-
Death and Art (Bloomsbury Sigma). L’immagine dei Neander- demi. «L’Europa sarebbe stata allora una specie di Paradiso
thal è andata però migliorando nel tempo, specialmente negli Terrestre, senza animali e piante allevati, e con un profondo
ultimi 15-20 anni. «Gli studi ci confermano che i Neanderthal rispetto per la natura: quasi uno scenario da fantascienza». Se
erano tecnologicamente molto più sofisticati di quanto pen- il metodo avesse funzionato, e se trasportassimo il comporta-
sassimo: purtroppo quello che è rimasto sono solo i fossili e le mento dei neanderthaliani ad adesso, è probabile che avremmo
pietre lavorate, ma sembra che fossero in grado anche di usare come vicini di casa ancora dei cacciatori-raccoglitori.
corde e altro materiale deperibile», afferma Silvana Condemi, «Dobbiamo però ipotizzare che ci sarebbe stato abbastanza
paleoantropologa, direttrice di ricerca del Centro nazionale di spazio per tutti», mette in guardia Wragg Sykes. Una tribù di
ricerche scientifiche (Cnrs) francese e autrice di Mio caro Ne- cacciatori ha bisogno di territori molto vasti, per sostenersi con
anderthal (Bollati Boringhieri). Wragg Sykes aggiunge: «Erano grossi erbivori come prede. Quindi, se anche fosse stata possi-
in grado di abbattere prede anche molto grosse; ci sono prove bile la convivenza in alcune regioni come l’Asia Centrale e Set-
che tagliassero la carne e la condividessero tra i componenti tentrionale, per l’Europa, piccola e appetibile, il tutto sareb-
Focus | 39
COME VIVEVANO
S ia l’uomo di Neanderthal
sia l’Homo sapiens erano
cacciatori-raccoglitori, e
che abitavano, e potevano
anche raccogliere frutti di
mare e pescare. Vivevano in
vivevano delle prede che gruppi sociali piuttosto piccoli,
trovavano sul territorio. Un che arrivavano al massimo a
tempo si riteneva che i una trentina di individui e le
Neanderthal fossero anche loro tribù, a differenza di
specializzati nella caccia quelle della nostra specie, non
grossa di mammut, cavalli e erano molto connesse.
renne, ma ora si sa che si Sembra che non ci fosse una
nutrivano di una gran varietà marcata divisione del lavoro,
Getty Images
be stato più complicato. All’interno di un’Europa “barricata” i gere in maniera diversa da come sono effettivamente accadute
neanderthaliani avrebbero dovuto far fronte, oltre alle ondate nel corso della storia, quando gli europei si sono presentati alle
migratorie, a un altro problema: la fecondità della loro specie soglie dei continenti abitati da altre popolazioni. In breve tem-
era bassa. Sarebbe bastata, come ha dimostrato Condemi in un po, queste ultime sono state sterminate, ridotte in schiavitù o
articolo del 2019, una riduzione della fertilità delle primipare totalmente occidentalizzate», afferma Wragg Sykes.
(le donne che hanno il primo figlio) per farli scomparire nel
giro di settemila anni, anche senza l’intervento di sapiens, una PIÙ CHE CUGINI, FRATELLI
specie ben più “produttiva”. E allora perché non considerare i Neanderthal, più che un’al-
tra specie, una differente “forma” della nostra? Tecnicamente,
DA CACCIATORI A CONTADINI? visto che dall’incrocio di queste due forme di vita nasceva una
Questo problema, però, poteva essere superato. Condemi prole fertile, Homo sapiens e Homo neanderthalensis erano va-
presenta un possibile scenario per i Neanderthal: resistere rianti della stessa specie. Il tutto porta a un’ultima possibilità,
per qualche migliaio di anni e poi «ripudiare il loro status di che è poi vicina alla realtà. Recentemente si è scoperto infatti
cacciatori-raccoglitori, e diventare neolitici, entrando in un si- che i nostri antenati sapiens erano tutt’altro che indifferenti al
stema economico simile a quello dei sapiens», suggerisce. Un fascino delle signore Neanderthal. L’analisi del Dna delle due
inizio di quello che accadde migliaia di anni dopo alla nostra specie ha svelato che una parte del genoma umano, dall’1 al
specie, in cui la natura fu addomesticata. Il risultato è stato, 4%, è composto da geni provenienti dai nostri cugini. «La pre-
per Homo sapiens, la creazione di strutture sociali totalmente senza di ibridi sapiens/neanderthalensis lungo tutta la storia
differenti, con un conseguente aumento di popolazione. Se i della convivenza fa pensare che gli incontri tra le tribù delle
neanderthaliani avessero iniziato lo stesso percorso, per loro due specie non fossero così infrequenti, anche se certo non
il problema della scarsa fertilità non si sarebbe posto. E forse erano un fatto costante e continuo», afferma Wragg Sykes. Lo
li avremmo ancora accanto, anche se non proprio simili ai loro studio degli ibridi ha dimostrato inoltre che i geni neandertha-
antenati. Una specie distinta, con una sua cultura e dedita a liani sono stati utilissimi alla nostra sopravvivenza in Europa.
un’economia agricola di sussistenza. O forse a lavori in cui la Alcuni hanno influenzato il nostro sistema immunitario, di-
forza era più importante della destrezza. fendendoci da parassiti e patogeni “europei”. Altri geni hanno
influito sul colore della pelle. Altri ancora hanno influenzato
NESSUNA RESISTENZA una serie di tratti immunitari e autoimmuni, e c’era qualche
Di fronte a una specie più potente (e prepotente), i Neander- associazione con obesità e malnutrizione, indicando un poten-
thal avrebbero avuto un’altra scelta, quella di non opporsi mi- ziale effetto metabolico, non si sa se positivo o negativo. Con i
nimamente, adattarsi ai nuovi arrivati ed essere assorbiti nella cugini mescolati alle nostre genti, anche ai giorni nostri forse
società umana. Un po’ come è successo davvero nel corso della altri geni avrebbero potuto mantenersi nel nostro patrimonio
storia: con l’arrivo di popoli tecnologicamente più avanzati, i genetico. Con effetti ancora sconosciuti per la nostra evoluzio-
residenti sono stati assimilati. Wragg Sykes, però, su questo ne e per quella dei neanderthaliani.
punto è pessimista. Fa notare come la conquista del mondo Homo neanderthalensis è del tutto scomparso, dicono i fatti.
intero da parte di Homo sapiens abbia portato ovunque alla Ma anche se la specie più simile agli umani non è sopravvissu-
sparizione della cosiddetta megafauna. Gli animali di grosse ta, è stata assorbita geneticamente dall’Homo sapiens prove-
dimensioni, di solito erbivori, sono scomparsi nel giro di po- niente dal Sud. Possiamo dire quindi che, nei corpi di coloro
che centinaia di anni dalle steppe nordamericane, dalle foreste che hanno una parte del patrimonio genetico dei cugini, so-
della Nuova Guinea, dai deserti australiani, persino dalle isole pravvivono i fantasmi di lontanissimi bis-bisnonni neander-
più remote. «Non credo che le cose si sarebbero potute svol- thaliani. Poco, ma meglio del totale oblio.
BUCHI NE
GALLERY
I TUNNEL
IMMERSI CHE
HANNO SEGNATO
LA STORIA
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
ITunnel a galleria
artificiale
GALLERIA
1 Manica (Francia-Gran Bretagna)
sommerso
39 km
uso
treno+veicoli
il livello del mare costruzione
115 m 1988-1994
ITunnel
immerso
a tubo
2 Boknafjord Rogfast (Norvegia) 27 km veicoli 392 m 2018-2029*
ITunnel
un fiume
sotto 3 Seikan (Giappone)
4 Fehmarn Belt (Danimarca-Germania)
23,3 km
17,6 km
treno
treno+veicoli
240 m
40 m
1971–1988
2020-2028*
In grassetto e
giallo i record 5 Ryfast (Norvegia) 14,3 km veicoli 292 m 2013–2020
mondiali per
6 Eysturoy (Danimarca) 11,2 km veicoli 189 m 2016-2021*
tipologia di tunnel.
l più ambizioso è stato proposto in Cina: un tunnel galleria subacquea fra Tallin ed Helsinki: 80 km sotto il Baltico
lungo 90 km, come da Parma a Bologna, per collega- per collegare l’Estonia alla Finlandia, unendo l’Europa Orien-
re in treno le città di Dalian e Yantai. Passando sotto tale ai Paesi scandinavi. L’opera costerebbe 12 miliardi di euro,
il mare di Bohai. La galleria farebbe scendere a 40 che l’Unione Europea non finanzia. Così l’anno scorso si è fat-
minuti un percorso che oggi si copre in 8 ore caricando i vagoni to avanti l’imprenditore finlandese Peter Vesterbacka, padre
su un traghetto. Se lo costruissero, sarebbe lungo oltre il doppio del noto videogame Angry birds: vorrebbe scavare il tunnel con
del tunnel sotto la Manica, la galleria sottomarina più lunga al finanziamenti cinesi, ma la prospettiva non piace alle autorità
mondo (39 km, v. tabella). Una scelta non facile: il cantiere co- europee.
sterebbe 37 miliardi di euro e durerebbe 15 anni. Ma anche in Una terza galleria sottomarina accende le discussioni anche
Europa non si scherza. Da anni fa discutere il progetto di una in Italia: quella ipotizzata per lo Stretto di Messina. Dopo 8
LL’ACQUA
Focus | 43
Se ha gradito questa rivista e se la ha trovata altrove, significa che ci è stata rubata,
vanificando, così, il lavoro dei nostri uploader. La preghiamo di sostenerci venendo a scaricare
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IL PIÙ ADOTTATO
Un esempio di galleria subalveo,
la tecnica più usata: una talpa
meccanica scava il tunnel sotto
il fondale marino. Così fu fatto il
passaggio sotto la Manica.
Stefano Carrara (4)
1 GALLERIE SUBALVEO
È la tecnica più usata. Le talpe profondo, più le gallerie di accesso scavano 3 metri di galleria all’ora (a
meccaniche scavano una galleria saranno lunghe e inclinate. Le talpe seconda del terreno) e nel contempo
partendo dalla superficie: scendono possono avere un diametro di 18 metri rivestono di cemento la galleria. I lavori
fino a passare sotto il fondale del mare (come un palazzo di 6 piani), essere sono preceduti da studi geologici:
(di un lago o un fiume), per poi risalire lunghe 130 m e pesare 4.500 tonnellate. occorre evitare rocce franose o terreni
sulla sponda opposta. Più il tunnel è Grazie a una testa fresante, le talpe sabbiosi, infiltrazioni d’acqua, faglie.
44 | Focus
spazzato via da un altro uragano. Così nel 1971 i giapponesi il territorio frammentato da fiordi, fiumi, isole, penisole. E pur
si imbarcarono in un’opera senza precedenti: scavare sotto il avendo 5 milioni di abitanti ciascuno, hanno economie floride.
fondale marino a 240 metri dal pelo dell’acqua. Impiegarono Perciò la Norvegia sta investendo quasi 40 miliardi di euro
3mila operai per 24 anni, usando 2.900 tonnellate di esplosi- per un progetto epocale: liberare dai traghetti la E39, la strada
vo per aprirsi un passaggio sotto le rocce e impiegando per la che collega Trondheim, al centro del Paese, con Kristiansand,
prima volta sostanze per impermeabilizzare le rocce. Il tratto a sud, in un percorso di 1.100 km. Oggi, per percorrerlo in auto
sottomarino, lungo 23,3 km, è a tutt’oggi il secondo più lungo al si impiegano 21 ore su coste frastagliate e traghetti. Il governo
mondo. Un primato pagato a caro prezzo: durante i lavori mori- vuole ridurle a 11 ore.
rono 34 operai. «Un tempo per fare queste opere c’era un morto
al km», dice Daniele Peila, docente di tunneling al Politecnico PULCINELLA DI MARE E ROTATORIE SOMMERSE
di Torino. «Oggi invece gli incidenti gravi sono un’eccezione, Anche la Danimarca, Paese di collegamento fra l’Europa conti-
grazie ai progressi tecnologici». nentale e la Svezia, ha fatto scelte simili. E ha puntato sui tun-
E così il settore vive un grande fermento: negli ultimi tempi nel anche il suo arcipelago nell’Atlantico del Nord, fra l’Islanda
si sono aperti cantieri che affronteranno sfide ingegneristiche e la Norvegia: le Faroe, 18 isole vulcaniche. I suoi 52mila abi-
mai tentate. Anche per l’ingresso di
nuovi attori che superano Cina e Usa:
la Norvegia e la Danimarca. Sono loro i Oggi i leader mondiali sono Norvegia
leader mondiali nei tunnel sottomari-
ni: la prima ha costruito oltre 70 km di e Danimarca: coi tunnel collegano un
gallerie subacquee, la seconda oltre 40
km. I due Paesi nordici, infatti, hanno territorio con numerosi fiordi e isole
1 2 3 4
PREFABBRICATO
Una galleria a tubo immerso:
viene adagiata su una trincea
subacquea e poi ricoperta. In
questo modo fu fatto il tunnel
sotto il Bosforo a Istanbul.
30
MAGGIOR NUMERO, IN UN la più alta concentrazione di tunnel al mondo: 20 operativi, di
SINGOLO STATO (PAESI cui 2 sottomarini, a cui se ne stanno aggiungendo altri 2 in co-
BASSI), DI TUNNEL IMMERSI struzione dall’isola di Streymoy. Uno, l’Eysturoy, avrà la prima
rotatoria al mondo sotto l’oceano Atlantico. I tunnel evitano
73
infatti di passare su montagne ripide e battute dal vento, agevo-
KM LUNGHEZZA TOTALE PIÙ lando il trasporto dei carichi di sgombri e merlani all’aeroporto
ELEVATA DI TUNNEL IMMERSI IN internazionale: le Faroe vivono esportando pesce.
UN SINGOLO PAESE (NORVEGIA)
IL PRIMO? SOTTO IL TAMIGI A LONDRA
100
I TUNNEL IMMERSI «Ma l’Italia non è da meno», avverte il professor Peila. «Ab-
NEL MONDO COSTRUITI biamo 2.100 km di gallerie: siamo primi in Europa e secon-
PER TRAFFICO DI VEICOLI di al mondo per tunnel stradali e ferroviari. Gran parte però
attraversano Alpi e Appennini. Tuttavia lo scorso agosto, nel
cantiere della galleria di base del Brennero (il tunnel ferrovia-
rio più lungo al mondo, fra Italia e Austria, ndr), sono iniziati i
lavori sotto il fiume Isarco a Fortezza, Bolzano: 4 gallerie da 60
metri ciascuna, che saranno costruite congelando i terreni sot-
tostanti con iniezioni di azoto liquido a -196 °C: è l’unico modo
per stabilizzarli bloccando le infiltrazioni». Una tecnica molto
complessa: richiederà 2 anni di lavoro.
Come si spiega questo attivismo in un campo tanto difficile?
In fondo (è il caso di dirlo) questa tecnologia ha già 2 secoli di
IN ATTESA DI DEBUTTO
Due possibili modi di costruire
una galleria flottante: ancorata a
pontoni galleggianti o al fondale.
Tecniche non ancora usate per
attraversamenti stradali.
Stefano Carrara (2)
3 GALLERIE FLOTTANTI
Il tunnel è composto da segmenti superficie delle acque. La tecnica sono assembleati come nella tecnica
prefabbricati, ancorati a galleggianti o costruttiva è derivata da quella delle dei tunnel a tubo immerso. A differenza
isole artificiali superficiali (disegno 1) o piattaforme petrolifere in mare aperto. di questi, però, possono essere più
a zavorre sul fondale (2). Sono detti Finora questi tunnel sono usati per lo vulnerabili essendo totalmente esposti
anche “ponti di Archimede” perché smaltimento delle acque reflue e non all’acqua.
sfruttano la spinta idrostatica del ancora nel campo dei trasporti. In tal Sono tunnel adatti per essere installati
principio di Archimede. caso, i segmenti del tunnel sono già in acque molto profonde o con fondali
Sono posti a 20-70 metri sotto la dotati del piano stradale o ferroviario, e geologicamente instabili.
ANIMAZIONE
COME SARÀ
COSTRUITO
IL TUNNEL DEL
FEHMARN BELT
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
Femern A/S
SFIDA INGEGNERISTICA
Il rendering dell’ingresso del tunnel del Fehmarn Belt, nell’uso degli esplosivi, e della stabilità delle rocce norvegesi»,
fra Germania e Danimarca. Sarà il tunnel a tubo dice Peila. Proprio in Norvegia si è aperto, nel 2018, un cantiere
immerso più lungo al mondo (17,6 km). In basso, la ambizioso, quello del tunnel Rogfast. Quando sarà pronto, nel
sala di controllo del tunnel Drogden in Danimarca. 2029, sarà il secondo tunnel più lungo al mondo (27 km) e il più
profondo mai realizzato: sarà scavato a 392 metri sotto il livello
del mare nel fiordo Bokna, a sud-ovest del Paese. Un’opera che
vita: il primo tunnel subacqueo fu costruito nel 1800 a Lon- ha rischiato di abortire prima ancora di nascere: il suo costo di
dra, sotto il Tamigi. Merito di una macchina inventata dall’in- 1,6 miliardi di euro era lievitato di oltre 600 milioni e le auto-
gegnere francese Marc Brunel, lo scudo perforatore: un treno rità hanno stoppato il cantiere. L’opera è finanziata dallo Sta-
in ghisa lungo 12 metri che procedeva su ruote, dentro cui 36 to solo per ⅓: il resto sarà ripagato dai pedaggi dei veicoli che
operai lavoravano dietro paratie mobili che li proteggevano copriranno il tragitto in 40 minuti invece che in 5 ore. Ma se il
dalle infiltrazioni di acqua e fango. Era l’antenata delle odierne pedaggio costerà troppo, molti automobilisti continuerebbero
talpe meccaniche. Ma lo scudo di Brunel dava una protezione a usare i traghetti e l’opera non si ripagherebbe. In aprile il go-
rudimentale: il tunnel si allagò 5 volte uccidendo 6 operai. Ci verno ha ridotto il costo di 380 milioni e i lavori sono ripartiti.
vollero 17 anni, dal 1825 al 1843 per costruire una galleria lunga
396 metri a 23 metri di profondità dalla superficie del fiume. QUANDO L’ARGILLA SI RIGONFIA
Ma l’opera – usata ancora oggi come tunnel ferroviario sulla Ugualmente inedita un’altra sfida iniziata sul Baltico: la co-
linea East London – aprì una nuova era nel campo dei tunnel struzione del tunnel più lungo con la tecnica del tubo immerso
subacquei. Che sono rimasti opere rare, in tutto il mondo, fino (v. disegno 2). Il tunnel del Fehmarn Belt, che collegherà le isole
agli anni ’70 del ’900: perché? Fehmarn (Germania) e Lolland (Danimarca) per velocizzare i
viaggi fra l’Europa continentale e la Svezia. Con una spesa di
CARICHE ESPLOSIVE E PEDAGGI
«Mancavano due innovazioni, che hanno facilitato queste ope-
Oresundsbron
Getty Images
I tunnel che sono costruiti
oggi sono progettati
per resistere a esplosioni,
Finleif Mortensen/Ncc
terremoti o impatti
di navi che affondano
7 miliardi di euro la Danimarca costruirà un tunnel con 4 corsie Una tecnologia applicata nel 1980 per proteggere due gasdot-
per le auto e 2 binari ferroviari. «In quell’area non conveniva ti sottomarini, ma mai utilizzata come galleria ferroviaria o
usare le talpe meccaniche: ne occorrevano di mastodontiche, automobilistica. «Spesso in ingegneria non ci si avventura in
da usare in condizioni geologiche difficili e con un’alta pressio- strade nuove, temendo che ciò che è sconosciuto sia pericolo-
ne dell’acqua», racconta l’ingegner Francesco Petrella di Arup, so», osserva Arianna Minoretti, capo ingegnere dello Statens
la società che ha ideato l’opera con Ramboll e Tec. «Un ponte Vegvesen, l’agenzia governativa delle strade norvegesi. È la re-
sarebbe stato troppo lungo e avrebbe ostacolato il traffico na- sponsabile degli studi di fattibilità sul ponte flottante che i nor-
vale. Così si sono scelte le gallerie prefabbricate, che hanno un vegesi stanno valutando per l’attraversamento del Sulafjord,
impatto ecologico inferiore». In 8 anni e mezzo di lavoro sa- sulla costa sud-ovest: «In questo fiordo il fondale è profondo e
ranno costruiti, a ciclo continuo in un cantiere sull’isola di Lol- lungo le coste ci sono diverse isolette. Non c’è spazio per creare
land, 89 segmenti larghi 42 metri e lunghi 217: il doppio di un rampe d’accesso. L’idea è di installare un tunnel prefabbricato
campo da calcio. I prefabbricati – quasi 6 milioni di tonnellate stradale lungo 4 km a 60 metri di profondità, dove le correnti
di cemento e acciaio – saranno trasportati da chiatte e immersi sono meno forti rispetto alla superficie».
a 40 metri di profondità in una trincea scavata sott’acqua.
«Per limitare l’impatto sull’ambiente», aggiunge Petrella, A PROVA DI SOTTOMARINI
«sono previsti molti accorgimenti. Per esempio, gli esemplari Ma una galleria subacquea senza protezioni, non rischia di es-
di tritone crestato, un anfibio, saranno messi al sicuro in habi- sere più vulnerabile? «Il tunnel», risponde Minoretti, «è pro-
tat adatti fuori dal cantiere». Ma il punto critico dell’opera è un gettato per resistere a impatti di navi e sottomarini, e anche a
altro: il terreno. «È argilloso, e quando si scava tende a rigon- esplosioni e incendi. Stiamo facendo tutti i test, e abbiamo già
fiarsi d’acqua. Questo pregiudicherebbe la tenuta del tunnel sul redatto le linee guida per la Federazione internazionale del cal-
fondale. Perciò abbiamo fatto scavi pilota per capire i tempi di cestruzzo strutturale e l’Associazione internazionale del tun-
rigonfiamento del terreno e per progettare le opere in modo nel (Ita-Aites). In attesa che le autorità norvegesi decidano se
che i prefabbricati siano posati sul fondale in tempo utile per scegliere questa struttura».
evitare che si rigonfi troppo». Ma al di là delle tecnologie, quale progetto sarebbe più rivo-
Ancora più audace un progetto che la Norvegia accarezza da luzionario per il Pianeta oggi? «Il tunnel sotto lo stretto di Gi-
un decennio: costruire il primo tunnel flottante della storia. bilterra», risponde Peila. «Non è una distanza elevata (23 km),
Si tratta di installare, a 60 metri di profondità, una galleria bisogna scavare a grande profondità, ma non è un problema
prefabbricata stabilizzata verticalmente con tiranti o pontoni con le tecnologie attuali. Unire due continenti ha un fascino
galleggianti oppure con pilastri poggianti sul fondale marino. appassionante».
48 | Focus
natura
Cogli
l’attimo La riuscita della caccia. Una
luce fuggevole. O uno starnuto
bestiale. La fotografia cattura
un istante. Come mostrano
questi scatti da premio.
di Giovanna Camardo
GALLERY
LA NATURA
“DIVISA” DAL
CONFINE
USA-MESSICO
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
NELL’OBIETTIVO
Animali, piante, paesaggi sono
protagonisti del premio di fotografia
naturalistica Glanzlichter. Qui trovate
una selezione di foto dell’edizione
2020 e la vincitrice: l’aquila di mare di
Markus Varesvuo, alla pag. seguente.
Le immagini sono in mostra in città
tedesche e non (www.glanzlichter.
com; l’edizione 2019 è a Biella al
festival Selvatica fino al 10 gennaio,
www.selvaticafestival.net/2020/).
NUVOLA VERDE
Appena il vento
ha soffiato, Pål
Hermansen ha
immortalato la nuvola
di polline partita dalle
Pal Hermansen/“Glanzlichter 2020”
infiorescenze di fleo,
in Norvegia. Un attimo
di bellezza, anche se
il polline di questa
pianta è tra quelli che
comunemente
scatenano allergie.
Focus | 51
L’aquila di mare ha un’apertura alare
di oltre 2 metri. E può afferrare con i
suoi artigli pesci lunghi anche un metro
ULTIMI RAGGI
Pere Soler Isern
ha atteso il breve
momento del
tramonto, in
Namibia, per
fotografare
Pere Isern/“Glanzlichter 2020”
questi grandi
alberi africani,
Aloidendron
barberae.
PESCATRICE
In Norvegia,
Markus Varesvuo
ha ritratto
un’aquila di mare
con la preda tra
gli artigli: afferra
così i pesci che
nuotano in
superficie.
Markus Varesvuo/“Glanzlichter 2020”
52 | Focus
CHE SETE!
Siegmar Bergfeld ha
ritratto questa
femmina di leopardo
che si è avvicinata a
una pozza, in
Siegmar Bergfeld/“Glanzlichter 2020”
ETCIÙ
L’iguana marina che
“starnutisce” è stata
ritratta da Matt
Engelmann alle
Galápagos, tra
granchi Grapsus
grapsus. In realtà
sta espellendo,
attraverso ghiandole
nelle narici, il sale
assunto mangiando
alghe in mare.
IN UN LAMPO
Ivan Pedretti
fotografava la
Via Lattea, in
PER CASO
Luca Lorenz, 14
anni, va a scuola
con bici e...
macchina
fotografica: così
ha ritratto questa
lepre europea, in
Germania.
MI PRUDE QUI
Tomasz Szpila ha colto la
“grattatina” di Kangu, gorilla di
pianura occidentale, nella riserva
Lesio-Louna (Rep. del Congo).
Focus | 55
SALUTE S
olo qualche mese fa nessuno avrebbe
potuto immaginare l’insorgere di
una pandemia capace di mettere
in profonda crisi la nostra economia
e il nostro modo di vivere. Adesso che
sappiamo quanto la nostra salute sia
costantemente esposta a gravi minacce
Gli ESPERTI possiamo anche renderci conto di quanto
importanti siano le aziende che operano
che ci fanno stare bene per la sicurezza e il benessere di tutti.
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ata nei primi anni ‘60 come società di
progettazione, realizzazione e riqualificazione di
impianti di climatizzazione dell’aria sia civili che
industriali, nell’ultimo decennio ha integrato la sua
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a nostra vita e la nostra salute dipendono dagli elementi che ci vengono offerti dalla natura, terra, acqua e aria.
Per quanto riguarda la terra siamo sempre più attenti a ciò che mangiamo, cerchiamo gli alimenti biologici ed
evitiamo quelli con sostanze chimiche e conservanti. Lo stesso vale per l’acqua, beviamo quella minerale valutandone
le caratteristiche organolettiche e scegliamo le bibite più naturali. Per l’aria, invece, che respiriamo continuamente, ci
preoccupiamo di meno.
Con l’emergenza Covid, però, abbiamo imparato che l’aria contiene una miriade di agenti, molti dei quali patogeni, e ci
siamo resi conto che è bene fare molta più attenzione a ciò che entra nei nostri polmoni.
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n attività dal 2004, è un’impresa di sanificazioni e pulizie particolarmente specializzata
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imuovere virus, batteri e altri inquinanti dagli spazi in cui
viviamo è un compito che gran parte dei purificatori e
depuratori d’aria svolge trattando l’aria e reimmettendola
nell’ambiente tramite dispositivi che necessitano di
regolare manutenzione. Al contrario il purificatore Wellisair,
sanificatore automatico in funzione 24/7, imitando la natura,
produce radicali idrossilici grazie a uno speciale ionizzatore
elettrochimico e a reagenti come acqua ossigenata o
D-Limonene.
Presenti nella nostra atmosfera, i radicali idrossilici eliminano
germi patogeni, allergeni, polveri sottili, odori e composti
volatili nocivi rendendo i locali protetti e sicuri dai rischi di
infezioni virali e batteriche.
V
iviamo in un’epoca caratterizzata da continui spostamenti e
contatti con molte persone. Un modo d’essere che, positivo
sotto i più vari aspetti, rischia però di creare situazioni in
cui le malattie epidemiche possono diffondersi con più facilità.
La risposta a questa minaccia, come indicato dall’ISS,
è la corretta e periodica sanificazione degli impianti di
climatizzazione e degli ambienti.
Dal 2013 Termag Manutenzioni installa e mantiene in efficienza
questi impianti, studiando e applicando caso per caso le migliori
soluzioni. Le tante esperienze accumulate negli anni hanno
contribuito a formare quell’insieme di conoscenze e abilità che
oggi sono il punto di forza dell’azienda.
A che
età
avrai SUCC
Ecco gli elementi
La riuscita nella vita sta nella considerazione da parte
degli altri almeno quanto sta nelle capacità personali:
bisogna saper sfruttare entrambi questi fattori.
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TRAGUARDO?
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da tenere d’occhio
PRONTI E VIA!
Laureati in legge
alla Harvard
University (Usa)
manifestano la loro
gioia. Avranno tutti
un ottimo futuro?
Focus | 61
GIOVANE VINCENTE
CREATIVI
Quando si pensa a un
uomo di successo, la
mente va spesso a lui,
Mark Zuckerberg, che
DI OGNI ETÀ
cominciò a sviluppare Poiché è fatto soprattutto di occasioni,
Facebook a soli 19 anni. il successo può arrivare sempre
nel corso della vita, perfino nell’infanzia
o in età piuttosto avanzata.
Divenne
famoso nel
mondo per
aver creato il
commissario Andrea
Montalbano Camilleri
a 69 anni. 69 ANNI
Getty Images
Gandhi
Alcide De 63 ANNI
Gasperi Intraprese il suo
65 ANNI primo digiuno di J. R. R. Tolkien
enry Ford aveva 45 anni nel 1908, quan- Guidò il primo protesta in 62 ANNI
do ideò la Ford T, di cui vendette 15 mi- governo della favore della Aveva 62 anni
Repubblica casta degli quando uscì
lioni di esemplari. Stan Lee ne aveva 39 Italiana nel 1946 intoccabili, nel Il signore degli
quando disegnò la prima striscia dei a 65 anni. 1932, a 63 anni. anelli.
Fantastici 4, poi seguita dagli X men e Spider Man. E Andrea
Camilleri quasi 70 anni quando divenne famoso in tutto il
mondo per i suoi libri sul commissario Montalbano. Eppure
molti di noi sono convinti che il cervello sia più efficiente in
giovane età e che dunque il successo sia più alla portata di qual-
cuno come Mark Zuckerberg, che fondò Facebook a 19 anni,
anziché di una come l’attrice Judi Dench, che ebbe la sua prima Nilde Iotti Immanuel Kant
nomination all’Oscar a 63 anni (e vinse la statuetta l’anno suc- 59 ANNI 57 ANNI
Karol Wojtyla
cessivo). Fu la prima Pubblicò la
58 ANNI
presidente Critica della
Fondamentale ragion pura a 57
donna della
MEZZ’ETÀ, MA NON DA BUTTARE Camera dei
per l’Europa anni.
In realtà, lo dimostrano le ricerche, le possibilità di riuscita come uomo
deputati nel ’79,
politico oltre che
hanno poco a che fare con la giovinezza (e con molti altri fatto- a 59 anni.
leader spirituale,
ri, come vedremo più avanti). Perfino nel campo più “giovane” divenne papa a
58 anni.
in assoluto, economicamente parlando: quello delle startup.
Secondo uno studio condotto da Pierre Azoulay, docente di Aveva 51 anni
quando Leonardo
management al Mit di Boston (Usa), su 2,7 milioni di fonda- dipinse la Da Vinci
tori di aziende, un imprenditore di 50 anni ha circa il doppio Monna Lisa. 51 ANNI
delle chance di farcela rispetto a uno di 30 anni. E neppure
nell’arte o nella scienza, il successo sembra roba da giovani. Al
contrario: dall’analisi delle pubblicazioni di 10.000 scienziati,
delle biografie di migliaia di imprenditori e delle carriere di Abramo Lincoln
52 ANNI
quasi mezzo milione di artisti, il fisico Albert-László Barabási,
Divenne
direttore del Center for Network Science alla Northeastern presidente
University di Boston, è arrivato a conclusioni sorprendenti. Ray Kroc degli Usa a
Le persone, cioè, non sono più creative nei primi anni della 53 ANNI 52 anni.
loro professione: sono solo più produttive. Rilevò la catena
McDonald’s a 53
E dunque, se può capitare che alcuni artisti o scienziati crei- anni facendola
no le loro opere più incisive a inizio carriera, ciò succede per diventare un
mera statistica: i giovani non hanno più capacità degli omolo- impero
economico.
ghi anziani. Banalmente, fanno più tentativi. E perseverare ha
un impatto perché aumenta le possibilità: un bestseller come Aveva 50 anni
quando
pubblicò
L’origine delle Charles Darwin
62 | Focus specie. 50 ANNI
Fu eletto
presidente
della
Repubblica a Sandro Pertini
82 anni. 82 ANNI
Incise la
canzone On
my own, un
Divenne una successo
star del Nikka Costa planetario, a È il Dalai Lama
cinema a 9 ANNI 9 anni. dal novembre
6 anni con 1950,
il film Shirley Temple Tenzin Gyatso quand’era
Ottenne Bright eyes. 6 ANNI 15 ANNI quindicenne.
Rita Levi il Nobel per
Montalcini la Medicina La ginnasta
77 ANNI a 77 anni. rumena vinse Divenne una
tre ori e superstar del
totalizzò sette rock a 19 anni.
10 perfetti nei
suoi esercizi
Nadia Comaneci alle Olimpiadi
Teneva 14 ANNI di Montreal
concerti di a 14 anni.
Divenne violino o
presidente pianoforte
nelle corti Elvis Presley
del 19 ANNI
Sudafrica a Nelson Mandela W. A. Mozart europee già Divenne
75 anni. 75 ANNI 5 ANNI a 5 anni. Grande
maestro
di scacchi Magnus Carlsen
a soli 13 ANNI
13 anni. L’attaccante
brasiliano
diventò
Pelé famosissimo
17 ANNI nel 1958
Iniziò quando vinse
dodicenne Aveva solo 17 anni la Coppa del
Anna Frank a scrivere
12 ANNI quando vinse il suo Mondo di
il suo diario. primo campionato calcio.
GLI ANNI italiano di
Valentino Rossi motociclismo, quello
17 ANNI della classe 125.
NON SONO
UN Ottenne il
primo grande
OSTACOLO Era già
un virtuoso
successo a 25
anni, quando
del pianoforte e
nel 1949 si
un compositore
L. V. Beethoven a 23 anni. esibì a Venezia
Isaac Newton Maria Callas cantando
23 ANNI 24 ANNI 25 ANNI Wagner.
Scrisse i Philosophiae
Naturalis Principia
Mathematica a 24 anni.
Albert Einstein
Fondò 26 ANNI
Amazon Michelangelo
Scrisse La come Elaborò la Teoria della 28 ANNI
casa degli libreria Relatività a 26 anni.
spiriti a 41 Vasco Rossi Scolpì
online a 31 Jeff Bezos 27 ANNI
anni. Isabel Allende ventottenne due
anni. 31 ANNI
41 ANNI Scrisse il suo più dei suoi
grande successo, Alba capolavori: la
Aveva 31 anni quando Chiara, a 27 anni. Pietà e il Davide.
Scoprì le divenne la prima donna
Americhe a ad aver sorvolato da sola
41 anni. l’Atlantico. Amelia Earhart Aveva solo 29 anni
31 ANNI quando fondò uno dei
più vasti imperi del
I fratelli mondo antico.
Aveva 34 Wright
Henry Ford anni quando (Orville 32
45 ANNI pronunciò il anni, Wilbur Alessandro
suo discorso 36 anni) il Grande
Aveva 45 anni Martin Luther “I have a 29 ANNI
Cristoforo costruirono il
quando la sua King dream”.
Colombo primo vero Orville Wright
Ford T uscì sul 34 ANNI
41 ANNI aereo. 32 ANNI
mercato.
64 | Focus
IL TALENTO
PA Images/Getty Images
TI FA RICCA
La scrittrice
J. K. Rowling,
autrice della
saga di Harry
Potter, fu a
lungo
disoccupata
e in crisi
finanziaria
prima di
diventare
una delle
donne più
ricche del
ZN Regno Unito.
66 | Focus
Junior
in edicola
A ciascuno
il suo Focus!
Dai 3 anni in
poi, lo trovi In edicola dal 15 ottobre
in edicola,
online,
sui social
network e
In edicola dal 16 ottobre
in tivù.
o o
Solo in abbonamento
19-22 NOVEMBRE
tv
DAL 14 OTTOBRE DAL 19 OTTOBRE
Shutterstock
Focus | 67
a cura di Isabella Cioni
Domande
& RISPOSTE
I SOCIAL POSSONO
(ALMENO) AIUTARCI IN
CASO DI DISASTRO?
mostrato che la possibilità di sui social di 87 nazioni ben 2.300 false mandi milioni di messaggi su social e
comunicare “alla pari” fra chi aveva notizie e teorie cospirative diverse sulla cellulari, avvertendo, per esempio, che
informazioni corrette e chi non ne aveva pandemia da Covid-19. Questa a una certa ora l’elettricità costerà
Ti piacciono
CORPO UMANO
curiose e
dell’emisfero destro: quella di Broca normalmente questa sincronizzazione
(che elabora la produzione delle parole) tra le onde cerebrali e la velocità del
e quella di Wernicke (che ci permette di
capire le parole che ascoltiamo). Esiste,
parlato aiuta a prevedere la lunghezza
delle sillabe future e influenza il modo in approfondite,
però, un limite alla nostra capacità di
comprendere chi ci sta parlando.
cui elaboriamo le parole. Bruschi cambi
di ritmo o velocità eccessive di eloquio su Focus
Sincronia. Generalmente un discorso provocano, al contrario, un’alterazione
D&R: il
prossimo
risulta chiaro se è pronunciato alla della nostra percezione, generando
velocità media di 2,5-4 parole al equivoci o impossibilità di
numero
secondo, cioè 150-250 parole al comprensione. (C.G.)
minuto; a velocità eccessive non
è in edicola il
Shutterstock
riusciamo più a percepire suoni distinti
ma solo un irritante brusio. Perché quel
limite? Secondo uno studio del Max
Planck Institute of Psycholinguistics e 6 novembre!
pochissimo, così che molti accendano insieme teenager, sottoponendoli a un continuo giudizio
elettrodomestici “energivori”, oppure che sta di massa sul loro aspetto, o l’aver polarizzato il
per avvenire un disastro, così che in massa dibattito politico, facendo vedere agli utenti solo
affollino le strade. Il risultato sarebbe il blocco contenuti, fake news comprese, che rinforzano
dell’infrastruttura per sovraccarico, con pesanti le proprie opinioni. Insomma, l’idea che fornire a
danni e anche perdite umane. «Quanti utenti tutti un mezzo per comunicare con tutti,
dovrebbero “abboccare” per avere questo bypassando i media ufficiali, avrebbe fatto
effetto? Basterebbe il 4% di quelli che ricevono aumentare democrazia, sicurezza e libertà, sta
il messaggio», avverte Raman. E non ottenendo l’effetto contrario. Forse rendere
dimentichiamo l’uso fraudolento dei dati raccolti responsabili i possessori dei social network dei
sui social per influenzare le scelte elettorali, danni che provocano, li spingerebbe a un
l’aver creato “un’epidemia di depressione” fra i maggiore controllo. (Alex Saragosa)
Focus | 69
ONLINE SU NELLE FILIALI
Domande
& RISPOSTE
ANIMALI
Getty Images
intorno, cominciando a secernerlo a loro
volta. Alla fine la reazione a catena crea
gruppi di milioni di insetti che si muovono
a terra e in aria tutti assieme.
Il 4-vinilanisolo potrebbe ora essere
usato come esca in trappole o si NEUROSCIENZE
Forschungszentrum Jülich/
potrebbero trovare sostanze che lo
contrastino, così da disperdere gli sciami Esiste un “Google
Earth” per il cervello?
Katrin Amunts
senza bisogno di usare insetticidi, che
creano gravi danni ambientali. (A.S.)
STORIA S ì, è il Brain Atlas realizzato dall’European Human Brain Project grazie allo
studio di oltre 24mila sottilissime fettine ricavate da dieci cervelli umani.
le buchette
connessioni fra neuroni, sono state individuate ben 250 aree diverse,
delimitate da circa 2 km complessivi di confini identificati con un lavoro
del vino?
certosino. Il risultato è un cervello-modello di cui abbiamo ora una mappa
che però, avvertono gli autori, resta probabilistica, perché esistono più o
meno marcate differenze individuali nella localizzazione delle diverse aree.
Focus | 71
Domande
& RISPOSTE
MONDO
Afp/Getty Images
economica di chi lavora nell’agricoltura sta
portando molti genitori a non volere più un
coltivatore come genero. (R.M.)
PALEONTOLOGIA
Focus | 73
medicina
LETTERE
COLORATE
La rappresentazione
della varietà e della
complessità del
nostro Dna, in una
mostra allestita
al Museo di storia
naturale di New York.
Getty Images
74 | Focus
n o a
g La caccia al codice
m
Il sequenziamento del Dna umano fu un’impresa
scientifica straordinaria che ha cambiato il volto
della medicina. La sua storia fu una guerra senza
esclusione di colpi fra due menti geniali e diverse.
di Margherita Fronte
ue recenti ricerche, pubblicate su Science, anche una guerra senza esclusione di colpi fra due menti ge-
hanno gettato una nuova luce sul perché niali e profondamente diverse: Francis Collins, a capo del Pro-
alcuni malati di Covid-19 sviluppano for- getto genoma, finanziato da fondi pubblici, e Craig Venter, lo
me gravi, mentre in altri la malattia è lieve. scienziato-imprenditore che con la sua Celera Genomics sfidò
Secondo questi studi – a guida statunitense, ma con un’impor- apertamente il programma del rivale.
tante partecipazione italiana – alcune anomalie (o mutazioni)
sul Dna sono all’origine delle manifestazioni più serie, assieme UN PROGETTO MOLTO AMBIZIOSO
all’età e ad altri fattori di rischio già scoperti nei mesi scorsi. Le L’idea di decodificare il genoma umano si fece strada attorno
mutazioni appena identificate mettono ko l’interferone, una alla metà degli anni Ottanta, in seno a due importanti istitu-
molecola prodotta dal nostro organismo, che è una delle poche zioni statunitensi: il Dipartimento dell’energia (Doe) e i Na-
armi che il corpo può usare per contrastare il virus. E anche se tional Institutes of Health (Nih), la massima autorità Usa in
soltanto una parte dei pazienti presenta i difetti, le implicazio- campo sanitario, che avrebbe poi preso la guida del progetto. A
ni sono importanti, come spiega Giuseppe Novelli, direttore una trentina d’anni dalla scoperta, da parte di James Watson e
del Laboratorio di genetica medica dell’Università Tor Vergata Francis Crick, della struttura a doppia elica del Dna, gli scien-
di Roma: «L’interferone esiste già come farmaco per altre ma- ziati si erano infatti resi conto che la conoscenza accurata del
lattie. I malati di Covid-19 potrebbero essere sottoposti a un’a- genoma avrebbe fatto compiere alla medicina progressi im-
nalisi genetica, e si potrebbe somministrare il medicinale nei portantissimi. Inoltre, le tecniche già disponibili, seppur ru-
casi in cui si scoprano le mutazioni». dimentali rispetto a quelle moderne, avevano già permesso di
decifrare i geni di alcune malattie, come la fibrosi cistica e la
IL LIBRO DELLA VITA neurofibromatosi, entrambi scoperti con il contributo deter-
L’approccio, insomma, è quello della farmacogenomica, che minante di Francis Collins, che allora dirigeva un laboratorio
utilizza i farmaci in base alle caratteristiche genetiche dei all’Università del Michigan.
singoli pazienti. Impiegata ormai abitualmente nelle terapie Nel 1990, Doe e Nih decisero quindi di avviare il Progetto ge-
contro i tumori, ma utile anche per altre malattie, la farmaco- noma, che avrebbe dovuto completare il sequenziamento in
genomica è frutto delle conoscenze sul Dna che gli scienziati 15 anni, con una spesa di 3 miliardi di dollari. La direzione fu
hanno acquisito nell’ultimo trentennio. Più in particolare, è affidata a James Watson, influente scienziato, il cui contributo
figlia del sequenziamento del genoma umano: la straordina- nelle fasi preparatorie era stato determinante.
ria impresa scientifica che riuscì per la prima volta a leggere i
circa 3 miliardi di lettere che compongono il nostro Dna, e che UN INIZIO TORMENTATO
determinano o influenzano le caratteristiche e le qualità che ci Watson stabilì di procedere per fasi. Il piano per il 1990-95 pre-
contraddistinguono (vedi infografica). Paragonato per impor- vedeva di tracciare una prima mappatura grossolana del geno-
tanza allo sbarco sulla Luna, il sequenziamento del genoma fu ma, che sarebbe servita come base per il lavoro successivo, e
Focus | 75
Afp/Getty Images
1
DOPPIA ELICA
2
LE BASI
Il Dna è costituito Su ciascun filamento si
da due filamenti, susseguono 4 tipi di gruppi
che si intrecciano chimici, chiamati basi.
fra loro formando
una doppia elica.
IL DNA
Il Dna è una lunga molecola
presente nelle cellule, all’interno di
uno scompartimento protetto e
separato, chiamato nucleo. È
spesso paragonato a un libro
scritto in codice (il codice
genetico), che descrive in modo ADENINA
molto accurato chi siamo. Le GUANINA
lettere del libro sono le basi, mentre TIMINA
i geni sono le parole. L’intero testo
costituisce il genoma. CITOSINA
zio del XX secolo), di Caenorhabditis elegans (un verme che ha PERSONALITÀ
fornito molti spunti agli studi di genetica) e del topo, uno degli Nella pagina a lato: il premio
Nobel James Watson. Qui
animali più utilizzati nei laboratori. sotto, Craig Venter espone
uno schema della sequenza
BOTTA E RISPOSTA genetica da lui ottenuta,
Gli anni successivi furono segnati dal raggiungimento degli all’inizio del 2000.
obiettivi, spesso in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Nel
1994 fu prodotta la prima mappatura, ma l’anno seguente Col-
lins subì anche la prima cocente sconfitta. Venter annunciò in-
fatti di aver ottenuto le sequenze di Haemophilus influenzae, un
batterio che provoca la meningite, e di Mycoplasma genitalium,
responsabile di infezioni del tratto urinario. I risultati di Col-
lins, insomma, erano sì importanti, ma parlavano agli addetti ai
lavori. Svelando per la prima volta l’intero genoma di due esseri
viventi, Venter guadagnava invece l’attenzione del mondo.
Il 1996 vide comunque una parziale rimonta di Collins: nel
Progetto genoma entrò infatti massicciamente la britannica
Wellcome Trust, che coordinava importanti laboratori nel Re-
gno Unito, Germania, Francia, Giappone e Cina, e che iniziò a
finanziare le ricerche sul Dna umano. Inoltre, i ricercatori del
progetto pubblico centrarono un altro importante obiettivo,
con la decifrazione del genoma del lievito.
Lo stesso anno però Venter calò un altro asso, sequenziando
il Dna di Methanococcus jannaschii, un microrganismo marino
capace di sopravvivere a pressioni che superano le 200 atmo-
sfere e a temperature superiori ai 100 °C. La scoperta non aveva
applicazioni dirette sulla medicina, ma fece enorme scalpore
fra i biologi, costringendoli a rivedere l’intera classificazione
della vita sulla Terra. L’esame del Dna di Methanococcus janna-
Getty Images
Il Dna umano è
3I GENI
4
IL GENOMA
costituito da circa
3 miliardi di basi.
I geni sono segmenti L’insieme delle
lungo la molecola del
Dna che, come le
informazioni
contenute nel Dna
Leggerle e decifrarle è
parole, hanno un
senso compiuto. Essi
costituisce il
genoma.
stata una grandiosa
determinano o
influenzano le nostre
Sequenziare il
genoma significa impresa scientifica
caratteristiche. leggere una dopo
l’altra tutte le lettere
(cioè, le basi) che lo
formano. GENE
©Sol 90 Images
Focus | 77
Getty Images
Quando Venter dichiarò AMICI NEMICI
che avrebbe concluso la La storica stretta
di mano fra
Ma Collins tremò
preparazione
di un campione
di Dna per il
sequenziamento.
UNA TECNICA DISCUSSA te, quando il consorzio pubblico ottenne la sequenza del Dna
Le ricerche di Venter erano effettuate con una tecnica diversa di un essere vivente ben più complesso di un batterio: il verme
rispetto a quella utilizzata dal Progetto genoma. Il metodo who- Caenorhabditis elegans.
le-genome-shotgun non si avvaleva di mappe preliminari, ma
spezzettava l’intero Dna in minuscoli frammenti, che venivano IL GUANTO DELLA SFIDA
decifrati e successivamente riassemblati con l’ausilio di potenti Nel frattempo, Venter, che per un po’ aveva ripreso a collabo
computer. La tecnica era però mal vista dagli altri genetisti, e la rare con il Progetto genoma, aveva rotto nuovamente i rappor
sua accuratezza fu subito criticata. Tuttavia, i successi di Venter ti con Collins, questa volta in modo definitivo. Venter fondò
sembravano dimostrare che il sistema funzionava, almeno per a Rockville (nel Maryland) la Celera Genomics e dichiarò che
genomi di dimensioni limitate come quelli dei batteri. sarebbe riuscito a completare il sequenziamento del genoma
Parallelamente si affinavano anche le tecniche di Collins. umano entro 3 anni.
Così, nel 1997, gli scienziati del Progetto genoma sequenzia In pochi gli credettero. Ma Collins, che invece lo conosceva
vano il Dna del batterio Escherichia coli e decifravano un gene bene, non lo sottovalutò e decise di accelerare i tempi. Il suo
coinvolto nel morbo di Parkinson in appena 9 giorni. Il sorpas piano, reso noto sulla rivista Science il 23 ottobre 1998, pre
so sul piccolo gruppo rivale è però della fine dell’anno seguen vedeva di produrre una sequenza che avrebbe dovuto coprire
il 90% del Dna entro il 2001, e di colmare i gap nei due anni
successivi. «Si tratta di un obiettivo molto ambizioso, visto che
finora è stato sequenziato soltanto il 6% del genoma», ammet
teva Collins che, senza citare apertamente la Celera, sottoli
neava che la tecnica usata dal gruppo rivale poteva «presentare
grandi difficoltà nella fase di assemblaggio».
GENOMI E DIPLOMAZIA
La storia dei due anni successivi fu segnata dai colpi di scena.
Nel settembre del 1999 Venter annunciò che la sua sequenza sa
rebbe stata pronta in pochi mesi, senza tuttavia fornire le prove
di quanto affermava. Collins rispose riscrivendo nuovamente
la timeline (il nuovo obiettivo era il giugno del 2000), ma fece
anche ricorso alla diplomazia. Spalleggiato da diverse aziende
farmaceutiche, che temevano almeno quanto lui che la Celera
Reuters/Contrasto
78 | Focus
per
Per evitare che il Dna della Celera crollarono, ma risalirono poco dopo, quando Ven-
ter completò la sequenza della Drosophila melanogaster, uno
diventasse proprietà degli esseri viventi su cui il Progetto genoma aveva puntato di
più. Con quella mossa, lo scienziato dimostrava che il metodo da
privata, nella fase finale lui ideato funzionava anche per genomi più grandi e complessi
di quelli dei batteri. Tutto era pronto per il gran finale.
ai potenti del mondo Il 6 aprile del 2000 Venter dichiarava di avere in mano la se-
quenza del Dna di un essere umano; una sequenza in frammen-
ti, che i suoi computer avrebbero assemblato nell’arco di poche
settimane. Per i ricercatori che avevano dedicato anni della loro
vita al Progetto genoma, sembrò la fine di un sogno. E il boccone
si fece ancora più amaro quando Venter disse che la sequenza
non sarebbe stata brevettata, ma messa a disposizione di tutti.
Incassato il colpo, Collins passò al contrattacco. In una se-
rie di dichiarazioni di fuoco mise nuovamente sotto accusa la
tecnica del rivale, invitò a diffidare delle sue dichiarazioni, e
sottolineò che la Celera aveva ampiamente utilizzato i dati che
il Progetto genoma aveva reso pubblici negli anni precedenti
(cosa che Venter peraltro non negava). Dietro le quinte, chiese
però ai suoi ricercatori di lavorare a tappe forzate: le macchi-
ne dovevano essere sempre in funzione, i laboratori costante-
mente presidiati. La marcia ottenne il risultato sperato.
Il 26 giugno del 2000 i due protagonisti della battaglia furono
accolti alla Casa Bianca, nella East Room affollata di diplomati-
Daniele Mattioli/Anzenberger/Contrasto
80 | Focus
reportage
LA MEMORIA DEL
GHIACCIO Siamo saliti su un massiccio delle Alpi
per seguire una missione scientifica:
recuperare campioni molto preziosi...
di Giovanna Camardo
82 | Focus
a prima cosa che ci fanno notare, appena scesi
dall’elicottero e posati gli scarponi sul ghiac-
ciaio, è la neve bagnata. «Guarda che roba:
piena d’acqua!», ci dice Jacopo Gabrieli, rac-
cogliendone un po’. Gabrieli è un ricercatore dell’Istituto di
Scienze Polari del Cnr. È qui da giorni, a 4.100 metri di quota,
sul Grand Combin, massiccio nel cuore delle Alpi, in Svizzera.
Sta lavorando sul ghiacciaio che ne ricopre la cima: il ghiaccia-
io di Corbassière, una calotta bianca spessa da 80 fino a 120
metri – più o meno come un grattacielo di 40 piani – che poi
scende dalla montagna formando una lunga lingua di ghiaccio
solcata da crepacci.
mo venuti qui per seguire una missione per il recupero di cam- busa. Abbiamo cucinato le pietanze prima di partire e le abbia-
pioni di ghiaccio, condotta da 6 glaciologi e paleoclimatologi mo congelate, basta scaldarle. Tanto qui restano in freezer»,
dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle ri- dice Gabrieli, mentre si china in una cassa sepolta nella neve
cerche (Cnr), dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dello sviz- e tira fuori ridendo sacchetti con canederli e con spezzatino.
zero Paul Scherrer Institut. Ci ritroviamo purtroppo a osserva- Soprattutto, i ricercatori hanno portato qui il “carotiere”, lo
re da vicino le conseguenze del riscaldamento globale che sta strumento per la perforazione. Gabrieli ce lo mostra, montato
squagliando come gelati i ghiacciai delle nostre Alpi (e non sotto una tenda dove lavorare al riparo dal vento: «È un cilindro
solo). «I picchi di calore frequenti in questi anni sono deleteri cavo, agganciato a un cavo, con un motore che lo fa ruotare per
per i ghiacciai. Lo zero termico, l’altitudine a cui la temperatu- perforare il ghiaccio. Scende fino a inglobare la carota, la taglia,
ra è a 0 °C, arriva a quote molto elevate. Nevica di meno, ma è la riporta su». Le sezioni di carota recuperate, cilindri bianchi
soprattutto la fusione estiva che incide sulla perdita della mas- lunghi 70 cm e con un diametro di circa 8, sono conservate in
sa glaciale, in queste estati ormai più calde e più lunghe», spie- una serie di casse, protette in una trincea scavata nella neve
ga Fabrizio de Blasi, ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari. perché fa troppo caldo. Pronte per essere portate a valle, cari-
cate in un camion frigo e spedite nei laboratori.
UNA FOTOGRAFIA CONGELATA A questo punto serve una precisazione: che cosa ci raccon-
Questa constatazione ci porta al motivo per cui gli scienziati tano, di preciso, questi ghiaccioli extra large? Moltissimo. «I
sono saliti quassù: conservare la “memoria” del ghiaccio. «Sia- ghiacciai si formano a partire dalla neve che, compressa dalle
mo qui per il programma internazionale Ice Memory», ci rac- nevicate successive, diventa sempre più compatta e infine si
conta Carlo Barbante, docente dell’Università Ca’ Foscari Ve- trasforma in ghiaccio. E la neve, cadendo, raccoglie dall’atmo-
nezia, direttore dell’Istituto di Scienze Polari, e promotore del sfera una serie di sostanze che resteranno poi nel ghiaccio:
progetto. «L’obiettivo è salvare le informazioni conservate nel ogni singolo strato di un ghiacciaio quindi è una fotografia
ghiaccio – e che ci possono raccontare molto sul passato, nostro del momento in cui la neve è caduta, con molte informazioni
e del Pianeta – prima che sia troppo tardi. I ghiacciai stanno
infatti fondendo per il riscaldamento globale e sparendo in ma-
niera molto rapida. Con loro se ne va non solo una riserva di
acqua, ma anche questo deposito di informazioni».
I fragili supporti su cui è possibile conservare questa memo-
ria sono le carote di ghiaccio. «Una carota è un lungo cilindro
che va dalla superficie fino alla base del ghiacciaio: si taglia e
si porta su, un pezzo alla volta», spiega Jacopo Gabrieli. Per
recuperare le carote i ricercatori si sono fatti portare qui in
elicottero con le tende, l’occorrente per stare in quota a una
temperatura che soprattutto di notte arriva ben sotto lo zero,
quasi tre quintali di cibo. «Noi italiani siamo addetti alla cam-
84 | Focus
C’è un progetto per prelevare campioni dei ghiacciai,
che scompariranno per il riscaldamento globale.
Alcuni saranno conservati in una “banca” in Antartide
sull’inquinamento o sulla temperatura», spiega Fabrizio de
Blasi. Più si scende in profondità, più si va indietro nel tempo.
«Il ghiaccio recuperato in Antartide può essere molto vecchio
e contenere bollicine d’aria. Ci serve per valutare per esempio i
VIAGGIO NEL TEMPO
passati livelli di anidride carbonica (v. riquadro a destra)», dice
Barbante. Ricostruire le fluttuazioni del clima passato è fonda- C’è un solo modo per viaggiare indietro nel tempo e
mentale per capire che cosa sta succedendo ora. prelevare un campione di aria di un milione e mezzo di
«Le carote alpine invece ci permettono soprattutto di rico- anni fa: scavare nei ghiacci dell’Antartide. «Vogliamo
struire la storia dell’ambiente a livello regionale», aggiunge recuperare ghiaccio vecchio di 1,5 milioni di anni,
Barbante. «Si fanno per esempio analisi per risalire alla tem- prelevando una carota lunga 2.500 metri dalla calotta
peratura (v. infografica alle pagg. seguenti). Sulle Alpi, inoltre, glaciale che ricopre l’Antartide: sarà il campione finora
piovono innumerevoli sostanze prodotte dall’uomo. Come più antico», spiega Carlo Barbante (Università Ca’
metalli pesanti, addirittura piombo dell’epoca romana». I Ro- Foscari Venezia e Cnr). «È il progetto europeo Beyond
mani, infatti, ricavavano l’argento usato per le monete da un Epica, “oltre Epica”: una precedente perforazione di
minerale contenente piombo, liberato in quantità nel processo Epica (European Project for Ice Coring in Antarctica) ci
di estrazione: i segni di quell’inquinamento ante litteram sono ha permesso di ottenere una carota con ghiaccio
registrati nelle carote estratte sulle Alpi e perfino in Groenlan- vecchio fino a 800mila anni. Dalle bollicine d’aria rimaste
dia. E poi ancora si trovano fuliggine, sostanze prodotte negli nel ghiaccio, abbiamo visto che negli ultimi 800mila
incendi delle foreste, diossina, pesticidi, persino profumi. «Nei anni la concentrazione di anidride carbonica non è mai
ghiacci del monte Elbrus, in Russia, abbiamo trovato fragran- stata alta come ora. Per il nuovo progetto abbiamo
ze e altre molecole usate in detersivi e cosmetici», puntualizza installato il campo a circa 40 km dalla base Concordia
Barbante. Poi ci sono le tracce lasciate dalla natura: pollini, (sotto; v. video in realtà aumentata); nel dicembre 2021
aghi di pino («Uno, in fondo a una carota dell’Ortles, ci ha per- monteremo il carotiere e nelle stagioni seguenti
messo di datare con precisione quel ghiaccio a 7.000 anni fa», recupereremo la carota. In quell’ambiente estremo si
dice ancora), ceneri vulcaniche, polveri. «Per esempio possia- lavora solo in dicembre-gennaio, nell’estate antartica».
mo vedere l’arrivo di sabbia dal Sahara fin sulle Alpi», aggiunge
Margit Schwikowski, del Paul Scherrer Institut. VIDEO
IN ANTARTIDE
L’ACQUA CHE PRIMA NON C’ERA PER ESTRARRE
Il ghiacciaio sul Grand Combin è stato scelto sperando che la UNA “CAROTA”
DA RECORD
sua memoria fosse ancora ben conservata, che ci fosse un ar-
chivio di informazioni continuo. «Dovrebbe essere quello che INQUADRA
chiamiamo un “ghiacciaio freddo”: una massa dove non c’è ac- LA PAGINA
CON LA
qua dovuta alla fusione, nemmeno nei giorni più caldi estivi, e APP
INFO A PAGINA 5
certo non a oltre 20 metri di profondità», fa notare de Blasi. «Ci
troviamo nella zona di accumulo, cioè quella dove si forma il
ghiaccio. Nel 2018 abbiamo esaminato quest’area con un radar
geologico, che ha stimato la profondità del ghiacciaio fino alla
roccia e identificato i suoi diversi strati, ovvero neve, firn (la
neve già compatta, in uno stadio intermedio) e ghiaccio».
I ricercatori si aspettavano quindi un ghiacciaio freddo e
Beyond Epoca
AL LAVORO
Da sin.: il carotiere
nel foro di
perforazione; il lavoro
sull’apparecchio: si è
anche danneggiato
nelle operazioni;
Jacopo Gabrieli e
Margit Schwikowski
estraggono una
sezione di carota.
Focus | 85
GHIACCIOLONI
Da sinistra: una
delle sezioni della
carota, lunga 70
cm; Fabrizio de
Blasi la sistema in
una cassa di
cartone, rivestita di
polistirolo, protetta
in una trincea
scavata nella neve.
ve le sostanze chimiche che cerchiamo e le porta via», ammette “vero”, che era più in profondità. «Stiamo ancora analizzando
Margit Schwikowski. In parole povere, cancella quelle tracce la situazione che ci siamo trovati davanti. Il radar, due anni fa,
che gli scienziati vogliono recuperare. Schwikowski prende ci aveva mostrato che lì non c’era acqua liquida. Una possibili-
una sezione di carota dalla scatola e ce la mostra controluce: tà è che l’apparecchio non l’abbia “vista”. L’altra è che la situa-
«Questo pezzo è stato recuperato a 14 metri di profondità. Gli zione sia così cambiata in soli due anni», commenta Gabrieli,
strati bianchi sono firn, neve compressa. Quelli trasparenti interpellato dopo la missione.
ghiaccio formato dal ricongelamento dell’acqua. Troppi: non è
ciò che ci aspettavamo, né che vorremmo trovare». RICORDO DELL’APPENNINO
Non solo. Quelle condizioni inattese hanno dato problemi Il timore espresso dagli scienziati sul Grand Combin è di essere
tecnici. «Tra strati di ghiaccio formato da acqua ricongelata e arrivati lì già troppo tardi. Del resto, gli scenari che si prospet-
strati di neve fradicia, il carotiere non lavorava correttamente. tano sono impietosi. «Anche nelle migliori previsioni, cioè in
Si è anche danneggiato e lo abbiamo portato a far riparare al uno scenario in cui riusciremo ad abbattere le emissioni di gas
volo, in elicottero», racconta Gabrieli. Un paio di perforazioni serra, si calcola che entro il 2050 perderemo circa il 45% del vo-
hanno dovuto essere interrotte, senza arrivare al fondo. L’ulti- lume dei ghiacci alpini; nello scenario più pessimistico, si parla
mo tentativo è stato fatto dopo che eravamo scesi. La missione di una perdita del 95% entro il 2100», chiosa de Blasi.
è terminata con tre carote di 26, 19 e 17 metri, contenenti stra- Comunque, quella che sembra davvero una corsa contro il
ti di firn e ghiaccio dall’acqua ricongelata, ma non il ghiaccio tempo continua. Il team vuole analizzare le carote recuperate e
DISTESA BIANCA
Il campo in preparazione: è sul
ghiacciaio di Corbassière, che
“nasce” sul massiccio del
Grand Combin, oltre i 4.000 m,
e scende poi fino a 2.300 m.
86 | Focus
QUEL CHE RESTA NEL GHIACCIO
Clima Aria Eruzioni Piante Storia Inquinamento Test atomici
Temperatura CO2 misurata Polveri Pollini di Piombo Sostanze Plutonio dei
indicata dagli nelle bolle emesse da vegetali, aghi liberato in emesse da test nucleari
isotopi (tipi di d’aria vulcani anche di pino vecchi epoca auto e della Guerra
atomi). intrappolate. lontani. di millenni. romana. industrie. Fredda.
tornare sul Grand Combin. Ma anche altri siti sono in program- le». Il futuro delle carote non è però solo quello di essere esa-
ma. «Andremo per esempio sul Montasio (Udine), il ghiacciaio minate. Alcune di quelle recuperate in ogni sito sono destinate
a quota più bassa d’Europa e uno di quelli che scompariranno a essere conservate per le generazioni a venire, per essere poi
a breve, e sul Calderone: è sul Gran Sasso, l’unico rimasto sugli forse studiate con nuove tecniche. In un luogo dove tenerle al
Appennini», specifica Gabrieli. Il Calderone è così malridotto freddo non è un problema: l’Antartide. «Le trasporteremo in un
che non si muove più (i ghiacciai si spostano lenti verso il basso) “caveau” costruito vicino alla base italo-francese Concordia:
ed è stato declassificato a “glacionevato”. Altro sito dove recu- un sito sulla calotta antartica, a 1.200 km dalla costa e a 3.200
perare la memoria del ghiaccio è il Colle Gnifetti, sul Monte metri di quota, con una temperatura media di 50 gradi sottoze-
Rosa: in quest’area, è stato già ottenuto ghiaccio vecchio di oltre ro», specifica Barbante. «Abbiamo già fatto delle prove di co-
10 mila anni, il più antico delle Alpi. struzione. Scaviamo una sorta di grande trincea nella neve,
lunga 40 metri, larga e profonda 5. Gonfiamo nella trincea un
IL FREEZER PIÙ GRANDE DEL MONDO pallone gigante, lo copriamo di neve e aspettiamo che questa si
«Per il progetto Ice Memory, continuiamo a recuperare cam- solidifichi, formando il tetto. Poi sgonfiamo il pallone e rimane
pioni in giro per il mondo: abbiamo già carote prese sul Monte un tunnel. Pensiamo di costruire un paio di queste trincee e di
Bianco, sull’Illimani in Bolivia, sull’Elbrus. Sono tutte nei labo- portarvi le prime carote nel 2023». Così, dopo un lungo viaggio
ratori europei: quelle del Bianco sono in una cella frigorifera a in nave fino al Polo Sud, le carote potranno essere conservate
Grenoble, in Francia, e in questi mesi inizieremo ad analizzar- senza problemi in un freezer naturale.
SOLO SU FOCUS.IT
IL DOCUMENTARIO
CON INTERVISTE E
APPROFONDIMENTI:
Focus.it/Grand-Combin
Focus LIVE FRONTIERE
Folla
su Marte
Tre missioni stanno volando
contemporaneamente verso il
pianeta rosso. Perché così
tante? E cosa vanno a cercare?
di Gianluca Ranzini
88 | Focus
MARS 2020
AL LASER
La sonda fa parte del Mars Exploration Program della Nasa,
Questa è
SuperCam. la quale ha già attivi dalle parti di Marte il rover Curiosity
Contiene due (sulla superficie) e le sonde Mars Odyssey e Mars
laser che Reconnaissance Orbiter (attorno al pianeta).
SHERLOC
vaporizzano La missione della nuova sonda è focalizzata soprattutto sul
a distanza È uno strumento
che, grazie a uno rover Perseverance, che atterrerà nel cratere Jezero, ampio
minuscole rocce. 45 km, scelto perché si pensa che in passato abbia ospitato
Il gas ottenuto spettrometro,
è poi analizzato può rivelare un lago di acqua liquida, oggi scomparso. Perseverance,
da una serie composti lungo circa 3 metri e pesante poco più di una tonnellata,
di strumenti. organici nelle potrà fare analisi del suolo e rilevare eventuali sostanze
rocce. organiche. E potrà anche stivare campioni che saranno
recuperati in una missione futura. Sul rover vi sono anche
due microfoni per registrare, per la prima volta, i suoni di
Marte. A bordo si trova poi il drone Ingenuity, a guida
autonoma: potrà svolgere fino a 5 brevi voli, alzandosi
5-10 m e percorrendo fino a 300 m. Serve a dimostrare
che siamo in grado di far volare una sorta di elicottero nella
rarefatta atmosfera marziana; servirà in missioni future.
BRACCIO
Il rover ha un
braccio robotico
lungo 2,1 metri,
che porta
strumenti e
fotocamere.
SOSPENSIONI
Sono progettate per
suddividere il peso in
modo uniforme tra le
4 ruote ed evitare
inclinazioni eccessive
del veicolo
(l’inclinazione
massima consentita
è di 45°).
MODELLO 3D
COME È FATTO E
COME FUNZIONA
IL ROVER
PERSEVERANCE
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
ELICOTTERO AUTONOMO
Il drone Ingenuity pesa 1,8 kg e ha rotori
lunghi 120 cm, che ruotano a 3.000 giri
al minuto. Ha batterie agli ioni di litio
che si ricaricano con celle fotovoltaiche.
HOPE MARS MISSION
Dopo aver inviato per la prima volta, scelto dal governatore dell’Emirato di il motivo per cui Marte, che molto
proprio quest’anno, un astronauta Dubai, come messaggio di ottimismo tempo fa aveva grandi oceani di acqua
sulla Stazione Spaziale Internazionale, per i giovani arabi. I tre strumenti della liquida, oggi sia invece un mondo
gli Emirati Arabi Uniti debuttano anche sonda studieranno in particolare freddo e desertico.
sul fronte delle missioni l’atmosfera del pianeta rosso: i cicli La sonda, il cui capo progetto è un
interplanetarie. Hope è un orbiter, cioè climatici stagionali e diurni, i fenomeni ingegnere degli Emirati, è stata
una navicella che si inserirà in orbita nella bassa atmosfera, la distribuzione sviluppata con la collaborazione di
attorno a Marte, senza scendere al di polveri e di nubi di ghiaccio. Queste alcune università americane ed è stata
suolo. Il nome Hope (speranza) è stato informazioni potranno aiutare a capire lanciata da una base giapponese.
DAGLI USA
La sonda Hope
è stata
assemblata nei
laboratori
dell’Università
del Colorado a
Boulder. E poi
inviata alla base
giapponese di
Tanegashima da
cui è partita lo
scorso 19 luglio.
IL CARICO
Il rover è alto 185 cm
e pesa 240 kg. I suoi
pannelli solari si
aprono a petalo, e si
orientano nella
direzione del Sole.
LA BASE
Il rover atterra su
Marte (grazie ad
alcuni paracadute)
appoggiato a una
piattaforma, che poi
cala due rampe per
farlo scendere.
Focus | 91
Focus LIVE FRONTIERE
In diretta
dal futuro
ESO/M. Kornmesser
S
Gran Sasso Science
ono soltanto alcuni degli ospiti di Focus Live garsi, su live.focus.it. Vi aspettiamo tutti online Institute, IIT, Inaf,
2020, intitolato quest’anno Frontiere, terza dal 19 al 22 novembre! JRC, Mnemonica -
L’arte di ricordare,
Scuola Superiore
MAIN PARTNER PARTNER CONTENT PARTNER MEDIA PARTNER RADIO UFFICIALE
Sant’Anna di Pisa,
Università Cattolica
del Sacro Cuore,
Università degli Studi
di Padova, Opera
San Francesco.
Focus | 93
ANDREA
CRISANTI
Fotogramma/IPa
GABRIELLA
Marina Alessi
GREISON
BARBARA RICCARDO
MAZZOLAI VALENTINI
Fotogramma/IPa
Andrea Delbò
ADRIAN UMBERTO
FARTADE GUIDONI
Andrea Delbò
Silvia Morara
Mondadori Portfolio/Archivio Elena Di Vincenzo
UMBERTO
PELIZZARI
Andrea Delbò
FEDEZ
94 | Focus
MAURIZIO
CHELI
Andrea Delbò
FEDERICO
FAGGIN
Roberto Serra - Iguana Press/Getty Images
TELMO
PIEVANI
Getty Images
FAVIJ GIOPIZZI
LUCA PAOLO
PERRI NESPOLI
Silvia Morara
Andrea Delbò
Focus | 95
scienza
È il componente
principale dell’aria
che respiriamo ed è
necessario alla vita.
I geologi indagano
sulla sua origine.
di Andrea Parlangeli
Getty Images
96 | Focus
IN SINTESI
• L’azoto è un mantello risale a quando
elemento molto terrestre si è formata la
diffuso: si trova attraverso i Terra. Quello
nell’aria e negli fenomeni dell’aria in parte
esseri viventi. vulcanici. proverrebbe
• L’azoto dell’aria • Secondo uno anche da zone
proviene in studio, l’azoto più remote del
parte dal del mantello Sistema solare.
IL MISTERO
AZOTO
DELL’
LIQUIDO E GAS
Nella foto grande,
un vulcano alle
Hawaii (Usa).
L’azoto presente
nell’atmosfera
Reuters/Contrasto
proviene in parte
dal mantello
terrestre attraverso
eruzioni e fumarole.
A destra,
un’applicazione
tecnologica: azoto
liquido usato per il
raffreddamento.
LO CHEF È TECH
L’azoto liquido trova
applicazione anche in
cucina, per raffreddare
cibi e bevande senza
alterarne il sapore.
Reuters/Contrasto
cellule viventi e – in forma pura – costituisce gran parte dell’at-
mosfera terrestre; ma fu isolato e scoperto soltanto nel ’700.
Oggi i geologi lo studiano per comprendere meglio il nostro
Pianeta. Da dove arriva l’azoto che respiriamo?
Che ciclo geologico segue? E qual è, più in gene-
rale, l’origine e l’evoluzione della nostra atmo- Per risalire all’origine dell’azoto
sfera? Recentemente, su queste domande si è
focalizzato uno studio internazionale, scopren- e di altri gas dell’atmosfera, i
do alcune tracce che ci riportano direttamente
al cuore della Terra e alla sua nascita, miliardi di geologi prelevano campioni
anni fa. Vediamo come.
dall’aria e dalle aree vulcaniche
CHE COSA C’È NELL’ARIA
Cominciamo col dire che l’aria che respiriamo è composta al scono poco e sono chimicamente simili tra di loro: sono una
78% in volume da azoto e al 21% da ossigeno. Il restante 1% è famiglia coesa». L’ossigeno e i gas emessi dall’uomo, invece,
costituito in buona parte da argon (0,93%) e altri gas nobili, sono molto più reattivi, e per questo si rinnovano in continua-
detti così perché sono molto stabili e non reagiscono con gli al- zione (l’ossigeno è generato dalla fotosintesi di piante, alghe
tri elementi, quasi fossero “snob”. Poi ci sono metano, anidride e batteri): per chi cerca indizi sulla storia del nostro Pianeta,
carbonica e tutti gli altri gas prodotti dall’uomo, che – seppur l’azoto e i gas nobili sono decisamente più interessanti. Ecco
in piccole quantità percentuali – hanno un effetto importante perché i geologi si sono focalizzati su quelli. E, come detective
sul bilancio energetico, e quindi sul clima. alla ricerca della soluzione di un giallo, si sono messi a indagare.
Perché, dunque, tra tutti questi gas, per un geologo è impor- Il metodo d’indagine si basa, in questo caso, sul confronto tra
tante l’azoto? «Innanzitutto, per la sua abbondanza», spiega la composizione dell’atmosfera e quella dei gas che provengo-
Antonio Caracausi, ricercatore dell’Istituto nazionale di geo- no dal sottosuolo attraverso i processi magmatici e i fenomeni
fisica e vulcanologia (Ingv) e coautore dello studio. «Lavoriamo vulcanici. Per fare questo, nell’arco di 4-5 anni, i ricercatori
molto anche con i gas nobili come l’argon e il neon, che reagi- si sono recati in vari luoghi del Pianeta. «Abbiamo raccolto
La pioggia può
UN CICLO
VITALE
portare al suolo
l’azoto “attivo”
fulmini emesso dai vulcani.
Lo schema illustra il ciclo
superficiale dell’azoto.
pioggia
attività Questo gas, che nell’aria è
vulcani umane poco reattivo, viene
“attivato” dai fulmini, dal
metabolismo di alcuni
batteri detti “azotofissatori”
e dai fertilizzanti. Poi può
tornare nell’atmosfera per
mezzo di reazioni inverse di
“denitrificazione”. L’azoto
nel terreno può anche
urine tornare nel mantello
combustibili terrestre attraverso cicli
assimilazione fossili
geologici più lunghi, dovuti
al movimento delle placche
fertilizzanti tettoniche.
batteri batteri
azotofissatori animali morti e
nelle radici piante Attività umane
nitrati
Attività naturali
decomposizione
ammoniaca batteri
REUTERS
Focus | 99
campioni di gas in Islanda, nello Yellowstone (Usa), nell’Eifel
in Germania, in Etiopia e sull’Etna», racconta Caracausi, che è
stato in molti di questi luoghi. «Prelevare i campioni è sempli-
ce», continua il geologo. «Si usano speciali bottiglie in acciaio o
in vetro, oppure semplici siringhe. Prima di farlo, però, bisogna
essere certi di aver tolto tutta l’aria dai sistemi di campiona-
mento, quindi c’è bisogno di una preparazione che può durare
diverse ore». E bisogna operare in sicurezza: «In prossimità
delle fumarole, abbiamo bisogno di tute antiacido e protezioni
per le alte temperature», enfatizza.
Alla fine, i gas intrappolati vengono portati in laboratorio per
essere analizzati dai ricercatori stessi.
Entriamo un po’ più nel dettaglio. Che cosa vuol dire che l’a- che probabilmente erano dominanti nel periodo in cui la Terra
zoto dell’atmosfera ha un peso diverso da quello del mantello? si è formata. Un’altra sorgente sono le condriti carbonacee, più
Per capirlo, ricordiamo che l’azoto esaminato dai ricercatori è ricche di materiali volatili e provenienti da zone più esterne del
un gas composto da molecole biatomiche chiamate N2. Ogni Sistema solare. E una terza componente potrebbero essere le
molecola di N2 è formata da due atomi di azoto attaccati l’uno comete, che però avrebbero contribuito poco all’azoto atmo-
all’altro con un legame chimico molto stabile. Normalmente sferico, fino al massimo all’1%».
un atomo di azoto ha un peso molecolare di 14 unità atomiche,
cioè 14 volte il peso dell’atomo di idrogeno. Si indica, perciò, STUDIARE LE ERUZIONI
anche con il simbolo ¹⁴N. Esiste, però, anche se è più raro, un I dati, insomma, sono compatibili con l’ipotesi che gran parte
altro tipo di atomo di azoto (detto “isotopo”), che ha le stesse della Terra si sia formata 4,5 miliardi di anni fa, con il materia-
proprietà chimiche ma pesa un po’ di più, 15 unità atomiche, le presente nella fascia interna del Sistema solare. E poi si sia
e si indica con ¹⁵N. (forse) arricchita in superficie di altri elementi provenienti da
zone più esterne, come le comete, che potrebbero aver portato
ORIGINI DIVERSE anche grandi quantità di acqua e materiale organico impor-
Questo per gli atomi. E le molecole? Poiché quella di N2 è tante per lo sviluppo della vita. Gli studi continueranno, per
una molecola biatomica, accanto alla combinazione normale raccogliere informazioni sempre più dettagliate sulla nascita e
¹⁴N¹⁴N ne esiste una, più rara, di ¹⁴N¹⁵N, e
una ancora più rara di ¹⁵N¹⁵N. Siamo arri-
vati al punto: l’azoto del mantello e quello Gli studi sull’azoto e sull’atmosfera
dell’atmosferahannopercentualidiversedi
queste varianti. «Il mantello ha una quan- ci aiutano a capire meglio l’origine
tità regolare di ¹⁵N¹⁵N (relativamente alla
suatemperatura)»,spiegaLadibi.«L’ariane della Terra e anche la formazione
ha molto di più». Veniamo allora al dunque:
perché questa differenza? Cominciamo dal di altri pianeti extrasolari
caso più semplice: il mantello. «L’azoto che
c’è nel mantello è sicuramente un azoto primordiale», spiega sull’evoluzione del nostro Pianeta, e anche di altri pianeti, den-
Caracausi. «Ce lo dice la quantità di ¹⁵N¹⁵N, insieme alla pre- tro e fuori il Sistema solare. «Uno degli obiettivi della ricerca è
senza di gas nobili, con i loro isotopi, in determinate quantità quantificare meglio il ciclo dell’azoto», spiega Caracausi, «che
e proporzioni». Un fatto, questo, compatibile con la teoria più dalla superficie torna nel mantello per mezzo dei fenomeni
accreditata, che il mantello si sia formato 4,5 miliardi di anni fa di subduzione, cioè di quei movimenti tettonici che portano
dall’aggregazione di polveri, asteroidi e planetoidi presenti nel la crosta terrestre in profondità». Si potrebbe così chiarire il
Sistema solare primordiale (v. immagine in alto). ruolo di questo elemento in quello che Caracausi definisce “il
L’origine dell’azoto nell’atmosfera, invece, è più misteriosa. grande disegno” dei meccanismi tellurici del nostro Pianeta.
C’è certamente una parte “primordiale” che proviene dal man- Un altro aspetto di interesse è che, nel distinguere le compo-
tello per mezzo di fumarole ed eruzioni vulcaniche. Ma a quan- nenti atmosferiche e del mantello presenti nelle emissioni, i
to ammonti questa componente, e da dove venga il resto, anco- geologi si ritrovano con uno strumento in più per comprende-
ra non si sa. «Alcuni gas atmosferici, tra cui l’azoto, sembrano re le dinamiche dei magmi nell’interno della Terra, che posso-
provenire da due o più sorgenti cosmiche diverse», spiega il no arrivare a portare a un’eruzione. Non dobbiamo illuderci di
francese Bernard Marty, coautore della ricerca e tra i massi- trovare la ricetta magica che ci permetta di avere previsioni
mi esperti di questi temi. «Tra queste sorgenti, ci sono alcuni esatte, ma questa è comunque la dimostrazione che lo studio
corpi celesti simili agli asteroidi, e in particolare le condriti E dei meccanismi fondamentali di funzionamento della realtà
(estatiti) provenienti dalla parte più interna del Sistema solare, che ci circonda è anche utile a proteggere le nostre vite.
Focus | 101
medicina
L’utilità
di Elena Meli
della
CONFINE
La soglia oltre la quale
si parla di febbre è
stata fissata a 37 °C
da un medico nel 1851.
102 | Focus
feB
Mondadori Portfolio
ta diventando l’incubo di ogni genitore: tutte le a 37 °C. Il valore infatti non è graniticamente uguale nell’arco
mattine, fra il caffè e la fila al bagno, bisogna tro- della giornata e oggi si ritiene che siano normali scostamenti
vare il tempo per misurare la temperatura ai fi- fino a mezzo grado sopra e sotto la media (da cui l’assenza a
gli prima che vadano a scuola. Perché se c’è feb- scuola necessaria solo se il termometro supera i 37,5 °C). Le
bre si sta a casa: basta superare i 37,5 °C per far scattare la variazioni dipendono dal ritmo quotidiano del metabolismo,
chiamata al medico. Ma perché questo valore è diventato il di- responsabile della produzione di calore da parte del corpo e
scrimine fra ansia e tranquillità e soprattutto a che serve la non sempre uguale: ha infatti un minimo di notte, quando l’or-
febbre, così temuta nonostante sia un fenomeno tutt’altro che ganismo si trova in una specie di “letargo”, ed è invece al mas-
inutile per la salute? simo nel tardo pomeriggio, quando tutta la macchina-corpo
funziona a pieni giri e si registra il picco quotidiano della tem-
CI STIAMO RAFFREDDANDO peratura. Che sale anche dopo aver mangiato, se facciamo atti-
Tutti sanno che la febbre è un rialzo della temperatura corpo- vità fisica o siamo sotto stress, e nelle donne nei pressi dell’o-
rea oltre un livello definito “normale” per la nostra specie; è vulazione: per tutti questi motivi è giustificato lasciare un po’
stato fissato attorno ai 37 °C da Carl Wunderlich, un medico di margine oltre i 37 °C prima di far scattare l’allarme-febbre.
Secondo alcuni studi, però, in un prossimo futuro la soglia di
normalità potrebbe abbassarsi: la nostra specie si sta infatti
“raffreddando”. Lo dimostra una ricerca condotta da Julie
UN PO’ D’ALLEGRIA
Misurazione della febbre
all’ingresso del mercato
di Bandung, a Giava
per il contenimento del
contagio da Covid-19.
Mondadori Portfolio
ha una temperatura media di mezzo grado più bassa rispetto a
chi è vissuto a fine ’800. «L’ambiente attorno a noi è cambia-
to: viviamo in case ben riscaldate e siamo a contatto con meno
microrganismi, per cui il livello medio di infiammazione e di
“calore” interno sta diminuendo», osserva Par-
sonnet.
La temperatura corporea media
SISTEMA DI DIFESA
“Scaldarsi” infatti serve proprio per combattere dell’umanità è in diminuzione:
meglio le infezioni: è questo lo scopo della feb-
bre, che è definita come un innalzamento stabile in poco più di un secolo abbiamo
della temperatura oltre la soglia della normalità
per distinguerla dai picchi temporanei dovu- perso mezzo grado centigrado
ti all’attività sportiva o ad altri sforzi. Quando
viene la febbre il nostro termostato interno (l’i-
potalamo, una struttura che si trova in una regione profonda so per sentire le pulsazioni accelerate e capire che c’è febbre,
del cervello) si tara su una temperatura più alta e lì resta per ndr), per mandare tanto sangue in periferia e disperdere così
un po’, innescando i meccanismi che consentono di produrre più calore all’esterno. Più sangue ai tessuti significa anche più
più calore e disperderne meno, come i brividi o la vasocostri- globuli bianchi nel punto dove c’è da combattere un’infezione.
zione periferica. Una saggia decisione, come spiega Fabrizio Ciò aumenta la capacità di risposta». Il caldo, inoltre, aumenta
Pregliasco, virologo dell’Università di Milano: «La febbre è la la velocità del metabolismo e delle reazioni chimiche che av-
risposta fisiologica a uno stato di infiammazione, dovuto in vengono all’interno delle cellule, favorendo in questo modo
genere a un’infezione respiratoria, gastrointestinale, urinaria una reazione veloce ed efficace.
e così via. Il calore interno sale e questo raggiunge due scopi:
i germi entrano in difficoltà, perché oltre 37 °C molti non si C’È QUELLA COMPORTAMENTALE
moltiplicano più bene, inoltre si crea la necessità di raffreddare La febbre quindi non “fa male”, è solo il prezzo da pagare per
il corpo perché per stare bene la temperatura interna va man- avere la meglio su virus, batteri, stati infiammatori localizzati:
tenuta entro un intervallo ristretto. Per tornare alla normalità del resto il filosofo greco Parmenide già 2.500 anni fa diceva:
allora il cuore batte più veloce (quando non c’è un termometro «Datemi il potere di indurre la febbre e curerò qualsiasi ma-
a portata di mano infatti basta premere sull’interno del pol- lattia». Un potere così grande che se ne servono tutti gli ani-
mali, perfino i rettili o i pesci che non possono mantenere una
temperatura interna costante ma dipendono da quella esterna:
E pure gli animali... per combattere meglio le infezioni, si fanno venire la cosiddet-
ta “febbre comportamentale”, ovvero cercano attivamente di
Anche gli animali hanno la febbre. Ecco a partire da quale
stare dov’è più caldo. Succede per esempio alle lucertole, che
temperatura si può dire che siano febbricitanti (sotto, in
rosso, il range normale). Tra tutti, il cavallo ha una quando vengono infettate da batteri restano di più al sole, o
particolarità: anche se la sua temperatura corporea è perfino ai pesci, come ha scoperto Joanne Cable dell’inglese
simile a quella umana, in caso di febbre può salire ben Cardiff University: se sono attaccati da parassiti e possono sce-
oltre i 42 gradi, ed ecco perché si dice “febbre da cavallo”. gliere fra vasche d’acqua a diversa temperatura, i pesci si diri-
104 | Focus
IL DECORSO TIPICO DELLA FEBBRE
40 Brividi Vasodilatazione
39 Fase della
Fase Fase del caldo
FASTIGIO sudorazione
del freddo DEFERVESCENZA
ASCESA NEL SANGUE
Temperatura (°C)
38 Un linfocita
Brusco rialzo (globulo bianco)
circondato da
anticorpi e globuli
rossi pattuglia
Shutterstock
37
l’organismo nel
circolo sanguigno.
Inizio Ore Calo
gono senza dubbi nell’acquario più caldo, dove è stato verificato produrre calore le cellule infatti accelerano i processi detti “ca-
che il loro sistema immunitario lavora meglio. tabolici”, ovvero la distruzione di proteine, zuccheri e grassi e
È un’arma così efficace che alcuni patogeni si sono attrezzati questo può portare ad alterazioni della funzionalità di cuore e
per neutralizzarla: l’Herpesvirus ciprinide 3, che colpisce varie reni, inoltre il sistema nervoso centrale va in sofferenza un po’
specie di carpe, trasporta un gene che inibisce la febbre com- per gli effetti diretti del calore, un po’ per la carenza di ener-
portamentale dell’ospite, provocando letargia e nuoto senza gia perché tutte le scorte vengono usate per mantenere alta la
meta, in modo che il pesce se ne stia lontano da acque calde. temperatura. Le conseguenze sul cervello sono infatti quelle
E c’è perfino chi, come Michael Logan, biologo evoluzionista più temute dai medici: il rischio di danni permanenti si ha oltre
dell’Università del Nevada a Reno (Usa), sostiene che gli ani- i 40 °C, ma diventa una certezza se si sta a lungo con la febbre
mali a sangue caldo siano comparsi e abbiano avuto successo oltre 42 °C o si superano i 43 °C, soglia oltre la quale la sopravvi-
evolutivo proprio perché riescono meglio e più facilmente a venza è a forte rischio. La febbre insomma ha due facce e secon-
procurarsi la febbre per combattere i germi. do alcuni biologi evoluzionisti c’è un motivo anche per questo:
favorirebbe infatti la sopravvivenza di chi è colpito da infezioni
NON FA CRESCERE lievi, in cui di solito la febbre non è eccessiva, ma accelerereb-
Certo se però la febbre è troppo alta o resta elevata per tanto be invece la morte di chi ha problemi gravi, quando in genere
tempo (oltre i 39 °C per tre giorni), l’organismo ne risente: per la temperatura sale parecchio, riducendo così il pericolo di
Focus | 105
LAVORO SICURO
Gli operai che
lavorano allo
stabilimento
brasiliano di Fiat
Chrysler a Belim,
vicino a Belo
Horizonte, ogni
mattina passano
Reuters
attraverso un
termoscanner.
106 | Focus
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T
oyota ha sempre fatto della sicu- Tramite questo sistema, che utilizza segnaletica orizzontale standard bianca
rezza uno dei perni fondamentali una telecamera e sensori laser, Toyota e gialla, nonché i margini stradali siano
delle proprie autovetture. Nuova Nuova Yaris rileva la presenza di veicoli, essi cordoli, erba o terra, in curva e
Yaris è stata progettata per essere l’auto pedoni e ciclisti che la precedono o che naturalmente in rettilineo. Quando la
compatta più sicura al mondo, ottenendo impegnano accidentalmente la traiettoria segnaletica non può essere rilevata,
i migliori livelli di protezione degli occu- del veicolo agli incroci, in modo da evitare invece, la vettura segue il percorso del
panti anche secondo i più severi stan- o ridurre l’entità di possibili collisioni. Sia veicolo davanti, mantenendosi all’interno
dard di sicurezza attualmente vigenti (5 di giorno sia di notte, ma anche sempre della propria corsia.
stelle, il massimo, nei crash test di Euro in prossimità di un incrocio quando si
NCAP). Vanta infatti ben 7 airbag SRS viaggia tra i 10 e i 25 km/h, se si profila LE LUCI ABBAGLIANTI
(frontali, laterali, centrale, a tendina), il rischio di una collisione, il conducente AUTOMATICHE
cinture anteriori con pretensionatore, riceve un segnale sonoro e visivo e il Una telecamera rileva i fari dei veicoli
ABS con ripartitore e assistenza della sistema applica la frenata assistita; se chi che provengono dalla direzione
frenata, controllo elettronico di stabilità guida non interviene in tempo utile, il opposta e che precedono la vettura,
e della trazione, piantone dello sterzo sistema frena automaticamente. oltre al livello di illuminazione stradale
collassabile, Blind Spot Monitor (che circostante. Il sistema Automatic High
segnala veicoli potenzialmente invisibili L’AVVISO DI SUPERAMENTO Beam quindi seleziona automaticamente
da ambo i lati), controllo della pressione DELLA CORSIA luci anabbaglianti o abbaglianti, per
pneumatici e dispositivo per aiutare le Monitorando costantemente la strada, migliorare l’esperienza di guida notturna
partenze in salita. Nuova Yaris è in grado d’inviare al o in condizioni di scarsa visibilità.
110 | Focus
1
3
IL CRUISE CONTROL ADATTIVO altri casi l’auto si riavvia con una leggera IL SISTEMA DI
(ACC) pressione dell’acceleratore o premendo il RICONOSCIMENTO DELLA
Questo sistema regola la velocità della tasto ACC. SEGNALETICA STRADALE
vettura in base al traffico: quando Questo sistema elettronico migliora Una telecamera rileva i segnali stradali
il veicolo che ci precede rallenta, il notevolmente la sicurezza a qualsiasi a bordo strada, visualizzandoli sul
Cruise Control adattivo (ACC) riduce andatura ed elimina gran parte dello display a cristalli liquidi a colori posto sul
automaticamente la velocità fino a una stress causato dalla guida quando cruscotto. In questo modo il conducente
distanza di sicurezza preimpostata; si è in coda. Su Toyota Nuova Yaris ha sempre davanti tutte le informazioni
quando la strada davanti è libera, invece, l’ACC collabora anche con il Road utili come limiti di velocità e/o divieti
accelera fino alla velocità prescelta. Se la Sign Assist, suggerendo al conducente di sorpasso. Inoltre, il sistema avverte
vettura davanti si ferma, poi, Nuova Yaris nuove impostazioni di velocità dopo il conducente con un allarme sonoro e
fa altrettanto: quando l’arresto è inferiore aver interpretato i limiti imposti dalla visivo qualora le indicazioni di tali segnali
a tre secondi il riavvio è automatico, negli segnaletica stradale. non vengano rispettate.
Focus | 111
testo e disegni di Federico Gemma
TIPI
ITALIANI Le schede illustrate degli animali
che possiamo incontrare
IL FENICOTTERO
(Phoenicopterus roseus)
L e zampe e il collo lunghissimi, lo strano becco e le tinte rosate rendono inconfondibile il
fenicottero. È una specie monogama e depone un solo uovo l’anno, covato da entrambi i genitori.
Una casa in Sardegna. I sessi sono simili, sebbene i maschi siano più grossi e pesanti, arrivando
ai 150 cm di altezza con una apertura alare di oltre 1,5 metri. La prima nidificazione registrata in Italia
risale al 1993, negli stagni di Cagliari. La Sardegna rimane tuttora il principale sito riproduttivo, ma si
registrano nidificazioni regolari anche nel Delta del Po, in Sicilia, Puglia e Toscana. I giovani sono di
colore grigio-bruno e assumono il piumaggio degli adulti solo dopo 3 o 4 anni.
COVA
I pulcini escono
dall’uovo dopo
27-31 giorni
di incubazione.
SISTEMA DI FILTRAGGIO
Durante l’alimentazione, il movimento della
lingua espelle dal becco l’acqua, che è così
filtrata dalle lamelle situate sul bordo, sulle quali
rimangono intrappolati i piccoli organismi.
112 | Focus
SULLE COSTE DEL MARE NOSTRUM
Il fenicottero frequenta le saline e le lagune costiere,
con acque basse, della nostra penisola e di tutto il
Mediterraneo, in colonie molto numerose.
TIMELAPSE
GUARDA COME
È STATO
REALIZZATO
IL DISEGNO
IN PARATA
Le parate ritualizzate INQUADRA
LA PAGINA
prevedono anche CON LA
l’apertura completa APP
INFO A PAGINA 5
delle ali, a cui segue un
inchino con il collo
proteso in avanti.
PREPARARSI ALL’ATTERRAGGIO
La caratteristica postura dei fenicotteri
in planata, con le lunghe zampe protese
e pronte all’atterraggio.
di Riccardo Oldani
Il rebus
radioattivo
o scorso marzo, quando le Olimpiadi di Tokyo
sono state rinviate a causa della pandemia mon-
diale, qualcuno in Giappone – nonostante tutto
–hatiratounsospirodisollievo.Sitrattavadichi
è impegnato nel progetto di smantellamento della centrale nu-
cleare di Fukushima Daiichi, colpita il 25 marzo 2011 da uno de-
gli tsunami più potenti e devastanti della storia. In quel disastro
vennero danneggiati quattro dei sei reattori dell’impianto e in
tre si verificò il danno più grave per una centrale di questo tipo:
l’apertura del “vessel”, l’involucro ermetico a pressione che con-
tiene il combustibile nucleare, che in parte è fuoriuscito, inne-
scando così una parziale fusione del nocciolo.
A nove anni dall’incidente, le Olimpiadi avrebbero dovuto es-
sere la vetrina per mostrare al mondo che l’area più vicina alla
centrale era tornata alla normalità. Allo stesso tempo, però, le
Olimpiadi sarebbero state un faro su alcuni aspetti irrisolti dello
smantellamento e della messa in sicurezza della centrale. Qual
è dunque lo stato attuale dei progetti e dei programmi del ripri-
stino dell’area? Quali sono i problemi che sta affrontando Tepco,
l’azienda proprietaria dell’impianto, che ha l’onere di tutti i costi DALL’ALTO
di ripristino e di risarcimento dei danni, per un’esorbitante cifra La centrale di Fukushima Daiichi con evidenziati i
stimata in 200 miliardi di euro? due muri sotterranei costruiti attorno ai reattori
danneggiati. Quello più interno è composto da una
L’ACQUA E IL TRIZIO rete di tubi metallici dove circola un liquido a
Il problema più urgente riguarda l’enorme quantitativo di acqua temperatura molto bassa che ghiaccia il terreno ed
evita le infiltrazioni dell’acqua di falda. Quello più
radioattiva accumulata negli anni. «Appena ci si è resi conto che esterno in acciaio protegge i reattori dal mare.
era in atto la fusione del nocciolo», spiega Marco Ricotti, docen- Intorno ci sono i serbatoi che contengono acqua
te di Impianti Nucleari al Politecnico di Milano, «per tenere la contaminata usata per raffreddare i reattori. Il suo
situazione sotto controllo è stata pompata acqua dal mare, che si smaltimento è oggi il problema più pressante.
contamina a contatto con il combustibile nucleare e che Tepco
114 | Focus
Reattori danneggiati
4 3 2 1
Oceano Pacifico
Locali turbine
Muro sotterraneo in acciaio
Getty Images
CONTAMINAZIONE
A lato la piscina di
raffreddamento del
combustile esausto del
reattore 3. Sotto, un
controllo della radioattività
di campioni d’acqua di
raffreddamento.
Mondadori Portfolio
Getty Images
A oggi i lavori di raffreddamento
producono oltre 200 tonnellate
di acqua contaminata al giorno
116 | Focus
Getty Images
INFERNO NUCLEARE
A lato, un tecnico di Tepco
mostra le operazioni di
rimozione delle barre di
combustibile. Sotto uno dei
robot inviati in ricognizione
nei reattori danneggiati.
Temperature e radioattività
sono così alte che i robot si
guastano in pochi minuti.
Getty Images
118 | Focus
cifrario economico
La corsa
sa Ad appena nove
mesi dall’inizio
dell’epidemia, sono
AVIR
3 Le fasi di
sperimentazione
clinica, successiva a 212
quella pre-clinica in vitro I vaccini anti-coronavirus
o in vivo, di un vaccino. che hanno iniziato i test clinici
nel mondo. Fonte: Oms
9
viene testato su un numero Quelli che a settembre
limitato di persone (alcune hanno raggiunto
decine) per valutarne la
tollerabilità. la fase 3.
Fonte: Oms
120 | Focus
I volontari 400
44mila I volontari che partecipano ai test dell’azienda milioni
farmaceutica Pfizer, 33mila quelli coinvolti nelle sperimentazioni di
Moderna. I test si effettuano somministrando a metà dei volontari Le dosi che Italia,
un vaccino, all’altra metà un placebo. Fonte: Pfizer e Moderna Francia,
Germania e
60mila I volontari, distribuiti su 215 centri in tutti gli Stati Olanda
Uniti, coinvolti nei test clinici della Johnson & Johnson. È il quarto si sono già
test di fase 3 in corso negli Usa dopo quelli delle aziende Moderna, assicurate. Fonte: Oxfam
AstraZeneca e Pfizer. Fonte: National Institute of Allergy and Infectious Diseases
9,4%
Il tasso di crescita annuo medio
previsto tra il 2019 e il 2025 per
986 milioni
di euro Il valore della
produzione di vaccini in
il mercato mondiale dei vaccini. Italia nel 2019.
Fonte: Global Market Insight Fonte: Farmindustria
Focus | 121
società
Covid-19 ha imposto
ovunque nuovi modi
per stare insieme:
lo spazio tra le
persone deve essere
più ampio, e per
tenerci a distanza gli
uni dagli altri stiamo
provando di tutto...
di Isabella Cioni
BANANA!
I parigini, che lo
scorso giugno sono
tornati nelle sale dei
cinema MK2, hanno
trovato molti posti
già occupati da
spettatori giallognoli:
Minions pupazzo
usati per distanziare
le persone.
Mantieni
la distanza
Reuters/Contrasto
Focus | 123
COMMENSALI
Tanti draghetti
verdi, mascotte
di una catena
di ristoranti a
Bangkok, stanno
seduti ai tavoli in
Reuters/Contrasto
Epa/Ansa
imparano la
“giusta” distanza.
Getty Images
Reuters/Contrasto
IN PREGHIERA
Anche per pregare
bisogna avere Gli esseri umani sono creature sociali,
per questo sia il corpo sia la psiche
spazio: qui una
moschea a San
Paolo, Brasile. A
destra, al Domino
Park di New York soffrono per la mancanza di contatto,
ognuno deve stare
nel suo cerchio. anche se necessaria a proteggerci
Focus | 125
BRINDISI A RIMBALZO
Per garantire il giusto spazio
Getty Images
Epa/Ansa
isolamento
romantico in un
ristorante di
Amsterdam.
TECNOLOGIA O
ggi crescere in campo economico è
possibile solo scegliendo di dotarsi
delle più evolute tecnologie IT, frutto
del lavoro di aziende di lunga esperienza
o innovative startup impegnate nella
ricerca e messa a punto di avanzate
le IMPRESE soluzioni per il mondo delle imprese.
La via maestra per chi decide di
orientate al sviluppo competere con efficacia nel complesso
universo del business contemporaneo.
MTM Reality
M
TM Reality, nata dalla PMI Innovativa MTM Project, è la
Business Unit specializzata nello sviluppo di applicazioni
in Realtà Aumentata e Realtà Virtuale. I principali prodotti
sono: AURES - software per Smartphone e Smartglass per
l’assistenza da remoto al service, alla manutenzione e alla
produzione tramite Realtà Aumentata - e HIL VR - software per la
formazione attraverso Machine Learning e procedure interattive
in Realtà Virtuale.
MTM Reality investe il 20% del fatturato in attività di ricerca
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QUIZ
NOTIZIE
E CURIOSITÀ:
QUANTO SAPETE
SUI GATTI?
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
SELVAGGIO
Un gatto selvatico
del Sudafrica (Felis
lybica cafra): i gatti
moderni hanno
anche un po’ dei
suoi geni, ma hanno
Mondadori Portfolio
avuto origine da
un’altra sottospecie,
quella nordafricana.
132 | Focus
IN SIN I
• Nuovi studi sono in corso • Il rapporto con l’uomo
sulla genetica dei gatti. è cominciato con la nascita
dei primi villaggi.
• I gatti si sono incrociati
di continuo con gli • Egizi e Fenici li hanno diffusi
esemplari selvatici. in tutto il Mediterraneo.
Storia
del gatto
Il micio di casa discende da cinque
femmine vissute tutte nella stessa
zona e ancora oggi è indistinguibile,
dal punto di vista genetico, dalla
sottospecie selvatica. Tanto che c’è
chi sostiene che non sia mai stato
completamente addomesticato.
di Giovanni G. Bellani
DISTRIBUZIONE DI
d alcuni proprio non piace, ma sono molti
di più coloro che lo amano. Si calcola che in
FELIS LYBICA
tutto il mondo ci siano ben 600 milioni di Ecco le aree di distribuzione delle tre sottospecie di
gatti domestici (un numero enorme, quasi Felis lybica; quella del Nord Africa e del Medio
il doppio degli abitanti degli Stati Uniti). Insomma, è il più dif- Oriente (F. l. lybica), un tempo diffusa anche nella
fuso animale da compagnia, eppure su questo felino persiste penisola dell’Anatolia (Turchia) e nella Mesopotamia o
tuttora un alone di mistero che avvolge l’origine del rapporto Mezzaluna Fertile, è quella che ha dato origine
con l’uomo. Tanto che ancora oggi alcuni studiosi ritengono all’addomesticamento del gatto. In seguito il gatto
che questo animale non abbia mai davvero completato il pas- domestico si è mescolato anche con le altre due
saggio da felino selvatico a gatto domestico. Negli ultimi anni, sottospecie, il gatto del Sudafrica e quello dell’Asia,
però, nuovi dati provenienti dalle indagini genetiche e dai ri- come hanno rivelato le più recenti analisi genetiche.
trovamenti archeologici stanno aiutando a chiarire alcuni dub-
bi che riguardano la storia di questo affascinante felino. Felis l. lybica
Felis l. ornata
Felis l. lybica
CHI HA FATTO IL PRIMO PASSO?
Prove anatomiche e genetiche hanno accertato che l’antenato
selvatico del gatto domestico è una specie chiamata Felis libyca
o gatto selvatico fulvo o libico, specie distribuita in ampi terri-
tori e che ha almeno tre sottospecie attualmente riconosciute
Felis l. lybica Felis l. lybica
(vedi disegno a destra). Confrontando il Dna mitocondriale (di
origine solo femminile o matrilineare) e brevi sequenze di Dna
nucleare, detti microstelliti, delle specie di gatti selvatici eura-
siatici e mediorientali del genere Felis (F. silvestris, F. bieti, F. Felis l. lybica
libyca ornata, F. libyca cafra, F. libyca libyca) con il Dna di 979
esemplari di gatti domestici di tutto il mondo si è scoperto che
gli esemplari addomesticati condividono tutti lo stesso Dna e
che quest’ultimo è praticamente indistinguibile da quello dei Felis l. cafra
gatti selvatici mediorientali (Felis libyca libyca), una delle tre
sottospecie del gatto selvatico fulvo. Ciò dimostra non solo che
il gatto domestico (Felis catus, Linneo) deriva dai gatti selvatici
mediorientali, ma anche che la prima domesticazione è avve-
nuta proprio in questa regione.
Che cosa ha favorito prima l’addestramento o mansuefazione
(taming in inglese) dei gatti selvatici mediorientali, e in seguito
G.Bellani
la loro domesticazione vera e propria? Tutti gli studiosi con-
cordano sul fatto che si tratta di una trasformazione che ha co- Felis lybica lybica Felis lybica ornata Felis lybica cafra
perto un periodo molto lungo, iniziata con una delle più grandi
rivoluzioni umane (quella neolitica, circa 12.500 anni fa), vale a
dire la trasformazione delle prime tribù nomadi di cacciatori-
raccoglitori negli agricoltori-allevatori della cosiddetta Mez-
zaluna Fertile, tra il Sud della Penisola Anatolica (Turchia), il
Sinai, Israele e la Mesopotamia.
Per alcune specie di animali diffusi in queste regioni, come
i bovini selvatici o uro (Bos primigenius), le capre (egagro) e
le pecore (mufloni e urial), l’addomesticamento durò appe-
na qualche secolo e permise di avere latte, carne, lana o aiuto
nel lavoro dei campi. Per il gatto, invece, è ormai certo che ci
vollero migliaia di anni. Carlos Driscoll, che all’Università di Disegno degli scavi prof. J. Guilaine
134 | Focus
I FELIDI, UNA
GRANDE FAMIGLIA
L’albero filogenetico che rappresenta le linee evolutive
della Famiglia Felidae. I colori delle linee si riferiscono
al planisfero con le regioni zoogeografiche e indicano
in quale continente le specie hanno avuto origine e/o
si siano poi evolute e diffuse. Sulla linea orizzontale in
basso è indicato il tempo in milioni di anni.
Gatto domestico
G. selvatico africano
G. selvatico europeo
G. del deserto cinese
G. delle sabbie
G. dai piedi neri
G. della giungla
LINEA DEL GATTO DOMESTICO (GENERE FELIS)
Gatto leopardo (Indocina)
G. leopardo (Indocina)
G. leopardo della Sonda
G. viverrino
G. testa piatta
G. rugginoso
G. di Pallas
LINEA DEL GATTO LEOPARDO DELL’ASIA
Yaguarondi
Puma
Ghepardo
LINEA DEL PUMA
Gatto dorato asiatico
Gatto baio del Borneo
Gatto marmorizzato
LINEA DEL GATTO BAIO DEL BORNEO
Lince eurasiatica
Lince iberica
Lince canadese
Lince rossa
LINEA DELLA LINCE
Ocelot
Margay
Gatto delle Ande
Kodkod
G. di Geoffroy
G. tigre del nord
G. tigre del sud
G. delle Pampas
LINEA DELL’OCELOT
Gatto dorato africano
Caracal
Serval
LINEA DEL CARACAL
Leone
Leopardo
Giaguaro
L. delle nevi
Tigre
L. nebuloso della Sonda
Leopardo nebuloso
LINEA PANTHERA
12 10 8 6 4 2 0 Milioni di anni
Disegno G. Bellani. Fonte: G. Li, B. W. Davis et al.
Phylogenomic evidence for ancient hybridization in the
genomes of living cats (Felidae). - Genome Res. (2016)
IBRIDI MALATI ANTICHI
Un gatto
I felini sono tutti geneticamente simili tra loro e molte addenta la
specie possono essere incrociate per dare animali ibridi. cacciagione in
Così da tempo si prova a creare nuove razze di gatti un mosaico
della Casa del
facendo accoppiare esemplari domestici e felini Fauno a
selvatici. Come in questi esempi. Pompei. Sotto,
Bengals. Gatto leopardo asiatico (Prionailurus statua di Bastet.
bengalensis) + gatto domestico.
Savane. Serval o gattopardo africano (Leptailurus
serval) + gatto domestico.
Chausie. Gatto della giungla (Felis chaus) + gatto
domestico.
Safari. Gatto di Geoffroy del Sud America (Leopardus
geoffroyi) + gatto domestico.
Purtroppo questi ibridi sono soggetti a gravi
problemi di salute: per esempio la dolorosa
malattia dell’intestino irritabile (IBD) che
causa diarrea cronica, la cardiomiopatia
ipertrofica, l’atrofia retinica progressiva, la
lussazione della rotula, le lesioni della bocca
(più comune nei Chausie) ed altre.
136 | Focus
Mondadori Portfolio (3)
MALEDETTI GATTI
Contro i gatti neri, dichiarati stirpe di Satana e
compagni delle streghe, papa Gregorio IX
(1170-1241) emanò la Bolla del 1233 che ne
decretava l’uccisione. Fu una strage che durò
parecchi decenni e della quale finirono vittime
gatti con i mantelli di qualunque colore, tanto che
si pensa che alcune delle pestilenze portate dai
ratti, proliferati a causa delle condizioni igieniche
precarie (peste nera del XIV secolo e successive)
siano da imputare in parte anche alla rarefazione
dei gatti che venivano perseguitati e uccisi in
questa “caccia alle streghe”.
l’anim
male ha fatto parte di un rituale legato alla sepoltura. Altri
imporrtanti scavi come quelli di Tell es-Sultan nei pressi della
di Gerico (Israele) hanno portato alla luce resti di gatto
città d
probaabilmente domestico risalenti al 6700 a.C. e una graziosa
statueetta di avorio che ne riproduce le sembianze.
UN ANIMALE SOCIALE
I felini sono animali tutto sommato (territorio) e degli altri individui,
solitari ma certamente “non asociali” e il compresi noi umani. Quando il gatto
gatto di casa non fa certo eccezione. sfrega il musino contro la mano o
Del resto il numero elevato dei altre parti del corpo del suo
cosiddetti “muscoli di espressione”, che proprietario diffonde il profumo delle
si trovano sul muso e sulla testa dei ghiandole periorali, guanciali e
gatti, non avrebbe senso se la loro temporali che si trovano sul muso,
presenza non fosse per la mentre quando “fa la pasta” (cioè
comunicazione di emozioni (vedi disegni preme la zampe alternativamente)
qui sopra) rivolta sia ad altri gatti sia agli usa le ghiandole interdigitali, ed
altri animali, uomo compreso. Per anche quando alza la coda avvolge
comunicare, inoltre, sul corpo del micio gli umani che lo circondano in una
di casa sono posizionate, in alcuni punti nuvola di feromoni emessi da
cruciali, speciali ghiandole odorifere ghiandole sottocaudali e perianali.
utilizzate per la marcatura degli spazi Perché? I feromoni danno al gatto
una sensazione di tranquillità e
sentirli addosso al padrone rende
AMAMI l’animale ben disposto nei suoi
Sfregando il muso confronti, come succede con le
sul padrone il gatto sostanze odorose emesse dal
lascia feromoni, che gattino alla nascita, che inducono la
Getty Images
138 | Focus
C
ome sta il vostro cuore? 5HG2LOQRQqVRORXQROLREHQHÀFR
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MY FOCUS
a cura di Raymond Zreick
redazione@focus.it
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La mia
Torino
Alex Chereches
La mia Torino dal Ponte
Isabella, con vista sulla
Mole Antonelliana.
MY FOCUS Le foto dei lettori
Riccardo Curti
Tramonto d’autunno
sulla Faggeta
Vetusta, a Soriano
nel Cimino (Viterbo).
AUTUNNO
I colori più
caldi
C on l’equinozio, il 22
settembre, è tornato
l’autunno: è la data più
arretrata da due anni a
questa parte – nel 2018 e
2019, l’equinozio, che è un
preciso evento
astronomico, quando la
lunghezza della notte e del
dì si equivalgono, cadeva il
23 settembre. Eccoci
Paola Toniutti dunque nella stagione più
Il lago di Bordaglia (Forni spettacolare per la natura,
Avoltri, Udine), una perla con i suoi colori morbidi e
incastonata nelle Alpi Carniche sontuosi, e tutto che
a 1.750 metri d’altezza. lentamente si prepara
all’inverno.
Focus | 145
MY FOCUS Le lettere dei lettori
NO, IL POLISTIROLO NO... dinosauri no? Forse l’estinzione ebbe di nuovi abbastanza rapidamente da
dal titolo “Le larve che mangiano il Risponde Luigi Bignami, giornalista. COVID, SCUOLA E DISABILITÀ
polistirolo”. All’inizio l’ho preso per una
soluzione rivoluzionaria per smaltire
polistirolo e affini, che inquinano il
Con l’estinzione dei dinosauri
scomparve il 75% delle specie viventi.
Ne fecero le spese tutte le specie che
L a mia è una richiesta di aiuto, alla
quale al momento non sembrano
esserci risposte: come aiutare gli alunni
mondo. Poi sono stato folgorato da non riuscirono ad adattarsi con disabilità in una situazione, come
un’altra riflessione: e se una di quelle velocemente alle nuove, drammatiche questa della Covid, in cui non sono in
larve si attacca al super-cappotto da 15 condizioni. Gli uccelli potevano grado di mantenere le distanze o hanno
cm e decine di migliaia di euro che spostarsi velocemente da un luogo necessità particolari di assistenza o
abbiamo appena finito di mettere sulle all’altro alla ricerca di cibo, le tartarughe perché iperattivi o per il motivo opposto?
pareti esterne del mio condominio, e si potevano vivere sia in acqua sia Enrico P.
moltiplica grazie al ricco pasto? Che all’aperto e come loro sopravvissero
fare? Qui rischiate di perdere un anche i mammiferi, che a quel tempo LA LIBERTÀ DELLA MASCHERINA
abbonato...
Carlo B.
erano piccoli e non avevano bisogno né
di tane grandi né di molto cibo. I
dinosauri, invece, avevano bisogno di
N on riesco a condividere il pensiero
di quanti vedono nella mascherina
e nelle altre misure come il
ESTINZIONI molto cibo e di grandi ambienti con distanziamento fisico e l’igiene
COLESTEROLO? Prova:
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sitosterolo e Octacosanolo, contribuisce
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colesterolo nel sangue.
Gli estratti di Coleus e Caigua favoriscono
la regolarità della pressione arteriosa.
LA RI SCOSSA
Per una mobilità a zero emissioni:
i modelli elettrici, ibridi e ibridi plug-in
IL MONDO È RIPARTITO
Quindi non una nuova Era, bensì l’anti-
camera del disastro? Sembrava, ma poi
un mondo nuovo, con la progressiva non è stato così. Da giugno le aziende
scomparsa dei dinosauri a quattro ruo- hanno ripreso in mano i piani di svilup-
te, le macchine col motore a combu- po, dichiarando unanimemente che la
stione, condannati all’estinzione per via verso l’elettrico aveva subìto soltan-
l’arrivo di una nuova specie, più intelli- to una battuta d’arresto. Un esempio per
gente e più capace di rispettare l’am- tutti: la produzione della VW ID.3, la
biente, l’auto elettrica. prima auto del gruppo Volkswagen ba-
Le Case automobilistiche disegnavano, sata su una piattaforma dedicata esclu-
con l’aiuto di architetti e urbanisti, una sivamente alla progettazione di vetture
riqualificazione delle città, non più vit- a batteria, è stata avviata a fine giugno,
time dello smog, ma pronte ad accoglie- con sei mesi di ritardo, ma comunque
re stazioni di ricarica per nuovi modelli con il gruppo VW che poteva dichia-
di auto elettriche o ibride plug-in (vedi
pagina successiva) e innovativi sistemi
di car sharing e mobilità verde. E il 2020
sarebbe potuto essere l’anno della svol-
ta. Invece è andata diversamente, il
lockdown ha bloccato la produzione
per due mesi, terremotando il calenda-
rio dei lanci sul mercato delle nuove
vetture, in primis quelle elettriche.
Così, modelli che avrebbero dovuto de-
VIAGGEREMO COSÌ
A destra, il prototipo Volvo 360C,
elettrico e a guida autonoma.
150 | Focus
obbligato
CITTÀ TRASFORMATE
In questo rendering,
Corso Buenos Aires a
Milano. Progetto di
riqualificazione dello
Studio Boschetti.
Come orientarsi tra
le tipologie delle
auto più ecologiche
MILD HYBRID
Il motore elettrico supporta
quello termico in
accelerazione e ripresa. In
frenata e decelerazione
l’energia recuperata ricarica
la batteria. Una seconda
batteria alimenta i
componenti elettrici senza
togliere energia al motore.
FULL HYBRID
Il motore elettrico supporta
quello termico in
accelerazione ed entrambi
lavorano insieme per la
massima efficienza.
La batteria si ricarica
durante il funzionamento
del motore termico. Brevi
spostamenti in elettrico.
HYBRID PLUG-IN
È uno sviluppo del sistema
ibrido: la batteria di
maggiore capacità
permette di percorrere fino
a 50 km in modalità
soltanto elettrica. La
batteria può essere
ricaricata da una colonnina
o da una presa domestica.
esigenze. Le potenzialità del mercato Il secondo motivo è lo sviluppo ancora ancora considerevole. In pochi minuti si
italiano infatti sono notevoli: a settem- insufficiente della rete di carica. Le nuove fa il pieno a un turbodiesel e si ha un’auto-
bre le immatricolazioni di auto elettri- vetture hanno batterie sempre più capaci nomia vera di 900 km. Con un’auto elet-
che sono cresciute del 91%, un risultato e necessitano di tempi di ricarica media- trica serve almeno mezz’ora, se la colon-
eccezionale». mente lunghi o abbreviabili dalle colon- nina è libera, altrimenti bisogna aspettare.
nine fast charge. Ma rispetto al riforni- Diverso è il discorso degli ibridi leggeri o
DUE FRENI PIÙ UNO mento di una vettura tradizionale il gap è full, e di quelli plug-in. In questo caso ab-
Ma perché in Italia registriamo comun- biamo sistemi di motori termici ed elet-
que un forte scetticismo verso il passaggio trici che funzionano in sincronia per ri-
all’auto con la spina? In fondo ci siamo durre le emissioni. L’ibrido plug-in, con
abituati a ricaricare molti altri oggetti, dal una batteria di dimensioni maggiori per
531
computer allo smartphone, con costanza. poter viaggiare in solo elettrico per una
Che cosa frena il passaggio all’auto elettri- cinquantina di chilometri (perfetto per la
ca? Ci sono sostanzialmente due motivi. città), è la soluzione più ecologica, ma
Più un terzo. sconta un prezzo più alto.
KM DI AUTONOMIA
Il primo è il cambiamento del “paradigma E questo è il terzo freno: in assenza di in-
Il record della
mentale”. L’auto elettrica richiede pro- centivi regionali e statali, una vettura
Volkswagen ID.3:
grammazione degli spostamenti, pazien- elettrica o elettrificata è più costosa di
da Zwickau a
za durante i rifornimenti e pianificazione una analoga vettura a carburante, co-
Schaffausen con
degli itinerari, affidandosi a software che munque molto meno inquinante (specie i
una sola ricarica
gestiscono le prestazioni sulla base della turbodiesel) rispetto a qualche anno fa. E
lunghezza del tragitto e della presenza dei l’ecologia non può essere una cosa soltan-
punti di ricarica. to per ricchi.
Focus | 153
Tecnologia
Tutta l’energia
Entro il 2030 in Europa
serviranno tre milioni
di punti di ricarica.
Possibile? Sì, secondo
ABB, azienda leader del
settore. Ecco come.
di Francesca Vercesi
che serve
Shutterstock/Petair
Focus | 155
Lo sviluppo della mobilità
elettrica può essere un volano RICARICA
MADE IN ITALY
LENTA O VELOCE
ABB
Per una ricarica più
rapida le colonnine sono
in corrente continua.
Ricarica rapida in Ricarica in
corrente continua corrente alternata
Carica
batteria
Ricarica
veloce Gruppo
batteria
156 | Focus
TRASPORTI PIÙ ECOLOGICI
Una stazione di ricarica rapida con
sistema a pantografo per gli autobus.
ABB ha sviluppato sistemi
di ricarica per flotte aziendali,
veicoli commerciali, trasporti.
ta di ABB, leader mondiale nella ricarica fa parte dell’ecosistema ABB AbilityTM, ligenti. Si svilupperebbero di conse-
in corrente continua, con oltre 14.000 offerta digitale integrata di prodotti, si- guenza servizi finanziari e di gestione
stazioni di ricarica rapida già installate in stemi, soluzioni, servizi. del pacchetto fornitura di energia elet-
tutto il mondo. È infatti nel nostro Paese trica che vedrebbe coinvolti tutti i provi-
che ABB produce le stazioni di ricarica in DIREZIONE SMART SOCIETY der di energia. L’effetto trascinamento si
corrente continua della serie Terra e ne Ed ecco allora che lo sviluppo del settore manifesterebbe anche con l’installazio-
aumenterà la produzione nel nuovo sta- della mobilità elettrica può essere un ne di impianti fotovoltaici con storage
bilimento in realizzazione a Terranuova volano per l’economia italiana, trasci- che, grazie all’energia accumulata di
Bracciolini, un investimento da 25,8 mi- nando con sé molti settori complemen- giorno, potranno provvedere a una quo-
lioni di euro e 180 addetti, vicino ad Arez- tari. Prioritario sarà uno sforzo tecnolo- ta parte di ricarica domestica notturna a
zo. È a Terranuova Bracciolini che si pro- gico comune perché le nostre città costo zero realizzando così un perfetto
duce la potentissima stazione di ricarica diventino smart society. La città deve ciclo sostenibile».
Terra HP da 350kW, capace di raggiunge- cambiare ma anche le persone devono
re fino a 200 chilometri di autonomia in mutare il loro stile di vita per adeguarsi MOBILITÀ AUMENTATA
soli otto minuti, che porta il tempo di ri- alle nuove esigenze, come sarà appunto ABB ha ricevuto il premio Global E-mo-
carica molto vicino al tempo di riforni- con la mobilità elettrica. Fanno sapere da bility Leader 2019 per il suo ruolo di sup-
mento di un’auto tradizionale. ABB: «Dal punto di vista energetico è ov- porto all’adozione internazionale di so-
L’impegno di ABB parte da lontano. Già vio che non potrà mai essere messa a di- luzioni di trasporto sostenibile ed è title
nel 2013, quando ancora circolavano po- sposizione tutta la potenza per tutto il sponsor del campionato mondiale dedi-
chissime auto elettriche, ABB aveva lan- tempo per tutte le stazioni di ricarica cato alle auto elettriche da competizione
ciato la prima stazione di ricarica rapida che saranno installate. Per questo i siste- ABB Formula E. In un’ottica complessiva
in corrente continua da 50 kW. Progetta- mi di ricarica, specialmente quelli nelle di “Mobilità Aumentata” che risponda
te per essere vere e proprie alternative stazioni autostradali, dovranno essere agli urgenti requisiti in termini di soste-
elettriche alle pompe di benzina (con un progettati in maniera diversa, intercon- nibilità e innovazione, la società ha svi-
connettore sviluppato ad hoc ma vicino nessi tra loro in modo da poter gestire i luppato un concetto integrato che si
alla familiare operazione di rifornimen- picchi di richiesta, definendo flussi di estende non solo ai sistemi di ricarica per
to di un’auto tradizionale) sono dotate di energia, un sistema di distribuzione auto private, ma anche a quelli dedicati a
una tecnologia innovativa che permette elettrica intelligente. E a tutto ciò si do- flotte aziendali, veicoli commerciali, tra-
la supervisione da remoto della rete elet- vranno accompagnare nuovi modelli di sporto su strada, autobus e pullman ur-
trica grazie a un servizio cloud-based per business. Alcuni Paesi, come la Svizzera, bani ed extraurbani, traghetti. Perché
il monitoraggio e l’assistenza. Un cam- stanno già dotando tratti autostradali insieme si possa lavorare a un futuro più
biamento radicale per la connettività che con stazioni di ricarica modulari e intel- sicuro, smart e sostenibile.
Focus | 157
Audi e-tron S
S(carica) di
adrenalina La “S” significa potenza,
ma soprattutto tanto
divertimento alla guida.
Nel rispetto della
sostenibilità ambientale.
di Lorenzo Rota
RICARICA VELOCE
Potendo utilizzare le
colonnine Fast Charge
con potenza di picco pari
a 150 kW, l’Audi e-tron S
si ricarica dallo 0 al 100%
in soli 45 minuti.
Focus | 159
Per massimizzare l’efficienza e l’autonomia,
e-tron S ed e-tron Sportback S sono curate fin nei
minimi dettagli. Compreso il fondo vettura
posta rispetto alla curva. Detto che non vuole divertirsi trova pane per i propri PRESTAZIONI DA SUPERCAR
sarà certo questo lo stile di guida tipico denti: i due motori elettrici posizionati Sempre in tema di emozioni e adrenali-
dell’utente medio del Suv elettrico tede- sull’asse posteriore ripartiscono la cop- na, l’accelerazione da 0 a 100 km/h vie-
sco, è anche vero che questi scatti rivela-
no molto dell’anima tecnica di queste
auto, che differiscono tra loro solo per AIR CURTAIN
l’andamento del volume posteriore che è Canalizzazioni nel
coupé per la Sportback. frontale e fenditure
nella zona dei
PIACERE DI GUIDA AUTENTICO passaruota
Più nel dettaglio, a propiziare il compor- riducono la
tamento che, in gergo tecnico, si defini- resistenza
aerodinamica: il Cx
sce sovrasterzante, è la soluzione dei tre è così pari a 0,28
motori asincroni (prima volta al mondo (0,26 per la
su un’auto a batterie di grande serie), di Sportback).
cui due nel posteriore.
Prima però occorre fare una precisazio-
ne: non è che la e-tron S e la e-tron Sport-
back S perdano aderenza tanto facilmen-
te, anzi, il grip è elevatissimo e, qualora si
dovesse commettere un errore di valuta-
FARI ADATTIVI
La struttura dei nuovi fari anteriori a Led Matrix.
Il fascio si orienta a seconda delle curve e si abbassa
incrociando un’altra vettura.
160 | Focus
VELOCITÀ PIÙ CHE POTENZA
Per minimizzare i tempi di ricarica, è
fondamentale un elevato livello di
potenza di erogazione dalle colonnine
Fast Charge. Con una potenza di ricarica
di 140 kW su e-tron S ed e-tron
Sportback S, si può passare dal 5% al
70% della capacità delle batterie in poco
più di mezz’ora. Un ottimo risultato.
VORTICI CONTROLLATI
I flussi d’aria che lambiscono
tutta la fiancata contribuiscono a
“pulire” i vortici che si generano
inevitabilmente in coda alla
vettura e che possono peggiorare
i consumi energetici.
FLUSSI GUIDATI
Sul fondo della vettura
sono presenti ulteriori
canalizzazioni che
tengono in ordine
i flussi dell’aria.
Focus | 161
Prestazioni e potenza
Potenza 503 CV
max Trazione INTEGRALE
Le nuove Audi
e-tron S ed e-tron
Sportback S sono
totalmente
hi-tech non
solo sotto la
carrozzeria, ma
anche dentro…
ne bruciata in 4,5 secondi, mentre la ve-
locità massima è autolimitata a 210
km/h. Numeri resi possibili da una po- Le misure
tenza massima, in modalità boost, di 503
CV, e da una coppia di ben 973 N·m. Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 491/195/163
Epicentro di questo tsunami di elettroni
è la batteria, posizionata sotto l’abitaco-
Passo (cm) 293
lo, che ha una capacità di 95 kWh, di cui Peso a vuoto minimo (kg) 2.695
86 effettivamente fruibili.
L’autonomia? 365 chilometri (360 per la Capacità bagagliaio (litri) 660-1.725
e-tron normale). Un valore non da re-
cord però di alto livello, garantito, fra le
altre cose, dalla gestione intelligente (e
ovviamente automatica) dell’energia.
Nella guida di tutti i giorni, infatti, la e- no la risposta (più rigida o più morbida) rigenerare un massimo di 270 kW di po-
tron S sfrutta prevalentemente – se non in base alle condizioni di guida. tenza elettrica.
in modo esclusivo – i motori posteriori. Inoltre, di serie sono previsti cerchi da
Quello anteriore si attiva qualora il con- 20” di diametro; optional fino a 22”. A TUTTO SI SFIORA
ducente richieda più potenza di quanta i proposito di cerchi, dietro alle razze In quanto a tecnologia, la tedesca non
motori elettrici posteriori possano forni- spiccano i dischi freno di dimensioni ex- lesina soluzioni all’avanguardia anche
re, oppure prima che la motricità si ridu- tralarge: quelli anteriori sono da ben 400 nell’abitacolo. Il sistema di infotainment
ca a causa del fondo scivoloso. O, ancora, mm di diametro. Freni che, a dir la verità, è lo stesso delle altre Audi top di gamma,
nel caso di percorrenze di curva molto sono molto meno sfruttati rispetto a vale a dire il MIB3 con MMI touch re-
aggressive. quanto accade su un Suv a motore endo- sponse. Dal punto di vista dell’interfac-
termico. Il motivo è presto detto: nel 90% cia, spiccano i due schermi centrali ad
POTENZA SOTTO CONTROLLO dei casi – cioè fino a decelerazioni pari a alta risoluzione (da 10,1 e da 8,6 pollici),
Con 503 CV e, soprattutto, 973 N·m di 0,3 g – la tedesca rallenta sfruttando l’a- che fanno sparire quasi tutti i tasti fisici.
coppia da gestire, in Audi si sono affidati zione dei motori elettrici, che in tal caso Anche il cruscotto è digitale, grazie a un
a sospensioni pneumatiche adattive “air fungono da generatore e ricaricano la altro schermo da 12,3 pollici del cruscot-
suspension”, che non “solo” variano l’al- batteria. Per capirci, se si frena dalla ve- to digitale.
tezza della vettura da terra, ma modifica- locità di 100 km/h, la e-tron è capace di Tornando ai due centrali, quando recepi-
162 | Focus
CAMBIANO DIETRO
Le e-tron differiscono tra
loro solo per l’andamento
del volume posteriore: da
berlina per la versione S,
da coupé per la Sportback.
RAPPORTI BY WIRE
Il selettore di marcia è uno dei pochi
comandi fisici presenti nell’abitacolo
di e-tron S ed e-tron Sportback S,
anche se ovviamente gli input sono
inviati “by wire”, cioè via cavo e non
in modo meccanico. Al top i
materiali: sia quelli morbidi, sia
quelli con look alluminio satinato.
Pannello di controllo
Focus | 163
Volvo XC40 Recharge
La versione
PRATICITÀ
L’abitacolo delle Volvo
XC40 Recharge ibride
plug-in T4 e T5 è ricco di
soluzioni utili e versatili.
Ganci per appendere la
borsetta, ampi vani nelle
portiere e compartimenti
celati un po’ ovunque.
Design minimalista chic.
I n Volvo l’hanno messo nero su bianco nel 2017: entro il 2025 la Casa svedese
avrà venduto un milione di auto elettrificate (elettriche al 100% o ibride).
Un obiettivo ambizioso, a cui la XC40 Recharge (disponibile in due versioni:
T4 e T5) darà un contributo importante, in particolare sul mercato europeo, quello
cioè in cui i Suv medi e compatti vanno per la maggiore. A proposito di dimensioni,
la XC40 hybrid plug-in è lunga 4,43 metri, larga 1,86 e alta 1,66, per una capacità di
carico di 452 litri, che diventano 1.328 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori.
Focus | 165
L’ibrida plug in garantisce 45 km
di autonomia. Ricaricando alla sera
si va a lavorare senza inquinare. E si
fa benzina soltanto per il weekend
Pannello di controllo
Prestazioni e potenza
166 | Focus
Il recupero d’energia in frenata, infatti, sulle plug-in non riesce a portare al 100% il
LO SMARTPHONE AIUTA
livello di carica, in quanto le batterie, appunto, sono di grandi dimensioni. Quanto ai
La app Volvo on Call punta a
consumi e alle emissioni di CO2, calcolati con ipotetica partenza con accumulatori
incoraggiare i possessori di
modelli ibridi plug-in a guidare carichi al 100%, Volvo dichiara 2,0-2,4 l/100 km e 45-55 g/km, in entrambi i casi a
il più possibile in elettrico. seconda dell’allestimento e in base al ciclo WLTP.
Le misure
SOTTO LA PELLE
In questa vista della piattaforma Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 443/186/166
sono evidenziate in arancione le
connessioni dalle batterie, Passo (cm) 270
posizionate al centro del telaio,
al motore elettrico, coassiale, a
Peso a vuoto minimo (kg) 1.694
quello termico a tre cilindri 1.5 Capacità bagagliaio (litri)
turbo benzina (in due potenze: 129
452/1.328
CV per la T4, 180 CV per la T5).
Focus | 167
Suzuki Swift e Across
SOTTO LA PELLE
A destra, l’abitacolo della Suzuki Swift restyling
e qui sotto lo schema mild hybrid composto da
un alternatore-motorino d’avviamento e da una
batteria agli ioni di litio. In basso, il sistema
ibrido plug-in della Across che ha come cuore
termico il propulsore 2.5 benzina a ciclo
Atkinson già visto su Lexus ES e Toyota RAV4.
L’ibrido astuto
La Casa
giapponese è
stata tra le prime
a credere nel
T utti i vantaggi dell’ibrido (ri-
sparmio di benzina, esen-
zione totale o parziale del
bollo, sosta gratuita sulle strisce blu, ac-
cesso a molte ZTL e incentivi) senza i
costi e i pesi di una soluzione full hybrid:
raccoglie i benefici, con il 90% della gam-
ma col massimo degli eco-incentivi.
168 | Focus
CONSUMI MINIMI
Con il nuovo motore
1.2 ibrido la Swift fa
25,8 km con un litro
di benzina. Le
emissioni di CO2
sono 88gr/km.
ECOLOGICA
La Suzuki Across
è progettata per
muoversi
prevalentemente
in modalità EV.
Focus | 169
Prima
Groupe PSA
Peugeot
Berline sportive, Suv grintose e un
grande ritorno a Le Mans: per la
Casa francese l’ibrido è (e sarà) uno
strumento per esaltare la sportività.
PREMIATA
La seconda generazione
della Peugeot 3008 – nata
nel 2016 – è stata la prima
Suv a vincere nel 2017 il
premio “Auto dell’Anno”.
l’emozione
P
DETTAGLI DI STILE
Tra le novità del restyling, da
sinistraZN
a destra: cerchi in lega er la maggior parte delle Case te ibrida plug-in più cattiva della berlina
San Francisco, nuovi rivestimenti
e touchscreen da 10”. automobilistiche la tecnolo- francese, dotata della trazione integrale
gia ibrida è focalizzata sulla e di un motore termico abbinato a due
riduzione delle emissioni. Peugeot la unità elettriche in grado di generare una
pensa allo stesso modo ma, per l’azienda potenza totale di 360 CV e una coppia di
di Sochaux, la doppia alimentazione ben- 520 N·m, offrirà prestazioni paragonabi-
zina/elettrica è anche – e soprattutto – li a quelle di una supercar (250 km/h di
uno strumento per esaltare il Dna spor- velocità massima autolimitata e “0-100”
tivo del brand. in 5,2 secondi) e avrà un’autonomia di 42
Il primo esempio concreto di questa filo- km in modalità elettrica. Ma non è tutto:
sofia, la 508 Peugeot Sport Engineered, il marchio transalpino tornerà nel 2022
sarà in commercio a dicembre: la varian- a correre la 24 Ore di Le Mans (gara già
vinta tre volte nel 1992, 1993 e 2009) con
una hypercar ibrida a trazione integrale
da 680 CV.
Focus | 171
AMI, DAI 14 ANNI IN POI
La Citroën Ami è una microcar
elettrica a due posti guidabile
a partire dai 14 anni con la
patente AM. Autonomia di 75
km, velocità massima di 45
km/h e una batteria da 5,5
kWh ricaricabile in tre ore con
una semplice presa 220V. Per
ridurre i costi di produzione il
design è simmetrico: le due
portiere sono identiche e
hanno un’apertura
differenziata (controvento per
il guidatore, normale per il
passeggero) e anche i paraurti
e la parte inferiore della
scocca si ripetono.
Citroën
L’elettrico
La Casa francese
gioca le sue carte
sull’ecologia
A ndré Citroën amava ripe-
tere che il progresso è nulla
senza la sua diffusione. La
democratizzazione della tecnologia è da
sempre un elemento chiave della filoso-
fia della Casa francese e, oggi che l’evolu-
260 N·m di coppia – è dotata di una bat-
teria da 50 kWh (garantita per otto anni
o 160.000 km per il 70% della capacità) e
può percorrere 350 chilometri con un
pieno di energia.
I tempi di ricarica? Oltre 24 ore da una
accessibile con zione automobilistica passa attraverso
l’elettrificazione, Citroën si è adeguata
presa domestica classica, 15 ore da una
presa 16 A tipo Green’up, 7 ore e 30 minu-
due modelli a con una gamma di modelli ricca e acces-
sibile: due elettriche, la microcar Ami
ti con una Wall Box 32 A (5 ore con il ca-
ricabatteria trifase optional da 11 kW).
emissioni zero: la (vedi riquadro in alto) e la “segmento C”
ë-C4, che si affiancano e un’ibrida plug-
Con un caricatore da 100 kW occorrono
invece 30 minuti per portare gli accumu-
compatta spaziosa in, il Suv compatto C5 Aircross Hybrid. latori all’80%.
La tecnologia democratica e amica la si
ë-C4 e la microcar ELETTRICA POCKET
La ë-C4, l’unica “vera auto” Citroën elet-
nota in vari particolari della vettura: lo
sportellino di ricarica integra un codice
a due posti Ami. trica attualmente in listino (la Ami in
realtà è un quadriciclo), è la variante a
colore per seguire visivamente l’intero
processo; la funzione Brake permette di
emissioni zero della terza generazione amplificare la decelerazione del veicolo
della C4. La compatta ecologica transal- senza appoggiare il piede sul freno (recu-
pina – spinta da un motore da 136 CV e perando così energia in frenata e ricari-
172 | Focus
CUORE CONDIVISO
Il motore da 136 CV della
Citroën e-C4 è usato da
numerose vetture elettriche del
Gruppo PSA: DS 3 Crossback
per tutti
E-Tense, Opel Corsa-e, Peugeot
e-208 e e-2008.
Focus | 173
CUGINA FRANCESE
La Opel Mokka-e
condivide il pianale e il
motore con la Sport
Utility transalpina DS 3
Crossback E-Tense.
DS
Ibrida al top
Eleganza,
sportività e
tecnologia: la DS
9 – solo plug-in –
F in dal lancio nel 2015 DS ha
posto al centro della sua
strategia la transizione
energetica: nel motorsport ha dominato
gli ultimi due campionati di Formula E
(serie dedicata alle monoposto elettri-
abbinato a un’unità elettrica in grado di
generare una potenza totale di 225 CV e di
percorrere tra i 40 e i 50 km con un pieno
di energia grazie a una batteria ricaricabi-
le in un’ora e mezza con un caricatore da
7,4 kW. Grazie alla funzione E-Save può
brand francese. DS 7 Crossback ibrida plug-in benzina. variante (sempre a due ruote motrici) da
250 CV in grado di offrire un’autonomia
IL MASSIMO DELL’IBRIDO superiore a emissioni zero e con una ver-
L’ultima novità in arrivo si chiama DS 9, sione a trazione integrale da 360 CV.
un’ammiraglia ibrida plug-in a trazione
anteriore spinta da un motore a benzina Prezzo: nd
174 | Focus
AUDACE E PURA
Proporzioni atletiche
e superfici fluide e
strutturate con
precisione: è questa
la nuova filosofia di
design “Bold & Pure”
introdotta da Opel
sulla nuova Mokka.
Opel
Il domani è qui
L e Opel del futuro somiglie-
ranno molto alla nuova Mok-
ka, nello stile e nei contenuti.
La seconda generazione della piccola
Suv tedesca è “l’icona di tutto ciò che il
marchio rappresenta, oggi e per il futu-
La seconda serie della Mokka
anticipa il futuro della Casa tedesca.
che integra due display widescreen)
compariranno presto sugli altri modelli
di Rüsselsheim così come i contenuti
crossover piccola nelle dimensioni ma
grande nella sostanza in grado di offrire
numerose soluzioni di ricarica: monofa-
ro”: parole importanti, soprattutto se si tecnici legati all’elettrificazione. se, trifase a 11 kW e veloce a 100 kW DC
considera che sono state pronunciate da (soluzione, quest’ultima, che consente di
Michael Lohscheller, Ceo del brand del MOKKA-E portare gli accumulatori da 0 all’80% in
Fulmine. Gli elementi di design intro- La Opel Mokka-e, variante elettrica della mezz’ora). Il tutto sviluppato su un pia-
dotti su questa baby crossover come l’O- Mokka, monta un motore da 136 CV e nale versatile in grado di accogliere an-
pel Vizor (una mascherina che integra la 260 N·m di coppia e una batteria da 50 che propulsori termici.
griglia, i fari a Led e il logo) e il Pure Panel kWh (garantita 8 anni o 160.000 km) che
(una plancia allungata orizzontalmente permette un’autonomia di 324 km. Una Prezzo: da 34.000 euro
MODERNA MA RETRÒ
L’innovativo stile della DS 9 –
impreziosito da maniglie a
scomparsa – presenta alcuni
omaggi alla Citroën DS.
Kia PHEV
La famiglia si
ESPERIENZA
La XCeed PHEV non è la
prima Kia ibrida plug-in:
quattro anni fa la Casa
coreana lanciò la Optima
“alla spina”.
allarga L’offerta di auto
elettrificate Kia
si amplia. Entrano
nella gamma due
novità: le varianti
plug-in di
Ceed SW e XCeed.
di Carlo Ziveri
Focus | 177
Le due nuove Kia
ibride plug-in
abbinano Pannello di controllo
efficienza e
piacere di
guida. Merito
anche del cambio
automatico
178 | Focus
PRATICITÀ PRIMA DI TUTTO
La Kia Ceed SW PHEV è una
familiare compatta sviluppata
sulla stessa piattaforma della
XCeed PHEV e monta lo stesso
motore 1.6 ibrido plug-in
benzina da 141 CV già visto
sotto il cofano della Niro PHEV,
ma offre più praticità. Merito
delle forme meno curve ma più
razionali, del bagagliaio più
capiente e – soprattutto – dei
20 centimetri in più di
lunghezza (4,60 contro 4,40).
Prestazioni e potenza
SIMILI DENTRO
Lo stile della plancia della
Ceed SW è molto simile a
quello della XCeed.
Focus | 179
Honda Jazz
L’ibrida
IL RITORNO
Honda si era già
cimentata con la
tecnologia ibrida,
proponendo una Jazz
tra il 2011 e il 2015.
La quarta generazione
della giapponese è una
full hybrid al contrario:
il motore principale è
elettrico, supportato
da uno a benzina.
di Marco Coletto
fa da sé
Focus | 181
La soluzione tecnica di Honda garantisce
consumi da record. Nel traffico urbano, ma
ancor di più sulle statali: fino a 25 km/litro
Pannello di controllo
182 | Focus
Prestazioni e potenza
Focus | 183
Toyota TS050 Hybrid
Vincere contro
Non è facile correre per 24 Ore.
Ancor più difficile far meglio
dell’anno prima. Toyota c’è
riuscita. Stabilendo nuovi record.
di Marco Coletto
TANTA POTENZA
Successi apparentemente facili per Toyo-
ta, ottenuti senza rivali di peso, ma allo
stesso tempo più difficili di quello che si
può immaginare. La leggendaria corsa di
durata francese è anche una sfida contro sta edizione, disputata il 20 settembre, zione integrale spinto da un motore 2.4
se stessi: tutto può succedere e Toyota lo non sono mancati i momenti di suspense: V6 biturbo benzina coniugato con un si-
sa bene, avendo perso l’edizione del 2016 la Toyota è rientrata ai box per problemi stema ibrido 8MJ in grado di generare
all’ultimo giro, superata dalla Porsche di surriscaldamento ai freni, subito risol- una potenza complessiva di 1.000 CV e di
dopo aver dominato per 23 ore e 56 minu- ti. E in nome del Kaizen la Toyota TS050 recuperare il 60% dell’energia in frenata
ti. Il circuito della Sarthe, insomma, è un Hybrid ha trionfato, migliorando sempre (il che permette di ottenere una spinta
test di resistenza per uomini e mezzi, un i risultati. ibrida di circa 3.000 MJ). All’ultima appa-
laboratorio straordinario. E anche in que- La TS050 è un gioiello tecnologico a tra- rizione a Le Mans (il prossimo anno verrà
184 | Focus
se stessi
Focus | 185
Renault Twingo Electric
La sottile
Nel corso della sua quasi trentennale carriera
la Twingo ha cambiato più volte corpo e anima.
Elettrica, però, la citycar francese non lo era
mai stata. Ma è facile riconoscerla, grazie a un
elegante fregio colorato.
di Marco Coletto
linea blu
COMPROMESSO
Renault ritiene inutile
riempire di batterie
un’auto da città che fa
50 km al giorno. E così il
prezzo è più basso.
Focus | 187
Prestazioni e potenza
188 | Focus
Pannello di controllo
TUTTO DIETRO
Motore e trazione
posteriore: una
configurazione già Le misure
vista sulla “cugina”
Smart EQ forfour.
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 361/165/156
AVORIO BASIC
Passo (cm) 249
Sulla versione base Peso a vuoto minimo (kg) 1.112
Zen ci sono gli
inserti color avorio. Capacità bagagliaio (litri) 174/980
Focus | 189
Hyundai Kona EV
L’elettrica
La variante a emissioni zero della
Suv coreana ha due punti di forza
da non sottovalutare: l’autonomia e
il prezzo interessante.
di Marco Coletto
che sgomita
AERODINAMICA
La versione elettrica si
distingue dalle Kona a
motore termico per un
accentuato studio
aerodinamico: non
essendoci il radiatore la
griglia frontale è chiusa.
Focus | 191
Prestazioni e potenza
Pannello di controllo
N onostante l’accelerazione
tecnologica, l’auto elet-
trica è ancora in una fase
pionieristica. L’aspetto più complesso
per i costruttori è produrre vetture con
elevate autonomie e prezzi di listino ade-
varianti: 136 CV di potenza con batteria
da 39 kWh (305 km di autonomia) e 204
cavalli con batteria da 64 kWh e un’au-
tonomia che sfiora i 500 chilometri (484
per la precisione). Una proposta credibi-
le per la Casa coreana, che vuole entrare
nali che occupano meno spazio di quelli
utilizzati nel raffreddamento ad aria –
aumentando fino al 35% la densità degli
accumulatori.
RICARICA RAPIDA
guati. La coreana Hyundai, da sempre nel 2025 nella top 3 dei produttori di vei- Per massimizzare l’autonomia alle basse
attenta al buon rapporto qualità-prezzo, coli a emissioni zero in un mercato per il temperature (punto debole delle vetture
con la Kona EV ha mantenuto fede alla momento carente di soluzioni elettriche a zero emissioni) troviamo inoltre una
sua storia, conquistando oltre 100.000 utilizzabili nella vita di tutti i giorni. pompa di calore che ricicla la temperatu-
clienti nel mondo in due anni. La varian- Il segreto di percorrenze così elevate? Il ra in eccesso proveniente dai moduli di
te elettrica della piccola Suv – in vendita sistema di raffreddamento a liquido per potenza elettrica (motori di azionamen-
ora anche in Italia a prezzi che partono i pacchi batteria che consente di imballa- to, caricatore di bordo e inverter), dal
da 38.400 euro – è disponibile in due re più saldamente le celle – grazie ai ca- pacco batteria e dal caricatore slow char-
192 | Focus
PALETTE SOSPENSIONI
Il guidatore può All’anteriore
regolare il livello troviamo uno
della frenata schema
rigenerativa McPherson,
attraverso le leve mentre al
del cambio dietro posteriore c’è
il volante. un sistema
Multi-link.
ABITACOLO
La piattaforma dedicata
permette di non avere
compromessi tra lo
spazio occupato dal
pacco batterie e
l’abitabilità interna.
ACCUMULATORI
La batteria viene RICARICA
raffreddata con un Con una stazione da 50 kW
sistema a liquido ci vogliono 57 minuti per
accoppiato al sistema ricaricare la versione 39 kWh
di aria condizionata. (75 minuti per la 64 kWh).
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 418/180/157
Passo (cm) 260
Peso a vuoto minimo (kg) 1.610 KG
Capacità bagagliaio (litri) 332/1.114
Focus | 193
Qui c’è
Nissan Ariya
SCUDO FRONTALE
La griglia anteriore della Ariya è un
vero e proprio scudo. Protegge le
tecnologie di rilevamento per le
funzioni ProPilot e per l’Intelligent Key.
cambiamento
S e il mondo dell’auto è cambiato,
dal 2007 a oggi, buona parte del
merito è di Nissan: 13 anni fa lan-
cia la Qashqai e, con essa, la moda dei Suv (o
crossover) di tutte le dimensioni. Ora, i
giapponesi hanno già pronta la “staffetta”
Qashqai - Ariya. Sia chiaro, la prima non la-
scia la scena, ma idealmente la seconda ne
coglie l’eredità.
PIATTAFORMA ELETTRICA
Nissan è stata anche una delle primissime
Case a credere nell’elettrico, con la Leaf,
dieci anni fa. Con Ariya, mette idealmente
Focus | 195
Prestazioni e potenza
TRE POSSIBILITÀ
La Ariya con trazione
integrale si potrà
scegliere in tre
varianti di potenza:
279, 306 o 394 CV.
Con batterie
da 63 o 87 kWh.
NUOVO LOGO
PER UNA NUOVA ERA
Che Ariya sia strategica, per la
Casa giapponese, si intuisce anche dal
fatto che porta al debutto il nuovo logo,
2D e retroilluminato con 20 punti luce a Led.
Restano le linee morbide e semplici, così
come la scritta Nissan al centro, ma si aggiunge
un tratto moderno e tecnologico, che Le misure
rappresenta l’evoluzione di Nissan da produttore
di veicoli a (anche) fornitore di mobilità e servizi. Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 460/185/166
A guidare la definizione del nuovo logo è stata
la ricerca della massima adattabilità a ogni Passo (cm) 278
contesto comunicativo, formato, supporto
su cui sarà riprodotto, offline e online: Peso a vuoto minimo (kg) 1.800-2.300
sulle vetture, nella rete di
concessionarie, nelle Capacità bagagliaio (litri) 468
comunicazioni digitali e in
quelle cartacee.
196 | Focus
Per un comportamento stradale più sicuro e una migliore
abitabilità, la batteria è posizionata sotto il pavimento
CINQUE DIVERSE VERSIONI
In vendita dal 2021, Ariya sarà disponibi-
le in numerose versioni. Si parte dalla
2WD (motore e trazione anteriore), con
batteria da 63 kWh o 87 kWh effettivi e,
rispettivamente, 218 CV (160 kW) e 242
CV (178 kW), per un’autonomia di 360
e 500 km. Ci sarà anche la versione inte-
grale con il modello AWD e-4ORCE, of-
ferto in tre varianti. Le batterie sono
ESSENZIALE A COMPARSA COME TU LA VUOI sempre da 63 kWh o 87 kWh effettivi, ma
Il cruscotto Piccola magia: i È possibile si potrà scegliere fra tre livelli di potenza:
minimalista è privo comandi touch del personalizzare le
di pulsanti e clima appaiono schermate facendo 279, 306 o 394 CV e autonomie di 340,
interruttori. Tutto sullo schermo solo apparire quelle che 460 e 400 km.
con comandi touch. se l’auto è accesa. riteniamo più utili. Su tutte le versioni la batteria è posizio-
nata sotto al pavimento, a beneficio
dell’abitabilità e di un comportamento
insieme i suoi due primati. Nasce infatti stradale sicuro. Quanto alla ricarica, per
per prima sulla nuova piattaforma quella in corrente alternata, domestica o
dell’Alleanza Renault-Nissan dedicata ai da colonnina pubblica, è previsto un ca-
veicoli a batterie. ricatore di bordo da 7,4 kW, sulle Ariya
Queste le dimensioni: 4,60 metri di lun- con batteria da 63 kWh; i modelli con ac-
ghezza, 1,85 di larghezza e 1,66 di altezza, cumulatore da 87 kWh hanno invece un
2,78 metri di passo. Il bagagliaio? 415 litri caricabatteria trifase da 22 kW. Su tutte
di capacità per la versione integrale, 468 le Ariya è possibile inoltre effettuare la
litri per quella a due ruote motrici. ricarica rapida in corrente continua fino
a 130 kW con presa CCS Combo2.
EV-CARE, PROVARE PER CREDERE
FA QUASI TUTTO DA SOLA
Scetticismo sull’elettrico? Nissan ha messo a punto il
programma EV-Care dedicato a tutti quelli che stanno
Al top i sistemi di assistenza alla guida:
pensando al passaggio all’auto verde. Primo passo: grazie al ProPilot, Ariya mantiene il cen-
prenotare su nissan.it un test drive di 48 ore – per ora tro della corsia, alla distanza prestabilita
solo con Leaf – per capire che è una cosa seria. Se dal veicolo che precede, in autonomia e
poi si decide di passare all’acquisto di una Leaf, nel rispetto dei limiti di velocità. Non
EV-Care prevede la wallbox gratuita (installazione mancano inoltre il parcheggio automati-
compresa) nell’abitazione, nel garage condominiale o co, i comandi vocali evoluti e gli aggior-
nel box. Infine con Ev-Care si ha l’accesso gratuito
all’applicazione Nissan Charge, per trovare il punto di namenti del software da remoto.
ricarica più vicino tra i 9.000 utilizzabili in Italia.
Prezzo: non disponibile
SIMMETRIA
La distribuzione
dei pesi fra
l’asse anteriore
e posteriore è
perfetta.
Focus | 197
Fiat 500 elettrica
La carica
DENTRO È TUTTA NUOVA
Negli interni del “cinquino” a
emissioni zero – completamente rivisti
rispetto alle 500 termiche – troviamo
una plancia sviluppata in larghezza e
tante soluzioni modulari portaoggetti.
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 363/169/151
Passo (cm) 232
Peso a vuoto minimo (kg) ND
Capacità bagagliaio (litri) 185/530
198 | Focus
La variante a batterie della citycar
torinese per ora affianca il modello
storico. Ma negli anni a venire è
destinata a prendersi la scena.
della 500
allestimento La Prima.
rica, la potenza di picco è pari a 85 kW: da
0 all’80% basta, dunque, circa mezz’ora. Prezzo: da 34.900 euro
RICARICA E APP
La ricarica può
essere in corrente
alternata o
continua. La app
(a destra) è una
specie di pannello
di controllo.
Focus | 199
I numeri del mercato dell’auto
In Italia, in una situazione
di generale contrazione
delle vendite, le vetture
più ecologiche iniziano a
far breccia. Un fuoco di
paglia? Probabilmente no.
Come insegna l’Europa.
Top ten
200 | Focus
Istituto Helvetico Sanders per
LA RICERCA OGGI
PENSA AI TUOI CAPELLI
ANCHE PIÙ DI TE
I
l diradamento dei capelli colpisce uomini e donne, con tempistiche e modalità
diverse. Oggi però esistono valide soluzioni sia per fare prevenzione, sia per
Dai laboratori recuperare una capigliatura piena e naturale anche molti anni dopo che il
recuperare pienamente Di origine naturale, si applicano sul cuoio capelluto per agire attivamente sul
substrato cutaneo e penetrare all’interno dell’unità pilo sebacea. Istituto Helvetico
anche anni dopo il Sanders parte sempre dall’analisi della reale situazione, affrontata con l’esperienza di
migliaia di casistiche analizzate, per poi individuare il percorso ideale. Per risolvere la
diradamento situazione è il momento di voltare pagina.
Mantenimento e irrobustimento
delle strutture capillari I FARMACI SONO
PROPRIO NECESSARI?
Normalizzazione
del cuoio capelluto Oggi esiste un’importante
alternativa ai farmaci, grazie a
sostanze funzionali di origine
naturali, con cui vengono
realizzati trattamenti privi di effetti
collaterali e dermatologicamente
Normalizzazione testati. In formula liquida, si
della caduta dei applicano sul cuoio capelluto e
capelli aiutano a ottenere il mantenimento
e l’irrobustimento delle
strutture capillari presenti e la
normalizzazione di problematiche
relative al cuoio capelluto o della
caduta dei capelli.
Per trapianto: Autorizzazione Regionale Umbria 13388-18 / Direttore sanitario Dottor Claudio Mazzeo
a cura di Sabina Berra
CARTELLONE
MOSTRE
La preferita di Carducci
24
Brescia, dal 20 novembre, al
Capitolium del Parco Archeologico di
Brescia Romana, torna la Vittoria
Fino al
Alata, dopo due anni di restauri. La
statua di cui parla Giosuè Carducci
nell’ode “Alla Vittoria”.
gennaio
www.bresciamusei.com
La seconda pinacoteca
Roma, alla Galleria Borghese, si Napoli liberty in
possono visitare I depositi, una mostra a
seconda pinacoteca: 260 dipinti palazzo Zevallos
classificati per scuole di pittura e per
aree tematiche. Visite guidate gratuite
ogni mercoledì e giovedì non festivo
dalle ore 16:30 alle 17:30.
Obbligatoria la prenotazione al
numero 06 67233753 o alla mail:
ga-bor.info@beniculturali.it
digitale in 3D per conoscere diversi personale e del suo lavoro. Da Barack
Un’altra Napoli importanti monumenti della Città Obama a Bebe Vio, da Marco Pannella
Napoli, fino al 24 gennaio 2021, a Vecchia, prima della guerra in Siria. a Tiziano Ferro.
palazzo Zevallos Stigliano, Napoli www.villaempain.com www.maxxi.art
liberty, “N’aria ’e primmavera”.
Più di 70 opere, su Napoli e il Liberty:
dipinti, sculture, oggetti preziosi di NATURA FESTE E ITINERARI
oreficeria e della lavorazione delle
pietre dure, grafica e manifesti. Buon compleanno Colori d’autunno
www.gallerieditalia.com/it/napoli/ Il 21 novembre è la Giornata Foliage d’autunno al Castello di
dell’albero. Legambiente ogni anno Neuschwanstein nel Sud della
Chagall e la Russia organizza la Festa dell’albero in tutta Baviera, costruito da Ludovico II, ma
Rovigo, fino al 17 gennaio 2021, a Italia. Gli eventi sul sito. noto anche per la sigla della Disney.
Palazzo Roverella, Marc Chagall - www.legambiente.it www.germany.travel/it/
Anche la mia Russia mi amerà. Oltre
60 dipinti sull’influenza che la cultura Paesaggi Tradizione d’autore
russa ebbe sull’opera di uno degli Vienna, fino al 14 febbraio 2021, India, dal 22 al 30 novembre, la
artisti più amati del Novecento. al Bank Austria Kunstforum, Gerhard Fiera del cammello sul lago Pushkar.
www.palazzoroverella.com Richter: Landshaft. Paesaggi diversi Un mercato e una grande festa con la
nell’obiettivo di un grande fotografo corsa dei cammelli, musiche, canti ed
e artista. esibizioni. È legato a questo anche il
STORIA www.kunstforumwien.at Festival di Brahma, con processioni al
tempio di Brahma (l’unico in India) e
Un popolo da conoscere bagni sacri nel laghetto.
Parigi, fino al 25 luglio 2021, al FOTOGRAFIA www.viaggidellelefante.it
Museo Quai Branly, Les Olmèques et
les cultures du golfe du Mexique, una Etica e immagini
grande mostra dedicata alla cultura Lodi, fino al 25 ottobre, in tutta la MULTIMEDIA
precolombiana olmeca, che ha più di città, Festival della fotografia etica.
3.000 anni. www.festivaldellafotografiaetica.it Quattro passi nella Casa Azul
www.quaibranly.fr Milano, fino al 28 marzo 2021, alla
L’anima in uno scatto Fabbrica del Vapore, Frida Khalo. Il
Aleppo in 3D Roma, fino al 22 novembre, al caos dentro. L’artista messicana
Bruxelles, fino al 31 gennaio 2021, Maxxi, The people I like. Il fotografo raccontata con documentari, lettere e
alla Boghossian Foundation, Aleppo, Giovanni Gastel in 200 ritratti che film. E scoprendo la sua Casa Azul.
un viaggio di 5.000 anni. Una mostra hanno fatto parte della sua storia mostrafridakahlo.it
Focus | 205
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
EFFETTO
SEEBECK:
DALLE SONDE SPAZIALI
AL CAMPER
La tecnologia utilizzata dalla NASA
è disponibile anche per ricaricare
le batterie di camper e barche, grazie
alla ricerca di un’azienda italiana
2017
V
iaggiare in camper e ritrovarsi impossibi-
Al convegno di Pasadena
litati a ricaricare le batterie non è una bel- organizzato dalla NASA
la sensazione. Immaginiamo cosa può es- sugli sviluppi della tecnologia
sere quando accade nello spazio. Per que- termoelettrica, gli unici
sto per i viaggi in orbita la NASA utiliz- invitati italiani sono stati
]D XQD WHFQRORJLD GL ULFDULFD VSHFLˋFD FKH SRUWD LO QRPH i ricercatori afferenti
GHO ˋVLFR HVWRQH 7KRPDV /RKDQQ 6HHEHFN FKH OD VFRSU® al CNR che hanno
presentato gli ultimi
QHO ( RJJL JUD]LH DOOȢLPSHJQR GL XQȢD]LHQGD LWDOLDQD
sviluppi del generatore Zeus.
OD 0RELO 7HFK ª GLVSRQLELOH DQFKH SHU QRL FKH FL PXR-
viamo sul pianeta Terra. Ma di che tecnologia si tratta?
E come mai l’effetto Seebeck è ancora attuale dopo
due secoli? /ȢHIIHWWR 6HHEHFN FRQVHQWH GL FRQYHUWLUH LO FD-
ORUH LQ HOHWWULFLW¢ SHUFK« WUD GXH PHWDOOL R WUD L GXH HVWUH-
PL GL XQ HOHPHQWR PHWDOOLFR FRQ WHPSHUDWXUH GLYHUVH
si genera una corrente elettrica. Per ottenere la corrente
QHFHVVDULD ª VXIˋFLHQWH SRUWDUH OH GXH SDUWL D XQD GLIIH-
UHQ]D GL WHPSHUDWXUD LPSRUWDQWH ,QIDWWL XQ FRQWR ª XWL-
OL]]DUH TXHVWR HIIHWWR SHU SLFFROL ODYRUL GL EULFRODJH DOWUR
pensare di ricaricare i Rover lunari o le batterie di un cam-
SHU R GL XQȢLPEDUFD]LRQH 1HO JHQHUDWRUH VRQR SUHVHQWL
L FRPSRQHQWL FKH JDUDQWLVFRQR OD GLIIHUHQ]D GL WHPSHUD-
WXUD QHFHVVDULD GD XQD SDUWH XQ SLFFROR EUXFLDWRUH PHQ- ZEUS DI MOBIL TECH
WUH GDOOȢDOWUD XQ VLVWHPD GL UDIIUHGGDPHQWR D OLTXLGR 4XH-
VWD WHFQRORJLD ª SL» FKH PDL DWWXDOH SHUFK« FRQVHQWH OD Zeus è un generatore che produce fino a 200 W/h
SURGX]LRQH GL HQHUJLD QHO PDVVLPR VLOHQ]LR VHQ]D LQTXL- attraverso il principio dell’effetto Seebeck.
QDUH FRQ JUDQGH DWWHQ]LRQH DOOD VRVWHQLELOLW¢ DPELHQWDOH Utilizzabile per i camper o le barche a vela,
è un progetto Mobil Tech, azienda della provincia
0D TXHVWD ª XQȢDOWUD EHOOD VWRULD H OD YHGUHPR VXO SURVVL-
di Monza e Brianza, dove l’ideatore Luca Barin
mo numero. Scopri di più su mobiltech.it ha pensato di applicare la tecnologia termoelettrica
delle piastre Seebeck a un generatore da utilizzare
su un veicolo di uso comune. Il progetto è stato
portato avanti in collaborazione con il CNR
e promosso dai bandi Europei.
CARTELLONE
22
Capolavori raccontati dalle star della Sala delle Capriate, MantovaScienza.
musica pop in una serie di video. Seminari, proiezioni cinematografiche,
artsandculture.google.com/project/ laboratori, dibattiti e incontri sulla
art-zoom scienza. Con una conferenza sui
pianeti extrasolari di Gianluca Ranzini,
Come si respira? astrofisico e giornalista di Focus.
Fino al
novembre
Alba, fino all’8 dicembre, alla Chiesa www.mantovascienza.it
di San Domenico, William Kentridge.
Respirare. Cortometraggi animati sul
respiro, realizzati su disegni PER I PICCOLI
dell’artista sudafricano. Le foto di Giovanni
www.castellodirivoli.org/evento/ Insetti da incubo Gastel a Roma
william-kentridge-respirare/ Milano Marittima, dal 30 ottobre al
1° novembre, alla Casa delle Farfalle, europea dei ricercatori. Torino Scienza
Insetti da incubo. Risolverete misteri con il Politecnico e l’Università di
FESTIVAL nella casa stregata, tra ragnatele, Torino organizza ogni settimana
pipistrelli, zucche e fantasmi. incontri fino a quella data su temi
Sullo schermo www.emiliaromagnawelcome.com/ legati agli Obiettivi di Sviluppo
Parigi, dal 23 al 26 ottobre, al eventi/insetti-da-incubo Sostenibile dell’Agenda 2030 Onu e
Museo di storia naturale e all’Istituto alla natura della ricerca scientifica.
di Fisica dei Globi, ParisScience. A caccia del fossile www.torinoscienza.it/notizie/
Festival internazionale dei film Pavia, nei week-end di novembre, aspettando-la-notte
scientifici. Dai documentari sui fuochi al Museo Kosmos, laboratorio Caccia
giganti ai ritratti di scienziati, al al fossile, visite guidate notturne per In difesa delle donne
racconto di chi ha dormito in una bambini dai 6 anni in su. Il 25 novembre, Giornata
capsula sotto il mare. museokosmos.eu internazionale contro la violenza sulle
https://pariscience.fr/ donne. Iniziative in tutto il mondo.
www.casadonnemilano.it
Fantascienza INCONTRI
Trieste, dal 29 ottobre al 2
novembre, al Cinema Ariston, al A porte aperte FOCUS TV
Teatro Miela e on line su MYmovies, Il 24 e 25 ottobre, Giornate Fai
Trieste Science+Fiction Festival. d’autunno: 1.000 luoghi del Fai aperti Dal 27 ottobre, America: un anno
Cinema, televisione, nuovi media, in tutta Italia. nella natura selvaggia. Un viaggio nel
letteratura, fumetti, musica, arti visive www.fondoambiente.it Nord America, attraverso le quattro
e performative. Tutte dedicate alla stagioni.
fantascienza. Aspettando la notte Dal 30 ottobre, Automobili: le grandi
www.sciencefictionfestival.org Torino, il 27 novembre, la Notte fabbriche. Dove si costruiscono alcune
tra le più prestigiose auto del mondo:
Maserati, Bentley, Aston Martin.
FACCE DEL MONDO
In principio fu il caso: una macchina fotografica trovata in metropolitana a LIBRI
Parigi. E JR è diventato fotografo e street artist: spesso le svolte importanti
della vita accadono così. Da allora scatta di continuo per raccontare il mondo. Meteo
Una fetta in particolare: quella di chi ha meno voce. Si tratta di arte sociale, Andrew Blum, Rosso di sera... Come
insomma. La storia di JR si può conoscere con una gita in Toscana, a San nascono le previsioni del tempo. Che
Gimignano, alla Galleria Continua, grazie al suo ultimo lavoro Omelia cos’è la “macchina del tempo” e chi
contadina. Un funerale alla civiltà contadina e alla biodiversità, messa in l’ha costruita? Un viaggio attraverso
difficoltà dalle monoculture. Ma la narrazione parte da lontano. Per esempio, questo prodigio d’uso comune.
JR immortala le persone in grandi ritratti che poi appiccica sui muri facendo Raffaello Cortina Editore.
loro ritrovare un’identità perduta e restituendo loro dignità. Che siano i giovani
delle banlieus di Parigi (Portrait of a Generation, 2006) che affigge nei quartieri La grande galleria
del centro, o le donne vittime dei conflitti nel progetto Women are Heroes del Sara Loffredi, Fronte di scavo. La
2008, di cui attacca soltanto gli occhi ritagliati dalle stampe sulle case delle storia del traforo del Monte Bianco.
città dove le ha ritratte. JR fa anche film: il più noto è Visage Village (2017). Einaudi.
Focus | 207
www.poolpharma
a.it sere il tuuo ben sserre. IN FARMACIA
GIOCHI
CruciFocus 26 ORIZZONTALE
Non sono molti gli astronomi polacchi passati alla
storia, ma questo scatenò una tale rivoluzione da
meritarsi, secoli dopo, un’epigrafe di Luigi Pirandello:
“[...] ha rovinato l’umanità irrimediabilmente. Ormai
noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova
12 ORIZZONTALE
concezione dell’infinita nostra piccolezza, a
Dopo che i sovietici
considerarci anzi men che niente nell’universo...
ottennero le prime
Storie di vermucci ormai, le nostre”.
immagini della
faccia nascosta del
nostro satellite, nel
1959, gli americani 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
reagirono prima 36 ORIZZONTALE
con il programma 12 13 14 15 16
Questo cratere si
Pioneer (che trova sulla faccia
collezionò una serie nascosta della
17 18
di drammatici Luna e ha
fallimenti) e poi con un’ampiezza di
il programma 19 20 21 oltre 230 km, cosa
Ranger, che che gli ha
prevedeva di 22 23 24 25 permesso di
colpire la superficie accogliere oltre
lunare raccogliendo una ventina di
26 27 28 29
il maggior numero importanti impatti
possibile di successivi...
immagini prima 30 31 32 cavità nella
dell’impatto. Dopo cavità. Lo
un’altra serie di 33 34 35 scienziato
disastri, arrivarono i commemorato dal
primi successi con 36 37
nome di questo
le missioni Ranger cratere è
7-8-9. Poi gli Stati ricordato
Uniti decisero di 38 39 40 41 42 43 soprattutto grazie
rilanciare portando alla sua
il primo uomo sulla 44 45 46 47 48 49 collaborazione
Luna, con una serie all’Encyclopédie,
di missioni che 50 51 52 53
per la quale curò
ancora ci le sezioni relative
emozionano dopo alla matematica e
54 55
tanti anni. alle scienze.
ORIZZONTALI cese del ’700 - 38 Satellite nei nomi - 16 Liquidi viscosi che trasudano dalle
2 Deprecabile attività praticata nei safari composti - 40 A volte sono confessi - 41 piante - 18 Quello di sodio sbianca e di-
(6, 6) - 12 L’enorme cratere lunare dedi- Il McEwan del romanzo Lo scarafaggio - sinfetta - 20 Un quartiere di Milano - 21
cato alle omonime missioni della Nasa - 14 43 I confini del Sudan - 44 Uno di noi due A Roma si getta nel Tevere - 23 Ute, can-
Il partito di Graziano Delrio (sigla) - 15 - 45 Simbolo dell’antimonio - 47 Sigla dei tante e attrice tedesca - 24 Raro minera-
Parte della molecola - 17 Il combustibile Paesi Bassi - 48 Mitico gemello di Atreo le in cristalli di solfuro d’arsenico - 27 Una
che si estrae dalle miniere - 18 Werner, - 50 Congiunzione eufonica - 51 Manca… romanzesca via di Molnár - 28 Si ripetono
fisico e astronomo canadese - 19 Alvea- ad alcuni ministri - 54 Estorsione median- negli ululati - 30 La terza preposizione - 32
ri artificiali - 20 Erudito e saggio - 22 Ri- te minacce - 55 Bue sacro degli Egizi. Spiazzo attiguo alla casa colonica - 33
suona sul set - 23 Località balneare sulla Titolo per allenatori di calcio - 34 Era la
Riviera di Ponente - 25 Veste con il cor- VERTICALI sigla della Germania dell’Est - 37 Foresta
diglio - 26 Il cratere lunare dedicato a un 1 Altro nome della bertuccia - 2 Condu- di conifere delle regioni nordiche - 39 Pre-
grande astronomo polacco - 29 Una pro- cente di elefanti - 3 Frutto dalla buccia stigioso marchio automobilistico teutoni-
vincia siciliana (sigla) - 31 Un grande cra- vellutata - 4 Si ricorda con Dafni - 5 As- co - 42 Preposizione articolata - 43 Un
tere lunare - 32 Dea figlia di Eris - 33 sieme a - 6 Appena all’inizio - 7 Grenada segnale all’incrocio - 45 Società per azio-
Cornicione sporgente sulle facciate di nella posta elettronica - 8 Posto di ristoro ni in breve - 46 Buoni Ordinari del Tesoro
antichi palazzi - 35 Fiordi iberici - 36 Gran- nel deserto - 9 Logorante tensione ner- - 49 Espressione di consenso - 52 Rete
de cratere sulla faccia nascosta della Lu- vosa - 10 Valle del Piemonte - 11 Pietra senza uguali - 53 Iniziali dell’Ozpetek re-
na dedicato a un celebre scienziato fran- violetta - 13 Siedono alla camera dei Lord gista turco.
Focus | 209
i n fo r m az io ni
UPTOWN
A MILANO IL PRIMO SMART DISTRICT D’ITALIA
EuroMilano è una storica società di promozione e sviluppo immobiliare, attiva a
Milano da oltre trent’anni, anni in cui è stata protagonista della riqualificazione
e rigenerazione di ampie zone della città, dalle Cartiere Binda sul Naviglio
pavese al quartiere Bovisa con la nuova sede del Politecnico di Milano, al
quartiere Certosa. Oggi è impegnata nel più grande progetto di rigenerazione
urbana attivo a Milano, lo smart district UpTown, nel quadrante nord ovest
della città. A due passi da MIND e dalla Fiera di Milano, UpTown si pone come
nuova centralità urbana, non solo dal punto di vista residenziale, ma come
ecosistema integrato di servizi: trasporti, istruzione, intrattenimento, cultura,
commercio: ad UpTown può essere soddisfatto ogni tipo di esigenza e di
aspettativa. L’offerta di servizi si completa con un plesso scolastico pubblico
e un moderno mall con un’ampissima offerta commerciale; non mancano esercizi pubblici e punti di ristoro. UpTown, inoltre, è il
primo quartiere carbon free in Italia e primo in lizza nella certificazione di sostenibilità ambientale GBC Quartieri.
ESI
RAFFORZA LE DIFESE IMMUNITARIE
CON IMMUNILFLOR URTO VITAMINA D!
Immunoflor Urto Vitamina D è il nuovo integratore
ESI studiato per favorire le funzioni del sistema
immunitario e contrastare gli attacchi degli agenti
esterni. L’innovativa formulazione contiene ben
50 mcg (2000 U.I.) di Vitamina D, la Vitamina C e
l’Echinacea, che operano in sinergia per rafforzare il
sistema immunitario. Inoltre, presenta ben 2 miliardi
di Fermenti Lattici Tindalizzati, ceppi di lattobacilli
particolarmente attivi a livello intestinale sulla SWAPPIE
stimolazione delle difese immunitarie. Contiene GLI SMARTPHONE
anche Uncaria e Zinco. Confezione da 30 naturcaps, DIVENTANO
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Sempre più persone, soprattutto
i giovani, si stanno avvicinando
a uno stile di vita più sostenibile
WIKO e econfriendly, anche attraverso
AUTONOMIA INFINITA CON LA le piccole azioni quotidiane.
VIEW5 COLLECTION DI WIKO Sempre più startup, inoltre, stanno
Wiko ha presentato i nuovi smartphone contribuendo a promuovere un
View5 e View5 Plus. Ultra-immersivi sono approccio più green agli acquisti.
i loro Full O display: senza cornici, per Tra queste c’è Swappie,l’e-
una visione a tutto schermo dei contenuti commerce di iPhone ricondizionati
multimediali. Entrambi i device sono dotati nato in Finlandia e che si sta
di Quad Camera da 48MP con funzionalità AI espandendo in tutta Europa.
per un’esperienza fotografica al top, grazie L’acquisto di device ricondizionati
alle opzioni pro a bordo come l’obiettivo sta infatti contribuendo alla
ultra-grandangolare, il macro e l’effetto crescita dell’economia circolare e
Bokeh. Ma c’è di più: grazie all’autonomia praticamente infinita di View5 e View5 sta crescendo sempre più anche
Plus, ci si potrà dimenticare del caricabatteria. Le batterie potenziate da 5000 mAh il trend di vendita di smartphone
garantiscono infatti fino a 3,5 giorni di autonomia. online.
GIOCHI
CICERONE
TORNEO
COSCIENZA
DISCORSO
DOLCE
ESAME
MANI Trovate il risultato di ciascun incontro di questo
torneo calcistico di cui vi diamo la classifica.
FILO
GUIDA
LUPO
N AV I G AT O R E
NUMERO
O R AT O R E
PASTA
PIEDI
LEGALE
PIOMBO
ROBERTO
ROSSELLINI
SAPONE
S AT E L L I TA R E
S OLITARIO
Sfogliate Focus
STUDIO
e scoprite
TELEFONO
REGISTA
dove avete già
VITA
visto questo
Le soluzioni dei giochi sono a pagina 214
particolare
Focus | 211
GIOCHI
2) AGENTE
1) AGENTE i ba h,
SEGRETO
Hab a l a n ,
SEGRETO Il codice è A rs jian, Decifrate questo
Rei lea h: on
Scoprite il codice di per scoprire il nome
cinque cifre, è Haedi loro niata
accesso suggerito dell’agente
da questo messaggio. di cui non
MICIDIALE uno specch vi potete fidare.
se in disordine. è di tà.
s
one
Tende
Fiammiferi
SVILUPPO
Quale dei
Spostando un solo fiammifero rendete valida l’operazione.
dadi si
riesce a
costruire
partendo da
questo
sviluppo?
PENTAGONO
Riempite la figura con numeri
A B naturali sapendo che in tutti i
lati del pentagono la somma
dei tre numeri è la stessa e
sapendo che uno dei numeri
da trovare è 4. I numeri si
C possono ripetere.
Focus | 213
SOLUZIONI
I giochi sono a pagina 209
214 | Focus