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EDVARD MUNCH (1863-1944)

[video: Pittori del ‘900 - Munch]

Il discorso di Munch si inserisce in quello delle Secessioni, tre focolai che intendono
secedere con la tradizione. Si affermano tutte sul finire del 1880 in Europa, nel cuore
dell’Europa, a Monaco (in seno al Simbolismo), Vienna e Berlino (la data ufficiale è 1898, e il
nome è Max Liebermann, ma il clima era già pronto grazie alla personalità di Munch).

Edvard Munch è norvegese, ma aveva portato la sua produzione artistica a Berlino, dove era stato
invitato a esporre fin dal 1882, con più di 55 opere poi aspramente criticate perché troppo turbanti →
Caso Munch, apre voragine nella società culturale berlinese, il terreno si prepara già alla
secessione. Da questo evento Munch inizierà a esporre anche a Colonia e Amburgo nei
primi anni del Novecento, fino a quando arriverà a esporre le sue opere come
rappresentante della Norvegia nell’EXPO del 1937 (la stessa per cui Picasso realizza
Guernica per arredare il padiglione della Spagna). Nel 1937 Hitler organizza la Mostra
dell’arte degenerata che girava per tutta la Germania, irridendo agli occhi della società
questi artisti che ritiene pericolosi, tra cui anche Munch.

Nasce nell’anno della Colazione sull’erba di Manet, in Norvegia, e arriva poi alle soglie del
secolo, è un artista del Novecento, vive tutte le inquietudini della prima metà del secolo. Il
tema è il crollo esistenziale, in primis il suo, poi quello della società. Lavora anche con la
fotografia, la utilizza stampando i negativi, sfocandoli, cercando di ottenere doppia
esposizione che crea situazioni di ambiguità che mette a
nudo l’interiorità dell’uomo. Nell’Autoritratto con sigaretta si
vede benissimo questa cosa, come se l’opera fosse
realizzata oggi e dipinta all’interno di un set fotografico.

Munch anticipa il moderno, il nuovo, il progresso e


l’Espressionismo, ma nella sua arte c’è ancora molta eredità Simbolista. La peculiarità è
quella di essere un artista che si mantiene indipendente per tutta la vita, non aderisce mai a
un movimento, poi dipinge per sé e per il suo male di vivere, ma è anche un artista
indipendente sospeso tra una base Simbolista e un punto d’arrivo pre-Espressionista. È
interessantissimo perché si trovano anche riflessioni sulla filosofia dell’epoca, come Freud
ad esempio.
Ha sofferto tanto, paragonabile un po’ a Van Gogh, vita segnata da molti lutti, perde la
mamma e la sorella. Il padre, medico, non va d’accordo con lui, il rapporto è minato da
un’incomunicabilità. Neanche sul piano sentimentale ha fortuna, la ragazza che ama lo
respinge, e la vedrà un po’ come un vampiro, un po’ come una Madonna aureolata di rosso,
non eterea né misericordiosa.

L’opera capitale è interessante, è un ciclo di 22 opere intitolato Il fregio della vita, che mette
insieme andando a prendere opere che aveva precedentemente realizzato, unendole e
dividendole in 4 sezioni:
● Amore nascente → Madonna
● Amore che fiorisce e passa → La danza della vita, Il vampiro
● Angoscia → Urlo, Angoscia, Sera sul viale Karl Johan → trittico in cui parla della
società, ce ne sono altri simili, sempre idea della disperazione
● Morte → Morte nella camera della malata

Dipinge anche opere come Il sole, molto


Espressionista, parte di una serie di opere
che gli viene chiesto di dipingere per
decorare ambienti dell’Università di Oslo.

Il clima culturale Simbolista europeo mette


dentro tutto, Gauguin, Munch, Seurat.
Gauguin nel suo sincretismo cromatico è
Simbolista, così come Seurat, e Munch
riprende molto da loro.

Munch ritrae Nietzsche, nel Ritratto di Nietzsche, e glielo dedica. La


figura di Nietzsche diventa centrale per tanti artisti, poi De Chirico sarà
imbevuto di Nietzsche.

La bambina malata è fondamentale in Munch, lo dipinge molte


volte, lo raschia per ritrovare la prima impressione. È la
sorella Sofia. Per Munch i suoi quadri sono i suoi diari, dove
inserisce tutti i ricordi. Anche la morte si carica di vita in
Munch, perché la carica vitale si accende nel cromatismo.

Il grido è dipinto nel 1893, è Simbolista per ricerca analogica suono-colore, il segno è fluido
ma aggressivo, e deforma tutto il personaggio.

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