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Il discorso di Munch si inserisce in quello delle Secessioni, tre focolai che intendono
secedere con la tradizione. Si affermano tutte sul finire del 1880 in Europa, nel cuore
dell’Europa, a Monaco (in seno al Simbolismo), Vienna e Berlino (la data ufficiale è 1898, e il
nome è Max Liebermann, ma il clima era già pronto grazie alla personalità di Munch).
Edvard Munch è norvegese, ma aveva portato la sua produzione artistica a Berlino, dove era stato
invitato a esporre fin dal 1882, con più di 55 opere poi aspramente criticate perché troppo turbanti →
Caso Munch, apre voragine nella società culturale berlinese, il terreno si prepara già alla
secessione. Da questo evento Munch inizierà a esporre anche a Colonia e Amburgo nei
primi anni del Novecento, fino a quando arriverà a esporre le sue opere come
rappresentante della Norvegia nell’EXPO del 1937 (la stessa per cui Picasso realizza
Guernica per arredare il padiglione della Spagna). Nel 1937 Hitler organizza la Mostra
dell’arte degenerata che girava per tutta la Germania, irridendo agli occhi della società
questi artisti che ritiene pericolosi, tra cui anche Munch.
Nasce nell’anno della Colazione sull’erba di Manet, in Norvegia, e arriva poi alle soglie del
secolo, è un artista del Novecento, vive tutte le inquietudini della prima metà del secolo. Il
tema è il crollo esistenziale, in primis il suo, poi quello della società. Lavora anche con la
fotografia, la utilizza stampando i negativi, sfocandoli, cercando di ottenere doppia
esposizione che crea situazioni di ambiguità che mette a
nudo l’interiorità dell’uomo. Nell’Autoritratto con sigaretta si
vede benissimo questa cosa, come se l’opera fosse
realizzata oggi e dipinta all’interno di un set fotografico.
L’opera capitale è interessante, è un ciclo di 22 opere intitolato Il fregio della vita, che mette
insieme andando a prendere opere che aveva precedentemente realizzato, unendole e
dividendole in 4 sezioni:
● Amore nascente → Madonna
● Amore che fiorisce e passa → La danza della vita, Il vampiro
● Angoscia → Urlo, Angoscia, Sera sul viale Karl Johan → trittico in cui parla della
società, ce ne sono altri simili, sempre idea della disperazione
● Morte → Morte nella camera della malata
Il grido è dipinto nel 1893, è Simbolista per ricerca analogica suono-colore, il segno è fluido
ma aggressivo, e deforma tutto il personaggio.